Mies Van Der Rohe

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MIES VAN DER ROHE 1886 LA CONCEZIONE LA VITA

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MIES VAN DER ROHE1886

LA CONCEZIONE

LA VITA

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BIOGRAFIALudwig Mies nasce il 27 marzo 1886 ad Aquisgrana, figlio di Michael Mies e di Amelie Rohe.1896-1899Frequenta la Domschule e la Gewerbliche Tagesschule ad Aquisgrana.1901-1905Lavora presso diversi imprenditori ed architetti della sua città.1905-1907Entra come disegnatore nello studio di Bruno Paul a Berlino.1913Apre uno studio a Steglitz e il 10 aprile sposa Ada Bruhn.1922Aderisce al Novembergruppe, l’anno dopo ne diventa presidente.1923Partecipa all’Esposizione Internazionale di Architettura.1925Inizia una relazione con Lilly Reich.1930 È direttore del Bauhaus di Dessau.1969 Ludwig Mies van der Rohe muore il 17 agosto a Chicago.

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L’ARCHITETTURA PER MIES

“…Mies riesce a tracciare un percorso e un metodo di conoscenza architettonica che si sviluppa come un’equilibrata composizione tra scienza esatta e cultura umanistica…”

“L’opera di Mies appare così PURA, ESSENZIALE e SEMPLICEche parlarne diventa difficile: nei suoi disegni, come nelle suearchitetture, è detto già tutto”.

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LA PACATA RISERVATEZZA E L’ACCURATA PRECISIONE

CASA RIEHL 1907

Una semplice costruzionein mattoni rivestita in stucco, con un pronunciatotetto a falde che sormontaun volume rettangolare.

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L’interno della casa, supianta rettangolare è strutturato da una grandeHalle centrale con a fianco due piccoli locali:una nicchia per il pranzo euno studio.Dalla parte opposta della della veranda era situatoun altro studio più ampioe il soggiorno.

CASA RIHEL

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CASA PERLS 1910

È un semplice prisma linearea due piani di mattoni intonacati.Il suo tetto a padiglione ricoperto di tegole allafiamminga, si imposta su uncornicione nitido, sottile ben modellato.

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CASA PERLS 1910

La facciata principale, rigorosamente simmetrica,presenta una loggia rientrante alpian terreno, divisa in tre campatea loro volta separate da colonne apianta quadrata; qui tre strette portefinestre offrono un triplice accesso.\ La pianta è simmetrica, con entrata e vestibolo.La tripartizione in facciata si riflette nella disposizione interna:una vasta sala da pranzo rettangolare, posta al centro, è affiancata da uno studio e da unabiblioteca-sala da musica.

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TRA IL 1921 E IL 1924

Uffici sulla Fiedrichstrasse 1921

Grattacielo di vetro 1922

Edificio per uffici in calcestruzzo 1922

Villa di campagna 1923

Villa di mattoni 1924

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ESPRESSIONISMO E VENERAZIONE PER IL CRISTALLO

Uffici sulla Friedrichstrasse 1921

La pianta è costituita da tre torri prismatiche disposte ad angoli obliqui,alte venti piani.Poste agli angoli del triangolo, le torrierano collegate da corridoi che portavanoa un nucleo circolare comune, dove si trovavano gli ascensori, le scale e i servizi.

Uno scheletro in acciaio con solai a sbalzo era rivestito in vetro.Su ogni lato del lotto triangolare affacciavano due lati delle masse prismatiche separati da una profonda rientranza verticale.

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ESPRESSIONISMO E VENERAZIONE PER IL CRISTALLO

Grattacielo di vetro 1922

La pianta era estremamente libera che consisteva di tre figure curvilinee.Le tre figure sono separate le une dalle altreda profonde fenditure, in due delle quali siannidano gli accessi di un grande atrio, nonché a due nuclei circolari che contengono gli ascensori e i servizi.

Il grattacielo era formato da trenta pianipiù alto degli uffici e anche più sottile, rivestita ovviamente tutta di vetro.

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Edificio per uffici in calcestruzzo 1922

L’edificio era un’enorme blocco per uffici ad angoli retti con copertura piana , dall’altezza di otto piani e di notevole lunghezza. All’edificio si accede grazie a unainterruzione del primo parapetto,dove una maestosa rampa di scaleporta al primo piano.

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Villa di campagna 1923

La villa si espandeva asimmetricamente,a partire da un nucleo centrale, in tre masse prismatiche incastrate l’una nell’altra, ricoperte da un tetto piano, che presumibilmente dovevano contenere un’ala per il soggiorno, una per la sala da pranzo-entrata e l’altra per la camera da letto e i servizi.

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Villa di mattoni 1924

In quest’opera l’elemento più sorprendente è la pianta.Mies infatti aveva identificato le parti della sua pianta con indicazioni generiche del tipo “spazi per vivere” e “spazi di servizio”.

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All’inizio degli anni Venti in Germania si susseguono molti avvenimenti che portarono Mies alla trasformazione delle sue OPERE e della sua CONCEZIONE.

Finalmente dopo una lunga attesa, l’architettura moderna diventa realizzabile, e Mies reagì buttandosi pienamente nel dibattito che ne seguì, diventando uno dei portavoce di questa archtettura.

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RICCHEZZA CAPITALISTICA E AMBIZIONEMARXISTA-COMUNISTA

Monumento a Liebknecht-Luxemburg 1926

L’opera non è altro che un muro in mattoni di una geometria lineare, alta sei metri, lunga dodici e profonda quattro.

Essa consisteva in una serie di prismi rettangolari lunghi e bassi sistemati in strati orizzontali sfalsati.

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Weissenhofsiedlung 1925

Questo progetto comprendeva ventuno costruzioni separate, che comprendevano sessanta

abitazioni che apparivano sorprendentemente unitarie

nelle loro facciate rettilinee e pulite, prive di articolazioni e di un bianco splendente, nei tetti

piani e nei balconi che imitavano i parapetti delle navi.

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Padiglione di Barcellona 1929

Il basamento del padiglione, aveva lo stesso effetto di un podio romano, così che la costruzione soprastante con il suo sviluppo orizzontale e il tetto piano avrebbe potuto sembrare l’equivalente di un tempio romano, se non fosse per l’asimmetria delle pareti libere sotto il tetto, in un movimento tutt’altro che classico.

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Casa tugendhat 1928-30

La facciata su strada, meno accentuata di quella sul retro, era suddivisa in un’ala residenziale più ampia rivolta a est e in un’ala di servizio minore a ovest.

L’altra facciata era caratterizzatadalle pareti di vetro, situate sia a sud che ad est, ed era lunga circa 16-17 metri.

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Casa tugendhat 1928-30

La prima suddivisione spaziale riconoscibile all’interno del grande spazio era la zona pranzo,dietro la parete di onice a nord c’erano lo studio e la biblioteca, l’una di seguito all’altra,separata da entrambi da un lungo stanzino c’era un’area che conteneva un pianoforte, implicitamente una sala da musica.

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Casa a tre corti 1934

La casa ha una forma rettangolare fatta tutta in mattoni.Un piccolo ingresso su uno dei lati lunghi conduce a una terrazza trasversale.La pianta grosso modo a una forma di T, il cui gambo è affiancato da altre due corti minori.Lo spazio interno è tutto libero e fluido fatta eccezione per i locali di servizio.

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Campus dell’IIT 1939

Il campus è disposto secondo una griglia, l’unità di lunghezza era di circa 7,30 metri in entrambe le direzioni.L’impianto era simmetrico e all’interno si dovevano creare due super-blocchi: un vasto edificio dove c’erano la biblioteca e la scuola a sud, a nord l’amministrazioni e le associazioni

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Biblioteca e Edificio Amministrativo all’IIT

La pianta non aveva un modulo quadrato, in quanto le colonne portanti era disposte secondo un sistema rettangolare.

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Casa Farnsworth 1946-51

Era una scatola completamente vetrata, che consisteva della lastra del tetto e della lastra del pavimento, quest’ultima sopraelevata di circa un metro e mezzo rispetto al livello del terreno.

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Casa Farnsworth 1946-51

La pianta misurava otto metri e mezzo per 23 e mezzo.L’interno era costituito da un unico spazio: un locale la cui principale suddivisione consisteva in un nucleo isolato in posizione asimmetrica, che conteneva la cucina a nord, i bagni a est e ad ovest, e un caminetto a sud.

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Crow Hall, IIT 1950-56

È un immenso locale rettangolare racchiuso da vetro, 36,60 per 67 metri in pianta.La caratteristica è che l’interno resta libero da elementi portanti, quattro coppie di collonne ad ali larghe distanziate di 18 metri sorgono lungo i due lati lunghi.

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Segram Building 1954-58

La torre Seagram era un grande obelisco prismatico, la cui altezza era di 156 metri.Sei pilastri,a una distanza di 8,5 metri si innalzavano per tutta l’altezza del pian terreno.La torre era rivestita di un vetro grigio-rosato, fasciando l’edificio con il più aristocratico dei metalli, il bronzo.

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“Ludwig Mies van der Rohe” Jean-Louis Cohen, Editori Laterza.

“Mies van der Rohe” una biografia di Franz Schulze in collaborazione con l’archivio Mies van der Rohe del Museum of Modern Art.

“Dall’architettura al progetto, costruzioni di conoscenza nel rapporto con la natura” Ina Macaione, collana di architettura Franco Angeli.

BIBLIOGRAFIA

Università degli Studi della BasilicataFacoltà di ingegneria corso di laurea EdileCorso di Architettura e Composizione 1Docente: Arc. Ina MacaioneStudente: Iacovazzi Mimma Matricola: 21084