Chiesa di Milano & rom

La povertà riguarda tutti

Al via i gruppi acquisto solidali

Visita Pastorale 2010Santuari del Decanato:

Madonna della Cintura

in Cusano

Anno LXXXI - Numero 11 - Novembre 2010

BressoMensile della Parrocchia SS. Nazaro e Celso

laSQUILLA

Chiesa di Milano & rom

La povertà riguarda tutti

Al via i gruppi acquisto solidali

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D on Bruno tutti lo conoscono incittà, e lui conosce tutti aBresso. Al di là dei confini

delle nostre tre Parrocchie, lo trovisempre vicino a una famiglia neldolore per la morte di un congiunto,a un malato, a chi è solo. Tutti gliospedali della zona li conosce comecasa sua. Tanto che spesso capitache celebriamo insieme un funeralenella nostra chiesa, dove lui sa diesser sempre benvenuto. In questo mese di novembre, tempoin cui il ricordo dei defunti è unani-memente condiviso, non posso nonpensare a lui.Ebbene, c’è un gesto che spessoabbiamo compiuto, io e lui, duranteil funerale: all’inizio della celebrazio-ne, scendiamo dal presbiterio e,mentre l’assemblea canta, uno dinoi benedice con l’acqua battesima-le il defunto (ricordando così il suocammino nella fede in Gesù) e l’al-tro lo profuma con l’incenso (segnodi come siamo preziosi per Dio); lofacciamo girando intorno alla bara,coperta di fiori. Mi sono sorpresopiù di una volta a pensare a unadanza: c’è un canto della liturgia chedice: “E come una danza il Cielosarà”. Non sono così ferrato in storia dellaliturgia da ritenere che forse antica-mente era davvero così. Il pensierodella morte dei nostri cari ci riempiedi dolore, di rimpianto, di gratitudi-ne: ed è tutt’altro che sbagliato.Sono stati d’animo profondamentetoccanti e veri, che la spiritualità cri-stiana fa suoi e che contribuiscono afarci uomini. Uomini che, davanti al

mistero della vita e della morte,sanno guardare più in Alto. Ma arri-vare a danzare, perfino a danzare,coi fiori, il profumo e la musica e ilcanto, beh, lasciatemelo dire… que-sto non viene naturale.Eppure racconta una verità grande,questa danza. Dice che questoMistero della vita e della morte nonè una minaccia, un grande imbro-glio. Dice che questo Mistero èdenso di una promessa: la mortenon è l’ultima parola. Dice che ci sipuò abbandonare fiduciosi a questoMistero, come quando ci si addor-menta nelle braccia di una personaamata. Dice che c’è vita dentro ilMistero, grande e indecifrabile, del-l’avventura umana.I cristiani sanno che questo Misteroè benevolo perché hanno conosciu-to Gesù, che è l’anima, il cuore, ilsenso (il Vangelo dice: il Logos, ilVerbum) del Mistero. Lui ce lo hasvelato, amandoci e fidandosi delPadre. Anche nel mese dei morti, laChiesa racconta che l’amore fiducio-so di Gesù è più forte perfino dellamorte. E nel nostro morire Gesù c’è,è lì; perché dove c’è profonda den-sità umana – e quanta ce n’è nell’a-more e nel dolore –, lì sempre c’èGesù, e con lui i suoi discepoli. Conla strepitosa notizia (ben più strepi-tosa degli squallidi dossier giornali-stici di questi tempi), bella e vivifi-cante, della resurrezione donata achi ama fidandosi del Mistero di Dio.Anche se né io né don Bruno abbia-mo il fisico adatto, continueremo ladanza.

Il prevosto don Angelo

la parola del parroco

Il mese dei defunti

E come una danzail Cielo sarà

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la nostra comunità

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Riposano in Cristo

DEL BUONO Ferdinando di anni 83SARTORI Angela di anni 71ALDEGHI Antonia di anni 102MANIN Massimiliano di anni 67CARLOMAGNO Emanuela di anni 80CALLIGARO Piero di anni 54MERGATI Rosa di anni 93

Rinati al fonte battesimale

MAURI LucasDEL ZENERO MatildeSCOPECE Marika MariaPIREDDA SabrinaSCHEMBARI ChristianCACCIAPUOTI Andrea LucaPOZZI EmanueleGUIDUCCI LorenzoPERISSINOTTO Gianluca

Legati del mese di Novembre

8 ore 9 MORA Everardo e SCARAMARI Iole11 ore 9 Famiglia RIBOLDI12 ore 9 VILLA Giuseppe e Luigina23 ore 9 Famiglia NATALE 24 ore 7 BIANCHI Carlo e SAVINI Sandra 29 ore 17,30 MARTELLI Francesco30 ore 9 FORMAGLIO Angelo e DALL’ARMI Olga

Per verificare il calendario 2011 dei legati in suffragio dei defuntiil Parroco chiede ai parenti

- qualora non l’avessero già fatto gli scorsi anni -di passare in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19).

Sposati nel Signore

RIVETTA Fulvio con ZANON MyriamCALLONI Francesco con LESMA FedericaCIVIDINI Giulio con ROATTI AnnaDE SIERVI Claudio con ROSELLI Erika

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notiziario

I Santi della nostra chiesa 1: San CarloPrima i progetti, poi la realizzazione: anche la nostra Parrocchia vive la memoriadel IV centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo. Innanzitutto con lacondivisione del cammino pastorale proposto dalla Diocesi e inaugurato, aBresso, con la riuscitissima Sagra della Madonna del Pilastrello; ma anche valo-rizzando una piccola memoria carolina presente nella nostra chiesa. Si tratta dellastatua in gesso di San Carlo, di buona fattura, che per chi entra in chiesa è in unpiccolo vano subito a destra. Una statua che compie cent’anni; fu infatti regalataalla Parrocchia dagli uomini cattolici bressesi in occasione del terzo centenariodella canonizzazione del Borromeo, nel 1910, e collocata allora all’altare dei santiNazaro e Celso. Ebbene, abbiamo valorizzato questa memoria con un’adeguatailluminazione, con uno striscione che illustra l’anniversario, con un maggioredecoro del vano. Un grazie sincero a chi si è prodigato perché, anche così, SanCarlo sia sentito da tutti come un fratello e un grande stimolo al nostro discepola-to cristiano.

I Santi della nostra chiesa 2: San FrancescoUna famiglia bressese, nei mesi scorsi, ha donato alla Parrocchia un bel dipintodi San Francesco d’Assisi: un olio su tela, realizzato a metà degli anni ’60 da unartista milanese di talento notevole, Cesare Daelli (vedi articolo a pag. 13).Un grazie sincero ora va loro espresso anche pubblicamente per la sensibilitàmostrata e per l’amore alla nostra Parrocchia.Abbiamo chiesto alla Curia di poterlo esporre nella nostra chiesa: l’ok è arrivatonon solo sulla compatibilità del soggetto con la venerazione dei fedeli, ma soprat-tutto con la storia locale. È antica tradizione bressese una devozione a SanFrancesco che si è espressa nel passato anche con la presenza del Terz’OrdineFrancescano, una fraternità di uomini e donne, sposati e lavoratori, che seguonoil Vangelo di Gesù nella spiritualità di Francesco, dentro il comune cammino dellaChiesa locale. Segno di questa storia antica sono gli affreschi secenteschi delSantuario della Madonna del Pilastrello, dove oltre a San Francesco è raffigurataSanta Chiara: anche oggi non pochi bressesi hanno in lui un riferimento spiritualesia nel volontariato presso le opere di carità francescane, sia nel cammino dellaFraternità Francescana nelle sedi di Milano. Un quadro segno di una storia, dun-que. La posa del quadro ha richiesto qualche piccolo intervento di manutenzioneordinaria alla cappella in cui è stato posto, quella dove già si venerano SantaTeresina e Santa Rita, la prima a sinistra dopo il battistero. Bel segno: la santitàautentica rende sempre più bello e luminoso il contesto in cui è posta.

A proposito della nostra chiesa...La nostra bella chiesa, per essere sempre bella, ha bisogno dell’aiuto e della col-laborazione di tutti: prima o poi dovremo mettere mano all’aggiornamento dell’il-luminazione, dell’impianto voce, del tetto, dell’umidità di risalita... Nell’attesa, sista facendo strada l’idea di un aiuto alla pulizia degli altari laterali affidato a grup-pi di volontari, coordinati dal sacrestano, prezioso e attento custode della chiesa.Per ora, basta lanciare l’idea. Poi ci torneremo insieme…

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notiziario

Giornata Missionaria MondialeL’Azione Cattolica decanale, nel suo appuntamento di formazione e di fraternitàd’inizio anno, ha scelto di partecipare alla Veglia Missionaria che si è svolta in unavicina parrocchia di Cinisello. Chiesa gremita, molti giovani, famiglie: abbiamoascoltato una vivida testimonianza dalla Turchia e le parole di un prete e di unasuora in partenza l’uno per il Perù, l’altra per il Brasile. E questa chiesa locale, alleprese con la sua missione qui, li ha affidati al Signore, nella preghiera e nellariconoscenza. Bellissima serata, ricca di speranza e di fiducia. Organizzata come sempre in modo ineccepibile dal Gruppo Missionario, laGiornata Missionaria Mondiale si è mostrata anche nella nostra parrocchia con ilsuo volto più bello: quello del racconto di come si vive la missione. L’abbiamosentito dalla nostra concittadina suor Giovanna Bianchi, salesiana in Etiopia datanti anni. Non solo ci ha portato vicino una terra e un popolo lontano, facendolisentire amici (e coi tempi che corrono, non è poco); non solo ci ha fatto ammirarela dedizione dei nostri missionari che vivono in condizioni che stentiamo anchead immaginare. Ma soprattutto ci ha fatto gustare l’amore generoso e fraternoche anima sempre una missione secondo il Vangelo: amatevi come io vi hoamati, dice Gesù. E questo l’abbiamo percepito tutti. Grazie suor Giovanna!

Il Gruppo fidanzati nella giornata di fraternità e ritiro a Monza

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notiziario

AVVENTO 2010Come è buona tradizione, il nostro tempo di Avvento è caratterizzatoinnanzitutto da una viva dimensione spirituale. Vogliamo guardare più inalto, molto più in alto di noi, ed entrare così nel Mistero del Dio che si favicino.Ecco le opportunità:

Lectio Divina di Avventomartedì 9 novembre in chiesa parrocchiale alle ore 15 o alle ore 21Una occasione per ascoltare la Parola di Dio che introduce al tempo d’Avvento.Per sentirci, tutti, nella comunione di questa chiesa locale. Per tutti gli adulti, per chi ha un impegno nella nostra comunità,per i gruppi le associazioni e i movimenti presenti in parrocchia.

Un Avvento di luce. Preghiera in famigliaOgni giorno a casa tua, con la tua famigliaAll’inizio dell’Avvento ti è dato un lume, segno della tua attesa di Dio.Ogni domenica ritira in chiesa un cartoncino con la preghiera: vivila ogni giorno con la tua famiglia.

Benedizioni delle famiglieIn casa tua, con la tua famiglia (lato sud della parrocchia) o inchiesa (lato nord)

Un’antica tradizione che tiene vivo il senso della presenza di Dio amico e provvidente, cheviviamo alternativamente un anno nelle case della nostra città, e l’anno successivo inquella casa di tutti che è la chiesa parrocchiale. Vedi a parte il calendario

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notiziario

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notiziario

Gruppo parrocchiale Terza EtàProgramma attività mese di Novembre

GIOVEDÌ 11: ore 15, Pomeriggio enigmisticoGIOVEDÌ 18: ore 15, Avvento: Significato e tradizioneGIOVEDÌ 25: ore 15, Incontro con il MEDICO.

Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipareai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.

La Terza Etàa Sotto il Monte

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commissione affari economici

Situazione economicaNuovo campo di calcio nell’Oratorio di via Gallianoa cura della Commissione per gli affari economici

Tutto sta procedendo come da programma con l’aiuto (fino a oggi) del clima,che ci ha regalato uno splendido ottobre. Stiamo facendo la recinzione lungovia Volta, proseguiremo sul lato di via Toselli, mentre l’ultimo lavoro sarà la

nuova recinzione (arretrata) lungo via Galliano.Il programma (tempo permettendo) prevede di completare l’impianto d’illumina-zione del campo con 18 grandi fari da 1.000 watt / cad. e di finire anche l’impiantodi irrigazione.Entro la prima metà di novembre dovremmo poi completare la recinzione lungovia Toselli e l’impianto di telecamere che controlleranno il perimetro del camposportivo e che funzioneranno quale deterrente anti-intrusione.Sempre nella prima quindicina di novembre dovremmo finire la perimetrazionedel rettangolo di gioco con i vari impianti e la zona delle panchine delle due squa-dre in campo, nonché il sottofondo definitivo.Quindi, nella seconda parte del mese, dovremmo iniziare la posa dell’erba sinteti-ca, che sarà l’atto finale di questa grande opera parrocchiale.Ora, come promesso, presentiamo il quadro economico dei costi che stiamoaffrontando, e in particolare:

Appalti già in essere- Ditta Malegori (impianti/opere murarie/fondo) 215.000 + IVA = 236.500 €- Ditta Limonta (fornitura e posa del tappeto) 186.000 + IVA = 204.600 €- Ditta OLFA (recinzione/cancello/tettoia) 31.000 + IVA = 34.100 €- Ditta Tecnorex (telecamere/registrazione) 9.000 + IVA = 9.900 €- Variante muro via Galliano (da definire) (a stima) = 4.000 €- Variante muro via Volta (a stima) = 2.000 €Totale già impegnato = 491.100 €- Varie piccole opere / riserva della D.L. (per arrotondamento) = 8.900 €

Totale max previsto (compresa IVA) = 500.000 €

Nel frattempo, a lavori in corso, per maggior sicurezza di tutti i frequentatoridell’Oratorio, cambieremo anche la recinzione del campo di calcetto (ex campoda tennis) di fronte ai nuovi spogliatoi. Quella attuale verrà sostituita con un’altrain maglia di ferro zincato e plastificato, sormontata, fino all’altezza di oltre 6,50metri, da una specifica rete para palloni, lavoro che verrà iniziato e conclusoentro novembre. Per quest’ulteriore opera il costo previsto (già preventivato) saràdi circa 30.000 euro (IVA compresa).

Come faremo a far fronte ai pagamentiIn questa impresa ci siamo avventurati facendo naturalmente bene i conti. L’inputci è stato dato dall’Amministrazione comunale, con la cessione dei diritti di super-ficie per 50 anni di una striscia di giardino parrocchiale via Roma-via Centurelli e

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commissione affari economici

1) Campo sportivo oratorio

Pagamenti effettuatiLimonta 1° Acconto alla firma del contratto € 20.460,00Malegori 1° Acconto alla firma del contratto € 23.650,00O.L.F.A. 1° Acconto alla firma del contratto € 3.410,00

Totale pagamenti effettuati € 47.520,00

Debiti in attoMalegori € 236.500,00 restante € 212.850,00Limonta € 204.600,00 restante € 184.140,00O.L.F.A. € 34.100,00 restante € 30.690,00

Totale restante € 427.680,00

2) Mutuo Credito Sportivo - RomaDebito residuo in linea capitale € 83.263,68

del cortile dell’ex asilo Pio XI. É il fondo più cospicuo a disposizione. Anche laSocietà Polisportiva CGB interverrà con un contributo a fondo perduto.Acquisizione diritti sup. area v. Roma-Centurelli € 262.800,00Sponsor € 20.000,00Accantonamenti di cassa € 70.000,00Il resto sarà affidato alla generosa sensibilità dei bressesi che, tenuti adeguata-mente informati, non mancheremo di sollecitare.

Situazione economicaa cura della Commissione per gli affari economici

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L a crisi economico-finanziaria-occupazionale che continua aprodurre i suoi effetti devastanti

in molte nazioni – infatti nell’UnioneEuropea 78 milioni di persone (il 16%della popolazione e il 19% dei bambi-ni) sono esposti al rischio povertà – ciha insegnato a riflettere sul fatto che,in un mondo globalizzato, la ricercadel benessere non può più maturarein un contesto di stampo individuali-stico e narcisistico. I modelli di svilup-po che hanno caratterizzato la crescitadei precedenti decenni non sono piùapplicabili al tessuto economico esociale odierno: la Caritas ambrosia-na, in occasione dell’incontro di inizioanno pastorale, ha posto l’accento suimodi di pensare che impediscono lacostruzione di concreti gesti di solida-rietà, che rappresentano nel micro ilprimo gradino del cambiamento e delrinnovamento economico e sociale. In sintesi, sono questi i quattro ste-reotipi da sconfiggere:1. Se sei povero, è colpa tua. Si pensacomunemente che le persone diventi-no povere per negligenza, pigrizia,scarsa voglia di lavorare, e ci sidimentica spesso di fattori quali: pro-blemi di salute, livello di istruzione,educazione ricevuta dalla famigliad’origine, contratti di lavoro precari,ecc.2. La povertà non mi riguarda, è lon-tana. Proprio la globalizzazione ci haindotto a questo tipo di illusione.Pensiamo ai recenti fatti della Greciao ai cosiddetti “poveri equilibristi”,cioè famiglie che a causa di un impre-visto, di malattie, o di rotture di lega-

mi familiari, si sono ritrovate a doverfronteggiare emergenze dalle qualipensavano di essere esenti.3. La povertà è solo economica. Ilvero benessere è costituito dallasomma di più fattori (lavoro, salute,abitazione, istruzione, rete sociale,relazioni famiglia-amici). Al contrario,la povertà è anche solitudine, dipen-denze, incapacità a gestire la propriavita.4. Ci pensino gli altri, i volontariprima di tutto! Piuttosto il volontaria-to è efficace se ogni protagonistadella politica, dell’imprenditoria edella vita pubblica, fino al singolo cit-tadino, si assume le proprie respon-sabilità.La famiglia e l’educazione devono tor-nare a svolgere un ruolo di primopiano per quel che concerne il verobenessere e la lotta alla povertà.Come Caritas siamo chiamati a stareaccanto a consultori e strutture simili,perché sostenere la famiglia è preve-nire la povertà, è consolidare il primoammortizzatore sociale.Un invito, in questo anno pastorale,per le comunità parrocchiali è diintensificare la loro azione cercandodi promuovere sul territorio una rin-novata cultura della solidarietà, intesacome responsabilità di tutti a farsiprossimi degli altri e a prendersi curadei vicini, a provocare scelte politicheadeguate e a formare un pensierosociale che non tralasci gli altri duepunti della lotta alla povertà, chesono il lavoro e il welfare. Sito campagna ZERO POVERTYwww.zeropoverty.org

Domenica 7 novembre: Giornata della Caritas

La povertà riguarda tuttiOgnuno (individui, società civile, Chiesa e governo) deve assumersi le proprieresponsabilità. Messaggi della campagna “Zero poverty” di Caritas Europa.a cura della Caritas Ambrosiana

vita parrocchiale

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U na nuova opera d’arte viene oggiad arricchire la nostra chiesa par-rocchiale, grazie a una generosa

donazione. Si tratta di un dipinto cheritrae San Francesco d’Assisi, realizza-to nel 1966 da Cesare Daelli, pittoremilanese che proprio a Bresso, nellascorsa estate, è stato oggetto di unabella mostra antologica.Il quadro, di dimensioni ragguardevo-li, raffigura San Francesco raccolto inpreghiera, in ginocchio: le mani e ipiedi appaiono segnati dalle stigmate,che il Poverello ricevette sul montedella Verna nel 1224. Il volto delSanto è scavato, il corpo esile, sma-grito dalle privazioni e dalla peniten-za: eppure tutta la sua figura è comeanimata da una straordinaria forzainteriore, così come il suo viso paresereno e disteso, illuminato da unbagliore che è la luce trasfigurantedella fede.Davanti a Francesco sono disposti treoggetti, come se il Santo volessetenerli costantemente sotto il suosguardo. Innanzitutto la croce, memo-ria della Passione e Morte di Gesù,simbolo stesso dell’essere cristiano:si tratta di un oggetto semplice, fattocon due sottili rami intrecciati, cherichiama quella solitamente posta frale mani di San Giovanni Battista, ilPrecursore. Poi un teschio, autenticoMemento mori, allusione diretta, bru-tale perfino, alla condizione mortaledell’uomo, al destino comune perognuno di noi: e tuttavia senza dram-mi, senza disperazione, perché que-sta, la morte – “Sorella morte” per il

Poverello d’Assisi –, è riscattata evinta proprio da quella croce che sta lìaccanto... E infine un libro, che pos-siamo facilmente immaginare comeun testo di preghiere, di sante medita-zioni, se non lo stesso Vangelo: per-ché è della Parola di Dio cheFrancesco si nutre, quotidianamente,costantemente.Sullo sfondo si nota un antro buio,come una grotta: è l’umile riparo delSanto sulla Verna, il suo eremitaggio. L’artista, secondo l’iconografia più dif-fusa, veste Francesco con il saiobruno che sarà poi adottato dai fratidell’ordine da lui fondato: la cordache gli cinge i fianchi presenta trenodi, simbolo dei tre voti di povertà,castità e obbedienza che i francescaniancor oggi professano. Questa intensa raffigurazione di SanFrancesco ha degli illustri precedenti,da Caravaggio a El Greco, che CesareDaelli doveva avere ben presenti eche prende a modello per questo suodipinto, interpretandoli naturalmentecon personale sensibilità. Pittore fieramente legato alla tradizio-ne figurativa (pur in anni di avanguar-die e di sperimentazioni), Cesare siera distinto fin da giovane per la suaabilità ritrattistica e per l’originalitàdelle sue composizioni, diventandogià alla fine degli anni Trenta docentedi pittura presso l’Accademia di Brerae collaborando col Teatro alla Scalanell’ideazione di scenografie e costu-mi. Questo dedicato a San Francescoè uno dei suoi ultimi dipinti (Daelli,infatti, muore nel 1970), davvero

La donazione di un’opera d’arte alla Parrocchia

Anche Francesco tra i Santi della nostra chiesaUn bel dipinto che continua la tradizione “francescana” della comunità bressesedi Luca Frigerio

vita parrocchiale

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“francescano” non solo nel soggettoma anche nello “stile”, semplice, nonretorico, animato da uno spiritogenuinamente religioso: quasi,insomma, una sorta di suo testamen-to artistico e spirituale.Quest’opera è dunque davvero signi-ficativa per la nostra comunità. Ancheperché va a inserirsi nel solco di unatradizione lontana, che ci rimanda, adesempio, al XVII secolo e alla decora-

zione ad affresco del piccolo santua-rio della Madonna del Pilastrello,quando la devozione dei nobili com-mittenti e della gente della Bresso diallora volle ritrarre appunto sullepareti della chiesetta la figura di SanFrancesco. Così come proprio alPoverello d’Assisi si pensò ancoraquando venne eretta una nuova chie-sa nel moderno quartiere di via PapaGiovanni.

vita parrocchiale

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I l bello di tutti gli anni passati inoratorio da bambini tra incontri,giornate di ritiro, esperienze, gio-

chi e relazioni arriva certamente adun dunque proprio negli anni che noichiamiamo del “post-cresima”.Sono gli anni più belli e più caotici:alla fine delle scuole medie ci sonoinfatti le grandi decisioni da prendere,ci sono i primisegnali dell’adole-scenza con tuttoquello che com-porta, ci sono iprimi affetti e leamicizie, incomin-ciano a nascereimportanti doman-de sul senso dellavita e sulla felicità,su Dio!Davanti a tutti ciòmolto spesso i nostri ragazzi nel pren-dere e nell’indirizzare la propria vitanon tengono in considerazione nean-che la presenza di Dio, facendo cosìintuire che il Signore non ha ancoraincontrato concretamente la loroesperienza.E questo perché, quello che noiabbiamo chiamato negli anni prima“Il Catechismo” rimane una sempliceraccolta di nozioni che difficilmenteriesce a c’entrare con la vita. Eccoperché il cammino continua… perchénon possiamo accontentarci dei“sacramenti”, ma desideriamo cheproprio grazie ai Sacramenti (la cono-scenza di Gesù) questi nostri ragazzi

diventino presto uomini e donne nelvero senso della parola! Concretamente al martedì noi ci tro-viamo a fare questo: con i giovanieducatori cerchiamo di “illuminare”le vite di questi ragazzi alla luce delVangelo. Ecco perché abbiamo biso-gno di una meta ben precisa, abbia-mo bisogno di una “grande luce” che

possa illuminare ilnostro personalecammino. In que-sta logica di cam-mino e di ricercaabbiamo chiamatoquesto percorso“Verso Sirio”: unvero proprio viag-gio verso una metaben precisa.Durante il viaggiobisogna compren-

dere bene la “mappa”, preparare“l’attrezzatura”, conoscere le “coordi-nate”, approfondire le amicizie…tutto questo cercando di comprende-re lo stile del discepolo nel fare tuttociò. Insomma bisogna equipaggiare ilnostro spirito, il nostro corpo e ilnostro entusiasmo per far si che l’in-tera persona possa essere toccata eilluminata alla luce di questa stella. Sirio è la stella più brillante del cielonotturno, la sola che riesce ad illumi-nare le tenebre: solo Gesù riesce ailluminare il cammino proprio quandotutto appare un caos! Ecco perché ilcammino deve continuare…sopratut-to in questi anni!

L’oratorio si prende a cuore le grandi sfide della preadolescenza

Dopo la Cresima…il cammino continua!Accompagniamo i nostri ragazzi perché diventino grazie ai Sacramenti ricevutiuomini e donne nel pieno senso della paroladi don Pierpaolo

colori dell’oratorio

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S tanno per “ripartire” i gruppi disostegno del Progetto Gemmacon il solito entusiasmo e la

voglia di portare un aiuto a chi è in dif-ficoltà. Com’è noto, il progetto si pro-pone di sostenere economicamentegiovani che, alla notizia della incipien-te gravidanza e in gravi ristrettezze(talora non solo economiche), si trova-no a dover fronteggiare scelte dram-matiche non di rado in solitudine.Ci si può allora rivolgere ai Centri diaiuto alla vita (CAV) ed ecco nascereun Progetto Gemma: in ambito parroc-chiale, persone di buona volontà siriuniscono in gruppi e ognuno concor-re con quanto può o vuole in modo daassicurare un sostegno mensile di 160euro per 18 mesi a partire dal terzomese di gravidanza.Il Progetto Gemma non risolve i pro-blemi, ma si affianca all’opera ben piùconsistente dei CAV (pannolini, omo-geneizzati, latte in polvere, carrozzine,corredino, ecc.) ed è un segno tangibi-le di vicinanza: qualcuno ti è accanto eha fiducia in te!!Ogni anno i progetti sono circa unmigliaio e non sempre bastano a esau-dire le richieste; è ovvio poi che diquesti tempi, segnati da una seria crisieconomica, le cose non sono di certomigliorate.La nostra Parrocchia ha iniziato diecianni fa e ha portato a termine 60 pro-getti di assistenza. Si fa appello per-tanto alla sensibilità di ognuno perchérisponda a questa chiamata secondopossibilità e buona volontà.Come ringraziamento anticipato,anche solo per l’attenzione, trascrivo

letteralmente una delle non poche let-tere pervenute a un gruppo Gemmadella nostra Parrocchia:GRAZI AVOI PER LAIUTOGRAZI TANTOLA BIMBA STA BENE E CRECHE PERLAIUTO VOSTROGRAZI TANTO.

Sessanta progetti di assistenza sostenuti dai nostri parrocchiani

Il Progetto Gemma riparte!Un aiuto per sostenere economicamente giovani che, alla notizia della gravidan-za, si trovano di fronte a scelte drammatiche non di rado in solitudine.di Danilo Castri

gruppi, associazioni, movimenti

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Col mese di dicembre ricomincia

l’avventura del Progetto

Gemma. Se vuoi aderire è il

momento opportuno.

Per informazioni: www.mpv.org

oppure telefona a Nene e Mario

De Regibus tel 02 6106454

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«Volete farmi la cortesia divenire in questo luogo...».Sono le parole che la

Madonna ha rivolto a Bernardettedurante la prima apparizione e cheanche ciascuno di noi, partecipanti alpellegrinaggio OFTAL 2010, si è inqualche modo sentito rivolgere attra-verso la proposta di un amico o attra-verso qualcuna delle circostanzedella vita capaci di risvegliare nelcuore una chiamata.Rispondere a questo invito, arrivare aLourdes affidandosi ai gesti propostidall’OFTAL, significa lasciarsi prende-re per mano da Maria, per esserecondotti a suo figlio Gesù, in un cam-mino di fede intenso e lieto.La S. Messa alla Grotta, laProcessione Eucaristica, la Fiaccolata,la Via Crucis, la S. MessaInternazionale, la visita ai luoghi diBernardette, tra i quali, per alcuni dinoi, il convento di Nevers, dove èesposto il corpo, intatto, della SantaVeggente, hanno reso il pellegrinag-gio un avvenimento.Gesti compiuti in luoghi toccati dalMistero ci hanno fatto vivere un’e-sperienza di incontro con Gesù pre-sente qui e ora nella storia e nellanostra vita personale.È la Chiesa che vive a Lourdes e fapercepire l’abbraccio tenero di Cristoanche attraverso la vicinanza cordialedei compagni di pellegrinaggio, masoprattutto attraverso la presenza delpopolo dei malati e di tutti coloro cheli accudiscono, un popolo che incarnalo spirito di Lourdes: andare fiduciosia Maria, ricorrere al suo aiuto peressere guariti, ma anche per portarela propria croce e aiutare altri a por-

tarla e, forse soprattutto, per capirneil senso.Questo è certo uno dei motivi dellapresenza a Lourdes di tanti giovaniche, più di tutti, sono alla ricerca delsignificato della vita.Ma occorre entrare nel freddo dellaGrotta per sentire il calore dell’ab-braccio di Maria: occorre accettare lamiseria della propria umanità, spo-gliarsi del proprio orgoglio, della pro-pria pretesa di autosufficienza (chegrazia, per questo, il bagno alle pisci-ne) per affidarsi completamente aCristo attraverso Maria.In questo senso, il tema del pellegri-naggio di quest’anno «FARE BENE ILSEGNO DELLA CROCE» (dalle paroledi Bernardette) esprime l’importanzadi compiere questo gesto non formal-mente, ma con convinzione: presa dicoscienza della vera consistenza di sécome cristiano, cioè appartenente aCristo.Così, affrontando, con il ritorno acasa, le tribolazioni della vita, è rassi-curante pensare che, in ogni momen-to, con una fede e una speranza rin-novate, possiamo "frugare in tasca eaggrapparci al Rosario" proprio comeha fatto Bernardette quando, per laprima volta, alla Grotta Massabielle,improvvisamente, il Mistero le si èmanifestato.

In pellegrinaggio a Lourdes

Per far bene il segno della croceper il Gruppo OFTAL, Claudia Mazzola

gruppi, associazioni, movimenti

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I l premio Nobel assegnato al dott.Robert Edwards, inventore dellatecnica di procreazione extracor-

porea, ha suscitato reazioni contra-stanti nel mondo della medicina,dove non mancano certo personalitàche hanno dato contributi molto piùsignificativi dal punto di vista dellaricerca: non senza ragione, infatti, siè segnalato il fatto che Edwards haesteso all’uomo ciò che già si pratica-va in zootecnia. Il conferimento di questo premio, cherientra nella responsabilità di coloroche lo assegnano, non muta certo lavalutazione etica e scientifica di que-sta tecnica, i cui risultati, fra l’altro,sono modesti in termini percentuali edi efficacia, e non hanno risolto ilproblema dell’infertilità e della steri-lità. Da una parte, infatti, resta aperto ilproblema etico della selezione

embrionale e l’alta percentuale diembrioni sacrificati per ottenere unagravidanza; dall’altra si tace sul fattoche quasi il settanta per cento delledonne che ricorre a questo procedi-mento non riesce ad avere un figlio esi trova a dover affrontare in solitudi-ne il peso di una tecnica invasiva fisi-camente e psicologicamente. Lasciaperplessi il silenzio sulle conseguen-ze delle tecniche mediche: la storiadella scienza e della medicina nonpuò essere scritta ignorandone i falli-menti e i costi etici. Un premio Nobelnon muta né i fatti né la valutazioneetica, ma può essere forse l’occasio-ne per riaprire una seria riflessionesul significato umano della procrea-zione e sul dovere di tutelare la vitadi tutti i figli, anche allo stato embrio-nale. Il Centro di Ateneo di Bioetica svolgeattività di ricerca scientifica approfon-dendo le questioni etiche sollevatedallo sviluppo della tecnologia edelle scienze mediche e biologiche,nell’antropologia filosofica, nell’eticamedica e nella filosofia della medici-na e della salute. Inoltre analizza letematiche normative presenti nel-l’ambito della biopolitica e del biodi-ritto.Il Centro di Ateneo di Bioetica pro-muove attività di ricerca, corsi di for-mazione, conferenze, convegni eincontri in merito alle questioni pro-prie della bioetica.

Una riflessione sul premio all’inventore della procreazione extracorporea

Nota del Centro di Ateneodi Bioetica dell’UniversitàCattolica in merito al Nobelper la Medicina 2010a cura del Movimento per la Vita

gruppi, associazioni, movimenti

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M artina e Luca sonocomodamente seduti sul diva-no di casa, un pc sulle ginoc-

chia per consultare la mail.Aprono un listino, scelgono i prodotti,fanno il loro ordine: pasta, riso, frutta,verdura, formaggi, vino e olio, tuttiprovenienti da aziende locali, per lamaggior parte a coltivazione biologi-ca, o da cooperati-ve sociali del terri-torio. Li andranno aritirare venerdì.Martina e Lucafanno parte di unGruppo di AcquistoSolidale (GAS), per-sone che hannodeciso di mettere incomune i loroacquisti e di orien-tarli secondo criteriprecisi: prodottilocali provenientida piccoli produtto-ri che si possonoconoscere diretta-mente; prodotti ilpiù possibile “a Kmzero” per ridurre lospreco energetico; prodotti biologiciperché non utilizzano pesticidi, diser-banti, concimi chimici. Ma il loro gruppo di acquisto è soprat-tutto un gruppo solidale: una solida-rietà che parte dai membri del gruppoe si estende ai produttori, al rispettodell’ambiente, ai popoli del Sud delmondo e ai lavoratori. Da qualche anno a Bresso è attivo unGruppo di Acquisto Solidale e da pocone è nato uno nuovo: un gruppo di

amici che, con il supporto delle Acli,hanno deciso di partire per questaavventura perché vogliono mangiarebene, accedere ad alcune tipologie diacquisto ad alto valore aggiunto esoprattutto tutelare l’alimentazione deiloro bimbi.L’attenzione delle Acli per i gruppi diacquisto, e più in generale per l’eco-

nomia solidale, haradici lontane. Leprime cooperativedi consumo e glispacci per i lavora-tori nei circoli nac-quero già a partiredal dopoguerra.Oggi c’è una rete digruppi di acquistoaclisti attivi nellaprovincia milanese,per quasi 300 fami-glie, e di botteghedel commercioequo:A b b i a t e g r a s s o ,Cerro Maggiore,Cinisello Balsamo,Corsico, Giussano,Novate Milanese,

Rosate, Seregno, Trecella, Triuggio, ilGas “condominiale” della “casa eco-logica” del quartiere Bovisa di Milano,il Gas “condominiale” di Rogoredo,quello della zona Inganni e quello diQuarto Oggiaro.E da oggi anche Bresso ha una nuovaoccasione per favorire le relazioni tra icittadini, il mutuo aiuto e la cittadinan-za attiva per rendere il consumo unascelta consapevole, un modo per benvivere.

Anche a Bresso i Gruppi di Acquisto Solidali

Con o senza autoI GAS: una nuova occasione per ben viveredi Silvia Bolchi

nuovi stili di vita

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N on nascondiamo le criticità relati-ve alla presenza delle popolazionirom a Milano e provincia.

Abbiamo a che fare con una culturadiversa e la loro presenza è un datocon cui fare i conti. I campi di grandidimensioni, anche se regolari, nonfacilitano percorsi di integrazione erischiano di essere luoghi in cui cre-sce l’illegalità. A maggior ragione ciòvale per gli insediamenti abusivi.Ma la politica degli sgomberi perse-guita in questi anni non ha prodottorisultati significativi.Anzi, ha alimentato insicurezza epaura tra tutti i cittadini, sprecandorisorse economiche che potevanoessere utilizzate in modo più proficuo.La competenza su questa vicenda –come a ogni altra inerente al governodella Città – appartiene alle Istituzioni.A loro vogliamo e dobbiamo guarda-re come primi interlocutori.Perché ci occupiamo di romLa Chiesa vuole essere presente doveè presente l’uomo, specie se segnatoda povertà ed esclusione. La Chiesada anni esercita una specifica curapastorale verso i nomadi. Questa curaè motivata dal riconoscerci legati a

ogni creatura umana con un vincolodi fraternità a partire dalla fede nelDio di Gesù Cristo, Padre di tutti,senza discriminazioni. Questa conce-zione di uomo ci porta a riconosceredignità, diritti e doveri a ogni donna euomo.L’obiettivo che ci proponiamo in que-sta operaVogliamo favorire una pacifica convi-venza tra i rom e gli altri cittadini.Vogliamo giungere all’integrazione,consapevoli che si tratta di processilunghi e complessi.Vogliamo superare l’abitare neicampi, sia per le condizioni spessodegradate e disumanizzanti, sia per-ché ciò non permette l’integrazione.Condividiamo con i rom un percorsonell’educazione vicendevole a viverenella legalità ed edificando insiemeuna cultura del lavoro e dell’ugua-glianza tra uomini e donne. Lavoriamo con i rom anche perdiffondere cultura a proposito deinomadi anzitutto all’interno dellecomunità cristiane: vogliamo supera-re stereotipi e slogan che, semplifi-cando colpevolmente la realtà, diffon-dono pregiudizi.

Delegato dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Dionigi Tettamanzi – come VicarioEpiscopale di Milano – ho promosso, insieme con la Caritas Ambrosiana, un con-fronto tra gli enti gestori dei campi rom autorizzati della città (Cooperativa FarsiProssimo, Casa della Carità, Centro ambrosiano di solidarietà). Questa ampia earticolata riflessione, condivisa anche dai decani della città di Milano in rappre-sentanza dei parroci, diviene espressione della linea pastorale – su questo argo-mento – della Chiesa Ambrosiana.

Mons. Erminio De ScalziVescovo ausiliare

Milano, 7 ottobre 2010

Rom, comunità cristianae pubbliche amministrazioniI rom interrogano tutta la città

approfondiamo

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Lo stile della nostra azioneLavoriamo ricercando anzitutto la col-laborazione con le Istituzioni. A lororiconosciamo il ruolo non derogabiledi regia, di indirizzo e di allocazione dirisorse economiche. Senza questacollaborazione istituzionale il nostrolavoro risulta inutile, prima cheimpossibile.Lavoriamo promuovendo e avvalen-doci di imprese sociali che garanti-scono interventi professionali, conti-nuativi e competenti, capaci di valo-rizzare anche il volontariato.Lavoriamo e rivolgiamo alleIstituzioni l’appello affinché ricono-scano che è necessario investire inpercorsi di integrazione per ottenerecondizioni di vita più umane per igruppi rom e ottenere maggiori con-dizioni di sicurezza per la cittadinanzatutta.Lavoriamo per un’azione educativache sostenga la frequenza scolasticadei minori e l’emancipazione delledonne rom.Non chiediamo privilegi per i nomadinell’accedere alla casa, superandoaltri cittadini in graduatoria per lecase popolari: davanti all’esigenzacondivisa a livello di Istituzioni localie nazionali di chiudere i campi regola-ri (104 famiglie nel campo di viaTriboniano, 35 in via Novara) servono

misure adeguate ed “eccezionali”quali il ricorso a quella “riserva” diunità abitative – regolata da appositenormative – non destinata alle gra-duatorie ma a casi come questi.Le responsabilità delle IstituzioniOffriamo e chiediamo alle Istituzioniun rapporto leale e schietto. LaChiesa non avoca a sé l’interventosociale di competenza del “pubblico”.Se svolge funzioni di supplenza lo facon l’intenzione di consegnare quantoprima alle Istituzioni competenti laresponsabilità di intervenire efficace-mente. È inaccettabile che si tenti di“scaricare” all’azione caritativa dellaChiesa l’onere di trovare soluzioni aquestioni di competenza di chi ha laresponsabilità di amministrare lacittà, il territorio e il Paese.I risultati che abbiamo raggiuntoIl miglior risultato è l’inserimento sco-lastico di tanti dei minori rom: l’inte-grazione passa da questa strada. Inquesto ultimo anno la sensibilità delleParrocchie è cresciuta e diverse sisono impegnate per accogliere alcunefamiglie mettendo a disposizionelocali propri o impegnandosi per ilsostegno all’affitto. Gruppi di cittadinihanno espresso vicinanza, attenzionee cura a famiglie più volte sgombera-te, dimostrando la possibilità dellaconvivenza. Riconosciamo la lenta ma

approfondiamo

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progressiva assunzione diresponsabilità delle Istituzioniche nell’ultimo decenniohanno aperto spazi di confron-to, si sono impegnate pergestire i campi e ricercaresoluzioni alternative ai campistessi.Siamo preoccupatiper la sicurezzaViviamo un momento di gran-de incertezza circa la prosecu-zione della collaborazione conle Istituzioni pubbliche sulla“questione rom”. Le conven-zioni stipulate tra realtà legatealla Chiesa ambrosiana e il Comunedi Milano per superare alcuni campirom autorizzati sono state messe indiscussione da affermazioni verbali diesponenti del mondo politico e ammi-nistrativo, milanese e nazionale, a cuiperò non ha fatto seguito – ad ora –alcun atto formale di rescissione delleconvenzioni stesse.Con lo slogan più volte urlato “nessu-na casa Aler ai rom” si è rivestito diideologia e discriminazione la ricercadi soluzioni per una questione chemeriterebbe ben altra intelligenza.Siamo preoccupati per il futuro e la

sicurezza di questi rom e di tutti i cit-tadini: gli smantellamenti dei campidi via Triboniano, via Novara e viaIdro annunciati per le prossime setti-mane costringeranno alla strada deci-ne di famiglie rom se non interverran-no quelle soluzioni abitative alternati-ve proposte, concordate e sottoscritteda Comune e Prefettura. Lo sgombe-ro dei campi senza alternative costrut-tive espone al grave rischio di inter-rompere i percorsi virtuosi fin qui atti-vati, creando un problema di sicurez-za per tutti i cittadini.Auspichiamo un sussulto di respon-sabilità per le Istituzioni civili interes-sate affinché i processi avviati possa-no continuare: per il bene delle fami-glie rom e dei cittadini tutti.Promuovere la legalità – specie per leIstituzioni – significa anche rispettaregli impegni sottoscritti. Venir meno aquesti patti – mentre avvia conse-guenze legali ed economiche – com-promette la credibilità e il senso dellestesse Istituzioni.

Mons. Erminio De Scalzi, Caritas Ambrosiana, Cooperativa

Farsi Prossimo, Casa della Carità, Centro ambrosiano

di solidarietà, I decani della città di Milano

approfondiamo

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L a dozzina di suicidi verificatisinegli ultimi cinque mesi in Cinapresso la fabbrica della Foxconn

ha colpito molti. Parallelamente, si èregistrata una catena di scioperi invarie fabbriche. Qual è il significato diquesti fatti nuovi in Cina?Per anni le autorità cinesi hanno consi-derato milioni di operai nelle fabbrichecome manodopera a basso prezzo,ingranaggio funzionale all’economiadell’esportazione. Oggi gli operai sisentono giustificati a esigere un miglio-ramento delle condizioni di lavoro e disalario. La lotta non è facile e spesso sivedono forzati all’accettazione passivae, persino, alla disperazione. Ma larecente diminuzione della manodoperadisponibile (a causa del severo control-lo delle nascite) ha infuso negli operaipiù coraggio.La moderata tolleranza delle autoritàcinesi rispetto a questi scioperi sembramostrare che le richieste salariali sonoconsiderate abbastanza positivamente.Il vice-primo ministro Li Keqiang ha

sottolineato, come priorità per que-st’anno, “l’aumento dei consumi deicittadini come la chiave per espanderela domanda interna”.Ma dietro agli scioperi c’è anche l’in-soddisfazione riguardo all’Unione deiSindacati dei lavoratori di tutta la Cina,il sindacato ufficiale. Qualcuno si chie-de se i recenti scioperi siano l’inizio diun movimento operaio indipendente.La prova del fuoco sarà se e quandoquesto movimento autonomo di scio-peri si organizzerà e fino a che punto siallargherà. Se otterrà l’aumento deisalari senza un eccessivo disturbo del-l’ordine sociale (soprattutto delle gros-se imprese statali), probabilmente saràaccettato e strumentalizzato. Il governocinese, però, deve fare particolareattenzione al welfare dei milioni dilavoratori, emigrati dalle campagne allacittà, che – se costretti in condizioniimpossibili – potrebbero diventare unforte elemento destabilizzante.Tratto da: “Mondo e Missione”, agosto-settembre 2010

È l’inizio di un movimento operaio indipendente?

Scioperi in Cina,la prova del fuocodi p. Sergio Ticozzi, missionario PIME a Hong Kong

oltre il campanile

Operai cinesi in sciopero (Foto Asianews)

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San Carlo,fratello e Santodi A.Z.

S pesso i santi ci sembra sianolassù. Troppo lassù. E allora, almassimo, meritano uno sguardo

di curiosa distanza. Le cose non stan-no così: i santi sono nostri fratelli, conuna umanità ricca di luci e ombrecome la nostra. Loro però “hannopreso sul serio Gesù”: è ciò che lirende davvero diversi (e a ragione) datanta nostra mediocrità. Conoscerli cifa bene: buone biografie non manca-no. Anche su San Carlo Borromeo,nell’anno quattro volte centenariodella canonizzazione, molte biografiesaranno edite o riedite. Non manche-remo di segnalare quelle che merita-no attenzione perché storicamenteben fondate, capaci di parlare all’uo-mo di oggi e accessibili al vasto pub-blico. Tra queste, ecco un buon assag-gio, propostoci da un autore profon-damente addentro alle cose ambro-siane come don Marco Navoni, capa-ce con parole chiare e puntuali di farcisentire il Borromeo non troppo lassù,ma nostro fratello, distante solo delladifferenza evangelica tra la nostramediocrità ela bellezza diDio.

Marco Navoni“CarloBorromeo. Profilo diun vescovosanto”CentroAmbrosiano

€ 8 in buonastampa, in fondo allachiesa

recensione

Welcomedi C.N.

C on la regia di Philippe Lioret, è lastoria di Bilal, un giovane curdo,che ha lasciato il suo Paese alla

volta di Calais, dove sogna di imbar-carsi per l’Inghilterra e raggiungere laragazza amata; e di Simon, istruttoredi nuoto, che lo accoglierà e lo inco-raggerà a non cedere mai ai marosidella vita.Welcome è un racconto morale che siinterroga sull’alterità e in cui è facilericonoscere i canoni dell’attualità.Philippe Lioret mette al centro “l’al-tro”, un corpo estraneo da sfruttare,da espellere oppure col quale farnascere una storia di amicizia. Nellalivida immobilità di fondo dialoganoun uomo e un ragazzo, suggerendoun movimento paterno dell’uno versol’altro che a colpi di “bracciate” ridu-ce le distanze tra le parti. Il punto d’in-contro fra Simon e Bilal è proprio l’ac-qua, elemento primordiale che inne-sca dinamiche relazionali autentiche eallo stesso tempo attende e accogliela risolu-zione deldramma.Il giova-ne curdod i v i e n eper ilfrancesel’annun-cio diuna pos-s i b i l i t à :quella diritrovaresé stessoe l’altro.

Il Circolo CinematograficoBresso lo propone Venerdì 25novembre,ore 21, presso la SalaSan Giuseppe di via Isimbardi.

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Cinema Teatro San GiuseppeVia Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94

Programma di novembre

**CINEFORUM DEPARTURESGiovedì 4 ore 21.00

*FILM MISS ADELE E L’ENIGMA DEL FARAONEVenerdì 5 Sabato 6 ore 21.00Domenica 7 ore 15.00 – 17.30

**CINEFORUM COPIA CONFORMEGiovedì 11 ore 21.00

*FILM FIGLI DELLE STELLEVenerdì 12 Sabato 13 ore 21.00Domenica 14 ore 15.00 – 17.30

**CINEFORUM L’UOMO NELL’OMBRAGiovedì 18 ore 21.00

*FILM CATTIVISSIMO MEVenerdì 19 Sabato 20 ore 21.00Domenica 21 ore 15.00 – 17.30

**CINEFORUM WELCOMEGiovedì 25 ore 21.00

*FILM WALL STREET 2 – Il denaro non dorme maiVenerdì 26 Sabato 27 ore 21.00Domenica 28 ore 15.00 – 17.30

Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà.

cineteatro San Giuseppe

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calendario liturgico

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i numeri della comunità

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Orari delle SS. Messe in Bresso

SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30sabato e vigiliari: ore 18.30

festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18

Santuario della Madonna del Pilastrelloferiali, sabato e vigiliari: ore 17.30

festivi: ore 10

SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19

festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.30

festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30

festivi: ore 11

www.santinazaroecelsobresso.itsncbresso@tiscali.it

Telefoni utili

Prevosto - don Angelo Zorloni 02 610 08 82Orari segreteria parrocchiale: dal lunedì al venerdì 17,30 - 19Don Gianfranco Radice 02 610 17 79Oratorio - don Pierpaolo Zannini 02 610 17 68Carabinieri 02 610 89 51Vigili del Fuoco 115Croce Rossa 02 610 73 68Ambulanza 118Servizio di guardia medica 02 34567Comune 02 614 551Vigili Urbani 02 614 554 00Ospedale Bassini 02 6176.1Acli 02 66 50 10 72Associazione Centro sociale anziani 02 610 72 36AVIS 02 614 00 95Biblioteca Comunale 02 614 55 349Casa dell’Anziano 02 66 50 30 70Centro della Famiglia 02 66 50 34 39Centro di ascolto Caritas 366 4892343Cinema-Teatro San Giuseppe 02 66 50 24 94Parrocchia San Carlo 02 614 26 60Parrocchia Madonna della Misericordia 02 610 09 96

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celso feriali: ore 8.30-9.30sabato: ore 16-19

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farmacie di turno

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Farmacie di turno - NOVEMBRE(Bresso - Cormano - Cusano)

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COMUNALE N° 1 - Bresso Via Roma ang. Via Tasso, 87MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2COMUNALE N° 2 - Bresso Via A. Strada, 56BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26DEL CORSO - Cusano Piazza Trento e Trieste, 4COMUNALE N° 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27SCOTTI - Bresso Via Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/dFORNASÈ - Cormano Piazza BerniniCOMUNALE - Cusano Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89COMUNALE N° 3 - Bresso Via Piave, 23DEL CORSO - Cusano Piazza Trento e Trieste, 4COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27SCOTTI - Bresso Via Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/dFORNASÈ - Cormano Piazza BerniniCOMUNALE - Cusano Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2COMUNALE N° 2 - Bresso Via A. Strada, 56

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30 DEL GIORNO SUCCESSIVO

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N el territorio della Parrocchia diSan Martino in Cusano esiste unSantuario mariano, che testimo-

nia negli ultimi quattro secoli la gran-de devozione dei Cusanesi verso laMadonna.All’origine non c’è dunque un miraco-lo o un evento straordinario, ma l’a-more dei figli alla Madre; troviamo inun documento del 1640 la domandaal Vicario Generale della Diocesi perl’erezione del Santuario: “Nella terradi Cusano, pieve diDesio, si trova unOratorio dedicato allaMadonna, al quale viè indulgenza plenarianel giorno di maggio,quale sta rovinoso etvicino la strada.Hora la comunità per ladevotione che portaalla Vergine Santissimavorrebbe fabbricareuna nuova chiesa...”.La richiesta vieneesaudita, così si puòcostruire il nuovo edi-ficio con l’impegno di pagare uncanone annuo al parroco per l’occu-pazione del terreno di sua pertinenza.L’argomento della devozione risultadecisivo per la concessione del per-messo, anche come continuazione diuna realtà esistente da tempo.C’era infatti un Oratorio dedicato allaBeata Vergine del Pilastrello (forseluogo di sosta per viandanti pressouna pietra miliare), di cui ci parlano idocumenti relativi alle Visite Pastorali,

compresa quella del 1579 di San CarloBorromeo, che ordina di abbatterel’Oratorio ormai fatiscente e destinarele pietre per la riparazione della chiesaparrocchiale, sempre minacciata dalSeveso. Gli ordini vengono parzial-mente eseguiti, così che l’Oratoriocontinua a esistere, frequentato daifedeli, al punto da rendersi necessariauna nuova costruzione.È ciò che avvenne negli anni 1640-42,la parte centrale dell’edificio ancor

oggi esistente.La dedica rimane lastessa, cioè BeataVergine del Pilastrello,tuttavia se ne aggiun-ge un’altra, non uffi-cialmente registrata,con la posa nella nic-chia sopra l’altaremaggiore della Statuadella Madonna dellaCintura, esempio difine arte barocca, cheancora oggi possiamoammirare. Una testi-monianza certa che

essa fu portata a Cusano intorno al1657 (anno di passaggio in feudo delMarchese Omodeo di Roderico eAlmonacir) è l’esistenza, a partire dal1658, della confraternita dei Cinturati,la quale non avrebbe avuto modo diesistere se non vi fosse stata laMadonna della Cintura. Con ogni pro-babilità, insieme alla statua, arrivaro-no anche il grande Crocifisso, SanFrancesco che riceve le stimmate eSant’Antonio da Padova.

Un Santuario nato dalla devozione mariana della gente del paese(foto di copertina)

Santuario della Madonna dellaCintura in Cusanodalla segreteria parrocchiale di San Martino in Cusano

visita pastorale 2010

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Da ora in avanti la cura dei parroci(con l’aiuto dei fedeli) per il Santuarionon avrà sosta e lo dimostrano le ini-ziative attuate nel corso degli anni.Nel 1725 il parroco don GerolamoCroce ottenne dall’ArcivescovoBenedetto Odescalchi il permesso diportare in processione il simulacrodella Madonna e da allora, ogni 25anni, in coincidenza con l’Anno Santo(con alcune aggiunte) la tradizione èstata rispettata: essa viene portatasolennemente nella chiesa parroc-chiale nel mese di maggio e vi restaun’intera settimana.L’occasione risulta sempre utile permodifiche e migliorie, come avvennenel 1900 con la posa di statue di are-naria sulla facciata e sulla sommitàdella stessa.Nel 1925-26 il parroco don AntonioSeveso volle costruire un campanilecon tre campane (a sinistra del pre-sbiterio), che poi fu tolto nel 1958,quando, in occasione del primo cen-tenario delle Apparizioni di Lourdes, ilparroco don Carlo Ghianda decise diampliare il Santuario con due navatelaterali, così come noi ora lo vediamo.Don Carlo Ghianda ben si inserì nelladevozione mariana dei Cusanesi,favorendola con il decidere l’aperturaquotidiana del Santuario: egli infattifece il suo ingresso come parroco ladomenica 10 gennaio 1937 e volle chedal giorno successivo la “chiesa dellaMadonna” (come veniva chiamatadalla gente) restasse aperta tutto ilgiorno, con una custode volontaria.Durante le feste giubilari dell’AnnoSanto 1950 venne a Cusano il BeatoCard. Schuster, e compose anche unapreghiera apposita.Negli ultimi anni l’edificio ha ricevutocure all’interno e all’esterno, rimanen-do sempre luogo privilegiato di pre-ghiera. In un documento del Seicento,esso è chiamato Oratorio “campe-

stre”, perché era fuori dal centro delpaese. Oggi invece è in mezzo al traf-fico. Tuttavia mantiene la sua caratte-ristica di oasi di pace e porto sicuroper chi, nelle tempeste della vita quo-tidiana, non vuole smarrire la via che,attraverso la Vergine Maria, conduceal Figlio suo Gesù Cristo.

visita pastorale 2010

La statua della Madonna della Cintura

in Cusano

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