MemorialeJ.v.borghese
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ASSOCIAZIONE COMBATTENTI Xa FLOTTIGLIA MAS
CAPITANO DI FREGATAMEDAGLIA DORO AL VALORE MILITARE
JUNIO VALERIO BORGHESE
1906 2006
CENTENARIO DELLA NASCITA
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Pubblicazione edita dallAssociazione Combattenti Xa Flottiglia Mas su iniziativa dei Consiglieri Mario Bordogna e Fabio Castellani
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1Se ho sbagliato con la mia decisione dell8 settembre sono qui per pagare, anche con la vita, che non la prima volta che metto a disposizione della Patria, ma chiedo che esca da questo processo la gloria della Decima MAS.
Junio Valerio Borghese
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3INTRODUZIONE
LAssociazione Combattenti Xa Flottiglia Mas ha voluto ricordare il centenario della nascita del suo Comandante Medaglia dOro al Valore Militare Junio Valerio Borghese (6 giugno 1906) ed il trentaduesimo della sua morte (26 agosto 1974) avvenuta in esilio, pubblicando stralci di un suo memoriale scritto durante la sua permanenza nel campo di prigionia di Cinecitt in Roma nei mesi di maggio e giugno 1945.Viene riportato anche lelenco delle decorazioni e le motivazioni delle Decorazioni al Valore Militare ricevute nel compimento del dovere di Soldato durante la sua attivit al comando del leggendario Sommergibile Scir e della X Flottiglia M.A.S. a difesa dellonore militare ferito a seguito della resa incondizionata dell8 settembre 1943.Auspichiamo che queste pagine possano far comprendere alle giovani generazioni che cosa abbia significato battersi ancora quando ogni speranza era ormai perduta, con il solo scopo
di difendere lONORE della nostra Patria ITALIA.
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4Milano, Ottobre 1944
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5DECIMA COMANDANTE !
I mar della Xa Flottiglia Mas della Repubblica Sociale Italiana salutano il mai dimenticato Comandante Medaglia dOro al Valore Militare Junio Valerio Borghese a 100 anni dalla nascita e 32 dalla dipartita, sempre presente nelle loro menti e nel loro cuore.Abbiamo sempre apprezzato le sue decisioni, le sue parole, i suoi ordini, orgogliosi di appartenere alla sua Decima Flottiglia Mas.Indicheremo sempre alle future generazioni la sua onest dintenti, la sua linearit di pensiero ed auspichiamo che in questa epoca di mancanza di Ideali e di senso morale, i suoi scritti possano essere utili per far comprendere a chi verr dopo di noi i valori ed i principi che ci spinsero ad accorrere volontari nei suoi reparti di mare e di terra ove combattemmo con valore per riscattare lOnore perduto l8 settembre 1943.Onest, lealt, coraggio e competenza: abbiamo sempre operato con questi suoi principi e sempre opereremo al servizio della nostra ITALIA.
Grazie Comandante!
DECIMA SEMPRE!
Bordogna Mario
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7ESTRATTO MATRICOLARE DEL CAPITANO DI FREGATA BORGHESE JUNIO VALERIO SCIPIONE ALFREDO DI LIVIO (DEI PRINCIPI) E DI KEUN VALERIA, NATO IL 6 GIUGNO 1906 A ROMA
SERVIZI E PROMOZIONI Allievo della Regia Accademia Navale (Corso Ufficiali di Vascello) dal 25 ottobre 1922 per Decreto Ministeriale 15 novembre 1922
Aspirante Guardiamarina il 1 novembre 1927
Guardiamarina nello Stato Maggiore Generale della Regia Marina con riserva di anzianit e con anzianit di grado 1 luglio 1928 con Regio Decreto 28 giugno 1928 (Registrato alla Corte dei Conti il 3 agosto 1928 Registro 1 Marina Foglio 388)
Sottotenente di Vascello con riserva di anzianit e con anzianit di grado 1 luglio 1929 con Regio Decreto 26 luglio 1929 (Registrato alla Corte dei Conti il 4 novembre 1929 Registro 3 Marina Foglio 457)
Tenente di Vascello con riserva di anzianit e con anzianit di grado 1 luglio 1933 con Regio Decreto 13 luglio 1933 (Registrato alla Corte dei Conti il 29 settembre 1933 Registro 42 Marina Foglio 38)
Capitano di Corvetta con riserva di anzianit e con anzianit di grado 13 agosto 1940 con Regio Decreto 5 settembre 1940 (Registrato alla Corte dei Conti il 21 dicembre 1940 Registro 17 Marina Foglio 192)
Capitano di Fregata per merito di guerra con riserva di anzianit e con anzianit di grado 20 settembre 1941 temporaneamente in soprannumero con Regio Decreto 29 novembre 1941 (Registrato alla Corte dei Conti il 31 agosto 1942 Registro 11 Marina Foglio 25)
Con ordine del giorno in data 18 giugno 1944 il Sottosegretario di Stato gli ha concesso le funzioni del grado superiore a decorrere dall8 febbraio 1944 (Foglio 73691 del 24 giugno 1944) Repubblica Sociale Italiana
Sospeso dallimpiego a tempo indeterminato in attesa di procedimento penale a decorrere dal 14 settembre 1944 per Decreto Luogotenenziale in data 14 settembre 1944 Incorso nella perdita del grado per cancellazione dai ruoli degli Ufficiali della Regia Marina in applicazione dellarticolo 1 del Decreto Legislativo Luogotenenziale in data 26
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8aprile 1945 n. 294 per Decreto Luogotenenziale in data 21 giugno 1945 (Registrato alla Corte dei Conti il 13 giugno 1946 Registro 77 Marina Foglio 264)
In congedo il 21 giugno 1945
Reinserito, in seguito alla perdita del grado, nei ruoli del C.E.M.M. della sua classe e contemporaneamente trasferito al Distretto Militare di Roma con matricola 12739 Esercito Italiano (Foglio n. 3391332/28126 del 9 maggio 1951 di Marinequip - Roma)
Deceduto a Cadice (Spagna) in data 26 agosto 1974
CAMPAGNE DI GUERRA, COMBATTIMENTI, FERITE, AZIONI DI MERITO, DECORAZIONI , INCARICHI, MISSIONI SPECIALI
Destinazioni a terra alla Regia Accademia Navale di Livorno:dal 4 dicembre 1924 all8 luglio 1925dal 21 ottobre 1925 al 4 luglio 1926dal 16 ottobre 1926 al 1 luglio 1928
Ascritto al Comando in Capo del Dipartimento Marittimo Alto Tirreno di La Spezia per disposizione Ministeriale 8 luglio 1928
Ha prestato giuramento presso il Comando della Regia Nave Trento il 21 agosto 1928
Destinato alla Regia Accademia Navale per eseguirvi il Corso Superiore dal 6 novembre 1930 al 15 luglio 1931
Ha contratto matrimonio con la Signorina Olsoufieff Daria il 30 settembre 1931 previo Regio Assentimento in data 24 luglio 1931 Destinato alle Scuole C.R.E.M. di Pola dal 26 agosto 1931 al 5 giugno 1932
Destinato alla Commissione Permanente E.M.G. per tirocinio T dal 27 ottobre 1933 al 14 marzo 1934
Tirocinio per palombari grandi profondit dal 15 marzo 1934 al 2 giugno 1934 Concessogli il brevetto di idoneit al servizio T di bordo (siluri) previsto dal Regio Decreto 5 maggio 1921 n. 629 (Foglio Ordini 15 maggio 1934)
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9 Mobilitato per esigenze di carattere eccezionale ai sensi e per gli effetti dei Regi Decreti 11 giugno 1936 n. 1807 e 24 settembre 1936 n. 1846 dal 7 novembre 1935 al 31 luglio 1936
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALORE MILITARERegio Decreto 8 aprile 1939
Ha diritto al computo di una Campagna della Guerra di Spagna 1936 1939
MEDAGLIA DORO AL VALORE MILITARE Regio Decreto 2 gennaio 1941 (Foglio n. B/11859 in data 10.9.1941 del Ministero Marina Gabinetto)
CAVALIERE DELLORDINE MILITARE DI SAVOIASovrano Motu Proprio 2 marzo 1942
Concessagli dal Comando Supremo delle Forze Armate Germaniche la Croce di Ferro di 2^ Classe (Foglio B/33011 del 25 luglio 1942 Ministero Marina Gabinetto)
Ha presto giuramento alla R.S.I. presso il Sottosegretariato di Stato il 10 gennaio 1944
Il Tribunale Supremo Militare con sentenza emessa in data 23 novembre 1959 ha esteso gli effetti della riabilitazione concessa dalla Corte di Appello di Roma in data 4 dicembre 1958 alle pene accessorie militari e ad ogni effetto penale militare della condanna riportata con sentenza della Corte di Assise Speciale di Roma in data 17 febbraio1949 (Foglio n. 6455 in data 18 dicembre 1959 del Tribunale Supremo Militare).
La Corte di Assise Speciale di Roma con sentenza in data 17 febbraio 1949, confermata dalla Corte di Cassazione in data 10 settembre 1950, ha condannato il BORGHESE alla pena di anni 12 di reclusione (condonati anni 9) in ordine al reato di collaborazione militare (escluso il reato di omicidio) con linterdizione perpetua dai pubblici uffici (Foglio D/3148 del 6 ottobre 1995 di Maripers 2 Divisione)
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La Spezia, 2 aprile 1942 Consegna delle decorazioni al Valore Militare allequipaggio del SommergibileScir e al comandante Borghese
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IMBARCHI DEL COMANDANTE BORGHESE NAVE DATA IN TEMPO DI PACE IN TEMPO DI GUERRA IMBARCO SBARCO ANNI MESI GIORNI ANNI MESI GIORNI FERRUCCIO 11.7.1923 20.10.1923 3 9 FERRUCCIO 8.7.1924 20.10.1924 3 12 VESCPUCCI 8.7.1925 22.10.1925 3 14 PISA 4.7.1926 16.10.1926 3 12 TRENTO 15.7.1928 30.10.1929 1 3 15 FABRIZI 31.10.1929 1.5.1930 6 1 FABRIZI 1.5.1930 20.5.1930 19 COSENZ 20.5.1930 16.6.1930 26 COSENZ 16.6.1930 21.6.1930 5 COSENZ 21.6.1930 23.7.1930 1 2 COSENZ 23.7.1930 27.10.1930 3 4 CANTORE 15.7.1931 26.8.1931 1 11 TRICHECO 5.6.1932 5.9.1932 3 TRICHECO 5.9.1932 1.10.1932 26 TRICHECO 1.10.1932 9.10.1932 8 TRICHECO 9.10.1932 5.12.1932 1 26 TRICHECO 5.12.1932 23.1.1933 1 18 TITANO 24.1.1933 24.5.1933 4 COLOMBO 24.5.1933 9.6.1933 14 COLOMBO 9.6.1933 13.6.1933 4 COLOMBO 13.6.1933 15.6.1933 2 COLOMBO 15.6.1933 27.10.1933 4 12 LEONE 15.2.1934 15.2.1934 1 TITANO - TIROCINIO PRATICO 14.3.1934 13.5.1934 1 29 TITANO 13.5.1934 24.5.1934 11 TITANO 24.5.1934 2.6.1934 8 TITANO 2.6.1934 11.6.1934 9 TITANO 11.6.1934 29.10.1935 1 4 18 TRICHECO 1.11.1935 6.12.1936 1 29 TRICHECO 6.12.1936 12.2.1937 2 6 FINZI 13.2.1937 15.6.1937 4 2 IRIDE 15.6.1937 20.6.1937 5 IRIDE - COMANDANTE 20.6.1937 11.11.1937 4 2 FERRARIS - COMANDANTE 12.11.1937 8.1.1938 1 26 IRIDE - COMANDANTE 8.1.1938 18.4.1939 1 3 10 NEREIDE - COMANDANTE 19.4.1939 14.6.1939 1 25 AMETISTA - COMANDANTE 14.6.1939 16.6.1939 2 AMETISTA - COMANDANTE 16.6.1939 1.11.1939 4 15 ZAFFIRO - COMANDANTE 1.11.1939 9.5.1940 6 8 PISANI - COMANDANTE 9.5.1940 11.9.1940 1 2 3 SCIRE - COMANDANTE 11.9.1940 30.12.1940 3 19 DIASPRO - COMANDANTE 1.1.1941 15.2.1941 1 14 SCIRE - COMANDANTE 15.2.1942 27.7.1941 5 14 X FLOTTIGLIA MAS 29.7.1941 29.9.1941 2 SCIRE - COMANDANTE 29.9.1941 8.2.1942 4 9 SCIRE - COMANDANTE 8.2.1942 8.3.1942 1 X FLOTTIGLIA MAS / SCIRE 8.3.1942 28.5.1942 2 20 X FLOTTIGLIA MAS 28.5.1942 8.9.1943 1 3 11
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DECORAZIONI DEL CAPITANO DI FREGATA JUNIO VALERIO BORGHESE
1. CROCE DI CAVALIERE DELLORDINE MILITARE DI SAVOIA2. MEDAGLIA DORO AL VALORE MILITARE3. MEDAGLIA DARGENTO AL VALORE MILITARE4. MEDAGLIA DI BRONZO AL VALORE MILITARE5. CROCE AL MERITO DI GUERRA SPAGNA6. CROCE AL MERITO DI GUERRA AFRICA ORIENTALE E GUERRA 1940-19437. MEDAGLIA DI BENEMERENZA PER I VOLONTARI DELLE OPERAZIONI MILITARI IN O.M.S.8. MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLE CAMPAGNE DI LIBIA9. MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLE OPERAZIONI MILITARI IN AFRICA ORIENTALE10. MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLA CAMPAGNA DI SPAGNA11. MEDAGLIA COMMEMORATIVA DELLA GUERRA 1940 194312. CROCE DI CAVALIERE UFFICIALE DELLA CORONA DITALIA13. CROCE DI CAVALIERE DELLORDINE COLONIALE DELLA STELLA DITALIA14. MEDAGLIA DONORE DI LUNGA NAVIGAZIONE15. CROCE DI ANZIANITA DI SERVIZIO16. ORDINE DI MALTA17. CROCE DI FERRO TEDESCA DI II CLASSE18. CROCE DI FERRO TEDESCA DI I CLASSE
DISTINTIVI DONORE 1. DISTINTIVO PER PROMOZIONE PER MERITO DI GUERRA2. DISTINTIVO DONORE MEZZI DASSALTO3. DISTINTIVO DONORE X FLOTTIGLIA MAS REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
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Distintivo dOnore dei Mezzi dAssalto Regno dItalia Repubblica Sociale Italiana Repubblica Italiana
Distintivo dOnore della Decima Flottiglia MAS della Repubblica Sociale Italiana
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DECORAZIONI AL VALORE MILITARE DI JUNIO VALERIO BORGHESE
Croce di Cavaliere dellOrdine Militare di SavoiaComandante di sommergibile assegnato alla Xa Flottiglia Mas per operazioni con mezzi speciali dassalto, dopo aver compiuto con successo tre audaci e difficili imprese, studiava
e preparava con tecnica perfetta e sagacia una quarta operazione per il forzamento di altra base nemica. Con il suo sommergibile si avvicinava al munitissimo porto affrontando con fredda determinazione i rischi frapposti dalla difesa e dalla vigilanza del nemico per mettere i mezzi dassalto nelle condizioni migliori per il forzamento della base nemica. Lanciava quindi i mezzi dassalto nellazione che era coronata da brillante successo avendo portato al grave danneggiamento di due corazzate nemiche.Mediterraneo orientale, dicembre 1941 Sovrano Motu Proprio 2 marzo 1942
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Medaglia dOro al Valore MilitareComandante di sommergibile, aveva gi dimostrato in precedenti circostanze di possedere dele doti di ardimento e di slancio. Incaricato di riportare nelle immediate vicinanze di una munitissima base navale nemica alcuni volontari destinati a tentarne il forzamento con mezzi micidiali, incontrava, nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le pi aspre difficolt create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del
mare e dalle correnti.Dopo avere superato con il pi assoluto sprezzo del pericolo e con
vero sangue freddo gli ostacoli opposti dalluomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima distanza dallingresso
della base nemica ed effettuando con calma e con serenit le operazioni di fuoriuscita del personale. Durante la navigazione di ritorno, sventava la rinnovata caccia del nemico e, nonostante le difficilissime condizioni di assetto in cui era venuto a trovarsi il sommergibile,
padroneggiava la situazione, per porre in salvo lunit e il suo equipaggio. Mirabile esempio di cosciente coraggio, spinto agli estremi limiti di perfetto dominio dogni avverso evento.Mediterraneo occidentale, 21 ottobre 3 novembre 1940 Regio Decreto 2 gennaio 1941
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Medaglia dArgento al Valore MilitareComandante di sommergibile di elevatissime capacit professionali, partecipava fin dai
primi giorni del conflitto, con ardimento ed indomito spirito aggressivo, a numerose mis-sioni di guerra in Mediterraneo, durante le quali conduceva le unit e lequipaggio al suo comando a fortunato contatto col nemico. Desideroso di condurre loffesa sempre pi a
fondo, chiedeva ed otteneva il comando di sommergibile assegnato ai reparti dassalto della Marina, dedicandosi con grande entusiasmo e rara perizia tecnica al rapido appronta-mento e messa a punto della nuova unit e delle attrezzature speciali, nonch al delicato addestramento dellequipaggio per il particolare impiego.Per ben cinque volte trasport quindi con grande successo, nelle immediate vicinanze delle pi munite basi nemiche del
Mediterraneo, mezzi dassalto della Marina destinati a tentarne il forzamento incontrando, nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le pi aspre difficolt create
dalla intensa vigilanza, dalla violenta reazione nemica e spesso dalle sfavorevoli condizioni idrografiche.
Mare Mediterraneo, giugno 1940 giugno 1942Determinazione del 1 agosto 1944 Repubblica Sociale Italiana
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Medaglia di Bronzo al Valore MilitareComandante di sommergibile legionario ha compiuto numerose missioni di guerra sulle coste spagnole operando contro le navi da guerra rosse e contro il traffico di contrabbando,
dimostrando elevato spirito offensivo e solide qualit professionali. Con il sommergibile Iride attaccava risolutamente di notte, stando in superficie un cacciatorpediniere e riusciva
successivamente con calma e abilit ad eludere la ricerca e loffesa di varie unit avversa-rie che cercavano ripetutamente di colpire il sommergibile con bombe di profondit.Mediterraneo occidentale, settembre 1937 febbraio 1938Regio Decreto 8 aprile 1939
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Promozione a Capitano di Fregata per merito di guerraIn comando di sommergibile destinato a missioni speciali, dopo aver eseguito una audace e difficilissima operazione di trasporto di mezzi dassalto in prossimit di una munitissima
base nemica, ripeteva una seconda e una terza volta le stesse operazioni con cosciente ar-dimento e indubbio sprezzo del pericolo.Assunto anche il comando del Reparto dassalto, preparava con grande capacit e con lavoro meticoloso gli uomini e i mezzi che nel corso della 3a operazione riuscivano ad at-taccare tre unit nemiche, danneggiandone gravemente una e affondando le altre due.In ognuna delle missioni riusciva a riportare alla base il sommergibile e il suo equipaggio, nonostante le difficolt frapposte dalla insistente caccia del nemico e dalle navigazioni
subacquee spinte sino ai limiti della resistenza fisica degli uomini.
Magnifico esempio di organizzatore e di comandante.
Regio Decreto 20 settembre 1941
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La Spezia 1943 Caserna San Bartolomeo
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8 SETTEMBRE 1943
Si riportano alcuni autorevoli giudizi in merito alla resa incondizionata dellItalia.
La resa dellItalia fu uno sporco affare. Tutte le nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse ma lItalia la sola ad avere perduto questa guerra con disonore salvato, solo in parte dal sacrificio dei combattenti della Repubblica Sociale ItalianaDal Diario di guerra di Eisenhower Comandante supremo delle forse USA nello scacchiere europeo.
Il fatto che il governo italiano decise di capitolare non perch si vide incapace di offrire ulteriore resistenza ma perch era venuto, come in passato, il momento di saltare dalla parte del vincitoreDa Le armate alleate in Italia di Alexander
Il voltafaccia italiano dellotto settembre fu il pi grande tradimento della storiaDa Le memorie di Montgomery Comandante lOttava Armata britannica in Africa Settentrionale
Solo dopo la defezione italiana noi abbiamo potuto raggiungere la vittoriaDa Taccuino segreto di W. Churchill Primo Ministro inglese
LItalia fu fedele al suo carattere di sciacallo internazionale, sempre in cerca di compenso per i suoi tradimentiDa Storia della diplomazia di Potemkin Ambasciatore sovietico a Roma
Che alleata sar lItalia nel caso di guerra? Quali garanzie ci sono che lItalia, la quale ha cambiato schieramento nella seconda guerra mondiale di questo secolo, non far altrettanto?Da un articolo di fondo del Washington Post, autorevole giornale americano, dellinizio degli anni novanta.
Voi della Repubblica Sociale Italiana siete stati dalla parte giusta. La ragione e la storia sono state e saranno sempre con Voi. Se non fossi stato il figlio di Sua Maest il Re dItalia, io pure avrei scelto la via del nord. Baci per me la mia, la nostra PatriaPur quasi incredibile, ma assolutamente vero, quanto lo stesso Umberto di Savoia ebbe a confidare al giornalista Loris Lolli (Combattente della R.S.I.) nel 1956 a Cascais nel corso di un lungo colloquio improntato alla massima gentilezza e cordialit.
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Lo smarrimento e la disperazione Borghese li speriment nelle giornate susseguenti l8 settembre, quando si rese conto che il 25 luglio non era solo mutato un governo, ma era stata decretata la resa e la dissoluzione del paese.Per lesattezza Borghese ha voluto precisare che, pur considerandosi e comportandosi da militare e non essendosi mai occupato di politica, aveva i suoi convincimenti e i suoi ideali, che cos possono riepilogarsi:1. La guerra si doveva vincere, oltrech per ovvie ragioni militari, anche per ragioni politiche; e queste erano nel 1943 che la civilt europea andava salvaguardata dal predominio sia americano che sovietico;2. Il passaggio del re di Badoglio a quella parte costituiva, pertanto, un tradimento ai danni del popolo italiano; e il sacrificio della sua civilt europea al materialismo americano-
sovietico;3. Con il loro vile comportamento, i capi responsabili avevano perso le loro prerogative e, quindi, ogni autorit per impartire ordini agli italiani;4. Era intollerabile che, volendo sottrarre lItalia alla guerra e alla alleanza, lo si facesse in modo indegno e turpe.Una guerra si pu perdere, ma con dignit e lealt; e allora levento storico non incide che materialmente, sia pure per decenni. La resa e il tradimento hanno, invece, incidenze morali incalcolabili, che possono gravar per secoli sul prestigio di un popolo, per il disprezzo sia degli alleati traditi che dei vincitori con cui si cerca, vilmente, di accodarsi.Non mi sembra che tali convincimenti e sentimenti abbiano una impronta fascista: appartengono al patrimonio ideale e morale di chiunque.
Dai miei orientamenti generali, dal mio comportamento, dalla mia deferente ammirazione per Mussolini, mi si pu definire fascista. Dalla mia indipendenza nei confronti del
partito, dal mio rifuggire dalle sue manifestazioni esteriori (camicia nera, rettorica, ecc.), dallessermi opposto a fare della Decima una formazione politica anzich militare (lo dichiarai lealmente a Mussolini che, su pressione dei gerarchi mi propose di tenere almeno un discorso politico alla radio), a molti fascista non parvi.
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Ancor oggi, per i comunisti, di cui sono avversario, rappresento la quintessenza del fascismo, per i fascisti fanatici sono, nella migliore delle ipotesi, un fascista tiepido.
Io non d troppo peso alle definizioni. Poniamo, ad esempio, il quesito: Fu fascista la
RSI? Per me, la RSI rispose ad una esigenza morale e nazionale; avrebbe potuto formarsi anche senza Mussolini. Non va confusa con il fascismo tradizionale. Alla RSI aderirono uomini che non erano mai stati fascisti e si trovarono a fianco con fascisti del ventennio
per un ideale pi alto di quello di un partito.
Dal volume di Ruggero Zangrandi 1943: 25 luglio 8 settembre Feltrinelli Editore Milano - 1964
La Spezia, 19 febbraio 1944 Cerimonia della partenza per il fronte del Battaglione Barbarigo
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La Spezia, 14 settembre 1943
La Xa Flottiglia M.A.S. unit complessa appartenente alla marina militare italiana, con completa autonomia nel campo logistico, organico, della giustizia e disciplinare, amministrativo;
E alleata alle FF. AA. germaniche con parit di diritti e di doveri;
Batte bandiera da guerra italiana;
E riconosciuto a chi ne fa parte il diritto alluso di ogni arma;
E autorizzata a ricuperare e armare, con bandiera ed equipaggi italiani, le unit italiane che si trovano nei porti italiani; il loro impiego operativo dipendedal Comando della Marina germanica;
Il Comandante Borghese ne il Capo riconosciuto, con i diritti e i doveri inerenti a tale incarico.
J.V. BORGHESEMAX BERNINGHAUS
La Spezia, den 14. September 1943
Die 10. M AS Flottille ist eine organische Einheit, die zur italienischen Kriegsmarine angehrt. Sie geniesst vollstndige Selbstregierung auf dem logistichen, organisatorischen, rechtlichen und disziplinerischen Gebiet.
Sie hat bei gleichen Pflichten und Rechten zusammen mit der deutschen Wehrmacht ein Bndnis geschlossen.
Sie fuhrt die italienische Kriegsflagge.
Wer ihr angehrt, der wird berichtigt alle Waffen zu bentzen.
Es wird ihr die Vollmacht zugegeben, die in italienischen Hfen stehenden italienischen Einheiten mit italienischer Flagge und Bemannung wiedereizunehmen; die wirkende Anlage von diesen wird durch die Kommandantur der deutschen Kriegsmarine bestimmt.
Der Kommandant Borghese ist das anerkannte Haupt davon, mit allen bei diesem Auftrag verknupften Rechten und Plichten.
MAX BERNINGHAUSJ.V. BORGHESE
TRATTATO DI ALLEANZA TRA LA Xa FLOTTIGLIA MAS E IL RECH TEDESCO
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La scelta dellOnore
All8 settembre, al comunicato di Badoglio, piansi. Piansi e non ho mai pi pianto. E adesso, oggi, domani potranno esserci i comunisti potranno mandarmi in Siberia, potranno fucilare la met degli italiani, non pianger pi. Perch quello che cera da soffrire per ci che lItalia avrebbe vissuto come suo avvenire, io lho sofferto allora. Quel giorno io ho visto il dramma che cominciava per questa nostra disgraziata nazione che non aveva pi amici, non aveva pi alleati, non aveva pi lonore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa.Cos, lesperienza per me pi interessante ed importante dal punto di vista politico, formativo e dellesistenza stata quella successiva all8 settembre. Prima era piuttosto semplice. Si trattava di compiere il proprio dovere senza scelte personali. Non cerano problemi. L8 settembre ci ha messo di fronte a molti dilemmi, a esami di coscienza, alle responsabilit da prendersi verso noi stessi, verso le istituzioni alle quali appartenevamo, per me la Marina, e verso gli uomini che da noi dipendevano. Quindi, da quel momento, hanno cominciato a pesare fattori di ordine spirituale e politico. Tutto il periodo della RSI stato particolarissimo anche per il tipo di umanit che affluita sotto le armi in quella fase. I volontari si spogliavano di ogni interesse terreno ed erano animati esclusivamente dallimpegno di conseguire un risultato puramente spirituale. Essi volevano mettere in luce lo spirito di combattivit dellitaliano che non si rassegnava ad un armistizio giudicato obbrobrioso, ma intendeva far vedere di saper morire combattendo contro il nemico.Naturalmente, tra i volontari cerano tutte le sfumature politiche. Cera il fascista fanatico, che pensava che fosse suo dovere ritrovarsi dalla parte di Mussolini. E cera il giovane politicamente freddo, che per pensava di dover continuare a combattere accanto a degli alleati da un giorno allaltro traditi. Anchio in quei giorni del settembre 1943, fui chiamato ad una scelta. E decisi la mia scelta. No, non me ne sono mai pentito. Anzi, quella scelta segna nella mia vita il punto culminante, del quale vado pi fiero. E nel momento della scelta, ho deciso di giocare la partita pi difficile, la pi dura, la pi ingrata. La partita che non mi avrebbe aperto nessuna strada ai valori materiali, terreni, ma mi avrebbe dato un carattere di spiritualit e di pulizia morale al quale nessuna altra strada avrebbe potuto darmi.In ogni guerra, la questione di fondo non tanto di vincere o di perdere; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore.Una guerra si pu perdere, ma con dignit e lealt. La resa e il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo.
Junio Valerio Borghese
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Il comandante Borghese al fronte di Nettuno con alcuni mar del Battaglione Barbarigo A sinistra il comandante Bardelli e Bordogna
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GIURAMENTO DEI MILITARI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Giuro di servire e di difendere la Repubblica Sociale Italiana nelle sue istituzioni e nelle sue leggi, nel suo onore e nel suo territorio, in pace e in guerra, fino al sacrificio supremo.
Lo giuro dinanzi a Dio e ai Caduti per lunit, lindipendenza e lavvenire della Patria. GIURO!
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STRU
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Quando pareva vinta Roma antica sorse linvitta Decima Legione vinse sul campo il barbaro nemico Roma riebbe pace con onore. Quando l ignobil 8 di Settembre abbandon la Patria il traditore sorse dal mar la Decima Flottiglia e prese larmi al grido Per lOnore! Decima Flottiglia nostra che beffasti lInghilterra vittoriosa ad Alessandria Malta Suda e Gibilterra. Vittoriosa gi sul mare ora pure sulla terra Vincerai !
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Navi dItalia che ci foste tolte non in battaglia ma col tradimento nostri fratelli prigionieri o morti noi vi facciamo questo giuramento: Noi vi giuriamo che ritorneremo l dove Iddio volle il Tricolore Noi vi giuriamo che combatteremo fin quando avremo pace con Onore!
Decima Flottiglia nostra che beffasti lInghilterra vittoriosa ad Alessandria Malta, Algeri e Gibilterra vittoriosa gi sul mare ora pure sulla terra Vincerai !
-
30
Comunicato del 14 gennaio 1944 alla Xa Flottiglia M.A.S. dal carcere di Brescia dove il Comandante Borghese fu rinchiuso dopo il suo arresto nellanticamera dellufficio di Benito
Mussolini, Capo del Governo e dello Stato repubblicano. Larresto, voluto da elementi fas-cisti, ebbe termine dopo pochi giorni.
-
31
La Spezia, febbraio 1944LAmmiraglio Sparzani consegna al comandante Borghese la Bandiera di Combattimento della Repubblica Sociale Italiana. A sinistra il Comandante Bardelli
-
32
Brani tratti dal memoriale scritto dal Comandante Borghese durante la sua permanenza nel campo di prigionia di Cinecitt in Roma nei mesi di maggio e giugno 1945.
Nelle pagine che seguono brevemente riassunta lattivit svolta dalla Xa Flottiglia MAS nei 20 mesi intercorsi fra l8 settembre 1943 ed il 1 maggio 1945.La Xa Flottiglia MAS, che nel quadro delle attivit offensive della marina Italiana, durante 3 anni di guerra, stata la pattuglia di punta, e con i suoi valorosi ragazzi dei mezzi dassalto ha riportato sul marinaio italiano lattenzione e lammirazione di tutto il mondo, ha al suo attivo laffondamento di 2 navi da battaglia inglesi la Queen Elizabeth e la Valiant (Alessandria 17 dicembre 1941) due incrociatori inglesi (York a Suda altro ad Algeri) e di oltre 150 mila tonn. di naviglio mercantile nemico affondate in tutti i mari da Sebastopoli ad Algeri, da Suda a Gibilterra, da Alessandria a Messina.Questa unit della Marina abbandonata, come molte altre alla sua sorte l8 settembre quando ogni decisione per esplicito parere dei capi responsabili era rimesso alla coscienza dei singoli comandanti, non ha voluto accettare una resa a discrezione (che non concedeva lonore delle armi, ma anzi - esplicitamente la loro consegna al nemico) resa che oggi il popolo italiano conosce nella crudezza del suo testo originale e ha ritenuto suo onorevole dovere di continuare la lotta contro il nemico che . contrariamente ad ogni armistizio continuava linvasione della nostra terra.A questo scopo, nei duri giorni seguenti l8 settembre, la Xa Flottiglia MAS ha dovuto dapprima lottare contro le forze germaniche occupanti per preservare il suo stato di completa indipendenza quale unit appartenente alla Marina da guerra italiana statuto riconosciuto poi dalle autorit germaniche negli accordi del 14 settembre 1943; mantenere con onore e decoro la bandiera da guerra italiana, che dal picco dellalbero eretto nel piazzale della Flottiglia in La Spezia e sventolante a poppa delle sue unit dassalto non mai stata ammainata; in seguito difendersi contro reiterati attacchi da parte di autorit politiche (che ne vollero e ordinarono lo scioglimento) culminati con larresto del Comandante Borghese, dordine di Mussolini, il 12 gennaio 1944; in seguito
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difendersi contro gli attacchi di elementi partigiani, che indiscriminatamente attaccavano individui della Xa confondendoli con fascisti; e finalmente lottare strenuamente contro la volont germanica di asservimento lotta culminata con il tentato arresto del Comandante Borghese, da parte germanica avvenuto in Fiume dItalia nel dicembre 1944.In particolare si deve allenergico intervento della Xa se stata scongiurata la minaccia della distruzione totale del porto di Genova cos come era stata predisposta dalla Marina germanica.La Xa ha avuto numerosi contatti sia con capi partigiani o uomini responsabili del Fronte della Libert, sia con emissari inviati dal Sud al Nord da varie autorit con vari compiti. Ogni qual volta si manifestata una possibilit di intesa sulla base di un interesse nazionale da salvaguardare, al di sopra ed al di fuori di divergenze politiche o differenze di parte, questi contatti hanno portato a pratici risultati di collaborazione fra italiani per la difesa contro la sopraffazione straniera indifferentemente tedesca o inglese slava o americana.La Xa non si trincera dietro a fangosi ripari di doppiogioco ma racconta quello che ha fatto e perch lo ha fatto con quella tranquillit di coscienza che deriva dal dovere compiuto per la pi nobile delle cause: servire lItalia invasa al di fuori di ogni faziosit
contro tutti gli invasori.Quello che non pass nemmeno nellanticamera del cervello del Comandante Borghese fu che si dovesse abbandonare il proprio posto di combattimento e, travestiti in borghese si dovesse fuggire, abbandonando militari dipendenti e relativo materiale.Armistizio in atto, uguale ognuno al suo posto di combattimento con le armi al piede. Ma quando si apprese che Badoglio, col suo proclama pochi giorno dopo avere annunciato al popolo che la guerra continua fa intendere che lalleato di tre anni improvvisamente diventato nemico che il Re non pi a Roma ma in mano del nemico, che la flotta, al
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completo e pronta al combattimento estremo, con le armi e con gli spiriti si consegnata in un porto nemico, che le pi alte autorit dello stato militari e civili governo in
testa hanno abbandonato il loro posto, il loro popolo, le loro Forze Armate, curandosi solamente di fuggire, allora un soldato ed un Comandante abbandonato alla decisione delle propria coscienza che sente la responsabilit verso il paese dellincarico affidatogli,
del valore di molti milioni del prezioso materiale segreto di guerra, e della vita di molte centinaia di marinai, un Comandante che ha una destinazione a terra e non a bordo e che vede intorno a s il cataclisma che si abbatte sul popolo italiano abbandonato alla sua triste sorte e alla inevitabile reazione germanica, decide di restare al suo posto di non fuggire di non abbandonare n ammainare la bandiera di combattimento della sua unit, ma di difenderla con tutti i mezzi contro chiunque.Se nei giorni correnti dall8 al 30 settembre 1943 gli angloamericani fossero sbarcati invece che a Salerno e a Taranto, a Genova e a Trieste, non avrebbero incontrato nessuna resistenza organizzata e la campagna dItalia sarebbe finita nellautunno del 1943 con
immenso risparmio di lutti e di rovine per il nostro paese. Questa mancata iniziativa sempre rimasta un mistero per gli italiani del Nord.Il 14 settembre fu stipulato un accordo con la pi alta autorit militare germanica in sede: il Capitano di Vascello Berlinghaus ed il Comandante Borghese. Tale accordo di capitale importanza in quanto chiarisce e delimita perfettamente le funzioni della Xa nel quadro generale: gli accordi rimasero in vigore per 20 mesi e non furono modificati
nemmeno quando sorto il governo della repubblica questa concordava con i germanici altri accordi riguardanti lo statuto delle FF.AA. italiane. Ben presto, da Spezia dapprima, e poi da tutta Italia, affluirono attorno a questa bandiera
italiana forse lunica rimasta a riva dopo larmistizio dapprima centinaia e poi migliaia e migliaia di giovani , tutti volontari per riprendere le armi e continuare il combattimento al grido Per lOnore dItalia.
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Con i vecchi elementi della Xa - tutti della Marina - ed altri affluiti dalle basi sommergibilistiche italiane di Francia e Germania (Bordeaux e Danzica) furono rimesse in piedi le attivit specifiche marinare mezzi dassalto di superficie e subacquei. In tre
mesi di duro lavoro furono riportati alla superficie i 3 sommergibili della Xa - nuovissimi e attrezzati quali trasportatori, affondati criminalmente da alcuni invasati il 9 settembre (con perdite di vite umane). Erano il Grongo il Murena e lo Sparide. Ne furono subito inizi i lavori di raddobbo. Fu ripresa la sorveglianza tecnica presso le ditte costruttrici delle costruzioni navali in corso. 80 SMA e 36 SSB. Fu recuperato allArsenale di Spezia un trasporto mezzi di superficie la nave Pegaso e fu messa ai lavori. A Spezia, Bocche
di Magra e nei Cantieri Baglietto di Varazze furono rastrellati tutti i MAS disponibili assicurandoli cos alla Marina Italiana in contrasto a quella germanica, e ne fu sollecitamente curato il ripristino di efficienza e lapprontamento militare. Fu attrezzata
una officina civile per la costruzione dei silurotti per i mezzi dassalto, che, dopo qualche
mese, forniva regolare produzione.La raccolta completa dei rapporti di missione, che era conservata presso lo Stato Maggiore della Marina a Lonato, dimostra di quali qualit era dotato il marinaio italiano, proteso in lotta disperata contro un nemico strapotente che ne invadeva la patria; e quanti sforzi sia costato al Comando della Xa Flottiglia Mas far risorgere questo speciale reparto, intorno al quale era concentrata la maggiore attivit della marina da guerra della Repubblica.Sotto la guida di valenti comandanti, i marinai volontari della Xa hanno combattuto sino al limite dellimpossibile, dimostrando sempre grande coraggio, alto spirito patriottico e morale molto elevato, non smentendo cos la promessa fatta ai compagni morti e prigionieri, di combattere sino a quando non si avrebbe una pace con onore.In questo particolare tipo di attivit il segreto pi assoluto sul personale operatore, sul
materiale ed i suoi perfezionamenti, nonch sulle operazioni progettate, condizione indispensabile di riuscita; e questo fu ottimo argomento per circondare il gruppo di tali e tante norme cautelative che avevano come scopo segreto di tenere lontani gli alleati
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germanici, a cui non volevasi comunicare elementi che costituiscono un segreto specifico
bellico della Marina Italiana.Tale segreto stato, sotto molti aspetti, potuto mantenere fino a quando larrivo delle
truppe alleate, forti delle norme armistiziali, ne ha, per forza di cose, provocata la rottura a danno della potenza militare della nostra Marina e del nostro paese.Le molte migliaia di volontari che si andavano presentando alla Xa non potevano tutte trovare impiego nelle attivit navali disponibili.Per soddisfare il loro desiderio di partecipare con le armi in pugno alla lotta di difesa del territorio nazionale contro il nemico avanzante, fu deciso di riunirli sotto lorganico di battaglioni . facenti parte del corpo della Fanteria di Marina e, ad addestramento ultimato, impiegarli al fronte.Nacquero cos vari battaglioni e gruppi di artiglieria. Il primo battaglione ad essere impiegato fu il Barbarigo che, con una forza di 650 uomini, fu avviato al fronte di Nettuno nel marzo del 1944. Questo Battaglione part con scarso addestramento, ma lo complet egregiamente in linea, ove fu subito impiegato, e dove valorosamente si mantenne fino alla occupazione di Roma nel giugno 1944. Fu la prima unit totalmente italiana a
raggiungere il fronte dopo larmistizio ed il suo invio al fronte, prematuro nei riguardi delladdestramento degli uomini, era stato reso necessario perch alla difesa di Roma contro i negri e gli australiani si volle fossero presenti truppe italiane; era una sentita questione di prestigio di fronte al popolo italiano e di fronte agli alleati germanici. Dal calore della dimostrazione di affetto che la cittadinanza e tutto il popolo di Spezia fece al Battaglione, allatto della sua partenza per il fronte, si pot arguire che quei giovani volontari rappresentavano veramente e degnamente la volont popolare di non cedere al nemico e non arrendersi senza combattere. Altri battaglioni seguirono per un totale di circa 10 mila uomini di cui 5000, per ordine del Maresciallo Graziani, furono inviati alla Divisione Marina San Marco di cui seguirono la sorte.
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Fu cos possibile costituire una piccola Divisione, riunendo in unit complessa i battaglioni gi pronti. La Divisione Xa aveva organico su tre Reggimenti: 1 Reggimento Fanteria Battaglione Lupo, N.P., Barbarigo; 2 Reggimento Fanteria Battaglione Sagittario, Guastatori Alpini Valanga, Bersaglieri Fulmine; 3 Reggimento Artiglieria su 3 Gruppi di Artiglieria con 12 pezzi da 100/22, 12 da 105 e 12 da 20 a.a. A disposizione del Comando Divisione vi era inoltre il Battaglione Genio Freccia.Cos per terra, come per mare, i nostri nemici di ogni razza e di ogni colore hanno incontrato degli italiani, valorosi combattenti e difensori della loro terra, inquadrati nelle formazioni della Xa, e, come vero che il valore di un soldato d prestigio alla nazione cui appartiene, cos, a detta dello stesso nemico, la strenua ostinata difesa di questi marinai ha fatto onore alla nostra patria.Nel mese di ottobre 1944 il Comando della Xa, ritenuto ultimato il periodo di addestramento della Divisione, constatato che la lunga permanenza in Piemonte aveva portato a coinvolgere la Divisione in attriti con i partigiani, quali contromisure allassassinio del Comandante Bardelli e di 10 suoi marinai, esaminata la situazione generale che pareva prevedere imminente un crollo del fronte germanico, e quindi urgente la minaccia sulle nostre terre della Venezia Giulia, emanava le seguenti direttive circa la futura attivit della Divisione Xa: A. Concentrare tutte le attivit della Xa nella Divisione (escluse quelle navali) tralasciando quelle sussidiarieB. Destinare lintera Divisione Xa alla difesa dei confini orientali contro lesercito di Tito, con lo specifico compito di restare sul posto anche qualora le truppe germaniche si
ritirassero.I reparti hanno immediatamente assunto le previste posizioni di difesa e, fatti segno ad attacchi da parte delle truppe slave del IX Corpus di Tito (9a dellEsercito jugoslavo),
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hanno ovunque costituito solida barriera. Fra i molti episodi da citarsi quello di Tarnova della Selva ove il Battaglione Fulmine, su una forza di circa 300 uomini, ha tenuto testa per tre giorni e tre notti contro un attacco di 2000 slavi, facendo cos fallire la progettata e gi decantata occupazione di Gorizia e perdendo, nella valorosa difesa, circa il 50% dei propri effettivi.Fu stabilito, con il plenipotenziario tedesco, che met Divisione, a turno, doveva partecipare alla difesa del fronte meridionale, mentre laltra met doveva restare nella zona per riordinamento ed addestramento. In tal modo il Comando della Xa intendeva tenere in Veneto forze discrete, che, come da primitivo programma, erano pronte ad affluire in Venezia Giulia in caso di necessit.
Il problema delle Province occupate dalla armate tedesche(Alto Adige Venezia Giulia) stato uno dei compiti fondamentali che la Xa ha voluto, di propria iniziativa, affrontare e che ha cercato di risolvere. Quello che si fatto:a) trattato il problema per via diplomatica con le competenti autorit germaniche(numerosissimi colloqui Borghese Rahn- Wolff);b) interessare il Governo Mussolini sullargomento (colloqui Borghese Mussolini);c) invio di reparti armati della Xa a Lussino, Fiume, Pola, Trieste e lintera Divisione Xa a Gorizia;
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d) organizzare un servizio informativo politico e di propaganda nella Venezia Giulia;e) prendere contatti con quelle bande partigiane che davano affidamento di solidariet nella
lotta contro lo straniero invasore(specie jugoslavo).Come risulta da quanto detto circa la nascita della nuova Xa, questa sorta il 9 settembre 1943 quando ancora non esisteva in Italia n un Governo Mussolini, n, tantomeno, un movimento partigiano.Di pi, le funzioni, i compiti e gli scopi della Xa erano nettamente militari, totalmente apolitici e si possono riassumere nella frase: organizzazione volontaria militare navale col compito della salvaguardia degli interessi della Marina Italiana contro tutti gli stranieri.La Xa non si perci mai occupata del problema partigiano, anche quando, nei primi mesi del 1944, la loro attivit nella zona di Spezia (allora sede della Flottiglia)incominci a farsi sentire. Era stato chiaramente reso noto a tutti che la Xa non si occupava n di politica, n di polizia, ma era un coprpo combattente che cercava il combattimento contro il nemico esterno, per mare e per terra, a protezione, e non in contrasto, al polo italiano.Purtroppo la voce di buon senso e di concordia non venne raccolta.Era necessario che si sapesse che la Xa non si occupava in nessun modo dei partigiani, ma desiderava in egual modo che i partigiani non si occupassero di lei.In Piemonte, malgrado la situazione partigiana fosse molto delicata e difficile, il Tenente
Colonnello Carallo, che teneva il comando della Divisione, riusc abilmente, attraverso opportuni ordini e transazioni con i capi partigiani, a mettere in esecuzione gli ordini impartitigli dal Comandante Borghese: evitare in ogni modo attriti; non immischiarsi nelle questioni di polizia locale; dedicare ogni attivit allunico scopo di completare laddestramento del personale, per renderlo idoneo a raggiungere il fronte; far conoscere tali direttive ai capi partigiani.
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Questa situazione resse fino all 8 luglio 1944, nel quale triste giorno il Comandante Bardelli
del Barbarigo, reduce dal fronte di Nettuno, mentre nel paesetto di Ozegna discuteva con alcuni partigiani, esprimendo loro linutilit, lorrore ed il danno di una lotta fratricida, cadeva in un vigliacco agguato tesogli, e dopo strenua lotta veniva barbaramente ucciso con 10 dei suoi uomini.Furono ritrovati i loro corpi spogliati degli indumenti e dei valori personali, strappati gli anelli dalle dita ed i denti doro dalle bocche, e con le bocche stesse piene di terra e di erba in segno di sfregio. Questo episodio di ferocia balcanica, ingiustificabile delitto, compiuto
da un patriota noto criminale e delinquente comune, chiamato Piero, e dalla sua banda fu motivo determinante perch la Xa la cui pazienza aveva tollerato numerosi altri fatti criminali isolati, decidesse di intervenire per rintracciare i colpevoli e dare loro lesemplare punizione che essi si erano meritati per lignobile massacro.Nel mese di settembre e parte di ottobre 1944 alcune unit della Xa risalirono le vallate di Locana di Vi e di Lanzo alla ricerca del bandito Piero, scontrandosi pi volte con resistenze
di partigiani: ma tocc proprio al Battaglione Barbarigo la giusta sorte di raggiungere la banda di Piero, nellalta valle Locana, e compiere quella giustizia che era richiesta dalla leggi divine, umane e da quelle dellonore del soldato italiano.Dalla fine di ottobre, per evitare gli inevitabili strascichi, ed in concomitanza con altre
direttive, tutti i reparti furono ritirati dal Piemonte e avviati a Gorizia per iniziare finalmente
la agognata lotta contro lo straniero invasore.Il Comandante Borghese personalmente, deplorando vivissimamente il fatto che tante vite umane (e generalmente, come succede, le migliori) si perdessero in una sterile lotta fratricida, cos lontana dagli scopi della Xa, quando invece la situazione generale del paese avrebbe richiesto una pi che mai una stretta cooperazione di tutti gli Italiani per la tutela degli
interessi nazionali contro tutti gli invasori, e ben realizzando come, tutto sommato, questa lotta interna non facesse altro che il gioco degli occupanti (tedeschi a angloamericani), tutti ugualmente interessati ad averci divisi e a far pagare con nostro sangue la realizzazione dei
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loro piani, si adoperato in ogni modo per venire ad una possibile intesa, ogni volta che se ne presentata loccasione.Non ha mai rifiutato incontri con capi partigiani, quando richiestone; ha voluto ricevere
i capi delle bande con cui erano in corso scontri nel Piemonte per tentare una definizione
pacifica della questione; di sua iniziativa ha compilato un manifesto, affisso in tutti i borghi
delle valli di Locana Lanzo e Aosta, in cui assicurava ogni partigiano, che avesse deposto le armi, che non sarebbe stato n giustiziato, n imprigionato, n mandato in Germania, ma rinviato a casa sua o arruolato nei battaglioni volontari di lavoratori del genio Militare (questo bando stato immediatamente soppresso dalla autorit governative e ha procurato al Comandante Borghese serie noie con Mussolini che ha citato il fatto in Consiglio dei Ministri a prova di eccessivo spirito di iniziativa e autonomia ma non ha avuto conseguenze perch era stato preventivamente concordato fra lo stesso Comandante Borghese e il Generale Wolff e lAmbasciatore Rahn a cui Borghese aveva chiesto (ed ottenuto) le pi
assolute garanzie per il mantenimento degli impegni che prendeva, da parte della autorit germaniche).La Xa Flottiglia Mas che, quale corpo militare apolitico di volontari al combattimento, si disinteressava totalmente al problema partigiano, fu, inevitabilmente, coinvolta nella guerra civile che devastava il paese; molte centinaia di giovani furono le vittime, assolutamente innocenti, del loro alto ideale di combattere per una patria libera da stranieri; vittime di uno spirito veramente partigiano e fazioso, che, fuorch in alcuni uomini di buona fede, prese il sopravvento su uno spirito di concordia nazionale, che era quello che animava la Xa.Le poche volte che reparti della Xa sono stati impiegati contro bande partigiane questo avvenuto solo ed esclusivamente per legittima difesa contro provocazioni di sangue; non concepibile che un capo responsabile possa assistere indifferente allo sterminio e alla strage compiuta a danno dei suoi uomini, e che questo capo esauriti e visti vani i mezzi pacifici
di persuasione non ricorra a sistemi energici, specie laddove lazione patita manifesta, attraverso efferati dettagli di brutalit, lesistenza di delinquenza comune che comodamente
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tentava di portare a segno i suoi nefasti scopi sotto la copertura di alti ideali politici.Questo popolo italiano dovr onorare questi suoi figli, Caduti, come molti altri, per lalto
ideale della sua difesa; ed il governo italiano, di qualunque tendenza esso sia, dovr venire incontro alle famiglie dei Caduti, ai feriti e mutilati della Xa per un superiore senso di umanit e giustizia sociale e nazionale.Lattivit antisabotaggio germanico della Xa ebbe inizio quando nel settembre 1944 il Direttore Generale della FIAT chiese personalmente al Comandante Borghese se la Xa sarebbe stata in grado di organizzare un servizio armato di protezione ai macchinari e agli stabilimenti di Torino per impedire che, allatto della ritirata, i germanici compissero atti di sabotaggio e distruzione. Il Comandante Borghese prese i seguenti provvedimenti:a) creazione di un Distaccamento della Xa a Torino, su una forza di circa 150 uomini, al comando del Tenente Bigio, grande mutilato di guerra. Compito ufficiale: protezione
contro gli stabilimenti FIAT contro i partigiani. Compito reale, segreto: protezione degli stabilimenti contro qualsiasi attivit distruttiva germanica;b) interessare il Generale Plenipotenziario Wolff e lAmbasciatore Rahn perch i piani di sabotaggio germanici non venissero compiuti.Si ritiene che quanto citato sia sufficiente ad illustrare con quale spirito, con quali
intenzioni, con quali mezzi, con quali risultati, la Xa Flottiglia Mas abbia operato in questo campo vitale dellattivit nazionale ed il solo fatto di avere impedita la distruzione del porto di Genova, il primo dItalia, sia motivo sufficiente di quella grande soddisfazione che deriva
dallavere compiuto il proprio dovere.La guerra, che da tre anni infuriava, aveva colpito il popolo italiano nelle tre forme che
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laccompagnano inevitabilmente: Caduti, prigionieri e dispersi, mutilati e grandi invalidi di guerra.Gli uffici assistenza della Xa (con sedi a Milano, Venezia e Genova) avevano i seguenti compiti:- assistenza ai militari della Marina, feriti o ammalati, negli ospedali o a casa;- assistenza alle famiglie dei Caduti, prigionieri o dispersi;- assistenza ai prigionieri e internati in Germania;- assistenza ai militari smobilitati per cause di servizio.Gli uffici assistenziali della Xa, nella forma in cui hanno svolto la loro opera, sono stati un fatto nuovo nella storia delle FF.AA. italiane; fatto che merita di essere studiato e ripreso per lalto spirito umanitario che lo ha ispirato e per i benefici risultati conseguiti.
Fu precisa volont del Comandante Borghese che la Xa avesse le sue Ausiliarie per il principio, da salvaguardare in ogni circostanza, dellapoliticit della Xa.Quasi 300 sono le volontarie uscite dai 3 corsi svolti ed il servizio da esse prestato stato di alto rendimento ed ha permesso di impiegare quasi 300 uomini in pi nei reparti combattenti.
Per il loro alto sentimento patriottico e la seriet dimostrata hanno benemeritato. Alcune di essere hanno pagato con la vita il loro attaccamento alla patria: due volontarie, una a Tiene ed una a Torino, sono cadute vittime dellinconsiderato odio partigiano, nelle giornate che ora uso chiamare della liberazione.Quanto esposto sta a dimostrare la comprensione, la voluta e cosciente aderenza del Comandante Borghese e con lui di tutta la Xa a tutti i punti di vista di reale interesse nazionale, al di fuori e al di sopra di questioni di parte (Regi o Repubblicani) e di partiti (fascisti o anti), semplicemente deleterie, a suo avviso, nel momento in cui la patria era in
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pericolo. Con tale modo di agire egli incorreva indubbiamente in gravissimi rischi, essendo sotto stretta sorveglianza da parte delle autorit germaniche, come di quelle politiche, ma nessun timore e nessuna minaccia hanno mai deviato il Comandante Borghese dal compiere quello che egli riteneva essere il suo dovere.Pur senza venir mai meno al principio della lealt militare, la Xa non si mai assoggettata ai tentativi di sottomissione che i tedeschi con quella grossolanit di senso psicologico che talvolta li caratterizza hanno cercato di esplicare nei suoi riguardi...Si pu dire che la Xa abbia bene assolto quella parte di compito, che essa si era volontariamente accollata, di essere guida e difesa del popolo contro chiunque lo minacciasse americani, tedeschi o banditi -; di costituire un elemento di moderazione e di ordine; di rappresentare nel campo delle forze armate con dignit ed onore il popolo italiano, davanti ad amici e nemici, per lunica causa del bene dellItalia.Data limpostazione politica dei rapporti fra Repubblica Sociale Italiana e Germania, fu molto difficile a tutti mantenere rapporti di assoluta alleanza. La Xa, con la chiara impostazione del problema, senza possibilit di equivoci, sancita dagli accordi del 14 settembre, segu la sua strada, sul concetto da cui mai deflett: parit di diritti e parit di
doveri. Questo valse, da parte germanica, molta diffidenza e sospetto, ma altres stima e
rispetto. La Xa, in un triste momento della storia nazionale, ha mantenuto alto lonore delle FF.AA. italiane e della Marina in particolare.Dal 2 aprile ho seguito da vicino in Milano le ultime giornate del Governo della Repubblica Sociale Italiana, come spettatore, e, in piccola parte, come attore. Ormai la situazione non presentata pi alcuna incognita: gli angloamericani, rotto il fronte, passato
il Po senza resistenza, dilagavano nella pianura padana; le truppe germaniche, ormai in dissoluzione come esercito, non presentavano pi seria resistenza; se ne avvalevano le forze
dellinsurrezione per prendere il facile sopravvento. In queste circostanze ho tentato di portare una nota di buon senso e di logica, sia nella riunione dei Capi di Stato Maggiore
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delle Forze Armate, tenutasi in Milano il 23 aprile e presieduta dal Maresciallo Graziani, e sia nelle consultazioni a cui sono stato chiamato da membri del governo, come esperto militare alla Prefettura il 24 e 25 aprile.Le proposte che feci in tali occasioni sono le seguenti:Premesso che la guerra ormai finita e perduta, nostro dovere prendere tutti i possibili
provvedimenti perch londata di deflusso germanica e quella di riflusso angloamericano
pasdsino sul nostro territorio arrecando il minimo possibile danno a persone e cose. Davanti a tale problema di interessa nazionale ogni altro diviene secondario e particolarmente quelli politi interni. Per affrontare nel miglior modo la situazione necessario siano immediatamente presi i seguenti provvedimenti:- passare tutti i poteri dalle autorit civili a quelle militari; i civili pensino sono al prosieguo delle pratiche amministrative;- mediante appositi accordi con il C.L.N. impedire disordini di piazza: le FF.AA. repubblicane, sotto il comando delle autorit militari, si incarichino del mantenimento dellordine pubblico;- in accordo con le autorit militari germaniche condurre trattative fra le autorit militari della Repubblica e quelle angloamericane per il passaggio delle province del Nord senza disordine;- evitare in ogni modo ulteriore spargimento di sangue italiano.Quando il 25 aprile, alle 19.30, vidi partire dalla Prefettura la colonna delle macchine governative, e mi trovai solo in mezzo al cortile della Prefettura, decisi di seguire il mio programma stabilito per la Xa, lo stesso dell8 settembre 1943, restare sul posto, in difesa dei miei uomini e con essi, seguendo la loro sorte, cercare di rendersi ancora utile al popolo.Salutai i miei bravi marinai e dissi loro che li lasciavo liberi di continuare a servire la Patria cos come la loro coscienza, ed i principi che in 20 mesi la Xa aveva loro instillati, avrebbe dettato. Feci consegnare 6 mensilit di paga ad ogni uomo. Feci consegnare alla Prefettura
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alcuni milioni di lire (11 mi pare), rimanenza di cassa, ed i registri amministrativi.Basata su questi quattro postulati: Onest, Competenza, Coraggio, Lealt, la Xa ha servito il paese per 20 mesi; il fatto che si sia trovata dal lato perdente, non altera in nulla i benefici effetti prodotti. Alcune migliaia di giovani nelle sue file sono stati educati allamore
per la Patria, al coraggio, al combattimento, ad affrontare ogni rischio quando la meta sia il bene della Patria. Ha contribuito alla salvezza di molte propriet italiane dalle distruzioni e dai saccheggi. Ha ingigantito lattaccamento al mare di molte centinaia di giovani. Ha mantenuto in ogni caso alto il prestigio del soldato italiano davanti al popolo italiano, che voleva bene ai suoi mar, e lo ha dimostrato in molte occasioni, davanti al nemico anglosassone e allalleato germanico. Ha esercitato una severa disciplina interna premiando i valorosi e colpendo duramente i disonesti e i codardi. Ha combattuto per mare e per terra, non sempre con successo, ma sempre con lealt e coraggio. Ha assistito la popolazione bisognosa. Ha evitato in tutti i modi la disastrosa guerra civile, pur lottando, sempre secondo le buone regole di guerra, contro il banditismo, mai contro lautentico patriottismo. Ha collaborato per evitare distruzioni e sabotaggi da parte germanica e ha il merito, con altri, della salvezza del porto di Genova. Ha difeso al massimo limite delle sue possibilit il suolo della Patria contro gli invasori e, in particolare, la Venezia Giulia contro le orde di Tito. Si accodata con ogni italiano, di qualunque parte o partito, quando ci era a vantaggio dellinteresse nazionale.Anche nei momenti di maggiore gravit, e quando il panico invadeva ogni strato dellorganizzazione militare italiana, ha seguito i dettami della calma, dellonore militare e degli interessi del paese (8 settembre 1943 26 aprile 1945).Questa era la Xa Flottiglia MAS, costituita da migliaia di giovani volontariamente affluiti con un solo scopo, alto, disinteressato, eternamente trionfante: combattere per lindipendenza della patria dallo straniero, combattere per lOnore dItalia.
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Curriculum vitae redatto a J.V.B nel 1974
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54Rapporto di attivit di Junio Valerio Borghese dal 30 ottobre al 5 novembre 1944
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Fonte: Ufficio Storico della Marina Militare - Roma
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Sesto Calende, Ottobre 1944Il Comandante Borghese in visita alla Scuola Piloti Mezzi dAssalto di Superficie TodaroPrimo a sinistra il T.V. Pilota Elio Scardamaglia
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Nel concludere la vicenda della Decima Flottiglia Mas durante la Repubblica Sociale Italiana, non posso fare a meno di rivolgere pubblicamente un pensiero riconoscente a tutti quegli italiani che mi aiutarono a superare il periodo della mia detenzione. Un ringraziamento particolare va a tutti i miei ufficiali, sottufficiali e mar, alle ausiliarie
del SAF, a tutti i commilitoni della Decima che, pur perseguitati e vilipesi, mi sono stati costantemente vicini. A tutti coloro che per la Decima si sono immolati combattendo per il bene della Patria e per lOnore, il mio reverente, grato, commosso, perenne ricordo. Basata su questi quattro postulati: Onest, Competenza, Coraggio, Lealt, la Xa ha servito il paese per 20 mesi; il fatto che si sia trovata dal lato perdente, non altera in nulla i benefici
effetti prodotti. Alcune migliaia di giovani nelle sue file sono stati educati allamore per la
Patria, al coraggio, al combattimento, ad affrontare ogni rischio quando la meta sia il bene della Patria. Ha contribuito alla salvezza di molte propriet italiane dalle distruzioni e dai
saccheggi. Ha ingigantito lattaccamento al mare di molte centinaia di giovani. Ha mantenuto
in ogni caso alto il prestigio del soldato italiano davanti al popolo italiano, che voleva bene ai suoi mar, e lo ha dimostrato in molte occasioni, davanti al nemico anglosassone e allalleato germanico. Ha esercitato una severa disciplina interna premiando i valorosi e
colpendo duramente i disonesti e i codardi. Ha combattuto per mare e per terra, non sempre
con successo, ma sempre con lealt e coraggio. Ha assistito la popolazione bisognosa. Ha
evitato in tutti i modi la disastrosa guerra civile, pur lottando, sempre secondo le buone regole di guerra, contro il banditismo, mai contro lautentico patriottismo. Ha collaborato
per evitare distruzioni e sabotaggi da parte germanica e ha il merito, con altri, della salvezza del porto di Genova. Ha difeso al massimo limite delle sue possibilit il suolo della Patria
contro gli invasori e, in particolare, la Venezia Giulia contro le orde di Tito. Si accodata con ogni italiano, di qualunque parte o partito, quando ci era a vantaggio dellinteresse nazionale. Anche nei momenti di maggiore gravit, e quando il panico invadeva ogni strato dellorganizzazione militare italiana, ha seguito i dettami della calma, dellonore militare e degli interessi del paese (8 settembre 1943 26 aprile 1945). Questa era la Xa Flottiglia MAS, costituita da migliaia di giovani volontariamente affluiti con un solo scopo, alto,
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disinteressato, eternamente trionfante: combattere per lindipendenza della patria dallo straniero, combattere per lOnore dItalia.
Milano, Ottobre 1944
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Milano, Ottobre 1944
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Il Comandante Junio Valerio Borghese, riconosciuto non colpevole di atti criminosi n di rapine n di sevizie efferate n di stragi, fu condannato a 12 anni per col-laborazionismo col tedesco invasore. In base al passato militare, allattivit svolta per la salvaguardia delle industrie del Nord e per la difesa della Venezia Giulia, e per lassistenza prestata senza distinzioni ideologiche ai marinai internati nei campi di concentramento germanici e alle loro famiglie, lasci il carcere di Regina Coeli alle ore 19 del 17 febbraio 1949.
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Lettera consegnata a Bordogna dal Comandante Borghese per i commilitoni della Xa
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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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Ruggero Zangrandi1943: 25 LUGLIO 8 SETTEMBREFeltrinelli Editore Milano 1964
Gianpaolo PansaBORGHESE MI HA DETTO
Palazzi Editore Milano 1971
Silvio BertoldiSAL VITA E MORTE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANARizzoli Editore Milano 1976
Franco BandiniVITA E MORTE SEGRETA DI MUSSOLINIMondatori Editore Milano 1978
Ricciotti LazzeroLA DECIMA MASRizzoli Editore Milano 1984
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Sergio NesiDECIMA FLOTTIGLIA NOSTRA .. I MEZZI DASSALTO DELLA MARINA ITALIANA AL SUD E AL NORD DOPO LARMISTIZIOMursia Editore Milano 1986
Guido BonviciniDECIMA MARINAI! DECIMA COMANDANTE! LE FANTERIE DI MARINA 1943 1945Mursia Editore Milano 1988
A cura di Mario BordognaJUNIO VALERIO BORGHESE E LA Xa FLOTTIGLIA MAS DALL8 SETTEMBRE 1943 AL 26 APRILE 1945Mursia Editore Milano 1995
Renzo De FeliceIL ROSSO E IL NEROBaldini & Castoldi Editore Milano 1995
Sergio NesiJUNIO VALERIO BORGHESE UN PRINCIPE UN COMANDANTE UN ITALIANO
Editrice Lo Scarabeo Bologna 2004