DIOCESI DI VOLTERRA

Maria nella Chiesa di Volterra

LA MADONNA DI MONTEROSSO

a Terricciola

Un po’ di storia L’immagine della Madonna di Monterosso è sempre stata oggetto di una particolare venerazione per il popolo di Terricciola e per i paesi vicini. L’opera (una maternità che allatta il Bambino) è datata al 1409 ed è attribuita all’artista Masolino da Panicale. La tradizione narra che il quadro fosse originariamente conservato all’interno di una abitazione privata del castello e che questo fosse sparito per tre notti consecutive, facendosi sempre trovare a mezza altezza di un cipresso dove oggi sorge il santuario. Dopo queste miracolose sparizioni il popolo avrebbe interpretato la volontà della Vergine di avere in questo luogo un edificio di culto a lei dedicato. L’immagine, da sempre considerata miracolosa, è stata conservata fino agli anni Novanta nel Santuario ed era scoperta solo in occasioni particolari. Tanti sono gli ex voto a lei dedicati, quasi tutti realizzati “Per Grazia Ricevuta”. Quando l’edificio restaurato, ingrandito e abbellito venne solennemente consacrato il 23 maggio 1875 dal Vescovo di Volterra Mons. Ferdinando Capponi, grazie allo zelo e all’impegno dell’arciprete di Terricciola Don Secondo Griselli, la venerazione dei fedeli divenne ancora maggiore, divenendo a tutti gli effetti il principale luogo di culto mariano della Valdera. Il Santuario si trova subito fuori dall’abitato sulla strada principale per Chianni, adagiato su una collina dalla quale si può godere un vasto e bellissimo panorama. Originariamente era un piccolo oratorio chiamato Santa Maria di Castelvecchio, risalente al XII secolo. Il piccolo edificio di culto è stato più volte ingrandito nel corso dei secoli: prima nella seconda metà del Cinquecento, dopo un periodo di decadimento, poi nel corso della seconda metà del Seicento, quando furono realizzati i loggiati che corrono lungo i due fianchi e la facciata del santuario. È in questo frangente che la devozione al quadro della Madonna assunse una maggiore importanza anche per le comunità confinanti.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 2, 16-21

In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

La parola di Dio

I pastori, dopo aver ricevuto l’annuncio e avere visto la realtà, che il Signore aveva fatto conoscere loro, si sentono spinti, mandati, pronti ad andare a dare l’annuncio a cui hanno creduto. Gli angeli lo hanno annunciato in cielo, i pastori continuano ad annunciarlo sulla terra e diventano mediatori della parola per portare altri a vedere ciò che Dio ha promesso.

Anche la Madonna è la donna della meditazione - conservava tutte queste parole - è la credente che avendo conosciuto bene i fatti non può prescindere dalla parola ascoltata. Ella è spettatrice e protagonista dei misteri profondi della fede, per questo li conserva nel cuore, li “rimugina” - come qualche commentatore dice - li “rimugina” dentro il suo cuore e incontra queste parole.

Maria è per noi icona di colei che ascolta la parola di Dio, la accoglie e la conserva nel suo cuore. La parola in lei è conservata, incontrata, misurata e compresa. In questo modo da Madre di Dio ella diventa per noi Madre nella fede, perché ciò che lei vive lo custodisce nel cuore, tutte queste cose “rimuginano” dentro di lei per accogliere sempre di più il Figlio di Dio.

Don Antonio Stefanini Parroco di Terricciola

Per meditare

Preghiera di affidamento a Maria SS. Madre di Dio

O Maria, Madre e Signora mia, affido a te la mia anima e il mio corpo, la mia vita e la mia morte e ciò che verrà dopo. Metto tutto nelle tue mani.

O Madre mia, copri col tuo manto verginale la mia anima e concedimi la grazia della purezza del cuore, dell'anima e del corpo e difendimi con la tua potenza da tutti i nemici. O splendido Giglio, Tu sei il mio specchio, o Madre mia.

O Madre di Dio, la tua anima è stata immersa in un mare di amarezze: guarda ai tuoi figli e insegnaci a soffrire e ad amare nella sofferenza. Fortifica la nostra anima, in modo che il dolore non la spezzi. O Madre della grazia, insegnaci a vivere con Dio.

O dolce Madre del Signore, su Te modello la mia vita, tu sei per me un’aurora radiosa, estasiata m’immergo tutta in Te.

O Madre, o Vergine Immacolata, in Te si riflette per me il raggio di Dio. Tu m’insegni ad amare il Signore nelle tempeste, Tu sei il mio scudo e la mia difesa dai nemici.

S. Faustina Kowalska

Durante questa settimana prega il Santo Rosario contemplando questa

immagine della divina maternità di Maria. Al termine concludi con questa preghiera di

affidamento

Per pregare

A cura dell’ufficio liturgico diocesano