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Dear Readers, first number of Magic Lake after the summer holidays, it is a nice sensation to start and write again after so much time. Three months passed by, they set the rhythm of every edition of our magazine; maybe the summer months let us perceive a longer break, but they also let us find again new inspirations. Lot of things to say, new images to propose, new events and the sudden urge to start again and interact with you, dear and affectionate readers. Unfortunately it’s some months that the news we hear are negative and the images are catastrophic, but we don’t have to be influenced by this apocalypse of the media. We all know that we are facing a period of great concern, the street is uphill and it is very steep but to keep on thinking about it is not the right therapy to recover. We are sure that for every negative news there are a least ten positive ones that people don’t speak of. We decided to give space to the ten hidden ones. We need the peacefulness to accept what we cannot change and the will to change what can be changed. We decided to start again with good intentions and great projects. In the cover there is a couple who contributed to the success of the made in Italy in the world, they built and kept united an active and brilliant entrepreneurial strength, becoming an icon in the world of fashion: our homage is to Rosita and Ottavio Missoni and to their beautiful family. A jump to Monza to follow the GP of F1 with no podium for the Ferrari, but for sure with Como on the podium with the President of the ACI, the lawyer Chicco Gelpi; moreover we can also read of culture with the editorial novelties of the Fondazione Cologni. Eclectic personalities told us their stories: the luminary surgeon of ophthalmology, Roberto Pinelli, the tourist experience of Alberto Proserpio, the “art director” Emilio Vantadori, who contributed to the success of Villa d’Este with his professional skill, the commodore of Lake Como, Angelo Pelloli. We live in a place of saints and for this reason we mentioned also the beatification of don Luigi Guanella. Moreover we have to quote the important contribution of the inserts of Magic Lake: “Salute più” with more professionals involved in order to unravel any medical doubt of the reader with a new and fun graphic layout; the cohesion between the councilors of Lecco and of Como, Fabio Dadati and Achille Mojoli, for the presentation of the breweries of our territory, destination for tourists and not just for them; the program of the important initiative common which brings a new life in the streets of the city with art and creativity. We cannot tell you everything…we end inviting you to read the 240 pages of Magic Lake to relax, to dream and, for those who can, to organize the next holidays, eluding the “Post Vacation Blues”, which can cause depression. We also invite you to follow the suggestions of Alain Messegué to discover the benefits of a sensible physical activity, of eating fruits and vegetables of different colors, of drinking lots of water, of discovering that slowly waking up in the morning setting the wake-up some minutes earlier means to pamper yourself a little bit more. Remember that…”read some pages of Magic Lake every day and you will be in a good mood for the whole day”.

The EditorsDaniele Brunati

Rosaria Casali

Cari Lettori, primo numero post vacanze estive per Magic Lake ed è una bella sensazione tornare a scrivere dopo tanto tempo. Sono passati i tre mesi che abitualmente scandiscono il ritmo di ogni edizione del nostro magazine; forse i mesi estivi ci hanno fatto percepire una pausa maggiore, ma ci hanno anche fatto ritrovare nuove ispirazioni. Tante sono le cose da dire, nuove le immagini da proporre, gli eventi da raccontare e la voglia matta di riprendere il contatto con voi, cari ed affezionati lettori. Purtroppo da mesi la cronaca quotidiana ci sommerge di notizie negative e di immagini catastrofiche, ma non dobbiamo farci condizionare da questa apocalisse mediatica. Tutti sappiamo che stiamo attraversando un periodo di grande preoccupazione, che la strada è in salita, anzi, ripidissima ma ricordarcelo tutti i giorni non è sicuramente la terapia giusta per la guarigione. Siamo sicuri che per ogni notizia negativa ne esistano almeno dieci positive di cui non si parla. Noi abbiamo deciso di dare spazio alle dieci nascoste. Dobbiamo avere la serenità di accettare ciò che non si può cambiare e la forza di cambiare ciò che invece si può. Noi abbiamo deciso di ripartire pieni di buoni propositi e di grandi progetti. Per la copertina abbiamo scelto una coppia che ha contribuito al successo del Made in Italy nel mondo, costituendo e tenendo unita un'operosa e geniale forza imprenditoriale, diventando un' icona nel mondo della moda: il nostro omaggio è per Rosita e Ottavio Missoni e per la loro splendida famiglia. Un salto a Monza per seguire il Gran Premio di F1, con la Ferrari al terzo posto, sul podio con il presidente dell’ACI l’Avv. Enrico Gelpi; e poi la cultura con l'ultima novità editoriale della Fondazione Cologni. Personaggi eclettici hanno poi raccontato le loro storie di vita: il chirurgo luminare dell'oftalmologia, Roberto Pinelli, l'esperienza turistica di Alberto Proserpio, l'”art director” Emilio Vantadori, che con la sua professionalità ha contribuito al successo di Villa d'Este, il commodoro del Lago di Como, Angelo Pelloli. Non abbiamo trascurato, consapevoli di vivere in una terra di santi, la santificazione del Beato don Luigi Guanella. Ma nemmeno ci possiamo scordare di citare l'importante contributo degli inserti di Magic Lake: “Salute più” che vede ampliare la rosa di medici impegnati a dipanare qualsiasi dubbio al lettore attraverso una nuova veste grafica; la coesione tra gli assessori di Lecco (al Turismo) e di Como (Marketing Territoriale), Fabio Dadati e Achille Mojoli, nel presentare i birrifici del nostro territorio, che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, meta di turisti e non solo; il programma della nuova edizione di comON che anima, come ogni anno, le vie della città con arte e creatività grazie all'apporto della new generation. Non possiamo svelarvi tutto...chiudiamo come sempre invitandovi a leggere le 240 pagine di Magic Lake per rilassavi, per sognare e, per chi se lo può permettere, per organizzare le prossime vacanze, così eludendo la “Post Vacation Blues”, la ormai nota sindrome del ritorno, che in alcuni casi può portare alla depressione. Vi invitiamo altresì a seguire i consigli di Alain Messegué per scoprire i benefici di una sensata attività fisica, del consumo di frutta e verdura di colori diversi, del bere tanta acqua e per scoprire che, svegliarvi lentamente al mattino puntando ogni giorno la sveglia qualche minuto prima, significa coccolarsi un po' di più. Ricordatevi che...“leggere alcune pagine di Magic al giorno dà il buonumore per tutto il giorno”.

Gli EditoriDaniele Brunati

Rosaria Casali

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Voglia di RICOMINCIARE !

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sommariosummary

Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration

n. 19/2005 dell’11.05.2005Stampa • Printed by

Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO)

Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore

Patrocinata da • Sponsored byRegione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como

Camera di Commercio di Como

Sostenuta da • Supported byAmici di Como

In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Associazione Lariomonte

Assessorato al Turismo Provincia di Como Assessorato al Turismo Provincia di LeccoAssessorato al Turismo Comune di Como

Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio

Progetto editoriale • Research EditorDaniele Brunati, Rosaria Casali

Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali

Direttore responsabile • EditorDaniele Brunati

Grafica • GraphicAndrea Pedretti

Testi • Research and Material Daniele Brunati, Elisabetta Comerio, Alain Mességué,

Alberto Cavalli, Giovanni Malcotti, Paolo Annoni, Gianfranco Casnati, Roberto Miceli, Laura D'Incalci, Renata Romano, Patrizia Nava,

Guido Capizzi, Idapaola Sozzani, Assessorato alla Formazione Profes-sionale e alle Politiche Attive del Lavoro, Gian Enrico Ghilotti, Tiziano

Testori, Lorenzo Vanini, Eugenio Gandolfi, Paolo Carobbio,Andrea Corti,Marili Fontana, Banca BSI SA, Davide Lacchini

Pubblicità • Advertising

TBM Service, Marianna Sgheiz

Traduzioni • TranslationsElena Pedretti, Martin Gani (inserti Salute Più)

Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri

Foto • Photographic MaterialOliviero Toscani, Archivio Missoni, Vasconi, Carlo Pozzoni, Andrea Butti,

Francesco Corbetta, Andrea Corti, Giovanbattista Vassena, Lorenzo Milesi, Enzo Pifferi Editore, Renato Gaggio, Alan Pasotti, Emanuele Zamponi, Laila Pozzo, Basso Cannarsa, Duemilanove

Communication-Beniamino Pisati, Jacques Perler, Giovanni Luisoni, Cristiana Casotti, Gianangelo Uboldi, Beppe Raso, Elvira Pezzotti

Archivi: Alain Mességué, Ilmo, BSI, ACI, Tarchini Group, Il Gattonero, CastaDiva, A3, Festival del Film di Locarno, MHDAYS, Emilio Vantadori,

Stucchi, Petazzi Costruzioni, Impresa Bruni, Comune di Como, LarioFiere, Università Terza Età, Provincia di Lecco, Provincia di Como,

Mendrisiotto Turismo, ProLoco di Lurago Marinone, Pallacanestro Cantù, Tennis Como, Canottieri Lario, Pelloli, Dinacom, Roda

Archivi "I Birrifici" del Lago di Como: Provincia di Como, Provincia di Lecco, Archivio Focus On: Trep-Trepiù, Artsana, matteograssi, Credito Valtellinese, Oak, Avv. Lerro, Silik, Security Transport, Giorgio Molteni

Segreteria di redazione • Editorial Support TeamElena Massari

Amministrazione • AdministrationDaniela Fasola

Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani

per la generosa disponibilità e concreta collaborazione

PEOPLEMissoni, l'arcobaleno della modaMissoni, the rainbow of fashion

Roberto Pinelli, il chirurgo dei VIPRoberto Pinelli, the surgeon of the VIP

Silvio Tarchini, la volpe del mondo fashionSilvioTarchini, the fox of the fashion world

Emilio Vantadori, l'art director con classe e stileEmilio Vantadori,the art director with elegance and style

Alberto Proserpio, quanto ti amo Lago di Como!Alberto Proserpio, Lake Como, I love you so much

Don Luigi Guanella, il primo Santo del XXI° secolo a ComoDon Luigi Guanella, the first Saint of the 21st century from Como

Commodoro Angelo Pelloli, la stella d'oro del Lago di ComoCommodore Angelo Pelloli, the gold star of Lake Como

Èvietatalariproduzioneparzialeototaledelmaterialesenzal’esplicitoconsensodell’editoreperchéprotettidaCopyright©odallanormativasuldirittod’autoreIsprohibitedthetotalorpartialreproductionofmaterialwithoutthedirectconsentfromthepublisherbecauseprotectedbyCopyright©

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56In copertina:Ottavio e Rosita Missoniphoto © Archivio Missoni

In the photo cover:Ottavio and Rosita Missoniphoto © Archivio Missoni

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SPECIALI

What's onWhat's on

Più SalutePiù Salute

Più SalutePiù Salute

Alain Mességué: "mangiare meglio per vivere meglio"Alain Mességué: "healthy food and stay in shape"

A tutta Birra sul Lago di ComoLet's discover the beer on Lake Como

Garanzia di sicurezza Gorla Spa

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EvEnTIIl GP F1 dei 150 anni dell'Unità d'ItaliaThe GP F1 of 150 years of the Unity of Italy

Amici di Como & Magic Lake sulla cresta dell'ondaAmici di Como & Magic Lake on board

Ritorno al futuro con i Convegni del SestanteReturn to the future with the Conferences of the Sestante

YOUNG 2011. L'orientamento: un trampolino di lancio per il futuroYOUNG 2011. Counseling: a platform for your future

MAgICLAkELECCOAristide Stucchi, il segreto è fare sistemaAristide Stucchi, the secret is to make system

Altopiano Valsassinese, un balcone sulle GrigneValsassina, a balcony on the group of the Grigne

MHDAYS, Virtual Tourism ExhibitionMHDAYS, Virtual Tourism Exhibition

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130SPORTCanottieri Lario, l'Olimpiade per il compleannoCanottieri Lario, the Olympic for the birthday Golf e Turismo per il futuro del Lago di ComoGolf and Tourism for the future of Lake Como

Pro-Am under 15/12Pro-Am under 15/12

Dinacom Golf ContestDinacom Golf Contest

Cartorama Golf InvitationalCartorama Golf Invitational

II° Trofeo del Mattone2nd Trofeo del Mattone

Domaso Golf ChallengeDomaso Golf Challenge

ATP Tour Challenger Credito Valtellinese "Città di Como"ATP Tour Challenger Credito Valtellinese "Città di Como"

La nuova squadra Bennet CantùThe new team Bennet Cantù

Sempre Roda Sempre Roda

Ancor prima del gustoEven before the taste163MAgICMOUnTAInvALTELLInA

Monte San Giorgio, patrimonio mondiale dell'umanitàMount San Giorgio, world heritage

Clay Regazzoni, un pilota che fa storiaClay Regazzoni,the history of a champion

Festival del Film di Locarno, cinema sotto le stelleFilm Festival of Locarno, cinema under the stars

MAgICSWISSTICInO

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TERRITORIOSOS BriennoSOS Brienno

Lurago Marinone, da 330 anni la Sagra di San ValentinoLurago Marinone, for 33o years the Festival of San valentino

Resort CastaDiva: la nuova melodia del lussoResort castaDiva: the new melody of the luxury

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82nEWSLa fontana di Viale Geno: simbolo ritrovato di ComoThe fountain of Viale Geno: renovated symbol of Como

CULTURAFondazione Cologni, Star bene con consapevolezzaFondazione Cologni, Aware of well-being

Emozioni artistiche al PalamicidicomoArtistic emotions at the Palamicidicomo

U.T.E. A. Volta, il sapere non ha etàU.T.E. A. Volta, the knowledge has no age

Premio 2011 della Fondazione del Centenario BSI: vince la scrittrice Fleur Jaeggy2011 Award of the Fondazione del Centenario BSI: the winner is the writer Fleur Jaeggy

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1 Jamie Lee Curtis, 2 Roger Waters,3 Stephen Dorff, 4 Magda Gomes,

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di Daniele Brunatifoto © Archivio Missoni

MISSOnIPEO P L E

INTERVISTA IN ESCLUSIVAPER MAGIC LAKE

L'ARCOBALEnOdella MODA

Caleidoscopico è certamente l’aggettivo più adatto per descrivere la storia che stiamo per raccontare, con il privilegio di farlo attraverso le parole di uno dei protagonisti. Incontriamo Vittorio Missoni al termine della settimana della moda newyorkese. Insieme ad Angela e Luca, i due fratelli, Vittorio si è messo al timo-ne della grande azienda italiana che racchiu-de tre generazioni di una famiglia capace, in oltre quarant’anni, di scrivere la storia della moda a livello internazionale. Ogni capo Mis-soni, come un’opera d’arte, veste infatti uo-mini e donne di tutto il mondo, mantenendo inalterata una tradizione in grado di stare al passo con i tempi, ma senza snaturarsi. Fis-siamo lo sguardo su questo mondo di colori ed incontriamo il rosso, sinonimo di amore e passione. Che siano questi i segreti di un così grande successo? «Certamente la passione è stata un elemen-to fondamentale, così come l’amore - spiega Vittorio Missoni -. Tutto è nato dall’incontro di due persone eccezionali, i miei genitori,

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che seppur con genialità differenti, hanno saputo unire le loro peculiarità per creare un prodotto diverso da quelli esistenti. Mia madre, Rosita, una donna forte e tenace, ha sempre avuto un innato istinto verso il fashion, e mio padre, Ottavio, il vero artista della famiglia, ha messo tutto il suo talento nei prodotti firmati Missoni. Non possiamo poi dimenticare il periodo in cui ha preso vita questo marchio. Tutto è nato alla fine degli anni Sessanta, anni di grandi cambiamenti e sperimentazioni in diversi campi, dalla mu-sica, all’arte, alla cultura in generale. Questo clima ha certamente dato una forte spinta alla nostra creatività, diventando terreno fer-tile per le nuove sperimentazioni anche nella moda». Continuando a guardare in questo poliedrico mondo incontriamo il verde, un colore che riporta alla mente sequoie mae-stose. Il verde, simbolo di solidità, concre-tezza e stabilità. Il passaggio generazionale di Missoni ha visto i tre figli, Vittorio, Luca e Angela, mettersi in prima linea nella gestio-ne dell’azienda. Quali traguardi sono stati raggiunti e

come lo avete fatto? «I nostri genitori hanno creato uno stile e noi abbiamo scelto di dargli continuità, non mo-dificandone nessun aspetto fondamentale, con grande rispetto delle tradizioni, ma con-testualizzandolo con una passione immuta-ta. Il nostro è un prodotto con una forte iden-tità e cambiarne anche solo una sfumatura vorrebbe dire snaturarlo. Ognuno di noi rico-pre un ruolo ben preciso in azienda, ma insie-me collaboriamo rivolti nella medesima dire-zione. La nostra è ancora adesso un’azienda familiare e questo ci permette di mantenere tutto il know how e l’elevata qualità a cui sia-mo abituati. Ed in campo, oggi, è già scesa la terza generazione..». Già, i giovani. Il giallo ci sembra il colore più adatto a descriverne la vitalità, l’entusiasmo, il movimento, l’apertu-ra verso il mondo. «Mio figlio Ottavio e mia nipote Margherita stanno conquistando il proprio spazio all’in-terno dell’azienda. Loro hanno profonda sensibilità verso il mercato ed i suoi cambia-menti e per questo rappresentano importan-ti risorse per noi e fondamentali riferimenti

Nella pagina precedente, la famiglia Missoni; a lato, i fondatori della casa di moda,

Ottavio e Rosita Missoni

In the previous page, the family Missoni; on the side, the founders of the maison,

Ottavio and Rosita Missoni

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VENEZIA – S. Marco, 2765 Calle dello Spezier (Campo S. Stefano) – Tel. 041 5204942 – 5207525 – Telefax 041 5208381VENEZIA – S. Marco, 2288 (Calle Larga XXII Marzo) – Tel. 041 5230357 – Fax 041 2443457

CORTINA D’AMPEZZO – Piazza Silvestro Franceschi, 1 – Tel. 0436 867400 – Fax 0436 870140CORTINA D’AMPEZZO – Via Roma, 2– Tel. 0436 867512 – 867552 – Fax 0436 867591

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per la loro generazione». Margherita è stata la madrina di Little Marina, blogger robot alto più di sette metri, interamente griffato Misso-ni (limited edition) che grazie ad internet ha interagito con le fashion victims del web gi-rando per le vie più chic durante la settimana della moda newyorkese. I nuovi mezzi di comunicazione che ruolo hanno in un’azienda così storica? «Devo dire che questo progetto ha avuto un successo del tutto inatteso. Little Marina è nata per il lancio di Missoni for Target e per seguire gli eventi della settimana della moda per il suo blog, “All the Way Up Here”. Non possiamo non considerare il fatto che oggi i siti internet ed i blog siano risorse di promozione e comunicazione irrinunciabili, soprattutto per raggiungere il pubblico più giovane. Detto questo, rimango dell’idea che il contatto con il prodotto, l’esperienza data dal potersi recare in boutique per provare un abito siano ancora elementi fondamentali per il successo di un brand. Come insostitu-ibili sono le sfilate, vetrine uniche, che non potranno mai essere soppiantate. Allo stesso modo, la scelta di una pubblicità su una rivi-sta ha una sua funzione ben specifica, per la qualità della foto, perché ti resta fra le mani, sulla scrivania, sul divano… anche se poi la puoi sfogliare su internet. Insomma, anche in questo campo, la tradizione che si attua-lizza, rimanendo però ferma nei suoi cardini». Ed eccoci al blu, quello del nostro lago, della quiete che trasmettono le sue acque. Un lago

Nelle foto, alcuni abiti della Collezione Missoni

Donna - Inverno 2011

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che avvicina la famiglia Missoni a Como. Per molti motivi. «Como è diventata per tutti gli italiani un riconoscibile biglietto da visita. Persino io, quando mi viene chiesto dove si trova la sede di Missoni spa, devo rispondere “Sumi-rago, in provincia di Varese, vicino al Lago di Como”. Angela, mia sorella, è un’affezionata frequentatrice del vostro territorio che credo possegga un fascino paragonabile a quello di Taormina, Venezia e Capri, seppur con ca-ratteristiche molto diverse. Non dimentichia-mo poi che, oltre alla forte tradizione turisti-ca, Como possiede una lunga storia legata alla moda e Missoni ha sempre dialogato e collaborato strettamente con le vostre realtà industriali». A proposito di turismo, sappiamo che Mis-soni si è aperto al mondo dell’hotellerie.«Questa scommessa è stata vinta da mia mamma, che con l’entusiasmo di una ragaz-za alle prime armi, sta seguendo il progetto legato agli alberghi. Oggi ad Edimburgo ed in Kuwait sono nati i Missoni Hotel affida-ti, per la gestione, al gruppo Rezidor. Ora stiamo lavorando a diversi progetti di nuo-vi Hotel Missoni in Turchia, Brasile, Oman e Mauritius». Il lavoro chiama. Così ci diamo appuntamento sul Lago di Como, certi che le infinite sfumature di questo caleidoscopi-co mondo non finiranno mai di affascinare e sorprendere come opere d’arte create da una famiglia che ha saputo mantenere viva una preziosa tradizione.

In the photos, some dresses of the Collection Missoni Woman - Winter 2011

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Ottavio Missoni

TheRAInBOWof FASHION

Kaleidoscopic is the most proper adjective to describe the history we are about to tell. We met Vittorio Missoni at the end of the fashion week in New York. Together with Angela and Luca, the two siblings, Vittorio started his business which put together three generations of a fa-mily able to write the history of fashion. Every piece of the collection Missoni, as a work of art, dresses men and women all over the world, ke-eping an unchanged tradition to be at the fore-front, without denaturalizing itself. We take a look at this world of colors and we see the red color, symbol of love and passion. Maybe are they the secrets of such a great success? «For sure passion is a fun-

damental element, as well as love. Everything was born when my parents met and they joi-ned their peculiarities to create a different pro-duct from the existing ones. My mum, Rosita, a strong and tenacious woman, always had an innate instinct for fashion, and my dad, Otta-vio, the real artist of the family, put his talent in the products of the Missoni collections. We can-not forget the time when this brand was born at the end of the ‘60ies, years of great changes and experimentations in different fields».We keep on looking this eclectic world and we see the green color that recalls us of huge sequoia, symbol of concreteness and stability. The generation passage of Misso-ni saw three sons, Vittorio, Luca and Ange-la in the first line in the management of the company. What are the goals you reached and how did you reach them?«Our parents created a style and we try and chose continuity, respecting the traditions, but adding an unchanged passion. Our company is

still now a family company and for this reason we still have the know-how and the high quali-ty we always had. And now the third generation is still working in the company…».Young people, well, the yellow color is the most proper color to describe vitality, enthusiasm, movement and openness to the world. «My child Ottavio and my nephew Margherita are conquering their space in the company».Margherita was the godmother of Little Mari-na, blogger robot higher than 7 meters, enti-rely dressed by Missoni (a limited edition) that thanks to the Internet interacted with fashion victims of the web going in the chic streets of New York during the fashion week. What is the tole of the new means of communication in such an historical company? «I have to say that this project had an unexpected success. We have to take into account that today the Internet is an indefeasible resource, above all to reach the youngest public. Moreover, I have the idea that the contact with the product is

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Sopra, a sinistra, Margherita Missoni in Ghana; a destra, Vittorio Missoni; sotto, Rosita Missoni con la nipote Margherita

Above, on the left, Margherita Missoni in Ghana; on the right, Vittorio Missoni; below, Rosita Missoni with her granddaughter Margherita

still a fundamental element for the success of a brand. For example, the fashion shows are ir-replaceable unique windows. At the same time, the choice of an advertisement on a magazine has a specific function, for the quality of the photo, because it is in your hands, on the desk, on the sofa…even though you can flip it on the Internet».And here we are in front of the blue color of Lake Como. A lake that let the family Mis-soni be close to Como. For many reasons. «Como became a visit card for all the Italians. When people ask me where the headquarters of Missoni are located, I have to reply “Sumirago, in the province of Varese, nearby Lake Como”. Angela, my sister, is in love with your territory and I believe it has a fascination similar to the one of Taormina, Venice and Capri, even thou-

gh it has very different characteristics. We can-not forget that Como has a long history linked to the fashion world and Missoni has always collaborated with your industries».Talking about tourism, we know that Mis-soni opened to the world of hotellerie. «This is a bet my mum won with the enthusiasm of a beginner, she is following the project linked to the hotels. Today in Edinburgh and Kuwait the-re are Missoni Hotels, managed by the group Rezidor. Today we are working on different projects of new Hotel Missoni in Turkey, Brasil, Oman and Mauritius». We give us appointment on Lake Como, sure that the endless tones of this kaleidoscope will never end to fascinate and surprise, just like the art created by a family who knew how to keep a precious tradition alive.

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Quando meno te l’aspetti, ecco la sorpresa all’ultimo GP d’Italia a Monza. Non devi at-tendere di vedere chi sale sul podio (finale in linea con le previsioni della vigilia, anche se Alonso ci ha fatto sognare), perché la sorpresa arriva subito, sulla Pit Lane, prima che vengano accesi i motori. E’ un tricolore sul casco che risalta in mondovisione. Da un lato, l’omaggio all’Italia per i suoi 150 anni d’Unità; dall’altro, un’accennata dichiarazio-ne d’amore verso il nostro paese (e la Fer-rari) da parte di Sebastian Vettel che spera, o sente, di poter essere ricambiato. Si dice che il gesto d’omaggio ai 150 anni d’Unità d’Italia, Vettel l’abbia deciso da solo e che da solo abbia fatto tutto, inclusa l’operazione di applicare l’adesivo sul casco. Mossa azzecca-ta, al pari della bruciante ed entusiasmante partenza di Fernando Alonso. Era il Gran Premio dei 150 anni d’Unità d’Italia e doveva accadere qualcosa di bello, di emozionante per essere ricordato. E così è stato nelle bat-tute iniziali. Certo, quale migliore ciliegina di

E v E n T I

per i 150 anni d’UNITÀ D’ITALIA

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una vittoria Ferrari. Accontentiamoci, però. Sin dal venerdì delle prove libere, il circuito di Monza era avvolto dal nostro tricolore. Uno spettacolo d’amore per l’Italia in quello che sarebbe stato lo spettacolo sportivo del fine settimana. Ovunque giravi lo sguardo, il bianco, rosso e verde ti catturava. Fosse stato presente, il Presidente Napolitano ne sarebbe rimasto colpito e più che contento d’avere aderito alla richiesta del comasco presidente dell’ACI e vice presidente FIA, En-rico Gelpi, d’inserire il Gran Premio a Monza tra le manifestazioni ufficiali per festeggiare i 150 anni d’Unità. «Abbiamo vissuto un’at-mosfera davvero particolare – dice Gelpi –, difficile non farsi coinvolgere. Lo testimo-nia non solo il bel gesto di Vettel ma anche l’attenzione di tutto il Circus e delle miglia-ia di appassionati. Negli store disseminati nell’Autodromo oltre ai classici gadget c’era in offerta anche la nostra bandiera con la scritta dei 150 anni. Alla vigilia del Gran Pre-mio –continua il presidente dell’ACI-, avevo

di Roberto Micelifoto Renato Gaggio, Archivio ACI

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gPF1MOnZA2011

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mente felice la visita alla nostra sala di Bernie Eccleston, solitamente molto restio ad ab-bandonare il suo ufficio viaggiante nel Pad-dock, accogliendo il mio invito. Si è intratte-nuto – continua Gelpi – con gli esponenti del Governo e con gli altri ospiti ACI a parlare di F1 e di sicurezza stradale. Lo stesso ha fatto il direttore della gestione sportiva della Ferrari, Stefano Domenicali. Unendosi a tutte le per-sonalità politiche e civili che abbiamo avuto il piacere di accogliere sabato e domenica, Ecclestone e Domenicali hanno inoltre ade-rito – dice ancora il presidente dell’ACI - alla campagna FIA denominata “Action for Road Safety”, che ACI ha promosso a Monza, a so-stegno del decennio ONU di iniziative sulla sicurezza stradale. Un’iniziativa con la quale il presidente FIA, Jean Todt, rilancia una nuo-va e più forte sinergia tra mobilità e sport». Calato il sipario su quest’edizione, da oggi è

sottolineato che quest’edizione avrebbe as-sunto un significato extrasportivo di grande rilievo. Sono molto contento del risultato e ringrazio ancora una volta il presidente Gior-gio Napolitano dell’attenzione all’ACI e al GP di Formula 1». Il Presidente Napolitano ha in-viato all’Automobile Club d’Italia anche una sua targa personale celebrativa e una specia-le bandiera tricolore che sono state esposte nella sala ospitalità dell’ACI in autodromo, dove Gelpi ha dato come sempre dimo-strazione di affabile cordialità accogliendo i rappresentanti del Governo, del Parlamento, degli Enti locali oltre che le autorità civili e le personalità della nostra Como. «Il Gran Pre-mio d’Italia –dice il presidente dell’ACI- è un appuntamento che chi può non diserta. E’ il principale evento motoristico in Italia e una delle gare più prestigiose e storiche del mon-do. Anche per questo mi ha reso particolar-

già in moto la macchina per il Gran Premio d’Italia 2012. L’organizzazione non fa soste ai box e l’impegno è sempre di migliorare il successo dell’edizione precedente. «E’ anda-to tutto bene – dice Gelpi –, sono stati tutti bravi, non è stato tralasciato nulla, neppure un minimo particolare organizzativo. Oltre al ruolo dell’ACI quale Federazione sportiva dell’auto, la storia dei Gran Premi d’Italia a Monza è rappresentata dall’impegno profu-so ogni anno da migliaia di uomini e donne che lavorano incessantemente, coordinati dall’AC Milano e dalla SIAS, affinché il mon-do possa continuare a entusiasmarsi in un weekend di grande passione e ineguagliabi-le spettacolo». Sì, è già 2012 a Monza, ma il Gran Premio celebrativo dei 150 anni d’Uni-tà d’Italia e quell’adesivo sul casco di Vettel faranno fermare chissà per quanto tempo le lancette dell’orologio.

A lato, Fernando Alonso sul podio del GP F1 di Monza

On the side, Fernando Alonso on the podium of GP F1 of Monza

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An Italian flag on the helmet worldwide. From one side, an homage to Italy for 150 years of the Unity of Italy, from the other side, a decla-ration of love to our Country (and to Ferrari) by Sebastian Vettel who hopes and fells to be reciprocated. It is said that the homage to 150 years of the Unity of Italy was a decision of Vet-tel and so he organized everything by himself, including the operation to put the sticker on the helmet. Appropriate move, just like the fast and enthusiastic departure of Fernando Alonso. It was the GP of the Unity of Italy and something nice had to happen, something to be remem-bered. And so it was at the very beginning. Sure, what could it be better than a victory of Ferrari? But, let’s content ourselves. From Friday with the free tests, the circuit of Monza was wrapped with the Italian flag. A demonstration of love for Italy, in what it would have been the sports

show of the weekend. Anywhere you turned the look, the white, red and green colors captured your glance. If the Italian President Napolitano had been there, he would have been impressed and happier to have included the GP in Monza among the official events to celebrate 150 years of the Unity of Italy, following the request of the president of ACI and vice-president of FIA, Enrico Gelpi. President Napolitano sent to ACI (Italian Automobile Club) his personal comme-morative plate and a special Italian flag which were exhibited in the hospitality room of ACI in the racetrack, where Gelpi gave, as always, demonstration of friendly cordiality welcoming the representatives of the Government, of the Parliament, of the Local Bodies together with the civil authorities and the personalities of Como. After this edition ended, the organiza-tion of the GP of Italy 2012 is already working. Yes, already 2012 in Monza, but the commemo-rative GP of 150 years of the Unity of Italy and the sticker on the helmet of Vettel will stop the hands of the clock for a long time.

of 150 years of the Unity of Italy

THEgPF1

A lato, sopra, a sinistra, Enrico Gelpi, presidente ACI con Bernie Ecclestone, patron F1; a destra, Rocco Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Enrico Gelpi, Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia e Paolo Romani, Ministro dello Sviluppo Economico; al centro, a sinistra, Stefano Domenicali, team principal Ferrari con Enrico Gelpi; a destra, Ascanio Rozera, Segretario Generale ACI, Paolo Romani, Enrico Gelpi, Bernie Ecclestone, Rocco Crimi e Bruno Cesario, Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Economia e delle Finanze; sotto, a sinistra, Enrico Gelpi con Piero Ferrari; a destra, con Sergio Marchionne

On the side, above, on the left, Enrico Gelpi, president ACI with Bernie Ecclestone, patron F1; on the right, Rocco Crimi, undersecretary of the Presidency of the Council of Ministers with Sports delegation, Enrico Gelpi, Roberto Formigoni, President of Regione Lombardia and Paolo Romani, Minister of the Economic Development; in the middle, on the left, Stefano Domenicali, team principal Ferrari with Enrico Gelpi; on the right, Ascanio Rozera, General Secretary ACI, Paolo Romani, Enrico Gelpi, Bernie Ecclestone, Rocco Crimi and Bruno Cesario, undersecretary of State of the Ministery of Economy and Finances; below, on the left, Enrico Gelpi with Piero Ferrari; on the right, with Sergio Marchionne

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ROBERTOPInELLI

PEO P L E

Ilchirurgodei VIP

di Elisabetta Comeriofoto Alan Pasotti, Archivio ILMO

L’Ilmo è conosciuto in tutto il mondo grazie anche al carisma del suo fondatore, un vero e proprio luminare dell’oftalmologia: Roberto Pinel-li. Dopo il primo incontro, avvenuto nello studio di un illustre professio-nista comasco a cui il dottor Pinelli affida da anni il suo sorriso, Magic Lake ha deciso di andare a Brescia, proprio presso la sede dell’Istituto Laser Microchirurgia Oculare al terzo piano del Crystal Palace di via Cefalonia, per incontrare nuovamente quello che viene definito il “chi-rurgo dei vip”. Per quelli che, come noi, si sono presentati all’istituto fondato e diretto dal dottor Roberto Pinelli, l’impatto con la realtà è stato più che positivo: sale eleganti e colorate, pervase da una musica soft e arricchite da un gradevolissimo profumo di caffé. Guardandoci intorno, in una delle sale d’attesa, abbiamo potuto vedere due figure dalle caratteristiche inconfondibili: il primo abbigliato come gli sceic-chi che frequentemente ci vengono mostrati in televisione, mentre

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dei VIP

Il chirurgo Roberto Pinelli e parte della sua équipe durante un'operazione

Roberto Pinelli and his équipe

during a surgery

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l’altra, giovanissima paziente di Washington, era accompagnata dalla madre, intenta a monitorare le notizie della CNN sullo schermo gigan-te. Quando è arrivato il nostro turno, nel corridoio che ci ha condotti nell’area medica, abbiamo incontrato una sorridente Marisa Laurito, che ha ringraziato con la sua inconfondibile erre moscia il dottor Pi-nelli: «Grazie professore, sei stato meraviglioso come sempre». Subito dopo, però, lo stato predominante è diventata l’incredulità, visto che quello che molti definiscono il guru dell’oftalmologia non ci ha accol-to con un lungo camice bianco, ma con sorriso, un paio di jeans e una maglietta. «Entrate, prego – è stato il gentile invito del dottor Pinel-li – desiderate un caffè o un bicchiere d’acqua?». Ha poi proseguito: «Finalmente è il momento di parlare un po’ italiano. Prima di Marisa (la Laurito per noi comuni mortali – ndr), ho incontrato un paziente giunto dal Belgio ed ho proseguito con un emiro del Dubai e con la figlia di un alto funzionario del Fondo Monetario Internazionale». Il primo pensiero che ci ha pervaso è stato: «Ma dove siamo capitati? Qualcuno ha reso Brescia una capitale internazionale e non siamo stati informati?». Dubbi probabilmente tanto evidenti che lo stesso dottor Pinelli ha pensato bene di venire in nostro aiuto: «Ilmo è un istituto di ricerca, una realtà di caratura internazionale che ho fondato e che, con il passare del tempo, ho plasmato sempre di più a mia immagine. Un’altra componente importante è che il team attuale, dopo un’accu-rata selezione, è composto da persone eccezionali, professionisti non

solo qualificati ai massimi livelli, ma anche un’équipe che compone una squadra unita». Un’osservazione che riempie veramente d’entu-siasmo chi, come Roberto Pinelli, ha visto il suo istituto crescere sino a diventare un punto di riferimento a livello internazionale: «In estrema sintesi possiamo dire che il nostro è un istituto per la visione, che si occupa di chirurgia refrattiva e di microchirurgia oculare. L’Ilmo non si limita ad utilizzare tutte le tecniche e gli strumenti più all’avanguardia in ambito mondiale, ma siamo proprio noi a studiare le nuove tecni-che che poi verranno utilizzate a livello internazionale. La ricerca e lo studio rappresentano due elementi distintivi per noi che, proprio per questo, abbiamo diffuso il nostro raggio d’azione in tutto il mondo. La nostra – ammette il dottor Pinelli – è un’attività che va avanti a livelli letteralmente vertigino«si. Basti pensare che ogni anno eseguo 2500 interventi e oltre 6000 visite. Se a tutto questo aggiungiamo i viaggi all’estero, i seminari e tutto quello che è necessario per portare avanti la nostra ricerca, è possibile capire più da vicino cosa rappresenta in effetti l’Ilmo». Davanti a noi troviamo un chirurgo che ama profonda-mente la sua attività, capace di trasmettere il suo entusiasmo ai suoi collaboratori e alle tante persone che si rivolgono a lui. Forse è per questo che il professor Pinelli si presenta tranquillamente con un paio di jeans e una maglietta, per entrare in contatto diretto con la gente e risolvere i loro problemi visivi con grande talento, ma anche grande semplicità.

Sopra, a sinistra, Roberto Pinelli; a destra, una sala operatoria dell'ILMO

Above, on the left, Roberto Pinelli; on the right, an operating room of ILMO

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Ilmo is known all over the world thanks also to the charisma of its founder, expert in ophthalmology: Roberto Pinelli. After the first me-eting in the office of the important professional of Como, Doctor Pi-nelli relies on for his smile, Magic Lake decided to go to Brescia at the headquarters of Ilmo, to meet again who is called the “surgeon of the VIP”. For those who enter the institute, the first impact is very positive: elegant and colored rooms with soft music and enriched with a ple-asant perfume of coffee. If you look around, you see two person with peculiar characteristics: one is dressed like the sheikhs you see on the TV, the other one is a young patient from Washington. Our turn arri-ved and in the corridor that brought us to the medical area, we also met a smiling Marisa Laurito. Almost surprised, we met the guru of the ophthalmology, he simply welcomed us with a smile, a pair of jeans and a T-shirt. “It is finally the moment to speak a bit of Italian. Before Marisa, I met a Belgian patient, an emir from Dubai and the daughter of a top executive of the International Monetary Fund”. Without requests, Dr.

Pinelli answered to many questions we would have asked him: “Ilmo is a research institute, a reality I founded and after some time I moulded at my image. An important component is the present team composed by exceptional persons, highly qualified professionals who created a solid team”. Roberto Pinelli is full of enthusiasm because his institute became a reference point at international level: “In extreme synthesis, I can say that our institutes is focused on the vision and on refractive surgery and eye microsurgery. Ilmo doesn’t just use the most advanced techniques and instruments, but it also studies the new techniques that will be used at international level. Our activity goes on at a very fast pace. Every year there are 2500 operations and over 6000 visits. Then if we had the travels to foreign countries, the seminars and everything that is necessary to support the research, it is possible to understand the importance of research for Ilmo”. In front of us we find a surgeon who deeply loves his job, who is able to transmit his enthusiasm to his staff and to all the people who address to him. Maybe this is the reason why Dr. Pinelli wears a pair of jeans and a T-shirt, to enter in direct con-tact with everyone and to solve their eye diseases with great talent, but also with great simplicity.

Sopra, a sinistra, Roberto Pinelli; a destra, il Crystal Palace di via Cefalonia a Brescia, sede dell'Istituto Laser Microchirurgia Oculare

Above, on the left, Roberto Pinelli; on the right, the Crystal Palace of via Cefalonia in Brescia,

headquarters of ILMO

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P E O P L E

LavOLPEdel mondo FASHION

Voce squillante, tono gentile, disponibilità a raccontarsi: questa la prima impressione di Silvio Tarchini, re dell’impero FoxTown e non solo. Imprenditore silenzioso, ma operativo e determinato, non è mai stanco di rinnovarsi, tutt’altro. Nuovi progetti e nuove scommesse sono all’ordine del giorno, ma prima del fu-turo parliamo di un po’ di attualità: il “super franco”. Quali ripercussioni ha avuto sul vostro lavoro?«A fine luglio abbiamo registrato un incre-

SILvIOTARCHInI

mento del 2% sulle vendite e il secondo mi-glior fatturato dall'apertura di FoxTown. Cre-do che questo dato sia piuttosto esaustivo. Ma – prosegue – ad essere sinceri abbiamo avuto un altro complice: il maltempo». Ci tolga una curiosità: fino ad oggi, con FoxTown, si è occupato di fashion e moda. Ha mai pensato di aprirsi anche al mondo dell’arredo, considerata anche la vicinan-za con la Brianza, cuore del Made in Italy?«Certo, ci stiamo pensando da diverso tempo

di Daniele Brunatifoto Archivio Tarchini Group

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e l’idea non è ancora stata scartata. Il nostro progetto, infatti, prevede un ampliamento di FoxTown entro i prossimi due anni ed una delle ipotesi vagliate è proprio quella di uno store dedicato all’arredamento. Una delle no-stre insicurezze in merito è che la clientela che normalmente frequenta l’outlet proviene an-che da lontano e certamente trasportare una cucina non risulterebbe semplice come cari-care in auto un paio di pantaloni». FoxTown è ormai un nome affermato. Non ha mai pensato di produrre articoli utiliz-zando questo marchio?«E’ certamente un’ipotesi allettante, ma si tratta di un altro tipo di lavoro, non semplice, anche se non nego che in questi anni la tenta-zione non è mancata». Il suo percorso professionale negli anni Settanta l’ha portata fino in Argentina. Cosa l’ha spinta poi a tornare nel Ticino?

«Dopo una parentesi nel mondo della pla-stica, è nata la necessità del trasferimento in Argentina per il desiderio di seguire da vicino un’operazione immobiliare che stava nascen-do. Al termine di questi lavori, conclusi con ottimi risultati, ovvero dopo tre anni dal mio arrivo, ho scelto di tornare a casa. Nonostan-te l’Argentina sia un paese meraviglioso, dal punto di vista economico è una realtà mol-to instabile, che purtroppo non ti permette di lavorare al meglio pianificando progetti a lungo termine». Dal 2006 il suo gruppo si è aperto alla Cina. Quali sono i risultati?«L’operazione cinese funziona piuttosto bene, registrando una crescita continua. Devo ammettere però che mi sarei aspettato un boom immediato, mentre l’andamento, seppur costante e assolutamente positivo, sta risultando più lento delle aspettative».

A proposito del citato rinnovamento, qua-le è il futuro del gruppo?«Stiamo costruendo un Resort, composto da una parte alberghiera di 44 camere, di cui 28 suites, ed una parte di 45 appartamenti. Il punto di forza sarà il centro Well-Aging con sale per trattamenti che offriranno ai nostri clienti varie tipologie di massaggi e cure. In-somma, un centro d’eccellenza che si svilup-perà su 25 ettari e che comprenderà anche un campo da golf».Sempre a proposito del futuro, la continui-tà non è certo un problema che la riguarda.«È assolutamente vero, le mie figlie e i miei sei nipoti sono una garanzia». La forza di un gruppo, che fonda le sue basi su una solida famiglia e la determinazione di un uomo, che ha saputo scegliere con intui-zione e lungimiranza. Sembra essere questo il segreto dell’impero Tarchini.

Sopra, esterno del centro commerciale FoxTown di Mendrisio

Above, the exterior of the mall FoxTown of Mendrisio

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A ringing and friendly voice, a person available to answer our questions. This is the first impres-sion you have of Silvio Tarchini, king of the em-pire FoxTown and not just of it. A silent, but ac-tive and determined entrepreneur, who is never tired of renovating himself. Actually he always has new projects and new challenges in his agenda. Before talking of the future, let’s talk of the present situation: “the super Swiss franc”. What are the effects on your work? «At the end of July, we registered a 2% increase on sale, the second best invoiced from the ope-ning of FoxTown. I believe that this is a signifi-cant data. But – he continues – to be sincere we also have a help: bad weather».We have a curiosity: until today you have been involved in fashion. Considering the proximity to the Brianza area, heart of the

Made in Italy, have you ever thought you could start working in the furniture sector?«Of course, it’s some time we are thinking about it and we still have this idea. Actually our project foresees an enlargement of FoxTown during the next two years and one of the pro-posals is a store dedicated to furniture. One of our insecurities however comes from the fact that the customers of our outlet come from far away and to transport a kitchen is not the same as to put a pair of pants in your car».Fox Town is a famous name. Have you ever thought you could produce articles using this brand?«For sure it is a tempting idea, but it is a dif-ferent type of work and it is not a simple one, even though I cannot deny I had this tempta-tion».

Sopra, il centro commerciale FoxTown

TheFOXof the FASHION world

Above, the mall FoxTown

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Your professional career brought you to Argentina in the ‘70ies. What brought you back to Ticino in Switzerland?«After a parenthesis in the plastic sector, I had to move to Argentina to follow a real estate operation. These works ended in a successful way after three years, so I decided to come back home. Argentina is a marvelous country, but from the economic point of view it is very unstable and it doesn’t allow you to work in the best way because you cannot make long term projects».Since 2006 your group opened to China. What are the results of this choice?«The Chinese operation works pretty well, it is in continuous growth. Anyway I have to say that I expected an immediate boom, while the course is constant and absolutely positive, but

slower compared to what I expected».Regarding the already mentioned renewal, what is the future of the group?«We are building a Resort, made of a hotel with 44 rooms, of which 28 suites and 45 apart-ments. The point of strength will be the Well-Aging center with rooms for treatments, diffe-rent typologies of massages and cares for our guests. This center will develop on 25 hectares and it will include a golf course».Talking about future, continuity is not a problem for you.«It is true, my daughters and my six grandchil-dren are a guarantee».The strength of a group, that is based on a solid family and the determination of a man, who acted with intuition and foresight. This seems to be the secret of the empire Tarchini.

Above, working in progress in the new Resort which is going to be open close to Milan

Sopra, lavori in corso per il nuovo Resort di prossima apertura vicino a Lugano

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StarBENEcon CONSAPEVOLEZZA

C U LT U R A

Trenta ritratti. Trenta interviste. Trenta maestri nell’arte del massaggio che, dialogando con Pa-trizia Sanvitale, giornalista e sociologa, raccontano le tecniche di un mestiere antico e quasi magico, forte di tradizioni arcaiche e di declinazioni nuovissime. I guru del ben-essere, ovvero dello stare bene con consapevolezza, si raccontano nel volume “La mano che cura”, pubblicato da Marsilio Editori nella collana “Mestieri d'Arte”: una collana sviluppata con la Fondazione Co-logni dei Mestieri d'Arte, da sempre sensibile rabdomante nella ricerca delle contemporanee declinazioni della più alta artigianalità. “Nell'applicazione di regole interiori, nella disciplina, nella pazienza, nell'abilità dei maestri intervistati da Patrizia Sanvitale è possibile rintracciare le caratteristiche di un vero artigiano del corpo”, scrive infatti nella sua introduzione al volume Franco Cologni, Presidente della Fondazione, “che senza voler certo rivaleggiare con il supremo

Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima,foto di Emanuele Zamponi

Franco Cologni, President of homonymous foundation,photo by Emanuele Zamponi

di Alberto Cavalli

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artefice vuole tuttavia intervenire per facilitare una guarigione, chiarire una diagnosi, facilitare la ripresa di una funzione”. Le declinazioni più originali dei massaggi tradizionali si affianca-no in questo volume a discipline nuove o ancora assai poco conosciute: dalla fisioterapia alla chiropratica all'osteopatia; dallo shiatsu al reiki, dalla tecnica craniosacrale al linfodrenaggio al massaggio Bach e antistress; dal rolfing alla riflessologia al massaggio ayurvedico e ai tratta-menti specificamente indirizzati ai bambini, come il massaggio tuina e quello bioenergetico. Senza dimenticare il massaggio estetico. E molte pratiche in cui il tocco si fa più magico e mi-sterioso, connesso a riti e saperi ancestrali, come il massaggio thailandese e californiano, quello inca o berbero, bowtech e neuro-training... Fino al fuori tema della danceability, la danza del cuore. Le fotografie di Laila Pozzo, architetto milanese e ritrattista raffinata, rendono ogni sto-ria indimenticabile dando un volto ad ognuno di questi maestri.

Patrizia Savitale, giornalista e sociologa, autrice del volumePatrizia Sanvitale, journalist and sociologist, author of the volume

Laila Pozzo, fotografa e autrice dei ritratti Laila Pozzo, photographer and author of portraits

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Thirty portraits. Thirty interviews. Thirty masters of the art of massage, who engage in conversation with journalist and sociologist Patrizia Sanvitale, and talk about the technique of an almost magical profession. The gurus of well-being talk about their lives and techniques in “La mano che cura”, the new book published by Marsilio Editori in co-operation with the Cologni Foundation for the Métiers d'Art. Massage in the most traditional sense of the word is flanked by new or very little known types: from shiatsu to reiki, from rolfing to reflexology, Ayurvedic massage and treatments specifically for children. And many practices where the touch becomes more magical and mysterious. The photo-graphs of Laila Pozzo make each story unforgettable.

AWARE OF well-being

Giovanni Leanti La Rosa, massaggio antistressGiovanni Leanti La Rosa, antistress massage

Carlo Tetsugen Serra, ShiatsuCarlo Tetsugen Serra, Shiatsu

Luciano Lucchina, fisioterapia sportivaLuciano Lucchina, sports physiotherapy

Danilo Renato Floreani, DanceAbilityDanilo Renato Floreani, DanceAbility

Kudrat Kaur, massaggio Bach e proprietà curative dei fiori selvaticiKudrat Kaur, Bach massage and curative properties of wildflowers

Hèctor Villafuerte, massaggio inca Hèctor Villafuerte, Inca massage

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E v E n T I

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Amici di Como & Magic Lakesullacrestadell'OnDA

di Elisabetta Comeriofoto Francesco Corbetta

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Nella pagina precedente, la motonave Orione che ha ospitato a bordo la serata di presentazione dell'edizione Summer 2011 di Magic Lake; a lato, sopra, l'equipaggio della m/n; nelle altre foto, gli illustri ospiti presenti alla serata

Quella che si è svolta il 27 giugno scorso sul Lago di Como in occasione della pre-sentazione della rivista Magic Lake, è stata un’altra serata da scenari mozzafiato. L’in-solita location è stata la motonave Orio-ne, mezzo della Navigazione del Lago di Como, a bordo della quale oltre 300 ospiti hanno partecipato all'esclusivo evento. Saliti a bordo in piazza Cavour, autorità, imprenditori, amici e protagonisti della rivista hanno preso parte ad una suggesti-va crociera, durante la quale alcuni servizi di Magic Lake, quali quelli dedicati a Villa d’Este e Villa Flori, hanno preso vita, ren-

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dendo interattivo ed esclusivo questo ap-puntamento. Dopo aver sfogliato virtual-mente le 240 pagine della rivista, gli ospiti hanno potuto godere dello splendido pa-norama offerto dal nostro lago, trascorren-do la serata sui diversi ponti esterni della motonave. Il momento clou si è raggiunto quando, quasi per incanto, la fontana di Villa Geno, restaurata grazie al contributo di Amici di Como, si è improvvisamente illuminata, offrendo lo splendore del suo imponente getto d'acqua e consentendole così di tornare ad essere il simbolo ritrova-to della città di Como.

In the previous page, the motorboat Orione on which it was held the presentation of the Summer edition 2011 of Magic

Lake; on the side, above, the staff of the motorboat; in the other photos, some important guests of the evening

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La motonave Orione salpa da piazza Cavour per la crociera sul lago

The motorboat Orione leaves piazza Cavour for a boat cruise on Lake Como

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A lato, alcuni relatori della serata, S.E. Michele Tortora, Prefetto di Como; Silvio Santambrogio, presidente di Amici di Como;a sinistra, Daniele Brunati, editore della rivista; Franze Piunti, direttore della Navigazione Laghi di Como; alcuni ospiti della serata

Amici di Como & Magic Lake on BOARDThe evening held on 27th June on Lake Como on the occasion of the presentation of the magazine Magic Lake was an eve-ning characterized by breathtaking views. The unusual location, selected for this oc-casion, was the motorboat Orione of the Navigazione Lago di Como, on which over 300 guests took part at this exclusive event. Boarded in piazza Cavour, authorities, en-trepreneurs, friends and protagonists of the magazine, took part to a lake cruise, during which some reports dedicated to Villa d’Este and Villa Flori took life and made this ap-

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On the side, some of the speakers of the evening, S.E. Michele Tortora, Prefect of Como;

Silvio Santambrogio, president of Amici di Como; on the left, Daniele Brunati, publisher of the magazine;

Franze Piunti, director of Navigazione Laghi di Como; some guests of the evening

pointment interactive and exclusive. After having virtually turned over the 240 pages of the magazine, the guests enjoyed the be-autiful view offered by our lake, spending the evening on the different external parts of the motorboat. The most important mo-ment of the evening was when, almost for enchantment, the fountain of Villa Geno, restored thanks to the contribution of Amici di Como, suddenly illuminated, offering the shine of its imposing throw of water and al-lowing it to become again a reference point for the city of Como.

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In questa pagina, ospiti della serata

In this page, some guests of the evening

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A lato, Antonello Passera, proprietario dell'Albergo Terminus e Villa Flori; Danilo Zucchetti, general manager di Villa d'Este;

Anna Cremascoli, nuovo presidente Bennet Cantù; Andrea Trichieri, allenatore Bennet Cantù.

Nelle pagine seguenti, alcuni momenti della presentazione di Magic Lake Summer 2011

On the side, Antonello Passera, owner of the hotel Terminus and Villa Flori; Danilo Zucchetti, general manager of Villa d'Este;

Anna Cremascoli, new president Bennet Cantù, Andrea Trinchieri, coach Bennet Cantù.

In the following pages, some moments of the presentation of Magic Lake Summer 2011

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La serata si è conclusa con l'accensione della storica fontana di Viale Geno,

simbolo ritrovato della cittàgrazie all'intervento dell'associazione Amici di Como

The evening ended with the turning

on of the historic fountain of Viale Geno, symbol of the city,

thanks to the intervention of the association Amici di Como

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Lafontanadivialegenosimbolo ritrovato di Como

Fin dalla primavera scorsa, Amici di Como aveva espresso la volontà di pianificare una serie di interventi per il recupero e il ripristi-no di alcuni beni architettonici e paesaggisti-ci di grande valore per la nostra città. Infatti, in occasione dei 10 anni di attività, l’associa-zione ha deciso di intraprendere una strada che la porterà in futuro ad impegnarsi con-cretamente per la nostra città, perché spinta dallo spirito di mecenatismo che la caratte-rizza da sempre. L’inizio di questo percorso ha previsto un’importante opera di recupero di un monumento storico, uno degli emble-mi del nostro capoluogo: la fontana di Viale Geno. Così, da lunedì 4 luglio, questo sim-bolo comasco ha ripreso a splendere come merita e ad essere un punto di riferimento per i cittadini e i turisti che costeggeranno il primo bacino del Lago di Como.

From the last spring, Amici di Como ex-pressed their will to plan a set of interven-tions for the recovery and the restoration of some of the architectural and landscape goods of great value for our city. Actual-ly, on the occasion of 10 years of activity, the association decided to follow the path which will lead to a concrete commitment to embellish our city, pushed by the spirit of patronage that always characterized it. The beginning of this path started with an important work of recovery of an historical monument, one of the symbols of our ter-ritory: the fountain of Viale Geno. So, from Monday 4th July, this symbol of Como star-ted and shone as it deserves and became again a reference point for the citizens and the tourists who walk along the first basin of Lake Como.

n E W S

foto Francesco Corbetta

Thefountainofvialegenosymbol renovated of Como

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La storica fontana di Viale Geno, simbolo ritrovato della città

grazie all'intervento dell'associazione Amici di Como

The historic fountain of Viale Geno, symbol of the city,

thanks to the intervention of the association Amici di Como

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E v E n T I

Si è chiusa il 24 luglio, con la replica dello straordinario spettacolo pirotecnico e multimediale dell'inaugurazione, l'ottava grande mostra d'arte di Villa Olmo organizzata dal Comune di Como, dedicata a Boldini e la Belle Époque. Amici di Como ha voluto, come già accaduto nelle prece-denti edizioni, offrire il proprio contributo a favore dell’arte e della città. Oltre all’esposizione tenutasi nella villa comasca, molte sono state le iniziative culturali e di intrattenimento che si sono susseguite nel Pala Amici di Como allestito all’interno del parco, realizzato con il contributo dell’associazione dei mecenati.

foto Archivio Comune di Como

EMOZIONI artistiche al PALAMICIDICOMO

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Artistic EMOTIONS at the PALAMICIDICOMO On 24th July the 8th edition of art exhibitions in Villa Olmo organized by the Municipality of Como dedicated to Boldini and the Belle Epoque ended with the replica of the extraordinary fireworks and the multimedia show of the inauguration. Amici di Como offered their contribution in favor of art and of the city. Actually, a part from the exhibition held in the villa in Como, there were many other cultural and entertainment initiatives in the pavilion Pala Amici di Como placed inside the park and supported by the patrons.

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Ritorno al FUTURO

“Ritorno al futuro. Valorizzare qualità ed ef-ficienza per distinguersi nel mondo globa-le”. Questo il tema del quarto convegno del Sestante che si è svolto, come di consueto, nelle magnifiche sale di Villa d’Este, merco-ledì 6 luglio 2011. L’obiettivo del convegno è la creazione di occasioni di incontro e con-fronto, rivolti a imprenditori e professioni-sti, al fine di affrontare con diversi approcci metodologici l’analisi dell’attuale contesto economico. A questa quarta edizione, han-no preso parte, in qualità di relatori, il dott. Fabio Selli, BSI, l’avvocato Gianluca Vigo di Torre Bairo, il prof. dott. Paolo Moretti, con-sigliere nazionale ODCEC, l’avvocato Enzo

di Elisabetta Comeriofoto Francesco Corbetta

E v E n T I

con i CONVEGNI DEL SESTANTE

Pulitanò, Pedersoli e Associati, presidente emerito Associazione Italiana Giuristi d’Im-presa, il prof. avv. Fabrizio Vismara, partner Studio Curtis, Mallet-Prevost, Colt&Mosle, Milano e l’avv. Angela Monti, Studio Tribu-tario Monti, presidente Camera Avvocati Tributaristi di Milano. Il convegno è stato voluto dal comitato organizzatore com-posto da Fabio Selli, Banca della Svizzera Italiana, Fabrizio Milesi, Paolo Grandi, Gian-luca Vigo di Torre Bairo, Ferdinando Paglia, IUS&TAX e Daniele Brunati, TBM Service. I Convegni del Sestante hanno il patrocinio dell'associazione Amici di Como e Magic Lake come Media Partner.

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A destra, immagini del quarto Convegno del Sestante tenutosi a Villa d'Este;

al centro, i relatori, da sinistra, Fabio Selli, Fabrizio Vismara, Enzo Pulitanò, Fabrizio Milesi, Paolo Moretti,

Gianluca Vigo di Torre Bairo, Angela Monti

On the right, photos of the 4th Conference of the Sestante, held in Villa d'Este;

in the middle, the speakers, from the left, Fabio Selli, Fabrizio Vismara, Enzo Pulitanò, Fabrizio Milesi,

Paolo Moretti, Gianluca Vigo di Torre Bairo, Angela Monti

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In queste pagine, immagini del Convegno; a destra, il pubblico in sala sfoglia la rivista Magic Lake

On these pages, images of the Conference; on the right, the public is reading the magazine Magic Lake

"Return to the future. Valorization of quali-ty and of efficiency to stand out in the global world”. This is the subject of the 4th conference of the Sestante which was held, as usual, in the magnificent rooms of Villa d’Este, on Wedne-sday 6th July 2011. The goal of the Conference of the Sestante is to create occasions of mee-tings for entrepreneurs and professionals, in or-der to face the analysis of the present economic context with different approaches. During this 4th edition, the speakers were dr. Fabio Selli, BSI, the lawyer Gianluca Vigo di Torre Bairo, who was also the moderator of the event, Pao-lo Moretti, national adviser ODCEC, the lawyer Enzo Pulitanò, distinguished president of the Italian Association of Enterprise Lawyer, the lawyer Fabrizio Vismara and the lawyer Angela Monti, president of the Chamber of Tax Lawyer of Milan. The Conference of the Sestante was organized by the committee of Fabio Selli, Ban-ca della Svizzera Italiana, Fabrizio Milesi, Paolo Grandi, Gianluca Vigo di Torre Bairo, Ferdinan-do Paglia, IUS&TAX and Daniele Brunati, TBM Service. The Conference is sponsored by the as-sociation Amici di Como.

Return to the FUTUREwtih the Conferences of the SESTANTE

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Resort CASTADIVA la nuova melodia del LUSSO

T E R R I T O R I O

foto Archivio Castadiva

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CastaDiva Resort & SPA è il primo hotel di lusso aperto sul Lago di Como negli ultimi 100 anni, l’unico Resort ecologico inaugura-to dopo 10 anni di lavori di ristrutturazione eseguiti nel rispetto dell’ambiente e con l’obiettivo di raggiungere i più alti standard di eco-sostenibilità. Le 73 suites distribuite in 7 ville e le 2 ville private costituiscono un esempio di esclusività immerso in un parco secolare di 26.000 mq. Il Resort si sviluppa attorno a Villa Roccabruna dalla cui storia deriva il suo nome e nota, oltre che per le nobili frequentazioni risalenti al XVIII secolo, per essere stata dimora della famosa can-tante lirica Giuditta Pasta. Musa ispiratrice di Vincenzo Bellini che compose la Norma de-dicandole l’Inno alla Luna, la Luna del Lago di Como, la soprano fu prima “Casta Diva” della storia e prima interprete dell’Opera al teatro La Scala di Milano. La filosofia del Resort è far sentire i suoi ospiti come a casa propria, la loro casa sul Lago, dove prendersi cura di se stessi in totale privacy e tranquil-

lità, affidandosi all’esperienza del team Ca-staDiva e al suo servizio esclusivo. Le Suite si caratterizzano per le ampie dimensioni e vetrate che si aprono su terrazze o balco-ni con un vista lago senza eguali. La SPA è il luogo ideale per trovare il giusto equili-brio tra corpo e mente. 1300 mq dedicati al benessere con sauna finlandese e medi-terranea, bagno turco, piscina interna con jacuzzi, stanza del sale, docce emozionali, percorso Kneipp, fontana di ghiaccio e 4 Vip Spa Suites dedicate ai 4 elementi della Na-tura per trattamenti di coppia o individuali. Il Ristorante L’Orangerie offre piatti tipici della cucina mediterranea. Lo Chef Paolo Casagrande, dopo aver collaborato a lungo con Martin Berasateguì, famoso Chef spa-gnolo vincitore di 3 Stelle Michelin, propone le sue specialità con particolare attenzione alla tradizione italiana. CastaDiva è anche la cornice ideale per riunioni di alto livello con 4 sale modulari che possono ospitare fino a 200 persone.

In queste pagine, da sinistra la spettacolare vista dal ristorante L'Orangerie; al centro la Hall di Villa Roccabruna; a destra l'interno di una delle 4 Vip SPA Suites dedicata al fuoco, elemento della natura

foto

© A3

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CastaDiva Resort & SPA is the first luxury hotel on Lake Como opened in the last 100 years, with the aim of reaching the highest standards of envi-ronmental sustainability. The 73 suites divided in the 7 villas and the 2 private villas are an exam-ple of exclusivity in an hundred-year-old park of 26.000 square meters. The Resort is around Villa Roccabruna, known to be the residence of the famous opera singer Giuditta Pasta, inspiratio-nal muse of Vincenzo Bellini. The philosophy of the Resort is to let its guests feel just like home, they can take care of themselves in total privacy and peace. The Suites are particularly large, with glass doors on the balconies with an exclusive

view on the lake. 1300 square meters of SPA are dedicated to the wellness with a Finnish and a Mediterranean sauna, a Turkish bath, an indoor pool with Jacuzzi, a room of the salt, emotional showers, a Kneipp path, an ice fountain and 4 Vip Spa Suites dedicated to the 4 elements of the Nature for individual and couple treatments. The Restaurant L’Orangerie offers typical dishes of the Mediterranean tradition with the Chef Paolo Casagrande, who proposes his specialties with a particular attention to the Italian tradition. CastaDiva is also the ideal setting for high level meetings with 4 modular rooms, which can guest up to 200 persons.

Resort CASTADIVA the new melody of the LUXURY

In these pages, on the left, the spectacular view fromthe restaurant L'Orangerie; in the middle the Hall of the

Villa Roccabruna; on the right, the interior of one of the 4 Vip SPA Suites dedicated to the fire, element of the nature

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P i ù S o r r i s o

M e n o D o l o r e

Tiziano Testori,The Barolat Neuromodulation Institute Europe,

Andrea Panzeri

p i ùS a l u t e

GLI SPECIALISTI

Traduzioni: Martin Gani

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Dr. Tiziano Testori

Come si può ridurre l’ansiache i pazienti hanno prima diun intervento chirurgico?« «

INFOSocietà di MedicinaOdontostomatologicaDirettore Sanitario: Dr. Tiziano TestoriOdontoiatri: Dott.ssa Giovanna PerrottiDr. Fabio ScutellàDott.ssa Manuela UbertiDott.ssa Francesca BianchiVia G. Rubini, 2222100 Comowww.implantologiaitalia.it

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m e n oD o l o r eCTR

Centro di Traumatologia e Riabilitazione

Le lesioni muscolari e le infiammazioni tendinee rappresentano tra il 15 e il 35% dei traumi sport-correlati. Oltre alle terapie fisiche, alla fisioterapia e all’approccio chirur-gico, la ricerca scientifica ha recentemente scoperto nuovi approcci terapeutici inno-vativi basati sulle biotecnologie, tra i quali spiccano i fattori di crescita. Dr. Panzeri ci può spiegare meglio in cosa consistono e come agiscono i “fattori di crescita”? I cosiddetti “fattori di crescita“ sono delle proteine contenute nelle piastrine in grado di stimolare il differenziamento e la proliferazione cellulare, dotate anche di un ruolo anti-infiammatorio. Queste proprietà favoriscono e stimolano il processo di guarigio-ne dei tessuti , soprattutto nei casi in cui un tessuto sia particolarmente danneggia-to e necessiti di uno stimolo esterno per compiere il percorso rigenerativo. In cosa consiste la metodica e quali sono le indicazioni principali? E’ sicura? Questo approccio risulta essere estremamente sicuro per il paziente: la metodica consiste in un semplice prelievo di sangue, che viene centrifugato ad alta velocità senza conta-minazioni esterne ed in presenza di un medico autorizzato dal centro trasfusionale di riferimento ad eseguire il trattamento. Il prodotto ottenuto (concentrato piastri-nico o PRP, Plasma Ricco di Piastrine) viene quindi infiltrato nella sede della lesione tendinea e muscolare sotto guida ecografica. Un’ulteriore garanzia di sicurezza è che il prodotto proviene dallo stesso paziente su cui si effettua il trattamento; in questo modo si scongiura il rischio di reazione immunitarie avverse. Nonostante siano sicuri, è tuttavia assolutamente da evitare l’uso indiscriminato e non consapevole dei fattori di crescita. Prima di proporre questo tipo di terapia ai nostri pazienti, nei Laboratori di Ricerca del nostro Istituto, l’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, sono stati infatti condotti numerosi studi allo scopo di valutare l’efficacia di questo approccio. I risultati ottenuti, pubblicati su alcune prestigiose riviste del settore ortopedico, sono stati estremamente soddisfacenti. Per ottenere dei buoni risultati è tuttavia molto importante seguire delle corrette indicazioni: i principali campi di utilizzo sono le ten-dinopatie rotulee ed achillee, le epicondiliti e le lesioni muscolari ed è necessaria una richiesta medica specialistica. Va inoltre ricordato che questa metodica è applicabile nello sport professionistico in quanto da 18 mesi approvata dalla agenzia mondiale antidoping (WADA). I fattori di crescita possono essere utilizzati solo in questi tipi di patologie? Recentemente abbiamo iniziato ad utilizzare i fattori di crescita an-che nella cura di lesioni cartilaginee del ginocchio e della caviglia e negli stadi iniziali dell’artrosi; in questi casi vengono iniettati direttamente nell’articolazione. Tuttavia in questa patologia il meccanismo d’azione è diverso da quello che avviene durante il trattamento delle lesioni muscolo-tendinee: i fattori di crescita infatti agiscono come un potente anti-infiammatorio, riducendo il dolore, ma senza apportare un migliora-mento significativo in termini di qualità del tessuto danneggiato. La validità di questa applicazione non è stata ancora definitivamente avvalorata e numerosi studi sono in corso, tra cui uno nel nostro Istituto, per dare una conferma a questa ipotesi. Sono dunque i fattori di crescita l’ultima frontiera delle biotecnologie? Non solo; già da qualche anno infatti, in alcuni casi selezionati di lesioni cartilaginee, stiamo utiliz-zando le cellule staminali mesenchimali con l’obiettivo di creare una vera e propria rigenerazione tessutale. E’ questo infatti il vero obbiettivo per il futuro.

Muscle lesions and tendon inflammation represent between 15 and 35% of sports related injuries. Besides physical therapy, physiotherapy and surge-ry, scientific research has discovered new, innovative treatment methods based on biotechnologies spearheaded by growth factors. Dr. Panzeri, could you explain what growth factors are exactly? The so-called growth factors are proteins found in the blood platelets; they can stimulate cell differentiation and proliferation as well as possess anti-inflammatory properties. These characteristics favour and stimulate the healing process of the tissues, especially in cases where a tissue is severely damaged and necessitates an external stimulus to complete the regeneration process. What does this treatment method involve, what are the main indica-tions for its use and is it safe? The treatment is extremely safe; the me-thod involves drawing a blood sample which undergoes high-speed cen-trifugation under the supervision of an authorised doctor approved by the blood transfusion centre of reference; this specialised doctor will also carry out the treatment itself. The product obtained, known as PRP (platelet rich plasma), is then infiltrated, ecographically guided, into the injured tendon-muscle area. A further measure of safety is that the PRP comes from the same patient undergoing therapy, hence eliminating any adverse immune response. Although safe, it is, nevertheless, inadvisable to make uninfor-med and indiscriminate use of growth factors. Before proposing this type of therapy to patients, our Institute, the Galeazzi Orthopaedic Institute of Milan, carried out extensive research to evaluate the efficacy of this appro-ach. The results obtained, published by some prestigious journals in the field of orthopaedics, were extremely satisfying. To get good results it is, however, essential to carefully consider the indications before opting for growth factor therapy. The main fields of application are: kneecap and Achilles’ heel tendinopathies, epicondylitis (tennis elbow) and muscle in-jury. It is worth noting that growth factor treatment is also applicable in the field of professional sports: indeed WADA (world anti-doping agency) approved its use about 18 months ago. Are growth factors only used in these pathologies? Recently we have started using growth factors to tre-at injuries to the knee and ankle cartilage and the initial stages of ostero-arthritis. In these cases the growth factor is directly injected into the joint. However, in this type of pathology, the mechanism of action is different from the muscle-tendon injuries. The growth factor acts like a strong anti-inflammatory drug but doesn’t significantly improve the quality of the in-jured tissue. Numerous studies are underway, also at our Institute, to test the validity of this treatment in these pathologies. So the growth factors are the final frontier of biotechnology? Not only that. For a few years now we’ve been using mesenchymal stem cells to treat some selected cases of cartilage injury aiming for a real tissue regeneration. This remains our main objective in the future.

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Dr. Tiziano Testori

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tradizione einnovazione

Il marchio e il prodotto la murrina sono indis-solubilmente legati alla produzione artigianale ealla conservazione delle tecniche di lavorazionemanuale che contraddistinguono in tutto ilmondo il vetro di Murano.

Un patrimonio artistico e culturale imprescindi-bile, capace di esaltare il valore del “made inItaly”, che l’abilità creativa dei maestri vetrai mu-ranesi trasforma in “handmade in la murrina”.

Le nuove collezioni 2011 propongono l’abbina-mento di questi importanti valori a contenutitecnologici più orientati al futuro che al passato.La rivoluzione in atto nel campo delle sorgentiluminose ha indotto la murrina a una impor-tante ricerca sull’applicazione della nuova tec-nologia led a un materiale tradizionale e storicocome il vetro soffiato e plasmato a mano.

la murrina brand and products are tightly intertwined with traditional craftsmanship andpreservation of the manual techniques whichdistinguish Murano glass all over the world.

These features are a non negotiable artistic andcultural asset which enhance the value of “madein Italy”. Thanks to the creative skills of masterglass blowers, products can be defined “hand-made in la murrina”.

The 2011 collections combine important tradi-tional characteristics and technological ele-ments which, by definition, are more projectedtowards the future than the past. The ongoingrevolution in the field of lighting has encouragedla murrina to carry out important research onhow to apply the new led technology to histo -rical and traditional materials such as blown andhand molded glass.

1

2 3 4

1 Rialto design Matteo Thun / Antonio Rodriguez

2 Moony design Massimiliano & Doriana Fuksas

3 Organica design Giugiaro Architettura

4 Solaris design Matteo Nunziati

DirezioneVia Isonzo 2622078 Turate (CO) ItalyTel: +39.02.969 75 1Fax: +39.02.969 75 [email protected]

FornaceRiva Longa 17Murano Venezia - Italy

Veneziano Luxury platino / oro

Con

cept

/ P

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PAGINA_MAGIC_lake_murrina 10-05-2011 17:01 Pagina 1

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P E O P L E

EMILIO VANTADORI

L' ART DIRECTORcon classe e stile

Ci sono persone che, raccontando la loro vita, potrebbero riempire pagine e pagine di un libro. Incontri speciali, momenti memorabili, tramonti coinvolgenti e cornici da sogno potrebbero essere gli ingre-dienti di una storia che darebbe al lettore libero accesso a luoghi altri-menti inaccessibili. Magic Lake ha deciso di raccontare una di queste storie, quella di Emilio Vantadori che, dopo dieci anni trascorsi in Afri-ca, quattro in Brianza e venticinque a Villa d’Este, ha deciso di condivi-dere con noi la sua avventura, partendo proprio dalla sua esperienza sulle rive del lago di Como. «Tutto ha inizio nel lontano 1986 quando, lasciando il Castello di Pomerio dopo 4 anni come direttore, iniziavo una nuova vita. Mi sentivo fortunato perchè stavo per intraprendere una nuova impresa in un posto incantevole. Ho trascorso al Castello di Pomerio degli anni stupendi, ma quando il vice direttore, Valerio

di Elisabetta Comeriofoto Archivio Emilio Vantadori

Poletti, mi comunicò che potevo iniziare una nuova avventura a Villa d'Este, accettai con gran piacere».Come è stato il primo impatto con l’albergo più bello del mondo?«Appena arrivato iniziai a scrutare il lago, la villa e a fantasticare su come poter far sognare gli ospiti. Una cerimonia nuziale, un battesi-mo, un compleanno, un meeting...volevo trasformare questi eventi in momenti magici ed indimenticabili».Cosa significano 25 anni di vita a Villa d’Este?«Duro lavoro, ma anche tante soddisfazioni. Durante la mia esperien-za ho avuto la fortuna di poter organizzare importanti eventi che ri-marranno nella storia di Villa d'Este, grazie anche ad un grande pre-sidente come Jean Marc Droulers che ha sempre creduto in me e mi ha sempre dato il suo appoggio nell’organizzazione di appuntamenti

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Nella pagina precedente, una delle meravigliose scenografie del "Festival di Villa d'Este"; sopra, l'incontro di Emilio Vantadori con Sua Santità Papa Giovanni Paolo II

di massimo livello come il nostro “Festival di Villa d'Este”. Molte volte mi hanno preso in giro perché mi firmo “direttore artistico”, giacché in effetti questa posizione negli alberghi non esiste, ma, in concreto, è quello che ho fatto durante tutta la mia carriera».Questa sua apertura verso il mondo artistico e 25 anni trascorsi a Vil-la d’Este le hanno permesso di entrare in contatto con molti perso-naggi del cinema, della musica, della televisione, dello sport, della politica. Ce ne vuole parlare?«Negli anni ho creato diversi contatti con artisti, teatri, entrando in questo mondo dalla porta principale. Due persone che stimo molto e con le quali ho lavorato tantissimo sono Ambra Orfei e Armando Calvia, direttore del Teatro di Chiasso, con il quale ho organizzato molti degli spettacoli per il “Festival”. Un'altra persona a me molto cara è Lorenzo Riva, un artista con il quale spero ci sia continuità lavorativa in vista di un’altra impresa che sto progettando. Tra gli incontri più significativi è impossibile poi non citare Massimo Ranieri, Milva, i Mattia Bazar, Lucio Dalla, Zucchero, Michael Jor-dan, Bet Davis, Gianni Versace, Madonna, Sting, Elton John. Tra i politici vorrei citare Simon Peres e Arafat che un mattino ho accompagnato in una

passeggiata nel parco. Con alcuni di loro si è creato un particolare rappor-to, come con gli attori della soap Beautiful dai quali sono stato ospite a Los Angeles durante le feste natalizie. Insomma, tante soddisfazioni». Quale è il segreto di un successo durato per 25 anni?«L'unione delle persone, il team che lavora insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune».Quali sono i sentimenti al termine di questa esperienza?«Forse proverò rammarico per aver lasciato Villa d'Este...ma nel mio cuore ci saranno sempre tutte le persone che hanno collaborato con me e i mo-menti vissuti in questo luogo magico».Cercando tra i suoi ricordi, quale pensa sia stato il momento più si-gnificativo della sua avventura?«In questo caso dovrei aprire un’altra parentesi che racconta i miei lunghi 10 anni in Africa, durante i quali ho vissuto uno dei momenti più emozio-nanti della mia carriera: il primo incontro con Papa Giovanni Paolo II, nella casa del Nunzio Apostolico, durante il viaggio del Santo Padre in Costa d’Avorio». Ma questa è un’altra storia, che non mancheremo di raccontare...

In the previous page, one of the wonderful scenography of "Festival Di Villa d'Este"; above, Emilio Vantadori meets Holy Father Pope John Paul II

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Magic Lake decided to tell a story, the story of Emilio Vantadori, who spent 10 years in Africa, 4 years in Brianza and then 25 years in Villa d’Este. He decided to share his adventure with us, starting from his ex-perience on the shores of Lake Como. «Everything started in 1986 when, after 4 years at the Castello di Pomerio as a manager, I started a new adventure in Villa d’Este». How was it the first impact with the most beautiful hotel in the world? «As soon as I arrived, I took a look at the lake and at the villa and I ima-gined I could let the guests dream, making every event magic and un-forgettable».What does it mean to work in Villa d’Este for 25 years? «Hard work, but also lot of satisfactions. During my experience I had the chance to organize important events which will be part of the history of Villa d’Este, thanks also to Jean Marc Droulers, who has always believed in me».Your connection to the artistic world and 25 years spent in Villa d’Este let

Sopra, da sinistra, Emilio Vantadori con Shimon Peres; con Yasser Arafat; con Michael Jordan; sotto, da sinistra, con la cantante Noa; con Milva e con lo stilista Lorenzo Riva

Above, on the left, Emilio Vantadori with Shimon Peres; with Yasser Arafat; with Michael Jordan; below, on the left, with the

singer Noa; with Milva and with the fashion designer Lorenzo Riva

The ART DIRECTORwith elegance and style

you enter in contact with many personalities of the movie, of the music, of the television, of the sport, of the politics. Do you want to talk with us about it? «The three persons I appreciate and with whom I worked a lot are: Ambra Orfei, Armando Calvia and Lorenzo Riva. The most important persons I met are Massimo Ranieri, Milva, the actors of the soap ope-ra Beautiful, the Mattia Bazar, Lucio Dalla, Zucchero, Michael Jordan, Bet Davis, Gianni Versace, Madonna, Sting, Elton John, Simon Peres and Arafat».What are your feelings at the end of this experience? «Maybe I will feel some regret to leave Villa d’Este…but I will keep in my heart all the persons I worked with and the moments spent in this magic place».What was the most significant moment of your career? «In this case I should make a digression about my 10 years in Africa, during which I lived one of the most exciting moments of my career, when I first met Pope John Paul II». But this is another story, we will be sure to tell you…

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Così forte è stato l’amore verso il suo territorio, verso le rive di questo lago che ha visto la sua nascita, verso quell’isola che s’innalza tra le ac-que dolci, che Alberto Proserpio, Albertino per gli amici, non ce l’ha fatta a stare lontano dalle sponde del Lario ed è tornato a viverci. Nato nell’ambiente della gestione alberghiera, dopo dieci anni a Parigi, dove ha incontrato anche l’amore, Albertino ha messo a frutto le sue pre-ziose conoscenze e ha ripreso la strada di casa per costruire, in cinquant’anni di carriera, un impero basato sull’ospitalità e l’accoglienza. A partire dell’avventura de "Le Tout Paris", diven-tato poi un pilastro della ristorazione lariana, l’esperienza del commendatore è andata oltre,

ALBERTO PROSERPIO

P E O P L E

di Daniele Brunatifoto Carlo Pozzoni, Enzo Pifferi Editore

Quanto TI AMO Lago di Como!

sino ad arrivare a farlo conoscere come una vera e propria personalità nel campo. Molte le sfide: la prima fra tutte, quella del Grand Hotel Victoria a Menaggio, poi il Palace Hotel a Como e alcuni fra i più importanti alberghi del territorio. Sarà lui stesso a raccontarci qualche segreto di que-sta che sembra essere davvero la storia di un self-made man of Como Lake. Cosa ha appreso in cinquant’anni di carrie-ra tra le rive del Lago di Como e quelle della Senna?«Ritengo di possedere quella che si definisce “vocazione turistica” grazie alla mia innata pro-pensione all’accoglienza, alla cordialità delle esigenze, dei bisogni, ma, perché no, anche dei

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capricci degli ospiti. Ho scelto questa strada per costruire il mio futuro».Cosa ha riportato a Como del patrimonio d’Oltralpe? «Sono sempre stato affascinato dal savoir faire dei francesi: la dinamicità nell’affrontare i pro-blemi della vita, la cultura del buon vino, la raf-finatezza della cucina. Ho fatto tesoro di tutto questo e l’ho applicato nel percorso della mia vita».Quali personaggi importanti ha conosciuto?«A Parigi ho avuto l’opportunità di servire, rigo-rosamente con prodottti italiani, Brigitte Bar-dot, Gilbert Bécaud, Yves Montand e tanti altri. L’Eliseo mi incaricò di realizzare dei catering per

il presidente De Gaulle. In Italia ho ospitato in-numerevoli personalità di tutti i campi: Clooney, il presidente Ciampi, Rummenigge, al ristorante di Tremezzo La Darsena l’allora vice presidente degli USA Dick Cheney ha apprezzato i prodotti esclusivi che riservo ai clienti più affezionati».Gran conoscitore del turismo sul Lario, per cinque anni ha presieduto l’associazione provinciale alberghiera. Quali consigli si sente di dare alle nuove generazioni?«È difficile dare consigli, ma voglio dare una cosa importante ai giovani, una ricetta per rag-giungere il massimo risultato con il minimo in-dispensabile: siate sempre cortesi, disponibili e, soprattutto, accogliete gli ospiti con un sorriso».

Nella pagina precedente, Alberto Proserpio consegna al socio Ezio Molli un attestato di 25 anni di lavoro all'insegna di una grande fedeltà e massima lealtà. Sopra, attestato di nomina a commendatore per il rag. Alberto Proserpio, rilasciato da Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica; a sinistra, Alberto e Niky Proserpio ricevuti da Papa Giovanni Paolo II in occasione del loro 25° anniversario di matrimonio; a lato, con i calciatori Liam Brady e Karl- Heinz Rummenigge assidui frequentatori de "Le Tout Paris"

In the previous page, Alberto Proserpio delivers to the partner Ezio Molli a certificate of 25 years of work to celebrate a great trust. Above, the certificate of "commendatore" for Alberto Proserpio, signed by Sandro Pertini, former President of the Repubblic; on the left, Alberto and Niky Proserpio meet the Pope John Paul II on the occasion of their 25th anniversary of wedding; on the side, with the soccer players a lato, Liam Brady and Karl- Heinz Rummenigge at the "Le Tout Paris"

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The love for his territory, for the shores of this lake where he was born in direction of the island located in between the sweet waters was so strong that Alberto Proserpio, Albertino for his friends, couldn’t stay away from the shores of Lake Como and he came back to live here. Born in the sector of the hotel management, he spent 10 years in Paris and he met his love the-re, then Albertino fulfilled his potentials and he came back home to build an empire based on hospitality and professional skills. The adventu-re started from Le Tout Paris, which became a pillar of the restaurant sector in Como, but the experience of the commander went on and he became a real personality in this filed. He faced many challenges: the first one was the one of the Grand Hotel Victoria in Menaggio, the Pa-lace Hotel in Como and some of the most im-portant hotels of the territory. He is going to tell us some secrets of what it seems the story of a

Lake Como,I love you so much!

self-made man from Lake Como. What did you learn in 50 year career divi-ded between the shores of Lake Como and the banks of the Seine?«I believe I have a “touristic vocation” thanks to my innate inclination for hospitality, for cordia-lity of demands and needs and why not, also of the whims of the guests. I chose this way to build my future». What did you bring with you in Como after your experience abroad?«I have always been fascinated by the French savoir faire: the dynamism in facing the pro-blems of life, the culture of the good wine, the refinement of the food. I treasured it and I used it in my life». Did you have the chance to meet important persons?«Yes, in Paris I had the opportunity to serve Brigitte Bardot, Gilbert Bécaud, Yves Montand

and many more with Italian products. For the French Presidency at the time of De Gaulle I or-ganized some catering services. In Italy I hosted many personalities of different fields: George Clooney, the Italian President Ciampi, the soc-cer player Rummenigge, at the restaurant in Tremezzo La Darsena, the former vice president of United States Dick Cheney appreciated the exclusive products I have for the most affectio-nate guests». You are an expert of tourism on Lake Como, for 5 years you had the role of President of the Provincial Hotel Association. What are the suggestions you would give to the new generations? «It is difficult to give suggestions, but I want to say something important to young people, a recipe to reach the maximum result with the minimum effort: be always polite, friendly and above all welcome the guests with a smile».

La grande cascata di Champagne a coronamento deicinquant'anni de "Le Tout Paris"

The big cascade of champaign to celebrate50 years of "Le Tout Paris"

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Ristorante “Le Tout Paris”Una cucina raffinata in un ambiente di classe

Amministratore unico: Alberto ProserpioDirettore: Paolo PalanoChef di cucina: Christian Giovio

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Dr. Eugenio Gandolfi

Punto di riferimento internazionaleper la medicina e la chirurgiaestetica naturale« « It was in 1993 that Dr. Eugenio Gandolfi, a well-known plastic surgeon

based in Como, set up Polispecialistico San Giuseppe. Twenty years or so on, the centre has become an international point of reference for natural, effective aesthetic surgery visited by doctors and patients alike in search of the latest, most reliable innovations. Let’s ask Dr. Gandolfi to tell us the story of San Giuseppe Polispecialistico. In 1990 when I returned to Como to start work after my university years in Italy and abroad, I wanted to open in our city what had already existed in USA.: a medical centre for natural aesthetic surgery where I could offer my patients not only the latest techniques in aesthetic surgery but also innovative technologies in an elegant, comforta-ble ambiance. A place where doctors, specialists in fields other than plastic surgery, could work together on the same patient for the best aesthetic results possible. We started with three surgeries that soon became five. In 1994 we opened two operating rooms to function as day-hospitals and began carrying out aesthetic surgery on out-patients (at the time patients normally spent many nights in hospital after an operation). In 1996 we were among the first to introduce laser therapy which is used today to treat wrinkles, marks and blemi-shes, angiomas, capillaries, to remove unwanted hair and tattoos or treat stretch marks and cellulite. In 1998 we introduced little-invasive surgery to rejuvenate the face which involves endoscopy, suspension threads and transplant of patient’s own fat tissue or the latest genera-tion of filler materials that make the face appear relaxed and natural without anyone noticing any surgical intervention. In 2004 I obtai-ned permission from the Swiss authorities to operate also in Switzer-land and opened a centre in Lugano where most of our international clients reach us. A story of significant professional and entrepre-neurial growth, what is the secret behind your success Dr. Gan-dolfi? It ’s definitely devotion to clinical research and discovery of less and less invasive, more and more effective new techniques, that have been, and are, the ‘magic elements’ allowing me to remain passionate and fascinated about by work. The desire to be an entrepreneur has done the rest. One last question, could you tell us about the latest discoveries that can make us more beautiful without suffering? Coolsculpting is one whereby digitalised local hypothermia induction reduces body fat while you comfortably sit in an armchair and watch TV, read or work using your computer. Another is Natureal®, a paten-ted brand of ours, based on the application of adipose and stem cells to improve body curves, the breasts and buttocks, without resorting to artificial prosthesis.

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Era il 1993 quando il dottor Eugenio Gandolfi, noto chirurgo plastico estetico di Como, fonda il Polispecialistico San Giuseppe. A distanza di quasi vent’anni il suo centro medico è divenuto un punto di riferimento internazionale per la medicina e la chirurgia estetica naturale e visitato da medici e da pazienti in cerca dell’ultima novità nella completa sicurez-za. Chiediamo al dottor Gandolfi di raccontarci la storia del Polispe-cialistico San Giuseppe . Quando nel 1990 rientrai a lavorare a Como, dopo gli anni della mia formazione universitaria in Italia e all’estero ave-vo in mente di realizzare nella nostra città ciò che già esisteva negli Stati Uniti: un centro di medicina e chirurgia estetica ove poter offrire ai miei pazienti non solo le migliori tecniche chirurgiche, ma anche le più innova-tive tecnologie in un ambiente confortevole ed elegante. Un luogo dove medici,anche di altre specialità oltre alla chirurgia plastica, avrebbero po-tuto lavorare insieme per il benessere estetico del medesimo paziente. Iniziammo con tre studi medici che presto diventarono cinque. Nel 1994 aprimmo due camere operatorie e cominciammo ad eseguire interventi di chirurgia estetica in day-hospital ( erano gli anni in cui il ricovero per molte notti era ancora la norma). Nel 1996 aprimmo, tra i primi in Italia, la sezione Laser ove oggi vengono curate rughe, macchie, angiomi, capillari ; vengono rimossi tatuaggi e peli superflui e vengono curate la cellulite e le smagliature. Nel 1998 introducemmo la chirurgia mini invasiva del ringiovanimento del volto che oggi si avvale dell’uso dell’endoscopia, dei fili di sospensione, del trapianto del proprio grasso e dei filler di ultima generazione per ridare un aspetto naturale e riposato al viso, senza che nessuno si accorga dell’intervento. Nel 2004 ottenni l’autorizzazione ad operare anche in Svizzera e così decisi di aprire una “succursale” a Lu-gano, dove oggi ci raggiunge la maggioranza della nostra clientela in-ternazionale. Una storia di crescita professionale ed imprenditoriale importante: qual è stato il suo segreto dottor Gandolfi ? Sicuramente l’amore per la ricerca clinica e per la scoperta di nuove tecniche sempre meno invasive e sempre più efficaci è stato ed è “l’elemento magico” che mi permette di rimanere appassionato ed affascinato dal mio lavoro. Il desiderio di fare “impresa”, ha fatto il resto . Un’ultima domanda: ci rac-conti delle ultimissime novità per essere più belle senza soffrire. La criolipolisi (coolsculpting in inglese) ovvero la possibilità di vedersi ridot-te, grazie all’ applicazione digitale dell’ipotermia localizzata, le adiposità del corpo mentre si resta comodamente seduti in poltrona a vedere la televisione, a leggere o a lavorare al computer. Natureal® che è un nostro marchio e brevetto basato sull’applicazione delle cellule adipose e sta-minali per migliorare le curve del corpo, seno, glutei senza ricorrere alle protesi sintetiche.

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"MANGIAREMEGLIOPER VIVEREMEGLIO"

S P E C I A L E

a cura di

Alain Mességué

"HEALTHY FOODAND STAYIN SHAPE"

foto tratte dal libro:"Mangiar meglio per vivere meglio"

Mangiare bene e  buona salute!Oggi si sa che il 60% delle patologie sono dovute a una cattiva alimentazio-ne. Ogni giorno nasce una nuova dieta che va spesso a disturbare ancora di più la buona alimentazione. La fisiologia digestiva ha delle regole, cerchia-mo di rispettarle. Per una buona digestione - assimilazione - eliminazione è necessario: - Evitare durante lo stesso pasto di mischiare PROTIDI (carne, pesce, formaggio e prodotti di latteria, uova) con AMIDI (cereali, pasta e riso, legumi, patate, pane e derivati...); - Mangiare frutta e verdura crude all'inizio dei pasti oppure cotte dopo; - Sapere che gli aminoacidi essenziali indispensabili per la nostra digestione si trovano in qualità e in quantità solo nelle proteine animali; - Bere molta acqua tra i pastiBuon appetito a tutti i lettori e amici di Magic Lake!

Healthy food and stay in shape!Today 60% of the diseases are connected to a bad diet. Every day a new diet comes out and often it disturbs the assumption of healthy food. The digestive physiology has some rules, we should try and respect them. For a good digestion – assimilation – elimination here follows what is neces-sary: - Avoid the mix of PROTEINS (meat, fish, cheese and milk product, eggs) with STARCH (cereal, pasta and rice, legumes, potatoes, bread and derivate…); - Eat fruit and vegetables raw as a first course or cooked as a second course; - Know that the essential amino acids necessary for our di-gestion can be found in quality and in quantity just in the animal proteins; - Drink lot of water between one meal and the other.Enjoy your meal readers and friends of Magic Lake!

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CONIGLIO ALLA SENAPE E AGLIO

250 kcal

31,5 g di proteine

“CARRÉ D'AGNELLO “DES PRÉS SALÉS”ALLE CIPOLLE BIANCHE GRIGLIATECON SALSA AL RIBES NERO

CLAFOUTIS ALLE MELE DELPRESIDENTE JACQUES CHIRAC

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1 coniglio di circa 1,4 Kg (da sgrassare, se necessario, da cui ricavare 800g di sella ossia 600 g di carne) 15 cl di vino bianco secco; 2 c.d.c. di senape forte di Dijon; 2 spicchi d'aglio (25 g) ½ c.d.c. di olio di paraffina; 4 c.d.m. Di formaggio bianco 0% di grasso, o di yogurt magro, 10 cl di succo di limone; 2 foglie di alloro

338 kcal

20,7 g di proteineINGREDIENTI PER 4 PERSONE

480g di carré d'agnello di latte, ben sgrassato (peso netto) proveniente da “prés salés” sotto forma di 4 carré. Chiedere al macellaio anche le ossa che stavano intorno; 12 cipolle mazzo di circa 250g in totale; 8 porri; 1 rapa ab-bastanza lunga (100g); 12 bacche di ribes nero fresche (o surgelate); 4 c.d.m. di crema di ribes nero; 4 piccole teste di cipolla “grelot” o “bubbolo”; 2 carote novelle con gambo e foglia; 2 c.d.m. di bouquet garni; sale di mare non raffi-nato (molto poco); pepe macinato al momento; 1 c.d.m. Di maizena; 1 c.d.d. Di scalogno affettato sottilmente

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

15 cl di acqua minerale naturale; 15 g di latte scremato in polvere (0% di grasso); 1 stacca di vaniglia naturale dell'isola della Réunion; 300 g. di mele tipo renette; 40 g di banana matura; 2 uova freschissime di gallina ruspante; 1 albume freschissimo d'uovo di gallina ruspante; 2 c.d.m. Di olio di paraffi-na; 2 c.d.m. di farina integrale (25g.); 10 cl di succo di limone; ½ bustina di lievito chimico; 5 o 6 g di aspartame in polvere

165 kcal

7 g di proteine

CONIGLIO ALLA SENAPE E AGLIO

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PREPARAZIONESbucciare l'aglio e tritarlo. Mettere la sella di coniglio su un foglio di alluminio. Coprirla con l'aglio, il succo di limone e le 2 foglie di alloro. Chiudere il foglio di alluminio formando un cartoc-cio. Infornare per 25 minuti a 160 – 180° C. Togliere il coniglio dal cartoccio e, con un pennello, spalmarlo con la senape forte. Adagiare il coniglio in un teglia leggermente unta con olio di paraffina. Mescolare 2 c.d.m. Di formaggio bianco al vino bianco secco, versare nella teglia e cuocere a forno caldo per 20 minuti, bagnando spesso il coniglio con il fondo di cottura e aggiun-gendo via via il resto del formaggio bianco ( o dello yogurt magro). Il vapore fa evaporare l'alcol e le calorie. Tagliare il coniglio in 4 parti e servire su un letto di lattuga tagliata a striscioline.

PREPARAZIONEIn una padella con il bordo largo fare rinvenire le ossa, messe da parte dal macellaio con le 4 cipolle fino a colorazione. Aggiungere le carote mondate e tagliate a pezzi, il verde dei porri, dopo aver tolto accuratamente le prime foglie, e il bouquet garni, coprire con acqua fresca fino al bordo e lasciare ridurre a metà, passare al chinois e conservare a parte. Tagliare la parte bianca dei porri a julienne e sbiancarli. Conservare a parte. Togliere il gambo delle cipolle e farle sbiancare. Tagliare le cipolle in due e farle stufare su entrambi i lati in una padella antiaderente. Conservare a parte. Fare rinvenire lo scalogno in una casseruola e aggiungere la crema di cassis, fare fiammeggiare per eliminare l'alcool e le sue calorie, aggiungere il fondo di agnello precedentemente preparato, sale, pepe macinato al momento secondo proprio gusto, stemperare il tutto con la maizena ed infine aggiungere le bacche di ribes nero. Preriscal-dare il forno ( termostato a 7) e mettere a cuocere i carré d'agnello per 10-15 minuti, a seconda che voi li vogliate rosa o ben cotti. Togliere rapidamente dal forno e inciderli tra una costola e l'altra senza tagliarli completamente. Disporre su piatti caldi, sui quali in precedenza saranno state disposte le verdure. Ba-gnare con la salsa e spolverare con l'erba cipollina.

PREPARAZIONEIn una casseruolina a fondo spesso, stemperare con la frusta il latte scremato in polvere e il dolcificante nell'acqua. Tagliare la stecca di vaniglia a metà nel senso della lunghezza e con la punta di un coltello raccogliere i semi all'interno. Mettere i semi nella casseruola con la stecca tagliata in 4. Portare ad ebollizione per alcuni secondi, poi lasciare intiepidire questo sciroppo a pentola coperta. Sbucciare le mele, tagliarle in spicchi di 5 cm. di larghezza ed eliminare i semi. Tagliare la banana a fette sottili e mettere il tutto in un'insalatiera. Bagnare con il succo di limo-ne e lasciare macerare. A parte, battere rapidamente con la frusta le due uova intere e l'albume, aggiungere l'olio di paraffina e lo sciroppo alla vaniglia. Infine incorporare il lievito e la farina continuando a battere con la frusta. Lasciare riposare questa preparazione per 5 minuti. Dispor-re sul fondo dei piatti di ghisa smaltata gli spicchi di mela e la fette di banana. Versarvi sopra la preparazione dopo averla sbattuta ancora con la frusta per qualche secondo. Preriscaldare il forno a 240° C per 20 minuti. Cuocere per 10 minuti a forno caldo, poi abbassare la temperatura e mantenere a forno basso per 20 minuti (160-180° C). Servire appena tolto dal forno. Si può aggiungere all'ultimo momento un po' di cannella in polvere.

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PREPARATIONIn a small casserole with a thick bottom, dissolve the milk in dust with the whip and the sweetener in the water. Cut half of the vanilla in length and with the point of a knife remove the seeds. Put the seeds in a casserole with the vanilla cut into 4 parts. Bring to ebullition for some seconds and then let this syrup become warm with the pot covered. Peel the apples and cut them in segments of 5 cm. of width and eliminate the seeds. Cut the banana into small slices and put everything in a bowl. Bath with lemon juice and leave it soak. Quickly beat two eggs with the whip and the white part, add paraffin oil and syrup of vanilla. Finally incorporate the yeast and the flour keeping on beating with the whip. Leave this preparation to rest for 5 minutes. Prepare the slices of apple and of banana on the dishes of enameled cast-iron. Pour the preparation after you beat it with the whip for some seconds. Preheat the oven at 240° C for 20 minutes. Cook for 10 minutes at warm oven, then lower the temperature and keep the oven at a low temperature for 20 minutes (160-180° C). Serve as soon as you remove it from the oven. You can add some cinnamon in dust.

TO SERVE 415 cl of natural mineral water; 15 g of milk skimmed in dust (0% fat); 1 part of natural vanilla from the Réunion island; 300 g of Re-nette apples; 40 g of mature banana; 2 fresh eggs, of farm hen; 1 fresh egg white of egg of farm hen; 2 spoons of paraffin oil; 2 spoons of integral flour (25g.); 10 cl of lemon juice; ½ small envelope of chemical yeast; 5 or 6 g of aspartame in dust

APPLE CLAFOUTIS OF THE PRESIDENT JACQUES CHIRAC

PREPARATIONIn a frying pan with wide edge put the bones the butcher gave you with 4 onions until they turn yellow. Add the carrots washed and cut into pieces, the green of the leeks after having carefully removed the first leaves and the bouquet garni, cover with fresh water up to the edge and leave it reduce to the half, keep it apart. Cut the white part of the leeks in julienne style and whiten them. Keep it apart. Remove the stem of the onions and whiten them. Cut the onions into two and make them stew in both sides in a frying pan. Keep them apart. Put the shallot in a casserole and add the cassis cream, blaze it to eliminate the alcohol and the calories, add the previously prepared fund of lamb, salt, pepper grinded at the moment according to the personal taste, add the maizena and finally add also the berries of blackcurrant. Preheat the oven (thermostat at 7) and start cooking the lamb carrès for about 10-15 minutes, according to the personal taste. Quickly remove it from them oven and engrave them between one rib and the other, avoiding to cut them completely. Prepare them on warm dishes, on which you have previously put the vegetables. Bath with the sauce and dust with chives.

TO SERVE 4480g of milk lamb carrè, well skimmed (net weight) coming from "prés salés" in the form of 4 carrè. Ask to the butcher also the bones that were around; 12 bunch onions of about 250g totally; 8 leeks; 1 turnip enough long (100g); 12 fresh (or frozen) berries of blackcur-rant; 4 small heads of “grelot” or “bubbolo”onion; 2 carrots with stem and leaf; 2 spoons of bouquet garni; a bit of non-refined sea saltpepper grinded at the moment; 1 spoon of maizena; 1 small spoon of thinly sliced shallot

LAMB CARRÈ "DES PRÉS SALÉS" WITH GRILLED WHITE ONIONS AND SAUCE OF BLACKCURRANT

PREPARATIONPeel the garlic and mince it. Put the meat on an aluminum sheet. Cover it with the garlic, the lemon juice and the 2 leaves of laurel. Close the aluminum sheet creating a bag. Bake it for 25 minutes at 160-180° C. Remove the rabbit from the bag and use a brush to smear it with the strong mustard. Put the rabbit in a baking-pan with paraffin oil. Mix 2 spoons of white cheese with the dry white wine, put them into the baking-pan and cook it in warm oven for 20 minutes, bath often the rabbit with the fund of cooking and then add the remaining cheese (or the low-fat yogurt). The vapor makes evaporate the alcohol and the calories. Cut the rabbit into 4 parts and serve it on a bed of lettuce cut into small stripes.

TO SERVE 4 1 rabbit of about 1,4 Kg (to skim, if necessary, to get 600 g of meat); 15 cl of dry white wine; 2 spoons of strong mustard of Dijon2 colves of garlic (25 g); ½ spoon of paraffin oil; 4 small spoons of white cheese, 0% fat, or of low-fat yogurt; 10 cl of lemon juice; 2 leaves of laurel

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Fare Orientamento, dice l’Assessore Alessandro Fermi, significa aiuta-re i giovani ed i lavoratori nei principali momenti di transizione dalla scuola media alla superiore, nella scelta dell’università o del proprio percorso lavorativo, nella formulazione ed attuazione di scelte con-sapevoli di percorsi/progetti che favoriscano il successo formativo e professionale. Pensare alle tematiche dell’orientamento lungo tutto l’arco della vita formativa non può non porre interrogativi sulla re-lazione necessaria tra il mondo della formazione, istruzione, quello dell’economia, del territorio e della cultura. Ciò è certamente un pro-cesso complesso che richiede forti volontà e risorse, coinvolgimento e partecipazione di tutti i soggetti istituzionali e delle Parti Sociali. Noi abbiamo accettato la sfida e, grazie al notevole lavoro che l’Asses-sorato ha sviluppato, è stato possibile nell'anno scorso giungere alla firma del Protocollo della “Rete per l’Orientamento della Provincia

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di Como”, creando così un efficace coordinamento delle politiche di orientamento e la realizzazione di un Piano integrato di servizi ricco e articolato. La condivisione degli obiettivi, delle proposte progettuali e la compartecipazione delle risorse umane ed economiche dei vari partner della Rete, ha permesso la continuità del Piano integrato dei servizi per l’orientamento anche per l’anno 2011/2012, che saranno attuati a partire dal mese di ottobre: interventi di esperti a sostegno degli orientatori e dei consigli di classe delle scuole di I° grado, inter-venti sui soggetti a rischio di dispersione con percorsi di ri-orienta-mento e rimotivazione, servizi di orientamento per le scelte forma-tive/professionali post diploma, formazione ai docenti, interventi promozionali e informativi dell’offerta formativa e occupazionale del territorio. Visto il notevole successo dell'edizione precedente, presso il polo fieristico di LarioFiere di Erba, prenderà il via la quarta edizione

di “YOUNG 2011 Orienta il tuo futuro,” prestigioso evento dedicato interamente all’orientamento. I giovani e non solo, durante la mani-festazione avranno modo di approfondire la loro scelta prendendo contatti diretti con numerose Scuole, Centri di Formazione, Accade-mie e Università presenti, nonché relazionarsi con le cospicue testi-monianze che metteranno in luce le esigenze e le opportunità del mondo del lavoro; potranno inoltre partecipare ad iniziative speciali, workshop, laboratori, momenti di animazione, convegni e dibattiti. Invito – conclude l’Assessore Fermi – tutte le famiglie, i giovani, ma anche i meno giovani ad usufruire dei servizi proposti e a partecipare a "YOUNG 2011 Orienta il tuo futuro", una speciale opportunità da non perdere. Il Salone dell’Orientamento Scolastico, Universitario e Professionale, aprirà i battenti dall’1 al 4 dicembre 2011 presso Lario-Fiere di Erba.

In this page and in the following one, some images of the last edition of YOUNG

In questa e nella pagina successiva, alcune immagini della scorsa edizione di YOUNG

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Counseling, says the councillor Alessandro Fermi, is a way to help young people and workers in the main moments of transition from the middle school to the high school, in the choice of the university or of the work, thanks to the activity of counseling people can make good choices and follow projects that foster the formative and professional success. When people think of counseling during the entire formative life they have que-stions about the necessary relation between the world of formation and education and the world of economy, territory and culture. Certainly it is a complex process which requires a strong will and resources, invol-vement and participation of all the institutional subjects and the Social Parts. We accepted the challenge and thanks to the notable work that the Local Authority developed, last year it was possible to sign the Pro-tocol of the “Net for Counseling of the Province of Como”, creating an effective coordination of the orientation policies and the realization of a rich and articulated service integrated Plan. Sharing the goals, the pro-posals and the human and economic resources of the different partners of the Net make it possible to continue the integrated Plan of the counse-ling services in 2011/2012, they will start from October: interventions of experts to support the counselor in the middle school; interventions for students in difficulty with re-counseling paths, re-motivation; counseling services for formative/professional choices post qualification; teacher counseling; promotional and informative interventions on the formative and working offer in the territory. Considering the notable success of the previous edition at the LarioFiere in Erba, the 4th edition of “YOUNG 2011 Orients your future” starts as a prestigious event entirely dedicated to counseling. During this event, young people and not just them will have the opportunity to test their choices and to take direct contacts with nu-merous Schools, Formation Centers, Academies and Universities, as well as to interact with people who will focus on the need and the opportuni-ties of the working world, moreover they can participate to special initia-tives, workshops, laboratories, moments of animations, conferences and debates. I invite – says the councillor Fermi – the families, young people, but also everyone who is interested in the services supplied, to take part to "YOUNG 2011 Orients your future", a special opportunity you cannot miss. The Exhibition for the School, University and Professional Counse-ling opens from 1st to 4th December 2011 at the LarioFiere of Erba.

COUNSELING: a platform for your FUTURE

L'AssessoreAlessandro Fermi

Provincia di ComoAssessorato alle Politiche Attive del Lavoro,

Formazione Professionale,Attività Economiche ed Università

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L’Università Terza Età Alessandro Volta di Como è pronta a festeggiare i suoi primi 30 anni di attività e, alla vigilia di questa impor-tante ricorrenza, incontriamo Sergio Mascia-dri, attuale presidente, per conoscere una realtà così radicata sul nostro territorio da coinvolgere oltre 1.300 iscritti. «Ogni anno vengono organizzati circa 40 corsi, che spa-ziano dalle lingue straniere alla filosofia, dalla pittura all’informatica, che vedono l’adesione di 800 persone. La partecipazione a questi corsi prevede, oltre all’iscrizione alla nostra

università pari a 35 euro, un contributo di 10 euro per la copertura delle spese di segrete-ria e cancelleria. Oltre ai corsi, vengono pro-poste annualmente una serie di conferenze dedicate a diverse tematiche. Il ciclo appena concluso riguardava il 150° dell’Unità d’Italia e devo ammettere che è stato davvero un grande successo, tanto che alcune realtà del territorio ci hanno chiesto di poterlo replica-re in diverse sedi». Il volontariato è alla base di questa frizzante realtà comasca che, nella disponibilità di diversi professionisti e nella

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di Elisabetta Comeriofoto Carlo Pozzoni, Archivio Università Terza Età

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dedizione di molti appassionati, trova la sua linfa vitale. «I corsi e le conferenze vengono tenute da docenti ed esperti che decidono di dedicare il proprio tempo alla nostra real-tà, senza chiedere nulla in cambio». Oltre ad attività prettamente didattiche, il calendario dell’Università Alessandro Volta prevede gite di uno o più giorni in destinazioni cultural-mente interessanti, ma anche momenti di condivisione e svago come il cenone di Ca-podanno, novità introdotta lo scorso anno: «Per la prima volta abbiamo proposto questa

iniziativa, non certi del risultato che avrem-mo raggiunto. In realtà, sono stati moltissimi i partecipanti ed altrettanti coloro che già considerano questo un appuntamento an-nuale imperdibile». A questo proposito, non va sottovalutato l’aspetto sociale di questa istituzione comasca. Le proposte inserite in calendario offrono la possibilità anche a mol-te persone sole di trovare degli hobby, di fare nuove conoscenze, di aprire la propria mente a nuovi mondi. «Il nostro obiettivo principale è quello di far socializzare le persone”, sotto-

linea il presidente Masciadri durante il nostro incontro. Si evince dalla sue parole, l’entusia-smo e l’impegno profusi ogni giorno per offri-re proposte sempre nuove, per venire incon-tro ai desideri e alle esigenze dei tanti iscritti. Ma l’Università Terza Età, talvolta, valica i con-fini di Via Palestro, dove si trova la sua sede, per cimentarsi in nuove avventure, come il progetto conclusosi a giugno presso la Casa Circondariale di Como. Infatti, grazie ad una serie di conferenze e di corsi di disegno, gesti-ti dagli architetti Nicoletta Brenna e Marianna

La sede dell'Università della Terza Età "A. Volta" in via Palestro a Como

The headquarters of the University of Ederly People "A.Volta" in via Palestro in Como

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Surianello, alcuni detenuti del Bassone sono stati avvicinati al mondo dell’arte. Allo stesso tempo, per poter raggiungere un più vasto bacino di persone coinvolte, nella medesima sede sono state riproposte alcune conferenze sul Risorgimento italiano. «Purtroppo il carce-re impone una serie di limitazioni procedurali che non possono essere ignorate. Devo dire però che questa esperienza è stata molto interessante e ci piacerebbe poterla ripetere il prossimo anno», prosegue il presidente. A proposito di apertura verso differenti realtà, il presidente ci tiene a sottolineare un'altra stra-da intrapresa: «Tra le nostre iniziative vi è an-che quella di aprire un confronto intergene-razionale,  stabilendo sistematici contatti col

mondo della scuola su argomenti di interesse comune, per favorire il rapporto, non solo dialettico,   tra le diverse generazioni». Dopo quanto detto e dopo esserci entrati in contat-to, chiamarla Università Terza Età potrebbe apparire fuorviante, considerata l’entità e lo spessore culturale delle attività proposte e il fatto che il vincolo per l’iscrizione sia avere minimo 40 anni, che certo non possono es-sere considerati “terza età”. Per i prossimi 30 anni, passione ed entusiasmo continueranno ad essere gli ingredienti principali di questa realtà, che in tre decenni è entrata nel cuore di tanti comaschi e che continuerà a crescere, grazie ad un’inesauribile partecipazione e ad una radicata affezione.

Sopra, da sinistra, il fondatore Giovanni Corrado; a destra, Sergio Masciadri, presidente U.T.E. con gli architetti Nicoletta Brenna e Marianna Surianello. Sotto, da sinistra, Sante Frantellizzi, fu Prefetto di Como con il presidente; a destra, S.E. Mons. Diego Coletti, Vescovo di Como. Nella pagina seguente, alcune delle attività organizzate dall'Università

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The Università Terza Età Alessandro Volta (University for Elderly People) in Como is ready to celebrate its 30 years of activity and at the eve of this event, we met the president Sergio Masciadri, to know how such an important reality on our territory involves 1300 members. “Every year about 40 courses are organized and around 800 persons are involved. Moreover a series of lectures on different subjects are orga-nized”. This reality is made of voluntaries, professionals and people who give their contributions. A part from didactic activi-ties, the calendar of the University foresees trips to interesting destinations and also

moments of entertainment and relax. The proposals in the calendar offer the possibi-lity for people who are alone to find hob-bies, to meet people and to open their mind to new worlds. “Our first aim is to give the opportunity to people to socialize”, stres-sed the president Masciadri during our meeting. But the Università Terza Età cros-ses also the borders of via Palestro, where is located, to experience new adventures, just like the project which ended in June at the Casa Circondariale of Como and a new initiative which will involve schools to pro-mote the relations among different genera-tions.

In the previous page, above, on the left, the founder Giovanni Corrado; on the right, Sergio Masciadri,

president U.T.E. with the architects Nicoletta Brenna and Marianna Surianello. Below, on the right,

Sante Frantellizzi, former Prefect of Como with the President; on the right, S.E. Diego Coletti, Bishop of

Como. In this page, some activities organized by the University

U.T.E. A.Volta the knowledge has no age

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BRIENNOS O S

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Brienno, borgo antico, di origine medioevale, ma già abitato in epoca preromana (ne sono testimonianza le are tardo romane trovate nei muri portanti dell’antica chiesa di san Vit-tore, che recano incise dediche alle matrone e a Giove e i bracciali trovati all’interno del paese, risalenti all’epoca preromana). Il pae-se ha mantenuto intatte le sue origini, con il caratteristico intersecarsi di vicoli e scalette, con i loro tipici acciottolati ”la risciada,” por-tici, case di pietra addossate l’una all’altra, su una sezione di terreno in forte pendenza. Nel centro storico, cuore del paese, la valle di Cà Nova dove, a monte, fino al 7 luglio (prima dell’alluvione) si poteva camminare sul ponte romanico, costruito sul tracciato dell’antica strada Regia Romana. Al di là del ponte c’era una porta, l’ingresso principale del borgo. La strada carrozzabile (la Regina) che oggi at-traversa il paese è stata edificata attraverso lo sventramento avvenuto nel 1891. A lago, scendendo la scalinata dalla piazza della chiesa, (prima dell’alluvione) per accedere al Möll, l’antico molo del paese e alle abitazioni, si attraversava la valle di Ca’ Nova tramite un altro piccolo e antico ponte costituito da due volte a tutto sesto. Oggi il paese si ritrova di-viso in due parti, i ponti andati distrutti non erano solo beni storici-artistici, ma vie di co-municazione fondamentali.

Brienno, ancient suburb of medieval origin, but already inhabited in the pre-Roman time (it is testify by the rests in the walls of the ancient church of san Vittore, which have the dedi-cations to the matrons and to Jupiter and the bracelets found in the village, dated back to the pre-Roman time). The village kept its original structure, with the characteristic intersection of alleys and small staircase, with their typical cobblestones called “la risciada”, the porticos, the houses of stone, one close to the other on a section of a ground with a strong inclination. In the historical center, heart of the village, the valley of Cà Nova where, upstream, until the 7th July 20011 (before the flood) you could walk on the Romanesque bridge, built on the layout of the ancient street Regia Romana. Beyond the bridge there was a door, the main entrance of the suburb. The street (the Regina) which today crosses the village, was built after the disembo-welment in 1891. On the lake, taking the stai-rcase of the church square, (before the flood) to reach the Möll, the ancient dock of the village and to reach the houses, you cross the valley of Ca’ Nova on a small and ancient bridge made of two round arches. Today the village is divi-ded into two parts, the bridges destroyed were not only historical-artistic treasures, but also fundamental ways of communications.

Sopra, alcune immagini della vasta frana che ha colpito il comune di Brienno lo scorso 7 luglio 2011

Above, some images of the enormous landslide which hit the village of Brienno on 7th July 2011

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D’inverno la strada è meno sicura perché spesso bagnata, ghiacciata o innevata. Il li-vello di aderenza degli pneumatici al fondo stradale è quindi inferiore. Anche quest’an-no, chiunque circolerà sulle strade della provincia di Como, ma con tutta probabilità a livello regionale, sarà obbligato in caso di neve a montare pneumatici invernali o alme-no disporre sull’autovettura delle catene da neve. Rivolgiamo alcune domande sul tema ad un esperto in materia, il signor Arnaldo Gorla, amministratore della società canturina Gorla Spa, leader del settore. «La normativa del Codice della Strada sul tema degli pneu-matici invernali e, più in generale, sugli equi-paggiamenti che migliorano l'aderenza del veicolo su fondi a scarsa aderenza prevede agli articoli 6 e 7 l'obbligatorietà di "mezzi an-tisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei

alla marcia su neve o su ghiaccio" quando lo stabiliscono le autorità e/o gli enti proprietari delle strade».Cosa si intende per “pneumatici inverna-li”?«Gli pneumatici invernali - detti anche la-mellari, da neve o termici - non servono solo quando si viaggia su strade innevate. Questa tipologia di pneumatico, per le proprietà della mescola a base di silice (che ne rallenta l’irrigidimento a basse temperature), la strut-tura specifica ed il disegno del battistrada caratterizzato da incavi più profondi e dalle “lamelle”, migliora sensibilmente l’aderen-za dei veicolo ogniqualvolta la temperatura ambientale scende alle temperature medie invernali delle nostre zone; e ciò indipenden-temente dalle condizioni del fondo stradale. Rispetto ad uno pneumatico estivo, gli spa-

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zi di frenata si riducono del 20% se l’asfalto è asciutto, del 30% quando è bagnato e fino al 50% quando è ricoperto di neve». Come si riconoscono? «Gli pneumatici invernali sono quelli marcati con un fiocco di neve incastonato in una mon-tagna stilizzata. Questa marcatura è visibile sul fianco esterno dello pneumatico ove sono riportate le varie caratteristiche dello stesso. Le M+S non sono vere invernali. Un errore frequente è quello di confondere le gomme M+S (o "MS", "M/S", "M-S", "M&S") per degli pneumatici invernali. Tali coperture, montate spesso sui SUV e crossover degli ultimi anni, offrono prestazioni migliori su fondi viscidi rispetto a gomme tradizionali, ma le loro pre-stazioni alle basse temperature in generale ed in particolare sulla neve non sono para-gonabili a quelle delle coperture invernali.

Esiste tuttavia una contraddizione normativa: l’attuale Codice della Strada equipara infatti le M+S alle invernali. Chi monta quindi delle M+S è esonerato dagli eventuali obblighi di viaggiare con catene a bordo piuttosto che di montare degli pneumatici invernali. Ma è bene sottolineare che ai fini della sicurezza non sono affatto la stessa cosa».Come si ottiene l’aderenza nelle difficili condizioni invernali?«Gli pneumatici invernali in senso stretto rie-scono a soddisfare determinate performan-ces prestazionali di aderenza grazie all’azione combinata e sinergica di diversi effetti: Effetto Cremagliera determinato da specifici tasselli di gomma e da un elevato tasso d’intaglio dello pneumatico; Effetto Artiglio, dovuto all’azione delle lamelle che agiscono come migliaia di minuscoli artigli che si aggrappa-

no al suolo. Effetto Superficie al suolo, poi-ché più la superficie di gomma a contatto con il suolo è grande, migliore è l’aderenza; principio importantissimo su fondi ghiaccia-ti; i materiali, poiché le caratteristiche fisico-meccaniche della mescola (rigidezza/ela-sticità) sono in funzione della temperatura: al decrescere della temperatura la mescola tende a perdere la sua elasticità».Quando è il momento di montare gli pneumatici invernali?«E’ opportuno tenere in considerazione le condizioni climatiche che si possono incon-trare nel corso della stagione invernale, la località nella quale si vive, la frequenza e la lunghezza dei viaggi, la tipologia delle stra-de da percorrere. Comunque, il periodo più idoneo per l’utilizzo dei pneumatici invernali è da ottobre a marzo».

Nella pagina precedente, Arnaldo e Agnese Gorla; sotto, la sede canturina

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Con gli pneumatici invernali è possibi-le viaggiare alla stessa velocità di quelli “normali”?«Sì, in funzione ovviamente delle condizioni della strada. Indipendentemente dal simbo-lo della categoria o classe di velocità riporta-to sulla carta di circolazione. In caso di mon-taggio di pneumatici invernali la categoria di velocità non deve essere inferiore a “Q” (corrispondente a 160 Km/h), con l’obbligo di apposito adesivo visibile dal conducente, che richiama la velocità massima consenti-ta».Quanti pneumatici invernali devono es-sere montati sull’auto?«Le ordinanze non prevedono nulla in tale senso e quindi, attenendosi al codice della strada, gli pneumatici devono essere identi-ci sullo stesso asse che, nel nostro caso do-vrebbe essere quello della trazione. Per ave-re un comportamento ottimale del veicolo in termini di stabilità, prestazioni e tenuta in curva, è assolutamente raccomandato però l’equipaggiamento con quattro pneumatici invernali; altrimenti il rischio diventa davve-ro rilevante».Sulla carta di circolazione delle auto sono

riportate misure specifiche per gli pneu-matici invernali e per gli pneumatici nor-mali. Sono da considerarsi un consiglio o un obbligo? «Un consiglio, anche perché generalmente, quando indicati esplicitamente, sulla carta di circolazione quelli invernali sono di sezione più stretta e con codice di velocità inferiore agli pneumatici estivi. Nulla vieta di adotta-re pneumatici invernali di misura, indice di carico e codice di velocità in linea con quelli degli pneumatici non invernali».Quanto costano?«Una gomma invernale costa in media un 20% in più rispetto ad uno pneumatico estivo di pari misura e caratteristiche. Il co-sto varia da marca a marca, ma il consiglio è quello di non economizzare mai troppo per-ché il prezzo è direttamente proporzionale alle qualità tecniche delle gomma e quindi alla sicurezza di guida. Inoltre nell’analisi di convenienza non bisogna dimenticare che, acquistando ed utilizzando degli pneumatici invernali aumenterà almeno del 40% la vita utile del treno di gomme estive».Le catene: alternativa allo pneumatico da neve?

«Per il Codice l'alternativa all'uso delle gom-me termiche sarebbe quello di viaggiare con le catene da neve a bordo. L’equiparazione normativa non ha molto senso, perché le catene sono dei dispositivi d'emergenza, da montare (con tutti i disagi connessi) solo nel caso in cui vi sia un certo strato di neve o ghiaccio sulla sede stradale, perché altrimen-ti si danneggiano facilmente. E poi le catene costringono ad andature inferiori ai 50 km/h. Per le vetture non catenabili l'alternativa alle gomme invernali sono i cosiddetti ragni in materiale plastico». Esistono altri equipaggiamenti possibili?«Molti lettori avranno sentito parlare delle cosiddette “calze” o “autosock", ovvero delle reti in materiale elastico con cui si rivestono le ruote motrici. Non sono però riconosciute dal Codice della Strada e quindi si possono usare solo in caso di emergenza. Un altro dispositivo non omologato sono le catene spray o liquide, delle composizioni chimiche di consistenza schiumosa o collosa da appli-care sul battistrada. Costano molto poco, ma si dissolvono dopo poco chilometri e non sono comunque riconosciute dal Codice del-la Strada».

Sotto, pneumatici da neve; il magazzino; operazioni di montaggio

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In questa pagina, Arnaldo Gorla con (da sinistra) Riccardo, Marzia, Alberto, Florian, Pasquale, Samuele,

Daniele, Stefano, Carmelo, Walid, Stefano, Mattia e Valerio

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Il segretodel successo: FARE SISTEMA

ARISTIDE STUCCHI

di Elisabetta Comeriofoto Archivio Stucchi

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Rappresentante della terza generazione di una famiglia di imprenditori di Olginate, è alla guida come amministratore delegato dell’azienda di famiglia e da quest’estate so-cio unico e presidente della PFA , società atti-va nel campo dei profilati in alluminio.350.000.000 di pezzi venduti in un anno; 210 addetti; 80 Paesi nel mondo. Sono alcuni numeri che esprimono il ruolo nel mercato di un'azienda che ha saputo rein-ventarsi, rinnovarsi e anticipare i bisogni del mercato legato all'illuminazione tec-nica. Quali sono le peculiarità dei prodot-ti della A.A.G.Stucchi che permettono di raggiungere questi risultati?«Più che di peculiarità di prodotto parlerei di capacità di sistema. Ormai la qualità e la competitività di un prodotto sono solo al-cune delle condizione necessarie per poter competere a livello mondiale e vengono date tranquillamente per assodate. I cambiamen-ti tecnologici nel processo produttivo degli anni '70 e '80, la globalizzazione del 2000 se-

guita dalla grande crisi mondiale del 2009 ed ora le spinte all’innovazione del mondo dell’illuminazione guidate dai LED ci hanno portato a spostare sempre di più la tensione dal prodotto, verso fattori quali la flessibilità e la velocità».Forte il legame con il territorio. La scelta di AAG Stucchi è stata quella di restare ad Olginate costruendo un team forma-to da persone altamente qualificate e ampliando la sede sino a raggiungere gli attuali 45.000 mq di superficie operativa. Che potenzialità ha saputo riconoscere in questo territorio?«Vede, il lavoro dell'imprenditore è di per sé abbastanza semplice; bisogna innanzi-tutto avere una buona dose di fortuna, che solitamente aiuta gli audaci, un grandissimo amore per quello che si fa, una discreta capa-cità di visione e comprensione non tanto del tempo quanto del tempismo, ma soprattut-to l’abilità di attrarre, motivare e far rimane accanto a sé persone più abili e competenti.

Sopra, particolare di un prodotto tipico della A.A.G. Stucchi; la sede di Olginate

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A questo riguardo, il nostro territorio presen-ta un serbatoio di grandi professionisti che non hanno nulla da invidiare a Paesi più bla-sonati del nostro. Se a questo uniamo quelle dosi di fantasia e di flessibilità tipiche dell’es-sere Italiani, che tanto ci vengono invidiate nel mondo, otteniamo una formula vincente. È proprio questo fattore che ha spinto la mia famiglia a far crescere e radicare in questo territorio la nostra azienda, resistendo alle chimere della delocalizzazione alla quale ab-biamo sempre preferito l’aumento del livello di automazione, di innovazione e di profes-sionalità».Questa estate l'abbiamo vista protagoni-sta dell’operazione di salvataggio della Pro.fer.all., azienda della Valsassina con 60 addetti, attiva da 50 anni nel settore dell'estrusione dell'alluminio, ricostruita nel 2003 dopo una frana che l’aveva com-pletamente distrutta. L'azienda si è trova-ta in grosse difficoltà finanziarie dopo la grande crisi del 2009. Che cosa l' ha spinta

in questa avventura?«Mi sono avvicinato a questa azienda per la mia personale conoscenza della famiglia im-prenditrice dei Sig.ri Manzoni. Ho subito tro-vato un’ azienda viva, con un prodotto valido, una clientela fidelizzata, con grandi capacità professionali ed un ottimo know-how. Pur non essendo un imprenditore del settore, ap-partengo a questo territorio e da esso ho rice-vuto molto, ragione per cui penso di dovergli restituire altrettanto. Da qui la scelta è sem-brata subito chiara e scontata. Credo, infatti, che sia compito degli imprenditori continua-re a credere nel futuro ed ad esserne fauto-ri, trasformando le difficoltà in opportunità. Non ultime le grandi potenzialità di sinergia che penso nasceranno tra la produzione di portaled, futuro della Stucchi e la produzione di dissipatori in allumino. Questi ultimi saran-no componenti indispensabili per il Led che definirei il protagonista principale del mondo della luce intelligente del futuro. Ma questa è un'altra storia...».

Above, a detail of a typical products of A.A.G. Stucchi; the headquarter of Olginate

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Sopra, particolare della produzione di profilati in alluminio della ditta Pro.fer.all.

Above, a detail of the production of structural aluminium of the company Pro.fer.all.

Aristide Stucchi is the third generation of a fa-mily of entrepreneurs of Olginate and he is the managing director of his family company and from this summer he is the owner and President of the PFA, a company which works in the field of aluminum section bars. 1.350.000.000 pieces sold in one year; 210 employees; 80 countries in the world. What are the product peculiarities of the A.A.G.Stucchi which let you reach these re-

sults? «Instead of product peculiarities, I would speak of system capacity. The technological changes in the productive process of the 70ies and 80ies, the globalization of 2000 followed by the inter-national crisis of 2009 and now the innovation trends in the world of lighting with the LED that brought us to shift the tension from the product towards flexibility and speed». This summer we saw you as a protagoni-st of the operation to rescue Proferall, the company located in Valsassina with 60 employees, involved in the sector of the aluminum extrusion, rebuilt in 2003 after a landslide which completely destroyed it, experienced huge financial difficulties in 2009. Why did you decide to start this ad-venture?

«I got close to this company because I personal-ly knew the family of entrepreneurs, the family Manzoni. I found a lively company, with a valid product, steady customers, with huge profes-sional abilities and a very good know-how. This was not my sector, anyway I am part of this terri-tory and I got a lot from it, for this reason I think I have to give something back. For this reason my choice was clear and predictable. I believe that the entrepreneurs have to continue and believe in the future and to turn the difficulties into opportunities. Moreover synergy potentials between the production of portaled, the future of the Stucchi and the production of aluminum elements will develop soon. These will be an es-sential element for the Led which can be defined as the main protagonist of the clever light world of the future. But this is another story…»

The secret isto make SYSTEM

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Occhi aperti, massima concentrazione e...si parte! È il momento di ritrovare il vigore dei mercati e risvegliare il tuo business. È il momento di UBV Group, il tuo energy partner di fiducia per dare forza al tuo import-export. Oggi hai a disposizione più destinazioni giornaliere, più mezzi, più corrispondenti esteri e ancora più supporto tecnico.

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Altopiano VALSASSINESE:un BALCONE sulle GRIGNE

T E R R I T O R I O

di Andrea Corti

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Altopiano VALSASSINESE:un BALCONE sulle GRIGNE

Vista notturna sulla Brianza dai Piani di Artavaggio © Andrea Corti

Night view on the Brianza from Piani di Artavaggio © Andrea Corti

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Lasciata alle spalle Lecco, attraversato il colle di Balisio, il turista entra in Valsassina, la ridente valle pre-alpina circondata da cime che, sentinelle attente, le fanno da guardia. L’Altopiano Valsassinese, un sug-gestivo balcone sul gruppo delle Grigne, è stato sin dall’inizio del Novecento una delle mete turistiche dei “Milanesi”. Non a caso, passeggiando tra le vie che si diramano dai nuclei storici dei paesi, si possono ammirare numerose ville e abitazioni dell’epoca, molte delle quali di un certo rilievo architettonico e ar-tistico come Palazzo Manzoni o Villa Carnevali. Uno scenario naturalistico mozzafiato accoglie i quattro comuni, Moggio, Cassina, Barzio e Cremeno con Maggio, antichi borghi rurali che, nel tempo, si sono trasformati per poter accogliere i sempre più numerosi turisti in cerca di sport, natura e relax a pochi passi dalla città, mantenendo però l’identità di paesi di montagna con le proprie tradizioni, la propria cultura e i propri valori. Durante tutto l’arco dell’anno, si susseguono caratteristiche feste, alcune delle quali legate alle tradizioni religiose, come il S.Natale con l’allestimento di tipici presepi e le popolari rie-vocazioni o le celebrazioni per i Santi Patroni con le antiche processioni. Vi sono poi feste legate all’avvi-cendarsi delle stagioni, come i tradizionali falò per scacciare l’inverno o le castagnate. A queste si sono aggiunte nel tempo altre manifestazioni sportive e culturali come la Fiera di Santa Rosalia a Cremeno o enogastronomiche, come la Moggio Profumi&Sapori d’Autunno, la seconda domenica di Ottobre e la Festa di Mezzacca, nate per far conoscere le delizie della cucina di montagna. Assolutamente da visitare nel comune di Cassina, la frazione di Mezzacca, piccolo borgo formato da poche abitazioni contadine

Sopra, baite in località Maesimo ai Piani di Artavaggio © Giovanbattista Vassena; sotto, il Resegone dai Piani di Artavaggio © Andrea Corti

Above,Maesimo on Piani di Bobbio © Giovanbattista Vassena; below, the Resegone from Piani di Artavaggio © Andrea Corti

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In questa pagina, sopra, i Campelli © Giovanbattista Vassena; sotto, rifugio ai Piani di Artavaggio © Lorenzo Milesi

che ha mantenuto intatto il suo antico carattere rurale e la Culmine di San Pietro, passo prealpino che separa la Valsassina dalla Val Taleggio, meta ambita da ciclisti e bikers che giungono da ogni parte d’Eu-ropa. Qui è possibile ammirare la piccola chiesetta dei Santi Pietro e Paolo documentata fin dal 1557. Vi è inoltre Concenedo, piccolo borgo raggiungibile a piedi da Barzio, attraverso una mulattiera, oppure in auto, da Moggio. La piccola frazione è caratterizzata da un nucleo dove vecchi casolari e cascine la-sciati intatti nel loro aspetto si raccolgono attorno alla piccola chiesetta. Splendide località situate sopra gli abitati, i Piani di Artavaggio e i Piani di Bobbio rappresentano una sorta di balcone panoramico sui monti del lecchese. Raggiungibili attraverso i numerosi sentieri immersi nel bosco o per mezzo delle due funivie, offrono ai turisti la possibilità di splendide escursioni tra prati fioriti nella stagione estiva o paesaggi innevati nella stagione invernale. I Piani di Bobbio in particolare sono una rinomata stazione sciistica con numerose piste di discesa di ogni grado di difficoltà, oltre a vari anelli per lo sci di fondo. Il gruppo dei Campelli, che separa le due stazioni, regala agli esperti scalatori la possibilità di esercitarsi sulle sue vie ferrate. Durante tutto l'anno, il "Centro Sportivo dei Noccoli" tra Cremeno e Barzio, il "Parco Giochi Brodolini" a Cassina e il "Centro Sportivo G. Locatelli" di Moggio offrono la possibilità di praticare moltissimi sport come tennis, bocce, calcio, calcetto, beach volley, pattinaggio... Nei mesi di luglio e agosto a Cremeno e a Moggio, l'animazione guidata da un nutrito staff di professionisti garantisce ad adulti e bambini la possibilità di trascorrere le giornate tra sport, giochi, musica e balli.

In this page, above, the Campelli © Giovanbattista Vassena; below, refuge at Piani di Artavaggio © Lorenzo Milesi

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Leaving behind Lecco and crossing the hill of Balisio, the tourist enters in Valsassina, the nice pre-alpine valley sur-rounded by peaks that overlook it as attentive guardians. Valsassina represents a suggestive balcony on the group of the Grigne mountains, since the beginning of the 20th century it is one of touristic destinations for the people of Milan. It is not by chance that while you walk in the streets of historical part of the village you can admire nume-rous historical villas and residences, many of them have an architectural and artistic importance, such as Palazzo Manzoni or Villa Carnevali. A breathtaking natural landscape connects four villages, Moggio, Cassina, Barzio and Cremeno con Maggio, ancient rural suburbs that were transformed during the course of time to welcome more and more tourists looking for sports opportunities, nature and relax not too far from the city, but keeping their identities of mountain villages with their own traditions, their culture and their values. During the whole year there are parties, some of which are linked to the religious traditions, such as Christmas with the different Christmas cribs and typical representation or the celebrations for the Saints Patrons with ancient processions. Then there are par-ties linked to the different seasons, such as the traditional bonfires to say goodbye to the winter or the chestnut festi-vals. Moreover there are sports and cultural events, the Fair of Santa Rosalia in Cremeno or food and wine festivals, the Moggio Profumi&Sapori d’Autunno, the 2nd Sunday of October and the Festival of Mezzacca, born to make people know of the delights of the mountain food. Not to miss: Mezzacca, in the village of Cassina, small suburb made of few farmer residences which kept its ancient rural aspect and the Culmine di San Pietro, pre-alpine pass that separates the Valsassina from the Val Taleggio, destination aspired by the bicyclists and bikers who come from all over Europe. Moreover there is Concenedo, small suburb reachable on foot from Barzio, through a mule track, or by car, from Moggio.Beautiful places located above the inhabited areas, the Piani di Artavaggio and the Piani di Bobbio represent a sort of panoramic balcony on the mountains of Lecco. They are reachable through numerous paths surrounded by the woods or with the two cable cars and offer to the tourist the possibility of wonderful excur-sions in bloom lawns in the summer or in snow-covered landscapes in winter. In particular the Piani di Bobbio are a famous skiing station with numerous ski slopes of any degree of difficulty, besides different rings for cross-country skis. The group of the Campelli, which separates the two stations, offers the opportunity to the experienced clim-bers to practice on the routes with fixed ropes. During the whole year, the "Centro Sportivo dei Noccoli" between Cremeno and Barzio, the "Parco Giochi Brodolini" in Cassina and the "Centro Sportivo G. Locatelli" in Moggio offer the opportunity to practice many sports, such as tennis, bowls, soccer, five-a-side, beach volley, skating…

Tableland Valsassina:a balcony on the Grigne

Above, lake on the mountain © Giovanbattista Vassena

Sopra, laghetto di montagna © Giovanbattista Vassena

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MHDAYSVirtual Tourism EXHIBITION

L' Assessore al Turismo,Fabio Dadati

«MHDAYS.COM è un progetto di promozione turistica online che offre al nostro territorio l’opportunità di raggiungere il mercato na-zionale ed internazionale. Agli operatori e alle comunità locali viene data la possibilità di sperimentare nuove formule di vendita e di incentivare contatti con possibili partner com-merciali in maniera semplice. Un primo passo verso il nuovo mercato turistico. Questa è una sfida che permette di promuovere senza costi il turismo. Ringrazio gli assessori delle Provin-ce che hanno condiviso con noi un progetto tre volte innovativo: il web, la destinazione, le motivazioni» afferma l’assessore al turismo della provincia di Lecco Fabio Dadati.

T E R R I T O R I O

“MHDAYS.COM is a project of online tourist promotion which offers to our territory an opportunity to reach the national and inter-national market. The operators and the local communities have the opportunity to expe-riment new forms of sale and to incentive contacts with possible commercial partners in a simple way. A step toward the new tou-rist market.  This is a challenge that give the chance to promote tourism without costs. I thank the councilors of the Provinces who shared a project that is innovative for three reasons: the web, the destination and the motivations" says Fabio Dadati,  the counci-lor of the province of Lecco.

foto Archivio MHDAYS

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Dal 23 al 25 novembre si svolgerà MHDAYS.COM, dove M sta per Milan e HDAYS per ho-lidays, il primo avvenimento Internet dedi-cato alla promozione del territorio e del tu-rismo di Milano e delle province lombarde. Operatori, buyer internazionali e visitatori avatar si incontreranno sul web e faranno business reale grazie alla partecipazione ad una fiera ecologica dall’alto contenuto tecnologico. Nata dalla partnership con HYPERFAIR ® - azienda di Lecco con quar-tieri generali in Silicon Valley - MHDAYS.COM utilizza una piattaforma tecnologica unica al mondo finalizzata alla realizzazio-ne di fiere in 3D sul web. La fiera è realizza-

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Rendering della Fiera virtuale MHDAYS

Rendering of the virtual exhibition MHDAYS

ta grazie alla condivisione del progetto con il Ministero del Turismo, la Regione Lombardia e le province di Milano, Lecco, Como, Monza e Brianza, Sondrio, Varese, Bergamo, Lodi e Pavia e vede la collaborazione della rivista Magic Lake come media partner. MHDAYS.COM è aperta a tutte le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere, agenzie e tour ope-rator locali, agenzie di promozione turistica, villaggi turistici, spa e terme, ristoranti di fa-scia alta e società di gestione di eventi che intendono promuoversi a livello mondiale. Nel centro fieristico virtuale, ogni espositore avrà a sua disposizione uno stand con il proprio personale e il materiale promozionale; potrà scambiare il proprio biglietto da visita per incrementare i propri contatti, siglare nuovi contratti, rafforzare la propria immagine o lanciare nuove proposte commerciali. Si creerà inoltre la preziosa opportunità di mettere in contatto buyer provenienti da Americhe, Europa, Far East, Italia con gli operatori dell’of-ferta turistica lombarda e i fornitori di servizi collegati. Grazie all’utilizzo di strumenti di marketing tecnologico, video conferenze in streaming, chat e collegamenti Skype, seller e buyer potranno accedere ad un’interessante serie di eventi complementari organizzati in questi tre giorni come workshop, lab, convegni, momenti di aggiornamento e formazione. Sfruttando queste opportunità sarà possibile ottenere il massimo del ritorno sull’investi-mento, che si configura ridotto del 90% rispetto ai costi di partecipazione ad una fiera reale, con l’abbattimento totale dei costi del personale, cene, trasferte, pernottamenti, viaggi. E con zero emissioni dannose per il nostro pianeta. La rivista Magic Lake, da sem-pre attenta a tutti gli aspetti riguardanti il turismo sul nostro territorio e la promozione dello stesso, ha scelto di essere media partner di questo importante evento.

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From 23rd to 25th November MHDAYS.COM is held, M is for Milan and HDAYS is for holidays, the first Internet event dedicated to the promotion of the territory and of the tourism in Milan and in the provinces of the Lombardy region. Born from the partnership with HYPERFAIR ®, MHDAYS.COM, it uses a technological platform unique in the world which aims at creating 3D exhibitions on the web. The exhibition is organized thanks to the cooperation for this project with the Ministry of Tourism, the Lombardy Region and the provinces of Milan, Como, Monza Brianza, Sondrio, Varese, Bergamo, Lodi and Pavia and Magic Lake as media partner. MHDAYS.COM is open to all the hotel and accommodation facilities, travel agencies and local tour operators, agencies for the tourist promotion, tourist villages, spa and thermal baths, top restaurants and event companies. In the virtual fair center, every exhibitor has a stand at disposal with his staff and the promotional material; they could exchange their business cards to increase the numbers of their contacts, to sign new contracts with the opportunity to put in contact buyers coming from America, Europe, Far East, Italy with the operators of the Lombardy tourist offer and the suppliers of connected services. The magazine Magic Lake has always been attentive to all the aspects related to tourism in our territory and to their promotion, so it became the media partner of this important event.

MHDAYS Virtual Tourism EXHIBITION

IstitutionArena

Milan

Art Culture& Food

Nature Green& Sport Lake

Matching

Mountain

MH Lab

Arena

Milan

Art Culture& Food

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MARCO LUPIvive a Mendrisio(Canton Ticino).Di lui ha detto la criticaSimona Ostinelli:“L’unica arte a cui Lupiguarda con interesse èquella infantile. Sintesi esemplicità: questa è lastrada per raggiungerela vera scoperta”.Mentre il critico

Paolo Levi nel 1996scriveva: “Il suo é unnascondersi e unriapparire, un travestirsiattraverso panni daltaglio surreale. Le suetecniche miste su telahanno due chiavi dilettura. La prima vertesui contenuti, la secondasulla capacità pittoricada non sottovalutare”.

LOMAZZO - Como - Italywww.tecnograf ica.ws

L’arte della s t a m p a

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mountain

Ancor prima del GUSTO

Even before the taste

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Si è appena concluso, mentre esce questo numero autunnale di Magic Lake, uno dei mesi più ricchi di gusto, dove protagonisti di fiere, sagre, degustazioni e manifestazioni, grandi o piccole, sono stati i prodot-ti dell’agricoltura di montagna. Uno di questi, famoso al mondo, è il formaggio Bitto. Uno dei nomi nobili della produzione casearia delle Alpi. Per questo vogliamo raccontarvi per immagini cosa c’è “ancor prima del gusto”. Prima che questa bontà casearia si sciolga nel nostro palato. Lo facciamo in collaborazione con l’agenzia fotografica Due-milanove Communication, presentandovi una selezione di fotografie di Beniamino Pisati sulla lavorazione del Bitto, in Valgerola. Sono scatti che abbracciano un calendario di mesi, di attese, di lavoro, di gente. Una meravigliosa storia di cultura alpina.

Altro che Km 0! Il latte non percorre che pochi metri. Quelli che lo se-parano dalle mammelle delle mucche alla caldera in rame dove viene versato e subito lavorato prima che il suo calore naturale si disperda. Sembra un segreto, ma non lo è. E’ una delle regole fondamentali che da secoli stanno alla base di una delle lavorazioni casearie più affasci-nati del mondo, quella della produzione del famoso formaggio Bitto. Il luogo del fascino sono gli alpeggi delle due valli di Gerola e Albaredo per S.Marco, in provincia di Sondrio, nel cuore del Parco delle Orobie Valtellinesi. Gli artefici di questa benedizione del gusto e testimoni di una delle produzioni simbolo dell’arte casearia italiana e lombarda, sono i caricatori d’alpe. Nome formalmente fin troppo modesto per definire degli uomini che caparbiamente si fanno carico di traman-dare una tradizione, produrre una delle bontà che il mondo ci invidia e svolgere un ruolo fondamentale di conservazione dell’ambiente e difesa della biodiversità alpina. Già, perché nei pochi mesi estivi di al-peggio, dall'inizio di giugno alla fine di settembre, migrano con la loro mandria di bovini e caprini, da un pascolo all’altro. In un percorso a tappe, dai 1400 ai 2000 metri di quota, dall’alpeggio più basso su fino a quello più alto. Lo fanno per seguire un’altra delle regole base della produzione del Bitto: garantire alla loro mandria un pasto di erba dai sapori sempre diversi, per clima e quota. Si chiama “pascolo turnato”. In realtà la loro è una sorta di “clausura del gusto”. Una vocazione. Non potrebbe essere altrimenti visti i sacrifici e l’isolamento che sopporta-

di Gian Enrico Ghilottifoto Duemilanove Communication‐©Beniamino Pisati

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no, anche al cospetto di paesaggi di una meraviglia che toglie il fiato. Loro il fiato se lo devono tenere ben stretto in petto, visto che la Ca-sera se la portano appresso, con tutto quanto serve per la produzione del prezioso formaggio. Caldera compresa. Guardarli salire sui pascoli con quell’enorme “campana” ramata sulle spalle, quasi a coprir loro la testa, è un’immagine di amore per la montagna, per la sua storia e per l’agricoltura, unica in tutto l’arco alpino e non solo. La loro è una lavorazione casearia itinerante, che ha il suo tempio nei “Calècc”, mil-lenarie costruzioni in pietra, una sorta di “casere diffuse” e sparse tra gli alpeggi che, una volta ricoperte da un semplice telo di riparo, teso su alcuni tronchi, diventano vere e proprie baite di lavorazione per la produzione casearia del nobile Bitto, oltre che il loro ricovero “sotto le stelle”. Oggi questi “eroi casari”, per garantire che il mercato riconosca il loro lavoro e la qualità del loro prodotto caseario, oltre che la giusta remunerazione al ruolo di conservazione e tutela del paesaggio che svolgono, si sono riuniti nel “Consorzio di Salvaguardia del Bitto Stori-co”, potendo vantare, già dal 2003, di appartenere alla Rete Slow Food, come Presidio Bitto “Valli del Bitto”. Questi sono gli attuali produttori di quello che è considerato fra i migliori formaggi d'alpe conosciuti e sicuramente l'unico al mondo in grado di essere invecchiato perfetta-mente oltre i 10 anni. E tutto questo sta racchiuso, come in uno scri-gno, anche nella più piccola scaglietta di Bitto. La cultura di montagna non può che ringraziarli, e il palato pure.

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Il formaggio Bitto prende il nome dal torrente Bitto, che confluisce nell'Adda all'altezza di Morbegno, in Valtellina. Il Bitto è stato ricono-sciuto dall’Unione Europea con il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta). E' un formaggio d’alpe grasso a pasta semicotta, di media durezza e media stagionatura. Maturo si presenta in forme cilindriche regolari con diametro di 40-50 cm, altezza di 9-12 cm e un peso variabile dai 9 ai 20 kg. La pasta, compatta, di colore va-riabile dal bianco al giallo paglierino a seconda della stagionatura, presenta occhiatura rara ad occhio di pernice. Le varie fasi produt-tive si svolgono secondo gli usi tradizionali, legati alle caratteristi-che ambientali, nel periodo compreso fra il primo di giugno ed il 30 settembre. Per assicurare il massimo controllo delle condizioni sani-tarie del bestiame, gli allevatori mungono solo a mano. La salatura del formaggio avviene a secco; in questo modo si forma una crosta più delicata, garanzia di una migliore maturazione. E' inoltre espres-samente vietato l'uso di integratori nell'alimentazione dei bovini e l'uso di additivi, conservanti o fermenti selezionati nella produzio-ne del formaggio. Il latte di vacca appena munto, aggiunto a quello caprino (10-20%), ottenuto dalla razza orobica (razza autoctona a rischio di estinzione), è immerso nelle tradizionali caldaie in rame a

Il formaggio

Bitto DOP

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forma di campana rovesciata, ove è riscaldato mediante fuoco a le-gna e portato a una temperatura di 35-37° C. Si aggiunge in seguito il caglio di vitello; la cagliata viene poi rotta molto finemente e, nel giro di due ore, viene portata alla temperatura finale di 50-52°C. Una volta estratta, la pasta viene posta in fascere in legno che conferisco-no il caratteristico scalzo concavo. In legno perché i Produttori delle Valli del Bitto lo ritengono indispensabile per la sua caratteristica in-sostituibile di porosità e di traspirabilità, che permette al formaggio, durante la formatura e la salatura a secco, di asciugare e di respira-re. Inoltre tutta l'attrezzatura tradizionale in legno è fondamentale per mantenere le caratteristiche di tipicità di ogni alpeggio, dovute in parte alla microflora che vi si instaura, creando una barriera con-tro l'insediamento di altri microbi anticaseari. La maturazione inizia nelle "casere d'Alpe" e si completa negli stabilimenti di fondovalle, sfruttando il naturale andamento climatico della zona di produzio-ne. La maturazione deve essere protratta per almeno settanta giorni. Dopo almeno un anno di stagionatura il prodotto può essere uti-lizzato grattugiato come condimento. La stagionatura può protrarsi anche per diversi anni, senza alterare le caratteristiche organoletti-che e strutturali del formaggio.

Il testo della scheda è tratto dai materiali informativo-promozionali divulgati dal “Consorzio di Salvaguardia del Bitto Storico”. Per ogni altra informazione : www.formaggiobitto.com - [email protected]

The contents of this box is part of the information material of “Consortium to safeguard the historical Bitto”.For any further information please go to: www.formaggiobitto.com - [email protected]

INFO

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One of the richest month regarding the taste just ended now, while the autumn edition of Magic Lake is ready to be published, the protago-nists of exhibitions, festivals, tastings and events are the products of the mountain agriculture. One of this products, famous all over the world, is the Bitto cheese. We can tell you what is “even before the taste” with these photos of the photo agency Duemilanove Communication, pre-senting you a selection of photos by Beniamino Pisati.

The place of charm are the mountain pastures of the two valleys of Gerola and Albaredo per S.Marco, in the province of Sondrio, in the he-arth of the Parco delle Orobie Valtellinesi. In the few summer months of mountain pastures, from the beginning of June to the end of Septem-ber, the shepherds go with their herd of cattle and small goats, from a pasture to the other, from 1400 to 2000 meters high. During the “turn pasture”, the Casera cheese is carried with them, with everything they need for the production of the precious cheese, including the oven. Their travelling cheese production, is made in the “Calècc”, ancient construc-tions in stones all over the mountain pastures, which became real cabins for the chesse production of the noble Bitto. Today these “cheese heros” gathered together in the “Consortium to safeguard the historical Bitto” could boast , already in 2003, to be part of the Net Slow Food, as Presidio Bitto “Valli del Bitto”. These are the present producers of what is conside-red among the best cheese and for sure the only one in the world which can be perfectly aged for over 10 years.

The Bitto cheese is named after the river Bitto, which becomes part of the Adda in Morbegno, in Valtellina. The Bitto was defined by the Euro-pean Union with the brand DOP (Denomination of Protected Origin). It is a fat alpine cheese of half-cooked dough, of medium hardness and medium maturing. Once matured, it has regular cylindrical shapes with a diameter of 40-50 cm, 9-12 cm high and a weight which goes from 9 to 20 kg. The dough is compact, the color goes from white to straw-yellow according to the maturing, which has to continue for at least 70 days. After one year of maturing, the product can be used grated as a condi-ment. The maturing can continue for some years, without changing the organoleptic and structural characteristics of the cheese.

The BITTO

cheese DOP

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Monte San Giorgiopatrimonio mondiale dell'umanitàdi Marili Fontanafoto Mendrisiotto Turismo, Jacques Perler, Giovanni Luisoni

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Il  Monte San Giorgio é un'area privilegiata i cui tesori particolarmente preziosi ed unici sono stati valorizzati dall' UNESCO che, rico-noscendo la specificità dei fossili conservati nelle viscere di questa montagna, che rac-contano una storia di evoluzione datata di 230 milioni di anni, lo ha inserito nella lista dei PATRIMONI MONDIALI DELL'UMANITÀ. Lungo le pendici del lato svizzero di questo importante Monte, nei paesi e lungo le strade o, a volte, anche in angoli di territorio nasco-sti, i visitatori incontrano numerosi vigneti, cantine vitivinicole, grotti e ristoranti che propongono prodotti di una qualità sopren-dente. L'autunno é un momento privilegia-to  per conoscere da vicino questo territorio ed i suoi prodotti. Il profumo dell'uva e della vendemmia accompagnano, infatti, chi per-corre questo territorio e coloro che sostano in uno dei ristoranti o in una cantina per una degustazione. L'associazione ristoratori del Monte San Giorgio e l'associazione dei vini-ficatori del Monte San Giorgio  propongono inoltre, dal 26 agosto al 25 settembre, la quin-ta edizione della rassegna “LA VENDEMMIA SUL MONTE SAN GIORGIO” gustosa occasio-ne per avvicinare prodotti e produttori di un territorio da scoprire! Un’occasione da non mancare per abbinare un’escursione cultura-le con i sapori della buona tavola.

A sinistra, esemplare di un fossile

On the left, exemplary of a fossil

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Mount San Giorgio is a privileged area in which its precious and unique treasures have been va-lorized by the UNESCO, the specifics elements of the fossils kept in the soil of this mountain tell of an evolution dated back 230 million years ago and now it is part of the list of the WORLD HU-MAN HERITAGE. Along the slopes of the Swiss side of this important Mount, in the villages and on the long streets or sometimes in the corners of hidden territories, visitors meet numerous vineyards, wine cellars, grotto and restaurants, which propose high quality products. Fall is a privileged moment to get to know this territory and its products. The flavor of the grape and the vintage accompany those who are in this terri-tory and those who stop in one of the restau-rant or of the wine cellar for a tasting. Moreover, from the 26th August to the 25th September, the association restaurants of Mount San Gior-gio and the association of the wine producers of Mount San Giorgio propose the 5th edition of the review “THE VINTAGE ON MOUNT SAN GIORGIO” tasty occasion to approach products and producers on a territory to discover! An oc-casion you cannot miss to combine a cultural excursion with the tastes of good food.

Mount San Giorgioworld HERITAGE

A destra, sopra, veduta dal Monte San Giorgio; al centro, vigneti di Meride;

sotto, esemplare di un fossile

On the right, above, view of Mount San Giorgio; in the middle, vineyards of Meride;

below an exempary of a fossil

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E’ Fleur Jaeggy la vincitrice del Premio 2011 della Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana. Il premio le è stato consegnato in riconoscimento della fama internazionale ottenuta grazie al suo tenace impegno in una scrittura intesa come arte del levare e come stru-mento di esplorazione di realtà inquietanti e essenziali. Durante la cerimonia di premiazione svoltasi il 14 settembre scorso a Milano, Lina Bolzoni, professore di letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha tenuto la laudatio, mentre l’attrice Elena Ghiaurov ha letto alcuni brani tratti dalle opere della premiata. Fleur Jaeggy, scrittrice d’origine svizzera residente a Mi-lano, è un’importante figura del panorama letterario contemporaneo. Dopo aver trascorso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza in vari collegi svizzeri, negli anni Sessanta si è trasferita in Italia, dapprima a Roma e poi a Milano, dove ha iniziato il suo percorso artistico. Grande influen-za hanno avuto su di lei la scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann, con la quale è poi diventata intima amica, e Thomas Bernhard, uno tra i maggiori scrittori dell’epoca. Un significativo succes-so è arrivato con I beati anni del castigo, che ha vinto il premio Bagutta 1990. All’attività di narra-trice affianca quella di traduttrice e saggista. Ha inoltre scritto testi per il teatro e collaborato con musicisti quali Franco Battiato e Giuni Russo. Con questo premio a Fleur Jaeggy, la Fondazione si riallaccia a passate edizioni in cui sono stati premiati importanti scrittori e critici letterari, tra i quali Carlo Bo e Dante Isella. Ha inoltre voluto premiare gli sforzi della scrittrice che, grazie anche al proprio bilinguismo, ha saputo sormontare i confini di una singola cultura nazionale e contri-buire così allo sviluppo dei rapporti italo-svizzeri, accrescendo il comune patrimonio culturale.

La Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana è nata nel 1973, in occasione dei primi cento anni di BSI ed ha lo scopo di attribuire riconoscimenti in forma di premi in denaro a persone o enti che abbiano operato a favore dello sviluppo dei rapporti italo-svizzeri, contribuito a migliorare l'intesa e la comprensione tra i popoli di Svizzera e Italia o all'accrescimento del comune patrimonio culturale. In più di trent’anni, la Fondazione ha premiato importanti personalità e istituzioni attive in svariati ambiti culturali, politici e sociali. Fanno parte del Consiglio di Fondazione Marco Baggiolini (Presidente), Matilde Bonetti Soldati, Paolo De Santis, Valeria Galli, Giorgio Ghiringhelli, Paolo Grandi, Alfredo Gysi e Salvatore Veca.

Premio 2011 della

Vince la scrittrice Fleur Jaeggy

N E W S

foto ©Basso Cannarsa

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Fleur Jaeggy is the winner of the 2011 award of the Fondazione del Centenario della Banca della Sviz-zera Italiana. She earned the award in recognition of the international fame she attained thanks to her unwavering commitment to literature, understood as the art of removing and as an instrument to explore disquieting and essential realities. During the award ceremony, held in Milan on September 14, 2011 Lina Bolzoni, professor of Italian literature at the Scuola Normale Superiore of Pisa, made a speech in the winner's honour, while the actress Elena Ghiaurov read some excerpts from the award-winning works. Fleur Jaeggy, a Swiss writer living in Milan, is an important figure of the contemporary literary scene. After spending her childhood and adolescence in various colleges in Switzerland, in the Sixties she moved to Italy, first to Rome and then to Milan, where she began her artistic career. In Rome she met Ingeborg Bachmann, an Austrian writer who became a close friend, and Thomas Bernhard, one of the greatest writers of the time, who had a great influence on her. An important success was achieved with I beati anni del castigo, which won the 1990 Bagutta prize. A theatrical adaptation of the text was represented last year, directed by Luca Ronconi. Besides being a writer, she is also a translator and an essayist. She also wrote texts for the stage and collaborated with musicians such as Franco Battiato and Giuni Russo. With this award to Fleur Jaeggy, the Foundation refers back to previous editions, when the prize was assigned to major writers and literary critics, such as Carlo Bo and Dante Isella. It also wanted to reward the efforts of the writer who, thanks to her bilingualism, has been able to overcome the boundaries of a single national culture and contribute to the development of Italian-Swiss relations and to the expansion of the common cultural heritage.

The Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana (now BSI) was established in 1973 on the Bank’s 100th anniversary. Its aim is to bestow monetary recognition on people or institutions that have promoted the development of Italian-Swiss relations or improved understanding between the Swiss and Italian people or furthered the expansion of the common cultural heritage. In over 30 years, the Foundation has honoured important people and institutions operating in a variety of cultural, political and social arenas. The Council of the Foundation comprises Marco Baggiolini (Chairman), Matilde Bonetti Soldati, Paolo De Santis, Valeria Galli, Giorgio Ghiringhelli, Paolo Grandi, Alfredo Gysi and Salvatore Veca.

Fleur Jaeggy, vincitrice del Premio 2011 Fleur Jaggy, winner of the 2011 award

2011 Award of the Fondazionedel Centenario della Banca della Svizzera ItalianaThe winner is the writer Fleur Jaeggy

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T E R R I T O R I O

MEMORIAL ROOM CLAY REGAzzONI

Un PILOTAche fa STORIA

di Elisabetta Comeriofoto White Design Studio

Un luogo dove far rivivere il mito di un gran-de ed indimenticabile pilota. Questo l’obiet-tivo del “Memorial Room Clay Regazzoni”, inaugurato lunedì 5 settembre a Lugano alla presenza di diverse personalità: il sin-daco della città Giorgio Giudici, i consiglieri di Stato Marco Borradori e Paolo Beltrami-nelli, Philippe Boisonnat (segretario gene-rale Fondazione IRP), Giacomo Tansini (vice presidente Club Clay Regazzoni “Aiutiamo la Paraplegia”), Daniela Longinotti (Architet-

to del Memorial Room”), Cesare De Agostini (autore del libro “Clay Regazzoni "È sempre questione di cuore”, Giorgio Nada Editore) e Alessia Giorgetti Regazzoni, figlia di Clay. Un omaggio voluto e realizzato dalla famiglia del campione svizzero che, oltre alle straor-dinarie gesta sportive rimaste scolpite nella mente e negli occhi di tutti gli appassionati di motori e della Formula1, viene ricordato per le battaglie intraprese al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla paraplegia, vissuta

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Nella pagina precedente, interno del Memorial Room Clay Regazzoni; in questa pagina, 1. On. Giorgio Giudici, sindaco di Lugano; 2. On. Marco Borradori, consigliere di Stato; 3. On. Paolo Beltraminelli, consigliere di Stato; 4. Giacomo Tansini, presidente onorario Club Clay Regazzoni Aiutiamo la Paraplegia; 5. Philippe Boissonnas, segretario generale Fondazione Internazionale Ricerca in Paraplegia IRP con Carla Norghauer, presentatrice televisione TSI e presentatrice serata; 6. Cesare De Agostini, autore biografia "E' sempre questione di cuore", editore Giorgio Nada; 7. Giulio Borsari capo meccanico di Clay in Ferrari (con libro) e singor Levoni meccanico Ferrari

In the previous page, interior of Memorial Room Clay Regazzoni; in questa pagina, 1. On. Giorgio Giudici, mayor of Lugano; 2. On. Marco Borradori, State councillor ; 3. On. Paolo Beltraminelli, State councillor; 4. Giacomo Tansini, honorary president Club Clay Regazzoni Aiutiamo la Paraplegia; 5. Philippe Boissonnas, general secretary Fondazione Internazionale Ricerca in Paraplegia IRP with Carla Norghauer, TSI TV presenter and and presenter of the evening; 6. Cesare De Agostini, author of the biography "E' sempre questione di cuore", edited by Giorgio Nada; 7. Giulio Borsari head mechanic of Clay in Ferrari (with the libro) and Mr Levoni mechanic Ferrari

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in prima persona. Clay Regazzoni, costretto in sedia a rotelle dal 1980 in seguito ad un terribile incidente, si è dedicato concreta-mente all’inserimento dei disabili nella vita e nello sport, grazie anche ad un’associazione da lui stesso fondata. Il “Memorial Room” è nato per dare continuità al progetto di aiuto e di sostegno, al quale il pilota teneva mol-tissimo. Si tratta di un’iniziativa no profit, finalizzata a sostenere la ricerca e lo svilup-po nell’ambito della paraplegia attraverso la “Fondazione IRP” (Fondazione internaziona-le per la ricerca in paraplegia) e il “Club Clay Regazzoni Aiutiamo la paraplegia”. «È quello che vogliamo noi, ma è soprattutto quello che avrebbe voluto Clay» afferma Alessia

Regazzoni, promotrice del “Memorial Room” dedicato a suo papà. «Abbiamo allestito que-sta stanza dei ricordi per ripercorrere la vita di Clay e ricordare  il campione, ma soprattutto l’uomo che ha  creduto fermamente nell’ab-battimento delle barriere architettoniche, dedicando il suo impegno per liberare i gio-vani e meno giovani dal loro handicap, non solo per inserirli nella vita quotidiana, ma cer-cando di stimolare l’importanza degli investi-menti nella ricerca in modo da abbandonare definitivamente la sedia a rotelle. Clay non ci ha mai fatto pesare la sua infermità, non si è mai lamentato, era sempre contento di ripar-tire  per nuove sfide: questa forza era in lui e per questo era un campione».

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A place where the myth of a great pilot is ce-lebrated. This is the purpose of the “Memo-rial Room Clay Regazzoni”, inaugurated on 5th September in Lugano. A homage wan-ted and realized by the family of the Swiss champion who, besides the extraordinary sports results that everybody who loves cars remember of, is also famous for the battles he undertook in order to sensitize the public opinion on the paraplegia. Clay Regazzoni,

MEMORIAL ROOM CLAY REGAzzONI

The HISTORY of a CHAMPION

Sopra, da sinistra, Marco Caputo, Alessia Regazzoni-Giorgetti, Mariapia Regazzoni, Carlo Uboldi Evergreen Jazz Trio, Luca Giorgetti, Cesare Pizzetti; a lato, Lorenzo Vanini al pianoforte

foto © Gianangelo Uboldi

Above, from the left, Marco Caputo, Alessia Regazzoni-Giorgetti, Mariapia Regazzoni, Carlo Uboldi Evergreen Jazz Trio, Luca Giorgetti, Cesare Pizzetti;

on the side, Lorenzo Vanini at the piano

forced on a wheelchair since 1980 after a terrible accident, dedicated himself to intro-duce disabled persons in life and in sport, thanks also to the association he founded. The project “Memorial Room” was born to give continuity to the project of help and support, that was really important for him. It is a nonprofit initiative which supports research and development in paraplegia through the “Foundation IRP” (internatio-

nal research on paraplegia) and the “Club Clay Regazzoni Aiutiamo la paraplegia” (Club Clay Regazzoni let’s help the para-plegia). «We set this room of memories to go back to the life of Clay and to remember the champion, but above all the man who believed in the demolition of the architec-tural barriers devoting his commitment to free young people and older people from their handicap».

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E V E N T I

Il CINEMAsotto le STELLE

di Guido Capizzi e Idapaola Sozzani foto © Festival del Film di Locarno

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Una città di cultura, Locarno, con un cuore pulsante, la piazza Grande che accoglie ottomila spettatori sotto l’enorme schermo, alto come un palazzo di otto piani. Cinefili esperti e occasionali spettatori si tro-vano per undici giorni sotto le stelle di una piccola città ticinese sulle rive del lago Maggiore, che all’inizio di agosto aggiunge il richiamo del Festival del Film, arrivato quest’anno alla 64^ edizione. E’ la più pre-stigiosa manifestazione dedicata al cinema della Svizzera ed è ormai considerata una tra le più importanti rassegne europee, con Cannes (in maggio), Venezia (in settembre) e Berlino (in febbraio). Locarno dà spazio ai giovani autori, provenienti da tutto il mondo, e a prestigiose retrospettive. Nella sua ormai lunga storia, il Festival del Film di Locar-no ha sostenuto il debutto del neorealismo italiano e della nouvelle vague francese. La manifestazione ha anche attraversato momenti cri-tici: nel 1970 la direzione artistica rassegnò all’improvviso le dimissio-ni. Sandro Bianconi e Freddy Buache (grande cinefilo svizzero) pensa-vano intensamente al ruolo sociale del cinema che doveva esprimersi nelle sale più che nelle piazze. Si deve in particolare a David Streiff (direttore artistico dal 1982 al 1991) e a Marco Müller (alla guida della rassegna dal 1992 al 2000) l’evoluzione della programmazione che ha portato Locarno all’attuale preminente posizione tra i festival cinema-

tografici internazionali. A dirigere l’evento dal 2010 è il francese Olivier Père che prosegue nel tentativo di mettere insieme, in un non sempre facile equilibrio, la qualità delle opere proiettate con la spettacolarità delle produzioni in circolazione. L’edizione 2011 ha visto il ritorno del-le major USA (Universal e Sony) e di grandi nomi del cinema d’autore, soprattutto francesi. A fondamento della manifestazione locarnese ci sono la linea della scoperta e il gusto della novità. La scelta della di-rezione artistica di limitare il numero dei film selezionati per garantire un’ottimale visibilità si è dimostrata vincente. In totale 20 lungome-traggi in competizione, 14 nel concorso cineasti del presente e 16 film in piazza Grande. Poi: retrospettiva dedicata a Vincent Minelli con la proiezione di “Un americano a Parigi” in piazza Grande, presente la protagonista Leslie Caron. Il Pardo d’onore è stato assegnato ad Abel Ferrara e sul megaschermo sono passate le prime immagini dell’ulti-mo film del regista americano “Last days on barth” con Willem Dafoe (il film è presente a Venezia 2011). Il premio al miglior produttore indi-pendente è andato a Mike Medavoy che ha partecipato al successo di film come “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman, “An-nie Hall” di Woody Allen, “Apocalypse now” di Francis Ford Coppola, “Balla coi lupi” di Kevin Costner. Il premio all’eccellenza Award Moet

Piazza Grande © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini

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& Chandom è stato attribuito a Isabelle Hup-pert e a Locarno sono stati proiettati 6 film della brava attrice francese: “La Merlettaia” di Claude Goretta, “Loulou” di Maurice Pialat, “Grazie per la cioccolata” di Claude Chabrol, “La pianista” di Michael Haneke con cui vinse per la seconda volta (la prima fu per la magi-strale interpretazione in “Violette Nozière”) il premio quale migliore attrice a Cannes, “Whi-te Material” di Claire Denise e “Villa Amalia” di Benoit Jacquot. La Huppert ha girato 7 film con Claude Chabrol, tra cui “Il buio nella men-te” che le valse il premio quale migliore attrice alla mostra di Venezia. Premiati anche Mauri-ce Pialat, Gerard Dépardieu e per la carriera Claudia Cardinale. La maggior parte dei film in competizione ha già un venditore internazio-nale, quindi li vedremo presto sugli schermi italiani. Festival sempre più elvetico con una lunga lista di produzioni in tutte le sessioni: nel concorso internazionale tre film, tra i quali

il Pardo d’oro “Abrir Puertas Y Ventanas” primo lungometraggio di Milagros Mumenthaleb, argentino che racconta la storia di tre giova-ni sorelle dopo la morte della nonna che le ha cresciute. Gli altri due film di produzione svizzera in concorso sono stati “Mangrove” di Julie Gilbert e Fréderic Choffat che racconta il destino di una donna al suo ritorno sulla costa sud del Pacifico e “Vol Spécial” di Fernand Me-laar, documentario sulla prigione di Frambois a Ginevra e in particolare sul trattamento riser-vato in Svizzera ai sans-papiers. Tra i cineasti del presente è stato proiettato “The Substan-ce”, documentario di Martin Witz dedicato al chimico svizzero Albert Liofmann inventore, suo malgrado, dell’LSD. L’Assemblea straordi-naria del Festival del film di Locarno, svolta al termine della rassegna, è servita alla Presiden-za e alla Direzione per fare un primo bilancio dell’edizione appena conclusa. Il Presidente Marco Solari ha espresso soddisfazione auspi-

cando che “la riuscita dell’edizione 2011 del Festival contribuisca a convincere sempre più la popolazione del Locarnese di avere le carte in regola per aspirare a diventare un centro d’eccellenza dell’audiovisivo”. Il Direttore ope-rativo Marco Cacciamognaga ha presentato le prime cifre di bilancio: 159'503 presenze contro le 148’436 del 2010 con l’ottima fre-quentazione di Piazza Grande (61’700 ingressi contro i 52’300 dell’anno scorso)”. Il Direttore artistico Olivier Père, che è stato responsabile della “Quinzaine des Réalisateurs” a Cannes e che da due anni è a Locarno, ha sottolineato che l’edizione 2011 è stata contrassegnata da buoni film d’autore, buone prime internazio-nali e buoni film evento cari alla piazza e si è dichiarato molto soddisfatto del successo di pubblico, stampa e addetti ai lavori. La pros-sima edizione del Festival del film di Locarno si terrà dall’1 all’11 agosto 2012. La macchina organizzativa è già in movimento.

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Locarno is a city of culture with a pulsating heart, the piazza Grande welcomes 8000 spectators under the huge screen, high as a building of 8 floors. For 11 days, expert and occasional filmgoers stay under the stars in a small city of Ticino on the shores of Lake Maggiore, the Film Festival starts at the beginning of August and this year it celebrates its 64th edi-tion. Since 2010 the event is directed by the French Olivier Père. For the edition 2011 the major USA (Universal and Sony) are back together with important names of the art cinema, above all French. 20 feature films are competing, 14 in the competition of present filmgoers and 16 in the piazza Grande. Then: retrospective dedicated to Vincent Minelli with the projec-tion “An American in Paris” in the piazza Grande, with the presence of the protagonist Leslie Caron. The Leopard of honor was assigned to Abel Ferrara. The prize for the best independent producer was given to Mike Medavoy. The prize for excellence Award Moet & Chandom was given to Isabelle Huppert and in Locarno 6 movies of the good French actress were projected. Also Maurice Pialat and Gerard Depardieu got two prizes and one prize for the career was given to Claudia Cardinale. The Festival

CINEMA under the STARSis more and more Swiss with a long list of productions in all the sessions: in the international contest three movies, among which the Gold Leopard “Abrir Puertas Y Ventanas” first feature film by the Argentinian Milagros Mumenthaleb, it is about the story of three young sisters after the death of their grandmother who grown them. The other two films of Swiss pro-duction were “Mangrove” by Julie Gilbert and Fréderic Choffat and “Vol Spécial” by Fernand Melaar. The President Marco Solari expressed his satisfaction for the event wishing that “the result of the edition 2011 of the Festival contributes to convince the population of Locarno that it has the potentials to become a center of excellence of the audiovisual sector”. The operative Director Marco Cacciamognaga showed the first positive figures of the budget. The artistic Director stressed the fact that the edi-tion 2011 was marked by good art films, good international premiere and good event films the public enjoyed and he expressed his satisfaction re-garding the success of public, press and experts. The organization is alre-ady working for the next edition of the Locarno Film Festival, held from 1st to 11th August 2012.

Nella pagina precedente, sopra, a sinistra, Kabir Bedi, attore © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; al centro, Forum: "The Cinema of Maurice Pialat". Gérard Depardieu, attore © Festival del Film di Locarno Pedrazzini; a destra, Leslie Caron, attrice © Festival del Film di Locarno / Ti-Press - Putzu. Sotto, a sinistra, Isabelle Huppert, attrice, Excellence Award Meöt&Chandon © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; al centro, Abel Ferrara, Pardo d'Onore Swisscom © Festival del Film di Locarno / Vanetti; a destra, Mike Medavoy, Premio Raimondo Rezzonico © Festival del Film di Locarno / Vanetti. In questa pagina, a sinistra, Claudia Cardinale, Pardo alla Carriera 2011 © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; a destra, Pardo d'Oro, "Abrir Puertas y Ventanas (Back to Stay)" di Milagros Mumenthaler © Festival del Film di Locarno / Vanetti

In the previous page, above, on the left, Kabir Bedi, actor © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; in the middle, Forum: "The Cinema of Maurice Pialat" Gérard Depardieu, actor © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; on the right, Leslie Caron, attrice © Festival del Film di Locarno / Ti-Press - Putzu. Below, on the left, Isabelle Huppert, actress, Excellence Award Meöt&Chandon © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; in the middle, Abel Ferrara, Pardo d'Onore Swisscom © Festival del Film di Locarno / Vanetti; on the right, Mike Medavoy, Premio Raimondo Rezzonico © Festival del Film di Locarno / Vanetti. In this page, on the left, Claudia Cardinale, Pardo alla Carriera 2011 © Festival del Film di Locarno / Pedrazzini; on the right, Pardo d'Oro, "Abrir Puertas y Ventanas (Back to Stay)" di Milagros Mumenthaler © Festival del Film di Locarno / Vanetti

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Il Primo Santo del XXI° sec. a Comodi Laura d'Incalcifoto Andrea Butti - Pozzoni

P E O P L E

DON LUIGI GUANELLA

Basta entrare nel duomo di Como o varcare la basilica di Sant'Abbondio per avvertire che il cielo non è poi così distante dalla terra e per intuire che la bellezza, a volte immediata e incantevole come la sugge-stione di un paesaggio che si riflette nelle acque del lago, evoca comunque dimensioni infinite, eterne. Le aspirazioni profonde dell'anima, tutt'altro che evanescenti e impalpabili, a Como rimbalzano dalle pietre, dai tesori artistici, dalle memorie chiuse negli archivi...e dai miracoli che i santi di ogni epoca con-tinuano a testimoniare oggi. Da Sant'Abbondio, vescovo lariano e protagonista circa 1500 anni fa del concilio di Calcedonia, che con il suo influsso spirituale e teologico segnò, ben oltre la vicenda locale, il destino della cultura occidentale, al beato Innocenzo XI, papa comasco della famiglia Odescalchi per il quale sono in corso le celebrazioni per il quarto centenario della nascita, a un Luigi Guanella, umile sa-cerdote nativo di Fraciscio (Campodolcino) che nell'Ottocento fu promotore di una pacifica rivoluzione sociale totalmente in linea con il Vangelo, la scia della santità ha continuato ad illuminare contesti ed esistenze. Proprio don Guanella, che ha attraversato giorni più vicini ai nostri e sarà proclamato santo da papa Benedetto XVI il prossimo 23 ottobre, suscita oggi particolare commozione e il desiderio di scoprire lo straordinario mondo di una carità senza confini. Un mondo sostenuto dalla Provvidenza divina che assegna un posto privilegiato agli ultimi, ai più fragili ed emarginati, accolti tutti come figli: si caratterizza così il carisma oggi presente attraverso le attività, le Case e i progetti sociali, realizzati ad ogni latitudine, del sacerdote che sulle orme di don Bosco avviò la sua opera prima a Pianello Lario e poi a Como dove morì nel 1915. «Il primo santo dell'epoca moderna della diocesi di Como», come lo ha de-finito il vescovo Diego Coletti, sembra consegnare al presente un'eredità da riscoprire e da alimentare, preziosa per affrontare le sfide più attuali. E non è il solo ad aver lasciato impronte indelebili e opere che hanno dato una fisionomia più umana alla convivenza sociale: sempre sfogliando la storia più vicina ai nostri giorni, spiccano, ad esempio, suor Giovannina Franchi , fondatrice dell'Ospedale Valduce, il beato Giovanni Battista Scalabrini che fu parroco di San Bartolomeo in Como e ancor oggi viene ricordato per le iniziative a sostegno dei migranti, la beata Chiara Bosatta che affiancò lo stesso don Guanella nell'avventura della carità.

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The deep aspirations of the soul are anything except evanescent and im-palpable and in Como bounce from the stones to the artistic treasures and from the archives…and to the miracles that the saints of every time keep on testifying today. From the bishop of Como, Sant’Abbondius, protagonist of the Council of Chalcedon about 1500 years ago, who marked a spiritual and theological influence in the destiny of the western culture, well over the local history, to the Blessed Innocent XI, Pope from Como of the Odescalchi family, celebrations for 400 years of his birth are now in progress, to Luigi Guanella, a humble priest born in Fraciscio (Campodolcino) who promoted a pacific social revolution following the Gospel in the 19th century, he continued and illuminated contexts and existences. Actually don Guanella, who lived closest to us, will be proclaimed saint on 23rd October 2011 by pope Benedict XVI, today it is particularly touching the desire to discover an extraordinary world made of infinite charity. A world supported by the divine Providence, in which

Nella pagina precedente e in queste, alcuni momenti della funzione religiosa al Santuario del Sacro Cuore "Opera Don Guanella - Como"

In the previous page and in these pages, some moments of the religious service at the Santuario del Sacro Cuore "Opera Don Guanella - Como"

The first Saint of the 21st century from Como

the “last”, the most fragile and marginalized will have a privileged place and they will be welcomed as children: this is the charisma present in the activi-ties, Houses and social projects of the priest, who followed the ideals of don Bosco and opened its first activity in Pianello Lario and then in Como, where he died in 1915. “The first saint of the modern time who is from the diocese of Como” as the bishop Diego Coletti defines him, it seems he has to deliver to the present days a heritage to discover and to foster, in order to face the most recent challenges. He is not the only one who left important signs and acti-vities which represents the social cohabitation in a more human way: thin-king of the present days, we have the example of sister Giovannina Franchi, founder of the Ospedale Valduce, blessed Giovanni Battista Scalabrini, priest of the church San Bartolomeo in Como, he is still mentioned for the initiatives to support the migrants, blessed Chiara Bosatta who helped don Guanella in his charity project.

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Strana storia quella del nome di questo riden-te e verde paese posto alle pendici delle col-line prealpine: doppio ed altisonante, deriva dal nome di un fiume che non c'é e da quel-lo di un antico casato nobiliare. Il fiume é il torrente Lura, ma non cercatelo a Lurago! Da secoli, dopo una sconvolgente alluvione, il torrente ha mutato il suo percorso lasciando scorrere nel suo letto, attraverso boschi ver-deggianti, le acque del torrente Bozzente. In quanto alla nobile famiglia dei Marinoni non esiste più l'antico castello, che venne distrut-to dai milanesi nel 1200, ma di cui i luraghesi conservano la memoria chiamando “castel-lo” l' ottocentesca villa Adele. Un paese da record quindi per la capacità di ricordare il proprio passato! Ma ciò che rende interes-sante la scoperta di questo borgo di duemila anime é la tradizione religiosa che lo fa unico ed affascinante: il culto di San Valentino. In-tendiamoci, non stiamo parlando del famoso e, suo malgrado molto commerciale, Santo patrono degli innamorati, ma di un Valentino martire a Roma, che chissà come e da chi, dal-le catacombe di Santa Priscilla fu trasportato proprio qui, per essere onorato e festeggia-to ogni anno alla fine d'agosto. Per lui tutto il paese si mobilita, organizzando una delle

LURAGO MARINONEDa 330 anni la Sagra di San Valentino

sagre più vivaci e ricche della zona, che vede il suo inizio con l'esposizione dell'urna del Santo alla devozione dei fedeli. Poi durante alcuni giorni si alternano momenti di allegria e cultura a momenti di preghiera e raccogli-mento. Il cuore dei festeggiamenti è la chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio, edificata nel XVII secolo su indicazione del Cardinale Borromeo sul sito di un antico oratorio. Quan-do si visitano i paesi del famoso triangolo in-dustriale europeo che comprende l'area lom-barda, è una sorpresa piacevole trovare storia , arte e soppratutto le tradizioni popolari più antiche ancora vive, grazie all'amore e alla passione degli abitanti. Altrettanto piacevole è la sorpresa di trovare ampie aree ricche di vegetazione e fauna in una delle zone italia-ne più antropizzate : Lurago Marinone infatti fa parte del Parco Pineta di Appiano Gentile, che nei decenni ha saputo conservare, se non incrementare, il paesaggio verde delle colline comasche. E' quindi con gioia che vi invitia-mo a percorrere i numerosi sentieri che, pe-netrando nella verde boscaglia, permettono, a pochi chilometri dalle rumorose città, di ap-prezzare la natura, così come in un lontano passato la conoscevano gli antichi luraghesi, nobili o contadini che fossero.

T E R R I T O R I O

di Renata Romanofoto Archivio Pro Loco di Lurago Marinone

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Above, the procession with the exposure of the holy relics of San Valentino

LURAGO MARINONEDa 330 anni la Sagra di San Valentino

The history of the name of this village located in front of the slopes of the pre alpine hills is strange: double and important, it comes from the name of a river that is not located here and from the name of a noble family. The river is the Lura, but don’t look for it in Lurago! Since some centuries, after a strong flood, the river chan-ged its way, leaving place to green woods and to the waters of the river Bozzente. Regarding the noble family Marinoni, the ancient castle no longer exists, it was destroyed by the Mila-nesi in the 13th century, but some of the locals still keep the memory of it and they call “castle” the villa Adele, dated back to the 19th century. What makes the discovery of this suburb inte-resting is the unique and fascinating religious

tradition: the cult of San Valentine, martyr in Rome, from the catacombs of Saint Priscilla he was transported here, to be honored and cele-brated every year at the end of August. For him the whole village is involved in one of the most vivacious and rich festivals of the area, which begins with the exposure of the urn of the Saint for the devotion of the believers. The center of the celebrations is the parish church dedica-ted to Saint George, built in the 17th century following the will of Cardinal Borromeo. Then there is the pleasant surprise of finding wide areas of vegetation and fauna, which belong to the Park of Appiano Gentile, actually during the centuries it preserved and even increased the green landscapes of the hills of Como.

LURAGO MARINONEfor 330 years the Festival of San Valentino

Sopra, la processione con l'esposizione dell'urna di San Valentino

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Focus on è il titolo della sezione che Magic Lake ha deciso di dedicare alle nostre eccellenze imprenditoriali e non, capaci di migliorarsi con-tinuamente e che si impegnano in prima persona, attraverso il proprio lavoro, nella promozione del nostro territorio nel mondo.

Focus on is the title of the section that Magic Lake dedicated to the excel-lences, entrepreneurial and not, which are able to improve continuously and which with their work are personally committed in the promotion of our territory in the world.

"Le novità in materia bancaria""The new legislations on banking"

Silik, il tocco ricercato in un ambienteSilik, the researched touch of an environment

Security Transport, affidabilità e professionalitàSecurity Transport, reliability and professional competence

Giorgio Molteni, il violino la mia passioneGiorgio Molteni, the violin my passion

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F O C U S O N

Magic Lake

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202City Life apre le porte Tre-p&Tre-PiùCity Life opens the doors Tre-p&Tre-Più

Conosci il Chicco di felicita'?Do you know the Chicco di felicità?

Nuova sede matteograssi firmata Piero LissoniNew headquarters matteograssi signed by Piero Lissoni

"Imprese e Banche, il dovere di crescere insieme"“Enterprises and Banks, the duty to grow together"

Oak Industria Arredamenti: stile di elevata qualitàOak Industria Arredamenti: style of high quality

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CITY LIFE apre le por te TRE-P&TRE-Più Magic Lake

TRE-P&TRE-Più, azienda leader nel settore della progettazione e della realiz-zazione di porte e divisori per interni, è stata scelta come fornitore ufficiale del nuovo prestigioso progetto residenziale CityLife di Milano. Tale proget-to, che muterà perennemente la fisionomia della città di Milano, prevede complessivamente la realizzazione di tre torri progettate dai celebri archi-tetti Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, oltre a due zone residen-ziali di lusso. TRE-P&TRE-Più continua così la partecipazione come fornitore ai progetti più importanti dell’architettura e del design sia in Italia che nel resto del mondo. Il valore e la qualità del brand sono riconosciuti dal mondo dell’architettura grazie alla partecipazione di contract di alto livello, ma an-che per la stretta collaborazione di alcuni tra i più affermati architetti e desi-gner internazionali per la progettazione e la realizzazione dei suoi prodotti come Cini Boeri, Antonio Citterio e F.A. Porsche.160

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City L i fe opens the doors TRE-P&TRE-Più

TRE-P&TRE-PIU’, leader company in the sector of planning and realization of doors and interior partition walls, was chosen as the official supplier of the new prestigious residential project CityLife in Milan. This project, which is going to change the physiognomy of the city of Milan, foresees the realization of three towers, planned by the famous architects Zaha Hadid, Arata Isozaki and Daniel Libeskind and two luxury residential are-as. TRE-P&TRE-PIU’ continues its participation as a supplier of the most important projects of architecture and design both in Italy and in the rest of the world. The value and the quality of the brand are recognized in the world of architecture thanks to the participation of high level contract, but also thanks to the constant collaboration with some of the most af-firmed architects and international designers to plan and create products such as Cini Boeri, Antonio Citterio and F.A. Porsche.160

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Conosci i l CHICCO DI FELICITÀ? Magic Lake

E’ molto più di una graziosa medaglietta in metallo cromato, un vero simbolo per tutti coloro che vogliono essere vicini al mondo dei bam-bini. Il Chicco di Felicità si trova in tutti i Negozi Chicco in Italia a soli 3 euro. Un gesto concreto per aiutare tutti quei bimbi che ancora non hanno famiglia a trovarne una. Ad oggi sono oltre 47.000 le persone che già lo indossano. Per saperne di più e diventare Fans del Chicco collegati al sito www.chicco.com sezione solidarietà. Per festeggiare ricorrenze speciali quali Matrimonio, Battesimo o Cresima, sono nate le Bomboniere Chicco di Felicità, disponibili in visione presso i Negozi Chicco (tra cui Grandate) ed ordinabili al numero 02.98822359 o col-legandosi al sito www.aibi.it/bomboniere-solidali. Per Natale inoltre ogni azienda potrà sostenere la causa scegliendo di regalare ai propri dipendenti o clienti le pregiate confezioni alimentari ‘Auguri e Felicità’, prodotte da Il Paniere Serafini. Per maggiori informazioni www.aibi.it/natale. Indossa anche tu il Chicco di Felicità…più saremo, più riuscire-mo a fare!

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It is much more than a nice medal in chromed metal, a real symbol for those who want to be near to the children world. The Chicco di Felicità can be found in all the Chicco shops in Italy and it costs 3 Euro. A con-crete gesture to help all the children who don’t have a family to find one. Up to know more than 47.000 people are already wearing it. To know more about it and to become Fan of the Chicco, go to the web site www.chicco.com section charity. To celebrate special occasions, for example Wedding, Baptism or Confirmation, there are the Bombo-niere Chicco di Felicità, available at the Chicco shops (also in Granda-te) and can be ordered at the following number 0039.02.98822359 or at the following web site www.aibi.it/bomboniere-solidali. Moreover at Christmas every company can support the cause choosing to give to his employees and to his customers the valuable food gift ‘Auguri e Felicità’, produced by Il Paniere Serafini. For further information www.aibi.it/natale. Wear the Chicco di Felicità…the more we are, the more we can do!

Do you know the CHICCO DI FELICITÀ?

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Nuova sede mat teograssi f i rmata Piero Lissoni

In occasione dei suoi 130 anni di attività, matteograssi ha celebrato l'evento con l'apertura della nuova sede a Giussano. L'edificio, il cui progetto è stato affi-dato all’architetto Piero Lissoni, sorge su un’area di 20.000 mq di cui 11.000 sono dedicati alla produzione, 1000 sono stati destinati allo spazio showroom e infine 300 mq per la sala di posa. Sul fronte principale del complesso produttivo è stata edificata la spettacolare struttura degli uffici a cui sono stati dedicati 1600 mq. La nuova sede matteograssi è così in grado di riunire in un’unica area le quattro unità del gruppo. Per la realizzazione particolare attenzione è stata dedicata al rispetto ambientale; sono stati adottati infatti i più moderni sistemi di costruzione, prevedendo anche l’utilizzo di energie alternative tra cui pan-nelli fotovoltaici, che garantiranno all’azienda la piena autonomia energetica. Per la parte produttiva si è adottato un moderno sistema di prefabbricazione, mentre per la parte dei nuovi uffici l’intervento si configura come un grande “muro-quinta” in cls armato, da edificarsi in aderenza al complesso prefabbricato, sul quale sono montati, su tre livelli differenti, volumi aggettanti contenenti le diverse funzioni. Il complesso, che ha uno sviluppo longitudinale, non presenta su questo lato nessuna trasparenza, al contrario, nega qualsiasi collegamento visivo interno/esterno. Tutti i lati corti dei diversi corpi, viceversa, sono trattati con ampie vetrate trasparenti.

Magic Lake

foto Beppe Raso

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New headquarters matteograssi signed by Piero Lissoni

On the occasion of its 130 years of activity, matteograssi celebrated the event with the opening of the new center in Giussano. The project of the building was made by the architect Piero Lissoni, it is located on an area of 20.000 square meters of which 11.000 are devoted to the production, 1000 are devoted to the showroom and finally 300 are devoted to the laying room. On the main front of the productive building was built a spectacular structure for the offices (1600 square meters). The new headquarters of matteograssi aim at joining the four unities of the group. For the realization, a particular attention was given to the environmental aspect, actually the most modern system of constructions had been adopted together with the use of alternative ener-gies, for example photovoltaic panels, which grant the full energetic autonomy to the company. For the productive area a modern system of prefabrica-tion was adopted, while for the part of the new offices, the intervention is of a big “wall” in reinforced concrete, to build in adherence to the prefabricated complex, on which there are three different levels with projecting volumes with different functions. The complex has a longitudinal development, it doesn't present any transparency on this side, on the contrary it denies any internal/external visual connection. All the short sides of the different bodies are, vice versa, treated with wide transparent glass doors.

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“ Imprese e Banche, i l dovere di crescere insieme”

“Imprese e Banche, il dovere di crescere insieme” è il titolo del Convegno organizzato dal Gruppo Bancario Credito Valtellinese a Lecco, in data 11 maggio, e a Como, il 9 giugno. La rivista Magic Lake ha seguito l’appun-tamento comasco che ha visto come relatori Angelomaria Palma (Presi-dente Fondazione Gruppo Credito Valtellinese), Alberto Quadrio Curzio (Presidente del Centro di Ricerche in analisi economica - Cranec dell’Uni-versità Cattolica e Vice Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei), Gian Maria Gros-Pietro (Ordinario di economia dell’impresa all’Università Luiss di Roma), Luciano Camagni (Condirettore generale Credito Valtelline-se), Ambrogio Taborelli (Presidente Confindustria Como). L’attenzione dei relatori è stata rivolta sull’importanza, per le PMI (piccole e medie imprese) italiane, di avere al proprio fianco istituti bancari territoriali che sappiano comprenderne le reali esigenze. Dopo un’attenta analisi delle PMI, dei li-miti e dei punti di forza, si è tornati ad affrontare la tematica relativa al rap-porto con le banche territoriali. Queste ultime, grazie allo stretto legame con il cliente e alla specifica professionalità, possono essere un prezioso partner per le PMI, assumendo un ruolo proattivo, non limitandosi perciò genericamente ad affidare il cliente, ma suggerendo le soluzioni finanzia-rie di ordine qualitativo più adeguate e convenienti. In questa logica è in-dispensabile che il livello di scambio informativo impresa – banca cresca in termini di dimensioni, qualità, organizzazione e trasparenza.

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“Enterpr ises and Banks, the duty to grow together”

“Enterprises and Banks, the duty to grow together” is the title of the Con-ference organized by the Bank Group Credito Valtellinese in Lecco, on 11th May and in Como, on 9th June. The magazine Magic Lake followed this event in Como, the speakers were Angelomaria Palma (President of Fondazione Gruppo Credito Valtellinese), Alberto Quadrio Curzio (President of the Research Center in economic analysis - Cranec at the Università Cattolica and Vice President of the national Academy of the Lincei), Gian Maria Gros-Pietro (Professor of enterprise economy at the University Luiss in Rome), Luciano Camagni (General Codirector of Cre-dito Valtellinese), Ambrogio Taborelli (President of Confindustria Como).The attention of the speakers was focused on the importance for the Italian SME (Small and Medium Enterprises) to have territorial bank in-stitutes at their sides, which can understand their real needs. After an accurate analysis of the SME, of the limits and of the points of strength, they talked of the relationship with the territorial banks. Thanks to their strong relationship with the customer and to their specific professional skills, they can be a precious partner for the SME having a proactive role and suggesting more appropriate and convenient qualitative financial solutions. Following this logic, it is necessary that the level of informa-tive exchange enterprise-bank grows in term of dimensions, quality, or-ganization and transparency.

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OAK Industr ia Arredamenti: sti le di elevata qual i tà

La Oak Industria Arredamenti è una delle azien-de più prestigiose e qualificate nella realizzazio-ne di mobili classici ed in stile di elevata qualità, realizzati secondo i dettami della scuola cantu-rina, famosa in tutto il mondo per la grande tra-dizione ebanistica. Negli anni, alla produzione di mobili classici si sono affiancate due ulteriori attività: Oak Contract e Oak Design. OAK Design nasce per soddisfare quelle aspettative di quali-tà, prestigio e lusso contemporaneo fino ad oggi poco esplorate dall’attuale panorama di offerte di arredamento. Un tipo di modernità che, oltre alla forma, cerca dei contenuti, distinguendosi

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da un’abbondante e anonima offerta di mobili moderni. Oak Contract è capace di soddisfare ogni esigenza, ogni desiderio e ogni capriccio del suo cliente. Gestisce con professionalità commesse d’arredamento qualificate e ricerca-te. Un’azienda in cui chi desidera avere il meglio sa di poterlo trovare e in cui le diverse declina-zioni del lusso si concretizzano in beni che rea-lizzano i vostri sogni. Dotata di un proprio ufficio progetti e di infrastrutture tecnologiche moder-ne, è oggi una delle più valide realtà del setto-re. L’organizzazione dell’operatività integrale è affidata a persone competenti, con esperienza,

consapevoli che il vero lusso oggi consiste anche nella possibilità di utilizzare il proprio tempo in modo efficiente, di poterlo dedicare alle attività che più si amano, evitando inutili sprechi ed at-tese. Oak propone ai propri clienti solo ciò che corrisponde alle loro aspettative, sia che si tratti di acquisti che coinvolgono un processo decisio-nale più elaborato, per i quali si procede dopo un attento e accurato briefing grazie al quale è pos-sibile selezionare solo ciò che soddisfa appieno le esigenze del cliente, sia che riguardi forniture a catalogo delle proprie collezioni Oak Classic e Oak Design.

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Oak Industr ia Arredamenti: sty le of high qual i t y

Oak Industria Arredamenti is one of the most prestigious and skilled companies for the pro-duction of high quality classical furniture, made according to the school of Cantù, fa-mous all over the world for its great furniture tradition. During the years, together with the production of classical pieces of furniture, two other activities were developed: Oak Contract and Oak Design. OAK Design was born to redi-scover the need of quality, prestigious and con-temporary luxury, that up to now were not so explored in the variety of the furniture offers. A kind of modernity that goes beyond the sha-

pe and looks for the contents, distinguishing itself from a large and anonymous offer of modern pieces of furniture. Oak Contract can meet any need, any desire and any request of its customers. Its professional skill can satisfy the most difficult and researched furniture re-quests. A company in which those who desire to get the best can have it and in which the different aspects of the luxury can be seen in goods that make your dreams come true. Its own project office and its modern technolo-gical infrastructures represent one of the best reality of this sector. The organization of the

integral organization is followed by a skilled staff, they know that the real luxury today is represented by the possibility to use the time in an efficient way and to dedicate it to the most beloved activities avoiding useless wa-stes. Oak proposes to its customers just what corresponds to their expectations, no matter if it deals with an elaborated decisional pro-cess, which implies an accurate and detailed briefing in order to select what fully satisfies the customer need or if it deals with products already part of the collections Oak Classic and Oak Design.

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"Le novità in mater ia bancar ia"

Lo scorso 20 maggio ha avuto luogo, presso la Sala Camino di Villa Gallia, la giornata di studi organizzata dallo Studio Legale dell’Avv. Federico Lerro, dedicata alle novità in materia bancaria. Il conve-gno ha registrato la partecipazione di alti funzionari delle principali banche che operano sul territorio comasco, consulenti finanziari e immobiliari, notai, avvocati e commercialisti. Le relazioni dell’Avv. Prof. Aurelio Gentili (Università Roma Tre) dell’Avv. Prof. Arturo Ma-niaci (Università Ca’ Foscari di Venezia), del Sostituto Procuratore della Repubblica di Monza Walter Mapelli e della Dott.ssa Silvano Bonomolo (responsabile crediti per la Lombardia di Unicredit Ban-ca), hanno permesso di svolgere un’ampia indagine sull’erogazio-ne del credito alla Piccola e Media Impresa alla luce delle nuove regole di Basilea III, tema di grande interesse e attualità, specie

per il territorio comasco che sta vivendo una vivace fase di rilancio imprenditoriale. La giornata, trascorsa in un clima di vivace appro-fondimento tecnico e culturale, è stata conclusa dai saluti dell’Avv. Prof. Giorgio De Nova dell’Università degli Studi di Milano, lumina-re del Diritto Civile italiano. La platea ha visto la presenza, tra gli al-tri, del Dott. Alessandro Lodolini, già Procuratore della Repubblica di Como, del Dott. Vito Febbraro, Giudice del Tribunale di Como, del Dott. Francesco Peronese notaio in Como, del Dott. Domenico Lerro già Prefetto di Como, e del Generale dell’Arma dei Carabinieri Vincenzo Cardiello. Al termine della giornata si è svolta una cena conviviale nelle sale di Villa Geno, che ha permesso agli ospiti di godere appieno delle bellezze paesaggistiche e gastronomiche del Lago di Como.

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"The new legislat ions on banking"

On 20th May 2011 it was held the day of studies organized by the Legal Office of the lawyer Federico Lerro at the Sala Camino in Villa Gallia, it was dedicated to the new legislations on banking. The conference registered the participation of high officials of the main banks that operate on the territory of Como, real estate ad-visors, notaries, lawyers and chartered accountants. The reports of the lawyer Prof. Aurelio Gentili (Università Roma Tre) of the lawyer Prof. Arturo Maniaci (Università Ca’ Foscari of Venezia), of the District Attoney’s Assistant of Monza Walter Mapelli and of Silvano Bonomolo (responsible for credits for the Lombardy re-gion of Unicredit Banca) allowed the development of an ample investigation on the disbursement of the credit for the small and medium enterprises after the new rules of Basilea III, subject of

great interest and actuality, above all in the territory of Como, which is experiencing a vivacious phase of entrepreneurial revi-val. They spent their day in a climate of vivacious technical and cultural examination that ended with the regards of the lawyer Prof. Giorgio De Nova of the Università degli Studi of Milan, lumi-nary of the Italian Civil Law. Among the public there were Ales-sandro Lodolini, former State Prosecutor of Como, Vito Febbraro, Judge of the Court of Como, Francesco Peronese, notary of Como, Domenico Lerro, former Prefect of Como and of the General of the Carabinieri Vincenzo Cardiello. The day ended with a convivial dinner in the rooms of Villa Geno, so that the guests could enjoy the beautiful landscape and the gastronomic specialties of Lake Como.

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Sil ik, i l tocco r icercato in un ambiente

Nell’era della globalizzazione e della serialità, c’è chi ha scelto di ricer-care il bello, l’unicità e l’eccellenza, lavorando nel solco di una tradizio-ne che da sempre, nei suoi esiti più alti, fa coincidere l’eleganza forma-le con il pregio dei materiale e la cura dei dettagli. Attiva dal 1961 nel mondo dell’arredo classico, Silik propone da sempre le sue pregiate collezioni di mobili in stile , rivisitando i fasti di un passato che rivive nel moderno progetto dell' interior decor donando agli interni un fa-scino ineguagliabile. Silik offre un’ampia e raffinata gamma di consolle in stile, pezzi elegantissimi dal fascino discreto che riescono a dare un tocco ricercato a ogni ambiente. Tra queste, la consolle 119, proposta con delicati dettagli in finitura oro fiorentino antico o in foglia oro, è caratterizzata da due gambe finemente curvate. Il piano, direttamen-te agganciato al muro nella parte posteriore, può essere ricoperto con una lastra di pregiato marmo rosa Portogallo. L’importante consolle barocca 101 è impreziosita da una finitura dorata a foglia policromata con top in marmo persiano, mentre la consolle 115 è proposta con una finitura in foglia oro, sempre con top in marmo persiano.

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Sil ik, the researched touch of an environment

In an era of globalization and serial production, there are those who have chosen to seek out beauty, individuality, and excellence, following in the path of a transition that has always, in its highest form, successful-ly combined formal elegance with high quality materials and attention to detail. Operating in the field of classic furniture since 1961, Silik has al-ways proposed superior collections of period furniture. It draws from the splendors of times gone by, bringing them back to life in modern interior design projects for atmospheres of unrivaled glamour, thanks to the skil-ful ability of the most expert craftsmen. Silik offers a wide range of refined classic console tables. These pieces are extremely elegant, unobtrusively charming, and they enhance any room in which they are placed. One such console, 119, is available in antique Florentine gold or gold leaf finishes and features two intricately curving legs. The top of this console, which is directly fixed to the wall, can even come with a Portuguese marble top. The eye-catching Baroque console 101 is adorned with a gold leaf poly-chromed finish while console 115 features gold leaf finishing. Both are also available with a Persian marble top.

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Secur it y Transpor t, af f idabi l i tà e professional i tà

Nata più di dieci anni fa dall’esperienza ventennale del suo titolare, Michele Secchi, la Security Transport S.r.l. rappresenta oggi un’azienda di eccellenza nel panorama lariano. Molti sono i punti di forza di questa realtà: muovendo i primi passi con il “CHANGE OVER” Euro, specializzandosi nel ritiro del vecchio conio in tutto il nord Italia, è cresciuta in questi anni grazie all’ampliamento delle proprie potenzialità. Infatti, oggi, i servizi offerti spaziano dal trasporto di valori, alle attività di vigilanza come piantonamenti fissi, vigilanza diurna e notturna, scorte armate, oltre a tutti i servizi inerenti alla sicurezza, compresi il trattamento del denaro e la contazione. La posizione della sede, situata a pochi metri dalla dogana italo-svizzera, punto strategico per le operazioni di import/export, le consente di offrire assistenza e collaborazione ai propri clienti oltre che agli altri istituti di vigilanza che necessitano transitare nella Confederazione Elvetica. Valore aggiunto di questa agenzia è rappresentato dal personale, interamente composto da guardie particolari giurate, tutte re-golarmente armate e con pluriennale esperienza nel settore, con specifiche specializzazioni individuali. La Security Transport S.r.l. garantisce un servizio sia in Italia che all’estero, potendo vantare un parco veicolare composto da automezzi blindati, muniti di impianti satellitari ad alta tecnologia e con por-tate che variano da Kg. 250 a Kg. 3.000; per esigenze particolari si avvale di collaboratori che dispongono di autocarri in sicurezza con portata massima di Kg. 13.000. In questi anni, prestigiosi clienti hanno scelto di affidarsi alla Security Transport S.r.l.: istituti di credito, aziende orafe, network del settore e privati.

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Security Transpor t, rel iabil i ty and professional competence

Born more than 10 years ago from the 20 year experience of its owner, Michele Secchi, the Security Transport S.r.l. is an excellent company in the Como area now. It has many points of strength: it started its activity during the so called Euro “CHANGE OVER” and it specialized itself in the collection of the old mintage in the north of Italy and then it grew imple-menting its potentials. Actually, today, it offers different services, from the transport of valuable goods, to the activities of surveillance, such as steady stakeout, day and night surveillance, armed escort and all the services related to security, including handling of money and counting. The headquarters are located a few meters away from the Italian/Swiss border, a strategic position for the operations of Import/Export in order to offer assistance and collaboration to its Customers and to other Insti-tutes of Surveillance who need to transit in the Swiss Confederation. The added value of this agency is represented by the staff, which is entirely made of Special Security Guards, armed and with a long experience in this sector, with specific individual specializations. The Security Tran-sport S.r.l. guarantees its service in Italy and abroad, moreover it boasts a vehicular park made of armored means of transport with high techno-logy satellite plants and capacities which go from 250 Kg. to 3.000 Kg.; for any particular demand it collaborates with companies which have trucks with a maximum capacity of 13.000 Kg. In these years, prestigious clients chose Security Transport S.r.l.: credit institutes, goldsmith compa-nies, branch network and private.

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Giorgio Molteni: I l V IOLINO, la mia passione"

Brianzolo d’adozione, Giorgio Molteni ci racconta la sua favola, nata con il sogno di un bambino e diventata un viaggio ancora tutto da scoprire, grazie ad un amico insostituibile: il violino. Nato a Padova, ha compito i suoi studi presso il “Conservatorio G. Verdi”. Da dove nasce la scelta di Milano? «Il Conservatorio di Milano è il più grande istituto di formazione musicale in Italia: da ragazzino ho assistito a concerti memorabili nella Sala Verdi del Conservatorio. Ricordo che all’età di 10 anni rimasi stregato dal violinista Uto Ughi: il suo modo di affrontare il palco con grande energia e dignità, unita alla sua capacità comunicativa accese il mio entusiasmo. Dovevo suonare su quel palco anch’io! Ricordo ancora le battaglie che ho affrontato per conquistare il palco del Verdi: mi presentai ad un’audizione con una formazione musica-le insolita, un trio con violino, viola e…chitarra! (il “trio classico” prevede la presenza del violoncello al posto della chitarra). Vin-cemmo l’audizione guadagnandoci la possibilità di tenere diversi concerti, tra cui uno proprio in Sala Verdi». Come nasce, invece, la collaborazione con Cristina Molteni e con il Trio nato proprio presso il Conservatorio dove ha compiuto i suoi studi? «La for-tuna più grande che può avere uno studente di violino è avere una sorella pianista! Io e Cristina suoniamo insieme dall’età di 6 anni e devo dire che abbiamo un’intesa musicale profondissima: lei or-

mai capisce che sto accelerando, rallentando o “rubando” il tem-po musicale solo dal mio modo di respirare. In questo momento stiamo preparando un divertentissimo programma musicale, un viaggio attraverso emozione e nostalgia che non viene proposto al pubblico da troppo tempo…a Natale sarà pronto! Sul mio sito pubblicherò la data del debutto di questo concerto: www.giorgio-molteni.it. Il Trio Solista invece nasce in seno al Conservatorio di Milano nel 1999 quasi come provocazione: formato da violino, vio-la (Lorenzo Ravazzani) e chitarra (Enea Leone) rappresenta l’anello di congiunzione tra la musica classica e diverse espressioni artisti-che quali il fenomeno del tango di Astor Piazzolla, la musica del '900 e la sperimentazione teatrale. Dopo aver vinto l’audizione del Conservatorio di Milano ci siamo guadagnati l’appellativo di “Trio Solista del Conservatorio Verdi di Milano” oltre ad una nutrita se-rie di concerti. Da allora ci dedichiamo sia al repertorio classico (con brani di Beethoven, Carulli, Giuliani…) sia al repertorio che amiamo chiamare “di confine”, del Tango argentino d’autore (con brani soprattutto di Astor Piazzola, ma anche di autori contem-poranei che ci hanno dedicato diverse composizioni) ». Direttore didattico della “Nuova scuola di musica” di Cantù, ha fondato l’Orchestra Giovanile “Città di Cantù”, coinvolgendo giova-nissimi elementi provenienti dalle province di Como, Lecco,

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Giorgio Molteni: "The VIOLIN, my passion"

Moved to Brianza, Giorgio Molteni tells us his farytale, which started when he was a child and became a travel still to be discovered thanks to an irreplaceable friend: The violin. Born in Padua, you studied at the “Conservatory G.Verdi”. Why did you choose Milan? «The Conservatory in Milan is the greatest institute of mu-sical education in Italy: since I was a kid, I saw memorable concerts in the Sala Verdi of the Conservatory, in which I was fascinated by the violinist Uto Ughi and I thou-ght: I have to perform on that stage too! After some years, I took part to an audition with an unusual musical formation, a trio with a violin, a viola and a guitar. We won the audition and we got the chance to perform in different concerts, among which one in the Sala Verdi». How did the collaboration with Cristina Molteni and with the “Solo Trio of the Conservatory Verdi of Milan” born at the Conser-vatory start? «Cristina and I play together since we were 6 and I have to tell that we have a strong musical harmony. The Solo Trio instead was born in the Conservato-ry of Milan in 1999 like a “provocation”: formed by violin, viola (Lorenzo Ravazzani) and guitar (Enea Leone) it represents the ring of union between classical music and different artistic expressions». Didactic director of the “New school of music” of Cantù, you founded the Youth Orchestra “Città di Cantù”, involving young musicians coming from Como, Lecco, Varese and Canton Ticino. Tell us about this project. «The Youth Orchestra was born to give to young people between 6 and 16 years old the opportunity to face the great symphonic repertoi-re. The results are evident: 11 editions, an average of 100 participants every year, at least 4 concerts a year in different places in the province of Como and Milan».

Varese e Canton Ticino. Che riscontro ha ottenuto questo pro-getto? Quali sono i prossimi impegni in programma? «L’Orche-stra giovanile, fondata dalla Nuova Scuola di Musica di Cantù con la direzione artistica del M° Pierangelo Gelmini, nasce per dare la possibilità a ragazzi compresi tra i 6 ed i 16 anni di affrontare il grande repertorio sinfonico: durante il corso, che tradizionalmen-te si svolge prima dell’inizio delle scuole, vengono infatti eseguite le Sinfonie di Mozart, Beethoven, le danze ungheresi di Brahms, le ouvertures di importanti opere quali la Carmen di Bizet, il Fidelio di Beethoven…. Per dare loro la possibilità di eseguire i più impor-tanti brani della musica classica, ci siamo rivolti al mercato musica-le americano che, forte di una secolare esperienza, edita partiture facilitate. In America le orchestre giovanili sono “intelligentemen-te” numerose e vengono seguite con cura. Non è solo l’America ad intendere questa diffusione musicale nei giovanissimi, anche il Venezuela, la Corea, il Giappone e molti Paesi dell’Est hanno complessi giovanili. I risultati sono evidenti: 11 edizioni della ma-nifestazione, una media di 100 partecipanti ogni anno che quindi coinvolgono altrettante famiglie, almeno 4 concerti all’anno in di-verse località della Provincia di Como e Milano. Quest’anno, per l’undicesima edizione, terremo 6 concerti tra cui uno a Como pres-so la Villa Olmo».

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Angelo Pelloli, commodoro dello Yacht Club Como Mila Cvc, è l’icona della vela lariana e ol-tre. Comasco doc, classe 1927, Stella d’Oro Coni al Merito Sportivo, ha formato la sua cultura ma-rinara al Collegio Navale di Venezia ed è sempre stato affezionato al suo lago, entrando nel 1941 al Circolo della Vela Como, in qualità di socio stu-dente, ma non trascurando anche la sua passio-ne per il rugby nelle file del Rugby Como come

La stella D'OROdel LAGO DI COMO

terza linea - ala. Trovando il giusto equilibrio tra l’attività professionale e la pratica sportiva, dopo la seconda guerra mondiale, si è dato da fare per la promozione della vela sul lago di Como, isti-tuendo una sezione del circolo a Bellano e intra-prendendo la carriera agonistica che lo ha porta-to per ben tre volte a vestire la maglia azzurra. Nel 1950 a Napoli al campionato europeo Star come prodiere di Dario Salata. Nel 1951 vince il titolo

P E O P L E

di Gianfranco Casnatifoto Archivio Pelloli

ANGELO PELLOLI

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italiano universitario della classe Star sulla barca “Arlù”. La consacrazione arriva l’anno seguente con la partecipazione ai campionati del mondo ed europei Star a Cascais in Portogallo, dal 17 al 21 agosto 1952, nel ruolo di prodiere di Nanni Porro. Nel 1960 è alle Olimpiadi di Roma come giudice di regata del “percorso giallo” delle Star e degli F.D. sul mare di Napoli. Il nome di Angelo Pelloli è legato soprattutto alla sua felice intuizione di isti-tuire, il 21 maggio 1950, presso il Circolo della Vela Como la prima Scuola di Vela in Italia pubblica e ben organizzata. L’iniziativa ha successo e, nello

stesso anno, gli viene affidata dalla Federazione Italiana Vela (allora U.S.V.I.) la commissione nazio-nale Allievi della Classe Olimpia. Viene nominato anche vice segretario del 14° Distretto I.S.C.Y.R.A. per la Classe Star. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, ma la scuola continua a svolgere la sua funzione con l’impostazione originaria data da Pelloli: educare i giovani alla vita attraverso la disciplina dello sport e il rispetto dell’avversario. I primi allievi furono Sergio Cerofolini, Pietro Wiss, Pierluigi e Edoardo Pusterla, Miriam e Pinuccia Beltrami, Giancarlo Butti, diventato poi presiden-

te del CVC., direttore Angelo Pelloli, istruttori Sergio Ayala e Gianni Moschioni. Negli anni la scuola ha formato dirigenti, atleti e campioni. Su tutti il pluri iridato Roberto Spata (5 titoli mondiali, 3 europei, 14 italiani). Altri si sono di-stinti: Roberto Caresani, Giovanni Puntello, Vito Moschioni, Michele Modonesi, Paolo Brambilla, Lucia Del Vecchio. E i tecnici, Raffaele Ravaglia, c.t. della Classe Europa a Sidney 2000; Claudio Cairoli, tecnico dell’aerodinamica nel Team Bmw Oracle, che ha condiviso il successo della squa-dra in Coppa America.

Sopra, a sinistra, campionato europeo, categoria Star, 1950, Napoli; al centro, Nanni Porro e Angelo Pelloli;

a destra, campionato del mondo ed europeo, categoria Star, Cascais, Portogallo, 1952;

a lato, Olimpiadi, Napoli, 1960 (Pelloli secondo da sinistra)

Above, on the left, the European championship, Star category, 1950, Naples; in the middle, Nanni Porro

and Angelo Pelloli; on the right, world and European championship, Star category, Cascais, Portugal, 1952;

on the side, Olympic Games, Naples, 1960 (Pelloli is the second on the left)

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Angelo Pelloli, commodore of the Yacht Club Como Mila Cvc, is the symbol of sailing in Como and all over. Born in Como in 1927, Gold Star Coni for sports merit, he built his sea cul-ture at the Naval College in Venice and he has always been attached to his lake, entering in the Sailing Club of Como in 1941, as a part-ner student, without neglecting his passion for rugby, playing in Rugby Como as third line-wing. Finding a good balance between his professional activity and the sport, after the World War II he promoted sailing on Lake Como, founding a section of the club in Bel-lano and starting the competitive career wea-ring 3 times the Italian national jersey. In 1950 in Naples at the European Star championship as a bowman of Dario Salata. In 1951 he won the university title of the Star class on the boat “Arlù”. The consecration arrives the following

year with the participation to the world and European championships in Cascais in Por-tugal, from 17th to 21st August 1952, as a bowman of Nanni Porro. In 1960 he took part at the Olympic Games in Rome as a judge of regatta of the “yellow path” of the Star and of the F.D. on the sea of Naples. The name of An-gelo Pelloli is linked to his happy intuition of opening on 21st May 1950 the first public and well organized Sailing School in Italy at the Sailing Club of Como. It was a successful idea and in the same year, he got the national com-mission Students of the Olimpia Class by the Italian Sailing Federation. He also became vice secretary of the 14th District I.S.C.Y.R.A. for the Star Class. Since then a lot of water has flowed under the bridge, but the school still continues and follows the original organization given by Pelloli: to educate young people to life throu-

gh the discipline of sport and the respect of the opponent. The first scholars were Sergio Cerofolini, Pietro Wiss, Pierluigi and Edoardo Pusterla, Miriam and Pinuccia Beltrami, Gian-carlo Butti, who then became president of the Sailing Club of Como. Director Angelo Pelloli, instructors Sergio Ayala and Gianni Moschio-ni. In the years, the school formed managers, athletes and champions. One above the others is the champion Roberto Spata (5 world, 3 Eu-ropean, 14 Italian titles). Other athletes who distinguished themselves are: Roberto Caresa-ni, Giovanni Puntello, Vito Moschioni, Michele Modonesi, Paolo Brambilla, Lucia Del Vecchio. And the technicians: Raffaele Ravaglia, c.t. of the Europe Class in Sidney 2000; Claudio Cai-roli, aerodynamics technician in the Team Bmw Oracle, which shared the success of the team in the American Cup.

The gold STARof LAKE COMO

Sopra, consegna della Stella d'Oro da parte del CONI ad Angelo Pelloli

Above, the delivery of the Stella d'Oro to Angelo Pelloli by the CONI

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Centovent’anni sono un traguardo impor-tante per una società sportiva, ma festeggia-re questo traguardo con una qualificazione, anzi due, per le Olimpiadi di Londra 2012 è addirittura straordinario. Tutto questo è ac-caduto alla Canottieri Lario G.Sinigaglia 1891, che ai recenti Mondiali di Bled in Slovenia ha visto il suo equipaggio sociale, il due senza (barca con due vogatrici, un remo ciascuna, senza timoniere) di Claudia Wurzel e Sara Bertolasi ottenere il pass per i Giochi dei cin-que cerchi, una prima volta per il canottag-gio italiano. Un obiettivo raggiunto al termi-ne di una stagione esaltante, con titoli italiani vinti e sei atleti con il body della Nazionale per i Mondiali. La giovane Gaia Marzari è così arrivata all’argento nella categoria Under 23, Sabrina Noseda, campionessa del Mondo 2010 ha disputato due finali, Giulia Longatti una e Luca Varesano ha ottenuto il bronzo iridato nella speciale categoria per disabilità

di Paolo Annonifoto Archivio Canottieri Lario

L'OLIMPIADEper il compleanno

CANOTTIERI LARIO

A N N I V E R S A R I O

intellettive. Da cinque anni la Lario, che da venti vive una seconda giovinezza sotto la presidenza di Enzo Molteni, ha attivato infat-ti anche un progetto Adaptive Rowing, il ca-nottaggio per i disabili in collaborazione con scuole ed istituti della zona. La sezione Adap-tive della Lario, presieduta dal medico Pao-lo Tornari, conta oggi una ventina di iscritti. Tra gli atleti c’è appunto il canottiere azzur-ro Varesano, ospite dell’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio, già medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Indoor Rowing in Portogallo. Con lui, tra gli altri, Giovanni Tentori, atleta paraplegico che ha iniziato il suo percorso proprio alla Lario lo scorso anno, già convocato in azzurro e vicecam-pione italiano in carica nell’indoor, oltre che campione di Lombardia e Alberto Stucchi, atleta decisamente polivalente, visto che per il compleanno della Lario ha fatto un “salto” con il paracadute in tandem da 5mila metri.

Questo ciò che è accaduto a livello sportivo recentemente alla Lario, ma i 120 anni sono stati festeggiati pure con un concerto al Te-atro Sociale, una mostra nell’ex chiesa di San Francesco, un libro celebrativo e una serie di indimenticabili eventi. E non inganni la scritta sulla porta della sede di viale Puecher “ingresso riservato ai soci”. La Canottieri non è un club elitario, ma uno spaccato della cit-tà di Como, una parte indissolubile della sua storia. Un luogo senza tempo dove i valori sono rimasti negli anni quelli di uno sport puro e duro come l’andare a remi sul lago e dove l’imprenditore e l’operaio conversano amichevolmente dandosi del tu. Dove sono passate e sono tuttora iscritte intere famiglie, di generazione in generazione e dove ogni anno si festeggiano soci fedeli da settanta, sessanta e cinquant’anni. Con questo spirito la Canottieri oggi organizza corsi per bambi-ni, ragazzi, adulti e disabili aperti a tutti.

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per il compleanno

Le squadre giovanili, senior e disabili con i tecnici e i dirigenti della Lario sul trampolino razionalista realizzato da Gianni Mantero nel 1931

The youth, senior and disabled teams with the technicians and the managers of the Lario on the rationalist springboard by Gianni Mantero 1931

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Sopra, a sinistra, Sara Bertolasi (capovoga, la mora) e Claudia Wurzel (la bionda) su "due senza" ai Mondiali di Bled dove hanno ottenuto la qualificazione olimpica; a destra, la vicecampionessa del mondo 2011 Under 23, Gaia Marzari; a lato, da sinistra, Deborah Battagin, Eleonora Trivella, Sabrina Noseda (Lario) e Giulia Pollini (Cernobbio) campionesse del mondo 2010 sul quattro di coppia pesi leggeri Under 23; sotto, il "quattro senza" di Silvia Torsellini, Laura Basadonna, Veronica Paccagnella e Gaia Marzari (Lario) vicecampione del mondo under 23 2011

Above, on the left, Sara Bertolasi (stroke oar, dark hair) and Claudia Wurzel (fair hair) at the World Championship of Bled where they got the Olympic qualification; on the right, the Under 23 world vice-champion 2011, Gaia Marzari; on the side, on the left, Deborah Battagin, Eleonora Trivella, Sabrina Noseda (Lario) and Giulia Pollini (Cernobbio) world champions 2010 on four of couple light weights Under 23; below, Silvia Torsellini, Laura Basadonna, Veronica Paccagnella and Gaia Marzari (Lario) world vice-champions under 23 2011

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The Lario is also the most ancient rowing club of Lake Como. The headquarters are located in viale Puecher, 6 in the sports district that the masters of Rationalism built in the ‘30ies. It was founded on 4th January 1891 and named after the oar champion Giuseppe Sinigaglia, who died in the Carso during World War I, the Lario celebrates 120 years of history this year. It is an important step and it is made extraordi-nary thanks to the qualification to the Olympic Games of London 2012 by Claudia Wurzel and Sara Bertolasi, it is the first time for the Italian rowing. To celebrate 120 years of the Lario the-re is also an exhibition in the former church of San Francesco, a concert in the Teatro Sociale and soon it is published a book to celebrate the anniversary.

A lato, sopra, Alberto Stucchi, atleta disabile della Canottieri Lario durante il salto con il paracadute per celebrare il 120° anniversario della società; al centro, da sinistra, Francesco Pianese (bronzo) e Luca Varesano oro ai regionali di Indoor Rowing 2011 per atleti con disabilità psichiche di Cernobbio; l'atleta paraplegico Giovanni Tentori premiato a Gavirate

On the side, above, Alberto Stucchi, disabled athlete of the Canottieri Lario during the jump with the parachute to celebrate the 120th anniversary of the club; in the middle, from the left, Francesco Pianese (bronze) and Luca Varesano gold at the regional championships of Indoor Rowing 2011 for athletes with psychic disabilities of Cernobbio; the parapleic athlete Giovanni Tentori who got the prize in Gavirate

The Olimpicfor the birthday

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E V E N T I

di Giovanni Malcottifoto Cristiana Casotti

GOLF E TURISMOper il futuro del LAGO DI COMO

A lato, gli organizzatori, le autorità e i vincitori del "Lago di Como Golf Tournament Italy"

On the side, the organizers, the authorities and the winners "Lago di Como Golf Tournament Italy"

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Alcuni giocatori sul green del Golf Club Villa d'Este

Some players on the green of the Golf Club Villa d'Este

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Anche il turismo non è uscito indenne dalla crisi che ha coinvolto mol-ti settori, ma le nicchie di prodotto hanno resistito - ed in alcuni casi migliorato - le performance delle destinazioni turistiche che si sono ben organizzate ad accogliere i propri ospiti. E’ il caso del golf che, in netta controtendenza, ha fatto registrare un lieve incremento, dei flussi di turisti verso il belpaese. Dall’estero sempre più appassionati stanno scoprendo quanto sia rilevante l’offerta italiana, la bellezza dei percorsi e dei paesaggi offerti. Il lago di Como si pone ai vertici di questa offerta turistica grazie alla presenza di campi e strutture di accoglienza di grande rilievo e charme. Partendo da questi presup-posti, è stato organizzato - nel luglio scorso - il primo educational per giornalisti e tour operator provenienti da tutta Europa, i quali hanno potuto osservare e conoscere le realtà golfistiche e ricettive del terri-torio. Chiediamo al Dr. Antonello Passera, che ha seguito da vicino la manifestazione, le sue impressioni su questo importante segmento turistico.Dr. Passera, quali potenzialità pensa possa esprimere il target dei golfisti all’interno del sistema turistico del lago di Como? «Il turismo golfistico e’ sicuramente una delle eccellenze del territorio non ancora del tutto sfruttate, anche a causa della carenza di circo-li dedicati esclusivamente al mercato turistico. Dal momento che gli stessi circoli privati sono disponibili ad investire insieme a noi opera-tori in questa fascia di mercato, dobbiamo superare con decisione la logica del country club e promuovere il settore, puntando alla realiz-zazione di veri e propri flussi del turismo golfistico che è in forte cre-scita. Dobbiamo comunicare al mercato che Il lago di Como, che è già

un’importante destinazione turistica, annovera anche un'eccellente offerta di campi sia in termini quantitativi che qualitativi; in un'ora di auto da Como si possono raggiungere oltre 20 golf course adatti a tutte le esigenze di gioco dei golfisti moderni». Pensa che questi eventi, rivolti agli operatori professionali, va-dano ripetuti nel tempo? «Sicuramente sì. Tutti gli operatori del territorio stanno lavorando in sinergia per migliorare l’offerta turistica da diffondere attraverso il mercato intermediato, quindi eventi di questa natura diventano un mezzo efficace per comunicare le nostre proposte». Ritiene che puntare ad ospitare, per il 2012, il più grande wor-kshop del mondo (International Golf Travel Market), sia un so-gno realmente a portata di mano per il comprensorio lariano? «Le promozioni che stiamo facendo sul mercato sono comunque tra-sversali al turismo. Il golf è una delle componenti sulle quali crediamo vadano costruite delle proposte concrete e sarebbe decisamente im-portante poter ospitare sul lago di Como l’evento IGTM, che si pone ai vertici delle manifestazioni del comparto golfistico. Si tratta di una manifestazione molto ambita da tutte le destinazioni del mondo ed il nostro territorio, che ha tutti i numeri per accoglierla, si è candidato ufficialmente per quella del 2012 e, se non fosse, saremmo felici co-munque di averla per il 2013. La data e la sede per il prossimo anno saranno rese note solo durante l'evento che si terrà in Turchia a no-vembre, dove saremo presenti con i nostri operatori turistici, uniti dal desiderio di raccogliere le richieste dei viaggiatori di ogni parte del mondo, per comunicare a tutti l’offerta turistica del Lago di Como».

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Tourism was hit by the world crisis too, but the product niches improved the performances of the tourist destinations. It is the case of golf, which registered a slight increase of the tourist flows in Italy. Lake Como is at the top of this tourist offer thanks to the presence of beautiful fields and facili-ties. Starting from these assumptions, it was organized the first educatio-nal for journalists and for European Tour Operators. We asked to Antonel-lo Passera his impressions on this important tourist segment. What are the potentials of the golf sector in the tourist system of Lake Como? «The golf tourism is for sure one of the excellences in our territory and it has not been completely developed yet, also because there is a lack in the clubs which are exclusively dedicated to the tourist market. The private clubs are available to invest with us on this market, we have to go behind the logic of the country club and we have to promote the sector in order to create real flows on the golf tourism which is growing. We have to com-municate to the market that Lake Como is already an important tourist destination with a very good offer of fields, regarding quality and quanti-ty; from Como in one hour by car you can reach more than 20 golf courses which satisfy all the needs of modern golfers». Do you think that these events, addressed to professional opera-

tors, can be repeated in the long term? «Yes, of course. All the operators in the territory are working together in order to improve the tourist offer to spread through the intermediate mar-ket, therefore this kind of events become an effective mean to communi-cate our proposals». In 2012 there is the most important workshop in the world, the In-ternational Golf Travel Market, do you think that this dream can come true for the territory of Como? «The promotions we are carrying on are transversal to tourism. Golf is one of the element on which we have to build concrete proposals and it would be very important to be able to have the event IGTM on Lake Como, it is considered to be at the top of the golf events. Everyone is interested in having IGTM and our territory is get organized to be among the selected destinations and it is supposed to be successful, it is offcially candidate for the one of 2012 and if it wouldn't be possible, we will anyway be happy to have it in 2013. The date and the destination for 2012 are not defined yet and they are mentioned during the event 2011, held in Turkey, in which our operators are taking part in order to collect the requests of the tra-vellers from all over the world and in order to propose the tourist offer of Lake Como».

GOLF AND TOURISM

for the future of LAKE COMO

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Un GREENdi giovani PROMESSE e PROFESSIONISTI

foto RedPoint Communication

S P O R T

Straordinario il successo riscosso, lo scorso 27 giugno, dalla Pro-Am Under 15/12, sponsorizzata per il terzo anno consecutivo da Petazzi Costruzioni Srl e Magic Lake come media partner. Ogni squadra era composta da un professionista regolarmente iscritto alla PGA e da un Under 15 o da un Under 12. Numerose le squadre partecipanti che si sono contese la vittoria di una gara, unica nel suo genere, su-gli splendidi fairway dell’ambito Golf Club di Menaggio. A conclusione di un' entusiasmante giornata di golf, una Club House gremita di persone ha ospitato la premiazione del torneo. Da sottolineare l’ot-tima prestazione di un giovane giocatore del Menaggio & Cadenabbia Golf Club che, con il proprio professionista, ha vinto la categoria Under 15.

17° PRO-AM UNDER 15/12

MAJOR SPONSOR

Extraordinary success on 27th June 2011, at the Pro-Am Under 15/12, sponsored by Petazzi Costruzioni Srl for the 3rd year and with Magic Lake as media partner. Every team was made of a Professional regular member of the PGA and of a Under 15 or of an Under 12. Numerous participating teams competed in a unique contest on the beautiful fairways of the Golf Club of Menaggio. At the end the Club House was full of people for the prize giving, which involved young people and promising players who succeeded in conquering the first places of the classification. To stress the great performance of a young player of the Menaggio and Cadenabbia Golf Club who won the category Under 15 together with his professional golfer.

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CLASSIFICA INDIVIDUALE PROFESSIONISTI

1° pro PARIMERITO: SOFFIETTI MARCO NAPOLEONI ALESSANDRO

3° CLASSIFICATO LATTANZI EMMANUELECLASSIFICA UNDER 151° SQUADRA LATTANZI EMMANUELE – VISDOMINI MATTEO 572° SQUADRA CASSE HERMANN – CONSONNI ARIBERTO 593° SQUADRA MARTINELLI MATTIA – PARIETTI CRISTINA 624° SQUADRA CAMERAN ALDO – BONIVARDO PAOLO 625° SQUADRA VERARDO MATTEO – VETRICINI MATTIA 64

CLASSIFICA UNDER 121° SQUADRA NAPOLEONI ALESSANDRO – RICCA CRISTIAN 622° SQUADRA SOFFIETTI MARCO – FERRARIS ANDREA 633° SQUADRA TORCHIO LUCA – GARRONE NICOLO’ 64

PREMI SPECIALI1° PUTTING GREEN UNDER 15 AUSTONI GIANCARLO1° PUTTING GREEN UNDER 12 SOLDATI TEODORO

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S P O R T

A Carimate (CO) si è tenuto anche quest'anno il prestigioso Dinacom Golf Contest nello splendido scenario del Golf Club comasco. Per l'intera gior-nata, circa duecento appassionati dell'aristocratico sport hanno potuto sfi-darsi sulle 18 buche in un clima di agonismo e sportività grazie all'impec-cabile organizzazione sponsorizzata da Dinacon concessionario Xerox. Dalle 7.45 della mattina, suddivisi in team da 4, i partecipanti hanno potuto cimentarsi sul "green" non solo "sbranando" le 18 buche, ma partecipando anche a competizioni parallele di "putting green" e "nearest to the pin", concorrendo a vincere l'ambito premio finale, che consisteva in una crocie-ra sul mar Mediterraneo. "Ho partecipato a molte gare, ma il Dinacon Golf Contest è sempre la più emozionante" commenta Marco, uno dei parteci-panti intervistato alla buca 18; complimento preso al balzo da Carlo Della Sala (Amministratore delegato Dinacom), che ha colto l'occasione per an-nunciare l'impegno ad organizzare il "contest" anche nel 2012.

Carimate (CO) This year by tradition was held the prestigious Dinacom GolfContest in the beautiful scenery of the Golf Club of Carimate. For the whole day, about 200 fans of this aristocratic sport competed on the 18 holes with competitiveness and sportsmanship thanks to the perfect organization sponsored by Dinacom, distributor of Xerox. From 7.45 am, divided into teams of 4, the participants experienced the “gre-en” not just in “tearing” the 18 holes, but also participating in parallel competitions of “putting green” and “nearest to the pin” to win the final prize, a cruise on the Mediterranean sea. “I took part in many competi-tions, but the Dinacom Golf Contest is still the most exciting one” says Marco, one of the participants interviewed at the hole 18; Carlo Della Sala (Managing Director of Dinacom) immediately took this compli-ment as an occasion to announce the commitment for the organization of the “contest” also in 2012.

DINACOM GOLF CONTESTGolf Club Carimate

foto Archivio Dinacom

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S P O R T

CARTORAMA GOLFINVITATIONAL

Giovedi 21 Luglio si e' svolta,  presso il circolo golf Villa d'Este, la terza edizione del "CARTORAMA GOLF INVITATIONAL" gara ad inviti organizzata dal Gruppo Cartorama. Il ristretto numero di invitati, raggruppati in 7 squadre da 4 gio-catori, si sono sfidati con la formula di gara Sell Press. La vittoria e' andata alla squadra 'arancione' formata da Caronni, Castelli, Feudatari e Motta. Alla gara e' seguita, dopo la premiazione, una simpatica cena alla quale hanno partecipato tutti i giocatori, molte gentili consorti ed un nutrito numero di invitati oltre a tutto lo staff dirigenziale di Gruppo Cartorama.

foto Renato Gaggio

On Thursday 21st July at the golf club Villa d'Este it was held the third edition of the "CARTORAMA GOLF INVITATIONAL" competition at invitation organized by Gruppo Cartorama. The small number of guests, divided into 7 teams of 4 players each, challenged with the competition formula Sell Press. The “orange” team with Caronni, Castelli, Feudatari and Motta won the competition. After the competition followed the prize giving a nice dinner for the participants with their wives and a many guests together with the managerial staff of Gruppo Cartorama.

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E V E N T I

Nel prestigioso Menaggio & Cadenabbia Golf Club, lo scorso 3 luglio, si è svolta la seconda edizione della gara il “Trofeo del Mattone”, spon-sorizzata dalla Petazzi Costruzioni Srl. Una bellissima giornata di sole ha fatto da cornice alla manifestazione: un centinaio di partecipanti erano attesi sul tee di partenza, tutti pronti a contendere con entu-siasmo l’ambito trofeo, molto particolare e significativo: una cazzuola d’argento. La cerimonia di premiazione ha visto la consegna dei premi ai vincitori direttamente dalle mani del Presidente del Golf Club Vitto-rio Roncoroni.

In the prestigious Menaggio & Cadenabbia Golf Club, on 3rd July 2011, it was held the second edition of the “Trophy of the Brick”, with the special sponsor Petazzi Constructions Srl. Another success! Hundred participants on the tee ready to compete for the coveted, particular and significant trophy: a silver trowel. During the awarding ceremony, the prizes were de-livered to the winners by the President of the Golf Club Vittorio Roncoroni.

CATEGORIA UNICA1° COPPIA NETTO Sillano Giorgio – Maddalena Niccolò 621° COPPIA LORDO Clerici Beatrice – Bandelli Alessandro 702° COPPIA NETTO Rescali Marco – Rescali Isabella 643° COPPIA NETTO Maffioli Enzo – Caraccio Nadia 64

PREMI SPECIALI1° COPPIA SENIOR Vitali Federico – Carminati Donatella 641° COPPIA LADY Mazzucchi Lucia – Pedraglio Rita 671° COPPIA JUNIOR Petazzi Giulia – Visdomini Matteo 741° COPPIA MISTA Colombo Claudio – Ballabio Raffaella 65

NEAREST TO THE PIN MASCHILE BUCA 3 Bordessa AndreaNEAREST TO THE PIN FEMMINILE BUCA 3 Clerici BeatriceNEAREST TO THE PIN MASCHILE BUCA 10 Petazzi EnricoDRIVING CONTEST MASCHILE BUCA 12 Bandelli AlessandroDRIVING CONTEST FEMMINILE BUCA 12 Formenti Alessandra

2° TROFEO DEL MATTONE LUGLIO 2011

La cazzuola d’argento, il premio del TrofeoThe silver trowel, the prize of the Trophy

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Il Golf fa(del)"Bene"

E V E N T I

"Golf e solidarieta' si sono incontrate nuovamente sabato 27 agosto 2011 in occasione della seconda Edizione del Domaso Golf Challenge "Trofeo Residence Domaso&SPA 2011". Grazie alla collaborazione fra la Proloco e l'amministrazione comunale di Domaso anche quest'anno si è ripetuto un evento golfistico unico sulle acque lariane. Due insoli-ti green galleggianti, posti nel meraviglioso lungolago di Domaso di fronte a Villa Camilla, sono stati i protagonisti di una cornice unica per una serata indimenticabile. Grossa novita' quest'anno sono state le fi-nali in notturna giocate con palline illuminate... che hanno dato luce ancora una volta alla beneficenza. Lo scorso anno l'evento e' servito a dare visibilita' alla collaborazione che stava nascendo fra AVIS Alto Lario ed ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), oggi l'obiet-tivo e' stato aiutare chi aiuta, infatti, il ricavato della manifestazione è andato' all' Associazione ONLUS "VADO AL MASSIMO" impegnata in opere missionarie in Peru' (informazioni su www.addottauntetto.com). Altra novita': la gara nella gara. Il vincitore del "Trofeo Residence Domaso&SPA" ha sfidato il vincitore del "Summer Golf&Beach" tenu-tosi a Porlezza lo scorso 14 agosto, per contendersi il "Trofeo Magic Lake", patrocinato dalla omonima rivista di Como.

"Golf and Charity” met again on Saturday 27th 2011 on the occasion of the second edition of Domaso Golf Challenge "Trofeo Recidence Domaso&SPA 2011". Thanks to the collaboration between the Proloco and the Town Administration of Domaso also this year this important golf event took place on Lake Como. Two unusual floating greens located along the lake shores of Domaso in front of Villa Camilla were the protagonists of a uni-que setting for an unforgettable evening. The big novelty of this year was to play the finals at night with illuminated balls….to give light to charity. Last year the event aimed at giving light to the collaboration which was born between AVIS Alto Lario and ADMO (Marrow Donor Association), today the goal is to help those who help, in fact, the money raised in this event are given to the Association ONLUS "VADO AL MASSIMO", involved in missionary projects in Peru (for further information www.addottaun-tetto.com). Other novelty: the competition in the competition. The winner of the "Trofeo Recidence Domaso&SPA 2011" challenged the winner of the "Summer Golf&Beach" held in Porlezza on 14th August 2011, to compete for the "Trophy Magic Lake", patronized by the magazine Magic Lake.

Domaso Golf Challenge

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ATP Tour Challenger Credito Valtellinese"Città di Como"

S P O R T

di Tennis Comofoto Elvira Pezzotti Photographer

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A lato, premiazione del I Open Femminile "Trofeo Bianchi Group", gara singolare femminile, Giulio Pini, presidente Tennis Como, Giulia Gabba,

Irina Smirnova e Mario Pittorelli, Bianchi Group

On the side, the price giving of women's single "Trofeo Bianchi Group", Giulio Pini, president Tennis Como,

Giulia Gabba, Irina Smirnova and Mario Pittorelli, Bianchi Group

A lato, premiazione della gara singolare maschile, Andreas Beck, Giulio Pini, Paolo Carobbio,

il vincitore Pablo Carreno-Busta

On the side, the price giving of the men's single, Andreas Beck, Giulio Pini, Paolo Carobbio,

the winner Pablo Carreno-Busta

La settima edizione del Challenger “Città di Como” Credito Valtellinese si è brillantemente conclusa con la vittoria, nel singolare maschile, dello spagnolo Pablo Carreno-Busta, classe 1990, che si è imposto in due set sul tedesco Andreas Beck (ex numero 33 al mondo) con punteggio di 6-4 7-6. Lo spagnolo, giovanissimo e di cui in futuro sentiremo senza dubbio parlare, ha comandato l’incontro ed è stato messo in difficoltà dal suo avversario solo alla fine del secondo set. Nella finale del torneo femminile, invece, si è imposta la russa Irina Smirnova, che ha battuto l’italiana Giulia Gabba con il punteggio di 6-1 6-4. Nel doppio, invece, in un epilogo tutto argentino, hanno vinto Federico Delboni e Renzo Oliva che hanno avuto la meglio contro i connazionali Martin Alund e Facundo Arguello (6-1 6-4). Al di là dei risultati agonistici, il bilancio della mani-festazione è stato estremamente positivo per la perfetta organizzazione, per la notevole partecipazione di pubblico e per la copertura mediatica. Tanto è vero che anche la pagella dell’ATP ha espresso una lunga serie di “eccellente” e questo per tutti è una grande soddisfazione. Il tennis Como, nella persona del Presidente Giulio Pini, ha espresso la certezza che anche il vincitore di quest’anno, raggiungerà gli alti livelli di classifica dei precedenti vincitori del torneo. Ora, l’intenzione degli organizzatori del Tennis Como è quella di portare il Torneo femminile Bianchi Group da Open a gara del circuito internazionale.

The seventh edition of the Challenger "Città di Como" Credito Valtellinese is brightly concluded with the victory, in the men’s single, of the Spanish Pablo Carreno-Busta, born in 1990, who won imposed in two sets vs German An-dreas Beck (former number 33 in the world) 6/4 7/6. The Spanish player is very young and he is supposed to become famous, dominated the match and he faced some difficulties just at the end of the second set. In the final of the women tournament instead the Russian Irina Smirnova won vs the Italian Giulia Gabba, 6/1 6/4. In the doubles, in-stead, in an Argentinian epilogue, Federico Delboni e Renzo Oliva won vs the countrymen Martin Alund e Facundo Arguello (6/1 6/4). A part from the results of the matches, the event was considered to be successful for the perfect organization and for the notable participation of the public as well as for the media interest. Also the report card of the ATP had a long list of “excellent” and for this reason everybody was very happy. Tennis Como, represented by the president Giulio Pini, expressed the certainty that also the winner of this year, will reach the top of the classifica-tion of the former winners of the tournament. Now, the intention of the organizers of Tennis Como is to have the Women Tournament Bianchi Group from Open to a competition of the international circuit.

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di Elisabetta Comeriofoto Carlo Pozzoni

S P O R T

Alla vigilia della consegna della rivista alla tipogra-fia, una grande serata ha dato ufficialmente inizio alla stagione 2011-2012 della Pallacanestro Bennet Cantù nella Sala delle Feste del Casinò di Campio-ne d’Italia. Una parata d’eccezione per i giocatori, vecchi e nuovi, guidati dal capitano Nicolas Maz-zarino, i tecnici e i dirigenti della squadra canturina che davanti a tanti appassionati hanno simbolica-mente dato il via ad un’avventura cestistica che quest’anno si svolgerà non solo sui campi italia-ni, ma anche in Europa, grazie alla straordinaria partecipazione all’Eurolega. Tra le più importanti

conferme spicca quella dell’allenatore, Andrea Trinchieri, che ha firmato un contratto triennale con la società canturina, dando un importante se-gnale di continuità che certamente i tifosi apprez-zeranno. Annunciato dallo speaker d’eccezione della serata, il giornalista di Sky, Flavio Tranquillo, ha preso la parola Paolo Cremascoli che ha voluto descrivere la Pallacanestro Bennet Cantù come “una grande famiglia”, sottolineando l’importan-za dei rapporti umani nella costruzione di una grande impresa. E’ stata poi la neo presidentessa Anna Cremascoli, la prima donna presidente di un

club nel massimo campionato di basket maschi-le, a fare gli “onori di casa”, ricordando il sogno vis-suto lo scorso anno e sottolineando l’importanza del sostegno di sponsor e tifosi per ripetere la grande impresa della passata stagione. Non po-teva mancare un ricordo del grande presidente Aldo Allievi che grazie alla sua passione e alla sua dedizione ha scritto capitoli di storia della squa-dra canturina. A chiusura della serata, i comici Teo Teocoli e Mario Lavezzi hanno intrattenuto, con uno spettacolo davvero esilarante e coinvolgen-te, gli ospiti presenti.

Bennet CantùLa NUOVA SQUADRA

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A great evening officially opened the season 2011-2012 of Pallacanestro Bennet Cantù in the Party Room of the Casinò of Campione d’Italia. An exceptional parade for the players, those who are already part of the team and the new ones, under the guidance of the captain Nicolas Mazzarino, for the technicians and the mana-gers of the team of Cantù, that in front of many fans and supporters symbolically opened a

basket adventure that this year takes place not just in the Italian gym, but also in the European ones, thanks to the extraordinary participation of the Eurolega. The new president, Anna Cre-mascoli, the first woman president of a men basketball club at the top level will do the ho-nours. At the end of the evening, the comics Teo Teocoli and Mario Lavezzi entertained the guests with an very funny and involving show.

Bennet Cantùthe NEW TEAM

A destra, Anna e Paolo Cremascoli;sotto, la nuova squadra

On the right, Anna and Paolo Cremascoli;below , the new team

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Sempre...

S P O R T

Gianluca Roda, 24 Hour of Spa 2011 – 1° posto

RODAfoto Archivio Roda

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Gianluca Roda, Porsche 997 GT3 R, Brands Hatch, International GT Open – 2° posto

RODAfoto Archivio Roda

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In CUCINA con DAVIDE LACCHINI

In the KITCHEN with DAVIDE LACCHINI

F O O D A N D D R I N K

di Davide Lacchinifoto Carlo Pozzoni

Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Ce-nobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il Ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como, Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collabo-ratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como.

Davide Lacchini was born in Como in 1961. Now he is Food and Beverage Manager, Chef and Gourmet Consultant at the Hotel Regina Olga and at the restaurant Cenobio. He worked for Ristorante Al musi-chiere, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; Ristorante Club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como, Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno, residence of the royal family of Saudi Arabia; Casino’ di Campio-ne d’Italia. Consultant and contributor of the book published by the Province of Como “Dal Lario alla Brianza” (From Lario to Brianza). Editorial consultant of the book “In cucina” (In the kitchen) printed by the Como Provincial Association of Chefs.

Si ringrazia il direttore, Massimo Abbati, e lo staff dell'Hotel Regina Olga di Cernobbio per la generosa disponibilità e concreta collaborazione.

FILETTI DI PESCE PERSICO DORATI CON TIMBALLO DI RISO FANTASIA E FUNGHI TRIFOLATI( dose x 6 p. )

350-400 G DI FILETTI DI PESCE PERSICO EQUIVA-LENTE A. 3-4 FILETTI A P.; 2 UOVA; 1 DL OLIO OLIVA; 60 G. DI BURRO 12 FOGLIE DI ERBA SALVIA; SALE E PEPE Q,B.; 300 G. DI PANGRATTATO; 180 G. DI FUN-GHI MISTI TRIFOLATI

Lavate i filetti di pesce persico con acqua fredda corrente, quindi tamponate con carta assorbente per cucina e asciugateli perfettamente. In un piat-to fondo sbattete le uova con poco sale e pepe. Passate i filetti di persico prima nell’uovo e poi nel pangrattato, coprendoli bene da entrambe le parti. In una padella fate fondere il burro con l’aggiunta di olio e delle foglie di salvia, unitevi i filetti di persico e rosolateli bene fino a venire dorati e ben croccan-ti. Con una paletta forata togliere i filetti e disporli sopra carta assorbente. Servirli subito ben caldi accompagnandoli in questo caso con il timballo di riso ed i funghi.

PER IL TIMBALLO PER 6 P.250 G DI RISO DI QUALITÀ NERO VENERE, ROSSO CAMARGUE, CARNAROLI ACQUERELLO

Lessate il riso in acqua leggermente salata poi fatelo saltare in padella con burro e salvia, quindi fate del-le porzioni monodose utilizzando degli stampini. Sfornate ed abbinate ai filetti di pesce persico.

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700 G. CIRCA DI CODE DI GAMBERETTI POSSIBIL-MENTE QUELLI ROSSI LIGURIA; 600 G. DI POMO-DORI PICCOLI PACHINO; 3 MAZZETTI DI RUCOLA SELVATICA; 1 ARANCIA BIONDA; 1 POMPELMO ROSA; 1 POMPELMO GIALLO; SALSA CITRONETTE (EMULSIONATE IL SUCCO DI 1 LIMONE CON 200 CC. DI OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA LIGURE ); SALE E PEPE Q.B.

Sgusciate le code di gamberetti e cuocetele breve-mente in acqua in ebollizione leggermente salata e precedentemente aromatizzata con un gambo di sedano, una cipolla, una carota e qualche bacca di coriandolo. Scolate e riponete i gamberetti in un contenitore ricoprendoli con la salsa citronette. Con i pomodori pachino fate dei piccoli spicchi (circa 4-5 per pomodoro). Con l’ausilio di un coltello ben affilato e specifico pelate a vivo gli agrumi ed estra-etene gli spicchi. Eliminate i gambi dalla rucola e ta-gliatela finemente. Disponete nel piatto a raggiera (foto) e condite con la citronette.

GAMBERETTI CON POMODORI PACHINO, RUCOLA E FILETTI DI AGRUMI( dose x 6 p. )

GILDED FILLETS OF PERCH FISH WITH A TIMBALE OF RICE AND MU-SHROOMS( to serve 6 )

PRAWNS WITH TOMATOES PACHI-NO, RUCOLA AND FILLETS OF CI-TRUS FRUITS( to serve 6 )

ABOUT 700G OF PRAWN TAILS POSSIBLY THE RED QUALITY OF LIGURIA; 600G OF SMALL TOMATOES PACHINO; 3 SMALL BUNDLES OF WILD RUCOLA; 1 YELLOW ORANGE ; 1 PINK GRAPEFRUIT; 1 YELLOW GRAPEFRUIT; CITRONETTE SAUCE (EMULSIFY THE JUI-CE OF 1 LEMON WITH 200CC OF EXTRA VIRGIN OLIVE OIL OF LIGURIA); SALT AND PEPPER

Shell the tails of prawns and shortly cook them in wa-ter in ebullition with salt and previously spiced with a stem of celery, an onion, a carrot and some coriander berries. Drain and put the prawns in a container, co-ver them with the citronette sauce. Cut the tomatoes pachino into small slices (about 4-5 for each tomato). With the aid of a well sharp knife shave the citrus fruits and extract the slices. Eliminate the stems of the rucola and cut it into small parts. Prepare the dish as in the photo and season with the citronette sauce.

TIMBALE TO SERVE 6250 G OF RICE QUALITY BLACK VENUS, RED CAMAR-GUE, CARNAROLI ACQUERELLO

Boil the rice in salty water and cook it in a pan with butter and sage, then make single portions using the shapes. Combine it with the fillets of perch fish.

350-400G OF FILLETS OF PERCH FISH; 2 EGGS; 1 DL OF OLIVE OIL ; 60 G OF BUTTER 12 LEAVES OF SAGESALT AND PEPPER ; 300 G OF BREAD CRUMBS; 180 G OF MIXED MUSHROOMS COOKED IN OIL WITH PAR-SLEY AND GARLIC

Wash the fillets of perch fish with current cold water, therefore dry them completely with absorbent paper for kitchen. In a soup plate beat the eggs with little salt and pepper. Pass the fillets of perch fish in the egg and then in the bread crumbs, covering them on both si-des. In a pan melt the butter and add the oil and the leaves of sage, then add the fillets of perch fish and brown them until they become gilded and well crisp.Remove the fillets with a perforated shovel and put them on an absorbent paper. Serve them warm to-gether with this timbale of rice and mushrooms.

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CURIOSITA’

“ RISO CARNAROLI ACQUERELLO “E’ un riso di qualità extra coltivato, raffinato e confe-zionato in Italia, in provincia di Vercelli nel comune di Livorno Ferrarsi, nella tenuta “La Colombara”. Nei 130 ettari della tenuta si coltiva il riso Carnaroli con sistemi biologici certificati, che si fondano su acqua di grande purezza. Di solito il riso, dopo la raccolta di ottobre, viene lavorato e messo sul mercato. Questa qualità di riso invece viene affinata come i vini importanti. E solo dopo circa 2-3 anni di insilaggio si inizia la lavorazione: decorticazione, pilatura, bramatura e cernita scartando più della metà del prodotto. Il risultato potete immagi-narvelo è un RISO RAFFINATISSIMO usato da alcuni dei più grandi cuochi al mondo per occasioni speciali e per clienti privilegiati.

It is an extra quality refined rice manufactured in Italy, in the province of Vercelli in the town of Livorno Ferrarsi by “La Colombara”. In the 130 hectares of the property the rice Carnaroli is cultivated with certified biological systems, which are based on very pure water. Usually after the har-vest of October, the rice is worked and put on the market. Instead this quality of rice is refined, like the important wines. Only after 2-3 years of ensilage the working of the product starts: hulling, husking and selection, discarding more than a half of the product. The result is the one of a VERY REFINED RICE used by some of the best chef in the world for special occasions or for privileged guests.

CARNAROLI ACQUERELLO WITH BLUEBERRIES AND PORCINI MU-SHROOMS( to serve 6 )

CARNAROLI ACQUERELLO CON MIRTILLI E FUNGHI PORCINI( dose x 6 p. )

360 G RISO ACQUERELLO CARNAROLI; 20 G. CI-POLLA; 100 CC VINO PROSECCO; 2 LT BRODO VE-GETALE; 180 G. FUNGHI PORCINI TRIFOLATI; 120 G MIRTILLI; 2 DL SUCCO DI MIRTILLO AL NATURALE; 30 G OLIO DI OLIVA; 40 G DI BURRO; 40 G DI PADA-NO GRATTUGIATO

In una casseruola stufate la cipolla finemente tri-tata in poco burro, tostate il riso e sfumate con il vino bianco. Con un cucchiaio di legno mescolate e, quando asciuga, versate poco alla volta il succo di mirtillo ed il brodo, entrambi liquidi e ben caldi, fino a coprire il riso, aggiungendone sempre poco alla volta, se necessario, per una cottura di circa 13 -15 minuti. A circa ¾ della cottura aggiungete i mir-tilli ed i funghi porcini precedentemente trifolati.Togliete il riso dal fuoco e con un cucchiaio di legno mantecate con burro, olio e padano grattugiato. Lasciate riposare un minuto e servite decorando con qualche mirtillo.

360 G OF RICE CARNAROLI ACQUERELLO ; 20 G OF ONION; 100CC OF PROSECCO WINE; 2 LT OF VEGE-TABLE BROTH; 180 G OF PORCINI MUSHROOMS CO-OKED IN OIL WITH PARSLEY AND GARLIC; 120G OF BLUEBERRIES; 2DL OF NATURAL BLUEBERRY JUICE ; 30 G OF OLIVE OIL; 40G OF BUTTER; 40G OF GRATED PARMESAN CHEESE

In a casserole elegantly stew the onion minced in little butter, toast the rice and add some white wine. Mix with a wood spoon and when it is dry, pour some blueberry juice and some broth, both have to be well warm, add few up to cover the rice and cook it for about 13-15 minutes. At around ¾ of the cooking add the blueberries and the porcini mushrooms cooked in oil with parsley and garlic. Remove the rice from the fire and with a wood spoon whip with butter, oil and grated parmesan cheese. Leave to rest for 1 minute and serve it decorated with some blueberries.

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