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26-3-2001 LA SANTA MADRE CHIESA È LA NUOVA E CELESTE GERUSALEMME, NON EDIFICATA DA MANO DI UOMINI, MA DALLO STESSO DIO; INGIOIELLATA CON TUTTI I DONI, FRUTTI E CARISMI DELLO SPIRITO SANTO CHE GESÙ INVIÒ A LEI DAL PADRE, IL GIORNO DI PENTECOSTE O sovranità dell’infinito Potere...! O eccel- lenza eccelsa e consustanziale della Famiglia Divina...! O splendore della magnificenza di Colui che È!; che, essendo e tenendo in sé, da sé e per sé, la sua stessa ragion d’essere, liberamente e volontariamente, in un’effusione della sua infi- nita volontà, vuole donarsi, pieno di compas- sione, di tenerezza e di amore in traboccamento di misericordia infinita, all’uomo; uomo, creato a sua immagine e somiglianza e secondo il suo eterno disegno, affinché lo viva qui in fede, e nel domani dell’eternità pos- sa arrivare a possederlo nello splendore eterno e consustanziale della sua stessa perfezione, ar- rivando ad essere santo con la santità dello stes- so Dio, figlio suo ed erede della sua gloria; 3 Il mistero della fede dato in sapienza amorosa" "Luce nella notte. Tratto dal libro: Fondatrice de L'Opera della Chiesa Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia Nihil obstat: Julio Sagredo Viña, Censore Madrid, 19-4-2005 Imprimatur: Joaquín Iniesta Calvo-Zataráin Vicario Generale © 2005 EDITORIAL ECO DE LA IGLESIA L’OPERA DELLA CHIESA ROMA - 00149 MADRID - 28006 Via Vigna due Torri, 90 C/. Velázquez, 88 Tel. 06.551.46.44 Tel. 91.435.41.45 E-mail: [email protected] www.loperadellachiesa.org www.clerus.org (Santa Sede : Congregazione per il Clero) ISBN: 84-86724-76-7 Deposito Legale: M. 21.218-2005 Stampa: Fareso, S. A. Paseo de la Dirección, 5. 28039 Madrid

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26-3-2001

LA SANTA MADRE CHIESA È LA NUOVA E CELESTE GERUSALEMME,NON EDIFICATA DA MANO DI UOMINI,

MA DALLO STESSO DIO;INGIOIELLATA CON TUTTI I DONI,

FRUTTI E CARISMI DELLO SPIRITO SANTOCHE GESÙ INVIÒ A LEI DAL PADRE,

IL GIORNO DI PENTECOSTE

O sovranità dell’infinito Potere...! O eccel-lenza eccelsa e consustanziale della FamigliaDivina...!

O splendore della magnificenza di Colui cheÈ!; che, essendo e tenendo in sé, da sé e persé, la sua stessa ragion d’essere, liberamente evolontariamente, in un’effusione della sua infi-nita volontà, vuole donarsi, pieno di compas-sione, di tenerezza e di amore in traboccamentodi misericordia infinita, all’uomo;

uomo, creato a sua immagine e somiglianzae secondo il suo eterno disegno, affinché loviva qui in fede, e nel domani dell’eternità pos-sa arrivare a possederlo nello splendore eternoe consustanziale della sua stessa perfezione, ar-rivando ad essere santo con la santità dello stes-so Dio, figlio suo ed erede della sua gloria;

3

Il mistero della fede dato in sapienza amorosa""Luce nella notte.

Tratto dal libro:

Fondatrice de L'Opera della Chiesa

Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

Nihil obstat: Julio Sagredo Viña,CensoreMadrid, 19-4-2005

Imprimatur: Joaquín Iniesta Calvo-ZataráinVicario Generale

© 2005 EDITORIAL ECO DE LA IGLESIA

L’OPERA DELLA CHIESA

ROMA - 00149 MADRID - 28006Via Vigna due Torri, 90 C/. Velázquez, 88Tel. 06.551.46.44 Tel. 91.435.41.45

E-mail: [email protected]

www.clerus.org (Santa Sede : Congregazione per il Clero)

ISBN: 84-86724-76-7Deposito Legale: M. 21.218-2005Stampa: Fareso, S. A.Paseo de la Dirección, 5. 28039 Madrid

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entrando così a partecipare della sua stessavita: guardarlo con i suoi Occhi, introdotto ne-gli Astri brillanti della sua Sapienza consustan-ziale e divina; cantargli, con la sua stessa Can-zone le sue infinite perfezioni nel concertomelodico del suo inedito, sublime e divino plu-rimo tasteggiare; e ardere nell’amore interco-municativo del Padre e del Figlio, lo SpiritoSanto: Bacio di amore inter-ridonativo del Padree del Figlio, baciandolo con la sua Bocca eamandolo con il suo fuoco amoroso in assa-poramento fruitivo del suo stesso gaudio e nel-l’ebbrezza divina e divinizzante della sua stes-sa divinità.

E a tal fine, mediante un portento insospet-tato e traboccante di compassione, di amore edi tenerezza verso l’umanità caduta, per la vo-lontà del Padre e sotto l’impulso dello SpiritoSanto, «il Verbo si fece Uomo e pose la sua di-mora tra noi»1.

E questo si è realizzato in un modo così me-raviglioso e soggiogante per la manifestazionedello splendore della gloria di Jahvè; che, me-diante l’unione della natura divina e della na-tura umana nella persona del Verbo, Dio pro-ruppe in cantici di inedite e divine melodieattraverso il suo unigenito Figlio Incarnato, Can-tore eterno delle sue inesauribili, ineffabili e in-finite perfezioni.

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1 Cfr. Gv 1, 14.

E Dio si è unito all’Uomo in nozze eterne inmodo così sublime e trascendente che il Figliodi Dio è tanto Dio quanto uomo e tanto uomoquanto Dio.

Mistero insondabile ed inimmaginabile, insperpero di doni eterni!; essendo Lui stesso ilDono che si consegna, il Santo che, dimoran-do con noi, pone il suo Santuario fra gli uo-mini, affinché l’uomo, rivolto verso di Lui, glirisponda in adorazione riverente di ridonazio-ne amorosa.

Segreto sorprendente! che è a noi manife-stato per l’infinito Potere di Colui che È nel mi-stero e attraverso il mistero dell’Incarnazione,pieno di doni eterni; nel quale e per il qualeDio si dice a noi in sillabazione divina ed uma-na nel suo idillio di amore, donandosi all’uma-nità caduta, che restaurò in uno sperpero amo-roso con il prezzo del suo sangue divino.

Mistero così pieno di compassione in tra-boccamento di amore misericordioso che, du-rante tutti i tempi, nel modo e nella maniera incui nel suo infinito pensiero volle e determinò,Jahvè, Colui che È, poté dire in compimentodelle sue promesse che sono eterne:

«Essi saranno il mio Popolo ed Io sarò il loroDio e abiterò con loro per sempre»2;

e la donazione di Dio all’uomo si è realiz-zata nel grembo purissimo della Vergine, lanuova Eva promessa da Dio ai nostri Proge-

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2 Ez 37, 27-28.

"La Santa Madre Chiesa è la Nuova e Celeste Gerusalemme..." Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

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nitori, che avrebbe schiacciato la testa del dra-go attraverso il Frutto del suo ventre benedet-to; il quale avrebbe tolto i peccati del mondo,liberandoci dalla morte e risuscitandoci ad unavita nuova.

O portento sublime del potere infinito diColui che si È!, nel quale, per l’unione iposta-tica della natura divina e della natura umananella persona del Verbo, Dio si unì con l’Uomoin matrimonio indissolubile ed eterno; in modoche il Figlio di Dio, fatto Uomo, era allo stes-so tempo il Figlio di Maria, Frutto della sua ver-ginità materna.

Per cui la Vergine che, dal tanto essere Vergi-ne, proruppe in Maternità, e Maternità divina!soltanto per opera e grazia dello Spirito Santo,diede alla luce l’Emmanuele promesso ai santiPadri e Patriarchi e annunciato dai santi Profetidell’Antico Testamento.

O Maternità, Maternità divina di Maria tantosublime quanto trascendente!, nella quale e perla quale Dio si dona a noi con cuore di Padre,mediante l’espressione del Verbo che geme at-traverso il pianto di un Bambino, e che san-guina in immolazione cruenta inchiodato ad unlegno tra il cielo e la terra; nell’abbraccio coe-terno e consustanziale dello Spirito Santo; peril Frutto del ventre benedetto della Vergine, ilFiglio unigenito di Dio, Incarnato...!

Il quale, essendo tanto uomo quanto Diosenza smettere di essere Dio, e tanto Dio quan-

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to uomo senza smettere di essere uomo, nellae per la pienezza del suo Sacerdozio, median-te il mistero della sua incarnazione, vita, mor-te e risurrezione, ci inserì in Lui come la vite itralci: Albero della Vita che sgorga dalle Sor-genti infinite della Divinità in effusione traboc-cante dei suoi torrenziali affluenti, così da po-ter esclamare: «Io sono la Fonte di acque vive,colui che ha sete venga a me e beva, chi hafame venga a me e mangi»3;

e spegne la sete di tutti coloro che ricorre-ranno a Lui, come alla Sorgente di acque vive,con lo scintillio luminoso dei fulgori dei suoieterni Astri: «Al risveglio mi sazierò della tuapresenza»4:

dello splendore dell’unigenito Figlio di Dio,Gesù Cristo suo Inviato, che, per il frutto dellasua redenzione sanguinante e gloriosa, trion-fante e vittoriosa in trofeo di conquista infinitadi gloria in amori eterni –giacché «nessuno haun amore più grande di chi dà la vita per i suoiamici»–, ci lavò dalla macchia dei nostri Proge-nitori, redimendoci dai nostri propri e persona-li peccati; vivificando, salvando e glorificandotutti coloro che vorranno avvalersi del frutto delsuo sangue sparso sull’ara della croce.

E Colui che tutto è e tutto può, «amando isuoi che erano nel mondo, li amò sino all’e-stremo e sino alla fine»5.

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3 Sal 35, 10; Gv 7, 37.4 Sal 16, 15.

5 Gv 13, 1.

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E per rimanere con noi sino alla consuma-zione dei tempi, fondò la sua Chiesa, affidan-dola agli Apostoli, discendenti di Israele, umiliPescatori di Galilea ed ai suoi Successori. Pro-messa compiuta di Dio tra gli uomini e depo-sitaria dei suoi piani eterni.

Chiesa santa, nuova Gerusalemme, edificatadalla e sopra la pietra angolare che è lo stessoCristo, sostenuta, mantenuta e perpetuata dallasua stessa divinità sulle Colonne degli Apostoli,e fondata sulla Roccia di Pietro;

resa contenitrice in perpetuazione del mi-stero dell’incarnazione, vita, morte e risurrezio-ne del Figlio di Dio fatto uomo; piena di frut-ti di vita eterna mediante la venuta dello SpiritoSanto promesso ed inviato dallo stesso Gesù:

«Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un al-tro Consolatore perché rimanga con voi, per-sempre.

Lo Spirito Santo, che il Padre manderà nelmio nome, Egli v'insegnerà ogni cosa e vi ri-corderà tutto ciò che vi ho detto... e vi guideràalla verità tutta intera.

Perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciòche ha udito, e vi annunzierà le cose future...Egli mi renderà testimonianza; e anche voi mirenderete testimonianza, perché siete stati conme fin dal principio»6.

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6 Gv 14, 16-17. 26; 16, 13; 15, 26-27.

E lo Spirito Santo, per l’effusione dei suoidoni, frutti e carismi e mediante l’impeto infi-nito e soggiogatore del suo fuoco divino, fecescoppiare gli Apostoli in parola viva che espri-me Dio.

I quali sotto il suo impulso irresistibile si lan-ciarono a manifestare i pensieri «occulti in Dioda tutti i secoli perché la multiforme sapienzadi Dio sia manifestata per mezzo della Chiesa»7;

compiendo il mandato di Gesù: «Andate pertutto il mondo e predicate il Vangelo ad ognicreatura. Colui che crederà e sarà battezzato,si salverà, ma colui che non crederà si con-dannerà»8.

E Gesù rende il suo nuovo popolo, nuovaSion, la Chiesa nascente, depositaria del miste-ro della riconciliazione di Dio con l’uomo e del-la restaurazione dell’umanità caduta; in unamaniera così meravigliosa, che rimase con essadurante tutti i tempi:

«Io sono con voi tutti i giorni sino alla finedel mondo»9.

E per il potere eccelso dello splendore del-la gloria di Jahvè, Gesù, in manifestazione dicome ci amava con amore infinito,

«Nella notte in cui veniva tradito, prese delpane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e dis-se: “Questo è il mio Corpo, che si consegna pervoi”.

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7 Ef 3, 9-10. 8 Mc 16, 15-16. 9 Mt 28, 20.

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Allo stesso modo, dopo aver cenato, preseanche il calice, dicendo: “Questo calice è lanuova alleanza nel mio Sangue; fate questoogni volta che ne bevete, in memoria di me”.

Ogni volta infatti che mangiate di questopane e bevete di questo calice, voi annunziatela morte del Signore, finché Egli venga»10;

rimanendo con noi durante tutti i tempi co-me Pane di vita e Bevanda di salvezza.

E siccome dov’è il Figlio è il Padre e loSpirito Santo, poiché il Figlio dimora semprenel seno del Padre ed entrambi sono uno nel-l’abbraccio coeterno e consustanziale dello Spi-rito Santo; nel rimanere Cristo con la sua Chiesae nella sua Chiesa, portò con sé il Padre e loSpirito Santo, rendendola Tempio vivo e Dimo-ra dell’Altissimo, Santuario di Dio con gli uo-mini, e Torrente delle eterne Sorgenti dell’ac-qua viva che zampilla fino alla Vita eterna, cheè l’Agnello immacolato e immolato che toglie ipeccati del mondo.

Per cui la Chiesa, Assemblea santa, nuovoPopolo di Dio, Sposa di Cristo, è ricolma e sa-tura di Divinità, coperta ed avvolta dalla bel-lezza dello stesso Dio, essendo la Gerusalemmerestaurata da Cristo ed edificata sulle dodiciColonne degli Apostoli; e che, come «torre for-tificata» e «città ben compatta»11, ha bisogno dicongregare sotto le sue mura uomini di ogni

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10 1 Cor 11, 23b-26. 11 Sal 60, 4; 121, 3.

tempo, popolo, razza e nazione, per farli vive-re, bevendo agli zampilli dell’acqua che sgorgaa fiotti dalle eterne Sorgenti, e che dal grembodel Padre, attraverso il costato aperto di Cristo,trabocca su tutta l’umanità.

Fiotti di acqua viva adagiati nel seno ampioe letificante della santa Madre Chiesa, nuova eceleste Gerusalemme, che è avvolta dalla Santitàdi Dio; Vergine, che partecipa della Verginità tra-scendente dell’Essere infinito; Sposa, immacola-ta e senza macchia, dell’Agnello.

Chiesa peregrina che, sotto l’ombra dell’On-nipotente, cammina lungo l’esilio di questa vitae ci conduce con piede fermo e passo valoro-so verso la Casa del Padre.

Ed è la luce nella notte che illumina le te-nebre di questo mondo, portandoci dietro disé, spinta come il carro di fuoco del profetaElia; e che per la forza dell’impeto dello SpiritoSanto nel passare della sua brezza amorosa, nelsuo volo veloce, ci innalza fino al possesso diColui che ci aspetta e ci chiama con voci infi-nite di suppliche inenarrabili, per introdurci nelfestino delle Nozze eterne; dove si trovano tut-ti coloro che hanno il sigillo imposto da Dio eche sono marcati sulle loro fronti con il sanguedell’Agnello, l’unico capace di aprire il libro deisette sigilli, rendendoci figli nel Figlio, coeredidella sua stessa gloria, per vivere, in compa-gnia di tutti i beati, la stessa vita che Dio vive.

Chiesa mia!, come sei bella...! Sei «giardinofiorito», Chiesa mia, Madre amata, «orto sigilla-

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to»12 e amoroso, che davanti alla bellezza deltuo volto, fai impazzire d’amore lo stesso Dio;Sposo divino, che tanto ti amò, che «ti unì inmatrimonio con Sé in giustizia ed amore»13, eche si ricrea in te come l’Amato più innamora-to, attratto all’odore dei tuoi profumi, poiché «ituoi amori sono più soavi del vino»14;

giacché sei inebriata dello stesso nettare del-la Divinità per effonderlo su tutti gli uomini edinebriarli e saturarli di questa stessa Divinità.

Chiesa mia...!, ma se ti contemplo così divi-na...!, così bella...!, così gagliarda...! e, cosìSignora!, che hai Dio stesso che, dimorando neltuo seno per il suo sposalizio eterno con te eaccattivato dalla bellezza del tuo volto, ti resesuo Santuario tra di noi, «costruito, non damano di uomini»15 ma dallo stesso Dio.

Ed Egli è la luce dei tuoi occhi mediante gliastri scintillanti e sapienziali della sua stessa di-vinità; e grazie a te e attraverso di te, Chiesamia, Chiesa amata, si dà a noi con cuore di Pa-dre, rendendoti espressione del Cantico infini-to del Verbo e bruciandoti nel fuoco soggioga-tore e letificante dello stesso Spirito Santo.

Perciò «le tue guance sono rosse come lamelagrana»16 ed i tuoi profumi «come l’un-guento di Aronne che si effondeva dalla sua

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12 Ct 4, 12.13 Os 20, 21.

14 Ct 1, 3.15 Eb 9, 24.

16 Ct 4, 3.

barba sino all’orlo delle sue vesti»17, imbeven-doti della sua infinita, trascendente ed eternaVerginità.

Chiesa mia...!, sei stata fregiata della tua co-rona di Regina, con quella con cui lo Sposo di-vino ti nobilitò il giorno delle tue Nozze;essendo lo stesso Cristo il Capo regale che cam-peggia, come bandiera di amore, sulle tue tem-pie di Madre; per ricolmare noi tutti dell’amo-re dello stesso Spirito Santo che ci innalza e cinobilita così divinamente, che ci fa seguirel’Agnello immacolato, con il coro delle vergini,dovunque Egli vada, sotto il tubare consustan-ziale e sacrosanto del suo passare amoroso.

Perciò Cristo, effondendosi in amori su di te,ti prese in Sposa, ungendoti con la pienezzadel suo Sacerdozio e rendendoti l’anfora pre-ziosa, piena e satura di Divinità, attraverso laquale lo stesso Dio si dà, si manifesta e si co-munica agli uomini dal tuo seno di Madre concuore di Padre, canzone di Verbo e amore diSpirito Santo.

Chiesa mia...!, come sei bella...! Avanza trion-fante, figlia di Gerusalemme, che non ci saràchi ti si metta innanzi!

Sei come un esercito in battaglia, disposta afar impazzire d’amore lo stesso Dio davanti allabellezza del tuo volto, alla gagliardia del tuo

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17 Sal 132, 2.

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potere e al rigoglio e alla bellezza della tua gio-ventù.

Sei santa con la Santità di Dio, vergine conla sua Verginità, regina con la sua Signoria, for-te con la sua Fortezza, bella con la sua Bellezza,divina e divinizzante con la stessa Divinità cheti satura, ti arricchisce e ti nobilita come laSposa dell’Agnello senza macchia;

il quale, immolato sull’ara della croce, av-volge la mia Chiesa Madre con un manto re-gale di sangue, affinché essa lo sparga in frut-to di redenzione per tutta la terra nella suamelodica canzone di Divinità, ricevuta dallostesso Seno di Dio attraverso la Canzone delVerbo, sotto il tubare carezzevole e l’impetodello Spirito Santo.

Il quale ti fa prorompere, Chiesa Madre, nuo-va Sion, in parola di fuoco, in cantico infinito,in ripetizione dei cantici che solo lo stesso Diosi può cantare nella profondità recondita, inti-ma e sacrosanta dell’arcano del suo SanctaSanctorum.

Dove Colui che È si sta essendo in sé, da sée per sé, la sua stessa ragion d’essere e la suastessa divinità, erompendo in Contemplazioneamorosa di Esplicazione canora di Amore eter-no, nell’abbraccio consustanziale, infinito e on-nicomprensivo dello Spirito Santo; e lo stessoDio si canta a noi per mezzo del Verbo in idil-lio di amore attraverso di te durante tutti i tem-pi, come ricapitolatrice del mistero sacrosantodella redenzione.

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Canta, Chiesa, la tua canzone! Non tacere,poiché la tua voce è dolce al palato di Dio,giacché è lo stesso Padre Colui che attraversoil tuo volto ci si mostra e ci si comunica permezzo della sua Parola infinita, il suo VerboIncarnato, in sillabazione amorosa di inedite econsustanziali melodie; e si lancia alla terra e ci innalza, attratti da Lui, sino al petto del-l’Altissimo a dimorare in intimità amorosa conla Famiglia Divina.

Chiesa mia...!, Chiesa Madre...!, Chiesa ama-ta...!, Chiesa santa...!, come e quanto ti amo!Giacché è lo stesso Dio chi in te dimora, Coluiche grazie a te, Chiesa Madre, e attraverso dite si comunica a noi in donazioni di idilli coe-terni di amore; allo stesso tempo in cui sei la-vata con il Sangue dell’Agnello che ti sposò conSé in nozze perpetue ed eterne.

Per cui, sotto lo splendore della tua gloria,ci si mostra e ci si consegna Cristo, e Questicrocifisso, che ci imbeve con il frutto della suaredenzione, bagnandoci con il suo Sangue di-vino; e così noi rimaniamo segnati sulle nostrefronti con il sigillo di Dio e dell’Agnello.

Chiesa mia, Madre amata...!, come ti fecegrande e bella Dio! nuova, eterna e celesteGerusalemme, perpetuazione delle donazionidell’Infinito e contenitrice del Dono eterno, cheimmolato come Vittima, si offre al Padre ognigiorno, in perpetuazione del suo Sacrificiocruento, nel Sacrificio incruento dell’Altare, per

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il perdono nella perpetuazione della remissio-ne dei peccati di tutti gli uomini, ed in ripara-zione infinita di tutti essi davanti alla Santità delDio tre volte Santo, offesa.

Chiesa mia, nuova e celeste Gerusalemme,Promessa compiuta di Dio ai nostri Padri, Abra-mo, Isacco e Giacobbe, e annunciata dai santiProfeti illuminati da Jahvè e sotto il fuoco el’impeto dello Spirito Santo; sei la perpetuazio-ne dell’unione di Dio con gli uomini, per il fat-to di essere il contenimento dei suoi misteri ineffusione di amori eterni, pieni di misericordia,tenerezza, compassione e amore.

Chiesa mia...!, come sei bella...! Come equanto ti amo...! Avanza trionfante, Figlia diGerusalemme, non tacere.

Poni le tue canzoni nella mia anima, le tuemelodie nel mio cuore, la tua tenerezza nel miopetto, le tue richieste nel mio spirito, e le tuelamentazioni nel più recondito del mio essere,affinché io ti proclami, Chiesa mia, Madre ama-ta, sotto la piccolezza del mio nulla e la me-schinità della mia miseria, nel modo in cui iopossa, nella melodia infinita del molteplice ta-steggiare della Divinità che, dalla tua altezza eattraverso il tuo Capo regale, cade fino allepiante dei tuoi piedi sopra la povertà della mialimitazione.

Lascia che io ti esprima nella tua bellezza eche prorompa in complimenti per te davanti alla

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contemplazione della mia anima delirante di te-nerezza e di amore per te, Chiesa Madre, Vergi-ne, Regina e Signora!; nuova Sion, Promessacompiuta di Dio tra gli uomini, depositaria deipiani dello stesso Dio, contenitrice «delle im-perscrutabili ricchezze di Cristo e del misteroocculto da tutti i secoli in Dio e manifestatoadesso ai suoi santi Apostoli e Profeti»18 che, inte e per te e attraverso la Liturgia ci vengonoeffusi in frutti di vita eterna dalle infinite e coe-terne Sorgenti per ricolmare noi tutti di Divinità.

Chiesa mia, Chiesa amata, come sei bella...!Quanto ti amo...!

❋ ❋ ❋

Ma, pur conoscendoti nello splendore dellasoggiogazione della tua gloria, nella sovranitàdel tuo splendore, nella maestà del tuo poteree nella bellezza della tua gioventù, per la ma-nifestazione dei misteri di Dio che sono effusisu di te dal suo infinito potere e traboccano at-traverso di te, sulla mia anima-Chiesa, dal tuoseno di Madre alla filiazione della mia picco-lezza in comunicazioni di amori eterni;

per il fatto di contenere in te tutto il miste-ro della Passione cruenta di Cristo, il drammaraccapricciante dell’immolazione sacrilega delSanto di Dio a causa dei peccati del mondo;

sopra il quale ricaddero tutte le nostre col-pe ed iniquità facendo morire il Giusto, Coluiche era la Santità infinita, la Luce dello Splen-

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18 Ef 3, 9. 5.

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dore divino, la Manifestazione in espressione diinfiniti cantici della gloria di Jahvè: «Così sfi-gurato era il suo aspetto che non sembrava es-sere quello di un uomo..., senza figura, senzabellezza; senza aspetto attraente, disprezzato edevitato dagli uomini, uomo di dolori..., che futrafitto per le nostre ribellioni e triturato per inostri crimini»19.

Chiesa mia, Chiesa santa, per il fatto di te-nere tutto questo contenuto nell’anfora della tuamaternità universale, per darci da bere fino asaziarci delle Fluenti Sorgenti di Colui che È,attraverso l’effusione del sangue dell’Agnello invittimazione di sacrificio immolante;

pur vedendoti e sapendoti così bella, nuovae celeste Gerusalemme, Promessa di Dio com-piuta, mia Chiesa amata, e pur conoscendo gliinfiniti disegni di Dio dal suo pensiero divinoprima di tutti i secoli ricadenti sul tuo seno diMadre;

ti ho dovuto pure contemplare che coprivi ituoi ricchi gioielli e lo splendore della tua glo-ria come con un manto nero; gettata a terra epiangente, ansimante e ricurva; e avvolta nellanube della confusione che ci invade;

poiché la mia anima è stata resa da Dio l’Ecominuta in ripetizione, non solo della tua bel-lezza e della tua infinita ricchezza per l’effu-sione della sua vita divina che così splendida-mente ti ingioiella e ti nobilita e attraverso la

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19 Is 52, 14 – 53, 5.

quale ci sono dati e manifestati i tesori occultiin Lui da tutti i tempi; ma pure l’Eco della tuatragedia, depositaria e perpetuatrice del miste-ro di Cristo, e Questi crocifisso.

« La Chiesa riversò le sue penenella mia anima addolorata,e mi avvolse con il suo mantoaumentando la mia agonia.

Mi disse le sue amarezze,quelle che nel suo petto aveva,coprendomi con la nubeche sopra di lei aleggiava.

La Chiesa si disse in “Eco”,lasciandomi sommersanell’asfissiante angosciadel suo petto repressa;

e mi disse i perchédi quanto la rendeva ombrosacon la confusione penanteche dovunque la avvolgeva.

La Chiesa pianse nella mia anima...Come mi fu amaro quel giorno! »

18-4-1975

Chiesa mia!, Chiesa santa...!, il giorno 30marzo 1959 mi sei stata presentata dallo stessoDio tutta vestita a lutto, che coprivi i tuoi ric-chi gioielli con un manto nero; con il tuo cuo-

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re straziato dai figli che se ne andarono dal tuoseno di Madre, «smarrendosi dietro ai greggidei suoi compagni»20.

I quali, molti di essi senza saperlo, lasciaro-no il tuo cuore di Madre straziato, con delle ca-verne aperte che non torneranno a chiudersi,se non con il ritorno di quei figli tuoi, cosìprofondamente e teneramente amati, al tuoseno sanguinante e dolente, che li aspetta, scru-tando in lontananza, come il padre del figlioprodigo, senza stancarsi.

Affinché riempiano i buchi che rimaserovuoti nel tuo seno di Madre e curino le feriteche nessuno potrà cicatrizzare se non loro, e lecaverne sanguinanti che non si chiuderanno senon con il riempimento di quei figli che, nel-l’andarsene, ti lasciarono piangendo, comeRachele, con gemiti, che sono inenarrabili, at-traverso lo Spirito Santo.

30-3-1959

«La Chiesa a lutto»(Frammenti)

« Ah, Chiesa mia...! Come ti vedo...! Sei a lut-to, Chiesa amata, per i tuoi figli [...]21 che se neandarono dalla Casa Paterna...

20

20 Ct 1, 7.21 Con questo segno si indica la soppressione di brani più

o meno ampi che non si ritiene opportuno pubblicaredurante la vita dell’autrice.

Ma..., come piange...! come piange la Chiesaper i suoi figli perduti...!

Chiesa mia, io ho bisogno di prorompere incomplimenti per te..., di cantare le tue glorie...!E soffoco nel tuo proprio pianto, straziata da-vanti al tuo penare angoscioso. Chiesa mia,come ti vedo...!

Che hai, Chiesa mia...? [...] Perché sei a lut-to? [...] Figlia di Gerusalemme, perché nonavanzi trionfante e vittoriosa...? Che hai, miaChiesa Madre...?:

Ti hanno strappato i tuoi figli dal tuo senomaterno e caldo-caldo...!! [...]

La Chiesa ha molti membri vivi che cantanoChiesa, che cantano Cristo. Ha nel suo seno diMadre moltitudini di anime, che essendo testi-moni con la loro vita e la loro parola, seguo-no «Cristo e Questi crocifisso»22; ed un numeroincontabile di esse offre la sua vita in immola-zione cruenta e incruenta per dare gloria a Dioe vita alle anime essendo semenzaio di Chiesa,consolazione per Cristo ed appoggio inamovi-bile per la stessa Chiesa. Ma oggi la Chiesa no-nostante ciò è triste e piangente perché ha del-le caverne aperte, aperte...!, aperte...!, che noncicatrizzano, a causa dei figli prodighi che sene andarono dal suo seno di Madre, e nessu-no le potrà chiudere se non essi con il ritornoalla Chiesa mia! Io lo vedo...! Io lo vedo...!

21

22 1 Cor 2, 2.

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Nessuno potrà occupare questo vuoto che essihanno lasciato nel seno della mia Madre Chiesa!Soltanto questi figli potranno riempire, chiude-re e cicatrizzare le ferite che hanno aperto conla loro dipartita, lasciando alla Chiesa delle ca-verne sanguinanti e doloranti, in attesa del ri-torno dei figli che se ne andarono dal suo senodi Madre!

[...] Se tu sei così bella, Chiesa mia...! se tuhai la Parola che esce cantando dal seno delPadre...!

Gioisci! Se tu sei feconda ed esci cantandonel Santo Padre la Parola silenziosa del senodel Padre, che è il Verbo...!

Perché sei così triste...? Se tu sei adorna edio ti vedo piena di gioielli...!:

Gioielli coperti con un manto di lutto...!! Ah,Chiesa, come sei a lutto...! [...]

Perché sei così triste, Chiesa...?: Piange scon-solata la dipartita dei suoi figli...!!, ed i figli chenon si trovano dentro il suo Ovile...! Li hannoportati via dal seno della mia Chiesa Madre...!

Per quanto guardo la mia Chiesa, la vedocon un velo nero..., come se fosse una donnaalla quale sono morti i suoi figli; ella copre isuoi gioielli con un manto di lutto...

Ed io sono a lutto con la mia Chiesa...! Nonso chi è morto... Stiamo cantando il Mementodei defunti... Siamo molto tristi la Chiesa ed io...!

22

La Chiesa serba la sua pena nel silenzio del-l’incomprensione...! La Chiesa sta sanguinandoin silenzio...! E mentre la Chiesa sta sangui-nando ed è straziata, molti dei membri dellaChiesa stanno cercando la felicità nelle cose ter-rene, invece di compenetrarsi nella Chiesa, dientrare nell’intimità della Chiesa partecipandodel suo dolore e della sua terribile e desolanteamarezza... »

Quanti figli che, in un modo o nell’altro, la-sciarono e lasciano la Chiesa sommersa, anne-gata e straziata nel silenzio raccapricciante, rab-brividente, straziante, drammatico e immolantedell’incomprensione...!

Alcuni perché non l’hanno mai conosciuta;altri perché, pur conoscendola, non la scopri-rono nello splendore della bellezza della suarealtà; ed altri, con minore o maggiore buonao cattiva volontà, che per la loro ostinazione,non vogliono riconoscere nel suo bel sem-biante, ricolmo e saturo di Divinità, il volto diCristo che, in essa e attraverso di essa si dà anoi con cuore di Padre e amore di Spirito Santo,in tutta e con tutta la sua Verità, come via checi conduce alla vita, essendo «la Gloria diIsraele e la Luce dei gentili»23.

E coloro che a tradimento in modo subdo-lo, come Giuda, cercano il momento di conse-

23

23 Cfr. Lc 2, 32.

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gnarla in mano ai suoi nemici; poiché sono lupirapaci che, mascherati, vestiti con pelle di pe-cora e di mite agnello, precipitosamente mac-chinano la maniera di sfigurarla e, persino sefosse possibile, di farla sparire.

Già allora diceva Gesù: «Guardatevi dai fal-si profeti che vengono da voi in veste di pe-core ma dentro sono lupi rapaci»24.

E San Paolo: «Io so che dopo la mia par-tenza entreranno fra di voi lupi rapaci, che nonrisparmieranno il gregge, e perfino di mezzo avoi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine per-verse per attirare discepoli dietro di sé»25.

Mentre molti dei figli della Chiesa e tra diloro pure del popolo consacrato, più o menoincoscientemente, invece di compenetrarsi nel-la Chiesa, di vivere della sua vita, di aiutarlanella sua missione e di consolarla nella sua tra-gedia, vivono cercando i piaceri di questo mon-do caduco, disinserendosi dal piano di Dio elasciando sola la Chiesa, straziata nel suo do-loroso e tristissimo abbandono di Getsemani.

Davanti a ciò il mio spirito lacerato e ango-sciato, come l’Eco delle sue poetiche, dramma-tiche e profetiche canzoni, esclama innalzato edansimante davanti al dolore sanguinante che in-vade ed annega la mia Chiesa santa, e all’in-

24

24 Mt 7, 15. 25 At 20, 29-30.

comprensione in cui la devo contemplare nelchiedere aiuto a me affinché la presenti davantia tutti gli uomini in tutta la sua bellezza conquanto lo stesso Dio perché lo manifesti mi co-munica, e questi, al guardarla, vedano il voltodi Dio in essa:

«Alzati, messaggera», Chiesa Madre, Chiesamia, «non tacere, tu che porti buone notizie aIsraele».

Tu che hai la Parola del Padre nel tuo senoper mostrarla agli uomini in idilli divini e uma-ni, e per riunirli dai cinque Continenti e farlivivere bevendo alle Sorgenti delle eterne Fontiper te e attraverso di te, come Sposa dell’Agnel-lo immacolato, coperta con il suo manto rega-le di Sangue, e satura e ricolma della sua divi-nità;

dàlla a tutti, intonando i tuoi inediti canticie attirandoli al tuo seno di Madre.

E così io non debba vederti avvolta con unmanto di lutto, così straziata e addolorata, e checopri i tuoi ricchi gioielli tutta vestita di nero.

« La mia Chiesa sta soffrendo senza lamentarsi,

la mia Chiesa è a lutto nel suo segreto,la mia Chiesa sta sanguinando nei suoi gemiti,e con un manto nero va coprendole caverne che i figli del suo cuore

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per incoscienza od orgoglio,nel suo seno, stanno aprendo.

Il Vicario di Cristo sta penando,ed il mio spirito, con lui, sta morendo.

La mia Chiesa con il Papa sta sanguinandoin un terribile, terrificante silenzio.Com’è triste la mia anima con la mia Chiesa!;con essa sono immersa nel suo silenzio.

Com’è ferita la mia Chiesa...!,com’è ferito il mio petto...!La mia Chiesa sta penandoe, con essa e con il Papa,il mio spirito, morendo! »

1-8-1968

Pure, Chiesa mia, il giorno 6 gennaio 1970,ho dovuto contemplarti gettata a terra e pian-gente, ansimante e ricurva, seduta sulla tua pie-tra, e che nuovamente, rivolta verso di me conil tuo volto stravolto e piangente, mi chiedeviaiuto...!

Davanti a ciò, la mia anima, a pezzi e ad-dolorata, piena di lamentazioni nel vedere cosìla mia Chiesa santa, prorompeva in lacrime delcuore ed esprimeva come poteva la prostrazio-ne in cui vedeva il Santo Tempio di Dio e ladimora dell’Altissimo sulla terra, la mia santaMadre Chiesa:

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6-1-1970

«La Chiesa gettata a terra»(Frammenti)

« Dov’è Dio nei cuori degli uomini e perfi-no della maggioranza dei cristiani...?

Dov’è la verità della Sapienza divina, vissu-ta e comunicata in sapienza amorosa in tutta lasua verità in mezzo agli uomini...?

Dov’è il pensiero divino ricevuto, contenutoed esplicato...?

Dove stanno gli uomini che vivono delle ve-rità eterne dello spirito...?

Milioni di uomini che cercano la luce nelletenebre...! Milioni di uomini in mezzo alla luce,avvolti nelle tenebre della confusione per laloro superbia o incoscienza...!

La Chiesa è dilaniata, disprezzata e oltrag-giata, perché sfigurata e sconosciuta. E per que-sto, al parlare della Chiesa, la maggioranza deifigli degli uomini rilascia il suo sorriso di bur-la davanti allo sconcerto in cui molti dei figlidella Chiesa presentano la stessa Chiesa.

La confusione ci invade poiché Dio pratica-mente è scomparso dalla maggioranza del cuo-re dei cristiani. L’intellettualismo sta schiaccian-do le menti ed i cuori semplici, e sta offuscandola verità che la Sapienza divina rivela ai picco-li nel suo dialogo amoroso da cuore a cuore.

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È schiacciante l’umanesimo che offusca lementi di quasi la totalità degli uomini...!

La Chiesa appare, davanti a coloro che nonhanno luce, resa una mostruosità, poiché la vitadi fede dei cristiani a volte è così illanguidita esfigurata, confusa ed oscurata, tanto, tanto, tan-to!, che il mistero infinito che nella Chiesa siracchiude, si presenta soffocato ed occulto da-vanti alla mente confusa ed offuscata della mag-gioranza dei suoi figli...

Dove sono i cuori che davvero cercanoDio...? Dove sono gli uomini che scoprono labellezza infinita che c’è nella Chiesa...?

Il materialismo, la confusione, la sensualità,l’impurezza, la superbia –Signore!, che parolaimpiegare...?–, hanno impolverato e come sot-terrato! la realtà eterna che la Chiesa, nuova eceleste Gerusalemme, tiene in sé vissuta, pos-seduta ed ardente in ansie infinite di comuni-carla.

La quale è rimasta come sotterrata!, allo stes-so modo che in un deserto, dopo un uraganoed una tempesta di sabbia, rimane occulto qual-siasi oggetto si trovasse in mezzo a quella tem-pesta.

Mentre i veri figli di Dio che conoscono laverità, aspettano gemendo angosciati, persinospaventati, che passi il terremoto e si plachi latormenta, affinché la brezza dello Spirito Santosi lasci sentire e, nella sua luce infinita, vadaschiarendo e dissotterrando nuovamente la ve-

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rità potentissima che, dopo anni di confusione,sembra crollare a causa della forza della su-perbia.

Dov’è Dio nei cuori della maggioranza de-gli uomini e di molti dei figli della Chiesa...? Edove stanno i figli della Chiesa che, vivendonon solo dei sensi materiali ma pure di quellispirituali, scoprano la luce infinita della veritàin tutta la sua verità, e siano testimoni vivi, conla loro vita e la loro parola, di Dio e di GesùCristo suo inviato...?

La verità è chiara nella Chiesa, ma coloroche sono seduti e insediati nelle tenebre e nel-le ombre di morte non la vedono, non la sco-prono; vivono della morte, della loro tenebra,arrivando molti di essi, nella tenebrosità oscu-ra del loro offuscamento e della loro superbia,a rendersi dottori della luce in mezzo alla loroterribile confusione.

La desolazione avvolge la Figlia di Sion e sfi-gura la nuova Gerusalemme! E davanti a tantadesolazione, io vorrei fuggire frettolosamente alregno della Luce, per non continuare a vederenell’esilio la Sposa dell’Agnello così oltraggiata,per non dover contemplare con tanto dolore lasfacciataggine con cui le sputano addosso e laschiaffeggiano sulle sue guance divine i figlidelle tenebre.

Ma..., come, Signore, se ho percepito che laChiesa, piangente e stramazzata a terra, avvolta

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nel suo manto di lutto, mi ha guardato nuova-mente chiedendomi compagnia, chiedendomi lamia consegna, la mia comprensione, il mio amo-re e il mio sforzo, chiedendomi aiuto...!?

Oh, come vedo oggi la mia Chiesa mia,sprofondata nella sua propria umiliazione, pian-gente ed emaciata, che occulta il suo volto e labellezza della sua gioventù nuovamente con ilsuo manto di lutto...!

Anche se ormai non è un manto nero ciòche avvolge la Chiesa mia... Ella è tutta coper-ta di nero, quasi senza figura umana... Si trovacome in un apparente fallimento, con la suavoce, che è la voce del Verbo, soffocata e ar-rochita; per cui non può prorompere in can-zone davanti al grande schiacciamento e all’a-sfissia del vocio inumano dei superbi, che,alzando la loro voce piena di confusione, soffo-cano il cantico infinito che il Verbo, attraversola sua voce di Sposa, comunica sulla terra agliuomini.

Oh, che terribile terrore...! Come vedo oggiil Trono dell’Altissimo sulla terra, che è la Chie-sa, la nuova e celeste Gerusalemme, dove Diosiede e si insedia per darsi e comunicarsi inpartecipazione della sua felicità a tutti gli uo-mini!

Come vedo oggi l’Arca della Nuova Alleanza,la Porta del cielo, la Salvezza del nostro Popolo,l’Orgoglio della nostra razza...!

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Come comprendo che la vita della fede, del-la speranza e della carità stia languendo tra gliuomini...! Come tutto il confusionismo in cui citroviamo, per me, oggi ha la spiegazione da-vanti alla Chiesa gettata a terra, schiaffeggiata,oltraggiata, bastonata...!

Chiesa mia...! Perché mi occulti il tuo vol-to...? Guardami, ché io mai mi vergognerò dite, ché io sempre sarò con te!

Chiesa mia, come ti vedo...! Come com-prendo oggi che il mondo si trovi nelle tene-bre nel voler togliere da te la bellezza con cuiti tiene ingioiellata il tuo Sposo...!

Non so come l’ho vista, e la tengo incisa nel-la mia mente come la realtà più reale che cipossano dare i sensi dell’anima.

Come ho visto oggi Gesù nella Chiesa, o at-traverso di essa, spaventato davanti alla malva-gità dei figli degli uomini...! Come ho speri-mentato l’umiliazione dell’Amore infinito che,per amore, si fece schiavo e, perché ci amava,ci chiese il nostro amore in questo modo...!

Come ho compreso che la Chiesa e Gesùsono una stessa cosa; e per questo Gesù, nel-la sua vita mortale, soffrì con la Chiesa il suoGetsemani; e per questo la Chiesa, nel suo tem-po, vive nel Getsemani, con Gesù, la sua tra-gedia...!

Oggi più che mai ho compreso che Gesùfosse prostrato nel Getsemani. E l’ho compre-

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so nel vedere la Chiesa prostrata, –poiché eraprostrata!–, benché non al suolo: era seduta suuna pietra rotonda e rocciosa...

Come comprendo bene la necessità dell’u-nione con il Papa...! Poiché colui che si sepa-ra dal Papa, non si fonda sulla pietra viva edangolare dove la Chiesa riposa. “Tu sei Pietroe su questa Pietra edificherò la mia Chiesa edil potere dell’inferno non prevarrà contro diessa; a te darò le chiavi del Regno dei Cieli etutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nelcielo, e tutto ciò che scioglierai sulla terra saràsciolto nel cielo”26.

E attraverso la Chiesa e grazie alla Chiesa, enon fuori di essa, Cristo si dà e si comunica inirradiazione infinita a tutti gli uomini della terrache con buona volontà lo cercano per trovarlo.

Solo però nella Chiesa, dove c’è Cristo chesi manifesta attraverso il Papa, si dà la Verità intutta la sua verità all’uomo che davvero lo cer-ca nella voce del Supremo Pastore...!

Bisogna pregare per il Papa perché non crol-li, caduto a terra come la Chiesa, affinché gri-di insegnando la Verità, benché sia tra sin-ghiozzi; affinché non si scoraggi e rimanga insilenzio come me; affinché sia la torcia che, conla sua voce potente, illumini in mezzo alla not-te; e la mia anima con la sua discendenza come

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26 Mt 16, 18-19.

pecorella del Gregge del Buon Pastore che gliè stato affidato da Cristo possa scorgere sem-pre la sua luce e lo segua vigorosamente finoalla consumazione dei tempi.

“Simone di Giovanni, mi ami tu più di co-storo? Gli rispose: Certo, Signore, Tu lo sai cheti amo. Gli disse: Pasci i miei agnelli. Gli dissedi nuovo: Simone di Giovanni, mi ami? Gli ri-spose: Certo, Signore, Tu lo sai che ti amo. Glidisse: Pasci le mie pecorelle. Gli disse per laterza volta: Simone di Giovanni, mi ami? Pietrorimase addolorato che per la terza volta gli di-cesse: Mi ami?, e gli disse: Signore, Tu sai tut-to; Tu sai che ti amo. Gli rispose Gesù: Pascile mie pecorelle. In verità, in verità ti dico:quando eri più giovane ti cingevi la veste dasolo, e andavi dove volevi; ma quando saraivecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cin-gerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi.Questo gli disse per indicare con quale morteegli avrebbe glorificato Dio. E detto questo ag-giunse: Seguimi.

Pietro allora, voltatosi, vide che li seguivaquel discepolo che Gesù amava, quello che nel-la cena si era chinato sul suo petto e gli ave-va domandato: Signore, chi è che ti tradisce?Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: Signore,e lui? Gesù gli rispose: Se voglio che egli ri-manga finché io venga, che importa a te? Tuseguimi”27.

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27 Gv 21, 15-22.

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Il mondo era nelle tenebre nell’Antico Te-stamento, e la Luce brillò nella notte. E da quelgiorno, quella Luce si perpetua visibile –in mez-zo alla tenebra ed alla confusione che avvolgel’umanità–, nel seno della Chiesa, nuova, uni-versale e celeste Gerusalemme, attraverso il Pa-pa ed i Vescovi che uniti a lui, hanno uno stes-so sentire ed uno stesso pensiero, e proclamanol’unità della Chiesa nella sua verità, nella suavita e nella sua missione.

Poiché anche se, come dice l’Apostolo, “noiabbiamo questo tesoro in vasi di creta, perchéappaia che la potenza straordinaria viene da Dioe non da noi”28; ed in qualsiasi momento qual-cuno o alcuni di essi si possono rompere o spac-care, nella comunità del Collegio Episcopale uni-ta sono anfora preziosa ricolma di Divinità, persaturare tutti gli uomini di buona volontà che vo-gliano trovare la Via della Verità che ci conducealla Vita, piena di pace, giustizia ed amore.

Ed è l’Unigenito di Dio in persona che pocoa poco è andato depositando in essi la sua stes-sa missione: “Come il Padre ha mandato me,così anch’Io mando voi”29; e “colui che riceveme non riceve me, ma il Padre che mi ha in-viato”30, mandandoli a predicare il Vangelo atutta la creazione ed affidando loro la suaChiesa: “Voi siete quelli che avete perseveratocon me nelle mie prove ed Io preparerò per

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28 2 Cor 4, 7. 29 Gv 20, 21. 30 Cfr. Gv 13, 20.

voi il Regno come il Padre l’ha preparato perme”31, consegnando tutto in un modo così su-blime, che attraverso ciò, per mezzo dellaLiturgia e dei Sacramenti, della infallibilità del-la loro dottrina e della pienezza della loro azio-ne pastorale, Cristo realizza e perpetua la suaazione salvifica e santificatrice tra gli uomini du-rante tutti i tempi: “Ricevete lo Spirito Santo, achi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chinon li rimetterete, resteranno non rimessi”32.

Per cui gli Apostoli, umili pescatori di Gali-lea, essendo le Colonne della Chiesa devonosostenerla, mantenerla e perpetuarla durantetutti i tempi, giacché come diceva Gesù: “Iostarò con voi tutti i giorni fino alla consuma-zione del mondo”33. Per cui i Successori degliApostoli, essendo le Colonne della Chiesa, cosache il Signore mi fece pure vedere il 3 settem-bre del 1972, sono coloro che devono portarlae sostenerla in modo eretto sopra le loro spal-le, conducendola valorosamente; poiché sequalcuno o alcuni di essi per incoscienza, de-bolezza umana e persino cattiva volontà, comeGiuda tradendo il Maestro –“amico, con un ba-cio consegni il Figlio dell’Uomo”34–, facesserocedere le spalle o le ritirassero, il santo Tempiodi Dio benché sia sostenuto dalle altre Colonne,a causa dello scompenso può sembrare chebarcolli.

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31 Lc 22, 28-30.32 Gv 20, 22-23.

33 Mt 28, 20.34 Lc 22, 48.

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E questi Pastori, nel seminare o permettereche si filtri la confusione, si convertono in pie-tra di scandalo e rovina delle anime. Tutto ciòmi evoca il passaggio dell’Apocalisse agli Angelidelle diverse Chiese:

“All’Angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Cosìparla Colui che tiene le sette stelle nella sua de-stra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’o-ro: Conosco le tue opere, la tua fatica e la tuacostanza, per cui non puoi sopportare i cattivi;li hai messi alla prova –quelli che si diconoapostoli e non lo sono– e li hai trovati bugiar-di. Sei costante e hai molto sopportato per ilmio nome, senza stancarti.

Ho però da rimproverarti che hai abbando-nato il tuo amore di un tempo. Ricorda dun-que da dove sei caduto, ravvediti e compi leopere di prima. Se non ti ravvederai, verrò date e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto.Tuttavia hai questo di buono, che detesti leopere dei Nicolaiti, che anch’Io detesto. Chi haorecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alleChiese: Al vincitore darò da mangiare dell’al-bero della vita, che sta nel paradiso di Dio.

All’Angelo della Chiesa di Smirne scrivi: Cosìparla il Primo e l’Ultimo, che era morto ed ètornato alla vita: Conosco la tua tribolazione, latua povertà –tuttavia sei ricco–, e la calunnia daparte di quelli che si proclamano Giudei e nonlo sono, ma appartengono alla sinagoga diSatana. Non temere ciò che stai per soffrire:ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in

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carcere, per mettervi alla prova e avrete una tri-bolazione per dieci giorni. Sii fedele fino allamorte e ti darò la corona della vita. Chi ha orec-chi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Ilvincitore non sarà colpito dalla seconda morte.

All’Angelo della Chiesa di Pergamo scrivi:Così parla Colui che ha la spada affilata a duetagli: So che abiti dove Satana ha il suo trono;tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hairinnegato la mia fede neppure al tempo in cuiAntipa, il mio fedele testimone, fu messo a mor-te nella vostra città, dimora di Satana. Ma hoda rimproverarti alcune cose: hai presso di teseguaci della dottrina di Balaam. Così pure haidi quelli che seguono la dottrina dei Nicolaiti.Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da tee combatterò contro di loro con la spada del-la mia bocca. Chi ha orecchi, ascolti ciò che loSpirito dice alle Chiese: Al vincitore darò lamanna nascosta e una pietruzza bianca sullaquale sta scritto un nome nuovo, che nessunoconosce all’infuori di chi la riceve.

All’Angelo della Chiesa di Tiatira scrivi: Cosìparla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhifiammeggianti come fuoco e i piedi simili abronzo splendente. Conosco le tue opere, la ca-rità, la fede, il servizio e la costanza e so chele tue ultime opere sono migliori delle prime.Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabele,la donna che si spaccia per profetessa e inse-gna e seduce i miei servi inducendoli a darsialla fornicazione e a mangiare carni immolate

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agli idoli”35. “Colpirò a morte i suoi figli e tut-te le Chiese sapranno che Io sono Colui chescruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e daròa ciascuno di voi secondo le proprie opere.

A voi di Tiatira invece che non seguite que-sta dottrina, che non avete conosciuto le pro-fondità di Satana –come le chiamano– nonimporrò altri pesi; ma quello che possedete te-netelo saldo fino al mio ritorno. Al vincitore chepersevera sino alla fine nelle mie opere, daròautorità sopra le nazioni; le pascolerà con ba-stone di ferro e le frantumerà come vasi di ter-racotta, con la stessa autorità che a me fu datadal Padre mio e darò a lui la stella del matti-no. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spiritodice alle Chiese”36.

“All’Angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Cosìparla Colui che possiede i sette spiriti di Dio ele sette stelle: Conosco le tue opere; ti si cre-de vivo e invece sei morto. Svegliati e rinvigo-risci ciò che rimane e sta per morire, perchénon ho trovato le tue opere perfette davanti almio Dio. Ricorda dunque come hai accolto laparola, osservala e ravvediti, perché se non sa-rai vigilante, verrò come un ladro senza che tusappia in quale ora io verrò da te. Tuttavia aSardi vi sono alcuni che non hanno macchiatole loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bian-che, perché ne sono degni. Il vincitore saràdunque vestito di bianche vesti, non cancellerò

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35 Ap 2, 1-13. 15-20. 36 Ap 2, 23-29.

il suo nome dal libro della vita, ma lo ricono-scerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi an-geli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spiritodice alle Chiese.

All’Angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha lachiave di Davide: quando Egli apre nessunochiude, e quando chiude nessuno apre. Co-nosco le tue opere. Ho aperto davanti a te unaporta che nessuno può chiudere. Per quanto tuabbia poca forza, pure hai osservato la mia pa-rola e non hai rinnegato il mio nome”37. “Poichéhai osservato con costanza la mia parola, an-ch’Io ti preserverò nell’ora della tentazione chesta per venire sul mondo intero, per metterealla prova gli abitanti della terra. Verrò presto.Tieni saldo quello che hai, perché nessuno titolga la corona. Il vincitore lo porrò come unacolonna nel tempio del mio Dio e non ne usciràmai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dioe il nome della città del mio Dio, della nuovaGerusalemme che discende dal cielo, da pres-so il mio Dio, insieme con il mio nome nuo-vo. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spiritodice alle Chiese.

All’Angelo della Chiesa di Laodicea scrivi:Così parla l’Amen, il Testimone fedele e vera-ce, il Principio della creazione di Dio: Conoscole tue opere: tu non sei né freddo né caldo.Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei

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37 Ap 3, 1-8.

"La Santa Madre Chiesa è la Nuova e Celeste Gerusalemme..." Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

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tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, stoper vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: ‘Sonoricco, mi sono arricchito; non ho bisogno dinulla’, ma non sai di essere un infelice, un mi-serabile, un povero, cieco e nudo. Ti consigliodi comperare da me oro purificato dal fuocoper diventare ricco, vesti bianche per coprirti enascondere la vergognosa tua nudità e collirioper ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Iotutti quelli che amo li rimprovero e li castigo.Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, stoalla porta e busso. Se qualcuno ascolta la miavoce e mi apre la porta, Io verrò da lui, ceneròcon lui ed egli con me. Il vincitore lo farò se-dere presso di me, sul mio trono, come Io hovinto e mi sono assiso presso il Padre mio sulsuo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che loSpirito dice alle Chiese”38.

Chiesa mia, quanto mi duole l’anima! davantialla contemplazione da una parte così gloriosae dall’altra così drammatica, della situazione incui nel corso dei tempi vieni a trovarti.

Chiesa mia, quanto mi duole l’anima...! Oggivoglio aprirmi totalmente alla tua voce interrottae ansimante, e raccogliere i singhiozzi straziantiche si perdono nel silenzio dell’incomprensione.

Oggi voglio, con la mia discendenza, torna-re a rinnovare la mia missione ed il mio pro-posito di essere “l’Eco” della Chiesa mia...

40

38 Ap 3, 10-22.

Oggi voglio potermi chiamare in tutto il sen-so della parola, e così poter essere riposo perla Chiesa in frutto di rinnovamento: “Trinidadde la Santa Madre Iglesia”. »

« Lacrime dell’anima irrompono al pettocon grandi lamenti del mio cuore,per la grande nostalgia che serbo in silenzio,in notti circondate da una incomprensione...

Gemiti sfuggono in profondi lamenti...;tutto rimane dentro senza spiegazione,poiché l’incoscienza avvolge la vitadi coloro che passano intorno a me.

Notti prolungate sono le mie agonie;soltanto Dio comprende, “per la sua richiesta”,tutto quanto occulto di dolore sacro,sotto il sorriso di un’immolazione.

Nulla chiede l’anima che cammina verso l’Eterno;

Dio copre con zeli quanto le infuse;ella soltanto sa serbare in segreto,profonde oppressioni nella sua contenzione.

Che importa che io soffra, se solo il silenzioconosce il mistero che operò in me l’Amore...?!Silenzi sacri opprimo nel mio petto, occultando giorni in frutti di dono.

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Corre il tempo e gioca con le mie agonie;io aspetto nella notte il Liberatore.Conquiste di gloria sono le mie ristrettezze,vita degli uomini, frutto in redenzione.

Si perda il gemito della mia grande nostalgia;Dio parlò alla mia anima, in vittimazione,richieste forti che vanno trafiggendola profondità segreta del mio cuore.

Nulla c’è di così sanguinante come l’indifferenza,

che mi lascia ferita in crocifissione.Il silenzio delle mie contenzioni prorompaoggi in esplicazioni per il bacio di Dio! »

13-1-1975

❋ ❋ ❋

E affinché non restassi come crollata con te,Chiesa mia, bensì ti conoscessi in tutta la tuarealtà, come Cristo, tuo Capo tanto divino quan-to umano, pure mi sei stata mostrata da Dioquale torre invincibile...!, fortificata!, il giorno 23gennaio 1971; quando straziata ed avvolta dalpenare della Chiesa, addolorata, sembrava chenon ne potessi più, ed esprimevo come pote-vo il suo strazio, sommersa ed annegata nel do-lore di questa santa Madre, che in tante ma-niere ha chiesto aiuto alla mia povera, impauritae tremante anima:

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23-1-1971

«Torre fortificata»(Frammenti)

« Vedo la Chiesa piangente, ansimante e ri-curva; avvolta e stravolta nella sua propria umi-liazione.

Vedo come scivolano per le sue sacre guan-ce, come perle incastonate, lacrime di immola-zione.

I suoi occhi sono due astri, come soli acce-si in fulgori divini ed in scintillii di cielo.

E, nonostante siano due soli i suoi occhi ar-rossati dal doloroso penare del suo pianto am-mutolito, percepisco nel suo guardare un do-lore così dolente, così profondo ed intenerito,che al vederla in tanto penare, il mio pettoerompe in lamenti senza poterla consolare.

Voglio piangere con la Chiesa...!, e, con essapiombata a terra, andare raccogliendo adoran-te il lacrimare penante che, nel suo profondosinghiozzare, rende la mia Madre così bella,quando le cade, come perle, per le sue sacreguance piene di Divinità...

La mia anima si sente Chiesa, così introdot-ta nella sua verità! che, essendo la sua confi-dente in questo peregrinare, devo mostrare allegenti ciò che la Chiesa silente mi racconta nelsuo singhiozzare...

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Sono “l’Eco” della Chiesa e, pur essendo can-tico per dire le grandezze che Dio mi volle mo-strare, oggi in silenzio sono rimasta non po-tendo esprimere questo dolore così sacro chepercepisce il mio penare nel petto della Chiesacon singhiozzante supplicare.

Vorrei, se io potessi, nella maniera di ama-re con cui io amo la Chiesa, vivere sempre nel-l’esilio accanto a lei nel suo penare per quan-to dureranno i secoli e perdureranno i tempi,qualora mi venisse a cercare.

Il mio martirio oggi non cessa... [...] Vogliodire la Chiesa, ma mi soffoca il dolore...!

Io so il soffrire della Chiesa, il perché del suoterrore, la sua missione tra gli uomini e il suodivino splendore, i segreti infiniti che racchiudenel suo cuore; per questo ho nel petto un tra-figgente dolore, perché non trovo chi ascolti ilmio ansimante preconio; un martirio così serra-to davanti al peso così sacro che il Signore de-positò nella profondità della mia profondità, chesoffoco nella pienezza del suo dono...

[...] La vedo stravolta, ansimante e ricurva,con le sue guance infossate, di lacrime imbe-vute...! La vedo come intimorita, cercare dovetrovare colui che le presti aiuto nel suo durocamminare...

Presso di lei, in ginocchio, a volerla conso-lare vedo l’“Eco della Chiesa” come una pove-ra bambina che solo sa piangere.

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Quando ormai sembrava che la mia torturafosse irresistibile, per non poter contenere, névoler esprimere, neppure lasciar trasparire nul-la di ciò che racchiudevo nel mio cuore; al-l’improvviso ho contemplato la Chiesa ancorauna volta, dentro la sua agonizzante amarezzae la terribile situazione in cui si trova: serena...!,tranquilla...!, maestosa...!, immensa, incrollabile,invincibile, forte, inamovibile...!

Mentre mi sono vista come una bambinapiccolina, tanto che accanto alla Chiesa non eropiù alta delle sue scarpe –se costei avesse avu-to scarpe–.

Mi vidi così piccolina, che non sapevo se pa-ragonarmi con un topo o con una formica...Non sapevo se la Chiesa stava per rimprove-rarmi, se avevo fatto qualcosa di male...

Persino sentii paura senza sapere perché;poiché, al vedere che la Chiesa incominciavaad ingigantirsi tanto davanti a me ed io appa-rivo così piccolina al suo lato, temetti di esser-le stata motivo di dispiacere in qualche cosa...

O che terribile...! Come vedo la Chiesa...! [...]Che regalità...!, che fortezza...!, che maestà...!, chefermezza...!, che signoria...! Com’è immensa...!

Oh, come la vedo...! Non l’ho mai contem-plata così...! Sono rimasta così piccolina, cosìpiccolina! al suo lato, che sono spaventata dal-la sua immensità e dalla mia piccolezza...

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Ah...! Ma no...! Se è mia Madre...! Se mi amacon il cuore di Dio...! Se io sono la sua Eco, lasua piccola, il ricettore delle sue pene e del suolacrimare penante, della sua respirazione inter-rotta dal dolore...!

Come vedo la Chiesa...! Oh, come vedo laChiesa...!

Come una rocca invincibile di insolita carità,in potere terribile, ricolma del Dio vivente, nel-la sua Luce splendente, piena di Divinità...!

Io non so come esporre, con il mio impo-tente esprimere, questo mio nuovo concettoche oggi Dio mi ha voluto dare, quando hoscoperto la Chiesa, quale “torre fortificata”, nel-la sua inamovibile verità.

Tutta io sono intimorita dalla sua terribilità,sentendomi così piccola, nel volerla contem-plare, che, tutta oltrepassata, non riesco ad ab-bracciarla...

La Chiesa è come una regina, che, anche sela vedo ricurva nel suo terribile penare, ha insé tale regalità, tale signoria e grandezza chemai potrò esprimere...!

Mai mi sono vista così piccola vicino-vicinoalla Chiesa, da non arrivare ad un palmo...! Ellaè eretta e bella!, tutta forte e valorosa!

Oggi la Chiesa si è mostrata così immensa almio sguardo, che benché l’abbia vista gettata aterra e anche se essa sprofondi nella profonditàdella sua profonda amarezza e nella sua tristezza

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mortale, io mi sento cadere soggiogata davantialla sua realtà...; orgogliosa e inebriata, piena difelicità nel vederla così sublimata, da Dio stes-so innalzata, nella sua maestosità.

Ed io sono così poveretta, che non lo pos-so spiegare...! Mi sento così piccolina come maipotei pensare...!

Che mistero...!: e, nonostante tutto ciò, io ladevo consolare...!

Oh, come ho contemplato la Chiesa...!: Comeuna “torre fortificata”...!, terribilmente immen-sa...!, al di sopra di tutto ciò che è creato...! Cosìbella!, che era capace di far impazzire Dio d’a-more per lo splendore della sua bellezza e labeltà e freschezza della sua gioventù. E allo stes-so tempo io mi sono contemplata minuta e pic-cola come se fossi la sua scarpetta...

E dalla mia piccolezza, guardando su, con-templavo la eccelsitudine soggiogante dellaPotenza infinita che su di lei si effondeva, e ve-devo come la pienezza della Divinità, la sor-gente della sua vita, la sua missione splenden-te ed il suo dolore sanguinante scivolavano, dalsuo Capo divino e regale, per tutto il suo CorpoMistico imbevendo tutte le sue membra, finoalla piccolezza minuta della sua scarpetta; che,da lì, per terra, percepiva, per il lacrimare del-le sue sublimi guance, il singhiozzo del suocuore, il palpitare del suo petto e il gemere del-la sua profondità, con la sua realtà sovrabbon-dante, affinché io la ricevessi, me ne imbeves-

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si, saturandomi, e così, a mia volta, spinta dal-la forza della sua potenza, la comunicassi.Vedevo che mi dava tutto; ma dalla sua gran-dezza alla mia piccolezza, dalla sua altezza allamia bassezza, dalla sua ricchezza alla mia po-vertà, dalla sua maternità alla mia filiazione, dalsuo tutto al mio nulla, dal suo canto al mio ri-petere in Eco.

Ed io ero come un astuccio piccolino che varicevendo tutto quel vivere e sanguinare dellamia Madre Chiesa, per aprire dopo il mio cuo-re e lasciare allo scoperto il lamento intenso,profondo e prolungato in palpitare di tenerez-za infinita e di agonia sanguinante, che ella vadepositando in me per il suo riposo e per lacomunicazione e la consegna del suo tesoroagli uomini.

Poiché il tesoro della Chiesa a me è comu-nicato attraverso i suoi lamenti, le sue lacrime,il suo parlare tremante, le sue parole interrottedal pianto; attraverso lo scintillio del suo cuo-re, del suo silenzio sanguinante, della sua soli-tudine insospettata; attraverso la sua missionenon ascoltata e il suo segreto non ricevuto; at-traverso la sorgente infinita della sua vita, con-tenuta e racchiusa nel midollo profondo del suopetto e nelle caverne del suo essere.

Tutto questo la Chiesa lo va versando edeffondendo, scoprendo e depositando nello scri-gno piccolino del mio cuore. E come una digarepressa, la mia anima sospira ansimante, cercan-do dove e in chi depositare il mio tesoro... »

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E per questo, nuovamente nel corso deglianni, il Signore mi continuò a mostrare in sa-pienza amorosa di acuta penetrazione le situa-zioni drammatiche per le quali andava e va pas-sando la Chiesa, attraverso il peregrinare diquesto esilio, e nelle quali la pongono l’insidiasfacciata o mascherata dei suoi nemici e l’in-coscienza, la freddezza e perfino il tradimentodi molti dei suoi propri figli.

25-2-1975

«Chiesa, perché mi occulti il tuo volto?»(Frammenti)

« Il giorno 23 febbraio 1975, mentre facevopreghiera presso il Tabernacolo [...] sono tor-nata nuovamente, in un raggio luminoso diprofonda penetrazione di sapienza amorosa, acontemplare nella luce dal pensiero divino edardendo nelle candenti fiamme dello SpiritoSanto, con gli occhi dello spirito, la situazionerabbrividente della Chiesa.

In una densa notte di oscurità e di soffocan-ti nuvoloni oggi la mia anima addolorata ha con-templato la mia santa Madre Chiesa, che, stra-mazzata a terra dal dolore, è rimasta avvolta dauna nube oscura, tenebrosa e fitta; la quale oc-culta i soli che, nel suo interiore, la luce infinitae scintillante del Verbo, come Capo, fa risplen-dere come manifestazione dell’Essere infinitoagli uomini.

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Una densa notte copre la nuova Gerusalem-me, la Città di Dio tra gli uomini, avvolta daoscuri nuvoloni di confusione che occultano laluce splendente del volto di Cristo, che la ri-colma e l’abbellisce con la sua stessa divinità...!!

“Sei bruna, ma bella, Figlia di Gerusalem-me”39; bruna e come annerita dai peccati di su-perbia, incoscienza e codardia di molti dei tuoifigli, che, seminando o lasciando che si span-da la confusione, così ti hanno ridotto.

Come potrà la mia anima contemplare la miaChiesa mia come agonizzante di dolore, senzamorire...? Perché dovrò continuare a vivere nelpaese dell’ingratitudine e del disamore, per sa-pere, in un assaporamento così amaro, il Getse-mani penante della mia Madre Chiesa straziata...?

Chi potrà comprendere la tristezza triste chesi impossessa del mio essere davanti alla miaChiesa Madre, come soffocata! da un’ondata diimmondizia che l’avvolge, volendo distruggerel’invincibile potenza della sua forza, fondata esostenuta dalla mano onnipotente di Colui che,con affetto tenerissimo di Sposo, la ripara sot-to la sua ombra protettrice...?

Un manto regale di sangue avvolge la Chiesamia, poiché è Cristo, il Verbo infinito del Padre,Colui che, sposandola, la innalzò davanti a tut-ti gli uomini come bandiera di amore, di giu-stizia e di pace...!

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39 Cfr. Ct 1, 5.

Ho sentito che il mio petto rimaneva profon-damente trafitto dalla ferita dura che la con-templazione della mia Chiesa apriva nell’intimodel mio spirito in un grido straziante: Io nonvoglio vedere così la mia Chiesa mia, la nuovaSion...!!

Per un po’ di tempo sono stata a patire scon-solatamente la desolazione straziante dellaChiesa. Come ho compreso ancor di più le pa-role di Paolo VI: “Il fumo di Satana è penetra-to per le crepe del santo Tempio di Dio, che èla Chiesa...”!

L’onda di confusione è così densa, così oscu-ra e così tenebrosa, che avvolge totalmente laChiesa piombata a terra e che occulta davantialla vista di tutti i suoi figli lo splendore dellasua gloria che mi si manifesta sempre, benchésia nella notte sanguinante del Getsemani!

Ho sperimentato tanto dolore, tanto, nellamia rabbrividente impotenza!, che, cadendostramazzata accanto alla Chiesa, ho desideratocon tutte le forze del mio cuore morire in di-struzione di vittimazione straziante per lei.

Mi sono mancate le forze per continuare avivere, desiderando la annichilazione del miopoveretto essere, che, davanti alla sua MadreChiesa apparentemente moribonda, ha sentitola necessità che la nube tenebrosa che la av-volgeva, non mi lasciasse fuori, bensì avvol-gesse anche me, affinché ciò che fosse di leidivenisse della sua piccola “Eco”.

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Potevo solo ripetere dal più profondo delmio cuore, in urla torturanti che ferivano il mi-dollo dell’intimo del mio essere, pazzamentesoggiogato per amore alla Chiesa nell’affetto enella tenerezza di figlia piccolina che non resi-ste a vedere la sua Madre Santa in una così rab-brividente situazione: Io non voglio vedere cosìla Chiesa...! Io non posso vedere così la Chie-sa...!!

Ho bisogno di morire, come suprema resadella mia impotenza che, non sapendo comené che cosa fare per aiutarla, desidera davantia così desolante contemplazione, distruggersicome risposta di consegna totale.

Io non voglio vedere così la mia Chiesa...!!Io non voglio vedere così la mia Chiesa...!!

Perché, nel suo seno, il bel volto del VerboIncarnato è rimasto oscurato...?

Perché il potere delle tenebre avvolge laChiesa mia...?

Perché l’“Eco” piccolina della Chiesa, in gi-nocchio e prostrata in crollo di dolore, non hapotuto scoprire, dietro i nuvoloni che copriva-no la Chiesa, il volto della sua santa Madre...?

Cosa è ciò che mi occulta il suo bel volto,anche se avvolta da un manto di lutto e di de-solazione...?

Io non voglio né posso vedere così, da fuo-ri, la mia Chiesa mia...!! Io non voglio vederecosì la mia Chiesa mia...!!

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Io voglio che Dio mi lasci passare, e voglioaddentrarmi dentro la sua nube, benché soffo-chi nei tenebrosi e raccapriccianti nuvoloni incui la contemplo avvolta, per patire con lei l’a-sfissia fumante della confusione che tenta disoffocarla...! [...]

Io voglio essere Chiesa con tutte le sue con-seguenze, in espressione vibrante di tutto ciòche ella è, vive e manifesta, dentro tutte e cia-scuna delle situazioni in cui la superbia deigrandi e la codardia dei pusillanimi la riduce,con l’ingratitudine e l’indifferenza strazianti delloro disamore...!

Come può dire oggi la Chiesa: “Cercai chimi consolasse, e non lo trovai”40; poiché cercaichi mi comprendesse, chi mi accompagnasse,chi mi conoscesse, chi mi alzasse e chi mi pre-sentasse davanti alla vista di tutti gli uomini nel-lo splendore sovrabbondante della mia realtà,e non lo trovai...!

La luce è tra le tenebre, e queste, non sol-tanto non l’hanno accolta, bensì tentano disoffocarla con un’asfissiante nube di confusio-ne inesplicabile...

“I figli delle tenebre sono più scaltri dei fi-gli della Luce”41; e nel vedere la Chiesa gettataa terra e come in un apparente abbandono daparte di Dio e degli uomini, si sono lanciati so-pra di lei in una sarcastica risata di trionfo, sen-

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40 Sal 68, 21. 41 Lc 16, 8.

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za sapere che l’amore infinito di Jahvè è in zeloper la gloria della sua Amata: “Lo zelo per latua Casa mi divora”42.

Per cui la mano dell’Onnipotente, se la si-tuazione della Chiesa non cambia, forse si po-trebbe scaricare su coloro che, profanando ilsuo santo Tempio, tentano di convertirlo in “co-vo di ladri”43.

Dopo aver visto la Chiesa in una così ine-splicabile situazione, ho compreso, piena didolore e ad uno stesso tempo di gaudio –digaudio poiché è la luce dell’infinita Sapienzaamorosa quella che impregnava il mio spirito,e di dolore per la comprensione che questa me-desima Sapienza mi dava in penetrazione del-la sapienziale parola del Verbo, che, senza direnulla, illustrava la mia anima con il suo fuoco–,il perché la Chiesa era avvolta da una densanube di oscura e tenebrosa confusione: I solidello Spirito Santo sono soffocati da questa den-sa nube di confusione, che è stata prodotta dal-la superbia e dalla codardia degli uomini dafuori e da dentro nel seno della santa MadreChiesa. [...]

Come ho compreso pure, in una sorpresa diineffabile gaudio, che è necessario che la Vergi-ne irrompa dal seno della Chiesa con il fulgo-re dei soli che, avvolgendola durante tutta la sua

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42 Sal 68, 10 = Gv 2, 17. 43 Mt 21, 13.

vita, specialmente dal momento dell’Incarnazio-ne, la fanno essere, nel seno della Chiesa e perla stessa Chiesa, la Madre dell’Amore bello, nel-la quale ed attraverso la quale, ci viene comu-nicata la donazione eterna dell’Amore infinito...!

Per mezzo di Maria, il Verbo Incarnato ciporta lo Spirito Santo con la pienezza di tutti isuoi doni, saturandoci di Divinità. È la Vergine,la nuova Eva, Sposa dello Spirito Santo, Madredel Verbo Incarnato e Figlia prediletta del Pa-dre, Colei che, per volontà di Dio, deve pro-rompere ed irrompere con i soli dello stessoSpirito Santo che ella racchiude, dal seno del-la Chiesa; seno che è anfora preziosa ricolmadi Divinità che, come un vulcano acceso, ha bi-sogno di scoppiare in eruzione con i fulgori in-finiti della stessa Divinità; e attraverso la Ver-gine, e sotto la protezione della sua Maternità,come Madre universale della Chiesa santa diDio, la nuova Sion, vuole infondersi nelle ani-me degli uomini con cuore di Madre e amoredi Spirito Santo.

Come è affiorata alla mia mente quella realtàche, rimanendo incisa nella mia anima nel 1959,mi faceva gridare che era volontà di Dio che siponesse la Vergine nella Chiesa nel posto chele spettava come Madre di Dio e Madre dellastessa Chiesa, che è il frutto della sua Materni-tà divina...!

Poiché per Essa, nuova Eva, per il frutto ver-ginale del suo ventre benedetto venne a noi

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l’Autore della vita che toglie i peccati del mon-do; innalzandoci per il frutto della sua risur-rezione gloriosa ad una vita nuova, e che ci conduce alla nuova e celeste Gerusalemme, tri-onfante e gloriosa, senza manto di lutto e ve-stita da sposa.

Come ho compreso l’impegno dei figli del-le tenebre di far sparire o di mettere in ombrala figura splendente della Madre di Dio allosguardo degli uomini...!: “La piena di grazia” intal modo che qualsiasi grazia concessa agli uo-mini in qualsiasi momento delle loro vite, Ellala ebbe in pienezza durante tutti e ciascuno deimomenti della sua. Per cui gridava la mia ani-ma nello stesso anno 1959:

È Maria Colei che ha la colpa che tutti gli uo-mini si riempiano di grazia e vadano a Dio.Poiché per mezzo di Lei si dà a noi la Fonte del-la Vita che sgorga dalle eterne e vivificanti sor-genti del Seno del Padre, dal costato aperto diCristo e per mezzo di Lui si effonde a fiotti so-pra tutta l’umanità.

E, come ho compreso pure il lavoro dellascaltrezza dei nemici della Chiesa per sfigurarela divinità di Cristo! “Razza di vipere e sepolcriimbiancati...!”44 [...]

Il mio sguardo spirituale è rimasto penetra-to da una così profonda comprensione in rap-porto alla missione importantissima della Ver-

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44 Mt 23, 33. 27.

gine nel seno della Chiesa, per il fatto di esse-re la Madre del Verbo Incarnato, l’Unigenito diDio, che sono tornata a vedere con una più lu-minosa penetrazione che, così come per mez-zo di Lei e attraverso di Lei si è realizzato il mi-stero dell’Incarnazione, e per mezzo di esso ladonazione di Dio che è Cristo, agli uomini;oggi, davanti alla situazione rabbrividente del-la santa Madre Chiesa, è per Maria ed attraver-so di Lei che vogliono irrompere i soli delloSpirito Santo, dissipando le tenebre della den-sa nube che avvolge la Città santa di Dio, nuo-va e celeste Gerusalemme.

Stanno mettendo in ombra la Vergine den-tro il seno della Chiesa mia...! Tentano di to-glierla dal cuore dei suoi figli! Vogliono occul-tare i soli dello Spirito Santo che l’avvolgono,e che la rendono Madre dello stesso Dio Incar-nato e Madre della Chiesa universale...!

E ancor di più, osano, con dottrine confuse epersino ingannevoli, sfigurare la divinità di Cristo.Con la qual cosa la Chiesa è rimasta sommersain una notte di densa e tenebrosa oscurità! »

« O nuova Gerusalemme!,se sempre ti contemplassicome il giorno in cui ti vidicome una regina ingioiellata...

Se sempre ti vedessi bella,trionfante e vestita a gala,

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come sposa del Dio vivoe da tutti acclamata...

O nuova Gerusalemme!,la mia anima è straziataal vederti triste e piangente,ansimante e ricurva.

Ti vidi vestita a lutto,nel tuo cuore trafittaper la dipartita dei tuoi figliche verso altre terre se ne andarono;

ti vidi coprire i tuoi gioielli,bruna e sconsolata;io però mai ti vidi così triste e così oltraggiata!

Oggi non so come esprimerequesto che sente la mia anima.

È un martirio così profondo il vederti schiaffeggiata,dai tuoi figli sputata,dileggiata e maltrattata,

nel tuo camminare penosoin questa terra macchiata,che, se non ti conoscessi,ti crederei abbandonata.

Ma no!, Dio è in zeloper la gloria della sua Amata;

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il suo amore si sente sdegnato,il suo sguardo è irritato.

O che terrore!, se Dio piangequando vede la mia Chiesa amata...E se Dio piange al guardarla,come il mio essere non piangerà?

Pure la mia anima è in zelo,pure si sente oltraggiata,pure cammina tremantee si vede schiaffeggiata!

Pure..., perché sono Chiesa!Soltanto Chiesa è la mia anima, e la sua missione è la mia,la sua tragedia si trova nel mio intimo,

e la gloria del suo nomeè la gloria che mi brucia,poiché non ho altro gaudioche vederla glorificata.

Oh, com’è triste la mia Chiesa!Oh, se io la consolassie la vedessi nuovamentecome una regina ingioiellata...!

Oh, com’è ferita la mia Chiesa!Ah, com’è triste la mia anima!Ma... se Dio stesso piange,come potrei consolarla io...? »

28-4-1969

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« Che dolore così dolente, ho nel mio inti-mo!, che agonia così profonda e che pena cosìamara...!

Solo Dio sa il mistero, di ciò che la mia ani-ma inebria, poiché è gemito silente che toccaquel punto struggente, dove Dio mi bacia inpiaga...

Solitudine ho nella mia profondità, poichécosì la mia vita vaga, sentendomi incompresa,lì dentro nella mia retrocamera...

Gemo con triste lamento, senza alito per nul-la, poiché imprigionata sono stata con catenecosì strette, che sono circondati i miei giorni,dal mio dolore trafitta...!

Padre, se fosse possibile, che il calice nontraboccasse, perché trovassi la consolazione, cheil mio spirito reclama...

Ma, se non fosse possibile io berrò fino aterminare, l’amarezza del suo fiele, per la glo-ria ricolmata dello Sposo e della Chiesa che fuda Lui incoronata...

Io voglio offrire per lei, in ridonazione sa-cra, il morire della mia esistenza in giorni chenon passano mai, poiché sempre si ripetononella mia croce crocifissa...!

Ma, che importa! se il mio Cristo, in zeli cheprorompono in fiamme, guardandomi con tri-stezza, il mio povero aiuto reclama, affinchérialzi la Chiesa nel modo che Egli mi mostrò...

60

Che peregrinare così lungo attraverso il qua-le passa la mia anima... nel mio sospirare co-stante cercando Colui che mi chiama...!

Ma finché vivrò morendo, devo stare sullacroce inchiodata vivendo il mio sacerdozio, ap-pesa tra Dio e l’uomo, come Gesù mi insegnò...

Nulla voglio rifiutare, poiché con il mio “sì”sono stata segnata, il giorno in cui mi offrii perla mia Chiesa vittimata...

Sposo, sono nelle tue mani! Mai più temerònulla, poiché nel tuo petto cullata, così, mi tro-vo tubata con amori infiniti, giacché Dio stes-so mi abbraccia, come Eroe ingelosito, dicen-domi che mi ama...!

Tutto accetto, mio Signore, non voglio rifiu-tare nulla; voglio appesa con te sulla tua cro-ce crocifissa, essere gloria dell’Infinito in im-molazione taciuta...

Se è possibile, Sposo mio, che questo cali-ce passasse...! Ma se è la tua volontà che vivasempre immolata, devo trovare la maniera digodere quando mi inchiodano, poiché so chesono i tuoi amori, che vittimano coloro che tuami, quelli che mi chiedono rinunce in silenziche non finiscono... »

1-10-1977

E quante volte, dal 18 marzo 1959 in unmodo o nell’altro Dio mi mostrò la Chiesa, cosìbella...!, così sublime...!, così divina e così Si-

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gnora...!, Sposa in gioventù dell’Agnello imma-colato, sposata a Lui in matrimonio eterno.

Nostalgia di un passato serbato nel segretoe nel silenzio dell’incomprensione, in attesa in-stancabile che arrivi il momento dopo la miadipartita verso il cielo, affinché possa esserescoperto, nel modo che il pensiero divino haplasmato nel mio cuore, e si manifesti la realtàprofonda e sovrabbondante della santa MadreChiesa, Sposa dell’Agnello immacolato e im-molato, in questo duro esilio;

ed è come Lui e con Lui, disprezzata, ol-traggiata, gettata a terra e piangente, ansiman-te e ricurva; che occulta la bellezza del suo vol-to, lo splendore della sua gioventù, dietro lanube di confusione che in modo asfissiante ten-ta di soffocare il cantico infinito di Cristo perla Chiesa, con le sue lamentazioni piene di stra-zio per il suo doloroso e desolante Getsemani:

la santa Madre Chiesa, che in tanti modi di-versi Dio ha rivelato alla mia anima: nel suotrionfo di gloria e nello strazio della sua croci-fissione incruenta, e mi continua a mostrare insituazione ancora più drammatica, se fosse pos-sibile, attraverso questo duro peregrinare; af-finché la proclami e la manifesti nel momentodeterminato nella sua infinita volontà nel modoche, prima di andarmene all’eternità, lo possarealizzare; e che adesso voglio lasciare traspa-rire evocando qualcosa di quanto, affinché lomanifesti, Dio impresse nel più profondo, re-condito e suggellato del mio cuore.

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Per cui solo in ritagli ho lasciato trasparirealcune delle lamentazioni piene di richieste del-la Chiesa nella mia anima, il suo lamento in-tenso profondo e prolungato nel mio petto edi suoi amori nel mio cuore.

Sono l’Eco della Chiesa e la Chiesa è la miacanzone.

❋ ❋ ❋

Per cui pure voglio portare al mio ricordo ciòche il Signore mi fece vivere l’8 aprile del 1959,manifestando qualcosa di ciò che in modo ol-trepassato comprendevo, sorpassata di amorealla mia santa Madre Chiesa;

quando la contemplai come una Regina in-gioiellata tutta vestita a festa che mostrava i suoiricchi gioielli, come Sposa dell’Agnello;

giorno nel quale la mia anima, impazzita d’a-more, ti manifestava, Chiesa mia, come anda-lusa che sono, con espressione della mia terranel modo che potevo nella mia povertà e sot-to la mia limitata espressione:

8-4-1959

«Bellezza della Chiesa»(Frammenti)

« Come mi duole l’anima in amore allaChiesa...! Come amo la mia Madre Chiesa, così

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semplice e così colomba!, così Regina, cosìSignora e così Parola!, così ricolma di Divinità...!

Sei tutta bella, Figlia di Gerusalemme, Chiesaingioiellata e trionfante...!

[...] Chiesa, orgoglio mio...! Sì, sei il mio or-goglio, la mia gloria, il mio stendardo e la miacorona, Chiesa mia...! Sì, non ho altro orgoglioche essere figlia di Dio e figlia della Chiesa.

Com’è bella la Chiesa...! Ma com’è bella laChiesa...! Figlia di Gerusalemme, come sei bel-la...!

Sono pazzamente innamorata della mia Ma-dre Chiesa... Io non sapevo che uno poteva in-namorarsene, come si innamora di Dio.

Io adoro la Chiesa nel suo Capo regale, ben-ché abbia molti membri morti ed altri molto ma-lati. Poiché, benché molti dei suoi figli la ten-gano così imbruttita, benché sia vestita di neroe gettata a terra, la Chiesa, benché sia strazia-ta e sanguinante, benché stia piangendo e a lut-to, e benché abbia tutti i suoi gioielli coperticon un manto nero, è tutta bella!, benché siabruna per i suoi figli macchiati.

“Sei bruna, ma bella, Figlia di Gerusalemme!;i tuoi occhi sono colombe...”45. Avanza trion-fante! come un esercito d’amore, ché non ci sa-rà chi ti si ponga innanzi.

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45 Cfr. Ct 1, 5. 15.

Avanza, ché tu sei feconda con il Padre, can-ti con il Verbo e ti bruci e bruci d’amore conlo Spirito Santo tutti i tuoi figli...!

Chiesa mia, Chiesa santa...!, se io potessi can-tare le tue glorie..., manifestare la tua bellezzae proclamare le tue grandezze... Ma no, non hoparole per cantarti, né espressione per proferi-re complimenti alla mia Chiesa Regina.

Né tutta la grandezza e la sapienza di Salo-mone, né le melodiche poesie del Cantico deiCantici, né tutti i pittori insieme, né tutti i poe-ti insieme, né tutti gli artisti, né tutti i concertiinsieme a cantarti, tentando di esprimerti e dimanifestarti, possono dire qualcosa di quantobella Dio ti fece, Chiesa mia...!

[...] Se sei tutta bella, dolce e gradevole alpalato di Dio...! Sei alta, con la tua cima intro-dotta nel Seno del Padre, alta e svelta, forte e“terribile come un esercito in battaglia”46, di-sposta a far impazzire d’amore lo stesso Dio...!

Chiesa mia, tu non soffrire... Non mi soffri-re, [...] Chiesa santa, Chiesa Madre! Ché tu seifeconda con la fecondità del Padre; e canti...!,canti con il suo stesso Figlio, il Verbo della Vita!

Sei fecondamente terribile e canti in una fe-condità amorosa, esprimendo con il Verbo; e tieffondi, come balsamo di misericordia che escedal seno del Padre per mezzo del Verbo, ar-

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46 Ct 6, 4.

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dente nell’Amore dello Spirito Santo... Ti effon-di in amore misericordioso, Chiesa mia!

Ah, se io potessi cantare la mia Chiesa catto-lica, apostolica, sotto la Sede di Pietro...! Se potes-si cantarti la canzone che ti si addice...! Se potes-si dirti a tutte le anime come io sento che ti diconella mia...! Se avessi la parola per esprimerti...!

Ma non c’è. Non c’è altro che una Parolache adeguatamente esprime il Padre ed espri-me la Chiesa, ed è il Verbo.

Il Verbo del Padre canta a Questi tutto il suoessere e tutta la sua bellezza in una sola e si-lenziosa Parola. E lo stesso Verbo Incarnato è ilCapo della Chiesa, che canta al Padre, in unaParola silenziosa e terribile, tutta la bellezza del-la Chiesa; e Colui che canta la sua Canzone in-finita di amore a Dio ed agli uomini nella Chiesae attraverso la Chiesa.

Poiché la Chiesa ha tutti i tesori del cuoredi Dio, che si effondono e si spargono dal Senodell’Altissimo attraverso il costato aperto diCristo su di essa abbellendola, “come l’un-guento che, grondando dalla barba di Aronne,si riversava fino all’orlo delle sue vesti”47.

Alla Chiesa si riversa, le si riversa come una“mantiglia” bianca, tutta bella, il Verbo che escedal Seno del Padre; e le si effonde in Parola checanta!

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47 Sal 132, 2.

[...] Ma com’è ingioiellata la Chiesa mia, e cheSignora...!

Oggi la Chiesa è vestita di bianco...!; con una“mantiglia” bianca, bianca...!, sopra una “peina”bianca pure, come coronando le sue tempie diRegina, che fa cadere la sua “mantiglia” di spo-sa sul volto bellissimo e luminosissimo dellaChiesa, abbellendola ed ingioiellandola...!

È vestita a gala..., tutta vestita di bianco...,senza velo di lutto...! Tutta coperta di gioielli,con il suo volto splendente di gioia e di feli-cità, di pienezza e di vita...!

Ah, che “mantiglia” bianca avvolge oggi lamia Chiesa mia...! Ah, che “peina” così alta ecosì signorile sta nobilitando oggi le tempie ela figura della Chiesa Regina...! Chiesa mia, co-me sei bella...!

Sarà possibile che non ti possa esprimere néti possa dire agli uomini...? Sì, tu sei tutta bel-la, Figlia di Gerusalemme; sì, tutta candida... Tu,l’unica colomba bianca e abbellita con la bian-chezza, con la santità e la verginità dell’esseredi Dio...

[...] Che vengano...!, che vengano tutti i poe-ti ed i musicisti e tutti gli artisti a cantare laChiesa mia! Vediamo se possono dire qualcosadella mia Chiesa santa...? Che io dico loro dino, che non c’è parola umana per esprimerla...!Solo il Verbo infinito del Padre, la Parola divi-na ed eterna, la può esprimere adeguatamentecome merita.

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[...] Chiesa!, sei bella! Mai ti vidi così...! Ti hovisto ingioiellata ed a lutto, però mai ti ho vi-sto effonderti, come ti effondi, in santità, giu-stizia, verità, misericordia e amore...! [...] Tieffondi in maternità con il Padre, in canzonecon il Verbo ed in amore con lo Spirito Santo...!

O Chiesa Madre, orgoglio della mia anima-Chiesa! Come sei bella...! [...] Da dove tirerò fuo-ri una parola adeguata per cantare e per espri-mere complimenti alla mia Chiesa...? Ma nonc’è parola umana che la esprima. La Parola uni-ca adeguata è quella che canta al Padre in si-lenzio; per questo io, Chiesa mia, ti contemploe ti amo, e devo rimanere in silenzio per po-terti esprimere in silenzio con Cristo.

Ma se vedo però che mi sono terminate leespressioni, ed oggi devo dire, devo esprimerecomplimenti alla Chiesa mia...!

Sì, io sono andalusa e sivigliana, e mi effon-do in espressione della mia terra per cantare laChiesa...

Ho bisogno di cantare la Chiesa come an-dalusa che sono, ed ho bisogno di dirle che hauna “mantiglia”, una “mantiglia” bianca con una“peina” che arriva sino al cielo...!

Ah, Figlia di Gerusalemme, adorna con tut-ti i gioielli...! [...] Figlia di Gerusalemme! Cosa

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posso dirti io...? [...] Io sono quasi impazzita d’a-more alla Chiesa...!

Che vengano tutte le “ferias”...! Che venga-no le “ferias” con tutte le loro luci, con tutte leloro danze, con tutte le loro gioie, con tutti iloro cantici, per cantare alla Chiesa mia...!

Tutte le feste...! Tutte le feste che si adorni-no e ingioiellino, che la Chiesa si trova cosìadorna con tutti i suoi gioielli...!

Chiesa mia, come sei bella! Avanza trion-fante, Figlia di Gerusalemme, abbellita e in-gioiellata con tutti i gioielli che lo Sposo divi-no ti regala il giorno delle sue nozze eterne.Chiesa mia, avanza trionfante!

[...] Come si effonde a Dio la sua bellezzanella Chiesa...! Come effonde la sua gioia nellaChiesa, la sua santità, la sua bianchezza, la suapaternità...!

Dio mio, com’è grande la mia Chiesa! [...]

Chiesa mia..., come sei bella!, quanto tiamo! »

Oggi, Figlia di Gerusalemme, Chiesa amata,come potrò continuare a vivere nell’esilio, da-vanti alla contemplazione dei misteri che, rica-dendo sopra di te, il Signore mi ha voluto mo-

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strare in così diverse maniere, inclinandosi allapiccolezza ed alla miseria del mio nulla ed in-nalzandomi alla penetrazione dei suoi misterisotto la luce sapienziale della fede, piena diamori eterni e ricolma di speranza, facendomicomprendere che a più grande miseria più ab-bondante misericordia; affinché li comunichi, oli lasci trasparire finché vivrò nell’esilio...?

Giacché sono tanti e così diversi che la miaanima ansimante nella sua ricerca instancabiledi dare gloria a Dio e vita alle anime, aspettapiena di nostalgia il momento della volontà diDio per introdurmi con la Chiesa gloriosa nel-le dimore della eternità.

Ed allora, e solo allora, si potrà scoprire finoin fondo con il contenuto compatto della suavita, missione e tragedia il segreto della mia vitaimmolata, silenziata dalla notte piena d’incom-prensione di questo peregrinare.

E nel giorno luminoso dell’incontro definiti-vo con Dio, con tutti coloro che «vengono dalla grande tribolazione, e lavarono le loro tu-niche e le resero candide nel sangue dell’A-gnello»48, sedendoci alla mensa del Regno conAbramo, Isacco e Giacobbe, come figli dellaloro numerosa ed universale discendenza ve-nuta da tutti i confini della terra, saremo Chiesatrionfante e gloriosa per sempre.

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48 Ap 7, 14.

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Non dovremo contemplarla più con il suovelo di lutto ed il suo cuore straziato, gettata aterra e piangente, ansimante e ricurva, bensìcome «la Sposa dell’Agnello, nuova e celesteGerusalemme, Città santa, che non ha bisognoche né il sole né la luna la illumini, poiché lagloria di Dio la illumina e la sua lampada èl’Agnello»49.

E dove intoneremo con tutti gli angeli, ar-cangeli, cherubini e serafini, dando gloria alPadre, gloria al Figlio e gloria allo Spirito Santo,il «Santo, Santo, Santo Jahvè Sabaot, la terra in-tera è piena della sua gloria!»50,

ed il «cantico di lode a Dio ed all’Agnello»essendo Chiesa gloriosa e trionfante per tuttal’eternità:

«Ed udii qualcosa che ricordava il rumore diuna moltitudine immensa, il frastuono dell’o-ceano ed il fragore di forti tuoni. E dicevano:“Alleluia. Poiché regna il Signore, nostro Dio,padrone di tutto, rallegriamoci e godiamo e ren-diamogli grazie. Sono arrivate le nozze del-l’Agnello, la sua sposa è pronta”»51.

Chiesa mia, nuova e celeste Gerusalemme,come sei bella!! Quanto ti amo!

49 Ap 21, 2. 9. 23.50 Is 6, 3.

51 Ap 19, 6-7.

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NOTA:

Chiedo veementemente che tutto ciò cheesprimo attraverso i miei scritti, per crederlo vo-lontà di Dio e per fedeltà a quanto lo stessoDio mi ha affidato, quando nella traduzione adaltre lingue non si capisca bene o si desiderichiarimento, si ricorra all’autenticità di quantodettato da me nel testo spagnolo; giacché hopotuto comprovare che alcune espressioni nel-le traduzioni non sono le più adatte per espri-mere il mio pensiero.

L’autrice:

Trinidad de la Santa Madre Iglesia