Stili di apprendimento e stili cognitivi Associazione Pianeta Studio Settembre 2013.
L'utilizzo di strategie comunicative e degli stili ... COZZOLINO percezione sociale... ·...
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L'utilizzo di strategie comunicative e degli stili relazionali per creare
legami e aumentare la partecipazione alle attività della
scuola a cura di
Prof. Mauro Cozzolino, Psicologo-Psicoterapeuta Docente di Psicologia Generale
Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Salerno
Master Universitario sui DSA
Mauro Cozzolino Dipartimento di Scienze Umane, Filososfiche e
della Formazione UNISA
I bisogni cognitivi della mente
¡ Si intendono dei principi generali che regolano il nostro modo di acquisire, elaborare, selezionare e dotare di significato le informazioni sociali con cui veniamo in contatto.
¡ Due bisogni primari, in questo senso, sono: l Il bisogno di risparmiare risorse cognitive l Il bisogno di mantenere un’immagine positiva
del sé ai propri occhi e a quelli degli altri
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I bisogni cognitivi della mente
¡ Entrambi i bisogni prendono forma e si realizzano attraverso specifici processi cognitivi, per lo più automatici, che sono: l Egocentrismo dei processi di pensiero l Resistenza al cambiamento l Accessibilità cronica l Predominio del qui ed ora l Processi consapevoli e inconsapevoli
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La formazione delle impressioni e la fissità funzionale
¡ La formazione delle impressioni sugli altri, siano essi studenti, le loro famiglie, colleghi, ecc. si basa sui seguenti meccanismi: l Il desiderio di confermare la propria ipotesi l L’effetto primacy l Le teorie implicite della personalità l La comprensione degli altri attraverso la
comunicazione non verbale
I LIMITI DELLA FISSITA’ FUNZIONALE
¡ Il soggetto di fronte ad oggetti a lui familiari, o inseriti in un contesto familiare, tende ad attribuire una certa funzione precedentemente appresa, mentre la soluzione del problema gli richiede di interpretare la funzione degli oggetti in una nuova maniera. La sua precedente organizzazione funzionale gli impedisce la ristrutturazione del campo e la soluzione.
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della Formazione UNISA
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La formazione delle impressioni
¡ Le impressioni che costruiamo sugli altri ovvero un modo parziale, limitato e riduttivo di raccogliere, elaborare e dare significato alle informazioni sono veramente dure a morire.
Lo stile relazionale prevalente e la fissità funzionale
¡ Tutti noi, nel corso della nostra storia personale, abbiamo sviluppato uno stile relazionale prevalente, che ci contraddistingue, esso può essere p iù s immetr i co o p iù complementare.
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Aspetti della Comunicazione
¡ Aspetto di contenuto l Report (notizia) l Cosa si dice l Digitale l Verbale l Cognitivo l Computer data
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Aspetti della Comunicazione
¡ Aspetto di relazione o metacomunicazione l Command (comando) l Come si dice l Analogica l Non verbale l Affettivo l Computer program
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Aspetti della Comunicazione
La comunicazione verbale ha un peso molto meno rilevante rispetto al non
verbale.
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Aspetti della Comunicazione ¡ La comunicazione non verbale è
rappresentata da fattori di diverso tipo, generalmente definiti come linguaggio del corpo, quali: l la postura l lo sguardo l la mimica facciale l la gestualità l le espressioni del volto l i rapporti spaziali che si creano con le
altre persone (la distanza) l i movimenti del tronco, degli arti, del capo l l'abbigliamento
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Aspetti della Comunicazione
¡ La comunicazione paraverbale, infine, è rappresentata da: l tono l qualità della voce l velocità di eloquio l vocalizzazioni emissione di suoni l sospensioni l pronuncia inflessioni dialettali
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Aspetti della Comunicazione ¡ Gli scambi comunicativi possono essere
improntati all’uguaglianza dei due partner, e in questo caso vengono definiti simmetrici,
¡ oppure possono essere improntati alla differenza, allora sono definiti complementari.
¡ Il primo caso, ovvero la relazione simmetrica, è quella di colleghi, amici, il secondo quello della relazione asimmetrica, detta anche complementare è contraddistinto dalle coppie madre-figlio, insegnante-allievo, capo-dipendente.
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Aspetti della Comunicazione
¡ Nel rapporto simmetrico, ciascuno dei due tende a essere uguale all’altro, o meglio, a non essere da meno dell’altro. Ciascuno si comporta come se volesse dire "Io conto quanto te".
¡ Nel rapporto asimmetrico, uno assumerà una posizione dominante e l’altro quella complementare.
¡ Il rapporto è complementare quando è impostato sulla differenza: uno è "quello che sta al di sopra" (one-up), l’altro "quello che sta al di sotto" (one-down).
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Esiti comunicativi e relazionali
¡ L’interazione simmetrica comporta il rischio dell’escalation
¡ quella complementare può portare alla rigidità
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Esiti comunicativi e relazionali
¡ Le fonti che hanno facilitato la formulazione di uno stile relazionale prevalente sono: l le prime relazioni con le nostre figure
significative l le prime relazioni con gli altri adulti significativi l le relazioni familiari presenti nel nostro
specifico percorso personale l le esperienze relazionali di coppia (passate e
presenti)
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Esiti comunicativi e relazionali
¡ Alcune possibili strategie di superamento degli svantaggi (correlati al bisogno di semplificazione) che possiamo mettere in campo nell’interazione con l’altro sono: l sviluppare una certa consapevolezza sul nostro
modo di funzionare dal punto di vista cognitivo, comunicativo e relazionale
l autosservarsi e monitorarsi rispetto ai pericoli insiti nei processi cognitivi, comunicativi e relazionali di cui abbiamo parlato
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Esiti comunicativi e relazionali
l ricercare proprio nella differenza come risorsa e non come limite, una possibile via d’accesso alla relazione con l’altro
l attivare un processo operativo di trasformazione di alcuni processi cognitivi, comunicativi e relazionali
l sviluppare una competenza comunicativa e relazionale capace di integrare il nostro stile relazionale prevalente con un altro stile relazionale più efficace in funzione dell’interlocutore, del contesto e degli obiettivi.
Bibliografia: Le Strategie comunicative. Soluzioni per problemi relazionali e professionali INDICE Introduzione Prima Parte – Le strategie comunicative nella relazione con l’altro. 1. Il superamento della frustrazione 2. L’uso strategico della comunicazione
Seconda Parte – Le strategie ad orientamento linguistico 1. Il linguaggio come strumento d’intervento 2. Le strategie narrative 3. La comunicazione tra virgolette 4. Le strategie della congruenza e del confronto 5. Come formulare domande efficaci 6. La trategia della domanda relazionale 7. Le strategie da evitare 8. La conoscenza che l’altro ha di sé e la promozione della riflessione: la riformulazione
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9. Cambiare la prospettiva degli altri: la ridefinizione in positivo 10. Orientare la comunicazione nella direzione contraria: il paradosso 11. Ancore di salvezza Terza Parte - Le strategie ad orientamento corporeo 1. Pensare ed agire con il corpo 2. Raccogliere informazioni 3. Svelare le intenzioni dell’altro e il suo atteggiamento 4. Riconoscere l’autenticità dei messaggi ricevuti 5. L’arte di persuadere con il corpo 6. L’arte d’ascoltare 7. Curare le differenze culturali per evitare gli scontri 8. La gestione dei conflitti personali 9. Intervenire sul comportamento:gli stili relazionali
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Bibliografia: Le Strategie comunicative. Soluzioni per problemi relazionali e professionali
Bibliografia: La Comunicazione Invisibile INDICE Prefazione Introduzione Capitolo primo: Per una teoria della comunicazione non verbale Capitolo secondo: Il volto delle emozioni Capitolo terzo: Il linguaggio degli occhi Capitolo quarto: Le parole del corpo: aspetti non verbali del parlato Capitolo quinto: Oltre le parole: il linguaggio dei gesti Capitolo sesto: Il corpo e lo spazio interpersonale Capitolo settimo: Differenziarsi: il corpo si trasforma Capitolo ottavo: I contesti della comunicazione non verbale Considerazioni conclusive Appendice: Internet e il linguaggio del corpo Mauro Cozzolino Dipartimento di
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