L'Oratorio di San Giovanni

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SCUOLA SECONDARIA DI 1 SCUOLA SECONDARIA DI 1 SCUOLA SECONDARIA DI 1 SCUOLA SECONDARIA DI ° ° GRADO GRADO GRADO GRADO “ “ G.Galilei G.Galilei G.Galilei G.Galilei” I ragazzi della 2° A presentano A cura dall’insegnante di Religione: Patrizia Acquatici Anno scolastico 2005 Anno scolastico 2005 Anno scolastico 2005 Anno scolastico 2005- - -2006 2006 2006 2006

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Attività curata dalla prof.ssa Patrizia Acquatici

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I ragazzi della 2° Apresentano

A cura dall’insegnante di Religione: Patrizia AcquaticiAnno scolastico 2005Anno scolastico 2005Anno scolastico 2005Anno scolastico 2005----2006200620062006

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Durante la ricerca abbiamo lavorato sia a piccoli gruppi che singolarmente cercando di dare risposta a queste domande:

DOVE SI TROVA L’ORATORIO DI SAN GIOVANNI?

CHI E’ SAN GIOVANNI BATTISTA?

QUAL E’ LA STORIA DELL’ANTICA CHIESA DI PRATONERA?

QUAL E’ LA STORIA DELL’ORATORIO DI SAN GIOVANNI ?

QUAL E’ LA STRUTTURA DELLA CHIESA?

PERCHE’ LA DEVOZIONE DEI CAVRIAGHESI ?

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In località Pratonera,raggiungibile da via Girondola, oltrepassando la provinciale Reggio-Montecchio, sorge l'Oratorio di S. Giovanni, ricostruito nel 1731, nella località, anticamente detta "Valzelata“ e comune indipendente da Cavriago, dove sorgeva l'antichissima Chiesa parrocchiale di S. Giovanni in Sassoforte.

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MURRILLO - S. Giovanni Battista Bambino -

È stato definito da Cristo come “il più grande tra i nati di donna”. Egli è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo Apostolo di Gesù, perché gli rese testimonianza ancora in vita.È tale la considerazione che la Chiesa gli riserva, che è l’unico santo dopo Maria ad essere ricordato nella liturgia, oltre che nel giorno della sua morte (29 Agosto), anche nel giorno della sua nascita terrena (24 Giugno).

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Un giorno, mentre Zaccaria offriva l’incenso nel Tempio, gli apparve l’arcangelo Gabriele che gli disse: ”Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni. .. e molti si rallegreranno della sua nascita, poichésarà grande davanti al Signore”.

Ghirlandaio - Nascita di S. Giovanni Battista

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Anche Gesù si fece battezzare da Giovannie quando il Battista lovide esclamò: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!”(Gv. 1,29). Dopo che Giovanni lo ebbe battezzato scese su di lui lo Spirito Santo come una colomba, mentre una voce dal cielo diceva : “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto.”(Lc.3,22)

Verrocchio - Battesimo di Cristo -

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Egli morì a causa della sua predicazione, perchècondannò pubblicamente la condotta del re d’Israele Erode Antipa, che conviveva con Erodiade, moglie di suo fratello. Durante un banchetto tenuto in onore del re, fu decapitato, e la sua testa fu portata su di un vassoio a Salomè figlia di Erodiade, la quale l’aveva richiesta come premio per una danza, dietro consiglio della madre. Caravaggio - Decollazione di San Giovanni Battista -

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Un’antica maestà all’interno della chiesetta proprio dietro l’altareci riporta lontano nel tempo. Forse questo luogo, anticamente dedicato al culto di divinitàpagane, a causa delle acque che sgorgavano nelle vicinanze, èstato poi trasformato in luogo di culto cristiano dedicato a San Giovanni Battista. Dell’antica chiesa, i documenti ne parlano a partire dal 1300, quando Pratonera era ancora un Comune e non una localitàappartenente a Cavriago, a volte denominata, Fontana di Valzelata.

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La chiesetta fu probabilmente costruita verso il 1300 dalla famiglia Vassi o dè Vassi e la si ritrovò verso i primi anni del 1400 molto mal tenuta, e crollata sotto le nevi dell’inverno del1419. Ricostruita cadde nuovamente in pessime condizioni verso la fine del 1500. Un antico documento del 28 settembre del 1581 attesta: “le pareti (erano) fessurate e a rischio di crollo…, il tetto senza tegole e pieno di buchi …, l’unico altare spoglio con le immagini dei titolari sbiadite e sciupate, senza drappi e insegne sacre, e del tutto privo di ciò che pertiene al culto divino …”Sarà il rettore Don Gabriele Lippo ad occuparsi dei restauri e del recupero degli arredi in modo che la chiesa potesse offrire“un’immagine di religione e devozione”

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Verso il 1612 il Vescovo dà ordine di rinnovare la chiesa e arredarla decorosamente. Gli uomini di Pratonera intanto chiedono la celebrazione di due messe all’anno: una nel giorno di San Marco ed una nel giorno di San Giovanni. La chiesa lontana dai luoghi abitati continua però a restare in balia di tutti tanto da essere ridotta “ ad uso profano e rifugio di disertori”. Il Vescovo allora nel 1667 chiede la chiusura del sagrato e ordina di erigere una colonna sormontata da una croce di legno per ricordare l’antica chiesetta ormai distrutta.Della vecchia chiesa rimaneva solo una maestà con l’immagine dipinta di San Giovanni Battista.

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Della antica Chiesetta rimaneva solo una semplice colonna su cui era dipinta l’immagine del Santo. Fu così che sentendosi abbandonato e trascurato San Giovanni decise forse di darsi da fare personalmente e a partire dalla metà del mese di Maggio del 1727 avvennero le prime grazie. Facendo visita all’immagine del Santo dipinta sulla colonna:”Giuseppe Terenziani di Pratonera fu liberato dal male delle doglie; Carlo Rabitti della Cella acquistò la luce degli occhi, Giacoma Moretti da Barco inferma nelle bracia ricuperò la salute li 4 giugno; Maria Cattarina Carbori d’anni 28 li 25 luglio da Castelnuovo tormentata da spirito maligno fu liberata; Anastasia Cignani da Sesso…; Domenica Balabeni da Cà del Bosco…; l’undici di luglio 1728 Agostino Pinetti della Zella per g.r. fu liberato da una malatia d’un anno”, il quale per confermacione portò una taoletta; Maria Boni da Cavriago il 25 luglio…”Tutte queste testimonianze furono scritte in un “libro sulla fondazione ed amministrazione dell’ Oratorio di San Giovanni Battista” dal prevosto don Giovanni Cola.

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La parola “ miracolo” si diffonde per tutti i paesi vicini, e numerosi sono i devoti che si apprestano a visitare la sacra immagine dipinta sulla colonna rimasta dopo la demolizione dell’antica chiesa.

Insieme all’ immagine del Santo si trova anche l’immagine della Madonna della Ghiara riportata qui a fianco.

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e l’immagine dei Santi Grisanto e Daria, riportati qui a fianco.

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A RICORDO DELLA VECCHIA CHIESA VIENE COMMISSIONATA QUESTA ISCRIZIONE DEL 1723D.O.M.Monumentum hoc circumpictis imaginib, ornatumreligionis ac pietatis idicemergaecclesiam olim hic sitametd. Ioanni Baptistaesacram……………………………………………………………. Anno salutis MDCCXXIIIerigi mandaruntergo locumdivosque laresvenerare viator

(A Dio grande e onnipotente, nell’anno della salvezza 1723 i Massari del Consorzio Presbiterale di Reggio ordinano di innalzare questo monumento ornato intorno di immagini segno di religione e devozione nei confronti della chiesa un tempo qui situata e consacrata al divino Giovanni Battista. Dunque o viandante, rispetta il luogo, le divinità e i lari.)

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L’otto di Giugno 1731, ilcomune di Pratonera, acquista il campo al prezzo di 1418 lire, cifra che comprendeva il valore del pilastro, valutato 200 lire, e di 13 lire per il compenso dovuto al notaio.

Il documento dell’acquisto del campo

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Dopo l’acquisto si procedesubito a costruire l’oratorioe successivamente una casetta annessa. Sei mesi più tardi, la chiesetta ècostruita, e probabilmente non era tanto diversa dall’immagine che vediamo in uno degli ex votoconservati nella sagrestia dell’Oratorio.

Ex voto - particolare -

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Ma come facevano quelli di Pratoneraa recarsi alla Chiesetta se si trovavano sulla riva opposta del Rio?

Probabilmente ci si serviva dell’antico viottolo Belvedere, che consentiva il passaggio da Pratonera all’altra sponda del Rio fino in via Roncaglio.

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Il guado di Viottolo Belvedere

Il Viottolo Belvedere

Infatti non esistevano ponti, tranne che giù al paese di Cavriago. Si presume che ci fosse una passerella di legno, ma è più probabile chela gente attraversasse il Rio in un guado, dove l’acqua era meno abbondante.

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Era l’anno 1751.Il giorno 22 di giugno 1751 vengono prelevate dalla cassetta delle offerte 27 lire per celebrare la prima festa in onore a San Giovanni della quale si ha notizia.Gli anni passano e nel 1816 diventa arciprete di San Terenziano don Luigi Brandani, che dà inizio a nuovi restauri nel 1837. Si comincia a celebrare una messa al mese per i benefattori, e si celebrano le funzioni in ricordo della nascita e della decapitazione di San Giovanni.Si ha notizia di una “processione” nel 1842, fatta con la statua del Santo. Nel 1844 vengono realizzate le due nicchie vicino all’altare.L’estate del 1853 e segnata da una grande siccità e vengono fatte celebrare numerose messe per chiedere la grazia della pioggia. Finalmente il giorno 29 agosto, festa del martirio di San Giovanni, piove a dirotto.

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Nel 1855 passata l’epidemia di colera a Cavriago, Francesco Tarasconi, muratore e futuro custode di San Giovanni, costruisce “la maestà nanti l’oratorio”, i duepilastri del muro di cinta con cancello di ferro, e finanzia in parte la spesa per il pozzo. Due anni dopo sostiene la spesa del ponte sopra il Rio. Come atto di gratitudine gli viene concesso assieme alla moglie l’onore di essere sepolto presso i pilastri del muro di cinta da lui stesso costruiti. Qualche anno dopo si cominciano i lavori per costruire una vera torre, eretta nel 1877.

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Nelle tre nicchie sopra l’altare si trovano ilsimulacro di San Giovanni con ai lati due piccole statue dell’Addolorata e San Luigi Gonzaga. Andrea Fontanesi, abitante a Bibbiano, per sciogliere un voto fatto al Santo, fa costruire a sue spese unatrio a dodici colonneantistante la chiesa.

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L’inaugurazione nelsettembre del 1910, si concluderà con tre giorni di festeggiamenti. Oratore per le funzioni liturgiche Don Pietro Tesauri.

La facciata dell’Oratorio dopo i restauri del 1910

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Viene anche risistemata la piramide della torre alla quale vengono aggiunti quattro toriotti.

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Vengono collocate tre nuove campane fuse dai Fratelli Capanni, dedicate a San Giovanni, a Maria e a San Terenziano

La ricevuta della spesa sostenuta per l’acquisto delle nuove campane

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In occasione dell’anno giubilare 1925 si rinnova il pavimento, l’ancona e tutto l’altare, che viene rifatto in marmo artificiale. Vengono sostituite le statue di San Zaccaria e Santa Elisabetta con altre intagliate in legno, e si decorano le pareti interne.

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Il pittore Giuseppe Baroni esegue una riproduzione del San Giovannino del Murillonella lunetta sulla porta d’ingresso, con la insolita tecnica dell’olio su muro.

Una porta nuova viene offerta dagli abitanti di Barco nel 1926.

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La lunga lista di restauri continua con quello del 1982, che fu solo di tipo conservativo. Hanno contribuito in modo determinante al restauro gli Alpini di Cavriago.

Il sogno di Don Battista Cerlini allora parroco di S.Terenziano era di poter ristrutturare col tempo, il fabbricato adiacente l’oratorio.

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Chissà, forse questo progetto riuscirà a realizzarlo Don Corrado Botti, attuale parroco di San Terenziano.

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La chiesa è orientata a nord-sud. Nella parte alta della facciata ci sono ancora i segni dell’architettura originale, con quattro lesene che sostengono una trabeazione a serliana.Sull’architrave poggia un timpano triangolare.Nella parte bassa della facciata ci si accorge che le lesene non hanno basi,ciò è da attribuire al fatto che la chiesa è stata piùvolte rimaneggiata nel corso degli anni.

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Sotto l’arco della serliana c’è un’immagine di S.Giovanni e come sfondo, le chiese di San Terenziano e di San Nicolò, dipintodal pittore Lelio Lorenzani nel 1982.

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L’interno è ad aula unica, con soffitto a botte in muratura, ed è stato restaurato più volte agli inizi del novecento:, il primo nel 1910 e il secondo nel 1925.Uno degli interventi strutturali più evidenti è stato quello del trasferimento della cantoria.La presenza di una cantoria elemento non particolarmente indispensabile per una chiesa cosìpiccola sta ad indicare l’importanza che la musica ha sempre avuto per le liturgie celebrate nell’oratorio.

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Il vecchio altare settecentesco in legno venne danneggiato da un incendio e fu sostituito da quello attuale in graniglia. Al di sotto del nuovo altare venne inserito il paliotto in scagliola del montecchiese GiovanBattista Martelli del 1731, raffigurante S.Giovannino con alle spalle l’agnello simbolo del Battesimo di Cristo.

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La decorazione pittoricavenne affidata nel 1925 al pittore reggiano Giuseppe Baroni che dipinge a tempera, secondo il gusto dell’epoca. Il Baroni dipinse: la lunettasopra la porta dell’ingresso, la gloria degli angeli nel catino absidale, e la colomba simbolo dello Spirito Santo del soffitto.

Baroni - La gloria degli angeli -

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Nel corso della storia, l’oratorio ha subito molti restauri e progressive migliorie.Nei restauri del 1983 a opera dell’architetto F.Tarasconi è statoeliminato il portico architravato, che copriva la facciata sulla quale sono visibili i segni della trasformazione. L’Oratorio dopo i restauri del 1983

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Sul lato destro dell’altare si accede alla sagrestia che viene aggiunta al corpo della chiesa solo nel 1858, essa è piena di ex voto, sono immagini, ritratti, stampelle di persone che si sentivano miracolati, ne sono stati ripuliti e riordinati 352 e catalogate 1165 foto.

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Ex voto.Immagine fatta stampare per grazia ricevuta.

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Ma la devozione più fervida èquella che non è sempre sotto gli occhi di tutti.Continue sono le visite semplici e fugaci da parte dei fedeli, senza nessuna formalità o funzioni solenni, per chiedere l’intercessione per sé, o per i propri familiari, per ricevere conforto, per chiedere la guarigione, o semplicemente per chiedere di superare gli esami.

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Numerosi sono i fedeli che si recano al santuario durante le feste tenute in onore di San Giovanni, in particolare per la festa della “rugiada” la sera del 23 di Giugno. La tradizionale processione che si teneva ogni cinque anni, con il simulacro del Santo, è stata organizzata nell’anno 2000, anno in cui San Giovanni è stato proclamato patrono del paese.

La processione del 24 giugno del 2000

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““““ San Giovanni di San Giovanni di San Giovanni di San Giovanni di CavriagoCavriagoCavriagoCavriago 13/5/35 13/5/35 13/5/35 13/5/35

Cara figliaCara figliaCara figliaCara figlia

Ti mando questo ricordo di San Giovanni, Ti mando questo ricordo di San Giovanni, Ti mando questo ricordo di San Giovanni, Ti mando questo ricordo di San Giovanni, èèèè stato fatto due stato fatto due stato fatto due stato fatto due settimane settimane settimane settimane ffffàààà quando anno fatto la processione.quando anno fatto la processione.quando anno fatto la processione.quando anno fatto la processione.Una processione mondiale si può dire cUna processione mondiale si può dire cUna processione mondiale si può dire cUna processione mondiale si può dire c’’’’era tanta gente che le era tanta gente che le era tanta gente che le era tanta gente che le persone erano gipersone erano gipersone erano gipersone erano giàààà a San Giovanni che le altre erano ancora a San Giovanni che le altre erano ancora a San Giovanni che le altre erano ancora a San Giovanni che le altre erano ancora ququququààààgigigigiùùùù in piazza.in piazza.in piazza.in piazza.

EEEE’’’’ venuto un grande temporale che faceva paura tempestava tanto e venuto un grande temporale che faceva paura tempestava tanto e venuto un grande temporale che faceva paura tempestava tanto e venuto un grande temporale che faceva paura tempestava tanto e grossa che la processione si trovava ancora per strada e cosgrossa che la processione si trovava ancora per strada e cosgrossa che la processione si trovava ancora per strada e cosgrossa che la processione si trovava ancora per strada e cosìììì San San San San Giovanni si Giovanni si Giovanni si Giovanni si èèèè bagnato un bagnato un bagnato un bagnato un popopopo anche Lui.anche Lui.anche Lui.anche Lui.

questa fotografia lquesta fotografia lquesta fotografia lquesta fotografia l’’’’ anno fatta sul balcone della cassa rurale e il anno fatta sul balcone della cassa rurale e il anno fatta sul balcone della cassa rurale e il anno fatta sul balcone della cassa rurale e il segno nero vicino a questa casa segno nero vicino a questa casa segno nero vicino a questa casa segno nero vicino a questa casa èèèè la mia finestra. E guarda le la mia finestra. E guarda le la mia finestra. E guarda le la mia finestra. E guarda le persone che troverai persone che troverai persone che troverai persone che troverai JsfonJsfonJsfonJsfon vestito da confratello poi il prete di vestito da confratello poi il prete di vestito da confratello poi il prete di vestito da confratello poi il prete di CodemondoCodemondoCodemondoCodemondo e la Giovannina anche lei e la Giovannina anche lei e la Giovannina anche lei e la Giovannina anche lei èèèè segnata e ci sono anchsegnata e ci sono anchsegnata e ci sono anchsegnata e ci sono anch’’’’io io io io ma non si conosce ma non si conosce ma non si conosce ma non si conosce saluti mamma tua.saluti mamma tua.saluti mamma tua.saluti mamma tua.(Tutti i segni sono persone conoscenti Don Mario, (Tutti i segni sono persone conoscenti Don Mario, (Tutti i segni sono persone conoscenti Don Mario, (Tutti i segni sono persone conoscenti Don Mario, VarginiVarginiVarginiVarginiPielaPielaPielaPiela, Don Rossi, , Don Rossi, , Don Rossi, , Don Rossi, JusfonJusfonJusfonJusfon, Giovannina.), Giovannina.), Giovannina.), Giovannina.)””””

Questa lettera inviata insieme alla foto, Questa lettera inviata insieme alla foto,

in occasione della festa del 24 giugno in occasione della festa del 24 giugno

1935, testimonia la devozione dei 1935, testimonia la devozione dei

CavriaghesiCavriaghesi verso San Giovanni.verso San Giovanni.

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Via Rivasi - Processione con la statua di San Giovanni - 24 giugno 1935 -

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Libretti di preghiere, da recitare in onore del Santo.Ci sono preghiere per una “Novena”, per un “Triduo”,o “Per qualsiasi altra necessità”.

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Noemi Tagliavini. è stata la custode del novecento e non è possibile staccare la sua figura da San Giovanni. La sua esistenza è stata pienamente votata all’oratorio: “ nella vecchia canonica vive da sempre, sola con il suo cane Pippo, la signora Noemi, molto anziana che, devotissima a San Giovanni, se ne sta làserena, vivendo senza nessuna comodità e come può, pregando con fede perché gli uomini diventino un poco più buoni”.

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Noemi Tagliavini, nata a Barco nel 1902, per tutta la vita ha svolto la sua funzione di custode presso l’oratorio di San Giovanni. Per lei custodire il santuario significava anche creare un rapporto comunicativo con i visitatori, ascoltava,confortava e pregava per tutti. In occasione della tradizionale “rugiada” del 23 Giugno, erano numerose le persone che si affollavano davanti all’oratorio, con grande soddisfazione della custode. Noemi discreta, rispettosa di ciascuno con la sua semplice presenza ammoniva:”io posso pregare per te ma tu devi essere in pace con te stesso”. Muore nel 1994, a causa di un incidente stradale.

Oggi si occupa del Santuario il Dott. Tonino Arduini.

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Alcuni degli elaborati dell’Oratorio di San Giovanni, realizzati dai ragazzi della 2°A.

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Per la costruzione dell’ipertesto abbiamo fatto ricerche: nell’Archivio Parrocchiale di S.Terenziano, nell’Archivio Fotografico Comunale, in Bibblioteca. Intervistato i Sacerdoti di S.Terenziano sui Miracoli. Ascoltato le testimonianze di Domenico Bonibaldoni, nonno di un nostro compagnodi classe, sulla devozione dei Cavriaghesi verso il Santo.Raccolto e scattato tante foto oltre aver effettuato riprese con la videocamera.Visitato i seguenti siti:http://www.comunecavriago.re.ithttp://www.santiebeati.ithttp://www.liturgie.silvestrini.org Abbiamo inoltre consultato i seguenti testi:LA BIBBIA.AA.VV. “L’ ORATORIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA IN PRATONERA” Ed Bertani&C. W.Casotti A.Margini G.Riva, “TERRA ROSSA Cavriago nel Novecento”.Ed.Bertani.“PREGHIERE al Glorioso Precursore SAN GIOVANNI BATTISTA”, Scandiano Stabil. Tipografico B. Pozzi 1892.“ORAZIONI a S.GIOVANNI BATTISTA”,REGGIO EMILIA Unione Tipografica fra Operai 1916.

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Ringraziamo in modo particolare:

Don Corrado Botti Parroco di San Terenziano per la collaborazione,

Domenico Bonibaldoni per la disponibilità e la documentazione fornitaci,

il Prof. Piazza per il lavoro interdisciplinare.