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LO SVILUPPO MOTORIO E LE CAPACITÀ COORDINATIVE CORSO ISTRUTTORI DI PATTINAGGIO VICENZA Sabato 28 Ottobre 2017 dalle ore 9.00 alle ore 11.00 Relatore: Prof.ssa Maria Rosa Fanzago Esperto della Scuola Reg. dello Sport CONI VENETO Scuola Regionale dello Sport FISR VENETO 1

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LO SVILUPPO MOTORIOE LE CAPACITÀ COORDINATIVE

CORSO ISTRUTTORI DI PATTINAGGIO

VICENZA Sabato 28 Ottobre 2017dalle ore 9.00 alle ore 11.00

Relatore: Prof.ssa Maria Rosa FanzagoEsperto della Scuola Reg. dello Sport

CONI VENETOScuola Regionale dello Sport

FISR VENETO

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È lo scambio di idee che fa crescere

«LA MENTE NON E’ AVULSA DAL CORPO NE’ DALLE RELAZIONI: HA ORIGINE DA ESSI E A SUA VOLTA LI REGOLA»

Daniel J. Siegelprofessor of clinical psychiatry at the UCLA School of Medicine and Executive Director of the Mindsight Institute.

«LA TESTA BEN FATTA» Edgar MorinFilosofo e Sociologo FranceseApproccio transdisciplinare

PERSONA

Cognitiva

Motoria

Sociale

Affettiva-emotiva

Bambino

Attività motoria Ambiente educativo

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MANCINISMO DESTRISMO

La preferenza per il movimento di una delle due mani è già osservabile nel feto findall'ottava settimana di gravidanza, e dalla tredicesima settimana il feto mostra unapreferenza per succhiare il pollice destro o quello sinistro.In quella fase di sviluppo, però, la corteccia motoria non è ancora funzionalmente collegata al

midollo spinale, che fa da tramite fra il cervello e le terminazioni nervose che arrivano aimuscoli degli arti. Un fatto che suggerisce un ruolo di primo piano del midollo spinale, quellaparte del sistema nervoso centrale che si sviluppa all'interno della colonna vertebrale.Sebastian Ocklenburg e colleghi hanno controllato i livelli di espressione genica neineuroni del midollo spinale di cinque feti umani tra l'ottava e la dodicesima settimana digravidanza, scoprendo una differenza in quei segmenti del midollo che controllano imovimenti delle braccia e delle gambe. Queste asimmetrie di espressione di geni rilevantiper lo sviluppo del sistema nervoso centrale sono risultati legati a fenomeni epigenetici, ossia acambiamenti che non modificano le sequenze di DNA del genoma, ma che alteranol'espressione dei geni e quindi, i tratti dell'organismo. I fattori che determinano questicambiamenti sono spesso tramandati da una generazione cellulare all'altra, ma non sonopermanenti e possono essere cancellati o modificati da vari stimoli, anche ambientali. In unafase di sviluppo successiva, quando midollo spinale e corteccia motoria sonofunzionalmente collegati, l'asimmetria di comportamento così stabilita può quindiportare a un'asimmetria anche nella corteccia motoria. Questa asimmetria nasce dallaplasticità neuronale del cervello, ossia dalla capacità di alcune aree di svilupparsi tantopiù quanto più è usata la funzione che esse controllano. Il precoce uso preferenziale diuna mano porta dunque a una dominanza anche delle aree cerebrali che, una volta maturatolo sviluppo fetale, la controllano.

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DOMINANZA LATERALIZZAZIONE LATERALITÀ

La lateralizzazione è il processo con cui la dominanza emisferica cerebralesi esprime, a livello corporeo, determinando una maggior forza, maggiorquantità di energia (tono), di una parte del corpo rispetto all’altra; è unprocesso innato che comincia a manifestarsi intorno ai tre-quattro anni edovrebbe definirsi e stabilizzarsi intorno ai sei- sette anni.Conoscere la lateralità di una persona è importante perché può essereindice potenziale d’attesa di una abilità intellettiva più sviluppata rispettoad altre o, viceversa, più carente rispetto ad altre.Un mancino, ad esempio, può avere più facilmente problemi nell’orientamentospaziale ma è altrettanto noto che può essere più facilmente dotato di grandecreatività e senso estetico.La lateralizzazione si evidenzia per la mano, il piede, l’occhio, l’orecchio el’emi-soma. La specializzazione, però, non è sempre così lineare comesembra, essere destrimani non implica una dominanza armonica di tutta laporzione destra del corpo ed esiste un fenomeno detto “lateralità crociata”,non armonica, non “pura”, che consiste appunto nell’avere diverse “lateralità”per diverse parti del corpo– ad esempio destrimane con dominanza a sinistra per l’occhio -.

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PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO POSTURO-MOTORIO

• - 3 MESI – Controllo antigravitario del Corpo• - 8 MESI – Stazione Seduta autonoma• - 12 MESI – deambulazione autonoma

• - 3 MESI – Graduale sviluppo della capacità di afferrare, dal riflesso di prensione (grasping) a prensione volontaria con tutte le dita, iniziando dalla prensione a rastrello

• - 8 MESI – Graduale affinamento della prensione con opposizione del dito indice e medio con la base del pollice (pinza inferiore)

• - 12 MESI – Prensione con indice e falange distale del pollice (pinza superiore)

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OBIETTIVI

• EDUCARE A CORRETTI STILI DI VITA

• AMPLIARE IL BAGAGLIO MOTORIO

Sistema senso-motorio

Schemi motori

e posturali

Capacità motorie

Abilità motorie

Abilità sportiva

Prestazione Sportiva

Sviluppo temporale

Cap. coordinative

Cap. condizionali

Istinti e riflessi sistema senso-motorio

Propriocettori

Tatto Fusi neuromuscolariOrgani del GolgiCorpuscoli del PaciniCorpuscoli di Ruffini

Localizzazione

Velocità della contrazione ventre muscolare

Sono localizzati a livello della giunzione tra i tendini e le fibre muscolari.Sono localizzati nella porzione più profonda della cute

Sono localizzati negli strati più profondi del tessuto sottocutaneo. Stiramento della cute

Udito Vista Gusto-olfatto

Diverso uso del sistema senso-motorio

Principiante: - per ESEGUIRE

- Scelta tecnica

Esperto: - per DECIDERE

- Scelta Tattica

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Fuso neuromuscolare: è situato nella muscolatura volontaria e misura lavariazione di lunghezza di un muscolo nel tempo (in pratica la velocità con cui unmuscolo si allunga e si accorcia durante la contrazione). Per far il fuso percorre inparallelo tutta la fascia muscolare ed è dotato dell'abilità di contrarsi esso stesso.Il fuso ha infatti ha entrambe le componenti: sensoriali e motorie.La componente sensoriale ha un andamento spiraliforme e funziona grazie acanali ionici assonici sensibili allo stiramento. La funzione della componentemotoria non è quello di integrare la forza della contrazione muscolare fornitadalle fibre extrafusali, ma di modificare la sensibilità della componentesensoriale. Infatti, una attivazione della componente motoria determina unaapertura dei canali ionici (sensibili allo stiramento) della componente sensoriale.Ciò porta a un flusso di ioni di sodio all’interno della cellula. Questo, a sua volta,aumenta il potenziale di riposo della componente sensoriale, aumentando così laprobabilità di firing del potenziale d'azione, e aumentando così la sensibilitàdella componente sensoriale stessa.

Sensopercettori del TATTO

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L'organo muscolo-tendineo del Golgi: è un secondo tipo di propriocettore muscolare. Silocalizza a livello della giunzione tra i tendini e le fibre muscolari, in corrispondenza dellaregione di trapasso tra fibre muscolari striate e fibre tendinee. A questo livello, sidispongono in serie agli elementi contrattili, sotto forma di strutture fusate, lunghe qualchemillimetro, formate da stringhe fibrose, che si inseriscono con un capo nel tendine e conl'altro nella regione muscolare prossima al confine muscolo-tendineo. L'intera struttura èavvolta da una capsula di tessuto connettivo rigido. L'innervazione sensoriale di questiorgani tendinei è costituita da un fascetto di fibre nervose che si distribuiscono attorno allestringhe fibrose.Gli organi muscolo-tendinei del Golgi hanno due funzioni. In primo luogo, essi sonosensibili allo stato di tensione sviluppato dai muscoli sui tendini. In secondo luogo agisconocome meccanismo "di emergenza", mediante il cosiddetto riflesso miotatico inverso:quando i muscoli sono contratti isometricamente, gli organi del Golgi rilevano il grado ditensione sviluppato dai muscoli sui tendini, innescando un riflesso che porta alrilasciamento muscolare in caso di carico eccessivo. Così facendo, proteggono le fibretendinee da eventuali danni. Queste terminazioni sono riccamente mielinizzate (perdonotale rivestimento entrando nell'organo tendineo e sono quindi dotate di grande velocità diconduzione. A differenza dei fusi neuromuscolari, gli organi del Golgi sono privi diinnervazione motoria.

Sensopercettori del TATTO

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Corpuscoli del Pacini. I corpuscoli di Pacini si presentano come terminazioninervose ricoperte da strati concentrici connettivali; sono localizzati nella porzionepiù profonda della cute, hanno dimensioni maggiori rispetto agli altri recettori;classicamente sono indicati come responsabili di una submodalità tattile:percepiscono la vibrazione.

Sono più sensibili alla frequenza dello stimolo che all’ intensità dello stesso

Sensopercettori del TATTO

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I corpuscoli di Ruffini sono recettori sensoriali ad adattamento lento (perciòcontinuano ad inviare impulsi per tutto il tempo in cui sono stimolati), localizzatinegli strati più profondi del tessuto sottocutaneo.Questi recettori fusiformi sono molto sensibili ed implicati nella recezione di segnalidi stiramento della cute, così come di piegamento delle unghie. Contribuiscono alsenso cinestetico di controllo e di posizione delle dita, e dei movimentirelativi. Sono particolarmente concentrati a livello delle articolazioni e in prossimitàdelle unghie e sono caratterizzati da un lento adattamento e da campi recettivi digrosse dimensioni, quindi implicati nella percezione tattile grossolana. La loropresenza a livello cutaneo è assolutamente eccezionale. Si ritiene che siano utili nelcontrollare lo scivolamento degli oggetti lungo la superficie della pelle,permettendo così di modulare la presa su un oggetto.I corpuscoli di Ruffini rispondono alla pressione prolungata e mostrano molto pocoadattamento. Le terminazioni nervose si trovano negli strati profondi della cute eregistrano la deformazione meccanica all'interno delle articolazioni, piùspecificamente la variazione angolare, con una specificità che può arrivare fino a 2gradi, nonché la pressione continuata.Essi fungono anche da termocettori, specializzati per la sensibilità termica al caldo.

Sensopercettori del TATTO

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Recettori vestibolari: Labirinto e orecchio interno sono gli organi del sensodell'equilibrio e sono situati nell'orecchio interno. Il sistema vestibolare invia alcervello informazioni riguardanti le accelerazioni lineari e angolari della testa, equindi anche l’orientazione rispetto al vettore accelerazione di gravità e lerotazioni di essa.Percepiscono la posizione della testa rispetto all'asse della verticale, collegataall’interazione gravitazionale.A tale scopo, il sistema vestibolare utilizza i seguenti cinque organi recettoriali:- due organi detti otolitici (sacculo e utriculo), che misurano le accelerazioni

lineari;- tre canali semicircolari (canale posteriore, orizzontale e superiore), che

misurano le accelerazioni angolari.Ogni variazione del baricentro del corpo induce questi recettori a stimolare unacompensazione che ripristini lo stato di equilibrio.Si possono avere in particolare due forme di equilibrio: statico, se mirante almantenimento di una postura stabile; dinamico, se occorre adattarloall'esecuzione di un movimento. Età, esperienze o malfunzionamentidell'apparato uditivo possono influire sulle abilità dell'organismo di raggiungerequesti due tipi di equilibrio.

Sensopercettori dell’ EQUILIBRIO

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Questi sistemi, tutti insieme, forniscono al cervello informazioni sulla posizione della testa e delcorpo nello spazio. In particolare, sembra che solo il sistema otolitico (sacculo e utricolo)partecipi alla regolazione posturale fine (influenzando il tono muscolare), mentre il sistemasemicircolare intervenga esclusivamente nell'equilibrio dinamico.Le informazioni arrivano ai nuclei vestibolari, situati nel tronco encefalico, che rappresentano ilvero organo dell’ equilibrio. Ad essi infatti arrivano le informazioni di tutti i recettorisensoriali posturali (vestibolo, esterocettori cutanei, propriocettori e esterocettori visivi) e quivengono elaborate, assieme alla sostanza reticolare e sotto il controllo del cervelletto, oltre chedella corteccia cerebrale, consentendo così al sistema dell’equilibrio (sistema tonico posturale) disvolgere il suo compito, ossia di garantire il corretto assetto posturale sia statico che dinamico.A differenza dell'elaborata e complessa informazione derivante dagli esterocettori cutanei e deipropriocettori, l'orecchio e l‘occhio trasmettono all‘encefalo una percezione direttadell'ambiente esterno. Il 90% delle informazioni arriva infatti all'encefalo tramite questi ultimidue canali. Però, affinchè le informazioni derivanti dal sistema vestibolare possano essereinterpretate dal sistema posturale, devono essere costantemente comparate e integrate conquelle derivanti dagli altri recettori periferici (visivi, cutanei e propriocettori), in particolare conquelle pressorie derivanti dal piede, unico riferimento fisso nella stazione eretta.Nella creazione, memorizzazione e rappresentazione mentale (engramma) della soggettivaposizione verticale (verticale soggettiva), le informazioni provenienti dalle afferenze del sistemaotolitico (otricolo e sacculo) sono primarie rispetto agli inputs visivi e propriocettivi.

Sensopercettori dell’ EQUILIBRIO

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GLI ANALIZZATORI

Permettono di svolgere tali processi

ANALIZZATORI SISTEMI PERCETTIVI

CAPACITÀ COORDINATIVE

Si fondano sull'assunzione ed elaborazione delle informazioni e sul controllo dell'esecuzione.

Gli ANALIZZATORI che hanno maggiore importanza riguardo il movimento sono

VISIVO STATICO-DINAMICO ACUSTICO TATTILE CINESTETICO

Propriocezione “senso segreto, nostro sesto senso” (Sherrington)

Flusso sensorio continuo ma inconscio proveniente dalle parti molli del nostro corpo (muscoli, tendini, articolazioni) che controlla e

adatta di continuo la posizione, il tono e il movimento, in un modo però a noi nascosto perché automatico ed inconscio

È indispensabile per il nostro senso di “noi stessi”, solo grazie alla propriocezione avvertiamo il nostro corpo come nostro. E’ il

possesso del nostro essere fisico.

SCHEMA CORPOREO

“UNA INTUIZIONE D’INSIEME O UNA CONOSCENZA IMMEDIATA DEL NOSTRO CORPO ALLO STATOSTATICO O IN MOVIMENTO, NEL RAPPORTO DELLESUE DIVERSE PARTI TRA LORO E NEI SUOIRAPPORTI CON LO SPAZIO CIRCOSTANTE DEGLI

OGGETTI E DELLE PERSONE.” « CORPO PERCEPITO, VISSUTO, RAPPRESENTATO «

J. Le Boulch 1983

SCHEMA CORPOREO• “IL PRIMO OGGETTO CHE IL BAMBINO PERCEPISCE E’

IL PROPRIO CORPO

CHE DIVIENE IL MEZZO DELL’AZIONE, DELLA CONOSCENZA, DELLA RELAZIONE”.

• “LA COSTRUZIONE DELLO SCHEMA SCORPOREO E’ L’ORGANIZZAZIONE DELLE SENSAZIONI RELATIVE AL PROPRIO CORPO, IN RAPPORTO CON I DATI DEL MONDO ESTERNO”

P. VAYER

BAMBINO

CORPO

SPAZIO

OGGETTO

L’ALTRO

IL BAMBINO E IL CORPO

SCOPERTA COSCIENZA CONTROLLO DI SE’

GIOCO CORPOREODIALOGO TONICOEQUILIBRIORESPIRAZIONE

PROPRIOCEZIONE

SCHEMI MOTORI E LORO COMBINAZIONE

SVILUPPO CAPACITA’ COORDINATIVE

IL BAMBINO E LO SPAZIO:ESPLORAZIONE – SCOPERTA - GESTIONE

orizzontale

SPAZIOverticale

Terra Acqua Aria Fuoco

Movimento nellospazio orizzontalee verticale

Movimentonell’acqua

Le traiettoriela palla

Energia

SPAZIODI SE’

FUORI DI SE’

IL BAMBINO E L’OGGETTO

ATTREZZO

FUORI DI SE’Esterno all’io

ESTENSIONE DELL’IO

PALLA – CERCHIO - SPALLIERA RACCHETTE – SCI - MOTO

IL BAMBINO E L’ALTRO

IO

SE’

L’ALTRO

GLI ALTRI

Sviluppo temporale

1. Attivare e sperimentare 0-6 anni

2. Sviluppare e ampliare 6-11 anni

3. Consolidare e arricchire 12-14 anni

4. Riutilizzare e specializzare 15-18 anni

Schemi motoriNuotare Camminare

Rotolare Saltare (basso-lungo-alto)

Strisciare Correre

Arrampicare Afferrare

Scivolare Lanciare

Schemi posturaliProno-supino-quadrupedia-seduto-in piedi-in ginocchio-ecc.

PRIMI SCHEMI MOTORI

Come il rotolare e lo strisciare, l’arrampicarsi è uno schema che nellaprima infanzia precede la conquista della stazione eretta

Se si esercita l’arrampicare nel corso della crescita esso può costituireper il bimbo un mezzo di rafforzamento muscolare e psicologico, dimiglioramento del senso di coraggio e di sfida, che facilita ilsuperamento di eventuali situazioni inibenti.

Camminare… correre….saltare…… ricerca della strutturazionedell’equilibro ……. il bambino deve essere assecondato nei suoimovimenti e tranquillizzato dall’assistenza diretta dall’adulto

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C. Coordinative:

Costituiscono il presupposto perorganizzare, controllare e regolare ilmovimento.

C. Condizionali:

Sono l’insieme delle caratteristichebiochimiche, morfologiche efunzionali che permettono diaffrontare l’attività motoria.

Le capacità motorie:

Le capacità motorie sono quei fattori che influisconosulla prestazione e possono essere migliorati, educati,trasformati e mantenuti attraverso le varie forme dimovimento.Tali capacità sono molteplici ed è opportuno ricordareche non intervengono separatamente tra loro, ma fannoparte di un processo unitario che presenta interscambiimportanti.Questi interscambi devono essere attentamenteconsiderati e valutati nella programmazione enella determinazione del carico di lavoro.

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TRANSFERT MOTORIO

CAPACITÀ COORDINATIVE CAPACITÀ DI ORGANIZZARE E REGOLARE IL MOVIMENTO

COORDINAZIONE GREZZA

ADATTAMENTO VARIABILE

COORDINAZIONE FINE

Le capacità coordinativeLa coordinazione è una manifestazione esterna di funzioni del sistema nervoso centrale, viene influenzata:- geneticamente- dalle modificazione ambientali- e raggiunge il massimo sviluppo tra i 7 e i 13 anni.

Le capacità coordinative sono l'insieme delle capacità utilizzate per apprendere, controllare ed organizzare (adattare e trasformare) un movimento.

Costituiscono la base per l'apprendimento ed il miglioramento delle capacità tecniche e sono in stretta interazione con le capacità condizionali.

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Lo sviluppo delle capacità coordinative èstrettamente dipendente dal sistema nervoso,in particolare:1- dall’apparato percettivo (vista, udito, tatto);2- dall’apparato sensomotorio (equilibrio, percezione dello spazio, e del tempo);3- dalla capacità espressiva (linguaggi del corpo).

Un corretto processo d’apprendimento delle capacità coordinativepermetterà l'esecuzione di gesti motori funzionali, rapidi, precisi,coordinati, validi ed espressivi.Per poter perfezionare le capacità coordinative bisogna conoscere le fasicronologiche e biologiche della crescita umana. In generale, lo sviluppodelle capacità coordinative si realizza entro i 7-13 anni; per tale motivol’età migliore per l’apprendimento dei gesti motorisportivi è:per i ragazzi, tra gli 8 e i 13 anni;per le ragazze, tra i 7 e i 12 anni.

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LE CAPACITÀ MOTORIELe capacità Coordinative, con quelle Condizionali, fanno parte della famigliadelle Capacità Motorie ovvero l’insieme di presupposti essenziali perrealizzare le prestazioni sportiveIl termine «Capacità Coordinative» ha sostituito da tempo il termine troppogenerico di destrezza

CAPACITÀ COORDINATIVEGenerali: Apprendimento

ControlloTrasformazione

Speciali: Accoppiamento o combinazioneDifferenziazione CinestesicaEquilibrioOrientamentoRitmoReazione

Adattamento

CAPACITÀ CONDIZIONALIForza

VelocitàResistenza

PRESTAZIONE SPORTIVA

MOBILITÀ ARTICOLARE

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Per fare attività sportiva Occorre: Capacità richiesta

COORDINARE più movimenti nel tempo e nello spazio

ACCOPPIAMENTO O COMBINAZIONE

ESEGUIRE movimenti precisi ed efficaci

DIFFERENZIAZIONE CINESTESICA

MANTENERE E RIPRISTINARE

l’ equilibrio in situazioni squilibranti

EQUILIBRIO

VERIFICARE costantemente la posizione del corpo rispetto all’ambiente

ORIENTAMENTO

SINTONIZZARE il movimento a ritmi precisi

RITMO

REAGIRE adeguatamente a stimoli ottici, acustici, tattili…

REAZIONE

ADATTARSI CON SUCCESSO a cambiamenti improvvisi delle situazioni

TRASFORMAZIONE

Capacità Coordinative Speciali

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Sé Corporeo= Percezione del SéSé con l’altro (coppia o vicinanza nelle gare di velocità)

Funzione di Coordinazione = Coordinazione Automatica Coordinazione volontaria

Spazio= Orientamento= LateralizzazioneOrientamento del Sé nello spazio Orientamento Spaziale - Orienteering

Tempo= Tempo durata e distanzaRitmo musica e cambio di velocitàCoreografia, Sé con gli altri

Equilibrio= Equilibrio Dinamico e di Volo

Spazio tempo= Traiettorie e Linee della corsa (linee rette, curve, diagonali)

NOI COME CI ORGANIZZIAMO nell’insegnamento delle attività co i Pattini?

QUANTO TEMPO DEDICHIAMO A:

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LONG TERM ATLHETE DEVELOPMENT «Ltad»

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PRESTAZIONE

ASPETTI EMOTIVI, AFFETTIVI, MOTIVAZIONALIASPETTI

ANATOMICI, FISIOLOGICI ENERGETICI

ASPETTI COGNITIVI

TECNICATATTICA

CONOSCENZE

CORPO

MENTE

ASPETTI TECNICI

Si intendono tutti quegli aspetti inerenti al gesto

specifico. Sono legati al livello di sviluppo delle

capacità coordinative.

RICERCA OPEN-SKILL

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ASPETTI CONDIZIONALI

Sono quelli relativi alle capacità condizionali: forza, resistenza, rapidità, mobilità

ed al loro utilizzo.Risulta utile stimolarle e

allenarle attraverso l’esecuzione stessa degli

elementi singoli e combinati o anche attraverso il GIOCO. Il problema della fatica in

rapporto ai processi decisionali.

ASPETTI TATTICI

Si intendono quelle abilità relative all’applicazione di

strategie per risolvere la fase agonistica.

Come applicare la tecnica e come dosare le energie

fisiche rispetto al problema da risolvere.

TRANSFERT

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ASPETTI EMOTIVI

gestione delle emozionipercezione consapevole

delle proprie potenzialità e dei propri limiti

autostima

CONOSCENZE

Sono le conoscenze relative alle attrezzature, ai

regolamenti,

all’alimentazione,

COMPETENZE

Sono le abilità trasversaliApprese, allenate ed

utilizzate in ambiti nuovi e diversi

“L’ESPERTO È COLUI CHE HA GIÀ COMMESSO TUTTI GLI ERRORI”

( C. Rubbia)

principiante esperto

bambino adulto bambino adulto

APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO:Insieme dei PROCESSI attraverso i quali l'allievo, interagendo con un contesto d'istruzione, raggiungeun livello di competenza in determinati campi di conoscenza.

(P.Boscolo)

L’apprendimento diviene così la possibilità che un individuo ha di modificare ed arricchire i suoi modi di interagire con l’ambiente per dare maggior impulso allo sviluppo della persona nella sua complessità (corpo e spirito).

TEORIA DELL’ APPRENDIMENTOL’ apprendimento è il PROCESSO con cui si origina o si modifica un'attività reagendo ad unasituazione incontrata, purché le caratteristiche dell'attività NON possano essere spiegate sulla base di“tendenze a rispondere innate” di maturazione o a stati temporanei dell'organismo...(Hilgard e Bower)

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GIOCO

PUNTEGGIO

PRESTABILITOPER PROVE

CIRCOSCRITTONEL TEMPO TIPO DI RELAZIONE

COLLABORAZIONEOPPOSIZIONE

RUOLI

FISSIVARIABILI

TEMPO

EFFETTIVOELASTICO

PRESTABILITODISCREZIONALE

SUDDIVISODIPENDENTEDal numero di

prove

OGGETTI

Stimolano sviluppo abilità (lanciare ecc..)

Permettono alleanze (passaggi)o

opposizioni(intercettazioni, deviazioni)

SPAZIO

AMPIO O STRETTO STATICO O DINAMICO

PERCORRIBILEINVIOLABILE

DA DIFENDEREINDIVIDUALECOLLETTIVO

GIOCOAttività libera , piacevole, autentica, fine a se stessa

Caratterizzata da:

•Incertezza , emozione piacevole

ansietà , rischio misurato

•Normativa semplice , accettata da tutti

valida in quel contesto

•Possibilità di costruire una realtà fittizia

per la realizzazione di bisogni soggettivi

Con presupposti:

•Psicobiologici

•Affettivi

•Cognitivi

•Sociali

Lo sport è gioco istituzionalizzato , con espressioni ludiche ritualizzate, organizzate

culturalmente , finalizzate socialmente

IL GIOCO È MAESTROATTRAVERSO IL GIOCO SI SCOPRE IL MONDO

Dal globale alla ricerca di situazioni tecnico-tattiche specifiche dello sport

Il gioco va assistito e deve essere funzionale allo sport stesso

Alcune discipline una volta affrontata la tecnica di base ricercano il miglioramento senza passare per ripetizioni, ma attraverso

soluzioni di problemi e gioco.

Diversi giochi per trovare risposte adeguate.

La ripetizione del gesto non garantisce l’esecuzione corretta.

Devo portare all’automatismo non del gesto, ma del processo percezione-decisione -azione

«LA NATURA VUOLE CHE I BAMBINI DIVENTINO ADOLESCENTI E POI DIVENTINO ADULTI» ROUSSEAU

NELLO SPORT DEVE VALERE LA STESSA REGOLA

«CHI HA CAMPIONI IN ETA’ GIOVANILE HA LAVORATO PER SÉ, NON PER IL GIOVANE» H.WEIN

IL SOVRACCARICO DI RESPONSABILITA’ PORTA ALL’ERRORE

LA VARIABILITÀ È IL MIGLIOR ALLENAMENTO PER IL CERVELLO

Non è importante conoscere infiniti esercizi, bensì infinite varianti degli esercizi

“non è esperto colui che ha tante esperienze, bensì colui che attraverso un ragionamento sa trarre dall’esperienzaun insegnamento”

(Augusto Angriman)

- IL CERVELLO È QUALCOSA PER CERCARE

- INTELLIGENTE È COLUI CHE SA CERCARE E TROVARE RISPOSTE

obiettivo finale è l’atleta intelligente e completo

• L’ ATLETA INTELLIGENTE SA TROVARE PIÙ SOLUZIONI A SITUAZIONI SIMILI• L’ALLENATORE «INTELLIGENTE» DA STRUMENTI PER PENSARE • E’ UN OSSERVATORE NON UN’INTERVENTISTA

“Non ho ancora trovato un problema che,

per quanto fosse complicato, a

considerarlo nel modo giusto, non

diventasse ancora più complicato.”Paul Anderson

“ Insegnare non è riempire vasi ma accendere fuochi “

Pascal

APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO:Insieme dei PROCESSI attraverso i quali l'allievo, interagendo con un contesto d'istruzione, raggiungeun livello di competenza in determinati campi di conoscenza.

(P.Boscolo)

L’apprendimento diviene così la possibilità che un individuo ha di modificare ed arricchire i suoi modi di interagire con l’ambiente per dare maggior impulso allo sviluppo della persona nella sua complessità (corpo e spirito).

TEORIA DELL’ APPRENDIMENTOL’ apprendimento è il PROCESSO con cui si origina o si modifica un'attività reagendo ad unasituazione incontrata, purché le caratteristiche dell'attività NON possano essere spiegate sulla base di“tendenze a rispondere innate” di maturazione o a stati temporanei dell'organismo...(Hilgard e Bower)

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Conoscere: possedere informazioni su un determinato argomento

Essere competente: saper utilizzare le conoscenze in contesti specifici, ritrovandole nel proprio bagaglio di conoscenze con la consapevolezza delle procedure per poterle adattare efficacemente

Essere padrone: saper trasferire e utilizzare ciò che si è appreso in contesti specifici con correttezza, coerenza metodologica e flessibilità grazie all’interiorizzazione di regole.

Didattica per Competenze S.S.I.S. Veneto Prof. Umberto Margiotta

+ Quadro Europeo delle qualifiche e dei titoli

Abilità: sé la capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali e strumenti).

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Una interessante suddivisione dei vari stili cognitivi ci vieneofferta da Antonietti (1996) che li analizza secondo tre livelli:

CARATTERISTICHE E POTENZIALITÀ

livello rappresentativo, inteso come preferenza deglialunni per una particolare forma di presentazione delleinformazioni e loro codificazione mentale;

livello processuale inteso come modalità di utilizzazione distrategie cognitive per svolgere un compito o risolvere unproblema;

livello degli atteggiamenti inteso come modalità di porsi di fronte al compito o alla situazione scolastica.

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“Senza emozione non si impara”

Ripensando al valore etimologico della parola (movere) l’emozione viene definita come il motore, il movimento, la motivazione all’azione. L’affettivitàè la chiave delle condotte motorie, è parte integrante dell’atto di apprendimento

Importante per un insegnante saper ottimizzare il “grado emozionale” ovvero bisogna regolare il “costo emozionale” agendo su tre poli:

1- il gruppo che può generare o inibire emozioni;

2- il compito da apprendere, che deve essere adatto;

3- l’insegnante che deve saper analizzare il proprio comportamento, le parole che usa, il suo sistema comunicativo sia verbale sia non verbale. (Empatia )

Sapere

Saper fare

Saper essere

Sapere come fare

Sapere verso doveCompetenza eccellente/ottimaleche generalizza e si rappresenta prodotti e processi di apprendimento

COMPETENZA

Sapere e saper fare abili in contesti d’uso specifici secondo criteri di operatività

PADRONANZA

Sapere come si sa

(L.Valle)

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Essere Consapevole delle procedure e dello scopo

significa sapere che l’attività motoria, il gioco e lo sport permettono la crescita personale, stimolando la capacità e la soddisfazione di dare il proprio apporto personale, creativo e critico, completano la disponibilità a collaborare, a confrontarsi con gli altri e a sostenere le proprie idee, modificandole ove necessario.

… la scuola …. intesa come luogo di apprendimento .… crea contesti in cui gli alunni sono indotti a riflettere per comprendere la realtà e se stessi, diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene da rispettare e tutelare, trovano stimoli al pensare analitico e critico, coltivano la fantasia e il pensiero divergente, si confrontano per ricercare significati ed elaborano mappe cognitive.Dalle indicazioni per il curricolo settembre 2007 pg.42

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PER RAGGIUNGERE LA CONSAPEVOLEZZA

cosa socome lo so

in quali ambiti lo applicoa cosa mi servirà?

come lo arricchisco con il miocontributo personale

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MAPPA DEI PROCESSI DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO(Fanzago-Toniolo)

Processualità dalla senso-motricità alla ideo-motricità Ambiente

EDUCARE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO

CorpoRappresentato

app. globale

CorpoPercepito

app. cognitivo

CorpoVissuto

app. analitico

AUTONOMIA MOTORIAImmagine del corpo operativo

FUNZIONE DI ADATTAMENTOSchemi posturali

CORPO EMOZIONALE

DISPONIBILITÀMOTORIA FUNZIONE PERCETTIVA

AUTOMATISMI

CONTROLLO ENERGETICO

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3anni – 6 anni A. Percettivo-motorio

7 anni – 9 anni A. Cognitivo

10 anni – 12 anni A. Metacognitivo

Nell’acquisizione degli automatismi motori “drills “

non si possono saltare tappe

Tappe dell’apprendimento: Apprendimento Globale

Il bambino viene posto in situazione problema alle quali deve adattarsi attraverso prove ed errori per raggiungere o migliorare le sue abilità motorie

Tappe dell’apprendimento: Apprendimento Analitico

Apprendimento motorio

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• Le ultime ricerche dimostrano che la plasticità cerebrale, definita un meccanismo straordinario dell’età evolutiva, permette al cervello e alle cellule che lo compongono, di organizzarsi al meglio e in maniera più flessibile, rispetto ai periodi in cui lo stesso sedimenta e stabilizza le proprie attività. La plasticità cerebrale è una condizione neurobiologica, che consente al nostro sistema nervoso centrale di compensare eventuali fatiche accumulate nei periodi evolutivi.

Significa, • che se il bambino dimostra difficoltà nello sviluppo del “gesto motorio” e

non si interviene per aiutarlo, non recupererà positivamente il suo deficit. L’educatore, deve predisporre le condizioni educative affinché il soggetto ottenga il meglio di sé, deve quindi facilitare il percorso di apprendimento attraverso adeguate strategie per far sì che il bambino possa sviluppare il suo “potenziale ottimale”.

Gioco nella fase di apprendimento

Ogni attività di gioco infatti si esprime attraverso il coinvolgimento e l’interazione di funzioni motorie, cognitive, emotive e sociali in forma complessa e spesso unica e irripetibile, sia sul piano della partecipazione individuale che collettiva.

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Lavorare molto sull’informazione sensoriale e quindi incentrare leattività sull’educazione dei recettori sensoriali, che sono alla basedel movimento, permette di passare in maniera costruttivaattraverso le tre diverse tappe dell’apprendimento:

• apprendimento di automatismi

• apprendimento di informazioni senso-motorie

• adeguamento motorio

Se utilizzate insieme, queste tappe si compenetrano e rafforzano quello che sarà l’apprendimento di un gesto efficace e trasferibile.

Cosa fare:

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Gli altri Livelli di Apprendimento

Apprendimento cognitivo-motorio (dopo i 7 anni)La peculiarità di questa modalità di apprendimento è che si basa sulla rappresentazione mentale del movimento stesso legata a funzioni cognitive. Il suo processo, quindi, implica due difficoltà:- la coscienza dell’obiettivo da raggiungere;- la rappresentazione mentale del modello da integrare.

Apprendimento per dissociazione (dopo i 10 anni)Questa funzione, attraverso l’adeguamento globale di apportare correzioni sugli automatismi acquisiti e la modificazione di un dettaglio, ottenuta attraverso la funzione di dissociazione, permette al soggetto di consolidare un nuovo automatismo e di memorizzarlo.

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Questa tipologia di apprendimento è caratteristica dei giochi sportivi.

“ Non si impara nulla a partire da nulla”, il metodo up down è efficace quando le condizioni di sviluppo di nuovi apprendimenti sono simili agli automatismi già posseduti e quando coscientemente il soggetto forma un modello e lo memorizza.

Questo modello deve adattarsi a situazioni posturali sempre nuove e diverse, per cui il soggetto deve crearsi un programma posturale oltre che uno motorio, che si organizzano inconsciamente e si integrano nel corso delle ripetizioni motorie successive:- l’interazione dei modelli motori e posturale;- la codificazione temporale e la rappresentazione mentale del movimento;- la regolazione del flusso energetico.

Apprendimento mediante la programmazione cosciente del programma motorio (dopo i 12 anni)

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• Le ultime ricerche dimostrano che la plasticità cerebrale, definita un meccanismo straordinario dell’età evolutiva, permette al cervello e alle cellule che lo compongono, di organizzarsi al meglio e in maniera più flessibile, rispetto ai periodi in cui lo stesso sedimenta e stabilizza le proprie attività. La plasticità cerebrale è una condizione neurobiologica, che consente al nostro sistema nervoso centrale di compensare eventuali fatiche accumulate nei periodi evolutivi.

Significa, • che se il bambino dimostra difficoltà nello sviluppo del “gesto

motorio” e non si interviene per aiutarlo, non recupererà positivamente il suo deficit. L’educatore o l’istruttore, deve predisporre le condizioni educative affinché il soggetto ottenga il meglio di sé, deve quindi facilitare il percorso di apprendimento attraverso adeguate strategie per far sì che il bambino possa sviluppare il suo “potenziale ottimale”.

Gioco nella fase di apprendimento

Ogni attività di gioco infatti si esprime attraverso il coinvolgimento e l’interazione di funzioni motorie, cognitive, emotive e sociali in forma complessa e spesso unica e irripetibile, sia sul piano della partecipazione individuale che collettiva.

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SAPERI NATURALI

“Che cosa sai?”

MAPPING

“Devi sapere che...”

APPLICAZIONE

“Quel che devi fare”

TRANSFER

“E se invece…allora...”

RICOSTRUZIONE

“Cosa hai fatto, e perché”… ripercorrere le

tappe

GENERALIZZAZIONE

“Inventa una regola…un gioco…una soluzione diversa”

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TIPI DI APPRENDIMENTO E CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI

Apprendimento in ambito motorio indica un cambiamento o una modificazione significativa e duratura delle condotte motorie verso forme più evolute di movimento, differenziate e specializzate, derivante dalle esperienze realizzate dal soggetto.

Classificazione di giochiche segue le tappe fondamentali dell’apprendimento psicomotorio:

1- Apprendimento per prove ed errori2- Apprendimento per intuizione3- Apprendimento per imitazione4- Apprendimento per comprensione5- Apprendimento per condizionamento

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Apprendimento per prove ed erroriLe condotte motorie si formano solo dopo aver sperimentato e scoperto i

diversi risultati delle proprie azioni motorie. Il gioco libero rappresenta la forma più adatta per questa modalità di apprendimento.

Apprendimento per intuizioneFrutto di mediazioni cognitive fra esperienze precedenti ed esperienze

nuove e legato ad attività motorie di tipo simbolico.Schemi, dati, simboli, ricordi vengono collegati, confrontati, rielaborati e

riutilizzati in un nuovo e diverso contesto di apprendimento.

Apprendimento per imitazioneApprendimento che avviene nel momento in cui i modelli di comportamento

e /o di azione vengono interiorizzati.

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Apprendimento per comprensionecaratterizzato dalla capacità di comprendere nessi logici (ad esempio quello di causa-

effetto) tra regole, comportamenti e azioni motorie conseguenti.Inizialmente il ragionamento logico si articola su aspetti semplici (ad esempio attività

di giochi di regole), successivamente si utilizze-ranno operazioni mentali guidate da regole più complesse, per arrivare a deduzioni logiche e conseguenti comportamenti tecnico-tattici (giochi di squadra).

Apprendimento per condizionamentoÈ da ritenersi positivo questo tipo di apprendimento quando è orientato

all’acquisizione di abilità motorie specifiche fondamentali nell’avviamento ai giochi sportivi, per mezzo di giochi di movimento

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I giochi di regole richiedono la considerazione di diversi elementi:• regole• oggetti• tempo e spazio a disposizione• numero dei partecipanti.

Stimolano:• gli schemi motori di base (competenze motorie di base)• la ricerca di strategie tattiche • la resistenza alla fatica.

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Migliorano anche:• le capacità psicomotorie, in particolare i processi senso-motori, percettivo-motori

e ideo-immaginativo-motori. Ciò favorisce il passaggio dall’apprendimento per prove d'errori (da 0 a 3 anni) a quello per intuizione, per passare successivamente a quello per rappresentazione mentale.

Consentono così:• di arricchire gli schemi motori• di affinare le abilità percettivo-motorie • di sviluppare i processi cognitivi come comprendere, analizzare, memorizzare,

risolvere problemi attraverso il pensiero tattico.

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• Le ultime ricerche dimostrano che la plasticità cerebrale, definita un meccanismo straordinario dell’età evolutiva, permette al cervello e alle cellule che lo compongono, di organizzarsi al meglio e in maniera più flessibile, rispetto ai periodi in cui lo stesso sedimenta e stabilizza le proprie attività. La plasticità cerebrale è una condizione neurobiologica, che consente al nostro sistema nervoso centrale di compensare eventuali fatiche accumulate nei periodi evolutivi.

Significa, • che se il bambino dimostra difficoltà nello sviluppo del “gesto motorio” e non

si interviene per aiutarlo, non recupererà positivamente il suo deficit. L’educatore, deve predisporre le condizioni educative affinché il soggetto ottenga il meglio di sé, deve quindi facilitare il percorso di apprendimento attraverso adeguate strategie per far sì che il bambino possa sviluppare il suo “potenziale ottimale”.

Gioco nella fase di apprendimento

Ogni attività di gioco infatti si esprime attraverso il coinvolgimento e l’interazione di funzioni motorie, cognitive, emotive e sociali in forma complessa e spesso unica e irripetibile, sia sul piano della partecipazione individuale che collettiva.

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Abilità motorie fondamentali

Abilità sportive di base

Alfabetizzazionemotoria

Attività motoria per la salute

Sport

Attivi tutta la vita

Relatore: Prof.ssa Maria Rosa Fanzago 2

Da Prof. Walter Duregon

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COMPETENZA

Fare meglio

degli altriFare del proprio

meglio

Orientamento sull’IO

Orientamento sul Compito

Da Prof. Walter Duregon