Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale di Carichi

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Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale di Carichi Francesco S. Violante Università di Bologna Coordinatore del gruppo di lavoro per la revisione delle Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale di Carichi

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Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale di Carichi. Francesco S. Violante Università di Bologna Coordinatore del gruppo di lavoro per la revisione delle Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale di Carichi. Linee Guida MMC: dal 2004 ad oggi. - PowerPoint PPT Presentation

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Linee Guida SIMLII sullaMovimentazione Manuale

di Carichi

Francesco S. ViolanteUniversità di Bologna

Coordinatore del gruppo di lavoro per la revisione delle Linee Guida SIMLII sulla

Movimentazione Manuale di Carichi

Page 2: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Linee Guida MMC: dal 2004 ad oggi Prima edizione pubblicata nel maggio 2004 Da allora:

- pubblicate numerose linee guida attinenti da parte di diverse organizzazioni (ACOEM 2011)- pubblicati numerosi studi sulle patologie lombari- pubblicato il D. Lgs. 81/2008 (ed il D. Lgs. 106/2009)- aggiornata la tabella delle “malattie professionali” (Decreto 9 aprile 2008)- aggiornato l’elenco delle malattie soggette a denuncia (Decreto 11 dicembre 2009)

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Oggetto delle Linee Guida MMC 2011 Secondo l’Agenzia di Bilbao, i disturbi

muscoloscheletrici da MMC possono essere distinti in: patologie dell’arto superiore e del rachide cervicale; patologie dell’arto inferiore; lombalgia e patologie del rachide lombare.

Le LG, avendo accennato a tutti i possibili effetti della MMC sulla salute dei lavoratori, si focalizzano sui disturbi e le patologie del rachide lombare.

Le LG sono relative alla movimentazione di carichi (di qualsiasi genere), con l’eccezione della movimentazione dei pazienti, per la quale si fa riferimento alle LG prodotte dalla SIMLII nel 2008.

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MMC: definizione La European Agency for Safety and Health

at Work di Bilbao definisce MMC “una delle seguenti azioni svolte da uno o più lavoratori: sollevare, tenere, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico pesante. Il carico può essere animato (una persona persone o un animale) o inanimato (un oggetto).”

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Percentuale di lavoratori esposti ad alcuni fattori di rischio per almeno un quarto dell’orario di lavoro

Fondazione di Dublino - Quarta indagine della European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions (2005)

0 20% 80%60%40%

Movimentazione manuale carichi

Lavoro al videoterminale

Posture incongrue

Movimenti ripetitivi

Stazione eretta prolungata

0 20% 80%60%40%

Vibrazioni

Movimentazione manuale pazienti

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Percentuale di lavoratori esposti a MMC per almeno un quarto dell’orario di lavoro (classificazione ISCO-88 ad 1 cifra)

Fondazione di Dublino - Quarta indagine della European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions (2005)

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9Professioni non qualificate

0Forze armate

5Addetti dei servizi

4 Impiegati

3 Professioni tecniche

2 Professioni intellettuali

1.3 Gestori di piccole imprese

1.1Legislatori e 1.2 Dirigenti

0% 20% 40% 60% 80%

Agricoltori

Artigiani

Operai

Professioni non qualificate

Forze armate

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Prevalenza riferita di mal di schiena per settore lavorativo (classificazione ISCO-88 ad 1 cifra)

Fondazione di Dublino - Quarta indagine della European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions (2005)

0% 10% 20% 30% 40% 50%0% 10% 20% 30% 40% 50%

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9Professioni non qualificate

0Forze armate

5Addetti dei servizi

4 Impiegati

3 Professioni tecniche

2 Professioni intellettuali

1.3 Gestori di piccole imprese

1.1Legislatori e 1.2 Dirigenti

Agricoltori

Artigiani

Operai

Professioni non qualificate

Forze armate

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Relazione tra MMC (pazienti esclusi!) e mal di schiena: distribuzione per gruppo occupazionale ISCO-88

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0% 10% 20% 30% 40% 50%Lavoratori che riferiscono di essere affetti da mal di schiena

a causa delle esposizioni professionali (%)

r di Pearson = 0.87, P <0.001

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0% 10% 20% 30% 40% 50%Lavoratori che riferiscono di essere affetti da mal di schiena

a causa delle esposizioni professionali (%)

r di Pearson = 0.87, P <0.001

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I problemi aperti Effetti sulla salute:

- lombalgia aspecifica- patologie discali- altre patologie

Metodi di valutazione delle diverse componenti del rischio (sollevamento, trasporto, spinta/traino, eccetera)

Limiti di esposizione Giudizi di idoneità (limitazioni)

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Effetti sulla salute e MMC La maggior parte degli studi relativi agli

effetti sulla salute della MMC ha usato come outcome la lombalgia non altrimenti definita (sintomo) o un mix di questa con discopatie, ernie del disco ed altre patologie.

La diversità degli outcome usati nei diversi studi (oltre che la complessità dei fattori che caratterizzano la MMC) è alla base delle incertezze che circondano la relazione esposizione-effetto.

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MMC: forma della relazione dose/risposta

Dose (carico biomeccanico)

Ris

posta

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chio

di pato

logia

)

BenessereValore soglia

Dose (carico biomeccanico)

Ris

posta

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chio

di pato

logia

)

BenessereValore soglia

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Effetti sulla salute – Evidenze di letteratura La ricerca, condotta su PubMed è stata

effettuata separatamente per i principali gruppi di disturbi e patologie.

Uso di stringhe composte da quattro sezioni: possibile eziologia professionale limite della ricerca a revisioni/meta-analisi esposizione a MMC patologie/disturbi

Mattioli et al. Search strings for the study of putative occupational determinants of disease. Occup Environ Med. 2010;67:436-43.

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MMC e lombalgia (1): evidenze di letteratura Lötters et al. 2003, meta-analisi:

- OR pooled 1,5 (IC95% 1,3–1,7), ottenuto però da 35 studi trasversali e soli 5 longitudinali.

Bakker et al. 2010, revisione sistematica di 18 studi di coorte:- evidenze contrastanti, basate però solo sul conteggio degli studi con risultati statisticamente significativi.

Page 14: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

MMC e lombalgia (2): evidenze di letteratura The Spine Journal 2010, ciclo di 8 revisioni sistematiche (stesso gruppo di

autori): 1) eseguire flessioni e torsioni del busto [Way et al, 2010a]; 2) mantenere posture incongrue [Roffey et al, 2010a]; 3) mantenere la stazione assisa [Roffey et al, 2010b]; 4) mantenere la stazione eretta e camminare [Roffey et al, 2010c]; 5) trasportare carichi [Way et al, 2010b]; 6) spingere o tirare carichi [Roffey et al, 2010d]; 7) sollevare carichi [Way et al, 2010c]; 8) movimentare pazienti [Roffey et al, 2010e].

secondo gli autori nessuno dei fattori di rischio indagati può essere considerato un fattore di rischio indipendente per la lombalgia

i compiti lavorativi, anche quelli dei singoli studi compresi nelle revisioni, sono però caratterizzati da più fattori di rischio interagenti

nessuna stima quantitativa è stata riportata dagli autori, non è stata eseguita una metanalisi

conclusioni basate su applicazione (corretta?) dei criteri di Bradford-Hill ai singoli studi inclusi nelle revisioni [Hill, 1963]

Page 15: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

MMC e discopatie: evidenze di letteratura (1) Assenza di revisioni sistematiche. Seidler et al. 2003, studio caso-controllo:

aumento del rischio di ernia del disco lombare (ED) in rachide con processi degenerativi; nessun aumento del rischio in assenza di questi.

Seidler et al. 2009, studio caso-controllo: OR 2,0 (IC95% 1,2–3,5) per ED e OR 2,4 (IC95% 1,2–4,6) per riduzione dello spessore del disco.

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MMC e discopatie: evidenze di letteratura (2) “The Twin Spine Study” di Battié, Videman et al: studio delle

patologie discali in una coorte di gemelli finlandesi. Follow-up del 2008:

ruolo di primaria importanza nella genesi delle degenerazioni discali lombari (salvo i bulging posteriori), per fattori genetici ed ambientali implicitamente condivisi dalle coppie di gemelli (infanzia ed adolescenza nella stessa famiglia, con le stesse abitudini ed esposizioni);

MMC rilevanza significativa, ma inferiore; buona parte della variabilità non spiegata da fattori genetici,

ambientali e occupazionali; difficile interpretazione: sono state incluse nello studio coppie di

gemelli discordanti almeno per fumo o obesità o MMC o vibrazioni al corpo intero;

quindi, non è detto che le coppie di gemelli studiate siano discordanti per MMC.

Page 17: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Esempi di gemelli con presenza/assenza di esposizione a MMC

Battié MC et al. The Twin Spine Study: contributions to a changing view of disc degeneration. Spine J. 2009;9:47-59.

Page 18: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Esempi di gemelli che discordano per il tipo di fattore di rischio cui sono esposti (MMC e WBV)

Battié MC et al. The Twin Spine Study: contributions to a changing view of disc degeneration. Spine J. 2009;9:47-59.

Page 19: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

MMC e artrosi vertebrale: evidenze di letteratura Assenza di revisioni della letteratura. Seidler et al. 2001, studio caso-controllo:

un trend significativo è stato individuato al crescere dell’esposizione (OR per i soggetti altamente esposti pari a 8,5 - P per il trend <0,0005).

i risultati non presentavano modifiche sostanziali: escludendo i casi in cui era presente anche una

erniazione del disco oppure usando come dati di esposizione quelli dei controlli

che facevano lo stesso tipo di lavoro.

Page 20: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

MMC e altre patologie del rachide: evidenze di letteratura

Sciatica: assenti revisioni e studi caso-controllo; Miranda 2002, coorte di lavoratori dell’industria forestale con follow-up di un anno (senza gruppo di controllo), bassa potenza.

Dorsalgia: conoscenze scarse (Briggs 2009).

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MMC e altre patologie muscoloscheletriche: evidenze di letteratura

Patologie della spalla: revisione di van Rijn 2010, probabile associazione con sollevare 20 kg per 10 volte o più al giorno.

Coxartrosi e Gonartrosi: 2 revisioni di Jensen 2008, associazione moderata/forte in entrambi i casi.

Page 22: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

MMC e altre patologie: evidenze di letteratura

Distacco di retina: caso-controllo di Mattioli 2008, associazione positiva per alta esposizione.

Ernia inguinale: revisione di Hendry 2008, associazione positiva ma scarsità di evidenze, fattori genetici?

Gravidanza: revisione di Bonzini 2007, assenza di solide evidenze.

Page 23: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Metodi di valutazione del rischio (1) I metodi di valutazione del rischio da

fattori biomeccanici più in uso al momento attuale sono di tipo osservazionale.

Mentre a livello di ricerca scientifica possono essere utilizzati anche metodi che impieghino misure fisiche (forza, postura, pressione, ecc.), negli ambienti di lavoro, sia per scopi preventivi che di valutazione di conformità a norme di legge, i metodi osservazionali sono di fatto gli unici ad essere impiegati.

Page 24: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Metodi di valutazione del rischio (2) Recentemente questi metodi sono stati oggetto di

due valutazioni: Takala et al. Systematic evaluation of observational methods

assessing biomechanical exposures at work. Scand J Work Environ Health. 2010 Jan;36(1):3-24.

Russell et al. Comparing the results of five lifting analysis tools. Appl Ergon. 2007 Jan;38(1):91-7.

Affinché un metodo osservazionale possa fornire una solida base per l’assunzione di decisioni, la valutazione che ne risulta dovrebbe essere valida e riproducibile.

Valida significa, in questo caso, “capace di stimare accuratamente il rischio”.

Page 25: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Metodi di valutazione del rischio (3) È opinione corrente dei ricercatori che operano in questo

campo che nessuno dei metodi oggi in uso possieda queste caratteristiche.

Più precisamente si ritiene che i metodi di valutazione del rischio oggi disponibili consentano di individuare accuratamente le situazioni nelle quali il rischio può essere considerato estremamente elevato o, al contrario, virtualmente assente.

Tra questi due estremi esiste una ampia “zona grigia” di incertezza, derivante dal fatto che i dati sulla relazione dose-effetto necessari per determinare i valori limite non sono disponibili.(Fallentin N. Regulatory actions to prevent work-related musculoskeletal disorders – the use of research-based exposure limits. Scand J Work Environ Health. 2003; 29(4): 247-251).

Page 26: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

I limiti di esposizione I dati necessari a costruire una affidabile

curva dose-effetto per i fattori di rischio biomeccanico non sono disponibili, per cui i limiti di esposizione proposti per i diversi fattori vanno interpretati con grande cautela.

Ciò è vero anche per il fattore più studiato (il sollevamento) come indicato dagli stessi autori.(Waters TR, Putz-Anderson V, Garg A, Fine LJ. Revised NIOSH equation for the design and evaluation of manual lifting tasks. Ergonomics. 1993 Jul; 36(7):749-76).

Page 27: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Criteri su cui si basa l’equazione del NIOSH

Tipo di studio

Criterio Valore limite

Biomeccanico Massima forza di compressione sul disco

3400 N

Fisiologico Massimo dispendio energetico

2,2 – 4,7 kcal/min

Psicofisico Massimo peso accettabile

Accettabile per il 75% della popolazione lavorativa femminile e per il 99% di quella maschile

Page 28: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Modello del NIOSH: limiti per sollevamento pavimento-spalla (Kim 1990)

Kim, 1990. Development of a model for combined ergonomic approaches in manual materials handling tasks. Unpublished Ph.D. dissertation, Texas Tech University, Lubbock, TX.

Limiti fisiologiciLimiti

psicofisici

Limiti biomeccanici

Area della formula del

modello NIOSH

Page 29: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Contributo di ciascun criterio alla definizione dello specifico fattore di demoltiplicazione

Fattore di demoltiplicazione

Criterio biomeccanico

Criterio fisiologico

Criterio psicofisico

Distanza carico-corpo

+++ - +

Altezza delle mani da terra

+++ + ++

Dislocazione verticale

- +++ ++

Dislocazione angolare

++ - ++

Presa del carico - - ++

Frequenza e durata del compito di sollevamento

- +++ ++

Page 30: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Metodi di valutazione MMC:Takala et al. 2010

Takala et al. Systematic evaluation of observational methods assessing biomechanical exposures at work. Scand J Work Environ Health. 2010 Jan;36(1):3-24.

Page 31: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Metodi di valutazione MMC: Russell et al. 2007 The revised 1991 National Institute of Occupational

Safety and Health lifting equation (NIOSH) (Waters et al., 1993);

The American Conference of Governmental Industrial Hygienists lifting threshold limit values (ACGIH TLV) (ACGIH, 2005);

The Liberty Mutual ‘‘Snook’’ Lifting Tables (Snook)(Snook and Ciriello, 1991);

The University of Michigan 3D static strength prediction program (3DSSPP) (University of Michigan, 2001);

The Washington State ergonomics rule lifting calculator (WA L&I) (WAC, 2000a, b).

Russell et al. Comparing the results of five lifting analysis tools. Appl Ergon. 2007 Jan;38(1):91-7.

Page 32: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Norme ISO 11228Ergonomics – Manual handling

Part 1: Lifting and carrying (2003). Part 2: Pushing and pulling (2007). Part 3: Handling of low loads at high

frequency (2007).

Page 33: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Come condurre una valutazione della MMC (1)

a) Esaminare la mansione in questione per riconoscere gli elementi che comportano MMC.

Il medico del lavoro deve riconoscere tutte le operazioni che comportino: Sollevamento/abbassamento di un carico

(peso, frequenza e durata nel turno) Spinta/traino di un carico (peso e distanza

percorsa) Trasporto di un carico (peso e distanza

percorsa)

Page 34: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Come condurre una valutazione della MMC (2)

b) Esaminare i compiti in questione con strumenti di screening Questa seconda tappa del processo di

valutazione ha lo scopo di riconoscere la presenza (assenza) di un carico biomeccanico da movimentazione manuale che debba essere oggetto di valutazioni più approfondite.

Nel caso in cui il giudizio escluda un possibile sovraccarico biomeccanico il processo di valutazione si conclude.

Page 35: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Come condurre una valutazione della MMC (3)

c) Esaminare i compiti potenzialmente a rischio con strumenti di secondo livello e integrare i dati ottenuti.

Una volta che la valutazione di primo livello abbia condotto alla conclusione dell’esistenza di un potenziale rischio, è dovere del medico del lavoro procedere ad una valutazione analitica con uno strumento di secondo livello adeguato (gli strumenti dei quali esiste un minimo di revisione sotto il profilo scientifico sono stati descritti in precedenza).

Page 36: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Sorveglianza sanitaria

Screening iniziale: Questionario Nordico Standardizzato (Standardised Nordic questionnaires) (Kuorinka I et al. 1987; Gobba F. 2008)

Valutazione clinica: triage diagnostico e classificazione della lombalgia (COST B13 Working Group on Guidelines for the management of low back pain, ACOEM 2011)

Page 37: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Sorveglianza sanitaria

Valutazione della disabilità Intensità del dolore: scala VAS (Visual Analogue Scale)

(Scott et al.1976) Roland Morris Disability Questionnaire (RMDQ) (Roland

and Morris, 1983) Oswestry Disability Index (ODI) (Fairbank et al., 1980) Disabilities of the Arm, Shoulder and Hand (DASH)

Outcome Measure (QuickDASH) (Hudak P et al., 1996)

Valutazione della capacità funzionale

Page 38: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Valutazione clinicaLombalgia classificazione

• “Diagnostic triage”:

Patologie severe del rachide Compressione radicolare (o irritazione) Lombalgia non specifica

Scarsa o limitata evidenza scientificaClassificazione proposta in tutte le linee guida e accettata a livello internazionale

Page 39: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Raccomandazioni diagnostiche

Anamnesi e breve esame obiettivo Esame neurologico più approfondito in presenza di “red

flags”, indicativi di patologie del rachide (spinal) o radicolari

Diagnostica per immagini (RX, TC, RMN) non indicata di routine per lombalgia acuta non specifica

Valutazione dei fattori psicosociali “yellow flags” e revisione più approfondita degli stessi in assenza di un miglioramento

Valutazione del “Diagnostic Triage” per la scelta del managment

Riesame dei pazienti che non migliorano entro poche settimane dalla prima visita o che hanno un decorso peggiorativo

Page 40: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

“Red flags”

• Età di insorgenza della lombalgia (low back pain, LBP) <20 anni o >55 anni

• Trauma violento recente• Dolore costante e progressivo (senza beneficio dal riposo

a letto)• Dolore toracico• Storia pregressa di tumori maligni• Uso prolungato di corticosteroidi• Abuso di farmaci, immunosopressione, HIV• Malattie sistemiche• Calo ponderale inspiegato• Sintomi neurologici estesi (inclusa la sindrome della

cauda equina)• Deformità strutturali• Febbre

Page 41: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

“Yellow flags”

• Erronei atteggiamenti e convinzioni sul proprio dolore (ad esempio, percepito come pericoloso o severamente disabilitante)

• Comportamenti erronei a causa del dolore (es. ridurre il livello di attività)

• Problemi correlati al lavoro o questioni medico legali (es. scarsa soddisfazione sul lavoro)

• Problemi emotivi (es. depressione, ansia, stress)

Page 42: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Raccomandazioni terapeutiche

Obiettivi:

Ridurre il dolore Migliorare la funzionalità Prevenire ricadute e cronicizzazione

Page 43: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Raccomandazioni terapeutiche

Adeguata informazione e rassicurazione del paziente Non indicato prescrivere il riposo a letto Consigliare di continuare le normali attività giornaliere,

incluso il lavoro se è possibile Terapia farmacologica: prima scelta paracetamolo,

seconda scelta FANS Se mancato controllo del dolore, indicazione per l’uso di

miorillassanti (da soli o in associazione con FANS) Manipolazione spinale per pazienti che non riescono a

rientrare a lavoro Nel contesto lavorativo un programma di trattamento

multidisciplinare può essere indicato nei casi di LBP subacuto o assenza per malattia per più di 4-8 settimane

Page 44: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Gestione del LBP in Medicina del Lavoro

Non esiste evidenza che una selezione all’atto dell’inserimento al lavoro riduca l’incidenza di LBP

Non sono disponibili interventi preventivi di sicura efficacia, gli interventi ergonomici potrebbero essere utili: episodi di LBP in un contesto lavorativo sono inevitabili

Adeguata informazione e formazione sull’utilità di un approccio aziendale che favorisca il reinserimento precoce al lavoro in caso di lavoratori affetti da LBP

Progettare un percorso per il lavoratore con LBP che includa eventuali modificazioni del compito e il precoce reinserimento

Un programma di riabilitazione può essere indicato nei casi di LBP con assenza per più di 4 settimane

Page 45: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Gestione del LBP in Medicina del Lavoro Esiste accordo sui seguenti aspetti: Rassicurare il lavoratore e fornire un’adeguata

informazione sulla natura autolimitante e benigna del LBP

Incoraggiare e supportare il lavoratore nel continuare le normali attività lavorative

Favorire il rientro a lavoro il più rapidamente possibile (anche in presenza di una non completa risoluzione della sintomatologia algica )

Modificare temporaneamente, solo quando è necessario, l’attività lavorativa (orario/compiti)

Page 46: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

Gestione del LBP in Medicina del Lavoro Indicazioni nel caso di mancato rientro a lavoro entro

2-12 settimane : Indirizzare il lavoratore a un graduale incremento del

programma di esercizi Indirizzare il lavoratore ad un approccio riabilitativo

multidisciplinare (esercizi, educazione, rassicurazione, e gestione del dolore seguendo i principi della terapia comportamentale)

Inserire l’approccio multidisciplinare nel contesto occupazionale

Page 47: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

American College of Occupational and Environmental Medicine (ACOEM)

• LBP e attività lavorativa

• Data l’inefficacia del riposo assoluto e l’andamento ricorrente del LBP

• Continuare o riprendere al più presto l’attività lavorativa (anche in caso di non completa scomparsa del dolore)

• Eventuali modificazioni dell’attività al fine di evitare compiti in grado di esacerbare il sintomo (ridurre attività di sollevamento carichi, evitare posture incongrue prolungate, alternare postura eretta e seduta)

Page 48: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

American College of Occupational and Environmental Medicine (ACOEM)Patologia Modificazioni

dell’attività lavorativa

Raccomandazioni sulla durata della limitazione

Classificazione delle attività

lavorative (Dictionary of Occupational

Titles)

Modificazioni attività possibili

Modificazioni attività non

possibili

Lombalgia non specifica compresa quella da sforzo

Evitare attività che tendono ad aggravare il disturbo (es: sollevamenti pesanti, flessioni del rachide ripetute e prolungate, mantenimento per lungo tempo di una postura inclusa quella seduta) fino a quando non sia possibile riprendere l’attività o al massimo per 90 giorni

SedentarioLeggeroModeratoPesanteMolto pesante

Da 0 a 1 giornoDa 0 a 3 giorniDa 0 a 14 giorniDa 3 a 28 giorniDa 3 a 42 giorni

Fino a 14 giorniFino a 14 giorniFino a 56 giorniFino a 84 giorniFino a 84 giorni

Page 49: Linee Guida SIMLII sulla Movimentazione Manuale  di Carichi

American College of Occupational and Environmental Medicine (ACOEM)Patologia Modificazioni

dell’attività lavorativa

Raccomandazioni sulla durata della limitazione

Classificazione delle attività

lavorative (Dictionary of Occupational

Titles)

Modificazioni attività possibili

Modificazioni attività non

possibili

Protrusione discale con radicolopatia (incluso

sciatica)

Evitare attività che tendono ad aggravare il disturbo (esempio flessioni del rachide, sollevamenti,stazione eretta prolungata, camminare a lungo, mantenimento per lungo tempo di una postura inclusa quella seduta) fino a quando non sia possibile riprendere l’attività o al massimo per 90 giorni o fino all’intervento chirurgico (dopo da valutare sulla base dei risultati)

SedentarioLeggeroModeratoPesanteMolto pesante

Da 1 a 14 giorniDa 7 a 21 giorniDa 14 a 42 giorniDa 91 a 119 giorniDa 119 a 147 giorni

Fino a 42 giorniFino a 56 giorniFino a 84 giorniFino a 182 giorniFino a 182 giorni

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Giudizio di idoneità e MMC (1)

La pratica di limitare il peso dei carichi movimentabili da soggetti con patologia lombare è stata oggetto, da tempo, di critiche per la sua mancanza di basi razionali.(Magnusson ML, Pope MH, Wilder DG, Szpalski M, Spratt K. Is there a rational basis for post-surgical lifting restrictions? 1. Current understanding. Eur Spine J. 1999;8(3):170-8)(Pope MH, Magnusson ML, Wilder DG, Goel VK, Spratt K. Is there a rational basis for post-surgical lifting restrictions? 2. Possible scientific approach. Eur Spine J. 1999;8(3):179-86)

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Giudizio di idoneità e MMC (2) “Dopo la chirurgia è pratica usuale

restringere il sollevamento di carichi. Ciò sembra essere basato sulla assunzione che la colonna sia più debole e quindi più soggetta a nuove lesioni …

Benché la maggior parte dei chirurghi usi qualche tipo di limitazioni del sollevamento, non vi è molta letteratura su cui basare queste prescrizioni.”

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Giudizio di idoneità e MMC (3) Restringere il sollevamento non è un aspetto

irrilevante. Questo può compromettere il ritorno al lavoro se il datore di lavoro non può (o non vuole) considerare adattamenti lavorativi, modifiche ergonomiche o compiti leggeri.…

Altri studi biomeccanici ed epidemiologici suggeriscono che questo approccio è scorretto. Stabilire un limite al sollevamento basato solo sul peso senza definire altri parametri dello stesso, non ha senso.…

Perciò le attuali limitazioni al sollevamento hanno poche giustificazioni.”

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Giudizio di idoneità e MMC (4) L’atteggiamento dei medici (e delle altre

parti in causa) nei confronti delle patologie lombari collegate alla movimentazione manuale di carichi è largamente basato su consuetudini dotate di scarse basi scientifiche.

L’adozione di pratiche basate su evidenze scientifiche in questo campo è un processo complesso e forse anche difficile, ma senz’altro non è ulteriormente rinviabile.

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Valutazione dell’eziologia professionale di una malattia (NIOSH 1979)

1Evidenza legata alla patologia

Di quale patologia si tratta? Vi è evidenza diagnostica per la patologia in esame?

2 Epidemiologia L’epidemiologia supporta la relazione con l’attività lavorativa?

3Evidenza dell’esposizione

È possibile valutare l’esposizione in termini di durata, frequenza ed intensità?

4Considerazioni su altri fattori eziopatologici

Quali altri fattori causali sono da tenere in considerazione?

5Validità della letteratura

Ci sono informazioni contrastanti in letteratura circa l’associazione osservata?

6 Conclusioni Sintesi dei passaggi precedenti.

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Lombalgia e MMC: interventi preventivi van der Molen et al. 2005, revisione:

interventi complessi, comprendenti formazione ed introduzione di misure tecniche che riducano il carico biomeccanico del soggetto, possono portare ad un’efficace prevenzione della lombalgia.

Martimo et al. 2007, revisione Cochrane: la formazione/informazione, da sola od anche insieme all’utilizzo di ausili, non porta a risultati migliori di assenza di intervento o semplice informazione o esercizio fisico o cinture di supporto lombare (evidenza limitata/moderata).

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Schema per lo sviluppo e la valutazione degli interventi per la riduzione del carico fisico di lavoro (modificata da van der Molen et al., 2005)

Variabiliindipendenti

Misure Movimentazione manuale di carichi

Sintomi muscoloscheletrici

Processo(1) Movimentazione manuale di carichi

Sintomi muscoloscheletrici

(1)

(1)

(2) (3)

Variabiliindipendenti

Variabilidi processo

Variabilidipendenti

Variabilidipendenti

Strategie di attuazione (4) (5) (6) (6)

(6)

Fase 1: Effectiveness della misura Fase 2: Effectiveness della strategia di attuazione

Variabiliindipendenti

Misure Movimentazione manuale di carichi

Sintomi muscoloscheletrici

Processo(1) Movimentazione manuale di carichi

Sintomi muscoloscheletrici

(1)

(1)

(2) (3)

Variabiliindipendenti

Variabilidi processo

Variabilidipendenti

Variabilidipendenti

Strategie di attuazione (4) (5) (6) (6)

(6)

Fase 1: Effectiveness della misura Fase 2: Effectiveness della strategia di attuazione

(1) selezione delle misure dell’intervento; (2) analisi del contesto sociale e organizzativo; (3) scelta degli obiettivi; (4) selezione delle strategie di intervento; (5) piano di attuazione; (6) attuazione e valutazione.

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Obblighi giuridici in materia di MMC (1) Sono contenuti nel Titolo VI del Decreto

Legislativo 81/2008, che recepisce nella legislazione italiana la Direttiva 90/269/CEE sulla stessa materia.

In precedenza, la stessa materia era regolata dal Titolo V del Decreto Legislativo 626/1994, rispetto al quale, nell’attuale formulazione, sono presenti diverse novità.

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Obblighi giuridici in materia di MMC (2) L’articolo 167, comma 1, definisce il

campo di applicazione del Titolo VI “alle attività lavorative di movimentazione

manuale dei carichi che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari”

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Obblighi giuridici in materia di MMC (3) Secondo l’attuale formulazione del

Decreto Legislativo 81/2008 il campo di applicazione del Titolo VI comprende: la movimentazione manuale di carichi e la

possibile conseguente patologia dorso-lombare;

i movimenti ripetitivi (di carichi di basso peso) e la possibile conseguente patologia da sovraccarico biomeccanico (che interessa l’arto superiore).

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Obblighi giuridici in materia di MMC (4) L’articolo 168 disciplina gli obblighi del

datore di lavoro, con testo largamente sovrapponibile alla precedente formulazione del Decreto Legislativo 626/1994 e della Direttiva 90/269/CEE.

L’articolo 169 riguarda l’informazione, la formazione e l’addestramento (anche questi termini definiti dall’articolo 2 del Decreto Legislativo 81/2008) dei lavoratori.

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Obblighi giuridici in materia di MMC (5) L’articolo 170, comma 1 lettera a, prevede le

sanzioni applicate alle inosservanze degli obblighi previsti dall’articolo 168, commi 1 (evitare, se possibile, la movimentazione manuale di carichi) e 2 (valutare i rischi, ridurli, organizzare il lavoro in modo sano e sicuro e sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria in funzione della valutazione del rischio).

La lettera b dello stesso comma 1 prevede invece la sanzione per la violazione del comma 1 dell’articolo 169 (obbligo di fornire adeguate informazioni sui carichi da movimentare e di formare i lavoratori su rischi e modalità corrette di movimentazione).

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Obblighi giuridici in materia di MMC (6) L’Allegato XXXIII contiene gli “elementi di

riferimento” e i “fattori individuali di rischio” che devono essere considerati “in modo integrato” ai fini della “prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari”.

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Obblighi giuridici in materia di MMC (7) L’Allegato riporta innanzitutto alcuni elementi da

considerare perché possono modificare il rischio di “lesioni dorso-lombari” connesse alla movimentazione manuale di carichi.

Si tratta delle caratteristiche del carico, dello sforzo fisico richiesto, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze connesse all’attività da considerare (meglio se in modo documentato) nell’ambito del processo di valutazione del rischio.

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Obblighi giuridici in materia di MMC (8) L’unica modifica degna di nota, rispetto al

Decreto Legislativo 626/1994, è la soppressione della specificazione “30 Kg” dall’indicazione “il carico è troppo pesante”.

Il successivo punto sui fattori di rischio è stato modificato solo inserendo una frase che fa “salvo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di tutela e sostegno della maternità e di protezione dei giovani sul lavoro” (con l’evidente significato che, in questi casi specifici, tali norme precedono quanto previsto dal Decreto Legislativo 81/2008).

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Grazie per l’attenzione!