Lezione 6 Perdita di energia - fisica.unipg.it · Rivelatori di Particelle 7 Lezione 6 Perdita di...

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Rivelatori di Particelle 1 Lezione 6 Perdita di energia Abbiamo introdotto la perdita di energia per collisioni, che avviene tramite scattering coulombiani sugli elettroni del materiale. Questo è alla base di molti apparati usati per rivelare particelle cariche. Andremo ora un po’ più in dettaglio: dE/dx Range Risalita relativistica (b min /b max ) e saturazione Fluttuazioni della perdita di energia Energia critica

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Rivelatori di Particelle 1

Lezione 6

Perdita di energia

Abbiamo introdotto la perdita di energia per collisioni, che avviene

tramite scattering coulombiani sugli elettroni del materiale.

Questo è alla base di molti apparati usati per rivelare particelle

cariche.

Andremo ora un po’ più in dettaglio:

dE/dx

Range

Risalita relativistica (bmin/bmax) e saturazione

Fluttuazioni della perdita di energia

Energia critica

Rivelatori di Particelle 2

Lezione 6

Perdita di energia

Per una singola collisione a parametro d’impatto b:

La perdita di energia non dipende dalla massa della particella

incidente

Dipende dalla carica e dalla velocità della particella incidente

Dipende dall’inverso della massa del bersaglio favorito il

trasferimento di energia agli elettroni atomici

Va come 1/b2 grandi De per piccoli b2

Indichiamo con De il trasferimento di energia per un singolo urto e con

DE la perdita di energia totale.

D

D

bersaglio particella massa

incidente particella carica

ta trasferio persa energia

2

)(22

22

m

z

bE

mvb

zb

e

Rivelatori di Particelle 3

Lezione 6

Perdita di energia

Una particella veloce che attraversa la materia vede elettroni a varie

distanze dal suo percorso. Se abbiamo N atomi per unità di volume

con Z elettroni per atomo, il numero di elettroni dn che si hanno fra b e

b+db in uno spessore dx di materia sarà:

se vogliamo la perdita di energia dE/dx dovremo integrare su tutti i

possibili parametri d’impatto, ovvero:

Nell’ipotesi che ho un parametro d’impatto minimo e massimo.

bdbdxNZdn 2

min

max

2

22

22

22

ln41

4 max

minb

b

mv

zNZbdb

bmv

zNZ

dx

dEb

b

Rivelatori di Particelle 4

Lezione 6

Perdita di energia

Introducendo il numero di Avogadro N0:

Osserviamo che la perdita di energia dipende solo dalla carica (z2) e

dalla velocità 1/v2 del proiettile, non dalla sua massa M.

Vediamo ora di ricavare i valori minimo e massimo del parametro

d’impatto b.

min

max

2

22

0 ln4b

b

mv

zZ

A

N

xd

dE

Rivelatori di Particelle 5

Lezione 6

Perdita di energia

bmin >0 in quanto DEmax non può divergere.

Per collisioni frontali ho parametro d’impatto minimo e massimo di

energia trasferita:

DEmax=Tmax=2(b2g2)mc2

ma:

gbgb

b

222min222

222 ezr

mc

zb

mcb

zE D

z e

Rivelatori di Particelle 6

Lezione 6

Perdita di energia

Per ricavare bmaxosserviamo che l’elettrone è in realtà legato ad un

atomo per poterlo considerare libero il tempo di collisione deve

essere minore del tempo di rivoluzione, ma tcoll~b/vg

dove con w si intende la frequenza di rivoluzione dell’elettrone.

maxw

gvb

Rivelatori di Particelle 7

Lezione 6

Perdita di energia

Osserviamo:

Un trattamento, sempre classico, ma più corretto (Bohr) considera gli

elettroni come degli oscillatori armonici bmax.

Il risultato è comunque praticamente lo stesso:

Il termine di Bohr (-b2/2) è una piccola correzione; I = energia media di

eccitazione della targhetta.

Questa formula ottenuta classicamente è valida per particelle incidenti

pesanti ( o nuclei), per particelle più leggere dobbiamo usare una

trattazione quantistica.

2ln

14

2222

22

22 b

bg

b

zI

mc

mc

z

A

ZN

dx

dE o

Rivelatori di Particelle 8

Lezione 6

Perdita di energia

La formula di dE/dx ricavata classicamente è comunque

perfettamente adeguata per alcune osservazioni:

1. Picco di Bragg: la maggioranza della perdita di energia si ha

verso la fine del percorso dove la velocità della particella è più

piccola cura del cancro.

x

dE/dx

Rivelatori di Particelle 9

Lezione 6

Perdita di energia

2. Range: le particelle perdono energia e poi si fermano

Dato un fascio monocromatico la profondità alla quale le particelle iniziali

sono ridotte alla metà si chiama range medio.

Il range rappresenta la distanza attraversata dalla particella ed è diversa

dallo spessore attraversato a causa dello scattering multiplo.

È misurato in g/cm2 o in cm. (vedi http://pdg.lbl.gov)

dE

dxdE

ERE

01

Rivelatori di Particelle 10

Lezione 6

Perdita di energia

Rivelatori di Particelle 11

Lezione 6

Perdita di energia

Legge di scala (Range).

Supponiamo di conoscere il range di 1 protone come f(E/M) il range di una

particella con energia E è :

Le relazioni range energia sono spesso espresse R(E)=(E/Eo)n. e.g. il range in metri di

protoni di bassa energia nell’aria puo’ essere approssimato con n=1.8 e Eo=9.3 MeV.

M

EhM

Ehz

M

M

ER

M

dEM

MEgz

R

gfM

Egzvfz

dx

dE

di universale funzione con

1

funzioni e con

2

2

22

M

ER

z

z

M

M

M

ER p

p

p

2

2

Rivelatori di Particelle 12

Lezione 6

Perdita di energia Cenni sulla trattazione quantistica di dE/dx.

Abbiamo trascurato:

1. Gli scambi di energia sono discreti modifica di bmax. Il risultato classico di scambi di energia possibili su un continuo è sbagliato, ma, in media, viene praticamente corretto.

2. Natura ondulatoria delle particelle e principio d’indeterminazione modifica di bmin. L’analogo quantistico di bmin è bmin~ħ/p.

Bethe ricavò:

Dove Tmax è la massima energia incidente trasferibile in una singola collisione ed I il

potenziale di ionizzazione medio.

2

2

max

222

2

222

0

2ln

2

114 b

gb

b

I

Tmcz

A

ZmcrN

dx

dEe

Rivelatori di Particelle 13

Lezione 6

Perdita di energia

Osserviamo che dE/dx:

i. Dipende dalla carica della particella incidente (z2). (interazione

Coulombiana).

ii. Per b crescente decresce come 1/b2 raggiungendo un minimo per

bg ~3÷4 e poi risale in quanto log(b2g2) domina. (risalita

relativistica).

iii. Dipende dal potenziale di ionizzazione medio del materiale. ( I

dipende da Z, per Z≥20 I/Z~10 eV. (Per una lista delle proprietà

elettromagnetiche degli elementi vedi Fernow pag. 39 e figura prossima diapositiva)

2

2

max

222

2

222

0

2ln

2

114 b

gb

b

I

Tmcz

A

ZmcrN

dx

dEe

Rivelatori di Particelle 14

Lezione 6

Perdita di energia

Rivelatori di Particelle 15

Lezione 6

Perdita di energia

Rivelatori di Particelle 16

Lezione 6

Perdita di energia

Effetto densità.

La salita relativistica satura crescendo g plateau di Fermi.

In materiali densi la polarizzazione del dielettrico del materiale altera i campi della particella

incidente dai valori nello spazio vuoto a quelli caratteristici di campi macroscopici in un

dielettrico. La polarizzazione del mezzo agisce da schermo e modifica il massimo

parametro d’impatto. Questo fenomeno è chiamato effetto densità in quanto dipende dalla

densità del mezzo. Più denso è il mezzo tanto prima si raggiunge il plateau di Fermi la

salita relativistica è più importante nei gas che nei liquidi e nei solidi.

La formula di Bethe Block diventa:

E funziona fino al % per particelle fino al nucleo di per b 0.1 1.0. Per basse velocità

(b~0.05) non è più valida in quanto non sono più valide molte delle assunzioni di Bethe

Block.

2

2ln

1 2222

2

2 gb

gb

b

I

mc

A

ZKz

dx

dE

Rivelatori di Particelle 17

Lezione 6

Perdita di energia

dE/dx per composti e miscugli.

Una buona approssimazione della perdita di energia per composti e miscugli è data dalla regola di Bragg (vedi range)

Dove w1 , w2 …. Sono le frazioni in peso 1, 2 ….del composto:

Possiamo definire dei valori efficaci come segue:

E riscrivere la dE/dx in termini dei valori efficaci.

22

2

11

11

dx

dEw

dx

dEw

dx

dE

i

iiM

M

iii AaAA

Aaw

eff

iiieff

eff

iiieff

iieffiieff

Z

Za

Z

IZaI

AaAZaZ

lnln

Rivelatori di Particelle 18

Lezione 6

Perdita di energia Particelle della stessa velocità hanno

praticamente la stessa dE/dx in

materiali diversi, se escludiamo

l’idrogeno. È presente una piccola

diminuzione della perdita di energia

all’aumentare di Z.

In pratica, la maggioranza delle

particelle relativistiche hanno una

perdita di energia simile a quella del

minimo MIP (minimum ionizing

particle).

La perdita di energia è normalmente

espressa in termini della densità di

area dS=dx e le particelle ionizzanti

al minimo perdono in media 1.94

MeV/(gr/cm2) in He, 1.08 in Uranio e

~4 MeV/(gr/cm2) in H2.

Rivelatori di Particelle 19

Lezione 6

Perdita di energia

Fluttuazioni della perdita di energia.

Ricordiamo che la perdita di energia dE/dx (Bethe Block) è un valore medio.

La reale perdita di energia per una particella che attraversa del materiale

fluttua a causa della natura statistica delle sue interazioni con i singoli atomi

del materiale.

2

2ln

1 2222

2

2 gb

gb

b

I

mc

A

ZKz

dx

dE

Rivelatori di Particelle 20

Lezione 6

Perdita di energia

Gli apparati sperimentali (granularità limitata) non misurano <dE/dx>, ma l’energia DE depositata in uno strato di spessore finito x.

DE è il risultato di un certo numero i di collisioni con trasferimenti di energia Ei e sezioni d’urto ds/dE.

ds/dW~1/W2 tendo a trasferire piccole quantità di energia

Gli eventi in cui ho una grossa perdita di energia sono associati alla produzione di e di rinculo ad alta energia ( rays ) la distribuzione della perdita di energia è tendenzialmente asimmetrica con una coda verso le alte energie.

Rivelatori di Particelle 21

Lezione 6

Perdita di energia

Fluttuazioni della perdita di energia….

Assorbitori spessi teorema del limite centrale distribuzione Gaussiana

Assorbitori sottili Landau se molto sottili, Vavilov se poco sottili.

Straggling functions in silicon for 500 MeV pions, normalized to unity at the most

probable value Dp/x. The width w is the FWHM.

Bibliografia Fernow (Introduction to experimental particle physics)

http://pdg.lbl.gov

Rivelatori di Particelle 22

Lezione 6

Fluttuazioni di dE/dx

Assorbitori spessi: limite gaussiano.

Per assorbitori relativamente spessi la distribuzione della perdita di energia è

gaussiana.

Ciò deriva direttamente dal teorema del limite centrale: la somma di N variabili

casuali, ciascuna che segue la stessa distribuzione statistica diventa distribuita

gaussianamente nel limite di N∞.

Se consideriamo come variabile casuale la E, cioè l’energia persa in una

collisione singola ed assumiamo che in ogni collisione la velocità b del proiettile

non è cambiata (in maniera apprezzabile) in modo che s(p) è costante

l’energia totale persa è la somma di tutte le E, tutte con la stessa

distribuzione.

Rivelatori di Particelle 23

Lezione 6

Assorbitori spessi

Se il materiale è spesso (ma non troppo) o denso N è grande quindi

vale il teorema del limite centrale e la perdita totale di energia W è

distribuita secondo una gaussiana

Essendo x lo spessore del materiale, W la perdita di energia

nell’assorbitore, la perdita di energia media, e s la deviazione

standard.

2

2

2exp),(

s

WWWxf

W

Rivelatori di Particelle 24

Lezione 6

Assorbitori spessi

Bohr ha calcolato la deviazione standard s0 per particelle non relativistiche:

Dove N è il numero di Avogadro, la densità, A il peso atomico e Z il numero

atomico del materiale.

Estesa a particelle relativistiche diventa:

Attenzione:

Abbiamo assunto che la perdita di energia W è piccola rispetto ad E (energia iniziale) in modo che la

velocità del proiettile non cambia se il materiale è molto spesso questo non è più vero e quanto

detto sopra non vale.

xA

ZmcNrMeVx

A

Ze s 2222

0 )(4157.0

2

22

12

0

2

1

1

b

bss

Rivelatori di Particelle 25

Lezione 6

Assorbitori sottili

Assorbitori sottili.

Nel caso di assorbitori sottili (o poco densi) N non è così grande da far

valere il teorema del limite centrale. Il calcolo diventa estremamente

complicato a causa di trasferimenti di grosse quantità di energia (raggi

delta) in una singola collisione avrò una distribuzione di perdite di

energia con una coda verso le alte energie, cioè asimmetrica.

Rivelatori di Particelle 26

Lezione 6

Assorbitori sottili

La probabilità che una particella incidente di energia E perda energia compresa fra W e W+dW attraversando un dx infinitesimo è:

Dove na=N0/A= numero di atomi per unità di volume, ds/dW= sezione d’urto differenziale per la particella incidente di perdere energia W in una singola collisione con un atomo.

La probabilità totale di una collisione di perdere qualunque W nell’infinitesimo dx sarà:

q si chiama rate di ionizzazione primaria.

dWdxdW

WdndWdxW a

s

dxdWdW

dnqdx a

s

Rivelatori di Particelle 27

Lezione 6

Assorbitori sottili

Semplice se dx è infinitesimo, ma complicato per dx finito.

Consideriamo un fascio di N particelle di energia E. Sia (W,x) la

probabilità che una particella perda un’energia fra W e W+dW dopo

avere attraversato uno spessore x.

La forma di può essere determinata considerando come varia quando

le particelle attraversano un ulteriore spessore dx.

Il numero di particelle con perdita di energia fra W e W+dW cresce

perché qualcuna che ad x aveva perso meno energia di W colliderà

e perderà un’energia fra W e W+dW in dx.

Il numero di particelle con perdita fra W e W+dW diminuisce perché

alcune particelle che avevano già perso l’energia giusta prima del

tratto dx ne perderanno ancora e quindi ne perdono di più di

W+dW.

Rivelatori di Particelle 28

Lezione 6

Assorbitori sottili

Se assumiamo che le collisioni che avvengono successivamente sono statisticamente indipendenti, che il mezzo assorbitore è omogeneo e che la perdita totale di energia è piccola rispetto all’energia della particella incidente:

Cioè:

Equazione integro-differenziale molto difficile da risolvere. Le differenze nelle soluzioni derivano essenzialmente dalle assunzioni fatte sulla probabilità (W) cioè dal trasferimento di energia per collisione singola.

Ciascuno dei calcoli teorici ha un suo limite di validità ed una particolare zona di applicabilità a seconda del valore di un parametro k=/Emax ( rappresenta l’energia al di sopra della quale avrò almeno un raggio delta =kz2(Z/A)(1/b2)x essendo x lo spessore attraversato).

dWqdxxWNdWdxddxxW

dWxWNdWdxxWN

W

,,

,,

0

eee

xWqdxW

x

xWW

,,,

0

eee

Rivelatori di Particelle 29

Lezione 6

Assorbitori sottili

Teoria di Landau

Valida per /Emax<0.01

Assunzioni:

• Perdita di energia piccola rispetto al massimo possibile in una singola

collisione (/Emax piccolo)

• Perdita di energia grande se paragonata all’energia di legame degli

elettroni (elettrone libero). Si trascurano quindi le piccole perdite di

energia dovute alle collisioni lontane.

Rivelatori di Particelle 30

Lezione 6

Teoria di Landau

Con queste assunzioni può essere fattorizzata come segue:

e’ è il taglio sulla minima energia persa.

Eulero) di (costante 577.0

;2

1ln'ln

;1'

ln1

con

1,

2

2

22

E

E

L

c

mv

I

cW

fxW

bb

e

e

Rivelatori di Particelle 31

Lezione 6

Teoria di Landau

La funzione universale fL() può essere espressa come segue:

Valutando fL() si ottiene per il valore più probabile per la perdita di

energia:

= correzione per effetto densità e FWHM=4.02

duuef uu

L

sin1

0

ln

e 198.0ln 'mpW

Rivelatori di Particelle 32

Lezione 6

Assorbitori sottili

Teoria di Vavilov

Valida per 0.01<k<1.

Caratterizzata da code un po’ meno asimmetriche.

Osserviamo:

Anche se il limite gaussiano si ha per k≥10 già per k≥1 la

distribuzione assomiglia ad una gaussiana.

Vavilov landau per k 0 ed ad una gaussiana per k ∞.