Le terre nell'universo (sezioni 1-8) · posso descrivere tutto quanto ho udito e visto. È noto che...

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Terre nell’universo Pianeti e terre nel cielo stellato e  rispettivi abitanti, spiriti e angeli da quanto è stato udito e visto 1758 di Emanuel Swedenborg

Transcript of Le terre nell'universo (sezioni 1-8) · posso descrivere tutto quanto ho udito e visto. È noto che...

Terre nell’universo

Pianeti e terre nel cielo stellato e  rispettivi abitanti, spiriti

e angeli da quanto è stato udito e visto

1758

di Emanuel Swedenborg

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INDICE

Le terre nell'universo (1­8) 

Il pianeta Mercurio (9­45) 

Il pianeta Giove (46­84) 

Il pianeta Marte (85­96) 

Il pianeta Saturno (97­104) 

Il pianeta Venere (105­110) 

La Luna (111­112) 

Le   ragioni   per   le   quali   il   Signore   ha   deciso   di   nascere   sulla   nostra   terra,   e  

non altrove (113­122) 

Le terre nel cielo stellato (123­126) 

La prima Terra nel cielo stellato (127­137) 

La seconda Terra nel cielo stellato (138­147) 

La terza terra nel cielo stellato (148­156) 

La quarta terra nel cielo stellato (157­167) 

La quinta terra nel cielo stellato (168­178)

 

Terre nell'universo 

     1. Per Divina misericordia, la parte più intima del mio spirito mi è stata svelata, così

come mi è stato concesso di parlare con gli spiriti e gli angeli, non solo quelli che sono

presso la nostra terra, ma anche con quelli che sono presso altre terre; poiché desideravo

conoscere se esistessero altre terre, e quali fossero le loro caratteristiche e la natura dei

loro abitanti, mi è stato concesso di parlare con gli spiriti e gli angeli che provengono da

altre terre, con alcuni per un giorno,  con altri per una settimana e con altri per mesi, e

sono stato edotto da loro   riguardo alle terre, da cui provengono e da quelle da loro

visitate, riguardo alla vita, ai costumi, al culto praticati dagli abitanti, nonché di altre

cose degne di essere riportate; e poiché mi è stato concesso di conoscere queste cose,

posso descrivere tutto quanto ho udito e visto. È noto che tutti gli angeli e gli spiriti

provengono dalla razza umana1, e che essi si trovano presso le rispettive terre2,   delle

quali conoscono la consistenza, e che da essi l’uomo può essere istruito se il suo animo è

predisposto a comunicare con loro; poiché l’uomo nella sua essenza è uno spirito3, ed

egli è in associazione4 con spiriti che hanno le sue stesse attitudini; quindi colui la cui

intimo è  stato dischiuso dal Signore,  può  parlare con essi,  come se parlasse con un

uomo5; il che mi è stato concesso quotidianamente da dodici anni.

   2. Che ci siano molte terre abitate da uomini, presso le quali vi sono spiriti e angeli, è

ben noto nell’altra vita, poiché ivi è concesso a tutti coloro che lo desiderino, per amore

della verità e quindi per amore degli usi, di parlare con gli spiriti di altre terre, avendo

1 (Da Arcana Coelestia, ove ciò è illustrato).  Non ci sono spiriti né angeli che non provengano dalla razzaumana (n. 1880).2 Gli spiriti di ogni terra si trovano nei suoi pressi, perché essi provengono dagli abitanti di quella terra,sono dotati di simili attitudini e sono idonei strumenti della volontà divina in relazione a quegli abitanti(Arcana Coelestia, n. 9968).3 L’anima, che sopravvive alla morte, è lo spirito dell’uomo, vale a dire l’uomo autentico che è in lui, e chesi manifesta nell’altra vita in perfetta forma umana (Arcana Coelestia, nn. 322, 1880, 1881, 3633, 4622, 4735,6054, 6605, 6626, 7021, 10594).4 L’uomo, perfino quando è nel mondo, secondo le sue qualità interiori, è tra gli spiriti e gli angeli dieguale attitudine (Arcana Coelestia, nn. 2379, 3645, 4067, 4073, 4077).5 L’uomo può parlare con gli spiriti e gli  angeli, e gli antichi sulla nostra terra spesso parlavano con essi(Arcana Coelestia, nn. 67­69, 784, 1634, 1636, 7802). Nel presente è rischioso parlare con essi, salvo che perl’uomo che sia nella vera fede e sia guidato dal Signore (Arcana Coelestia, nn. 784, 9438, 10751).

da ciò  conferma dell’esistenza di una moltitudine di pianeti,  nonché  del fatto che la

razza umana proviene da innumerevoli  pianeti;  è  stato altresì  concesso di conoscere

quali siano le loro attitudini, la loro natura ed il loro modo di adorare il Signore.

   3. Ho parlato di ciò occasionalmente con gli spiriti della nostra terra ed in proposito è

stato   detto   che   ogni   uomo   di   fine   intelletto   può   dedurre   da   molte   cose   che

appartengono alla sua conoscenza che ci sono molte terre abitate da uomini; poiché si

può  dedurre razionalmente che queste grandi masse quali sono i pianeti – alcune di

grandezza   superiore   a   questa   terra   –   non   sono   masse   disabitate,   create   solo   per

compiere le loro rivoluzioni intorno al sole e per risplendere con luce fioca in superficie,

ma che la loro ragion d’esistere deve essere superiore. Colui che crede, come ognuno

deve credere, che il Divino ha creato l’universo affinché possa esistere la razza umana, e

di   lì   il  cielo ­  dato che  la razza umana è   il  vivaio del  cielo – deve necessariamente

credere che ovunque vi sia una terra, lì vi sono gli uomini. Che i pianeti visibili ai nostri

occhi – essendo compresi entro i confini di questo sistema solare – siano terre, è reso

manifesto   dal   fatto   che   essi   sono   composti   della   stessa   materia   terrestre,   perché

riflettono la luce del sole, e quando sono osservati attraverso lenti ottiche appaiono non

come stelle luminose ma come terre che presentano delle parti più scure. Ad analoga

conclusione si può giungere partendo dal fatto che gli stessi pianeti, al pari della terra,

girano intorno al sole nella direzione dello zodiaco, da cui risultano i rispettivi anni e le

rispettive stagioni dell’anno, come primavera, estate, autunno e inverno; così come la

terra,  girano intorno al proprio asse, da cui risulta il suo giorno ed i suoi ritmi, cioè

mattino, mezzogiorno, sera e notte. Alcuni di essi possiedono lune denominate satelliti,

i quali girano intorno a loro secondo tempi determinati, così come la luna gira intorno

alla   terra.   Inoltre   il  pianeta  Saturno  ha   in  aggiunta  un’ampia  cintura   luminosa   che

sopperisce con la sua luce riflessa alla carenza di luce dovuta alla lontananza di questo

pianeta dal sole. Chi tra quanti conoscono queste cose e pensano razionalmente ad esse

può sostenere che si tratti di luoghi disabitati?

     4.  Quando   ho   parlato   con   gli   spiriti   ho   sostenuto   che   l’uomo   può   credere   che

nell’universo vi sia più di una terra da ciò, che il cielo stellato è così immenso e le stelle

così innumerevoli che ognuna di esse nel suo mondo è un sole, al pari del nostro sole,

della rispettiva grandezza. Chiunque ragioni in modo appropriato concluderà che una

tale immensità deve necessariamente essere uno strumento per raggiungere uno scopo

che è   il   fine supremo della creazione,  cioè   il  regno dei  cieli  nel quale il  Divino può

abitare con gli angeli e gli uomini; perché l’universo visibile o il cielo risplendente dalla

moltitudine di stelle, le quali sono altrettanti soli, è solo un mezzo che rende possibile

l’esistenza delle terre, degli uomini su di esse, dai quali può essere costituito un regno

celeste.     Da   ciò   la   mente   razionale   dell’uomo   deve   necessariamente   giungere   alla

conclusione che un tale spiegamento di mezzi commisurato  ad uno scopo così grande,

non è stato creato per una razza umana e per un cielo che derivano da un’unica terra;

cosa rappresenterebbe ciò rispetto al Divino, che è infinito, e rispetto al quale migliaia,

decine di migliaia di terre con i rispettivi abitanti sarebbero scarsa cosa.

     5.  Inoltre il cielo angelico è così immenso da corrispondere in tutti i particolari con

l’uomo, miriadi di parti corrispondenti ad ogni membro, organo, viscere e ad ogni suo

tratto   caratteristico;   ed   è   stato   rivelato   che   questo   cielo,   così   come   tutte   le   sue

corrispondenze non può esistere in alcun altro modo se non per mezzo degli abitanti di

moltissime terre6.

   6. Ci sono spiriti la cui unica attitudine consiste nell’acquisire per se stessi conoscenze,

perché   essi   sono   felici   solo   attraverso   la   conoscenza.   Pertanto   questi   spiriti   sono

autorizzati  a  vagare,  nonché  a   raggiungere altri  sistemi  solari  per  accrescere   le   loro

conoscenza. Essi hanno affermato che ci sono terre abitate da uomini, non solo in questo

sistema solare, ma anche fuori di esso nel cielo stellato, in un numero sconfinato. Questi

spiriti provengono dal pianeta Mercurio.

   7. In merito al culto del Divino osservato dagli abitanti di altre terre, quelli tra essi che

non sono idolatri, riconoscono tutti il Signore quale unico Dio; essi adorano il Divino

non come ente invisibile,  ma visibile,  perché  quando il  Signore appare loro,  lo fa in

6 Il cielo corrisponde al Signore, e l’uomo al pari di ogni altra cosa, corrisponde al cielo, quindi il cielo, alcospetto   del   Signore   appare   come   un   uomo   in   una   veste   più   grande,   e   può   essere   denominato   ilgrandissimo   uomo  (Arcana   Coelestia,  nn.   2996,   2998,   3624­3643,   3741­3745,   4625).   Quanto   allacorrispondenza dell’uomo e delle cose che lo riguardano   con il  grandissimo uomo, cioè il cielo  (ArcanaCoelestia, nn. 3021, 3.624­3.649, 3.741­3.751, 3.883­3.896, 4.039­4.051, 4218­4228, 4318­4331, 4403­4421, 4527­4533, 4622­4633, 4652­4660, 4791­4805, 4931­4953, 5050­5061, 5171­5189, 5377­5396, 5552­5573, 5711­5727,10030). 

forma umana, come un tempo appariva ad Abramo e ad altri su questa terra7; e tutti

coloro che adorano il Divino in forma umana sono accolti dal Signore8. Essi affermano

anche che nessuno può adorare correttamente Dio e neppure congiungersi a lui, salvo

che non ne abbia una qualche idea, e che Dio non può essere compreso altrimenti che in

forma umana;  se  così  non fosse,   la  visione interiore,  cioè   il  concetto di  Dio sarebbe

dissolto così  come la percezione degli  occhi  rivolti  all’universo sconfinato;    e  che in

questo  caso   il  pensiero  non può   che  affondare  nella  natura,  e  nell’adorazione della

natura stessa come se fosse Dio.

     8.  Quando gli è  stato detto che il Signore sulla nostra terra ha assunto sembianze

umane, essi  hanno meditato per un po’,  poi hanno detto che ciò  è  stato fatto per la

salvezza del genere umano.

7  Gli  abitanti di tutte le terre adorano il  Divino in forma umana,  dunque adorano il  Signore (ArcanaCoelestia, nn. 8541­8547, 10159, 10736­10738). E si rallegrano quando sentono che Dio si è fatto realmenteUomo  (Arcana Coelestia,  n.  9361).  E   'impossibile  pensare  a  Dio  se  non  in  una   forma umana  (ArcanaCoelestia, n. 8705, 9359, 9972). L'uomo può adorare e amare ciò di cui ha idea, ma non ciò di cui non haidea (Arcana Coelestia, n. 4733,  5110,  5633, 7211, 9267, 10067). 8  Il  Signore accoglie  tutti  coloro che sono nel bene e che adorano il  Divino in forma umana (ArcanaCoelestia, nn. 7173, 9359).

Il pianeta Mercurio, i suoi spiriti ed i suoi abitanti

     9. Che il cielo somigli ad un uomo, ed è perciò denominato il grandissimo uomo, e che

ogni   cosa   concernente   l’uomo,   sotto   i   profili   esteriore   e   interiore,   corrisponda   a

quell’uomo  ovvero al cielo, è un arcano ancora sconosciuto nel mondo; ma che sia così è

stato abbondantemente illustrato9. Per comporre tale grandissimo uomo, c’è bisogno degli

spiriti provenienti da molte terre, non essendo in numero sufficiente per tale scopo i soli

spiriti  che dalla nostra  terra  son diretti  verso   il  cielo;  ogni  volta che si  verifica  una

carenza   nella   qualità   e   nella   quantità   delle   corrispondenze,   il   Signore   provvede   a

radunare  gli  spiriti  provenienti  da un’altra   terra,   idonei  a  sopperire  alle  carenze,   in

modo che sia preservata l’armonia e quindi che il cielo possa essere mantenuto nella

giusta consistenza.

     10.  Mi è  stato anche rivelato dal cielo, in che relazione sono gli spiriti del pianeta

Mercurio con il grandissimo uomo, cioè che essi sono in corrispondenza con la memoria,

ad eccezione della memoria delle  cose terrestri  e degli  oggetti  meramente materiali.

Poiché mi è stato concesso di conversare con loro per diverse settimane, e di apprendere

la loro natura e le loro caratteristiche, al fine di esaminare le condizioni in cui vivono gli

abitanti di quella terra, desidero riferire di queste stesse esperienze.

   11. Alcuni spiriti mi avvicinarono, e mi fu detto dal cielo che essi venivano dalla terra

più vicina al sole, che nella nostra terra è denominata Mercurio. Immediatamente dopo

il loro arrivo essi hanno cercato nella mia memoria quanto io sapessi. Gli spiriti sono in

grado di fare ciò con grande abilità perché quando si avvicinano ad un uomo, vedono

nella sua memoria tutte le cose ivi contenute10. Durante la loro ricerca ho notato che essi

non sono interessati a conoscere alcunché riguardo a templi, edifici, abitazioni, strade,

ma soltanto alle cose di cui si è trattato in quei luoghi, anche in relazione al governo,

alle attitudini ed alle usanze degli abitanti: poiché la memoria di quei luoghi è associata

a tutte le cose che li caratterizzano. Restai sorpreso dalla loro natura, perciò  chiesi il9 V. nota p.d.p. n.6.10 Gli spiriti hanno accesso a tutte le cose che risiedono nella memoria umana, ma non dalla loro propriamemoria (Arcana Coelestia,  nn. 2488, 5863, 6.192, 6.193, 6.198, 6199, 6214).  Gli angeli  hanno accesso aisentimenti e ai fini in base ai quali l’uomo pensa, vuole e agisce in quella determinata maniera e nonaltrimenti (Arcana Coelestia, nn.1317, 1645, 5844).

perché del loro disinteresse rispetto alla magnificenza di quei luoghi e viceversa il loro

interesse per le cose e le gesta ivi avvenute. Essi hanno risposto di non nutrire alcun

interesse ad osservare le cose materiali, corporee e terrestri, ma solo le cose autentiche.

Dunque è stato confermato che gli spiriti di quella terra, nell'uomo più grande  sono in

relazione con la memoria delle cose distinte da ciò che è materiale e terrestre.

   12. Mi è stato riferito che tale è la vita degli abitanti di questa terra, cioè che essi non si

occupano delle cose terrestri e corporee, ma solo degli statuti, delle leggi, delle forme di

governo e delle rispettive nazioni, nonché delle cose del cielo che sono sconfinate. Mi è

stato anche detto che molti degli uomini di quella terra parlano con gli spiriti e hanno

familiarità con le cose spirituali e con le condizioni della vita dopo la morte; di qui il

loro disprezzo per le cose corporee e terrestri. Perché coloro che sanno con certezza e

credono nella vita dopo la morte, si preoccupano delle cose del cielo, vale a dire la vita

eterna e felice, piuttosto che delle cose mondane, salvo che per le necessità che la vita

richiede. Poiché gli abitanti di Mercurio sono tali, anche gli spiriti di quella terra hanno

una simile natura11.

     13.  Con quale  entusiasmo essi   indaghino ed accrescano   la  conoscenza  delle  cose

custodite  nella  memoria   che  siano  elevate   rispetto  alle   cose  percepite  dai   sensi  del

corpo, mi è stato manifestato da ciò, che essi quando guardano quelle cose le passano in

rassegna con grande rapidità, elencandole e classificandole una per una. Infatti, quando

gli spiriti si avvicinano ad un uomo, entrano in tutta la sua memoria, suscitando tutto

ciò che soddisfa la loro natura: cosa che ho spesso osservato, cioè che essi leggono le

cose   ivi   contenute  come da  un  libro12.  Questi   spiriti   fanno  ciò   con  grande  abilità   e

prontezza,   perché   non   si   attardano   sulle   cose   grossolane,   che   fiaccano   la   visione

interiore, come avviene per tutte le cose mondane, quando considerate come fini, cioè

quando l’amore è rivolto unicamente verso le stesse. Essi guardano dentro a quelle cose

che non sono appesantite dalle cose mondane e che inducono l’intelletto ad elevarsi in

un ambito più esteso; mentre le cose mondane fanno sprofondare, in spazi angusti. Il

loro desiderio di acquisire conoscenze e arricchire la memoria è stato manifestato anche

11 V. nota p.d.p. n.6.12 Gli spiriti che sono presso un uomo hanno accesso a tutte le cose appartenenti alla sua memoria (ArcanaCoelestia, nn. 5853, 5857, 5859, 5860).

dalla   seguente  esperienza.   In  una occasione,  mentre  stavo scrivendo a  proposito  di

qualcosa di là da venire ed essi erano a una distanza tale da non poter scorgere tali cose

attraverso la mia memoria, poiché non ero disposto a leggerle in loro presenza, essi si

sono mostrati molto indignati, e contrariamente al loro abituale comportamento, erano

desiderosi di inveire contro di me, affermando che ero uno degli uomini più spregevoli;

e che essi potevano darmi prova del loro risentimento; essi provocarono in me una sorta

di contrazione seguita da dolore sul lato destro della testa e sull’orecchio. Ma queste

cose non mi hanno provocato danni. Tuttavia, in conseguenza del male fatto, essi  si

sono allontanati,   fermandosi  a  grande distanza,  ancora desiderosi  di  sapere  ciò   che

avevo scritto, tale era il loro ardente desiderio di conoscenza. 

     14. Gli spiriti di Mercurio, rispetto a tutti gli altri spiriti del sistema solare e del cielo

stellato,  posseggono maggiore  conoscenza  delle  cose;  e  ciò   che  essi  acquisiscono,   lo

conservano e lo rammentano ogni volta che si verifica qualcosa di simile. Da ciò si può

comprendere che gli spiriti sono dotati di una memoria superiore a quella umana; e che

essi   sentono,   vedono,   percepiscono,   ricordano,   in   particolar   modo   quelle   cose   che

soddisfano il   loro  interesse,  così  come si  rallegrano della conoscenza di  quelle  cose.

Ogni   cosa   che   susciti   gioia   e   amore   fluisce   spontaneamente   e   rimane   nella   loro

memoria, mentre le altre cose non vi transitano, sono esaminate solo superficialmente e

poi tralasciate.

   15.  Quando   gli   spiriti   di   Mercurio   giungono   presso   altre   società,   esplorano   e

raccolgono da loro ciò che sanno e poi si allontanano; tale comunicazione è concessa tra

gli spiriti ed in particolar modo tra gli angeli, i quali quando sono presso una società,

allorché sono accolti ed amati, tutte le cose che essi conoscono sono condivise13.

   16. Per effetto delle loro conoscenze gli spiriti di Mercurio sono più orgogliosi di altri;

perciò è stato detto che sebbene essi sappiano innumerevoli cose, ve ne sono infinite che

non   conoscono;   e   che   se   la   loro   conoscenza   dovesse   incrementare   per   l’eternità,

l’osservazione di tutte le cose resterebbe irraggiungibile; è stato anche detto che il loro

13 Nel cielo c’è una condivisione di tutti i beni, in quanto questa è la peculiarità dell’amore celeste, di condividere ogni bene con gli altri, da qui gli angeli traggono sapienza e felicità (Arcana Coelestia, n. 549, 550, 1390, 1391, 1399, 10130, 10723).

orgoglio e l’esaltazione della  mente sono cose sconvenienti,  ma essi  hanno replicato

negando che si tratti di orgoglio, ma solo di compiacimento in virtù dell’abilità della

loro memoria; in tal modo essi hanno dimostrato destrezza nel giustificare le proprie

colpe. 

     17. Essi sono contrari alla comunicazione orale perché è materiale, perciò quando ho

parlato   con   loro   senza   spiriti   intermediari,  potevo   solo  agire  una   sorta  di  pensiero

attivo. La loro memoria, in quanto composta di cose diverse dalle immagini puramente

materiali,  è  dotata di oggetti  che sono più  vicini al  pensiero; poiché   il  pensiero, che

precede   l’immaginazione,   per   i   suoi   scopi   richiede   oggetti   separati   da   ciò   che   è

materiale. Nonostante ciò gli spiriti di Mercurio non si distinguono particolarmente per

l’intelletto,  non avendo diletto nell’esercizio di tale facoltà  e nel dedurre conclusioni

attraverso la conoscenza; essi trovano soddisfazione unicamente nella mera conoscenza.

   18. Gli è stato chiesto se volessero fare qualsiasi altro uso delle loro conoscenze; poiché

non   è   abbastanza   essere   soddisfatti   dalla   conoscenza   delle   cose,   se   non   si   ha

considerazione  per  gli  usi  delle   stesse,   e  gli  usi  debbono   rappresentare   i   fini  della

conoscenza;   la   mera   conoscenza   non   è   di   alcuna   utilità   per   chi   né   è   depositario,

viceversa è utile a coloro con i quali i primi sono disposti a condividerla; è decisamente

inopportuno per coloro che   aspirano ad essere savi,   lasciarsi  soddisfare dalla mera

conoscenza, essendo questa asservita alle indagini delle cose appartenenti alla vita; ma

essi hanno replicato che sono felici delle loro conoscenze e che queste rappresentano per

loro gli usi.

     19.  Alcuni di loro sono riluttanti ad apparire come uomini, come gli spiriti di altre

terre e desidererebbero apparire invece come globi cristallini. Il motivo del loro essere

desiderosi di apparire così,  sebbene ciò  non avvenga, sta nel fatto che la conoscenza

delle cose immateriali nell’altra vita è rappresentata dai cristalli.

     20. Gli spiriti di Mercurio differiscono completamente dagli spiriti della nostra terra,

poiché   questi   ultimi   non   tengono   in   considerazione   le   cose   autentiche   ma   quelle

mondane,   corporee  e   terrestri  che  sono materiali;  perciò  gli   spiriti  di  Mercurio  non

possono   stare   insieme   con   gli   spiriti   della   nostra   terra,   e   quando   accade   che   si

incontrino,   i  primi  fuggono via;  quindi   le sfere spirituali  emesse da tali  spiriti  sono

pressoché opposte. Gli spiriti di Mercurio hanno un motto secondo cui essi non amano

guardare l’involucro, ma le cose da questo sviscerate, cioè la parte interiore delle cose.

     21.   È apparsa una fiamma biancastra che bruciava vivacemente, e questo per circa

un’ora. Quella fiamma rappresentava l’approssimarsi degli spiriti di Mercurio i quali

per prontezza, intenzione e discorso erano più solleciti di altri spiriti. Non appena si

sono   avvicinati,   hanno   immediatamente   scandagliato   la   mia   memoria,   ed   io   non

riuscivo a percepire cosa stessero osservando a causa della loro prontezza. Poi hanno

affermato di conoscere da tempo quanto io ho visto nei cieli e nel mondo degli spiriti.

Mi sono accorto che una moltitudine di spiriti associati a loro era dietro di me un po’ a

sinistra rispetto al mio capo.

   22.   In un’altra occasione ho visto una moltitudine di tali spiriti, ad una certa distanza

da me, di fronte, un po’ a destra, e di lì discorrere con me attraverso spiriti intermediari,

a causa del fatto che il loro discorso era veloce come il pensiero, dato che tale pensiero

non è comprensibile nel linguaggio umano e necessita della mediazione di altri spiriti. E

sono rimasto sorpreso del fatto che loro parlassero copiosamente eppure con facilità e

velocità.   Il   loro linguaggio appariva ondulatorio a causa della sua mole,  e ciò  che è

straordinario, è  stato trasmesso attraverso il mio occhio sinistro, sebbene essi fossero

alla mia destra. La ragione è che l’occhio sinistro corrisponde alla conoscenza delle cose

separate da ciò che è materiale, come le cose che appartengono all’intelligenza; mentre

l’occhio   destro   corrisponde   alle   cose   che   appartengono   alla   sapienza14.  Inoltre   essi

hanno   percepito   e   giudicato   su   quanto   scandagliavano   con   la   stessa   prontezza   e

determinazione con la quale conversano, dicendo che una tale cosa era o non era così,

ed il loro giudizio era per così dire, immediato.

   23. C’era uno spirito proveniente da un’altra terra, in grado di comunicare con loro, in

quanto   parlava   prontamente   e   velocemente,   e   dimostrava   una   certa   eleganza   nel14  L’occhio corrisponde con la conoscenza, che è la visione interiore e la visione delle cose immateriali(Arcana Coelestia,  nn. 2701, 4410, 4526, 9051, 10569). La vista dell’occhio sinistro corrisponde alle verità,dunque all’intelligenza; e la vista dell’occhio destro corrisponde ai beni della verità, dunque alla sapienza(Arcana Coelestia, n. 4410).

discorso. Essi  immediatamente si  sono lamentati  della eccessiva raffinatezza del suo

linguaggio,  e si  sono interrogati  circa   l’opportunità  di  ascoltare quelle  cose che non

avevano mai conosciuto prima, escludendo le cose che causavano oscurità, vale a dire lo

sfoggio dell’eleganza nel linguaggio e    l’erudizione che nasconde le cose autentiche;

infatti l’oratore puntualizzava la sua attenzione sulla forma e desiderava che il tono del

suo discorso   fosse  tenuto  in maggiore  considerazione del  suo significato,  per  cui   le

orecchie sono maggiormente coinvolte dell’intelletto.

     24. Gli spiriti di Mercurio non si fermano a lungo in un luogo o in compagnia degli

spiriti appartenenti ad altre terre, ma vagano nell’universo. Il motivo è che essi sono in

relazione con  la  memoria  delle   cose  e  che   la  medesima deve  essere  continuamente

arricchita.  Perciò  è   loro concesso di  vagare e di  acquisire  conoscenze in ogni  luogo.

Durante il loro soggiornare,  se incontrano spiriti il  cui amore  è  rivolto verso le cose

materiali, cioè le cose corporee e terrestri, essi li evitano e si allontanano. Quindi può

sembrare che la loro mente sia elevata al di sopra  delle cose percepite dai sensi, e che

quindi essi siano nella luce interiore. Ciò mi è stato dato di sapere   mentre essi erano

vicino a me e discorrevano con me; ho osservato in quella circostanza che io venivo

privato della percezione dei sensi, a tal punto che la luce dei miei occhi iniziava ad

essere fosca e tenebrosa.

     25. Gli spiriti di quella terra si muovono in società e schiere, e quando sono radunati

insieme, si forma una sorta di globo. Sono così uniti tra loro dal Signore, in modo tale

che possano agire come un solo spirito e che le conoscenze di ciascuno siano condivise

da   tutti   come   avviene   nel   cielo15  .   Che   essi   vaghino   nell’universo   per   acquisire   la

conoscenza  delle  cose  mi   è   apparso  chiaro  anche  dal   fatto  che  una  volta  essi   sono

apparsi a grande distanza da me, e di là  hanno conversato con me, affermando che

erano riuniti insieme in cammino dalla loro terra verso il cielo stellato dove sapevano

dell’esistenza di  altri spiriti che non hanno considerazione alcuna delle cose terrestri e

corporee,  ma solo di  quelle elevate al  di sopra delle prime,  con le quali  desiderano

essere. È stato detto che essi non sanno dove stanno andando, ma che sono guidati dagli

auspici del Divino verso quei luoghi nei quali possono essere istruiti su quelle cose che

15 V. nota p.d.p. n.13.

ancora ignorano e che sono coerenti con la loro formazione. È stato anche detto che essi

ignorano il modo con il quale sono uniti insieme ai propri compagni, e che anche questo

è fatto attraverso gli auspici del Divino.

     26. Per via del loro viaggiare attraverso l’universo e della loro capacità di conoscere

più di altri sui mondi e le terre al di fuori della sfera del nostro sistema solare, ho avuto

modo di parlare con loro di questo argomento. Hanno affermato che nell’universo ci

sono moltissime terre abitate dagli uomini; e si sono meravigliati del fatto che alcuni –

che loro definiscono uomini di scarso intelletto – credono che il cielo di Dio onnipotente

consiste solo di spiriti e angeli provenienti da una sola terra, quando questi sono ben

poca cosa rispetto all’onnipotenza di Dio, perfino se ci fossero miriadi di mondi e di

terre. Hanno affermato inoltre che sapevano del fatto che vi sono nell’universo terre in

numero di centinaia di migliaia e oltre, eppure questo, cosa può significare rispetto al

Divino che è infinito?

   27. Gli spiriti di Mercurio, che erano con me mentre scrivevo e spiegavo il significato

interiore della Parola ­ che essi percepivano ­ sostenevano che stavo scrivendo in una

forma grossolana e che quasi tutte le espressioni sembravano appartenere a ciò che è

materiale;  a ciò  ho replicato che agli uomini della nostra terra,  ciò  che è stato scritto

appare acuto ed elevato e in parte oscuro. Ho aggiunto che in questa terra si ignora che

l’uomo nella sua veste interiore agisce nell’uomo considerato nella sua veste esteriore e

permette la vita di quest’ultimo; e che essi sono persuasi dalla fallacia dei propri sensi

che il corpo abbia vita di per sé e in conseguenza di ciò, coloro che sono nel male e gli

scettici accampano dubbi circa l’esistenza della vita dopo la morte; e anche che la parte

dell’uomo che sopravvive alla morte è da essi denominata anima anziché spirito; e che

essi disputano su cosa sia l’anima, dove sia la sua dimora, e sostengono che il corpo,

sebbene disperso ovunque possa essere ricongiunto all’anima affinché   l’uomo possa

vivere come tale; e molte altre cose della stessa specie. Gli spiriti di Mercurio a sentire

queste cose si sono chiesti come possano questi uomini diventare angeli; ho risposto che

divengono angeli quelli tra loro che vivono nel bene della fede e nella carità e che non

familiarizzano con le cose esteriori e materiali, bensì con le cose interiori e spirituali; e

che quando essi accedono a quello stato, sono in una luce superiore a quella nella quale

sono gli spiriti di Mercurio. Affinché essi sapessero che dicevo il vero, fu permesso a un

angelo di discorrere con loro e confermare chi fosse entrato nel cielo dalla nostra terra e

quale vita avesse condotto nel mondo, argomento questo che sarà trattato ampiamente

qui di seguito.

   28. Poi mi fu mandato dagli spiriti di Mercurio un lungo pezzo di carta di una forma

irregolare,   composto  da  diversi   frammenti   uniti   insieme,   che   appariva   stampato   in

caratteri, come sulla nostra terra. Ho chiesto se l’arte della stampa era in uso presso di

loro; essi hanno risposto di no, cionondimeno sapevano che sulla nostra terra si usasse

tale   carta   stampata.   Essi   non   desideravano   aggiungere   altro;   ma   percepii   che   essi

pensavano  che   le   conoscenze  nella  nostra   terra   fossero   riposte  maggiormente  negli

scritti che nell’uomo, insinuando così  che gli scritti sapessero ciò  che l’uomo non sa.

Dopo qualche tempo loro sono tornati con un altro documento stampato come il primo,

ma non più incollato in modo irregolare, bensì di ottima fattura. Essi hanno affermato

di sapere che sulla nostra terra vi sono tali scritti e libri fatti con la carta.

   29. Da quanto è stato detto, è evidente che gli spiriti hanno memoria di ciò che vedono

e sentono nell’altra vita e possono essere istruiti come quando erano uomini nel mondo,

dunque possono essere istruiti nelle cose della fede, quindi possono essere perfezionati.

Gli   spiriti   e   gli   angeli   nella   misura   in   cui   sono   istruiti   sono   nella   pienezza   della

conoscenza e conservano questo stato perfettamente; e poiché questa facoltà rimane in

eterno,  è  evidente  che essi  accrescono continuamente   la  loro  sapienza.  Gli  spiriti  di

Mercurio accrescono la conoscenza delle cose, ma non la sapienza che ne deriva, perché

essi amano le conoscenze, le quali sono gli strumenti, non gli usi, che rappresentano i

fini.

     30.  L’attitudine degli spiriti di Mercurio può  inoltre essere compresa dal seguente

esempio. È noto che tutti gli spiriti e gli angeli, originariamente erano uomini; perché il

genere umano è il vivaio del cielo. Inoltre gli spiriti sono in tutto simili, per sentimenti e

inclinazioni, come erano nella loro vita nel mondo, quando erano uomini; poiché la vita

di ciascuno resta in lui16. Stando così le cose, l’attitudine degli uomini provenienti da

qualsiasi terra, può essere conosciuta dall’attitudine degli spiriti che ivi si trovano.

     31.  Poiché  gli   spiriti  di  Mercurio  sono  in  relazione con  la  memoria  di  ciò   che è

separato dalle cose materiali,  se taluno discorre con loro di cose terrestri,  corporee e

mondane, essi non sono disposti ad ascoltare, e se dovessero essere a ciò obbligati, essi

trasformano   le   cose   che   hanno   udito   nel   loro   opposto   allo   scopo   di   sfuggire   alla

conversazione.

   32. Che io possa sapere con certezza che tale è la loro attitudine è dimostrato dal fatto

che mi è stato permesso di rappresentare loro, praterie, terre incolte, giardini, boschi,

fiumi, ed essi   immediatamente hanno oscurato l’immagine delle praterie e dei campi

incolti riempiendone la rappresentazione con serpenti. I fiumi sono diventati scuri e la

loro acqua non appariva più limpida. Quando ho chiesto loro perché avessero agito così

mi hanno risposto che non amano pensare a tali cose, ma solo alle cose autentiche, cioè

alla conoscenza delle cose separate da ciò  che è  terrestre,  in particolare alle cose che

esistono nel cielo.

     33.  In seguito ho rappresentato loro uccelli di diverse dimensioni, come appaiono

sulla nostra terra; poiché nell’altra vita tali cose possono essere rappresentate. Quando

essi hanno visto gli uccelli,  in un primo momento volevano trasformarli,  poi si sono

mostrati   felici  e  soddisfatti  della  rappresentazione.  Il  motivo di  ciò  è   che gli  uccelli

rappresentano nell’altra vita la conoscenza delle cose, il che è percepito dagli spiriti17.

Quindi essi hanno desistito dal trasformare le cose rappresentate, e dal distoglierle dalla

loro memoria. Successivamente è  stato consentito di rappresentare dinanzi a loro un

gradevole giardino pieno di lampade e luci;  poi si sono fermati focalizzando la loro

attenzione,  perché   le   lampade e   le   luci   rappresentano  le  verità   che  risplendono dal

16 La vita di ciascuno resta in lui e lo accompagna dopo la morte (Arcana Coelestia, nn. 4227, 7440). Ciò chedella vita è esteriore, termina dopo la morte, e ciò che è interiore viene dischiuso (Arcana Coelestia, nn.4314. 5128, 6495).  Quindi ognuna delle cose che sono racchiuse  nella mente è  resa manifesta (ArcanaCoelestia, nn. 4633, 5128).17  Gli uccelli  rappresentano le cose razionali e  intellettuali,   i  concetti,   le idee e le conoscenze (ArcanaCoelestia, nn. 40, 745, 776, 778, 866, 988, 993, 5149, 7441). A tale variètà corrispondono i vari generi e speciedi uccelli (Arcana Coelestia, n. 3219).

bene18. Quindi è stato dimostrato che la loro attenzione può essere focalizzata sulla vista

delle cose materiali, se queste hanno un significato spirituale, poiché le cose spirituali

non sono separate da quelle materiali quando queste sono una rappresentazione delle

prime.

   34. Inoltre ho parlato con loro di pecore e agnelli, ma non erano disposti ad ascoltare

queste   cose,  percepite  da   loro   come cose   terrestri.   Il  motivo   è   che   loro  non hanno

compreso   cosa   sia   l’innocenza,   che   è   rappresentata   dagli   agnelli,   il   che   si   è   reso

manifesto quando ho spiegato loro che gli agnelli in cielo rappresentano l’innocenza ed

essi  hanno replicato che non conoscevano il  significato   dell’innocenza,  ma avevano

memoria della sola denominazione; ciò perché essi sono interessati alla sola conoscenza

e  non  agli  usi19,   che   sono   i   fini  della   conoscenza,   conseguentemente    non  possono

percepire il significato dell’innocenza.

       35.  Alcuni spiriti di Mercurio sono venuti da me,    inviati da altri per sapere quale

fosse lo scopo della mia presenza in quel luogo. Uno degli spiriti della nostra terra ha

detto loro di riferire a chi li aveva mandati, che non si sarebbe discusso di qualunque

cosa, ma solo di ciò  che è  vero, a differenza del loro uso abituale di insinuare nella

mente cose opposte a quelle sulle quali sono interrogati, dato che se uno degli spiriti

sulla nostra terra agisse così, sarebbe punito. Immediatamente la società che era ad una

certa  distanza  dagli   spiriti   che  aveva   inviato,  ha   replicato  che   in   tal   caso   tutti   loro

dovrebbero essere puniti  per il  solo fatto di aver acquisito un’abitudine in base alla

quale non potevano comportarsi altrimenti. Hanno aggiunto che anche quando parlano

con gli uomini della propria terra conservano questa abitudine, ma non con l’intenzione

di   ingannarli,   bensì   per   ispirare   il   desiderio   di   conoscere;   poiché   quando   essi

suggeriscono   cose   opposte   e   ne   nascondono   altre,   suscitano   così   il   desiderio   di

conoscere,   e   quindi   da   questo   sforzo   di   cercare   quelle   cose   la   memoria   ne   risulta

perfezionata. Ho parlato di ciò con loro anche in un’altra circostanza, e poiché sapevo

che parlavano con uomini  della   loro   terra,  ho chiesto   in  quale  modo  li   istruiscono.

Hanno risposto che essi non li istruiscono bensì insinuano una sorta di percezione da

18 Le lampade nel cielo e nella Parola significano le verità (Arcana Coelestia, nn. 4638, 9548, 9783).19 Gli agnelli in cielo e nella Parola rappresentano l’innocenza (Arcana Coelestia, nn. 3994, 7840, 10132).

cui emerge e si accresce il desiderio di esaminare e conoscere le cose;  tale desiderio

perirebbe nel  caso   in  cui  essi   rispondessero  ad ogni  cosa.  Hanno aggiunto che essi

suggeriscono  cose  opposte  giacché  dopo   la  verità   appare  perfezionata,  perché   ogni

verità è resa manifesta attraverso la relazione con il suo opposto.

   36.  Non   è   loro   abitudine   trasmettere   ad   altri   le   loro   conoscenze,   cionondimeno

desiderano   apprendere   le   conoscenze   altrui.   Solo   all’interno   della   loro   società   essi

condividono tutte le conoscenze20.

   37. Poiché gli spiriti di Mercurio abbondano in conoscenze, essi sono in qualche modo

orgogliosi e ritengono di conoscere così tanto che sia quasi impossibile sapere di più.

Ma è stato detto dagli spiriti della nostra terra che essi conoscono ben poche cose, e che

le cose che non conoscono sono infinite, e le medesime paragonate a ciò che essi sanno

sono come le acque del più grande oceano comparate con l’acqua di una fontana molto

piccola;  e  ancora  che  il  primo passo verso   la  sapienza  sta  nel  sapere,   riconoscere  e

percepire che ciò che si conosce è davvero poca cosa rispetto a ciò che è si ignora. Al

fine di persuaderli sulla questione è stato concesso che uno spirito angelico parlasse con

loro e mostrasse loro ciò che conoscono e ciò che non conoscono, e che sono infinite le

cose che non conoscono e che in eterno loro non saranno in grado di conoscere le cose in

generale. Egli parlava con idee angeliche molto più facilmente di quanto potessero fare

loro,  e poiché ha svelato ciò che sapevano e ciò che ignoravano, essi sono stati colpiti da

stupore.  Dopo ho visto un altro angelo apparire  ad una certa  altezza sulla destra  e

conversare con loro. Veniva dalla nostra terra ed ha elencato moltissime cose che loro

ignoravano. Poi ha parlato con loro dei cambiamenti di stato, ma essi ignoravano di

cosa si trattasse. Quindi egli ha affermato che ogni cambiamento di stato comprende

infinite cose e così pure ogni più piccola parte di tale cambiamento. Udito ciò quegli

spiriti che fino ad allora erano orgogliosi delle proprie conoscenze hanno cominciato ad

avvilirsi.   La   loro   umiliazione   era   tangibile   per   effetto   dalla   diminuzione     del   loro

volume, infatti la società di quegli spiriti è apparsa come un globo in movimento, ad

una certa distanza verso sinistra, scavato al centro e sollevato ai lati. È stato spiegato il

significato   di   ciò,   vale   a   dire   che   coloro   che   erano   in   uno   stato   di   umiliazione

20 V. nota p.d.p. n.13.

apparivano nella parte incava del globo e quelli che non avevano raggiunto questo stato

di consapevolezza apparivano innalzati ai lati del globo. Poi ho visto che il globo veniva

separato, e coloro che non erano in uno stato di umiliazione venivano rimandati verso

la loro sfera mentre gli altri restavano lì dov’erano.

     38.  Gli spiriti  di Mercurio si sono avvicinati  ad uno spirito della nostra terra che

durante   la vita  terrena si  era  distinto per   la  sua erudizione (si   trattava di  Christian

Wolff) desiderosi di ricevere informazioni da lui su vari argomenti. Ma quando hanno

percepito che ciò che egli diceva non era elevato al di sopra delle percezioni dei sensi

dell’uomo nella sua veste naturale ­ giacché nel parlare il suo pensiero era rivolto alla

fama, ed egli era desideroso, come nel mondo (perché  ognuno nell’altra vita resta se

stesso) di collegare le cose in serie, e da quelle serie pervenire a conclusioni e da quelle

conclusioni ricollegarne altre, le quali non sono riconosciute da loro come vere ­ hanno

affermato trattarsi di serie incoerenti tra di loro e con le conclusioni che da esse sono

state   dedotte,   e   le   hanno   denominate   oscurità   dell’autorevolezza.   Quindi   hanno

desistito dal formulargli ulteriori domande, salvo interrogarlo sulle denominazioni di

talune cose, e poiché egli rispondeva attraverso concetti materiali anziché spirituali, essi

si   sono  allontanati.  Ciascuno  nell’altra  vita   si   esprime spiritualmente  o  per  concetti

spirituali nella misura in cui ha creduto in Dio, ovvero si esprime materialmente se non

ha   avuto   fede   in   Dio.   È   consentito   di   fare   menzione   di   cosa   accade   nell’altra   vita

riguardo alle persone colte che hanno acquisito conoscenze attraverso la meditazione,

suscitata dal desiderio di conoscere le verità, per il bene della verità, quindi per il bene

degli   usi   diversi   dalle   ricompense   mondane,   e   cosa   invece   accade   a   quelli   che

acquisiscono conoscenze da altri, senza meditare su di esse, come sono soliti fare coloro

che desiderano conoscere la verità al solo scopo di trarne fama e profitti nel mondo, cioè

quelli che desiderano conoscere la verità per il fine mondano di riceverne ricompense.

In merito a ciò è consentita la menzione della seguente esperienza. Un suono penetrante

è   stato  udito  dal  basso,  dalla  parte  sinistra.  Ho notato  che  si   trattava  di  spiriti   che

tentavano di   forzare un varco;  ma di  che genere fossero non ho potuto constatarlo.

Comunque mentre tentavano di forzare il passaggio, parlando con me hanno affermato

di essere logici e metafisici immersi nei loro pensieri sulle cose, con nessun altro scopo

che non fosse quello di essere considerati menti colte e perciò di essere gratificati con la

fama e la ricchezza, lamentandosi del fatto che ora conducevano una vita miserabile, a

causa dell’aver acquisito quelle conoscenze senza alcun altro scopo; il loro discorso era

lento ed in un tono basso. Nel frattempo  vi erano due che discorrevano tra loro al di

sopra della mia testa, e alla mia domanda circa la loro identità mi è stato detto che uno

di essi era rinomato nel mondo degli eruditi, e mi è stato dato di credere che si trattava

di Aristotele. Chi fosse l’altro non mi è stato specificato. Il primo poi è stato lasciato

nello stato   in  cui  era  durante   la  sua vita   terrena.  Ciascuno  è   collocato   in  uno stato

uguale a quello della sua vita nel mondo, poiché conserva in sé ogni caratteristica della

sua vita precedente. Ma con mia sorpresa si è avvicinato al mio orecchio destro e ha

iniziato a parlare con voce rauca, in modo assennato. Dal tenore del suo discorso mi

sono accorto che aveva un’attitudine differente da quella degli scolastici, in quanto il

proprio  pensiero   si   è   evoluto   superando   quanto   egli   aveva   originariamente   scritto,

producendo la sua corrente filosofica; cosicché la terminologia da lui ideata, che aveva

attribuito agli elementi del ragionamento, si compone di forme idonee a descrivere le

cose interiori; ha anche affermato di essere entusiasta di ciò per il desiderio di conoscere

le cose che riguardano la meditazione e la conoscenza, e che egli ha seguito docilmente

qualunque cosa gli richieda il suo spirito.  Perciò  egli si è  avvicinato al mio orecchio

destro, diversamente da quanto sono abituati a fare i suoi seguaci, denominati scolastici,

che non giungono alle definizioni delle  cose attraverso il  ragionamento, ma partono

dalle definizioni delle cose per risalire al ragionamento, dunque nel modo contrario; e

molti di loro non risalgono neppure al ragionamento, ma sostengono autonomamente le

sole definizioni   le quali  confermano il   loro desiderio  di   imporre una serie  di   falsità

rappresentandole come parvenze di verità, secondo la loro bramosia di persuadere gli

altri   della   validità   delle   loro   tesi.   Quindi   la   filosofia   è   uno   strumento   idoneo   per

giungere alla follia piuttosto che alla sapienza;  essa produce oscurità anziché luce. Poi

ho parlato  con   lo   stesso  spirito   sulla  metodologia  dell’indagine,  osservando che  un

bambino, in mezz’ora, parla più filosoficamente, analiticamente e logicamente di quanto

si possa fare con un trattato, in quanto tutto il ragionamento ed il linguaggio dell’uomo

sono analitici e sono governati dalle leggi del mondo spirituale; chi desidera ragionare

artificiosamente  per  definizioni,   è   simile  al  ballerino  che  pretendesse  di   imparare  a

ballare partendo dalla scienza dei  movimenti  delle  fibre e dei  muscoli  ed in siffatta

scienza concentrasse la sua mente mentre balla, cosicché sarebbe quasi impossibile per

lui muovere un solo passo; eppure senza quella scienza egli muove ogni singola fibra

muscolare   del   corpo   intero,   ed   in   conseguenza   di   ciò   funzionano   i   polmoni,   il

diaframma, i fianchi, le braccia, il collo gli altri organi del corpo, per descrivere i quali

non basterebbero interi volumi. Egli concordava  con questi argomenti, e sosteneva che

ragionare in tale maniera è  come procedere nell’ordine inverso, e se qualcuno è  così

folle non resta che lasciarlo andare per la sua strada,  a meno che questi  non voglia

indirizzare il suo ragionamento verso gli usi e verso ciò che è interiore. Egli poi mi ha

illustrato quale idea si fosse fatto del Divino, cioè che se lo era figurato con un volto

umano, con il capo avvolto da un’aureola;  e che adesso sapeva che il Signore  è  egli

stesso uomo, e l’aureola rappresenta il Divino che è in lui, che non pervade solo il cielo,

ma anche l’universo, e ne disciplina ivi tutte le cose. Ha aggiunto che chi governa il

cielo  governa  anche  l’universo,  perché   l’uno non può   essere  separato  dall’altro.  Ha

anche  sostenuto  di   credere  nell’unico  Dio,   i   cui   attributi  e   le   cui  qualità   sono  stati

contraddistinti da una varietà di nomi, e che questi nomi sono stati venerati da molti

come dei. Mi è apparsa lì una donna, che ha allungato la mano desiderosa di toccare la

mia guancia, e poiché mi sono meravigliato di ciò egli mi ha spiegato che quando era

nel mondo spesso gli era apparsa una donna per accarezzargli la guancia, e la sua mano

era   magnifica.   Gli   spiriti   angelici   hanno   affermato   che   talvolta   queste   donne   sono

apparse agli antichi e da questi sono state denominate vestali e che sono apparse sulla

terra in spirito, nei tempi antichi, in quanto appassionate dalle idee e dai ragionamenti,

privi di filosofia; e a causa di ciò tali spiriti erano con lui nella stessa letizia che si deve

al ragionamento incentrato su ciò  che è   interiore;  dunque il sentimento di tali spiriti

veniva  manifestato  dall’apparizione  di  una  donna.  Da ultimo  egli  mi  ha   informato

sull’idea che si è fatto in merito all’anima o spirito dell’uomo, che egli chiama soffio della

vita, cioè che fosse un principio vitale invisibile, come una sorta di etere; e ha affermato

di   sapere   che   il   suo   spirito   sarebbe   sopravvissuto  alla  morte,   in  quanto  era   la   sua

essenza interiore,  la quale non può  avere fine in quanto dotata di ragionamento. Ha

detto inoltre di possedere riguardo a ciò solo un’idea grossolana, poiché le uniche fonti

di   tale   ragionamento   a   riguardo   erano   la   sua   stessa  mente,   ed   in  minima  parte   le

credenze degli antichi. Aristotele è tra gli spiriti angelici nell’altra vita, e molti tra i suoi

seguaci sono tra i dannati.

     39. In un’occasione ho visto gli spiriti della nostra terra discorrere insieme agli spiriti

di  Mercurio,  ed i  primi interrogavano gli  altri   in merito al   loro culto.  Questi  hanno

risposto di credere in Dio, ma alla richiesta di ulteriori dettagli circa il loro culto, si sono

rifiutati  di rispondere,  essendo loro consuetudine il non rispondere alle domande in

modo circostanziato. Poi gli  spiriti  di Mercurio,  a loro volta hanno posto agli  spiriti

della   nostra   terra   la   medesima   domanda.   Questi   hanno   replicato   che   credono   nel

Signore Dio. Gli spiriti di Mercurio hanno quindi affermato che avevano percepito che

loro non credono in alcun Dio e che hanno contratto l’abitudine di professare il culto di

Dio solo a parole, quando in realtà  non credono in Dio. Gli spiriti di Mercurio sono

dotati  di  una raffinata facoltà  di percepire  le cose,   in virtù  della  loro attitudine alla

perenne esplorazione dei saperi altrui. Gli spiriti della nostra terra erano tra coloro che

nel mondo avevano fatto professione di fede conforme alla dottrina della chiesa, ma

non avevano vissuto una vita di fede; e coloro che non hanno vissuto una vita di fede,

nell’altra  vita  non hanno fede,  nella  misura   in  cui  essa  non risiede  nell’uomo21.    A

sentire ciò, essi sono rimasti in silenzio poiché, attraverso la facoltà che è stata concessa

loro di comprendere questa verità, hanno riconosciuto che fosse così.

    40. Vi erano certi spiriti che sapevano attraverso il cielo che un tempo è stata fatta agli

spiriti di Mercurio la promessa che avrebbero visto il Signore, ragion per cui è  stato

chiesto dagli spiriti nelle mie vicinanze se essi ricordavano una tale promessa. Hanno

risposto che avevano memoria di questa promessa, ma non sapevano se ciò fosse stato

promesso   senza   ombra   di   dubbio.   Mentre   ragionavano   insieme,   il   sole   del   cielo   è

apparso a loro. Il sole del cielo, che è il Signore, può essere visto solo da coloro che sono

nel cielo più intimo, o terzo cielo; nei cieli inferiori si può scorgere la luce del sole solo

in forma indiretta. Nel vedere il sole, hanno sostenuto che non era il Signore, perché

non ne hanno visto il volto. Nel frattempo gli spiriti discorrevano tra di loro, ma non ho

sentito ciò che dicevano. Ma improvvisamente il sole è apparso ancora, e al centro di

21 Coloro che fanno professione di fede senza condurre una vita di fede, non posseggono la fede (ArcanaCoelestia, nn. 3865, 7766, 7778, 7790, 7950, 8094). E il loro aspetto interiore è in opposizione alle verità dellafede, sebbene essi ignoravano ciò nel mondo (Arcana Coelestia, nn. 7790, 7950).

esso il Signore, circondato da un cerchio solare; nel vedere ciò gli spiriti di Mercurio si

sono umiliati intensamente e hanno desistito dal loro scetticismo. Poi il Signore da quel

sole è apparso agli spiriti di questa terra, i quali quando erano uomini lo hanno visto nel

mondo;   quindi   tutti,   uno   per   uno   hanno   riconosciuto   che   fosse   il   Signore.   Questa

confessione è  stata  fatta dinanzi  a  tutta  l’assemblea.  Poi   il  Signore,   fuori  dal  sole,   è

apparso agli spiriti del pianeta Giove, che hanno dichiarato a voce alta che egli era il Dio

dell’universo che hanno visto sulla loro terra22.

     41.  Alcuni di loro, dopo che il Signore è apparso, sono stati condotti verso la parte

anteriore destra,  e mentre avanzavano hanno detto di aver visto una luce molto più

luminosa   e   più   pura   di   quanto   avessero   mai   visto   prima,   e   che   la   stessa   luce   era

insuperabile; poi si è fatto sera. In molti hanno affermato ciò23.

   42. Si deve considerare che il sole del mondo non appare ad alcun spirito e neppure la

sua luce. La luce di quel sole è fitta oscurità per gli spiriti e gli angeli. Quel sole resta

unicamente nella percezione degli spiriti per il fatto che essi hanno memoria di quanto

hanno visto durante la loro vita mondana, e ne conservano un’idea piuttosto oscura,

posta a notevole distanza sulla loro testa. I pianeti che si trovano in quel sistema solare

appaiono   in   un   modo   determinato   rispetto   al   sole;   Mercurio   dietro,   leggermente

spostato a destra; Venere a sinistra, un po’ arretrato; Marte a sinistra, di fronte; Giove

nello stesso modo a sinistra di fronte, ma ad una distanza maggiore; Saturno di fronte

ad una notevole distanza; la Luna a sinistra ad una considerevole altezza; i satelliti a

sinistra del rispettivo pianeta. Tale è la posizione dei pianeti nella visione degli spiriti e

22  Il Signore è il sole del cielo, da cui proviene tutta la luce  (Arcana Coelestia,  nn. 1053, 3.636, 4060). E ilSignore dunque appare  a quelli  che  sono nel  suo regno celeste,  dove regna  l’amore per   lui   (ArcanaCoelestia,  nn.  1521,  1529­1531,  1837,  4.696).  Egli  appare ad una distanza  intermedia nel  campo visivodell’occhio destro (Arcana Coelestia,  nn.  4321, 7078).  Pertanto il  sole  nella Parola significa il  Signore inquanto Divino amore (Arcana Coelestia,  nn. 2495, 4060, 7083). Il sole di questo mondo non appare aglispiriti e agli angeli, ma al suo posto appare qualcosa di alquanto scuro, in opposizione al sole del cielo oal Signore (Arcana Coelestia, n. 9755).23 Vi è nei cieli una grande luce, che supera di gran lunga la luce del mattino di questo mondo (ArcanaCoelestia, nn. 1117, 1521, 1533, 1619­1632, 4527, 5400, 8644). Tutta la luce nei cieli viene dal Signore, che neè il sole (Arcana Coelestia, nn.1053, 1521, 3195, 3341, 3636, 3643, 4415, 9548, 9684, 10809). La Divina veritàche procede dal  Divino bene del  Divino amore del  Signore,  si  manifesta  nei  cieli  come luce  ed  è   lasorgente di tutta la luce ivi presente (Arcana Coelestia, nn. 3195, 3222, 5400, 8644, 9399, 9548, 9684). La lucedel cielo illumina sia la vista, sia la conoscenza degli angeli (Arcana Coelestia, nn. 2776, 3138). Quando nelcielo si dice essere nella luce e nel calore, si intende essere nella sapienza e nell’amore (Arcana Coelestia, nn.3643, 9399, 9401).

degli angeli; gli spiriti inoltre appaiono in prossimità dei rispettivi pianeti, ma fuori di

essi. In particolare, gli spiriti di Mercurio non appaiono in una determinata posizione,

ma a volte davanti, a volte a sinistra, a volte dietro. Il motivo è che essi sono autorizzati

a vagare per l’universo per approvvigionarsi di conoscenze.

     43. Una volta gli spiriti di Mercurio sono apparsi a sinistra in un globo e poi in una

formazione estesa longitudinalmente. Mi chiedevo dove fossero diretti e ho notato che

si dirigevano verso destra e ruotando si sono avvicinati alla Terra o a Venere nella sua

parte  anteriore.  Ma giunti   lì  hanno detto di  non essere disposti  a  restare perché  gli

abitanti erano perversi; quindi hanno raggiunto la parte posteriore del pianeta e hanno

affermato   di   volersi   fermare   in   quanto   gli   abitanti   erano   nel   bene.   Quando   ciò   è

accaduto   ho   avvertito   un   cambiamento   nella   mente   e   che   un’azione   di   una   certa

consistenza stava avvenendo.  Quindi  sono stato  portato  a  concludere  che gli  spiriti

residenti in quella parte di Venere erano in sintonia con gli spiriti di Mercurio in quanto

i primi sono in relazione con la memoria delle cose materiali che sono in armonia con la

memoria delle cose immateriali, e queste ultime sono in relazione gli spiriti di Mercurio.

   44. Ero desideroso di sapere quale aspetto avessero gli uomini di Mercurio, se fossero

come gli uomini della nostra terra. È stata presentata davanti ai miei occhi una donna

esattamente simile alle donne di quella terra.  Aveva un bel viso, ma era più  minuto

rispetto a quello delle donne della nostra terra;   il  suo corpo era più  esile ma la sua

altezza era uguale; indossava un copricapo di lino semplice e appropriato. Anche un

uomo fu presentato alla mia vista, aveva un corpo più esile di quello degli uomini della

nostra terra. Era avvolto in un indumento di colore blu scuro, aderente perfettamente al

corpo, senza pieghe. Infine è stata presentata alla mia vista una specie dei loro buoi e

delle loro mucche che non differivano di molto da quelle della nostra terra, ma erano

più piccoli; poi è stata presentata alla mia vista una specie di cervi e daini.

     45.  È  stato poi chiesto come appaia sulla loro terra il sole del mondo. Essi hanno

risposto che appare di maggiori dimensioni rispetto a quanto si può vedere dalle altre

terre, e hanno aggiunto che conoscevano questa circostanza attraverso le idee di altri

spiriti concernenti il sole,  con i quali erano venuti in contatto. Hanno detto inoltre che

godono di un clima mite, né  troppo caldo, né  troppo freddo. Mi è  stato concesso di

spiegare   che   il   Signore   aveva   fatto   in   modo   che   non   fossero   esposti   ad   un   calore

eccessivo in ragione della loro vicinanza al sole, in quanto il calore non deriva da tale

vicinanza  ma dall’altitudine  e  dalla  densità  dell’atmosfera,   come risulta  dalle  basse

temperature che caratterizzano l’alta montagna perfino nei climi caldi;  inoltre il calore

varia anche in ragione della diversa  incidenza dei  raggi  solari,  come  è  evidente dal

succedersi delle stagioni invernali ed estive. Queste sono le cose che mi è stato dato di

sapere circa gli spiriti e gli abitanti di Mercurio.

Il pianeta Giove, i suoi spiriti e i suoi abitanti

     46.  Mi è  stato concesso di godere di frequentazioni con gli  spiriti  e gli  angeli  del

pianeta Giove, più a lungo che con gli spiriti e gli angeli del resto dei pianeti, perciò ho

la possibilità di riferire maggiormente circa lo stato della vita loro vita e degli abitanti di

questo  pianeta.  Che  quegli   spiriti   fossero  del  pianeta  Giove  era   evidente   da  molte

circostanze, ed inoltre mi è stato detto dal cielo.

    47. Il pianeta stesso infatti non appare agli spiriti e agli angeli, essendo invisibile agli

abitanti del mondo spirituale, fatta eccezione per gli spiriti e gli angeli che provengono

da quello stesso pianeta.  Quelli  che sono del  pianeta Giove appaiono perennemente

davanti a sinistra, ad una certa distanza (vedi sopra, n.42). Tutti gli spiriti appaiono in

prossimità della loro terra, poiché essi provengono dagli abitanti della medesima, dato

che ogni uomo dopo la morte diviene uno spirito,  della stessa attitudine di  quando

conduceva la vita nel mondo, dunque può  restare con gli abitanti di quella terra ed

essere al loro servizio. 

     48.  Gli piriti di Giove mi raccontarono  che nella regione della terra dove avevano

abitato quando erano nel mondo, vi era una moltitudine di uomini, proporzionata alla

capacità di sostenerla del pianeta; che la terra era fertile e vi era abbondanza di ogni

genere  e  che  essi  non  desideravano  più  di  quanto   fosse  necessario,  e   che  essi  non

tenevano in alcuna considerazione le cose salvo quelle realmente necessarie,  e che la

moltitudine   degli   uomini   era   vastissima.   Essi   hanno   affermato   che   l’istruzione   dei

bambini costituiva la loro massima cura e che essi li amavano con grande tenerezza.

     49.  Essi hanno inoltre specificato che sono distinti in nazioni, famiglie e case e che

vivono   separatamente   con   i   loro  parenti,  nella   cui   cerchia   si   svolge   la   loro  vita  di

relazione; nessuno desidera i beni altrui e a nessuno viene in mente di possederli o di

ottenerli in modo fraudolento, e ancor meno scassinandoli o saccheggiandoli, poiché ciò

è  considerato un crimine contro la natura umana, ed è    ritenuto orribile. Quando ho

dovuto ammettere che sulla nostra terra  ci  sono guerre,  saccheggi e omicidi essi  mi

hanno voltato le spalle, rifiutandosi di ascoltare. Mi è stato detto poi dagli angeli che i

più  antichi abitanti  del nostro pianeta vivevano nello stesso modo, cioè  suddivisi   in

nazioni, famiglie, e case, e che tutti erano soddisfatti di ciò che possedevano, che era del

tutto sconosciuto a  loro che una persona potesse arricchirsi  con i  beni  di un’altra  o

esercitare il dominio per amore di sé; i tempi antichi e in particolar modo i tempi più

remoti erano più graditi al Signore rispetto a quelli successivi, ed essendo tale lo stato

del   mondo,   regnavano   l’innocenza   e   la   sapienza;   ciascuno   faceva   ciò   che   è   buono

secondo il bene, e ciò che è giusto secondo giustizia. E facevano ciò che è buono e giusto

non in vista del merito o del guadagno, in quanto erano a loro sconosciuti. E parlavano

solo di ciò che è vero in virtù della loro volontà congiunta con l'intelletto. Tali erano i

tempi remoti; per tale ragione gli angeli potevano conversare con gli uomini e condurre

le loro menti ­ in quanto separate dalle cose corporee ­ nel cielo, e mostrare loro le cose

magnifiche e benedette di lì e condividere con loro la felicità e la letizia. Questa epoca

era nota anche agli antichi scrittori, ed era denominata età dell’oro o di Saturno.   La

ragione di ciò sta nel fatto che gli uomini erano distinti in nazioni, le nazioni in famiglie

e le famiglie in case, ed ogni casa conduceva una vita a sé, e giammai la mente di alcuno

concepiva l’idea di impossessarsi del patrimonio altrui, e quindi di procurarsi ricchezza

e dominio. L’amore di sé e l’amore del mondo erano lontani dai loro desideri; ciascuno

si rallegrava del proprio e del fatto che anche il vicino fosse nell’abbondanza. Nei tempi

successivi il mondo è cambiato ed è accaduto l’opposto quando il desiderio di dominio

e di ampliare i possedimenti ha invaso la loro mente. Poi l’umanità, a scopo di difesa si

è radunata in regni e imperi; e poiché le leggi della carità e della coscienza, che erano

impresse   nel   cuore,   sono   state   dismesse,   si   è   reso   necessario   emanare   leggi   per

reprimere la violenza, per introdurre onori e guadagni quali ricompense, e la privazione

dei  medesimi  quali  castighi.  Quando  lo  stato  del  mondo  è   così  mutato   il  cielo  si  è

allontanato dall’uomo e questo maggiormente nei tempi attuali, ove non è più chiaro se

vi sia un cielo e un inferno, e da alcuni ciò non è riconosciuto. Queste cose sono state

dette affinché possa essere spiegato e messo a confronto quale sia lo stato degli abitanti

della terra Giove e da quale fonte essi traggano la loro probità e sapienza, di cui si dirà

qui di seguito.

     50.  Attraverso   le   conversazioni   che  ho  avuto  con  gli   spiriti  di  Giove  mi   è   stato

manifestato che essi sono più integri rispetto agli spiriti della maggior parte delle altre

terre. Il modo con cui si sono rivolti e intrattenuti con me, ed il loro influsso che ho

avvertito in quegli incontri era singolarmente mite e dolce. Nell’altra vita la qualità di

ogni spirito si manifesta dal suo influsso, cioè la comunicazione dei suoi sentimenti; la

rettitudine si manifesta attraverso la mitezza e la dolcezza; la mitezza rappresenta la

loro preoccupazione di non recare alcun danno, e la dolcezza che indica il fatto che essi

amano fare ciò che è bene. Ho potuto apprezzare nettamente la differenza tra la mitezza

e   la   dolcezza   dell’influsso   che   proviene   dagli   spiriti   di   Giove   rispetto   all’influsso

proveniente dagli spiriti angelici della nostra terra. Quando i primi sono in disaccordo

tra loro, appare un sottile raggio candido, simile al lampo o all’alone che circonda le

stelle luminose e le comete; tutti i disaccordi tra loro sono rapidamente ricomposti; gli

astri   scintillanti   ed   erranti   rappresentano   ciò   che   è   falso;   viceversa   le   stelle   fisse   e

scintillanti rappresentano ciò che è vero; quindi i primi significano la discordia24. 

     51.  Ho avvertito la presenza degli  spiriti  di Giove non solo dalla mitezza e dalla

dolcezza del loro approccio e del loro influsso, ma anche dal fatto che quest’ultimo è per

lo più rivolto verso il volto ed ispira il sorriso e l’allegria per tutto il tempo in cui gli

spiriti   sono   presenti.   Hanno   detto   che   essi   infondono   una   tale   allegria   quando   si

accostano agli abitanti della loro terra perché vogliono ispirare la serenità e la gioia del

cuore. Quella serenità e quella gioia che mi hanno ispirato, mi ha riempito il petto ed il

cuore; allo stesso tempo sono state rimosse le cupidigie e le ansietà per l'avvenire, che

destano inquietudine e infelicità e suscitano nell'animo diverse passioni. Dunque mi è

apparso   chiaramente   quale   fosse   la   natura   e   l’attitudine   degli   abitanti   di   Giove;   il

carattere degli abitanti di ogni terra può essere conosciuto dagli spiriti che vengono da

lì, in quanto ciascuno mantiene la propria vita dopo la morte e seguita a vivere quando

diviene   spirito.  Ho   osservato   che   essi   erano   in   uno   stato   di   beatitudine   o   felicità

marcatamente interiore, quindi si è reso palese che il loro intimo è aperto al cielo; nella

misura   in  cui   il   loro   intimo  è   aperto  al   cielo,  allo   stesso  modo essi   sono  capaci  di

24 Le stelle nella Parola stanno a significare la conoscenza del bene e del vero, quindi le verità (ArcanaCoelestia,  nn.2495, 2849, 4697).  E nell’altra vita le verità sono rappresentate dalle stelle fisse, mentre lefalsità sono rappresentate dagli astri erranti (Arcana Coelestia, n.1128).

ricevere il Divino bene, e con esso la beatitudine e la felicità interiore. Diverso è il caso

di coloro che non vivono secondo l’ordine del cielo, l’intimo dei quali, è chiuso al cielo,

viceversa la loro veste esteriore è aperta al mondo.

     52. Mi è stato inoltre mostrato il volto degli abitanti di Giove, non proprio quello dei

medesimi abitanti ma il volto degli spiriti che mi appariva in sembianze simili a quelle

che avevano quando vivevano sulla loro terra; e   prima di ciò è apparso uno dei loro

angeli dietro una nube splendente, che ha permesso che si mostrassero due volti, simili

a quelli degli uomini della nostra terra; sincerità e modestia traspariva dai loro volti. In

presenza degli spiriti di Giove, i volti degli uomini della nostra terra apparivano più

piccoli   del   solito   a   causa   dell’influsso   proveniente   da   quegli   spiriti   circa   il   loro

convincimento che dopo  la  morte  i   loro  volti  sarebbero  stati  più  grandi e  di   forma

circolare, e poiché questa idea è impressa in loro, tale resta quando diventano spiriti e

appaiono a se stessi come se avessero volti più grandi. La ragione di ciò sta nel fatto che

essi sostengono che il volto è cosa diversa dal corpo, poiché attraverso di esso ciascuno

vede, sente, parla e manifesta i propri pensieri; dunque la mente si manifesta attraverso

il volto, che ne rappresenta la forma, e poiché sanno che saranno più savi dopo la loro

vita nel mondo, perciò credono che la forma della mente o il volto diverrà più grande.

Sostengono anche che dopo la morte percepiranno un fuoco che trasmetterà calore al

loro volto. Tale convincimento trae origine dal fatto che il più savio tra loro sa che il

fuoco in senso spirituale significa amore, e che l’amore è il fuoco della vita25. Quelli tra

loro   che   hanno   vissuto   nell’amore   celeste   sono   esauditi   nel   loro   desiderio   e

percepiscono che il loro volto si accresce in calore; e la parte più intima della loro mente

è riscaldata dall’amore. Per tale ragione gli abitanti di quella terra spesso si lavano e si

purificano il volto e lo proteggono accuratamente dal calore del sole. Essi indossano un

copricapo di  corteccia  d’albero di  colore azzurro,  avviluppato intorno alla  testa e al

volto. Riguardo ai volti degli uomini della nostra terra, che hanno visto attraverso i miei

25 Fuoco nella Parola è l’amore in entrambi i sensi (Arcana Coelestia,  nn. 934, 4906, 5215). Il sacro fuococeleste è l’amore Divino, ed ogni sentimento coerente con questo amore (Arcana Coelestia,  nn. 934, 6314,6832). Il fuoco infernale è l’amore di sé e del mondo e ogni concupiscenza che ha origine da queste formedi amore (Arcana Coelestia, nn. 965, 1861, 5071, 6314, 6832, 7575, 10747). L’amore è il fuoco della vita, e lavita stessa effettivamente risiede lì (Arcana Coelestia, nn.4906, 5071, 6032).

occhi26,   hanno   affermato   che   non   sono   belli,   essendo   la   loro   bellezza   confinata

all’aspetto esterno, non nella consistenza interiore. Erano sorpresi del fatto che alcuni

volti erano ricoperti di verruche e pustole o erano altrimenti deformi, precisando di non

aver mai visto tra loro volti del genere. Ciò nondimeno, alcuni volti piacevano loro, cioè

quelli  sorridenti, allegri e felici, e quelli prominenti intorno alla labbra.

     53. Il motivo della loro preferenza per i volti prominenti intorno alle labbra sta nel

fatto che gran parte del loro linguaggio è  veicolato dal volto e particolarmente dalla

zona intorno alle labbra, e anche perché essi non fingono mai. Per questa ragione essi

non forzano mai l’espressione del volto che si manifesta liberamente. Diverso è il caso

di   coloro   che   fin   dall’infanzia   hanno   imparato   a   dissimulare.   Il   loro   volto   è

interiormente contratto, per timore che una parte del proprio pensiero possa emergere.

Il loro pensiero non può essere manifestato liberamente, ma può essere palesato ovvero

occultato  a seconda delle  convenienze.  La verità  di  ciò  è  evidente  dall’osservazione

delle fibre delle labbra e delle parti intorno ad esse. Perché vi sono serie molteplici di

fibre, piegate e intrecciate, così fatte non solo per masticare e per parlare ma anche per

esprimere le idee della mente.   

     54.  Mi è stato anche mostrato come i pensieri si manifestano nel volto. I sentimenti

dell’amore si manifestano con l’espressione del volto ed i suoi mutamenti, ed i pensieri

attraverso   le   variazioni   nelle   forme   di   ciò   che   è   interiore,   il   che   non   può   essere

ulteriormente descritto. Gli abitanti di Giove posseggono anche un linguaggio orale, ma

non è sonoro come il nostro. Il primo è di ausilio all’altro, il linguaggio del volto dal

quale  è   ispirato.  Sono stato  informato dagli  angeli  che  il   linguaggio  primitivo degli

uomini di tutte le terre è il linguaggio del volto, attraverso due origini, le labbra e gli

occhi.  La ragione di  ciò  sta nel  fatto che  il  volto fu plasmato per  esprimere ciò  che

l’uomo   pensa   e   vuole,   perciò   il   volto   è   stato   denominato   l’immagine   e   l’indice

dell'animo,   anche   perché   nei   tempi   più   remoti   regnava   la   sincerità   e   l’uomo   non

pensava, né desiderava pensare altro che ciò che traspariva dal suo volto. Così anche i

sentimenti e i pensieri erano manifestati nella loro pienezza e così trasparivano anche

26 Gli spiriti e gli angeli non vedono ciò che è nel mondo materiale, ma essi hanno visto attraverso i miei occhi (Arcana Coelestia, n. 1881).

dagli   occhi,   come   in   una   forma,   in   rapida   successione.   Questo   linguaggio   dunque

sopravanzava quello orale, quanto la vista supera l'udito, per la sua superiore facoltà di

ascoltare o di percepire un paesaggio, dall’ascolto di esso ovvero dalla sua descrizione

verbale. Essi hanno aggiunto che tale linguaggio concorda con quello degli angeli, con i

quali anche gli uomini nei tempi più remoti erano in comunicazione; inoltre quando il

volto   parla,   ovvero   la   mente   attraverso   il   volto,   questo   è   il   linguaggio   angelico

nell’uomo nella sua veste naturale;  ma non quando la bocca si esprime attraverso le

parole. Tutti sono in grado di comprendere che i popoli più antichi non erano dotati del

linguaggio   orale,   in   quanto   che   le   parole   non   potevano   essere   direttamente

padroneggiate dall’uomo senza che prima fossero state ideate e associate alle cose, il che

poteva   essere   fatto   soltanto   attraverso   il   procedere   del   tempo27.   Finché   sincerità   e

rettitudine sono rimasti presso l’uomo, egli ha custodito in sé il linguaggio del volto e

delle labbra. Ma non appena la mente ha cominciato a pensare una cosa ed a esprimerne

un’altra, cosa che è avvenuta quando l’uomo ha iniziato ad amare sé stesso e non il suo

prossimo, allora ha iniziato a svilupparsi il linguaggio vocale, restando il volto privo di

espressione   o   con   un’espressione   dissimulante.   Così   l’aspetto   interiore   del   volto   è

cambiato,   si   è   contratto,   indurito,   quasi   annichilito;   viceversa   l’aspetto   esteriore,

infiammato   dal   fuoco   dell’amore   di   sé,   ha   cominciato   ad   apparire   agli   occhi   degli

uomini come se fosse pieno di vita in sé. Infatti, l’assenza di vita, resta sotto traccia e

non appare  agli  occhi  degli  uomini,  ma  è  visibile  agli  occhi  degli  angeli  ai  quali   è

dischiusa  la visione interiore.  Tali  sono i  volti  di  coloro che pensano una cosa e ne

esprimono   un’altra,   a   causa   della   dissimulazione,   dell’ipocrisia,   dell’astuzia   e

dell’inganno che  sono  imposti  dalla prudenza del   tempo presente   la quale produce

questi risultati. Diverso è nell’altra vita, ove non è permesso esprimersi in un modo e

pensare in un altro. La divergenza tra linguaggio e pensiero lì è nettamente percepita in

ogni parola; e quando si percepisce in uno spirito tale divergenza, viene cacciato dalla

comunità e punito. Successivamente viene obbligato con vari metodi ad esprimersi in

conformità di ciò che pensa e a pensare in modo coerente con la propria volontà; questo

27  I  popoli più  antichi su questa terra comunicavano attraverso il volto e le labbra, per mezzo di unarespirazione interiore (Arcana Coelestia, nn. 607, 1118, 7361). I popoli su certe altre terre possedevano unlinguaggio simile (Arcana Coelestia, nn. 4779, 7359, 8248, 10587). Riguardo alla perfezione ed eccellenza diquel linguaggio (Arcana Coelestia, n.7360, 10587, 10708).

fino a quando non ha uno spirito indiviso; cosicché se egli è nel bene, può desiderare il

bene e pensare ed esprimersi in conformità del bene, e se egli è nel male, può desiderare

il   male   e   pensare  ed   esprimersi   falsamente   secondo   il   male.   Solo   dopo   che   questa

condizione è soddisfatta, gli spiriti che sono nel bene vengono elevati al cielo e quelli

che sono nel male vengono gettati all’inferno, poiché all’inferno non vi può essere altro

che il male e la falsità che proviene dal male, e in cielo non vi può essere altro che il

bene e la verità che proviene dal bene.

     55.  Sono   stato   inoltre   informato   dagli   spiriti   di   quella   terra,   riguardo   a   diversi

particolari inerenti i suoi abitanti, quali il modo di camminare, la loro alimentazione, le

loro  abitazioni.  Riguardo  alla   loro  deambulazione,   non   camminano   in   modo  eretto

come gli  abitanti  della nostra terra e di molte altre terre,  né  si muovono strisciando

come alcune specie di animali, ma man mano che procedono si sostengono con le mani,

poi alternativamente si elevano per metà sui piedi e ad ogni terzo passo girano il volto

lateralmente e dietro di loro, e piegano un po’ il corpo, e fanno ciò improvvisamente,

perché  nel loro costume si ritiene sconveniente l’essere visti dagli altri, salvo che nel

volto. Quando camminano quindi tengono sempre il volto in alto in modo che possono

guardare   il   cielo   e   la   terra.   Il   mantenere   il   viso   rivolto   verso   il   basso   è   da   essi

considerato detestabile. I più spregevoli tra loro si comportano così, ma se persistono e

non  innalzano   il  volto  sono  banditi  dalla  comunità.  Quando  sono  seduti,  appaiono

come gli uomini della nostra terra, eretti nella parte superiore del corpo e con le gambe

incrociate. Si preoccupano particolarmente quando camminano e quando sono seduti di

guardare in faccia e non sul retro. E sono anche molto desiderosi di esseri guardati in

viso, perché da lì si manifesta la loro mente; il volto non è mai in contrasto con la loro

mente, né sono in grado di dissimulare. Da ciò si comprende chiaramente che tipo di

rapporti intrattengano tra loro, specialmente se la loro apparente amicizia è sincera o

forzata, per questo non tengono nulla in segreto. Questi particolari sono stati mostrati

dai loro spiriti e confermati dai loro angeli. Anche gli stessi spiriti camminano non in

posizione eretta ma come se nuotassero, aiutandosi ad avanzare con le mani e si girano

per guardare intorno a loro.

     56. Quelli tra loro che vivono in climi caldi, sono nudi, tranne che per una veste che

ricopre i lombi; né si vergognano per le loro nudità perché le loro menti sono caste, e

amano solo le loro mogli, aborrendo l’adulterio. Erano enormemente sorpresi dal fatto

che gli spiriti della nostra terra a sentire del loro modo di camminare e del fatto che

fossero nudi li hanno derisi e si sono lasciati andare a pensieri osceni, non tenendo in

nessun conto la loro vita celeste. Essi hanno affermato che questa era la prova che le

cose terrestri e corporee fossero la loro maggiore preoccupazione, piuttosto che le cose

celesti, e che le cose di natura sconveniente erano radicate nelle loro menti. Agli spiriti

della nostra terra è stato spiegato che la nudità non è motivo di vergogna o di scandalo

per coloro che vivono nella castità ed in uno stato d’innocenza, ma solo per coloro che

vivono nella lussuria e nella spudoratezza.

     57.  Quando gli  abitanti  di  quella terra  si  coricano, volgono il  viso  in avanti,  mai

indietro o verso il muro. Questo mi è stato riferito dai loro spiriti, ed il motivo è che essi

credono   che   guardando   in   avanti,   si   rivolgono   al   Signore,   viceversa   se   si   volgono

indietro   si   allontanano   dal   Signore.   Talvolta   ho   osservato   in   me   stesso   un   tale

orientamento del volto mentre ero a letto, ma ignoravo in quale circostanza accadesse

ciò.

     58.  Essi   si   dilettano   in   lunghi   pasti,   ma   non   tanto   per   il   cibo   quanto   per   la

conversazione che in quella circostanza ha luogo. Quando si mettono a tavola non si

siedono su sedie o panchine o sull’erba, ma sulle foglie di un certo albero del quale non

erano disposti a fare menzione; poi dietro mia insistenza hanno ammesso trattarsi delle

foglie del fico. Hanno specificato inoltre che non preparano gli alimenti in base al gusto,

ma in base all’uso, aggiungendo che un alimento utile  è  anche saporito per  loro.  A

questo proposito è sorta una conversazione tra gli spiriti ed è stato detto che questo è un

costume appropriato  per  gli  uomini   in  quanto   impresso  nel   loro   cuore   l’avere  una

mente sana in un corpo sano; diverso è il caso di chi si lascia dominare dal gusto, il cui

corpo   si   ammala   o   langue   dentro   di   sé,   e   così   pure   la   sua   mente,   in   quanto   il

funzionamento di quest’ultima dipende dallo stato interiore delle parti del corpo, così

come la vista   e l’udito dipendono rispettivamente dagli occhi e dalle orecchie. Di qui

risulta con chiarezza la follia di chi ripone tutte le gioie della sua vita nel lusso e nel

piacere. Da ciò discende anche l’ottusità di pensiero e giudizio, insieme alla scaltrezza

nelle cose del corpo e del mondo. Da ciò  emerge anche la somiglianza tra l’uomo e

l’animale bruto, cui tali persone, non senza ragione, sono paragonate.

     59.  Mi sono state mostrate anche le loro abitazioni. Sono basse e in legno rivestito

all’interno   con   la   corteccia   d’albero   di   colore   celeste   chiaro,   i   muri   e   il   soffitto

punteggiati da piccole stelle che rappresentano il cielo; essi amano raffigurare il cielo e

le stelle negli interni delle loro case perché credono che le stelle siano le dimore degli

angeli.  Possiedono anche   tende  di   forma rotonda sopra  ed estese  per  una  notevole

lunghezza  verso   l’esterno,   contrassegnate  da  piccole   stelle   su  sfondo blu;   in  queste

tende si riparano nelle ore centrali della giornata per evitare che il calore del sole possa

danneggiare il loro viso. Essi costruiscono tali tende con particolare cura e le tengono

accuratamente pulite. Usano queste tende anche per i loro pasti.

   60. Quando gli spiriti di Giove hanno visto i cavalli di questa terra, mi sono sembrati

più piccoli del solito, anche se erano abbastanza robusti e grandi. Ciò in conseguenza

della loro idea in merito ai cavalli. Hanno affermato di avere con loro cavalli, molto

grandi e allo stato brado, e gli abitanti alla loro vista si impauriscono, anche se non sono

pericolosi. Hanno aggiunto che la loro paura è innata. Ciò mi ha portato ad indagare su

questa paura, in quanto  cavallo nel senso spirituale significa la facoltà intellettuale dei

saperi28, e poiché gli abitanti di Giove hanno paura di coltivare le facoltà intellettuali,

attraverso le scienze mondane, ciò spiega i loro timori. Che essi non tengano in alcuna

considerazione   la   conoscenza   che  deriva  dall’erudizione  dell’uomo,   lo   si  vedrà  più

avanti.

   61. Gli spiriti di questa terra sono riluttanti ad associarsi agli spiriti della nostra terra,

a causa della diversa mentalità e dei differenti costumi. Essi affermano che gli spiriti

della nostra terra sono astuti e sono anche abili e solleciti nell’escogitare ogni genere di

malvagità; e ancora che essi conoscono e ragionano poco su ciò che è bene. Gli spiriti di

Giove sono molto  più   savi  degli  spiriti  della  nostra  terra.  Essi  affermano anche dei

28  Cavallo  significa l’abilità  dell’intelletto   (Arcana Coelestia,  nn. 2760­2762, 3217, 5321, 6125, 6400, 6534,7024, 8146, 8148). E il cavallo bianco nell’Apocalisse significa la conoscenza  della Parola (Arcana Coelestia,n. 2760).

nostri spiriti che parlano molto e pensano poco, cosicché non sono in grado di percepire

interiormente molte cose, e neppure ciò che è bene, dunque concludono che gli uomini

della nostra terra si caratterizzano per la loro esteriorità. Una volta è stato permesso agli

spiriti  maligni  della  nostra   terra,   attraverso   le   loro  arti  malvagie,  di  perseguitare  e

molestare gli  spiriti  di  Giove che erano con me.  Questi  hanno resistito a  lungo,  poi

hanno   ammesso   di   non   poterli   sopportare   ulteriormente,   e   ritenevano   impossibile

l’esistenza  di   spiriti   così   malvagi  per   la  perversità   della   loro   immaginazione   e  per

l’insanità dei loro pensieri, tali che sembravano incatenati al loro male dal quale non

potevano essere tirati fuori e liberati se non con l’aiuto Divino. Mentre leggevo alcuni

passi della Parola, concernenti la passione del Salvatore, alcuni spiriti europei hanno

ispirato scandali terribili con l’intento di sedurre gli spiriti di Giove. Da un’indagine si è

scoperto  che alcuni di  essi  erano predicatori  nel  mondo,  la  maggior parte  dei  quali

facevano parte della cosiddetta compagnia di Gesù, ovvero erano gesuiti. Ho affermato

che  quando  vivevano  nel  mondo,  attraverso   le   loro  predicazioni   sulla  passione  del

Signore erano in grado di commuovere la gente comune. Ho aggiunto anche che essi nel

mondo pensavano in un modo e si esprimevano in un altro, covando nel cuore quindi

una cosa e professandone un’altra con la bocca; ora però non è più consentito loro di

ingannare,   poiché   da   quando   sono   diventati   spiriti   sono   obbligati   a   parlare

conformemente a ciò che pensano. Gli spiriti di Giove erano molto sorpresi del fatto del

fatto vi  potesse essere un tale divario tra  l’aspetto  interiore e quello esteriore di un

uomo, tale che egli potesse parlare in modo del tutto diverso da ciò che pensa, la qual

cosa   loro   ritenevano   impossibile.   Si   sono  meravigliati  nell’udire   che  molti  di  quelli

vengono dalla nostra terra sono divenuti angeli, e hanno una disposizione di spirito

differente, avendo essi presupposto che tutti sulla nostra terra fossero della stessa specie

di quelli che erano piombati lì.  Ma è  stato chiarito che ci  sono molti altri di diversa

natura e ancora molti  che rivolgono i   loro pensieri  verso il  bene;  e che questi  stessi

divengono   angeli.   Che   le   cose   stessero   realmente   così   si   è   reso   manifesto

dall’apparizione di cori di angeli, uno dopo l’altro, i quali ad una sola voce, in armonia

hanno glorificato il Signore29. Gli spiriti di Giove si sono rallegrati di quei cori, e gli

29  Quando  molti   spiriti  parlano  assieme  unanimemente,   formano  ciò   che  è   chiamato  un  coro,   ed   inriferimento a ciò (Arcana Coelestia,  nn. 2595, 2596, 3350). Nel loro discorso c’è armonia (Arcana Coelestia,nn. 1648, 1649). Attraverso i cori, nell’altra vita si realizza la volontà unanime.

pareva di essere stati elevati in cielo. La glorificazione è durata circa un’ora, e la gioia

che essi  hanno ricevuto mi è  stata trasmessa in modo che io potessi avvertirla.  Essi

hanno affermato che avrebbero raccontato l’evento alla loro gente che si trovava altrove.

   62. Gli abitanti di Giove ripongono la loro sapienza nel rivolgere il pensiero a ciò che è

buono  e  giusto   in   tutte   le   cose   che   accadono   nella   vita.   Questa   sapienza  gli  viene

trasmessa dai genitori fin dall’infanzia,  e successivamente è trasmessa alle generazioni

future, ed è accresciuta dall’amore che nutrono per essa in quanto appartenente ai loro

genitori. Delle scienze, come quelle coltivate nella nostra terra, non sanno nulla e non

desiderano farne la conoscenza. Essi le chiamano ombre e le paragonano alle nubi che

oscurano il sole. Questo convincimento è scaturito a causa di alcuni spiriti della nostra

terra che si vantavano di essere saggi in ragione delle scienze che padroneggiavano.

Questi   sostenevano   dunque   che   la   sapienza   consisteva   nelle   cose   appartenenti   alla

memoria,  come nella conoscenza delle lingue, in special modo l’ebraico, il  greco e il

latino, e nella conoscenza delle cose inerenti  il mondo letterario, la critica,  il  metodo

sperimentale, le definizioni, in particolare quelle filosofiche e altre cose di simile natura,

le quali non sono considerate il mezzo per raggiungere la sapienza, ma sono ritenute

integranti la sapienza in sé. Tali persone non avendo coltivato le facoltà  della mente

razionale   attraverso   le   scienze,   intese   come   strumenti   per   approdare   alla   sapienza,

hanno una scarsa percezione dell’altra vita; essi vedono solo le definizioni e attraverso

le definizioni, che sono come zolle e nubi che ostacolano la vista intellettuale (si veda

sopra,   n.   38);   e   coloro   che   si   sono     inorgogliti   della   loro   erudizione,   hanno   una

percezione ulteriormente ridotta. E coloro che hanno usato le scienze quali mezzi per

mettere in discussione e annientare le cose appartenenti alla chiesa e alla fede, hanno

annullato totalmente le loro facoltà intellettuali, e come i gufi vedono nelle tenebre la

falsità   come   fosse   verità   ed   il   male   in   luogo   del   bene.   Gli   spiriti   di   Giove   hanno

concluso,   dalle   conversazioni   intrattenute   sulla   materia,   che   la   scienza   è   causa   di

oscurità e cecità. Ma essi sono stati informati del fatto che sulla nostra terra le scienze

sono veicolo di apertura della vista intellettuale che è nella luce del cielo; tuttavia tali

cose in quanto appartenenti all’ordine naturale e sensuale della vita possono essere un

mezzo per rendere l’uomo folle se usate per deificare la natura contro il Divino e per

anteporre il mondo in opposizione al cielo. Essi sono stati inoltre informati del fatto che

le scienze di per  sé  sono ricchezze spirituali,  e  coloro che  le possiedono sono come

quelli che possiedono le ricchezze mondane e le utilizzano a beneficio di sé stessi, del

prossimo, della propria nazione; e per converso, sono anche mezzi per compiere il male.

Essi   sono  come  indumenti   che   servono  per   l’uso  e  per   l'ornamento,  ma  anche  per

orgoglio,   con   riferimento   a   quelli   che   desidererebbero   essere   onorati   in   virtù   delle

medesime.  Gli  spiriti  di  Giove hanno compreso queste cose perfettamente;  ma sono

rimasti sorpresi del fatto che gli uomini facciano affidamento sulle scienze in quanto

strumento,   elevandole   alla   dignità   della   sapienza,   in   luogo   della   sapienza   stessa,

ignorando in tal modo che immergere la mente nelle scienze anziché elevarla al di sopra

di esse, equivale a confonderla ed accecarla.

   63.  Un certo spirito proveniente dalla terra inferiore si è avvicinato a me dicendo che

aveva udito ciò di cui avevo parlato con altri spiriti, ma non gli era chiaro quanto era

stato affermato della vita spirituale e della sua luce. Gli è stato chiesto se consentiva ad

essere istruito al riguardo. Ha risposto che non era venuto per questo scopo, quindi ho

concluso che non poteva comprendere tali materie.  Era piuttosto ottuso, sebbene mi è

stato   detto   dagli   angeli   che   quando   era   nel   mondo   era   molto   celebre   per   la   sua

erudizione. Era freddo, come si percepiva chiaramente dalla sua respirazione, la qual

cosa è un segno della luce meramente naturale da cui era pervaso in quanto attraverso

le scienze si era precluso la via per raggiungere la luce del cielo. 

     64. Poiché gli abitanti di Giove accrescono la loro intelligenza in modo diverso dagli

abitanti della nostra terra, ed hanno attitudini diverse, essi non possono restare a lungo

insieme, perciò si evitano e si allontanano reciprocamente. Vi sono sfere d’influenza che

possono  essere  denominate   sfere   spirituali   che   scaturiscono  continuamente  da  ogni

spirito, in ragione dei sentimenti e dei pensieri e quindi della vita stessa30. Le unioni

nell’altra vita sono disciplinate seconde queste sfere; talune sono in associazione in base

al loro accordo e altre sono separate non essendovi intesa tra loro. Gli spiriti e gli angeli

30  La sfera spirituale che è   la sfera della vita,  scaturisce da ogni uomo, spirito e angelo, e lo avvolge(Arcana Coelestia, nn. 4464, 5179, 7454). Essa ha origine dai sentimenti e dai pensieri conseguenti (ArcanaCoelestia,  nn. 2489, 4464, 6206). Nell’altra vita unioni e separazioni avvengono secondo le sfere (ArcanaCoelestia, nn. 6206, 9606. 9607, 10312).

di Giove nel grandissimo uomo sono in relazione con il pensiero immaginativo, cioè con

uno stato attivo dell’intimo; viceversa gli spiriti della nostra terra sono in relazione con

varie funzioni delle parti esteriori del corpo, e quando tali funzioni hanno la pretesa di

dominare   sulle   altre,   l’attività   immaginativa   del   pensiero   non   può   fluire;   di   qui   il

contrasto tra le rispettive sfere della loro vita.

   65. Quanto al loro culto del Divino, essi riconoscono in nostro Signore l’ente supremo

che governa cielo e terra, denominandolo l’unico Signore; e poiché lo riconoscono e lo

adorano durante la loro vita terrena,   lo cercano dopo la morte e lo trovano.  È  stato

chiesto loro se avessero cognizione del  fatto che  l’unico Signore  è  un uomo. Hanno

risposto affermativamente, specificando che nel loro mondo è stato visto da molti come

un uomo; e che li ha istruiti in merito alla verità, li ha protetti e ha donato la vita eterna

a coloro che lo adorano attraverso il bene verso il quale sono orientati.  Hanno detto

ancora che il Signore ha rivelato loro come debbono vivere e come debbono credere; e

ciò che è stato rivelato, è tramandato dai genitori ai figli, quindi questa dottrina fluisce

verso tutte le famiglie e all’intera nazione che si riconosce in un unico padre. Hanno

aggiunto poi che a loro sembra di possedere una dottrina impressa nelle loro menti, in

quanto percepiscono immediatamente e riconoscono da se stessi se sia vero o meno ciò

che viene affermato da altri circa la vita del cielo presso l’uomo. Essi ignorano che il loro

unico Signore nacque come uomo sulla nostra terra; si preoccupano solo di sapere che

egli   è   uomo   e   governa   l’universo.   Quando   ho   detto   loro   che   sulla   nostra   terra   è

chiamato Gesù Cristo e che Cristo significa consacrato o re, e Gesù significa salvatore,

hanno replicato che essi non lo adorano come re perché la regalità riguarda ciò che è

mondano,  mentre   lo  adorano  come salvatore.   In  quella  circostanza   fu   insinuato  un

dubbio dagli spiriti della nostra terra,  se il  loro unico Dio fosse lo stesso che nostro

Signore; ma essi lo hanno subito rimosso ricordando che lo hanno veduto nel sole e

hanno riconosciuto  che era   lo  stesso  apparso sulla   loro   terra   (si  veda  sopra,  n.  40).

Quello stesso dubbio è  balenato per un attimo nella mente degli spiriti di Giove che

erano con me, per poi dissiparsi subito dopo. Questo dubbio, ispirato dagli spiriti della

nostra terra, aveva fatto breccia nell’animo degli spiriti di Giove, seppure per un solo

attimo, e questi, con mia grande sorpresa ne provavano tale vergogna da chiedermi di

non   rendere   pubblica   questa   cosa,   per   evitare   di   essere   incolpati   del   loro

tentennamento, essendo tra quelli ai quali è stato dato di conoscere di più di altri. Gli

spiriti della nostra terra erano molto impressionati e si rallegravano tra loro all’udire

che   l’unico  Signore   è  uomo e   tutti   ricevono  da   lui   ciò   che  permette   loro  di   essere

chiamati uomini; e l’uomo è tale in quanto immagine del Signore, nella misura in cui lo

ama e ama il prossimo, quindi nella misura in cui è nel bene, poiché il bene dell’amore e

della fede è l’immagine del Signore.

   66. Erano con me alcuni spiriti di Giove, mentre leggevo il capitolo diciassettesimo del

vangelo secondo Giovanni concernente l’amore del Signore e la sua glorificazione, e

nell’udire ciò si sono sentiti ricolmi di santità e hanno ammesso che tutte le cose che

leggevo   venivano   dal   Divino.   Poi   alcuni   spiriti   della   nostra   terra   che   erano   atei,

ispiravano   continuamente   scandali   di   vario   genere,   sostenendo   che   era   nato   un

bambino, vissuto come uomo e apparso come un altro uomo che poi fu crocifisso e altre

falsità della stessa natura. Ma gli spiriti di Giove non hanno prestato alcuna attenzione a

queste suggestioni, dicendo che tali sono i loro demoni, che essi detestano, aggiungendo

che nelle loro menti non può  albergare nulla di celeste,  ma solo le cose terrene,  che

hanno chiamato rifiuti.  Che fosse così   lo hanno scoperto anche dal fatto che quando

questi   hanno   udito   che   loro   procedono   nudi,   immediatamente   idee   insane   hanno

riempito   i   loro  pensieri,   ed  essi  non   tengono   in   alcuna  considerazione   la   loro   vita

celeste, della cui esistenza hanno udito.

     67. La chiara percezione che gli spiriti di Giove fossero rivolti verso le cose spirituali

mi   è   stata   manifestata  attraverso   la   loro  maniera   di   rappresentare   come   il   Signore

converte   i   sentimenti   corrotti   in   sentimenti   buoni.   Essi   descrivono   l’intelletto   con

un’immagine   incantevole   e   lo   educano   affinché   sia   conforme   alla   vita   dell’amore.

Questo essi  fanno in un modo che le parole non possono descrivere e con una tale

maestria da essere lodati dagli angeli. Erano lì presenti alcuni eruditi della nostra terra,

che avevano immerso il loro intelletto nelle definizioni scientifiche e che avevano scritto

e ragionato a lungo sulla forma, sulla sostanza, sulla materialità e l’immaterialità e altre

cose della stessa specie, senza associare queste arti ad alcun uso, sicché essi non erano in

grado di comprendere le rappresentazioni degli spiriti di Giove.

     68.  Essi   sono   estremamente   scrupolosi   sulla   loro   terra,   affinché   nessuno   possa

incorrere   in   concetti   errati   circa   l’unico  Signore;   e   se  notano  che  qualcuno   inizia  a

ragionare erroneamente a riguardo, essi prima lo ammoniscono, poi lo minacciano e

infine lo dissuadono con punizioni. Hanno affermato di aver osservato che quando tali

errate opinioni si insinuano in una famiglia, questa famiglia  è  fatta oggetto da parte

degli   spiriti   della   loro   terra,   della   pena   della     privazione   della   respirazione   e

successivamente della vita, quando essi sono stati minacciati invano di morte. Gli spiriti

di quella terra parlano con gli abitanti e li puniscono se compiono azioni malvagie o se

soltanto   hanno   intenzione   di   compierle;   di   ciò   si   dirà   più   avanti.   Quindi   se   essi

concepiscono opinioni  errate   in  merito  all’unico  Signore  e  non se ne  pentono,  sono

minacciati  di  morte.   In questa  maniera  si  preserva  il  culto del  Signore che per   loro

rappresenta il supremo Divino.

     69. Essi hanno affermato di non avere giorni di festa, ma che ogni mattino, all’alba e

ogni sera  al   tramonto adorano  il  Signore nelle   loro tende e  cantano secondo il   loro

costume.

     70.  Sono stato inoltre informato del fatto che su quella terra ci sono alcuni che si

reputano santi ed hanno seguaci sotto il loro dominio, e desiderano averne in grande

numero, obbligandoli a nominare essi stessi con l’appellativo di signori, sotto minaccia

di punizione. Vietano anche ai loro seguaci di adorare il Signore dell’universo, dicendo

che loro sono signori e mediatori e in quanto tali presenteranno le loro suppliche al

Signore   dell’universo.   Essi   chiamano   nostro   Signore   con   l’appellativo   di   Signore

dell’universo, non semplicemente Signore come fanno il resto degli abitanti di Giove,

ma il supremo Signore, perché essi stessi di definiscono signori. Essi chiamano il sole

del mondo, il volto del Signore, e credono che la sua dimora sia lì, ragione per la quale

adorano anche  il   sole.   Il   resto  degli  abitanti  di  Giove  li  detesta  e  non  è  disposto  a

comunicare con loro, sia perché adorano il sole sia perché chiamano se stessi signori, e

sono adorati dai loro servi come dei mediatori. Mi è stato mostrato dagli spiriti il loro

copricapo,   una   sorta   di   cappuccio   a   forma   di   torre   di   colore   scuro.   Nell’altra   vita

appaiono a sinistra,  ad una certa  altezza e  siedono come  idoli,  e  da principio sono

adorati  dai  servi  che erano al   loro servizio,  poi  sono da questi  derisi.  Sono rimasto

sorpreso  nel  vedere   i   loro  volti   fiammeggianti,   in  conseguenza  del   fatto  che  hanno

creduto di essere santi; ma nonostante il fuoco che appare sul loro volto, sono tuttavia

gelidi e hanno un intenso desiderio di essere riscaldati. Dunque è evidente che il fuoco

che arde sul loro volto è il fuoco dell’amore di sé, che è fatuo. Allo scopo di riscaldarsi,

appaiono a loro stessi nell’atto di tagliare il legno, e mentre fanno ciò compare sotto il

legno   qualcosa   di   umano   che   essi   cercano   di   colpire.  Questa   apparenza   è   la

conseguenza del fatto che hanno attribuito a se stessi il merito e la santità; tutti coloro

che   nel   mondo   hanno   tenuto   questa   condotta,   nell’altra   vita   appaiono   nell’atto   di

tagliare il legno, come nel caso di alcuni spiriti della nostra terra,  di cui si  è  parlato

altrove. In aggiunta su questo argomento posso citare questa esperienza.  Nella terra

inferiore,  sotto  le  piante dei  piedi  vi  sono coloro le  cui  opere e  buone azioni  erano

finalizzate a conseguire dei meriti.  Molti di questi  appaiono a loro stessi nell’atto di

tagliare la legna. Il luogo dove essi abitano è gelido, e appare a loro di riscaldarsi dal

loro   lavoro.   Ho   anche   parlato   con   loro,   e   mi   è   stato   permesso   di   chiedere   se

desideravano uscire da quel luogo. Hanno risposto che non avevano ancora conseguito

questo   diritto   attraverso   il   loro   lavoro,   e   che   quando   questa   condizione   si   fosse

verificata, sarebbero usciti di lì. Essi hanno un’indole materiale, perché il desiderio di

meritare la salvezza è cosa estranea al mondo spirituale, dato che proviene da sé stessi e

non dal Signore. Inoltre essi preferiscono sé stessi agli altri, e alcuni di essi disprezzano

il  prossimo.  Se non ricevono gioie  più  grandi degli  altri  nell’altra  vita,  sono adirati

contro il Signore; per questa ragione mentre tagliano la legna appare come se vi sia

qualcosa del Signore sotto il legno. Questo avviene a causa della loro rabbia31.

     71.  È  consuetudine in quella terra che gli  spiriti  comunichino con gli abitanti  per

istruirli e anche per punirli se compiono azioni malvagie, e così come mi è stato riferito

dai   loro  angeli,  così  desidero  esporre  nell’ordine.  La ragione per   la  quale  gli  spiriti

parlano con gli uomini sta nel fatto che i pensieri di questi ultimi sono rivolti al cielo e

alla   vita   dopo   la   morte   e   che   sono   relativamente   poco   solleciti   riguardo   alla   vita31 Solo il Signore ha  il merito e la giustizia  (Arcana Coelestia, nn. 9715, 9975, 9979, 9981, 9982). Coloro chepuntano al merito attraverso le loro opere, o desiderano meritare il cielo attraverso le loro buone azioni,desiderano essere serviti nell’altra vita e non sono mai felici (Arcana Coelestia, n. 6393). Essi disprezzano ilprossimo e sono indignati con il Signore se non ricevono ricompense (Arcana Coelestia,  n. 9976). Circa illoro  destino nell’altra  vita   (Arcana Coelestia,  nn.  942,  1774,  1877,  2027).  Sono  tra  quelli   che  appaiononell’atto di tagliare la legna nella terra inferiore (Arcana Coelestia, nn 1110, 4943).

mondana;  poiché   essi   sanno  che   sopravvivranno  alla  morte   in  uno   stato  di   felicità

secondo   lo   stato   del   loro   intimo,   così   come   si   è   consolidato   nel   mondo.   La

comunicazione con gli spiriti e gli angeli era anche comune sulla nostra terra nei tempi

remoti, e per la stessa ragione che essi pensavano più al cielo che al mondo. Ma quella

comunicazione vivente con il cielo, nell’evolversi dei tempi è stata interrotta per effetto

del prevalere dell’uomo esterno sull’uomo interno, ovvero nella misura in cui i pensieri

dell’uomo si sono rivolti maggiormente al mondo e meno al cielo; ed a maggior ragione

quando l’uomo non ha più creduto nell’esistenza del cielo e dell’inferno, né nel fatto che

l’uomo possiede uno spirito che sopravvive alla morte; dato che nel tempo presente si

crede che il corpo abbia vita in sé piuttosto che attraverso il suo spirito; e pertanto, se

ora l’uomo non credesse nella risurrezione del corpo, non avrebbe alcuna fede nella

resurrezione.

     72. Riguardo alla presenza di spiriti tra gli abitanti di Giove, alcuni hanno il compito

di   punire,   altri   di   istruire   e   altri   ancora   li   governano.   Gli   spiriti   castigatori,   si

approssimano a sinistra, inclinandosi verso la parte posteriore, e da lì tirano fuori dalla

memoria  dell’uomo   tutto   ciò   che  ha   fatto  e  pensato,  poiché  per  gli   spiriti   è   facile,

quando sono vicino ad un uomo, accedere a tutta la sua memoria. Se scoprono che egli

ha   fatto   o   pensato   ciò   che   è   male,   lo   rimproverano   e   lo   castigano   con   dolori   alle

articolazioni  o alle  estremità  oppure  alla  regione epigastrica.  Tali  spiriti   impongono

castighi con destrezza quando è   loro consentito.  Quando si  avvicinano ad un uomo

ispirano orrore e paura e quindi l’uomo è  consapevole del loro approccio. Gli spiriti

malvagi possono ispirare paura se avvicinano qualcuno,  specialmente quelli  che nel

mondo erano ladri. Conosco il modo in cui questi spiriti agiscono sugli uomini della

loro   terra,   avendone   fatto   l’esperienza.   Quando   ad   un   tale   spirito   fu   permesso   di

avvicinarmi  mi  sono  ritrovato   in  preda  all’orrore  e  alla  paura;   tale  orrore  però   era

esteriore e non interiore, perché sapevo della presenza di questo spirito. Si è anche reso

visibile nella forma di una nube oscura con stelle in movimento all’interno della nube.

Le stelle in movimento rappresentano la falsità, mentre le stelle fisse rappresentano le

verità. Si è approssimato sul mio lato sinistro, da dietro e ha iniziato a rimproverarmi

per le azioni e i  pensieri  che aveva percepito dalla mia memoria e che aveva anche

travisato, ma è stato fermato dagli angeli. Quando si è accorto di essere insieme ad uno

che non era un uomo della sua terra mi ha detto che quando si avvicina ad un uomo

egli conosce tutte le azioni e i pensieri di questo, lo rimprovera e lo punisce con dolori

diversi. Ancora in un’altra occasione sono stato avvicinato da uno spirito castigatore che

si è approssimato alla mia sinistra sotto la cintola con l’intenzione di punirmi, ma ciò gli

è   stato   impedito  dagli   angeli.  Poi  mi  mostrato   il   tipo  di   castighi   che     è   consentito

infliggere agli uomini della loro terra, quando questi compiono o intendono compiere

ciò  che è  male. Oltre al dolore alle articolazioni, possono infliggere dolori intorno al

ventre che è avvertito come l’effetto della compressione di una cintura munita di punte;

poi il blocco della respirazione ad intervalli, fino ad estenuarli, la privazione del cibo,

tranne il pane per un certo tempo; l’ultima di tutte, la minaccia di morte se essi non

desistono dal   fare ciò  che è  vietato,  e quindi   la  sottrazione del  reo agli  affetti  della

moglie, dei figli e dei compagni. Anche da ciò viene quindi inflitto il dolore.

     73. Invece gli spiriti che istruiscono si approssimano  a sinistra e davanti. Essi stessi

rimproverano, ma con moderazione e insegnano come si dovrebbe vivere. Anche essi

appaiono   scuri,   ma   non   come   una   nube,   bensì   vestiti   di   sacco.   Questi   spiriti   sono

chiamati maestri. Unitamente a questi, sono presenti anche gli spiriti angelici e la loro

presenza è percepita come un respiro lieve, poiché essi si preoccupano, infondendo il

loro   influsso,   di   mitigare   il   dolore   e   l’ansietà   dell’uomo.   Essi   governano   gli   spiriti

castigatori e istruttori, e impediscono ai primi di fare più danni di quanto sia permesso

dal Signore, e dirigono gli spiriti istruttori affinché  dicano il vero. Quando lo spirito

castigatore mi era vicino erano con me anche gli spiriti angelici e tenevano il mio volto

sempre allegro e sorridente, la regione delle labbra prominente e la bocca leggermente

aperta.   Gli   angeli   fanno   questo   con   grande   facilità   attraverso   l’influsso,   quando   è

consentito dal Signore. Essi dicono che inducono un’espressione di approvazione sul

volto degli abitanti della loro terra quando sono presso di loro.

   74. Se un uomo dopo essere stato punito e istruito compie o pensa nuovamente ciò che

è male, infrangendo i precetti della verità, quando lo spirito castigatore ritorna, viene

punito   più   severamente.   Ma   gli   spiriti   angelici   mitigano   la   punizione   secondo

l’intenzione delle azioni e la volontà manifestata nei pensieri. Da ciò è evidente che i

loro  angeli  hanno  una   sorta  di   autorità  di  giudizio   sull’uomo,   in  virtù  della  quale

permettono, mitigano, frenano e agiscono il loro influsso. Ma è stato specificato che essi

non giudicano, perché solo il Signore è il giudice; e tutto ciò che essi comandano agli

spiriti castigatori e istruttori fluisce in loro dal Signore, seppure appaia provenire da

loro.

     75. Gli spiriti su quella terra comunicano con l’uomo, ma non l’uomo a sua volta con

gli spiriti,  salvo che nella circostanza degli uomini i quali siano già  stati ammoniti e

fanno promessa agli spiriti di non ricadere negli stessi errori commessi in passato. Né è

permesso   all'uomo   di   parlare   con   alcuno   del   fatto   che   uno   spirito   si   sia   messo   in

comunicazione con lui; se qualcuno fa questo viene punito subito dopo. Gli spiriti di

Giove quando erano con me, inizialmente pensavano di essere con un uomo della loro

terra;  ma quando  io  gli  ho rivolto   la  parola  ed essi  hanno percepito  che  intendevo

rendere  pubbliche queste conversazioni, e che non era permesso loro di punirmi né di

istruirmi,  allora  hanno compreso  di  essere   in  presenza  di  un  uomo proveniente  da

un’altra terra.

     76.  Ci sono due segni che appaiono a quegli spiriti quando sono con un uomo. Essi

vedono un uomo anziano con il volto pallido, il che è segno che debbono dire ciò che è

vero e fare ciò  che è giusto. Essi scorgono anche un volto in una finestra, il che è segno

che debbono ritirarsi da lì; quel vecchio è stato visto anche da me, e così pure il volto

nella finestra, alla vista del quale gli spiriti si sono immediatamente allontanati da me.

     77. Oltre agli spiriti che sono stati citati ci sono spiriti di indole opposta. Sono quelli

che quando erano nel mondo sono stati banditi dalla società degli altri perché erano nel

male. Quando si avvicinano appare come un fuoco   in volo che scivola verso il basso

vicino al viso. Si approssimano dietro all’uomo, in basso e sostengono cose opposte a

quanto affermato dagli spiriti istruttori sotto la tutela degli spiriti angelici, cioè che non

si dovrebbe vivere secondo i precetti ma secondo la propria volontà e il proprio arbitrio,

e cose del genere. Essi giungono normalmente dopo che gli altri spiriti sono andati via,

ma gli uomini conoscono chi e cosa questi spiriti siano e perciò non li tengono in alcuna

considerazione;   imparano così  ciò  che è  male e  ciò  che è  bene,  perché  dal  male   si

riconosce il bene e la natura del bene si riconosce dal suo opposto. L’intera percezione

di   una   cosa   avviene   attraverso   la   distinzione   dal   suo   opposto   in   varie   modalità   e

secondo gradi diversi.

   78. I castighi e gli ammonimenti non sono rivolti a coloro che chiamano sé stessi santi

e signori mediatori, di cui sopra (v. n. 70), come questi fanno sulla loro terra, poiché essi

non   desiderano   essere   istruiti,   né   emendati   attraverso   la   disciplina.   Essi   non   sono

irremovibili perché fanno ciò per amore di sé. Gli spiriti affermano di riconoscerli dalla

loro freddezza, e quando avvertono il freddo si allontanano da loro.

   79. Ci sono tra loro anche spiriti che loro chiamano spazzacamini, perché appaiono in

queste   vesti   e   con   il   volto   fuligginoso.   Chi   e   cosa   siano   mi   è   stato   permesso   di

descriverlo.  Un tale spirito mi si è  avvicinato e mi ha pregato di intercedere per lui

affinché   fosse accolto nel cielo.  Ha sostenuto che ignorava di avere compiuto azioni

malvagie, salvo che aveva solo ammonito gli abitanti di quella terra, aggiungendo che

dopo averli  ammoniti  li  aveva istruiti.  Si  è  approssimato al mio lato sinistro sotto il

gomito e ha parlato con voce rotta che poteva muovere a pietà. Gli ho risposto che non

potevo essergli di alcun aiuto, e che questo era soltanto nel potere del Signore, e che non

potevo  intercedere  per   lui  perché  non sapevo se  la  cosa  fosse  stata  di  una qualche

utilità, ma se egli era degno, avrebbe dovuto avere speranza. È stato poi rimandato tra

gli spiriti della sua terra; ma hanno detto di là che non poteva restare in quanto non era

simile a loro. Ciò  nondimeno, a causa del suo intenso desiderio con il quale andava

postulando di essere elevato in cielo, è stato mandato in una società di spiriti superiori

di  questa   terra,   i  quali  però  hanno dichiarato che non poteva restare  con loro.  Egli

appariva di coloro nero nella luce del cielo, ma egli negava questa circostanza, dicendo

che era di un coloro marrone. Mi è stato detto che tali   spiriti sono in relazione con la

regione delle vescicole seminali nel grandissimo uomo, cioè nel cielo; in quelle vescicole lo

sperma è raccolto e racchiuso in modo tale da non andare disperso, finché non viene

rilasciato   nel   collo   dell’utero   per   il   concepimento,   ovvero   per   la   fecondazione

dell’ovulo. Dunque anche il seme rappresenta uno sforzo, come se si trattasse di un

desiderio ardente di  lanciarsi   fuori e svolgere la propria funzione, come si   è  potuto

vedere per  quello spirito.  Egli  è   ritornato da me in abiti  sudici,  dicendo ancora che

ardeva dal desiderio di entrare in cielo e che adesso sentiva di esserne in grado. Mi è

stato permesso di dirgli che forse questo era un segno che a breve sarebbe stato accolto

nel cielo. Gli fu quindi detto dagli angeli di disfarsi delle sue vesti, cosa che fece con

prontezza.  Da ciò   si   rendono manifesti  quali  siano  i  desideri  di  coloro  che sono  in

relazione con la regione delle vescicole seminali del  grandissimo uomo. È stato chiarito

che quando questi spiriti sono pronti per il cielo, gettano le vesti e sono rivestiti di abiti

lucenti   e   diventano   angeli.   Sono   paragonabili   a   bruchi,   che   dopo   essere   passati

attraverso   il   loro   stato   originario,   mutano   in   crisalidi   e   poi   in   farfalle;   e   quindi   si

rivestono di un nuovo abito e di ali di colore blu, giallo, argento o di colore dorato,

essendo così liberi di volare nell’aria come nel loro cielo, di celebrare il loro matrimonio

e di deporre le uova allo scopo di diffondere la loro specie; ed allo stesso tempo è fatto

loro dono di dolci e gradevoli cibi dai succhi e dagli odori di molti fiori.

     80.  Finora nulla è stato detto della natura degli angeli di quella terra; quelli che si

avvicinano agli uomini del loro pianeta e siedono alla loro testa, come specificato sopra

(n. 73) non sono angeli del cielo più intimo ma spiriti angelici, cioè angeli del cielo più

esterno. È poiché mi è  stata rivelata la natura degli angeli del cielo più  intimo, mi è

permesso di riferire quanto mi è stato dato di sapere. Uno degli spiriti di Giove che

incutevano paura si è avvicinato alla mia sinistra sotto il gomito e di lì ha parlato, ma il

tono del suo discorso era stridulo e le sue parole non erano sufficientemente distinte,

sicché ho dovuto attendere un po’ per raccoglierne il significato. E mentre mi parlava

mi ispirava timore,  ammonendomi di  ricevere degnamente gli  angeli  quando questi

fossero comparsi al mio cospetto.  Mi è stato concesso di dire che questo non dipendeva

da me, e che tutti sono stati ricevuti da me, così come sono. Ho percepito che gli angeli

di quella terra che si sono avvicinati a me sono del tutto diversi dagli angeli della nostra

terra;   la   loro  comunicazione  non avviene  attraverso  parole  ma concetti   che  si   sono

diffusi ovunque nel mio intimo, ed essi esercitano un influsso sul volto in modo tale che

è   condizionato   in  ogni  sua  parte  dalle   labbra  ed   in  ogni  direzione per   tutta   la  sua

circonferenza. Le idee in luogo delle parole erano distinte anche se in misura minima.

Poi   essi   hanno   parlato   con   me   attraverso   idee   ancora   meno   distinte   che   erano

scarsamente   comprensibili.   La   mia   percezione   era   paragonabile   al   significato   delle

parole limitato a ciò che le stesse parole significano in astratto. Questo discorso era per

me più comprensibile e più intenso del primo, e come questo, fluiva attraverso il volto,

ma  l’influsso  in  armonia  con  la  natura  del  discorso  era  più   continuo.  Tuttavia  non

iniziava come il primo dalle labbra, bensì dagli occhi. Poi essi parlavano ancora più in

modo   continuo   e   intenso,   tale   che   il   mio   volto   non   era   in   grado   di   supportare   le

movenze conseguenti; quindi ho avvertito un influsso nella mente messo in atto nello

stesso   modo.   Infine   essi   parlavano   in   una   modalità   che   poteva   essere   percepita

interiormente. Il loro modo di parlare  era come un’aura sottile. Ho percepito l’influsso

stesso ma non distintamente nei particolari. Questo genere di comunicazione è  come

una sorta di fluido, il  primo tipo come acqua che scorre,  il  secondo come acqua più

lieve, il terzo come l’atmosfera e l’ultimo come un’aura sottile. Lo spirito menzionato

sopra, che era sul mio lato sinistro mi ammoniva di tenere una condotta umile con i suoi

angeli,   poiché   vi   erano   spiriti   della   nostra   terra   che   avevano   sostenuto   cose

sconvenienti.  Aveva detto di  non aver  inteso  inizialmente quanto avevano detto gli

angeli, ma solo dopo essere stato portato vicino al mio orecchio sinistro. Di qui il suo

discorso non era più stridente, ma simile a quello degli altri spiriti.

   81.  Poi ho parlato  con questi angeli su alcuni argomenti importanti della nostra terra,

in particolare l’arte della stampa, la Parola e sulle varie dottrine della chiesa elaborate

dalla Parola; e ho risposto che sono pubblicate e sono oggetto di insegnamento. Essi si

sono molto meravigliati del fatto che la Parola potesse essere resa pubblica in forma

scritta.

     82.  Mi è stato permesso di vedere come gli spiriti di quella terra, dopo essere stati

preparati, sono assunti in cielo e diventano angeli. Appaiono ivi carri e cavalli brillanti

come il fuoco, con i quali essi sono trasportati, come Elia. Carri e cavalli brillano come il

fuoco per rappresentare che quegli spiriti sono stati istruiti e preparati per entrare nel

cielo; poiché i carri rappresentano la dottrina della chiesa e i cavalli brillanti l'intelletto

illuminato32.32  I carri significano la dottrina della chiesa (Arcana Coelestia,  nn.2761, 5321, 8215). I  cavalli significano lefacoltà intellettuali  (Arcana Coelestia,  nn. 2760, 2761, 2762, 3217, 5321, 6125, 6400, 6534, 7024, 8146, 8148,8381). Il cavallo bianco nella Rivelazione significa la conoscenza della Parola (Arcana Coelestia, n.2760). PerElia si intende il significato della Parola (Arcana Coelestia, nn. 2762, 5247). E poiché tutta la dottrina dellachiesa e la sua conoscenza provengono dalla Parola, Elia è denominato il carro d’Israele ed il suo cavaliere

   83. Il cielo nel quale sono assunti, appare alla destra della loro terra, diversamente dal

cielo degli angeli della nostra terra. Gli angeli che sono in quel cielo appaiono vestiti di

un ceruleo brillante, punteggiato di piccole stelle d’oro, perché loro hanno amato quel

colore   nel   mondo.   Hanno   anche   creduto   che   questo   fosse   il   reale   colore   del   cielo,

principalmente perché sono nel bene dell’amore cui quel colore corrisponde33.

   84. Mi apparve il volto di una persona calva, ma solo la parte superiore di essa, ed era

ossuta;  ed è  stato detto che color che devono morire durante l'anno ne vedono una

simile, e che allora si preparano per la loro destinazione. Essi non hanno paura della

morte, se non per il fatto che hanno lasciato la consorte, i bambini o i genitori, perché

sanno che vivranno dopo la morte e che restano in vita perché stanno per andare nel

cielo. Perciò essi non lo chiamano morire, bensì rinascere nel cielo. Coloro che hanno

vissuto nell’autentico amore coniugale in quella terra ed hanno avuto cura dei loro figli,

non muoiono di malattia, ma serenamente, come nel sonno; quindi essi migrano dal

mondo al cielo. L’età degli uomini lì si aggira intorno ai trent’anni. La causa del loro

trapasso in un così breve lasso di tempo dipende dalla Divina provvidenza, che intende

evitare che la moltitudine di uomini su quella terra possa aumentare aldilà di quanto

quella terra può  sostenere;  e perché  dopo aver compiuto quegli anni non si lasciano

condurre dagli spiriti e dagli angeli, così come quelli che non hanno ancora compiuto

quegli anni; ragion per cui gli spiriti e gli angeli raramente hanno a che fare con uomini

più  maturi.  Essi   raggiungono   la  maturità   più   rapidamente   che   sulla  nostra   terra   e

perfino   nel   fiore   della   giovinezza   contraggono   matrimonio,   e   il   loro   piacere   sta

nell’amare la consorte e prendersi cura dei loro bambini.

(Arcana Coelestia, n.2762). Perciò egli fu preso da un carro di fuoco e da cavalli di fuoco (Arcana Coelestia,nn. 2762, 8029).33  Il    blu,  dal rosso o il  fuoco corrispondono al  bene dell’amore celeste,  e  il  blu dal  bianco o la lucecorrispondono al bene dell’amore spirituale (Arcana Coelestia, n.2762).

Il pianeta Marte, i suoi spiriti e abitanti

   85. Gli spiriti di Marte sono i migliori di tutti tra gli spiriti che provengono dalle terre

del nostro sistema solare, perché son per la maggior parte uomini celesti, non dissimili

da   coloro   che   appartenevano   alla   chiesa   più   remota   della   nostra   terra34.   Essi   sono

rappresentati secondo le loro qualità, con la testa nel cielo ed il corpo nel mondo degli

spiriti; e quelli tra loro che sono angeli, con la faccia rivolta al Signore ed il corpo nel

cielo.

     86.  Il pianeta Marte,  nell’idea degli spiriti e degli angeli, come per gli altri pianeti,

appare perennemente nel suo posto, che è  davanti a sinistra ad una certa distanza e

fuori dalla sfera in cui sono gli spiriti della nostra terra. Gli spiriti di una terra sono

separati   dagli   spiriti   di   un’altra   terra,   poiché   gli   spiriti   di   ciascuna   terra   sono   in

relazione   con   una   determinata   regione   del    grandissimo   uomo  e   quindi   sono

reciprocamente in uno stato differente; la diversità di stato li fa apparire separati gli uni

dagli altri, sia a destra, sia a sinistra, ad una maggiore o minore distanza35.

   87. Gli spiriti di Marte si sono avvicinati alla mia tempia sinistra, alitando su di me il

loro discorso, che non ho compreso. Esso era leggero nel suo fluire, di una leggerezza

tale che non avevo mai percepito prima di allora; era come l’aura più leggera. Era prima

alitato sulla mia tempia sinistra, poi sull’orecchio sinistro, dall’alto. E l’alito procedeva

poi   verso   il   mio   occhio   sinistro   e   a   poco   a   poco   verso   destra   e   poi   scorreva   giù,

soprattutto dall’occhio sinistro alle labbra; e quando ha raggiunto le labbra  è entrato

nella bocca e attraverso la tromba di Eustachio nel cervello. Quando l’alito è arrivato lì

ho finalmente compreso il loro linguaggio e mi è stato concesso di comunicare con loro.

Ho notato che quando parlavano con me le mie labbra erano in movimento ed anche la

lingua un po’; ciò avveniva a causa della corrispondenza tra la comunicazione interna

con quella esterna. La comunicazione esterna è fatta di suoni articolati, percepiti dalla

34 La prima e più antica chiesa su questa terra era una chiesa celeste (Arcana Coelestia,  nn. 607, 895, 920,1121­1124, 2896, 4493, 8891, 9942, 10545). È denominata celeste la chiesa la cui principale attività è l’amoreper il Signore, viceversa è spirituale la chiesa la cui principale attività e la carità verso il prossimo e la fede(Arcana Coelestia, nn. 3691, 6435, 9468, 9680, 9683, 9780).35 Le distanze nell’altra vita sono apparenze reali, le quali sono rese manifeste dal Signore per essere viste secondo lo stato interiore degli angeli e degli spiriti (Arcana Coelestia, nn. 5604, 9104, 9440, 10146).

membrana esterna dell’orecchio e trasmessa attraverso piccoli organi, membrane e fibre

che sono dentro l’orecchio, al cervello. Da ciò mi è stato dato di sapere che il linguaggio

degli abitanti di Marte è differente da quello degli abitanti della nostra terra, vale a dire

che non è sonoro, ma quasi muto e si insinua nell’udito e nella vista interiore, attraverso

una via  breve;  ed  essendo tale,   è  più  perfetto  e  ricco  di   idee,  avvicinandosi  così  al

linguaggio   degli   spiriti   e   degli   angeli.   Il   tenore   reale   del   loro   discorso   è   anche

rappresentato  dai   loro volti,  ed il   loro pensiero dagli  occhi;  poiché   il  pensiero ed il

linguaggio e anche le affezioni ed il volto agiscono tra loro come uno. Essi ritengono

nefasto pensare in un modo e parlare in un altro, e volere una cosa e mostrarne un’altra

nel volto. Essi non conoscono l’ipocrisia, né la finzione, né l’inganno. Che tale era anche

il   linguaggio   dei   popoli   più   antichi   della   nostra   terra,   mi   è   stato   dato   di   sapere

attraverso conversazioni con alcuni di loro nell’altra vita. Mi è stato mostrato attraverso

un   influsso   che   non   posso   descrivere,   che   tipo   di   linguaggio   avevano   coloro   che

facevano parte della chiesa più antica, il quale non era articolato in suoni ma era muto

in   quanto   prodotto   non   di   una   respirazione   esterna,   ma   interna;   era   dunque   il

linguaggio del pensiero. Mi è stato anche dato di conoscere la loro respirazione interna,

la quale procede dall’ombelico verso il cuore e quindi attraverso le labbra, non essendo

tale comunicazione sonora e non essendo la medesima percepita dall’orecchio per via

esterna,  ma si  abbatte sull’incudine dell’orecchio dall’interno attraverso la tromba di

Eustachio.   Mi   è   stato   mostrato   che   tale   comunicazione   consente   di   esprimere   più

compiutamente le affezioni dell'animo e le idee del pensiero rispetto alla comunicazione

sonora.   La   comunicazione   interna   è   la   più   perfetta   perché   avviene   attraverso   la

respirazione   interna   che   è   la  più   conforme alle   idee  autentiche  del  pensiero;   e   tale

comunicazione  è   veicolata  anche  dai  movimenti  delle   labbra  e  dalle  corrispondenti

espressioni del volto. Poiché essi erano uomini celesti tutti i loro pensieri erano irradiati

attraverso il volto e gli occhi, e mutavano il primo in relazione alle affezioni e gli occhi

in   relazione   alla   luce.   Essi   non   potevano   mai   presentare   un’espressione   del   volto

diversa dal  loro pensiero,  e poiché  comunicavano attraverso la respirazione interna,

erano in grado di associarsi e di parlare con gli angeli. La respirazione degli spiriti di

Marte mi è stata comunicata36; e ho percepito che procedeva dalla regione del torace

36 Circa la respirazione degli spiriti e degli angeli (Arcana Coelestia, nn. 3884, 3885, 3891, 3893).

verso l’ombelico e di lì scorreva verso l’alto attraverso il torace con una respirazione

impercettibile verso la bocca. Da ciò e anche da altre esperienze mi è risultata chiara la

loro   attitudine   celeste,   e   la   loro   natura   non   dissimile   da   quella   degli   uomini

appartenenti alla chiesa più antica della nostra terra.  

     88. Ho appreso che gli spiriti di Marte, nel grandissimo uomo, sono in relazione con la

regione   intermedia   tra   le   facoltà   intellettuali   e   volontarie,   dunque   con   il   pensiero

secondo l'affezione; e nei migliori tra loro, con l'affezione del pensiero.  È  per questa

ragione che il loro volto è in armonia con il loro pensiero, che in nessun caso possono

dissimulare innanzi a qualunque persona. La regione intermedia con la quale loro sono

in relazione nel  grandissimo uomo  si trova tra il cervello ed il cervelletto. In coloro nei

quali   cervello   e   cervelletto   sono   spiritualmente   congiunti,   il   volto   e   tutt’uno   col

pensiero,   cosicché   i   sentimenti   risplendono   sul   volto,   e   dai   sentimenti   risplende

attraverso gli occhi lo stato d’animo. Per tale ragione quando gli spiriti di Marte erano

con me percepivo una contrazione dal retro della fronte all’occipite, quindi dal cervello

verso il cervelletto37.

   89. Una volta, quando gli spiriti di Marte erano con me, e impegnavano la sfera della

mia mente, alcuni spiriti della nostra terra sono arrivati con l’intento di entrare in quella

sfera. Sennonché questi spiriti sono diventati folli poiché il loro stato non era del tutto in

accordo con  gli altri spiriti presenti. Poiché gli spiriti della nostra terra sono in relazione

nel  grandissimo uomo  con le percezioni esteriori, dunque i loro pensieri sono rivolti al

mondo e a sé stessi, viceversa i pensieri gli spiriti di Marte sono rivolti da sé stessi al

cielo e al prossimo, dunque sono in opposizione. Poi sono arrivati gli spiriti angelici di

Marte  per  mezzo dei  quali   la   comunicazione  è   stata   interrotta,   così  gli   spiriti  della

nostra terra si sono ritirati.

     90.  Gli spiriti angelici  hanno conversato con me della vita degli abitanti della loro

terra,  ove  non vi   sono   imperi  ma  sono  organizzati   in   società  grandi  e  piccole  e   si

associano tra loro in base alle affinità di pensiero che si conoscono reciprocamente dal

37 Il volto degli uomini della nostra terra nei tempi remoti riceveva l’influsso dal cervelletto, e dunque ilsuo aspetto era in armonia con lo stato interiore dell’uomo Poi l’uomo nell’evolversi dei tempi ha iniziatoa dissimulare e contraffare con il volto i propri sentimenti(Arcana Coelestia, nn. 4325, 4328).

volto  e  dalla  parola,  dai  quali   sono  raramente   tratti   in   inganno.  Quindi   tra   loro,   il

sentimento   dell’amicizia   è   spontaneo   e   immediato.   Essi   dicono   anche   che   le   loro

aggregazioni sono molto piacevoli ed essi conversano tra loro di ciò che avviene nelle

società, in particolare di quelle celesti, dato che molti tra loro sono in comunicazione

con gli  angeli  del   cielo.  Quelli   tra   loro  che   iniziano  a  pensare   in  modo  insano  e  a

desiderare il male sono espulsi e abbandonati a sé stessi, e trascorrono il loro tempo

assai   miseramente   fuori   dalla   società,   tra   le   rocce   o   altrove,   poiché   la   società   cui

appartenevano non li tiene più in alcuna considerazione. Alcune di esse tentano in vari

modi di  imporre  il  pentimento degli  spiriti  perversi,  ma quando non riescono nello

scopo si separano da questi. Essi si preoccupano particolarmente di evitare di essere

trascinati   dal   desiderio   del   dominio   e   del   guadagno,   affinché   nessuno   desideri

dominare su una società ovvero nessuno si appropri dei beni altrui. Ciascuno lì vive

soddisfatto del proprio e della stima che si deve a chi ama il suo prossimo. Tale letizia e

serenità d’animo perirebbe se coloro che concepiscono e desiderano il male non fossero

allontanati, e qualora l’amore di sé e del mondo non fosse tempestivamente affrontato.

Questi generi di amore sono finalizzati alla costituzione di imperi e regni nei quali sono

davvero pochi coloro che non aspirano ad avere il dominio ed a possedere i beni altrui.

Perché   sono   in  pochi  coloro  che  compiono  ciò   che   è  giusto  ed  equo  per  amore  di

giustizia ed equità; ed ancora meno sono coloro che compiono ciò che è bene per amore

della carità piuttosto che per paura della legge, della vita, della perdita del guadagno,

dell’onore e della considerazione che attiene a queste stesse cose.

     91.  In  merito  al   culto  Divino degli  abitanti  della   loro   terra  hanno affermato  che

riconoscono ed adorano il  Signore,  dicendo che  è   l’unico Dio che governa il  cielo e

l’universo; e ogni bene proviene da lui e che egli li guida; dicono anche che spesso il

Signore appare a loro sulla terra. Mi è stato permesso di dire loro che i cristiani sulla

nostra terra sanno che il Signore governa cielo e terra, dalle parole del Signore stesso,

riportate in Matteo:

      Tutto il potere è dato a me in cielo e in terra (Matteo, 28:18)

ma essi non credono nello stesso modo degli abitanti di Marte. Hanno aggiunto che in

loro non vi è altro che ciò che è vile ed infernale e che tutto il bene viene dal Signore,

dicendo   di   sé   stessi   che   sono   diavoli   e   che   il   Signore   li   tira   fuori   dall’inferno   e

continuamente   li  preserva.  Una volta  quando   il  Signore   è   stato  nominato,  ho visto

quegli spiriti umiliare se stessi interiormente profondamente in un modo tale che non

può essere descritto; nella loro umiliazione ritenevano di essere nell’inferno e come tali

erano indegni di volgere il loro sguardo al Signore che è  la Santità in Sé.  Erano così

immersi in questo pensiero da essere fuori di sé stessi e sono rimasti in ginocchio finché

il Signore non si è levato in alto, come se li tirasse fuori dall’inferno. Quando essi escono

dalla loro umiliazione, sono pieni di bene e amore e quindi di gioia nel cuore. Quando

umiliano sé stessi non rivolgono il volto verso il Signore in quanto non osano farlo e si

ritraggono. Gli spiriti che erano lì intorno a me hanno affermato di non aver mai visto

una simile umiliazione.

     92. Alcuni spiriti di quella terra si meravigliavano del fatto che avessi appresso così

tanti spiriti dell’inferno che conversavano con me. Mi è stato permesso di replicare che

questo è  stato consentito affinché   io conoscessi la loro natura, il  perché  del fatto che

sono nell’inferno e  che ciò  avviene   in   funzione della   loro vita.   È   stato  permesso di

aggiungere  che   lì  vi  erano molti   tra  quelli   che  ho  conosciuto  quando vivevano  nel

mondo, e che alcuni erano ivi stabiliti in grande dignità,  avendo a cuore in sé  stessi

unicamente la vita mondana; nessuno di questi spiriti, anche il più infernale tra essi,

avrebbero potuto arrecarmi del male in quanto ero continuamente protetto dal Signore.

   93. Mi fu presentato un abitante di quella terra. Non era in realtà un abitante, ma era

simile a uno di essi. Il suo volto era simile a quello degli abitanti della nostra terra, ma la

parte   inferiore  del  viso  era  nero,  non per  via  della  barba,   che  era  assente,  ma  per

l’oscurità che caratterizzava quella regione. Questa oscurità si estendeva da entrambi i

lati   come  le  orecchie.  La  parte   superiore  del  viso  era  giallastro,   come   il  viso  degli

abitanti  della  nostra   terra  che  non sono perfettamente  bianchi.  Questi   spiriti  hanno

affermato che sulla loro terra ci si nutre di frutti degli alberi, soprattutto di un   frutto

rotondo e di piante leguminose; hanno aggiunto che si vestono con indumenti fatti di

fibre ricavate dalla corteccia di alcuni alberi che hanno consistenza tale da essere tessute

e   incollate   insieme   da   una   sorta   di   gomma   in   esse   contenuta.   Sanno   anche   come

ottenere il fuoco da sostanze fluide, in modo da avere luce durante la sera e la notte.

   94. Ho visto una fiamma bellissima dal colore cangiante, viola, rosso vivo e poi di un

bagliore rossastro incandescente. Ho anche visto una mano alla quale questa fiamma

aderiva, prima sul dorso, poi sul palmo, infine da tutti i lati. Questo è durato per un po’

di tempo. Poi la mano con la sua luce ardente si è allontanata e laddove si è fermata vi

era una luce brillante.  In quel  chiarore  la mano si  è  allontanata e la fiamma è  stata

trasformata in un uccello che all’inizio aveva gli stessi colori della fiamma poi a poco a

poco i colori sono cambiati e con essi la forza della vita nell’uccello. È volato intorno,

prima sulla mia testa, poi oltre in una cavità stretta che appariva come un santuario, e

come volava in avanti la sua vita si allontanava, finché è diventato come di pietra, in un

primo momento del colore di perla, quindi più  scuro; ma seppure senza vita volava

ancora. Quando l’uccello volava ancora sulla mia testa ed era nel vigore della vita, è

stato visto uno spirito sortire dal basso, il quale desiderava catturare l’uccello. Ma gli

spiriti che erano intorno a me glielo hanno impedito per via della sua bellezza; ed  i loro

occhi erano fissi su quello spirito che si sforzava di persuaderli che il Signore fosse con

lui e che dunque egli era autorizzato dal Signore a fare così. Ma sebbene la maggior

parte non gli credesse, ciò non gli ha impedito di portar via l’uccello. Ma non appena il

cielo è   fluito in quell’istante,  egli  non poteva più   trattenere l’uccello e lo ha lasciato

andare.   Quando   ciò   è   avvenuto   gli   spiriti   intorno   a   me   che   avevano   guardato

attentamente l’uccello ed i suoi cambiamenti, hanno conversato con un altro spirito per

un tempo considerevole.  Essi  hanno percepito  che  una  tale  visione  non poteva  che

significare qualcosa di celeste. Essi sapevano che la fiamma rappresenta l’amore celeste

e le sue affezioni, e che la mano cui aderisce la fiamma significa la vita e la sua potenza;

i cambiamenti di colore rappresentano le diverse attitudini della vita, quali la sapienza e

l’intelligenza.  Così  anche l’uccello,  con la differenza che  la fiamma significa  l’amore

celeste e le cose che appartengono a questo amore, e l’uccello l’amore spirituale e le cose

che appartengono a questo amore (celeste è l’amore per il Signore, mentre spirituale è

l’amore per la carità verso il prossimo), e i cambiamenti dei colori e allo stesso tempo

della vita dell’uccello, fino a diventare pietra stanno a significare i cambiamenti nella

vita spirituale e nella conoscenza. Essi sapevano anche che gli spiriti che salgono dal

basso   dai   lombi   fino   al   torace,   sono   molto   persuasi   di   essere   nel   Signore,   dunque

credono che tutto ciò che compiono, perfino il male, lo fanno per volontà del Signore.

Ma ancora non gli era noto il significato della precedente apparizione. Finalmente sono

stati istruiti dal cielo riguardo agli abitanti di Marte che, in virtù dell’amore celeste nel

quale moltissimi sono tuttora, sono rappresentati dalla fiamma che aderisce alla mano; e

l’uccello   apparso   in  principio   nella   bellezza  dei   suoi   colori   e   nel  vigore   della   vita,

rappresenta l’amore spirituale; poi questo si trasforma in una pietra senza vita, e alla

fine  assume un colore scuro,  per  significare  coloro  che  si  sono allontanati  dal  bene

dell’amore e sono nel male, seppure seguitino a credere di essere nel Signore. Lo stesso

significato   è   rappresentato   dall’azione   dello   spirito   che   è   apparso   con   l’intento   di

portare via l’uccello.

   95. L’uccello di pietra sta anche a rappresentare gli abitanti di quella terra i quali in un

modo inspiegabile trasformano la vita dei loro pensieri e dei loro sentimenti in qualcosa

che quasi non ha più vita, rispetto alla quale ho appreso quanto segue. Un certo spirito

sopra la mia testa parlava con me, e dal suono della sua voce sembrava che parlasse nel

sonno. In questo stato ha parlato di molte cose, con prudenza tale che se fosse stato

sveglio  non  avrebbe  potuto  esprimersi   con  maggiore  prudenza.  Mi   è   stato  dato  di

sapere che si  trattava di uno  soggetto  attraverso il  quale gli  angeli  parlano, e che  in

quello stato egli percepisce e trasmette ciò che gli angeli dicono38, vale a dire ciò che è

vero. Se qualcosa fluisce da una sorgente diversa, essi l’accettano ma non la diffondono.

Gli ho chiesto del suo stato, e mi ha risposto che provava pace e non avvertiva l’ansia

per il futuro e che allo stesso tempo adempiendo agli usi era in comunicazione con il

cielo. Mi è stato detto che tali spiriti, nel grandissimo uomo sono in relazione con la cavità

longitudinale tra i due emisferi del cervello, e lì essi sono in uno stato di quiete che però

può essere perturbato da entrambi gli emisferi. Mentre ero in comunicazione con questo

spirito alcuni spiriti  si  sono introdotti  nella parte anteriore della testa ove questo si

trovava e hanno premuto su di lui finché questi si è ritirato cedendo loro il posto. Gli

38  La comunicazione avviene attraverso spiriti  mandati  dalle società  degli  spiriti  e  di  angeli,  ad altresocietà,  e questi  spiriti  emissari  sono denominati  soggetti  (Arcana Coelestia,  nn. 4403, 5856, 5983, 5985­5989).

spiriti appena arrivati conversavano tra loro, ma né gli spiriti che erano intorno a me, né

io stesso abbiamo compreso cosa dicessero.  Sono stato informato dagli  angeli  che si

trattava di spiriti di Marte abili nel fare in modo che la loro comunicazione non fosse

comprensibile agli  altri  spiriti  presenti.  Mi sono meravigliato che un tale  linguaggio

potesse esistere, poiché tutti gli spiriti posseggono un genere di linguaggio che fluisce

dal pensiero ed è fatto di idee che sono percepite come parole nel mondo spirituale. Si

dice che quegli spiriti esprimano le proprie idee incomprensibili agli altri,  attraverso le

labbra ed il volto, celando i loro pensieri e facendo in modo che i loro sentimenti non

siano manifestati, perché il pensiero scorre dall'affezione, ed è per così dire in essa. Sono

stato informato inoltre sul fatto che quegli abitanti di Marte i quali poggiano la loro vita

celeste   unicamente   nella   conoscenza   e   non   nell’amore,   sviluppano   tale   linguaggio,

anche se non tutti tra loro; e quando divengono spiriti, lo conservano. A questi spiriti si

attaglia particolarmente l’immagine dell’uccello di pietra;  perché  nel loro linguaggio,

attraverso l’espressione e la conformazione delle labbra essi rimuovono le affezioni e

occultano   i  pensieri   agli   altri,   il   che  equivale  a   togliere   l’anima  dal   linguaggio   che

degrada a mera immagine, e gradualmente anche loro stessi diventano così. Ma sebbene

credono che il loro linguaggio non sia comprensibile agli altri, ciò nondimeno gli spiriti

angelici percepiscono perfettamente la loro comunicazione per il semplice fatto che a

loro nessun pensiero può essere tenuto nascosto. Questo è stato anche dimostrato per

esperienza diretta a quegli spiriti di Marte. Ho notato in proposito che gli spiriti maligni

della   nostra   terra   non   provano   vergogna   quando   infestano   altri   spiriti,   e   questo

ragionamento   fluiva   in   me   dagli   spiriti   angelici   che   avevano   percepito   la   loro

comunicazione.  Allora gli spiriti di Marte hanno riconosciuto che questo era l’oggetto

della loro conversazione e ne sono rimasti meravigliati. Inoltre vi erano molte cose di

cui   loro   parlavano   o   pensavano   che   sono   state   svelate   da   uno   spirito   angelico,

nonostante i primi si sforzassero di celare le medesime. Dopo che quegli spiriti si sono

introdotti dall’alto sulla mia fronte ho avvertito il loro influsso, simile ad una pioggia

sottile, segno che non erano in alcuna armonia con la verità e con il bene. Quegli spiriti

hanno poi parlato con me in modo comprensibile, dicendo che gli abitanti della loro

terra parlano tra loro in modo simile. È stato poi detto loro che questo è un male perché

in questo modo ostacolano l’uomo interno che è  in loro a vantaggio della loro parte

esteriore,   privandosi   così   della   vera   vita,   a   causa   dell’insincerità   della   loro

comunicazione. Coloro che sono sinceri non desiderano altro che esprimere agli altri i

propri pensieri; così pure avviene nel cielo. Ma coloro che non intendono manifestare

agli altri l’oggetto dei loro discorsi; giudicano gli altri, pensano male di loro e bene di sé

stessi, finché per abitudine pensano e parlano male della chiesa, del cielo e del Signore

stesso. È stato affermato che coloro che amano le conoscenze, piuttosto che la vita in

armonia   con   le   conoscenze   stesse,   nel  grandissimo   uomo  sono   in   relazione   con   la

membrana interna del cranio; viceversa coloro che abituano se stessi a parlare senza

sentimenti e a rivolgere i propri pensieri su sé stessi piuttosto che verso gli altri, nel

grandissimo uomo sono in relazione con questa membrana quando diventa ossuta, poiché

da avere una qualche vita spirituale giungono fino a non avere più alcuna vita.

   96. Coloro che sono dediti alle sole conoscenze e non conducono una vita nell’amore,

sono anche rappresentati  dall’uccello  di  pietra,  essendo privi  di  una vita  spirituale.

Viceversa quelli  che hanno una vita unicamente spirituale,  sono nell’amore celeste e

nelle   conoscenze   che   da   questo   derivano,   poiché   un   amore   contiene   in   sé   tutta   la

potenza del sapere che è proprio di questo amore. Ad esempio gli animali della terra e

dell’aria possiedono la conoscenza delle cose che attengono alle loro attitudini. Queste

attitudini permettono loro di nutrirsi,   trovare rifugi sicuri,  riprodursi,  allevare i  loro

piccoli  e provvedere a sé  stessi  per l’inverno. Essi hanno quindi tutte le conoscenze

necessarie che fluiscono in loro come nel proprio naturale ricettacolo, e l’uomo non può

che   restarne   ammirato.   La   conoscenza   è   innata   in   loro   ed   è   denominata   istinto   e

appartiene all’amore naturale nel quale essi sono. Se l’uomo fosse nel suo amore, che è

l’amore verso Dio e verso il prossimo (che è l’amore d’elezione dell’uomo, dal quale è

distinto   dalle   bestie,   ed   è   l’amore   celeste)   l’uomo   sarebbe   nella   pienezza   della

conoscenza e anche dell’intelligenza e della sapienza; poiché  queste fluirebbero nelle

sue attitudini dal cielo, cioè attraverso il cielo dal Divino. Ma poiché quelle attitudini

non sono innate nell’uomo, lo sono invece le attitudini opposte, vale a dire l’amore di sé

e del mondo, per tale ragione egli non può che nascere nell’ignoranza e nella mancanza

di conoscenza. Ma attraverso il Divino egli è condotto sulla via dell’intelligenza e della

sapienza, a condizione che abbandoni l’amore di sé e del mondo, in modo che possa

farsi strada in lui l’amore verso Dio e verso il prossimo. Che l’amore verso Dio e verso il

prossimo contengano in sé tutta l’intelligenza e la sapienza è evidente da coloro che nel

mondo sono stati in questi generi di amore. Quando dopo la morte entrano nel cielo, lo

fanno con una conoscenza e sapienza tale che non avevano mai posseduto prima; essi

pensano e parlano lì come il resto degli angeli di cose che l’orecchio non ha mai udito né

la mente ha mai conosciuto e che sono ineffabili. La ragione è che quei generi di amore

hanno in loro la facoltà di recepire tali cose.

Il pianeta Saturno, i suoi spiriti e abitanti

    97. Gli spiriti di Saturno appaiono di fronte ad una notevole distanza, sotto, a livello

delle ginocchia, ove quel pianeta si trova; e quando l’occhio è predisposto per vedere in

quella direzione, una moltitudine di spiriti provenienti da lì appare alla vista. Essi sono

visibili in quella parte del pianeta ed alla sua destra. Mi è stato permesso di parlare con

loro e  di  conoscerne  le qualità   rispetto agli  altri.  Essi  sono probi  e  modesti,  e  nella

misura in cui si considerano piccoli, così appaiono nell’altra vita.

     98.  Nel culto sono estremamente umili,  perché   in esso si considerano come nulla.

Adorano il   Signore e lo riconoscono come unico Dio. Il Signore appare anche a loro,

talvolta in forma angelica,  quindi come uomo, e il  Divino risplende dal suo volto e

influisce  nell'animo.  Gli   abitanti   di   questa   terra  quando   arrivano  ad   una   certa   età,

comunicano con gli spiriti, dai quali sono istruiti circa il modo in cui devono adorare il

Signore e circa il modo in cui devono vivere. Quando altri spiriti vogliono sedurre gli

spiriti di Saturno e distoglierli dalla fede nel Signore, o dallo stato di umiliazione verso

il Signore e dalla loro vita di rettitudine, allora essi dicono che desiderano morire. In

quel frangente appaiono nelle loro mani piccoli coltelli con i quali sembrano desiderosi

di   colpirsi   al   petto.   Interrogati   sul   perché   di   questo   costume,   affermano   che

preferirebbero morire piuttosto che essere allontanati dal Signore. Gli spiriti della nostra

terra talvolta li deridono per questo loro costume, e li molestano con rimproveri. Ma

essi replicano dicendo che sanno bene che non si toglieranno la vita e che questa è solo

un’apparenza che fluisce dalla volontà della loro mente, propensa a morire piuttosto

che essere distolta dall’adorazione del Signore.

   99. Hanno affermato che talvolta degli spiriti della nostra terra domandano loro quale

Dio   adorino;   essi   rispondono   che   sono   stolti   e   che   non   può   esservi   maggiore

dimostrazione di insanità che domandare quale Dio si adori, quando vi è un solo Dio in

tutto   l’universo;   e   che   la   loro   follia   è   ancora  più   accentuata  dal   fatto   che  essi  non

riconoscono che il Signore è l’unico Dio e che governa  il cielo intero e tutto il mondo,

dato che chi governa il cielo governa anche il mondo, in quanto il mondo è governato

attraverso il cielo.

     100. Hanno detto che sulla loro terra vi sono alcuni che adorano quale loro  signore

una grande luce notturna; ma questi sono separati dal resto degli abitanti e non sono da

questi  ultimi   tollerati.  La   luce  notturna  viene  dalla  grande cintura,    che  circonda  il

pianeta ad una certa distanza , e dalle lune di Saturno.

   101. Essi inoltre hanno riferito di un altro genere di spiriti che si muovono in gruppo,

e vanno spesso da loro per conoscerne i costumi, e con vari metodi carpiscono le loro

conoscenze. Essi affermano che non si stratta di spiriti insani, salvo che per il fatto che

desiderano conoscere per nessun altro uso che non sia il mero sapere. Essi sono stati

informati che tali spiriti appartengono al pianeta Mercurio i quali godono delle mere

conoscenze piuttosto che dei loro usi.

     102. Gli abitanti e gli spiriti di Saturno, nel grandissimo uomo sono in relazione con la

percezione   intermedia   tra   l’uomo   spirituale   e   l’uomo   naturale,   laddove   il   naturale

regredisce,  avendo dunque il  sopravvento lo spirituale.  Così  questi  spiriti  sembrano

essere rapiti in cielo e contemporaneamente sembrano essere lasciati indietro, poiché

qualsiasi  cosa pertinente  alla percezione spirituale   è  nel  cielo,  mentre qualsiasi  cosa

pertinente alla percezione naturale è sotto il cielo. Poiché gli spiriti della nostra terra, nel

grandissimo uomo,  sono in relazione con la percezione naturale e corporea, mi è  stato

dato di sapere per esperienza diretta come l’uomo spirituale e l’uomo naturale siano in

competizione tra loro quando quest’ultimo non è nella fede e nella carità. Gli spiriti di

Saturno sono apparsi  da lontano ed è  stata consentita una comunicazione tra loro e

alcuni   spiriti   della   nostra   terra,   privi   di   fede   e   di   carità.   Questi   ultimi,   nella

comunicazione sono diventati folli e hanno cominciato a molestare gli spiriti di Saturno

infondendo   suggestioni   perverse   riguardo   alla   fede   ed   al   Signore;   e   mentre   li

maltrattavano con ingiurie e insulti si scagliavano anche in mezzo a loro cercando di far

loro del male. Ma gli spiriti di Saturno non avevano alcun timore essendo nella loro

fortezza e serenità, mentre gli spiriti della nostra terra, quando erano in mezzo a loro

hanno iniziato a contorcersi e a respirare con difficoltà finché non si sono allontanati di

lì.  Gli   spiriti  presenti  hanno percepito  da  ciò  qual  è   l’attitudine  dell’uomo naturale

quando è separato dall’uomo spirituale e quindi, in questo stato, entrando in una sfera

spirituale,   diventa   pazzo.   Poiché   se   l’uomo   naturale   non   è   in   armonia   con   l’uomo

spirituale, è saggio unicamente nel mondo e non nel cielo; e colui che è saggio solo nel

mondo non crede in null’altro che non sia percepito dai suoi sensi, e ciò in cui crede

deriva dalla fallacia dei propri sensi, la quale, a meno che non sia rimossa dall’influsso

proveniente dal mondo spirituale, è causa di falsità. Sicché ciò che è spirituale gli risulta

impercettibile  a   tal  punto   che  a  malapena   sopporta  di   sentir  pronunciare   la  parola

spirituale;   perciò   diventa   pazzo   quando   si   introduce   in   una   sfera   spirituale.

Diversamente  accade quando è  nel  mondo,   laddove egli   ragiona  in  termini  naturali

delle   cose   spirituali   ovvero   distoglie   le   orecchie   da   ciò   che   non  desidera   ascoltare,

quindi pur ascoltando non si lascia coinvolgere da quanto ha udito. È chiaro da questa

esperienza   che   l’uomo   naturale   non   può   introdursi   nello   spirituale,   cioè   non   può

elevarsi, se non quando è  nella fede e quindi nella vita spirituale;  in tale circostanza

l’uomo spirituale influisce nel naturale ed è tutt’uno con i suo pensieri. Poiché  vi è un

influsso   spirituale,   cioè   un   influsso   dal   mondo   spirituale   nel   naturale,   ma   non   il

contrario39

   103. Sono stato inoltre informato dagli spiriti di quella terra dei loro abitanti, della loro

tipo di società e di molti altri particolari. Mi hanno riferito che essi vivono in famiglie

distinte, le quali sono composte da un uomo, dalla moglie e dai figli;  quando questi

ultimi si uniscono in matrimonio, si separano dalla famiglia di origine e non prestano

più alcuna cura ad essa. Perciò gli spiriti di quella terra appaiono in coppia. Essi non si

preoccupano particolarmente del cibo e dell’abbigliamento, si nutrono di frutti e legumi

che la loro terra produce; si vestono con abiti leggeri essendo avvolti in pelli spesse o

mantelli che li proteggono dal freddo. Tutti su quella terra sanno che vivranno dopo la

morte, perciò non si curano del loro corpo, se non per   quel che attiene alla vita, che

rimarrà al servizio del Signore. È per questa ragione che essi non danno sepoltura ai

corpi dei morti, ma li gettano via e li ricoprono con i rami degli alberi della foresta.

   104. È stato chiesto loro a proposito della grande cintura che dalla nostra terra sembra

sorgere sopra l’orizzonte di quel pianeta e modificarne l’aspetto. Hanno replicato che a

39 L’influsso spirituale, non quello naturale o corporeo, procede dal mondo spirituale al mondo naturale enon dal naturale allo spirituale (Arcana Coelestia,  nn. 3219, 5119, 5259, 5427, 5477, 6322).  Sembrerebbecome se l’influsso procedesse dalla percezione esteriore dell’uomo a quella interiore, ma questo  è  unerrore (Arcana Coelestia, nn. 3721).

loro non appare come una cintura ma   semplicemente come una luce bianca come la

neve nel cielo in diverse direzioni.

Il pianeta Venere, i suoi spiriti e abitanti

   105. Il pianeta Venere, nella concezione degli spiriti e degli angeli appare a sinistra, un

po’ indietro, ad una certa distanza dalla nostra terra. Si tratta dell'idea che di ciò hanno

gli spiriti, perché né il sole né alcun pianeta appare ad essi; gli spiriti conservano solo

un’idea  dell’esistenza di  questi  corpi  celesti.   In conseguenza di  ciò   il  sole  di  questo

mondo è rappresentato dietro, come qualcosa di scuro ed i pianeti immobili, come nel

mondo, fissi nei loro rispettivi posti; si veda sopra (n. 42).

   106. Nel pianeta Venere ci sono due generi di uomini di attitudine opposta tra loro; il

primo mite e umano, il secondo selvaggio e simile alla bestia feroce. Quelli che sono

miti e umani appaiono nella parte più vicina del pianeta, gli altri appaiono a distanza

guardando verso i primi, conformemente alla condizione della loro esistenza, dato che

nel mondo spirituale tale condizione determina ogni apparenza di spazio e distanza.

     107. Alcuni di quelli che sono miti e umani si sono presentati sopra la mia testa è ho

conversato con loro di vari argomenti. Hanno riferito che durante la loro vita sulla terra

e a maggior ragione quando diventano spiriti essi riconoscono nostro Signore come il

loro   unico   Dio.   Hanno   aggiunto   che   lo   hanno   visto   sulla   loro   terra   ed   hanno

rappresentato anche in che modo è stato visto. Questi spiriti, nel grandissimo uomo sono

in relazione con la memoria delle cose materiali che sono in accordo con la memoria

delle cose spirituali con le quali ultime sono in relazione gli spiriti di Mercurio, perciò

gli spiriti di Venere e Mercurio sono nella massima armonia. Quando essi erano insieme

un considerevole cambiamento ed una forte influenza era percepibile nella mia mente

attraverso il loro influsso; si veda sopra (n. 43).

     108.  Non ho parlato   invece  con gli  spiriti   selvaggi  di  Saturno,  simili  alle    bestie

selvatiche, ma sono stato informato dagli angeli delle loro attitudini e dell’origine del

loro carattere così feroce. La ragione di ciò è che provano enorme piacere nella rapina

ed in particolare nel mangiare le prede; il piacere che scaturisce dal loro pensiero di

cibarsi delle prede mi è stato trasmesso, e lo ho percepito come qualcosa di eccezionale.

Che sulla nostra terra vi siano stati abitanti di una simile natura, appare dalla storia di

varie nazioni, tra queste gli abitanti della terra di Canaan (1 Samuele, 30:16) ed anche gli

ebrei e gli israeliti, perfino al tempo di Davide quando questi compivano scorrerie tutti

gli anni, depredavano i gentili e facevano festa per il bottino. Ho appreso altresì  che

quegli abitanti erano per lo più giganti e che gli uomini della nostra terra guardavano

solo al loro ombelico, erano avvolti nella loro stupidità, non si interrogavano sul cielo o

sulla vita eterna ma badavano solo alle cose mondane.

   109. Poiché sono di una tale indole, nell’altra vita sono infestati dai mali e dalle falsità.

Gli   inferni  cui  essi  appartengono appaiono nei  pressi  della  loro terra  e non sono in

comunicazione   con   gli   inferni   degli   spiriti   malvagi   della   nostra   terra,   perché

differiscono nell’indole e nelle attitudini, quindi anche i loro mali e le loro falsità sono di

una specie diversa.

   110. Questi spiriti comunque possono essere salvati e a questo scopo sono confinati in

luoghi di rovina, e ridotti  all’ultimo stadio della disperazione;  poiché  non vi è  altro

metodo con cui   i  mali  ed  i   falsi  convincimenti  possono essere sottomessi  e rimossi.

Quando essi sono nello stato di disperazione, esclamano con vigore di essere bestie, che

sono orrendi, che sono odiosi e che sono dannati. Alcuni di loro, quando sono in questo

stato,   inveiscono   contro   il   cielo,   ma   poiché   questo   è   frutto   della   disperazione,   è

perdonato loro. Il Signore fa in modo che le loro ingiurie non oltrepassino certi limiti.

Quando questi sono passati attraverso la sofferenza estrema, sono salvati, in quanto le

cose corporee in loro sono perite. È stato inoltre detto a proposito di questi spiriti che

durante la vita nella loro terra essi credevano in un creatore supremo per il tramite di

un mediatore; ma quando essi sono salvati, sono istruiti sul fatto che solo il Signore è

Dio, salvatore e mediatore. Ho visto alcuni di loro, dopo che sono passati attraverso la

sofferenza   estrema,   entrare   nel   cielo,   e   quando   sono   stati   ricevuti   lì   ho   avvertito

un’impalpabile letizia in loro tale da provocare le lacrime nei miei occhi.

Gli spiriti e gli abitanti della Luna

   111. Alcuni spiriti sono apparsi sopra la mia testa, e da lì ho udito delle voci come di

tuono. Ho creduto che si trattasse di una grande moltitudine di spiriti che possedevano

l’arte di comunicare attraverso suoni molto rumorosi. Gli spiriti puri che erano con me

ridevano di loro, e ciò mi ha molto sorpreso. La causa della loro ilarità sta nel fatto che

gli spiriti  che urlavano erano pochi ed erano per lo più  ragazzi;  e prima erano stati

spaventati da queste terribili urla, che però non potevano recare alcun male. Affinché io

potessi conoscerne la natura,  alcuni  di loro si  sono lasciati  cadere dall’alto,  da dove

mandavano i loro urli, e mi sono meravigliato nel vederne uno che portava un altro

spirito sulla schiena, poi due di loro si sono avvicinati a me.    I loro volti sembravano

attraenti, più di quelli di altri spiriti. La loro statura era simile a quella dei ragazzi di

sette anni, ma di corporatura più robusta, quindi erano dei nani. Mi è stato detto dagli

angeli   che   essi   venivano   dalla   Luna.   Lo   spirito   trasportato   sulla   schiena,   si   è

approssimato alla mia sinistra sotto il gomito e di lì ha affermato che dando fiato alla

loro voce ne risulta un rumore come di tuono; in tal modo essi terrorizzano gli spiriti

che vogliono far loro del male; perciò mettono qualcuno di loro di guardia, così possono

andare con sicurezza dove desiderano. Affinché  potessi sapere con certezza che essi

producono un tale suono, uno di essi si è allontanato da me ad una certa distanza e di lì

ha tuonato in quel modo. Essi poi mi hanno mostrato che la voce, essendo scagliata

dall’addome come un’eruzione, produce tale rumore come di tuono. Ciò  è dovuto al

fatto che gli abitanti della Luna non parlano attraverso i polmoni, come gli abitanti delle

altre terre,  ma con l’addome, e quindi con l’aria ivi raccolta, a causa del fatto che la

Luna è priva di atmosfera a differenza delle altre terre. Sono stato informato del fatto

che  gli   spiriti  della  Luna,  nel  grandissimo  uomo  sono   in   relazione   con   la   cartilagine

ensiforme o xifoide cui le costole anteriori sono congiunte, e a cui è attaccata la facia alba

che è il fulcro dei muscoli addominali.

   112. Che vi siano abitanti sulla luna è cosa nota agli spiriti ed agli angeli, ed allo stesso

modo che vi siano abitanti sulle lune o satelliti che ruotano intorno a Giove e Saturno.

Coloro che non hanno visto né parlato con gli spiriti di lì, ancora dubitano che possano

esservi degli uomini, ma così è perché sono terre al pari delle altre, e dove c’è una terra,

ci sono uomini;   poiché l’uomo è il fine per il quale è stata creata ogni terra, e nulla è

stato   fatto  dal  Grande Creatore  senza un fine.  Che  la  razza umana sia   il   fine della

creazione e  che per  mezzo di  essa  ci  possa essere   il   cielo,  può   apparire  evidente  a

chiunque pensi attraverso una ragione illuminata.

Motivi per i quali il Signore ha voluto nascere sulla nostra terra, e non su un’altra

   113.  Vi sono molteplici ragioni, in merito alle quali sono stato informato dal cielo, del

perché sia piaciuto al Signore nascere e farsi uomo sulla nostra terra, piuttosto che su

un’altra. La ragione principale sta nella Parola, la quale è stata riportata attraverso la scrittura

sulla nostra terra; e dopo essere stata scritta, è stata pubblicata dovunque sulla terra e trasmessa

ai posteri; quindi si è reso manifesto a tutti, anche nell’altra vita che Dio si è fatto uomo.

     114. Il fatto che la ragione principale sia la Parola sta a significare che la Parola è la

verità Divina stessa, la quale insegna all’uomo che c’è un Dio, c’è un cielo e un inferno,

che c’è  una vita dopo la morte; insegna inoltre come gli uomini dovrebbero vivere e

credere    al   fine  di  entrare  nel   cielo  e  quindi  nella   felicità  eterna.  Tutte  queste  cose

sarebbero rimaste sconosciute senza una rivelazione, e quindi, su questa terra, senza la

Parola; e ancora che l’uomo è stato creato in modo tale che, conformemente alla propria

natura intima, non possa perire40.

   115. Che la Parola dovesse essere riportata con la scrittura sulla nostra terra si deve al

fatto che l’arte della scrittura è esistita sin dai tempi più antichi, prima sulla corteccia

degli alberi, dopo sulla pergamena, poi su carta e infine pubblicata con i caratteri  di

stampa. Ciò è avvenuto per volontà del Signore affinché la Parola fosse conosciuta. 

   116.  Che  la  Parola  dovesse  essere  pubblicata   in   tutto   il  mondo,   è  perché  vi   sono

relazioni tra tutte le nazioni via terra e via mare, quindi la Parola una volta scritta si è

diffusa da una nazione all’altra ed è stata insegnata ovunque.

   117.  Che   la  parola,  una  volta   scritta,  dovesse  essere   conservata  per   i  posteri  per

migliaia e migliaia di anni, come è noto.

   118. Che si è reso manifesto che Dio si è fatto uomo, essendo questo il motivo primario

ed essenziale in virtù del quale la Parola è stata rivelata. Poiché nessuno può credere in

40 Attraverso la sola luce naturale nulla può essere conosciuto riguardo al Signore, al cielo e all’inferno,alla vita dopo la morte, alla verità Divina, attraverso la quale l’uomo è dotato di vita spirituale ed eterna(Arcana Coelestia, nn. 8944. 10318­10320). Molti tra gli eruditi non hanno fede in queste cose, sebbene sianonati dopo che la Parola era, ed in luoghi ove la Parola era predicata (Arcana Coelestia, n. 10319). Perciò si èresa necessaria la rivelazione dal cielo del perché l’uomo fosse nato per il cielo (Arcana Coelestia, n. 1775).

Dio ed amare Dio se non può in alcun modo comprenderne il suo aspetto; perciò coloro

che riconducono ciò che è invisibile e incomprensibile con ragionamenti che trovano il

loro   fondamento nella  natura,  non credono  in  Dio.  Quindi   il  Signore  ha desiderato

nascere su questa terra e rendere ciò  manifesto attraverso la Parola, affinché  potesse

essere conosciuta  non solo su questo globo ma anche dagli spiriti e dagli angeli anche

di altre terre, così come ai pagani della nostra terra41.

   119. Deve essere noto che la Parola sulla nostra Terra, donata per mezzo del cielo dal

Signore, è l’unione del cielo con il mondo; dunque vi è una corrispondenza dell’intero

contenuto   letterale   della   Parola   con   le   cose   Divine   del   cielo;   e   la   Parola   nel   suo

supremo e intimo significato riguarda il Signore, il suo regno nei cieli e nelle terre, e

l’amore e la fede proveniente da lui e in lui. Tutte queste cose si manifestano agli angeli

nel cielo quando la Parola sulla nostra terra è letta e predicata42.

     120. In ogni altra terra la verità Divina è manifestata con la comunicazione orale per

mezzo degli spiriti e degli angeli, che, come si è detto sopra, comunicano con gli abitanti

delle terre di questo sistema solare. Ma questa comunicazione è delimitata all’interno

delle famiglie, dato che la razza umana nella maggior parte delle terre vive in famiglie

distinte; perciò la verità Divina rivelata attraverso gli spiriti e gli angeli non è diffusa

oltre   i   confini   delle   famiglie,   e   se   la   rivelazione   non   avvenisse   senza   soluzione   di

continuità, la verità sarebbe travisata o perirebbe.   Diversamente avviene sulla nostra

terra ove la verità Divina che è la Parola rimane per sempre nella sua integrità.

   121. Deve essere noto che il Signore riconosce e accoglie tutti coloro che, da qualunque

terra provengano, riconoscono e adorano Dio nella forma umana, in quanto Dio nella

veste umana è il Signore. E poiché il Signore appare agli abitanti nelle terre in forma

41 I Gentili nell’altra vita sono istruiti dagli angeli, e coloro che hanno vissuto in armonia con il loro credoreligioso ricevono le verità della fede e riconoscono il Signore (Arcana Coelestia, nn. 2049, 2595, 2598, 2600,2601, 2603, 2661, 2863, 3263).42 La Parola è compresa dagli angeli nei cieli in modo differente da quanto avviene per gli uomini sullaterra, e il significato interiore e spirituale è svelato agli angeli, mentre il significato esteriore e naturale ècompreso dagli uomini (Arcana Coelestia, nn. 1769,­1772, 1887, 2143, 2333, 2396, 2540, 2541, 2545 2551). LaParola congiunge cielo e terra (Arcana Coelestia, nn. 2310, 2495, 9212, 9216, 9357, 10357). La Parola dunque èscritta per autentica corrispondenza (Arcana Coelestia,  nn. 1404, 1408, 1409, 1540, 1619, 1659, 1709, 1783,8615, 10687). Nel suo significato più  profondo la Parola concerne l’unico Dio ed il Suo Regno (ArcanaCoelestia, nn. 1873, 2249, 2523, 7014, 9357). 

angelica, cioè in sembianze umane, quando gli spiriti e gli angeli di quelle terre sono

informati dagli spiriti e dagli angeli della nostra terra che Dio è realmente uomo, essi

ricevono la Parola, la riconoscono e si rallegrano che sia così.

   122. Alle ragioni sopra addotte può aggiungersi che gli abitanti della nostra terra, nel

grandissimo uomo sono in relazione con la percezione esteriore la quale è quanto di più

distante vi sia dalla veste interiore della vita, e pur tuttavia a questa strettamente legata

da   un   comune   patrimonio.   Questa   relazione   può   essere   paragonata   a   quella   che

intercorre tra la verità Divina e allo scritto denominato Parola; ed è anche per questa

ragione che essa è stata donata su questa terra e non su ogni altra43; e poiché il Signore è

il Verbo, è l’inizio e la fine, e perciò tutte le cose possono esistere secondo l’ordine, è

stato disposto che il Signore nascesse su questa terra, che vi fosse la Parola, secondo

quanto scritto in Giovanni:

     In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo. Egli era in principio presso

Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

Ed il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi vedemmo la sua gloria, gloria di

figlio unigenito del Padre. Nessuno ha mai visto Dio; solo il figlio unigenito che è nel seno del Padre,

ce l'ha fatto conoscere (Giovanni 1:1 – 14, 18)

Il  Verbo   è   il   Signore   così   come   la  Divina  verità,   quindi   la  Divina  verità   viene  dal

Signore44. Ma questo è un arcano che rientra nella comprensione di pochi.

43 La Parola nel  senso letterale è  naturale (Arcana Coelestia,  n. 8783).     In virtù  del  fatto che ciò  che ènaturale è quanto di più distante vi sia dalle cose spirituali e celesti, e pur tuttavia intimamente legato aquesto   in   modo   che   esse   sussistono   sulla   base   del   primo,   e   che   altrimenti   il   significato   interiore   ospirituale   sarebbe   come  un  edificio   senza   fondamenta   (Arcana  Coelestia,  nn.   9340,  9344,   9824,  10044,10436).44  Il  Verbo è   il  Signore così  come la Divina verità,  quindi  la  Divina verità  viene dal  Signore  (ArcanaCoelestia, nn. 2859, 4692, 5075, 9987). Per mezzo della Divina verità tutte le cose furono concepite e create(Arcana Coelestia, nn. 2803, 2884, 5272, 7835).

Le terre nel cielo stellato

     123.  Coloro   che   sono   nel   cielo   possono   comunicare   con   gli   angeli   e   gli   spiriti

provenienti non solo dalle terre di questo sistema solare, ma anche con quelli di altre

terre nell’universo al di fuori di questo sistema; e non solo con gli spiriti e gli angeli di

lì, ma anche con gli stessi abitanti, però ciò è possibile solo per coloro la cui percezione

interiore è aperta in modo tale che si possa recepire quanto viene detto dal cielo. Lo

stesso avviene con gli uomini ai quali durante la loro dimora nel mondo è concesso dal

Signore di comunicare con gli spiriti e con gli angeli. Poiché  l’uomo è uno spirito in

quanto alla  propria  veste   interiore,  essendo  il  corpo che  porta  nel  mondo utile  per

compiere   le   sole   funzioni   attinenti   alla   sfera   naturale   o   terrestre.   Ma   a   nessuno   è

consentito di parlare in forma di spirito con gli angeli e gli spiriti, salvo che questi sia

tale   da   poter   essere   associato   agli   angeli   per   fede   e   amore;   né   questi   può   essere

associato,   salvo   che  abbia   fede  e  amore  dal  Signore;  perché   l’uomo  è   congiunto  al

Signore dalla fede e dall’amore verso di lui, cioè dalle verità della dottrina e dai beni

della vita che provengono da lui; e quando questi  è  congiunto al Signore, è  protetto

dagli assalti degli spiriti maligni dell’inferno. Per gli altri la percezione interiore non

può essere dischiusa perché non sono nel Signore. Questa è la ragione per la quale nel

tempo   presente   vi   sono   pochi   ai   quali   è   concesso   di   comunicare   con   gli   angeli;   a

dimostrazione di ciò vi è il fatto che l’esistenza degli spiriti e degli angeli è scarsamente

riconosciuta al giorno d’oggi, e tanto meno che essi sono presso ogni uomo, e che per

mezzo di essi l’uomo è congiunto con il cielo, e attraverso il cielo, con il Signore. Ancor

meno si crede che l’uomo, quando il corpo perisce, vive come uno spirito, perfino in

una forma umana come prima.

   124. Poiché nel tempo presente fra i più nella chiesa è diffuso lo scetticismo sulla vita

dopo la morte, sul cielo, nonché sul fatto che il Signore è il Dio del cielo e della terra, per

questa   ragione  la  percezione  interiore  del  mio spirito   è   stata  dischiusa  dal  Signore,

cosicché  quand’anche io fossi nel  corpo ho potuto nello stesso tempo essere con gli

angeli nel cielo, e non solo parlare con loro ma anche osservare le cose stupende di lì e

descriverle; in modo che non si possa più dire da ora in avanti: “ Chi è mai venuto dal

cielo a noi per dirci che lì vi è un posto tale, e cosa vi sia lì?” Ma io so che coloro che nel

loro cuore hanno negato l’esistenza del cielo e dell’inferno e della vita dopo la morte,

confermano   tali   convinzioni   anche   nell’altra   vita   perché   e   più   facile   fare   un   corvo

bianco, piuttosto che far credere coloro che hanno respinto la fede nel loro cuore. La

ragione   di   ciò   è   che   essi   ragionano   su   tali   cose   sempre   in   modo   negativo  anziché

affermativo. Ma lasciamo quanto detto finora e quanto ancora deve esser detto riguardo

agli angeli e agli spiriti per i pochi che sono nella fede. E perché il resto possa anche

essere condotto lungo un percorso di conoscenza, è consentito descrivere tali cose per

diletto e per suscitare l’interesse dell’uomo desideroso di conoscere; ed ora le terre nel

cielo stellato.

   125. Chi non conosce i segreti del cielo non riesce a credere che un uomo possa vedere

terre così  lontane, e riferire qualsiasi cosa delle medesime attraverso l’esperienza dei

propri sensi. Ma deve essere noto che gli spazi e le distanze, e quindi i movimenti nel

mondo   naturale   sono,   nella   loro   origine   e   causa   prima,   cambiamenti   dello   stato

interiore, e gli angeli e gli spiriti appaiono secondo tali cambiamenti di stato45; quindi

essi possono, per effetto di questi cambiamenti, essere trasferiti da un posto all’altro, e

da una terra ad un’altra, perfino a quelle terre che sono ai confini dell’universo. Così

pure   un   uomo   può   essere   trasferito   come   spirito,   seppure   il   suo   corpo   seguiti   a

rimanere al suo posto. Questo è ciò che mi è capitato da quando per grazia Divina del

Signore mi è stato concesso di essere in comunicazione con gli spiriti, come spirito, ed

allo stesso tempo con gli uomini come uomo. Che un uomo possa essere così trasferito

come spirito, è cosa che l’uomo sensuale non riesce a comprendere, poiché egli è nello

spazio e nel tempo e misura i suoi movimenti secondo queste grandezze.

   126. Che ci siano molti mondi può essere evidente a tutti in virtù del fatto che vi sono

così tante costellazioni visibili nell’universo; ed è noto nel mondo erudito che ogni stella

fissa è come un sole nel suo luogo, poiché restano immobili come il sole della nostra

terra  al   suo posto;  e  che   la  distanza  fa  apparire   le   stelle  di  dimensioni  minute.  Ne

consegue che, come il sole del nostro mondo, ognuna di queste stelle ha pianeti intorno

45 I movimenti e i cambiamenti di luogo nell’altra vita sono cambiamenti dello stato interiore della vita, edessi appaiono ancora agli spiriti ed agli angeli come reali cambiamenti di luogo (Arcana Coelestia, nn. 1273– 1277, 1377, 3356, 5605, 10734).

ad essa, che sono terre; e la ragione per la quelle esse non appaiono ai nostri occhi è che

sono ad enorme distanza ed hanno solo la luce della loro stella, la quale non può essere

riflessa fin qui. Per quale altro scopo ci sarebbe un cielo così grande con così tante stelle?

Perché il fine della creazione dell’universo è l’uomo, affinché dall’uomo vi può essere

un cielo angelico. Cosa sarebbe la razza umana, e quindi il cielo angelico di una sola

terra innanzi all’immenso creatore, al quale un migliaio di terre, anzi, decine di migliaia

di terre non sarebbero abbastanza? Dai calcoli può dedursi che se ci fossero un milione

di   terre   nell’universo,   e   uomini   su   tutte   le   terre   in   numero   di   trecento   milioni,   e

duecento generazioni in seimila anni, e se ad ogni uomo o spirito è dato lo spazio di tre

braccia cubiche, la totalità di questi uomini o spiriti aggregata in un unico corpo non

riuscirebbe a riempire   lo  spazio corrispondente alla millesima parte  di  questa   terra,

quindi forse lo spazio di un solo satellite intorno a Giove o Saturno; che cosa sarebbe

uno spazio  evidentemente  scarso  nell’universo,  dato  che  un satellite   è  difficilmente

visibile  ad occhio nudo.  Cosa è  questo   innanzi  al  Creatore  dell’universo,  rispetto  al

quale se l’intero universo fosse riempito, non sarebbe abbastanza perché egli è infinito?

Di questi argomenti ho parlato con gli angeli i quali hanno confermato di avere un’idea

simile   circa   la   pochezza   della   razza   umana   in   confronto   all’infinità   del   Creatore,

seppure essi non ragionano in termini di spazio ma di stato; e secondo la loro idea le

terre  nel  numero  di  molte  miriadi  così   come possono essere  concepite  dalla  mente,

sarebbero ancora nulla rispetto al Signore. A seguire sono descritte le terre nel cielo

stellato, dall’esperienza fatta delle medesime; da ciò risulterà evidente in che modo io

sono stato trasferito lì in spirito, essendo il mio corpo rimasto al suo posto.

Una prima terra nel cielo stellato, i suoi spiriti  e abitanti

   127. Sono stato condotto dal Signore per mezzo degli angeli in una certa terra nel cielo

stellato,   ove   mi   è   stato   concesso   di   guardare   la   terra   stessa,   tuttavia   non   potevo

comunicare con i suoi abitanti, ma con gli spiriti provenienti da lì. Tutti gli uomini di

ogni terra, dopo che la vita nel mondo si è conclusa divengono spiriti e restano presso la

propria   terra.  Da questi  spiriti  sono stato  istruito  circa   la   loro  terra  e   lo  stato degli

abitanti; poiché gli uomini che lasciano il corpo, portano con sé tutta la loro vita e la loro

memoria46.   Essere   condotti   attraverso   le   terre   nell’universo   non   significa   essere

trasportati lì con il corpo bensì in spirito; e lo spirito è condotto attraverso variazioni

dello stato della vita interiore; ciò appare allo spirito stesso come se si trattasse di un

movimento nello spazio47.  Avvicinamenti  sono anche consentiti  secondo l’armonia o

l’affinità   tra gli  stati  della  vita;  poiché   l’armonia o  l’affinità  congiungono,  mentre  la

disarmonia e la diversità  separano. Da ciò  può  risultare evidente come il trasporto e

l’avvicinamento a ciò  che è  distante avviene in spirito,  mentre  il  corpo resta  al  suo

posto. Tuttavia il condurre lo spirito aldilà  del proprio mondo, attraverso variazioni

dello stato interiore e rendere tali variazioni conformi ad uno stato che è in armonia o in

affinità con il soggetto verso il quale si è destinati, è unicamente nel potere del Signore.

Perciò  deve esserci una continua regia dal primo all’ultimo movimento, nell’andata e

nel ritorno; in special modo per un uomo che è ancora nel mondo naturale, nel corpo e

quindi nello spazio. Coloro che sono immersi nei sensi corporei e ragionano attraverso

essi, non possono essere persuasi del fatto che ciò sia stato così compiuto, per la ragione

che   ciò   che   appartiene   alla   percezione   dei   sensi   corporei   non   può   comprendere   i

movimenti   al   di   fuori   dello   spazio.   Viceversa   coloro   che   pensano   attraverso   la

percezione dello spirito, in parte rimuovono o educano la percezione dei sensi corporei,

cosicché   interiormente   possono   essere   indotti   a   credere   e   comprendere;   poiché   nel

pensiero interiore non vi è né spazio, né tempo, bensì quelle cose attraverso le quali gli

spazi e i tempi esistono. È per tale genere di persone che quanto segue riguardo alle

46 Gli uomini dopo la morte conservano la memoria di tutte le loro occupazioni nel mondo (Arcana Coelestia, nn. 2476­2486).47 Vedi la nota precedente.

terre nel cielo stellato, è stato descritto, e non per altri, salvo che questi si dimostreranno

in grado di essere istruiti.

   128. In stato di veglia sono stato condotto in spirito, dal Signore,  attraverso gli angeli

verso una certa terra nell’universo, accompagnato da alcuni spiriti di questo mondo. Il

nostro movimento si è compiuto verso destra ed è durato due ore. Vicino al limite del

nostro sistema solare è apparsa prima una nuvola luminosa, brillante e densa e al di là

di essa un fumo ardente che saliva da un grande abisso. Era un vortice che separava il

nostro sistema solare da alcuni mondi del cielo stellato. Quel fuoco ardente appariva a

notevole distanza. Sono stato condotto nel centro del  vortice;  e lì  sono apparsi sotto

nell’abisso moltissimi uomini, i quali erano spiriti, poiché tutti gli spiriti appaiono in

forma umana e sono realmente uomini. Ho anche sentito che parlavano con un altro,

ma da dove provenissero e quali fossero le loro qualità non mi fu dato di sapere. Poi

uno di loro mi disse che erano guardie, che impedivano agli spiriti di passare da questo

mondo in un altro nell’universo,  senza che ciò  gli  fosse permesso. Che fosse così  fu

confermato, poiché alcuni spiriti che erano nella nostra società ma non avevano ricevuto

la   capacità   di   passare   oltre,   quando   furono   giunti   in   questo   grande   intercapedine

iniziarono a protestare con forza perché  si sentivano morire,  come quelli che lottano

nell’agonia della morte, perciò si fermarono su quel lato del vortice, né essi potevano

procedere poiché il fuoco ardente che esalava dal vortice li avvolgeva torturandoli.

     129. Poi sono stato condotto attraverso il grande abisso, e alla fine sono giunto in un

posto dove mi sono fermato; e lì mi sono apparsi degli spiriti sopra la mia testa con i

quali  mi   stato   concesso  di   comunicare.  Dal   loro  discorso  e  dalla   loro  attitudine  di

apprendere   e   spiegare   le   cose   ho   percepito   chiaramente   che   essi   provenivano   da

un’altra terra,  poiché  erano molto diversi dagli spiriti del nostro sistema solare.  Essi

hanno anche percepito dal mio discorso che venivo da molto lontano.

     130.  Dopo aver parlato per qualche tempo di varie questioni, ho chiesto quale Dio

adorassero.  Hanno risposto  che adorano un angelo che appare  loro come un uomo

Divino, splendente di luce; e che egli li istruisce e dà loro la capacità di percepire come

essi debbono agire. Hanno aggiunto che sanno che l’Altissimo Dio è nel sole del cielo

angelico; e che egli appare ai loro angeli ma non ad essi stessi; e che essi non hanno il

coraggio   sufficiente   per   adorarlo.   L’angelo   che   essi   adoravano   era   di   una   società

angelica, alla quale è stato dato l’incarico di presiedere loro ed istruirli su ciò che è retto

e giusto. Essi perciò possiedono una luce da una certa fiamma, la quale appare come

una piccola torcia piuttosto fiammeggiante e gialla. La ragione di ciò sta nel fatto che

non adorano il Signore e quindi non hanno la luce dal sole del cielo angelico, ma da una

società angelica. Questo perché una società angelica, quando è consentito dal Signore,

può  presentare   tale   luce  agli   spiriti   che   si   trovano   in  una   regione  inferiore.  Quella

società angelica è stata osservata anche da me in alto sopra di loro; e si è potuto vedere

lì anche l’apparenza fiammeggiante da cui la loro luce veniva.

   131.  Quanto   al   resto   erano   modesti   e   alquanto   semplici,   ma   corretti   nei   loro

ragionamenti. Dalla luce che era in loro poteva desumersi quali fossero le loro facoltà

intellettuali; poiché la comprensione è in base alla capacità di ricevere la luce dei cieli;

infatti la verità Divina procede dal Signore come un sole che splende lì e permette agli

angeli non solo di vedere ma anche di comprendere48.

     132. Sono stato informato del fatto che gli abitanti e gli spiriti di quella terra sono in

relazione nel grandissimo uomo con la regione della milza, cosa di cui ho avuto conferma

da un influsso localizzato nella milza quando essi parlavano.

     133.  Gli è  stato chiesto a proposito del sole che illumina la loro terra.  Essi hanno

risposto   che   il   sole   lì   appare   fiammeggiante;   e  quando   io  ho   rappresentato   loro   la

dimensione del sole della nostra terra, loro hanno affermato che il loro è più piccolo; il

loro sole ai nostri occhi è una stella, e mi è stato detto dagli angeli che la loro stella è tra

le più piccole. Essi hanno detto anche che il cielo stellato è lo stesso, visto dalla loro

terra, e che una stella più grande delle altre appare a loro ad ovest. Mi è stato detto dal

cielo che questa stella è il nostro sole.

48 La luce nei cieli è grande (Arcana Coelestia nn. 1117,, 1521, 1522, 1533, 1619 ­1632, 4257, 5400, 8644). Tuttala luce nei cieli viene dal Signore, come se lì vi fosse un sole (Arcana Coelestia nn. 1053, 1521, 3195, 3341,3636, 4415, 9548, 9684, 10809). La Divina verità che procede dal Signore appare nei cieli come una luce(Arcana   Coelestia   nn.  3195,   3222,   5400,   8644,   9399,   9548,   9684).   La   luce   illumina   sia   la   vista   sia   lacomprensione degli angeli e degli spiriti (Arcana Coelestia nn. 2776, 3138). La luce del cielo illumina anchela comprensione dell’uomo (Arcana Coelestia nn. 1524, 3138, 3167, 4408, 6608, 8707, 9128, 9399, 10569).

   134. La mia vista è stata aperta affinché io potessi vedere qualcosa di quella terra; e mi

sono apparsi molti  prati  e foreste  con alberi  a foglia e pecore da lana. Ho visto poi

alcuni abitanti della classe inferiore, vestiti in modo molto simile ai contadini in Europa.

È   stato   anche   visto   un   uomo   con   la   sua   donna.   Ella   sembrava   di   bell’aspetto   e

aggraziata nel portamento, e così pure l’uomo. Ma sono rimasto meravigliato dalla sua

andatura pomposa e dal passo altezzoso: la donna   al contrario camminava con passo

umile. Mi è stato detto dagli angeli che tale è l’usanza su quella terra, e che gli uomini

che si atteggiano così sono amati, poiché a dispetto di ciò sono buoni. Mi è stato anche

detto che non è  permesso loro di avere molte mogli,  essendo ciò  contrario alle loro

leggi. La donna che ho osservato indossava sul seno un ampio velo con il quale riusciva

a   ripararsi  e  ad   inserire   le  braccia  avvolgendo  il  velo   su  di   sé,   e   così   abbigliata   si

muoveva a piedi.  La parte inferiore del velo poteva essere distesa, e quando indossata

in questo modo sembra una sopraveste che copre il petto come è d’uso tra le donne

della  nostra   terra.  Lo   stesso   indumento   è  usato  anche  dall’uomo,   che  ho  osservato

mentre lo prendeva dalla donna per cingersi le spalle, allentando la parte inferiore che

scendeva fino ai piedi, come una toga, e così vestito si incamminava. Ciò che ho visto su

quella terra non l’ho visto con gli occhi del mio corpo, ma con gli occhi dello spirito; e lo

spirito può vedere le cose che sono su una terra quando ciò è permesso dal Signore.

     135. Poiché so che sarà messo in discussione se sia in qualche modo possibile per un

uomo vedere con gli occhi del suo spirito cose che si trovano su una terra così distante,

mi è stato concesso di spiegare come questa cosa avvenga. Le distanze nell’altra vita

non sono  come  le  distanze  sulla   terra.  Nell’altra  vita   le  distanze  sono   intimamente

legate allo stato interiore di ciascuno. Coloro che sono in uno stato simile, sono insieme

in una società ed in un luogo. Ogni cosa lì è presente in base all’affinità di stato ed ogni

cosa è distante in base alla diversità di stato. Quindi io ero vicino a quella terra quando

sono stato condotto dal Signore in uno stato simile a quello dei suoi spiriti ed abitanti,

essendo i quali presenti, ho potuto comunicare con loro.    Da ciò è evidente che le terre

nel mondo spirituale non sono distanti nello stesso modo come nel mondo naturale, ma

solo in apparenza secondo gli stati della vita degli spiriti e degli abitanti di lì. Lo stato

della vita è lo stato delle affezioni, come amore e fede. Riguardo allo spirito, essendo

questo in grado di vedere le cose che si trovano su una terra, o il che e lo stesso, un

uomo nel suo spirito, mi è stato concesso di spiegare come questo sia possibile. Né gli

spiriti, né gli angeli possono, con la loro vista, vedere tutto ciò che è nel mondo; per loro

la   luce del  mondo o del  sole   è  densa oscurità;  è   così  pure   l’uomo con  la  sua vista

corporea non può vedere tutto ciò che esiste nell’altra vita; per lui la luce del cielo è

come densa oscurità. Ma gli spiriti e gli angeli quando il Signore lo desidera, possono

vedere le cose che sono nel mondo attraverso gli occhi dell’uomo. Tuttavia il Signore

concede ciò a coloro ai quali è stato dato di comunicare con gli spiriti e con gli angeli, e

di essere insieme con loro. Attraverso i miei occhi è stato permesso loro di vedere le

cose che sono nel  mondo nonché  di  ascoltare gli  uomini  che conversavano con me.

Talvolta è accaduto che alcuni  attraverso me hanno visto i loro amici che avevano nella

vita mondana, al presente come prima, ed erano da ciò  sbalorditi.  Essi hanno anche

visto  il   loro marito o le  loro mogli e i   loro figli  e desideravano dire  loro che erano

presenti e che li vedevano e volevano raccontare della loro condizione nell’altra vita.

Ma mi è stato vietato di parlare con loro e di rivelare che i loro cari li vedevano, perché

mi avrebbero ritenuto pazzo o delirante. Infatti mi era noto che seppure essi credono

con le labbra, di fatto non credono col cuore che in quel luogo vi fossero gli spiriti, e che

era sopraggiunta la morte ed erano tra gli spiriti, e che questi potessero vedere e sentire

attraverso un uomo. Quando la mia vista interiore è  stata aperta,  e quelli che erano

nell’altra vita  hanno potuto vedere attraverso i miei occhi il mondo e le cose che erano

in esso, erano talmente stupiti che hanno chiamato questo il miracolo dei miracoli, e

sono   stati   presi   da   una   gioia   rinnovata   a   motivo   del   fatto   che   era   permessa   una

comunicazione tra terra e cielo e tra cielo e terra. Questa gioia è durata per mesi; poi

dopo è  diventata consuetudine.  Ora hanno smesso di essere meravigliati.  Sono stato

informato del fatto che gli spiriti, attraverso gli angeli che sono presso agli uomini non

vedono nulla di ciò che è nel mondo ma possono percepire i pensieri e le affezioni di

coloro che appartengono alla società alla quale sono legati. Da ciò è evidente che l’uomo

è stato creato così: pur vivendo nel mondo tra gli uomini, egli può allo stesso tempo

vivere tra gli angeli, e viceversa; quindi il cielo ed il mondo in un uomo possono essere

uniti e agire come uno; e che gli uomini possano sapere cosa è il cielo e gli angeli cosa è

il mondo; e quando gli uomini muoiono possono passare dal regno del Signore sulla

terra al regno del Signore nel cielo, non come un regno differente, bensì nello stesso nel

quale essi hanno vissuto nel corpo. Ma a causa del fatto che l’uomo è sprofondato nelle

cose mondane, egli ha chiuso il cielo in sé stesso.

     136.  Infine ho parlato con gli spiriti di quella terra, su varie cose della nostra terra,

soprattutto sulle scienze che sono qui e non altrove, come l’astronomia, la geometria, la

meccanica, la fisica, la chimica, la medicina, l’ottica, la filosofia; e anche le arti che non

sono conosciute altrove come le costruzioni navali, la fusione dei metalli, la scrittura su

carta e la stampa che consente di comunicare gli scritti ad altri sulla terra e di preservare

gli stessi per i posteri, per migliaia di anni; ho detto loro che così è stato fatto con la

Parola del Signore, e che perciò vi è una Rivelazione perenne sulla nostra terra.

   137. Infine mi è stato mostrato l’inferno di chi proviene da quella terra. Coloro che ho

visto   terrorizzerebbero   enormemente   ognuno   e   non   oso   descrivere   i   loro   volti

mostruosi.   Sono   state   anche   viste   incantatrici   che   praticavano   arti   spaventose.

Apparivano vestite di verde, e mi hanno colpito con orrore.

Una seconda terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti

     138. Sono stato in seguito condotto dal Signore verso una terra nell’universo che era

più lontana dalla nostra terra di quella precedente di cui si è appena  parlato. Che fosse

più lontana era chiaro dal fatto che sono occorsi due giorni affinché il mio spirito fosse

condotto lì. Questa terra era a sinistra mentre la prima era a destra. Poiché la lontananza

nel mondo spirituale non è in ragione della distanza tra i luoghi, ma dalla diversità di

stato, come è stato detto in precedenza; quindi dalla lentezza del mio movimento verso

quel luogo, che è durato per due giorni, potrei concludere che lo stato interiore di chi

abita  quel   luogo,   che   è   lo   stato  delle  affezioni   e  dei  pensieri,   è  proporzionalmente

differente dallo stato interiore degli spiriti della nostra terra. Essendo stato trasportato lì

attraverso   una   variazione   dello   stato   interiore,   sono   stato   in   grado   di   osservare   i

cambiamenti  consecutivi  prima che io arrivassi   lì.  Questo è  avvenuto mentre  io  ero

sveglio.

     139. Quando sono arrivato lì, la terra non si vedeva, ma solo gli spiriti che erano di

quella terra, perché, come si è detto sopra, gli spiriti di ogni terra appaiono sulla propria

terra,   per   la   ragione   che   sono   di   attitudine   simile   a   quella   degli   abitanti,   perché

provengono   da   loro,   e   così   possono   essere   utili   per   loro.   Quegli   spiriti   sono   stati

osservati a notevole altezza sopra la mia testa da dove essi mi osservavano mentre mi

avvicinavo. Deve essere noto che coloro che stanno in alto nell’altra vita possono vedere

coloro che stanno sotto di loro, e più in alto si trovano, maggior è l’ampiezza della loro

vista; ed essi possono non solo guardare ma anche comunicare con loro. Dal loro stato

di  elevazione essi  hanno osservato che non ero della  loro terra  ma di un’altra terra

lontana; perciò mi hanno indirizzato una serie di domande riguardanti varie cose alle

quali mi è stato permesso di replicare; fra le altre cose ho riferito loro da quale terra

venissi, e che genere di terra fosse. Poi ho parlato con loro delle altre terre del nostro

sistema solare,  nonché  degli  spiriti    del  pianeta  Mercurio   i  quali  vagano  attraverso

molte terre allo scopo di procurarsi la conoscenza di varie cose. All’udire questo hanno

dichiarato di avere già visto questi spiriti tra loro.

   140. Mi è stato detto dagli angeli della nostra terra che gli abitanti e gli spiriti di lì sono

in relazione nel  grandissimo uomo  con l’acutezza della visione, ed è per questa ragione

che essi appaiono in alto e che sono estremamente perspicaci. Poiché erano in questa

relazione e poiché essi vedevano chiaramente ciò  che era sotto di loro, parlando con

loro li ho paragonati alle aquile che volano in alto e possiedono una visione chiara e

ampia   intorno   a   loro.   Ma   gli   spiriti   si   sono   indignati,   supponendo   che   li   avessi

paragonati  alle  aquile  volendo con ciò   alludere  alla   loro  attitudine  al   saccheggio,  e

quindi che io li considerassi malvagi. Ma ho replicato che l’accostamento alle aquile non

voleva alludere al saccheggio bensì all’acutezza della vista.

     141.  Gli è stato chiesto quale fosse il Dio che adoravano, ed essi hanno risposto che

adoravano Dio visibile e invisibile, Dio visibile nella forma umana e Dio invisibile sotto

qualunque forma; ed è emerso dalle loro parole, ed anche dalle idee del loro pensiero

cui ho avuto accesso, che il Dio visibile era nostro Signore. A ciò è stato consentito di

replicare che anche sulla nostra terra è adorato come invisibile e come visibile; come

invisibile è chiamato Padre, e come visibile Signore, ma tutti e due sono uno, come egli

stesso ha insegnato dicendo che nessun uomo ha visto la forma del Padre, e che il Padre

e lui sono uno; e che colui che vede lui vede il Padre; di conseguenza vi sono due entità

Divine  in  un'unica persona.  Che queste   sono  le   stesse  parole  del  Signore   lo   si  può

scorgere in Giovanni (5:37; 10:30; 14:7; 9­11).

   142. Dopo un po’ ho visto altri spiriti della stessa terra, apparsi in un luogo al disotto

del precedente, e ho parlato anche con loro, ma essi erano idolatri poiché adoravano un

idolo   di   pietra,   simile   ad   un   uomo   ma   non   di   bell’aspetto.   Deve   essere   noto   che

entrando nell’altra vita dapprincipio conservano il culto che osservavano nel mondo e

sono gradualmente ritirati da esso. La ragione è  che il culto resta radicato nella vita

interiore dell’uomo, dalla quale non può essere rimosso se non per gradi. Alla vista di

ciò mi è stato permesso di dire loro che non si deve adorare ciò che è morto, ma ciò che

è vivente; hanno replicato che sono consapevoli del fatto che Dio è vivente mentre una

pietra non può esserlo, ma che essi pensano al Dio vivente quando guardano ad una

statua in pietra in forma umana, e che altrimenti le idee del loro pensiero non possono

essere stabilite sul Dio invisibile. Mi è stato permesso poi di dire loro che le idee del

pensiero possono essere stabilite sul Dio invisibile quando si è nel Signore, che è il Dio

visibile nel pensiero in forma umana; e così pure l’uomo può essere congiunto al Dio

invisibile nel pensiero e nei sentimenti,  e quindi nella fede e nell’amore, quando sia

congiunto al Signore, e non altrimenti.

   143. Agli spiriti visibili in alto è stato chiesto se nella loro terra vivono sotto il dominio

di principi e re; a ciò hanno risposto che non sanno cosa sia tale dominio, e che vivono

in autonomia, distinti in nazioni, famiglie e case. È stato chiesto se si sentono sicuri, e

hanno risposto affermativamente, dato che presso di loro una famiglia non invidia né

desidera   impossessarsi   di   qualcosa   che   appartenga   ad   un’altra   famiglia.   Si   sono

mostrati indignati dal genere di domande che gli venivano formulate, da cui arguivano

che invece presso il nostro mondo ci fossero ostilità o che vi fosse bisogno di protezione

dai ladri. Che altro è necessario, hanno affermato, se non cibo e vestiario in modo da

poter abitare felici e sereni in sé stessi?

     144.  Interrogati ancora sulla loro terra, hanno affermato che vi sono prati, giardini

fioriti, boschi pieni di alberi da frutto, e anche laghi abitati da pesci, e che vi sono uccelli

blu con le ali dorate e animali di taglie diverse. Tra i più piccoli hanno accennato ad una

specie con la gobba, come i cammelli sulla nostra terra. Essi però non mangiano la carne

di questi animali, ma solo pesci, frutti degli alberi ed i legumi della terra. Hanno detto

poi che non abitano in case costruite,  ma in boschetti  ove realizzano dei  ricoveri   in

mezzo al fogliame, per ripararsi dalla pioggia e dal calore del sole.

     145.  È stato chiesto del loro sole, che appare come una stella dalla nostra terra, ed

hanno replicato che appare fiammeggiante, delle dimensioni di una testa d’uomo. Mi è

stato detto dagli angeli che il loro sole è  tra le stelle più  piccole, non molto distante

dall’equatore celeste.

   146. Gli spiriti sono stati visti in un aspetto simile a quello che avevano quando erano

uomini sulla loro terra.  Non avevano un volto diverso da quello degli  uomini della

nostra terra, tranne che per gli occhi ed il naso che erano più piccoli. A quella che a me

sembrava una deformità, hanno replicato che gli occhi ed il naso di piccole dimensioni

sono tra loro segni distintivi di bellezza. È stata vista una donna vestita con un abito

decorato con rose di vari colori. Ho chiesto in quali materiali realizzassero i loro capi

d’abbigliamento su quella terra. Hanno risposto che dalle piante riuniscono le fibre in

fili intrecciati e li depongono fianco a fianco in strati doppi e tripli e li bagnano con un

liquido glutinoso, in modo da conferire consistenza al tessuto che poi viene colorato con

estratti di erbe. Mi è stato anche mostrato come essi preparano il filato: si siedono su un

sedile reclinando il  dorso all’indietro ed intrecciano il  filo con la punta delle  dita,  e

quando è interamente intrecciato lo ritraggono a sé ed ultimano il lavoro con le mani.

     147.  Essi hanno detto che gli uomini su quella terra hanno una sola moglie e che

hanno dai dieci ai quindici bambini. Hanno aggiunto che anche lì vi sono prostitute, e

dopo la vita mondana, quando diventano spiriti, sono maghe votate all’inferno.

Una terza terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti

     148.  Alcuni spiriti sono apparsi ad una distanza dalla quale non erano disposti ad

avvicinarsi, a causa della presenza intorno a me di spiriti della nostra terra, con i quali i

primi non potevano stare insieme. Da ciò mi accorsi che erano di un’altra terra, poi mi è

stato detto che venivano da una certa terra nell’universo, ma dove questa fosse non mi è

stato detto. Questi spiriti non erano disposti a pensare in merito al loro corpo, vale a

dire di qualunque cosa di corporeo e materiale, diversamente dagli spiriti della nostra

terra.   Questa   è   la   ragione   per   la   quale   erano   riluttanti   ad   avvicinarsi.   Ma   dopo

l’allontanamento di alcuni spiriti della nostra terra, essi si avvicinarono e parlarono con

me. A causa del contrasto tra le sfere è stata avvertita una  sorta di ansietà, dato che le

sfere spirituali circondano tutti gli spiriti e le loro società; è poiché esse fluiscono dalle

affezioni e dai pensieri, quando vi sono affezioni opposte si genera un conflitto e di qui

l’ansietà. Gli spiriti della nostra terra hanno detto che non osavano avvicinarsi a loro,

poiché quando si stavano avvicinando sono stati presi dall’ansia ed è apparso loro come

se fossero legati alle mani ed ai piedi con serpenti, e non potevano essere liberati finché

non si fossero ritirati.  Questa apparenza ha origine dalla legge delle corrispondenze;

poiché  gli spiriti  della nostra terra nel  grandissimo uomo  sono in relazione nel con la

percezione esteriore,  cioè  con quanto attiene al corporeo e al sensuale, ed il sensuale

stesso nell’altra vita è rappresentato con i serpenti49

   149. Poiché la natura di quegli spiriti è tale, essi apparivano davanti agli occhi di altri

spiriti, non come gli altri in una forma umana manifesta, ma come nubi e per lo più

come   nubi   scure   mescolate   con   qualcosa   di   brillante   dall’aspetto   umano.   Hanno

affermato che essi sono di colore bianco all’interno, e che quando divengono angeli, il

colore scuro è   trasformato in un bel  blu,  cosa che è  stata mostrata anche a me.  Ho

chiesto   loro  se  avessero  un’idea  del   loro  corpo,  quando vivevano  come uomini  nel

mondo. Hanno risposto che sulla loro terra non tengono in alcuna considerazione il

corpo, ma solo lo spirito che è nel corpo, poiché essi sanno che quest’ultimo è destinato

49 L’aspetto esteriore e carnale dell’uomo è rappresentato nel mondo spirituale dai serpenti, poiché esso èannoverato tra le cose più basse, e paragonato all’aspetto interiore dell’uomo, giace a terra, e come tale,procede strisciando;  e quindi essi  erano denominati serpenti,  a motivo del loro lato sensuale (ArcanaCoelestia nn. 195­197, 6398, 6949).

a vivere per l’eternità, mentre il corpo perisce. Hanno detto anche che sulla loro terra

molti credono che lo spirito nel corpo esista da sempre ed è immesso nel corpo all’atto

del   concepimento.   Ma   hanno   aggiunto   che   adesso   sanno   che   non   è   così   e   si

rammaricano di aver avuto tale falsa convinzione.

   150. Quando ho chiesto se volessero vedere qualcosa della nostra terra, e ho precisato

che ciò  era possibile attraverso i miei occhi (vedi sopra n. 135) hanno risposto in un

primo   momento   che   non   potevano,   poi   che   non   lo   desideravano;   dato   che   essi

vedrebbero solo cose mondane e materiali,  da cui loro ritraggono i loro pensieri, per

quanto possibile. Ma non erano ancora stati presentati alla loro vista i magnifici palazzi,

come quelli  di   re  e  principi  sulla  nostra   terra,  dato  che queste  cose  possono essere

rappresentate innanzi agli spiriti, e quando rappresentate, appaiono come se fossero lì.

Tuttavia   gli   spiriti   di   quella   terra,   non   danno   alcuna   importanza   a   tali   cose,

considerandole   mere   immagini   di   marmo;   poi   hanno   affermato   di   averne   di   più

magnifiche, che sono i loro santuari, non di pietra ma di legno. Quando è stato detto

loro che anche questi sono terreni, essi hanno replicato che così non è, che tali edifici

sono celesti, poiché quando essi guardano a questi santuari, conservano di ciò un’idea

non terrena ma celeste, credendo che vedranno simili cose nei cieli, dopo la morte.

     151.  Poi hanno rappresentato i loro santuari davanti agli spiriti della nostra terra, i

quali hanno detto di non aver visto nulla di così grandioso. Anch’io li ho visti, dunque

posso descriverli. Essi sono costruzioni di alberi non abbattuti ma in crescita naturale.

Hanno detto  che sulla   loro  terra  vi  son alberi  di  crescita  e  altezza mirabili.  Fin dal

principio essi li dispongono in modo che possano servire per i portici, i camminamenti,

e li potano quando i rami sono ancora teneri, e li adattano e li preparano in modo che

nel loro sviluppo possano intrecciarsi ed unirsi per costituire la base ed il pavimento del

santuario, e salire sui lati per fungere da pareti e piegarsi sopra ad arco a formare il

tetto. Con questi mezzi essi costruiscono il santuario con eccellente arte, elevandolo in

alto sopra la terra,  predisponendo una scalinata per accedervi, fatta di rami d’albero

consecutivi e saldamente legati. Inoltri essi adornano il santuario dentro e fuori in vari

modi, piegando le fronde in varie forme. In questo modo realizzano interi boschetti. Ma

come questi santuari siano al loro interno, non mi è stato permesso di vedere. Mi è stato

solo detto che la luce del sole entra dalle aperture tra i rami ed è  diffusa attraverso

cristalli,   dai   quali   la   luce   raggiunge   le   pareti   variegata   nei   colori   dell’arcobaleno,

specialmente   i   colori   blu   e   arancio   che   loro   amano   più   degli   altri.   Tale   è   la   loro

architettura, che essi preferiscono ai più splendidi edifici della nostra terra.

   152. Hanno detto inoltre che gli abitanti non vivono in luoghi elevati, ma in case basse,

a motivo del fatto che i luoghi elevati sono per il Signore, che è nei cieli, ed i luoghi

sottostanti per gli uomini, che sono sulla terra. Le loro abitazioni mi sono state mostrate.

Esse   sono   oblunghe,   ed   hanno   lungo   le   pareti   un   giaciglio   ininterrotto   dove   si

distendono uno dopo l’altro. Sul lato opposto alla porta vi è una cavità semicircolare

con un tavolo, dietro questo un camino, con il  quale si   illumina l’intera stanza. Nel

camino vi è un fuoco ardente che sprigiona tanta luce come il fuoco dalla legna. Hanno

detto che quei pezzi di legna appaiono di sera come un fuoco di carboni ardenti.

   153. Hanno affermato che non vivono in società ma ogni casa fa vita a sé; e che sono in

società solo quando si incontrano per il culto, e quelli che insegnano camminano a piedi

fin sotto il santuario, mentre il resto va verso i portici laterali; in quelle riunioni essi

provano una felicità interiore alla vista del santuario e per il culto stesso.

     154. Riguardo al culto Divino essi dicono di riconoscere Dio nella forma umana, cioè

nostro Signore; poiché coloro che riconoscono il Dio dell’Universo nella forma umana

sono accettati da nostro Signore e guidati da lui. Gli altri non possono essere condotti

perché il loro pensiero sul Divino non è associato ad una forma. Hanno aggiunto che gli

abitanti della loro terra sono istruiti sulle cose del cielo da una relazione diretta con gli

angeli e gli spiriti, con la quale essi possono essere condotti dal Signore più facilmente

di altri, in virtù del fatto che respingono ciò che è corporeo dal loro pensiero e dalle loro

affezioni. Ho chiesto loro che ne è di quelli tra loro che sono nel male. Hanno replicato

che sulla loro terra non è permesso essere malvagi, ma che se qualcuno pensa o compie

azioni malvagie è  rimproverato da un certo spirito che minaccia di morte coloro che

persistono   in   tali   condotte;   ed   in   caso   di   recidiva   sopraggiunge   la   morte   per

svenimento;   e   che   in   tal   modo   gli   uomini   di   quella   terra   sono   preservati   dalla

contaminazione del male. Uno di tali spiriti è stato inviato a me  e mi ha parlato come fa

con il suo popolo. Inoltre mi ha procurato dolore nella regione dell’addome, dicendo

che egli faceva così a coloro che pensano e compiono il male e li minaccia di morte se

perseverano. Ha poi aggiunto che coloro che profanano le cose sacre sono severamente

puniti; e che prima che lo spirito castigatore arrivi, appaiono a loro le fauci aperte di un

leone, di colore livido che sembra voler ingoiare la loro testa e strapparla dal corpo, per

cui sono colti da orrore. Essi chiamano diavolo lo spirito castigatore.

     155. Siccome desideravano sapere circa la rivelazione sulla nostra terra, ho detto che

essa si è compiuta con la scrittura e con la predicazione della Parola, anziché attraverso

una   relazione  diretta   con  gli   spiriti   e  gli   angeli;   e   che   ciò   che   è   scritto  può   essere

pubblicato, stampato, letto e compreso da intere comunità, e quindi la vita può essere

emendata.   Essi   si   meravigliano   enormemente   che   una   tale   arte   sconosciuta   altrove

potesse esistere qui. Ma comprendevano che su questa terra dove le cose corporee e

mondane sono così  desiderate,   le cose Divine del cielo non possono fluire ed essere

ricevute   in  qualunque  altra  modalità;   e   sarebbe  pericoloso  per   loro  parlare   con  gli

angeli.

   156. Gli spiriti di quella terra appaiono sopra la testa verso destra. Tutti gli spiriti sono

distinti secondo la loro relazione rispetto al corpo umano; e ciò per il fatto che il cielo

intero  è  equivalente   in tutte   le sue parti  ad un uomo50.  Gli  spiriti  di  quella  terra  si

collocano in quella regione e a quella distanza in virtù del fatto che sono in relazione

non con l’aspetto esteriore dell’uomo ma con quello interiore. La   loro influenza è nel

ginocchio sinistro, al di sopra ed un po’ sotto, con una certa vibrazione molto sensibile,

il che è un segno che essi sono in relazione con la congiunzione delle cose naturali e

celesti.

50 Si veda la nota n. 6.

Una quarta terra nel cielo stellato, i suoi spiriti e abitanti

   157. Sono stato condotto verso un'altra terra nell’universo oltre il sistema solare, il che

è stato effettuato con un cambiamento dello stato della mia mente, e quindi in spirito.

Poiché, come è già stato detto in precedenza, lo spirito è condotto da un luogo all’altro

in nessun altro modo che non  sia il cambiamento dello stato interiore, il quale quando

muta appare  come se ci  si  muova da  luogo a  luogo,  o  come  in  un viaggio.  Questi

cambiamenti sono continuati per circa dieci ore prima che io giungessi dallo stato della

mia vita allo stato della loro vita, cioè prima che io fossi portato lì in spirito. Sono stato

trasportato verso est, a sinistra, e mi sembrava di essere molto al di sopra del piano

dell’orizzonte mi è stato concesso di vedere chiaramente l’avanzamento dal luogo in cui

ero stato prima, finché quello dal quale ero partito non era più visibile. Nel frattempo

ho parlato di vari argomenti con gli spiriti che sono venuti con me. Un certo spirito tra

questi, quando viveva nel mondo era stato un primate ed un predicatore ed anche uno

scrittore molto commovente. Dall’idea che mi ero fatto sul suo conto, gli spiriti che mi

accompagnavano hanno dedotto che doveva trattarsi di un cristiano. Poiché nel mondo

un’idea è generalmente condivisa ed un giudizio è formulato dalla predicazione e dagli

scritti della persona piuttosto che dalla sua vita, salvo che questa non risulti evidente; e

se appare qualcosa di incoerente nella sua vita, ciò viene giustificato, dato che l’idea, o il

pensiero e la percezione relativa a qualcuno, attrae ogni cosa dalla sua parte.

     158.  Dopo aver osservato nel mio spirito che ero nel cielo stellato molto al di là del

nostro sistema solare,  cosa che ho potuto verificare dai cambiamenti di stato e dalla

progressione   continua  che   è  durata   circa  dieci  ore,   ho   sentito   a   lungo  degli   spiriti

parlare nei pressi di una terra, la quale poi è apparsa alla mia vista. Quando mi sono

avvicinato a loro, dopo alcune discussioni, mi hanno riferito che talvolta visitatori che

vengono da fuori parlano con loro di Dio e confondono le idee del loro pensiero. Essi mi

hanno mostrato la strada da cui provengono, da cui ho percepito che erano spiriti della

nostra terra. Allora ho domandato in che modo i loro pensieri fossero confusi, hanno

risposto che quegli spiriti sostenevano che bisogna credere nel Divino in quanto distinto

in tre persone, che essi chiamano unico Dio. E quando si esaminano i loro pensieri, da

questi scaturisce una trinità non continua, ma discreta, per alcuni come tre persone che

parlano insieme l’un l’altro, per altri come due persone sedute insieme ed una terza che

presta   loro   attenzione;   e   sebbene   essi   chiamino   ognuna   di   esse   Dio   ed   hanno   un

differente concetto di ciascuna, seguitano ciò nonostante a nominare esse stesse unico

Dio. Essi lamentavano particolarmente il fatto che questi li confondessero pensando a

tre ed affermando uno, quando invece ciascuno dovrebbe pensare nello stesso modo in

cui parla, e esprimersi conformemente a ciò che pensa. Lo spirito che nel mondo era un

primate e un predicatore,  ed era lì con me è  stato poi esaminato circa la sua idea in

merito al Dio unico ed alle tre persone. Egli ha sostenuto l’esistenza di tre persone in

una, in continuità, ma ha prospettato questa trinità come invisibile in quanto Divina, e

da ciò si è percepito che pensava solo al Padre e non al Signore, e che tale concetto di

Dio invisibile altro non è se non la natura alle sua origini; da cui è risultato che il suo

concetto di Divino coincideva con la natura stessa nel suo profondo, da cui egli poteva

essere facilmente condotto a riconoscere la natura come Dio. Deve essere noto che che

nell’altra vita l’idea che ciascuno si è fatto su ogni argomento è resa manifesta; ed in

questo modo ciascuno è  esaminato nei suoi pensieri  e nella percezione che ha delle

materie concernenti la fede; e che l’idea di ciascuno riguardo a Dio è a capo di tutte; se

tale idea è autentica, la congiunzione è effettuata con il Divino, e quindi con il cielo. Poi

ho chiesto a questi  spiriti  quale concetto avessero di  Dio,  e hanno risposto che non

concepiscono Dio come invisibile, ma come visibile nella forma umana; e che essi sanno

questo non solo per averlo percepito interiormente, ma anche perché è apparso a loro

come uomo; aggiungendo che se,  secondo il  pensiero di  alcuni  visitatori,  dovessero

considerare  Dio   invisibile,  quindi   senza   forma e   senza  qualità,   essi  non potrebbero

avere  alcun concetto  Dio,  poiché   ciò   che  non è  visibile  non può  essere  collocato   in

alcuna categoria del pensiero. Dopo aver udito ciò, mi è stato concesso di riferire loro

che essi fanno bene a pensare Dio nella forma umana e che in molti dalla nostra terra

ragionano   nello   stesso   modo,   soprattutto   quando   pensano   al   Signore,   e   gli   antichi

pensavano allo stesso nodo. Allora ho detto loro di Abramo, Lot, Gideon e Manoach e

sua moglie, e cosa si racconta di loro nella Parola, cioè che hanno visto Dio nella forma

umana e  lo  hanno riconosciuto come il  Creatore dell’universo,  e  lo hanno chiamato

Jehovah, anche in virtù della percezione interiore; ma al giorno d’oggi tale percezione

interiore si è estinta nel mondo cristiano e rimane solo presso i puri che sono nella fede. 

   159. Prima di questa conversazione, quegli spiriti credevano che la nostra società fosse

di quelle che volevano confondere le loro idee circa la trinità concernente Dio. Quando

dunque udirono queste cose,  se ne rallegrarono, e affermarono che alcuni sono stati

inviati anche a loro da Dio, che chiamano il Signore, i quali li hanno istruiti riguardo al

Divino, e che essi non erano disposti ad ammettere i visitatori che intendono disturbarli,

specialmente quelli che insinuano l’idea di tre persone nel Divino, perché sanno che Dio

è uno e di conseguenza il Divino è unico e non una collettività di tre, a meno che non si

vuole pensare a Dio come un angelo in cui è l'intimo della vita, che è invisibile, da cui

egli ha la conoscenza e la sapienza; e nella sua veste esteriore  è  visibile nella forma

umana, e con essa vede e agisce, e da essa procede la vita, che è la sfera della fede e

dell’amore che da lui emana, dato che da ogni spirito e angelo scaturisce una sfera della

vita attraverso cui questi è conoscibile ad una certa distanza. Riguardo al Signore, la

vita  che  da   lui  procede   è   il  Divino  stesso   che   riempie  e  costituisce   il   cielo,  poiché

procede dall’essenza stessa della  vita dell’amore e  della fede.  Essi  affermano che in

questo e in nessun altro modo può essere compreso il trino e l’uno insieme. Dopo aver

udito  questo  mi   è  stato permesso di  dire  che un tale  concetto  del   trino e  dell’uno

insieme è conforme all’idea angelica del Signore; e che essa viene dall’insegnamento del

Signore stesso circa la sua natura; poiché egli insegna che il Padre e lui sono uno; che il

Padre è in lui, e lui nel Padre; che chi vede lui, vede il Padre; che chi crede in lui, crede

nel Padre e ne fa la conoscenza; che il Consolatore, che da questi è chiamato Spirito di

Verità o Spirito Santo, procede dal Divino, e parla non da sé stesso ma per mezzo di lui.

Inoltre che l’idea del trino e dell’uno insieme è  conforme all’essenza ed all’esistenza

della vita del Signore, quando era nel mondo.      L’essenza della sua vita era il Divino

stesso, poiché è stato concepito da Jehovah, e l’essenza della vita di chiunque proviene

da   quanto   egli   ha   concepito;   l’esistenza   della   vita   dall’essenza   è   la   forma   umana.

L’essenza  della  vita  che  ogni  uomo riceve   in  dono  dal  Padre   è  denominata  anima;

mentre l’esistenza della vita è denominata corpo. L’anima ed il corpo costituiscono un

uomo.  La somiglianza  tra   loro   è   come quella   tra  ciò   che  è  nello  sforzo e  ciò   che è

nell’atto; dato che l’atto è lo sforzo nel suo compimento, e così i due sono uno. Lo sforzo

in un uomo è  chiamato volontà,  e   lo sforzo di agire si  chiama azione.  Il  corpo è   lo

strumento con il  quale  la  volontà,  che è   l’attore principale,  agisce;  e   lo  strumento e

l’attore principale nell’azione sono uno; quindi l’anima ed il corpo sono uno. Gli angeli

nel cielo hanno una tale idea circa l’anima ed il corpo; e quindi sanno che il Signore ha

fatto umano il Divino dal Divino che è in sé stesso, da cui egli possiede la sua anima dal

Padre. La fede ricevuta ovunque nel mondo cristiano non è discordante da ciò, infatti

insegna: “  anche se Cristo è Dio e uomo, egli non è due , ma un solo Cristo; egli è una sola

persona;  perché  come il  corpo e   l’anima sono un solo uomo,  così  pure Dio e   l’uomo sono il

Cristo.”51 Poiché c’era una tale unione nel Signore, egli, a differenza di ogni altro uomo,

è   risorto   non   solo   nell’anima,   ma   anche   nel   corpo,   che   ha   glorificato   nel   mondo;

riguardo a ciò ha anche istruito i suoi discepoli, dicendo:

  

           Tastatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne né ossa, come vedete che invece io ho

(Luca 24:39)52

     Queste   cose   erano   ben   comprese   da   quegli   spiriti,   dato   che   ricadono   nella

comprensione degli spiriti angelici. Hanno aggiunto che il Signore solo ha il potere nei

cieli, e i cieli sono suoi. A ciò mi è stato permesso di replicare che anche la chiesa sulla

nostra terra conosce queste cose, per bocca del Signore stesso, prima che ascendesse al

cielo; infatti egli ha detto:

      

Tutto il potere è dato a me nel cielo e nella terra (Matteo 28:18)

51 Dal credo di Atanasio.52 L’uomo risorge nel suo spirito immediatamente dopo la morte, e conserva la forma umana, ed in ognisuo particolare egli è un uomo (Arcana Coelestia nn.  4527, 5006, 5078, 8939, 8991, 10594, 10597, 10758).L’uomo risorge solo nel suo spirito e non nel corpo (Arcana Coelestia nn.  10593, 10594). Il Signore solorisorse anche nel corpo (Arcana Coelestia nn. 1729, 2083, 5078, 10825).

     160. Successivamente ho parlato con quegli spiriti circa la loro terra; perché tutti gli

spiriti sanno della loro terra quando la memoria corporea o esteriore è  dischiusa dal

Signore, dal momento che essi la portano in sé dal mondo; ma non può essere dischiusa

se non per volontà del Signore. Gli spiriti hanno affermato a proposito della loro terra

che quando sono congedati da essa, essi appaiono agli abitanti e comunicano con loro

come uomini, e ciò è possibile perché sono lasciati nella disponibilità della loro memoria

corporea o esteriore e nei loro pensieri così come quando vivevano nel mondo; e che gli

abitanti  quindi  hanno la  loro visione interiore,  ovvero la visione del  proprio spirito

dischiusa, per cui possono vederli. Hanno aggiunto che gli abitanti non sanno altro che

loro sono uomini della loro terra, e non appena percepiscono che essi sono spiriti, sono

immediatamente   sottratti   dalla   vista   degli   abitanti.   Ho   detto   loro   che   una   simile

circostanza è occorsa anche sulla nostra terra in tempi remoti, nel caso di Abramo, Sara,

Lot,  gli  abitanti  di  Sodoma, Manoach e  sua moglie,  Giosuè,  Maria,  Elisabetta,  e  dei

profeti in generale; e che il Signore è apparso in modo analogo, e quelli che ignoravano

la sua natura Divina prima che egli rivelasse sé stesso. Tuttavia nel tempo presente ciò

avviene eccezionalmente, per evitare che attraverso queste cose l’uomo sia obbligato a

credere; poiché una fede forzata come quella che si realizza con i miracoli, non è una

fede stabile e potrebbe risultare deleteria  per  coloro ai  quali   la  fede si  può   radicare

attraverso la Parola, senza alcuna costrizione.

   161. Lo spirito che nel mondo era un primate e un predicatore, non credeva affatto che

vi potessero essere altre terre oltre la nostra, poiché pensava nel mondo che il Signore è

nato solo su questa terra, e che nessuno può avere la salvezza senza il Signore. È stato

dunque ridotto in uno stato come gli spiriti sono ridotti quando appaiono sulla loro

terra come gli uomini (di cui si è parlato in precedenza) e quindi è stato inviato a quella

terra,  non solo  perché  potesse  vederla,  ma anche perché  potesse  parlare  con  i   suoi

abitanti. Quando ciò è stato fatto, anche a me è stato concesso di comunicare e di vedere

gli abitanti ed alcune cose della loro terra (v. sopra, n. 135). Lì sono apparsi quattro tipi

di  uomini,   l’uno dopo l’altro in successione.   I  primi erano vestiti;   i  successivi  erano

nudi, poi sono apparsi altri uomini nudi con il corpo infiammato; ed infine sono apparsi

uomini neri.

   162. Quando lo spirito che era stato un primate ed un predicatore, era con un uomo di

quella terra vestito, lì  è  apparsa una donna di bell’aspetto,  vestita in un abito molto

semplice con una tunica che dalle braccia pendeva dietro di lei con grazia. Ella aveva un

bel  copricapo a forma di corona di fiori.  Quello spirito era molto felice alla vista di

quella vergine, ha conversato con lei e le ha preso la mano. Ma non appena ella ha

percepito che era uno spirito, e non di quella terra, si è allontanata da lui. Sono apparse

poi alla sua destra molte altre donne che conducevano pecore e agnelli ad abbeverarsi

in un canale d’irrigazione, alimentato da un lago. Esse erano vestite nello stesso modo e

portavano nelle loro mani il  bastone da pastore.  Hanno detto che il gregge va nella

direzione in cui loro puntano il bastone. Il gregge era molto esteso e con la coda lanosa,

ampia e lunga. Il volti delle donne visti da vicino erano rotondi e belli. Sono stati visti

anche degli uomini ed i loro volti erano di color carne, come sulla nostra terra, ma con

la differenza che la parte più bassa del volto era scura ed il naso più vicino al colore

della neve che al color carne. Poi lo spirito che era stato un predicatore nel mondo, è

stato condotto sugli altri, ma a malincuore, perché il suo pensiero era ancora focalizzato

su quella donna alla vista della quale aveva provato grande delizia, cosa che si è resa

visibile da una sorta di ombra di lei nel luogo in cui egli le aveva parlato. Poi sono stati

visti quelli che erano nudi, camminare insieme a due a due, essendo marito e moglie,

cinti da una veste sui fianchi e con un copricapo. Quello spirito, quando è stato condotto

presso di loro nello stato in cui era nel mondo desiderava predicare ed ha affermato che

avrebbe predicato loro circa il Signore crocifisso. Ma questi si sono mostrati riluttanti ad

ascoltare una cosa del genere, perché non sapevano cosa volesse dire, ma sapevano che

il Signore esiste. Ha quindi dichiarato di voler predicare il Signore vivente. Ma essi si

sono nuovamente rifiutati di ascoltare poiché hanno percepito qualcosa nel suo discorso

non conforme al cielo, perché egli era rivolto verso sé stesso, la sua fama, il suo onore;

perché si può comprendere dal tono della voce di ciascuno se quello che dice viene dal

cuore oppure no, e poiché tale era il caso, questi non poteva insegnare loro. Poi vi è

stato silenzio, dato che questi nel mondo aveva utilizzato il suo potere per muovere i

fedeli verso la santità, ma questo potere è stato acquisito con artifici e quindi viene da sé

stesso e dal mondo, non dal cielo.

   163. Hanno detto inoltre di percepire che quelli della loro nazione che sono nudi, sono

in una relazione coniugale; ed è stato mostrato che essi percepiscono questo da un’idea

spirituale  di  matrimonio,  che mi è  stata comunicata,  nel  senso che una somiglianza

interiore è formata dalla congiunzione del bene e della verità, quindi dell’amore e della

fede, e tale congiunzione fluendo nel corpo rende possibile l’amore coniugale. Come

tutte le cose della mente si presentano secondo un ordine naturale nel corpo, allo stesso

modo l’amore coniugale quando i due nel loro intimo si amano reciprocamente, e da

quell’amore  desiderano  anche volere  e  pensare  l’uno come l’altro,  e  quindi  di  stare

insieme e di essere congiunti così come vi è una comunione interiore tra le loro menti.

Così l’amore spirituale, che risiede nelle menti, diventa amore naturale nel corpo, e si

esprime nella capacità  di discernimento dell’amore coniugale. L’amore spirituale che

risiede nelle menti è l'amore del bene e della verità, e della loro unione; perché tutte le

cose della mente,  o del pensiero e della volontà sono in relazione con la verità  ed il

bene.  Hanno detto  anche che una relazione  tra  un uomo e più  mogli  non è  affatto

coniugale, dato che il matrimonio del bene e della verità, che è un’unione delle menti,

può essere dato solo tra due. 

     164. Lo spirito di cui si è detto sopra, poi è venuto a coloro che erano nudi, ma con i

corpi infiammati, e infine a quelli che erano scuri, di cui alcuni erano nudi, e qualcuno

vestito, ma queste genti diverse abitavano in posti diversi sulla stessa terra, dato che

uno spirito può essere condotto in un momento in più posti della stessa terra distanti tra

loro,   dal   momento   che   non   deve   percorrere   spazi,   come   un   uomo,   ma   si   muove

attraverso cambiamenti di stato (si veda sopra, n. 125, 127).53 

     165.  Infine ho parlato con gli spiriti di quella terra circa l’idea degli abitanti della

nostra terra in merito alla risurrezione,  rispetto alla quale essi non sono in grado di

comprendere come un uomo possa seguitare a vivere nell'altra vita, immediatamente

dopo la morte, ed apparire come uomo, con il volto, il corpo, le braccia, i piedi e tutti i

sensi sia esteriori, sia interiori; ed ancor meno concepiscono che questi indossino abiti e

vivano   in   palazzi   ed   abitazioni.   La   ragione   è   che   la   maggior   parte   di   loro   pensa

53 V. nota n. 45.

attraverso le cose sensuali che appartengono al corpo, dunque non crede nell'esistenza

di ciò che non può essere visto, né toccato. Pochi tra loro si possono ritrarre da ciò che è

esteriore e sensuale per scorgere ciò che è interiore, ed essere così elevati nella luce del

cielo nella quale tali cose interiori sono percepite; dunque riguardo alla loro anima o

spirito non la considerano un uomo ma come un soffio d'aria, o un respiro, senza forma,

nella quale tuttavia si conserva qualcosa di vitale. Questa è la ragione per la quale essi

affermano che non risorgeranno fino alla fine del mondo, che essi chiamano il giudizio

finale,  in merito al quale credono che il  corpo sebbene ridotto in polvere e disperso

nell'aria, sarà riportato in vita e congiunto alla loro anima. Ho aggiunto che ciò si è reso

possibile   a   causa   del   fatto   che   coloro   che   pensano   attraverso   ciò   che   è   esteriore   e

sensuale, come è stato detto, non possono concepire un'idea della propria anima, vitale

come un uomo in forma umana, se non riacquistando il corpo che aveva nel mondo.

Quindi, salvo che si sostenga che il corpo risorga nuovamente, essi negherebbero nel

proprio   intimo   la   dottrina   della   risurrezione   e   della   vita   eterna,   come   qualcosa   di

incomprensibile. Ma nonostante tale idea circa la risurrezione, cioè che essi credono in

una vita dopo la morte, quando giacciono malati a letto, non ragionano come prima in

modo materiale e corporeo, cioè in termini sensuali, e quindi credono che seguiteranno

a vivere senza soluzione di continuità dopo la morte. Parlano anche del cielo e della

loro speranza di  vivere  lì   immediatamente dopo la morte,  accantonando così   il   loro

convincimento sul giudizio finale. Ho detto a questi spiriti inoltre che a volte mi sono

meravigliato del fatto che coloro che sono nella fede, parlano della vita dopo la morte e

dei   loro  amici   che  stanno  morendo  o  che  sono  morti,   tralasciando  la   loro   idea  del

giudizio finale, e sostenendo che essi vivranno come uomini immediatamente dopo la

morte.  Ma questa   idea,  non appena  il  pensiero  sul  giudizio   finale  prende  piede,   si

trasforma in un’idea materiale, circa il loro corpo terreno che loro credono dovrà essere

ricongiunto all’anima. Poiché loro ignorano che ogni uomo è uno spirito nel suo intimo,

e che è lo spirito che vive nel corpo ed in ogni sua parte, e non il  corpo da sé stesso, ed

che attraverso lo spirito di ciascuno il corpo assume la sua forma umana, e dunque è lo

spirito che agisce nell’uomo, in una forma analoga ma invisibile agli occhi del corpo, e

visibile agli occhi dello spirito. Perciò quando la vista dello spirito è dischiusa, il che ha

luogo   attraverso   la   rimozione   della   vista   corporea,   gli   angeli   appaiono   nelle   loro

sembianze   umane.   Così   gli   angeli   apparivano   agli   avi,   come   riferito   nella   Parola.

Talvolta  ho parlato con gli spiriti di uomini che conoscevo quando vivevano sulla terra,

e ho chiesto loro se desiderassero essere rivestiti nuovamente del corpo terreno, come

avevano creduto in passato.  A sentire  ciò,  alla  sola  idea di  ricongiungimento con il

corpo, essi si sono dileguati, avendo provato stupore per il fatto che nel mondo essi

avessero ragionato in modo così sconsiderato e senza alcun discernimento.

     166.  Ho visto  le  abitazioni  su quella   terra;  erano case basse con finestre  sui   lati,

secondo il numero delle stanze in cui sono suddivise. Il tetto era ad arco, e non vi era

una porta su ogni lato. Hanno detto che erano fatte di terra e ricoperte con zolle sul

tetto, e le finestre con fili d’erba intrecciati in modo che la luce risplendesse all’interno.

Ho visto anche dei bambini. Ed essi hanno detto che i vicini di casa vanno a far loro

visita, soprattutto per il bene dei loro figli, che potrebbero essere in compagnia di altri

bambini,   sotto   la   vista   e   gli   auspici   dei   loro   genitori.   Sono   poi   apparsi   dei   campi

imbiancati con il raccolto quasi maturo. Il grano di questo raccolto è stato mostrato e

somigliava al frumento cinese. Ci sono state presentate anche delle pagnotte di grano,

di piccole dimensioni e di forma quadrata. Sono inoltre apparse pianure erbose e fiorite

e alberi da frutto simili ai melograni; ed arbusti diversi dalla vite, carichi di bacche dalle

quali fanno il vino.

     167.  Il loro sole, visibile a noi come una stella, appare lì ardente e grande circa un

quarto del nostro sole. Il loro anno consta di circa duecento giorni, ed i loro giorni di

circa quindici ore. Questa terra   è tra le più piccole del cielo stellato, essendo appena

cinquecento   miglia   tedesche   di   circonferenza54.   Questo   ho   appreso   dagli   angeli,

attraverso il raffronto con le cose della nostra terra che essi hanno visto in me e nella

mia memoria. Essi hanno formulato queste conclusioni da idee angeliche per mezzo

delle   quali   le   misure   degli   spazi   e   dei   tempi   sono   immediatamente   note   nel   loro

rapporto   con   gli   spazi   e   i   tempi   altrove.   In   tale   confronto,   le   idee   angeliche   sono

immensamente superiori a quelle umane, che sono naturali.

54 Ovvero duemila miglia inglesi [Nit].

Una quinta terra nel cielo stellato, i suoi spiriti ed abitanti

     168.  Sono stato portato ancora presso un’altra terra nell’universo fuori dal nostro

sistema solare, attraverso cambiamenti di stato che si sono susseguiti per circa dodici

ore. Sono stato accompagnato da diversi spiriti e angeli della nostra terra, con i quali ho

conversato.  Sono   stato   condotto  ora  obliquamente  verso   il  basso,  ora  obliquamente

verso l’alto, sempre in direzione destra,  che nell’altra vita rappresenta il sud. In due

luoghi ho visto degli spiriti, e in uno di essi ho parlato con loro. In movimento mi è

stato permesso di osservare quanto immenso fosse il cielo del Signore, ove abitano gli

angeli e gli spiriti; poiché dalle parti disabitate sono stato indotto a concludere che esso

fosse   così   immenso   che   si   ci   fossero   molte   miriadi   di   terre,   ed   in   ogni   terra   una

moltitudine di uomini come nella nostra,  ci sarebbe comunque per loro un luogo di

dimora per l’eternità, e comunque il cielo non potrebbe essere mai riempito. Questo mi

è stato permesso di concludere dal confronto delle dimensioni del cielo che sovrasta la

nostra terra il quale è così piccolo da non eguagliare la cento milionesima parte della

grandezza dei luoghi disabitati.

     169.  Quando   gli   spiriti   angelici   di   quella   terra   sono   apparsi   alla   vista,   si   sono

avvicinati   domandando   chi   fossimo   e   cosa   desiderassimo.   Abbiamo   detto   loro   che

eravamo stati inviati lì per volontà Divina e che non avevano nulla da temere da noi;

poiché erano spaventati dall’eventualità che fossimo di quelli che li molestano in merito

a Dio, alla fede e a cose di simile natura, e per questa ragione si rifugiano in quel luogo

per   evitare   il   più   possibile   tale   genere   di   spiriti.   Abbiamo   chiesto   loro   cosa   li

disturbasse. Hanno risposto che che una certa idea della trinità li offendeva, nonché il

concetto   del   Divino   separato   dall’umano,   in   Dio,   quando   invece   loro   sanno     e

percepiscono  che  Dio   è  uno  ed  è  uomo.  È   stato  quindi  percepito  che  coloro  che   li

disturbavano, e che essi evitavano, venivano dalla nostra terra. Ciò è risultato evidente

anche   dal   fatto   che   sulla   nostra   terra   vi   sono   quelli   che   vagano   nell’altra   vita   in

conseguenza della loro inclinazione e diletto nel viaggiare, contratti nel mondo, poiché

nelle altre terre non vi è questo costume di viaggiare come da noi. Si è poi scoperto che

erano   monaci,   che   avevano   viaggiato   sul   nostro   globo   per   l’ardore   di   convertire   i

pagani;  perciò   abbiamo sostenuto  che  avevano fatto  bene ad evitarli,  perché   il   loro

intento  non era  quello  di   insegnare,  bensì  procurarsi  profitto  e  dominio;  e  che  essi

studiano da varie arti il modo per sedurre le menti degli uomini e per soggiogarli come

schiavi. Quindi avevano fatto bene a non subire le loro idee relative a Dio, e a non farsi

molestare   da   tali   falsi   convincimenti.   Hanno   detto   inoltre   che   quegli   spiriti   li

disorientano sostenendo che loro dovrebbero avere fede e credere in ciò che essi dicono;

ma essi hanno replicato che ignorano questa fede,  né  conoscono cosa si   intenda per

credere, dal momento che percepiscono in loro stessi se una cosa sia vera o no. Questi

spiriti provenivano dal regno celeste del Signore, dove tutti accedono alla conoscenza

attraverso una percezione interiore delle verità, a noi note come verità della fede, perché

sono nella luce del Signore; diverso è il caso di coloro che sono nel regno spirituale. Che

gli spiriti angelici di quella terra appartenessero al regno celeste del Signore, mi è stato

concesso di accertarlo dalla luce ardente da cui le loro idee fluivano; poiché nel regno

celeste la luce è fiammeggiante, mentre nel regno spirituale è bianca. Coloro che sono

nel regno celeste,  quando parlano delle verità  non dicono di più  di sì,  sì  o no, no e

giammai speculano sulle verità se siano o non siano così. Questi sono coloro di cui il

Signore dice:

Il vostro discorso sia sì, sì e no, no, perché tutto quello che è di più viene dal maligno (Matteo, 5:37)

Perciò quegli spiriti hanno sostenuto di non sapere cosa significasse aver fede o credere.

Essi considerano ciò come una persona che sta dicendo alla sua compagna che guarda

con i suoi occhi case o alberi, che lei dovrebbe aver fede o credere che si tratta di case e

alberi, quando essa vede chiaramente che è così. Tali sono coloro che appartengono al

regno celeste del Signore e tali erano questi spiriti angelici55. Abbiamo detto loro che vi

55  Il  cielo è  distinto in due regni,  uno dei quali è  denominato regno celeste   e l’altro regno spirituale(Arcana   Coelestia,  nn.   3887,   4138).   Gli   angeli   del   regno   celeste   conoscono   cose   innumerevoli   e   sonoimmensamente più savi degli angeli del regno spirituale (Arcana Coelestia, n. 2718). Gli angeli celesti nonragionano,   né   parlano   attraverso   la   fede,   come   gli   angeli   spirituali,   ma   attraverso   una   percezioneinteriore, avvertono che una cosa è tale (Arcana Coelestia, nn. 202,597, 607, 784, 1121, 1387, 1398, 1442, 1919,7680, 7877, 8780). Gli angeli celesti dicono in merito alle verità della fede solo sì, sì o no, no, mentre gliangeli spirituali ragionano se esse siano o non siano così (Arcana Coelestia, nn. 202, 337, 2715, 3246, 4448,

sono   pochi   sulla   nostra   terra   che   sono   dotati   della   percezione   interiore,   poiché   in

gioventù  molti apprendono le verità ma poi non le rispettano. Poiché l'uomo ha due

facoltà denominate conoscenza e volontà; coloro che accolgono le verità limitatamente

alla loro memoria ed in minima parte nella conoscenza, ma non nella vita, vale a dire

nella loro volontà, questi, in quanto non sono in grado di ricevere la luce ovvero la vista

interiore dal Signore,  affermano che queste verità  devono essere credute,  o che esse

formano oggetto di fede, e inoltre discutono sulle medesime se siano verità oppure no;

in   realtà   sono   incapaci   di   concludere   che   le   stesse  verità   debbono  essere   percepite

attraverso   la   vista   interiore   o   attraverso   l'illuminazione   della   conoscenza.   Essi

sostengono ciò perché le verità che essi comprendono non sono illuminate dalla luce del

cielo,  e a coloro che vedono senza la luce del cielo le falsità  possono apparire come

fossero verità, e le verità come fossero falsità; quindi in molti sulla nostra terra sono in

una   grande     cecità   e   sebbene   questi   non   adempiano   alle   verità   o   non   vivono

conformemente ad esse, ciò nonostante affermano che possono essere salvati attraverso

la   sola   fede,   come   se   la   mera   conoscenza   delle   cose   della   fede   costituisse   l'uomo,

piuttosto  che   la  vita   in  armonia con  la  conoscenza  delle   stesse.  In  seguito  abbiamo

discusso con loro del  Signore,  dell'amore per  lui,  dell'amore per  il  prossimo e della

rinascita spirituale, e si è sostenuto che amare il Signore è amare i suoi comandamenti,

vale   a   dire   vivere   in   armonia   con   essi   a   partire   dall'amore.56  Che   l'amore   verso   il

prossimo significa desiderare il bene, e dunque compiere il bene verso una persona del

proprio paese, verso la chiesa e verso il regno del Signore, non per amore di sé, per

mettersi   in mostra,  o per il merito,  ma per amore del bene.57  Riguardo alla rinascita

spirituale abbiamo osservato che coloro che sono rigenerati dal Signore e adempiono

alle verità senza indugi con la loro vita, accedono alla percezione interiore delle verità

stesse;   mentre   coloro   che   accolgono   le   verità   prima   nella   loro   memoria   e   dopo   le

desiderano ed adempiono ad esse, sono nella fede: poiché essi agiscono a partire dalla

fede, che è poi denominata coscienza. essi hanno sostenuto di aver percepito che così è,

9196).56  Amare il  Signore significa  vivere secondo i suoi  comandamenti   (Arcana Coelestia,  nn. 10143, 10153,10310, 10578, 10648).57 Amare per il prossimo significa compiere ciò che è buono, giusto e retto in ogni opera ed in ogni ufficio,per  amore del  bene e della  giustizia   (Arcana Coelestia,  nn.  8120­8122,  10310,  10336).  Una vita spesanell'amore per il prossimo è  una vita conforme con i comandamenti del Signore (Arcana Coelestia, n.3249).

ed inoltre comprendono cosa è la fede. Ho ragionato con loro delle idee spirituali, per

mezzo delle quali tali cose mostrate e comprese nella luce.

   170. Gli spiriti con i quali ho parlato provenivano dalla parte settentrionale della loro

terra.   sono stato  successivamente  condotto  presso  altri   che  si   trovavano  nella  parte

occidentale. Anche questi, desiderando scoprire chi fossi, dissero subito che non vi era

nulla di buono in me, pensando così di scoraggiarmi dal raggiungerli. È  stato percepito

che questo era il modo di accogliere tutti quelli che si avvicinavano a loro; mi è stato

concesso di replicare che sapevo che così era e che anche in loro non vi era null'altro che

il male a causa del fatto che ognuno nasce nel male,  e perciò   tutto quello che viene

dall'uomo, spirito o angelo, in quanto suo proprio, appartiene al male, e tutto il bene

presso ciascuno viene dal Signore. Quindi si sono accorti che ero nella verità e mi hanno

permesso di parlare con loro. Poi mi hanno esposto la loro idea del male presso l'uomo

e del bene che viene dal Signore, e come sono separati l'uno dall'altro. Hanno disposto

l'uno vicino all'altro, quasi contigui, ma ancora distinti, seppure legati insieme in un

modo indescrivibile, tale che il bene guidava il male e lo conteneva, al fine di contenerlo

e di impedirgli di agire in modo del tutto arbitrario; così il bene ha piegato il male nella

direzione desiderata,  senza che il male si  avvedesse di questa circostanza. In questa

maniera   essi   hanno   mostrato   il   dominio   del   bene   sul   male,   e   contestualmente   la

condizione della   libertà.  Hanno poi  chiesto come il  Signore appare agli  angeli  della

nostra terra. Ho detto che egli appare nel sole come uomo, circondato dal fuoco solare,

da cui gli angeli nel cielo ricevono tutta la luce; e che il calore che procede di là è il bene

Divino, e che la luce che procede di là sono le verità Divina, ognuna delle quali viene

dall'amore Divino, che è il fuoco che appare intorno al Signore in quel sole.  Quel sole,

tuttavia, appare solo agli angeli nel cielo, e non agli spiriti che sono al di sotto in quanto

essi sono sottratti alla ricezione del bene dell'amore e della verità della fede, rispetto agli

angeli, che sono nei cieli (v. sopra, n. 40). È stato concesso loro di indagare sul Signore,

ed in merito alla sua apparizione davanti agli angeli della nostra terra, perché è piaciuto

al Signore di mostrarsi  innanzi a loro, e di ridurre all'ordine le cose che erano state

turbate dagli spiriti maligni di cui essi si lamentavano. Questa era anche la ragione per

la quale sono stato condotto lì, affinché potessi vedere queste cose.

     171.  È  stata poi vista una nuvola scura verso est, scendere dall'alto, e digradando

appariva   luminosa e   in   forma umana,  e  questa   forma  è  apparsa   infine  in  una  luce

fiammeggiante, attorno alla quale vi erano piccole stelle dello stesso colore. In questo

modo il Signore si è presentato davanti agli spiriti con i quali stavo parlando. A questa

apparizione sono stati radunati da ogni parte tutti gli spiriti che erano lì, ed il buono è

stato separato dal maligno, il buono a destra ed il maligno a sinistra, e questo in un

attimo, come di moto proprio. E quelli a destra sono stati disposti secondo la qualità del

loro bene, e quelli a sinistra,  secondo la qualità del loro male. Ai buoni era poi concesso

di formare una società celeste tra di loro; ma gli spiriti maligni sono stati gettati negli

inferni.   Ho   visto   poi   che   questo   splendore   fiammeggiante   scendeva   abbastanza   in

profondità   nella   parte   inferiore   di   quella   terra   là,   e   appariva   ora   fiammeggiante

tendente alla lucentezza, ora brillante tendente all'oscurità, ed ora mutava in oscurità.

Mi è  stato detto dagli angeli che l'apparenza è   in base alla ricezione della verità  dal

bene, e della falsità dal male, rispetto a coloro che abitano  nelle parti inferiori di quella

terra, e che la stesso splendore fiammeggiante non è  sottoposto a tali variazioni. Hanno

detto anche che  le parti   inferiori  di  quella  terra  erano abitate sia dal buono,  sia dal

malvagio,  ma accuratamente separati,   in modo che il  male potesse essere governato

attraverso il bene dal Signore. Hanno aggiunto che coloro che sono nel bene di volta in

volta sono assunti da lì in cielo dal Signore, e altri si avvicendano al loro posto, e così

senza soluzione di continuità. In questa discesa il bene era tenuto separato dal male, e

tutte le cose erano ridotte all'ordine. Poiché il male attraverso molte arti e furbizie si è

introdotto nelle dimore di coloro che sono nel bene lì e li hanno molestati; e questa era

la  causa  di  quella  apparizione  celeste.  Quella  nuvola,   che  nella   sua  discesa  appare

luminosa e   in   forma umana e  poi  di  una     radiosità   fiammeggiante  era  una società

angelica in mezzo alla quale vi era il Signore. Da ciò è stato dato di sapere qual è il

significato delle parole del Signore riportate dagli evangelisti,   laddove egli parla del

giudizio finale:

Arriverà con gli angeli tra le nuvole del cielo, in gloria e potenza (Matteo 24:30, Marco 13:26,

Luca 21:27)

     172. Dopo sono stati visti alcuni spiriti di monaci, ossia quelli che erano in viaggio o

missionari nel mondo, di cui si è parlato sopra; ed una folla di spiriti di quella terra

sono stati visti, gran parte dei quali erano nel male, che li aveva sedotti ovvero attratti

dalla sua parte. Questi spiriti sono stati visti nella parte orientale di quella terra, da cui

si erano allontanati quelli che erano nel bene; dei primi che si sono portati nella parte

settentrionale di quella terra, si è già detto sopra; quella folla insieme ai suoi seduttori

era  raccolta   in  un solo  corpo,  nel  numero di  alcune migliaia,  e   fu separata  quando

coloro  che  erano  nel  male  sono  stati  precipitati  nell'inferno.  Mi   è   stato  concesso  di

parlare con uno di loro che era un monaco, e di domandargli cosa facesse lì. Ha risposto

che egli istruiva in merito al Signore. Alle mie ulteriori domande ha risposto sul cielo e

sull'inferno. Ad altre domande ha replicato in merito alla fede tutto quello che dovrebbe

essere  predicato,   e   poi   ancora   sul  potere  di   rimettere   i   peccati   e   sull'apertura  e   la

chiusura dei cieli.  È stato poi esaminato riguardo a ciò  che sapeva del Signore, delle

verità della fede, della remissione dei peccati, della salvezza degli uomini, del cielo e

dell'inferno; ed è  stato scoperto che possedeva una scarsissima conoscenza di queste

cose, ed era nell'oscurità e nella falsità in merito a tutte queste cose, e che era posseduto

dalla brama del  profitto e del  dominio, che aveva contratte  nel  mondo e che aveva

portato con sé nell'altra vita. Perciò gli fu detto che poiché aveva viaggiato nel mondo,

facendosi  guidare da quella brama, che era   la sua dottrina,  egli  no faceva altro che

privare gli spiriti di quella terra della luce celeste e portarli nell'oscurità  dell'inferno,

conducendoli  quindi sotto il  dominio dell'inferno e non del  Signore.  Inoltre egli  era

abile nell'arte della seduzione, ma ottuso riguardo alle cose del cielo. E poiché era tale, è

stato quindi gettato lì nell'inferno. Così gli spiriti di quella terra sono stati liberati da lui.

     173. Gli spiriti di quella terra, sui quali i monaci di cui si è detto sopra hanno usato

tutti i loro sforzi per convincerli a vivere insieme in società piuttosto che separatamente;

poiché  spiriti  e angeli  non conducono una vita separata e solitaria,  essi  abitano e si

associano nello stesso modo come nel mondo; coloro che hanno abitato in comunità nel

mondo,  abitano   in  una  simile  condizione  nell'altra  vita;   e   coloro  che  hanno abitato

separatamente, divisi in case e famiglie, abitano così distintamente anche nell'altra vita.

Questi   spiriti   sulla   loro   terra,   mentre   vivevano   lì   come   gli   uomini,   erano   in   una

condizione distinta in case, famiglie e nazioni, e quindi non sapevano che cosa fosse

l'abitare   insieme in società.  Perciò  quando è   stato  detto   loro  da quegli  stranieri  che

volevano  convincerli   ad   abitare   in   società,   con   l'intento  di  governarli   e   di   avere   il

dominio su di loro, e che non potevano altrimenti essere soggiogati e diventare loro

schiavi, hanno risposto agli spiriti dei monaci che erano totalmente ignoranti su ciò che

si   intende   per   governare   e   dominare.   Che   questi   stessi   si   dileguarono   davanti   al

concetto autentico di governo e di dominio, mi è apparso chiaro dal fatto che uno di

loro che ci accompagnava al ritorno quando gli ho fatto vedere la città in cui ho abitato,

alla sua vista è fuggito e non l'ho più visto. 

   174. Ho parlato poi con gli angeli che erano con me del dominio, dicendo che ci sono

due tipi di dominio, uno dell'amore verso il prossimo, e l'altro dell'amore di sé; e che il

dominio dell'amore verso il prossimo è tra coloro che abitano distinti in case, famiglie, e

nazioni,  e che il dominio dell'amore di sé  è   tra coloro che abitano nella società.  Tra

coloro   che   vivono   distinti   in   case,   famiglie,   e   nazioni,   il   padre   della   nazione   è

depositario del dominio, e sotto di lui il padre di ciascuna famiglia, e sotto questi  il

padre di ogni casa.  È denominato padre della nazione in quanto da lui hanno origine

tutte   le   famiglie,  e  da queste  provengono tutte   le  case;  ma tutti  questi  esercitano  il

dominio dall'amore, come quello di un padre verso i suoi figli,  il  quale insegna loro

come debbono vivere, fa loro del bene, e per quanto è nelle sue possibilità, dà loro ciò

che è suo. Giammai la sua mente concepisce di soggiogarli come sudditi o schiavi, ma

egli desidera che essi obbediscano come farebbe il figlio con il padre. E poiché questo

amore   si   moltiplica   nei   discendenti,   come   è   noto,   il   padre   della   nazione   agisce

attraverso un amore più interiore di quello dello stesso padre con i suoi figli che sono i

discendenti  prossimi. Tale è  anche il regno dei cieli,   in quanto tale è   il  dominio del

Signore,  perché   il   suo  potere  viene  dall'amore  Divino  verso   tutto   il  genere  umano.

Viceversa il dominio di sé, che è opposto al dominio dell'amore verso il prossimo, ha

preso piede quando l'uomo si  è  allontanato  dal  Signore;  perché  nella  misura  in cui

l'uomo non ama né adora il Signore, nella stessa misura ama e adora se stesso, ed allo

stesso modo ama il mondo. Poi per la necessità di essere al sicuro, le nazioni con le  loro

famiglie e le loro case si sono aggregate in un solo corpo, e si sono costituiti governi in

varie   forme.   Poiché   nella   misura   in   cui   si   è   diffuso   l'amore   di   sé,   nella   stessa

proporzione ogni  sorta  di  male,  come  inimicizia,   invidia,  odio,  vendetta,   crudeltà  e

inganno, è aumentato con esso, essendo stati rivolti gli stessi mali contro tutti coloro che

vi si sono opposti. Infatti, dalla loro sede elettiva che è l'amore di sé, nulla può scaturire

se non  il  male,  e   finché   il  patrimonio ereditario  dell'uomo  è  nel  male egli  non può

ricevere il bene dal cielo. Quindi l'amore di sé fin tanto che esercita il dominio, è il padre

di tutti i mali58.  E quell'amore è  anche di natura tale che, non appena le redini sono

sciolte esso si precipita, finché tutti ne sono posseduti e vogliono dominare su tutti gli

altri, nel mondo intero, e vogliono impossessarsi di tutti i beni altrui. E anche questo

non è abbastanza, e si desidera avere il dominio su tutto il cielo, come è evidente dalla

Babilonia dei nostri giorni. Questa è la legge dell'amore di sé, dalla quale differisce la

legge dell'amore verso il prossimo, come il cielo è diverso dall'inferno. Ma per quanto

grande possa essere il dominio dell'amore di sé, nella società, nei regni e negli imperi,

pur tuttavia, anche in questi si trova il dominio dell'amore verso il prossimo tra coloro

che sono savi in virtù della fede e dell'amore in Dio, dato che questi amano il prossimo.

Anche questi  abitano nei cieli  distinti   in nazioni,  famiglie e case,  anche se riuniti   in

società secondo le affinità spirituali, che sono quelle del bene dell'amore e della verità

della   fede,   che   si   devono   alla   misericordia   Divina   del   Signore,   come   è   stato   detto

altrove. 

   175.  Poi ho interrogato quegli spiriti su varie cose inerenti la terra da cui provenivano,

e per prima del loro culto Divino e della rivelazione. Riguardo al culto hanno detto che

le nazioni con le loro famiglie si riuniscono in un unico luogo ogni trentesimo giorno, e

ascoltano la predicazione; e che il pastore poi, da un pulpito un po' sollevato da terra,

insegna loro le verità Divine, che conducono al bene della vita. In merito alla rivelazione

hanno detto che è giunta all'alba, a metà strada tra il sonno e la veglia, quando essi sono

58  Il patrimonio ereditario dell'uomo che egli trae dai suoi genitori, non è altro che denso male (ArcanaCoelestia, nn. 210, 215, 731, 874, 876, 987, 1047, 2307, 2318, 3518, 3701, 3812, 8480, 8550, 10283, 10284, 10286,10731).  Tale patrimonio consiste in amore di sé  più  che di Dio, e del mondo più  che del cielo, e nelmettersi al servizio del prossimo solo quando ciò è fatto per il bene di sé stesso, e quindi per amore di sé edel mondo (Arcana Coelestia,  nn. 694, 731, 4317, 5660).  Tutto il  male proviene dall'amore di sé  e delmondo, quando essi hanno il dominio (Arcana Coelestia, nn. 1307, 1308, 1321, 1594, 1691, 3413, 7255, 7376,7480, 7488, 8318, 9.335, 9348, 10038, 10742). Questi mali sono disprezzo degli altri, l'inimicizia, l'odio, lavendetta, la crudeltà e l'inganno (Arcana Coelestia, nn. 6667, 7372­7.374, 9.348, 10.038, 10.742). E da questimali ogni falsità scaturisce (Arcana Coelestia, nn. 1047, 10283, 10284, 10286).

nella luce interiore non ancora ostacolata dai sensi del corpo e dalle cose mondane. E

che poi  essi  ascoltano gli  angeli  del  cielo  parlare  delle  verità  Divine e  della  vita   in

armonia con le stesse verità; che quando si destano, un angelo in un abito bianco appare

loro accanto al letto e poi scompare improvvisamente dalla loro vista, e che da questo

sanno che ciò che hanno udito viene dal cielo. In questo modo si distingue la visione

Divina dalla visione non Divina; poiché nella visione non Divina non appaiono angeli;

hanno aggiunto che rivelazioni di questo genere sono fatte ai loro predicatori, e a volte

anche agli altri. 

   176. Alla mia richiesta di informazioni circa le loro case, hanno detto che queste sono

basse, di legno, con un tetto piatto, attorno al quale è applicata una grondaia inclinata

verso il basso; e che nella parte anteriore abitano il marito e la moglie, e nella parte

adiacente   i  bambini,  e  dopo di  essi   le  donne e  gli  uomini  di  servizio.  Circa   la   loro

alimentazione hanno detto che bevono il latte con l'acqua, e che hanno il latte di vacche

con il vello di lana  come le pecore. Della loro vita hanno detto che girano nudi, e che la

loro nudità non è motivo di vergogna; hanno aggiunto anche che le loro relazioni sociali

si intrecciano tra i membri delle stesse famiglie. 

     177. In merito al sole di quella terra hanno riferito che appare fiammeggiante ai suoi

abitanti; che il loro anno consta di duecento giorni e che un giorno equivale a nove ore

del  nostro tempo, deducendo ciò  dalla durata  dei  giorni  sulla nostra  terra,  che essi

percepivano attraverso me. Inoltre presso di loro si susseguono sempre primavera ed

estate, e di conseguenza i campi sono sempre verdi, e gli alberi sempre carichi di frutti.

La ragione di ciò sta nel fatto che il loro anno è di breve durata, essendo equivalente a

soli settantacinque giorni del nostro anno; e quando gli anni sono di così breve durata il

freddo non dura  a   lungo d'inverno,  e  neppure   il  caldo d’estate,  quindi   il   terreno   è

sempre verdeggiante. 

     178. Riguardo ai fidanzamenti ed ai matrimoni su quella terra, hanno affermato che

una figlia quando è in età da marito, è trattenuta in casa, né le è permesso di lasciare la

casa fino al giorno del matrimonio; poi è condotta in una sorta di casa coniugale, dove ci

sono molte altre giovani donne in età da marito riunite insieme, le quali prendono posto

dietro uno schermo che le copre per metà del corpo in modo che appaiono nude nel

seno e nel volto: quindi i giovani uomini vanno in quel luogo per prendere moglie. E

quando un uomo vede una giovane che sembra adatta a lui e la sua mente ne è attratta,

la  prende per mano,  e se poi  lei   lo  segue,  lui   la  conduce in una casa arredata  e  lei

diviene sua moglie. Poiché loro vedono dal volto se le loro menti sono in armonia, in

quanto il volto di ciascuno è indice del loro animo, e non vi è possibilità di inganno e

dissimulazione.   Affinché   questo   rito   si   compia   in   un   contesto   di   decenza   e   senza

lascivia, un uomo anziano è seduto dietro le vergini ed una donna anziana al loro fianco

in veste di supervisori. Vi sono molti di questi luoghi presso i quali le giovani donne

sono condotte,  e  ove  i  giovani uomini   in  tempi  stabiliti  possono fare  la   loro scelta.

Poiché  se essi  non trovano la donna adatta a loro in un luogo, vanno in un altro; e

possono tornare nello stesso luogo in un tempo futuro. Hanno detto ancora che ogni

marito ha una sola moglie e mai più di una perché ciò è contrario all'ordine Divino.