LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA · Grazie alla riflessologia di corpo – mano - bocca,...

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www.tibetanharmonia.net Pagina 1 LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA Antico e stretto è il legame tra musica e medicina. L’uomo conosce il potere del suono e della musica, sul comportamento e sulla fisiologia degli esseri viventi, sin dalle origini. All’inizio dell’umanità, musica e medicina erano una sola dimensione, con un’evoluzione parallela alla crescita della mente umana. La guarigione, nelle prime civiltà umane, passava attraverso il fenomeno dell’incantesimo: l’unione di ritmo e suoni, unito spesso a sostanze allucinogene. Dalle tribù millenarie, agli indiani d’America, fino alla medicina Egizia, portano a noi segni di unione costante tra il Suono (musica e danza), e la “medicina” (preparazioni naturali). Con la civiltà Cinese (III mellennio AC) si forma la prima Triade “musica medicina numerologia; la nascita della medicina energetica basata sui cinque elementi (Terra, Fuoco, Acqua, Legno, Metallo), in unione alla Scala Pentatonica, formata dalle 5 note (fa-do-sol-re-la). Secondo la medicina tradizionale cinese (MTC), lungo il corpo umano scorrono dei canali di energia (qi) detti meridiani (mai), analoghi a vasi o ad arterie, che formano un sistema organico. Si tratta di flussi energetici di materia fine non riscontrabili direttamente a livello sensoriale. I dodici meridiani cinesi del circolo dell’Energia Vitale, possiamo metterli in relazione alla scala musicale cromatica a dodici note. Il numero 12 infatti, rappresenta il numero fondamentale al parallelismo meridiani - musica, con i concetti Yin (6 meridiani - 6 note) e Yang (6 meridiani - 6 note): l’unione di Yin e Yang produce Ritmo (musica) e salute (medicina). Gli Jing Mai o meridiani principali I meridiani Jing vengono associati ad un particolare organo, e sono suddivisi in cinque meridiani yin, e cinque meridiani yang, più altri due meridiani "regolatori", quindi in tutto dodici: Meridiano del rene (yin) Meridiano della vescica (yang) Meridiano del polmone (yin) Meridiano dell'intestino crasso (yang) Meridiano del fegato (yin) Meridiano della cistifellea (yang) Meridiano della milza-pancreas (yin) Meridiano dello stomaco (yang) Meridiano del cuore (yin) Meridiano dell'intestino tenue (yang) Meridiani regolatori: Meridiano del pericardio (mastro del cuore) o circolo sessuale (yin) Meridiano del triplice riscaldatore (yang) (Vedi illustrazione pag. 3) In India nascono concetti fondamentali per la musicoterapia, come la divisione in quattro parti del sistema organico: corpo fisico, corpo etereo (vegetativo), corpo astrale (emozioni), corpo mentale (pensiero). Gli Assiri invece svilupparono nuove azioni mediche: osservazione dei sintomi, diagnosi e prognosi, unite al canto di tipo religioso ed all’idea di purezza della vita data da una determinata vita individuale e sociale, dove la musica era consi derata “strumento di igiene mentale” In moltissime culture dell'antichità dunque, musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote, il medico (lo sciamano) sapevano che il mondo era costituito secondo principi musicali e che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, è dominata dal ritmo e dall'armonia.

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LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

Antico e stretto è il legame tra musica e medicina. L’uomo conosce il potere del suono e della musica, sul comportamento e sulla fisiologia degli esseri viventi, sin dalle origini. All’inizio dell’umanità, musica e medicina erano una sola dimensione, con un’evoluzione parallela alla crescita della mente umana. La guarigione, nelle prime civiltà umane, passava attraverso il fenomeno dell’incantesimo: l’unione di ritmo e suoni, unito spesso a sostanze allucinogene. Dalle tribù millenarie, agli indiani d’America, fino alla medicina Egizia, portano a noi segni di unione costante tra il Suono (musica e danza), e la “medicina” (preparazioni naturali). Con la civiltà Cinese (III mellennio AC) si forma la prima Triade “musica – medicina – numerologia”; la nascita della medicina energetica basata sui cinque elementi (Terra, Fuoco, Acqua, Legno, Metallo), in unione alla Scala Pentatonica, formata dalle 5 note (fa-do-sol-re-la). Secondo la medicina tradizionale cinese (MTC), lungo il corpo umano scorrono dei canali di energia (qi) detti meridiani (mai), analoghi a vasi o ad arterie, che formano un sistema organico. Si tratta di flussi energetici di materia fine non riscontrabili direttamente a livello sensoriale. I dodici meridiani cinesi del circolo dell’Energia Vitale, possiamo metterli in relazione alla scala musicale cromatica a dodici note. Il numero 12 infatti, rappresenta il numero fondamentale al parallelismo meridiani - musica, con i concetti Yin (6 meridiani - 6 note) e Yang (6 meridiani - 6 note): l’unione di Yin e Yang produce Ritmo (musica) e salute (medicina).

Gli Jing Mai o meridiani principali

I meridiani Jing vengono associati ad un particolare organo, e sono suddivisi in cinque meridiani yin, e cinque meridiani yang, più altri due meridiani "regolatori", quindi in tutto dodici:

Meridiano del rene (yin)

Meridiano della vescica (yang)

Meridiano del polmone (yin)

Meridiano dell'intestino crasso (yang)

Meridiano del fegato (yin)

Meridiano della cistifellea (yang)

Meridiano della milza-pancreas (yin)

Meridiano dello stomaco (yang)

Meridiano del cuore (yin)

Meridiano dell'intestino tenue (yang)

Meridiani regolatori:

Meridiano del pericardio (mastro del cuore) o circolo sessuale (yin)

Meridiano del triplice riscaldatore (yang)

(Vedi illustrazione pag. 3)

In India nascono concetti fondamentali per la musicoterapia, come la divisione in quattro parti del sistema organico: corpo fisico, corpo etereo (vegetativo), corpo astrale (emozioni), corpo mentale (pensiero). Gli Assiri invece svilupparono nuove azioni mediche: osservazione dei sintomi, diagnosi e prognosi, unite al canto di tipo religioso ed all’idea di purezza della vita data da una determinata vita individuale e sociale, dove la musica era considerata “strumento di igiene mentale” In moltissime culture dell'antichità dunque, musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote, il medico (lo sciamano) sapevano che il mondo era costituito secondo principi musicali e che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, è dominata dal ritmo e dall'armonia.

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Sapevano che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l'armonia perduta. Anche Platone ed Aristotele furono, oltre che pensatori e filosofi, anche dei musicologi e musicisti convinti che le arti del ritmo contribuissero a migliorare la calma interiore, la serenità e la morale. Il pensiero Platonico poggiava su cinque costanti:

1. II mondo è costituito secondo principi musicali; 2. La musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale dell'Io; 3. La vita intera dell'uomo è dominata dall'armonia e dal ritmo; 4. Una giusta educazione musicale può garantire la formazione del carattere; 5. La filosofia è l'espressione più alta della musica.

Aristotele affermava che la musica ha un potere liberatorio, alleviante e catartico delle tensioni psichiche.

Per Pitagora erano tre gli orientamenti della musica:

A. di adattamento : la musica deve adattarsi alla personalità dell'individuo. B. di cambiamento : la musica può modificare lo stato d'animo profondo dell'individuo. C. di purificazione : la musica può liberare l'anima e il corpo dalle tensioni giornaliere.

Il primo trattato di musicoterapia risale alla prima metà del 1700 a cura di un medico musicista londinese, Richard Brockiesby . Il suo volume fece il giro d'Europa sollevando interesse ed anche scetticismo. S. Porgeter fu uno dei primi medici a capire la necessità di una conoscenza molto approfondita della scienza Musicale per applicarla con successo nella cura di certi disturbi mentali.

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La Mappa Bio-energetica ed il Corpo Tripartito

I linguaggi fonici ed emotonici, universali e unici, permettono di capire ed entrare in contatto con

l’essere umano, nonostante le differenze e talvolta l’impossibilità di comunicare. Attraverso lo

strumento musicale per eccellenza, il nostro “Corpo-Orchestra”, con gli organi di fonazione, (a

corda, a membrana, ad aria, a percussione), che risuonano e vibrano fonicamente nel nostro

corpo, nell’addome, nel torace e nella testa proprio come un vero strumento musicale.

Rifacendosi alle teorie di Goethe, si afferma che le vocali, vibrando all’interno dello strumento

(corpo-orchestra), esprimono i “moti d’animo”, creando risonanze, armonici ed una comunicazione

profonda con se stessi e con il mondo circostante.

La Teoria del Corpo Tripartito (melodia – sound – ritmo) ci fornisce una formulazione del

direzionamento del flusso di energia, con riferimento psicofisico trascendente, oppure con

modalità espressive discendenti: si tratta di impressioni profondissime, tattili, uditive, emo-toniche,

filtrate, sfumate e armonizzate dal liquido amniotico.

La Parte superiore del corpo (testa, braccia verso l’alto) segue una linea Melodica con energia

verso l’alto, con gli elementi Acqua e Aria in evaporazione. La melodia è un flusso sonoro,

lineare, legato e regolato da frasi e dal respiro (inspirazione - espirazione), ed ha un senso di

onnipotenza spazio-temporale - metaforicamente associata al dio Apollo, dio della Melodia,

suonata dalla lira.

La Parte mediana (plesso solare) riceve emo – tono – fonicamente impressioni dagli organi della

respirazione e della digestione con gli elementi Acqua e Fuoco in interazione. Metaforicamente il

Sound è associato al dio Pan, dio delle emozioni che ci rivela l’anima delle cose. Ascoltando un

brano musicale infatti, quello che normalmente ci cattura è il Sound, secondo un’immagine sonora

che risiede dentro di noi, creando un’esperienza sonora globale, catturando tutti i sensi,

sinestesicamente legati tra loro.

La Parte inferiore (genitali, mani in attività percussiva), è la zona del Ritmo, energia fuori dal

corpo, flusso d’energia verso il basso. E’ movimento fisico, corporeo ma anche musicale,

direttamente proporzionale al movimento del corpo, grazie agli elementi Terra e Fuoco che ci

fanno vivere un coinvolgimento emotivo, motorio e musicale.

Le nostre emozioni più intime vengono veicolate dalle vocali, poiché possono essere

pronunciate internamente, senza l’ausilio del movimento labiale, (come avviene nei Mantra)

vibrando nei punti di risonanza equivalenti, per gli orientali, ai Chakra.

Le consonanti, invece esprimono la consonanza con il mondo esterno che il nostro corpo

percepisce ed interiorizza: sono i suoni dell’energia, che si trasforma in materia più o meno

densa o liquida, solida o gassosa, alludenti ai 4 elementi.

Le vocali (voce con le Ali) e le Memorie del Corpo

VOCALI: sonorizzazione delle emozioni.

Le vocali esprimono i moti d’animo,l’essenza delle emozioni che ci animano visceralmente. Sono

suoni pronunciabili internamente, senza cioè l’ausilio del movimento labiale (come nei Mantra),

articolati solo mettendo in gioco i punti di vibrazione interni (del corpo-strumento musicale).

Ciascuna vocale ha una sua Emozione profonda, un Tono Muscolare, una forma espressiva

fonica: Eccitazione, acuta voglia di esprimersi, Vibrazioni nelle tempie, tensione verso l’alto

I acuta, brillante. Incertezza, controllo, ritegno Vibrazioni nella gola, “cingolo delle emozioni”;

E stretta, agra. Apertura totale, gioia, felicità Vibrazioni petto e spalle, estensione braccia ;

A aperta, squillante. Sorpresa e ottimismo moderati Vibrazioni plesso solare benessere tonico;

O sonora, piena. Sofferenza, depressione zona pelvica, diaframma chiuso, rannicchiarsi;

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U gutturale, chiusa, cupa;

La vocale U (considerata una vocale scura e chiusa) risuona dai genitali ai piedi, con tutti i suoi

armonici gutturali, primordiali, emessi con il diaframma non ancora aperto. E’ la vocale dei

“mostri”, che si muove in direzione dei genitali e delle gambe e sede della Scarica Ritmica, che

prende forza dal Con-Tatto con l’elemento Terra, con carattere sussultorio percussivo, ma anche

chiusura e ammutolimento.

Risalendo dal buio all’oscurità, troviamo la forma cerchio sferica della O. L’ombelico, con il segno

di una ferita, ovvero il primo distacco dalla madre e dal grembo materno, ha un movimento di

apertura. Gli elementi predominanti sono Terra, con interazione tra Acqua e Fuoco.

Risuona nell’addome e nel diaframma, da sotto l’ombelico alle ascelle, sede delle Emozioni e del

Sound, meditazione, riflessione e sensibilità.

Risalendo verso la luce, troviamo disponibilità e abbandono della lettera A. Elemento Aria,

espansione, relazione, estensione. E’ la più chiara delle vocali e risuona nel petto; durante la

pronuncia la bocca è aperta e rilassata generando un suono accogliente, di meraviglia con

movimento spontaneo del corpo ”braccia aperte e corpo spalancato”. La A è un suono che

“guarisce”, pertanto sappiate che “più c’è disagio e maggiore è la difficoltà di rimanere in A”.

Suono di Acqua e di Aria, viene fotografato con braccia incrociate, come un segnale di barriera e

di riposo, troviamo la E, che sale verticalmente fino alla gola; le labbra si estendono

orizzontalmente ed il flusso d’Aria, rimbalza da una guancia all’altra. Voce che corre lontana, con

direzionamento delle clavicole: è la bramosia di “andare.”

Dopo la A e la O, concludiamo le cosiddette, vocali “luminose” con la I. Viene definita la colonna

di luce che viene dall’alto, le labbra sono semiaperte in orizzontale, suono di Aria e Fuoco, molto

squillante che trova la sua vibrazione nelle tempie.

Le consonanti: sono anche queste strettamente collegate ai 4 Elementi con suoni di Aria, Acqua,

Terra, Fuoco.

CONSONANTI: indicano l’unità Uomo-Cosmo, ma all’origine dell’emozione possiamo anche

trovare un impatto con l’energia-materia esterna. L’energia-materia cosmica, viene modellata nella

teoria dei 4 Elementi, così un’ Emozione profonda [Em] può essere caratterizzata come ‘di Aria’,

‘di Acqua’, ‘di Terra’, ‘di Fuoco’; questi caratteri moduleranno un corrispondente Tono Muscolare

[TM], quindi una certa Articolazione Fonatoria [AF] e finalmente una certa emissione sonora,

che nel linguaggio verbale sono le consonanti.

Le Consonanti sono dunque simboli materici alludenti ai 4 Elementi: suoni dell’energia che si

trasforma nella proteiforme materia con-sonanza con i moti esterni che il corpo percepisce e

interiorizza.

ACQUA: Liquido, continuo, inerzia, discendente… [Em] Lasciarsi andare, floscio [TM] Ipotonico,

languido [AF] Lingua, saliva: L

ARIA: leggero, soffio, sospeso… [Em] aspirazione, inconsistenza, … [TM] tonicità debole, arti

verso l’alto, … [AF] Labbra, soffio libero: F, V; lingua intermittente sul palato: R

FUOCO: energia, vivace, fervido, incoercibile… [Em] passione, impetuosità, … [TM] ipercinetico,

… [AF] soffio compresso: F, V, S, SC, Z

TERRA: compatto, denso, duro… [Em] stabilità, fermezza, … [TM] forte, duro, rigido, … [AF] vari

modi di occlusività: M, N, GN – B, D, G – P, T, K .

La parola diventa così l’espressione dell’impatto tra mondo esterno e mondo interno:

l’interiorizzazione simbolica del mondo. Il linguaggio verbale viene a congiungere in modo

evidente esterno/interno, Uomo/Cosmo

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Grazie alla riflessologia di corpo – mano - bocca, abbiamo la possibilità di dar voce a tutti quei

casi dove è presente un problema d’espressione fisica e verbale (rinuncia, chiusura,

depressione,etc), poiché le tracce inconsce e incancellabili impresse e vissute sulla nostra pelle,

creano le memorie del corpo, definite in musicoterapia GdL tramite l’osservazione della mappa

bio-energetica.

Il punto di vita, le clavicole, la fronte, il collo e i piedi sono le principali zone di con-tatto:

durante la prima doglia espulsiva, è nel punto di vita che viene impresso l’imprinting, base della

nostra personalità (“io sono”). Successivamente, la necessità di andare avanti, di proseguire il

viaggio nel tunnel, di farsi spazio con le clavicole, che rappresentano il “direzionamento di sé”:

le “chiavi” del primo movimento attraverso lo spazio. Quando tutto sembra indirizzato e

direzionato verso l’uscita, il feto sbatte la fronte contro l’ostacolo della sinfisi pubica, chiamato

non a caso “punto dell’ostinazione” (memoria di piacere del controvento), come succede

nella vita, quando ci troviamo di fronte ad un ostacolo oppure ad un problema improvviso, usando

il termine comune di “averci sbattuto la testa”.

Cercando l’uscita, con “angustia”, nello spazio ristretto, il collo prende ad oscillare da un lato

all’altro, con agitazione che viene trasmessa ai piedi, che scalciano, danzano catarticamente,

cercando di lasciare dietro di sé il passato, con l’”impazienza”. La testa – nuca e tutto il corpo

trovato l’uscita; “venire alla luce” indica metaforicamente questo momento dove avviene la prima

deglutizione dell’ossigeno, che entra nelle cavità orale come fuoco. Tutte queste teorie

appartengono alla Globalità dei Linguaggi, e alla sua ideatrice e fondatrice (Stefania Guerra Lisi),

che con semplicità ci ha insegnato a vedere tutto ciò che ci circonda, da angolature e con

sfumature diverse, proprio per riuscire a capire meglio il mondo.

La Teoria dei quattro elementi del cosmo, (Aria, Acqua, Terra, Fuoco), diventa il parametro

del tono muscolare, dei comportamenti espressivi e delle condizioni bio-energetiche della

persona, vista nella sua globalità psico-senso-motoria, con naturale riferimento all’emo-tono-fono-

simbolismo (v. paragrafo successivo).

L’uomo oltre ad essere “ritmico e musicale” è cinestesico; tale sinestesia è la capacità di

risonanza con tutti i sensi alle diverse qualità della materia, che significa capacità di armonizzarsi,

con il cosmo e con l’infinita rete di corrispondenze tra il corpo sensoriale, la materia terrestre, le

proprietà della voce e degli strumenti.

In musicoterapia, i 4 elementi diventano metafore sinestesiche degli andamenti o comportamenti

psico-senso-motori. In altri termini sono parametro, indicatori del TONO MUSCOLARE, che ci

indicano le condizioni BIOENERGETICHE delle persone, nonché il senso “emotonofonico” delle

espressioni quotidiane, artistiche, psicologiche e patologiche.

Aria: nei soggetti d’aria, il flusso d’energia è ascendente, porta alla bramosia, con movimento

continuo degli arti superiori, curvi, sinusoidali, tendenti al volo ed al vortice; l’intensità tonica è

debole: si tende alla sospensione, ad un andatura sulla punta dei piedi, braccia sospese, mani e

polpastrelli in vibrazione continua, sospensione del diaframma, la voce è soffiata e/o sospirante,

ansimante e lo sguardo verso l’alto. (personaggi Pulcinella, Charlot, Troisi)

Acqua: nei soggetti d’acqua il flusso di energia ha continuità, ma dall’alto verso il basso, con una

sinuosità che gli permette di accomodarsi alle situazioni ambientali, come un’onda, più ampia e

densa dell’Aria, e con meno meandri. Ipotonicità, abbandono, incapacità di stringere, fluidità,

dondolamento. (Personaggi Gino Paoli, Debussy, Pascoli, i ritratti delle Madonne in genere)

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Fuoco: il soggetto di fuoco è energia pura, con movimento verticale, antigravitazionale, rapido,

con impulsi istantanei, andamenti ipercinetici, costanti e sussultori. La rapidità determina non lo

stemperarsi melodico ma bensì l’accentuazione di impulsi istantanei, sussultori, catartici.

Andamento caratteriale ipercinetico in movimento costante, bisogno di molto materiale da

consumare e di tempi rapidi. Sinestesie: movimento sussultorio, pungente, colori caldi e vivaci.

(Arlecchino, Benigni, Dario Fo, Arlecchino…)

Terra: scarica secondo il peso, la gravità, verso il basso, appoggia, permane. Il soggetto di terra,

si “appoggia”, scarica il flusso energetico verso il basso, con desiderio di imprimere le proprie

tracce; ha per altro un carattere fermo, deciso e stabile. Materie dense e forti, su cui imprimere la

propria traccia. Carattere serio, fermo, stabile, deciso. (Personaggi Sylvester Stallone, Berlusconi,

Mussolini…)

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L’Emo-Tono-Fono-Simbolismo

Non possiamo parlare di comunicazione senza risalire a quella primaria sperimentata nel grembo

materno. Ogni individuo, attraverso il proprio corpo racconta la sua storia, unica ed irripetibile in un

personale linguaggio-comunicativo tra se stesso ed il mondo: il gesto, il tono muscolare, lo

sguardo, insieme agli altri sensi, sono delegati all’ascolto, al percepire e reagire, non solo

tonicamente, ma soprattutto attraverso il corpo che viene identificato come una matrice di segni e

stratificazione di memorie. L’appiattimento delle differenze nasce di fronte a qualsiasi forma d’arte

(musica, pittura, danza, etc) poiché, minimizzando la razionalità e facendola fluire liberamente

senza condizionamenti esterni, questa ci conduce verso l’espressione di tutti quei potenziali

(umani), repressi, rimossi o latenti. Tutti gli imprinting della vita pre-natale lasciano profonde ed

indelebili tracce in tutta la vita dell’uomo; attraverso il placet primario (liquido amniotico), possiamo

instaurare un meccanismo di riattivazione del concetto di piacere, esteso a tutto il vivere

quotidiano, sempre sopraffatto dalle competenze cognitive e dalla razionalità. Quello che avviene

durante la gravidanza, è dunque una meraviglia della natura; il suono all’interno del grembo

materno è percepito dal feto come forma tattile pressoria di scie, macchie luminose: qualsiasi

rumore, emozioni di gioia e paura, variazioni e tensioni muscolari della madre, si imprimono sulla

pelle e nella psiche del feto dando origine alle memorie (autoplastiche), prima forma di

comunicazione. Il linguaggio dell’emo-tono-fono-simbolismo,(E) prende vita nel grembo materno

durante la vita prenatale. Qui riceviamo gli imprinting con le varie sfumature emotive, ma

soprattutto con il nostro vissuto della “pelle psicofisica che non dimentica ma memorizza”, e

ogni volta “ri-agisce” tonicamente associando un nuovo stimolo a quello primario.

EMO= emos-azione

TONO= tono muscolare SIMBOLISMO

FONO= vibrazione vocale

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Gli Stili Prenatali

Lo sviluppo dell’essere umano passa dal grembo materno, ovvero dalla con-centro-azione

emozionale all’articolazione psico-corporea . Pertanto le fasi evolutive del feto, vengono

attraversate durante i 9 mesi di gravidanza, si traducono in stili espressivi rivelabili in tutte le

“tracce” umane che possiamo rilevare nei movimenti ripetitivi, talvolta stereotipati, a cui dobbiamo

porre la nostra attenzione, perché diventano un Parametro di valutazione Psico-Senso-Motoria ed

una teoria applicativa in grado di codificare una vasta gamma di movimenti ed emozioni dalla fase

iniziale “dell’annidamento” fino alla “catarsi” della nascita, del “viaggio dell’eroe”.

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L’Energia dell’Aura

Nel contesto della parapsicologia e della spiritualità, l'aura o alone luminoso, parola che deriva dal

greco alos («corona»), denota un sottile campo di radiazione luminosa, invisibile alla normale

percezione, che circonda tutti gli esseri viventi (persone, animali e piante) come una sorta di

bozzolo o alone.

L’aura è quella parte del campo energetico universale associata a singoli esseri viventi, divisa in

diversi strati chiamati “corpi”, i quali sono costruiti da una sostanza sempre più sottile a mano a

mano che si procede verso l’esterno rispetto al corpo fisico, e le loro vibrazioni rivelano frequenze

progressivamente più “alte”.

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Le ricerche scientifiche sul campo energetico umano

Benchè i mistici non abbiano mai parlato di campo energetico umano, né di forme bioplastiche, le loro tradizioni che risalgono a più di 5000 anni fa, diffuse su tutto il pianeta, confermano le osservazioni di molte culture e studi scientifici. La tradizione spirituale, relativa alle diverse religioni, sostengono di poter vedere un alone luminoso attorno alla testa delle persone, che attraverso pratiche di meditazione e preghiera, essi raggiungono uno stato di coscienza espansa che libera il potenziale della loro percezione sensoriale superiore. La tradizione spirituale indiana parla di energia universale chiamata prana, considerato elemento costitutivo e fonte di ogni forma di vita. I Cinesi, nel 3.000 AC, parlano di energia vitale (il ch’i), che costituiva e permeava tutta la materia, animata ed inanimata e che contiene al suo interno due forze polari: yin e yang. Quando le due forze sono in equilibrio, l’organismo gode di buona salute:troppa energia yang ha come risultato un’eccessiva attività organica, mentre se predomina l’energia yin, il funzionamento dell’organismo è insufficiente. La pratica dell’agopuntura, riconosciuta viene usata sulla base di queste teorie energetiche. Intorno al 538 AC, la cabala ebraica, parla delle stesse energie, riferendosi però in termini di luce astrale, mentre nella pittura sacra cristiana, Gesù ed i santi, vengono raffigurati da un alone luminoso, così come molte figure dell’Antico Testamento, vengono descritte come “luminose”, così come molte altre dottrine come i Veda indiani, gli indiani d’america, le dottrine tibetane, quelle buddiste, il buddismo zen giapponese fino a testimonianze come quelle di Rudolph Steiner. Lungo tutto il corso della storia vi sono stati in Occidente, scienziati o studiosi che sostenevano il concetto di energia universale che pervade tutta la natura. La prima testimonianza scritta relativa all’energia vitale percepita come corpo luminoso,, è quella dei Pitagorici (500 AC) i quali affermavano che le “Luce” poteva produrre molti effetti sull’organismo umano, tra cui quello curativo. A partire dagli inizi del XX secolo, questi fenomeni hanno iniziato ad interessare anche molti medici, come il dott. W. Kilner, riferì i risultati dei suoi studi nel campo energetico attraverso schemi e filtri colorati; egli dichiarò di aver osservato una luminescenza intorno all’intero corpo dei soggetti, divisa in 3 strati:

- uno strato più scuro di circa mezzo cm di spessore molto vicino alla pelle; - uno strato più rarefatto di 2 cm emanato perpendicolarmente al corpo; - una tenue luminosità dai colori incerti, di circa 3 cm di spessore, all’esterno;

Kilner affermò che lo stato dell’aura, variava notevolmente in base al sesso, alle facoltà mentali, alla salute ed all’energia psichica; infatti molte malattie si potevano verificare dall’aspetto generale del campo energetico, con macchie ed irregolarità di forma, così da indurlo ad elaborare un metodo diagnostico basato sui colori, consistenza, volume ed aspetto generale dell’Aurea. Finendo la nostra panoramica sulle origini dell’aurea, meritano senza dubbio menzione, verso la metà del ‘900, De La Warr e la dott.ssa Drown, che elaborarono una serie di strumenti per captare le radiazioni emesse dai tessuti vivi, mentre W. Reich (psichiatra collaboratore di Freud), svolse molte ricerche sull’energia universale, studiando il rapporto tra i disturbi del “flusso orgonico” del corpo umano e le malattie fisiche e psichiche: “eliminando i blocchi energetici egli era in grado di far cessare certi stati mentali ed emozionali negativi.” “L’equilibrio fra tutti i corpi (fisico, eterico, mentale, emotivo, e spirituale)attraverso il quale

è possibile un’armoniosa guarigione dell’intera persona” Una delle più entusiasmanti ricerche sull’aurea, è quella svolta dalla dott.ssa Hunt c/o l’UCLA (Università della California) facendo uno studio sui segnali a bassa frequenza del corpo, sugli effetti del rolfing (un metodo di lavoro corporeo che mira a stabilire armonia ed equilibrio nella struttura corporea, attraverso il tocco e l'educazione al movimento.)

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I risultati aggiornati al 1988 parlano di correlazioni specifiche tra frequenze e colori: “da secoli i sensitivi vedono e descrivono le emissioni dell’aurea, ma queste sono le prime prove oggettive, fornite con strumenti elettronici, della frequenza, estensione e durata di tali emissioni, che convalidano le affermazioni dei terapisti sull’emissione di colori.”

Per quanto riguarda i Chakra, la ricerca della dott.ssa Hunt afferma i colori relativi alla lettura metafisica, sono quelli che sono stati riscontrati dagli strumenti: “kundalini=rosso, chakra ipogastrico=arancio, chakra della milza=giallo, chakra del cuore=verde, chakra della gola= azzurro, chakra del terzo occhio=violetto, chakra della corona=bianco”

- i ricordi delle esperienze sono immagazzinati nei tessuti corporei e nella memoria cellulare

- Il campo energetico umano è la manifestazione dell’energia universale intimamente

connessa con la vita dell’uomo.

I Mantra ll termine mantra deriva dall'insieme di due termini: il verbo sanscrito man ("pensare", da cui manas:

"pensiero", "mente", "intelletto" ma anche "principio spirituale" o "respiro", "anima vivente") unito al

suffisso tra che corrisponde all'aggettivo sanscrito kṛt, ("che compie", "che agisce")

Un'etimologia tradizionale fa invece derivare il termine mantra sempre dal verbo man ma collegato al sanscrito tra che, in fine compositi, diviene aggettivo con il significato "che protegge", quindi "pensare, pensiero, che offre protezione"

Un mantra, rigorosamente in lingua sanscrita, può essere recitato ad alta voce, sussurrato o anche solo enunciato mentalmente, nel silenzio della meditazione, ma sempre con la corretta intonazione, pena la sua inefficacia. Va inoltre evidenziato che un mantra non lo si può apprendere da un testo o da generiche altre persone, ma viene trasmesso da un guru, un maestro cioè che consacri il mantra stesso, con riti che non sono dissimili dalla consacrazione delle icone.

Oṃ Maṇi Padme Hūṃ

Om Mani Peme Hung o Om Mani Beh Meh Hung in tibetano

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"Salve o Gioiello nel fiore di Loto" È il mantra di Cenresig, il Buddha della Compassione e protettore di chi è in imminente pericolo. Questo mantra viene raccomandato in tutte le situazioni di pericolo o di sofferenza, o per aiutare gli altri esseri senzienti in condizioni di dolore. Uno dei suoi significati più tenuti in considerazione è la collocazione del Gioiello, simbolo della bodhicitta, nel Loto, simbolo della coscienza umana. Ha altresì il potere di sviluppare la compassione, grande virtù contemplata dal Buddhismo.

La Pulizia dell’Aura

La procedura di pulizia del campo Aureo, è un’antica tecnica “Terapeutica” tibetana, che ci

permette di entrare in profondo Con-Tatto con l’energia della persona, ristabilendo l’equilibrio dei

Chakra, donando pace, serenità e una sensazione di Forza e Pace interiore.

La preparazione

Se possibile facciamo stendere la persona e dopo una prima fase di concentrazione e preghiera

personale, esaminiamo i Chakra, passando la mano lentamente sul corpo.

La persona che beneficerà del riequilibrio dell’Aura, dovrà rimanere in piedi, con le gambe

leggermente divaricate, in modo da avere una buona stabilità, poiché durante il trattamento sono

possibili movimenti e dondolamenti dovuti al contatto con il Campo Energetico.

Gli elementi fondamentali di questo trattamento sono i 5 Chakra principali dell’Autotrattamento

Ngalso ed il Mantra Ah – Oh – Hum (Oh – Ah – Hum) con concentrazione, mente libera e

respiro profondo. Utilizziamo una Campana di Medie dimensioni.

E’ consigliabile iniziare dalla parte posteriore del corpo;

1. Apertura (3 giri) Ah – Oh – Hum al Chakra del Cuore;

2. Scendere ai Piedi, appoggiando a terra la mano con la campana. Ripetere il Mantra (3 giri)

ripetuti 3 volte.

3. Chakra Segreto eseguire 3 giri di Mantra ripetuti 3 volte;

4. Chakra Ombelico eseguire 3 giri di Mantra ripetuti 3 volte;

5. Chakra del Cuore eseguire 3 giri di Mantra ripetuti 3 volte;

6. Chakra della Gola eseguire 3 giri di Mantra ripetuti 3 volte;

7. Chakra della Corona eseguire 3 giri di Mantra ripetuti 3 volte;

8. Chiusura al Chakra del Cuore (Om Vadra Raksha Raksha) 4 rintocchi all’interno della

campana, nei 4 punti cardinali, ripeti 3 volte;

***Si prosegue con lato destro e lato sinistro, come sopra, dal numero 2 al numero 7;

Completiamo la pulizia dell’Aurea con la parte anteriore del corpo dal punto 2 al numero 8.

Quello che abbiamo appena visto, è il trattamento completo della riparazione dell’Aurea; quando

avremmo preso pratica con la procedura, saranno necessari circa 20/25 minuti.

Pulizia Aura “light”

1. Apertura “Cuore a Cuore”

2. Dietro – Campana a terra – Mantra Ah Oh Hum 1 volta

3. Chakra Segreto

4. Chakra Ombelico

5. Chakra Cuore

6. Chakra Gola

7. Chakra Corona

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8. Lato destro campana a terra

9. Lato Sinistro Campana a terra

10. Parte anteriore del corpo, ripeti dal numero 2 al numero 7

11. Chiusura Chakra del Cuore con il mantra di protezione (Om Vadra Raksha Raksha) 4 rintocchi

nei 4 punti cardinali ripeti 3 volte da ripetere dietro, lato destro, lato sinistro, davanti.

NB. Non perdere il Con-tatto con il tuo CUORE, è molto più importante di qualsiasi schema!!!

Allineamento Harico. Tratto da Mani di Luce B.A. Brennan

Allineamento con la Finalità della vostra vita Allineamento harico: il livello di allineamento con il tuo scopo della vita. L’esercizio che segue vi aiuterà ad allineare la vostra linea hara e curare eventuali distorsioni in essa o in punti lungo essa. Essa è allineata con il maggiore scopo. Vi suggerisco di farlo ogni giorno al mattino per guarire voi stessi e ogni volta che si presenta un desiderio di un’obbiettivo. Rimarrete stupiti per i risultati che otterrete. Come ci si abitua a tenere l’allineamento di hara, si sarà in grado di rimanere in linea con la nostra vita , con il nostro scopo, in ogni piccola cosa che si sta facendo in questo momento. E’ applicabile alla guarigione per voi.

Esercizio per allineare la tua volontà con lo scopo della tua vita Immaginate una sfera di energia all’interno del corpo sulla linea mediana del corpo, che si trova su un pollice, un pollice e mezzo sotto l’ombelico. Questo punto è il centro di gravità del corpo fisico. E ‘noto come il tan tien. E ‘un atto di manifestazione del corpo fisico. La linea di hara e tan tien sono di solito color oro. In questo esercizio, si immaginerà il tan tien color rosso. Tecnica della linea harica

Stando con i piedi che guardano verso l’esterno, piegare le ginocchia profondamente,come mostrato qui. Lasciate i vostri piedi andare verso l’esterno in modo che non tocchino le ginocchia.. Allineare la vostra colonna vertebrale. Prendi un pezzo di capelli che è direttamente sulla parte superiore della testa. Tirare in modo che si può sentire il centro superiore della testa. Ora senti come se fossi tirato da questi capelli. E’ come se allineassi il corpo su un filo a piombo con la terra.

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Porta le punte delle dita in tan tien come mostrato qui. Tenere insieme le dita. Senti il punto tan tien all’interno del tuo corpo, e rendilo caldo. Se ci si collega ad esso, ben presto tutto il tuo corpo sarà caldo. Se il tuo corpo non si scalda non siete collegati al tan-tien. Prova di nuovo. Pratica fino ad avere successo. Una volta che sei riuscito, spostare la propria consapevolezza al nucleo fuso della terra.

Ora metto le mani in un triangolo, con il dito puntato verso il basso nella terra direttamente di fronte al tan tien. Proprio come nella immagine qui senti il collegamento tra il nucleo della terra e la vostra centratura del tan-tien. Ora si sente davvero il calore, il calore che brucia, tanto che si inizierà a sudare. Si può anche sentire un suono simile a uno che usa le arti marziali come un grido. Se la vostra percezione sensoriale superiore è aperta, si sarà in grado di vedere il colore rosso nella vostra centratura tien. Potrai anche vedere una linea di luce laser che collega la centratura tien con il nucleo fuso della terra. Questa è chiamata la linea laser hara. Se non lo vedete, immaginatelo. Non è necessario vedere per attivarla.

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Ora la vostra mano destra rimane nel tan tien e il palmo della mano sinistra sul lato destro del tuo corpo con le dita verso il basso. Tenere la sinistra, proprio di fronte al tan tien come l’immagine qui. Tenere questa configurazione fino a quando non ci si sente ben stabili.

Ora porta la consapevolezza al tuo petto nella zona superiore, a circa tre pollici al di sotto del cavo in gola e di nuovo sulla linea mediana del corpo. Qui senti una sfera di luce diffusa. Questa luce porta il canto della tua anima, il tuo vero scopo che si unisce alla sinfonia universale. Essa esprime il desiderio che ti conduce attraverso la vita per realizzare lo scopo della tua anima per la tua vita. Posizionare la punta delle dita di entrambe le mani nella sede dell’anima, nel petto in alto, come si faceva prima in tantien. Quando ci si collega ad esso, può sentirsi come un palloncino che viene soffiato dentro il petto. Si può sentire molta sicurezza e dolcezza lì. Senti come una dolce nostalgia sacra dentro di te. Puoi non sapere il motivo ma è ancora possibile sentirlo. Sembra come la luce diffusa nei pressi di una candela, ma è blu-viola a colori. Espandi la luce blu-viola nel tuo petto. Poni la punta delle dita della mano destra nella sede dell’anima, e la punta delle dita della mano sinistra verso il basso per osservare la terra, il tan Tien. Il palmo aperto della mano sinistra rivolta verso la destra del proprio corpo. Senti la linea di hara che direttamente dal centro dell’anima si unisce alla centratura del tan-tien e giù verso il centro della terra. Quando ci si sente molto forti, passare alla fase successiva.

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Lasciare la mano sinistra dove è, sollevare le dita della mano destra sopra la testa. Lasciate che il dito medio della mano destra si diriga verso il punto ID (PUNTO DI IDENTIFICAZIONE) un metro e mezzo circa sopra la testa. Senti la linea harica che si estende dalla sede dell’anima attraverso la vostra testa e su fino all’ apertura del punto ID. Questa piccola apertura, sopra la testa a forma di cono rovesciato, è davvero un piccolo vortice, la sua estremità aperta rivolta verso il basso. E’ la più difficile da sentire. Questo vortice rappresenta il primo punto di individuazione della divinità. Esso rappresenta il primo punto di individuazione della unicità di Dio. Quando si è in grado di unificare la linea di hara con il punto ID improvvisamente sparisce il dualismo. Quando si passa attraverso l’imbuto, si può fare esperienza di un suono come un tappo di sughero in uscita da una bottiglia. Potrai sentire immediatamente la differenza, perché non appena ci si collega, sentirai molta più energia. Improvvisamente tutto si calma dentro, e vi sentirete come un ponte di potere. Si è allineata la tua linea harica.

Attendere per alcuni minuti fino a quando la linea è stabile. A questo punto abbassare la mano destra, con la punta delle dita e il palmo al lato sinistro del tuo corpo, in modo che sia nella sede della tua anima. Questo sarà più comodo per voi. Tenere la sinistra puntata verso il basso, con il palmo a destra del vostro corpo, sul tan Tien. Allinea l’ hara ed i tre punti. (hara-sede dell’anima-ID). Fate ciò direttamente con la vostra intenzione. Senti l’allineamento rettilineo, luminoso, e forte. Mantenete il vostro allineamento fino a quando non lo sentite forte e luminoso. Raddrizza il tuo corpo in modo tale che è come se tu fossi appeso da un capello sulla metà superiore della testa. Contrai le natiche un pò e profondamente piega le ginocchia, mantenendo i piedi in fuori. Controllare per vedere, sentire, e sentire se i punti sono forti, fermi. Se c’è debolezza, in una zona, guarda che zona è. Si tratta di un settore che ha bisogno di un lavoro di guarigione .Concentrati su questo punto più a lungo. Allinea la linea harica e senti i punti nel miglior modo possibile. Quando si hanno allineato il primo punto di individuazione della divinità con l’anima e il nostro scopo , anche se si può non sapere di cosa si tratta, ma sono allineati , le vostre azioni saranno automaticamente in sintonia con esso per tutto il tempo in cui rimangono allineati.

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“Solo la musica può dirti ciò che le parole non dicono” Iuri Ricci

Buon Cammino

Iuri

*** Mani di Luce B.A. Brennan

*** Dizionario di Musicarterapia nella Globalità dei Linguaggi

*** I Quattro elementi nella Globalità dei Linguaggi

*** Wikipedia