73108019 en ISO 14683 UNI IT Ponti Termici in Edilizia Coefficiente Di Trasmissione Termica Lineica
L’ISOLAMENTO TERMICO DELL’INVOLUCRO...
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L’ISOLAMENTO TERMICO
DELL’INVOLUCRO EDILIZIO
Calcolo della trasmittanza e ponti termici
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gennaio 2021 prof. Federica Caldi
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FABBISOGNO DI ENERGIA PER IL
RISCALDAMENTO INVERNALE
Per determinare gli apportienergetici necessari per mantenereall’interno di un ambiente latemperatura di progetto stabilita,occorre conoscere la quantità dicalore che viene scambiata tral’ambiente riscaldato e gli ambienticircostanti (ambiente esterno,ambienti adiacenti non riscaldati,ambienti riscaldati ad unatemperatura diversa, terreno),occorre cioè effettuare il bilancioenergetico dell’ambiente dariscaldare.
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FABBISOGNO DI ENERGIA PER IL
RISCALDAMENTO INVERNALE
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BILANCIO ENERGETICO
Nel bilancio devono essere presi in considerazioni le
dispersioni di calore e gli apporti.
𝑸𝑯 = 𝑸𝑻 +𝑸𝑽 − 𝜼 ∙ (𝑸𝑰 +𝑸𝑺)
Dispersioni:
scambi per trasmissione attraverso l’involucro dell’edificio QT
scambi per ventilazione QV
Apporti:
apporti interni (calore prodotto da elettrodomestici,
illuminazione, metabolismo) QI
guadagni solari (principalmente, energia solare in ingresso
dalle vetrate dei serramenti) QS
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Fattore di utilizzazione
degli apporti (0-1)
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BILANCIO ENERGETICO DI UN EDIFICIO
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Esempio: edificio residenziale in Cannero Riviera (2009)
46%
13%
29%
12%
Dispersioni per trasmissione
Dispersioni per ventilazione
Apporti solari
Apporti interni
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COME SI TRASMETTE IL CALORE
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La trasmissione del calore avviene attraverso un corpo quando esso èsottoposto ad una differenza di temperatura. L’energia si trasferiscedal punto a temperatura maggiore al punto a temperatura minore.La schematizzazione che si applica alla trasmissione di calore si basasu tre meccanismi fondamentali:
•Conduzione•Convezione•Irraggiamento
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DISPERSIONI PER TRASMISSIONE
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Le dispersioni per trasmissione dipendono dalla trasmittanzatermica delle soluzioni tecniche che compongono l’involucro
edilizio.
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Cos’è la TRASMITTANZA TERMICA
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ica La trasmittanza U (UNI EN ISO 6946) si definisce come il
flusso di calore che attraversa una superficie unitariasottoposta a differenza di temperatura pari ad 1°C.è legata alle caratteristiche del materiale che costituisce lastruttura e si assume pari all’inverso della sommatoria delleresistenze termiche degli strati.
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Le resistenze termiche liminari
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Le resistenze termiche superficiali (liminari) tengono contodegli scambi di calore per convezione e per irraggiamento cheavvengono tra la superficie e l’aria interna (Rsi) e tra lasuperficie e l’aria esterna (Rse). Esse dipendonoessenzialmente dal grado di esposizione e dalla finiturasuperficiale delle superfici.I valori di resistenza termica superficiale interna Rsi edesterna Rse sono normati nella UNI EN ISO 6946 a secondadella direzione del flusso di calore: la tabella riporta i valoritipici:
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CALCOLO TRASMITTANZA TERMICA
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ica Chiusura verticale opaca – sistema a cappotto
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CALCOLO TRASMITTANZA TERMICA
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ica Chiusura verticale opaca – muratura cassa vuota
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LE ZONE CLIMATICHE
IN ITALIA
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LE ZONE CLIMATICHE IN ITALIA
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Per gradi giorno di una località s'intende la somma, estesa atutti i giorni di un periodo annuale convenzionale diriscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra latemperatura dell'ambiente, fissata convenzionalmente perogni nazione, e la temperatura media esterna giornaliera.(fonte: Wikipedia)
Quali sono le zone climatiche?Il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 ha introdotto, in base al calcolo dei gradi-giorno, sei zone climatiche sul territorio italiano:Zona A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600;Zona B: comuni con gradi-giorno tra 600 e 900;Zona C: comuni con gradi-giorno tra 901 e 1400;Zona D: comuni con gradi-giorno tra 1401 e 2100;Zona E: comuni con gradi-giorno tra 2101 e 3000;Zona F: comuni con gradi-giorno superiori a 3000.
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LE ZONE CLIMATICHE IN ITALIA
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Zona climatica Periodo di accensione Orario consentito
A 1° dicembre – 15 marzo 6 ore giornaliere
B 1° dicembre – 31 marzo 8 ore giornaliere
C 15 novembre – 31 marzo 10 ore giornaliere
D 1° novembre – 15 aprile 12 ore giornaliere
E 15 ottobre – 15 aprile 14 ore giornaliere
F nessuna limitazione nessuna limitazione
Quali sono i periodi di accensione degli impianti per ciascuna zona?Ecco qui di seguito la tabella riassuntiva dei periodi e degli orari di accensione consentiti:
In caso di condizioni metereologiche particolarmente rigide, i sindaci dei singoli comuni possonoconsentire l’accensione degli impianti anche in periodi di tempo più ampi – seppur con dei limiti darispettare.
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LE ZONE CLIMATICHE IN LOMBARDIA
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e Comune
SOMMA LOMBARDO
ZONA CLIMATICA
E
GRADI GIORNO
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Lab – Isolamento termico 16
I REQUISITI NAZIONALI
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I REQUISITI NAZIONALI
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I REQUISITI NAZIONALI
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I REQUISITI NAZIONALI
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I REQUISITI NAZIONALI
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I REQUISITI DELLA REGIONE LOMBARDIA
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I REQUISITI DELLA REGIONE LOMBARDIA
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I REQUISITI DELLA NORMATIVA VIGENTE
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e Se la trasmittanza termica della soluzione tecnica in esame non rispetta ilrequisito minimo di legge, possono essere seguite due strade:
✓ scegliere materiali più performanti (dotati, cioè, di conduttività termicapiù bassa)
✓ incrementare lo spessore dello strato di isolamento termico.
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Esempio di calcolo
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Dato un edificio esistente situato in Comune di Bormio (zona F), verificarese la trasmittanza della seguente chiusura opaca rispetti i limiti di legge. Incaso negativo, proporre un intervento migliorativo al fine di poterlirispettare.
1 – intonaco di calce e gesso (1 cm)2 – muratura in gasbeton (20 cm)3 – intonaco di sabbia e cemento (1 cm)
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e STRUTTURA
ESISTENTE
INTERVENTO
MIGLIORATIVO
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𝑈𝑙𝑖𝑚 = 0,26𝑊
𝑚2 ∙ 𝐾
Esempio di calcolo
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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Per essere realmente efficace, l’isolamento termico deve essere uniforme e continuo.
(fonte: www.certificatore-energetico.it)
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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UNI EN ISO 14683
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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Per determinare la presenza dei ponti termici negli edifici esistenti, è possibile servirsi di una termo-camera.
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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Ponte termico pilastro d’angolo Ponte termico serramento
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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(fonte: www.termografiainfrarosso-mg.it)
Termografia prima (A) e dopo (B) la realizzazione di un sistema di coibentazione esterna a cappotto.
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IL PROBLEMA DEI PONTI TERMICI
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Oggi la normativa in materia di risparmio energetico impone lacorrezione dei ponti termici.
Si dice che un ponte termico è «corretto» quando la trasmittanzatermica della parete fittizia (con stratigrafia analoga al punto dove siverifica il p.t.) non supera più del 15% la trasmittanza termica dellaparete in cui è inserito.
La correzione risulta fondamentale per queste ragioni principali:- Si minimizzano le dispersioni termiche- Si evita la formazione di muffe e umidità superficiale all’interno
degli ambienti- Si migliora il comfort interno, dal momento che non si hanno
discontinuità di temperatura sulle superfici del locale