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6 Fisica tecnica Definizione di ponti termici I ponti termici sono zone localizzate nell'involucro della costruzione nei quali sussiste un'elevata perdita di calore. Questa elevata perdita di calore risulta dal fatto che la zona dell'elemento costruttivo si discosta dalla forma piana (“ponte termico geometrico”) o dal fatto che nella zona interessata sono localmente presenti materiali con conducibilità termica più elevata (“ponte termico deter- minato dai materiali”). Effetti dei ponti termici In corrispondenza del ponte termico la perdita di calore localmente più elevata comporta una riduzione delle temperature superfi- ciali all'interno dell'edificio. Non appena la temperatura superficiale scende al di sotto della cosiddetta “temperatura di muffa” θ S , si incomincia a formare la muffa. Se la temperatura superficiale scende addirittura al di sotto della temperatura di rugiada θ τ , l'umidi- presente nell'ambiente si condensa sulle superfici fredde sotto forma di rugiada. Se in corrispondenza di un ponte termico si forma della muffa, questa libera nell'ambiente delle spore che possono determinare se- ri problemi alla salute delle persone che vi abitano. Tali spore hanno infatti un'azione allergenica, ossia possono provocare nelle persone forti reazioni allergiche quali ad es. sinusite, rinite e asma. Attraverso l'esposizione giornaliera, spesso prolungata, nelle abitazioni sussiste il grosso rischio che le reazioni allergiche diventino croniche. Riassumendo, gli effetti dei ponti termici sono dunque i seguenti: pericolo di formazione di muffe pericolo di danni alla salute pericolo di formazione di condense maggiori perdite di energia termica Temperatura di rugiada La temperatura di rugiada θ τ di un ambiente è la temperatura alla quale l'umidità presente nell'aria non può più essere da essa trattenuta e quindi viene ceduta sotto forma di goccioline d'acqua. In tal caso l'umidità relativa dell'aria ambiente è pari al 100%. Gli strati d'aria in diretto contatto con la superficie di elementi costruttivi più freddi assumono la temperatura di questa. Se la tem- peratura minima di un ponte termico è inferiore alla temperatura di rugiada, anche lo strato d'aria direttamente a contatto con que- sto punto sarà ad una temperatura inferiore a quella di rugiada, con la conseguenza che l'umidità di questo strato sarà ceduta sotto forma di condensa sulla superficie fredda. La temperatura di rugiada dipende solo dalla temperatura e dall'umidità dell'aria ambiente (vedi figura 1): quanto maggiore è l'umidità dell'aria ambiente e quanto maggiore è la temperatura dell'aria ambiente, tanto maggiore è la temperatura di rugiada, ossia tanto prima si forma condensa sulle superfici fredde. Il clima usuale negli ambienti interni è caratterizzato in media da una temperatura di ca. 20 °C e da un'umidità relativa di ca. 50 %, cui corrisponde una temperatura di rugiada di 9,3 °C. In ambienti molto umidi, come ad esempio nei bagni, vengono raggiunti valo- ri di umidità anche superiori, del 60 % e oltre. In misura corrispondente aumenta la temperatura di rugiada ed il rischio di formazio- ne di condense. Così con un'umidità relativa del 60 % la temperatura di rugiada è già di 12,0 °C (vedi figura 1). Dalla pendenza della curva del diagramma di figura 1 è facilmente riconoscibile questa dipendenza sensibile della temperatura di rugiada dall'umidità dell'aria ambiente: bastano piccoli aumenti dell'umidità dell'aria ambiente per accrescere notevolmente il valore della temperatura di rugiada. E ciò comporta un notevole aumento del rischio di formazione di condense sulle superfici degli elementi costruttivi. Fisica tecnica Ponti termici

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Definizione di ponti termici

I ponti termici sono zone localizzate nell'involucro della costruzione nei quali sussiste un'elevata perdita di calore. Questa elevata perdita di calore risulta dal fatto che la zona dell'elemento costruttivo si discosta dalla forma piana (“ponte termico geometrico”) o dal fatto che nella zona interessata sono localmente presenti materiali con conducibilità termica più elevata (“ponte termico deter-minato dai materiali”).

Effetti dei ponti termici

In corrispondenza del ponte termico la perdita di calore localmente più elevata comporta una riduzione delle temperature superfi-ciali all'interno dell'edificio. Non appena la temperatura superficiale scende al di sotto della cosiddetta “temperatura di muffa” θS, si incomincia a formare la muffa. Se la temperatura superficiale scende addirittura al di sotto della temperatura di rugiada θ

τ , l'umidi-tà presente nell'ambiente si condensa sulle superfici fredde sotto forma di rugiada.

Se in corrispondenza di un ponte termico si forma della muffa, questa libera nell'ambiente delle spore che possono determinare se-ri problemi alla salute delle persone che vi abitano. Tali spore hanno infatti un'azione allergenica, ossia possono provocare nelle persone forti reazioni allergiche quali ad es. sinusite, rinite e asma. Attraverso l'esposizione giornaliera, spesso prolungata, nelle abitazioni sussiste il grosso rischio che le reazioni allergiche diventino croniche.

Riassumendo, gli effetti dei ponti termici sono dunque i seguenti:

—— pericolo di formazione di muffe—— pericolo di danni alla salute—— pericolo di formazione di condense—— maggiori perdite di energia termica

Temperatura di rugiada

La temperatura di rugiada θτ di un ambiente è la temperatura alla quale l'umidità presente nell'aria non può più essere da essa

trattenuta e quindi viene ceduta sotto forma di goccioline d'acqua. In tal caso l'umidità relativa dell'aria ambiente è pari al 100%.

Gli strati d'aria in diretto contatto con la superficie di elementi costruttivi più freddi assumono la temperatura di questa. Se la tem-peratura minima di un ponte termico è inferiore alla temperatura di rugiada, anche lo strato d'aria direttamente a contatto con que-sto punto sarà ad una temperatura inferiore a quella di rugiada, con la conseguenza che l'umidità di questo strato sarà ceduta sotto forma di condensa sulla superficie fredda.

La temperatura di rugiada dipende solo dalla temperatura e dall'umidità dell'aria ambiente (vedi figura 1): quanto maggiore è l'umidità dell'aria ambiente e quanto maggiore è la temperatura dell'aria ambiente, tanto maggiore è la temperatura di rugiada, ossia tanto prima si forma condensa sulle superfici fredde.Il clima usuale negli ambienti interni è caratterizzato in media da una temperatura di ca. 20 °C e da un'umidità relativa di ca. 50 %, cui corrisponde una temperatura di rugiada di 9,3 °C. In ambienti molto umidi, come ad esempio nei bagni, vengono raggiunti valo-ri di umidità anche superiori, del 60 % e oltre. In misura corrispondente aumenta la temperatura di rugiada ed il rischio di formazio-ne di condense. Così con un'umidità relativa del 60 % la temperatura di rugiada è già di 12,0 °C (vedi figura 1). Dalla pendenza della curva del diagramma di figura 1 è facilmente riconoscibile questa dipendenza sensibile della temperatura di rugiada dall'umidità dell'aria ambiente: bastano piccoli aumenti dell'umidità dell'aria ambiente per accrescere notevolmente il valore della temperatura di rugiada. E ciò comporta un notevole aumento del rischio di formazione di condense sulle superfici degli elementi costruttivi.

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Umidità relativa aria ϕ in %

40 50 60 70 80 90 40 50 60 70 80 90

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22 °C18

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Tem

pera

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°C

Umidità relativa aria ϕ in %

Tem

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°C

20 °C

18 °C

22 °C

20°C

18 °C

Figura 1: rapporto tra la temperatura di rugiada, l'umidità e la temperatura dell'aria ambiente

Figura 2: rapporto tra la temperatura di muffa, l'umidità e la temperatura dell'aria ambiente

Temperatura di muffa

L'umidità sulla superficie degli elementi costruttivi necessaria affinché si formi la muffa viene raggiunta già a partire da valori dell'umidità dell'aria superiori all'80%. Ciò significa che sulle superfici degli elementi costruttivi si formano delle muffe quando la loro temperatura è almeno così fredda da determinare negli strati d'aria direttamente a contatto con essi un'umidità dell'80%. La temperatura alla quale si verifica ciò è la cosiddetta “temperatura di muffa” θS.

La crescita di muffe si verifica dunque già a temperature superiori a quella di rugiada. In un ambiente con clima standard di 20°C / 50 % la temperatura di muffa è pari a 12,6 °C, dunque di 3,3 °C superiore alla temperatura di rugiada. Rispetto al problema di evita-re danni all'edificio (muffe) la temperatura di muffa è più importante di quella di rugiada. Perciò non basta che le temperature su-perficiali all'interno dell'ambiente siano più calde della temperatura di rugiada dell'aria ambiente, esse devono essere anche supe-riore alla temperatura di muffa!

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Temperatura di rugiada Temperatura di muffa

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Parametri termotecnici dei ponti termici

Gli effetti termotecnici dei ponti termici sono rappresentabili con i seguenti parametri:

Il calcolo teorico di questi parametri è possibile solo attraverso un calcolo termotecnico ad elementi finiti dei ponti termici effettiva-mente presenti. A tal fine il calcolatore deve simulare la struttura geometrica in corrispondenza del ponte termico assieme alle con-ducibilità termiche dei materiali impiegati. Le condizioni al contorno da assumere nel calcolo e nella simulazione sono regolamen-tate dalla norma UNI EN ISO 10211.

Il calcolo ad elementi finiti fornisce, oltre ai parametri quantitativi, anche una rappresentazione della distribuzione della temperatu-ra all'interno della costruzione (isoterme) nonché l'andamento delle linee di flusso termico. La rappresentazione con le linee di flus-so termico mostra le vie attraverso le quali il calore viene disperso nella costruzione e quindi permette di riconoscere i punti deboli sotto il profilo termotecnico, ossia i ponti termici. Le isoterme sono linee o superfici a temperatura costante e mostrano la distribu-zione della temperatura all'interno dell'elemento costruttivo calcolato. Le isoterme sono spesso rappresentate con un passo di 1 °C. Le linee di flusso termico e le isoterme sono sempre perpendicolari le une alle altre (vedi figure 3 e 4).

Coefficienti di trasmissione termica ψ e χ

Il coefficiente di trasmissione termica longitudinale ψ rappresenta la perdita aggiuntiva di calore per metro lineare di un ponte ter-mico lineare. Il coefficiente di trasmissione termica puntiforme χ rappresenta la perdita aggiuntiva di calore di un ponte termico puntiforme.

Si distingue tra coefficiente ψ interno ed esterno a seconda che nel calcolo del coeff. ψ si impieghino superfici riferite alle misure interne o alle misure esterne. Nella verifica dell'isolamento termico ai sensi delle norme sul risparmio energetico vanno impiegati coefficienti ψ riferiti alle misure esterne. Qualora non diversamente indicato tutti i valori di ψ qui riportati sono riferiti alle misure esterne.

Figura 3: Esempio di un ponte termico puramente geometrico. Raffigurazione delle isoterme e delle linee di flusso termico (frecce).

Figura 4: Esempio di un ponte termico puramente dovuto ai materiali. Raffi-gurazione delle isoterme e delle linee di flusso termico (frecce).

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Effetto termotecnicoParametro

Rappresentazione qualitativa Parametri quantitativi

Formazione di muffaFormazione di condensa

IsotermeTemp. superficiale minima θmi

Fattore di temperatura fRsi

Perdita di calore Linee di flusso termicoCoeff. ψCoeff. χ

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θmin = θe + fRsi · (θi – θe)

θmin – θe

θi – θe

fRsi =

Temperatura superficiale minima θmin e fattore di temperatura fRsi

La temperatura superficiale minima θmin è la minima temperatura superficiale esistente in corrispondenza di un ponte termico. Que-sto valore è determinante ai fini della possibilità o meno di formazione di condensa o di muffa in corrispondenza del ponte termico. Esso è dunque un parametro indicatore degli effetti sotto il profilo igrotecnico di un ponte termico.

I parametri θmin e ψ dipendono dalla struttura del ponte termico (geometrie e conducibilità termiche dei materiali che formano il ponte termico). La temperatura superficiale minima dipende inoltre dalla temperatura dell'aria esterna: quanto questa è più bassa, tanto minore è la temperatura superficiale minima (vedi fig. 5).

Come parametro indicativo sotto il profilo igrotecnico in alternativa alla temperatura superficiale minima viene impiegato anche il fattore di temperatura fRsi. Esso è pari alla differenza tra la temperatura superficiale minima e la temperatura esterna dell'aria (θmin – θe), divisa per la differenza tra la temperatura interna ed esterna (θi – θe).

Il fattore di temperatura fRsi è un valore relativo ed ha quindi il vantaggio di dipendere solo dalla struttura del ponte termico e non come θmin dai valori assunti per le temperature dell'aria esterna e interna. Se si conosce il valore di fRsi di un ponte termico è possibi-le calcolare attraverso le temperature dell'aria il valore della temperatura superficiale minima come segue:

In fig. 5 è riportato l'andamento della temperatura superficiale minima in funzione della temperatura dell'aria esterna per una tem-peratura interna costante di 20 °C.

Figura 5: Andamento della temperatura superficiale minima in funzione della temperatura esterna; temperatura interna costante di 20 °C.

Figura 6: Definizione del coeff. fRsi

Rsi

15°

10 °

5 °

0,8

0,6

0,4

0,2

θmin = 12,6

θi = 20 1,0

0,0

fRsi = 0,7

θe = –5Temperatura esterna

–20 –15 –10 –5 0

25

20

15

10

5

0

fRsi = 0,7

fRsi = 0,9

θ min in

°C

θ min in

°C

fRsi = 0,8

Fisica tecnicaPonti termici

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Fisica tecnicaPonti termici

fRsi ≥ 0,7

HT = ∑ Fi · Ui · Ai + HWB mit: HWB = ∑ Fj · ψj · lj + ∑ Fk · χk

θmin ≥ 12,6 °C

Requisiti dei ponti termici

Requisiti relativi alla temperatura superficiale minimaLa LEGGE n° 10 DEL 09/01/1991 si basa su un clima standard medio negli ambienti abitativi con 20 °C e 50% di umidità relativa dell'aria. In conseguenza di ciò, al fine di limitare il rischio di formazione di muffa in corrispondenza dei ponti termici, la temperatu-ra superficiale minima deve soddisfare i requisiti minimi seguenti:

Requisiti relativi alla perdita di caloreLa limitazione della perdita di calore dei ponti termici è regolamentata dalla normativa sul risparmio energetico. In base a tale nor-mativa i ponti termici vanno isolati in modo tale che “l'influenza di ponti termici strutturali sul fabbisogno termico annuo per riscal-damento sia mantenuto il più basso possibile in relazione alle regole della tecnica ed alle misure economicamente sostenibili caso per caso”. Se i ponti termici in un edificio non vengono isolati oppure non verificati, occorre aggiungere alla perdita totale di calore calcolata dell'edificio un fattore peggiorativo in forma di aumento del valore medio del coeff. U pari a ΔUWB = 0,1 W/(Km2), corri-spondente ad un peggioramento del valore medio del coeff. U dell'edificio del 30 %.

Se i ponti termici vengono isolati in conformità alla LEGGE 10/91 ed all’ “ALLEGATO A” del DLGS 192/05 nonché in conformità al De-creto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1 febbraio 2007, il fattore peggiorativo am-monta solo a ΔUWB = 0,05 W/(Km2), corrispondente ad un peggioramento del valore medio del coeff. U dell'edificio del 15 %.

La perdita di calore attraverso ponti termici può essere ulteriormente ridotta isolando efficacemente e assumendo nella verifica-cer-tificazione dell'isolamento termico i corrispondenti valori di ψ calcolati per i ponti termici. Il cosiddetto coefficiente specifico di tra-sferimento termico per trasmissione HT si calcola attraverso la formula:

La temperatura superficiale minima ai sensi della LEGGE 10/91 e della Norma UNI EN ISO 14683 va calcolata con le seguenti condi-zioni di contorno:

—— Temperatura esterna: - 5 °C / temperatura interna: + 20 °C

Con queste condizioni di temperatura al contorno al requisito di cui sopra corrisponde il seguente valore del fattore di temperatura:

—— HWB è la quota di influenza del ponte termico su HT—— ∑ Fi · Ui · Ai rappresenta la perdita di calore attraverso tutti gli elementi costruttivi superficiali (pareti, soffitti, finestre, ecc.), dove

Uj è il coefficiente della parete j, Aj è la superficie riferita alla misura esterna e Fj è il fattore di riduzione della temperatura.—— ∑ Fj · ψj · lj rappresenta la perdita di calore aggiuntiva attraverso tutti i ponti termici lineari (ad es. balcone, base della muratura

sullo zoccolo dell'edificio), dove ψj è il coefficiente di trasmissione termica longitudinale, riferito alla misura esterna, del ponte termico lineare j di lunghezza lj e Fj è il fattore di riduzione della temperatura. —— ∑ Fk · χk rappresenta la perdita di calore aggiuntiva attraverso tutti i ponti termici puntiformi (ad es. attraversamento della pare-

te esterna da parte di travi in acciaio), dove χk è il coefficiente di trasmissione termica puntiforme del ponte termico puntiforme k e Fk è il fattore di riduzione della temperatura.

Il peggioramento del livello di isolamento termico dell'edificio ammonta in questo caso (di ponti termici efficacemente isolati) solo a ca. il 5 %.

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Elementi costruttivi non isolati

In caso di elementi costruttivi sporgenti come balconi in calcestruzzo armato o travi in acciaio l'effetto combinato del ponte termico geometrico (effetto costola fredda della piastra del balcone) e del ponte termico dovuto ai materiali (piastra in calcestruzzo armato o trave in acciaio come buon conduttore del calore passa attraverso l’isolamento) determina una forte perdita di calore; quindi un elemento sporgente non isolato rappresenta uno dei ponti termici più critici dell'involucro dell'edificio. Le conseguenze sono una importante perdita di energia e una forte diminuzione delle temperature superficiali in corrispondenza dell'attacco. Quindi un ele-mento sporgente non isolato come un balcone causa maggiori spese di riscaldamento e inoltre sussiste un grande rischio di forma-zione di muffa.

Isolamento termico efficace con Schöck Isokorb®

Schöck Isokorb® grazie alla sua struttura ottimizzata sotto il profilo termotecnico e statico (minime sezioni di armatura, impiego di materiali con conducibilità termica particolarmente bassa) rappresenta una soluzione di isolamento termico per elementi sporgenti e per gli attacchi dei balconi estremamente efficace .

Schöck Isokorb® per balconi in calcestruzzo armatoCon l'impiego di Schöck Isokorb® in corrispondenza dell'attacco del balcone viene interrotta la piastra di calcestruzzo passante. Il calcestruzzo buon conduttore del calore (λ = 1,65 W/(K · m) e l'acciaio di armatura, ottimo conduttore del calore (λ = 50 W/(K · m), sono sostituiti rispettivamente da materiale isolante (λ = 0,031 W/(K · m) e da acciaio inox, molto meno conduttore del calore ri-spetto all'acciaio di armatura per c.a. (λ = 15 W/(K · m), nonché da calcestruzzo fine altamente resistente (λ = 0,80 W/(K · m) (vedi tabella 2). In tal modo utilizzando ad es. Schöck Isokorb® tipo A-K 10/7 si ha una conducibilità termica ridotta di ca. il 95 % rispetto alla piastra in c.a. (vedi figura 7).

Schöck Isokorb® per balconi in acciaioCon l'impiego di Schöck Isokorb® in corrispondenza del collegamento di travi in acciaio alla soletta in calcestruzzo con barre di ar-matura in acciaio, ottimo conduttore del calore (λ = 50 W/(K · m), questo viene sostituito da materiale isolante (λ = 0,031 W/(K · m) e da acciaio inox (λ = 15 W/(K · m) molto meno conduttore del calore rispetto all'acciaio per armatura-, (vedi tabella 1). In tal modo, utilizzando ad es. Schöck Isokorb® tipo KS 14, si ottiene una conducibilità termica ridotta del 94 % rispetto alla trave continua in ac-ciaio (vedi figura 7).

Schöck Isokorb® per giunti in costruzioni in acciaioIn corrispondenza dei giunti in strutture in acciaio, l'acciaio, ottimo conduttore del calore (λ = 50 W/(K · m), è sostituito da materia-le isolante (λ = 0,031 W/(K · m) e da acciaio inox molto meno conduttore del calore (λ = 15 W/(K · m)-, (vedi tabella 1). In tal modo, utilizzando ad es. Schöck Isokorb® tipo KST 16, si ha una conducibilità termica ridotta del 90 % rispetto alla trave continua in acciaio (vedi figura 7).

Tabella 1: Confronto tra valori di conducibilità di diversi materiali di attacco di balconi.

Fisica tecnicaIl balcone come ponte termico

Attacco balcone non isolato Attacco balcone con Schöck Isokorb®Riduzione della conducibilità

termica rispetto ad attacco non isolato

Materiali attacco balcone

Acciaio di armatura per c.a.λ = 50 W/(K · m)

Acciaio inox (mat. n. 1.4571) con λ = 15 W/(K · m)

70 %

Appoggio in calcestruzzo fine ad elevata resistenza λ = 0,8 W/(K · m)

98 %

Calcestruzzoλ = 1,65 W/(K · m)

Neopor®1) conλ = 0,031 W/(K · m)

98 %

1) Neopor® è un marchio registrato da BASF

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1) Superficie di riferimento: 180 x 180 mm2

2) Superficie di riferimento: 250 x 180 mm2

Conducibilità termica equivalente λeq

La conducibilità termica equivalente λeq è la media delle conducibilità termiche dei vari elementi di superficie dell'isolamento Schöck Isokorb® ed è un indice, a parità di spessore di isolamento, della capacità isolante del giunto. Quanto minore è λeq, tanto maggiore è l'isolamento termico dell'attacco del balcone. Poiché la conducibilità termica equivalente tiene conto dei materiali im-piegati, essa dipende dallo strato di supporto di Schöck Isokorb®.

Rispetto all'attacco non isolato gli attacchi Schöck Isokorb® tipo K, KS e KST con strato di supporto standard comportano una riduzione della conducibilità termica in corrispondenza del giunto tra il 90 % e il 95 %.

Differenza tra coefficiente ψ e λeq

La conducibilità termica equivalente λeq è una misura dell'effetto isolante dell'elemento, mentre il coefficiente ψ è un parametro in-dicativo dell'isolamento termico dell'intera struttura del balcone. Il coefficiente ψ cambia sempre con la struttura anche se l'ele-mento di attacco rimane lo stesso.

Viceversa, se la struttura è fissata, il coefficiente ψ dipende dalla conducibilità termica equivalente λeq dell'elemento di attacco; quanto minore è λeq, tanto minore è il coeff. ψ (e tanto minore è la temperatura superficiale minima).

Figura 7: Confronto tra valori di conducibilità equivalenti λeq di diversi giunti costruttivi.

Calcestruzzo Schöck Isokorb®tipo A-K 10/7

Trave in acciaio HEA 140 continua1)

Schöck Isokorb®tipo KS 141)

Trave in acciaio HEA 200 continua2)

Schöck Isokorb®tipo KST 162)

6,0

5,0

4,0

3,0

2,0

1,0

0,0

2,3

–95 %

–94 % –90 %

0,104

5,4

0,310,65

6,6

Cond

ucib

ilità

term

ica

equi

vale

nte

λ eq in

W/(

K · m

)Fisica tecnicaIl balcone come ponte termico

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4) Superficie di riferimento: 180 x 180 mm2 5) Superficie di riferimento: 250 x 180 mm26) Parametri validi da aprile 2010, (modifica del corpo isolante a Neopor® e modulo HTE ottimizzato)

Fisica tecnicaIl balcone come ponte termico

Parametri caratteristici dei punti termici dei giunti costruttivi con Schöck Isokorb®

Nella seguente tabella 2 sono riportati i parametri caratteristici dei ponti termici risultanti per le tipiche strutture di giunto e per i diversi tipi di Isokorb®. Le strutture su cui ci si è basati sono riportate nelle figure 8a, 9a e 10a. Per le strutture differenti da quelle indicate risultano valori diversi dei parametri.

Tabella 2: parametri tipici dei ponti termici ottenibili con Schöck Isokorb® per diverse strutture di parete esterna

Schöck Isokorb®

tipo

Conducibilità termica equivalente

(3 dim.)

[W/(m · K)]

Coefficiente di trasmissione termica ψ in W/(m · K) con riferimento alle misure

esterne) ovvero χ in W/K

Fattore di temperatura fRsi

(temperatura minima superficiale θmin)

Monolitico1) Sist. termois.a cappotto2)

A doppia parete3)

Monolitico1) Sist. termois.a cappotto2)

A doppia parete3)

A-K 10/7 λeq = 0,104 ψ = 0,159 ψ = 0,138 ψ = 0,135 fRsi = 0,81

(θmin = 15,2 °C) fRsi = 0,90

(θmin = 17,4 °C) fRsi = 0,90

(θmin = 17,6 °C)

KS 14 λeq = 0,314) – χ = 0,083 – – fRsi = 0,90

(θmin = 17,6 °C)–

KST 16 λeq = 0,655) χ = 0,26 – – fRsi = 0,74

(θmin = 13,4 °C)– –

I parametri caratteristici sono stati calcolati sulla base delle strutture riportate nelle figure 8a, 9a e 10a nelle seguenti condizioni termotecni-che di contorno sec. UNI EN ISO 14683:1) Parete esterna dall'interno all'esterno: 10mm intonaco interno, conducibilità termica λ= 0,70 W/(K · m)

blocchi laterizio 380 mm , conducibilità termica λ= 0,26 W/(K · m) 15mm intonaco esterno, conducibilità termica λ= 0,87 W/(K · m)

2) Parete esterna dall'interno all'esterno: 10mm intonaco interno, conducibilità termica λ= 0,70 W/(K · m) blocchi in laterizio 250 mm, conducibilità termica λ= 0,26 W/(K · m) 120 mm isolante termico WLG 040 15mm intonaco esterno, conducibilità termica λ= 0,87 W/(K · m)

3) Parete esterna dall'interno all'esterno: 10mm intonaco interno, conducibilità termica λ= 0,70 W/(K · m) 200 mm calcestruzzo armato, conducibilità termica λ= 2,3 W/(K · m) 120 mm isolante termico WLG 040 15mm intonaco esterno, conducibilità termica λ= 0,87 W/(K · m)

resistenza trasmissione termica esterna RSi = 0,04 Km2/W, Calcolo coeff. ψ: res. trasmissione termica interna RSi = 0,13 Km2/W,calcolo temperatura: res. trasmissione termica interna Rsi = 0,25 Km2/W, temp. aria esterna – 5°C, temp. aria interna + 20°C

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Fisica tecnicaIl balcone come ponte termico

λ in W/(K · m)

Figura 8a: Giunto piastra balcone con Schöck Isokorb® tipo A-K 10/7 con si-stema termoisolante a cappotto.

λ = 1,40

λ = 0,04

λ = 2,30

λ = 0,70

8015 250120 10

1020

035

40λ = 0,26λ = 0,04

λ = 0,87

θi = +20 °Cθe = –5 °C

Figura 8b: Linee di flusso termico relative al giunto 8a

fRsi = 0,9 > 0,71(θmin = 17,4 °C)

fRsi = 0,90 > 0,71

(θmin = 17,6 °C)

θi = +20 °Cθe = –5 °C

Figura 9b: Andamento delle isoterme relative al giunto 9a

λ in W/(K · m)

Figura 9a: Giunto trave acciaio HEA 140 con Schöck Isokorb® tipo KS 14 con sistema termoisolante a cappotto.

λ = 50

λ = 1,40

λ = 0,04

λ = 2,30

1020

035

40

15 250120

Trave di acciaio HEA 140

10

λ = 0,26λ = 0,04

λ = 0,87

λ = 0,70

θmin = 13,4 °C

θe = –5 °C

Figura 10b: Andamento delle isoterme relative al giunto 10a

θi = +20 °C

ZST 16

HEA 200

QST 16

Figura 10a: Giunto trave acciaio HEA 200 con Schöck Isokorb® tipo KST 16

Trave di acciaioHEA 200

Trave di acciaioHEA 200

λ = 50 λ = 50

80

λ = 0,04

λ in W/(K · m)

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Fisic

a te

cnica

λeq (unidim.) in W/(K · m) di Schöck Isokorb® tipo A-K

Fisica tecnicaConducibilità termica equivalente λeq

Tipo A-K 6/7 A-K 8/7 A-K 10/6 A-K 10/7 A-K 12/6

Hmm

R0 R90 R0 R90 R0 R90 R0 R90 R0 R90

160 0,078 0,099 0,098 0,118 0,110 0,130 0,130 0,150 0,142 0,163

170 0,076 0,095 0,094 0,113 0,105 0,125 0,124 0,144 0,136 0,155

180 0,073 0,092 0,091 0,109 0,101 0,119 0,119 0,138 0,13 0,148

190 0,071 0,089 0,088 0,105 0,098 0,115 0,115 0,132 0,125 0,142

200 0,070 0,086 0,085 0,101 0,095 0,111 0,111 0,127 0,12 0,137

210 0,068 0,083 0,083 0,098 0,092 0,107 0,107 0,123 0,116 0,132

220 0,066 0,081 0,080 0,095 0,089 0,104 0,104 0,119 0,113 0,127

230 0,065 0,079 0,078 0,093 0,087 0,101 0,101 0,115 0,109 0,123

240 0,064 0,077 0,076 0,090 0,084 0,098 0,098 0,112 0,106 0,120

250 0,062 0,076 0,075 0,088 0,082 0,096 0,095 0,109 0,103 0,116

Tipo A-K 12/7 A-K 12/8 A-K 12/9 A-K 12/10 Q8 A-K 12/11 Q8 A-K 12/12 Q8

Hmm

R0 R90 R0 R90 R0 R90 R0 R90 R0 R90 R0 R90

160 0,154 0,175 0,177 0,197 0,213 0,234 0,231 0,251 0,474 0,495 0,508 0,528

170 0,147 0,166 0,169 0,188 0,203 0,222 0,219 0,238 0,449 0,468 0,480 0,499

180 0,141 0,159 0,161 0,179 0,194 0,212 0,209 0,227 0,426 0,444 0,455 0,473

190 0,135 0,152 0,154 0,172 0,185 0,202 0,199 0,217 0,405 0,422 0,433 0,450

200 0,130 0,146 0,148 0,165 0,178 0,194 0,191 0,208 0,386 0,403 0,413 0,429

210 0,126 0,141 0,143 0,158 0,171 0,186 0,184 0,199 0,370 0,385 0,395 0,410

220 0,121 0,136 0,138 0,153 0,165 0,179 0,177 0,192 0,354 0,369 0,379 0,393

230 0,118 0,132 0,133 0,148 0,159 0,173 0,171 0,185 0,340 0,355 0,364 0,378

240 0,114 0,128 0,129 0,143 0,154 0,167 0,165 0,179 0,328 0,341 0,350 0,363

250 0,111 0,124 0,125 0,139 0,149 0,162 0,160 0,173 0,316 0,329 0,337 0,350

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Fisic

a te

cnica

Fisica tecnicaProtezione antincendio

Le prescrizioni fondamentali in materia antincendio sono contenute nella normativa edilizia generale ovvero nelle norme edilizie regionali. Anche per i balconi valgono dei requisiti di tutela antincendio variabili a seconda della regione. Se ad es. il balcone ha funzione di via di fuga secondaria, è richiesta la classe antincendio R90.

Tutti i tipi di attacco a calcestruzzo Schöck Isokorb® (calcestruzzo armato a calcestruzzo armato) sono disponibili in versione R90.

Classe di resistenza al fuoco R90

Qualora vi siano particolari esigenze di tutela prevenzione incendi di balconi, Schöck Isokorb® può essere fornito in versione di clas-se di resistenza al fuoco R901) (denominazione ad es. Schöck Isokorb® tipo A-K 12/7 R90). A tal fine negli elementi di 1,0 m vengono applicati in fabbrica idonei materiali R90 sul lato superiore e inferiore di Schöck Isokorb® (vedi figura); negli elementi puntuali, an-che lateralmente. La condizione per la classificazione R90 dell'attacco del balcone è inoltre che anche la piastra del balcone e il so-laio del piano soddisfino i requisiti della classe di resistenza al fuoco R90.

Dei nastri antincendio integrati nell'elemento o del le piastre antincendio, sporgenti di 10 mm, sulla parte superiore del giunto Schöck Isokorb® garantiscono la chiusura delle fughe verticali. In questo modo i gas caldi non possono raggiungere le barre di ar-matura del giunto Schöck Isokorb® (vedi figura). Solo così è possibile ottenere la classificazione di resistenza al fuoco R90, senza ul-teriori misure di protezione contro l'incendio (ad es. rivestimento minerale del pavimento).

Particolare A Solaio

Particolare A

Nastro antincendio

Materiale R90

Ad es. Schöck Isokorb® tipo A- 12/7 R90

1) Parere consultivo di un perito dell'istituto iBMB-Institut für Baustoff, Massivbau und Brandschutz della TU Braunschweig

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17

Fisic

a te

cnica

Fisica tecnicaProtezione antincendio

1) H min nel caso di R90 sec. pag. 56-57 dipendente dal livello di supporto scelto

Ad es. Schöck Isokorb® tipo A-Q 8/6 R90

Avvertenze

Le parti costruttive adiacenti all'elemento Schöck Isokorb® non possono essere fissate con viti, chiodi o simili alla piastra inferiore antincendio dell'elemento Schöck Isokorb®.Se l'elemento Schöck Isokorb® in versione R90 viene puntualmente installato in pareti (ad es. tipo A-W) o soffitti (ad es. tipo A-K) di chiusura del locale, l'isolamento integrativo (a cura del committente) deve essere realizzato in lana di roccia con punto di fusione > 1000 °C (ad es. Rockwool).

In caso di attacco puntuale con requisiti di resistenza al fuoco le parti isolanti dell'elemento Schöck Isokorb® devono essere rivestite tutto attorno (e quindi anche lateralmente) con idonee piastre antincendio come minimo di spessore t = 15 mm. Gli elementi pun-tuali tipo A-QP, A-QP+ A-QP, A-O, A-F, A-A, A-S e A-W nella variante antincendio R90 vengono rivestiti già in fabbrica tutto attorno con piastre antincendio.Se invece degli elementi puntuali prefabbricati R90 vengono impiegati elementi da 1,0 m accorciati sul posto (ad es. tipo A-K, A-Q, e A-D) come elementi puntuali, le superfici laterali di taglio dell'attacco vanno rivestiti in cantiere con idonee piastre antincendio di 15 mm di spessore. Deve essere esclusa la possibilità di distacco di queste piastre anche dopo 90 minuti di esposizione alla fiamma.

Classe di resistenza al fuoco R30

I requisiti della classe di resistenza al fuoco R30 possono essere soddisfatti già con gli elementi standard dell'attacco Schöck Iso-korb® (senza piastre antincendio). A tal fine Schöck Isokorb® va previsto in corrispondenza della parete. Le altre condizioni al con-torno sono illustrate nelle seguenti figure, nell'esempio di Schöck Isokorb® tipo A-K.

Rivestimento/massetto Rivestimento/massetto

Intonaco minerale

Intonaco minerale

Intonaco minerale

Materiale A1(ad es. lana di roccia)

Esecuzione R30 in corrispondenza della parete con Schöck Isokorb® tipo A-K Esecuzione R30 in corrispondenza della parete con Schöck Isokorb® tipo A-K

Schˆck Isokorb Typ Q F90, Rohbauzustand

Q_012

10 10

80

≥ 16

0/18

0/19

01)

appogio