L’equilibrio economico e l’analisi della redditività · LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO...

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20/11/2019 1 L’equilibrio economico e l’analisi della redditività 1 LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO DELLA GESTIONE NELLE IMPRESE 2 I RICAVI sono sufficienti a garantire Una ADEGUATA COPERTURA DEI COSTI REMUNERAZIONE DEL CAPITALE PROPRIO 1 2

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L’equilibrio economico e

l’analisi della redditività

1

LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE NELLE IMPRESE

2

I RICAVI sono sufficienti a garantire

Una

ADEGUATA

COPERTURA

DEI COSTI

REMUNERAZIONE

DEL CAPITALE

PROPRIO

1

2

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LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE: IL CAPITALE PROPRIO

Il capitale di proprietà deve ricevere un rendimento

almeno pari al suo

COSTO OPPORTUNITÀ

Rendimento di investimenti

alternativi privi di rischio + Premio per il rischio

Ke costo opportunità:

rf = «risk free rate»

Valutazione fattoridi rischio

Metodo del CAPM

rp = ß (rm - rf )

+

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LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE

rp = «risk premium»

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ß =

Covarianza tra rendimento del singolo titolo e

portafoglio di mercato

Varianza rendimento portafoglio di mercato

LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE

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➢ Problema della disponibilità di ß per i mercati poco attivi e poco

diversificati

➢ Ricerca di aziende comparabili

➢ Spesso si fa ricorso a un ß di settore

ß = Misura la sensibilità del titolo al rischio sistematico

ß dell’azione media = 1

ß > 1= titolo aggressivo

ß < 1= titolo difensivo

LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE

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COSTO OPPORTUNITÀ DEL CAPITALE PROPRIO

- Ad esempio, se:

Rf = 2%

Rm = 7%

Rp = (Rm - Rf) = 5%

ß = 1,25

Si ha che: Ke = 2% + (7% - 2%) x 1,25 = 8,25

LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE

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Ke = Rf + (Rm - Rf) x ß

Ammettendo, quindi, un’impresa con capitale proprio di € 10.000

ed un risultato economico della gestione di € 1.000, si avrà:

Return on equity (ROE) 1.000/10.000 = 10%

Costo del capitale proprio 8,25%

Nuovo valore per gli azionisti(0,10 – 0,0825) x 10.000 =

€ 175

In formula: (ROE - Ke) x CN = reddito residuale

LE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO ECONOMICO

DELLA GESTIONE

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La riclassificazione del CE

La rielaborazione del prospetto del reddito ha l’obiettivo di mettere inevidenza le diverse aree della gestione da cui scaturisce il redditod’esercizio:

◼ Gestione caratteristica o tipica

Rappresentata dai valori “operativi” – costi e ricavi connessi agliimpieghi dell’attività caratteristica

◼ Gestione finanziaria

Principalmente costi sostenuti per l’acquisizione delle fonti difinanziamento con capitale di credito

◼ Gestione patrimoniale o accessoria

Componenti reddituali “extracaratteristici” – c.d. gestione accessoria

◼ Gestione straordinaria

Componenti reddituali estranei alla gestione ordinaria

◼ Gestione tributaria

Oneri per imposte dirette

ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

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ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

Analisi del reddito attraverso un Prospetto a sezioni contrapposte

Componenti negativi Componenti positivi

a) Costi provenienti dal passato a) Ricavi provenienti dal passato

b) Costi sostenuti nell’esercizio b) Ricavi conseguiti nell’esercizio

c) Ricavi da rinviare al futuro c) Costi da rinviare al futuro

d) Costi integrati d) Ricavi integrati

Utile Perdita

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Ricavi netti di vendita

+/- Variazione rimanenze prodotti finiti

+/- Variazione rimanenze semilavorati e prodotti in corso di lavorazione

+/- Variazione rimanenze lavori in corso su ordinazione

+ Costi rinviati al futuro (capitalizzati) per FFR costruiti in economia

= VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA

ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

MISURA QUANTO VALE L’OUTPUT GENERATO

IN UN DETERMINATO PERIODO

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ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

MISURA QUANTO E’

COSTATA LA

PRODUZIONE

REALIZZATA IN UN

DETERMINATO PERIODO

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+ Spese di utilizzo materie

+ Spese operative industriali

Costo della Prod. OTTENUTA

+ Esistenze iniziali di materie

+ Spese di acquisto materie

- Rimanenze finali materie

Spese di utilizzo materie

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ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

MISURA QUANTO E’

COSTATA LA

PRODUZIONE VENDUTA

IN UN DETERMINATO

PERIODO

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+ Rimanenze iniziali di

prodotti

+ Spese di utilizzo materie

+ Spese operative industriali

Costo della Prod. disponibile

- Rimanenze finali prodotti

Costo della Prod. venduta

+ Rimanenze iniziali di materie

+ Spese di acquisto materie

- Rimanenze finali materie

Spese di utilizzo materie

VALORE AGGIUNTO - E’ la differenza tra il Valore della produzione e i Costi“esterni”, destinata alla remunerazione dei fattori produttivi interni (Lavoroe Impianti) e del Capitale (di credito e di rischio)

MARGINE OPERATIVO LORDO - (EBITDA) - E’ il valore aggiunto destinato aremunerare capitale tecnico e di finanziamento – esprimel’autofinanziamento operativo della gestione

A - Valore della produzione

B - Costo dei beni e servizi esterni utilizzati

C - VALORE AGGIUNTO (A - B)

D - Costo del personale

E - MARGINE OPERATIVO LORDO (C - D)

F - Ammortamenti e accantonamenti

REDDITO OPERATIVO (E - F)

ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

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VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA- costo delle materie prime, sussidiarie e di consumo utilizzate

- costo dei servizi consumati

= VALORE AGGIUNTO- costi per il personale (retribuzione attuale e differite)

= MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)- ammortamenti e accantonamenti per rischi e spese future collegate alla gestione

tipica

= REDDITO OPERATIVO (EBIT)+/- risultato della gestione accessoria

+/- risultato della gestione finanziaria

= REDDITO DELLA GESTIONE ORDINARIA+/- saldo della gestione straordinaria

= REDDITO AL LORDO DELLE IMPOSTE- Imposte sul reddito

REDDITO NETTO DELL’ESERCIZIO

ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

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Ricavi di vendita

+ Altri ricavi di esercizio

- Costo della produzione venduta

Reddito Lordo Industriale

- Altre spese operative

= REDDITO OPERATIVO

+/- risultato della gestione accessoria

+/- risultato della gestione finanziaria

= REDDITO DELLA GESTIONE ORDINARIA

+/- saldo della gestione straordinaria

= REDDITO AL LORDO DELLE IMPOSTE

- imposte sul reddito

= REDDITO NETTO DELL’ESERCIZIO

– Prospetto del reddito a ricavi e costo del venduto –

ANALISI DELLA REDDITIVITÀ E LA

RICLASSIFICAZIONE DEL PROSPETTO DEL REDDITO

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Il rapporto misura la capacità di

rimunerare il capitale

di rischio

◼ Rn = reddito netto

◼ Mp = capitale di proprietà (mezzi propri)

Per essere soddisfacente dovrebbe essere almeno pari al rendimento atteso e, pertanto, al rendimento di

investimenti alternativi

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PRINCIPALI INDICI DI REDDITIVITÀ

ROE – Return on Equity

Rn

Mp= ROE

Il rapporto misura la capacità di

rimunerare il capitale

investito caratteristico

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PRINCIPALI INDICI DI REDDITIVITÀ

ROI – Return on Investmentè un indice che misura la redditività del capitale investito

(Mp + Df) nella gestione caratteristica

Ro

Ci - K

Dove:

Ro = Risultato operativo della gestione caratteristica;

Ci = Capitale investito (capitale proprio e capitale di terzi);

K = Investimenti accessori.

= ROI

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ROI = Ro V

V Ci - K*

Tasso di redditività

delle vendite

(ROS)

Tasso di Rigiro

del Capitale

Investito

PRINCIPALI INDICI DI REDDITIVITÀ

➢Il ROI risulta quindi influenzato esclusivamente dalle scelte di politica industriale;

➢Il ROE anche dalle scelte di politica finanziaria.

ROI – Return on Investmentè un indice che può essere scomposto, altresì,

secondo la seguente formula:

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[ ROI + (ROI - i) D/Mp] (1 - α)ROE = * *

Leva finanziaria

PRINCIPALI INDICI DI REDDITIVITÀ

Relazione ROE - ROI

Positiva se ROI > i Se D ROE

Negativa se ROI < i Se D ROE

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i = tasso di interesse passivo

D = indebitamento finanziario

Mp = mezzi propri (capitale netto)

α = aliquota fiscale

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UN ESEMPIO DELLA LEVA FINANZIARIA

E DELLA RELAZIONE TRA ROE E ROI

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1°Caso: Finanziamento con utilizzo esclusivo del capitale di rischio

◼ Supponiamo che in un’impresa gli investimenti nella gestione caratteristica ammontino a

300 e le relative fonti di finanziamento siano rappresentate dai mezzi propri. Dunque:

Cn = Ci = 300

▪ Ipotizzando che la redditività della gestione caratteristica sia pari al 10%, si avrà un utile

operativo di 30. infatti:

Ro = Ci x ROI = 300 x 0,10 = 30

▪ In assenza di oneri finanziari (non vi è capitale di credito), l’utile operativo coincide con

l’utile lordo e, se si prescinde per semplicità dagli oneri tributari, con l’utile netto:

Ro = Reddito Lordo = Rn = 30

Pertanto, il ROE sarà pari al 10% (Rn/Cn = 30/300) e, in tal caso, coinciderà con il ROI.

▪ Se, invece, si considerano anche gli oneri tributari in base ad un’aliquota d’imposta che

indichiamo con “α”, è necessario applicare il coefficiente di defiscalizzazione (1 - α):

ROE = ROI (1 – α)

UN ESEMPIO DELLA LEVA FINANZIARIA

E DELLA RELAZIONE TRA ROE E ROI

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2°Caso: Finanziamento con capitale di rischio e con capitale di credito

◼ Consideriamo un quoziente di indebitamento sia pari ad 1; l’importo del capitale di rischio

è uguale a quello del capitale di credito e, quindi, Cn = D. Se il capitale investito nella

gestione caratteristica è sempre di 300, ed il tasso di interesse “i” è pari all’8%), si avrà;

Cn = D = 150

▪ Se il ROI si mantiene al 10%, si avrà ancora un utile operativo di 30:

Ro = Ci x ROI = 300 x 0,10 = 30

▪ Per ottenere l’utile lordo sarà necessario sottrarre gli oneri finanziari calcolati sul capitale

di credito (nel nostro caso 8% su 150, cioè 12):

Reddito Lordo = Ro – D x i = 30 – (150 x 8%) = 18

▪ Prescindendo, per semplicità, dagli oneri tributari, si avrà:

Reddito Lordo = Rn = 18 →→→ ROE = Rn/Cn = 18/150 = 12%

Quindi se l’investimento nell’area caratteristica è effettuato in parti uguali con capitale

proprio e capitale di credito, il ROE risulterà pari al ROI aumentato della differenza

fra questo ed il tasso di onerosità dei finanziamenti (trascurando l’effetto imposte)

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UN ESEMPIO DELLA LEVA FINANZIARIA

E DELLA RELAZIONE TRA ROE E ROI

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3°Caso: Quoziente di indebitamento par a 2

◼ Supponiamo l’utilizzo di capitale investito pari a 300, per 100 di rischio e per 200 di credito

(ad un tasso “i” dell’8%). Si ha che:

Cn + D = Ci = 100 + 200 = 300

▪ Se il ROI si mantiene al 10%, si avrà al solito un utile operativo di 30:

Per ottenere l’utile lordo sarà necessario sottrarre gli oneri finanziari calcolati sul capitale

di credito (nel nostro caso 8% su 200, cioè 16):

Reddito Lordo = Ro – D x i = 30 – (200 x 8%) = 14

▪ Prescindendo, per semplicità, dagli oneri tributari, si avrà:

Reddito Lordo = Rn = 14 →→→ ROE = Rn/Cn = 14/100 = 14%

▪ In questo caso, il ROE risulterà uguale al ROI aumentato del doppio dello spread tra

questo e il costo del capitale di credito (sempre non considerando l’effetto degli oneri

fiscali). Si avrà, quindi:

ROE = [ROI + (ROI - i) x 2] (1 - α)

1° CASO IL ROE RISULTA PARI AL 10%

CONCLUSIONI

L’aumento si verifica in ragione del 2%, corrispondente

alla differenza tra il ROI e il tasso di onerosità dei

finanziamenti che, a sua volta, si moltiplica per il tasso

di indebitamento

UN ESEMPIO DELLA LEVA FINANZIARIA

E DELLA RELAZIONE TRA ROE E ROI

2° CASO IL ROE RISULTA PARI AL 12%

2° CASO IL ROE RISULTA PARI AL 14%

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PRINCIPALI INDICI DI REDDITIVITÀ

Un’altra via per verificare l’equilibrio economico:

Il confronto tra il NOPAT/IC e il WACC

NOPAT

CI= R

Secondo questo approccio, un’impresa crea valore se il rendimento

effettivamente ottenuto dal capitale investito (R) (Net Operating Profit

After Taxes/Invested Capital) eccede il costo del capitale

complessivamente fornito sia dai terzi finanziatori, sia dai proprietari

(WACC – Weighted Average Cost of Capital)

R > WACC

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CREAZIONE DI VALORE “ALLARGATA”

Secondo tale approccio il fine generale

di ogni azienda è quello della creazione di valore per l’azienda

stessa e per tutte le differenti categorie di

portatori di interesse (fornitori, lavoratori, Stato,

finanziatori, proprietari)

Ogni azienda deve operare in maniera tale che il valore della

produzione ceduta sia superiore al valore di tutte risorse consumate

e nel rispetto dell’integrità dell’ambiente naturale

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