La terapia cognitivo-comportamentale - ASPIC · Tecnica basata sul principio di...
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L’APPROCCIO
COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
A cura di
Elena Penzavalli
Psicologa, Psicoterapeuta
LE ORIGINI
WATSON nel 1913 scrisse “La Psicologia secondo i Comportamentisti”
Rifiuta tutto ciò che non è osservabile, secondo lui sono prive di valore le introspezioni psicoanalitiche (metodo usato da Freud)
Il comportamento umano è osservabile e valutabile.
SKINNER nel 1938 dopo numerosi studi sul condizionamento classico di Pavlov diviene con lui il CONDIZIONAMENTO OPERANTE
Dove l’individuo è attivo e seleziona i suoi comportamenti in base alle risposte dell’ambiente.
STIMOLO RINFORZO +/- RISPOSTA
ULTERIORE SVILUPPO NEGLI ANNI 50
Wolpe (1958) desensibilizzazione sistematica
Tecnica basata sul principio di controcondizionamento
1-analisi degli stimoli 2- rilassamento
3-scene di ansia + rilassamento
Bandura (1964) apprendimento sociale
Processi cognitivi nell’analisi dei comportamenti
AMBIENTE UOMO
MODELLO COGNITIVO COMPORTAMENTALE
Rifiuto per l’introspezione è una scienza caratterizzata da: continuità evolutiva, riduzionismo, determinismo ed empirismo.
1913 nasce il comportamentismo in America con Watson
Skinner (1938) passa dal condizionamento classico al condizionamento operante.
Anni 50 divenne il paradigma teorico più diffuso in ambito psicologico
Anni 70 nasce la terapia cognitivo-comportamentale. Relazione tra processi cognitivi e comportamenti manifesti, l’influenza reciproca tra individuo e ambiente.
Albet Ellis 1967: terapia relazionale emotiva RET
Aaron Beck 1967: terapia cognitiva, le distorsioni cognitive
Wolpe 1958 desensibilizzazione sistematica
Albert Bandura 1964-1977: teoria dell’apprendimento sociale, l’autostima
I “PADRI” FONDATORI
Albert Ellis
1913-2007
formazione
psicanalitica,
psicologo con
spiccata
conoscenza
dei
processi
relazionali
Aaron Beck
1921
formazione
psicoanalitica,
psichiatra con
conoscenza
funzionamento
biologico
cerebrale
L’ ipotesi è che il pensiero distorto o disfunzionale sia comune a tutti i disturbi psicologici (quindi influenza l’umore e il comportamento del paziente).
Il modello alla base dell’approccio cognitivo-comportamentale si oppone ad una visione "deterministica" delle emozioni e dei comportamenti umani: le situazioni che ognuno di noi vive, cioè, non determinano direttamente le nostre reazioni (emotive e/o comportamentali).
Esiste, invece, un terzo elemento che agisce fortemente sulle nostre reazioni: il pensiero, e per ognuno di noi è soggettivo.
LA TERAPIA COGNITIVA - BECK - 1967
Fattori biologici - comportamento
Fattori sociali (Bandura)
Processi cognitivi: pensieri
Influenza di modelli di apprendimento del passato
Studi sulla depressione – distorsioni cognitive
OBIETTIVO: modificazione cognitiva (del pensiero)
correggere le interpretazioni distorte della realtà,
correggere i ragionamenti errati del paziente.
LA TERAPIA COGNITIVA - ELLIS - 1967
“gli uomini non sono disturbati dalle cose ma dalla rappresentazione che hanno di esse”
EPITETO
L’influenza reciproca tra le cognizioni, le emozioni ed i
comportamenti.
Degenerazione del pensiero vs nevroticismo sono le
idee irrazionali
Modificare i comportamenti modificando le credenze
irrazionali
RET: TERAPIA RAZIONALE EMOTIVA
Irreale e immaturo realistico, maturo e logico
IL MODELLO COGNITIVO
Sviluppata da Aaron T. Beck primi anni ’60
Riteneva che il pensiero fosse sia "il problema psicologico fondamentale", sia "il suo rimedio”.
Applicazioni psicopatologiche
Efficaci e rapide per aiutare le persone a risolvere difficolta' di adattamento o crisi evolutive (difficolta' nelle relazioni sociali o nel lavoro, ansia da esame, reazioni disadattive al lutto, difficolta' nella coppia o nella gestione dei figli, ecc.
Utile anche ad ognuno di noi.
IL MODELLO COGNITIVO
Tale modello postula una complessa relazione tra
emozioni, pensieri e comportamenti, sottolineando
come molti dei nostri problemi (tra i quali quelli
emotivi) siano influenzati da ciò che facciamo e ciò
che pensiamo nel presente, qui ed ora.
L'essenza del pensiero cognitivista può essere
riassunto da questa frase di Epiteto: “le persone sono
disturbate non dalle cose, ma dall’interpretazione che
essi ne danno”
3 LIVELLI DI COGNIZIONI
1. convinzioni profonde o core beliefs o
schemi cognitivi;
2. convinzioni intermedie;
3. pensieri automatici.
LE CONVINZIONI PROFONDE, DI BASE (O
CORE BELIEFS O SCHEMI COGNITIVI)
Sin dall’infanzia le persone sviluppano alcune convinzioni su se stessi, sugli altri e sul mondo. Sono così profonde che spesso non vengono esplicitate. Sono considerate verità assolute. Quando la credenza di base è attivata, la persona interpreta le situazioni attraverso le lenti di questa credenza, nonostante l’interpretazione sia razionalmente e palesemente falsa. Così la credenza si mantiene.
Sono delle strutture interpretative di base con cui la persona rappresenta se stesso e gli altri e organizza il suo pensiero. In altre parole uno schema è una tendenza stabile ad attribuire un certo significato agli eventi.
Sono globali, rigide e ipergeneralizzanti. Possono riguardare noi stessi (schema di sé), gli altri (schema dell'altro) e la relazione di sé con l'altro (schema interpersonale).
Ad esempio, una persona che ha uno schema
di sé del tipo "Non sono amabile" penserà che
nessuno mai potrà amarlo e può interpretare la
fine di una relazione non come un evento che
può capitare a tutti e che di solito è influenzato
da più fattori, ma come la prova che nessuno lo
può amare. I contenuti degli schemi cognitivi
vengono considerati come delle verità assolute.
CONVINZIONI INTERMEDIE
Le convinzioni centrali influenzano lo sviluppo di convinzioni
intermedie, spesso inattivate, che consistono di opinioni,
regole, assunzioni.
Esempio.
Opinione: “E’ terribile essere incompetente”
Regole/aspettative: “Devo sempre lavorare il più sodo
possibile”
Assunzione: “Se lavoro il più sodo possibile, posso
essere in grado di fare quelle cose che gli altri
riescono a fare facilmente”
CONVINZIONI INTERMEDIE
Sono delle idee o INTERPRETAZIONI su se stessi, sugli
altri e sul mondo che ci permettono di organizzare
l'esperienza, prendere decisioni in tempi brevi e
orientarci nelle relazioni con le altre persone. Esse
sono più malleabili rispetto alle convinzioni di base. Le
convinzioni intermedie sono costituite da opinioni (es.
"È umiliante andare all'esame impreparato!"), regole
(es. "Devo sempre essere all'altezza della situazione!")
e assunzioni (es. "Se prendo trenta tutti mi
stimeranno"!).
TECNICHE DELLA TERAPIA
COGNITIVO COMPORTAMENTALE
ABC: intervento terapeutico su un modello di lettura della
personalità del paziente.
A: activating event C: emotional and behavioral consequence
B: belief-credenze personali
Desensibilizzazione sistematica (Wolpe 1972)
si basa sul principio di controcondizionamento
Modellamento (modeling): apprendimento per osservazione,
imitazione, detto anche apprendimento sociale – Bandura
(creare un modello vicino, compatibile con il paziente sempre)
TECNICHE DELLA TERAPIA
COGNITIVO COMPORTAMENTALE
Training assertivo – modellamento progressivo:
istruzioni, feedback, modellamento, ripetizione, rinforzo
sociale, compiti a casa.
Tecniche cognitive:
-discussione delle credenze irrazionali → Dialogo Socratico
-compiti cognitivi
-modifica del linguaggio (dove le idee irrazionali vengono
prodotte)
-problem solving
“DISTORSIONI COGNITIVE"
Il pensiero dicotomico (o tutto o nulla): una situazione o è un successo oppure è un fallimento, non esistono gradi intermedi, se una situazione non è perfetta è un disastro.
L’ipergeneralizzazione: il fare, come si dice, "di tutt’erba un fascio", un evento negativo non è semplicemente qualcosa che in quella circostanza è andata male, ma è la prova che la vita è fatta solo di eventi negativi - "globalizzazione“.
L’astrazione selettiva (o filtro mentale): cioè il puntare l’attenzione su di un solo aspetto (negativo) di una situazione ignorando tutto il resto (positivo) "bicchiere mezzo vuoto".
Lo squalificare il lato positivo: le esperienze positive che sono in contrasto con la visione negativa sono trascurate sostenendo che non contano. Vengono minimizzate, attribuite al caso o all’educazione, alla gentilezza degli altri…
DISTORSIONI COGNITIVE
La lettura del pensiero: un soggetto può sostenere che altri individui stiano formulando giudizi negativi ma senza alcuna prova evidente di ciò che afferma ("ti ho già capito…").
Il riferimento al destino: l'individuo reagisce come se le proprie aspettative negative sugli eventi futuri siano fatti già stabiliti. Pensare che qualcuno lo abbandonerà, e che lo sa già, e agisce come se ciò fosse vero "lo so già". Insieme al precedente formano il "salto alle conclusioni", cioè il caso esemplare di inferenza arbitraria.
La catastrofizzazione: il giudicare gli eventi negativi come intollerabili catastrofi, una brutta figura viene vissuta come una cosa terribile, un’umiliazione intollerabile.
La personalizzazione: il ritenere se stessi responsabili di qualcosa di cui, in realtà, sono soprattutto responsabili altre persone o altri fattori: è colpa mia se...
“DISTORSIONI COGNITIVE"
Il ragionamento emotivo: il considerare, cioè, le reazioni emotive come prova di qualcosa ("Mi sento spaventato, questo vuol dire che la situazione è veramente pericolosa"). Ad esempio, concludere che siccome ci si sente sfiduciati, la situazione è senza speranza. ("se mi sento così allora è vero").
La doverizzazione: il giudicare se stessi e gli altri sulla base di ciò che uno "dovrebbe" comportarsi o sentire (es: se è un amico, deve stimarmi). L 'uso di dovrei, devo, bisogna, si deve, segnala la presenza di un atteggiamento rigido e tendente alla confusione tra "pretendere" e "desiderare”.
L’etichettamento: il definire le cose, qualcuno con un’etichetta globale invece che facendo riferimento a cose specifiche, come ritenersi "un fallimento" piuttosto che ammettere di essere incapaci di fare una cosa specifica.
IL DIALOGO SOCRATICO
INCHIESTA NEGATIVA
Ha l’obiettivo di comprendere e modificare i
significati abnormi che il soggetto attribuisce
agli eventi e le credenze alla base di tali
processi attributivi
IL DIALOGO SOCRATICO
E’ un colloquio direttivo
Domande chiare e comprensibili
Coerenti con l’obiettivo che si vuole raggiungere
Aperte
Non giudicanti e rispettose della sofferenza
dell’utente
Atteggiamento di ricercatore ingenuo
(investigatore)
IL DIALOGO SOCRATICO
È composto da domande di carattere generale. Le domande iniziali,hanno lo scopo di introdurre l’argomento e di indagare la natura del problema e della sofferenza.
Indagano gli eventi scatenanti e i contesti in cui si verificano
Qual è l’ultima volta che si è sentito così …?
Qual è stata la prima cosa che ha notato?
Che cosa ha provato?
Quali pensieri le sono venuti in mente?
Come ha reagito alla situazione?
(RICERCATORE INGENUO)
Le Domande bersaglio approfondiscono i temi emersi nel colloquio, verificano se la risposta iniziale è funzionale ed individuano eventuali pensieri automatici.
Evocano lo scenario peggiore e le conseguenze dell’incapacità di fronteggiare le situazioni
Quale è la cosa peggiore che sarebbe potuta accadere?
Cosa significherebbe per Lei se dovesse accadere … ?
Cosa succederebbe se accadesse?
Quanto è convinto di ciò (0-100%)?
COME PROCEDERE…
Individuare i fattori della situazione
quando, cosa stavo facendo, dove, con chi
Dare una dimensionare all’esperienza
intensità e frequenza B,C ( aumentare la consapevolezza e l’autoregolazione)
Analisi dei pensieri
trattarli come ipotesi, non certezze; altre possibili spiegazioni, valutare se sono reali; rispondendo a 3 domande:
Quali sono le prove a favore e contro le mie convinzioni?
Quali possono essere interpretazioni alternative?
Se il mio pensiero fosse corretto, quali sarebbero le conseguenze?
GLI OBIETTIVI DELLA CBT
Aiutare il cliente ad individuare i pensieri assoluti, catastrofici e
dicotomici
Confrontare questi pensieri con la realtà
Mettere in discussione le credenze che reggono questi pensieri
disfunzionali
Aiutare il cliente a valutare le alternative a questi pensieri
Il cliente verrà messo in grado di riconoscere e controllare in
modo logico e razionale le sue distorsioni cognitive.
EMPOWERMENT DEL CLIENTE
CONCLUDENDO…
Le prime teorie comportamentiste spiegavano l’essere umano
in maniera meccanica e determinista…
Con il pensiero cognitivo si sottolinea l’influenza dei processi di
pensiero come regolatori dei comportamenti individuali.
Due principi del comportamentismo sono rimasti importanti
nella terapia cognitivo comportamentale: IMPORTANZA DELLA
VERIFICA EMPIRICA e COMPORTAMENTI OSSERVABILI E
MISURABILI.
IL MOTORE DEL CONFLITTO
Pensieri automatici
Assunzioni
Regole
Rimugginio
Assolutizzazioni e attitudini
COUNSELING COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
Processo in cui il C guida l’U per migliorare il
modo di pensare ed agire, attraverso 3 passi:
1. Identificazione ed analisi funzionale del problema
2. Identificazione e cambiamento delle convinzioni
disfunzionali
3. Verifica e consolidamento nella vita reale, del nuovo
modo di pensare e conseguenti reazioni
emotive/comportamentali
COUNSELING COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
Orientato allo scopo e strutturato:concordare obiettivi, progetto
personalizzato, tempi e modalità di verifica
Attivo e collaborativo: counselor e cliente lavorano insieme, si
insegna al cliente ad individuare i problemi e le possibili
soluzioni (problem solving), compiti a casa, counselor di sé
stesso
Centrato sul presente: focus è quello di uscire dalla trappola
piuttosto che spiegargli come ci è entrato
A breve termine: 6, 8, 12 incontri a cadenza settimanale
Scientificamente fondato
COUNSELING COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
OBIETTIVI PRINCIPALI
1. Individuare, definire, valutare il pensiero che
accompagna le emozioni negative
2. Trovare modalità di pensiero e azione,
alternative e più funzionali
QUALI TECNICHE UTILIZZERA’ UN COUNSELOR?
Attenzione al presente
Focalizzazione e definizione del problema
Problem solving
Training assertività
Riconoscimento delle credenze irrazionali
Dialogo socratico
…
QUALI SARANNO LE TUE PREFERITE?
IL DIARIO
LA SCRITTURA (CORTESI, PIO, RICCI, 2006)
Ruolo comunicativo
Funzione intrapsichica
Rielaborazione cognitiva ed emozionale
Miglioramenti salute fisica e psichica:
Benefici su sistema vegetativo, ormonale, immunitario
< suscettibilità a malattie
< stress
< autosvalutazione
LA SCRITTURA DIMOSTRATI EFFETTI BENEFICI SU:
Asma cronica, artrite reumatoide, dolore cronico
Vittime di reati e traumi
Risoluzione di perdite/lutti
Gravidanza
Detenuti
Disoccupati
Discriminazione sociale
SCRITTURA ESPRESSIVA
Aiuta a riconoscere, riorganizzare e dare senso alle
emozioni e ai pensieri negativi
Quando scrivete emozioni e pensieri negativi dovete
essere coscienti che essi non sono necessariamente
fatti!
Buttandoli fuori iniziate a distruggerli e a distaccarvi
da essi invece di negare la loro esistenza
Sfogo per liberarsi di emozioni forti senza coinvolgere
gli altri o rischiare le loro critiche
Puoi disfarti di ciò che scrivi, oppure conservarlo
PERCHÉ SCRIVERE FA COSÌ BENE?
Aumenta la consapevolezza sullo stato di salute,
modifica del comportamento e stili di vita (Smyth,
1998);
Parlare di sé in modo più aperto e diretto rinforza
tecniche NV ed espressioni artistiche (Pennebaker,
2004);
Traduzione del trauma in parole aiuta a riorganizzare
pensieri ed emozioni (Cortesi, Pio, Ricci, 2006)
IL DIARIO
Modalità di tradurre le esperienze in parole ed
inserirle in un racconto coerente promuovendo
ristrutturazione delle emozioni, dei pensieri, dei
ricordi.
Fornisce continuità al variare dell’esistenza.
IL DIARIO FAVORISCE
Autosostegno, autoesplorazione, autoconsapevolezza
Accettazione di sé
Espressione dei sentimenti
Amicizia con se stessi
Sfogo creativo
Gran numero di informazioni
Monitoraggio costante
Garantisce contatto tra un incontro e l’altro
PER ESSERE EFFICACE DEVE:
essere volontario e non forzato
non ricevere voti né giudizi: è un’opportunità
essere descrittivo ed esplicito (fenomenologico)
avere una sua forma distinta
essere spontaneo ed onesto
RACCOMANDAZIONI
scrivere in modo spontaneo ed onesto
chiarire che non ci saranno giudizi né voti
non pensare alle regole grammaticali
dettagliato e chiaro, evitare astrazioni o
generalizzazioni
ogni volta che vuole, annotare pensieri, azioni,
sentimenti
LIMITI PROCEDURALI E PRATICI
meccanismi di difesa e resistenza
manipolazione dei vissuti -> no insight
mero sfogo emotivo, senza agire
introspezione ossessiva
si giustifica il proprio modo di essere restando
statici
MODALITÀ DI DIARIO
avvenimenti registrati giorno x giorno
Sfogo e catarsi emotiva
Riflessione e progettualità
Diviso in sezioni
Rilettura periodica
Momenti di feedback, per favorire automonitoraggio
avvenimenti giornalieri
progetti/obiettivi
dialoghi con persone significative
dialoghi con il corpo (ad es. parlare con la parte del corpo che
soffre come si parlerebbe ad una persona reale)
MODALITÀ DI DIARIO
risvegli, sonno e sogni
sensazioni e sentimenti prevalenti nella giornata
umore ed energia
cose fatte per dovere
cose fatte per piacere
Cibo
amici ed incontri
problema principale della giornata/circostanza
pensieri negativi
riformulazione positiva
piano per la soluzione del problema principale
Utile lettura allo specchio.