La Sezione del controllo per la Regione Sardegna
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Deliberazione n. 15/2005
Delibera turismo
Repubblica italiana
Corte dei Conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna
composta dai Signori:
Longu dott. Giorgio presidente (ff)
Leone dott. Nicola consigliere rel.
Marcia dott.ssa Maria Paola consigliere
Scarpa dott. Michele referendario,
nell’adunanza del 3 maggio 2005;
vista la legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 di
approvazione dello statuto speciale della Sardegna;
visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento della Corte dei
conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214 e successive
modifiche ed integrazioni;
visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978,
n. 21, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 9 marzo
1998, n. 74, contenente norme di attuazione dello statuto speciale per
la Sardegna;
vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20;
vista la legge 20 dicembre 1996, n. 639, di conversione del
decreto legge 23 ottobre 1996, n. 543;
viste le deliberazioni n. 19/2001 e n. 21/03 del 29 dicembre 2003
con le quali questa Sezione ha adottato il programma di controllo
Deliberazione n. 15/2005
Delibera turismo
successivo sulla gestione per l’anno 2004, prevedendo un’ Indagine di
controllo riguardante la sostenibilità ambientale e le nuove forme di
turismo in coordinamento e raccordo con l’iniziativa della Sezione centrale
per gli Affari Comunitari e Internazionali, concernente la verifica
dell’utilizzo dei finanziamenti nel settore “Turismo”, ampliata al tema dell’
“Ambiente”, principalmente a valere sul “POR” (esercizi finanziari 2002-
2006);
vista la nota prot. N. 396/III/3 del 26 aprile 2005, con la quale il magistrato
istruttore, consigliere Nicola Leone, ha proposto il deferimento alla Sezione del
controllo del progetto di relazione sui risultati del controllo eseguito sulle anzidette
gestioni, per la relativa pronuncia definitiva da parte della medesima Sezione;
vista l’ordinanza n.18/2003 con la quale al Cons. Dott. Giorgio Longu, in
qualità di Consigliere più anziano, sono conferite le funzioni di Presidente reggente
per ogni necessità di urgente sostituzione (art. 1, comma 3°, del D.P.R. n. 21/1978
e successive modifiche ed integrazioni);
preso atto della attuale persistente indisponibilità in sede del Presidente
titolare di questa Sezione;
vista l’ordinanza n. 11/2005, del 27 aprile 2005 con la quale il Presidente f. f.
della Sezione di controllo per la Regione autonoma della Sardegna convocava per
l’adunanza del 3 maggio 2005 la Sezione medesima per procedere all’esame dello
schema di relazione proposto e per deliberare in ordine alla gestione di cui si tratta,
ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3, della legge 14 gennaio 1994, n. 20 e
successive modifiche ed integrazioni;
3
udito il Magistrato relatore ed istruttore, cons. Nicola Leone;
intervenuti i rappresentanti degli Assessorati regionali della Difesa
dell’Ambiente; del Turismo, Artigianato e commercio; dei Lavori pubblici ed i
rappresentanti del Centro regionale di Programmazione;
uditi: il Dott. Salvatore ORLANDO, Direttore generale del Centro Regionale di
Programmazione, la Dott.ssa Graziella PISU, Segretario del Comitato di
sorveglianza, la D.ssa Marinuccia SANNA, Capo di Gabinetto dell’Assessore della
Difesa dell’ambiente e la Dott.ssa Luisanna MARRAS, Direttore del Servizio Turismo
dell’omonimo Assessorato;
D E L I B E R A
previa disamina delle argomentazioni e degli elementi di fatto forniti dalle
Amministrazioni in sede di deduzioni e di interventi all’odierna adunanza, di
approvare la relazione sull’Indagine di controllo riguardante la sostenibilità
ambientale e le nuove forme di turismo in coordinamento e raccordo con l’iniziativa
della Sezione centrale per gli Affari Comunitari e Internazionali, concernente la
verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nel settore “Turismo”, ampliata al tema dell’
“Ambiente”, principalmente a valere sul “POR” (esercizi finanziari 2002-2006);
O R D I N A
che la presente deliberazione, accompagnata dalla relazione, sia trasmessa al
Sig. Presidente del Consiglio regionale, al Sig. Presidente della Regione ed al
Direttore generale della medesima Presidenza, al Sig. Assessore e al Direttore
generale dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, al Sig. Assessore e al
Direttore generale dell’Assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio,
al Sig. Assessore e al Direttore generale dell’Assessorato regionale dei Lavori
Pubblici nonché al Direttore generale del Centro Regionale di Programmazione.
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D I S P O N E
che l’Amministrazione regionale fornisca, entro il termine del 31 maggio 2006,
comunicazione scritta a questa Sezione del controllo, delle misure
conseguenzialmente adottate in ordine alle osservazioni contenute nell’allegata
relazione, giusta quanto prescritto all’articolo 3, comma 6°, della citata legge n. 20
del 1994.
Così deliberato in Cagliari nella Camera di consiglio del 3 maggio 2005.
Relatore Il Presidente f. f.
(Cons. Nicola Leone) (Cons. Dott. Giorgio
Longu)
Depositata in Segreteria in data 30 giugno 2005
Il Dirigente
(Vincenzo Fidanzio)
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REPUBBLICA ITALIANA
CORTE DEI CONTI
Sezione del controllo per la Regione Autonoma della Sardegna
Indagine di controllo riguardante la sostenibilità ambientale e le nuove
forme di turismo in coordinamento e raccordo con l’iniziativa della Sezione
centrale per gli Affari Comunitari e Internazionali, concernente la verifica
dell’utilizzo dei finanziamenti nel settore “Turismo”, ampliata al tema dell’
“Ambiente”, principalmente a valere sul “POR” (esercizi finanziari 2002-
2006).
Deliberazione della Sezione del controllo per la Sardegna n. 21/2003
Relazione
Magistrato relatore: Consigliere Nicola Leone
Funzionario collaboratore: dott.sa Silvana Gaviano
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SOMMARIO
1. PREMESSA...............................................................................................8
2. METODOLOGIA ........................................................................................9
3. LA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI TURISMO E AMBIENTE13
3.1.TESTO UNICO “TURISMO”..........................................................................15
3.2.TESTO UNICO “AMBIENTE” ........................................................................16
ALLEGATO 1 ......................................................................................19
Leggi e disposizioni inserite nel testo unico “TURISMO”........................... 19
ALLEGATO 2 ......................................................................................23
Leggi e disposizioni inserite nel testo unico “AMBIENTE”..........................23
4. LE PRINCIPALI TAPPE VERSO IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ CONNESSO
ALL’AMBIENTE E AL TURISMO...................................................................30
4.1. INTRODUZIONE AL PRINCIPIO DI “SVILUPPO SOSTENIBILE” .............................30
4.2. IL RUOLO EUROPEO..................................................................................32
4.3. POLITICHE COMUNITARIE PER UN TURISMO SOSTENIBILE .................................37
Governance, una migliore legiferazione e integrazione delle politiche........ 37
Imprenditorialità, pratiche commerciali e occupazione sostenibili.............. 37
Trasporti ed energia sostenibili ............................................................ 38
Le zone protette e il patrimonio naturale e culturale ............................... 38
Politica ambientale ............................................................................. 38
Sostegno finanziario allo sviluppo del turismo sostenibile: i fondi a favore della coesione
economica e sociale............................................................................ 40
Applicazione di nuove tecnologie e informazione .................................... 40
Misure di monitoraggio e valutazione di alta qualità................................41
4.4. I FONDI STRUTTURALI E IL FINANZIAMENTO PER UN TURISMO SOSTENIBILE .........43
5. POLITICHE, STRUMENTI E STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER UN TURISMO
SOSTENIBILE IN SARDEGNA .....................................................................48
5.1. IL TURISMO SOSTENIBILE NELLA PROGRAMMAZIONE SARDA ..............................48
5.2. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA .................................................................57
5.2.1. Il Centro Regionale di Programmazione........................................... 57
5.2.2. L’ Autorità di Gestione .................................................................. 57
5.2.3. L’Autorità di Pagamento............................................................... 58
7
5.2.4. L’Autorità Ambientale Regionale..................................................... 59
6. L’UTILIZZAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI IN SARDEGNA (OB.1).......63
6.1. LA PROGRAMMAZIONE 1994-1999......................................................63
6.1.1. Le misure del Programma Operativo Plurifondo 1994-1999 collegate
al settore turistico. ................................................................................ 63
6.1.2. Altre misure collegate................................................................... 64
6.1.3. Il Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG II 1994/1999 ........ 68
6.1.4. Il Programma d’Iniziativa Comunitaria LEADER II 1994/1999............. 71
6.2. L’EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA SUI FONDI STRUTTURALI: I NUOVI REGOLAMENTI
COMUNITARI.................................................................................................73
6.3. LA PROGRAMMAZIONE 2000-2006......................................................76
6.3.1. Le misure del Programma Operativo Regionale 2000/2006................ 76
6.3.1.1 Le misure del POR 2000/2006 connesse al turismo......................80
6.3.1.2. Stato di avanzamento al 30.09.04............................................ 85
6.3.2. PIC INTERREG III 2000-2006 ........................................................ 87
6.3.2. PIC INTERREG III 2000-2006 ........................................................ 87
6.3.2.1. L’ Asse 2 “Ambiente, turismo e sviluppo economico sostenibile”... 94
6.3.3. PIC LEADER + 2000-2006 ........................................................... 97
6.3.3.1. Stato di attuazione finanziaria al 31/12/2004 ......................... 103
7. INTEGRAZIONI E AGGIORNAMENTI A SEGUITO DELL’ADUNANZA DEL 3
MAGGIO 2005 .........................................................................................106
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1. PREMESSA
Con delibera n.21/2003 del 16 e del 23 dicembre 2003, relativa al programma delle
attività di controllo per l’anno 2004, la Sezione del controllo per la Regione Autonoma della
Sardegna ha approvato l’indagine sulla “Sostenibilità ambientale e le nuove forme di turismo”
a valere sul POR 2000-2006, in coordinamento e raccordo con l’iniziativa della Sezione centrale
per gli Affari Comunitari e Internazionali, concernente la verifica dell’utilizzo dei finanziamenti
nel settore “Turismo”, ampliata al tema dell’”Ambiente”.
L’iniziativa si inserisce, quale occasione di ulteriore approfondimento, in un contesto
programmatico che già ha visto il Turismo quale settore indagato per la sua funzione trainante
nella ripresa economica e occupazionale della regione Sardegna1.
L’attuale riferimento specifico alla “sostenibilità ambientale” si pone come finalità la
verifica della coerenza dei programmi regionali agli obiettivi previsti con l’utilizzo dei
finanziamenti europei.
In particolare, con riferimento allo stato di realizzazione del Programma Operativo
Plurifondo (POP) 1994/1999, sono stati oggetto d’analisi i dati riportati nel Rapporto finale di
esecuzione al 30/09/2002, per il Programma Operativo Regionale (POR) 2000/2004, lo stato di
avanzamento al 30/09/2004.
La complessità dell’analisi, sia per la trasversalità del principio rintracciabile in tutti i
settori, sia per la disponibilità, non sempre puntuale, fornita dall’amministrazione coinvolta, ha
determinato risultati non sempre esaustivi oltre che richiedere tempi lunghi.
1 Delibera della sezione del controllo per la Regione autonoma della Sardegna n.10/2002”Indagine sulle politiche di sviluppo nel settore turistico in ambito regionale:Stato di attuazione delle misure adottate per alcuni interventi di tipo strutturale ed infrastrutturale”
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2. METODOLOGIA
La prima parte dell’indagine ha richiesto una analisi approfondita del percorso
geografico/temporale compiuto dal concetto di sostenibilità connesso all’ambiente e al
turismo, a partire dalla definizione di “sviluppo sostenibile” scaturita nell’ambito della
conferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente e lo Sviluppo del 1987.
Il principio, conseguentemente, ha condizionate tutte le politiche sviluppate a qualsiasi
livello – mondiale, europeo, locale - per cui si è cercato di inquadrare in questa cornice i
programmi operativi della Regione Sardegna, soffermandosi, in particolar modo, sulle politiche
comunitarie per un turismo sostenibile,
L’esame dei programmi operativi regionali è stato anticipato dalla ricerca nel contesto
dei programmi pluriennali e, dal 1999, dei diversi documenti di programmazione economica e
finanziaria del “recepimento” del principio di sostenibilità.
Come annunciato in premessa, l’indagine sull’utilizzo dei cofinanziamenti europei nel
settore “Turismo” esteso all’ ”Ambiente”, è stata accolta dalla Sezione del controllo per la
Regione Sardegna con particolare riferimento al Programma Operativo Regionale 2000-2006.
Nondimeno, si è reso inevitabile l’analisi dei risultati raggiunti in materia dalla
precedente programmazione, al fine di rendere più evidente la continuità degli interventi
approvati in applicazione del principio di sostenibilità.
Ciò ha comportato la ricerca, nell’ambito dei due cicli di programmazione, di tutte quelle
misure interessate, anche di riflesso, a supportare un turismo sostenibile. Sono state
esaminate, infatti, oltre alle misure contenenti, nella denominazione, l’esplicito riferimento al
turismo, anche quelle in cui lo sviluppo del turismo e la difesa dell’ambiente, risultano
determinanti nel raggiungimento degli obiettivi specifici.
Con l’intento di facilitare la raccolta dei dati sono state utilizzate le schede di
rilevazione, elaborate dalla Sezione di controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali,
inviandole per la conseguente compilazione all’Assessorato della Programmazione, Bilancio e
Assetto del Territorio e al Centro Regionale di Programmazione (CRP), struttura preposta
all’elaborazione, valutazione e monitoraggio dei dati relativi2. La compilazione, in effetti, ha
richiesto più tempo del previsto, anche per la riscontrata difficoltà ad assemblare dati
concernenti interventi non omogenei, tanto da sollecitare il CRP con una ulteriore nota .3
E’ da sottolineare che sia in fase di ricerca che di istruttoria, buona parte della
documentazione, si è conseguita attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici, permettendo, in tal
modo, di ridurre il ritardo iniziale.
2 La richiesta di compilazione delle schede è stata inviata all’Assessorato della Programmazione, Bilancio e Assetto del Territorio con nota n.524/III/12 del 6 maggio 2004. 3 Nota n. 950/III/12 del 14 ottobre 2004.
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In particolare, per la ricerca delle informazioni relative alla parte introduttiva,
concernente le politiche mondiali e comunitarie sul turismo sostenibile, sono stati visitati, tra
gli altri, i siti web dell’ONU, del WTO (Organizzazione Mondiale del Turismo), dell’Unione
Europea.
Per la parte relativa al contesto nazionale e regionale, il sito del Parlamento, del
Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, Servizio per le politiche dei fondi strutturali
comunitari del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il sito del Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio, del FORMEZ, dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i
Servizi Tecnici (APAT), della Regione Autonoma della Sardegna.
Per quanto attiene al POP 1994/1999 si sono considerate le seguenti misure :
3.1 “Incentivi alle imprese turistiche”;
3.2 “Riqualificazione dei centri urbani a fini turistici”;
4.1 “Infrastrutture idriche”;
4.3 “Sistema dei parchi naturali”;
4.4 “Opere di risanamento ambientale”;
7.5 “Interventi di sviluppo rurale”
10.1 “Formazione (Obiettivo 1)” ;
per il programma di iniziativa comunitaria Interreg II le misure :
2.1 “Parco marino internazionale;
2.2 “Rete monitoraggio qualità acque costiere”;
3.1 “Portualità turistica”;
3.2 “Itinerari turistici-culturali;
4.1 “Scambi socio-culturali”;
4.2 “Formazione professionale”;
4.3 “Scambi economici”;
4.6 “Scambi scientifici e universitari”;
per il programma di iniziativa comunitaria Leader II le misure :
A “Acquisizione di competenze”;
B “Programmi di innovazione rurale”;
C “Cooperazione trasnazionale”;
D “Controllo e valutazione permanente”.
Nell’ambito del POR 2000/2006 sono state esaminate le misure:
1.1 “Ciclo integrato dell’acqua”;
1.3 “Difesa del suolo”;
1.5 “Rete ecologica regionale”;
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abbandono a fini culturali e turistici”;4
2.3 “Strutture e servizi per attività culturali e di spettacolo”;
4.5 “Potenziare e qualificare l’industria turistica della Sardegna”;
4.12 “Diversificazione delle attività agricole e delle attività affini”;
4.14 “Rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio
rurale”5;
4.15 “Incentivazione di attività turistiche e artigianali”;
4.16 “Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, silvicoltura, conservazione delle
risorse naturali e benessere degli animali”;
5.1 “Politiche per le aree urbane”.
Per INTERREG III, dall’Asse 2 “Ambiente, turismo e sviluppo economico sostenibile”,
sono state prese in esame le misure:
2.1 “Tutela e valorizzazione dell’ambiente”;
2.2 “Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera”;
2.3 “Sviluppo economico sostenibile”
Per il programma LEADER Plus, le misure dell’Asse I “Sostegno a strategie di sviluppo
rurale a carattere territoriale integrato”:
1.1 “Miglioramento e valorizzazione del sistema produttivo locale” di cui l’Azione 1.1.a
“Interventi diretti alla integrazione dei redditi agricoli ed alla diversificazione delle attività, alla
creazione di piccoli impianti di trasformazione e conservazione dei prodotti e di attività
artigianali” e l’Azione 1.1.b “Incentivazione all’introduzione di sistemi di certificazione mirata
alle piccole e piccolissime imprese locali con priorità ai comparti artigianali e turistici.
Introduzione di know- how e acquisizione di nuove competenze”;
1.3 “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali” articolata nelle Azioni 1.3.a “Azioni
per la valorizzazione del patrimonio ambientale”, 1.3.b “Azioni per la valorizzazione del
patrimonio culturale e 1.3.c “Azioni per la promozione, la creazione, la diffusione della cultura
dell’accoglienza e la messa in rete di circuiti B&B e agriturismo con priorità all’imprenditoria
femminile” .
4 Le misure 2.1 e 2.2 sono state unificate nella misura 2.1 “Strutture e servizi per attività culturali e di spettacolo”. 5 Le misure 4.14, 4,15 e 4.16 sono state unificate nella misura 4.14 “Promozione dell’adeguamento e dello sviluppo delle zone rurali.
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3. LA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI TURISMO E AMBIENTE
Si premette che si è trascurato, deliberatamente, di inserire in questo paragrafo la
legislazione comunitaria e nazionale in materia di turismo, sia in quanto argomento trattato, di
seguito, nella parte prima “Le principali tappe verso il concetto di sostenibilità connesso
all’ambiente e al turismo”, sia perché, trattasi di un indagine specifica condotta a livello
regionale ma coordinata in sede centrale dalla Sezione di Controllo per gli Affari Comunitari e
Internazionali, con l’obiettivo di cogliere le specificità delle singole Regioni.
Motivo che ha condotto questa Sezione di controllo a trattare, esclusivamente, la
normativa della Regione Sardegna.
Tutta la normativa vigente è contenuta, dal 2004, nei due Testi unici di coordinamento
delle leggi della Regione Autonoma della Sardegna in materia di turismo (aggiornato all’11
ottobre 2004) e in materia di ambiente (aggiornato al 22 dicembre 2004), redatti nell’ambito
del Progetto TESEO6, in collaborazione col Formez.
Da sottolineare che il gruppo di lavoro costituito per l’elaborazione del Testo unico per
l’Ambiente, non ha incluso quanto legiferato in materia di tutela del territorio regionale e della
conseguente pianificazione regionale, considerandola argomento di pertinenza del settore
urbanistico7. Tuttavia, nel contesto di questa indagine, si è ritenuto di dover accennare al
travagliato percorso di adozione, a livello regionale, dei Piani Territoriali Paesistici (PTP),
peraltro non ancora concluso, quale strumento di tutela ambientale, connesso alla salvaguardia
delle zone costiere, strettamente interessate allo sviluppo di un turismo sostenibile.
A conferma di quanto enunciato, valga la citazione della Deliberazione n 33/27 adottata
dalla Giunta regionale, in data 10 agosto 2004, avente ad oggetto la “Predisposizione del
nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale e del Piano di Sviluppo Turistico sostenibile”, in
cui si propone l’istituzione di un Comitato di indirizzo e coordinamento e di due Comitati
scientifici di supporto per la predisposizione dei rispettivi Piani tra loro correlati.
La L.R. n.45/1989 “Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale” identifica quali
soggetti (art.2) della pianificazione territoriale la Regione, le Province e i Comuni singoli o
associati e quali strumenti (art.3) i Piani Territoriali Paesistici, i Piani Urbanistici Provinciali e i
Piani Urbanistici Comunali. Dei 14 PTP, corrispondenti a 14 ambiti territoriali approvati dalla
Giunta nel 1993, resta attualmente in vigore il solo PTP del Sinis, a seguito dell’annullamento
di 13 PTP per effetto dei Decreti del Presidente della Repubblica del 29 luglio e del 20 ottobre
1998 e delle sentenze del TAR Sardegna dal n.1203 al n.1208 del 6 ottobre 2003.
La soppressione dei Piani, e la mancanza quindi di indirizzi generali per la tutela e la
gestione del patrimonio ambientale, con particolare attenzione alle zone costiere, le aree più
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fragili e sensibili e, di fatto, le più coinvolte nella Regione Sardegna dalla pressione turistica, ha
creato un caos urbanistico, un contesto di confusione e provvisorietà in cui si trovano a
operare Comuni dotati di strumenti di tutela e pianificazione non adeguati e, di certo, non
omogenei 8.
A ciò si aggiunga che, in materia di tutela paesaggistica, è stato approvato con decreto
legislativo n.41/2004 il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, il quale all’art. 135 dispone
che “le Regioni assicurano che il paesaggio sia adeguatamente tutelato e valorizzato. A tal fine
sottopongono a specifica normativa d’uso il territorio, approvando piani paesaggistici ovvero
piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici, concernenti
l’intero territorio regionale, entrambi di seguito denominati “piani paesaggistici””(c.1) e “il
piano paesaggistico definisce…le trasformazioni compatibili con i valori paesaggistici, le azioni
di recupero e riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela, nonché gli
interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione alle prospettive di sviluppo
sostenibile” (c.2).
Non meno determinante il dispositivo dell’art.145 sul coordinamento della pianificazione
paesaggistica con altri strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con gli
strumenti nazionali e regionali di sviluppo economico.
Onde evitare il perdurare di vuoto legislativo, il Consiglio regionale ha provveduto ad
approvare, quale provvedimento d’emergenza, la legge regionale n.8 del 25 novembre 2004
“Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del
territorio regionale”9, con la quale nelle more dell’adozione del Piano Paesaggistico Regionale e,
comunque, per un periodo non superiore a 18 mesi, vengono adottate delle misure di
salvaguardia (art.3) comportanti il divieto di realizzare nuove opere soggette a concessione ed
autorizzazione edilizia, nonché quello di approvare, sottoscrivere e rinnovare convenzioni di
lottizzazione nei seguenti ambiti territoriali :
territori costieri compresi nella fascia entro i 2.000 metri dalla linea di battigia marina,
anche per i terreni elevati sul mare;
territori costieri compresi nella fascia entro i 500 metri dalla linea di battigia marina,
anche per i terreni elevati sul mare, per le isole minori;
compendi sabbiosi e dunali.
6Dalla premessa del T.U. si apprende che il progetto TESEO ( TEsti unici, SEmplificazione, Organizzazione) ha partecipato ad un apposito bando di gara per il finanziamento da parte del Fondo Sociale Europeo ed è stato giudicato terzo tra gli oltre 600 presentati al Dipartimento della Funzione Pubblica, nell’ambito del programma PASS (Pubbliche Amministrazione per lo Sviluppo del Sud). 7 Gli Assessorati competenti sono l’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e l’Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica. 8 Nella Delibera di Giunta n.33/1 del 10 agosto 2004 “Provvedimenti cautelari e d’urgenza per la salvaguardia e la tutela del paesaggio e dell’ambiente della Sardegna” si elencano: Comuni dotati di PUC elaborati con il supporto dello Studio di compatibilità paesistica ambientale in coerenza con i previdenti PTP; Comuni ricadenti in ambiti territoriali disciplinati dal PTP n.7 del Sinis; Comuni dotati di Piano regolatore o di Programma di fabbricazione non adeguato alla legge regionale 22 dicembre 1989 n.45 o alle norme d’attuazione dei PTP; Comuni dotati di Programma di fabbricazione non ancora adeguati al Decreto dell’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica n. 2266/U/83. 9 Alla legge ha fatto seguito la circolare esplicativa del 3 febbraio 2005 (Prot.n.40/GAB) a firma dell’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, dell’Assessore degli Enti Locali, Finanza ed Urbanistica, dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente.
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La legge regionale, cosiddetta “salvacoste”, è stata impugnata dal Governo (Delibera
del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2005) per illegittimità costituzionale ai sensi
dell’art.127 della Costituzione10.
3.1.Testo unico “Turismo”
Nel Testo sono raccolte e coordinate tutte le leggi adottate in materia dalla Regione
Sardegna nell’esercizio della potestà legislativa esclusiva, ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto
di autonomia, comprese le disposizioni di legge in tema di aziende agrituristiche, di
competenza dell’ Assessorato dell’Agricoltura, di aziende agrituristico-venatorie della Difesa
dell’Ambiente e in tema di porti di IV classe in capo all’Assessorato dei Trasporti e dei Lavori
Pubblici.
Il Testo è ripartito in Parti, Titoli e Capi, alcuni dei quali in Sezioni.
La Parte I “Organizzazione e strutture turistiche regionali” in:
Titolo I “Organizzazione pubblica del turismo”;
Titolo II “Disciplina delle aziende ricettive”;
Titolo III “Agenzie di viaggio e attività professionali di interesse turistico”.
La Parte II “Sviluppo turistico” in :
Titolo I “Incentivi all’industria turistico-alberghiera”;
Titolo II “Interventi e contributi a favore dello sviluppo turistico”.
Rimandando all’allegato 1 per quanto riguarda l’elenco generale delle leggi inserite nel
Testo Unico, si ritiene opportuno riservare particolare attenzione ad alcune di queste
disposizioni.
Negli anni ’90 sono state approvate diverse leggi che hanno rappresentato, se non una
vera svolta, l’inizio di una maggior attenzione verso uno sviluppo turistico alternativo, basato
sulla disciplina della ricettività extra alberghiera e sull’incentivazione del turismo rurale. Con
riguardo alla disciplina delle aziende ricettive, infatti, la L.R.n. 27/1998 “Disciplina delle
strutture ricettive extra alberghiere” ha introdotto una serie di strutture ricettive, tra cui gli
alloggi turistico-rurali e gli alberghi diffusi nei centri storici, che la L.R. n.22/1984 “Norme per
la classificazione delle aziende ricettive” non contemplava.
Da sottolineare, a questo riguardo, la definizione di turismo rurale, inteso come ”quel
complesso di attività di ricezione, di ristorazione, di organizzazione del tempo libero
…finalizzato alla fruizione turistica dei beni naturalistici, ambientali e culturali del territorio
rurale extraurbano”(art.8).
Di qualche mese precedente, la L.R.n.18/1998 “Nuove norme per l’esercizio
dell’agriturismo”11 “ disciplina e promuove l’agriturismo, integrandolo con l’offerta turistica
10 L’art.127 della Costituzione, come modificato dall’art.8 della L.C. n.3/2001, prevede che : “Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale “.entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione. La Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un’altra Regione leda la sua sfera di
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regionale, al fine di salvaguardare e valorizzare il patrimonio socio-economico e culturale e
ambientale del proprio territorio e di promuovere lo sviluppo rurale” (art.1).
Ancora nel 1998, è approvata la L.R. n.8 “Norme per l’accelerazione della spesa delle
risorse del FEOGA – Orientamento e interventi urgenti per l’agricoltura”, con riferimento ad
alcune misure del Programma Operativo Plurifondo per il periodo 1997-1999, in cui l’art.3
prevede il finanziamento dell’attività agrituristica e agri-turistica-venatoria.
Con la L.R. n.9/199812 “la Regione, considerata la rilevanza sociale ed economica del
turismo, favorisce e incentiva la riqualificazione delle strutture alberghiere, al fine di
promuoverne il miglioramento, la crescita equilibrata ed il costante adeguamento
dell’evoluzione della domanda turistica” (art.1).
Nel 1999, si approva le L.R. n.9 “Norme per la disciplina dell’attività degli operatori del
turismo subacqueo”, inteso come “..l’insieme delle attività ecosostenibili volte all’osservazione
e alla salvaguardia dell’ambiente marino sommerso..” (art.2).
3.2.Testo unico “Ambiente”
Il Testo e’ suddiviso in Titoli, Capi, Sezioni. Per brevità si riportano le denominazioni dei
soli Titoli:
Titolo I “Organizzazione;
Titolo II “Pesca”;
Titolo III “Caccia”;
Titolo IV “Parchi naturali”;
Titolo V “Antinquinamento”;
Titolo VI “Protezione civile”;
Titolo VII “Interventi vari in materia ambientale”.
L’elenco generale delle leggi inserite nel testo unico è disposto in allegato 2.
Posto che i settori considerati nei Titoli, non possono non incidere, direttamente o di
riflesso, anche sullo sviluppo turistico, si è ritenuto di particolare interesse il Titolo IV relativo
all’istituzione e gestione dei parchi naturali (Capo I) e dei parchi naturali regionali (Capo II).
I parchi naturali sono disciplinati dalla L.R. n.31/1989 “Norme per l’istituzione e la
gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare
rilevanza naturalistica ed ambientale” ai fini della conservazione, del recupero e della
promozione del patrimonio biologico naturalistico ed ambientale del territorio della Sardegna
(art1). L’art.11 della legge pone tra le finalità dell’istituzione dei parchi, oltre alla tutela,
competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell’atto avente valore di legge”. 11 La legge abroga la L.R. n.32/1986 “Disciplina e incentivazione dell’agriturismo” 12 “Incentivi per la riqualificazione e l’adeguamento delle strutture alberghiere e norme modificative e integrative della legge regionale 14 settembre 1993, n.40 (Interventi creditizi a favore dell’industria alberghiera)”.
17
risanamento, restauro e valorizzazione degli ecosistemi, degli habitat sia animale che vegetale,
la “valorizzazione del rapporto uomo-natura, anche mediante l’incentivazione di attività
culturali, educative, del tempo libero, collegate alla fruizione ambientale”(lettera h). I parchi
regionali sono istituiti con legge regionale (art.10), prevedono un piano e un regolamento, e la
loro gestione è affidata ai Comuni interessati, alle Comunità montane, alle Province e all’Ente
Foreste (art.13).
La legge propone una serie di aree territoriali da proteggere, suddivise tra parchi
naturali (Gennargentu, Limbara, Monte Linas. Marghine-Goceano, Monte Arci, Montiferru-Sinis,
Giara, Sette Fratelli-Monte Genis, Sulcis), riserve naturali (tra cui l’isola dell’Asinara,
l’arcipelago di La Maddalena e il complesso di Molentargius-Saline) e monumenti naturali13.
La L.R. n.9/1996 dispone la concessione di contributi ai Comuni che dispongono di
territori inclusi nei parchi istituiti o da istituire, al fine di “favorire iniziative legate al turismo
scolastico verso le aree parco del territorio nazionale” (art.82)
Per quanto riguarda i parchi naturali regionali, la L.R. n.4/1999 ha istituito il Parco
regionale “Porto Conte” e la L:R. n. 5/1999 il Parco regionale “Molentargius – Saline”.
Tra le finalità, anche le attività legate alla fruizione turistica, purché compatibili con
l’equilibrio complessivo del sistema. E’ il caso di accennare all’iniziativa della Direzione per la
conservazione della natura del Ministero dell’Ambiente, che ha promosso uno studio di
fattibilità per un marchio di qualità del turismo nei parchi nazionali. Questo a sottolineare
l’interesse crescente verso i parchi nazionali quale meta di itinerari turistici.
Sia concessa una breve digressione sulle emblematiche vicende, anche se per motivi
diversi, legate all’istituzione del Parco nazionale “Orosei-Gennargentu”14(D.P.R. 30/03/1998) e
del Parco regionale “Molentargius-Saline”15- di fatto esistenti solo sulla carta - che
maggiormente hanno suscitato la partecipazione e l’interesse di parte della popolazione locale,
nonché ampio dibattito e, talvolta, scontro tra le istituzioni, a vario livello coinvolte. Causa,
13 Con legge nazionale n.394 del 6/12/1991 “Legge quadro sulle aree protette” si istituiscono, “d’intesa con la regione Sardegna” il Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Gennargentu e dell’Isola dell’Asinara (art.34 e art.4 della L.n.344/1997), oltre a dichiarare possibile l’istituzione, come aree marine (parco o riserva), dell’Arcipelago della Maddalena (L.n.10/1994), di Capo Spartivento-Capo Teulada, Capo Testa-Punta Falcone, Isola di San Pietro, Isola dell’Asinara, Capo Carbonara (art.36). 14 Alcuni dei Comuni compresi nel territorio delimitato a parco, hanno proposto ricorso al TAR Sardegna contro il Ministero dell’Ambiente, la Regione Sardegna, la Provincia di Nuoro e altri Comuni, per l’annullamento del D.P.R.30 marzo 1998 (Istituzione dell’Ente Parco del golfo di Orosei e del Gennargentu), delle Intese di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Sardegna stipulate il 29 dicembre 1995 e il 19 febbraio 1998 e delle determinazioni assunte dal Comitato istituzionale di coordinamento per il Parco citato, lamentando il mancato coinvolgimento degli enti locali nel procedimento di individuazione e delimitazione del territorio del Parco stesso. Il TAR Sardegna ha promosso con ordinanza emessa il 22.2.2000 giudizio di legittimità costituzionale dell’art.34 della L.n.394/1991, in relazione agli artt.5 e 128 della Costituzione. In data 30.1.2002, la Corte Costituzionale con ordinanza n.9 ha ordinato la restituzione degli atti al TAR Sardegna al fine di effettuare un nuovo esame dei termini della questione sollevata, anche in seguito all’entrata in vigore della L.C. n.3/2001 “Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione” che ha disposto tra l’altro l’abrogazione dell’art.128. 15Con deliberazione n.53/32 del 23/12/2004 la Giunta regionale ha disposto l’adozione di tutte le azioni propedeutiche alla gestione del Parco, onde evitare danni e scompensi ambientali. Con deliberazione n.54/21 del 30.12.2004, la Giunta regionale ha prorogato l’incarico del Commissario Straordinario per la gestione provvisoria del Parco (Delibera di Giunta n.23/22 del 20.5.2004) sino alla costituzione dell’Ente gestore (Consorzio costituito dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu S.Elena, Quartucciu e Selargius).
18
peraltro, del ritardato avvio e del mancato raggiungimento, allo stato attuale, delle necessarie
intese.
Ma, mentre per il parco “Molentargius-Saline”, le difficoltà sembrano essere superate
con il recente accordo tra la Provincia e i Comuni interessati16, per un identico schema dello
statuto e della convenzione del Consorzio costitutivo del Parco, per il Parco del Gennargentu,
al contrario, la situazione si prospetta sempre più complessa e conflittuale, tanto da richiedere,
non solo la sospensione dei vincoli derivanti dall’istituzione del parco, ma la cancellazione del
decreto istitutivo (noto come Decreto Ronchi).
16 Risulta firmata in data 21/01/2005 l’intesa per la costituzione del consorzio.
19
ALLEGATO 1
Leggi e disposizioni inserite nel testo unico “TURISMO”
L.R. 22/11/1950, n. 62
Costituzione dell’Ente Sardo Industrie Turistiche.
L.R. 22/11/1950, n. 62
Statuto annesso.
L.R. 01/02/1952, n. 8
Autorizzazione alla costruzione di porti di IV classe.
L.R. 17/07/1952, n. 20
Norme integrative e modificative della legge regionale 1° febbraio 1952, n. 8, sulla
autorizzazione alla costruzione di porti di IV classe.
L.R. 21/04/1955, n. 7
Provvedimenti, propaganda e opere turistiche.
L.R. 21/03/1957, n. 7
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 aprile 1955, n. 7 e concessione di
contributi alle stazioni ed aziende autonome di cura, soggiorno e turismo.
L.R. 01/08/1966, n. 5
Controllo degli enti regionali.
L.R. 03/06/1974, n. 10
Concessione di contributi annuali in favore degli enti provinciali per il turismo, aziende
autonome di cura, soggiorno e turismo e associazioni pro loco.
L.R. 07/01/1977, n. 1
Norme sull’organizzazione amministrativa della Regione Sarda e sulle competenze della
Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali.
L.R. 29/04/1978, n. 32
Sulla protezione della fauna e sull’esercizio della caccia in Sardegna.
L.R. 12/11/1982, n. 38
Finanziamenti a favore di diversi settori di intervento e disposizioni varie.
L.R. 14/05/1984, n. 22
Norme per la classificazione delle aziende ricettive.
L.R. 31/05/1984, n. 26
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione
(legge finanziaria 1984).
L.R. 25/06/1984, n. 31
Nuove norme sul diritto allo studio e sull’esercizio delle competenze delegate.
20
L.R. 20/06/1986, n. 32
Disciplina e incentivazione dell’agriturismo.
L.R. 20/06/1986, n. 35
Norme in materia di vigilanza regionale sull’attività turistica in Sardegna a modifica e
integrazione della legge regionale 14 maggio 1984, n. 22.
L.R. 27/06/1986, n. 44
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione.
L.R. 24/02/1987, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione
(legge finanziaria 1987).
L.R. 04/06/1988, n. 11
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione
(legge finanziaria 1988).
L.R. 13/07/1988, n. 13
Disciplina in Sardegna delle agenzie di viaggio e turismo.
L.R. 15/07/1988, n. 26
Disciplina delle attività di interesse turistico, albi regionali e disposizioni tariffarie.
L.R. 26/01/1989, n. 5
Modifiche alla legge regionale 4 giugno 1988 n. 11 e disposizioni varie.
L.R. 30/04/1991, n. 13
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1991).
L.R. 31/10/1991, n. 35
Disciplina del settore commerciale.
L.R. 28/04/1992, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1992).
L.R. 20/04/1993, n. 17
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1993).
L.R. 14/09/1993, n. 40
Interventi creditizi a favore dell’industria alberghiera.
L.R. 01/10/1993, n. 50
Disposizioni integrative e modificative della legge regionale 20 aprile 1993, n. 17- legge
finanziaria 1993.
L.R. 06/04/1995, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione (legge finanziaria
1995).
L.R. 15/05/1995, n. 14
21
Indirizzo, controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali.
L.R. 23/08/1995, n. 20
Semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento degli enti strumentali della Regione
e di altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nell'ambito regionale.
L.R. 15/02/1996, n. 9
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1996).
L.R. 21/12/1996, n. 37
Modifiche e integrazioni alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 9 (disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 1996),
integrata dalla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 11 e abrogazione della legge
regionale 29 aprile 1994, n. 20 (interventi in favore del consorzio di ricerca CORISA di
Alghero).
L.R. 08/03/1997, n. 8
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1997).
L.R. 11/03/1998, n. 8
Norme per l’accelerazione della spesa delle risorse del FEOGA – orientamento e incentivi
urgenti per l’agricoltura.
L.R. 11/03/1998, n. 9
Incentivi per la riqualificazione e l'adeguamento delle strutture alberghiere e norme
modificative e integrative della legge regionale 14 settembre 1993, n. 40 (Interventi
creditizi a favore dell'industria alberghiera).
L.R. 23/06/1998, n. 18
Nuove norme per l'esercizio dell'agriturismo e del turismo rurale - abrogazione della
legge regionale 20 giugno 1986, n. 32 e modifiche alla legge regionale 23 novembre
1979, n. 60.
L.R. 29/07/1998, n. 23
Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna.
L.R. 12/08/1998, n. 27
Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere, integrazioni, modifiche alla legge
regionale 14 maggio 1984, n. 22, concernente “Norme per la classificazione delle
aziende ricettive” e abrogazione della legge regionale 22 aprile 1987, n. 21.
L.R. 13/11/1998, n. 31
Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione.
L.R. 24/12/1998, n. 37
Norme concernenti interventi finalizzati all’occupazione e allo sviluppo del sistema
produttivo regionale, di assestamento e rimodulazione del bilancio.
L.R. 18/01/1999, n. 1
22
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1999).
L.R. 26/02/1999, n. 9
Norme per la disciplina dell’attività degli operatori del turismo subacqueo.
L.R. 14/06/2000, n. 6
Modifiche alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale
regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione) e norme varie sugli uffici e il
personale della Regione.
L.R. 05/09/2000, n. 17
Modifiche ed integrazioni alla legge finanziaria, al bilancio per gli anni 2000/2002 e
disposizioni varie.
L.R. 24/04/2001, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria 2001).
L.R. 24/01/2002, n. 1
Imprenditoria giovanile: provvedimenti urgenti per favorire l'occupazione.
L.R. 22/04/2002, n. 7
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 2002).
L.R 29/04/2003, n. 3
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 2003).
L.R. 22/12/2003, n. 13
Modifiche alla legge finanziaria 29 aprile 2003, n. 3 (legge finanziaria 2003), variazioni
di bilancio e disposizioni varie.
L.R. 11/05/2004, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione.
23
ALLEGATO 2
Leggi e disposizioni inserite nel testo unico “AMBIENTE”
L.R. 28/11/1950, n. 65
Provvidenze a favore della piccola industria cantieristica e peschereccia.
L.R. 11/06/1952, n. 15
Norme interpretative ed integrative della legge regionale 28 novembre 1950, n. 65.
L.R. 05/03/1953, n. 2
Provvidenze a favore dell'industria peschereccia.
L.R. 21/07/1954, n. 28
Servizi antincendio nelle campagne.
L.R. 20/04/1955, n. 6
Protezione delle acque pubbliche contro l'inquinamento da rifiuti di lavorazioni
industriali.
L.R. 07/03/1956, n. 37
Disposizioni relative all'esercizio di funzioni in materia di pesca.
L.R. 02/03/1956, n. 39
Norme per l'abolizione dei diritti esclusivi perpetui di pesca e per disciplinare l'esercizio
della pesca nelle acque interne e lagunari della Sardegna.
L.R. 18/06/1959, n. 13
Disciplina ed incoraggiamento della silvicoltura ed in particolare della sughericoltura.
L.R. 19/12/1962, n. 27
Costruzione di villaggio per pescatori.
L.R. 05/07/1963, n. 3
Modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 marzo 1956, n. 39, recante norme per
l'abolizione dei diritti esclusivi perpetui di pesca e per disciplinare l'esercizio della pesca
nelle acque interne e lagunari della Sardegna.
L.R. 05/07/1963, n. 14
Istituzione del Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca.
L.R. 01/08/1973, n. 16
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 20 aprile 1955, n. 6, concernente la
protezione delle acque pubbliche contro l'inquinamento.
L.R. 05/12/1973, n. 35
Acquisto degli stagni da pesca Avalè e Petrosu in agro di Orosei.
L.R. 11/11/1976, n. 53
24
Interpretazione autentica dell'articolo 9 della legge regionale 1 agosto 1973, n. 16,
recante modifica ed integrazioni alla legge regionale 20 aprile 1955, n. 6, concernente
la protezione delle acque pubbliche contro l'inquinamento.
L.R. 07/01/1977, n. 1
Norme sull’organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della
Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali.
L.R. 18/05/1977, n. 19
Norme integrative della legge regionale 5 marzo 1953, n. 2, concernente "Provvidenze a
favore dell'industria peschereccia".
L.R. 29/04/1978, n. 32
Sulla protezione della fauna e sull’esercizio della caccia in Sardegna.
L.R. 06/11/1978, n. 64
Interventi per la valorizzazione e la salvaguardia dei laghi salsi dell'Isola.
L.R. 05/07/1979, n. 59
Regolamentazione della pesca del corallo.
L.R. 30/05/1980, n. 7
Autorizzazione all'Amministrazione regionale a transigere la controversia degli stagni di
Cabras e ad acquisire il relativo patrimonio.
L.R. 21/08/1980, n. 25
Norme per l'applicazione nella Regione Sarda dell'art. 17 della legge 2 maggio 1977, n.
192. Contributi per progettazione, costruzione, ampliamento ed adeguamento degli
impianti di depurazione di molluschi eduli lamellibranchi.
L.R. 27/07/1981, n. 24
Disposizioni per lavori forestali, per la lotta antincendio e per la tutela e difesa
dell'ambiente.
L.R. 29/12/1983, n. 31
Provvedimenti a sostegno della produzione e della occupazione e disposizioni integrative
della legge regionale 10 maggio 1983, n. 12, legge finanziaria.
L.R. 31/05/1984, n. 26
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione (legge finanziaria
1984).
L.R. 07/06/1984, n. 28
Provvedimenti urgenti per favorire l’occupazione.
L.R. 28/05/1985, n. 12
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione (legge finanziaria
1985).
L.R. 05/11/1985, n. 26
Istituzione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione sarda.
L.R. 21/11/1985, n. 28
25
Interventi urgenti per le spese di primo intervento sostenute dai comuni, province e
comunità montane in occasione di calamità naturali ed eccezionali avversità
atmosferiche.
L.R. 27/06/1986, n. 44
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione (legge finanziaria
1986).
L.R. 19/08/1986, n. 50
Norme sulle competenze, la composizione ed il funzionamento del comitato regionale
contro l’inquinamento atmosferico della Sardegna e sul finanziamento di reti di
rilevamento della qualità dell’aria e sulla concessione di contributi alle imprese per il
miglioramento degli impianti di abbattimento degli inquinanti nelle emissioni.
L.R. 13/05/1988, n. 10
Disposizione in materia di pesca marittima.
L.R. 04/06/1988, n. 11
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione (legge finanziaria
1988).
L.R. 15/07/1988, n. 25
Organizzazione e funzionamento delle compagnie barracellari.
L.R. 09/01/1989, n. 2
Divieto di pesca di molluschi bivalvi con l’uso di apparecchi turbosoffianti.
L.R. 17/01/1989, n. 3
Interventi regionali in materia di protezione civile.
L.R. 30/05/1989, n. 18
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione (legge finanziaria
1989).
L.R. 30/05/1989, n. 23
Modifiche alla l.r. 5 luglio 1979, n. 59, concernente "Regolamentazione della pesca del
corallo".
L.R. 07/06/1989, n. 30
Disciplina delle attività di cava.
L.R. 07/06/1989, n. 31
Norme per l'istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali,
nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale.
L.R. 09/06/1989, n. 37
Disciplina sulla sughericoltura e dell’industria sughericola.
L.R. 15/05/1990, n. 13
Interventi in materia ambientale e modifiche alle leggi regionali 27 giugno 1986, n. 44
(legge finanziaria 1986) e 7 giugno 1989, n. 31 (Norme per l’istituzione e la gestione
dei parchi).
26
L.R. 04/07/1990, n. 17
Intervento straordinario per la realizzazione di un canale navigabile per le emergenze
aeroportuali dello scalo di Cagliari-Elmas.
L.R. 30/04/1991, n. 13
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione.
L.R. 22/07/1991, n. 25
Provvedimenti urgenti a sostegno dell'attività di pesca.
L.R. 08/08/1991, n. 30
Interpretazione autentica e disposizioni integrative delle leggi regionali 28 novembre
1950, n. 65, 5 marzo 1953, n. 2 e 15 maggio 1990, n. 13, concernenti interventi in
materia ambientale e successive modificazioni e integrazioni.
L.R. 24/12/1991, n. 39
Finanziamenti in favore di diversi settori e disposizioni varie.
L.R. 31/03/1992, n. 3
Proroga dei termini di cui all'articolo 26, settimo comma, della legge regionale 7 giugno
1989, n. 31, concernente "Norme per l'istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve
e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed
ambientale".
L.R. 28/04/1992, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1992).
L.R. 20/04/1993, n. 17
Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1993).
L.R. 21/09/1993, n. 46
Interventi in materia ambientale e modifiche alle leggi regionali 14 settembre 1987, n.
41, 15 maggio 1990, n. 13, 7 giugno 1989, n. 30, 22 luglio 1991, n. 25 e 17 gennaio
1989, n. 3.
L.R. 29/01/1994, n. 2
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1994).
L.R. 09/02/1994, n. 4
Disciplina e provvidenze a favore della sughericoltura e modifiche alla legge regionale 9
giugno 1989 n. 37,
concernente "Disciplina e provvidenze a favore della sughericoltura e dell'industria
sughericola".
L.R. 09/06/1994, n. 27
Modifiche alla legge regionale 29 gennaio 1994, n. 2 “Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e
27
pluriennale della Regione (legge finanziaria 1994)”.
L.R. 12/12/1994, n. 36
Modifiche alla legge regionale 29 gennaio 1994, n. 2 (legge finanziaria 1994),
modificata dalle leggi regionali
30 marzo 1994, n. 13 e 9 giugno 1994, n. 27, e disposizioni varie. art. 4
L.R. 07/04/1995, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1995).
L.R. 15/02/1996, n. 9
Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1996).
L.R. 21/12/1996, n. 37
Modifiche e integrazioni alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 9 (Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione – legge finanziaria 1996),
integrata dalla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 11 e abrogazione della legge
regionale 29 aprile 1994, n. 20 (Interventi in favore del Consorzio di ricerca CO.RI.SA.
di Alghero).
L.R. 08/03/1997, n. 8
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1997).
L.R. 15/04/1998, n. 11
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1998).
L.R. 06/05/1998, n. 14
Finanziamento a favore del settore della pesca del tonno.
L.R. 21/05/1998, n. 15
Decorrenza della contribuzione di cui all'articolo 33 della legge regionale 7 giugno 1989,
n. 30, concernente "Disciplina delle attività di cava".
L.R. 23/06/1998, n. 19
Disposizioni per l'attuazione degli interventi finanziari dell'Unione Europea in materia di
pesca e acquacoltura e disposizioni varie.
L.R. 29/07/1998, n. 23
Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna.
L.R. 13/11/1998, n. 31
Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione.
L.R. 22/12/1998, n. 34
Nuove norme di attuazione sul fermo biologico.
L.R. 24/12/1998, n. 37
28
Norme concernenti interventi finalizzati all’occupazione e allo sviluppo del sistema
produttivo regionale, di assestamento e rimodulazione del bilancio.
L.R. 18/01/1999, n. 1
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale pluriennale della Regione (legge
finanziaria 1999).
L.R. 26/02/1999, n. 4
Istituzione del Parco naturale regionale “Porto Conte”.
L.R. 26/02/1999, n. 5
Istituzione del Parco regionale “Molentargius-Saline”.
L.R. 01/06/1999, n. 21
Trasferimento alle Province delle funzioni in materia di controllo e lotta contro gli insetti
nocivi ed i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante e soppressione di ruoli
speciali ad esaurimento.
L.R. 09/06/1999, n. 24
Istituzione dell’Ente foreste della Sardegna, soppressione dell’Azienda delle Foreste
Demaniali della Regione Sarda e norme sulla programmazione degli interventi regionali
in materia di forestazione.
L.R. 31 dicembre 1999, n. 28
Modifiche alla legge regionale 9 giugno 1999, n. 24 “Istituzione dell’Ente foreste della
Sardegna”.
L.R. 20 aprile 2000, n. 4
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 2000)
L.R. 19 luglio 2000, n. 14
Attuazione del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, sulla tutela delle acque
dall’inquinamento, modifica alle leggi regionali 21 settembre 1993, n. 46 e 29 luglio
1998, n. 23 e disposizioni varie.
L.R. 5 settembre 2000, n. 17
Modifiche e integrazioni alla legge finanziaria, al bilancio per gli anni 2000 / 2002 e
disposizioni varie
L.R. 24 aprile 2001, n. 6
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 2001)
L.R. 19 giugno 2001, n. 8
Modifiche all’articolo 6 comma 19 della legge regionale 24 aprile 2001, n. 6 (legge
finanziaria 2001)
L.R. 22 aprile 2002, n. 7
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 2002)
29
L.R. 9 agosto 2002, n. 12
Modifiche alla legge regionale 9 giugno 1999, n. 24 (Istituzione dell’Ente foreste della
Sardegna, soppressione dell’Azienda foreste demaniali della Regione sarda e norme
sulla programmazione degli interventi regionali in materia di forestazione)
L.R. 29 aprile 2003, n. 3
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge
finanziaria 2003)
L.R. 13 febbraio 2004, n. 2
Norme in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio in
Sardegna, in attuazione della legge 3 ottobre 2002, n. 221.
30
4. LE PRINCIPALI TAPPE VERSO IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ CONNESSO
ALL’AMBIENTE E AL TURISMO
4.1. Introduzione al principio di “sviluppo sostenibile”
“Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione
senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni”.
Questa sintetica definizione è quanto scaturì dal rapporto della Commissione
Brundtland17 su ambiente e sviluppo, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite per
l’Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Tokio nel 1987.
Tale concetto, universalmente, riconosciuto, implica l’adozione di un diverso approccio
nell’utilizzo delle risorse naturali e ambientali come utilizzate, finora, dalla tecnologia e
dall’organizzazione sociale, in modo che i costi e i benefici trovino equa distribuzione non solo,
nel presente, tra paesi sviluppati e non, ma sia garantita, in prospettiva, per le generazioni
future.
Si indica, in senso generale, l’obiettivo di una ritrovata “armonia tra esseri umani e tra
umanità e natura”.
I requisiti richiesti affinché l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile sia reso possibile,
investono tutti gli aspetti delle politiche nazionali e internazionali, ed è per questo che si
richiede:
un sistema politico che assicuri l’effettiva partecipazione dei cittadini nel processo
decisionale;
un sistema economico consapevole e capace di produrre eccedenze e tecnologia;
un sistema sociale in grado di risolvere tensioni derivate da ineguaglianze;
un sistema produttivo che rispetti l’ambiente;
un sistema tecnologico alla ricerca continua di nuove soluzioni;
un sistema internazionale che promuova politiche commerciali e finanziarie sostenibili;
un sistema amministrativo flessibile con capacità autocorrettive.
Come tappa successiva, nel 1989, l’Assemblea Generale dell’ONU stabilì di organizzare
una conferenza che prevedesse delle strategie sullo sviluppo sostenibile e l’ambiente, sfociata
nel Vertice mondiale tenutasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992.
In tale occasione i rappresentanti dei 172 paesi, concordi nell’affermare la necessità di
un’azione urgente per promuovere lo sviluppo sociale ed economico ed, allo stesso tempo,
preservare e proteggere l’ambiente, adottarono tre documenti fondamentali : l’Agenda 21, la
31
Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo e i Principi relativi alle Foreste, cui seguirono
diverse convenzioni e accordi giuridici.
In particolare, l’Agenda 21, con riferimento alle politiche da adottare nel ventunesimo
secolo, costituisce un piano complessivo per l’azione globale in tutte le aree di sviluppo
sostenibile, comprensivo di un insieme di indicatori riferiti alla dimensione sociale, economica e
ambientale, il tutto affidato al monitoraggio e alla guida di una specifica Commissione dell’ONU
sullo Sviluppo Sostenibile (CSD)18.
A cinque anni di distanza, come convenuto, si riunì a New York, dal 23 al 27 giugno
1997, la Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la revisione e la
valutazione di quanto elaborato e per determinare i progressi compiuti (Rio +5).
In tale occasione19 si attribuì al turismo sostenibile un proprio spazio20, quale settore
che, da un punto di vista economico, allo stesso tempo, utilizza e spreca risorse, crea costi e
benefici, e che per questo si rappresenta determinante, soprattutto, nei paesi in via di
sviluppo, con riflessi sulle politiche ambientali, culturali e sociali.
Si sostenne, conseguentemente, la necessità di sviluppare un piano di lavoro a
carattere internazionale, con la cooperazione del settore privato e delle diverse istituzioni, a
vario titolo collegate, tra cui l’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO), trasformata in
agenzia specializzata delle Nazioni Unite nel 200321.
L’Assemblea ritenne opportuno, poi, inserire l’argomento nell’agenda della 7ª sessione
della Commissione, sfociata nella Decisione n.7/3 del 1999 sul Turismo e lo Sviluppo
Sostenibile, relativa all’adozione di un programma operativo dotato di mezzi e risorse
finalizzato alla massimizzazione degli effetti sulle comunità locali quali beneficiari ultimi. Si
enunciano alcuni principi quali l’equità, la cooperazione, la sussidiarietà, la responsabilità, la
prevenzione, concetti che, fino ad allora, accennati, costituiranno le linee guida nel processo di
rapporti e scambi di tutti gli interventi successivi.
Nella dichiarazione del Millennio (New York 6/8 settembre 2000) si incluse, tra i principi
ed i valori essenziali nelle relazioni internazionali del ventunesimo secolo, il “rispetto per la
natura” nel contesto di modelli di produzione e di consumo sostenibili.
Con il Vertice Mondiale di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile (Rio +10), tenutosi
dal 26 agosto al 4 settembre 2002, si analizzarono i risultati, effettivamente, raggiunti nel
decennio 1992-2002, con la conferma di un significativo progresso, sebbene in una prospettiva
a lungo termine, verso il raggiungimento di un consenso globale ed una cooperazione allargata
17 La commissione mondiale per l’ambiente, più nota come Commissione Brundtland dal nome della norvegese Gro Harlem Brundtland, allora presidente. Fu istituita nel 1983 dalle Nazioni Unite. 18 Risoluzione n.47/191 adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 29 gennaio 1993. 19 Precedentemente, i problemi collegati al turismo sostenibile erano stati discussi dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile solo nel contesto del programma d’azione per lo sviluppo dei piccoli Stat i insulari (Small Island Developing States, 1994). 20 Risoluzione A/RES/S-19/2 adottata dall’Assemblea Generale nella 19ª sessione speciale, parte III, punto B Sectors and Issues, paragrafi 67-68-69-70. 21 Risoluzione A/RES/58/232 del 23 dicembre 2003 adottata nella 58ª Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
32
a tutti i paesi, dei 3 pilastri dello sviluppo sostenibile quali lo sviluppo economico, lo sviluppo
sociale e la protezione ambientale.
4.2. Il ruolo europeo
Il contributo della Comunità Europea nel contesto mondiale, è quello di garantire la
sostenibilità economica, sociale e ambientale, che nel caso specifico del turismo, significa
armonizzare i propri modelli di consumo e di produzione nel contesto delle politiche globali
perseguite dagli organismi dell’ONU e dalle altre organizzazioni internazionali.
Nel trattato che istituisce la comunità Europea, tale compito è enunciato tra gli obiettivi
da perseguire (art.2) anche attraverso azioni che comportano misure in materia di turismo
(art.3, lettera u)).
Sebbene non esista una specifica politica europea, la strategia della Comunità Europea,
a partire dall’adesione all’Agenda 21, ha percorso diverse tappe fondamentali verso il
raggiungimento di uno sviluppo sostenibile in Europa, tesa a definire un approccio integrato tra
le numerose misure programmatiche con effetti diretti o riflessi sul turismo e l’ambiente.
Di seguito, è fatto cenno ad alcuni dei più rilevanti documenti connessi al turismo
sostenibile.
Come, precedentemente, accennato, il termine Agenda 21, scaturito dalla Conferenza
delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro del 1992 sull’ambiente e lo sviluppo, indica un
programma d’azione globale, suddiviso in 40 capitoli, per l’orientamento e l’attuazione di una
forma sostenibile di sviluppo e, in particolare, il relativo processo di elaborazione, di intesa e
di applicazione. Il capitolo 28 del programma è interamente dedicato alle “Iniziative delle
amministrazioni locali a supporto di Agenda 21” (Agenda 21 L), a significare il ruolo
determinante svolto a livello di governo più vicino ai cittadini, dal momento che “le
amministrazioni locali gestiscono i settori economico, sociale ed ambientale, sovrintendono ai
processi di pianificazione, elaborano le politiche e fissano le regole in materia ambientale a
livello locale, e collaborano nell’attuazione delle politiche ambientali, nazionali e regionali”.
L’invito, pertanto, mira a costituire in ciascun paese una propria Agenda 21 locale, in modo che
la concertazione sia alla base delle politiche, leggi e regolamenti adottati per il
raggiungimento degli obiettivi generali di Agenda 21.
Nella comunicazione della Commissione “Sviluppo sostenibile in Europa per un mondo
migliore: strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile”22 del 2001, si ravvisa
l’urgenza di riconoscere pari rilevanza alla crescita economica, alla coesione sociale e alla
tutela dell’ambiente, ma , allo stesso tempo, pur in presenza di numerose politiche in tal
senso, si rimarca l’assenza di un sufficiente coordinamento.
22 COM (2001) 264 del 15.5.2001
33
Infatti, tra le cause principali di una certa insostenibilità, si sottolinea la tendenza ad
individuare, separatamente, interventi necessari a conseguire gli obiettivi di una politica che
ostacolano i progressi in altre, oppure, si scopre che le soluzioni dei problemi sono, spesso,
nelle mani di responsabili di altri settori o a differenti livelli di governo.
L’avvio di una politica turistica comunitaria, dopo una prima fase imperniata sul
rapporto tra turismo e occupazione 23, è stato dato nel 2001 con la comunicazione della
Commissione europea “Un approccio di cooperazione per il futuro del turismo europeo”24,
documento in cui vengono individuate, con la collaborazione di cinque gruppi di lavoro25, dieci
Misure da attuare dai diversi operatori interessati, al fine di aumentare la base di conoscenze
nel settore e il contributo alla creazione di posti di lavoro, di migliorare la competitività delle
imprese e lo sviluppo sostenibile.
Tale documento ha conseguito, tra gli altri, il parere positivo del Parlamento europeo, il
quale si è avvalso per la sua formulazione della relazione tecnica “Azione dell’Unione europea
nel settore del turismo- Migliorare le misure a favore del turismo sostenibile”, elaborata dalla
Direzione generale della ricerca – Valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (STOA)26.
In sintesi, il documento individua e propone una serie di raccomandazioni fondate sulla
individuazione di tre aree principali, in cui il sostegno europeo svolge un ruolo di maggiore
rilevanza, potenziabili nel tempo, facenti capo all’applicazione dei fondi strutturali, alla
sostenibilità della catena di approvvigionamento del turismo, alla creazione di migliori flussi di
informazione. Di seguito vengono riportate le priorità di azione individuate:
A) Tematiche prioritarie per il turismo sostenibile in Europa:
1. Adottare misure volte ad incentivare le buone pratiche ambientali nelle destinazioni
turistiche :
a) Gestione integrata della qualità (GIQ)
b) Agenda 21 locale
c) Programmazione dell’uso del territorio e controllo dello sviluppo
d) Applicazione di valutazioni strategiche ambientali e di valutazioni dell’impatto
ambientale
e) Gestione integrata dell’area costiera (ICZM)
2. Promuovere il turismo in siti/zone di eredità naturale e culturale:
23 Conclusioni del Consiglio del 21 giugno 1999 sul tema “Turismo e occupazione” 24 COM (2001) 665 del 13.11.2001 25 Istituiti nel 2000 con un mandato preciso dalla Commissione e dagli Stati membri che cooperano in seno al Comitato consultivo per il settore del turismo. Sono costituiti da esperti nominati in funzione del loro campo di competenza e delle tematiche trattate:
§ Gruppo di lavoro A – Facilitare lo scambio e la diffusione delle informazioni (Portogallo nel 2000, in seguito Italia).
§ Gruppo di lavoro B - Migliorare la formazione ai fini di una maggiore professionalizzazione del settore turistico(Danimarca).
§ Gruppo di lavoro C – Migliorare la qualità dei prodotti turistici (Spagna). § Gruppo di lavoro D – Promuovere la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile in materia di turismo
(Francia) § Gruppo E – Gestire l’impatto e l’utilizzazione dei servizi sulle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione nel settore del turismo. 26 Scientific and Technological Options Assessment – Direzione Generale Ricerca del Parlamento Europeo.
34
a) Turismo in aree protette – Natura 2000
b) Turismo rurale
c) Ecoturismo
d) Turismo in località di eredità culturale
3. Rendere più sostenibili le aziende turistiche:
a) Informazione e consulenza
b) Formazione
c) Marchi ed etichette di qualità
d) Incentivi finanziari
4. Aumentare la consapevolezza dei cittadini:
a) Partecipazione degli stakeholder27
B) Meccanismi impliciti per la gestione di tematiche prioritarie:
1. Sviluppare una strategia complessiva sostenibile per il turismo nell’UE,
volta ad orientare ed integrare i programmi comunitari (elaborazione di
un’Agenda 21 per il settore del turismo)
2. Rafforzare i sistemi di supporto decisionale
3. Rafforzare l’elaborazione e lo scambio di conoscenze attraverso le reti
In questo contesto il settore del turismo rappresenta, in virtù dell’impatto
intersettoriale, una delle forze determinanti, da cui l’impegno dell’Unione europea a
promuovere lo sviluppo sostenibile delle attività turistiche, concretizzatosi nel 2002 con
l’approvazione, da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dei Ministri, dell’Agenda 21
per il settore del turismo europeo28, strumento che basandosi sul partenariato garantisce
l’attuazione degli obiettivi da parte di tutte le parti interessate a tutti i livelli di responsabilità
partendo dal globale per arrivare al locale (Agenda 21 locale).
Sempre nel 2002, viene istituito con Decisione n.1600/2002 il “Sesto programma
comunitario di azione in materia di ambiente”, dove, tra le azioni prioritarie per l’ambiente
naturale e la diversità biologica, trova spazio “l’incentivo all’integrazione degli aspetti relativi
alla conservazione ad al ripristino dei valori del paesaggio nelle altre politiche, compreso il
turismo, tenendo conto dei pertinenti strumenti internazionali”29
27 Tutti i soggetti coinvolti nel settore turistico: esponenti politici, parti sociali, operatori turistici, intermediari commerciali, università, enti di ricerca, consulenti, ospiti e clienti. 28 Risoluzioni del 14 e del 21 maggio 2002. 29 Decisione n.1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 luglio 2002, art.6,c.2, lettera e).
35
Con il documento del 2003 “Orientamenti di base per la sostenibilità del turismo
europeo”30 rivolgendosi a tutte le parti interessate, a livello territoriale e amministrativo, la
Commissione europea ha inteso promuovere, ulteriormente, il progresso verso la sostenibilità
del turismo in Europa e nel mondo, definendo le seguenti sfide31 :
- carenza di personale qualificato per alcune mansioni e difficili condizioni
sociali e lavorative del settore;
- sviluppo dei trasporti ed effetti sui flussi di traffico: poiché il turismo dipende
necessariamente dai trasporti, questo settore merita un’attenzione specifica
anche riguardo alla sostenibilità, limitando in particolare il suo impatto
sull’ambiente anche in riferimento alla questione del cambiamento del clima;
- potenziale impatto dello sviluppo del turismo sulle condizioni economiche e
sociali della popolazione locale, come l’aumento dei prezzi e del costo della
vita, e il rischio di staccare la cultura dal suo contesto locale privandola del
suo ruolo per la società locale, e di perdere l’autenticità delle espressioni
socioculturali locali come conseguenza dello sviluppo turistico e degli
investimenti su scala globalizzata;
- sfruttamento delle risorse del patrimonio, la necessità di salvaguardare
l’ambiente e la crescente esposizione ai rischi determinati dalla natura e
dall’uomo;
- potenziali cambiamenti nella scelta delle destinazioni e della loro visita in
alta stagione o meno, come conseguenza delle grandi tendenze dei
consumatori e di fattori esterni tra cui la variabilità del clima nella zona e gli
eventi meteorologici estremi;
- ulteriore potenziale tendenza verso la concentrazione e una più elevata
integrazione verticale dei servizi turistici;
- adozione e integrazione delle nuove tecnologie dell’informazione e delle
comunicazioni come fattore di competitività;
e i principali obiettivi di una buona governance pubblica e privata:
- integrazione dello sviluppo sostenibile del turismo nelle strategie generali di
sviluppo economico, sociale e ambientale;
- politiche di settore integrate e una generale coerenza a tutti i livelli;
- accordi multilaterali sull’ambiente e politiche commerciali internazionali
sostenibili;
30 COM (2003) 716 del 21.11.2003, Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni. 31 Idem, allegato 2.
36
- sviluppo e adozione di strumenti di rendicontazione della responsabilità
sociale delle imprese e della sostenibilità nei settori pubblico e privato;
- utilizzo di Agenda 21 Locale per le destinazioni turistiche, anche a livello
regionale;
- uso di sistemi di indicatori e di monitoraggio per lo sviluppo della catena
dell’offerta turistica e delle destinazioni;
- partecipazione della cittadinanza sia come consumatori che sul luogo del
lavoro.
37
4.3. Politiche comunitarie per un turismo sostenibile
Diverse le iniziative comunitarie che, sebbene non intraprese in modo specifico per il
settore del turismo, hanno prodotto, tuttavia, su di esso effetti positivi, tanto da indurre la
Commissione europea a valutare più attentamente il contributo derivabile dalle politiche ed
interventi per la sostenibilità. L’allegato 4 degli “Orientamenti di base per la sostenibilità del
turismo europeo” sopra citato, offre una panoramica dei settori coinvolti, attraverso una
valutazione degli effetti favorevoli sul turismo, da cui si deduce, con evidenza, la responsabilità
che consegue alle varie strategie adottate e da adottare:
Governance, una migliore legiferazione32 e integrazione delle politiche
Con la Comunicazione (2002) 275 del 5.6.2002, la Commissione ha stabilito di adottare
un piano d’azione al fine di semplificare e migliorare il processo legislativo e far sì che le tre
istituzioni –Parlamento, Consiglio, Commissione- producano leggi più semplici, più incisive e
più facili a capirsi. Tale base generale comporta procedure di consultazione e dialogo da cui è
possibile prevedere l’impatto che talune iniziative possono avere anche sul turismo, soprattutto
se si considera la multisettorialità del comparto. Per quanto riguarda l’integrazione delle
politiche, è necessario rammentare che l’art.6 33del Trattato che istituisce la Comunità europea
esige l’integrazione della tutela ambientale nella definizione e nell’attuazione delle politiche e
azioni comunitarie con particolare riferimento allo sviluppo sostenibile. Da considerare, inoltre,
la raccomandazione del Parlamento e il Consiglio dell’Unione europea del 2002 34 agli Stati
membri, con la quale si ritiene di fondamentale importanza attuare (entro il 2006) una
gestione integrata delle zone costiere che comprende azioni strategiche coordinate e
concertate a livello locale e regionale, indirizzate e sostenute da un apposito quadro di
riferimento a livello nazionale.
Imprenditorialità, pratiche commerciali e occupazione sostenibili
Rientrano in questo campo: le misure volte a promuovere le piccole medie imprese
(PMI), particolarmente presenti nel settore turistico; la comunicazione della Commissione sulla
responsabilità sociale delle imprese con l’invito alle aziende al rispetto dei criteri economici,
ambientali e sociali; le norme sul controllo delle operazioni di concentrazione tra le imprese; la
disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela dell’ambiente in applicazione del
principio del “chi inquina paga” e conseguenti tasse e imposte; la comunicazione della
Commissione sull’integrazione delle questioni ambientali nella politica economica; la Strategia
europea per l’occupazione (SEO), con le relative raccomandazioni, valida anche per il settore
32 “Better lawmaking” è il termine specifico usato nella versione in lingua inglese. 33 Articolo introdotto dal trattato di Amsterdam. 34 Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2002 relativa all’attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa ( 2002/413/CE ).
38
turistico; lo Spazio europeo dell’apprendimento permanente con particolare riguardo alla
professionalizzazione, affinché l’industria turistica disponga di tutte le competenze necessarie
all’innovazione.
Trasporti ed energia sostenibili
Le politiche delineate per questi settori e le strategie proposte, rispettivamente nei libri
bianchi “La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”35 e “Energia per
il futuro:le fonti energetiche rinnovabili”36, si rivelano di basilare importanza per il turismo. Con
particolare riferimento al primo libro, vengono proposte misure per la sicurezza dei trasporti, la
minore congestione, la mobilità sostenibile, i diritti dei viaggiatori, la migliore qualità dei servizi
di trasporto, tutti elementi che influenzano in misura significativa il prodotto turistico e la vita
nelle destinazioni turistiche. In relazione alle fonti energetiche alternative vengono compresi
anche gli“incentivi per applicazioni fotovoltaiche nelle strutture turistiche, sportive e ricreative
che presentano un notevole potenziale a causa dei picchi stagionali della domanda nel turismo
di massa e del fatto che una grande percentuale delle località turistiche è isolata e/o in
montagna o comunque comporta costi onerosi per un allacciamento alla rete”37.
Le zone protette e il patrimonio naturale e culturale
Diverse le iniziative finalizzate al rispetto della diversità biologica, del patrimonio e dei
valori culturali legati al carico turistico sugli ecosistemi e sull’ habitat, tra cui la pubblicazione
da parte della Commissione degli orientamenti in materia e le misure previste dalla strategia
comunitaria a favore della diversità biologica, mentre nell’ambito del programma “Cultura
2000”38 la Commissione provvede a promuovere e organizzare forme di collaborazione tra
settori con interessi comuni e convergenti, quali ad esempio cultura e turismo (tramite il
turismo culturale) .
Politica ambientale
Di particolare importanza il nesso della politica ambientale con il turismo sostenibile.
Oltre alle iniziative accennate precedentemente, in relazione allo sfruttamento e gestione
intelligente delle risorse e del patrimonio naturale, sono direttamente attinenti con questo
settore la gestione delle acque, dei reflui e dei rifiuti. Un contributo particolare all’integrazione
35 COM (2001) 370 del 12.9.2001. 36 COM (97)599 del 26.11.1997. 37 Idem, capitolo 3, Campagna per il decollo. 38 Decisione n.508/2000/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
40
attualmente a revisione40, anche per maggiore coerenza con la direttiva quadro in materia di
acque che copre le acque di balneazione41.
Le misure comunitarie sul trattamento, riutilizzo, riciclaggio, smaltimento o
incenerimento di rifiuti sono collegate, invece, con l’offerta turistica e le destinazioni turistiche,
così come la prevenzione e la lotta nei confronti del rumore ambientale locale42.
Sostegno finanziario allo sviluppo del turismo sostenibile: i fondi a favore della
coesione economica e sociale
Attraverso i fondi strutturali FESR, FSE, FEAOG, SFOP e le iniziative comunitarie
Interreg, Urban, Equal, Leader +, l’Unione europea finalizza la gestione di risorse finanziarie al
miglioramento della situazione economica generale nelle regioni meno sviluppate o meno
favorite.
I finanziamenti al settore del turismo, in particolare, si traducono in sostegno alle
imprese (miglioramento della qualità ricettiva, investimenti in attrazioni turistiche,
formazione, assistenza nella commercializzazione) e agli enti pubblici (investimenti nel
patrimonio culturale, in percorsi turistici, pulizia di vie d’acqua impraticabili, creazione di reti e
cooperazione). L’importanza del ruolo affidato dalla Comunità a questi strumenti è stata
sottolineata, ulteriormente, dall’opuscolo informativo indirizzato alle piccole e medie imprese
(PMI) e agli enti pubblici su come utilizzare al meglio i fondi europei “Sostegno finanziario a
favore del turismo e del commercio in Italia”.
Con riferimento ai paesi candidati all’ingresso nella Comunità europea, inoltre, sono
stati adottati per il periodo 2000-2006 due nuovi strumenti finalizzati alla progressiva
preparazione nella fase di preadesione quali lo strumento agricolo di preadesione alla politica
agricola comunitaria (SAPARD)43 e lo strumento per le politiche strutturali di preadesione
(ISPA)44 per finanziare progetti nel settore dei trasporti e dell’ambiente.
Applicazione di nuove tecnologie e informazione
Di facile intuizione il vantaggio che le imprese del settore turistico possono trarre dalla
puntuale applicazione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC). Di
primaria rilevanza, i risultati ottenuti con il piano d’azione “eEuropa” 2002, finalizzato
all’aumento del numero di cittadini e imprese collegati ad Internet, cui ha fatto seguito il piano
d’azione “eEuropa 2005: una società dell’informazione per tutti“45, con la promozione di
servizi, applicazioni e contenuti sicuri su un’infrastruttura di base a banda larga.
Tra le misure di politica generale relative alle autorità pubbliche (e -government) il
piano propone, con specifico riferimento al turismo, la definizione di servizi on-line finalizzati a
promuover l’Europa e offrire al pubblico un’informazione facilmente accessibile.
41
Misure di monitoraggio e valutazione di alta qualità
Con il Regolamento (CE) n.1980/2000 è stato riesaminato il sistema comunitario di
assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica, introdotto nel 199246, al fine di
“promuovere i prodotti potenzialmente in grado di ridurre gli impatti ambientali negativi
rispetto agli altri prodotti dello stesso gruppo, contribuendo così ad un uso efficiente delle
risorse e a un elevato livello di protezione dell’ambiente. Tale obiettivo è perseguito fornendo
ai consumatori orientamenti e informazioni accurate non ingannevoli e scientificamente
fondate su tali prodotti”.
L’intervento rientra pienamente nell’ambito della strategia sulla sostenibilità di beni e
servizi e si propone quale rafforzamento delle politiche ambientali associate ai prodotti e di
sviluppo del mercato di prodotti più ecologici.
I requisiti per l’assegnazione del marchio sono definiti per gruppo di prodotti che nel
caso del servizio di ricettività turistica ha comportato la Decisione della Commissione del
200347, suddividendo criteri obbligatori e criteri facoltativi. Le finalità generali di tali criteri,
mirano a limitare il consumo energetico, il consumo idrico e la produzione dei rifiuti, a favorire
l’utilizzo di fonti rinnovabili e di sostanze che risultino meno pericolose per l’ambiente, a
promuovere la comunicazione e l’educazione ambientale.
Anche con il Regolamento n.761/200148 “Sull’adesione volontaria delle organizzazioni a
un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS)”49, si pone in rilievo il ruolo e la
responsabilità delle organizzazioni per il rafforzamento dell’economia e per la protezione
dell’ambiente in tutta la comunità, attraverso il raggiungimento di obiettivi quali l’introduzione
e l’attuazione di sistemi di gestione ambientali, la valutazione sistematica, obiettiva e periodica
dell’efficacia di tali sistemi, l’informazione sulle prestazioni ambientali, la partecipazione attiva
nonché la formazione professionale dei dipendenti dell’organizzazione. Le organizzazioni che
partecipano ad EMAS possono usare indicatori di prestazioni ambientali per aumentare la
chiarezza, la trasparenza e la comparabilità delle informazioni finalizzati all’elaborazione della
dichiarazione ambientale EMAS. A tale riguardo la Commissione, con Raccomandazione
n.532/2003, ha elaborato alcuni orientamenti sulla scelta e sull’uso di diversi indicatori
classificati, di norma, in indicatori di prestazioni operative (OP), indicatori di prestazioni
gestionali (MPI), indicatori della condizione ambientale (ECI)50 .
Ulteriore strategia, adottata dalla Comunità, è quella che valuta, preventivamente, le
possibili ripercussioni sull’ambiente di interventi sul territorio e attività antropiche connesse.
Su tale considerazione poggia l’introduzione dei principi generali della valutazione
d’impatto ambientale (VIA) formalizzati nella Direttiva CEE n. 337/8551.
Si tratta di una procedura tecnico-amministrativa di verifica della compatibilità
ambientale con importanti progetti pubblici o privati, consistenti nella “realizzazione di lavori di
costruzione o di altri impianti od opere e altri interventi sull’ambiente naturale o sul paesaggio,
compresi quelli destinati allo sfruttamento delle risorse del suolo”(art.1).
42
In particolare, i progetti relativi al settore turismo e svaghi 52, considerati appartenenti
a classi che non hanno, necessariamente, ripercussioni di rilievo sull’ambiente, sono
sottoposti ad una valutazione qualora gli Stati membri ritengano che le loro caratteristiche lo
esigano. Le procedure, in questa eventualità, prevedono un esame del progetto caso per caso
o la fissazione di soglie o criteri.
Il mantenimento di determinate qualità e dello sviluppo sostenibile è, ugualmente,
considerato di basilare importanza nella gestione di determinate destinazioni turistiche, tanto
che la Commissione ha pubblicato nel 2002 lo studio dedicato all’argomento “Sistema di
rilevamento tempestivo per identificare le destinazioni turistiche in declino e le migliori pratiche
di prevenzione” 53.
Altri studi commissionati nel 2002 riguardano “Criteri armonizzati per una migliore
accessibilità dei siti e infrastrutture turistiche per i disabili” e “Metodi di misurazione e
strumenti necessari per il monitoraggio della qualità delle destinazioni turistiche e dei servizi:
indicatori e parametri di valutazione” 54.
43
4.4. I fondi strutturali e il finanziamento per un turismo sostenibile
Per Fondi strutturali si intendono il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo
sociale europeo (FSE), il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG), sezione
orientamento e lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP).
La Comunità europea accorda indirettamente il proprio sostegno a favore del settore
turistico attraverso i Fondi Strutturali che costituiscono la maggior fonte di finanziamento per
il raggiungimento dei tre obiettivi primari enunciati nel regolamento 1260/1999 (art.1)55:
1) promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che
presentano ritardi nello sviluppo (Obiettivo 1);
2) favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà
strutturali (Obiettivo 2);
3) favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi
di istruzione, formazione e occupazione (Obiettivo 3).
Non a caso si è detto che la comunità europea contribuisce in modo indiretto al
sostegno dei progetti del settore turistico, in quanto, il più delle volte, si tratta di interventi
ideati, principalmente, per il conseguimento di uno degli obiettivi generali sopra citati che,
comunque, sostengono attività che, di riflesso, incidono nel settore turistico.
L’interesse manifestato nei confronti dell’utilizzo dei programmi sovvenzionati dai fondi,
da parte degli addetti operanti nell’area turistica, sia pubblici che privati, nonché le numerose
richieste di chiarimenti ai diversi livelli istituzionali inoltrate, ha stimolato la Commissione ad
adottare una guida internet per il settore turistico “Programmi UE a sostegno del turismo”56.
Di particolare utilità la panoramica offerta di tutti i programmi comunitari suddivisi tra
fondi (FERS, FSE, FEOGA), iniziative comunitarie (INTERREG, URBAN, LEADER, EQUAL)57 e
misure innovative con specifico riferimento alla rilevanza per il settore turistico, di cui si
riporta una sintesi.
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR): sostiene le regioni ammissibili agli
obiettivi 1 e 2 e le iniziative comunitarie Interreg finalizzate a sostenere le piccole e medie
imprese, a promuovere gli investimenti produttivi, a migliorare le infrastrutture e a favorire
lo sviluppo locale.
Rilevanza per il settore turistico: è il fondo che più incisivamente interviene sul
turismo e l’ambiente in quanto sostiene finanziariamente progetti connessi “allo sviluppo
del turismo e degli investimenti culturali, compresa la protezione del patrimonio culturale e
naturale a condizione che creino posti di lavoro duraturi “ e “alla protezione e il
miglioramento dell’ambiente, segnatamente tenendo conto dei principi di precauzione e di
azione preventiva nel sostegno allo sviluppo economico, l’impiego pulito ed efficace
dell’energia e lo sviluppo delle energie rinnovabili” 58.
44
Con la programmazione 1994-1999 sono stati finanziati progetti relativi a migliorie alle
strutture alberghiere, sviluppo delle infrastrutture turistiche quali campi da golf, centri
congressi, risanamento del patrimonio culturale, promozione del turismo rurale e sostegno alla
creazione al potenziamento delle PMI operanti nel settore.
Fondo sociale europeo (FSE): il sostegno finanziario del fondo è concesso per attività
legate al mercato del lavoro quali l’istruzione e la formazione professionale, aiuti
all’occupazione e al lavoro autonomo, formazione nel settore della ricerca, della scienza e dello
sviluppo tecnologico, sviluppo di nuove fonti di occupazione, anche nel settore
dell’imprenditoria sociale59.
Rilevanza per il settore turistico: il fondo concede finanziamenti per lo sviluppo delle
risorse umane, per la riconversione e riqualificazione della forza lavoro e aiuti all’occupazione
nel settore turistico.
Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG): sostiene le misure per lo
sviluppo rurale sostenibile legate alle attività agricole e alla loro riconversione, integrando e
accompagnando gli altri strumenti della Politica Agricola Comune (PAC). La sezione
“orientamento” finanzia interventi di razionalizzazione, modernizzazione e migliorie strutturali e
misure di sviluppo rurale nelle zone dell’obiettivo 1 (promuovere lo sviluppo e l’adeguamento
strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo), mentre la sezione “garanzia”
contribuisce alla stabilità dei prezzi agricoli e al conseguimento dell’obiettivo 2 (favorire la
riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali), Non va tralasciato,
inoltre, che il sostegno allo sviluppo rurale comprende anche “la tutela e la promozione di un
alto valore naturale e di un’agricoltura sostenibile che rispetti le esigenze ambientali 60.
Rilevanza per il settore turistico
L’articolo 33 del regolamento del fondo, nell’ambito del capo IX “Promozione
dell’adeguamento e dello sviluppo delle zone rurali” elenca, tra le misure cui viene accordato
un sostegno, “l’incentivazione di attività turistiche e artigianali”. Nelle precedenti
programmazioni comunitarie risultano finanziate la promozione delle escursioni in
montagna, l’adeguamento di canali per la pratica di sport acquatici, l’agriturismo.
Attualmente possono contribuire allo sviluppo del turismo rurale gli interventi finalizzati alla
ristrutturazione e lo sviluppo dei villaggi, la conservazione del patrimonio rurale, la
diversificazione della attività agricole al fini di sviluppare fonti alternative di reddito,
commercializzazione di prodotti agricoli di qualità.
Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP): contribuisce al finanziamento
delle azioni
strutturali nel settore della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione e
commercializzazione dei relativi prodotti61.
Rilevanza nel settore turistico
45
I progetti attinenti al settore turistico richiesti a valere sullo SFOP, possono trovare
inserimento tra le azioni finanziate per il “rilancio delle zone dipendenti dalla pesca e
dall’acquacoltura” (art.1 del regolamento) attraverso misure di carattere socioeconomico e nel
campo della promozione e ricerca di nuovi sbocchi.
Iniziativa comunitaria di integrazione delle azioni per lo sviluppo dell’economia rurale
(LEADER). E’ una delle quattro iniziative finanziate dai fondi strutturali62 finalizzata ad
incoraggiare gli operatori del mondo rurale a prendere in considerazione il potenziale di
sviluppo a lungo termine della loro regione con il coinvolgimento di gruppi di azione locale
(GAL).
Rilevanza nel settore turistico
Nella precedente programmazione 1994/1999, l’iniziativa Leader II prevedeva,
espressamente, misure di sostegno al turismo rurale, mentre l’attuale Leader + pone quali
temi prioritari: l’utilizzazione ottimale delle risorse naturali e culturali e la valorizzazione dei
siti; il miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali; la promozione del valore
aggiunto dei prodotti locali; l’utilizzazione delle conoscenze e delle nuove tecnologie per
incrementare la capacità concorrenziale dei prodotti e dei servizi nelle zone rurali.
Conseguentemente, pur non citando espressamente il settore, possono ugualmente
trovare spazio quei progetti attinenti al turismo rurale che rientrino nelle sottostanti tre
azioni, oltre all’assistenza tecnica :
Azione 1: sostegno alle strategie pilota di sviluppo integrato del territori fondate
sull’approccio ascendente;
Azione 2: sostegno a favore della cooperazione fra territori rurali;
Azione 3: creazione di reti .
Iniziativa comunitaria di cooperazione transfrontaliera, transnazionale, interregionale per
uno sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo (INTERREG III)
Interreg III si compone di tre sezioni:
Sezione A: cooperazione transfrontaliera. Mira a realizzare centri economici e sociali
attuando strategie di sviluppo comuni
Sezione B: cooperazione transnazionale. Promuove una migliore integrazione tra autorità
nazionali, regionali e locali con la formazione di grandi gruppi di regioni europee.
Sezione C: cooperazione interregionale. Intesa a migliorare l’efficacia delle politiche e degli
strumenti di sviluppo regionale attraverso lo scambio di informazioni e di esperienze
(creazione di reti).
Rilevanza per il settore turistico
46
Nell’ambito dell’iniziativa il turismo trova ampio spazio nei progetti ammessi, ma è nel
contesto della Sezione A che viene, esplicitamente, citato, tra gli obiettivi prioritari, quale
settore di sviluppo per le piccole e medie imprese.
Iniziativa comunitaria per la rivitalizzazione economica e sociale delle aree urbane in crisi
per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile (URBAN II)
Sono ammesse all’iniziative le città medio-piccole con almeno 20mila abitanti che
presentino grossi problemi socioeconomici e che soddisfino almeno tre dei seguenti criteri:
- elevato tasso di disoccupazione di lunga durata;
- scarsa attività economica;
- notevole povertà ed emarginazione;
- esigenza specifica di riconversione a seguito di problemi socioeconomici locali;
- forte presenza di immigrati, gruppi etnici e minoranze, profughi;
- basso livello d’istruzione, carenze significative di specializzazione e tassi elevati di abbandono scolastico;
- elevata criminalità;
- andamento demografico precario;
- ambiente particolarmente degradato
Rilevanza per il settore turistico
Pur non essendo riferite al settore turistico, le iniziative Urban possono comunque
incidere sulla qualità delle aree urbane e di riflesso creare o ampliare la destinazione
turistica delle stesse. Figurano, infatti, tra gli interventi: la tutela e la ristrutturazione di
edifici; la conservazione del patrimonio culturale e storico; il miglioramento e la tutela
dell’ambiente; la definizione di sistemi di trasporti pubblici integrati nonché di itinerari
ciclabili e pedestri; lo sviluppo di efficienti sistemi di gestione dell’energia e delle fonti
energetiche rinnovabili.
Iniziativa comunitaria per lo sviluppo delle risorse umane (EQUAL)
Il settore interessato riguarda la cooperazione transnazionale per promuovere nuove
pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze di ogni tipo in relazione al mercato
del lavoro, nonché dell’inserimento sociale e professionale dei richiedenti asilo.
Rilevanza per il settore turistico
Tutti i settori possono essere interessati, purché i progetti relativi sostengano la
strategia per l’ occupazione e il processo d’inclusione sociale, per cui anche i progetti
concernenti la formazione e l’occupazione nel settore del turismo sono ammissibili, con
particolare riferimento al settore tematico dell’imprenditorialità63 che prevede di “aprire a
47
tutti la possibilità di creare imprese fornendo gli strumenti necessari allo scopo e atti ad
identificare e sfruttare nuove possibilità per la creazione di posti di lavoro in zone urbane e
rurali”.
Azioni innovative (art.22 del regolamento 1260/1999)
I fondi comunitari possono, inoltre, finanziare le azioni innovative comprendenti studi,
progetti pilota e scambi di esperienze finalizzate alla creazione di un laboratorio di
sperimentazione per lo sviluppo regionale in Europa. Diverse misure innovative hanno per
oggetto il settore turistico, tra cui l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
48
5. POLITICHE, STRUMENTI E STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER UN TURISMO
SOSTENIBILE IN SARDEGNA
5.1. Il turismo sostenibile nella programmazione sarda
A livello regionale, nel cui ambito il turismo si pone quale protagonista dell’economia, in
linea con il quadro comunitario e nazionale, occorre riconoscere che è stata anzitutto raggiunta
sul piano politico la consapevolezza che il settore ha una funzione trainante per lo sviluppo
dell’Isola, e si è conseguentemente innescato, nel senso che sarà più oltre specificato, un
crescente impegno verso una programmazione organica di scelte, incentrata essenzialmente
sui concetti che ispirano gli orientamenti comunitari nel settore:
interrelazione ed interoperatività del turismo con molteplici settori di attività, cui
corrisponde, anche nella pianificazione strategica regionale, l’obiettivo dell’integrazione
intersettoriale delle risorse;
qualità delle prestazioni turistiche, diversificazione delle attività e destagionalizzazione
del fenomeno turistico, a cui sono abbinati gli obiettivi di potenziare il prodotto turistico sardo,
aumentarne la competitività nel mercato “globale” e migliorare la distribuzione stagionale e
geografica dei flussi turistici.
Un’ulteriore considerazione riguarda l’influenza esercitata sulle attività di pianificazione,
dalle misure comunitarie volte a sostenere, tramite le risorse finanziarie dei fondi strutturali, le
iniziative regionali.
Il sostegno economico agli interventi regionali nel settore, rinvenibile sia nel Programma
Operativo Plurifondo 1994/1999, sia nel Programma Operativo Regionale 2000/2006, in corso
di realizzazione, ha fatto sì che la Regione, nel processo di individuazione delle priorità e degli
obiettivi da perseguire, si allineasse agli orientamenti consolidatisi a livello europeo e
nazionale, individuando linee strategiche di azione che possono essere sinteticamente
riassunte nella ricerca di uno sviluppo “integrato e sostenibile” del turismo.
Oltretutto, le regole e le procedure imposte dagli organismi europei per l’utilizzo dei
fondi strutturali del POP 1994/99, hanno dato una forte spinta alla realizzazione dei programmi
inseriti nella pianificazione comunitaria, imprimendo così un’accelerazione ai processi gestionali
per conseguire nei tempi previsti gli obiettivi fissati e, per la prima volta, dando l’avvio al
monitoraggio sull’andamento delle attività.
Il periodo di programmazione 2000/2006, con il Programma operativo regionale,
accentua gli aspetti appena evidenziati e l’entrata in vigore di nuovi regolamenti comunitari in
materia di gestione e controllo dei fondi strutturali impone il rispetto di regole più puntuali e
vincolanti rispetto al passato.
Costituisce un dato di fatto ineludibile che la materia del turismo è oggetto, come è
stato sottolineato in diversi studi di settore, di un doppio processo di devoluzione delle
49
funzioni, che riguarda sia il trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni, sia il
passaggio verso la più ampia dimensione comunitaria.
Nel contesto nazionale, l’attuale conformazione dei rapporti tra i diversi livelli di governo
(Stato-Regioni-Enti locali) è frutto di una progressiva espansione del fenomeno di
decentramento, modellato sull’essenziale principio di sussidiarietà che, affermatosi per la prima
volta sul piano europeo, costituisce il presupposto essenziale per ridisegnare il nuovo quadro
delle competenze e dei poteri assegnati alla Regione (e agli enti locali) nella materia turistica. 64
Alla Regione, nella sua posizione dimensionale di ente intermedio, spetta la
fondamentale attività di programmazione e di promozione dello sviluppo turistico nel territorio,
oltre ad un’altrettanto rilevante funzione di coordinamento tra le diverse entità locali, pur nel
rispetto delle peculiarità che esse presentano.
La complessa attività di programmazione vede pertanto un duplice ruolo dell’Ente, come
partecipe, in sede di Conferenza Stato-Regioni, alla definizione degli obiettivi di sviluppo del
sistema turistico nazionale, e come protagonista, in coerenza con il piano di valorizzazione
nazionale, della individuazione delle priorità di crescita del settore nel proprio territorio,
assumendo il delicato compito di interpretare le esigenze delle comunità locali e di valorizzarne
le specificità.
Dall’esame degli atti programmatori, si è potuta riscontrare una crescente presa di
coscienza da parte della Regione sia del proprio ruolo, che è andato via via rafforzandosi, sia
dell’essenziale ruolo della programmazione, quale chiave di successo di una complessa
strategia di sviluppo, che esalti il carattere orizzontale del settore.
L’analisi dei documenti di pianificazione, evidenzia come le politiche regionali non
possono che essere inquadrate all’interno della politica comunitaria65, anche in virtù del fatto
che, benché spetti in primo luogo alla Regione definire le rispettive priorità di sviluppo,
l’attuazione di molti dei programmi è resa possibile grazie alle risorse provenienti dal bilancio
europeo.
La consapevolezza che il turismo rappresenti un “traino” del sistema produttivo locale
ha portato a riconoscere ampio spazio alle politiche settoriali, ad esse assegnando un ruolo
primario tra gli obiettivi della programmazione tracciati nei Programmi pluriennali prima e nei
Documenti di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) 66, poi.
In riferimento ai documenti presi in esame, si individua un filo conduttore costante,
che riconosce nello sviluppo sostenibile del turismo la “missione” da realizzare.
A partire dal Programma pluriennale per gli anni 1997-199967, si sottolinea la
necessità di individuare obiettivi, politiche e strumenti che, coerenti con quelli comunitari e
nazionali, tengano conto di una crescita turistica ecocompatibile, rispettosa delle diversità
ambientali e culturali dell’isola.
L’analisi specifica del settore conduce ad individuare interventi che, incidendo in modo
trasversale ed integrato con i comparti agroalimentare e artigianale, confermano la capacità
50
del turismo di potenziarne il ruolo economico. Si punta, altresì, sulla qualificazione della
ricettività, sulla diffusione di servizi reali e sulla creazione di infrastrutture. Gli obiettivi
identificati quali premessa allo sviluppo e alla qualificazione del settore sono l’ambiente, le
infrastrutture e gli aspetti normativi, istituzionali e organizzativi.
La tutela e la riqualificazione dell’ambiente, intese non solo a livello territoriale, ma
anche sociale e culturale, costituiscono la base delle strategie del turismo ambientalmente
sostenibile e comprendono azioni miranti alla diversificazione dell’offerta, attraverso il rilancio
delle politiche urbanistiche, la realizzazione dei parchi regionali e la valorizzazione del
patrimonio storico – archeologico - artistico, con lo scopo di intercettare i flussi della “nuova”
domanda di prodotti differenziati.
L’obiettivo di creare infrastrutture che facilitino la mobilità interna ed esterna, quali
porti turistici, aeroporti, strade di collegamento, soprattutto per quei centri che, per la loro
infelice posizione geografica, non sono raggiunti dai maggiori flussi turistici, si pone nell’ottica
di dare più elevate opportunità di sviluppo e di crescita economica, oltre che creare valide
alternative alla tradizionale destinazione balneare.
Nello stesso programma, traendo spunto dalle emergenti realtà turistiche, quali il
turismo archeologico, il turismo della terza età, il turismo congressuale, si individuano come
obiettivi essenziali la valorizzazione e la diversificazione dell’offerta, nonché la
destagionalizzazione dei flussi turistici. Si fa strada, conseguentemente, una programmazione
regionale indirizzata verso quell’intreccio tra i diversi livelli istituzionali (Comunità europea,
Stato, Regione, Enti locali) e i soggetti privati operanti sul territorio, che troverà maggior
incisività, ma non compimento, nei successivi documenti di programmazione.
Se, per un verso, tale orientamento, rispettando le scelte comunitarie di un
“superamento delle politiche assistenziali” verso uno sviluppo dal basso, gestito dalle
comunità locali, risponde appieno alle tendenze di autonomia e di decentramento, dall’altro
impone, onde evitare frammentarietà e differenze metodologiche, un rafforzamento delle
capacità progettuali/interattive locali, accompagnato da un efficace coordinamento delle
diverse componenti. Al riguardo, pare doveroso accennare ad uno dei problemi più complessi e
delicati che discende dall’attuale articolazione organizzativa, comprensiva di una pletora di enti
che agiscono nel territorio (ESIT – EPT – AAST), la cui possibile soluzione, affidata alla riforma
della Regione e degli Enti strumentali, non sembra ancora trovare esito.
Il passaggio al nuovo strumento di programmazione per il periodo
1999/200168 non modifica il ruolo assegnato al turismo, compreso tra le quattro linee
strategiche per la promozione delle politiche di sviluppo e occupazionali, laddove, oltre
all’ampliamento della base produttiva, al potenziamento delle infrastrutture,
all’organizzazione di politiche e di interventi a favore dell’occupazione, si ribadisce “la
valorizzazione delle risorse locali attraverso l’utilizzo dei beni ambientali e culturali, delle
risorse ..turistiche…in grado di suscitare reddito, specializzazione produttiva e occupazione”.
Si assiste, inoltre, al radicale mutamento del contesto in cui sono inserite tali scelte, che
51
vede protagonista il nuovo scenario europeo e la conseguente ricerca d’identità regionale.
L’appartenenza all’Unione europea e il beneficiare di risorse comunitarie, impone
l’adeguamento a nuovi e più moderni modelli organizzativi e di monitoraggio, nel frattempo
affinati dai recenti regolamenti comunitari che hanno preceduto l’elaborazione del POR
2000/2006. In tal senso sono state avviate od integrate diverse iniziative di riforma, come
le leggi sulla trasparenza e sui procedimenti amministrativi, la nuova disciplina del
personale e dell’organizzazione degli uffici, la revisione della normativa sulla contabilità e sul
bilancio della Regione, la riforma degli enti strumentali, già accennata e, più ampiamente,
presentata di seguito.
Nel DPEF 2000/2002, e nel contesto di un intero capitolo dedicato allo sviluppo
sostenibile, il turismo è considerato quale elemento di debolezza strutturale, che “pur
presentando concrete possibilità di crescita risente dei condizionamenti derivanti dalla
connotazione dell’offerta, non sufficientemente articolata rispetto alla domanda potenziale”.
Motivo che spinge a riconsiderare la risorsa “mare”- materia prima nel settore turistico
dell’Isola- in un contesto più ampio che valorizzi le componenti produttive, ambientali, culturali
e geografiche. Tra gli indirizzi per le politiche territoriali e ambientali, delineati nel documento,
trova spazio la promozione di un turismo integrato ed eco-compatibile basato essenzialmente
sul rilancio di infrastrutture (per lo sport e tempo libero, porti turistici); sull’allungamento
stagionale; sulla stabilizzazione dell’occupazione nel settore; sulla riforma dell’ESIT e del
sistema dei servizi di promozione . Per ciò che attiene al completamento dei porti turistici
pubblici, si intende istituire l’Agenzia regionale dei porti turistici, intesa come struttura centrale
di una rete di porti, ciascuno dei quali gestito autonomamente ma collegati ad essa da accordi
in franchising. Si confermano inoltre le potenzialità connesse al turismo della terza età,
derivante da pratiche sportive, turismo d’affari e congressuale, agriturismo, termalismo e
centri di benessere.
Per il DPEF 2001/2003 è annunciato un taglio di rottura, di discontinuità volutamente
cercata, rispetto alla precedente programmazione, e si propongono scelte che, pur attenendosi
agli orientamenti emersi sul piano comunitario e nazionale, aspirano ad inaugurare “una nuova
politica d’intervento, in grado di dare segni tangibili di cambiamento, anche in un periodo di
tempo medio breve”. Il tentativo è quello di andare oltre i vecchi sistemi di azione basati su
politiche definite di “incentivazione, di assistenzialismo e distribuzione a pioggia della spesa
regionale”.
Il superamento di una impostazione eccessivamente vincolistica, mirante a depurare
l’accesso al mercato turistico dal predominio dei controlli “burocratici”, è perseguito attraverso
i principi della liberalizzazione, delegiferazione, defiscalizzazione e flessibilizzazione.
Con la delegiferazione, la Regione intende “eliminare i vincoli burocratici posti dalla
normativa vigente alle iniziative di sviluppo economico. Le lunghe incertezze rispetto alla
realizzazione di grandi progetti di ulteriore sviluppo turistico sono i casi forse più eclatanti dei
52
vincoli burocratici che condizionano lo sviluppo regionale in misura ancora maggiore della
carenza di infrastrutture e degli elevati costi di trasporto”.
La riaffermata necessità di semplificazione delle procedure amministrative, quale
risposta alle pressioni provenienti dall’universo imprenditoriale, si pone, contemporaneamente,
come un obiettivo e come uno strumento per il rilancio economico del settore.
In sintonia con le grandi riforme del settore pubblico, che hanno impegnato
l’ordinamento negli ultimi dieci anni, l’obiettivo globale di semplificazione mira ad armonizzare
il livello burocratico con lo standard europeo, affinché l’omogeneizzazione dell’efficienza della
funzione amministrativa renda il Paese adeguatamente competitivo con i partners dell’Unione.
In tale ottica, il principio assume contorni netti in quella parte del documento di
programmazione dedicato all’incentivazione della piccola impresa turistica, per la quale, più
che mai, diventa prioritario “smantellare buona parte della legislazione vincolistica”.
Con lo stesso spirito innovativo, si intende sperimentare, per le infrastrutture, tra cui i
porti turistici, il “project financing”. Attraverso questo strumento, i capitali privati sono attratti
nell’area pubblica, remunerando poi l’imprenditore che realizza l’opera, con la concessione in
gestione della stessa, al fine di sfruttare le risorse investite.
Si ribadisce, inoltre, la necessità di garantire una sinergia positiva tra sviluppo turistico
e salvaguardia dell’ambiente, intesa come protezione delle risorse naturali e tutela del
patrimonio culturale.
In questo senso, la valenza prioritaria assegnata alla “sostenibilità” dello sviluppo
turistico, conferma, rispetto al passato, l’attenzione riservata al grande tema ambientale.
La ricerca di metodi e strumenti nuovi per realizzare il macro obiettivo, costituisce la
vera discontinuità del DPEF, laddove emerge la volontà di individuare una molteplicità di
strumenti, integrati e coordinati, per far fronte agli obiettivi fissati, tenendo conto della
eterogeneità delle fasi di cui il turismo si compone (trasporto – soggiorno – attività ricreative).
In questa linea, l’azione regionale insiste sullo sviluppo dei comparti emergenti,
cosiddetti di nicchia, quali il turismo della terza età, il turismo sportivo, il turismo d’affari e
congressuale, il turismo rurale e l’agriturismo.
A tal fine, le risorse finanziarie, nel triennio di valenza del DPEF, sono indirizzate a
fronteggiare una serie di azioni prioritarie, tra le quali la promozione turistica e l’adeguamento
dell’industria alberghiera e della ricettività diffusa. Per il primo tipo di intervento, che vede
coinvolti oltre all’Assessorato al Turismo, l’Assessorato dell’Agricoltura e dell’Ambiente, si
stabilisce un piano di promozione su due livelli, che vede diffusa l’immagine sia dell’isola in
generale, sia del singolo prodotto, con il contributo (almeno il 50%) dei privati.
Di fatto, gli indirizzi dei DPEF esaminati trovano applicazione a diversi livelli operativi,
essendo le competenze e gli obiettivi suddivisi tra Assessorato al turismo, Enti strumentali,
Centro regionale di programmazione, Enti locali, privati. Come già segnalato, problemi, non di
poco conto, legati al coordinamento, alla metodologia comune, alle duplicazioni funzionali di
compiti e di ruoli, alla circolazione dei dati e delle informazioni, hanno posto un freno al
53
processo di esplicazione efficace e costruttivo delle suddette politiche e, pur dando atto
all’Amministrazione dell’impegno profuso al superamento di tali criticità, non se ne può tacere
l’attuale persistenza.
L’analisi offerta con il DPEF 2002-2004 evidenzia un sistema turistico regionale basato
essenzialmente sulla risorsa mare, “caratterizzato da una forte dispersione degli insediamenti e
condizionato dal prevalente carattere microimprenditoriale della gestione, insufficiente e
inadeguato alla domanda”. I dati enumerati delineano l’offerta alberghiera ed extralberghiera
schierata con 1.028 strutture, addensata per lo più sulla costa; l’arricchimento dell’offerta con
il moltiplicarsi di nuove tipologie quali l’agriturismo e il bed and breakfast, che però non
spostano più di tanto il flusso concentrato nei due mesi estivi di luglio e agosto. Si sottolinea,
per la prima volta, l’alto impatto ambientale del modello di sviluppo turistico fondato in
prevalenza sulle seconde case, non sempre vantaggioso per l’economia locale e di cui è
necessaria la riconsiderazione.
Per il resto, permangono validi gli obiettivi specifici di favorire la creazione di distretti
turistici; qualificare i flussi turistici e favorire l’allungamento della stagione turistica; creare
nuova occupazione e dare stabilità a quella stagionale; creare un’Agenzia o Dipartimento per
gli investimenti ; potenziare il sistema formativo regionale finalizzato al miglioramento della
qualità del servizio reso dagli operatori e dagli addetti.
La struttura del DPEF 2003-2005 distingue un primo livello concernente le politiche
prioritarie per il rilancio del territorio, per la valorizzazione del territorio e per l’innovazione
tecnologica, su cui concentrare l’attività e un secondo livello di ambiti settoriali “ove si
delineano azioni specifiche per i settori economici e sociali, atte ad integrarsi con le politiche
prioritarie ma focalizzate su particolari obiettivi e ricadute dirette”.
Tra le politiche per la valorizzazione del territorio, trova spazio “La rete del turismo
regionale e l’integrazione costa-zone interne”. Le linee operative rimarcano gli aspetti
evidenziati nel precedente documento di programmazione con la particolare attenzione per la
tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale in coerenza con gli orientamenti
comunitari. In particolare, si pone in rilievo l’esigenza della pianificazione di tutela
paesaggistica e urbanistica, a seguito dell’annullamento dei Piani Territoriali Paesistici (PTP) e
della modifica della Legge urbanistica regionale.
L’argomento è trattato anche a livello delle politiche settoriali nell’ambito della
valorizzazione e conservazione dell’ambiente con riferimento al Piano Urbanistico Territoriale
(PUT), nuovo strumento programmato al fine di individuare la compatibilità territoriale
complessiva con la definizione di un modello di sviluppo sostenibile.
Anche nel settore dell’agricoltura si riscontrano interventi diretti alla diversificazione
economica del mondo agricolo, tra cui lo sviluppo dell’attività agrituristica.
Il DPEF 2004-2006, offre uno schema in cui vengono a confronto gli obiettivi generali
del Programma operativo regionale (POR) Sardegna con le politiche del documento di
programmazione, ad evidenziare la necessaria coerenza. Laddove, infatti, nel Por si evidenzia
54
l’influenza, sul settore turistico, della qualità ambientale e culturale, associata all’insularità,
vista come ulteriore opportunità di sviluppo, nel DPEF si propongono le corrispettive politiche
specifiche per il turismo e l’ambiente, che coincidono con le misure articolate all’interno del
POR 2000-2006.
L’ultimo DPEF 2005-2007 inserisce il turismo in un contesto caratterizzato
dall’assenza di validi strumenti di programmazione quali il piano del turismo, il piano
energetico aggiornato, il piano di assetto del territorio, previsti nell’ambito del nascente
Programma Regionale di Sviluppo (PRS). Il documento sottolinea ancora l’elevata
concentrazione delle presenze nel periodo estivo (53% delle presenze complessive rilevate nel
2003) e sulle coste (96%) e scarsa diversificazione dell’offerta, pur riconoscendo lo sviluppo di
nuove forme ricettive quali l’agriturismo e il bed & breakfast. L’obiettivo di un auspicabile
aumento della reddività del comparto turistico, deve coniugarsi, tuttavia, con il mantenimento
di una elevata qualità ambientale, caratteristica della Regione Sardegna, ma “ad alto rischio
per l’eccessiva concentrazione spazio-temporale dei fattori di pressione”. Determinante, quindi
una strategia integrata per la sostenibilità nella politica di sviluppo turistico, ambientale,
urbanistico.
La percentuale del valore aggiunto attribuito al settore turistico rappresenta circa il 7%
del valore aggiunto regionale con una domanda crescente, come si rileva dalla tabella e dal
grafico esposti nel DPEF e riportati di seguito.
Tab. 1 Presenze registrate nelle strutture ricettive della Sardegna per provenienza (anno 2003). Confronto con il dato nazionale (anno 2002).
Area Nazionalità
Totali
italiani
stranieri
Cagliari
es. alberghieri 1.755.948 469.245 2.225.193
55
es. complémentari 602.703 121.133 723.836
totali 2.358.651 590.378 2.949.029
Nuoro
es. alberghieri 967.990 317.658 1.285.648
es. complementari 426.372 120.651 547.023
totali 1.394.362 438.309 1.832.671
Oristano
es. alberghieri 140.723 47.692 188.415
es. complementari 76.119 41.963 118.082
totali 216.842 89.655 306.497
Sassari - es. alberghieri 2.251.211 1.230.101 3.481.313
es. complementari 1.356.013 604.803 1.960.817
totali 3.607.224 1.834.904 5.442.130
Sardegna
es. alberghieri 5.115.872 2.064.696 7.180.569
es. complementari 2.461.207 888.550 3.349.758
totali 7.577.079 2.953.246 10.530.327
Mezzogiorno
es. alberghieri 34.703.805 15.375.152 50.078.957
es. complementari 14.687.351 5.282.736 19.970.087
totali 49.391.156 20.657.888 70.049.044
Italia
es. alberghieri 133.295.056
97.837.167 231.132.223
es. complementari 66.392.064 47.722.763 114.114.827
totali 199.687.120
145.559.930
345.247.050
Fonte: DPEF 2005-2007. Per la Sardegna dati provvisori EPT 2003, per
l’Italia e per il Mezzogiorno dati ISTAT 2002.
57
5.2. La struttura organizzativa
5.2.1. Il Centro Regionale di Programmazione
Il Centro Regionale di Programmazione (CRP), costituito con legge regionale n.7/6269
per la predisposizione del Piano di sviluppo di cui alla legge n.588/6270 , ha assunto nel tempo
(L.R. n.33/75, L.R. n 5/85, L.n.144/99) compiti di coordinamento a supporto delle attività di
programmazione, monitoraggio e valutazione dei programmi comunitari (fondi strutturali),
statali (fondi per le aree depresse), degli enti locali e dei privati, oltre che elaborare e
predisporre i documenti di programmazione economica regionale, dell’intesa istituzionale di
programma, degli accordi di programma, dei programmi di sviluppo territoriale, di capitolati
per l’affidamento di incarichi di assistenza tecnica e valutazione di sorveglianza e di valutazione
in itinere di programmi comunitari , nazionali e regionali.
Presso il CRP operano, inoltre, la Segreteria del Comitato di Sorveglianza e il livello
tecnico della Cabina di Regia regionale, strumento previsto per garantire il coordinamento nella
fase di programmazione, verifica e attuazione di programmi comunitari, nonché di tutta la
spesa regionale.
Con Deliberazione della Giunta regionale n. 6/11 dell’8/2/2000, si è predisposto per
l’identificazione nel Centro Regionale di Programmazione dell’unità di supporto tecnico alla
programmazione, alla valutazione ed al monitoraggio di piani, programmi e politiche
d’intervento di rilevanza nazionale e regionale, attuati a livello territoriale, indipendentemente
dalla provenienza delle fonti di finanziamento, come richiesto dalla legge n.144/99,
estendendo, di fatto, le tecniche di programmazione, valutazione, monitoraggio e verifica già
adottate per i fondi strutturali.
Nell’ambito del POR 2000/2006 è l’Ufficio responsabile della comunicazione e del
monitoraggio.
5.2.2. L’ Autorità di Gestione
Le condizioni di attuazione del POR 2000-2006, nel rispetto di quanto indicato nel
Regolamento 1260/99, prevedono l’Autorità di Gestione quale responsabile dell’efficacia e
della regolarità della gestione e dell’attuazione di una serie di attività (art.34), che si ritiene
doveroso riportare, in quanto sottolineano l’onere di responsabilità che ricade sul Centro
Regionale di Programmazione, designato quale Autorità di Gestione per il POR Sardegna:
- istituzione di un dispositivo di raccolta di dati finanziari e statistici affidabili
e conseguente trasmissione;
- adattamento e attuazione del complemento di programmazione;
58
- elaborazione e presentazione alla Commissione del rapporto annuale di
esecuzione;
- organizzazione della valutazione intermedia;
- utilizzazione da parte degli organismi che partecipano alla gestione e
all’attuazione dell’intervento, di un sistema contabile distinto o di una
codificazione contabile appropriata di tutti gli atti contemplati
dall’intervento;
- regolarità delle operazioni finanziate;
- compatibilità con le politiche comunitarie nell’ambito dell’applicazione delle
norme comunitarie sugli appalti pubblici;
- rispetto degli obblighi in materia di informazione e di pubblicità.
E’ affidato, inoltre, all’Autorità di Gestione il coordinamento per Fondo strutturale, il
coordinamento tra livello centrale e regionale e tra programmazione regionale e programma
operativo. Con riguardo ai fondi strutturali sono affidate allo stesso CRP le attività riferite al
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), all’Assessorato al Lavoro, Formazione
professionale, Cooperazione e Sicurezza quelle per il Fondo Sociale Europeo (FSE),
all’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale per il Fondo Europeo Agricolo di
Orientamento e Garanzia (FEOGA) e all’Assessorato della Difesa dell’Ambiente per lo
Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (SFOP).
5.2.3. L’Autorità di Pagamento
L’articolo 9 del regolamento 1260/99 definisce l’Autorità di Pagamento come
l’organismo incaricato di elaborare e presentare le richieste di pagamento e di ricevere i
pagamenti della Commissione europea, nonché di provvedere affinché i beneficiari finali
ricevano quanto prima e integralmente gli importi corrispondente alla partecipazione dei Fondi
a cui hanno diritto (art.32).
Il Regolamento n.438/2001 del 2 marzo 2001 disciplina i sistemi di gestione e di
controllo dei contributi concessi nell’ambito dei fondi strutturali gestiti dagli Stati membri .
Anche in questo caso, è prevista una Autorità di Pagamento per ogni fondo strutturale,
coincidente con la rispettiva Autorità di Gestione, eccetto che per il FERS, il cui coordinamento
è affidato all’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio.
Spetta, comunque alle Autorità di Pagamento trasmettere copia completa delle
attestazioni di spesa al Centro regionale di programmazione (Autorità di Gestione), al fine di
rilevare gli indicatori individuati per la verifica del rispetto dei criteri per l’assegnazione della
riserva comunitaria e nazionale e per il rispetto dei termini per l’applicazione del disimpegno
automatico.
59
Si evidenzia che con Decreto del Presidente della Regione n. 16 del 24 febbraio 2004, è
stato apportata modifica all’assetto organizzativo della Direzione Generale dell’ Assessorato
della Programmazione, con riferimento all’istituzione, nell’ambito della stessa Direzione, del
“Servizio per le attività connesse alle funzioni di Autorità di Pagamento del FERS, dei PIC
INTERREG e dei Programmi Comunitari” con i seguenti compiti:
- certificazione e verifica, anche attraverso “audit” della spesa ai sensi
dell’art.9 del Regolamento n.438/01;
- accertamento e riscossione in entrata delle quote di cofinanziamento statale
e comunitario;
- gestione domande di pagamento sul POR 2000-2006 FESR, INTERREG III A,
LEADER PLUS;
- pagamenti alle Autorità di Gestione ausiliarie nell’ambito dei PIC e
INTERREG III A;
- raccordi con le Direzioni generali e le Autorità di gestione per la verifica del
funzionamento del sistema di gestione e controllo delle misure.
5.2.4. L’Autorità Ambientale Regionale
In una prospettiva di sviluppo sostenibile, l’obiettivo di integrazione della componente
ambientale in tutti i settori di azione delle politiche, impone scelte strategiche di interazione
tra turismo e ambiente, che prendano nella dovuta considerazione “il controllo della
pianificazione territoriale, la fissazione di regole rigide per le nuove costruzioni, la lotta contro
l’edilizia abusiva, la gestione del traffico privato da e verso le zone turistiche, la diversificazione
dell’offerta turistica, l’attuazione e il controllo delle norme ambientali riguardanti il rumore,
l’acqua potabile e le acque di balneazione, le acque reflue e le emissioni atmosferiche, la
creazione di zone tampone intorno alle zone più sensibili quali paludi e dune, un migliore
scaglionamento delle vacanze estive, la sensibilizzazione e l’educazione della popolazione
locale e dei turisti e infine l’istruzione e la formazione professionale delle persone direttamente
coinvolte nell’amministrazione delle zone interessate”71
Si tratta, dunque, di integrare i provvedimenti adottati dalle amministrazioni regionali e
locali per l’espansione del turismo, con i principi comunitari e le condizioni sopra citati.
Le iniziative oggetto di finanziamento con i fondi strutturali devono, necessariamente,
rispettare il dettato comunitario, già presente nelle passate programmazioni ma sottolineato,
ancor di più, con la nuova programmazione 2000/2006, dall’inserimento della tutela
ambientale, quale principio orizzontale, comune a tutte le azioni. Opportuno, a questo
proposito, riportare il contenuto del paragrafo 2.4 del POR Sardegna “Analisi dell’integrazione
del principio di sostenibilità ambientale “ in rapporto al turismo, per cui “la sostenibilità della
60
politica per il turismo è data dalla sostenibilità di tutte le componenti del sistema: destinazioni,
settori dell’offerta, operatori e turisti”.
Tale esigenza, concretizzatasi con il riconoscimento del ruolo istituzionale affidato
all’Autorità Ambientale72, ha determinato la nascita, in ogni Regione, di un Nucleo di
riferimento ambientale, nonché, nel 1997, il percorso della Rete Nazionale delle Autorità
Ambientali, trasformatasi, nel 1999, in Rete Nazionale delle Autorità Ambientali e della
Programmazione dei Fondi Strutturali Comunitari.
Per quanto concerne la Regione Sardegna, il Nucleo di riferimento ambientale, è
stato istituito, nell’ambito dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente73, con deliberazione
della Giunta regionale n. 52/34 del 7/11/1996. Con successiva delibera, n.24/26 del
9/6/2000, è stato nominato il Direttore Generale pro tempore dello stesso assessorato,
quale Autorità Ambientale.
Con Decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente n.28 del 22/10/2001 è stato
costituito il settore dell’Autorità Ambientale e, in pari data, con determinazione del Direttore
Generale n.2100, è stato nominato il responsabile.
Con Decreto del Presidente della Regione n.115 del 24/10/2001 è stato istituito il
Servizio Sviluppo Sostenibile, Autorità Ambientale e Politiche Comunitarie, diventato operativo
con l’approvazione della legge di bilancio annuale 2002 e di bilancio pluriennale 2002-2004 e
con il conferimento dell’incarico di dirigenza.
Rientra nei compiti dell’Autorità Ambientale74:
- cooperare sistematicamente con l’Autorità di gestione del POR e i
responsabili degli assi prioritari e delle misure, in tutte le fasi di
predisposizione, attuazione, sorveglianza, monitoraggio e valutazione delle
azioni, ai fini dell’implementazione di obiettivi, criteri e indicatori di
sostenibilità ambientale, nonché al fine di garantire la corretta applicazione
delle normative comunitarie, nazionali e regionali in materia di ambiente;
- assicurare la valutazione degli aspetti di tutela del patrimonio storico-
ambientale, archeologico e paesaggistico;
- coordinarsi con il Nucleo di Valutazione e Verifica degli investimenti pubblici
della Regione per la definizione degli indirizzi tecnici e metodologici inerenti
alla valutazione degli aspetti ambientali;
- predisporre, in collaborazione con gli organismi competenti, adeguate
sintesi, aggiornate periodicamente, dei dati di base sullo stato dell’ambiente,
pertinenti alle azioni finanziate dai Fondi;
- collaborare alla redazione del rapporto annuale di esecuzione del POR,
curandone in particolare gli aspetti relativi al perseguimento degli obiettivi e
ambientali e di sostenibilità ambientale degli interventi, nonché la
61
compatibilità con la politica e la normativa comunitaria in materia di
ambiente.Il Rapporto annuale di esecuzione conterrà un’analisi del ruolo
svolto dall’Autorità Ambientale e della sua efficacia ai fini della sostenibilità
ambientale degli interventi.
L’Autorità ambientale della Sardegna, al pari delle altre Autorità ambientali delle Regioni
aderenti all’Obiettivo 1, ha predisposto nel 2001 il Piano operativo di cooperazione sistematica
tra l’Autorità Ambientale e l’Autorità di Gestione, in collaborazione con la Task Force75
assegnata dal Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale
Assistenza Tecnica e Azioni di sistema (PON ATAS) del Quadro Comunitario di Sostegno
(QCS).
Attraverso il Piano Operativo si garantisce il pieno coinvolgimento dell’Autorità
Ambientale nell’intero processo di pianificazione e gestione degli interventi al fine di una
integrale sostenibilità ambientale, da aggiornare entro il 31.12. 2005 con un documento di
informativa al Comitato di Sorveglianza del POR e del QCS. La procedura di collaborazione
dell’Autorità Ambientale si concretizza in un primo livello con l’Autorità di Gestione, quale
regista dell’intero ciclo di programmazione, ed in un secondo livello con i Responsabili di Asse e
di Misura. Ulteriori rapporti devono essere stabiliti con la Soprintendenza Regionale, con il
Nucleo di Verifica e Valutazione degli Investimenti Pubblici, con il Responsabile del
Monitoraggio, con il Responsabile della Valutazione e infine con il Responsabile della
Comunicazione.
Ciò che viene ripetutamente sottolineato, nel documento, è la carenza di dati riferibili
alla situazione ambientale della regione, tanto da ritenere generici gli obiettivi ambientali e
potenziali gli impatti ambientali del POR. Tale lacuna, dovuta essenzialmente alla mancata
istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA)76, sembrerebbe
colmarsi soltanto ora che, con dieci anni di ritardo, si stanno completando le procedure per la
sua istituzione in Sardegna77.
L’ ARPA dovrebbe accorpare le attività di prevenzione, di vigilanza e di controllo
ambientali, al fine di interrompere la grave dispersione di competenze, di risorse, di
responsabilità che ha finora caratterizzato la pianificazione nell’Isola, con particolare
riferimento al binomio turismo sostenibile - tutela dell’ambiente.
Nella versione aggiornata al 27/7/2004 del POR, si ritiene “indispensabile elaborare
entro il 31.12. 2004 un Piano di cooperazione tra Autorità Ambientale e ARPA in modo tale che
la stessa Autorità Ambientale possa ottenere, anche mediante il contributo della Task Force del
PON ATAS, messa a disposizione dalla stessa ARPA, il necessario supporto tecnico scientifico
sia per quanto riguarda il monitoraggio che per l’elaborazione dei dati ambientali”.
Tali criticità, d’altronde, sono esplicitamente dichiarate nel Rapporto di valutazione
intermedia 78, nel punto in cui (paragrafo 4) si analizza la priorità trasversale ambiente.
Il valutatore, soffermandosi su due aspetti caratterizzanti l’integrazione della tematica
ambientale nei diversi settori, quali il coinvolgimento dell’Autorità Ambientale (AA) nelle varie
62
fasi di attuazione del POR e l’inserimento di criteri di selezione e indicatori ambientali nei bandi
di selezione dei progetti, sottolinea la lenta e scarsa partecipazione della AA nel processo di
gestione, ma soprattutto, nella fase di programmazione.
E’ opportuno, a questo proposito, ricordare che la Valutazione ex-ante Ambientale
(VEA), compito dell’Autorità Ambientale, è integrata nella programmazione 2000-2006 di
indicatori coerenti, che siano di valido supporto per la successiva valutazione intermedia.
Con riferimento, invece al secondo aspetto, si valuta la necessità di “un maggior grado
di specificazione dei criteri previsti sia dal Complemento di Programmazione che nei bandi di
gara” affinché l’obiettivo della sostenibilità non rimanga astratta dichiarazione di principio.
In particolare, la raccomandazione aderisce al settore turistico laddove l’analisi si
addentra nel dettaglio degli assi. L’Asse II “Risorse culturali” comprende la promozione di una
offerta “capace di attrarre quella particolare tipologia di turisti che fa dei beni/manifestazione
culturali una delle motivazioni per la scelta di un posto/esperienza turistica” per cui,
“occorrerebbe premiare le vocazioni inespresse dei territori piuttosto che l’esistenza di flussi
turistici attuali,…le iniziative che prevedono meccanismi di riduzione degli impatti collegati ai
flussi turistici e la creazione di flussi turistici complementari”.
Nell’Asse IV “Sistemi locali di sviluppo” si valuta negativamente la citazione di criteri,
quando presenti, di difficile applicazione, in un settore che, viceversa, necessiterebbe
dell’adozione di chiari e semplici criteri basati su tecnologie a basso impatto ambientale,
marchi di qualità e prodotti diversificati che premino i soggetti che li adottano.
Si puntualizza, inoltre, il ritardo nell’attuazione della normativa ambientale e la mancata
attivazione dell’ARPA, di cui si è fatto cenno in precedenza.
63
6. L’UTILIZZAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI IN SARDEGNA (OB.1)
6.1. LA PROGRAMMAZIONE 1994-1999
6.1.1. Le misure del Programma Operativo Plurifondo 1994-1999 collegate al
settore turistico.
Il POP 1994/1999, approvato con Decisione della Commissione C(94) 3128 del 25
novembre 1994, prevedeva per la parte relativa al fondo strutturale FESR il finanziamento
dell’unica misura 3.3.1.1. “Incentivi alle imprese turistiche” nel sottoprogramma 3.Turismo.
A seguito della modifica e rimodulazione del Programma 199779, la misura è stata
mantenuta con diversa numerazione (3.1.), e accompagnata da un nuovo intervento
“Riqualificazione dei centri urbani a fini turistici”(Misura 3.2).80
La misura 3.1. mirava alla qualificazione dell’industria alberghiera attraverso il
cofinanziamento della legge regionale n.40/93 (Interventi creditizi a favore dell’industria
alberghiera), al riequilibrio degli insediamenti sul territorio, all’ampliamento della gamma di
servizi alberghieri per il tempo libero e lo svago dei turisti.
Per quanto attiene alla Misura 3.2., introdotta, come ricordato, con la rimodulazione
adottata con decisione C(97) del 22/12/1997, il fine era quello di migliorare la fruibilità
turistica dei centri urbani e delle strutture insediative extraurbane collegate al nucleo urbano di
riferimento.
Nella tabella sottostante, si riporta il piano finanziario riferito alle due misure:
Tab. 2 Piano finanziario Misure 3.1/3.2
COSTO TOTALE
CONTRIBUTO
MISURA
Meuro
FESR
STATO
REGIONE
PRIVATI 3.1 57,14 20 14 6 17,14
3.2 38
19 13,3 5,7 0
Nel Rapporto finale di esecuzione del POP dell’Amministrazione regionale, aggiornato al
30/09/2002, si definiscono lo stato di avanzamento finanziario delle misure, e gli indicatori di
realizzazione fisica.
Tab. 3 Stato di avanzamento al 30/9/2002 MISURA COSTO REALIZZAZIONE
Migliaia lire IMPEGNI % PAGAMENTI %
3.1 78.000.000,00 93.999.500,00 120,51 47.164.913,00 60.47
3.2. 73.634.987,00 110.714.080,00 150,36 106.510.266,00 144.65
64
Tab. 4 Indicatori di realizzazione fisica Misura 3.1. Incentivi alle imprese turistiche Descrizione indicatore Unità di misura Realizzazione effettiva Imprese beneficiarie Numero 63
Investimento Miliardi lire 171,4 Nuovo Numero 30
Ampliamento Numero 12 Ristrutturato Numero 22
Altro Numero 6
Tab. 5 Indicatori di realizzazione fisica Misura 3.2. Riqualificazione urbana Descrizione indicatore Unità di misura Risultati attesi Realizzazione effettiva
Aree riqualificate Mq. 539.144 534.928 Nuovo Mq. 122.531 122.197
Recupero Mq. 303.217 303.006 Ampliamenti Mq. 15.966 15.966
Investimenti vari Mq. 97.430 93.759 Progetti Numero 116 111
Interventi di restauro Numero 70 65 Percorsi turistici Km. 9 9
6.1.2. Altre misure collegate
Come accennato, altri interventi hanno contribuito al rilancio ed allo sviluppo, anche se
indiretto, del settore turistico, nel contesto della programmazione in esame. Le prime tre
misure del sottoprogramma 4 del FERS “Infrastrutture di supporto alle attività economiche”,
infatti, riguardanti le “Infrastrutture idriche” (4.1.), il “Sistema dei parchi naturali”(4.3.), le
“Opere di risanamento ambientale” (4.4.) prevedevano, in modo specifico, tra gli obiettivi la
risoluzione di problemi connessi al turismo. In particolare, la misura 4.1.doveva consentire il
potenziamento degli impianti di distribuzione dell’acqua ai centri urbani e a favore delle zone
turistiche costiere più deficitarie dell’Isola.
La misura 4.3.contemplava la massima valorizzazione delle risorse ambientali al fine di
contribuire alla crescita delle attività turistiche e quindi allo sviluppo economico, anche perché
tra le azioni prioritarie, rientravano gli incentivi per iniziative produttive, quali i servizi turistici
e culturali, collegate con le attività tradizionali e con le opportunità imprenditoriali che la stessa
valorizzazione delle aree parco avrebbe potuto generare.
La misura 4.4. comprendeva una serie di interventi in materia di depurazione delle
acque, di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di risanamento delle zone umide, in attuazione
dei tre rispettivi Piani, e il turismo rappresentava uno dei comparti maggiormente coinvolti,
essendo il suo sviluppo proporzionale alla qualità dell’ambiente e, nel contempo, connesso al
problema determinato dai grossi carichi inquinanti, di tipo civile, concentrati in pochi mesi
dell’anno.
65
Di seguito viene esposto il relativo piano finanziario e lo stato di attuazione finanziaria
relativa alle tre misure citate
Tab. 6 Piano finanziario sottoprogramma 4. Infrastrutture di supporto alle attività economiche
COSTO TOTALE CONTRIBUTO
MISURA 4.1. /Meuro Infrastrutture idriche
FESR
STAT
O
REGION
E
PRIVAT
I 60 27,7
5 22,57
5 9,675 0
MISURA 4.3. /Meuro Sistema dei parchi naturali
FESR
STAT
O
REGION
E
PRIVAT
I 73,33 44 20,53 8,8 0
MISURA 4.4./Meuro Opere di risanamento
ambientale
FESR
STAT
O
REGION
E
PRIVAT
I 23,5 11,7
5 8,225 3,525 0
Tab. 7 Stato di avanzamento al 31/12/2001 MISURA COSTO REALIZZAZIONE
Migliaia di lire IMPEGNI % PAGAMENTI %
4.1 115.988.912,00 177.439.531,00 152,98 165.548.296,00 142.73
4.3 141.796.949,00 158.137.192,00 111,52 157.150.200,00 110.83
4.4 45.536.637,00 74.733.539,00 164,12 74.710.090,00 164.06
Tab. 8 Indicatori di realizzazione fisica Misura 4.1. Infrastrutture idriche Descrizione indicatore Unità di misura Risultati attesi Realizzazioni effettive
Rete totale Km 210.96 210.96 Nuovo Km 161 161
Recupero Km 10.3 10 Ampliamento Km 39.51 40
Capacità invaso dighe Mc 439.514.000 439.514.000 Recupero Mc 424.514.000 424.514.000 Progetti Numero 27 27
Impianto stoccaggio, sollevamento, trattamento
Nuovo Mc 24.027.095 24.027.095
Tab. 9 Indicatori di realizzazione fisica Misura 4.3. Sistema dei parchi naturali Descrizione indicatore Unità di misura Risultati attesi Realizzazioni effettive
Aree attrezzate Numero 120 120 Nuovo Numero 18 18
Ampliamento Numero 2 2 Recupero Numero 29 29
Investimenti vari Numero 71 71 Superficie protetta Ettari 382.490 382.490
Centri informazione/accoglienza
Numero 4 4
Nuovo Numero 2 2 Recupero Numero 2 2
Percorsi turistici/didattici Km 55.22 54.32 Nuovo Km 14 14
Recupero Km 32 32 Aree recuperate/riprist Mq 5.233.850 5.233.850
Edifici ristrutturati Mq 210 210
66
Tab. 10 Indicatori di realizzazione fisica Misura 4.4. Opere di risanamento ambientale Descrizione indicatore Unità di misura Risultati attesi Realizzazioni effettive
Progetti Numero 168 161 Aree qualificate Mq. 36.570.000 34.302.963
Nuovo Mq. 9.638.403 9.581.902 Recupero Mq. 16.968.624 14.757.746
Ampliamento Mq. 1.377.969 1.377.744 Investimenti vari Mq. 8.584.963 8.584.963 Studi, manuali numero 1 1
Nell’ambito del FEOGA il sottoprogramma 7 “Sviluppo rurale”, comprendeva la Misura
7.5. “Interventi di sviluppo rurale” 81 finalizzata a contrastare lo spopolamento delle campagne
e al supporto delle produzioni tipiche locali, in cui si finanziavano, tra le altre, l’attività di
agriturismo e la valorizzazione del Parco Naturale del Gennargentu con un investimento di 20
miliardi ciascuno su un totale di 46,8 miliardi di lire (euro 24 mila), così suddiviso:
Tab. 11 Piano finanziario Misura 7.5
COSTO TOTALE
CONTRIBUTO
MISURA
Meuro
FEOGA
STATO
REGIONE
PRIVATI 7.5. 24 12 4,2 1,8 6
Tab. 12 Iniziative Misura 7.5 ATTIVITA’ TOTALE
Agriturismo Impianto caseifici aziendali
Impianto mandorleti
Valorizzazione del Parco Gennargentu
Migliaia lire
20.000.000 5.300.000 1.500.000 20.000.000 46.800.000
Tab. 13 Stato di avanzamento finanziario al 30.9.2002 MISURA/ANNI COSTO REALIZZAZIONE
7.5. Migliaia lire IMPEGNI % PAGAMENTI %
31.12.99 46.800.000 45.221.672 96,63 8.613.552 18,41
30.9.02 46.800.000 45.221.673 96,63 38.250.481 81,73
Tab. 14 Indicatori fisici di realizzazione Descrizione indicatore Unità di misura Risultati attesi Realizzazioni effettive
Aziende Numero 238 185
L’indicatore relativo al numero di aziende finanziate, non tiene conto della diversa
ripartizione tra attività, come sopra evidenziato, ma se si incrociano i dati riferiti nella
pubblicazione del Centro regionale di programmazione 82sui fondi strutturali 1994/1999, si
67
specifica che la misura ha finanziato 105 interventi di agriturismo in tutte le province e 93
interventi per la valorizzazione del Parco del Gennargentu (di cui 20 aziende agrituristiche).
.
Anche il fondo FSE ha contribuito al finanziamento di interventi, nell’ambito
dell’attuazione di politiche formative, connessi al settore turistico e di sostenibilità ambientale,
con la Misura 10.1. “Formazione (Obiettivo 1)”, strutturata in 6 azioni.
Erano interessati, infatti, al cofinanziamento tutti i sotto assi dell’Obiettivo 1, tra cui, in
particolare, l’azione 10.1.B “Turismo” con azioni rivolte alla riqualificazione ed aggiornamento
degli operatori turistici occupati e qualificazione di persone da occupare nelle aziende turistico-
alberghiere; l’azione 10.1.C “Agricoltura e sviluppo rurale” con azioni riguardanti la formazione
degli addetti alla trasformazione dei prodotti agricoli e di trasformazione agroalimentare con
metodi industriali o artigianali e ad una distribuzione che utilizzi pienamente il canale turistico
alberghiero; l’azione 10.1. D “Ambiente” con azioni finalizzate allo sviluppo di professionalità
per la tutela e la protezione ambientale e la diffusione della cultura ambientale.
A maggior chiarezza, si espongono i seguenti dati
Tab. 15 Piano finanziario Misura 10.1.
COSTO TOTALE
CONTRIBUTO
MISURA
Meuro
FSE
STATO
REGIONE
PRIVATI
10.1 81,86 61,40 16,37 4,09 0
Tab. 16 Stato di avanzamento finanziario delle azioni al 30/09/2002 AZIONI COSTO REALIZZAZIONE
Euro Impegni % Pagamenti %
10.1.B Turismo 13.333.333 14.372.367 107,79 14.372.367 107,79
10.1.C Agricoltura 11.052.633 9.416.596 85,20 9.416.596 85,20
10.1.D Ambiente 10.666.666 7.687.387 72,07 7.687.387 72,07
Tab. 17 Indicatori fisici di realizzazione Azione/Indicatore Unità di misura Realizzazioni effettive
Corsi Numero 115 10.1.B Turismo Allievi Numero 1.494
Corsi Numero 150 10.1.C Agricoltura Allievi Numero 2.439
Corsi Numero 99 10.1.D Ambiente Allievi Numero 1.498
68
6.1.3. Il Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG II 1994/1999
Il programma, approvato con Decisione della Commissione europea C(96) n.2580 del
27/9/1996 è stato modificato con decisione C(97)n. 3223 del 20/11/1997, Decisione C(99)
n.827 del 7/4/1999, con Decisione C(99) n.4579 del 28/12/1999 e con Decisione C(02) n.221
del 14/5/2002.
Il programma, valevole per il periodo 1994/1999 in correlazione con il POP 1994/1999,
fissava le seguenti scadenze: data iniziale per l’ammissibilità delle spese il 7/12/1994, termine
ultimo il 31/12/2001, termine ultimo per gli impegni il 31/12/1999.
L’obiettivo prioritario era rappresentato dal superamento dell’isolamento del Territorio
della Provincia di Sassari e del Dipartimento della Corsica del Sud, tramite lo sviluppo di azioni
di scambi e cooperazione transfrontaliera, in prosecuzione del precedente INTERREG I
1991/1993.
Dal Rapporto finale di esecuzione 2001, sono stati estrapolati i seguenti risultati:
Tab. 18 INTERREG II – Attuazione finanziaria al 31.12.2001
Come evidenziato nella tabella n.18, il costo totale finale, ammontava a 57,89 Meuro
(112,10 Milioni lire ) gli impegni raggiungevano il 112,5 % del costo totale e i pagamenti il
107%.
I valori più alti, sono determinati dall’Asse 3 “Turismo e cultura” con impegni e
pagamenti rispettivamente pari al 149,16 % e 140,75%.
La struttura del programma, inizialmente articolata in 6 sottoprogrammi83, prevedeva
con riguardo all’oggetto dell’indagine, iniziative comprese nel sottoprogramma 2 “Ambiente”,
articolato in 3 misure, a valere sia sul FERS che sul FEOGA, e nel Sottoprogramma 3 “Turismo
e Cultura”, articolato in due misure e cofinanziato interamente dal FERS.
Impegni % Pagamenti %Meuro Milioni lire Milioni lire Milioni lire
1. Trasporti e comunicazioni 20,66 40.008 39.810,16 99,51 38.591,71 96,462. Ambiente 13,48 26.109 27.223,05 104,27 25.909,39 99,243.Turismo e cultura 12,26 23.741 35.411,68 149,16 33.415,39 140,754.Incentivazione agli scambi tranfontalieri 10,86 21.034 22.519,55 107,06 20.863,52 99,196. Attuazione, gestione e assitenza tecnica 0,63 1.217 1.223,74 100,55 1.206,32 99,12Totale Interreg II 57,89 112.109 126.188,18 112,56 119.986,33 107,03
Attuazione
Sottoprogrammii
Interreg II - Attuazione finanziaria al 31.12.2001Programmazione
Costo totale
69
Tab. 19 INTERREG II – Misure 2/3 Turismo/Ambiente
COSTO TOTALE
CONTRIBUTO
MISURE 2. Ambiente
Meuro
FESR/
FEOGA*
STATO
REGIONE
PRIVATI
2.1 Parco marino internazionale
8,042 3,356 3,280 1,406 0
2.2 Rete monitoraggio qualità
acque costiere
2,830 1,415 0,991 0,424 0
2.3 Interventi antincendio
2,612 *1,306 0,914 0,392 0
Totale 13,484 4,771 5,185 2,222 0
MISURA 3
3.1 Portualità turistica
8,633 4,316 3,022 1,295 0
3.2 Itinerari turistici-culturali
3,628 1,814 1,270 0,544 0
Totale 12,261 6,13 4,292 1,839
È da evidenziare che anche nell’ambito dell’Asse prioritario 4 “Incentivazione agli
scambi transfrontalieri” gli interventi miravano ad integrare gli investimenti nel settore turistico
e ambientale, in particolare, con le misure 4.2 “Scambi scolastici e cooperazione in materia di
formazione professionale” e 4.3 “Scambi economici - Feoga”. Infatti, con la misura 4.2 sono
state attivate azioni formative in materie collegate all’intero programma Interreg II quali:
animatore turistico, guida turistica, gestione dei parchi, gestione porti turistici, educazione
ambientale Sardegna – Corsica, formazione addetti alla gestione del patrimonio ambientale e
archeologico dei parchi marini. La misura 4.3 ha interessato, per lo più, le attività agrituristiche
attraverso l’avvio di un programma di informatizzazione della rete agrituristica in Sardegna e
Corsica .
Tab. 20 INTERREG II – Misura 4 Incentivazione scambi transfrontalieri
COSTO TOTALE
CONTRIBUTO
MISURA 4
Incentivazione agli scambi
transfrontalieri
Meuro
Fondo
STATO
REGIONE
PRIVATI
4.1 Scambi socio-culturali-FESR
2,067 1,034 0,724 0,309 0
4.2 Formazione professionale- FSE
1,229 0,615 0,43 0,184 0
4.3 Scambi economici-FEOGA
2,359 1,179 0,826 0,354 0
4.4 Scambi economici- FESR
3,45 1,725 1,207 0,518 0
4.6 Scambi scientifici e universitari- FESR
1,758 0,879 0,615 0,264 0
Totale 10,863 5,432 3,802 1,629
0
70
La tabella esposta di seguito, evidenzia il totale delle risorse delle misure citate, che a
vario titolo, hanno interessato il settore turistico.
Tab. 21 Risultati finanziari al 31.12.2001 – Impegni/pagamenti misure incidenti su turismo
MEURO Milioni lire MEURO Milioni lire % MEURO Milioni lire %2. AMBIENTE a b b/a c c/a
2.1 Realizzazione e gestione Parco Marino internazionale Bocche di Bonifacio/Arcipelago di La Maddalena 8,04 15.571,48 8,41 16.282,56 105 7,75 15.014,39 96,42 2.2 Controllo, prevenzione e risanamento ambientale Fers 2,83 5.479,64 2,82 5.462,00 100 2,82 5.462,00 99,68 2.3 Controllo prevenzione e risanamento ambientale- Feoga 2,61 5.057,54 2,83 5.478,50 108 2,81 5.433,00 107,42
3.TURISMO E CULTURA3.1 Valorizzazione del bacino nautico- portualità turistica 8,63 16.715,04 14,38 27.840,32 167 14,16 27.424,32 164,07 3.2 Itinerari turistici culturali 3,63 7.024,79 3,91 7.571,36 108 3,09 5.991,08 85,28
4. INCENTIVAZIONE SCAMBI TRANSFRONTALIERI4.1 Scambio socio-culturali- FESR 2,07 4.001,88 2,12 4.106,82 103 1,67 3.239,08 80,94 4.2 Scambi socio-culturali- FSE 1,23 2.380,45 1,23 2.373,00 100 1,22 2.369,00 99,52 4.3 Scambi socio-culturali FEOGA 2,36 4.567,27 2,40 4.637,91 102 2,34 4.532,76 99,24 4.4 Scambi economici - FESR 3,45 6.680,13 3,99 7.725,71 116 3,64 7.046,56 105,49 4.6 Scambi scientifici tra Università 1,76 3.403,96 1,90 3.676,12 108 1,90 3.676,12 108,00
TOTALE 36,61 70.882,20 43,98 85.154,29 120 41,41 80.188,31 113,13 TOTALE GENERALE INTERREG II 57,90 112.108,00 65,17 126.188,20 112,56 61,97 119.986,36 107,03
Costo totaleSOTTOPROGRAMMI / MISURE
Impegni Pagamenti
Tab. 22 Incidenza misure Sottoprogrammi 2/3/4 su totale INTERREG
Come rilevato nella tabella 22, oltre il 63% delle risorse del programma possono
attribuirsi al settore turistico, con il maggiore apporto finanziario derivante dalle misure 2.1 del
Sottoprogramma “Ambiente” (Lire15.571.000.000) e 3.1 del Sottoprogramma “Turismo e
cultura” (Lire16.715.000.000).
Con la prima misura, finalizzata alla realizzazione e gestione del Parco Marino
Internazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, gli interventi più consistenti, pari a 12,4
miliardi di lire, sono stati utilizzati per la riqualificazione del centro urbano del comune di La
Maddalena, il risanamento e la valorizzazione dell’ambiente marino e terrestre, il restauro di
edifici di particolare valore storico e culturale, la sistemazione della viabilità pubblica.
La misura 3.1, indirizzata alla valorizzazione della portualità turistica della provincia di
Sassari (55 posti barca), prevedeva inizialmente interventi nei porti di Olbia, La Maddalena e
Cannigione, successivamente sostituiti, a causa dei ritardi nella realizzazione dei progetti, con
quelli già avviati e, comunque, coerenti con le finalità della misura, dei porti di Palau,
TOTALE Costo Impegni Pagamentia Misure Sottoprogrammi 2/3/4 70.882,20 85.154,29 80.188,31
b INTERREG II 112.108,00 126.188,20 119.986,36 % a/b 63,23 67,48 66,83
71
Castelsardo, Alghero e S.Teresa di Gallura. Ciò ha comportato l’overbooking delle somme
previste, con il maggior livello di impegni (167%)e di pagamenti (164%)(Tab.21).
6.1.4. Il Programma d’Iniziativa Comunitaria LEADER II 1994/1999
Il Programma Leader II è stato approvato dalla Commissione Europea con Decisione
C(95) 1308 del 14/9/95, modificato con Decisione C(97) 3522 del 1/12/97 e con Decisione
C(99) 3527 del 4/11/99. L’obiettivo prioritario consisteva nel sostenere strategie di sviluppo
rurale basate sull’attuazione di progetti locali integrati e sostenibili finalizzati alla promozione,
in ogni comunità ricadente nelle zone montane e svantaggiate, di uno sviluppo autonomo. La
caratterizzazione del programma Leader era rappresentata dalla forte impronta del
partenariato, dal momento che i beneficiari dei finanziamenti comunitari e, nel contempo,
agenti operativi, erano i Gruppi di Azione Locale (GAL) e gli Operatori Collettivi (OC), attuatori
di Piani di azione locali (PAL).
La struttura del programma si articolava in 4 Misure :
Tab. 23 PIC Leader II 1994/1999
COSTO TOTALE
CONTRIBUTO
MISURE
MEURO
FONDO
STATO
REGIONE
PRIVATI
A “Acquisizione di competenze”
0,360 FEOGA 0,180
0,18 0 0
B “Programmi di innovazione rurale”
76,332 FESR 14,293 FEOGA 16,548
FSE 4,538
26,337 0 14,373
C “Cooperazione trasnazionale”
1,176 FESR 0,588 0,588 0 0
D “Controllo e valutazione permanente
0,176 FESR 0,088 0,088 0 0
Totale Leader 78,044 36,235 27,193 0 14,373
Come si può dedurre dai dati sopra riportati, la maggior parte delle risorse spettava alla
misura B “Programmi di innovazione rurale”, che annoverava le seguenti 6 sotto misure:
B1 – Assistenza tecnica allo sviluppo rurale;
B2 – Turismo rurale;
B3 – Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti rurali;
B4 – Tutela e miglioramento dell’ambiente;
B5 – Rivalutazione identità culturale;
B6 – Formazione professionale
72
Tutti gli interventi hanno riguardato, in qualche modo, il turismo e la difesa
dell’ambiente tramite azioni di assistenza al turismo, creazione di consorzi di prodotti tipici e
turistici, sostegno alla definizione di itinerari per escursionismo ambientale, creazione di centri
di accoglienza turistica, valorizzazione di siti di interesse culturale e naturalistico, realizzazione
di strutture per il turismo all’aria aperta, sostegno alle aziende faunistico venatorie,
incentivazione dell’utilizzo dei coloranti naturali, valorizzazione delle risorse lacuali e fluviali,
coltivazione piante officinali, etc.
Nella tabella sottostante si riportano alcuni tra gli interventi finanziati più rilevanti della
misura B “Programmi di innovazione rurale “84, che hanno coinvolto 17 GAL e 2 OC,
Tab. 24 Interventi Misura B Programmi innovazione rurale Azione Quantità
Realizzazione e ampliamento aziende agrituristiche 329
Realizzazione Centri di informazione e accoglienza turistica 13
Itinerari turistico/culturali, sentieri e percorsi turistici 1.627 Km
Incentivi per produzioni alimentari 52 aziende
Incentivi per produzioni non alimentari 66 aziende
/laboratori
Interventi a sostegno dei prodotti tipici 148
Organizzazione seminari, convegni, mostre, etc. 319
Interventi promozione e valorizzazione attraverso
stampati e video
428
Interventi realizzazione e allestimento di musei 20
Interventi su reperti archeologici 7
Corsi di formazione 106 / 1.816 allievi
Nonostante la data di partenza per l’ammissibilità delle spese venisse fissata a partire
dal 4/11/1994, dal Rapporto annuale di esecuzione al 31/12/2000 , si apprende che il
programma è stato avviato solo dal 1998, pur restando ferme le date limite per assumere
impegni al 31/12/1999 e per i pagamenti al 31/12/2001.
Il rapporto sopra citato espone lo stato di attuazione finanziaria della Misura B
“Programmi di innovazione rurale” suddiviso per fondo di finanziamento, di seguito riportato.
Tab. 25 Stato di attuazione finanziaria della Misura B “Programmi di innovazione rurale”
Costo totale/lire Impegni Pagamenti
Misura a b c % b/a
% c/a
% c/b
FESR 70.939.124.000 73.317.162.000 28.237.624.000 103,35 39,81 38,51
FSE 12.560.583.000 10.087.950.000 4.274.329.000 80,31 34,03 42,37
FEOGA 64.299.654.000 66.400.044.000 34.211.988.000 103,27 53,21 51,52
Totale 147.799.361.000 149.805.156.000 66.723.941.000 101,36 45,14 44,54
73
6.2. L’evoluzione della normativa sui fondi strutturali: i nuovi regolamenti
comunitari
La nuova fase di intervento (POR 2000/2006) è stata anticipata dalle innovazioni
introdotte con il Regolamento CE n. 1260/1999 del 21/6/1999 che ha innanzi tutto ridefinito gli
obiettivi generali, riducendoli a tre rispetto ai precedenti sei85, al fine di rafforzare la
concentrazione e semplificare l’azione delle risorse comunitarie.
Al perseguimento delle finalità dell’obiettivo 1 (promuovere lo sviluppo e
l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo) sono destinati il
Fondo europeo di sviluppo regionale (FERS), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo
agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG), sezione “orientamento”, e lo Strumento
finanziario di orientamento della pesca (SFOP). Tutti i fondi contribuiscono, quindi, al
conseguimento dell’obiettivo predetto, mentre la normativa comunitaria ammette ai relativi
finanziamenti le regioni in grave ritardo strutturale, e cioè quelle che registrano un prodotto
interno lordo (PIL) pro capite inferiore al 75% della media comunitaria, quelle ultraperiferiche
e le zone a scarsissima densità di popolazione.
I fondi strutturali dell’attuale periodo sono contrassegnati da una maggiore semplicità,
trasparenza ed efficacia nelle varie fasi della pianificazione, della sorveglianza, della
valutazione e del controllo.
L’applicazione della precedente normativa aveva fatto emergere disfunzioni e ritardi
nella gestione, soprattutto sotto il profilo programmatorio e procedurale, i cui effetti si sono
manifestati anche nella difficoltà di concludere nei termini previsti tutte le attività relative al
programma plurifondo e agli altri programmi di iniziativa comunitaria. La mutata disciplina
mira a superare le criticità, stabilendo regole più semplici, ma anche più rigorose e precise, per
tutte le fasi gestionali (dalla pianificazione alla valutazione finale), al fine di assicurare che il
nuovo ciclo di sostegno economico conduca a migliori risultati.
In sintesi, le novità rilevanti introdotte dai più recenti regolamenti comunitari.
Il processo di programmazione dei “fondi europei” si sviluppa ulteriormente e al
documento di pianificazione generale, rappresentato dal POR, è affiancato il Complemento di
programmazione, quale atto di pianificazione operativa, elaborato dall’autorità di gestione.
Esso comprende, nel dettaglio, tutte le misure che si prevede di mettere in atto, la valutazione
ex-ante delle azioni, gli indicatori di sorveglianza, la categoria dei beneficiari, il piano
finanziario e i mezzi di informazione e di pubblicità del programma.
Anche l’Autorità di gestione, individuata in concreto, per la Regione Sardegna, nel
Centro regionale di programmazione, rappresenta una figura nuova del regolamento 1260/99,
e ad essa è assegnata la responsabilità della gestione e dell’attuazione degli interventi, in
termini sia di efficacia sia di regolarità, nonché ulteriori compiti, sostanzialmente riconducibili
ad un’ampia funzione di vigilanza e di verifica.86
74
E’ prevista, inoltre, l’istituzione dell’Autorità di pagamento (regolamenti (CE) 1260/99
e 438/2001) con compiti di certificazione e di controllo della spesa; delle relative attività è
titolare regionale il Direttore generale dell’Assessorato Programmazione, bilancio, credito e
assetto del territorio.
E’ ulteriormente rafforzato il ruolo del Comitato di sorveglianza, al quale compete,
oltre che assicurare l’efficienza e la qualità dell’esecuzione del programma e la sua eventuale
revisione, l’approvazione di qualsiasi adattamento e modifica del complemento di
programmazione.
In aggiunta ai piani del quadro comunitario di sostegno, i fondi strutturali finanziano,
per il periodo 2000-200687, i programmi di iniziativa comunitaria in materia di :
- cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, volta a
incentivare uno sviluppo armonioso equilibrato e duraturo dell’insieme dello spazio
comunitario (INTERREG)(FERS);
- rivitalizzazione economica e sociale delle città e delle zone adiacenti in
crisi, per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile (URBAN) (FERS);
- sviluppo rurale (LEADER PLUS) (FEAOG-Orientamento);
- cooperazione transnazionale per promuovere nuove pratiche di lotta alle
discriminazioni e alle disuguaglianze di ogni tipo in relazione al mercato del lavoro
(EQUAL) (FSE).
Sotto il profilo finanziario, per l’intero Q.C.S., risultano disponibili 195 miliardi di euro,
di cui il 69,7% delle risorse dei fondi è assegnato all’obiettivo n.1, l’11,5% all’obiettivo n.2, il
12,3% all’obiettivo n.3, il 5,35% al finanziamento dei programmi d’iniziativa comunitaria. Un
elemento innovativo, rispetto alla precedente ripartizione, è rappresentato dalla riserva del 4%
degli stanziamenti che servirà ad alimentare, secondo criteri di premialità, quei programmi che
si dimostreranno più efficienti in sede di valutazione intermedia.
Oltre alla concentrazione, alla programmazione e al partenariato, un efficace principio
ispiratore della gestione dei fondi strutturali è quello dell’addizionalità o complementarietà delle
risorse comunitarie, per cui esse non possono produrre una contrazione delle spese pubbliche,
con finalità strutturali, rispetto al livello già fissato.
La gestione finanziaria mantiene il sistema basato sugli impegni e sui pagamenti, anche
se ne sono riformulate le procedure, in vista di una maggiore semplificazione ed efficienza.
L’assunzione degli impegni, per interventi la cui durata è pari o superiore ai due anni,
ha scadenza annuale fissata al 30 aprile, eccetto la prima, che coincide con la decisione di
approvazione dell’intervento. La quota non liquidata alla scadenza del secondo anno,
successivo a quello dell’impegno, è disimpegnata automaticamente dalla Commissione,
salvo situazioni eccezionali. Poiché l’effetto del disimpegno automatico comporta la riduzione
della corrispondente quota di compartecipazione del fondo all’intervento, la Commissione
informa, in tempo utile, lo Stato membro dell’eventuale rischio di applicazione della “sanzione”.
75
Il motivo per cui è stata adottata simile procedura è da ricercarsi nel massiccio ricorso,
nel precedente ciclo di programmazione, alle riprogrammazioni e alla pratica
dell’”overbooking”88, al fine di mantenere l’impegno integrale delle risorse comunitarie, in caso
di ritardo attuativo degli interventi, con conseguente aggravio dei tempi e dell’attività
amministrativa.
Il disimpegno automatico delle somme stanziate sul bilancio europeo costituisce, quindi,
una misura rigorosa che impone all’Amministrazione una gestione puntuale degli interventi,
anche sotto il profilo dei tempi di attuazione, onde evitare le conseguenze negative che
possono derivare dalla riduzione degli stanziamenti.
Nuove procedure anche dal lato dei pagamenti, in ordine al versamento dell’acconto e
alle erogazioni successive. Al momento del primo impegno, la Commissione versa all’Autorità
di pagamento il 7% della partecipazione del fondo all’intervento programmato, quale anticipo
da utilizzare entro diciotto mesi, pena il rimborso totale o parziale a seconda dello stato di
attuazione. I pagamenti intermedi sono versati per le spese effettivamente sostenute e
certificate dall’Autorità di pagamento e nel rispetto delle condizioni prescritte dal regolamento,
mentre il saldo è corrisposto solo a seguito della presentazione, entro sei mesi dal termine
fissato per il pagamento, di una dichiarazione certificata delle spese pagate, accompagnata
dalla relazione finale di esecuzione e dalla dichiarazione di sintesi sugli esiti dei controlli
effettuati, sulla legalità e sulla regolarità delle operazioni .
76
6.3. LA PROGRAMMAZIONE 2000-2006
6.3.1. Le misure del Programma Operativo Regionale 2000/2006
Con decisione della Commissione C(2000)2359 dell’8/8/2000 è stato approvato il
Programma Operativo della Sardegna nell’ambito del Quadro Comunitario di Sostegno per gli
interventi strutturali comunitari nelle regioni in ritardo di sviluppo (obiettivo n.1) per il periodo
2000/2006.
La data di inizio e il termine ultimo dell’ammissibilità delle spese è stabilito
rispettivamente al 5/10/1999 e al 31/12/2008.
La strategia del POR segue, coerentemente gli obiettivi prioritari segnati dal QCS quali il
raggiungimento del tasso di crescita superiore a quello medio dell’Unione Europea (entro il
2003) e il perseguimento della coesione economica e sociale delle aree interne dell’isola,
secondo i principi base della concentrazione (attivazione di un numero limitato di obiettivi e
misure), dell’integrazione (azioni integrate nel territorio), del decentramento e
dell’individuazione delle responsabilità di attuazione degli interventi, della verificabilità dei
risultati (attività di monitoraggio raccordata alla valutazione in itinere).
Il POR si articola, analogamente al QCS, in sei Assi prioritari di intervento
corrispondenti alle seguenti aree tematiche:
Valorizzazione delle risorse naturali;
Valorizzazione delle risorse culturali;
Valorizzazione delle risorse umane;
Sistemi locali di sviluppo;
Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata;
Reti e nodi di servizio.
Ogni asse trova attuazione tramite misure che consentono il finanziamento delle
operazioni nella seguente suddivisione.
77
Tab. 26 Quadro finanziario misure POR 2000/2006 ASSI PRIORITARI N..MISURE PARTECIPAZIONE CE COSTO
PUBBLICO COSTO TOTALE
I RISORSE NATURALI
8 520.628 1041.256 1072.51
II RISORSE CULTURALI
4 189.774 379.548 379.548
III RISORSE UMANE 13 283.872 567.744 567.744
IV SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO
21 610.495 1.220.99 1.983.338
V CITTA’ 3 116.74 233.48 233.118
VI RETI E NODI DI SERVIZIO
4 218.059 436.118 436.118
VIIASSISTENZA TECNICA
1 6.661 13.322 13.322
TOTALE 54 1946,229 3892,458 4685,698
TOTALE CE FERS FSE FEAOG SFOP
1946,229 1155.926 (59,4%)
357.214 (18,3%) 406.078 (20,9%)
27.011 (1,4%)
Come noto, gli elementi dettagliati – misure di attuazione, beneficiari finali, piano
finanziario, pubblicità dei programmi - si trovano nel complemento di programmazione, il
documento di attuazione della strategia e degli assi prioritari del POR previsto dal Regolamento
(CE) n.1260/1999 sui fondi strutturali.
Per quanto riguarda il POR, risulta che il documento sia stato modificato dal Comitato di
Sorveglianza in data 1/06/04, notificato alla Commissione Europea il 24/06/2004, la quale ha
dato parere favorevole il 19/07/2004, mentre il complemento di programmazione è stato
revisionato e approvato dal Comitato di Sorveglianza il 14/07/2003.
Nel POR aggiornato, l’analisi della situazione di partenza già elaborata per l’ambiente,
include, in modo specifico, il turismo sotto l’aspetto della domanda, dell’offerta e delle strategie
di intervento. Dai dati evidenziati89, si apprende che il fatturato annuo del turismo in Sardegna
ammonta a circa 670 milioni di euro ascendente con l’indotto a 2.330 milioni di euro, pari a
circa il 10% del Prodotto Interno Lordo.
Le tabelle sotto esposte rappresentano la capacità degli esercizi alberghieri e degli
esercizi complementari delle province dell’Isola nel 2002:
Tab. 27 Capacità degli esercizi alberghieri delle province della Sardegna - 2002 Stelle
Province 5 4 3 2 1 Non Ind
Totale
esercizi 7 76 176 42 9 310 Sassari letti 1138 14217 19063 3735 144 38297
esercizi 24 98 42 20 184 Nuoro
letti 4171 11027 1348 376 16922 esercizi 4 14 15 2 35
Oristano letti 888 1468 322 24 2702 esercizi 3 41 80 31 26 2 183
Cagliari letti 555 12208 8552 748 505 92 22660 esercizi 10 145 368 130 57 2 712 Totale
Sardegna letti 1693 31484 40110 6153 1062 92 80594
78
Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati EPT di SS, CA, NU, OR, Annuari Hotels & Campings 2003
Tab. 28 Capacità degli esercizi complementari delle province della Sardegna - 2002
Campeggi e villaggi Alloggi agro-turistici
(a) Altri esercizi (b) Totale
Province Numero Letti Numero Letti Numero Letti Numero Letti
Sassari 32 30.684 122 1.105 109 5.128 263 35.813 Nuoro 31 17.714 68 749 94 1.200 193 19.663 Oristano 8 4.202 79 737 93 549 180 5.488 Cagliari 21 12.491 61 593 177 2.128 259 15.212 Sardegna 92 65.091 330 2.080 473 9.005 895 76.176
Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati EPT di SS, CA, NU, OR, Annuari Hotels & Campings 2003
(a) Fonte: Assessorato regionale dell'Agricoltura; dati Agosto 2002. I valori si
riferiscono alle aziende agrituristiche che offrono ospitalità in camera.
(b) Gli "altri esercizi" includono gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi
escursionistici o rifugi albergo, le foresterie per turisti, le residenze rurali, i bed and breakfast.
Dai dati si rileva una distribuzione squilibrata della diffusione degli esercizi alberghieri, a
favore della provincia di Sassari, contro una più omogenea diffusione nel territorio della
ricettività alternativa, con particolare riferimento agli alloggi agrituristici e ai bed and
breakfast, in netta crescita. Per quanto attiene alla domanda turistica i dati indicati nel POR per
il 2001, riferiscono comunque un totale superiore ai 10 milioni di presenze, pari al 2,9% del
totale nazionale (Tab. 29)
Tab. 29 Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per residenza dei clienti - Anno 2001 Italiani Stranieri Totale
Province Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
Alberghieri 466.633 2.351.436 194.026 1.012.407 660.659 3.363.843 Sassari * Complementar
i 155.239 1.266.422 79.782 501.334 235.021 1.767.756
Alberghieri 156.460 1.015.328 40.454 258.447 196.914 1.273.775 Nuoro Complementar
i 44.012 368.403 21.443 116.135 65.455 484.538
Alberghieri 44.164 145.114 10.858 25.748 55.022 170.862 Oristano Complementar
i 15.669 93.719 9.440 34.661 25.109 128.380
Alberghieri 385.472 1.747.344 98.225 528.902 483.697 2.276.246 Cagliari Complementar
i 66.301 592.621 22.552 135.492 88.853 728.113
Alberghieri 1.052.729 5.259.222 343.563 1.825.504 1.396.292 7.084.726 Complementar
i 281.221 2.321.165 133.217 787.622 414.438 3.108.787 Sardegna
Totale 1.333.950 7.580.387 476.780 2.613.126 1.810.730 10.193.513 Alberghieri 38.648.182 138.559.383 29.138.063 100.322.354 67.786.245 238.881.737
Complementari
7.357.205 65.091.477 6.629.918 46.349.919 13.987.123 111.441.396 Italia
Totale 46.005.387 203.650.860 35.767.981 146.672.273 81.773.368 350.323.133
Fonte: ISTAT - Statistiche del turismo - anno 2002
79
* A causa della mancata trasmissione da parte degli enti competenti, di dati del
movimento clienti della provincia di Sassari (mesi da aprile a dicembre) e degli "altri comuni"
della provincia (mesi da gennaio a dicembre) sono stati stimati, replicando i medesimi valori
dell'anno precedente.
L’analisi prosegue con alcune considerazioni sulle strategie di intervento connesse
all’andamento turistico degli ultimi anni. Alcune località della Sardegna, cominciano a mal
sopportare il forte impatto delle presenze, concentrate in pochi mesi dell’anno, a scapito della
qualità delle risorse, costituenti la “marca Sardegna”. Motivo che induce ad adottare una
politica di “marketing territoriale integrato”, con il coinvolgimento degli operatori pubblici e
privati, capaci di sviluppare un prodotto turistico fondato sulla qualità piuttosto che sulla
quantità. L’impulso ad un maggior coordinamento tra risorse culturali, ambientali, così come i
prodotti derivanti dal settore agricolo e artigianale, in effetti, è quanto suggerito con la legge di
riforma della legislazione nazione del turismo135/2001, recepita dalla regione Sardegna nel
200390.
Gli interventi presenti nel POR, vogliono indirizzarsi, per l’appunto, verso un turismo ad
elevata qualità ambientale, caratterizzato da misure relative alla salvaguardia degli habitat di
particolare interesse naturalistico (zone umide, aree protette, oasi ecologiche), piani di
recupero del patrimonio storico, archeologico e culturale, comprese iniziative di valorizzazione
dell’archeologia industriale e realizzazione di parchi letterari.
Per questo motivo, vengono prese in considerazione oltre alle misure specifiche sul
turismo, anche quelle che pur riferite ad altri settori ne integrano lo sviluppo, con particolare
riferimento al principio di sostenibilità ambientale. Un intero paragrafo del POR è dedicato
all’”Analisi dell’integrazione del principio di sostenibilità ambientale”, sulla base dell’art.6 del
Trattato che istituisce la Comunità europea e che considera la tutela dell’ambiente “priorità
trasversale”.
La sostenibilità per il turismo consiste nel “diminuire le situazioni di congestione e carico
ambientale eccessivi”, attraverso l’allungamento della stagione e la diversificazione dell’offerta
verso le zone interne.
Alcuni degli effetti negativi di un turismo mal gestito, sono evidenti con l’inquinamento,
la produzione esagerata di rifiuti, lo sfruttamento eccessivo di risorse idriche, un trasporto
caotico, l’omologazione negli usi e costumi ma anche nella conformazione architettonica di
località, destinate a perdere la propria specificità.
Si riporta, di seguito, quanto esposto nella Valutazione Ex ante Ambientale (VEA) del POR91,
aggiornata al 2003, a proposito del turismo, considerato tra le cause di maggior pressione
sull’ambiente marino-costiero: “Una pressione sull’ambiente marino costiero è rappresentata
dal turismo, in Sardegna prevalentemente di tipo marino-balneare, con una fruizione
concentrata nell’ambito costiero e con una spiccata stagionalità della domanda turistica, ad
eccezione dei comuni di Pula, Cagliari ed Alghero. Il 96% dell’industria turistica è localizzata
80
nelle coste, con uno squilibrio tra zone interne e costiere, meno evidente nella provincia di
Nuoro, in cui il 16% delle imprese sono localizzate nell’entroterra, in particolare nella zona del
Gennargentu, del Marghine e dell’Ogliastra92.
Il fenomeno turistico, analizzato nei 72 comuni costieri, si concentra nei comuni di Olbia,
Arzachena, Alghero, che registrano il maggior numero di presenze turistiche (cfr. Atlante
Ambientale, 2003), mentre in altri comuni, quali Stintino, S. Teodoro, Castiadas e Villasimius,
è significativo il rapporto tra turisti e residenti (superiore a 1,5).
L’azione di tutela dell’ambiente marino e costiero è stata rafforzata attraverso l’istituzione delle
due nuove aree marine protette Isola dell’Asinara e Capo Caccia – Isola Piana.”
6.3.1.1 Le misure del POR 2000/2006 connesse al turismo
A voler considerare solo gli interventi strettamente aderenti al turismo, affidandoci
esclusivamente all’intestazione della Misura, troviamo la Misura 2.1 “Archeologia, percorsi
religiosi e museali, recupero di centri storici in stato di abbandono a fini culturali e turistici
nell’Asse II, le Misure 4.5 “Potenziare e qualificare l’industria turistica della Sardegna” e 4.15
“Incentivazione di attività turistiche e artigianali” nell’Asse IV.
La prima è indirizzata verso aree e contesti fortemente caratterizzati da fenomeni
culturali evidenti, capaci di attrarre e sviluppare una domanda turistica qualificata, quali :
- “Itinerario delle città regie” (Sassari, Alghero, Castelsardo, Bosa,
Oristano, Iglesias, Cagliari);
- “Sviluppo e potenziamento del Parco Deledda” (Nuoro, Galtellì, Orosei,
Orune, Bitti, Ittiri, Mara, Romana, Villanova Monteleone, Monteleone Rocca Doria);
- “Itinerari di archeologia nuragica e prenuragica negli altipiani della
Sardegna centro-occidentale” (Barumini ,Serri, Orroli, Laconi, Morgongiori,
Villanovaforru);
- “Percorsi turistico-religiosi”;
- “Itinerari di archeologia nuragica e classica” (Sedilo, Paulilatino, Guspini).
In stretta connessione con la Misura 2.1, per quanto concerne la valorizzazione delle
risorse culturali, ambientali e urbane è la Misura 4.5, finalizzata all’allungamento della
stagione, con riduzione della pressione turistico ed ambientale nelle zone costiere. Riguarderà,
infatti, aree non costiere dotate di forti potenzialità93.
La Misura sostiene la riqualificazione e il potenziamento dell’apparato strutturale e
infrastrutturale turistico, nonché la promozione e la commercializzazione del prodotto turistico
finalizzato ad accrescerne la fruizione e la riconoscibilità sui mercati interni ed esteri. Si articola
in 5 linee di intervento:
- Linea A “Adeguamento e ammodernamento delle strutture ricettive esistenti e la
realizzazione delle relative strutture complementari”;
81
- Linea B “Programma di attività culturali di richiamo turistico, di spettacolo e per il
tempo libero”, da attuare in periodi di “bassa stagione”94 (S.Efisio a Cagliari,
Sartiglia di Oristano, Sagra del Redentore a Nuoro, Discesa dei Candelieri e
Cavalcata di Sassari, L’Ardia di Sedilo, Corsa degli Scalzi a Cabras);
- Linea C “Itinerari turistici integrati “ (siti di archeologia nuragica e prenuragica,
mineraria , le città regie e le città di mare (Cagliari, Alghero, Olbia, Tortolì), i luoghi
antichi di spettacolo di Cagliari, Nora e Tharros, le aree interne del Limbara, del
Coghinas e della Barbagia /Gennargentu;
- Linea D “ Promozione e commercializzazione del prodotto turistico Sardegna” (Tutto
il territorio regionale);
- Linea E “Formazione”.
La Misura 4.15, ora inglobata nella Misura 4.14, sostiene, tra l’altro, l’adeguamento,
l’ampliamento e la realizzazione di strutture turistico ricettive e ricreative in aree rurali e la
realizzazione di reti d’imprese per la promozione e la gestione dell’offerta turistica rurale a
livello locale. In particolare la misura riguarda i centri minori rurali con interventi di recupero di
borghi, case rurali e valorizzazione delle stesse a fini turistici, culturali e rurali; incentivazione
di attività artigianale locale e tipiche nei borghi rurali; realizzazione di percorsi e itinerari
turistici in aree rurali .
Nella sottostante tabella 30, sono comprese oltre alle misure appena citate, quelle che
includono il turismo nelle finalità delle singole azioni o progetti.
Con riferimento alla misura 1.1 “Ciclo integrato dell’acqua”, il progetto obiettivo n.6 (su
6) riguarda l’”Adeguamento degli schemi acquedottistici al servizio di aree a vocazione turistica
e copertura del 100% del servizio di acquedotto con riferimento specifico agli insediamenti
turistici “.
La Misura 1.3 “Difesa del suolo” prevede come primo obiettivo specifico “Migliorare il
livello di competitività territoriale garantendo un adeguato livello di sicurezza fisica delle
funzioni insediative, produttive, turistiche esistenti” attraverso interventi diretti alla tutela e
risanamento dei litorali compromessi da eccessivo carico antropico e da erosione marina.
La Misura 1.5 “Rete ecologica regionale” è quella maggiormente indirizzata
all’integrazione tra i diversi interventi di sviluppo locale, risorse culturali, e riqualificazione
urbana, con particolare attenzione agli interventi per il turismo sostenibile. Sono previste,
infatti, azioni di promozione di iniziative economiche, legate al turismo e alle attività produttive
tipicamente locali; di realizzazione di reti di promozione dell’offerta di fruizione ambientale e
turistica delle aree di intervento; di adeguamento dei servizi turistici e delle strutture a criteri
di sostenibilità e qualità ambientale; di promozione di attività imprenditoriali “verdi” legate ai
settori del turismo e dell’artigianato.
La Misura 2.3 “Strutture e servizi per attività culturali e di spettacolo” prevede, tra gli
altri interventi, la promozione e l’organizzazione di eventi culturali innovativi capaci di attivare
flussi turistici allungando la stagione e contribuendo a diversificare la tipologia di turismo
82
rispetto a quella tradizionale marino – balneare in coordinamento con il programma di eventi
previsto alla misura 4.5 “Potenziare e qualificare l’industria turistica della Sardegna”.
La Misura 4.12 “Diversificazione delle attività agricole e delle attività affini”, include
l’attività agrituristica tra gli investimenti atti a favorire la pluriattività e la creazione di fonti di
reddito alternative e complementari a quello agricolo.
La Misura 5.1 “Politiche per le aree urbane”, nel contesto della sottomisura 5.1.3
“Rafforzamento dei centri minori”, è rivolta ai piccoli centri che, in cooperazione tra istituzioni e
soggetti, mirano, altresì, a “fare marketing a scopi turistici e promozionale per aumentare
l’attrattività nei confronti degli investitori nei settori produttivi e realizzare pacchetti integrati di
offerta nei servizi”, con particolare riferimento alla qualità dell’insediamento storico, anche a
fini turistici e alla salvaguardia e valorizzazione integrata delle risorse ambientali.
83
Tab. 30 Misure POR 2000/2006 connesse al turismo
MISURE POR FONDO Nuova
numerazione
ASSE I - Risorse Naturali 1.1 - Ciclo integrato dell’acqua. Fers 1.1 1.3 - Difesa del suolo. Fers 1.3 1.5 - Rete ecologica regionale. Fers 1.5
ASSE II - Risorse Culturali
2.1 - Archeologia, percorsi religiosi e museali, recupero di centri storici in stato di abbandono a fini culturali e turistici.(2.1+2.2)
Fers
2.2 - Archeologia industriale. ( Nuovo Titolo :Strutture e servizi per attività culturali e di spettacolo)
Fers 2.1
2.3 - Strutture e servizi per attività culturali e di spettacolo. Fers 2.3
ASSE IV – Sistemi Locali di Sviluppo 4.5 - Potenziare e qualificare l’industria turistica della Sardegna Fers 4.5
4.12 - Diversificazione delle attività agricole e delle attività affini Feoga 4.12
4.14 - Rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio rurale ( Nuovo titolo: Promozione dell'adeguamento e dello sviluppo delle zone rurali)
Feoga
4.15 - Incentivazione di attività turistiche e artigianali Feoga
4.16 - Tutela dell'ambiente in relazione all'agricoltura, silvicoltura, conservazione risorse naturali e benessere degli animali
Feoga
4.14
ASSE V – Città 5.1 – Politiche per le aree urbane Fers 5.1
Tab. 31 Tabella finanziaria per Misure connesse al turismo
Finanziamento pubblico
Partecipazione comunitaria Partecipazione nazionale Misura Costo totale Totale
comunitario FESR FEOGA
Totale nazionale
Centrale Regionale Locale
1.1 510.653.000 255.326.500 255.326.500 255.326.500 178.728.550 76.597.950
1.3 275.606.000 137.803.000 137.803.000 137.803.000 96.462.100 41.340.900
1.5 41.327.000 20.663.500 20.663.500 20.663.500 14.464.450 6.199.050
2.1 177.045.000 88.522.500 88.522.500 88.522.500 61.965.750 26.556.750
2.2 53.253.000 26.626.500 26.626.500 26.626.500 18.638.550 7.987.950
2.3 107.616.000 53.808.000 53.808.000 53.808.000 37.665.600 16.142.400
4.5 98.456.000 49.228.000 49.228.000 49.228.000 34.459.600 14.768.400
4.12 24.000.000 12.000.000 12.000.000 12.000.000 8.400.000 3.600.000
4.14 10.655.194 5.327.597 5.327.597 5.327.597 3.729.318 1.598.279
*4.15 1.689.402 844.701 844.701 844.701 591.291 253.410
*4.16 3.379.404 1.689.702 1.689.702 1.689.702 1.182.791 506.911
5.1 163.068.000 81.534.000 81.534.000 81.534.000 57.073.800 8.153.400 16.306.800
Totale 1.466.748.000 733.374.000 713.512.000 19.862.000 733.374.000 513.361.800 203.705.400 16.306.800
Totale POR 3.914.427.040 1.946.229.000 1.155.926.000 406.078.000 1.946.229.000 1.362.360.300 564.684.100 19.184.600
% Misure turismo/ totale POR 37,47 37,68 61,73 4,89 37,68 37,68 36,07 85,00
* Le Misure 4.15 e 4.16 sono state inglobate nella Misura 4.14
84
Tab. 32 Tabella finanziaria per Misure connesse al turismo, per Fondo ed anno
RIPARTIZIONE DELLE RISORSE PER ANNO
Misura FONDO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 TOTALE
1,1 Fers 84.207.000 67.478.000 64.267.000 84.744.000 62.466.000 72.924.000 74.567.000 510.653.000
1,3 Fers 35.912.000 36.793.000 37.703.000 48.837.000 37.152.000 39.164.000 40.045.000 275.606.000
1,5 Fers 0 6.345.000 6.500.000 8.420.000 6.405.000 6.752.000 6.905.000 41.327.000
2,1 Fers 18.896.000 19.361.000 19.839.000 25.698.000 30.223.000 31.282.000 31.746.000 177.045.000
2,2 Fers 11.112.000 11.384.000 11.666.000 15.112.000 821.000 1.442.000 1.716.000 53.253.000
2,3 Fers 14.023.000 14.367.000 14.721.000 19.068.000 14.506.000 15.294.000 15.637.000 107.616.000
4,5 Fers 12.171.000 12.470.000 12.778.000 16.552.000 12.591.000 13.274.000 18.620.000 98.456.000
4,12 Feoga 3.126.000 3.203.000 3.282.000 4.251.000 3.234.000 3.409.000 3.495.000 24.000.000
4,14 Feoga 1.539.424 1.432.656 1.809.704 3.219.774 908.718 1.146.999 597.919 10.655.194
4,15* Feoga 0 0 0 0 539.334 568.248 581.820 1.689.402
4,16* Feoga 0 0 0 0 1.077.959 1.136.477 1.164.967 3.379.404
5,1 Fers 21.246.087 21.769.887 22.307.624 28.896.573 21.980.800 23.172.326 23.694.703 163.068.000
Le tabelle 31 e 32 espongono le risorse del finanziamento pubblico, suddiviso tra
partecipazione comunitaria e nazionale, riferito alle Misure sopra esaminate, nonché la
ripartizione per anno dal 2000 al 2006. Le risorse più ingenti per un totale di 713.512.000 euro
(61,73% sul totale POR) riguardano le misure finanziate sul fondo FERS, contro l’ammontare
delle misure relative al fondo FEOGA, pari a 19.862.000 ( 4,89 sul totale POR).
Da rilevare, inoltre, come sul totale degli investimenti generali del POR, gli interventi sul
turismo presi in considerazione rappresentano il 37,47%.
All’interno del FERS, il costo maggiore è affidato alle Misure 1.1 e 1.3 riguardante,
rispettivamente il ciclo integrato dell’acqua (36%) e la difesa del suolo (19%), mentre tra le
misure finanziate dal FEOGA, il 60% delle risorse confluiscono alla diversificazione delle attività
agricole (misura 4.12).
85
6.3.1.2. Stato di avanzamento al 30.09.04
Con i dati forniti dal Centro Regionale di Programmazione riguardanti l’avanzamento
finanziario al 30.09.04 delle misure del POR, è stata elaborata la tabella sottostante in cui si
espongono i dati riferiti alle specifiche misure già considerate, relativamente agli impegni e ai
pagamenti, considerando il totale degli importi, e alle relative percentuali di incidenza.
Tab. 33 Stato avanzamento al 30/9/04
a b c b/a c/a c/b1.1 510.653.000,00 342.755.974,92 262.293.682,42 67,12 51,36 76,521.3 275.606.000,00 116.008.720,44 76.260.875,41 42,09 27,67 65,741.5 41.327.000,00 17.955.997,33 15.415.032,29 43,45 37,30 85,85
TOTALE 827.586.000,00 476.720.692,69 353.969.590,12 57,60 42,77 74,25
2.1 177.045.000,00 55.755.628,92 26.963.593,90 31,49 15,23 48,362.2 53.253.000,00 29.822.725,51 20.296.429,63 56,00 38,11 68,062.3 107.616.000,00 69.261.532,52 34.803.118,76 64,36 32,34 50,25
TOTALE 337.914.000,00 154.839.886,95 82.063.142,29 45,82 24,29 53,00
4.5 98.456.000,00 12.067.657,82 5.879.744,66 12,26 5,97 48,724.12 26.001.558,00 2.282.404,33 0,00 8,78 0,00 0,004.14 2.653.636,00 0,00 0,00 0,00 0,004.15 1.689.402,00 0,00 0,00 0,00 0,004.16 3.379.404,00 0,00 0,00 0,00 0,00
TOTALE 132.180.000,00 14.350.062,15 5.879.744,66 10,86 4,45 40,97
5.1 163.068.000,00 60.159.183,00 43.700.490,17 36,89 26,80 72,64TOTALE MISURE 1.460.748.000,00 706.069.824,79 485.612.967,24 48,34 33,24 68,78TOTALE
POR 3.914.427.040,00 2.456.261.265,90 1.325.858.265,64 62,75 33,87 53,98
% pagamentoMisura Costo Pubblico
Asse V - Città
Stato di avanzamento finanziario al 30.09.2004%
pag./imp.
Asse II - Risorse culturali
Asse IV - Sistemi Locali di Sviluppo
Asse I - Risorse naturali
Impegni Pubblici al 30.09.04
Pagamenti Pubblici al
% impegno
.
Con riferimento alle tre misure “turistiche” (2.1/4.5/4.15), lo stato di avanzamento
appare piuttosto lento e a rappresentare i migliori risultati è la misura 2.1 “Archeologia,
percorsi religiosi e museali, recupero di centri storici in stato di abbandono a fini culturali e
turistici” con il 31,5% di impegni e il 15,2% di pagamenti, contro la misura 4.5 “Potenziare e
qualificare l’industria turistica della Sardegna” con valori pari al 12,2% e 6% circa come
capacità di impegno e di pagamento. La capacità di utilizzo ( pagato su impegnato) si attesta
per ambedue sul 48% circa.
Si rileva che le misure dell’Asse IV – Sistemi locali di sviluppo, finanziate dal FEOGA,
4.14 “Rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio rurale”,
86
4.15 “Incentivazione di attività turistiche e artigianali” e 4.16 ”Tutela dell’ambiente in relazione
all’agricoltura”, non presentando alcun avanzamento nelle fasi di impegno e pagamento, legato
a difficoltà riscontrate nella predisposizione delle direttive tecnico-amministrative95, sono state
aggregate nell’unica misura 4.14 , rinominata “Promozione dell’adeguamento e dello sviluppo
delle zone rurali”.
Nel complesso, la misura che presenta maggiore capacità di impegno e di pagamento è
la 1.1 “Ciclo integrato dell’acqua” con valori attorno al 67% e 51%. La misura 1.5 “Rete
ecologica regionale” ottiene la migliore capacità di utilizzo, anche se gli impegni e i pagamenti
incidono su risorse non particolarmente consistenti.
87
6.3.2. PIC INTERREG III 2000-2006
Nell’ambito della Sezione A di INTERREG III96, con decisione della Commissione delle
Comunità europee C (2001)4016 del 18/12/2001, è stato approvato il progetto Italia – Francia
“Isole”, riguardanti le regioni Sardegna, Toscana e Corsica per il periodo 2000-2006, con
l’obiettivo generale di favorire la “cooperazione transfrontaliera tra autorità di zone limitrofe ai
fini della creazione di poli socioeconomici transfrontalieri mediante strategie congiunte di
sviluppo territoriale sostenibile”, intervenendo su diverse tematiche, considerate prioritarie, tra
cui il turismo ambientale, l’agriturismo, il turismo culturale. Le zone ritenute ammissibili
comprendono per la regione Sardegna il territorio di Sassari e, quale zona adiacente, il
territorio di Nuoro. Quest’ultimo intervento rientra tra i casi eccezionali per i quali non può
essere superato il 20% della spesa totale del programma interessato, come previsto al punto
10 degli orientamenti della Commissione97. Il costo ammissibile della Comunità, e degli Stati
membri ammonta a 112.186.000 euro, suddivisi tra la partecipazione finanziaria del FERS98 di
52.340.000 euro, 52.340.000 euro a carico delle risorse nazionali e regionali e 7.506.000 euro
del settore privato. Per quanto concerne i tempi di ammissione delle spese, il termine iniziale
è il 24/11/2000, quello finale il 31/12/2008.
Al momento dell’approvazione il programma, articolato in 4 Assi prioritari, presentava il
seguente piano finanziario (in euro):
Tab. 34 INTERREG III - Piano finanziario approvato dalla C.E. il 18/12/2001 per quote Assi Costo totale Quota FERS Quota Nazionale Quota Regionale Quota Privata
1.Reti e servizi 52.607.999 24.635.999 19.135.200 5.500.800 3.336.000 2.Ambiente,turismo
e sviluppo economico 36.505.999 17.001.998 13.371.400 3.630.601 2.502.000
3.Scambi transfrontalieri
14.364.001 6.347.999 4.947.800 1.400.402 1.668.000
4.Assistenza tecnica 8.708.001 4.354.004 3.383.800 970.197 0 Totale 112.186.000 52.340.000 40.838.200 11.502.000 7.506.000
La ripartizione tra le Regioni attribuiva •60.000.000 (53,48%) alla Sardegna,
•28.000.000 (24,95%) alla Corsica e •24.186.000 alla Toscana (21,55%).
La Regione Sardegna è l’ Autorità di Gestione di INTERREG III, soggetto responsabile
dell’efficacia e della regolarità della gestione del programma, oltre che interlocutore unico della
Commissione Europea, tramite il Centro Regionale di Programmazione, così come è l’Autorità
di Pagamento, organismo responsabile della gestione finanziaria dell’intero programma.
A seguito di 4 riprogrammazioni e dell’indicizzazione delle quote, il piano finanziario al
30/6/2004, come estrapolato dal Rapporto di valutazione semestrale del valutatore
indipendente99, appare così modificato:
88
Tab. 35 Ripartizione finanziaria e incidenza sul totale Sardegna /Corsica/ Toscana al 30/6/2004
Assi Costo totale Quota Sardegna
% Quota Corsica
% Quota Toscana
%
1.Reti e servizi 29.966.000 10.450.000 35 9.508.000 32 10.008.000 33 2.Ambiente,turismo e sviluppo 56.492.702 36.200.000 64 12.787.002 23 7.507.700 13
3.Scambi transfrontalieri 17.548.000 8.550.000 49 3.960.000 23 5.038.000 29 4.Assistenza tecnica 8.708.000 4.800.000 55 2.240.000 26 1.668.000 19
Totale 112.714.702 60.000.000 53 28.495.002 25 24.221.700 21
Si ha modo di notare come la Sardegna goda di maggiori risorse, nell’ambito delle quali
l’Asse 2 “Ambiente, turismo e sviluppo economico”, che più direttamente interessa la presente
indagine, ottiene il 64 %, rispetto al 23 % della Corsica e al 13% della Toscana.
In particolare, concentrando l’attenzione sugli indicatori dell’Asse 2, come elaborati dal
Rapporto citato, nelle tabelle n.37/38/39/40, relative allo stato di attuazione dell’intero
programma al 30/6/2004, si nota la migliore capacità d’impegno della Corsica (61,94%), la
migliore capacità di spesa della Sardegna (12,18%) e la migliore velocità di spesa della
Toscana (30,06%).
Dati più aggiornati (al 30/9/2004) si ottengono dalla tabella n.36 “Dichiarazione delle
spese certificate dalle Regioni” in cui il 59 % del totale, pari a • 17.395.221,07, risulta
certificato dalla Sardegna.
89
Tab. 36 Dichiarazione spese aggiornata al 30/9/2004
Fonte: Centro Regionale di Programmazione
Demos CRP 3.406.650,54
Asse prioritario 1 - Reti e servizi 3.949.565,19 4.383.511,27 0,00 95.213,21 8.428.289,67
Misura 1.1 Realizzazione e miglioramento di reti, servizi ed infrastrutture di comunicazione. 3.949.565,19 4.383.511,27 0,00 95.213,21 8.428.289,67
Misura 1.2 Realizzazione e miglioramento di infrastrutture in campo idrico ed energetico. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Asse prioritario 2 –Ambiente turismo e sviluppo economico sostenibile.
874.156,95 4.342.299,08 0,00 834.578,87 6.051.034,90
Misura 2.1 Tutela e valorizzazione dell'ambiente. 168.400,00 2.731.829,34 0,00 205.148,15 3.105.377,49Misura 2.2 Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera. 705.756,95 767.155,95 0,00 629.430,72 2.102.343,62
Misura 2.3 Sviluppo economico sostenibile. 0,00 843.313,79 0,00 0,00 843.313,79
Asse prioritario 3 - Scambi transfrontalieri. 382.870,64 954.177,45 0,00 521.281,66 1.858.329,75
Misura 3.1 Scambi e cooperazione nel campo della ricerca. 187.339,38 660.222,70 0,00 359.775,66 1.207.337,74
Misura 3.2 Scambi socio - culturali e formativi. 195.531,26 293.954,75 0,00 161.506,00 650.992,01
Misura 3.3 Cooperazione in capo istituzionale. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Asse prioritario 4 - Assistenza tecnica. 114.855,96 135.537,39 413.715,07 393.458,33 1.057.566,75
Misura 4.1 Attuazione, gestione, sorveglianza, monitoraggio e controllo del programma. 114.855,96 135.537,39 234.910,27 393.458,33 878.761,95
Misura 4.2 Assistenza tecnica, animazione e valutazione del programma. 0,00 0,00 178.804,80 0,00 178.804,80
Totale 5.321.448,74 9.815.525,19 413.715,07 1.844.532,07 17.395.221,07
Asse prioritario/misura
SPESA TOTALE CERTIFICATA DALLE REGIONI PER LA 6^ DOMANDA DI PAG.
Sardegna TotaleCorsicaToscana
90
Tab. 37 Stato di attuazione INTERREG III - Totale programma
Fonte: ESA S.r.l.
Stato di Attuazione del PIC INTERREG IIIA Italia - Francia "Isole" al 30 giugno 2004 - Totale Programma
Quota Pubblica Quota Privata Costo Totale (a)
Asse I RETI E SERVIZI 29.966.000,00 0,00 29.966.000,00 15.017.291,12 6.057.477,69 50,11% 20,21% 40,34%
Misura 1.1. Realizzazione e miglioramento di reti, servizi e infrastrutture di comunicazione
27.960.000,00 0,00 27.960.000,00 14.340.305,12 6.057.477,69 51,29% 21,66% 42,24%
Misura 1.2. Realizzazione e miglioramento di infrastrutture in campo idrico ed energetico 2.006.000,00 0,00 2.006.000,00 676.986,00 0,00 33,75% 0,00% 0,00%
Asse II AMBIENTE, TURISMO E SVILUPPO ECONOMICO
55.992.302,00 500.400,00 56.492.702,00 28.057.276,11 6.070.631,62 49,67% 10,75% 21,64%
Misura 2.1. Tutela e valorizzazione dell’ambiente 20.891.602,00 0,00 20.891.602,00 13.428.961,56 3.158.539,58 64,28% 15,12% 23,52%
Misura 2.2. Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera 23.978.700,00 400.400,00 24.379.100,00 7.152.279,54 2.135.229,79 29,34% 8,76% 29,85%
Misura 2.3. Sviluppo economico sostenibile 11.122.000,00 100.000,00 11.222.000,00 7.476.035,01 776.862,25 66,62% 6,92% 10,39%
Asse III SCAMBI TRANSFRONTALIERI 16.825.200,00 722.800,00 17.548.000,00 7.934.918,75 2.242.712,35 45,22% 12,78% 28,26%Misura 3.1. Scambi e cooperazione nel campo della ricerca 8.127.000,00 167.000,00 8.294.000,00 4.248.058,05 1539907,5 51,22% 18,57% 36,25%Misura 3.2. Scambi socio-culturali e formativi 6.722.200,00 555.800,00 7.278.000,00 2.611.860,70 702.804,85 35,89% 9,66% 26,91%Misura 3.3. Cooperazione in campo istituzionale 1.976.000,00 0,00 1.976.000,00 1.075.000,00 0,00 54,40% 0,00% 0,00%
Asse IV ASSISTENZA TECNICA 8.708.000,00 0,00 8.708.000,00 6.169.624,00 1.366.338,92 70,85% 15,69% 22,15%
Misura 4.1. Attuazione, gestione, sorveglianza, monitoraggio e controllo del programma 5.344.800,00 0,00 5.344.800,00 5.334.696,00 1.287.822,92 99,81% 24,09% 24,14%
Misura 4.2. Assistenza tecnica, animazione e valutazione del programma 3.363.200,00 0,00 3.363.200,00 834.928,00 78.516,00 24,83% 2,33% 9,40%
TOTALE 111.491.502,00 1.223.200,00 112.714.702,00 57.179.109,98 15.737.160,58 50,73% 13,96% 27,52%(*) Piano finanziario modificato e approvato nel corso del CdS del 6 maggio 2004 e con quote indicizzazione Regione Corsica
Spese sostenute dai beneficiari (c)
Ammontare dei Progetti approvati nei CdG su
Costo Totale (Capacità di Impegno) (d = b / a)
Capacità di Spesa (e = c / a)
Velocità di Spesa (f = c / b)Assi / Misure
COSTO TOTALE* Ammontare dei Progetti approvati
nei Comitato di Gestione (b)
91
Tab. 38 Stato di attuazione INTERREG III – Regione Sardegna
Fonte: ESA S.r.l.
Stato di Attuazione del PIC INTERREG IIIA Italia - Francia "Isole" al 30 giugno 2004 - Regione Sardegna
Quota Pubblica Quota Privata Costo Totale (a)
Asse I RETI E SERVIZI 10.450.000,00 0,00 10.450.000,00 3.781.575,40 1.964.452,05 36,19% 18,80% 51,95%
Misura 1.1. Realizzazione e miglioramento di reti, servizi e infrastrutture di comunicazione 10.000.000,00 0,00 10.000.000,00 3.581.575,40 1.964.452,05 35,82% 19,64% 54,85%
Misura 1.2. Realizzazione e miglioramento di infrastrutture in campo idrico ed energetico 450.000,00 450.000,00 200.000,00 0,00 44,44% 0,00% 0,00%
Asse II AMBIENTE, TURISMO E SVILUPPO ECONOMICO 36.200.000,00 0,00 36.200.000,00 17.391.761,08 4.410.821,65 48,04% 12,18% 25,36%
Misura 2.1. Tutela e valorizzazione dell’ambiente 13.000.000,00 13.000.000,00 8.835.919,77 2.868.991,43 67,97% 22,07% 32,47%
Misura 2.2. Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera 17.700.000,00 17.700.000,00 4.536.041,80 764.967,97 25,63% 4,32% 16,86%
Misura 2.3. Sviluppo economico sostenibile 5.500.000,00 5.500.000,00 4.019.799,51 776.862,25 73,09% 14,12% 19,33%
Asse III SCAMBI TRANSFRONTALIERI 8.550.000,00 0,00 8.550.000,00 2.776.166,79 1.094.755,47 32,47% 12,80% 39,43%Misura 3.1. Scambi e cooperazione nel campo della ricerca 4.450.000,00 4.450.000,00 1.807.106,79 734816,34 40,61% 16,51% 40,66%Misura 3.2. Scambi socio-culturali e formativi 3.300.000,00 3.300.000,00 669.060,00 359.939,13 20,27% 10,91% 53,80%Misura 3.3. Cooperazione in campo istituzionale 800.000,00 800.000,00 300.000,00 0,00 37,50% 0,00% 0,00%
Asse IV ASSISTENZA TECNICA 4.800.000,00 0,00 4.800.000,00 3.819.508,00 857.998,85 79,57% 17,87% 22,46%
Misura 4.1. Attuazione, gestione, sorveglianza, monitoraggio e controllo del programma 3.000.000,00 3.000.000,00 2.984.580,00 779.482,85 99,49% 25,98% 26,12%
Misura 4.2. Assistenza tecnica, animazione e valutazione del programma 1.800.000,00 1.800.000,00 834.928,00 78.516,00 46,38% 4,36% 9,40%
TOTALE 60.000.000,00 0,00 60.000.000,00 27.769.011,27 8.328.028,02 46,28% 13,88% 29,99%(*) Piano finanziario modificato e approvato nel corso del CdS del 6 maggio 2004 e con quote indicizzazione Regione Corsica
Spese sostenute dai beneficiari (c)
Ammontare dei Progetti approvati nei CdG su Costo Totale
(Capacità di Impegno) (d = b / a)
Capacità di Spesa (e = c / a)
Velocità di Spesa (f = c / b)Assi / Misure
COSTO TOTALE*Ammontare dei
Progetti approvati nei Comitato di Gestione (b)
92
Tab. 39 Stato di attuazione INTERREG III – Regione Corsica
Fonte: ESA S.r.l.
Stato di Attuazione del PIC INTERREG IIIA Italia - Francia "Isole" al 30 giugno 2004 - Regione Corsica
Quota Pubblica Quota Privata Costo Totale (a)
Asse I RETI E SERVIZI 9.508.000,00 0,00 9.508.000,00 5.321.146,74 95.213,21 55,96% 1,00% 1,79%
Misura 1.1. Realizzazione e miglioramento di reti, servizi e infrastrutture di comunicazione 8.360.000,00 8.360.000,00 5.044.160,74 95.213,21 60,34% 1,14% 1,89%
Misura 1.2. Realizzazione e miglioramento di infrastrutture in campo idrico ed energetico 1.148.000,00 1.148.000,00 276.986,00 0,00 24,13% 0,00% 0,00%
Asse II AMBIENTE, TURISMO E SVILUPPO ECONOMICO 12.787.002,00 0,00 12.787.002,00 7.920.668,24 834.578,87 61,94% 6,53% 10,54%
Misura 2.1. Tutela e valorizzazione dell’ambiente 4.625.002,00 4.625.002,00 3.112.995,00 205.148,15 67,31% 4,44% 6,59%
Misura 2.2. Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera 3.940.000,00 3.940.000,00 1.466.437,74 629.430,72 37,22% 15,98% 42,92%
Misura 2.3. Sviluppo economico sostenibile 4.222.000,00 4.222.000,00 3.341.235,50 0,00 79,14% 0,00% 0,00%
Asse III SCAMBI TRANSFRONTALIERI 3.571.200,00 388.800,00 3.960.000,00 2.594.636,07 521.282,25 65,52% 13,16% 20,09%Misura 3.1. Scambi e cooperazione nel campo della ricerca 1.344.000,00 0,00 1.344.000,00 1.191.771,07 359776,02 88,67% 26,77% 30,19%Misura 3.2. Scambi socio-culturali e formativi 1.555.200,00 388.800,00 1.944.000,00 968.865,00 161.506,23 49,84% 8,31% 16,67%Misura 3.3. Cooperazione in campo istituzionale 672.000,00 0,00 672.000,00 434.000,00 0,00 64,58% 0,00% 0,00%
Asse IV ASSISTENZA TECNICA 2.240.000,00 0,00 2.240.000,00 1.344.000,00 393.458,33 60,00% 17,57% 29,28%
Misura 4.1.Attuazione, gestione, sorveglianza, monitoraggio e controllo del programma 1.344.000,00 1.344.000,00 1.344.000,00 393.458,33 100,00% 29,28% 29,28%
Misura 4.2. Assistenza tecnica, animazione e valutazione del programma 896.000,00 896.000,00 0,00 0,00 0,00% 0,00% 0,00%
TOTALE 28.106.202,00 388.800,00 28.495.002,00 17.180.451,05 1.844.532,66 60,29% 6,47% 10,74%(*) Piano finanziario modificato e approvato nel corso del CdS del 26 novembre 2003
Spese sostenute dai beneficiari (c)
Ammontare dei Progetti approvati nei CdG su Costo Totale
(Capacità di Impegno) (d = b / a)
Capacità di Spesa (e = c / a)
Velocità di Spesa (f = c / b)
Assi / Misure
COSTO TOTALE*Ammontare dei
Progetti approvati nei Comitato di
Gestione (b)
93
Tab. 40 Stato di attuazione INTERREG III – Regione Toscana
Fonte: ESA S.r.l.
Stato di Attuazione del PIC INTERREG IIIA Italia - Francia "Isole" al 30 giugno 2004 - Regione Toscana
Quota Pubblica Quota Privata Costo Totale (a)
Asse I RETI E SERVIZI 10.008.000,00 0,00 10.008.000,00 5.914.568,98 3.997.812,43 59,10% 39,95% 67,59%
Misura 1.1. Realizzazione e miglioramento di reti, servizi e infrastrutture di comunicazione 9.600.000,00 9.600.000,00 5.714.568,98 3.997.812,43 59,53% 41,64% 69,96%
Misura 1.2. Realizzazione e miglioramento di infrastrutture in campo idrico ed energetico 408.000,00 408.000,00 200.000,00 0,00 49,02% 0,00% 0,00%
Asse II AMBIENTE, TURISMO E SVILUPPO ECONOMICO 7.005.300,00 500.400,00 7.505.700,00 2.744.846,79 825.231,10 36,57% 10,99% 30,06%
Misura 2.1. Tutela e valorizzazione dell’ambiente 3.266.600,00 0,00 3.266.600,00 1.480.046,79 84.400,00 45,31% 2,58% 5,70%
Misura 2.2. Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera 2.338.700,00 400.400,00 2.739.100,00 1.149.800,00 740.831,10 41,98% 27,05% 64,43%
Misura 2.3. Sviluppo economico sostenibile 1.400.000,00 100.000,00 1.500.000,00 115.000,00 0,00 7,67% 0,00% 0,00%
Asse III SCAMBI TRANSFRONTALIERI 4.704.000,00 334.000,00 5.038.000,00 2.564.115,89 626.674,63 50,90% 12,44% 24,44%
Misura 3.1. Scambi e cooperazione nel campo della ricerca 2.333.000,00 167.000,00 2.500.000,00 1.249.180,19 445.315,14 49,97% 17,81% 35,65%
Misura 3.2. Scambi socio-culturali e formativi 1.867.000,00 167.000,00 2.034.000,00 973.935,70 181.359,49 47,88% 8,92% 18,62%Misura 3.3. Cooperazione in campo istituzionale 504.000,00 0,00 504.000,00 341.000,00 0,00 67,66% 0,00% 0,00%
Asse IV ASSISTENZA TECNICA 1.668.000,00 0,00 1.668.000,00 1.006.116,00 114.881,74 60,32% 6,89% 11,42%
Misura 4.1. Attuazione, gestione, sorveglianza, monitoraggio e controllo del programma 1.000.800,00 0,00 1.000.800,00 1.006.116,00 114.881,74 100,53% 11,48% 11,42%
Misura 4.2. Assistenza tecnica, animazione e valutazione del programma 667.200,00 0,00 667.200,00 0,00 0,00 0,00% 0,00% 0,00%
TOTALE 23.385.300,00 834.400,00 24.219.700,00 12.229.647,66 5.564.599,90 50,49% 22,98% 45,50%(*) Piano finanziario modificato e approvato nel corso del CdS del 6 maggio 2004 e con quote indicizzazione Regione Corsica
Spese sostenute dai beneficiari (c)
Ammontare dei Progetti approvati nei CdG su Costo Totale
(Capacità di Impegno) (d = b / a)
Capacità di Spesa (e = c / a)
Velocità di Spesa (f = c / b)Assi / Misure
COSTO TOTALE*Ammontare dei
Progetti approvati nei Comitato di
Gestione (b)
94
6.3.2.1. L’ Asse 2 “Ambiente, turismo e sviluppo economico sostenibile”
L’obiettivo generale dell’Asse 2 consiste nel promuovere e rafforzare lo sviluppo
economico delle tre Regioni (Sardegna, Toscana, Corsica), al fine di superare l’isolamento che
le contraddistingue, tramite interventi nel settore del turismo. In particolare:
con la misura 2.1 “Tutela e valorizzazione dell’ambiente” (suddiviso in 6 tipologie di
intervento), si intende proteggere e valorizzare il territorio naturale (dall’inquinamento, dagli
incendi, etc.), in continuità con la precedente programmazione (INTERREG II), attraverso
interventi di bonifica dei territori marittimi e portuali e di monitoraggio delle acque costiere
delle Bocche di Bonifacio;
con la misura 2.2 “Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera” (5
tipologie di intervento), si intende creare un sistema turistico più competitivo, di qualità ed
ecocompatibile, sia nell’ambito del bacino del Mediterraneo che dei flussi turistici internazionali,
attraverso la realizzazione di studi di mercato e misure promozionali, il potenziamento dei
punti di informazione, il recupero e la valorizzazione dei centri storici, rurali e costieri, il
collegamento tra i porti turistici;
con la misura 2.3 “Sviluppo economico sostenibile” (5 tipologie di intervento) si intende
favorire la creazione di occupazione, nel rispetto del principio di sostenibilità, attraverso
l’incentivazione delle iniziative commerciali locali, delle PMI (Piccole Medie Imprese), dei servizi
alle imprese e degli scambi tecnologici.
La situazione finanziaria dell’Asse 2 nel suo complesso, viene evidenziata nella tabella
sottostante, in cui, focalizzando l’attenzione sulla spesa certificata dalle Regioni per la 6ª
Domanda di pagamento100 al 30 settembre 2004, si deduce che il dato più rilevante è
rappresentato, sul totale, dal 71,76% della Sardegna, valore che sale all’ 87,9% di spese
certificate se si considera la singola misura 2.1 “Tutela e valorizzazione dell’ambiente”. Il 100%
riguarda le spese a carico della misura 2.3 “Sviluppo economico sostenibile”, interamente
certificate dalla Sardegna.
Tab. 41 Asse 2 - Incidenza % spese certificate al 30/9/2004
Fonte dati: CRP. Elaborazione Corte dei Conti
Toscana Sardegna Corsica Totale
a b c d a/d b/d c/d168.400,00 2.731.829,34 205.148,15 3.105.377,49 5,42 87,97 6,61
705.756,95 767.155,95 629.430,72 2.102.343,62 33,57 36,49 29,940,00 843.313,79 0,00 843.313,79 0,00 100,00 0,00
874.156,95 4.342.299,08 834.578,87 6.051.034,90 14,45 71,76 13,79
Percentuale di spesa ASSE 2Ambiente, turismo e sviluppo economico sostenibileMisura 2.1 Tutela e valorizzazione dell'ambiente.Misura 2.2 Sviluppo e promozione turistica della zona transfrontaliera.Misura 2.3 Sviluppo economico sostenibile.
Totale Misure
95
Con riguardo all’avanzamento finanziario, secondo le fasi di impegno e pagamento, gli
ultimi dati disponibili, fanno riferimento all’ aggiornamento giugno 2004 del Servizio di
valutazione intermedio del programma101.
Per la misura 2.1 (Tab.43), la performance migliore è fornita dalla Sardegna con il 68%
di capacità d’impegno, il 22,1 % di capacità di spesa e il 32,4% di velocità di spesa
Tab. 42 Stato di Attuazione della Misura 2.1
Ripartizione per Regione Costo Totale
Totale Risorse
Pubbliche
Sardegna 13.000.000
13.000.000
Corsica 4.625.002 4.625.002 Toscana 3.266.600 3.266.600
Dotazione Finanziaria Misura 2.1
Totale Interreg 20.891.602
20.891.602
Ripartizione per Regione
Costo Totale
Totale Risorse
pubbliche Sardegna 11,5% 11,5% Corsica 4,1% 4,1% Toscana 2,9% 2,9%
Peso % della Misura 2.1 sul totale programma
Totale Interreg 18,5% 18,5%
Fonte: ESA S.r.l.
Tab. 43 Avanzamento Finanziario a giugno 2004- Misura 2.1
Ripartizione per Regione Totale Risorse
Pubbliche
Impegni Risorse
Pubbliche
Pagamenti Risorse
Pubbliche
Capacità di Impegno
Capacità di Spesa
Velocità di Spesa
(a) (b) (c) d = b/a e = c/a f= c/b Sardegna 13.000.000 8.835.920 2.868.991 68,0% 22,1% 32,5% Corsica 4.625.002 3.112.995 205.148 67,3% 4,4% 6,6% Toscana 3.266.600 1.480.047 84.400 45,3% 2,6% 5,7%
Totale Misura 20.891.602 13.428.962 3.158.540 64,3% 15,1% 23,5%
Fonte: ESA S.r.l.
La Tabella 45 sottostante, rileva per la misura 2.2 i valori migliori per la Toscana, in
particolare con la velocità di spesa al 64,4%, mentre la Sardegna presenta la maggiore criticità
con la capacità di spesa al 4,3%. Da evidenziare, come per la misura 2.3 (Tab.47), solo la
Sardegna presenta pagamenti per € 776.862, corrispondenti ad una capacità di spesa pari al
14,1%.
96
Tab. 44 Stato di Attuazione della Misura 2.2
Ripartizione per Regione Costo Totale
Totale Risorse
Pubbliche/
Sardegna 17.700.000 17.700.000 Corsica 3.940.000 3.940.000
Toscana/ 2.739.100 2.739.100
Dotazione Finanziaria Misura 2.2
Totale Interreg 24.379.100 24.379.100 Ripartizione per Regione
Costo Totale
Totale Risorse
pubbliche
Sardegna 15,7% 15,7% Corsica 3,5% 3,5%
Toscana/ 2,4% 2,4%
Peso % della Misura 2.2 sul totale programma
Totale Interreg 21,6% 21,6%
Fonte: ESA S.r.l.
Tab. 45 Avanzamento Finanziario a giugno 2004- Misura 2.2
Ripartizione per Regione Totale Risorse
Pubbliche
Impegni Risorse
Pubbliche
Pagamenti Risorse
Pubbliche
Capacità di Impegno
Capacità di Spesa
Velocità di Spesa/
(a) (b) (c) d = b/a e = c/a f= c/b Sardegna 17.700.000 4.536.042 764.968 25,6% 4,3% 16,9% Corsica 3.940.000 1.466.438 629.431 37,2% 16,0% 42,9%
Toscana/e 2.739.100 1.149.800 740.831 42,0% 27,0% 64,4% Totale Misura 24.379.100 7.152.280 2.135.230 29,3% 8,8% 29,9%
Fonte: ESA S.r.l.
Tab. 46 Stato di Attuazione della Misura 2.3
Ripartizione per Regione Costo Totale Totale Risorse
Pubbliche
Sardegna 5.500.000 5.500.000 Corsica 4.222.000 4.222.000 Toscana 1.500.000 1.500.000
Dotazione Finanziaria Misura 2.3
Totale Interreg 11.222.000 11.222.000
Ripartizione per Regione Costo Totale Totale Risorse
pubbliche
Sardegna 4,9% 4,9% Corsica 3,7% 3,7% Toscana 1,3% 1,3%
Peso % della Misura 2.3 sul totale programma
Totale Interreg 10,0% 10,0%
Fonte: ESA S.r.l.
Tab. 47 Avanzamento Finanziario a giugno 2004- Misura 2.3
Ripartizione per Regione Totale Risorse
Pubbliche
Impegni Risorse
Pubbliche
Pagamenti Risorse
Pubbliche
Capacità di Impegno
Capacità di Spesa
Velocità di Spesa
(a) (b) (c) d = b/a e = c/a f= c/b Sardegna 5.500.000 4.019.800 776..862 73,1% 14,1% 19,3% Corsica 4.222.000 3.341.236 0 79,1% 0,0% 0,0% Toscana 1.500.000 115.000 0 7,7% 0,0% 0,0%
Totale Misura 11.222.000 7.476.035 776..862 66,6% 6,9% 10,4%
Fonte: ESA S.r.l.
97
6.3.3. PIC LEADER + 2000-2006
L’iniziativa comunitaria LEADER programmata per favorire lo sviluppo rurale, è stata
riproposta per il periodo 2000/2006, con la comunicazione della Commissione Europea 2000/C
139-05 del 14/04/2000102, a valere sul Fondo agricolo di Orientamento e Garanzia (FEOGA).
Gli obiettivi, fondati su nuove impostazioni di sviluppo integrato e sostenibile, sono concentrati
sulla sperimentazione di azioni di :
valorizzazione del patrimonio naturale e culturale;
potenziamento dell’ambiente economico, al fine di contribuire a creare posti di lavoro;
miglioramento della capacità organizzativa delle rispettive comunità.
Pur non essendo menzionato tra gli obiettivi generali, il settore del turismo può trovare
sviluppo conseguentemente alla valorizzazione delle zone rurali, in particolare, con le
opportunità di lavoro, alternative e complementari, alle attività tradizionali delle popolazioni
rurali. La stessa Direzione Generale Imprese della Commissione europea103elenca una serie di
progetti che possono essere sostenuti dall’iniziativa Leader+:
- fornitura di nuovi esercizi ricettivi turistici;
- restauro di vecchi fabbricati rurali da utilizzare come appartamenti
autonomi;
- commercializzazione e sviluppo collettivi delle attrezzature ricreative locali;
- esperienza e prodotti dell’attività per la popolazione locale e i turisti;
- progetti che migliorano la qualità dell’offerta turistica in una zona, ad
esempio, mediante il collegamento fisico tra varie attrazioni e l’aumento
della capacità generale di attrazione di una zona come destinazione turistica;
- diminuzione del carattere marcatamente stagionale del turismo, ad esempio,
promovendo gli investimenti in attrezzature utilizzabili tutto l’anno;
- progetti atti a contribuire ad uno sviluppo sostenibile del turismo, ad
esempio, con l’ introduzione di sistemi di qualità.
L’ambito geografico comprende tutti i territori rurali, ma soltanto i progetti che
soddisfano determinati criteri, attraverso un’accurata selezione, possono beneficiare dei
contributi comunitari. La strategia di sviluppo del territorio viene elaborata da un insieme di
partner denominati “Gruppi di azione locale” (GAL) e beneficiari del contributo Leader +.
Il programma è articolato nei 3 assi prioritari, di seguito elencati, con la quota di
incidenza sul totale, coincidenti con le 3 sezioni indicate negli orientamenti, più un quarto asse
riferito alla gestione, sorveglianza e valutazione del programma:
1. Sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e integrato,
fondate su un approccio ascendente e sul partenariato orizzontale (86,75%);
2. Sostegno a forme di cooperazione interterritoriale e transnazionale (10%);
98
3. Creazione di reti tra tutti i territori rurali della Comunità europea, beneficiari o
meno di Leader+, e tutti gli operatori dello sviluppo rurale (1,36%);
4. Assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio (1,89%).
Il Programma Regionale per l’attuazione in Sardegna denominato “PIC LEADER +
Sardegna” è stato approvato con decisione CE n. C(2002) 248 del 19/02/2002, cui ha fatto
seguito l’approvazione, da parte del Comitato di Sorveglianza, del Complemento di
Programmazione per l’attuazione del programma, in data 28/05/2002104.
Il piano finanziario (tabella n.48) evidenzia un costo totale di € 52.571.000, di cui €
26.890.000 come quota Feoga, € 6.274.000 quota Stato, € 10.756.000 quota Regione e €
8.651.000 quota privati. Si evidenzia che l’88,72% delle risorse confluisce sull’Asse 1
“Strategie di sviluppo rurale”, mentre l’Asse 3 “Creazione di una rete”, gestito interamente dal
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, non compare nella programmazione regionale.
Nell’ambito dell’Asse 1, suddiviso ulteriormente in 5 Misure, è la misura 1.1
“Miglioramento e valorizzazione del sistema produttivo locale” a detenere il 43% circa delle
risorse (il 38,15% sul costo totale).
L’obiettivo dell’Asse 1 è quello di sperimentare strategie di sviluppo integrato di elevata
qualità a carattere pilota, in alternativa alle tradizionali politiche di sviluppo rurale,
valorizzando “le risorse endogene delle aree rurali (imprenditoriali, ambientali,
paesaggistiche), legate all’identità culturale, sociale ed economica dei territori”.
In particolare, gli aspetti legati alla sostenibilità del turismo e dell’ambiente, trovano
spazio nel contesto della misura 1.1. “Miglioramento e valorizzazione del sistema produttivo
locale”, sopra citata, e della misura 1.3.”Valorizzazione delle risorse naturali e culturali”. La
prima, in quanto “la valorizzazione dei prodotti locali si realizza attraverso il miglioramento
della qualità e del posizionamento dei prodotti all’interno dei canali distributivi “ e “i più diretti
interlocutori dei produttori locali possono essere i turisti, alla ricerca delle attrattive naturali,
della cultura e dei prodotti locali”.
L’ulteriore articolazione della misura 1.1 prevede 4 azioni105, due delle quali interessano
il comparto turistico tramite interventi per la diversificazione delle attività legate all’agricoltura
e destinate alle associazioni agrituristiche (azione 1.1.a “Interventi diretti alla integrazione dei
redditi agricolo ed alla diversificazione delle attività, alla creazione di piccoli impianti di
trasformazione e conservazione dei prodotti e di attività artigianali”) e incentivazioni
all’introduzione, nell’ambito delle imprese turistiche di nuovi e più competitivi sistemi di
certificazione106 (azione 1.1.b “Incentivazione all’introduzione di sistemi di certificazione mirata
alle piccole e piccolissime imprese locali con priorità ai comparti artigianali e turistici:
Introduzione di know-how e acquisizione di nuove competenze”).
La misura 1.3, è finalizzata alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, anche
con interventi di tutela ambientale per il ripristino del territorio che, seguendo criteri di
sostenibilità ambientale, riescano ad attrarre e qualificare le presenze turistiche nella zona. Si
tratta, probabilmente, della misura più attinente all’oggetto dell’indagine, dal momento che,
99
obiettivo particolare è “incentivare, in maniera guidata, il turismo a carattere ambientale e
storico-culturale, adeguare e rivitalizzare piccole infrastrutture turistico-ricettive in grado di
svolgere una funzione di richiamo per l’utenza esterna, rendendo così possibili integrazioni di
reddito a favore degli operatori locali, anche agricoli.” ( dal Complemento di programmazione
). Le principali categorie di intervento riguardano la salvaguardia e la valorizzazione di aree
montane, collinari, costiere, lagunari e zone umide a vocazione turistica, attraverso le seguenti
azioni:
rinaturazione degli ambiti soggetti a degrado;
riqualificazione in termini paesaggistici o paesaggistico-culturali;
sistemazione degli arenili e delle aree costiere, con particolare riferimento alla
compatibilità fra fruizione turistica e salvaguardia ambientale;
realizzazione di piccole infrastrutture a basso impatto finalizzate alla dotazione di servizi
per la fruizione turistica dei litorali, dei piccoli corsi d’acqua delle zone umide e delle aste
fluviali;
piccoli interventi di forestazione in aree compatibili;
interventi di riqualificazione paesaggistica.
La Misura 1.3 è articolata nell’Azione 1.3.a “Azioni per la valorizzazione del patrimonio
ambientale” a finalità anche turistica, sportiva e ricreativa; Azione 1.3.b “Azione per la
valorizzazione del patrimonio culturale”; Azione 1.3.c “Azioni per la promozione la creazione la
diffusione della cultura dell’accoglienza e la messa in rete di circuiti Bed and Breakfast (B & B)
e agriturismo” atti a favorire il turismo rurale.
In data 15 novembre 2002 è stato approvato il bando pubblico107 di selezione per la
presentazione dei Piani di Sviluppo Locale da parte di Gruppi di Azione Locale e con
Deliberazione della Giunta Regionale n. 26/9 del 5.8.2003 sono state assegnate le risorse
pubbliche previste dall’Asse 1, pari a € 38.780.000 (88,5% sul totale di quota pubblica), alle
prime 8 GAL108in graduatoria (massimo previsto dal programma regionale).
A seguito di una proposta di variante da parte dell’Autorità di Gestione, il Piano
finanziario è stato rimodulato (Tab.n.49) con l’incremento della dotazione assegnata alla
Misura 4.1 “Assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio”, pari a 1 milione di euro (da
658.000 a 1.658.000 euro), compensata dalla pari riduzione apportata alla Misura 2.1
“Sostegno alla cooperazione interterritoriale, regionale e nazionale” (da 3.160.000 a 2.160.000
euro).
Tali modifiche, sono state accompagnate dalla ricostruzione delle tabelle finanziarie
per annualità 109 e approvate con Decisione comunitaria C (2004) 1345 del 1/04/2004.
100
Tab. 48 Piano finanziario per Assi e per Misure delle risorse finanziarie LEADER + Valori in Euro
Quota nazionale su quota pubblica ASSI/MISURE Costo Totale
Quota pubblica su costo totale
FEOGA su quota pubblica
Totale Stato Regione Beneficiari su costo totale
ASSE I 46.643.000 38.870.000 23.798.000 15.072.000 5.553.000 9.519.000 7.773.000 Misura 1.1. Miglioramento e valorizzazione del sistema
produttivo locale 20.056.000 16.714.000 10.233.000 6.481.000 2.388.000 4.093.000 3.342.000
Misura 1.2. Miglioramento della qualità della vita 6.997.000 5.831.000 3.570.000 2.261.000 833.000 1.428.000 1.166.000 Misura 1.3. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali 9.329.000 7.774.000 4.759.000 3.015.000 1.111.000 1.904.000 1.555.000 Misura 1.4. Rafforzamento della competitività sociale,
territoriale e di sviluppo delle reti relazionali nell’ambito dei Piani di Sviluppo Locale
4.664.000 3.887.000 2.380.000 1.507.000 555.000 952.000 777.000
Misura 1.5. Spese di funzionamento e di gestione dei GAL 5.597.000 4.664.000 2.856.000 1.808.000 666.000 1.142.000 933.000 ASSE II 5.270.000 4.392.000 2.689.000 1.703.000 627.000 1.076.000 878.000
Misura 2.1. Sostegno alla cooperazione interterritoriale, regionale e nazionale
3.160.000 2.634.000 1.613.000 1.021.000 376.000 645.000 526.000
Misura 2.2. Sostegno alla cooperazione transnazionale 2.110.000 1.758.000 1.076.000 682.000 251.000 431.000 352.000 ASSE IV 658.000 658.000 403.000 255.000 94.000 161.000 0
Misura 4.1. Assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio 658.000 658.000 403.000 255.000 94.000 161.000 0 TOTALE 52.571.000 43.920.000 26.890.000 17.030.000 6.274.000 10.756.000 8.651.000
Fonte: dal Complemento di programmazione per l’attuazione del P.I.C. Leader + Sardegna
101
Tab. 49 Piano finanziario LEADER + con rimodulazione Assi Quota nazionale su quota pubblica
ASSI/MISURE Costo Totale Quota
pubblica su costo totale
FEOGA su quota pubblica
Totale Stato Regione Beneficiari su costo totale
ASSE I 46.643.000 38.870.000 23.798.000 15.072.000 5.553.000 9.519.000 7.773.000 Misura 1.1. Miglioramento e valorizzazione del sistema
produttivo locale 20.056.000 16.714.000 10.233.000 6.481.000 2.388.000 4.093.000 3.342.000
Misura 1.2. Miglioramento della qualità della vita 6.997.000 5.831.000 3.570.000 2.261.000 833.000 1.428.000 1.166.000 Misura 1.3. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali 9.329.000 7.774.000 4.759.000 3.015.000 1.111.000 1.904.000 1.555.000 Misura 1.4. Rafforzamento della competitività sociale,
territoriale e di sviluppo delle reti relazionali nell’ambito dei Piani di Sviluppo Locale
4.664.000 3.887.000 2.380.000 1.507.000 555.000 952.000 777.000
Misura 1.5. Spese di funzionamento e di gestione dei GAL 5.597.000 4.664.000 2.856.000 1.808.000 666.000 1.142.000 933.000 ASSE II 4.270.000 4.392.000 2.689.000 1.703.000 627.000 1.076.000 878.000
Misura 2.1. Sostegno alla cooperazione interterritoriale, regionale e nazionale
2.160.000 2.634.000 1.613.000 1.021.000 376.000 645.000 526.000
Misura 2.2. Sostegno alla cooperazione transnazionale 2.110.000 1.758.000 1.076.000 682.000 251.000 431.000 352.000 ASSE IV 1.658.000 658.000 403.000 255.000 94.000 161.000 0
Misura 4.1. Assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio 1.658.000 658.000 403.000 255.000 94.000 161.000 0 TOTALE 52.571.000 43.920.000 26.890.000 17.030.000 6.274.000 10.756.000 8.651.000
Fonte: Centro Regionale Programmazione, Rapporto annuale di esecuzione al 31/12/2003.
Tab. 50 Piano finanziario LEADER + con rimodulazione quota privati Quota nazionale su quota pubblica
ASSI/MISURE Costo Totale Quota
pubblica su costo totale
FEOGA su quota pubblica Totale Stato Regione
Beneficiari su costo totale
ASSE I 50.856.885 38.870.000 23.798.000 15.072.000 5.553.000 9.519.000 11.986.885 Misura 1.1. Miglioramento e valorizzazione del sistema
produttivo locale 19.134.138 16.714.000 10.233.000 6.481.000 2.388.000 4.093.000 6.837.754
Misura 1.2. Miglioramento della qualità della vita 6.660.135 5.831.000 3.570.000 2.261.000 833.000 1.428.000 1.045.275 Misura 1.3. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali 12.592.656 7.774.000 4.759.000 3.015.000 1.111.000 1.904.000 4.083.856 Misura 1.4. Rafforzamento della competitività sociale,
territoriale e di sviluppo delle reti relazionali nell’ambito dei Piani di Sviluppo Locale
7.086.357 3.887.000 2.380.000 1.507.000 555.000 952.000 20.000
Misura 1.5. Spese di funzionamento e di gestione dei GAL 5.383.599 4.664.000 2.856.000 1.808.000 666.000 1.142.000 0 ASSE II 4.270.000 4.392.000 2.689.000 1.703.000 627.000 1.076.000 878.000
Misura 2.1. Sostegno alla cooperazione interterritoriale, regionale e nazionale
2.160.000 2.634.000 1.613.000 1.021.000 376.000 645.000 526.000
Misura 2.2. Sostegno alla cooperazione transnazionale 2.110.000 1.758.000 1.076.000 682.000 251.000 431.000 352.000 ASSE IV 1.658.000 658.000 403.000 255.000 94.000 161.000 0
Misura 4.1. Assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio 1.658.000 658.000 403.000 255.000 94.000 161.000 0 TOTALE 56.784.885* 43.920.000 26.890.000 17.030.000 6.274.000 10.756.000 12.864.885*
Fonte: Dal Complemento di Programmazione per l’attuazione del Programma LEADER+
*La quota dei privati risulta aumentata di 4.213.885 euro, a seguito della rimodulazione dei Piani di Sviluppo Locale da parte dei GAL
103
6.3.3.1. Stato di attuazione finanziaria al 31/12/2004
In considerazione del fatto che l’assegnazione delle risorse pubbliche agli 8 GAL
approvati, è avvenuta con Deliberazione della Giunta Regionale n. 26/9 del 5.8.2003, le Misure
dell’Asse 1 sono state attivate nel corso del 2004, risultando nullo l’avanzamento finanziario al
31/12/2003, come rilevato dal Rapporto annuale di esecuzione al 31/12/2003 ad opera
dell’Autorità di Gestione (il Centro Regionale di Programmazione).
Le tabelle 51/52 che seguono, espongono l’avanzamento finanziario al 31/12/2004 delle
fasi d’impegno e di spesa (disaggregate nella quota pubblica e privata) delle Misure del
Programma LEADER+ , con il calcolo del valore di incidenza in percentuale, laddove la tabella
53 evidenzia i dati riferiti alle Misure 1.1 “Miglioramento e valorizzazione del sistema
produttivo locale” e 1.3 “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali”, ritenute di particolare
attinenza all’ obiettivo di sostenibilità del turismo e dell’ambiente.
Le due Misure, d’altronde, presentano le dotazioni finanziarie più consistenti, non solo
nell’ambito dell’Asse 1, ma nel complesso del programma. La percentuale degli impegni sul
totale ammonta al 47,65%. Quanto a capacità di spesa, la loro somma rappresenta il 62,06%
sull’impegnato (di cui il 22,13% quota privata) e il 29,57% sul costo totale ( di cui il 10,54%
quota privata).
104
Tab. 51 LEADER + Sardegna - Stato di avanzamento finanziario al 31/12/2004
ASSI/MISURE Costo totale Impegni Spesa quota
pubblica Spesa quota
privata Spesa totale
ASSE I 50.856.885.00 21.279.203.86 9.465.478.38 3.591.283.91 13.056.762.29 Misura 1.1. Miglioramento e valorizzazione del sistema
produttivo locale 19.134.138.00 8.752.288.76 3.365.089.41 1.983.114.91 5.348.204.32
Misura 1.2. Miglioramento della qualità della vita 6660135.00 1293317.62 794996.32 245845.47 1040841.79 Misura 1.3. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali 12.592.656.00 6.365.620.05 2.672.342.40 1.362.323.53 4.034.665.93 Misura 1.4. Rafforzamento della competitività sociale,
territoriale e di sviluppo delle reti relazionali nell’ambito dei Piani di Sviluppo Locale
7.086.357.00 1.590.877.33 690.573.33 0 690.573.33
Misura 1.5. Spese di funzionamento e di gestione dei GAL 5.383.599.00 3.277.100.10 1.942.476.92 0 1.942.476.92 ASSE II 4.270.000.00 0 11.504.74 0 11.504.74
Misura 2.1. Sostegno alla cooperazione interterritoriale, regionale e nazionale
2.160.000.00 3.527.14 3.527.14 0 3.527.14
Misura 2.2. Sostegno alla cooperazione transnazionale 2.110.000.00 7.977.60 7.977.60 0 7.977.60 ASSE IV 1.658.000.00 734.378.73 563.403.53 0 563.403.53
Misura 4.1. Assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio 1.658.000.00 734.378.73 563.403.53 0 563.403.53 TOTALE 56.784.885.00 22.013.582.59 10.040.386.65 3.591.283.91 13.31.670.56
Fonte: Dati forniti dal Centro Regionale Programmazione.
105
Tab. 52 Incidenza % impegno/spesa Misure Programma LEADER +
Elaborazione Corte dei Conti su dati CRP
Tab. 53 Incidenza % impegno/spesa Misure 1.1/1.3 su totale al 31/12/2004
Elaborazione Corte dei Conti su dati CRP
costo totale impegni %
spesa quota pubblica % %
spesa quota privata % % spesa totale % %
a b b/a c c/a c/b d d/a d/b e e/a e/b Misura 1.1 19.134.138,00 8.752.288,76 45,74 3.365.089,41 17,59 38,45 1.983.114,91 10,36 22,66 5.348.204,32 27,95 61,11 Misura 1.3 12.592.656,00 6.365.620,05 50,55 2.672.342,40 21,22 41,98 1.362.323,53 10,82 21,40 4.034.665,93 32,04 63,38 Totale 1.1 + 1.3 31.726.794,00 15.117.908,81 47,65 6.037.431,81 19,03 39,94 3.345.438,44 10,54 22,13 9.382.870,25 29,57 62,06 Totale Asse 1 50.856.885,00 21.279.203,86 41,84 9.465.478,38 18,61 44,48 3.591.283,91 7,06 16,88 13.056.762,29 25,67 61,36 Totale Leader + 56.784.885,00 22.013.582,59 38,77 10.040.386,65 17,68 45,61 3.591.283,91 6,32 16,31 13.631.670,56 24,01 61,92
costo totale impegni % spesa quota
pubblica % % spesa quota
privata % % spesa totale % %a b b/a c c/a c/b d d/a d/b e e/a e/b
Misura 1.1 19.134.138,00 8.752.288,76 45,74 3.365.089,41 17,59 38,45 1.983.114,91 10,36 22,66 5.348.204,32 27,95 61,11 Misura 1.2 6.660.135,00 1.293.317,62 19,42 794.996,32 11,94 61,47 245.845,47 3,69 19,01 1.040.841,79 15,63 80,48 Misura 1.3 12.592.656,00 6.365.620,05 50,55 2.672.342,40 21,22 41,98 1.362.323,53 10,82 21,40 4.034.665,93 32,04 63,38 Misura 1.4 7.086.357,00 1.590.877,33 22,45 690.573,33 9,75 43,41 - - - 690.573,33 9,75 43,41 Misura 1.5 5.383.599,00 3.277.100,10 60,87 1.942.476,92 36,08 59,27 - - - 1.942.476,92 36,08 59,27 Totale Asse 1 50.856.885,00 21.279.203,86 41,84 9.465.478,38 18,61 44,48 3.591.283,91 7,06 16,88 13.056.762,29 25,67 61,36 Misura 2.1 2.160.000,00 3.527,14 0,16 3.527,14 0,16 100,00 - - - 3.527,14 0,16 100,00 Misura 2.2 2.110.000,00 7.977,60 0,38 7.977,60 0,38 100,00 - - - 7.977,60 0,38 100,00 Totale Asse 2 4.270.000,00 11.504,74 0,27 11.504,74 0,27 100,00 - - 11.504,74 0,27 100,00 Misura 4.1 1.658.000,00 734.378,73 44,29 563.403,53 33,98 76,72 - - - 563.403,53 33,98 76,72 Totale Asse IV 1.658.000,00 734.378,73 44,29 563.404,53 33,98 76,72 - - - 563.404,53 33,98 76,72 Totale Leader + 56.784.885,00 22.013.582,59 38,77 10.040.386,65 17,68 45,61 3.591.283,91 6,32 16,31 13.631.670,56 24,01 61,92
106
7. INTEGRAZIONI E AGGIORNAMENTI A SEGUITO DELL’ADUNANZA DEL 3
MAGGIO 2005
Nel corso e a seguito dell’adunanza del 3 maggio 2005, convocata per l’esame sui
risultati dell’attività, oggetto dell’indagine, l’amministrazione regionale ha fornito diversi
chiarimenti e aggiornamenti, di seguito riassunti.
Per quanto riguarda la programmazione 1994-1999, risulta una deduzione pari a €
30.078.291,57 sul contributo del FESR di € 407.247.056,01, in applicazione della rettifica
effettuata sulla base dei contenuti dell’attestato fornito ai sensi dell’articolo 8 del regolamento
(CE) 2064/1997110. A seguito del disimpegno quale contributo FERS, ancora da trasferire, di €
23.660.056,01, restano da restituire € 6.418.235,56. In particolare, la correzione di €
30.078.291,57, corrisponde alla totalità del contributo comunitario delle misure 2.2 ”Incentivi
imprese artigiane” e 3.1”Incentivi alle imprese turistiche” e al 25% del contributo comunitario
della misura 3.2 “Riqualificazione dei centri urbani a fini turistici” .111
Con riferimento al POR 2000-2006, la deliberazione della Giunta Regionale n.2/6 del
25.1.2005, prende atto della Decisione C (2004) 5191 del 15 dicembre 2004 della
Commissione europea che modifica il POR Sardegna (Piano finanziario e termini iniziali di
ammissibilità per nuove spese) a seguito della revisione di metà periodo.
Di seguito si riporta l’attuazione delle misure connesse al turismo al 28.02.05.
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Misura 1.1 Ciclo integrato dell’acqua
Misura 1.3 Difesa del suolo
Misura 1.5 Rete ecologica regionale
Misura 2.1 Archeologia, percorsi religiosi e mussali, recupero di centri storici in stato di abbandono a fini turistici e culturali
Misura 2.2 archeologia industriale
Misura 2.3 Strutture e servizi per attività culturali e di spettacolo
Misura 4.5 Potenziare e qualificare l’industria turistica della Sardegna
Misura 4.12 Diversificazione delle attività agricole e delle attività affini
Misura 4.14 Promozione dell’adeguamento e dello sviluppo delle zone rurali
Misura 4.15 Incentivazioni di attività turistiche e artigianali
Misura 4.16 Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, silvicoltura, conservazione risorse naturali e benessere degli animali
Il complemento di programmazione, è stato aggiornato nella versione approvata dal
Comitato di sorveglianza in data 21 dicembre 2004.
Sono state attribuite risorse per 92.18 Meuro, con la riserva di premialità comunitaria
del 4%, e 79,88 Meuro con la premialità nazionale del 6%, che sommate alle corrispondenti
quote statali e regionali, costituiscono l’ammontare complessivo di 344,14 Meuro. Tali
risorse hanno contribuito alla riprogrammazione finanziaria delle misure del POR, tra cui la
maggior parte delle misure connesse al turismo, come riportate nella tabella precedente.
Stato di avanzamento finanziario al 30.09.2004
Riprogrammazione metà percorso
Misura
Costo programmato
attuale Incrementi Decrementi Premialità Nuovo costo programmato
Pagamenti al 28.02.05
% pagamento sul nuovo
costo Asse I - Risorse naturali
a b c 1.1 510.653.000,00 510.653.000,00 295.806.420,15 57,93 1.3 275.606.000,00 275.606.000,00 87.106.382,42 31,61 1.5 41.327.000,00 8.000.000,00 49.327.000,00 16.627.453,23 33,71
TOTALE 827.586.000,00 8.000.000,00 835.586.000,00 399.540.255,80 47,82 Asse II - Risorse culturali
2.1 177.045.000,00 3.676.068,46 11.000.000,00 191.721.068,46 34.554.614,43 18,02 2.2 53.253.000,00 -3.676.068,46 49.576.931,54 25.014.374,76 50,46 2.3 107.616.000,00 24.000.000,00 131.616.000,00 41.774.056,64 31,74
TOTALE 337.914.000,00 3.676.068,46 -3.676.068,46 35.000.000,00 372.914.000,00 101.343.045,83 27,18 Asse IV - Sistemi Locali di Sviluppo
4.5 98.456.000,00 42.000.000,00 140.456.000,00 8.223.352,22 5,85 4.12 26.001.558,00 1.000.000,00 27.001.558,00 955.317,27 3,54 4.14 2.653.636,00 18.843.429,00 5.000.000,00 26.497.065,00 0,00 0,00 4.15 1.689.402,00 -1.689.402,00 0,00 4.16 3.379.404,00 -3.379.404,00 0,00
TOTALE 132.180.000,00 19.843.429,00 -5.068.806,00 47.000.000,00 193.954.623,00 9.178.669,49 4,73 Asse V - Città
5.1 163.068.000,00 156.000.000,00 319.068.000,00 56.066.213,22
TOTALE Misure turismo 1.460.748.000,00 23.519.497,46 -8.744.874,46 246.000.000,00 1.721.522.623,00 566.128.184,34 32,89
TOTALE POR 3.892.458.000,00 239.183.700,33 -239.183.700,33 344.128.000,00 4.236.586.000,00 1.419.716.376,10 33,51
108
Ulteriori risorse aggiuntive, provenienti dal fondo per le aree sottoutilizzate (FAS)112,
sono previste dal quadro comunitario di sostegno (QCS) per la seconda fase di attuazione
2004-2006, al fine di proseguire i risultati di efficienza raggiunti con la applicazione della
premialità del 6% e 4%.
In particolare, è prevista :
una premialità centrale a presidio dell’efficienza amministrativa;
informazioni sui progressi ulteriori per gli obiettivi delle premialità;
una premialità regionale dei progetti e dei soggetti locali.
Per la Regione Sardegna, è istituita la riserva premiale per programmi comunitari,
legata ai 4 indicatori (consolidamento e miglioramento della qualità del sistema di
monitoraggio, consolidamento dei risultati di efficienza finanziaria, consolidamento dei risultati
di sana gestione finanziaria, miglioramento dell’informazione su interventi cofinanziati dal
FSE), che ammonta a € 7.509.215.
E’ previsto, inoltre, una riserva premiale per progetti di qualità e per il rafforzamento
istituzionale degli Enti locali e di altre Istituzioni territoriali, pari a € 9.180.000. Il progetto
specifico individuato dalla regione consiste nel “Rafforzare ed integrare la progettualità
esistente per la valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale della
Sardegna, anche attraverso una migliore e più efficace definizione e organizzazione dell’offerta
turistica regionale, utilizzando le opportunità che possono derivare dall’integrazione tra aree
forti e aree deboli”.(dal Complemento di programmazione)
Tra gli allegati al complemento di programmazione figura l’Allegato 6 “Piano turistico
regionale: cornice strategica di contesto” che rappresenta una riflessione preliminare
all’elaborazione di un Piano turistico Regionale per una razionalizzazione e contestualizzazione
degli interventi in funzione dei tratti quali-quantitativi che connotano il patrimonio territoriale
regionale.
L’analisi, affronta, in primis, il tema dell’ “Ambiente, dell’economia e del turismo
sostenibile”, poi ”Il fenomeno turistico in Sardegna” (sotto l’aspetto della congiuntura turistica,
della spesa turistica, del turismo e la pressione ambientale e della fruizione turistica culturale),
gli “Elementi strategici per il Piano Turistico Regionale” e, infine, “Le linee della
programmazione regionale”.
Con riferimento al citato Piano Turistico Regionale, l’amministrazione comunica di aver
dato l’avvio alla costituzione di due gruppi di lavoro, tra cui un comitato eco-scientifico di
eccellenza scientifica internazionale. Il rimando è alla Deliberazione della Giunta Regionale
n.33/27 del 10.08.2004, con la quale si rappresenta la necessità della predisposizione di un
nuovo Piano Territoriale Paesistico e di un Piano di Sviluppo Turistico Sostenibile e,
conseguentemente, l’istituzione di un comitato scientifico di supporto al Comitato di indirizzo e
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coordinamento per la predisposizione dei piani composto da professionalità esterne in numero
non superiore, rispettivamente, a 5113 e 3.
Si rileva, infine, come l’amministrazione regionale abbia provveduto all’istituzione,
nell’ambito della Direzione Generale dell’Ambiente, di un apposito Servizio denominato
“Servizio Sviluppo Sostenibile, Autorità ambientale e Politiche Comunitarie”, oltre a disporre un
disegno di legge in cui è rivista e coordinata la disciplina relativa agli strumenti di verifica della
“sostenibilità” quali la valutazione di impatto ambientale (VIA), la valutazione ambientale
strategica (VAS) e l’organismo tecnico istruttorio (OTI).