La Nuova Compagnia Teatrale Anni Verdi - Comune di Somma ... · 2005 “In alto mare” di Slawomir...

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aperto spazio anno XIII n. 2 maggio 2009 pagina 11 Sonopassatialtrivent’an- ni. Vent’anni dagli ultimi festeggiamenti fatti nel- l’ormai lontano 1989, ed in totale fanno quaranta dalla nostra fondazione. Quarant’anni di spetta- colo, di passione teatrale, di fatica, di cultura. Qua- rant’anni di attività di una compagnia teatrale amatoriale sono anche questo una lunga teoria di volti passati su palco- scenici più o meno noti, un fascino assaporato per poco, discussioni, studio, fatica, emozioni ancora privi della rou- tine del mestiere. Ed accanto ai quarant’anni della compagnia “anni verdi” corrono anche le stagioni della nostra cit- tà, i suoi mutamenti, le sue ricorrenze. Una città che, grazie al lavoro della “anni verdi” è anche cre- sciuta culturalmente, e che festeggia insieme a noi il suo cinquantesimo compleanno. Testi teatrali, allesti- menti talora anche co- raggiosi per una compa- gnia amatoriale, hanno consentito al pubblico sommese, e via via al- largandoci a quello del- la provincia di Varese e della Lombardia, di apprezzare uno dei mezzi più efficaci di espressio- ne artistica, quale cer- tamente è il teatro. La somma degli spettatori di questi quarant’anni raggiunge un numero davvero impressionate. E con loro un gran nu- mero di attori, compar- se, aiutanti che hanno assaporato il gusto del dibattito, il fascino della cultura teatrale. Vale la pena di ricordare qualche tappa di questi quarant’anni. Nel 1968 abbiamo avu- to la sensazione che la possibilità di costituire una compagnia teatrale a Somma aveva la pos- sibilità di divenire cosa concreta. Sergio Bulloni, fondatore della compa- gnia, aveva così creato il suo gioiello. Le difficoltà erano legate al divieto di spettacoli promiscui nelle sedi oratoriane. Fi- no ad allora si potevano costituire solo compa- gnie maschili o femmi- nili. Ma i tempi stavano cambiando. Il coadiutore dell’Oratorio, don Leo- nardo guarda con favore all’iniziativa; la compa- gnia venne presentata come promossa dalla ACLI. La possibilità era sempre più concreta. Nel frattempo ci si teneva pronti, in modo quasi clandestino, come si fosse dei partigiani del teatro. Nel retrobottega della Cooperativa Cattolica iniziano le prove. Sergio Bulloni veniva da anni di esperienza teatrale a Milano. E dopo aver recitato con attori del calibro di Mario Ce- lada, Mara Revel e Lina Romano, lascia il teatro professionistico per un più tranquillo impiego a Somma Lombardo. Qui sogna e progetta la sua compagnia. E tro- va Bernardo Tapellini, un amico con il quale rendere concreto questo progetto. Da allora qua- rant’anni di successi. E di lavoro. Appena dopo il suo esordio la compa- gnia si trova con tutto l’impianto elettrico del teatro da rifare. Grazie all’Ing. Guido Moster- ts che fornì il materiale elettrico potemmo rifare l’impianto. Poi nel 1971 organizzammo la prima rassegna, la “targa gi- gante”. Quindi, nel 1973, il “Cipresso d’argento”. Venuto a mancare il suo fondatore Sergio Bullo- ni, la compagnia è stata portata avanti da degni sostituti, da registi e at- tori di grande talento e grande passione come Salvatore Notarangelo, Filippo Ciminelli, Enrico Quarant’anni dalla Fondazione La Nuova Compagnia Teatrale Anni Verdi La Fondazione e gli ultimi vent’anni della Compagnia Anni Verdi Cronistoria 1968 Anno di fondazione ad opera di Sergio Bulloni e Bernardo Tapellini. Per la prima volta in una compagnia amatoriale uomini e donne recitano insieme. 1969 Esordio della compagnia con la sua prima rappresentazione “In città è un’altra cosa” di Emilio Caglieri, regia di Sergio Bulloni. 1973 Primo “Cipresso d’argento”, rassegna teatrale dell’attività amatoriale in Lombardia che si è protratta per anni coinvolgendo migliaia di spettatori e centinaia di compagnie teatrali. 1991 “La macchinetta del caffè” di Silvio Zimbaldi, regia di Salvatore Notarangelo. 1993 “Come si rapina una banca” di Samy Fayad, regia di Filippo Ciminelli. 1994 “Pensaci Giacomino” di Luigi Pirandello, regia di Salvatore Notarangelo. 1996 “Non è vero... ma ci credo” di Peppino De Filippo, regia di Filippo Ciminelli. 1998 “Il Somaro” di Georges Feydeau, regia di Filippo Ciminelli. 2000 “I tre Molière” di Molière, regia di Enrico Tovaglieri. 2003 “Sabato, Domenico e Lunedì” di Eduardo De Filippo, regia di Enrico Tovaglieri. 2005 “In alto mare” di Slawomir Mrozek, regia di Sabrina Norcini 2007 “Spirito Allegro” di Noel Coward, regia collettiva della compagnia. Tovaglieri, Gianni Ferro e Milena Neri. E sono solo alcuni dei nomi di tutte quelle persone che hanno collaborato e colla- borano, con sacrificio ed impegno, per perpetuare questa grande passione che si chiama teatro. Per festeggiare i nostri quarant’anni ripresen- teremo il “Cipresso d’ar- gento”, giunto alla sua quindicesima edizione, da qualche anno fermo, ma che rappresenta per noi un’orgogliosa tradizione. Un’autenti- ca manifestazione del teatro e della cultura sommese nella quale proporremo un nuovo lavoro in concorso e do- ve ci sarà nella serata finale di premiazione, una festa per ricordare i nostri quarant’anni, con qualche sorpresa in cantiere. Insomma una serata per ricordare e per fare memoria dei nostri quarant’anni, finché il sipario è chiuso. Poi, di nuovo, il brusio in sa- la scemerà, il sipario si aprirà, le luci si accende- ranno ed il teatro tornerà ad essere l’unico padrone della scena. Il Presidente della Nuova Compa- gnia Anni Verdi Chiaravalle Maurizio Certificazione di Qualità CASORATE SEMPIONE - VIA SEMPIONE, 53 [email protected] - TEL. 0331.296322 Vendita Assistenza e Ricambi Usato con garanzia Il massimo standard qualitativo Azienda certificata ISO 9001:2000 Gianluca BURATTI - Perito Industriale Fotovoltaico “chiavi in mano”: Studio di fattibilità, installazione e gestione delle pratiche burocratico-amministrative Via G. Visconti, 54 - SOMMA LOMBARDO tel./fax 0331.254716

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apertospazioanno XIII n. 2 maggio 2009 • pagina 11

Sono passati altri vent’an-ni. Vent’anni dagli ultimi festeggiamenti fatti nel-l’ormai lontano 1989, ed in totale fanno quaranta dalla nostra fondazione. Quarant’anni di spetta-colo, di passione teatrale, di fatica, di cultura. Qua-rant’anni di attività di una compagnia teatrale amatoriale sono anche questo una lunga teoria di volti passati su palco-scenici più o meno noti, un fascino assaporato per poco, discussioni, studio, fatica, emozioni ancora privi della rou-tine del mestiere. Ed accanto ai quarant’anni della compagnia “anni verdi” corrono anche le stagioni della nostra cit-tà, i suoi mutamenti, le sue ricorrenze. Una città che, grazie al lavoro della “anni verdi” è anche cre-sciuta culturalmente, e che festeggia insieme a noi il suo cinquantesimo compleanno.Testi teatrali, allesti-menti talora anche co-raggiosi per una compa-gnia amatoriale, hanno consentito al pubblico sommese, e via via al-largandoci a quello del-la provincia di Varese e della Lombardia, di apprezzare uno dei mezzi più efficaci di espressio-

ne artistica, quale cer-tamente è il teatro. La somma degli spettatori di questi quarant’anni raggiunge un numero davvero impressionate. E con loro un gran nu-mero di attori, compar-se, aiutanti che hanno assaporato il gusto del dibattito, il fascino della cultura teatrale.Vale la pena di ricordare qualche tappa di questi quarant’anni.Nel 1968 abbiamo avu-to la sensazione che la possibilità di costituire una compagnia teatrale a Somma aveva la pos-sibilità di divenire cosa concreta. Sergio Bulloni, fondatore della compa-gnia, aveva così creato il suo gioiello. Le difficoltà erano legate al divieto di spettacoli promiscui nelle sedi oratoriane. Fi-no ad allora si potevano costituire solo compa-gnie maschili o femmi-nili. Ma i tempi stavano cambiando. Il coadiutore dell’Oratorio, don Leo-nardo guarda con favore all’iniziativa; la compa-gnia venne presentata come promossa dalla ACLI. La possibilità era sempre più concreta. Nel frattempo ci si teneva pronti, in modo quasi clandestino, come si fosse

dei partigiani del teatro. Nel retrobottega della Cooperativa Cattolica iniziano le prove.Sergio Bulloni veniva da anni di esperienza teatrale a Milano. E dopo aver recitato con attori del calibro di Mario Ce-lada, Mara Revel e Lina Romano, lascia il teatro professionistico per un più tranquillo impiego a Somma Lombardo. Qui sogna e progetta la sua compagnia. E tro-va Bernardo Tapellini, un amico con il quale rendere concreto questo progetto. Da allora qua-rant’anni di successi. E di lavoro. Appena dopo il suo esordio la compa-gnia si trova con tutto l’impianto elettrico del teatro da rifare. Grazie all’Ing. Guido Moster-ts che fornì il materiale elettrico potemmo rifare l’impianto. Poi nel 1971 organizzammo la prima rassegna, la “targa gi-gante”. Quindi, nel 1973, il “Cipresso d’argento”.Venuto a mancare il suo fondatore Sergio Bullo-ni, la compagnia è stata portata avanti da degni sostituti, da registi e at-tori di grande talento e grande passione come Salvatore Notarangelo, Filippo Ciminelli, Enrico

Quarant’anni dalla Fondazione

La Nuova Compagnia Teatrale Anni Verdi

La Fondazione e gli ultimi vent’anni della Compagnia Anni VerdiCronistoria

1968 Anno di fondazione ad opera di Sergio Bulloni e Bernardo Tapellini. Per la prima volta in una compagnia amatoriale uomini e donne recitano insieme.1969 Esordio della compagnia con la sua prima rappresentazione “In città è un’altra cosa” di Emilio Caglieri, regia di Sergio Bulloni.1973 Primo “Cipresso d’argento”, rassegna teatrale dell’attività amatoriale in Lombardia che si è protratta per anni coinvolgendo migliaia di spettatori e centinaia di compagnie teatrali.1991 “La macchinetta del caffè” di Silvio Zimbaldi, regia di Salvatore Notarangelo.1993 “Come si rapina una banca” di Samy Fayad, regia di Filippo Ciminelli.1994 “Pensaci Giacomino” di Luigi Pirandello, regia di Salvatore Notarangelo.1996 “Non è vero... ma ci credo” di Peppino De Filippo, regia di Filippo Ciminelli.1998 “Il Somaro” di Georges Feydeau, regia di Filippo Ciminelli.2000 “I tre Molière” di Molière, regia di Enrico Tovaglieri.2003 “Sabato, Domenico e Lunedì” di Eduardo De Filippo, regia di Enrico Tovaglieri.2005 “In alto mare” di Slawomir Mrozek, regia di Sabrina Norcini2007 “Spirito Allegro” di Noel Coward, regia collettiva della compagnia.

Tovaglieri, Gianni Ferro e Milena Neri. E sono solo alcuni dei nomi di tutte quelle persone che hanno collaborato e colla-borano, con sacrificio ed impegno, per perpetuare questa grande passione che si chiama teatro.Per festeggiare i nostri quarant’anni ripresen-teremo il “Cipresso d’ar-gento”, giunto alla sua quindicesima edizione,

da qualche anno fermo, ma che rappresenta per noi un’orgogliosa tradizione. Un’autenti-ca manifestazione del teatro e della cultura sommese nella quale proporremo un nuovo lavoro in concorso e do-ve ci sarà nella serata finale di premiazione, una festa per ricordare i nostri quarant’anni, con qualche sorpresa in

cantiere. Insomma una serata per ricordare e per fare memoria dei nostri quarant’anni, finché il sipario è chiuso. Poi, di nuovo, il brusio in sa-la scemerà, il sipario si aprirà, le luci si accende-ranno ed il teatro tornerà ad essere l’unico padrone della scena.

Il Presidente della Nuova Compa-

gnia Anni Verdi

Chiaravalle Maurizio

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Ci sono attività che han-no visto Somma “prima” e “dopo” l’elevazione a Città. Che, dunque, fan-no parte a tutti gli effetti della storia della Città.Una di queste è rappre-sentata dal Cinema Ita-lia di Ennio Cosentino, che in viale Maspero fa vivere la magia del mondo di celluloide dal 1958. Anno in cui, preci-samente il 3 febbraio, si alzò per la prima volta la saracinesca di quella che è oggi una delle po-che “monosale” rimaste, dove ancora c’è spazio alla chiacchiera tra spet-tatori e gestori e dove, uscendo, ancora si può assaporare il piacere di parlare insieme del film che si è appena visto.La passione di Ennio Cosentino viene da lon-tano. E di passione ve-ra si tratta, se un uomo oggi ottantenne (aiutato dalla molie Tecla, pre-ziosa compagna di vita e di lavoro) vive ancora questa sua professione come un vero artigiano del cinema. Nel senso che, quando la logica

delle case di produzio-ne glielo permette, ama scegliere il film adatto al suo pubblico. Nel senso che ancora sa entusia-smarsi, commuoversi, stupirsi davanti a una pellicola o alle domande della gente. Che non abbassa la sa-racinesca finché c’è una persona, anche una sola, che sta attendendo che la vengano a prendere o che si attarda a dire la sua sul film appena visto.E se non è passione que-sta, in un momento in cui le piccole sale dei piccoli centri fanno fatica tirare avanti...Piccole intendendo sale avulse dai contesti del multiplex. Perché inve-ce, come capienza, con i suoi 660 posti, il Cinema Italia è una delle sale più grandi della provincia di Varese. Ed è a Somma Lombardo.“Anche se oggi il cinema vive un periodo di “de-cadimento” per quanto riguarda le piccole sale – spiega Cosentino – so-prattutto in provincia ha rappresentato un mo-

mento importante. An-che a Somma Lombardo si può dire che al suo ap-parire il cinema sia stato un punto di riferimento culturale apprezzabile e

di grande interesse”Ennio Cosentino ha ere-ditato questa sua pas-sione dai suoi genitori: sua madre Assunta, voce da soprano, cantava se-

guendo i film muti con lui in braccio, e suo padre Giovanni è stato uno dei primi cinematografisti – nonché uno dei primi piloti di aviazione - in

Italia. E poi, una sorella, una zia, un cugino che della gestione di sale ci-nematografiche avevano fatto la loro professio-ne.Una famiglia di “cinea-sti”, insomma.Il sipario dei Cinema Ita-lia si apre, come detto, il 3 febbraio 1958 - amplian-do la precedente struttu-ra cinematografica crea-ta nel 1926 dal padre di Ennio Cosentino - su “La diga sul Pacifico” di René Clement con Sil-vana Mangano, film in cinemascope, che a quei tempi era all’inizio. Inau-gurazione con un film che rappresenta dunque un evento memorabile.Come rappresenta un evento la forza che una sala di provincia conti-nua a dimostrare, facen-dosi, anche in un periodo come questo, propulsore di iniziative di spettaco-lo che la portano anche a ospitare momenti di teatro e concerti, oltre che film per le scuole.Perché la magia non ven-ga meno.

Sara Magnoli

Qui cinema Italia, città di Somma Lombardo

I cinquant’anni di Somma e il monumento al CarabiniereDa cinquant’anni Som-ma Lombardo è una città. Ma è da molto prima che l’Arma dei Carabinieri svolge un prezioso ser-vizio per la sicurezza e la tutela dell’ordine del cittadino. Infatti, la costituzione dei Carabinieri risale alle Regie Patenti del 13 luglio 1814.Il 21 agosto 1897, a Mi-lano, nella sede della De-putazione Provinciale tra il Sindaco di Somma Cav. Antonio Porro e il Presidente della Depu-

tazione Provinciale Avv. Francesco Gorla, venne stipulato un contratto di affitto per accasermare in fabbricato di proprie-tà del Comune presso Palazzo Viani Visconti la Stazione dei Carabinieri in via Briante.Successivamente, il 28 febbraio 1959, la Sta-zione Carabinieri venne trasferita in viale XXV Aprile e recentemente, nel 1996 in via Goito.Quando, nel 1997, il Marchese Don Gabrio Visconti decise di ren-

dere visitabile il Castello di sua proprietà, vanto cittadino, propose pro-prio all’Associazione Nazionale Carabinieri, alla quale era iscritto, di organizzare dei turni di vigilanza durante le visite guidate, servizio tuttora svolto dall’ANC sommese.Di fianco al Castello, nella piazza d’armi inti-tolata a Ermes Visconti, sorge il “Monumento al Carabiniere”, dedicato a tutti i Carabinieri, in servizio ed in congedo.

Roberto Caccin, artista sommese e socio ANC, ha realizzato l’opera do-nandola all’Associazione Nazionale Carabinieri di Somma Lombardo, la quale a sua volta l’ha donata alla cittadinanza sommese. Il monumento è stato inaugurato dome-nica 21 maggio 2006 con la presenza delle autori-tà cittadine e di quelle regionale e provinciali dell’Arma. La scultura, alta oltre tre metri e mez-zo, pesa venti quintali ed è collocata su una base di cemento.Oltre a questa grande opera che spicca nella bella piazza sommese, l’Associazione Nazionale Carabinieri di Somma Lombardo svolge una continua attività asso-ciativa, laddove necessi-ta in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, col l’Amministrazione Comunale e con le altre Associazioni operanti sul territorio.

Fabrizio IngignoliAssociazione Nazionale

Carabinieri Stazione di Somma

Lombardo

P.S.: Ringraziamo per le preziose informazioni forniteci lo storico som-mese Carlo Ferrario

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Fotografi in Somma Lombardo dal 1923, raccoglie foto dal 1910

Foto archivo storico MascheroniLe più datate, scattate da mio padre, Celestino Mascheroni, ( 1895-1965 ) che inizia l’attività pro-fessionale nel 1923, ma già assiduo dilettante dal 1910.Dal 1961 lo affianco nella professione fotografica e l’archivio si aggiorna e s’arricchisce di immagini d’attualità.

Composto da diversi set-tori storici - personag-gi - viabilità - religiosi

- cerimonie - attualità, documentano l’evolversi dell’ambiente territoria-le di Somma Lombardo da borgo a città.Da segnalare:- La trasformazione della Piazza P.C.Scipione già Piazza Cipresso dall’Orto gli Albuzzi a giardinetto

con fontana, all’attuale situazione lastricata.- La costruzione della tangenziale interna C.so della Repubblica /C.so

Europa- La visita Pastorale del Cardinale Montini, poi divenuto Papa Paolo VI- Il centenario della ditta

Località Strona S. Caterina, costruzione ponte ferroviario

1964, distributore Agip1967, inaugurazione Scuole Elementari Casolo Ginelli - On. Scalfaro

Mosterts festeggiata dai titolari con il Ministro On. Andreotti- Inaugurazione del ples-so scolastico Rodari dal Ministro On. Scalfaro- La costruzione del pon-te sul fiume Strona in occasione del raddoppio ferroviario Milano-Do-modossola- Altre curiose immagini di avvenimenti e per-sonaggi che segnano il passare del tempo nella nostra città.

L’archivio raccoglie oltre un migliaio di foto in par-te eseguite e raccolte da Celestino e le più attuali scattate da me. Molte altre attendono di essere classificate e catalogate con lavoro paziente che richiede tempo e particolare at-tenzione.Resta il rammarico di molto materiale negativo su vetro andato perso nel corso dell’itinerare del negozio, iniziato in

Piazza Cipresso nel 1923 a Via Zancarini - Via Mazzini - Via Milano - Via Soragana c/o Il Gigante sede dell’attuale attività fotografica.

Mi auguro che la docu-mentazione sia un vali-do contributo storico, da confrontare oggi e nel futuro e che testimonia il cambiamento di Som-ma Lombardo, mia città natale.

Franco Mascheroni

Nonno Mascheroni

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Il “Circolo Filatelico Cipresso”Fondato nel 1956 per volontà di alcuni appas-sionati filatelici som-mesi, tra i quali si ri-cordano l’indimenticato segretario Luigi Buratti e l’attuale presidente onorario cav. Gabriele Scaburri, il “Circolo fi-latelico Cipresso” è tra le associazioni cittadine

più longeve e continua la propria attività con sempre rinnovato en-tusiasmo. Ha per scopo di partecipare all’attivi-tà filatelica nazionale, favorire i rapporti con altre associazioni, assi-stere gli associati nelle loro collezioni e organiz-zare mostre.

Nel settembre del 1960, in occasione dei festeg-giamenti per l’elevazio-ne a città di Somma Lombardo, il Circolo intitolò la “III mostra filatelica nazionale” alla Città di Somma Lombardo.

In occasione della mostra si compose una cartolina com-memorativa e le Poste Italiane pro-dussero uno speciale annullo postale.

Inizialmente prevista dal 3 al 5 settembre, la mostra si tenne infine dal 1 al 4 settembre così da coincidere con i giorni delle cerimo-nie ufficiali destinate a celebrare, nel 1960, il conferimento del titolo.

La notizia della mo-stra fu anticipata dalla cronaca locale. Il 4 settembre 1960 il Sindaco di Somma Lombardo, Angelo Birigozzi, presenziò alla premiazione de-gli espositori. Tra i premiati il segretario del Circolo Filatelico Cipresso, Luigi Bu-ratti.

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Agli inizi degli anni set-tanta, causa l’austerity, un gruppo di giovani, maschi e femmine, iniziò a frequentarsi e guar-dare il paese con occhi diversi. Discutevano su cosa si poteva fare per valorizzarlo e, nel limite del possibile, farlo conoscere anche al di fuori dei confini della frazione. L’amicizia si cementò sempre più ve-dendo obiettivi comuni, anche se con estrazioni ed esperienze diverse e si radicò in concomitanza di un evento tragico per la storia del paese intero: il terremoto del Friuli, che portò il gruppo a la-vorare insieme e a stret-to contatto di gomito, capendo l’importanza del fare insieme. Dopo una breve pausa dovuta, per molti, al servizio di leva, ci si ritrovò e si vide che non era cambiato l’atteggiamento, che era ancora forte la voglia di stare insieme ed insie-me realizzare i piccoli o grandi progetti per il paese che si avevano in mente. E così si costituì il primo gruppo della Pro Loco Coarezza con le pri-me manifestazioni per farci conoscere: i carri rudimentali di Carneva-

le, le recite dei bambini di scuola materna ed ele-mentare, un concorso di nuove voci, gli spettacoli dei burattini, i concerti della chiesa. Le difficoltà di reperire i fondi per poter realizzare le pri-me feste erano molte, ed allora si organizzò una squadra che andava a tagliare i prati il saba-to. Successivamente si cominciò a dar vita al Palio dei rioni e poi, in collaborazione con altre Pro Loco, il Palio delle frazioni, manifestazio-ne itinerante. Si creò poi la prima cellula di “Coarezza per strada”, che vide coinvolte al-cune persone del paese con una tavolata e tanta allegria nella via princi-pale, dove i partecipanti si ingegnarono a portare chi il dolce, chi un piatto di pasta: insomma tutti avevano qualcosa per gli altri. Nessuno aveva pre-visto allora (1986) che la manifestazione negli an-ni sarebbe diventata la tre giorni della seconda settimana di Settembre (ora la quattro giorni con l’Accademia della costina). Ulteriore im-pulso a Coarezza per strada fu il gemellaggio con Coimo nel 1994, che

dura tuttora con stima ed amicizia reciproca. Migliaia di persone og-gi conoscono “Coarezza per Strada” per la sua grigliata pantagruelica e per il delizioso mer-catino che si svolge alla domenica per le vie del paese. Nel 2000 i soci fonda-tori hanno sottoscritto davanti ad un notaio lo statuto, in cui sono specificati il carattere volontario e apolitico e gli scopi non lucrosi dell’associazione, che da questo momento viene denominata PRO LOCO COAREZZA. Lo scopo istituzionale della PRO LOCO COAREZZA è “di promuovere in ogni forma e con ogni mezzo la conoscenza, la tutela, la valorizzazione, la frui-zione in termini di con-servazione delle risorse ambientali storiche, cul-turali ed artistiche del territorio che su di esso risiede, onde promuo-vere la crescita sociale”. Ogni anno il consiglio della PRO LOCO COA-REZZA formula un pro-gramma delle attività per far conoscere alla cittadinanza ed all’Am-ministrazione comunale le proprie iniziative.

Pro loco Coarezza e le sue originiL’anno 2009 prevede:GENNAIO● festa di S. Liberata: anni fa cele-brata con un grande falò, ora davanti alla cappella votiva della Santa con dolci e vin brulè● S. Sebastiano: patrono di Coarezza, con la Polizia Municipale di cui è il Santo protettore e con distribuzione di pasta e fagioli● festa di Carnevale

APRILE/MAGGIO:● festa degli alberi in cascina con merenda e storie per tutti in una cascina ogni anno diversa

GIUGNO● Tuttiscrittori: concorso letterario nazionale per racconti, con serata conclusiva il 13 Giugno

LUGLIO● Il 18 “Voci nella Brughiera” con il “Teatro dell’Equinozio” che dramma-tizza una storia coarezzese, “Il Salto del Diavolo”, e che si svolgerà nella brughiera del Vigano dalle 19.00

SETTEMBRE● il secondo fine settimana “Coarezza per strada” con l’accademia della Costina

1° NOVEMBRE● “Mondelle dei Morti” di fronte al cimitero con distribuzione di cal-darroste per sostenere un’adozione a distanza

31 DICEMBRE● Cenone di S. SilvestroInoltre la Pro Loco Coarezza promuo-ve da diversi anni:● la scuola di disegno e pittura della professoressa Ferrario Silvana e da Fantoni Eligio● il corso di computer● la possibilità di un aiuto per la compilazione dei redditi● il corso di ballo● il the delle donne

Nel corso degli anni, la Pro Loco Coarezza ha anche provveduto alla piantumazione di alberi nella cosid-detta Via dei Ciliegi; al recupero delle cappellette della Via Crucis (un ulte-riore intervento avviato nell’anno in corso); al rifacimento della “Pagoda” e di alcuni ambienti dell’oratorio.Ora si sta occupando del restauro conservativo delle edicole votive che ornano la facciata in molte case di Coarezza e che sono espressione della cultura religiosa dell’800.Per concludere, quei ragazzi ne hanno fatto di strada insieme! E molti di quelli che hanno cominciato l’avven-tura 30 anni fa sono ancora insieme con i capelli bianchi e gli occhiali, ma con lo spirito ancora giovane e con ancora molte energie da mettere in campo! Quei ragazzi sperano sempre che altre persone con entusiasmo si avvicinino per un ricambio genera-zionale che ancora non si vede, ma non persono la speranza e vi aspet-tano tutti per le manifestazioni in calendario.

Ileana De Galeazzi

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apertospazioanno XIII n. 2 maggio 2009 • pagina 16

apertospazio

Registrazione Tribunale di Busto A. n. 8/97

Direttore responsabile:Gerardo Locurcio

Comitato di Redazione:Andrea Sari, Paolo Tatti,Alberto Visco Gilardi, Mauro Picchetti, Andrea Vaccariello,

Cristiana Marzolo, Saverio Fantacuzzi, Luciano Lombardi

Consulenza editoriale, impaginazione,stampa e pubblicità: Real Arti lego - Il GuadoVia P. Picasso, 21/23 Corbetta (MI)tel. 02.972111 [email protected]

Questa pubblicazione viene stampata in 7.400 copie su carta riciclata ed inviata gratuitamente a tutti i nuclei familiari residenti nel Comune

La doppia vita della Pro Loco SommaTutto è cominciato nel lontano 1953 quando alcuni rappresentanti autorevoli del nostro paese (allora eravamo ancora paese) decisero di dar vita alla “Pro-Somma Lombardo” divenuta poi Pro Loco Somma.L’attività di allora della neo-associazione pre-sieduta dall’Ingegner Guido Mosterts si foca-lizzò soprattutto su due importanti iniziative: l’”Invito al pittore” e, co-me organizzazione, la manifestazione dell’Ente Provinciale del Turismo di Varese “Le noci d’oro”. Forse, oggi, alla maggior parte dei sommesi questi nomi non dicono molto ma, allora, portarono ar-tisti (pittori, attori, can-tanti) di fama nazionale a Somma Lombardo.L’edizione sommese de “Le noci d’oro” avvenne nel Parco del Castello il 23 maggio 1964 e vide la premiazione di attrici come Giulia Lazzarini e Lucilla Morlacchi e can-tanti come Giorgio Gaber. Dal 1967, per cinque edi-zioni, si svolse l’”Invito al pittore” che era, come leggiamo nel libro “Som-ma Lombardo, da borgo antico a città moderna” di Ambrogio Rosssi, “...manifestazione, della durata di venti giorni, in cui il pittore prescelto tra gli artisti affermati in campo nazionale, era ospite per alcuni giorni della Pro-Loco per cono-scere Somma Lombardo, interpretare il paesaggio locale e prendere contatti con l’ambiente cultura-le e operoso della città. Veniva quindi allestita, nelle sale di Palazzo Via-ni-Visconti, una mostra delle opere più qualifi-cate del pittore invitato e, nel giorno della “ver-nice” si teneva un con-vegno sull’arte pittorica contemporanea con la partecipazione di artisti, letterati, critici d’arte, giornalisti, persone di al-tra cultura e giovani ap-passionati. La Pro-Loco, poi, acquista un quadro del pittore invitato da

destinare alla nascente Pinacoteca Civica”.Gli artisti invitati furo-no, nell’ordine, Giuseppe Ajmone, Ennio Morlotti, Renato Guttuso Attilio Forgioli e Giancarlo Caz-zaniga.Poi nel 1971 la Pro-Loco chiuse i battenti.Battenti che rimasero chiusi fino al 1986 quan-do, per iniziativa di alcu-ni volonterosi, la Pro Loco Somma riprese a essere operativa e, con la nomi-na del primo consiglio di amministrazione (Bruno Bartoli, Bruno Torlonta-no, Alessandro Piantani-da, Luciano Tappellini, Mario Gianello, Caterina Buffardeci, Paolo Gros-soni, Giovanni Ferro e Francesco Pellegrino) ripartì alla grande con iniziative quali il “con-corso Città di Somma Lombardo” di pittura, “Natale in vetrina” con la collaborazione dei commercianti, il primo concerto per Sant’Agne-se (successivamente, e tuttora, organizzato dall’Amministrazione comunale), l’”Agnesino d’argento” e tante altre iniziative sino ad arriva-re alle più recenti delle quali alcune resistono all’usura del tempo.Vogliamo solo ricordare la “Maxi Padella di Ca-mogli”, il “Pic Nic nel parco”, la ripresa del “Concorso nazionale di pittura Città di Somma Lombardo”, il “Carneva-le sommese”, il concerto dell’8 dicembre con la Banda “La Cittadina”, la “Corale Santa Cecilia” e il “Coro Cipresso”, il risto-rante estivo e, su tutto, la “Fiera del Castello” che, quest’anno, raggiunge la sua XXII edizione.Sicuramente qualcosa è stato omesso non per-ché meno importante ma perché le cose realizzate dalla Pro Loco Somma, in questi anni, sono state veramente tante e ri-cordarle tutte avrebbe prodotto un lunghissimo elenco.L’attività della nostra Associazione si è svolta

sempre in collaborazione con le Amministrazio-ni comunali che si sono succedute in questi anni tanto da essere partner in molte iniziative dello stesso Comune.Non dobbiamo dimen-ticare, però, l’impegno profuso nel sostenere e rapportarsi con tutte le altre associazioni che in questi anni sono nate a decine sul nostro ter-ritorio fino a creare un gruppo di lavoro formato da una quindicina tra associazioni e rioni che si ritrova abitualmente per creare iniziative comuni (Carnevale di Somma), coordinarsi fra di loro e sostenersi vicendevol-mente.Tutto questo è stato fino-ra la Pro Loco Somma e.. non è finita qui!

Tanti sono i progetti in cantiere tra i quali, que-st’anno, vedranno la luce il “1° concorso interna-zionale di ex libris” dal titolo, non a caso, “Da borgo antico a città mo-derna” e la realizzazione di un’opera del pittore sommese Eugenio Sar-torio che verrà donata al Comune per essere esposta nel cortile del Palazzo municipale.Progetti che, come già detto, vedranno la luce quest’anno ma che, però, continueranno nel tempo per diventare, anche loro, tradizioni della nostra città.Per tutto questo un grazie particolare va a tutti coloro che hanno progettato e lavorato, progettano e lavorano, progetteranno e lavo-

reranno a favore della nostra città cercando, sempre, di interpretare le richieste e i gusti di tutti i nostri concittadini

ma, soprattutto, per far conoscere sempre di più questo nostro... ex “borgo antico”.

Pro Loco Somma

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apertospazioanno XIII n. 2 maggio 2009 • pagina 17

Club Alpino Italiano - Sezione di Somma Lombardo

50° Città di Somma Lombardo 50° Rifugio di Somma

La convertitrice destinata a diventare il rifugio Somma Lombardo

Cinquant’anni fa a Som-ma mentre l’Ammini-strazione Comunale e la cittadinanza erano impegnate con i prepa-rativi per festeggiare l’elevazione del nostro “borgo” al rango di città, in una piccola sede, allo-ra sita al “Castellaccio”, i soci della Sezione di Somma del Club Alpino Italiano stavano pro-grammando l’ultima in-tensa stagione di lavori al Rifugio Somma che sarebbe culminata il 13 settembre 1959 con la sua inaugurazione.Una storia lunga quella del nostro Rifugio che, da un’idea nata quasi contemporaneamente nel 1946 alla costitu-zione della Sottosezione CAI di Somma allora aggregata alla Sezione di Gallarate, ha comin-ciato a concretizzarsi nel 1951 con il passaggio a Sezione autonoma.L’entusiasmo per la ra-pida e costante crescita del numero dei soci e dell’attività porta l’allo-ra Presidente Ambrogio Rossi a porre come obiet-tivo la realizzazione del Rifugio Somma. Già in quell’anno ini-zia la ricerca del luogo adatto, sprovvisto di ri-fugi allora ancora poco diffusi, e possibilmente di una baita da trasfor-mare.Dopo alcuni insuccessi con gli obiettivi identifi-cati, nell’agosto del 1951 Ambrogio Rossi mette l’occhio su un fabbricato utilizzato come conver-titrice elettrica nel can-tiere per la costruzione della diga dei Sabbioni in Val Formazza.I suoi successivi costanti contatti con i dirigenti delle ditte coinvolte nel-la costruzione della diga, la committente Edison e l’impresa costruttrice Girola, nonché con per-sonaggi in valle, porta-

no, con la chiusura del cantiere nell’estate del 1955, all’invito da parte della Girola a forma-lizzare in tempi brevi l’acquisto dello stabile che altrimenti sarebbe stato abbattuto.In un’epoca poco lontana ma quasi antica, non solo senza telefonini ma an-che con scarsi telefoni, il modo più semplice di co-municare era attraverso la posta ordinaria, allora più celere dell’attuale “posta prioritaria”. In meno di una settimana Ambrogio Rossi infor-ma tutti i Consiglieri ed ottiene il loro parere positivo a procedere. I soci Geom. Antonimi e Mattani in vacanza a Formazza sono coin-volti per un sopraluogo e stima del fabbricato ed il giorno successivo Ambrogio Rossi affigge già sul fabbricato un cartello di proprietà.Dalla stagione successi-va iniziano i lavori per la trasformazione del fabbricato in rifugio.Lavori duri in un am-biente “estremo” dove le condizioni climatiche erano spesso avverse, lavori fatti in economia con quello che si poteva accantonare dopo aver soddisfatto altre priori-tà che il periodo storico degli anni della ricostru-zione imponeva.A quei tempi i mezzi di trasporto non favo-rivano certo la sua fre-quentazione. Andare da Somma al Rifugio era un viaggio oggigiorno quasi inimmaginabile.Eppure l’entusiasmo per l’opera intrapresa era contagioso. Sempre più concittadini andavano a scoprire quell’angolo di mondo neppur lontano ma altrettanto scono-sciuto. Sempre più gente si avvicinava al CAI, alle sue attività ed alla montagna.

Tra tante difficoltà e vicissitudini si arriva, nell’estate del 1959, al completamento dei la-vori. Somma Lombardo da giugno è diventata città e tre mesi dopo avrà ufficialmente il suo

“Rifugio” tra le monta-gne di Formazza.Si corona così il sogno dei soci della Sezione di Somma Lombardo del Club Alpino Italiano guidati dal contagioso entusiasmo e dalla de-

terminazione di Ambro-gio Rossi che si riassume nelle parole dettate da Carlo Ravasio ed im-presse sulla targa posta al Rifugio in occasione dell’inaugurazione.“Il Club Alpino Italiano

di Somma Lombardo con l’aiuto di alcuni generosi ma soprattutto con la fede il lavoro la fatica dei soci più fedeli alla montagna ha eretto que-sto rifugio per accoglier-vi spiriti anelanti alla conquista delle vette immacolate nei silenzi del divino infinito”.L’inaugurazione av-viene il 13 settembre 1959 alla presenza del Presidente Generale del CAI, dal Vice Presidente Generale, del Segretario Generale, del Direttore della Stampa Sociale, del nostro Prevosto Mons. Marco Sessa, del pro-Sindaco Cav. Zoc-chi, del Presidente della Pro Somma Ing. Guido Mosterts, del Sindaco di Formazza ed altre autorità. Cinquant’anni sono ormai passati da quel giorno, una vita con una storia fatta di tanti avvenimenti e aneddoti, per chi lo frequenta un ricordo di situazioni pia-cevoli spesso riportate nel “libro del Rifugio” e ritrovate a distanza di anni.Il Rifugio nel frattempo si è rinnovato per ade-guarsi ai tempi ed alle mutate esigenze, meno spartane di un tempo, di chi frequenta la monta-gna ma è sempre più vi-vo gestito dai Soci della nostra Sezione.Come cinquant’anni fa ci stiamo preparando per i festeggiamenti pre-visti il 6 settembre ai quali tutti i nostri con-cittadini e non solo sono invitati a partecipare, in particolar modo quei giovani e meno giovani che ancora non hanno “scoperto tutti gli angoli di Somma”.La storia della nostra Sezione e del Rifugio sono consultabili e sca-ricabili dal nostro sito www.caisomma.it.

Renato Aggio

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apertospazioanno XIII n. 2 maggio 2009 • pagina 18

Il 17 luglio 1965 alcu-ni amici di Somma ap-passionati del gioco del tennis, tra cui Romano Selvini, Umberto Ma-lacrida, Franco Ferra-rio, Lorenzino Blasutta, Giorgio Zocchi, Emilio Castano ed il sottoscritto si sono trovati dal Notaio Dott.Luciano Zito per co-stituire con atto notarile il Tennis Club Somma.Il campo da tennis di Via Marconi era ridotto molto male ed in disuso da diversi anni. Il campo fu rimesso in uso a spese dei suddetti e di altri appassionati, il “fondo” di gioco era in terra battuta rossa L’Amministrazio-ne comunale ne concesse l’uso alla neonata società con un modesto compen-so annuale.Nell’Assemblea Socie-taria del 1967 fui eletto Presidente subentrando a Romano Selini, carica che ricopro tuttora.Nel 1975 l’Amministra-zione Comunale decise di gestirlo in proprio. Fu un disastro. Il campo fu abbandonato ed in due anni il terreno di gio-co aveva l’aspetto di un campo incolto.Un gruppo di ex soci uni-tamente ad altri amici ha proposto all’Ammi-nistrazione di rifare, a loro spese, il fondo in “Mateco”, l’impianto d’il-

Dal 1965... la storia del tennis sommese

luminazione con pali di acciaio e ristrutturare completamente gli spo-gliatoi.Il 9 luglio 1979 il Consi-glio Comunale, sindaco Cav. Adriano Negri As-

sessore allo sport Paola Rossi, ha deliberato di approvare la convenzio-ne per la cessione in uso del campo da tennis alla Polisportiva Sommese di cui il Tennis Club fa

parte.Nel mese di agosto del 2001 l’Amministrazio-ne Comunale, per la ristrutturazione dello stabile di Via Marconi, ex Casa del Popolo, ha chiu-so totalmente gli spoglia-toi, a tutt’oggi non sono

ancora utilizzabili.Nel 2007 il Comune ha ri-verniciato il fondo di gio-co e rifatto la recinzione del campo.Nel 2008, anche in considerazione della ristrutturazione del campo di gioco, dei corsi

estivi per i ragazzi e dei modici prezzi praticati sia per associarsi sia per il costo orario lo sport del tennis ha avuto un notevole incremento.

Il PresidenteAlessandro

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Da 60 anni e oltre... il Velo Club Sommese, scuola di ciclismo agonistico e promozionale

1955, prima vittoria di Dario Garzonio

Nata nei primi decenni del secolo scorso e ha rappresentato un pezzo di storia del ciclismo varesino e ricostruita dopo gli eventi bellici nel 1949 e in continuità ancora oggi.La prima gara organiz-zata risale al 7 luglio 1907 la Somma Lombar-do – Gravellona Toce.Percorrendo gli anni di attività della società sul piano organizzativo e sul piano promozio-ne diretta dell’attivi-tà sportiva possiamo comprendere che si è raggiunto gli obiettivi più importanti di una società sportiva. Tanto anni di vita in comune, d’impegno agonistico e organizzativo hanno rappresentato un punto di riferimento per tutto il ciclismo lombardo.In campo Nazionale abbiamo vinto con i no-stri atleti 3 campionati italiani, Marco Baccin 1979, Elvis Zucchi e Fa-brizio Dall’Oste 1993. Vittorie in campo in-ternazionale del “Giro dell’Austria – Dusika Tour” dopo ben 16 anni che non vinceva un ita-liano, grande successo di Gabriele Colombo ricordando le gare in-ternazionali Vinte dai nostri corridori.I nostri atleti hanno ga-reggiato ben 15 volte con la maglia azzurra della nazionale. Successi di campionati regionali e provinciali su strada, su pista e in gare di ci-clocross. Ricordiamo tra queste vittorie quelle conqui-stata dagli atleti nativi di Somma Lombardo.Anche con la categoria giovanissimi 7-13 anni abbiamo conseguito vit-torie quali campionati provinciali e regionali.Grande impegno a li-vello organizzativo di manifestazioni titolate quali i campionati re-

gionali nelle varie ca-tegorie, organizzando manifestazioni anche al di fuori del territorio locale. Va ricordato che oggi siamo alla 53° Edizione del Coperte di Somma, ora Gran Premio Som-ma, gara Nazionale per categoria Elite/Under 23 che da anni richiama la partecipazione dei migliori atleti nazionali ed esteri, con la presen-za anche del campio-

ne italiano e mondiale. Non dimentichiamo la 30° Edizione del Trofeo Città di Somma – Gran Premio Frutta Più, ed il 30° Città di Gallarate.La Federazione Cicli-stica Italiana ha rico-nosciuto il merito del ns. Gruppo sportivo as-segnandoci la “Stella d’Oro”, distinzione al merito sportivo, con-segnata al Cav. Silvio Pezzotta direttamente dal presidente onorario

della Federazione Cicli-stica Italiana Alfredo Martini.Un grazie particolare ai Presidenti che hanno amato e diretto il Velo Club Sommese, da Rossi Bruno nel 1950, Pianta-nida, Vanelli, Broggini, Lovati, Luoni, Martega-ni, Chierichetti, Mari. Gallipacciorino, Vanet-ti, all’attuale Lorenzo Macchi, ed a tutti gli atleti, iniziando dal Sommese Dario Gar-

zonio che, superando le 300 vittorie nelle varie categorie agonistiche, hanno contribuito in modo determinante a far conoscere Somma in Italia e all’estero.Va ricordato l’instan-cabile lavoro di amici

e collaboratori che in questi anni hanno soste-nuto le varie categorie di atleti e partecipato attivamente alla vita della società.

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AGRITURISMO

L’associazione nasce nel settembre 2005 a Gallarate dalla grande passione per la danza classica di Romina Gar-zonio, attuale presidente e docente. L’amore e la dedizione che l’insegnan-te ha per questa discipli-na e per le sue allieve, le permette di aprire nel settembre 2006 una sede anche a Somma Lombar-do con la collaborazio-ne di Rossella Gnocchi presso la palestra della Chiesa di San Giovanni dell’oratorio di Mezza-na, trasmettendo tutto il suo entusiasmo a molte bambine che ancora oggi studiano con impegno e sacrificio.Quest’anno hanno por-tato in scena il loro pri-mo saggio di repertorio intitolato “Cenerentola” presso il Cinema Italia, ma numerose sono le rappresentazioni a cui hanno partecipato con grande successo:

Maggio 2007 “Alisea e la Bambola Magica”

Associazione sportiva dilettantistica “Scuola danza Giselle”

Dicembre 2007 “Il Brutto Anatroccolo” presso il Castello di Somma LombardoMaggio 2008 “La Leg-genda del Girasole” Febbraio 2009 “La Bel-la e la Bestia”La scuola ha l’obiettivo di

formare bambine e bam-bini dai 5 anni ad una disciplina che seppur così dura dà immense soddisfazioni. Per le allieve più grandi allo studio della Tecnica Accademica si affianca lo studio del Repertorio

Classico, della Danza Contemporanea e del Teatro Danza.

Per qualsiasi infor-mazione: www.scuola-danzagiselle.it oppure 3480564965 dopo le ore 20.00

Maggio 2008: La leggenda del girasole

Maggio 2009: Cenerentola

Maggio 2009: Cenerentola

Ottobre 2006: omaggio a Liliana Cosi Maggio 2007: Alisea la bambola Magica

Numero speciale dedicato ai 50 anni di Somma città