La musica spirituale

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appunti sulla musica spirituale

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CAP. ILa spiritualit nella musicalLa spiritualit nella musicadi Maurizio Targa

Cominciamo un viaggio in un tema senz'altro difficile, la spiritualit nella musica pop, argomento che magari si ritiene poco usuale nella canzone cosiddetta "leggera", concepita nell'immaginario collettivo come un'oasi di gaia spensieratezza i cui temi difficilmente si scostano dal retrivo binomio amore/cuore, ma che vede invece sorprendentemente molti dei suoi validi alfieri cimentarsi con temi dallo spessore pi ampio dei soliti canovacci sentimental-melensi. Vediamone alcuni, passando dagli interpreti pi impegnati, dei quali magari non ci si sorprende vedendoli al cimento con tematiche cos profonde, ad altri sicuramente meno sospettabili. Renato Zero senz'altro uno degli artisti pi attenti alle tematiche spirituali, che ha trattato in tantissimi brani, da "Pi su" a "Il cielo" a "Potrebbe essere Dio", ma forse il capolavoro in tal senso "Il Carrozzone", brano che dietro una finta allegria cela il dramma della morte, e che, ha raccontato Renato, per una richiesta fattagli dal padre poco prima di morire, ha cantato davanti al corpo del genitore poco dopo il suo trapasso. A Sanremo 1993 Renato ha poi proposto un pezzo dal titolo "Ave Maria", titolo anche di un pezzo dell'81 di De Andr, nel quale lui stesso asserisce aver voluto sottolineare la necessit di recuperare la dimensione mistica, spirituale della nostra vita, ed ha proposto di riprendere il dialogo con Dio attraverso sua Madre. Una vera e propria preghiera stata proposta dagli O.R.O. al Sanremo '97, "Padre Nostro", su testo di Enrico Ruggeri. Curiosamente in coincidenza dell'uscita del pezzo vi fu una polemica tra il gruppo degli O.R.O. ed i Pooh, questi ultimi infatti accusarono bonariamente di plagio i colleghi per aver ripreso l'idea del Padre Nostro nel brano, da loro appena proposto in "C' bisogno di un piccolo aiuto", registrata poco prima dai Pooh guarda caso nello stesso studio in cui poi avrebbero inciso gli O.R.O., che tra l'altro sono editi dalla loro ex casa discografica. Del resto, comunque, lo stesso Stefano d'Orazio dei Pooh, autore del testo di "C' bisogno di un piccolo aiuto", ha spiritosamente ammesso che i Pooh non posseggono certo il copyright sul Padre Nostro. A proposito di Preghiera, questo anche il titolo di un celebre e discusso pezzo dei Cugini di Campagna, che, prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in Sardegna, lanciarono questo loro brano ai vertici della Hit Parade del 1975, nonostante la Rai ne avesse proibito la diffusione nell'etere. Ragione della "scomunica" era che il testo della canzone, narrando la storia di un fidanzato che assiste impotente alla malattia ed alla morte della sua ragazza, vinto dallo sconforto si toglie la vita. Questa storia veniva bollata nientemeno come "istigatrice al suicidio". In realt, fatto inusuale per il repertorio dei Cugini, di solito assai pi leggero, il testo era una commovente preghiera rivolta al cielo ed una struggente storia d'amore interrotta dal male ma non per questo spezzata. Un altro artista considerato tra i pi "spirituali" Franco Battiato, autore tra l'altro di opere come la Genesi o Gilgamesh, antico eroe in parte uomo in parte divino, e che, pur professandosi religioso al di l di ogni forma di catalogazione, quindi non necessariamente cristiano, ha recentemente dichiarato di essere fermamente convinto dell'esistenza del maligno e di temere per la presenza neanche tanto nascosta del diavolo in molto rock contemporaneo, posizione che gli ha attirato anche qualche critica. Piero Pel, gi Litfiba, ha ammesso di aver un po' giocato con l'etichetta di "diabolico" che gli si stava appiccicando dopo l'uscita del loro pezzo "El diablo", nella quale qualcuno ha colto accenti satanici o invocazioni al maligno, oltre a frasi blasfeme tipo "il paradiso un'assurda bugia" o "tutta la vita un'assurda bugia". Pel ha protestato affermando il carattere ironico della canzone, che voleva essere una presa in giro delle scimmiottature italiane alle iniziative americane tipo "Madri contro il rock", che identificano nella musica la fucina dei mali che tormentano la giovent moderna. Nonostante ci i Litfiba hanno suscitato la diffidenza anche di Monsignor Balducci, il quale, a detta di Pel, in occasione di un incontro si sarebbe mostrato alquanto prevenuto nei loro confronti e sempre alla ricerca di aspetti subliminali nella musica tipo messaggi diabolici in nastri rovesciati e cose del genere. Pel tuttavia ritiene che qualcosa si muova anche in seno alla Chiesa verso una maggiore apertura nei confronti della musica rock, e riconosce il merito di ci in special modo a mons. Milingo, il noto vescovo esorcista e artista (ha inciso due CD ed un apprezzato autore, oltre che ballerino in giovent), che ha contribuito a vincere qualche diffidenza e far avvicinare il mondo ecclesiale alla musica "moderna". Biagio Antonacci ha proposto qualche pezzo in cui affronta il tema spirituale: in "Non so a chi credere" c' una ricerca personale ed una critica nei confronti dell'uomo, nel leggerne il testo si coglie il suo scagliarsi contro una tipologia di uomo privo di doveri e di fede, in "Un giorno, un sogno" il rocker emiliano immagina addirittura una chiacchierata con Dio, un Dio che beve, fuma e si sfoga con lui e che va al di l dell'insegnamento della Chiesa cattolica, che, secondo Biagio, ha commesso troppo spesso l'errore di aver presentato, specialmente ai pi giovani, un Dio lontano, che sta "al di sopra delle nuvole" ma assolutamente fuori dalla nostra vita quotidiana. Questo concetto ampiamente ripreso da Luca Carboni, che in uno dei suoi pezzi pi famosi, "Silvia lo sai", ricorda nell'adolescenza un "Dio cattivo e noioso, preso andando a dottrina", sintomatico della ricezione del messaggio cristiano in forma certo non gioiosa, e questi versi, ha raccontato lo stesso Luca, hanno generato una richiesta di spiegazioni da parte del suo parroco d'infanzia, corredata da scuse nel caso avesse mal posto quello che il messaggio d'amore di Cristo. La noia dei pomeriggi all'oratorio ci fa venire in mente un'altro pezzo famosissimo, "Azzurro", nel quale Celentano (ma i versi sono di Paolo Conte) recita "...sembra quand'ero all'oratorio con tanto sole tanti anni fa... ora m'annoio pi d'allora, neanche un prete per chiacchierar". L'istrionico molleggiato con velleit predicatorie non certo nuovo a digressioni animistico-religiose, essendosi proposto sia nella cover di "Stand by" me" tradotta nell'accorata "Pregher", nonch nel celebrarsi nel film Joan Lui in atteggiamenti pseudo messianici. Un timido accenno alla preghiera lo troviamo poi in "Non prego per me" della coppia Mogol-Battisti, incisa nel 1967 da Mino Reitano. Polemico col modo di porgere il Vangelo da parte della Chiesa stato invece Jovanotti, del quale ricordiamo il celebre passaggio da "Io penso positivo" che recita "...io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa, che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa, passando da Malcom X attraverso Gandhi e S. Patrignano, arriva da un prete di periferia che va avanti nonostante il Vaticano". Il filosofo Massimo Cacciari ha definito questi versi "da anticristo"; Jovanotti li ritiene anzi un grosso sprone alla Chiesa, la quale pu trovare da molti intenti convergenze verso i suoi scopi. Alla chiacchierata con Dio si rif pure Luciano Ligabue, con la sua "Hai un momento, Dio?", nella quale immagina di rivolgere all'Altissimo tre domande: Chi compra l'Inter, dove mi porti e perch. Al di l dell'evidente scherzosit del quesito calcistico, anche Ligabue esprime il bisogno di un Dio col quale colloquiare senza aver paura. Francesco Baccini si scaglia invece contro lo stravolgimento del senso del Natale, che, dice nel suo "25 Dicembre" ha perso ogni significato religioso per assumere il volto di kermesse pagana finalizzata allo scambio commerciale. Ad un "Dio laico" asserisce di aver pensato Guccini proponendo il suo "Dio morto" che, lungi dai significati blasfemi che i bacchettoni d'allora vi avevano colto, voleva essere un immagine forte per denunciare i falsi miti proposti dalla societ dei consumi che (Dio morto / nei miti dell'estate / nelle auto prese a rate...) proponeva tutt'altri dei che poco avevano da spartire con quello vero. Radio Vaticana infatti, forse cogliendone lo spirito, trasmetteva il pezzo, boicottato invece dalla Rai. Possono considerarsi anche contigua a tematiche spirituali anche "Auschwitz" e "Canzone per un'amica", tremenda cronaca di un incidente stradale nel quale una ragazza perde la vita, brano anch'esso che ebbe rogne con la censura, causa l'immagine di potenziale pericolo che poteva diffondere intorno l'allora neonata autostrada. I Nomadi, che portarono per primi al successo "Dio morto", condivisero con Guccini le vicissitudini del pezzo, e, in un altro brano forse ancora pi famoso di quello appena citato, "Io vagabondo", recitano un verso che Beppe Carletti, componente del gruppo, considera un formidabile messaggio di fede lanciato da un gruppo, il loro, sicuramente non formato da chierichetti. Il verso in questione "..soldi in tasca non ne ho, ma lass mi rimasto Dio...." che, cantato ancor oggi con convinzione da tanti ragazzi a tanti anni dall'uscita del pezzo, sicuramente avvicina i Nomadi ai valori cristiani in senso stretto. Claudio Baglioni ha intitolato un suo pezzo "Notte di Natale", che fu perfino censurato, ma ha scarso valore spirituale in quanto narra di un innamorato lasciato dalla sua bella proprio nella Santa Notte, ma Claudio ha prestato la sua voce alla colonna sonora di "Fratello sole, sorella luna" di Zeffirelli, con una toccante interpretazione di "Dolce sentire", canto che comunemente si pu ascoltare durante le funzioni domenicali in Chiesa. Il povero Fabrizio de Andr ha spesso cantato di persone semplici, umili, perdenti, e lui stesso ammise senza difficolt che erano quelle le storie che pi lo affascinavano e che spesso dietro un emarginato, un vinto, si nasconde un eroe; ma molto frequentemente ha toccato anche il tema del soprannaturale, vedi "Anime salve", o "Smisurata preghiera"; emblematico per il caso di un suo vecchio pezzo, "La buona novella", scritto in pieno '68, quando molti dei contestatari di allora ritennero anacronistico quel brano che parlava di Cristo nel pieno della lotta studentesca, non accorgendosi che, come disse lo stesso Fabrizio, ci per cui combattevano non era cos diverso dall'insegnamento di Ges: costituzione di una societ egualitaria, abolizione delle classi sociali e dell'autoritarismo. Un altro cantautore che ha affrontato il tema dei perdenti, ed stato per i suoi testi accusato addirittura di nichilismo, di non aver valori, Marco Masini (vedi "Il niente", per esempio), ma lui rifiuta questa etichetta invitando anzi a cogliere i messaggi di speranza che scaturiscono, lui dice, dai suoi brani. Con loro Paolo Vallesi, che ne "La forza della vita" parla, appunto, di una forza di volont che riesce a superare tutti gli ostacoli, un incitamento a credere sempre in se stessi e chiedere un aiuto a Dio, o "Le persone inutili", altro brano collocabile nel "ciclo dei vinti" che, pur non contenendo alcun riferimento esplicito a Dio, Vallesi stesso ritiene una canzone dall'altissimo contenuto spirituale. Un tentativo di rock evangelico lo ricordiamo a Sanremo nelle proposte di Paolo Barabani (Hop Hop somarello) e Fra (lo era?) Giuseppe Cionfoli con "Solo grazie" e altri tentativi minori. Raf sostiene di essere stato frainteso da un'analisi troppo superficiale della sua "Oggi un Dio non ho", che molta stampa specializzata ha bollato di "disfattismo spirituale". Asserisce infatti che, un'analisi attenta del testo fa trasparire che si tratta di una canzone che spinge a riflettere su tutto ci che spirituale, e che, nello specifico, l'esasperazione di una condizione d'animo in cui spesso ci si trova quando, persa fiducia in tutti, la si toglie anche a Dio, ma la canzone stessa pervasa dal desiderio, dalla voglia di credere. Del resto qualcuno lo deve aver capito bene, se vero che l'Arcidiocesi di Napoli ha scelto due pezzi del cantautore pugliese, "Oggi un Dio non ho", appunto, e "Siamo soli nell'immenso vuoto che c'" come temi per aiutare i giovani a riflettere durante la Quaresima 1997, segno dunque che nei testi si colgono senz'altro spunti spiritualmente significativi. Equivoco opposto quello che occorso invece a Paola Turci che, dopo l'uscita di "Ringrazio Dio" ha cominciato a ricevere lettere di miracolati o comunque di devoti che evidentemente non avevano capito il senso della canzone. "Ringrazio Dio" infatti, come dice la stessa Turci, una grossa polemica nei confronti di chi parla di un Dio che ci aiuta, che ci vicino, mentre poi siamo costretti ad assitere agli orrori delle guerre, delle malattie, dei bimbi violati. Lei si chiede "Dio dov'?", mentre accade tutto ci? Vittima di un agghiacciante ironia del destino stata Scarlet, interprete assieme a Scialpi di "Pregherei", brano che vinse il festivalbar nel 1988, nei cui versi si ascoltava "...dammi il dolore io lo cambio in estasi...io con l'amore sopravviver....prenditi tutto ma lasciami lui...". Scarlet dal 10 novembre 1995 costretta in seguito ad un drammatico incidente stradale su una sedia a rotelle, lei, donna bellissima, che ha avuto comunque la forza di avvicinarsi alla fede nonostante (o a causa?) del dramma che sta vivendo. Angelo Branduardi si considera da sempre affascinato dal tema della santit, ed ha loro dedicato un pezzo dal titolo "I santi", mentre un altro, con testo di Paola Pallottino, per Giovanna d'Arco; eroina e Santa che ha ispirato anche De Gregori il quale, in un pezzo interpretato da Fiorella Mannoia racconta della gloria e del supplizio di questa ragazzina di 17 anni che si era trovata a guidare un esercito. Di Francesco ricordiamo anche "L'agnello di Dio", che suscit un vespaio in ambienti pi integralisti per i forti accostamenti di dogmi del Credo cristiano ad immagini quantomeno forti. Lucio Dalla, oltre ad avere musicato i Salmi, ha affrontato il tema spirituale in svariate occasioni, ed ha addirittura inserito in un suo LP il brano "Vieni, Spirito di Dio", cantata dal padre domenicano Alessandro Fanti. Curioso l'inserimento del pezzo subito dopo il rifacimento della sua "Disperato erotico stomp", di tutt'altro tenore, ma Lucio stesso ha ammesso di aver accostato deliberatamente il sacro ed il profano, la santit ed il peccato, quasi a simboleggiare la fallacit del genere umano. Lucio si immaginato anche angelo ("Se io fossi un angelo"), un angelo un po' sopra le righe, che fuma e si arrabbia, anche lui quindi tende ad umanizzare le entit celesti dotandole di passioni terrene, forse proprio in chiave di avvicinamento del metafisico all'umano. Un angelo certamente diverso dal cherubino nero invocato da Fausto Leali in "Angeli negri", nel quale s'immagina in colloquio con un fantomatico pittore a cui chiedere l'affiancamento di un "angelo negro" alla "Vergine bianca" con la quale si accinge a decorare l'altare. Ron proprio assieme a Lucio Dalla, ha firmato uno dei pezzi pi famosi, "L'anima". A detta dello stesso Rosalino il pezzo rappresenta l'esempio che, quando si affronta con sincerit il tema della dimensione eterna dell'uomo, esso suscita sicuramente interesse. Il senso dell'interiorit deve essere molto presente in lui, visto che tornato sull'argomento nel 1988 con la cosmica "Il mondo avr una grande anima". Un artista concittatino di Dalla e a lui contiguo per un periodo della carriera, Gianni Morandi, molto impegnato nel sociale (si pensi alla nazionale cantanti), ma che spesso si proposto al pubblico con temi "leggeri", dopo una parentesi ormai storica nella quasi new-age "Un mondo d'amore", in cui immaginava una sorta di comandamenti per regolare i rapporti amorosi ha, pi recentemente, addirittura fatto ricorso ad una "ghost track" (una canzone "fantasma" che inizia alla fine dell'LP dopo una lunga pausa di silenzio) per celare nel suo disco pubblicato nell'ottobre 1995 una canzone "spirituale", dal titolo "Un uomo piccolo come me". Il brano frutto della sua esperienza a Lourdes quando, nel 1994, ha cantato davanti a migliaia di ammalati. Gianni stesso ha asserito che tale brano non poteva essere mischiato agli altri pi "leggeri" dell'LP, e, non avendolo indicato neppure in copertina, ha corso il rischio, calcolato, che qualcuno dei fans acquirenti del disco non si accorgesse addirittura del brano. Col Mondo d'amore di Gianni abbiamo accennato agli anni '60, dove possiamo rintracciare qualche vago accenno al tema spirituale in "La casa del Signore" e "La mano del Signore", rispettivamente di Bobby Solo e Little Tony. Ma sono vagiti. Pi vicine ai giorni nostri, invece, sono le esternazioni spirituali di un "cattivo" della nostra musica rock, Vasco Rossi, che dopo la polemica "Portatemi Dio" dei suoi esordi pi arrabbiati, nel cui testo si immagina a polemizzare con l'Altissimo, ha composto una struggente melodia "Gli angeli" dedicata, forse lo sanno in pochi, ad un suo carissimo amico defunto. Sotto la scorza del duro, quindi, c' un cuore ed anche vibrante. Controversa anche la posizione di Zucchero, che alterna versi e titoli quasi irridenti verso la religione o quanto meno le sue isituzioni (si pensi a "Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dall'Azione Cattolica)" a pezzi pervasi di devozione come "Madre dolcissima" (con l'invocazione Mama, salvami l'anima). Ne abbiamo dimenticato qualcuno? Sicuramente tanti, volete aiutarci ad approfondire il tema? Maurizio Targa

La dimensione spirituale della musicadi Andrea CeccomoriComincia qui questa accurata e appassionante indagine in due parti sulla natura spirituale della musica. L'autore, musicista New Age italiano tra i piu' preparati e rappresentativi (clicca qui e qui per leggere le nostre recensioni dei suoi CD), ci conduce per mano, con un linguaggio semplice e coinvolgente, in un breve viaggio nella tradizione musicale non solo occidentale, alla scoperta del potere del linguaggio musicale sull'essere umano nella sua totalit psico-fisico-spirituale.Per affrontare, seppure sommariamente, l'argomento, di per s molto ampio, della dimensione spirituale della musica, occorre sapere cosa c' oggi di "spirituale", e cosa spirituale, nella musica che ascoltiamo, musica che quotidianamente ci circonda e nella quale siamo anche, nostro malgrado, immersi. Musica e magia Potremmo dire che esiste oggi una sorta di rituale magico legato alla musica, rituale per lo pi inconsapevole, per cui la ripetizione e la frequentazione di ceri tipi di musica o certi generi musicali finiscono per indurre poi un comportamento, una morale e un modo di vivere, di essere e di interagire con gli altri e col mondo. Ovviamente la musica nata con la magia e, in certo qual modo, magia, perch cantando o suonando qualcosa come se possedessimo quella cosa stessa: prendiamo ad esempio una canzone che ci lega emotivamente ad un situazione o ci ricorda una persona: ecco che cantando quel motivo possediamo e viviamo la situazione o la persona in questione. Ma la spiritualit della musica non solo magia, anche il centro dove poggia la musica, la forza della musica, l'energia che permette al suono di manifestarsi, ispirazione, tensione, movimento e vibrazione, elettricit e luce, atto creativo. Ma, attenzione, non solo: anche e comunque la dimensione sottile della musica, per cui tutta la musica esiste come manifestazione di qualcosa di soprannaturale: appunto di spirituale e di invisibile. Quando parliamo della dimensione spirituale della musica parliamo di tutte queste cose insieme. I vari tipi di "musica spirituale" nel mondo Abbiamo quindi diversi tipi di musica "spirituale" e diversi modi di approccio alla musica spirituale e ancora diverse utilizzazione e fruizioni della musica spirituale. Oggi esistono molti aspetti della musica legati allo spirito. Per esempio, nella nostra tradizione occidentale ci sono molte musiche ispirate a valori religiosi e mistici: dalla lauda medievale, che esprimeva devozione popolare, alla musica liturgica e paraliturgica. Nel perpetuarsi di queste forme, vuoi per prassi di culto o per semplici esibizioni, esistono oggi dei riferimenti alla musica intesa come pura ispirazione: ispirazione cio ai principi religiosi. L'artista cerca di trasformare musicalmente le sensazioni che si provano entrando in contatto con il motivo ispiratore: questo l'aspetto "ispirativo" della musica. Diverso il rapporto spirituale che oggi molte culture extraeuropee intrattengono con il divino. Per lo pi si tratta di forme primitive di divinazione o rituali magici, ma ci che pi conta il linguaggio musicale che alcune civilt hanno nei millenni affinato e codificato. Si tratta di civilt musicali come quella indiana, cinese, araba, dove il linguaggio musicale parla realmente di qualcosa che sta al di l del linguaggio stesso. Forse sono oggi i linguaggi pi vicini all'utopia di in linguaggio universale. Per esempio la musica indiana, codificata nel sistema dei raga (melodie) e dei tala (ritmi) esprime un sistema di conoscenze di causa-effetto legato alle cose reali come le stagioni, le giornate, i cicli della vita ecc. in questo caso la musica non pi ispirazione ma conoscenza (rapporto segno-suono-effetto). Da Bach a Stockhausen Ma per venire pi vicino alla nostra sensibilit di occidentali possiamo citare l'arte sublime di Johan Sebastian Bach (1685-1750). La sua musica quanto di pi perfetto si possa architettare su un linguaggio musicale che, peraltro, il nostro linguaggio: il cosiddetto sistema tonale che appunto con Bach raggiunge l'apoteosi. Si tratta di una musica rigorosa dove il pi piccolo elemento in qualche modo contenuto e rappresentato nel tutto, cio il tutto nella parte e la parte nel tutto. Per questo la musica di Bach sempre uguale a se stessa ma sempre nuova e diversa. Ovunque ci si trovi nel tessuto musicale, nella sua griglia compositiva, si ha sempre la medesima sensazione, rafforzata proprio in virt della reversibilit e della fluidit della composizione. In Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), invece, abbiamo una forma sublime di linguaggio musicale, spontaneo, diretto per cui si pu dire che con Mozart come se fosse il divino che parla direttamente nella freschezza dirompente delle sue note. Richard Wagner (1813-1883), ha invece sviluppato un pensiero musicale "forte", per cui la sua musica sembra pi penetrare l'Intelletto umano fino a congiungerlo col divino. Il pensiero si fa cos emanazione dello spirito. Due figure invece caratteristiche del rapporto tra musica e spiritualit sono Giacinto Scelsi e Karlheinz Stockhausen, di cui parleremo in maniera pi completa pi avanti. Il primo caratteristico per una sorta di ascolto diretto, attraverso un orecchio interno, il secondo per l'atteggiamento scientifico- razionale rivolto alla musica. Possiamo infine parlare dell'aspetto della musica dance, rock e quant'altro, che oggi imperversa soprattutto nella cultura giovanile, e che vede manifestarsi energie e configurazioni extramusicali. Queste energie e queste forze sono chiamate, evocate dal suono stesso per cui una musica di un certo tipo porta inevitabilmente con s quelle situazioni, quelle emozioni,quei pensieri e sensazioni a cui essa inscindibilmente legata. Non c' niente da fare: la musica un'arma, ha un potere sottile e persuasivo. Il potere della musica A questo punto possiamo inoltrarci su un percorso che ci porta a cercare di comprendere cosa sia la musica e perch abbia un cos forte potere. La musica essenzialmente vibrazione: un andirivieni di particelle sonore che si muovono in continuazione, come del resto si muove tutto ci che esiste si muove, dato che il movimento vita. Ogni vibrazione, ogni tipo di movimento rappresenta una cosa, un'entit, un modo di essere, di vivere, di concepire: insomma una modalit. Cos tutte le cose cominciano a muoversi, a girare, implodono , esplodono, formano un vortice fino a creare un centro di gravit. Questo fenomeno dappertutto: come nella formazione delle galassie cos nella struttura dell'atomo. E cos anche il suono e la musica cominciano a vibrare ad una determinata frequenza, creando un vortice ed un centro di gravit. Questo vortice un'unit musicale che si esprime in tanti modi per esempio, uno di questi l'altezza e cio la nota musicale: il do, il re, il mi ecc. Ogni nota dunque un tipo di energia vibratoria che mette in moto tutti i meccanismi ad essa collegata, per legge naturale, per simpatia, per la legge del simile che attira il simile. Cos ogni nota della scala ha una precisa corrispondenza con tanti altri fenomeni che esistono: quali ad esempio i pianeti del sistema solare, la struttura energetica dei chakra, la sequenza cromatica dei colori e via dicendo. Se prendiamo qualsiasi cosa che cade sotto i nostri sensi possiamo analizzarla ed inglobarla nel sistema delle note. Musica e chakras I chakra hanno caratteristiche molto vicine a quelle musicali proprio perch sono vortici di energia: abbiamo una frequenza-vortice base che potremmo chiamare do o base spinale che vibra ad una velocit. Con la stessa qualit di vibrazione, per al doppio della velocit, avremo il do all'ottava superiore; oppure, ad una velocit maggiorata di un terzo, avremo la nota sol legata al chakra del cuore. Queste osservazioni non hanno una pretesa scientifica ma servono a darci un'idea di come funziona la vibrazione e quindi anche la musica. E' chiaro cos che agendo su una nota, per esempio suonando una nota do, o sol, agiremo direttamente sul chakra corrispondente riequilibrandolo e ridandogli il giusto "tono". Questi esperimenti gi li faceva Pitagora col monocordo. Dividendo la corda in pi punti, osservava che ad ogni punto c'era una vibrazione differente che produceva un effetto differente: tant' che adoperava spesso melodie e suoni relativi ad una vibrazione ad esempio per addormentare i suoi discepoli. E' come il mito di Orfeo che scese agli inferi col potere della vibrazione e del suono per ammaliare e possedere quindi le forze infernali. Gli effetti della vibrazione Il suono vibrazione dunque ed ogni vibrazione ha un effetto preciso sulle cose. L'esempio tipico quello della famosa polverina che, sollecitata dalle corde di un violino, si dispone automaticamente secondo interessanti e perfette figure geometriche. Questi effetti erano noti sin dall'antichit: anche nell'Antico Testamento si parla delle trombe che distrussero le mura di Gerico col loro squillo: certamente quello squillo conteneva la vibrazione corrispondente allo schema di costruzione delle mura di Gerico, per cui il muro, dietro sollecitazione della sua stessa struttura, finisce col distruggersi. Altri esempi sono ,in parte, il canto gregoriano e gli antichi modi greci Questo il vero potere della musica che il maestro caucasico Georgei Ivanovic Gurdjieff (1872-1949), che introdusse in Occidente i principi della Quarta Via (un particolare metodo pratico per la conoscenza e lo sviluppo dell'essere umano) chiamava musica oggettiva, cio musica non legata alla soggettivit del sentimento o della sensazione, per tutti diversa, ma musica legata alla realt oggettiva. Tale musica cos concepita riusciva, per esempio, a far piovere in un giornata di sole, ad indurre una persona al pianto o alla preghiera. La legge dell'ottava La figura di G.I.Gurdjieff una figura molto rappresentativa quando si parla di una dimensione spirituale della musica: il suo sistema dell'Universo si basava proprio sulle note musicali e sulla "legge dell'ottava", una delle tante leggi che, a suo dire, governano il cosmo e gli uomini. Tale legge afferma che tutte le cose hanno uno sviluppo, un cammino di evoluzione ed involuzione. Nulla rimane mai immobile, e questo continuo movimento simile allo sviluppo della scala musicale: si passa da un grado di esistenza ad un altro, per passaggi intermedi, fino ad arrivare al punto di partenza ma con una consapevolezza (o con un'ignoranza) due volte superiore, per cui si dice che si vibra all'ottava superiore. Si possono trovare molti esempi di questo tipo di evoluzione: dal bruco alla farfalla, dal seme alla pianta, dall'uomo al Cristo. E' la trasformazione da uno stato ad un altro conservando le stesse qualit intrinseche. Spesso capita che altri processi di ottava, e quindi altre evoluzioni, vengano ad interferire, ad esempio, con la nostra, creando alterazioni e modificando la rotta del percorso evolutivo (o involutivo). Questo scambio e queste interferenze esistono anche nella musica che ascoltiamo tutti i giorni a casa nostra (certo non in quella oggettiva, che forse rimane ancora un'utopia), anzi ne sono l'elemento fondante. Rappresentano proprio l'elemento creativo per eccellenza della mente umana che pensa per associazioni. Oggi, infatti, ci troviamo in un momento storico di massima creativit, dove c' contaminazione di generi, stili, linguaggi. La musica come affrancata dalle leggi compositive tradizionali per spostarsi nel campo della creativit totale, grazie anche all'avvento dell'elettronica e della riproducibilit tecnica del suono. Questa enorme mole di materiale sonoro deve essere nuovamente regolamentato da conoscenze adeguate. Il miracolo del suono Sia chi suona o compone, sia chi ascolta musica, deve cominciare a rendersi conto degli effetti che la musica provoca su di s e sugli altri. Una volta che abbiamo acquisito queste conoscenze possiamo sentire davvero e godere l'effetto della musica in noi e nel mondo. Una grande rivoluzione musicale (e non solo musicale) in atto. Stiamo assistendo al pi grande miracolo che la storia potesse regalarci: stiamo cominciando a vivere il suono ,il suono e le cose si fanno vive, grazie a noi, grazie alle nostre conoscenze, grazie alla nostra disponibilit e alla rinnovata coscienza del suono e delle cose tutte. E' assolutamente necessario per l'uomo contemporaneo svegliarsi a simili meraviglie. Possiamo veramente vivere la vita e non esserne vissuti. Wagner gi preconizzava questo momento affermando che "la musica, uscita dalle mura del tempio (il tempio come accademia, come nozione) vivificher tutte le cose della natura"Da: http://utenti.lycos.it/filarmonicabovisio/musica_e/la_dimensione_spirituale_della_musica.htmhttp://www.battiato.it/biografia/ottava.htmhttp://www.gianfrancobertagni.it/Discipline/musicaemistica.htm