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edizione 2011 Provincia di Piacenza con il patrocinio di: Comune di Bettola Comune di Vigolzone Comune di Farini a cavallo, in carrozza... La Magnifica Comune di Ponte dell’Olio Comune di San Giorgio Comune di Podenzano Comune di

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edizione 2011

Provincia di Piacenza

con il patrocinio di:

Comune di Bettola

Comune di Vigolzone

Comune di Farini

a cavallo, in carrozza...

La Magnifi ca

Comune di Ponte dell’Olio

Comune di San Giorgio

Comune di PodenzanoComune di

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Sede e recapitiVia V. Veneto, 78 - PONTE DELL’OLIO (PC)

Tel. 0523.875215/876440 - Fax 0523.875215

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www.consorzioambientalepedemontano.it

superficie consortile515 Kmq. pari al 20% del territorio provinciale

popolazione residente38 000 abitanti pari al 13% della popolazione

provinciale

UNA REALTÀ DI SERVIZI A BENEFICIODI ENTI LOCALI E CITTADINI

Gestione dello Sportello Unico per le Attività Produttive per gli Enti locali Realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici per edifici e aree pubbliche

Gestione della Stazione Ecologica consortile a Gariga di Podenzano, via I° Maggio

Gestione post-operativa del polo di discariche “Cà del Montano” in comune di Ponte dell’Olio Gestione di funzioni e servizi amministrativi per gli Enti locali

Progetti di indirizzo per gli Enti locali su tematiche ambientali ed energetiche

Progetti di educazione ambientale e campagne di informazione rivolte alle scuole e allla cittadinanza

La Magnifi caLa Magnifi caUniversità

(o Comunità) della Val Nure era un’istitu-zione comunitaria costituita nel XV sec. da diversi comuni ubicati nella Val Nure e sui monti adiacenti. Ne facevano parte: Bramaiano, Castelnardo, Cogno San Bassano, Cogno San Savino, Coli, Ebbio, Erbia, Grondone, Groppallo, Groppo Ducale, Groppo Visdomo, Lugherzano, Missano, Ozzola, Nicelli eMareto, Peli, Prescremona (che compren-deva diversi centri rurali, il principale era Castelcanafurone), Revigozzo Citra (l’attuale Pieve di Revigozzo), Revigozzo Ultra (l’at-tuale Olmo), Roncovero, Vigolo, Villanova e naturalmente Bettola, centro amministra-tivo. In quel periodo il territorio piacentino era sotto la signoria dei Visconti che, con-sapevoli dell’indole indipendente delle genti di questa vallata, preferirono accordare loro delle concessioni fi scali e una parziale autonomia piuttosto che intraprendere una sottomissione forzata di dubbio successo. Fu così che nel 1441 Filippo Maria Visconti accordò il sostegno del suo casato alla Val Nure e concesse diverse immunità. Le stesse furono riconosciute successivamente anche dagli Sforza e da Francesco I, re di Francia: esenzione dalle tasse straordinarie, dai dazi sul vino e sul bestiame, da prestazioni mili-tari, dal bollo sui “corami verdi” importati da Genova, da riparazioni e inghiaiatura delle strade romee o ponti o altre arterie principali della pianura. Nel 1523 papa Clemente VII istituì uffi cial-mente la Magnifi ca Università e inaugurò la Fiera Settembrina a Bettola, durante la quale i mercanti sia locali che stranieri frui-vano del condono di ogni imposta e gabella. La Magnifi ca Università fu contrastata a lungo dai Nicelli, possidenti della zona che miravano all’esercizio di un potere pretta-mente feudale, ma nonostante tutto riuscì a sopravvivere fi no all’epoca napoleonica, durante la quale fu abolita.

progetto editoriale:

creazione testi: Cristiana Emilianistampa: Tipografi a LA GRAFICA s.n.c.

di Trifonova Lubenova Anelia

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LA PROVINCIA DI PIACENZA conta, oltre al Po, quattro fi umi importanti che danno il nome alle quattro valli principali: Tidone, Trebbia, Nure e Arda; e una serie di torrenti minori che attraversano valli più piccole ma ugualmente suggestive.La Val Nure è percorsa dall’omonimo fi ume che nasce alle pendici del Monte Ragola (1771 m.) e del Monte Nero (1753 m.), viene alimentato durante la sua discesa dalle acque dei torrenti Grondana, Lardana, Lavaiana, Restano, Groppoducale, Spettine, e dopo circa 60 km s’immette nel Po nei pressi di Caorso. È dunque una lunga vallata questa, che parte da alte montagne e arriva alla pianura mutando il suo aspetto a seconda dell’altitu-dine. La vegetazione passa dai boschi di conifere (abete bianco, pino mugo) a quelli di latifoglie quali faggio, castagno, frassino, rovere, nocciolo... fi no agli albe-ri tipici della “bassa”: robinia, salice, pioppo bianco e pioppo nero. Grande ricchezza anche di arbusti (ginepro, rododendro, ginestra, corniolo ecc.) di fi ori, tra cui molte specie protette (genziane, orchidee, tulipani, gi-gli, crochi, garofani selvatici…), di frutti di bosco e di funghi.

La fauna è quella tipica dell’Ap-pennino ligure emiliano e du-rante le escursioni capita spesso di avvistare cinghiali, caprioli, volpi, lepri, scoiattoli e rapaci quali gheppi e poiane. Nelle zone più selvagge ha fatto la sua ricomparsa il lupo. Tre sono i laghi naturali - tutti in alta Val Nure - di origine glaciale: Nero, Bino, Moo. Quest’ultimo in realtà è ormai atrofi zzato e quasi completamente ricoperto da praterie dove pascolano i ca-valli. Molto interessanti per gli appassionati di geologia sono le stratifi cazioni rocciose dei monti, ben visibili ad esempio

sul versante sinistro del Nure, salendo da Bettola a Farini. E i cunicoli, le cavità scava-te dalle acque (le cosiddette

La Magnifica

Val Nure

In alto: il Nure confonde le sue acque con quelle del Ponei pressi di Roncaglia

In basso: il vecchio mulinodi Cerri

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“Marmitte dei giganti”) e una successione d’incantevoli ca-scate di varia entità che s’incon-trano percorrendo il fondovalle del torrente Perino. La parte pianeggiante della Val Nure è sicuramente la zona più densa-mente abitata con i comuni di San Giorgio, Podenzano, Pon-tenure, ma anche la media Val Nure conta centri importanti: Vigolzone, Ponte dell’Olio, Bet-tola. L’alta Val Nure comprende i comuni di Farini e Ferriere, e si ripopola soprattutto d’estate grazie al turismo e alla presen-za di tanti emigrati (anche di seconda e terza generazione) che tornano per una vacanza ai vecchi paesi d’origine, quasi del tutto disabitati per il resto dell’anno. Tantissime sono le feste e le sagre, ogni paese ne ha almeno una: Festa della Pancetta a Ponte dell’Olio, Festa del Tortello a Vigolzone, Festa della Torta di Patate a Farini, Festa della Bortellina a Bettola… solo

per citare le più note. L’alta Val Nure conserva un folklore riconducibile alla tradizione delle Quattro Pro-vince, nome con cui si defi nisce quel territorio compreso tra le province di Piacenza, Genova, Pavia e Alessandria, dove per secoli la gente ha mantenuto usi e costumi molto simili. I caratteri comuni si ricono-scono soprattutto nella musica, eseguita con il tipico piffero dell’Appennino, la piva o la müsa (entrambe cornamuse locali) e la fi sarmonica; e nei balli tradizionali di gruppo quali la giga a due o a quattro, la monferrina, l’alessandrina, la bisagna. Ancora oggi è pos-sibile ascoltare i suonatori degli antichi strumenti e danzare sulle loro note alle feste paesane o in alcuni festival folcloristici. Il bello di queste danze è che le dame variano continuamente il proprio cavaliere e viceversa: il fi ne “sociale” di questi balli era infatti quello di fare incontrare

e conoscere tra di loro uomini e donne. Molto radicata, come in tutto il territorio piacentino, è la ricca tradizione gastrono-mica, che offre piatti prelibati: i salumi tipici accompagnati da bortellina o torta fritta, i formaggi apprezzati sin dall’antichità, i pisarei e fasö (gnocchetti di pane raffermo con sugo di fagioli), i panzerotti e i tortelli, gli anolini, i risotti, i bolliti, la selvaggina, la polenta, i funghi... e piatti con varianti liguri nelle zone di confi ne. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini del territorio. Non c’è che l’imbarazzo della scelta!

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PresentazioneIppovia Val Nure

La provincia di Piacenza, compresa tra Ligura, Piemonte e Lombardia, racchiude un territorio straordinario, ricco di luoghi incantevoli e antichi bor-ghi, arte, folklore e una secolare tradizione enogastronomica. Basta salire sulle prime alture

in campagna per ammirare il meraviglioso paesaggio che si estende intorno: la pianura si-mile a una scacchiera di campi coltivati che a poco a poco si alza in morbide colline disegna-te dai vigneti e in monti ricoper-ti da boschi lussureggianti che, sulle cime più alte, cedono il posto a pascoli incontaminati. Niente di meglio che scoprire

questo incanto muovendosi a cavallo, lungo percorsi semplici sul piano o più impegnativi sui crinali, passando da una vallata all’altra. Un’esperienza unica nel suo genere sia per il forte legame che unisce cavallo e cavaliere, fatto di muta intesa e rispetto, sia per la sensazione di rivivere emozioni ancestrali, muovendosi su antichi sentieri in spazi che parlano del passato e che sembrano essersi cristal-lizzati.Ultimamente l’interesse per l’ip-povia è aumentato grazie anche ai tanti agriturismi e maneggi che oltre ad alloggio e ristora-zione abituali offrono noleggio di cavalli, lezioni ed escursioni guidate, ricovero degli animali. In tutto il territorio piacentino sono presenti centri attrezzati che permettono anche ai meno esperti di avvicinarsi ed appas-sionarsi a questa entusiasmante attività.

(Informazione e Accoglienza Turistica)

Via del Castello, 2

Grazzano Visconti

Tel/Fax: 0523 870997www.valnure.info e-mail: [email protected]

IAT VALNURE

Un ringraziamento particolare a tutti gli Assessori

del Turismo dei Comuni appartenenti all’Uffi cio IAT

per la preziosa collaborazione; a tutti coloro che

hanno studiato i percorsi delle passeggiate; a tutti

gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione

della Pubblicazione.

Secondo padre Stanislao Bardetti, studioso piacentino molto apprezzato da Ludovico Muratori, il nome Nure (Nür in piacentino) deriverebbe dal vocabolo celtico Nur, appellativo di fi ume. (Stanislao Bardetti, Della lingua de’ primi abitatori dell’Italia, 1772).

Si ringrazia Giorgio Eremo

per il prezioso contributo

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AGRITURISMO LA CONCA D'ORO

LOC. CASTIONE VALLE

TEL. 0523 712420

AGRITURISMO IL CASTELLO DI FULIGNANO

LOC. CASTELLO DI FOLIGNANO

TEL. 0523 876240

AGRITURISMO IL SASSONE

LOC. LA PRADELLA DI ZAFFIGNANO

TEL. 0523 877982 CELL. 335 8083734

AGRITURISMO LA PATTONA

LOC. LA PATTONA STRADA PER MONTESANTO

TEL. 0523 877217 CELL. 329 0506045

AGRITURISMO SBRUZZI

LOC. SARMATA TEL. 0523 878845

AGRITURISMO IL SOLE E LA LUNA

LOC. VIGNETO DI CASSANO CELL. 333 6964236

AGRITURISMO LA TORRE

LOC. TORRE DI TORRANO

TEL. 0523 878244

LOCANDA CACCIATORI

LOC. CASTIONE MISTADELLO

TEL. 0523 875105 - 877206

LOCANDA BELLARIALOCANDA BELLARIA

LOC. CASTIONE RONCHI

TEL. 0523 875104

LA BOFFALORA B&B LOC. BOFFALORA DI TORRANO

TEL. 0523 878138

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LOC. RIVA

TEL. 0523 875193

LE DUE FONTANE PONTE DELL’OLIO - VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 2

TEL. 0523 875228

ANTICA OSTERIA DELLA FRATTA

LOC. LA FRATTA DI TORRANO

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DA RENATO LOC. CASSANO TEL. 0523 878353

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HAPPY RESIDENCE PONTE DELL’OLIO - VIA CISIAGA, 1

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29028 PONTE DELL’OLIO (PC)via Acerbi, 71/B

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Ponte dell’Olio Punto crucialePer far fronte al massicio passag-gio dei mercanti da e per la Ligu-ria e dei pellegrini diretti a Roma e a Santiago di Compostela, sorsero alberghi, osterie, ricoveri e anche un “hospitalis”. Molte famiglie nobiliari locali tentaro-

no di assicurarsi il controllo di Ponte dell’Olio, e anche i duchi di Milano: prima i Visconti, poi gli Sforza che diedero la signoria agli Anguissola. Infi ne subentra-rono i Farnese. Centro fi orente, in passato vantava laboratori per la lavorazione della seta, numerosi mulini (utilizzati anche per la lavorazione metallurgica), car-

tiere, cave e fornaci e anche una fabbrica di bottoni. Ancora oggi si possono ammirare nel paese alcuni “palazzotti mercantili”, eleganti edifi ci che prevedevano al pianterreno i negozi e nel corti-le retrostante i magazzini. Il ponte in muratura venne eretto per volere di Maria Luigia d’Austria, in sostituzione delle passerelle di legno che a inizio Ottocento assicuravano il transito là dove in precedenza esiste-va un ponte di legno. Venne collaudato nel 1843, dopo circa quindici anni di perizie, disegni, “spontanee e larghe offerte” degli abitanti di Ponte dell’Olio e Vigolzone. La sovrana stessa venne a visitare il cantiere. Suo traghettatore (oltre che oste e pro-prietario dell’osteria Leon d’Oro) fu “Barlich”, al secolo Francesco Zerbi, uomo dal fi sico possente - un vero gigante - ma dall’ani-mo gentile. Si racconta di lui un simpatico aneddoto: una volta regalò alla sua fi danzata non un semplice mazzo di fi ori ma un intero ciliegio fi orito, sradicato nottetempo per l’occasione.

Nella foto:vista di Ponte dell’Olio dalla strada statale

I Romani si installarono in questa zona (Pagus

Placentinus ferraticanus) per sfruttare le miniere di

ferro, rame e talco dei monti circostanti. Qui passava

la strada che collegava Piacenza a Veleia, scendeva

nella Lunigiana e arrivava a Lucca. Era un punto di

passaggio obbligato: un ponte permetteva di attra-

versare il Nure. Dopo un periodo d’oblio dovuto alle

invasioni barbariche, il borgo rifi orì verso l’anno Mille

quando ripresero gli scambi tra Piacenza e Genova:

la prima offriva prodotti agricoli, in particolare grano,

l’altra sale, spezie, agrumi e soprattutto olio.

Da qui il nome odierno che soppiantò l’antico Ponte

Albarola.

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LOCANDA BELLARIA

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Ponte dell’Olio e dintorni:cosa vedere

Durante il periodo napole-onico, in segno di protesta contro la politica anticlericale, il campanile non suonava più le ore e l’Ave Maria Vesper-tina che indicava la chiusura delle locande. Fu perciò eretta allo scopo la Torre Civica in centro paese, nota come “Torre ad l’Arlugiei” (Torre dell’Orologino). L’oratorio di San Rocco a navata unica, con facciata ottocentesca, risale

a fi ne Quttrocento e fu eretto come ex voto per la liberazio-ne dalla peste; al suo interno un coro in legno di pregevole fattura. Un bellissimo esem-pio di edilizia industriale sono le fornaci ottocentesche della Cementi Rossi, in pietre e ciottoli del Nure. Ai margini del paese sorge la settecente-sca Villa San Bono e l’adia-cente oratorio con facciata a strisce gialle e rosse. Tra gli

Un giro a Ponte dell’Olio ci permetterà di scoprire

questo borgo ricco di storia. Attraversato il ponte

sul Nure – venendo da Piacenza - ci si trova di

fronte la chiesa di S. Giacomo che fu costruita nel

1272 con annesso hospitale.

L’interno è a tre navate e accoglie interessanti

stucchi ed affreschi, un bellissimo pulpito in legno,

decorazioni e vetrate di Mario Albertella, sculture

di Paolo Perotti e una statuina lignea della Vergine

anteriore al 1500. L’organo di Antonio Sangalli è del

1859. Sul campanile settecentesco un’iscrizione ci

ricorda la visita, nel 1835, di Maria Luigia d’Austria,

seconda moglie di Napoleone I.

Fu ospitata dalla contessa Costa, amica della

sovrana da lunga data: avevano studiato nello

stesso collegio viennese.

Foto a sinistra: l’antica Fornace Cementirossi

Foto al centro: l’interno della chiesa di San Rocco

Foto a destra:la Torre dell’Orologino

Nella pagina accanto:il castello di Riva

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ospiti della dimora si anno-vera Carolina di Brunswick, moglie di Giorgio IV d’In-ghilterra.Appena fuori da Ponte dell’Olio (in direzione Betto-la) sorge il borgo medievale di Riva, noto per il suo bel castello, documentato già nel 1199 come proprietà dei fra-telli Obizzo, Giulio e Ghisle-rio Ardizzoni. Un’iscrizione scolpita all’interno attesta che nel 1277 fu riedifi cato dai Del Cairo. L’ultimo restauro risale al 1884 ad opera del principe romano Don Emanuele Ruspoli. Il castello presenta una cinta merlata a coda di rondine e una poderosa torre sul Nure. Interessanti anche la chiesa di S. Martino d’origine medievale e il cinquecentesco oratorio della B. V. Maria della Neve.Anche Cassano aveva un antichissimo fortilizio di cui restano poche tracce. La pieve di S. Lorenzo, di origine romanica, fu ricostruita nel XVII sec. A Biana, sulla provinciale per Bettola, sorge l’oratorio della Madonna di Caravaggio. A monte dell’abi-tato, tra i boschi, svetta una torre d’avvistamento del castello di Montesanto, di cui rimangono i ruderi sul monte omonimo; fu edifi cato nel X sec. su un avamposto roma-no. Più in basso, in paese, è la chiesa di S. Salvatore, del 1950. La chiesa di Sarmata, dedicata a S. Bartolomeo, con facciata in stile barocco, risale a fi ne Cinquecento e fu rifatta nel XIX sec. Nello stesso periodo fu ristrutturata anche

quella di Veggiola che assunse l’odierno aspetto neoclassico. È dedicata a San Pietro in Vincoli. In bella posizione panoramica, in località S. Maria del Rivo, si riconosce quella che un tempo era la chiesa della Natività della B. V. Maria, del XVIII sec. Poco lontano il minuscolo cimitero, in completo abbandono.Castione, nella valle del torrente Ogone, era (intorno al Mille) proprietà dei Da Rizzolo. Dell’antico castel-lo rimangono alcuni tratti della cinta muraria e la torre quadrangolare. L’oratorio del fortilizio venne donato dai Salvatico alla comunità dopo che una frana aveva distrutto l’antica pieve di S. Antonino. La chiesa, a tre navate con cappelle laterali, presenta decorazioni del XVIII sec. della scuola del Bibiena. È dedicata ai Santi Giovanni Battista e Antonino Martire. Anche a Folignano sorge un castello costruito su un pree-sistente castrum romano. Ha pianta quadrangolare e torri cilindriche ed è circondato da

un fossato vuoto. Appartenne agli Anguissola dal XIV al XIX sec. Il castello di Zaf-fi gnano invece, si trasformò nel XVI sec. in Villa Casati Rollieri, dimora signorile di varie famiglie nobiliari tra cui gli Zanardi Landi. La chiesa romanica di S. Michele è stata rimaneggiata nel XIX sec. Nelle vicinanze, Villa Impero eretta negli anni Trenta del XX sec. Infi ne segnaliamo Torrano, borgo di origine romana documentato in una perga-mena dell’anno 839, in cui il vescovo Walfrit, custode della chiesa di San Martino di “Toriano” cede alcuni beni a Lovari, “uomo libero” abi-tante in loco. L’antica chiesa, rinnovata nel XIX sec., ha al suo interno decorazioni in stile barocco di Giovanni Battista Natali. Il castello di Torrano, costrui-to nel Medioevo presenta una poderosa torre che domina il territorio. Un suo avamposto era la torre che sorge in località La Fratta (XIV sec.).

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LA VIGNA è un accogliente agriturismo in posizione panoramica, dotato di una capiente sala da pranzo con vetrate sul paesaggio esterno, location ideale per eventi e cerimonie. La cucina è quella tipica piacentina, attenta ai dettagli e ai sapori nostrani: i salumi locali accompagnati dalla bortellina croccante e sfi ziosa, i delicatissimi tortelli con la coda, fatti rigorosamente a mano, un secondo invitante e come dolce una vera “ricetta della nonna”.

La Vigna offre inoltre pensione per cavalli in scuderia paddock, capannine, scuola di equita-zione naturale per grandi e piccoli, maneggio coperto e scoperto, tondino, giostra, club hou-se, punto tappa per escursioni con possibilità di pranzare, cenare, fare merenda e dormire in bed and breakfast nelle vicinanze. È possibile fare passeggiate a cavallo guidate, più o meno impegnative: rapide escursioni nei dintorni dell’azienda su terreno collinare e boschivo fi no a percorsi in quota da una vallata all’altra. Le uscite sono riservate ai cavalieri di media esperienza o oltre, ma chi lo desidera può approfi ttare della scuola per acquisire le cono-scenze necessarie per uscire in sicurezza con il proprio cavallo o con uno della scuderia. Durante la stagione invernale, qualora i per-corsi in terra fossero impraticabili, è possibile percorrere strade bianche e asfaltate grazie all’impiego di cavalli sferrati che non hanno problemi di aderenza nemmeno su questi fondi.

Si organizzano inoltre a richiesta, mattinate o pomeriggi di introduzione al cavallo per bambini e adulti.

VIGNA BLU

CARMIANO - MANSANO - MANDROLA - CARMIANO - MANSANO - MANDROLA -

MONTE DINAVOLO - CHIULANO MONTE DINAVOLO - CHIULANO

(ORATORIO DEL CASTELLARO) - (ORATORIO DEL CASTELLARO) -

TORRAZZO - CARMIANO TORRAZZO - CARMIANO

Punto di partenza: Agriturismo La VignaPunto di partenza: Agriturismo La Vigna

Tempo di percorrenza: 3-4h Tempo di percorrenza: 3-4h

Diffi coltà: medio bassa, dislivello medio, Diffi coltà: medio bassa, dislivello medio,

con istruttorecon istruttore

Partendo dall’azienda si prende una carraia in salita, si attraversa un piccolo bosco ceduo e si percorre la strada asfaltata fi no alla cascina Aguzzafame. Da qui si riprende la salita verso Mandrola lungo strade carraie a bordo dei campi. Da Mandrola il paesaggio cambia e si trasforma in uno scampolo di macchia mediterranea, con profumi di resina, di ginestra, e una visuale panoramica in crescendo, dapprima sulla città di Piacenza e sulla pianura circostante poi sulla Valnure e sulla Valtreb-bia. Arrivati al monte Dinavolo comincia la discesa verso Chiulano, il terreno si fa più aspro e roccioso. Nel paese i cavalli si possono abbeverare nell’anti-co lavatoio in pietra, vicino alla chiesa. Si scende ancora fi no al gruppo di case del Torrazzo lungo una carraia in discesa, a tratti un po’ ripida, con fondo argilloso. Si prosegue sulla ghiaia fi no a Mansano e di lì si torna alla Vigna andando a ritroso sul sentiero percorso all’andata.

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MARETO

CAPPELLETTA

REVIGOZZO

MONTOSERO

PASSO DEL CERRO

PASSO PIA

DODICI

AMAINI

CHIULANOORATORIO DEL CASTELLARO

CARMIANO

MONTESANTO

ROSSOREGGIO

GRAFFIOLO

GRAZZANO VISCONTI

MONTEDINAVOLO

PADRI

MANDROLA

MANSANO

BICCHIGNANO

IUSTIANO

a cavallo

nei paraggi

di Bettola

e di Farini

Azienda Agrituristica LA VIGNA di Giorgia Cuminetti

Loc. La Vigna, 121 - 29020 Carmiano (PC)Tel. 0523 875449 - Cell. 335 63 51 090www.agriturismolavigna.eu [email protected]

La Vigna

propone

quattro

percorsi

di diversa

durata e

grado

di diffi coltà

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Il Bardigiano e il BardaraboIl Bardigiano è un cavallo italiano dell’appennino tosco-ligure-emiliano, il suo nome deriva dalla cittadina di Bardi in Val Ceno (provincia di Parma). Le sue origini sono remote, risalirebbero all’era preglaciale. Fa parte delle razze pony europee e assomiglia molto all’Exmoor, la razza indigena britannica delle montagne. Pare discenda dallo stesso ceppo del Pony Celtico: i primi cavalli presenti nelle valli Ceno e Taro furono infatti portati dai Romani dalla Gallia belgica. Durante il XV secolo lo si incrociò con cavalli arabi-friulani per ingentilirne le forme. Dopo la Prima Guerra Mondiale il numero di capi diminuì drasticamente e rischiò di scomparire. Negli ultimi decenni è stato riscoperto, rivalutato e riconosciuto come razza italiana grazie alla tenacia di un nucleo di appassionati allevatori e all’intervento del Ministero delle Politiche Agricole che lo hanno salvato dall’estinzione. Nel 1997 è stato varato il “Regolamento per la selezione e per il Libro genealogico del cavallo bardigiano” che fi ssa i canoni della razza al fi ne di mantenerla omogenea. Oggi esistono circa 3500 soggetti iscritti e il cavallo Bardigiano è l’unica razza italiana con un allevamento regolamentato anche all’estero, in particolare in Germania e in Ungheria. Ogni anno si svolgono numerose fi ere provinciali dedicate al Bardigiano e una fi era nazionale a Bardi. È un cavallo forte e ben conformato, di altezza compresa tra i 139-149 cm al garrese per i maschi e i 135-147 cm per le femmine. Il mantello può essere baio o baio scuro, preferibilmente senza balzane e liste, mentre è ammessa la stella. Ha folto ciuffo, criniera e coda abbondanti di crine. La sua pelle spessa lo protegge meglio di altre razze dagli insetti. È docile, amabile, tranquillo, in grado di affrontare diffi coltà ed imprevisti senza scomporsi, irritarsi o rivoltarsi al comando. È un cavallo rustico ed essendo stato selezionato come “cavallo da montagna” per generazioni, si adatta bene a pascoli poveri e sa muoversi egregiamente su terreni impervi; si presta inoltre per il tiro leggero, le passeggiate, il trekking e l’agriturismo. Grazie al suo carattere, è il cavallo ideale per chi inizia ad avvicinarsi al mondo

LA VIGNA ROSSO

CARMIANO - CHIULANO (ORATORIO DEL CARMIANO - CHIULANO (ORATORIO DEL

CASTELLARO) - AMAINI - DODICI - CASTELLARO) - AMAINI - DODICI -

PASSO PIA - PASSO DEL CERRO - PASSO PIA - PASSO DEL CERRO -

MONTOSERO - PASSO DELLA MONTOSERO - PASSO DELLA

CAPPELLETTA - MARETO E RITORNOCAPPELLETTA - MARETO E RITORNO

Punto di partenza: Agriturismo La VignaPunto di partenza: Agriturismo La Vigna

Tempo di percorrenza: 7h Tempo di percorrenza: 7h

Diffi coltà: alta, con istruttoreDiffi coltà: alta, con istruttore

Da Carmiano fi no all’oratorio del Castellaro il cammino è identico al percorso 1. Attraverso boschi di faggio e quercia si raggiunge località Amaini e poi Dodici, un antico paese in sasso. Da qui si prende per il Passo Pia - spartiacque tra Val Nure e Val Trebbia - dove un tempo si trovava la primitiva chie-sa di Ebbio, andata distrutta nel Settecento. Da Passo Pia si raggiunge Passo del Cerro con vista panora-mica sulla Val Perino. Si potranno ammirare piante dalle dimensioni gigantesche. Il percorso passa poi sotto Montosero vicino a località Chiappa, agglome-rato di case diroccate, da tempo abbandonato, dove si trova una fontana per far abbeverare i cavalli. Quindi di nuovo in cammino attraverso una distesa di prati dove è facile incontrare le mucche al pascolo; fanno da cornice faggi e pini, piantati durante il Fascismo. Raggiunta località Pallavicini, si sale sulla strada asfaltata al Passo della Cappelletta a 1036 metri di

quota, dove sorge l’ora-torio ottagonale della Madonna del Carmine. Ultima tappa: Mareto. Fino agli anni Sessanta era una rinomata stazione climatica, oggi è un centro noto per le patate di ottima qualità alle quali è dedicata una mostra/mercato in settembre.

continua a pag 48

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LA VIGNA VERDE

CARMIANO - MONTESANTO - PADRI - CARMIANO - MONTESANTO - PADRI -

GRAFFIOLO - ROSSOREGGIO E RITORNOGRAFFIOLO - ROSSOREGGIO E RITORNO

Punto di partenza: Agriturismo La VignaPunto di partenza: Agriturismo La Vigna

Tempo di percorrenza: 5-7h Tempo di percorrenza: 5-7h

Diffi coltà: media, dislivello alto, Diffi coltà: media, dislivello alto,

con istruttore con istruttore

Partendo dall’azienda si sale tra i boschi fi no a 537 metri di al-titudine e si raggiunge la località Montesanto sull’omonimo monte. Qui, ormai nascosto dagli alberi, resiste il rudere di un vecchio castello risalente al X secolo, edifi cato su di un avamposto romano. Anticamente

fu di proprietà del Comune di Piacenza, poi degli Anguissola, infi ne dei Salvatico di Rizzolo fi no al 1878. Passando nel paese si ammira la chiesa di San Salvatore di origine piuttosto recente (1950). Lascia-to Montesanto, si sale ancora attraverso luoghi che sembrano essersi arrestati nel tempo, per giungere a Padri. La sua chiesa dell’Annunciazione della B.V. Maria, risalente al XII secolo, fu ricostruita e rima-neggiata negli anni. Nelle vicinanze sorge un ormai decadente oratorio del XVI secolo dedicato alla B.V. Maria dei Campi. Si sale ancora fi no a Graffi olo, e anche qui si trova un oratorio alla B.V. Maria, a ulteriore testimonianza del forte sentimento mariano di queste terre. Si raggiunge infi ne Rossoreggio, quota 660 metri, da cui si scorge il torrente Riglio nell’omonima vallata. Da questo borgo arcaico, il luogo natio dei pittori Pacifi co e Nazareno Sidoli (se-conda metà del sec. XIX, inizi del XX), si riprende a ritroso la strada del ritorno.

LA VIGNA AZZURRO

CARMIANO - BAGNOLO - CASE CARMIANO - BAGNOLO - CASE

BRUCIATE - GRAZZANO VISCONTI E BRUCIATE - GRAZZANO VISCONTI E

RITORNORITORNO

Punto di partenza: Agriturismo La VignaPunto di partenza: Agriturismo La Vigna

Tempo di percorrenza: 6-7h Tempo di percorrenza: 6-7h

Diffi coltà: bassa, dislivello minimo Diffi coltà: bassa, dislivello minimo

Partendo dall’azienda ci dirigiamo verso il greto del fi ume, che lasciamo quasi subito per salire verso Iustiano e procedere in quota a bordo della strada asfaltata fi no al Bagnolo, dove una carraia quasi rettilinea in leggera salita conduce a Case Brucia-te attraverso un territorio assai mutevole: campi, boschi di castagno, vigneti, pascoli e infi ne, vicino all’arrivo, uno splendido laghetto nato per l’irri-gazione, incastonato nelle dolci colline circostanti come un piccolo gioiello nascosto. La meta del viaggio è Grazzano Visconti: superfl ua la descri-zione del borgo, da visitare assolutamente intanto che i cavalli si godono un meritato riposo prima del rientro lungo lo stesso itinerario dell’andata.

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AZIENDA AGR. VILLA ENRICHETTA

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TEL. 0523 911397

AGRITURISMO LE CASCATE

LOC. CALENZANO

TE. 0523 913501

AZIENDA AGRITURISTICA IL CASTAGNO

LOC. COSTA GROPPODUCALE

TEL. 0523 917341

AZIENDA AGRITURISTICA AL CHAMALI

LOC. CASLASCA DI SOTTO

TEL. 0523 911671

AZIENDA AGRITURISTICA F.LLI GUSAI LOC. CROCINITO

TEL. 0523 913131

AZIENDA AGRITURISTICA LA FATTORIA

LOC. CASLASCA

TEL. 340 1274272 - 347 2321016

AGRITURISMO CA' SONINO

LOC. CA’ SONINO

TEL. 0523 916424

LA TORRE DI CAVALIERI

LOC. LA SPESSA DI PADRI

TEL. 0523 911744

ALBERGO LA VECCHIA QUERCIA

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TEL. 0523 911233

B&B LA CASA DELLA NONNA MENA LOC. CAMIA

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TEL. 0523 917457

ALBERGO RISTORANTE AGNELLO

BETTOLA - PIAZZA COLOMBO,53

TEL. 0523 917760

Fu sempre molto vivo nella Val Nure lo spirito di libertà ed indipendenza che si manifestò sia nel Medioevo con la costi-tuzione della “Magnifi ca Università”, sia in un passato più recente, durante la Guerra di Liberazione, con la parteci-pazione attiva della popolazione nella lotta al Nazifascismo.

equestre, per i più piccoli e per l’ippoterapia, ma sa regalare emozioni e soddisfazioni anche ai più esperti.

Per ulteriori informazioni: www.bardigiano.it

Da 15 anni l’Allevamento Santa Franca alleva e seleziona il Bardigiano con passione e cura, ed ha adottato una gestione di tipo naturale, seguendo il principio della barefoot (= piede scalzo). Gli animali vivono in branco in ampi paddock e pascoli dove hanno libertà di muoversi e giocare, cosa molto importante per il loro equilibrio psico-fi sico. Hanno a disposizione una sorgente per abbeverarsi e per immergere gli zoccoli, rigorosamente senza ferri. Da studi effettuati sui Mustang, i cavalli selvaggi d’America, è emerso infatti che mantenendo il piede scalzo, migliorano la circolazione sanguigna e la sensibilità e di conseguenza le andature e i risultati atletici del cavallo. Un’altra caratteristica particolare dell’Allevamento Santa Franca è l’utilizzo, in via sperimentale, di uno stallone Purosangue Arabo per ingentilire ulteriormente la razza e per donarle quelle magnifi che andature che contraddistinguono il PSA. La mescolanza delle due razze origina il Bardarabo. Sicuramente il Bardarabo ha un buon carattere, ma è più frizzante, vivace e molto più grintoso del Bardigiano. Ciò comporta una maggior esperienza per il cavaliere, ma assicura divertimento. L’Arabo ha un’intelligenza sopra la media rispetto ad altri cavalli e ha una sensibiltà incredibile: “È molto affettuoso e dolce, è il primo cavallo che chiama quando arrivi in scuderia;

ti chiama quando passi con una sella in braccio o scrolla la capezza attaccata al suo box quando vuole uscire...”. Nell’allevamento funge anche da guardia: quando di notte sente qualcosa di strano avverte con un bel nitrito! Con l’incrocio delle due razze si mescola la dolcezza e la tranquillità del Bardigiano all’elasticità e all’arguzia dell’Arabo, inoltre vengono incrementate le doti atletiche.

ALLEVAMENTO SANTA FRANCAALLEVAMENTO SANTA FRANCA via Dignini , n° 38 - 29010 Vernasca (PC)via Dignini , n° 38 - 29010 Vernasca (PC)

www.bardigiano.altervista.orgwww.bardigiano.altervista.org

tel. 349.8411696 - 0523.898319tel. 349.8411696 - 0523.898319 Fot

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