La gestione del Rischio Clinico attraverso la FMEA -...

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La gestione del Rischio Clinico La gestione del Rischio Clinico attraverso la FMEA attraverso la FMEA STRUMENTI DI GESTIONE E ANALISI STRUMENTI DI GESTIONE E ANALISI DEL RISCHIO CLINICO DEL RISCHIO CLINICO D.ssa M Quintili Direttore UOC Sicurezza Prevenzione e Risk Management ASL ROMA 1 ASL ROMA 1 ASL ROMA 1

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La gestione del Rischio ClinicoLa gestione del Rischio Clinicoattraverso la FMEAattraverso la FMEA

STRUMENTI DI GESTIONE E ANALISI STRUMENTI DI GESTIONE E ANALISI DEL RISCHIO CLINICODEL RISCHIO CLINICO

D.ssa M QuintiliDirettore UOC Sicurezza Prevenzione e Risk Management ASL ROMA 1

ASL ROMA 1ASL ROMA 1

La Gestione del RischioLa Gestione del Rischio

Il processo di gestione del rischio

si compone di varie fasi circolari:

Identificazione dei rischi

Mo

nito

rag

gio

Mo

nito

rag

gio

Valutazione dei rischi

Trattamento dei rischi

Che cos’è la FMEAChe cos’è la FMEA

La FMEA è una tecnica previsionale, sempre più util izzata in sanità, per valutare l’affidabilità dei processi.

FMEA è un acronimo :

tecnica previsionale

Una traduzione accettabile potrebbe essere:

Analisi dei possibili inconvenienti e i loro effett i sul sistema

StoriaVerso la metà degli anni ’60 in alcune aziende statunitensi del settore

aeronautico è stato introdotto l’uso della FMEA sia nel settore della

progettazione che della produzione.

Alla NASA fu introdotta questa tecnica in maniera massiccia durante la fase

di studio, messa a punto e realizzazione della missione Apollo.

Durante i successivi anni alcune grosse aziende: Boeing, Ford, General

Motor, Chrysler, Texas Instruments, Motorola per citarne alcune

contribuirono in modo determinante alla diffusione di questa tecnica dicontribuirono in modo determinante alla diffusione di questa tecnica di

analisi.

Possiamo affermare che nei settori: Aeronautico, Automotive e Elettronico

ormai costituisce uno standard consolidato.

Fmea di processo

La FMEA è un’analisi di tipo qualitativo, la

FMECA aggiunge valenze quantitative.

Nell’uso, ormai, quando si parla di FMEA

si intende la FMECA.

Nelle definizioni tecniche il “modo di

guasto” rappresenta quello che potrebbe

succedere se si verificasse un difetto in un

componente, un’omissione o un errore in

un’attività, ecc.

DEFINIZIONE

un’attività, ecc.

Il “guasto” invece è l’effettivo

allontanamento del componente o

dell’attività da quelle che sono le

specifiche del progetto o del processo

DEFINIZIONE

Queste tecniche formalizzano un processo mentale normalmente adottato dai

progettisti, che si pongono implicitamente alcune domande tipiche e agiscono

reattivamente alle risposte che si danno.

• Quali sono i punti deboli del mio progetto?

• In che punto del processo produttivo è più probabile che si verifichi un guasto?

• Quale dei possibili guasti del prodotto potrebbe essere eliminato - o la sua

probabilità di accadimento ridotta - modificando il progetto?probabilità di accadimento ridotta - modificando il progetto?

Quali danni potrebbero derivare all’utilizzatore o al produttore se si verificasse un

guasto nel processo di produzione o nel prodotto?

• Quale modifica è la più urgente?

• Quale la più conveniente?

� identifico i potenziali modi di guasto (failure mode), glieffetti conseguenti (failure effect) e le cause, connessi aun processo.

QUINDI ??????

� Progetto le azioni correttive (modifiche strutturali ooperative), in grado di prevenire e controllare leconseguenze di eventuali malfunzionamenti o errori primache questi si verifichino

FMEA

FMEALa FMEA non è una tecnica di problem solving;

Può tuttavia essere applicata anche a posteriori su un prodotto e su un

processo di lavoro, soprattutto se non lo si è fatto preventivamente, per

evidenziarne punti critici e classificarli per priorità prima di intervenire con

gli strumenti del miglioramento continuo.

Può inoltre essere ripetuta per sottolineare cambiamenti nelle valutazioni

per effetto delle modifiche delle conoscenze teoriche o dell’esperienza delper effetto delle modifiche delle conoscenze teoriche o dell’esperienza del

prodotto/servizio.

La formalizzazione della valutazione si ottiene attraverso:

• la standardizzazione del processo valutativo;

• l’ancoraggio dello stesso al punto di vista dell’utilizzatore (cliente interno

e finale);

• il ricorso a gruppi multidisciplinari di esperti.

Gli strumenti retrospettiviI vantaggi della FMEAI vantaggi della FMEA

Ulteriori vantaggi sono i tempi e i costi

relativamente contenuti

L’approccio proattivo è più tranquillizzante eaccettabile per i professionistiNotevole impatto sui risultati in quanto agisce su più errori e violazioni���� Migliora la conoscenza dei processi da parte degli operatori

� Necessità di un training iniziale

� L’efficacia dei risultati dipende dalla qualità

delle valutazioni e dalla competenza del gruppo

FMEA/FMECA e HFMEALimiti

delle valutazioni e dalla competenza del gruppo di lavoro

� Difficile confrontabilità dei risultati fra diverse realtà operative

Visione d’insieme delle varie fasi applicative dell a FMEA

I processi oggetto dell’analisi del rischio clinico

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Identificare l’elenco dei processi critici

La gestione del rischio clinico: La FMEA

La definizione dell’Indice di Rischio

La valutazione della Gravità dell’evento

La valutazione della probabilità di accadimento

La rilevabilità dell’evento

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Come definire l’indice di Rischio Clinico

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Matrice di prioritizzazione dei rischi

Gra

vità

de

l d

an

no

ALTO

3

4

5

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Probabilità di accadimento

Gra

vità

de

l d

an

no

BASSO ALTO

BASSO

2

1

5 10 15 20 25

Come definire le priorità di intervento

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Come definire un piano di contenimento

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Analisi dei rischiSelezione dei processi

Studio del processo

2211

Piani di contenimento

33 44

Monitoraggio

55

Eventi per i quali attuare la riduzione

dei rischi

11

PRESIDIOSUI RISULTATI

PLANPLAN

ACTACT

1122

33

Le varie fasi del piano di contenimento (1)

La gestione del rischio clinico: La FMEA 28

Diagnosi e decisione:

analisi delle cause

22ATTUAZIONEOPERATIVA

MONITORAGGIOE CONTROLLO

DODOCHECKCHECK

33

Analisi dei rischiSelezione dei processi

Studio del processo

2211

Piani di contenimento

33 44

Monitoraggio

55

Piano di lavoro

44

PRESIDIOSUI RISULTATI

PLANPLAN

ACTACT

1122

33

44

Le varie fasi del piano di contenimento (2)

MANCANO ANCORA

21 DIAPOSITIVE

ABBIATE PAZIENZA

La gestione del rischio clinico: La FMEA 29

Verifica dell’Efficacia

55

ATTUAZIONEOPERATIVA

MONITORAGGIOE CONTROLLO

DODOCHECKCHECK

44

55

Il Monitoraggio

La gestione del rischio clinico: La FMEA

1. Scegliere un processo ad alto rischio e costituire un team.

2. Costituire un diagramma del processo.

3. Brainstorm dei potenziali inconvenienti

4. Stima della gravità del danno

5. Stima della probabilità di accadimento

6. Stima della probabilità di rilevazione

7. Calcolo dell’INDICE di Priorità del Rischio

Gli Steps del processo FMEA

La gestione del rischio clinico: La FMEA

8. Scelta degli inconvenienti prioritari

9. Identificazione dei fattori che contribuiscono alla realizzazione dell’inconveniente

10. Ridefinizione del processo

11. Analisi e test del nuovo processo

12. Implementazione e monitoraggio del processo ridefinito

Al lavoro......................

Versare l'acqua di fonte all'internodella caldaia, fino a che non abbiaraggiunto un livello di poco inferiorea quello della valvola.

Analisi del processo

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Posizionare il filtro dentro la caldaia con moviment o elegante e delicato.

ATTENZIONE: causa le difficolta' oggettive connesse si raccomanda di far eseguire questa operazione esclusivamente a operatori esperti e qualificati.

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Riempire il filtro e sistemare adeguatamente il caffe' col bordo del cucchiaino.

ATTENZIONE:non pressare mai il caffe' col cucchiaio, ma

seguire le istruzioni fornite nella slide successiva.

Sistemare il caffe' col bordo delcucchiaino, fino ad ottenere una leggeracupola. Questa permettera' di ottenere lagiusta pressatura del caffe' e la perfettaaderenza dello stesso al filtro superioredopo l'avvitamento della vasca diraccolta.

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Serrare saldamente la macchinetta in modo da evitare fuoriuscite di vapore e di acqua durante la sua ascensione nell'anima.

Accendere la fiamma e posizionare il pomello di regolazione del gas in prossimità dell'erogazione minima. Questo permette di arrivare ad una bollitura regolare e ad un passaggio lento ed uniforme dell'acqua attraverso il caffe'.

Attendere che il caffe' fuoriesca producendo la tipica

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Attendere che il caffe' fuoriesca producendo la tipica schiumata, il classico gorgoglio finale e l'incomparabile aroma.

ATTENZIONE: spengere il caffe' subito dopo la schiumata per evitare sgradevoli sentori di bruciato.

Girare il caffe' prima di degustarlo, in modo daomogeneizzare quello piu' denso uscito per primo conquello piu' leggero che esce alla fine.

Se questa operazione è poco importante in unamacchinetta da uno, si rivela fondamentale permacchinette di maggior capienza.

Versare il caffe' all'interno della tazzina

precedentemente preparata

Meglio se riscaldata.

La gestione del rischio clinico: La FMEA

Meglio se riscaldata.

Degustare voluttuosamente a

brevi sorsi la meravigliosa bevanda

preparata.

L’individuo Il gruppo L’organizzazione

Grazie per l’attenzione [email protected]