La Flessibilità Muscolare
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LA FLESSIBILITÀ MUSCOLARE
Definizioni
……… é la capacità di eseguire movimenti e gesti con la più ampiaescursione articolare possibile …….
sinonimi: mobilità articolare, scioltezza articolare, ROM (rangeof motion), estensibilità, flexibilty.
D. Harre (1972) “la mobilità è la capacità dell’individuo di eseguire deimovimenti con grande ampiezza di escursione”
E. Hahn (1982) “con l’espressione mobilità articolare (flessibilità) vienedefinita la capacità di utilizzare al massimo, nel modo migliore, le
possibilità di movimento delle articolazioni”
M.Grosser, E. Zimmerman (1987) “la flessibilità è la capacità dicompiere movimenti con ampiezza appropriata in determinatearticolazioni; il criterio di misura è dato dalla possibilità di massimaampiezza di movimento”
M.J. Alter (1988) ”la flessibilità ….. é l’ampiezza di movimento (ROM)disponibile in una articolazione o gruppi di articolazioni”
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I tessuti che interessano la flessibilità muscolare
Tessuto muscolare: composto dicellule muscolari (fibre),caratteristica principale l’elasticità
Tessuto connettivo: riveste il muscoloin toto e le sue diverse parti (p.es. ilm. quadricipite formato da quattrolobi); si evidenzia
l’endomisio che riveste la fibramuscolare,
il perimisio che rivestel’insieme di fibre (fascicoli);i tendini radunano il reticolo
intramuscolare di tessuto connettivoe s’inseriscono sull’osso (periostio).
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Propriocettori:
trasmettono al SNC informazioni sensoriali provenienti
dai muscoli, tendini, legamenti, articolazionideterminando la sensibilità cinestesica, il tono muscolare, la
postura corporea
Organi di senso del muscolo
Ricettori dolorifici: algocettori, presenti nelle fibre
muscolari e nel tessuto connettivo
Organi di senso del muscolo
Fuso Muscolare:
sensibile allo stiramento del muscolo in cui è inserito;
formato da poche fibre muscolari modificate (fibre intrafusali)a cui si avvolgono fibre sensitive, sensibili alla variazione in
lunghezza e alla velocità; le estremità del fuso contengono
filamenti contrattili (fibre motorie del fuso) ricevono impulso
dal sistema gamma (motoneuroni gamma o neuroni fusomotori)
Propriocettori
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Organi tendinei del Golgi:
incapsulati nelle fibre tendinee (giunzione muscolo-tendinea);
sono attivati dalla contrazione dei muscoli su cui sono inseriti
(in serie alle fibre), determinano un rilasciamento del muscolostesso.
N.B.: i fusi sono da considerarsi facilitatori in quanto
determinano una contrazione del muscolo dove sono inseriti; al
contrario i Golgi sono inibitori.
Propriocettori
Organi di senso del muscolo
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Ricettori articolari: situati nei tendini, legamenti, periostio,muscoli, capsule articolari; informano il SNC sull’angoloassunto dall’articolazione, sull’accelerazione angolare e il gradodi deformazione dell’articolazione:
Organi di senso del muscolo
Propriocettori
bulbi terminali di Krause,
corpuscoli del Pacini,organi terminali diRuffini.
Età – SessoAnatomici funzionali:
Articolazioni: diversi gradi di libertà Capsule – Legamenti Elasticità: aspetto meccanico (materiale viscoelastico)
aspetto neuromuscolare (tono muscolare; muscoli anti gravitari) Coordinazione intermuscolare: m. agonista, m. antagonista Regolazione dell’equilibrio nel bipide:
Fusi neuromuscolari: riflesso miotattico di stiramento Ricettori del Golgi (GTO Golgi Tendon Organs) sensibili allacontrazione, nello stiramento sensibili oltre i 6 sec., chedetermina il riflesso miotattico inverso o inibizione autonuma
Aspetti metabolici: fatica, temperatura, ritmi circadianiAspetti psicologici: eccitazione – depressione (modulazioni del tonomuscolare).
Fattori che influenzano la flessibilità: ENDOGENI
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Fattori che influenzano la flessibilità: ESOGENI
Influenze ambientali: variazione della temperatura,dell’umidità
Forze esterne: forza di gravità, forza d’inerzia, azionedi un compagno
Livello di allenamento: ridotta attività di estensibilitàmuscolare produce irrigidimentomuscolare;fattori determinanti il processo diinvecchiamento
CLASSIFICAZIONE DELLA FLESSIBILITÀ
STATICA
relativa al mantenimento di una posizione
DINAMICA
relativa all’esecuzione di un movimento
GENERALErelativa alla motricità giornaliera
SPECIFICA
relativa alla attività sportiva, alla fisioterapia, alla ginnasticariabilitativa
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CLASSIFICAZIONE DELLA FLESSIBILITÀ
ATTIVA
determinata dalla contrazione dei muscoli antagonisti
PASSIVA
detrerminata dalla forza di gravità, dal peso di unsegmento corporeo, dall’azione di un patner
MISTA
combinazioni delle modalità precedenti
CLASSIFICAZIONE DELLA FLESSIBILITÀ
TECNICHE DI SVILUPPO
Tecniche analitiche
Tecniche globali
Quelle tecniche che si basanosulla correzione del difettolavorando sul singolo muscolocercando di intercettarlopartendo da posizioni isolate
Quelle tecniche che si basano sullacorrezione dell’attitudine del soggettoricercando la stato di contrazione nellacatena cinetica di riferimento
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(da Kapandji, 1974)
Equilibrio assunto
dalla contrazione del
quadricipite
Equilibrio assunto
dalla contrazione
dello ileo-psoas
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TECNICHE DI SVILUPPO DELLA FLESSIBILÀ
TECNICHE DI SVILUPPO
dinamiche
statiche
PNF
ProrioceptiveNeuromuscolarFacilitation
Lo stretching globale attivo
slanci
Stretching, esercizi di allungamento muscolare
TECNICHE DI SVILUPPO DELLA FLESSIBILÀ
dinamichesi identificano nelle tecniche di allungamentobalistico (elastico): il muscolo antagonista siallunga sollecitato dalla contrazione delmuscolo antagonista – mobilità attiva -
statiche si riferiscono alla tecnica degli esercizi distretching (allungamento), in cui il gruppomuscolare interessato viene allungatoattraverso determinate posizioni per untempo compreso fra i 20 e 40 sec al fine diconsentire il riflesso inverso di stiramento(GTO: Golgi Tendon Organs) - mobilitàpassiva -
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TECNICHE DI SVILUPPO DELLA FLESSIBILÀ
PNF ….. “proprioceptive neuromuscolar facilitation” sonostrategie che favoriscono l’interazione fra imuscoli antagonisti-agonisti, con rilassamentoottimale di questi ultimi per la piena attuazione delriflesso di inibizione autogena dei GTO, dovuto allemassime contrazioni con stiramenti prolungati delmedesimo gruppo muscolare ……..G. Celia ed All,” L’educazione fisica” Piccin, 1996
Lo stretching
globale attivo
RPG “Rieducazione Posturale Globale” è una tecnicadi mobilità passiva che, a differenza del metodo di
Bob Anderson, coinvolge nell’allungamento tutti imuscoli della stessa catena cinetica …… per allungareun’elastico bisogna tirare le due estrmità ………. Sarà lo stesso per una corda muscolare che va dalla testaai piedi ……..Ph. E. Souschard,”lo stretching globale attivo”, editore Marrapese, 1995
BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA RELATIVA ALPROGRAMMA DI FLESSIBILITÀ MUSCOLARE
EDITOREMARRAPESE
LO STRETCHINGGLOBALE ATTIVO
PH.E. SOUCHARD
CALZETTIMARIUCCI
PNFPROPRIOCEPTIVENEUROMUSCOLARFACILITATION
R.E. McATEE
R.E.D.MANUALEPROFESSIONALE DI
STRETCHING
U. MOSCA
SOCIETÀSTAMPASPORTIVA
STRETCHINGB.B ANDERSON
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STRETCHINGesercizi moderni per una perfetta forma fisica e per la
pratica di tutti gli sport
BOB ANDERSON
EDIZIONI MEDITERRANEE – 1998 -
STRETCHING
lo stretching o allungamneto è un importante
anello di congiunzione tra la vita sedentaria e
e la vita attiva …….. mantiene l’elasticità dei
muscoli, prepara al movimento, alla attività
sportiva …………… eseguire l’allungamento prima
e dopo l’attività fisica conserverà la vostra
flessibilità e sarà utile a prevenire i traumi
non dovete forzare i vostri limiti o ricercare
il record giornaliero …………. è una tecnica che
si riferisce alle vostre capacità individuali,
alla vostra struttura muscolare, alla vostra
flessibilità ed ai vari livelli di tensione ……
regolarità e rilassamento
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STRETCHING
…… l’obiettivo è quello di ridurre la tensione
muscolare, favorendo la libertà di movimento
e non quello di raggiungere la massima
flessibilità che porta al sovrastiramento e
all’infortunio
…… la respirazione dovrà essere lenta, ritmica
e sotto controllo ……… espirate quando
iniziate il movimento, mantenete la posizionerespirando lentamente …… non trattenere il
respiro
STRETCHING
perché allungarsi
riduce la tensione muscolare favorisce la
sensazione di rilassamento
favorisce la capacità di coordinazione
permettendo maggior libertà nei movimenti
previene gli infortuni
sviluppa la consapevolezza del proprio
corpo
allenta il controllo della mente sul corpo
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Lo stretching globale attivoLa rieducazione posturale globale al servizio dello sport
Ph. E. Souschard
Editore Marrapese – Roma - 1995
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CATENA STATICA POSTERIORE
Una grande catena muscolare estensoria,
con punti fissi inferiori, ci mantiene
eretti contrastando la forza di gravità
I muscoli principali che la compongono:
tricipite surale
ischio crurali i fasci profondi dei muscoli glutei
muscoli spinali
E. Souchard “Lo stretching globale attivo” Editore Marrapese– Roma -
In caso di retrazione: il portamento
generale sembrerà tonico in quanto
l’accorciamento degli spinali determina
un dorso piatto e proietta il torace in
avanti, il bacino assume la posizione di
anteroversione, ginocchia divaricate(ginocchio varo), piedi cavi
CATENA STATICA POSTERIORE
E. Souchard “Lo stretching globale attivo” Editore Marrapese– Roma -
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CATENA STATICA ANTERIORE
Assicura la sospensione partendo da
punti fissi superiori, si compone dei
muscoli scaleni e intercostali che danno
stabilità al torace e al sistema fibroso
profondo, tiene sospeso il muscolo
diaframma e la massa viscerale.
La catena anteriore trova continuità
nello psoas, nei muscoli anteriori della
gamba e nei muscoli adduttori.
E. Souchard “Lo stretching globale attivo” Editore Marrapese– Roma -
CATENA STATICA ANTERIORE
La retrazione della catena anteriore
trascina la testa in avanti, incurva il
dorso e arrotonda le spalle;
l’accorciamento degli adduttori tira le
ginocchia in dentro, i muscoli anteriori
della gamba ruotano all’interno, i piedi
appaiono piatti
E. Souchard “Lo stretching globale attivo” Editore Marrapese– Roma -
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La rieducazione posturale globale, cerca
di restituire le ampiezze articolari
“normali” che si traducano in una buona
elasticità muscolare
L’elasticità perfetta è quella che
permette nello stesso istante di
ottenere tutte le ampiezze articolari
“normali”
E. Souchard “Lo stretching globale attivo” Editore Marrapese– Roma -
P.N.F.
PROPRIOCEPTIVE NEUROMUSCOLAR FACILITATIONTecniche di stretching facilitato
ROBERT E. Mc ATEE
CALZETTI & MARIUCCI – 1996 -
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Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
Le versioni degli allungamenti PNF a cui si fa riferimento sono: Moore & Hutton, 1980;
Cornelius & Craft-Hamm, 1988;
Surburg, 1981;
Holt, 1976.
MANTIENI E RILASSA
Utilizzato solo se il raggio di escursione è limitato. L’atletamantiene l’arto esteso e cerca di resistere isometricamente al
tentativo del terapista verso una posizione più profonda. A questopunto, l’atleta si rilassa e l’arto viene spostato passivamente inmodo di aumentare l’allungamento.
Una forte contrazione isometrica permette un reclutamento difibre muscolari maggiore (irradiazione) attivando il riflessoinverso di stiramento (GTO).
mantieni
rilassaoperatore
Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
MANTIENI E RILASSA
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Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
CONTRAI E RILASSA
È modalità simile alla precedente, la differenza è che il terapistaoppone resistenza mentre l’atleta contrae isometricamente imuscoli cercando di muovere l’arto verso una posizione di maggioraccorciamento. A questo punto l’atleta si rilassa e l’arto vienemosso passivamente in una nova posizione.
È preferibile utilizzare questa tecnica rispetto alla precedentequando l’esecuzione del movimento è buona e quando il movimentoè indolore.
contrai
rilassaoperatore
CONTRAI E RILASSA
Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
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Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
CRACContrai rilassa contrai l’antagonista
Questa modalità è simile alla tecnica di contrai e rilassa tranneche dopo la contrazione isometrica l’atleta muove attivamentel’arto in una posizione di maggior escursione.
Questa contrazione attiva dell’antagonista
(antagonista rispetto al gruppo muscolare che si vuol allungare)è ideale per attivare l’inibizione reciproca e con ciò renderepossibile un allungamento più profondo.
contrai
rilassaoperatore
contrai l’antagonista
Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
CRACContrai rilassa contrai l’antagonista
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AGGIUSTAMENTO POSTURALE
E AZIONE DINAMICA
CONSOLIDAMENTO DELLA CINTURA PELVICA
CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE FISICA E TECNICA SPORTIVA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURUGIA - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DIPAVIA SEDE DI VOGHERA
DOCENTE prof. GIAN PIERO GRASSIe-mail: [email protected]
rapporto gambe – bacino – colonna vertebrale
l’efficacia dell’azione è data dalgrado di precisione nel trasmettere leforze di appoggio al centro di gravità,sia in situazione dinamiche chestatiche, sia in azioni della vitaquotidiana che in quella sportiva
CONSOLIDAMENTO DELLA CINTURA PELVICA
la regolazione avviene in modo tonico:
m. del cingolo pelvico
la solidarietà bacino tronco
m. della colona vertebrale
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SOLIDARIETÀ BACINO TRONCO
nella posizione eretta normale, quando gli artiinferiori sono in atteggiamento eretto (ginocchia bloccate),la posizione di equilibrio è mantenuta attraverso un gioco distiramento muscolare dovuto:
• ai muscoli ischiatici (posteriormente),
• al muscolo retto femorale che interviene nel momento incui si piegano le ginocchia
il risultato di questo equilibrio determina unatteggiamento in cui la solidarietà è mantenuta dalbacino e dagli arti inferiori
SOLIDARIETÀ GAMBE-BACINO
EQUILIBRIO DEL BACINO
anteversione
retroversione
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sotto l’aspetto funzionale i muscoli ischiatici ed il rettofemorale sono muscoli biarticolari a funzione cinetica –fasica –
se si vuole migliorare al massimo l’azione motoria sideve intervenire in modo tale da non occupare in azionetonica muscoli che hanno azione dinamica
funzione allocinetica / tonica,
funzione telocinetica / fasica
SOLIDARIETÀ BACINO TRONCO
affinché si possa realizzare un atteggiamentoposturale efficace, funzionale, occorre realizzare unatteggiamento di
SOLIDARIETÀ BACINO-TRONCO
liberando in questo modo l’azione degli arti inferiori
SOLIDARIETÀ BACINO TRONCO
questo risultato si ottieneattraverso l’azione dei m.addominali profondi ed inprimo piano il m. trasversoaddominale: tonico
questo m. aumenta ditensione nella faseespiratoria dellarespirazione, raggiungendo ilsuo massimo in unaespirazione forzata
SOLIDARIETÀ BACINO TRONCO
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SOLIDARIETÀ BACINO TRONCO
la cavità addominale-toracicasi trasformerà in un punto ditenuta rigido, resistente estabile quando al termine diuna espirazione forzata sieffettuerà un bloccaggiorespiratorio (disapnea)
in mancanza di un corretto posizionamento del bacino
(solidarietà bacino-tronco) le forze provenienti dagli artiinferiori, non saranno trasmesse in modo corretto; ciòdeterminerà un elevato grado di tensioni statiche cheinteresseranno i muscoli della regione cosce/bacino che sitradurrà in rigidità, perdita di efficacia e traumi alla colonnavertebrale
SOLIDARIETÀ BACINO TRONCO
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONEIMPULSO-SPINTA
l’efficacia dell’azione di stacco dipende:
• dal suo carattere esplosivo
• dalla posizione del corpo (impulso-
punto di applicazione, c.g.)
• efficace grado di tonicità della cintura
pelvica che assicura la stabilità del
bacino in rapporto al tronco
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LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONE
IMPULSO-SPINTALe reazioni di appoggio
la spinta di stacco dipende dalla forza di estensionedella gamba e dal tempo di applicazione di questa forza
la tendenza attuale è quella di aumentare la velocitàdi azione per aumentare la potenza del gesto
ogni azione di stacco è caratterizzata da due fasi:
• fase eccentrica• fase concentrica
l’azione pliometrica si attua solo se il passaggio fra le duefasi si effettua in modo repentino
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONE
IMPULSO-SPINTA
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONE
IMPULSO-SPINTA
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONEIMPULSO-SPINTA
Infatti, se per aumentare il risultato di unacontrazione concentrica occorre far contrarre la stessomuscolo in modo eccentrico dovrò aumentare la velocità dipassaggio tra la fase eccentrica e quella concentrica
le reazioni di sostegno / appoggio possonointervenire a favorire questa azione:
• esterocettori delle volte plantari che analizzano lapressione provocando un aumento di tensione dei m.estensori; si dovrà raggiungere nella fase di rincorsa unaadeguata posizione del corpo
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONEIMPULSO-SPINTA
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONEIMPULSO-SPINTA
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le reazioni di sostegno /appoggio possono intervenire afavorire questa azione:
• fattore chinestesico, laposizione del bacino puòinfluenzare il livello di stiramentodel principale estensore della
gamba, il retto femorale eprovocare l’apparizione piùrepentina del riflesso miotatticoche aumenterà la velocità diestensione della gamba
LA QUALITÀ E L’EFFICACIA DELL’AZIONE
IMPULSO-SPINTA
APPELLI D’ESAME
• GENNAIO 28 ore 8,30 (Faccioli)
• FEBBRAIO 4 (25) ore 8,30
• FEBBRAIO 18 ore 8,30
• GIUGNO 3 (7) ore 8,30• GIUGNO 24 (28) ore 8,30
• LUGLIO 15 (19) ore 8,30
• SETTEMBRE (1) 23 (27) ore 8,30