ITALIANO€¦ · QUASIMODO. STUDIARE LA VITA E LA POETICA SUL LIBRO A PAG.319. Di Quasimodo...
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ITALIANO
(prof.sse VOLPE MARIA, DI GIROLAMO ROBERTA/CICIOTTI SERENA)
Ciao ragazzi!
Nelle lezioni precedenti abbiamo studiato i movimenti culturali del primo
Novecento, tra cui l’Ermetismo.
Questa corrente letteraria si sviluppa nell’ambito del Decadentismo e
precisamente negli anni compresi tra le due Guerre Mondiali; i poeti ermetici
vanno alla ricerca di una poesia “pura”, di tipo essenziale, e ci vogliono
comunicare la solitudine dell’uomo che ha perso la sua fiducia verso i valori.
I poeti perseguono l’ideale di una poesia “libera”, cioè libera non solo dalle forme
metriche e retoriche tradizionali, utilizzando termini scelti con cura in maniera
unica ed essenziale, attraverso l’uso di metafore e sinestesie.
Uno dei principali esponenti dell’Ermetismo è stato, come ben sapete, GIUSEPPE
UNGARETTI.
Oggi analizzeremo un altro poeta di questa corrente letteraria, SALVATORE
QUASIMODO.
STUDIARE LA VITA E LA POETICA SUL LIBRO A PAG.319.
Di Quasimodo analizzeremo due poesie:
Alle fronde dei salici
Uomo del mio tempo
La poesia “Alle fronde dei salici” è stata composta e pubblicata su una rivista nel
1946, per poi essere inserita nella raccolta “Giorno dopo giorno”. La poesia è
stata scritta in seguito all’armistizio con le truppe angloamericane, durante
l’occupazione nazifascista di Milano. Quasimodo in questo componimento
rievoca gli orrori e le atrocità che si verificarono in Italia dal 1943 al 1945; di
fronte a tanta ferocia i poeti come potevano comporre i versi?
La poesia è composta da 10 endecasillabi sciolti ed è stata “costruita” a partire
da un passo biblico, il Salmo 136, che racconta la vicenda dolorosa degli Ebrei
che, deportati a Babilonia, si rifiutano di celebrare le lodi di Dio in terra straniera
e appesero ai rami dei salici le loro cetre (strumenti musicali con cui erano soliti
accompagnare i loro versi). Le cetre rappresentano un’immagine allegorica,
come ad esempio il “piede straniero sopra il cuore” indica l’occupazione tedesca.
Le figure retoriche della poesia sono:
- con il piede straniero METONIMIA (chiara allusione all’esercito tedesco)
- sull’erba dura di ghiaccio SINESTESIA (la natura sembra partecipare al dolore
del poeta)
- urlo nero SINESTESIA (evidenzia la drammaticità della disperazione del grido
della madre che si getta sul figlio torturato)
- triste vento METAFORA (male, dolore)
- fronde dei salici (simboleggia l’albero del pianto)
E come potevano noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
PARAFRASI
E come facevamo noi, poeti,
a continuare a scrivere durante l’oppressione nazista,
col piede degli stranieri sopra al nostro cuore,
tra i morti abbandonati sparsi sui prati congelati,
col pianto innocente dei bambini,
e l’urlo disperato della madre che cercava il figlio,
impiccato a un palo del telegrafo?
Anche le nostre cetre, per un voto di silenzio,
oscillavano appese inerti, al triste vento di guerra.
Sono presenti anche tre ENJAMBEMENT che servono a mettere maggiormente
in evidenza un’immagine, un concetto:
- al lamento / d’agnello
- urlo nero / della madre
- figlio / crocifisso
La poesia “Uomo del mio tempo” compare come ultima nella raccolta “Giorno
dopo giorno”. Il tema centrale è l’eterno ritorno della guerra nell’esistenza
dell’uomo; egli modifica il modo in cui le combatte, ma rimane primitivo poiché
continua a farle. Questa poesia, come l’altra, vuole essere un monito per le
nuove generazioni, un appello di pace e fratellanza, perché ciò che è accaduto
non debba mai più ripetersi.
La poesia si compone di una sola strofa con 17 versi liberi senza rima, divisibile
in due grandi sequenze: la prima è la più lunga ed elenca tutti gli episodi in cui
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo
sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come
uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
PARAFRASI
Uomo del mio tempo, non sei poi così diverso dal
passato, da quando cacciavi con pietra e fionda. Ti ho
visto, nella cabina di pilotaggio,
con le ali cariche di bombe, nel carro armato,
al patibolo, alle forche e alle ruote di tortura.
Eh si, eri proprio tu: ti ho visto. Tu col tuo credo e la tua
scienza perfetti, usati solo per distruggere, senza alcun
tipo di coscienza o di religione. Hai ucciso ancora una
volta, così come fecero coloro che ci hanno preceduto e
gli animali. Le stragi che compi oggi sono brutali tanto
quanto il tradimento di Caino al fratello Abele, quando
lo spinse ad andare nei campi e lo uccise. Quelle le
parole ingannatrici, “Andiamo nei campi”, l’eco fredda
giunge fino a te, fino alla quotidianità della tua giornata.
Giovani del nostro tempo, dimenticate le battaglie e le
guerre combattute dai nostri padri. Le loro tombe sono
ormai abbandonate, disperse nella cenere dell’oblio e gli
uccelli neri e il vento oscurano il loro cuore con dolore e
rammarico.
l’uomo ha usato violenza contro un suo simile. All’inizio si fa riferimento alla
Preistoria e alle lotte tra tribù a colpi di pietra e fionde. Poi si ricordano gli aerei
bombardieri e i carri armati (Seconda Guerra Mondiale). Nell’epoca moderna lo
spirito omicida dell’uomo è sempre stato presente e vivo in tutte le epoche.
Quasimodo cita il primo omicidio della storia, Abele ucciso dal fratello Caino per
gelosia.
Negli ultimi 4 versi l’autore supplica gli uomini di dimenticare i crudeli massacri
del passato.
Le figure retoriche presenti nella poesia sono:
- uomo del mio tempo
- t’ho visto
- o figli
- meridiane di morte
- nuvole di sangue
- ali maligne METONIMIA
- sei ancora…odora come nel giorno ANALOGIA
- eco fredda SINESTESIA
Le due liriche hanno in comune il tema della violenza senza limiti dell’uomo.
TRASCRIVERE SUL QUADERNO LE POESIE CON LE RISPETTIVE PARAFRASI.
APOSTROFE
METAFORE
(prof.ssa LIPPA CRISTINA)
S. Quasimodo vita, opere, pensiero; lettura e analisi con parafrasi delle poesie
“Alle fronde dei salici”, “Milano, 1943”.
Rispondere alle domande pag.72.
La poesia “Alle fronde dei salici” è stata composta e pubblicata su una rivista nel
1946, per poi essere inserita nella raccolta “Giorno dopo giorno”. La poesia è
stata scritta in seguito all’armistizio con le truppe angloamericane, durante
l’occupazione nazifascista di Milano. Quasimodo in questo componimento
rievoca gli orrori e le atrocità che si verificarono in Italia dal 1943 al 1945; di
fronte a tanta ferocia i poeti come potevano comporre i versi?
La poesia è composta da 10 endecasillabi sciolti ed è stata “costruita” a partire
da un passo biblico, il Salmo 136, che racconta la vicenda dolorosa degli Ebrei
che, deportati a Babilonia, si rifiutano di celebrare le lodi di Dio in terra straniera
e appesero ai rami dei salici le loro cetre (strumenti musicali con cui erano soliti
accompagnare i loro versi). Le cetre rappresentano un’immagine allegorica,
come ad esempio il “piede straniero sopra il cuore” indica l’occupazione tedesca.
E come potevano noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
PARAFRASI
E come facevamo noi, poeti,
a continuare a scrivere durante l’oppressione nazista,
col piede degli stranieri sopra al nostro cuore,
tra i morti abbandonati sparsi sui prati congelati,
col pianto innocente dei bambini,
e l’urlo disperato della madre che cercava il figlio,
impiccato a un palo del telegrafo?
Anche le nostre cetre, per un voto di silenzio,
oscillavano appese inerti, al triste vento di guerra.
Le figure retoriche della poesia sono:
- con il piede straniero METONIMIA (chiara allusione all’esercito tedesco)
- sull’erba dura di ghiaccio SINESTESIA (la natura sembra partecipare al dolore
del poeta)
- urlo nero SINESTESIA (evidenzia la drammaticità della disperazione del grido
della madre che si getta sul figlio torturato)
- triste vento METAFORA (male, dolore)
- fronde dei salici (simboleggia l’albero del pianto)
Sono presenti anche tre ENJAMBEMENT che servono a mettere maggiormente
in evidenza un’immagine, un concetto:
- al lamento / d’agnello
- urlo nero / della madre
- figlio / crocifisso
Per la poesia “Milano, 1943” vedi allegato con il testo della poesia e rispondi
alle domande scritte di seguito.
1. Che funzione ha il titolo della poesia’
2. A chi appartiene la mano che scava nella polvere dopo un
bombardamento?
3. Che cosa cerca questa mano?
4. Per quale motivo questa ricerca è inutile e vana?
5. Quale espressione è ripetuta più volte per trasmettere l’orrore della
guerra e l’idea della morte?
6. Nella desolazione della città devastata, quale elemento simboleggia,
invece, la vita?
7. Questo unico simbolo di bellezza della natura sopravvive alla distruzione
operata dalla guerra oppure è destinato, come ogni altra cosa, alla morte?
Quale espressione ti permette di rispondere alla domanda?
8. Cosa chiede il poeta all’umanità di non fare?
9. Le figure retoriche: scrivi accanto a quelle segnalate un esempio tratto dal
testo.
-personificazione -metafora
-anafora -metonimia
(prof.sse VOLPE MARIA, DI GIROLAMO ROBERTA/CICIOTTI SERENA, LIPPA CRISTINA)
Ripassate le proposizioni studiate finora, aiutandovi con il seguente schema
riepilogativo.
BUON LAVORO !!