Il profilo sanitario degli immigrati e l’approccio clinico primarie/2018/Corsi... · a rilevare i...
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• Eterogeneità etnico-antropologica
per provenienza, lingua, cultura, religione
• Dinamicità e mobilità
rapida evoluzione del profilo socio-demografico
• Inadeguatezza dei sistemi informativi
a rilevare i bisogni di salute della popolazione
immigrata
Il profilo di salute degli immigrati: le criticità gestionali
• fattori propri della povertà: precarietà abitativa,
scarsa tutela sul lavoro, alimentazione sbilanciata
• disagio psicologico: mancanza di supporto
psicoaffettivo, sradicamento culturale, fallimento del
progetto migratorio
• difficoltà di accesso ai servizi: barriere giuridiche,
burocratiche, organizzative, relazionali
Fattori di rischio per la salute degli immigrati
AREE DI CRITICITA’SANITARIA
1. Condizioni patologiche prevalenti:
traumi, tubercolosi, AIDS (compliance al
trattamento e follow-up)
2. salute materno-infantile: gravidanza e
parto, IVG
3. condizioni sociali: nomadi, rifugiati,
prostitute, detenuti, tossicodipendenti
• effetto migrante sano, ovvero la selezione alla
partenza: 60% dei permessi rilasciati in Italia per motivi
di lavoro o studio
• effetto migrante esausto: esposizione ai fattori di
rischio presenti nel Paese ospite
• La “sindrome di Salgari” ovvero il fascino
dell’esotico: bassa prevalenza di patologie di importa-
zione e rischi minimi di trasmissione alla popolazione
Il profilo di salute degli immigrati
“Chi è Emilio Salgari?”1862: nasce a Verona
1878: Istituto Nautico a Venezia
Non ottenne mai la licenza
...Onnivoro di tutto ciò che poteva alimentarela sua fantasia
Il suo pubblico era quello dei ragazzi e degli adultidesiderosi di conoscere luoghi esotici e lontani
dalla loro realtà
“Chi è Emilio Salgari?”
“Il capitano”
“Uno scrittore classico”
“Uno scrittore – poeta”
“Il viaggiatore senza bagaglio”
“Colui che ha nutrito la fantasia di generazioni di ragazzi e....non”
“Un pennivendolo”
“Cosè la Sindrome di Salgari?”
Immaginazione
FantasiaEsotismo
Avventura
“Il godimento del fascino della cultura” “La celebrazione del Diverso e dell’Esotico”
“L’immedesimarsi completamente nell’Altro e nell’Altrove”
Mario è arrivato in Italia, dal Senegal, con la prima ondata migratoria dall'Africa sub-sahariana alla fine degli anni Ottanta si è subito adattato al nostro paese e si è presto integrato nel mondo del lavoro,
Dal padre ha ereditato un atteggiamento positivo alla vita, del tipo "canta che ti passa« che mi sintetizza in questa sorta di massima: "se il padrone (coloniale?) ti vede allegro e spensierato ti lascia stare, ma se sei imbronciato e scontento, è più probabile che ti prenda di mira".
Come spesso accade ai neo-immigrati dopo poco tempo ha voluto fare "tutti gli esami del sangue" per un po' di stanchezza. Da lì è iniziata una lunga trafila di altri accertamenti per tentare di dare spiegazione ad una strana "leucopenia con linfocitosi relativa" scoperta casualmente, con un emocromo per il resto completamante normale.
Caso Clinico: I° parte
Il desiderio degli operatori sanitari alle
prese con gli stranieri, di scoprire patologie
esotiche, incontrare strane malattie e fare
brillanti diagnosi nella popolazione
immigrata.
La Sindrome di Salgari
Senza aver mai visitato i paesi tropicali Salgari, grazie alla
consultazione nelle biblioteche, descriveva ambienti
esotici che servivano ad alimentare la categoria del
meraviglioso dei suoi libri
Come Salgari molti clinici, senza un’adeguata conoscenza
dell’epidemiologia e della medicina delle migrazioni,
prefigurano l’arrivo di strane patologie, misteriose
sindromi, sospettato nuovi virus e agenti infettivi,
sintomatologie esotiche
La sindrome di Salgari
�L’incontro con persone di altre culture è un
ambito elettivo per costruire pregiudizi
�Il fascino e il timore dell’esotico, l’incontro
con persone che vengono da altri mondi, sono
fonti di idee preconcette che possono
interferire nell’immagine e nella relazione con
gli immigrati
Medicina transculturale e la relazione con gli immigrati: il rischio del pregiudizio
• Il medico o l’infermiere si aspetta di trovare il paziente
affetto da chissà quali strane malattie, lo inquadra
come vettore di morbi esotici o malattie inconsuete;
• ogni sintomo si ammanta di una sua presunta
“eccezionalità” rispetto alla patologia “addomesticata”
nostrana;
• si richiedono indagini più sofisticate alla ricerca di una
sicura malattia tropicale o comunque infettiva ben
occultata
Le fasi della relazione con gli immigrati:
l’esotismo
• Spesso la domanda insistente di cura viene interpretata
come ipocondria per l'assenza di un modello
interpretativo della malattia culturalmente condiviso: il
paziente viene visto come un “lavativo”, un “malato
immaginario”, un “perditempo”.
• Non scoprire malattie esotiche, non poter fare brillanti
diagnosi mette in crisi le categorie cliniche
dell'operatore sanitario e sospende il rapporto medico-
paziente in una specie di vuoto di senso, in cui il medico
inizia a mettere in dubbio l'utilità del proprio servizio
Le fasi della relazione con gli immigrati: lo scetticismo
�Dopo aver sperimentato la crisi dei
consueti schemi di valutazione e giudizio
clinico il medico supera i pregiudizi e pone
maggiore attenzione alla relazione medico-
paziente
�Di riflesso migliora la comunicazione e la
relazione con l’immigrato che
comprendere cosa è realisticamente
possibile avere
Le fasi della relazione con gli immigrati: il criticismo
Il mio primo pensiero è andato ad un'ipotesi infettivologica, per cui ho richiesto una serie di markers virali e sierologici pensando ad una forma asintomatica, forse una strana infezione importata dall'Africa. Alla prima prescrizione di esami, tutti con esito negativo, ne sono seguite altre di follow-up negli anni successivi, compreso Rx Torace, Eco addome ed infine una consulenza infettivologica; Mario per fortuna restava asintomatico, senza febbre ne’ infezioni. Ogni emocromo dava più o meno lo stesso esito e Mario dopo un po' cominciava a dubitare delle mie capacità professionali. Possibile che non riuscissi a venirne a capo? Tra le righe aveva anche adombrato il dubbio di essere in qualche modo trascurato, in quanto extracomunitario, o perlomeno che non prescrivessi a lui tutti gli
accertamenti che invece avrei richiesto ad un Italiano.
La strana leucopenia è andata avanti per un po' di anni tra alti e bassi e poi è passata nel dimenticatoio. Fino a quando, frequentando un corso di formazione, ho scoperto che la letteratura contempla
forme benigne e fisiologiche di leucopenia su base etnica, in particolare in popolazioni africane!
Caso Clinico: II° parte
�Grandi aspettative nei confronti della
tecnomedicina occidentale: per ogni problema
una soluzione semplice e definitiva
�A fronte delle aspettativa di una sanità
occidentale ipertecnologica, pronta ed efficiente,
riceve ed utilizza per percorsi assistenziali
inappropriati (uso/abuso del PS), risposte lente,
apparentemente inconsistenti, a volte sgarbate,
rinvii etc..
Medicina transculturale: l’atteggiamento degli immigrati
• La delusione lascia il posto al sospetto di
discriminazione, trascuratezza, di essere
oggetto di sgarbi premeditati, ingiustizie volute,
incapacità professionale.
• Il paziente immigrato alla fine del percorso di
adattamento acquista una più reale
consapevolezza su ciò che è possibile chiedere e
su ciò che il medico e l’infermiere possono
concretamente rispondere
Fasi della relazione con gli immigrati: dalla delusione all’adattamento
Relazione medico-paziente:i percorsi paralleli
Fase
Esotismo
Scetticismo
Criticismo
Fase
Esotismo
Scetticismo
Criticismo
Medico
Sindrome diSalgari
il paziente non ha niente mi fa perderetempo
superare i pregiudiziconsiderare la diademalattia -paziente
Medico
Sindrome diSalgari
il paziente non ha niente mi fa perderetempo
superare i pregiudiziconsiderare la diademalattia -paziente
Paziente
Sindrome delGeneral Hospital
il medico non valeniente e non mi curaperché sono straniero
accettare i limiti dellaMedicina, fare il possibile
Paziente
Sindrome delGeneral Hospital
il medico non valeniente e non mi curaperché sono straniero
accettare i limiti dellaMedicina, fare il possibile