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Maggio 2018 N° 70 Eccoci, Mamma! Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 1, LO/CO N. 64 - Maggio 2015 Carissimi tutti, canto con Voi la gioia del mio 65 anniversario di Ordinazione Sacerdotale perché DIO È AMORE! Per questo sento il bisogno di ringraziare, innanzitutto, DIO che mi ha dato la “VITA PER AMORE E PER AMARE!” O Dio, mio Signore: Grazie, per la famiglia che mi hai donato, capace, in armonia con la povertà, di crescere e rimanere unita sempre nel “ringraziare e pregare insieme ogni giorno, aprendo il cuore di “IL MIO SPIRITO ESULTA IN TE, MIO DIO !”

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Maggio2018

N° 70

Eccoci, Mamma!

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 1, LO/CO N. 64 - Maggio 2015

Carissimi tutti, canto con Voi la gioia del mio 65 anniversario di Ordinazione Sacerdotale perché

DIO È AMORE!

Per questo sento il bisogno di ringraziare, innanzitutto, DIO che mi ha dato la “VITA PER AMORE E PER AMARE!”

O Dio, mio Signore:

Grazie, per la famiglia che mi hai donato, capace, in armonia con la povertà, di crescere e rimanere unita sempre nel “ringraziare e pregare insieme ogni giorno, aprendo il cuore di

“IL MIO SPIRITO ESULTA IN TE, MIO DIO !”

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noi sette figli, al desiderio della vera felicità : essere tutti di Dio per accogliere il Suo amore, per amarLo e fare del bene a tutti!”

Grazie, perché hai chiamato la mia vita ad essere sacerdotalmente tutta Tua, per metterla in Te e come hai fatto Tu, a servizio di tutti , per generare e portare tutti a Dio.

Grazie, per avermi donato, sin dall’inizio della vocazione , di sentire nel mio cuore la gioia e il bisogno di affidarmi, come figlio, alla Madonna, perché modellasse la mia “polvere”, ed io potessi, amandoLa, entrare e vivere nel Suo Cuore Immacolato, per lasciarmi amare, amarLa e ricorrere sempre a Lei, per rivestirmi di santità, affidando a Lei ogni piccolo o grande avvenimento della mia vita.

Da quel momento ho sempre sentito la mia vita avvolta e sostenuta dalla Sua maternità. È Lei che ha accompagnato , con la Sua preghiera, la missione che Dio mi affidava, custodendone la verginità e la grazia del celibato sacerdotale.

Grazie, mio Dio, per aver elevato la mia anima alla dignità sacerdotale, a gloria del Tuo nome.

Grazie, perché quando il card. Schuster, 65 anni fa, ha disteso la Sua mano sul mio capo, ha “formato”, nello Spirito Santo, Gesù

nella mia anima e ha donato tutto di me, anima, corpo e vita alla Santa Madre Chiesa, per testimoniare che Gesù è il Signore e continuare, in Lei, l’opera di salvezza.

Grazie, o Dio, per la fedeltà del Tuo amore che ogni giorno, nella Santa Messa, mi attira fino all’ identità massima con Te nella Consacrazione: ...” questo è il mio Corpo... questo è il calice del mio Sangue... in memoria di me!“

Grazie, perché, Tu vittima immolata per Amore, mi hai chiamato ad ascendere con Te il calvario ed “ornato con i dolori“, mi hai conservato nella gioia della fede e della paternità sacerdotale!

Grazie, per avermi chiamato a fondare Radio Maria e Radio Mater...

Ti prego, custodisci e rivesti di santità ogni figlio che appartiene a questa grande famiglia, perché ciascuno possa, nella Santa Madre Chiesa, fissare il proprio sguardo su di Te o Gesù e sul prossimo, e in Te sentire la gioia di vivere, di annunciare e di testimoniare la Parola di Dio.

Grazie per avermi donato la gioia di vivere, nella Chiesa, l’obbedienza, il servizio, l’unità, l’intimità, la cordialità con tutti i Pastori.

Grazie a voi tutti, carissimi, che mi siete stati vicino con la

preghiera, l’affetto, la collaborazione preziosa, l’ascolto e la generosità.Solo il frutto dei vostri sacrifici ha permesso di fare vivere Radio Mater, ultima tappa del mio ministero sacerdotale, dopo quelle che la Grazia mi ha permesso di compiere di bene, soprattutto con le Sante Messe e il Confessionale, ad Albavilla, come Coadiutore e ad Arcellasco di Erba, come Parroco.

Chiedo perdono a Gesù e a tutti se ho mancato in qualche cosa.

Miei cari, l’amore a Maria Santissima, la Mamma, che ha avvolto e sostenuto sempre anche la mia vita, elevi i nostri cuori “ogni giorno più“ al Suo Gesù e tra di noi, per essere e divenire “una sola famiglia qui in terra” e per ritrovarci tutti un giorno in cielo.

Coraggio miei cari, la Mamma ci invita a continuare a pregare per purificare i nostri cuori e diffondere, nell’unico Spirito, la luce dell’Amore di Dio, Padre ricco di Misericordia.

Grazie a tutti e a ciascuno di voi, miei cari! Vi chiedo umilmente di accompagnarmi con le preghiere, perché possa, con cuore puro, darmi e dedicarmi tutto e sempre a Cristo!

Vi benedico con tutto il cuore.Don Mario

TI AMIAMO DON MARIOGesùIl Tuo Amore mi ha chiamato,La Tua Grazia mi ha sostenuto,La Tua Mamma mi ha accom-pagnato all’Altare :queste parole hai fatto stampare,

don Mario, sull’immaginetta-ricordo della tua consacrazione: parole sentite, parole che hai perfettamente e fedelmente onorato, giorno dopo giorno, in questi sessantacinque anni perché tu, questo AMORE, lo hai sempre veramente corrisposto; e questa GRAZIA l’hai fatta abbondantemente “fiorire” e,

da questa MAMMA, alla quale hai consacrato il tuo cuore, la tua vita e il tuo sacerdozio continui a farti accompagnare in filiale obbedienza.

TI AMIAMO don Mario : nei tuoi silenzi impregnati di preghiera e nel tuo parlare con accorata passione.

TI AMIAMO : mentre celebri le tue Messe sull’Altare della Cappellina o sul lettino della “tua” dialisi.

TI AMIAMO, sacerdote “vero”, disponibile a farsi “mangiare” da tutti e capace di “stare”, inchiodato sulla stessa Croce di

Gesù: “per la Gloria del Padre e il bene delle anime”.

TI AMIAMO quando, con il cuore sulle labbra, ci insegni che “siamo qui per andare al Cielo, siamo qui per prepararci al Cielo!”

Nella tua apparente fragilità e debolezza, Don Mario, il tuo Sacerdozio “risplende”: RENDIAMO GRAZIE A DIO!

(Chiedendo scusa per il forse troppo confidenziale “tu”).

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Caro don Mario,in occasione del tuo 65° di Sacerdozio viene

naturale ricordare che gran parte della tua vita è stata spesa a servizio dell’evangelizzazione e della radio, prima con Radio Maria e poi con Radio Mater.

Non si può non partire dai nomi delle tue radio: Maria, Mater. È indubitabile che la Madonna ti sia particolarmente cara. La tua vita è “impregnata” della devozione filiale a Maria, nata e coltivata nella tua famiglia, numerosa e ricca di fede, che ha sostenuto e incoraggiato la tua vocazione in un “sì totale”. Così, quando hai creato questa nuova, grande, “famiglia” dell’etere ti è stato naturale metterla nelle mani della Madonna e affidarLe una radio di preghiera, di parola di Dio, di conforto a chi soffre.

“Quello che sentivo dentro era di dover aiutare a pregare”, racconti, e hai cominciato con “un’ispirazione dal cielo”: portare le parole e la Parola della Missione cittadina, anche nelle case, agli ammalati, agli anziani, a chi non poteva partecipare agli incontri e alle celebrazioni. Ma la tua intuizione più profetica è stata di parlare attraverso la radio – “magari sentita per caso” – non solo a chi già era credente, ma “anche a quelli che in chiesa non si sentivano ancora di venire”. Una missione evangelizzatrice che trova ancora oggi il suo segno tangibile nella fedeltà e nell’affetto di migliaia di ascoltatori che, anche grazie alla tua radio, hanno potuto coltivare il timbro della loro spiritualità o arricchire la propria formazione ecclesiale.

Davvero hai dato compiutamente braccia e gambe a quella pagina del Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa che ricorda come la radio sia lo strumento “più agile, duttile ed economico, per trasmettere e ricevere” e, per il mondo cattolico, “prezioso per la propria presenza”.

Per questo mi piace pensarti come un albero, una di quelle grandi querce con le radici ben salde sul territorio, ricordandosi da dove si viene, fortificato dal contatto con la gente, ma dai rami grandi, frondosi, protesi verso il cielo, che offrono riparo e indicano l’Alto. Ancorato in provincia, sei stato capace di realizzare

uno strumento che in tutta Italia aiuta tanta gente a pregare, raggiungendola ovunque.

Una passione instancabile la tua, espressa sempre in un cammino di costante e convinta fedeltà alla Chiesa che per te è realtà di vita e che ha fatto sì che in tutti questi anni tu abbia continuato a tener fede al tuo impegno.

Da ultimo, come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana mi è caro ringraziarti per l’attenzione con cui segui i nostri passi e per la tua vicinanza, mai superficiale, pronto a inventare modalità di coinvolgimento sempre nuove e proiettate verso il futuro. Un futuro cui a 88 anni non cessi di guardare, perché, come dice il Papa, la capacità che hanno i vecchi di sognare è grande.

Ti raggiungo con le mie preghiere e il mio affetto, che so condiviso da molti altri Vescovi e sacerdoti in Cei come nel resto del Paese.

Gualtiero Card. Bassetti

Gli auguri del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Gualtiero Bassetti

La tua vita, don Mario, è “impregnata” della devozione filiale a Maria

La tua passione per la radio è instancabile, espressa sempre in un cammino di costante e convinta fedeltà alla Chiesa che per te è realtà di vita

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Quest’anno scoccano i tuoi 65 anni di Ordinazione Presbiterale carissimo don Mario e volentieri ti raggiungo con l’augurio e la gratitudine per l’intenso tempo profuso per il servizio al Vangelo, alla Chiesa e al mondo … anche a quello che passa dalle frequenze dell’etere!

L’augurio ha un desiderio confidenziale avvolto nel piccolo formato del biglietto da visita perché te lo possa far scivolare da sotto la porta e, mentre lo leggi, possa stare, senza invadenza, sul palmo della mano quasi minuscolo segnale di cosa e di come è stata - ed è ancora - la forma della tua vocazione: un servizio umile, determinato e perseverante per irradiare e alimentare la gioia della fede anche in condizioni precarie e talvolta insostenibili.

Nel tracciante del tuo ministero pastorale, per essere onesti, non è possibile tacitare tutto quel turbinio di sofferenze e fatiche generate da incomprensioni e conflitti che però hanno fatto risaltare la tua fibra di uomo credente

aggrappato più alla provvidenza che alla tua soddisfazione, più alla mitezza che alla tua rivalsa, più alla speranza di un promettente futuro che alla tua recriminazione per le sconfitte subite

Tutto, mi pare, a maggior gloria di Dio e di sua… Mater, attraverso - ancor oggi - le invisibili ma instancabili tracce di una voce, solamente un poco più affaticata, che continua ad arrivare al cuore di tanti per rafforzare fede, speranza e carità.

Ti sostengano anche il mio grande abbraccio e il sicuro affetto accompagnati da una preghiera su cui puoi sempre contare.

Mons. Maurizio Rolla, Vicario Episcopale Zona III

Milano, 1 maggio 2018Caro don Mario,desidero farti giungere il

mio più affettuoso augurio in occasione della celebrazione del sessantacinquesimo anniversario della tua ordinazione presbiterale.

Invoco per te ogni benedizione di Dio: si moltiplichi per te la benedizione che in questi anni hai invocato per molti, offrendo consolazione, incoraggiamento, sollievo dalle apprensioni della vita, nella certezza della presenza amorevole di Maria e della misericordia infinita di Dio.

La tua voce mi giunge spesso attraverso Radio Mater con quell’intensità affettuosa, con quella passione illuminata, con quella fedeltà tenace che sa

giungere al cuore, commuovere, illuminare.

Hai fatto della Radio la tua missione e della tua missione un servizio alla Chiesa, con quella particolare devozione alla Chiesa di Milano che ti ha chiamato, ti ha inviato e che hai servito con fedeltà ammirevole. Non mi giunge solo la tua voce,

ma anche la tua luminosa testimonianza di una vita coerente e intraprendente, anche la tua pazienza nelle tribolazioni che non ti sono state risparmiate, anche la tua serenità nel sopportare la precarietà della salute. Sono quindi pieno di ammirazione per il bene che il Signore ti ha concesso di fare, per la devozione esemplare per Maria che con equilibrio e fedeltà hai insegnato e praticato.

Il Signore sa come ricompen-sare i suoi servi fedeli: io posso solo chiederti ancora e sempre di continuare a pregare per la chiesa di Milano e anche per me.

Con affetto e stima,

Più cielo che terra

Hai fatto della Radio la tua missione e della tua missione un servizio alla Chiesa

“L’ affettuoso augurio” dell’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini

Non mi giunge solo la tua voce, ma anche la tua luminosa testimonianza di una vita coerente e intraprendente.

La gratitudine del Vicario Episcopale della zona di Lecco, mons. Maurizio Rolla

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Ricordo ancora – come se fosse un fatto avvenuto da non molto, tanto è vivo in me – il primo incontro con Don Mario, nell’autunno 1991 a Roma, presso la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, quando egli venne per incontrare l’allora Segretario Generale dei Vescovi italiani, l’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi. Si era in un momento particolarmente difficile, e non solo per Don Mario. Eppure ricordo ancora la fede di Don Mario, la sua tenacia, il suo desiderio di continuare la missione di sacerdote e di guida spirituale nella grande comunità della Radio, la sua fiducia incondizionata in Maria Santissima. Sono ricordi che si sono impressi indelebilmente nella mia mente e soprattutto nel mio cuore.

A seguito di quell’incontro, l’allora Segretario Generale della C.E.I. molto si spese, sia personalmente sia tramite gli organismi della Conferenza Episcopale, perché si giungesse ad una compos iz ione

della situazione che si era precedentemente creata.

Quello dell’autunno 1991 fu il primo di una lunga serie di incontri, durante i quali, progressivamente, nacque il progetto di Radio Mater. L’Arcivescovo Tettamanzi volle incoraggiare e sostenere Don Mario in questa sua intenzione; perciò chiese a me, che ero suo segretario, di mantenere un costante contatto con Don Mario e di riferirgli, passo dopo passo, il cammino che si stava compiendo, riservandosi comunque di incontrare direttamente Don Mario stesso, cosa che avvenne in diverse occasioni.

Dopo che il 5 agosto dello scorso anno il Signore ha chiamato a sé il Card. Tettamanzi, posso rivelare che il compianto Arcivescovo ha sempre nutrito una grande e sincera stima per Don Mario, intuendo come, nel suo desiderio di raggiungere tutti i cuori, vi fosse qualcosa che andava oltre la semplice missione sacerdotale e spirituale, quasi fosse un’ispirazione soprannaturale. Perciò egli lo ha sempre incoraggiato, consigliato e sostenuto nella missione della Radio, invitandolo a proseguire, mediante la fondazione di un nuovo mezzo di evangelizzazione, la missione che aveva iniziato con Radio Maria.

I progetti di Dio passano attraverso tante circostanze umane, alcune delle quali anche dolorose; altre, prese in sé, possono sembrare insignificanti; tutte comunque, alla luce della fede, rivestono un significato provvidenziale.

È stata infatti la Provvidenza Dio, anche attraverso la dolce e materna protezione di Maria, Madre di Dio, a far sì che tutto concorresse a costruire uno strumento di evangelizzazione, di preghiera, di condivisione nella fede, di ascolto della Parola, di vita comunitaria, come è appunto Radio Mater. E ciò è stato possibile anche per la collaborazione volontaria e l’aiuto materiale di tante persone buone e generose.

Che dire oggi del cammino percorso? È stata un’esperienza esaltante, resa possibile dalla materna intercessione di Maria Santissima, che ha vegliato sul cammino di Don Mario, come la mamma accompagna i passi del suo figlio. Non tutti i giorni sono stati facili; ci sono stati momenti di grande dolore, perché spesso l’orgoglio umano rovina le cose più belle. Eppure Don Mario è andato oltre, ha saputo superare questi ostacoli. Egli ha posto nelle mani di Maria Santissima le sofferenze, le tante fatiche, il sincero desiderio di pacificazione, perché la Mamma li presentasse al suo Divin Figlio.

Il card. Tettamanzi e don Mario alla inaugurazione della Cappellina di Maria

Mons. Angelo Pirovano

Mons. Angelo Pirovano – attuale prevosto di Erba e già segretario dell’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, Segretario Generale della CEI dal 14 marzo 1991 al 20 aprile 1995 – ricorda “la lunga serie di incontri” di don Mario in CEI in quegli anni e l’invito dell’Arcivescovo “a proseguire la missione che aveva iniziato con Radio Maria”.

“Don Mario ha sempre desiderato e voluto che Radio Mater fosse per la Chiesa e nella Chiesa, anzi fosse Chiesa”.

“Egli ha posto nelle mani di Maria Santissima le sofferenze, le tante fatiche, il sin-cero desiderio di pacificazione, perché la Mamma li presentasse al suo Divin Figlio”.

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Don Mario ha sempre desiderato e voluto, impegnandosi anche personalmente, che Radio Mater fosse per la Chiesa e nella Chiesa, anzi fosse Chiesa, perché la missione di evangelizzare è stata affidata da Gesù ai suoi discepoli e, per mezzo di essi, alla comunità ecclesiale.

Maria, proclamata Madre della Chiesa dal Beato Paolo VI, che presto sarà dichiarato santo, continui a prendere per mano Don Mario e la grande famiglia di Radio Mater, come

Mamma premurosa che veglia sul cammino dei suoi figli, e ci conduca tutti al suo Figlio Gesù, uniti e concordi nell’amore!

Diciamo grazie a Don Mario, per il tanto bene che ha fatto e continua a fare. Prego per intercessione di Maria Santissima, affinché il Signore gli doni serenità e salute, per poter continuare ancora a lungo sulla strada per lui tracciata dalla Divina Provvidenza.

Mons. Angelo Pirovano Prevosto di Erba

Giugno e luglio 2018: Saranno certamente due mesi ricchi di infinite grazie per i nostri paesi e non solo, anche per tantissimi che ci seguiranno via etere… Sì, perché al vertice degli 8 anniversari di Ordinazioni Sacerdotali che celebreremo in questi mesi c’è lui, don Mario Galbiati, fondatore e tutt’ora anima appassionata di Radio Mater, che ricorderà nelle prime due domeniche di luglio i suoi 65 anni di sacerdozio!

Caro don Mario, mi sento un po’ intimorito a parlare di te e del tuo fantastico anniversario! Per trovare le parole farò così: andrò in alto, in un punto panoramico da dove vedere i nostri paesi e poi, alzando lo sguardo verso l’orizzonte, fino a Milano, agli Appennini… fino a dove possono arrivare le onde della tua cara Radio Mater… Eccomi sono arrivato… sono ai piedi di una piccola statua della Madonna, sul Bolettone… Hai vissuto alla sua ombra per tanti anni, tanti anni fa, quando eri coadiutore (si diceva così, allora) ad Albavilla e poi da parroco, ad Arcellasco… ed ancora in questi ultimi anni, da quando hai ‘trovato casa’ qui ad Albavilla alla tua nuova creatura, Radio Mater.

Hai vissuto all’ombra del Bolettone, ma soprattutto hai vissuto alla luce di ben altra creatura, Maria, la donna di intatto splendore, la donna vestita di sole, come la descrive il meraviglioso libro dell’Apocalisse.

Ecco, è proprio da questo libro che mi viene l’idea per lasciarti, carissimo don Mario, tre semplici pensieri.

Hai saputo dare, in questi 65 anni di sacerdozio, una bella, forte e luminosa testimonianza di Gesù, del suo vangelo, di amore appassionato per la Chiesa! Una testimonianza (è una delle parole più forti e amate dall’Apocalisse) che si è fatta operosità concreta e

fattiva, che si è espressa con immensa creatività, che non ha mai rinunciato ad immaginare un futuro buono e bello. Una testimonianza che ha trovato continuamente vie nuove per proporsi a coloro a cui eri mandato, che non ha mai temuto di confrontarsi con i problemi e le asperità delle situazioni; una bella testimonianza della quale moltissimi ti sono e ti saranno sempre grati.

Come il sottile filo rosso che si dipana lungo tutta l’Apocalisse, anche tu, caro don Mario (ed è il secondo pensiero) hai conosciuto l’ora o le ore della prova, dell’abbandono, della crisi. Forse si può usare anche per te la parola che il Libro Sacro usa per tratteggiare il male radicale, quel misto di ostilità, incomprensione e cattiveria che colpiscono i credenti proprio nello specifico della loro fede, della loro identità e del loro impegno evangelizzatore. Sì, forse anche tu hai sperimentato l’ora della grande tribolazione, l’ora del naufragare dei propri progetti, gioie e speranze. Anche il credente e, forse, soprattutto il credente conosce tutta l’amarezza e l’inquietudine dell’ora delle tenebre!

don Paolo Luigi Vesentini

Il card. Tettamanzi con don Mario

Don Paolo Luigi Vesentini, parroco di Albavilla, ricorda i 65 anni di sacerdozio di don Mario

Hai saputo dare, in questi 65 anni di sacerdozio, una bella, forte e luminosa

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”Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia”. Non vorrei che l’immagine fosse troppo ardita, ma mi piacerebbe – caro don Mario – vederti cavalcare questo suggestivo cavallo bianco, simbolo della vittoria, del trionfo del bene, dell’affermarsi, nonostante tutte le prove e le tribolazioni, della luce e del conforto che vengono da Gesù, il Signore dei signori! Il cavallo bianco della fortezza quando lo sfinimento colpisce il nostro corpo, il cavallo bianco della fede quando bisogna ridire quotidianamente il nostro sì al

Signore che ci ha chiamati, il cavallo bianco della carità e della speranza contro ogni speranza (come dice l’Apostolo) perché nel nostro cammino non siamo mai soli. E tu lo sai benissimo, lo insegni e lo annunci da sempre, lo testimoni ogni giorno con la fedeltà generosa alla tua vocazione!

Anche se il nostro cielo è grigio e tutto in noi e intorno a noi appare spesso oscuro e difficile, per chi ha il cuore buono si avvera ogni giorno questa misteriosa verità: “Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle”.

Caro don Mario, perdona le mie povere parole, ma accogli il mio sincero augurio: sono sicuro che ogni giorno si realizza per te questa parola che riprendo per l’ultima volta dall’Apocalisse: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”.

Cosa sono 65 anni di sacerdozio se non la quotidiana gioia di aprire la porta a Gesù per cenare con lui!?

Auguri ancora, don Mario, anche a nome di tutta la nostra Chiesa.

Fraternamente in Gesù, il Pastore bello e buono.

Shalom, don Paolo

Albavilla 03 Maggio 2018: sono esattamente le 20.17, lo so perché è l’orario indicato nella foto che, all’apparenza, potrebbe essere ritenuta come la meno significativa di tutta la serata. Si è appena aperta la porta della sala del Consiglio del Comune di Albavilla, un piccolo uomo curvo dall’età ma col sorriso di un giovane pieno di entusiasmo entra accompagnato da alcuni volontari.

Un misto di stupore e gioia si legge improvvisamente sul suo viso quando lo sguardo di questo piccolo grande uomo incontra uno ad uno gli sguardi degli

altri volontari che lo attendono nella sala. È il mio turno, il suo sguardo incontra il mio e, anche nei miei confronti stupore e gioia. È una questione di secondi ma mi domando il perché di questo suo meravigliarsi. Possibile che, nel giorno in cui ufficialmente riceverà un riconoscimento in occasione dei 65 anni di ordinazione sacerdotale per quanto fatto in questi anni ad Albavilla, quest’uomo straordinario non si aspettasse che fossero presenti volontari e conduttori che ogni giorno condividono con lui il progetto di Maria? La risposta alla mia domanda sarà molto

semplice: Don Mario è così! Un uomo che sa bene quanto sia importante affidarsi al Cielo; solo facendo così sarà possibile vedere l’ordinario trasformarsi in straordinario.

Ormai tutto è pronto per la consegna del riconoscimento, prende la parola Giuliana Castelnuovo, sindaco di Albavilla, che ha già avuto modo di conoscere in altre occasioni Don Mario e infatti parla di “un evento eccezionale” quello che rappresenta questa serata. “Sarebbe doveroso dire ogni giorno grazie” sono le esatte

Don Mario: “Grazie Signore, mi hai fatto fare molto ma io attribuisco tutto a Te”

L’Amministrazione Comunale di Albavilla ha consegnato a Don Mario una targa in riconoscimento per il bene compiuto e in occasione dei suoi 65 anni di sacerdozio

Il Sindaco: Tutte le realtà di Albavilla che diamo per scontate: l’oratorio, il cineteatro, la squadra di basket…. tutte hanno dietro Don Mario!”.D

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parole che il sindaco utilizzerà, mentre don Mario segue e ascolta tutto con grande attenzione e con la semplicità di chi forse pare non rendersi conto di quanto ha costruito. “Tutte le realtà di Albavilla che diamo per scontate: l’oratorio, il cineteatro, la squadra di basket…. tutte hanno dietro Don Mario!”. L’entusiasmo, la gioia, la fede hanno portato questo sacerdote a fare “cose concrete” per gli altri, perché “Don Mario è tutto al servizio degli altri”.

Ora è il turno del Presidente del Consiglio Comunale che racconta tutta la vita di Don Mario: la vocazione, la pallacanestro, l’amore per la musica fino alla fondazione di ben due radio con un modo nuovo di fare radio. Se prima la radio era “io parlo, tu ascolti” ora c’è interazione tra conduttore e ascoltatore, nasce una sintonia, oltre a considerare l’importanza della preghiera notturna in diretta dalle 2 alle 6.

Con la solita simpatia, al termine della lettura della sua storia, il don non manca di ammettere che gli “è passata tutta la vita davanti” ma, con l’umiltà che da sempre lo contraddistingue, cita il Salmo 114 “non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria” e ribadisce di non aver alcun merito per quanto realizzato: “Grazie Signore, mi hai fatto fare molto ma io attribuisco tutto a Te e sento gioia per tutto quanto fatto con il Comune”.

Nell’ultima esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” Papa Francesco ci invita alla santità possibile in ogni ambiente di vita e Don Mario ricorda che: “la vita è missione di fare il bene, viviamola bene tutti questa vita”.

La consegna della targa celebrativa è solo la conferma dell’uomo che abbiamo di fronte a noi: è lui che si alza avvicinandosi al sindaco per stringerle la mano.

E’ presente anche un gruppo folkloristico di Albavilla, “I contadini della Brianza” con il presidente Dionigi Garofoli, che ha preparato una sorpresa per don Mario: da questo gruppo si stacca una donna di 88 anni come don Mario, che è pronta a raccontare una poesia porgendo idealmente il fiore più bello il cui nome è “riconoscenza”.

La serata volge ormai alla conclusione e il nostro caro don Mario ringrazia con una promessa: “Cercherò di essere più prete!” e, incrociando ad uno uno lo sguardo di tutti parla direttamente al cuore di ognuno: “Termino con un augurio: qualunque sia la realtà di vita, formiamo una bella famiglia per essere poi tutti trapiantati un giorno in Cielo!”.

Don Mario ha poi ringraziato singolarmente i componenti del Consiglio comunale: il sindaco Castelnuovo, l’assessore ai Servizi Sociali Angela Bartesaghi, che con il sindaco ha voluto fortemente la manifestazione, gli altri assessori, il presidente Carlo Panzeri, il capogruppo nonché presidente del Consiglio Regionale e già sindaco di Albavilla, Alessandro Fermi, e tutti i consiglieri, ma anche l’Associazione Carabinieri in congedo, gli ex atleti della Pallacanestro e i Contadini della Brianza. Un ringraziamento fraterno don Mario lo ha riservato al parroco di Albavilla, don Paolo Vesentini, presente a nome della Comunità parrocchiale.

La serata non poteva terminare senza la musica e la sorpresa del gruppo folkloristico è “Madonna nera” dedicata a tutta Radio Mater.

Prima di ritirarsi, Don Mario saluta anche i volontari che hanno voluto stringersi a lui per questo bellissimo traguardo, in rappresentanza di tutti coloro che da casa hanno seguito in diretta la cronaca della cerimonia, ma soprattutto perché “Sarebbe doveroso dire ogni giorno grazie”! E d’ora in poi, lo faremo. Grazie caro Don… per ogni giorno.

Gianluca

Il Sindaco Giuliana Castelnuovo al momento della consegna della targa a don Mario

Don Mario con il Sindaco e i Consiglieri comunali di Albavilla

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Vergine Maria, Madre che non hai mai abbandonato un figliolo che grida aiuto,

Madre le cui mani lavorano senza sosta per i tuoi figli tanto amati,

perchè sono spinte dall’amore divino e dalla ’infinita misericordia che esce dal tuo cuore,

volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione,

guarda il cumulo di ‘nodi’ che soffocano la mia vita.

Tu conosci la mia disperazione e il mio dolore.

Sai quanto mi paralizzano questi nodi e li ripongo tutti nelle tue mani.

Nessuno, neanche il demonio, può sottrarmi dal tuo aiuto misericordioso.

Nelle tue mani non c’è un nodo che non sia sciolto.

Vergine madre, con la grazia e il tuo potere d’intercessione presso tuo Figlio Gesù,mio Salvatore, ricevi oggi questo ‘nodo’

(nominarlo se possibile).Per la gloria di Dio ti chiedo di scioglierlo

e di scioglierlo per sempre.Spero in te.

Sei l’’unica consolatriceche il Padre mi ha dato.

Sei la fortezza delle mie deboli forze,la ricchezza delle mie miserie,

la liberazione da tutto ciò che m’impedisce di essere con Cristo.

Accogli la mia richiesta.Preservami, guidami, proteggimi.

Sii il mio rifugio.Maria, che sciogli i nodi, prega per me.

Mamma,aiutaci a sopportare

ogni difficoltà !

Preghiera a Maria che scioglie i nodi

Pregare la Madonna che sciogli i nodi, significa mettere nelle Sue mani i nostri peccati, le tentazioni, le sofferenze, le debolezze, le angosce e Lei, Madre di Misericordia, si affretterà a soccorrerci e scioglierà quei nodi con una pazienza infinita e un amore sconfinato

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1. O Gesù, il cui Cuore divino è simbolo vivente di amore infinito, attira le nostre anime alla tua dolce intimità. Tu che ti sei consumato per la gloria del Padre e per la salvezza degli uomini, rendi anche la nostra vita una continua testimonianza di amore per te. Ti offriamo i nostri sensi, così pronti alla dissipazione; il nostro cuore, così incostante; la nostra carne, così fragile. Tutto ciò che abbiamo e siamo, l’offriamo a te perché diveniamo un gradito olocausto d’amore.

Gloria al Padre... Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.

2. O Gesù, il cui Cuore divino ha sentito fino all’agonia il peso e la gravità del peccato, rendi il nostro cuore sensibile alla tragedia dell’umanità che resiste al tuo amore. Per i peccati nostri e per tutti i peccati che si commettono nel mondo, noi vogliamo offrirti la nostra generosa riparazione, unendola al tuo sacrificio redentore. Accettala dalle mani della Vergine riparatrice come un atto di fede e di amore.

Gloria al Padre... Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.

3. O Gesù, il cui Cuore divino arde dal desiderio di portare tutti gli uomini all ’amore del Padre, accendi anche in noi la fiamma dell’apostolato. La nostra vita diventi una testimonianza del Vangelo, con l’ardore della parola e l’efficacia dell’esempio. La tua grazia ci aiuti ad attirare le anime nel regno del tuo amore, dove l’umanità, unificata nel tuo nome formerà una sola famiglia nell’amplesso eterno del Padre.

Gloria al Padre... Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.

Al Sacro Cuore di Gesù Cuore santissimo di Gesù,

fonte di ogni bene,ti adoro, ti amo, ti ringrazio

e, pentito vivamente dei miei peccati,ti presento questo povero mio cuore.

Rendilo umile, paziente, puroe in tutto conforme ai desideri tuoi.

Proteggimi nei pericoli,consolami nelle afflizioni,

concedimi la sanità del corpo e dell’anima,soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali,

la tua benedizione in tutte le mie operee la grazia di una santa morte.

Sacro Cuore di GesùConfido in te !

Ovunque e Sempre Proteggimi !

Giugno: preghiere al Sacro Cuore Di Gesù

Novena Al Sacro Cuore Di Gesù

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Mi è stato chiesto di parlare dell’amicizia fraterna e sacerdotale dei nostri cari Don Mario Galbiati, fondatore di Radio Maria e Radio Mater e del compianto P. Giuseppe Renzi, religioso dei Figli dell’Immacolata Concezione, mio confratello: due giganti della spiritualità, della dedizione sacerdotale, della carità.

Vinco una comprensibile ritrosia a scrivere queste note per l’affetto filiale che provo e per quanto ho ricevuto spiritualmente nel mio cammino vocazionale.

Sono consapevole che non riuscirò ad esprimere tutto ciò che sento nel cuore, accettate cari lettori, le mie povere parole dopo alcuni mesi di distanza dalla nascita al cielo di Padre Giuseppe Renzi, che ci ha lasciato improvvisamente lo scorso 24 gennaio alle 21,00, nell’ospedale IDI di Roma, dopo alcuni mesi di malattia, accettati con spirito di fede e offerti all’Immacolata Madre, per il bene della sua Famiglia religiosa e della famiglia che aveva fondato, i Figli di Gesù sofferente, tanto amati dal Padre Giuseppe, che si occupano dei sofferenti, disabili e anziani, che vengono accolti e curati con uno stile familiare in un focolare di preghiera e d’amore vicendevole.

Padre Giuseppe inizia alcuni anni fa la collaborazione con Don Mario e la Comunità di Maria attraverso la Santa Messa del lunedì, per permettere a Don Mario di poter riposare dopo la sua dialisi.

La vicinanza sacerdotale dei nostri Don Mario e Padre Giuseppe si concretizza in tanti momenti di amicizia, fraternità, confidenza e condivisione spirituale del loro operare per il Regno.

Sono tre i punti luce che legano sulla terra e nel cielo Don Mario e P. Giuseppe:

Sono entrambi Fondatori: due uomini di Dio che, come Maria hanno pronunciato il SI alla chiamata del Signore nella vocazione religiosa

e sacerdotale, hanno coraggiosamente iniziato e portato avanti due grandi opere del Signore, la cura ai sofferenti e l’annuncio del Regno attraverso i moderni mezzi di comunicazione.

Sono entrambi figli della Obbedienza, quella che ti costa gran sacrificio, che ti scomoda, ti fa pagare di persona, ma che assunta nella grande visione del Cielo a gloria di Dio, riesce a tramutare in meraviglie ciò che ad un occhio umano viene presa come torto e ingiustizia. Così Don Mario nella sua missione radiofonica, così anche P. Giuseppe per la sua missione di carità verso gli ultimi.

Sono Figli della Mamma. Entrambi hanno chiamato Mamma la Madonna, indicando nella loro spiritualità un atteggiamento fondamentale con il quale rivolgersi a Maria, quello filiale. La condizione ideale per un consacrato così come per qualunque fedele, sentire Maria come la propria mamma che ci ha partorito, colei che per amore ci ha dato la vita, non può non ascoltare la richiesta dei propri figli. Avvicinare i figli di Dio alla Mamma per eccellenza, è l’annuncio più bello che questi due grandi della fede e della carità ci donano: la capacità di sentirci figli amati dalla Mamma del cielo e la gioia interiore ed irrefrenabile di testimoniarlo al nostro prossimo e al mondo.

Grazie Padre Giuseppe per la tua testimonianza di vita consacrata, della tua giovialità e vicinanza a Don Mario e alla sua Opera, continua dal cielo a sorreggerlo nella sua Missione radiofonica e lui continuerà a sentirti nel suo cuore, con la tua preghiera per le sue intenzioni.

Insieme a loro, dal cielo e dalla terra, cantiamo:“Mamma ti amo, Mamma ti amo, sono tuo

figlio, mi dono a te... Mamma ti amo...tutto ti affido pensaci tu! Amen.

Fratel Aldo Genova

Il nostro caro padre Giuseppe Renzi ci ha lasciato lo scorso 24 gennaio, dopo alcuni mesi di malattia accettati con fede e con amore.

Grazie Padre Giuseppe per la tua testimonianza di vita consacrata, della tua giovialità e vicinanza a Don Mario e alla sua Opera

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Con tanta gioia e gratitudine il Gruppo della Segreteria in unità di cuori con la grande famiglia di Radio Mater ringrazia il Signore Gesù e la cara Mamma Celeste per il grande dono di aver posto

sul nostro cammino terreno Don Mario, solerte pastore e ardente dispensatore della Parola di Dio, da 65 anni al servizio di Dio, della chiesa, di tante anime bisognose e fondatore di Radio Mater. Radio Mater è un meraviglioso disegno di Maria, dove noi dedichiamo la nostra missione di volontariato e, giorno dopo giorno, ci aiuta ad arricchire la nostra crescita spirituale.

A don Mario va la nostra riconoscenza, il nostro grazie e affetto per la dedizione, l’umiltà, la fede che lo sorreggono in questo suo prezioso apostolato, costellato da tante sofferenze e incomprensioni. A lui rivolgiamo i nostri auguri più cari e sentiti dal profondo dei nostri cuori per questo importante traguardo e lo affidiamo alla nostra Mamma Celeste, perché lo custodisca tra le sue braccia amorevoli e sempre lo protegga.

Come gruppo giovani, in comunione con tutta Radio Mater, nel ricordo del 65° di ordinazione sacerdotale di Don Mario eleviamo alla Santissima Trinità la nostra preghiera di ringraziamento per il dono del suo cuore sacerdotale che tutto si è

speso per il bene e la santificazione dei fedeli a lui affidati nel corso di tutto il suo ministero, augurandogli ogni consolazione dello Spirito e nuovi frutti di grazia.

Caro don Mario, a nome dei volontari a cui sono affidati i collegamenti esterni di Radio Mater, ci uniamo nel ringraziamento a Gesù e Maria per la grazia della sua vocazione. Un grazie anche a Lei per averci accolti e coinvolti, in questo

progetto di evangelizzazione che la Mamma del Cielo ha voluto affidarle. Nelle comunità dove ci recheremo per le riprese porteremo sempre il Suo sorriso è la Sua benedizione.

Carissimo Don Mario, il nostro augurio come Gruppo dei Volontari per l’accoglienza dei pullman, non vuol essere solo un augurio per questo grande traguardo che ha raggiunto, ma anche

un grazie, perché attraverso la sua spiritualità attingiamo ogni giorno quei germogli di bene che ci aiutano ad accrescere la nostra fede.

Gli auguri dei volontari

Auguri dal Gruppo dei RegistiCarissimo Don Mario arriva

dal profondo del nostro cuore un grazie di riconoscenza per la fiducia che lei ripone in ognuno di noi. La Mamma Celeste le ha chiesto di appartenere al suo Cuore Immacolato e lei ha donato tutta la sua vita al Sacerdozio e al bene verso gli altri. Lei forse non immaginava quello che avrebbe affrontato, ma la Madonna aveva pensato ad un grande progetto per lei e dopo tanti sacrifici, speranze,

sofferenze e anche delusioni, dopo questo arduo cammino lei è il pilastro portante e saldo nella roccia della Comunità di Maria, della tanto attesa ed ora realtà tangibile della Casa di Maria e fondatore di ben due radio. Con fede affrontiamo le nostre ore di regia e ci sentiamo rigenerati e felici grazie alla sua costante preghiera per tutti noi e grazie alla nostra Mamma celeste. Auguri

I suoi registi

Il gruppo della segreteria

Gruppo giovani di Radio Mater

Gruppo collegamenti esterni

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Tracciare il profilo di Marinetta è un’impresa ardua perché si rischia di cadere nella retorica e, soprattutto dimenticare qualcosa del suo essere mamma, che oltre all’educazione dei figli, era sempre protesa a partecipare alla vita sociale, che la vedeva impegnata su più fronti e con il sorriso.

Sì, anche lei aveva i suoi momenti di “tensione”, ma erano un attimo; si ricomponeva subito. La sua forza era la confidenza con Ermanno, suo marito, con il quale si confrontava e decideva. La preghiera era una fonte inesauribile di energia e di amore: l’eucarestia, il rosario, che mi confidava aveva imparato a recitare da mia mamma; altro momento di ricarica era la direzione spirituale con il confessore, con i sacerdoti che riconosceva come testimoni di Cristo.

La conoscenza di don Mario e della sua attività con la fondazione di Radio Maria la spronò a collaborare in vari modi. Prima come lettrice, poi come animatrice di trasmissioni per i piccoli, poi per gli adulti con le serate del sabato sera e poi

della domenica de “Il teatrino in famiglia”. Sentiva in modo particolare questa attività che ha saputo coinvolgere le famiglie che abitavano nel condominio, grandi e piccini: da qui nacque il titolo “Il teatrino in famiglia”. Era la regista, la sceneggiatrice, la preparatrice dei testi, delle scenette, la maggior parte delle quali composte da lei prendendo lo spunto dalla vita di ogni giorno e da quanto si diceva tra di noi. Una settimana prima ci radunavamo in casa sua seduti intorno ad un tavolo, e si registravano le varie parti, che

poi lei gestiva inframezzando le canzoni.

Sì, registravamo perché eravamo almeno otto persone e nella saletta della prima Radio Maria non c’era un grande spazio. Fu da sempre coinvolta nelle trasmissioni sia da don Mario e che da Tino: per loro era una certezza per la sua fede e il modo di proporla in modo brioso e comprensivo. Le sue idee le confrontava sempre con la parola dei Papi, dei Cardinali di Milano, con il suo amato don Aldo Pozzi e, poi con don Mario.

La confidenza e la sicurezza della sua guida portarono Marinetta a seguir don Mario anche in Radio Mater, portando con sé, dopo aver informato di quanto stava avvenendo, anche i suoi collaboratori. Sapeva trovare le parole giuste per seguirla nella sua attività. Quante scenette rispecchiano questo desiderio di far conoscere il pensiero della Chiesa su determinati argomenti, dopo aver letto e compreso quanto voleva dire. Trovava il modo e la situazione per costruirci sopra una scenetta.

Carissimo don Mario in questo meraviglioso anniversario del suo 65mo anno di sacerdozio, la ringraziamo dal profondo del nostro cuore per come ha saputo accogliere con umiltà e grande fede il progetto che Maria aveva su di lei per il suo cammino di sacerdote.

Le sofferenze non sono mai mancate, ma l’aiuto di Maria è sempre stato superiore a tutto, grazie al totale abbandono che

lei ha sempre avuto nella nostra Mamma Santissima.

Noi conduttori della “Preghiera notturna” le diciamo “grazie don Mario” per essersi fatto promotore di questo spazio radiofonico, un dono immenso che porta pace, gioia, serenità a tante persone che soffrono tremendamente la solitudine e la tristezza. Adorare il Signore Gesù nell’Eucarestia nel cuore della notte e portarlo in preghiera

a tanti fratelli che soffrono è un “miracolo”, che solo la Madonna tramite lei, don Mario, ha potuto compiere.

Infiniti auguri per il suo anniversario e grazie di tutto, don Mario.

E un grazie speciale alla Madonna che ci ha donato questo santo sacerdote.

Auguri !

“Quante volte Marinetta ci ha invitato alla preghiera in cappellina.

Era lì che trovava la ricarica e il sostegno per le sue molteplici attività”.

Marinetta Nava Molteni, una delle conduttrici “storiche” di Radio Mater, ci ha lasciato nella notte tra il 15 e il 16 febbraio scorso. Aveva 89 anni.

Così la ricorda un amico di “Teatrino in famiglia”, rubrica che conduceva a Radio Mater.

I conduttori della “Preghiera Notturna”

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Quante volte ci ha invitato alla preghiera in cappellina. Era lì che trovava la ricarica e il sostegno per le sue molteplici attività. Ascoltava don Mario con venerazione e a lui ricorreva nei momenti di difficoltà: era un atteggiamento di sincera fiducia che traspariva quando don Mario, passava a salutarci prima della trasmissione, nella saletta di Arcellasco e poi di Albavilla.

Marinetta aveva uno spiccato senso della comunità e per essa si impegnava: Pro Erba, tifosa dell’Erbese e cofondatrice del club Erba, cofondatrice del gruppo sportivo pallavolo Erba GSPE; animatrice e cofondatrice del gruppo di “Quei del Masigott”, che seguì fin a quando le forze glielo permisero e non dimenticò mai di mandare un incoraggiamento; attività in oratorio come promotrice di

eventi teatrali e della compagnia “La Torre”; metteva la sua vena poetica al servizio degli altri sottolineando eventi particolari per ciascuno di noi: sacerdoti, amici, gruppi, per gli momenti particolari della sua città.

Sapeva trasmettere la sua ansia di essere al servizio del bene, senza volerlo era dispensatrice di serenità, sapeva ascoltare e magari trovare le parole giuste.

L’impegno per le trasmissioni alla radio era una cosa importante nella sua vita di pensionata, anche se ancora impegnata nella famiglia e nel lavoro. Si preparava con scrupolosità alle trasmissioni pomeridiane per i ragazzi cercando storie, racconti, giochi verbali, indovinelli, poesie, curiosità.

Per la trasmissione mensile serale si consultava con alcuni di noi, cercava i testi, le curiosità,

le storie della Brianza e dei suoi costumi, scriveva, nelle veglie notturne, le scenette da leggere alla radio e mi chiamava a riscriverle “in bella” perché io facevo fatica a leggere a prima vista la sua scrittura. Sovente la settimana prima e magari il pomeriggio prima della trasmissione, controllavamo e sceglievamo il materiale da proporre. Per lei era un dovere d’amore verso la Madonna e verso gli spettatori.

Grazie Mary, tu sai quanto per me sei stata importante, non prendertela, dopo mia mamma.

Con lei hai saputo essere un esempio di vita da imitare. Vi legava l’amore e la preghiera per Maria, come più volte, mi hai ricordato.

Un amico di “Teatrino in famiglia”

Sia lodato Gesù Cristo!Carissimo Don Mario e carissima

Radio Mater, da tempo ho un gran desiderio di scrivervi per una bellissima condivisione, ma attendevo “un altro passettino importante. ”Ora, avvenuto quel “passettino”, posso scrivervi.

Se Santa Chiara è la pianticella di San Francesco, io mi sento un po’ così con voi, che siete stati e siete il mio faro nel Signore.

Un giorno sarà bello poter condividere anche i dettagli più personali di questo percorso che, per me, sono “grazie su grazie” ...su tanti errori e sofferenze. Oggi sarò più breve.

Dolcissimo Don Mario...

Vi ho conosciuti per caso una mattina ( 2010/11)mentre stavo facendo le pulizie presso la casa di una signora.

Cercavo Radio Maria, e siete arrivati Voi. Da allora, non vi ho più lasciati, anzi, mi sono organizzata con le cuffiette per portarvi ovunque. Finalmente avevo trovato il mio nutrimento che da tempo cercavo! Ovunque, significa quasi 24 ore su 24. Sembravo una matta, ma volevo guarire e solo il Signore poteva curarmi. Da quel giorno siete stati il mio “primo discernimento.” Mi avete consolata, incoraggiata, insegnato, rimproverata con amore, educata, nutrita, curata, e fatto capire che sono amata da sempre e per sempre da Lui.

Che scoperta questo “amata sempre” e che” l’Amore del Signore è sempre più grande del mio peccato!”

Ero imprigionata in una convivenza sbagliatissima e imprigionata dai miei errori, che mi hanno, sin dalla mia infanzia, allontanato dalla mia vera natura, che intuivo fatta di gioia semplicissima. E’ vero, quando si va contro la natura che il Signore ci ha donato, si fanno un sacco di pasticci, di sbagli, di peccati.

Per fortuna che il Signore non cessa di amarci e di fare meraviglie, anche con i “nostri cocci!!!“

Il 24 giugno del 2015 ho preso il coraggio di scappare da quella

Con Radio Mater ho trovato il nutrimento che cercavo da tempo

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Cara Radio Mater, caro Don Mario, buonasera!

Radio mater? ... Un giardino pieno di fiori, dai più disparati colori e dalle forme diversissime: le timide margherite, i vivaci papaveri, fiordalisi, bocche di leone, calendule, aquilegie...

Ecco, questa è Radio Mater: ogni collaboratore è diverso, eppure Vi armonizzate in modo sublime, così che noi, come api o farfalle, si possa godere della bellezza del Creato, nutrirci del conforto delle Vostre voci e della Parola del Signore.

Ringrazio Don Mario, perchè ha saputo attirare a sè tante anime belle (quali Voi siete),che ci aiutano anche ad accettare (pur non comprendendolo) il dolore.

Quando posso mi affaccio su questo giardino “incantato”, per alleviare le mie sofferenze e superare le mie difficoltà ed i miei limiti. Grazie!

Le Vostre parole toccano. Commuovono questo cuore (purtroppo) inaridito per la malattia, la sofferenza e la solitudine.

Ascoltando la vostra radio (seppur non assiduamente) le

mie “piaghe” vengono sanate, il dolore è lenito, il vuoto colmato.

Siate tutti benedetti! Grazie Don Mario, grazie famiglia

di Radio Mater! Con commossa gratitudine,

Rita.

casa e da quella convivenza. Avevo solo i miei vestiti con me..

Sono andata ad abitare presso una signora (tipo ragazza alla pari). A ottobre 2015 mi è arrivata un’offerta di lavoro a tempo indeterminato (quante preghiere vi ho chiesto perché questo avvenisse!).Il mio desiderio più grande era allontanarmi dalla città, poter andare in campagna per stare più con il Signore e trovare un Padre spirituale, per farmi guidare dalla Sua volontà.

Il 18 giugno 2016 finalmente vado a vivere in campagna. In quel periodo partecipavo sempre alla S. Messa, chiedendo al Signore e a voi che mi facesse incontrare un Padre spirituale.

A ottobre, un Sacerdote, pieno di Dio, è diventato anche la mia guida. Quante grazie ho ricevuto, tra le quali, un sabato mattina di dicembre, quella di accorgermi, mentre vi ascoltavo che un monastero era a 15 minuti di distanza da casa mia. Ribollo dentro!!!

In Quaresima del 2017 prendo il coraggio di “andare a vedere” e, piano piano, la mattina inizio a partecipare alla Santa Messa celebrata nel Monastero.

Crescendo poi il desiderio di immergermi nel Signore, inizio ad andare anche all’apertura per le Lodi, l’ora 3’ e la Santa Messa.

Ad agosto 2017,dopo aver chiesto il coraggio a Gesù e in accordo con il mio Padre

Spirituale, ho suonato quel campanello e... finalmente, ho conosciuto la Madre badessa.

Adesso sto facendo un percorso molto bello. E la settimana del 18 al 26 marzo ho vissuto la mia prima esperienza nel loro monastero.

Tutto questo è bellissimo e sono piena di gratitudine.

Chissà il Signore che progetti ha su di me?

Intanto vado avanti, affidandomi a Lui e alle persone che mi ha messo accanto per questo cammino.

Caro Don Mario e cara Radio Mater un grazie di cuore davvero!

Lettera firmata

Coordinate SatellitariIn Europa Via Satellite:

EutelSat “Hot Bird” Posizione: 13° EstRicevitore:Digitale Standard - DVB - (MPEG2)Transponder:BOUQUET EUTELSAT TR. 72Frequenza: 12,149 GhzPolarizzazione:VerticaleFEC: 3/4 - S/R: 27.500 KB/sAntenna parabolica consigliata:diametro non inferiore a 100 cm. LNB: Universale

Digitale Terrestre DVB-TBVB-T solo in Lombardia, Piemonte, Roma e ProvinciaDAB(Digital Audio Broadcasting) Trentino, Piemonte, Firenze e in seguito altre Regioni.

Eccoci, Mamma! n° 70 Maggio 2018

Comunità di Maria ONLUS • C.F. 93012890138 • Casella Postale n. 84 - 22031 Albavilla (CO)Registro stampa: Tribunale di Como n. 1/96 dell’8/1/1996 • Lett. in famiglia “Pro Manoscritto” di Comunità di Maria Onlus, Albavilla (Como) • A. 2005Direttore Responsabile: Enrico Viganò.Impaginazione e Grafica: Roberto BonfantiStampa: Ingraf Industria Grafica Srl • Via Monte San Genesio 7 • 20158 Milano (MI)

“Radio Mater? Un giardino pieno di fiori, dai più disparati colori e dalle forme diversissime”

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