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Il linguaggio segreto dei bambini (r.1) Pagina 1 di 36 Spunti tratti dal libro: IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI BAMBINI Di Lowrence E. Shapiro Ed. Rizzoli _______________________________________ “IL SEGRETO DELL’EDUCAZIONE E’ LA COMUNICAZIONE E L’ESEMPIO” COMUNICARE EFFICACEMENTE CON I FIGLI SIGNIFICA CREARE PERSONE BEN ADATTATE. SAPERE DI ESSERE CAPITI CREA SENSO DI SICUREZZA, CHE E’ ALLA BASE DELL’AUTOSTIMA E DEI NOSTRI RAPPORTI VERSO IL MONDO. IL 10% DELLA COMUNICAZIONE E’ VERBALE, IL RESTANTE 90% NON VERBALE. Si esprime attraverso comportamento, abbigliamento, interessi, postura, ecc. Il linguaggio segreto dei bambini apre una porta sullo SVILUPPO EMOTIVO dei bambini, permette di CAPIRE I BISOGNI, I SOGNI, I DESIDERI, I TIMORI E I CONFLITTI PIU’ PROFONDI che nemmeno loro sanno spiegare e spiegarsi. Lo sviluppo emotivo è alla base dell’intelligenza emotiva, che garantisce successo nella vita, un valore aggiunto nella famiglia e nel lavoro che dà gratificazione. Consente ai genitori di trasmettere valori in modo più efficace, di rendere i bambini più collaborativi e sensibili, li aiuta a relazionarsi meglio con i coetanei. SI PUO’ CAMBIARE LO SVILUPPO EMOTIVO DI UN BAMBINO con 15 minuti al giorno, se si applicano le tecniche del linguaggio segreto tutti i giorni. IL LINGUAGGIO DEI NEONATI La personalità è data per il 49% dalla natura, il 51% dalla cultura, ossia l’ambiente. COME RELAZIONARSI COL NEONATO Essere OSSERVATORI ATTENTI PRIMA DI INTERVENIRE in un modo a caso, osservare Gesti Postura Movimenti Espressione Colore della pelle durante il pianto Pugni chiusi quando ha male Occhi sbarrati quando confuso ecc

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Spunti tratti dal libro: IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI BAMBINI

Di Lowrence E. Shapiro Ed. Rizzoli

_______________________________________ “IL SEGRETO DELL’EDUCAZIONE E’ LA COMUNICAZIONE E L’ESEMPIO” COMUNICARE EFFICACEMENTE CON I FIGLI SIGNIFICA CREARE PERSONE BEN ADATTATE. SAPERE DI ESSERE CAPITI CREA SENSO DI SICUREZZA, CHE E’ ALLA BASE DELL’AUTOSTIMA E DEI NOSTRI RAPPORTI VERSO IL MONDO. IL 10% DELLA COMUNICAZIONE E’ VERBALE, IL RESTANTE 90% NON VERBALE. Si esprime attraverso comportamento, abbigliamento, interessi, postura, ecc. Il linguaggio segreto dei bambini apre una porta sullo SVILUPPO EMOTIVO dei bambini, permette di CAPIRE I BISOGNI, I SOGNI, I DESIDERI, I TIMORI E I CONFLITTI PIU’ PROFONDI che nemmeno loro sanno spiegare e spiegarsi. Lo sviluppo emotivo è alla base dell’intelligenza emotiva, che garantisce successo nella vita, un valore aggiunto nella famiglia e nel lavoro che dà gratificazione. Consente ai genitori di trasmettere valori in modo più efficace, di rendere i bambini più collaborativi e sensibili, li aiuta a relazionarsi meglio con i coetanei. SI PUO’ CAMBIARE LO SVILUPPO EMOTIVO DI UN BAMBINO con 15 minuti al giorno, se si applicano le tecniche del linguaggio segreto tutti i giorni. IL LINGUAGGIO DEI NEONATI La personalità è data per il 49% dalla natura, il 51% dalla cultura, ossia l’ambiente. COME RELAZIONARSI COL NEONATO Ø Essere OSSERVATORI ATTENTI PRIMA DI INTERVENIRE in un modo a caso,

osservare • Gesti • Postura • Movimenti • Espressione • Colore della pelle durante il pianto • Pugni chiusi quando ha male • Occhi sbarrati quando confuso • ecc

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Ø OSSERVARE ANCHE IL CONTESTO E TUTTO CIO’ CHE PUO’ INFLUENZARLO (temperatura, rumore, orario, luce, oggetti, vestiti stretti, ecc. …)

Ø Essere obiettivi verso il proprio figlio come se fosse “estraneo” DA SAPERE CHE Ø Quando mantiene un CONTATTO VISIVO PROLUNGATO E’ UN INVITO A GIOCARE Ø Quando lo INTERROMPE dopo uno sguardo fisso SE GIRA LA TESTA DI LATO,

VUOLE ESSERE LASCIATO IN PACE PER UN PO’, SE A TESTA BASSA E’ SEGNO DI SOTTOMISSIONE

Ø SE SI ACCAREZZA O COLPISCE TESTA E’ SEGNO DI ANSIA O FRUSTRAZIONE COME CAPIRE IL PIANTO Ø VERIFICARE QUANDO HA MANGIATO, DORMITO, CAMBIATO L’ULTIMA

VOLTA Ø VERIFICARE SE PIANGE PIU’ O MENO SEMPRE AGLI STESSI ORARI E SEMPRE

ALL’INCIRCA PER LA STESSA DURATA INSPIEGABILMENTE (probabilmente si tratta di coliche gassose, reflusso gastroesofageo o altri disturbi)

Ø Può essere utile tenere un’agenda delle sue abitudini per vedere se presentano una certa regolarità per poter meglio interpretare le sue esigenze e stabilire una routine

FAME Il pianto è formato da vagiti RITMICI, in pochi minuti scoppia un breve PIANTO ESPLOSIVO intercalato da presa di fiato, diventa SEMPRE PIU’ INTENSO e INCONSOLABILE MANGIATO TROPPO Fino a 6 - 8 SETTIMANE NON SA REGOLARSI anche se sazio. SE RIGURGITA SPESSO E SI INNERVOSISCE FARE PASTI PIU’ BREVI E VICINI STANCHEZZA Vagiti VARIANO PER TONO E VOLUME, ARITMICI, si colpisce le orecchie, strofina gli occhi, succhia il dito. Se cercate di giocare DISTOGLIE LO SGUARDO, se provate a calmarlo PIANGERA’ DI PIU’ Quando nient’altro lo disturba, impiega mediamente 5 – 10 minuti per calmarsi. DOLORE ESTERNO O INTERNO SMENTENDO UNA CREDENZA POPOLARE, I NEONATI SENTONO IL DOLORE PIU’ CHE GLI ADULTI. INOLTRE, MAGGIORE E’ IL DOLORE PROVATO DA NEONATI, MAGGIORE SARA’ LA LORO SENSIBILITA’ AL DOLORE PER IL RESTO DELLA VITA. Si tratta di GEMITI ACUTI, FORTI, IMPROVVISI, INSISTENTI, SOFFERENTI E LUNGHI, quasi da TRATTENERE IL RESPIRO.

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Il corpo è teso, le mani e i piedi contratti, la pelle rossa, la bocca spalancata, l’espressione di disagio. Controllare la sua pelle per verificarne lo stato, il calore, il rumore, la luce, i vestiti, le orecchie, la gola. Controllare se presenta gonfiori, rossore, sensibilità al tatto, febbre, variazioni nel colore, odore e frequenza delle evacuazioni intestinali, vomito, respirazione difficoltosa o rumorosa o rapida. Per prima cosa CONTROLLARE LE ORECCHIE E IL SEDERINO. Le otiti e la dermatite da pannolino solo frequenti. IRRITAZIONE In genere quando è stanco o sovrastimolato. E’ un pianto LUNGO E OSTINATO, in genere prima del sonnellino. Dopo aver tentato per un po’ di TRANQUILLIZZARLO, LASCIARLO SOLO PER QUALCHE MINUTO. Qualche strillo può essere un semplice sfogo di tensione, dopo dovrebbe calmarsi. A questo punto potrebbe rispondere a un massaggio o al seno o biberon. STO’ MALE Pianto NASALE E LAMENTOSO, simile a quello di dolore ma più debole, può essere rosso in viso e caldo al tocco. HO PAURA Forte, improvviso, assordante, fa una pausa per riprendere fiato. RABBIA O FRUSTRAZIONE, NOIA O SOLITUDINE La bocca è contratta in un ringhio, inarca la schiena o gira la testa dall’altra parte COLICHE

• Ventre teso • Pugni serrati • Gambe e ginocchia contratte • Rosso in volto, piedi freddi • Può impallidire intorno alla bocca • Il pianto è incontrollabile

RIMEDI

• Cullamento ritmico • Avvolgerlo in coperte e/o tenerlo a pancia in giù • Fargli un bagno caldo

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• Tenere odori gradevoli • Fare una passeggiata o un giro in auto • Cantare una canzone • Fargli ascoltare suoni ritmici e gravi • Fargli i massaggi anticolica, soprattutto in via preventiva

REFLUSSO GASTROESOFAGEO FISIOLOGICO (Immaturità del cardias)

• Si stacca dal seno o biberon con grida di dolore • Inarca la schieda e tira indietro o di lato la testa • Si irrigidisce e tende gli arti • Non riesce a dormire nonostante il sonno o si sveglia continuamente

RIMEDI

• Inclinazione di letto e fasciatolo di 30° verso l’alto • Se allattati al seno, fare poppate più distanti e corpose • Contenerlo in una copertina avvolgente quando piange • Tenerlo in posizione semisdraiata in braccio

IN GENERALE SAREBBE MEGLIO REAGIRE AL PIANTO, DOPO AVERLO OSSERVATO PER CAPIRE COSA VOGLIA COMUNICARCI, ENTRO UN PAIO DI MINUTI PER RIUSCIRE A CALMARLO ENTRO UNA DECINA DI MINUTI, ALTRIMENTI E’ PIU’ DIFFICILE FARLO E CI VORRA’ UN TEMPO DALLE DUE ALLE QUATTRO VOLTE PIU’ LUNGO. SUGGERIMENTI PER UNA EFFICACE COMUNICAZIONE COL NEONATO Ø OLFATTO: NON CAMBIARE PROFUMO, BAGNO SCHIUMA, DEODORANTE NEI

PRIMI MESI DEL BEBE’, SONO GLI ODORI ATTRAVERSO I QUALI CI IDENTIFICA E LO TRANQUILLIZZANO

Ø TATTO: PIU’ LO COCCOLATE E MASSAGGIATE, PIU’ SARA’ FELICE,

SODDISFATTO, SICURO DI SE’. Il tocco agevola il sonno, placa il dolore e la tensione, stimola la consapevolezza tattile del proprio corpo. USARE SOLO OLII NATURALI DI MANDORLE DOLCI O COCCO, COSI’ SE NE LECCA UN PO’ NON SI INTOSSICHERA’. Massaggi: bebè e genitore devono essere rilassati e ben disposti, la temperatura gradevole, la luce soffusa, l’ambiente silenzioso e tranquillo. Chiedere il permesso al bebè e aspettare la sua reazione. Comunicargli quando terminate il massaggio. I primi mesi gradirà un massaggio più leggero.

Ø VOCE: PARLANDO CON LA VOCE O NINNA NANNA FORNIRETE UN SUONO RASSICURANTE E FORNIRETE LA STIMOLAZIONE LINGUISTICA DI CUI HA BISOGNO

Ø Deve vedervi fino a mezzo busto, parlategli, cantate, battete le mani, fate smorfie,

mostrategli un gioco, baciatelo e coccolatelo.

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Divertitevi e lui imparerà divertendosi, GETTERETE LE BASI PER TUTTE LE SUE RELAZIONI FUTURE

Ø I BAMBINI AMANO LE ATTIVITA’ STRUTTURATE, quando giocate annunciate cosa state per fare, seguite fasi precise

• Preparazione • Annuncio • Iterazione • Disimpegno

Imparerà come funzionano le iterazioni umane, IMPONE un RITMO e un ORDINE ALLA COMUNICAZIONE.

Ø INCORAGGIARE L’USO DI GESTI E PAROLE MEDIANTE L’ASSOCIAZIONE AZIONE-PAROLA E MEDIANTE LA RIPETIZIONE

Ø I NEONATI COMUNICANO CON VARI SEGNALI, ad esempio facendo schioccare le

labbra quando hanno sete o battendo sul tavolo quando hanno fame per dire “ne voglio ancora”. STA A NOI CAPIRE COSA VOGLIONO COMUNICARCI E USARE IL LORO LINGUAGGIO PER FARCI CAPIRE

GIOCHI EMOZIONALI DA FARE CON IL BEBE’ Ø INSIEME ALLO SPECCHIO = io e te siamo legati, stiamo bene insieme Ø IL PENDOLO (Prenderlo per le ascelle e farlo dondolare come un pendolo) = non cadrai, mi prendo cura di te, puoi contare su di me

Ø NASCONDINO (Camminargli intorno, a volte nascondersi e chiedere “dove sono?” aspettando che vi trovi) = sai trovarmi quando hai bisogno di me

Ø CU-CU = anche quando non mi vedi tornerò sempre

Ø TI PRENDO (Da quando inizia a gattonare, lasciarlo allontanare poi rincorrerlo scherzosamente, prenderlo e strofinargli il naso contro il viso delicatamente) = questo gioco fa un po’ di paura ma sai controllare i tuoi timori e gestire cose diverse contemporaneamente

Ø FILASTROCCA DELLE DITA O ALTRE PARTI DEL CORPO

Ø BATTI BATTI LE MANINE

Ø TRA I 10 E I 12 MESI INIZIA AD IMITARVI. DATEGLI MODO DI FARLO = mi piace che fai quello che faccio io, è bello insegnarti

REAGITE POSITIVAMENTE QUANDO FA QUALCOSA.

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Ad esempio colpisce un gioco e si accende la musica = tu agisci, io reagisco, mi piace quando ce la metti tutta AUTOTRANQUILLIZZAZIONE E’ IMPORTANTE PERCHE’ GETTA LE BASI PER IL CONTROLLO EMOTIVO E L’AUTODISCIPLINA, L’INDIPENDENZA, LA FIDUCIA IN SE STESSI, CREA UN LIVELLO DI CONFORTO E FLESSIBILITA’ CHE NEMMENO I GENITORI SONO IN GRADO DI CREARE. Ø Quando PIANGE OSSERVARLO per accertarsi che vada tutto bene, CAPITE COSA

VUOLE DIRVI Ø ATTENDERE UN PAIO DI MINUTI, POI SUSSURRARGLI PAROLE DOLCI

Ø FATEVI VEDERE O METTETE FOTO VOSTRE O LASCIATEGLI QUALCOSA COL

VOSTRO ODORE Ø CONTROLLATE SE POSSA AVERE FAME, BISOGNO DI ESSERE CAMBIATO,

DEBBA FARE UN RUTTINO, ACCAREZZATELO CON DOLCEZZA. NON IN BRACCIO SE SIETE SICURI CHE NON ABBIA NULLA. E’ UNA PARTE DIFFICILE MA FONDAMENTALE.

Ø SE CONTINUA, PRENDETELO IN BRACCIO PER QUALCHE MINUTO.

TRANQUILLIZZATELO E RIMETTETELO NEL LETTINO NELLA POSIZIONE PREFERITA.

Ø OGNI VOLTA ATTENDETE UN PO’ DI PIU’ PRIMA DI INTERVENIRE

Ø IL MESSAGGIO CHE GLI TRASMETTETE E’ CHE VA TUTTO BENE, E’ IL

MOMENTO DELLA NANNA O DI GIOCARE IN SILENZIO, PUO’ STARE BENE ANCHE DA SOLO.

Ø DOVETE CREDERCI PER PRIMI

Ø AMARLO SIGNIFICA ANCHE STABILIRE LIMITI APPROPRIATI

IL LINGUAGGIO DEL GIOCO Ø IL GIOCO E’ IL LAVORO DEL BAMBINO Ø IL GIOCO NON DIRETTIVO (in cui i genitori partecipano ma permettono al bambino di

prendere l’iniziativa) E’ IL MODO MIGLIORE PER AVERE UNA RELAZIONE PROFONDA E AFFETTUOSA

Ø IL GIOCO ABBASSA IL LIVELLO DELLO STRESS E AIUTA IL SISTEMA

IMMUNITARIO

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Ø INSEGNA AI BAMBINI LA CONSAPEVOLEZZA SOCIALE, GARANTISCE

ESERCIZIO FISICO, STIMOLA LA CREATIVITA’ E LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI.

Ø L’IDEALE SAREBBE MEZZ’ORA DI GIOCO INTENSO AL GIORNO SEGUITO DA

MEZZ’ORA DI GIOCO MODERATO AL GIORNO I BAMBINI HANNO BISOGNO DI

• CIBI SANI • SONNO SUFFICIENTE • ESERCIZIO FISICO • TEMPO PER APPRENDERE • TEMPO PER GIOCARE

GIOCHI DA FARE IN ETA’ PRESCOLARE

• 11 – 12 MESI GIOCHI DI IMITAZIONE

• 15 – 18 MESI SI DEDICA AD ATTIVITA’ ANALOGHE AI BIMBI CHE HA ACCANTO

• 2 ANNI IL GIOCO INIZA AD ESSERE COLLABORATIVO

• TRA I 2 E I 3 ANNI INIZIA IL PERIODO DELLA FINZIONE CHE CONSENTE LORO DI ESPLORARE LE EMOZIONI, SOPRATTUTTO QUELLE NEGATIVE. GLI AMICI IMMAGINARI SONO UN MODO PER ESERCITARE LE CAPACITA’ SOCIALI E DEL LINGUAGGIO

• A 3 ANNI SONO PRONTI PER GIOCHI SEMPLICI, AMANO SEGUIRE LE

REGOLE E VINCERE. INSEGNARGLI A SAPER PERDERE IN QUESTA FASE E’ IMPORTANTE

SE NON SANNO A COSA GIOCARE, USARE: LA SCATOLA DELLE IDEE Va bene una scatola da scarpe o una qualunque altra scatola. Riempirla di bigliettini con scritto delle proposte di gioco. Ogni volta che il bambino non sa cosa fare, ricorrere alla scatola delle idee, estrarre a sorte tre biglietti e scegliere tra questi il gioco che piace di più. Ecco alcune proposte v Fare le costruzioni (una casa) v Suonare qualcosa

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v Cucinare un pasto v Creare un contenitore per oggetti “preziosi” v Nascondino v Bolle di sapone v Gioco da tavolo o con le carte v Puzzle v Serpenti di creta v Travestirsi v Dipingere con le dita v Vestire le bambole v Fingere di andare in gita v Acchiappino v Creare uno zoo con i peluche v Disegnare il contorno delle proprie mani v Organizzare un corso di ginnastica

GIOCHI DA FARE IN ETA’ SCOLARE

• A 7 – 8 ANNI POSSONO INIZIARE UNO SPORT ORGANIZZATO. E’ IL PERIODO IN CUI SI ENTUSIASMANO PER UN HOBBY

• TRA I 7 E I 12 ANNI SI APPASSIONANO AD UN GIOCO, UNO SPORT O UN HOBBY

COME OCCUPAZIONE STABILE E NORMALE VANNO ASSOLUTAMENTE INCORAGGIATI DA EVITARE INVECE IL PIU’ POSSIBILE VIDEOGIOCHI E TV GIOCHI CON GLI ADOLESCENTI

• AMANO GIOCARE CON GLI ADULTI ANCHE SE SPESSO LO NEGANO • MAGGIORE E’ IL TEMPO DEDICATO AD ATTIVITA’ PIACEVOLI DA FARE

INSIEME ALLA FAMIGLIA, MENO SARANNO A RISCHIO DI COMPORTAMENTI PERICOLOSI, MAGGIORE SARA’ IL RENDIMENTO SCOLASTICO

• SONO SCONSIGLIATI GIOCHI COMPETITIVI (ES. FIGLI CONTRO GENITORI).

MEGLIO I GIOCHI COLLABORATIVI DOVE SI RAGGIUNGE UN TRAGUARDO INSIEME. BASTA CAMBIARE LE REGOLE DI NORMALI GIOCHI AD ES. CON UN PUNTEGGIO COLLETTIVO

CREARE UNA LUDOTERAPIA DOMESTICA IL GIOCO SPECIALE, un gioco che tutti dovrebbero fare, che ci siano o meno problemi OBIETTIVO

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• PLASMARE IL COMPORTAMENTO INFANTILE MEDIANTE L’ATTENZIONE

POSITIVA.

• RISTABILIRE UNA RELAZIONE POSITIVA E APPAGANTE PER ENTRAMBI COME COMPORTARSI

Ø Prestare attenzione al comportamento desiderabile del bambino quando gioca, NON CONTROLLARLO, NON DIRIGERLO

Ø Dopo averlo osservato DESCRIVERE ad alta voce le sue AZIONI per dimostrare

interesse

Ø NON FARE DOMANDE, NON DARE ORDINI

Ø DEVE SOLO RILASSARSI E GODERE DELLA VOSTRA COMPAGNIA, NON DOVETE INSEGNARGLI NULLA

DAI 3 ANNI IN SU

Ø LODATE LE AZIONI, I PENSIERI E I SENTIMENTI POSITIVI. E’ un modo efficace per insegnare i valori e rafforzare i comportamenti importanti.

Ø Ad esempio dirgli “ è fantastico come continui a cercare di comporre il puzzle anche

se è difficile”. Questo rafforza la tenacia e la pazienza davanti alle difficoltà

Ø ATTENZIONE, NON ELOGIARE SEMPRE E COMUNQUE per qualunque cosa, perde la sua utilità

Ø RIFLETTERE I SUOI SENTIMENTI. Il genitore riflette e descrive i sentimenti che

crede di vedere nell’attività ludica, sarà il bambino a correggerlo se sbaglia.

Ø COMMENTATE SOLO CIO’ CHE VEDETE, come un cronista, in modo naturale. Il bimbo reagirà parlando più spesso dei suoi sentimenti o commentandoli da solo

Ø ACCETTARE I SUOI SENTIMENTI SENZA CONDANNARLI LO AIUTERA’

AD ESSERE PIU’ SICURO DI SE

Ø SE NON SAPETE COSA DIRE IMITATE IL SUO GIOCO

Ø IGNORATE SENTIMENTI AFFERMAZIONI E COMPORTAMENTI INADEGUATI. E’ IMPORTANTE QUANTO ELOGIARE QUELLI POSITIVI. IL MONDO IN CUI ENTRATE E’ DEL BIMBO, LO SCOPO E’ SOLO STABILIRE UN CONTATTO CON LUI

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Ø PROPONETE MODELLI POSITIVI. SE LI IMITATE MENTRE GIOCANO, INIZIERANNO A IMITARE VOI

Ø DIMOSTRATE STIMA ATTRAVERSO ATTENZIONI E AFFETTO

INCONDIZIONATI

Ø DOVETE TENERE

• CONTATTO VISIVO ALLO STESSO LIVELLO • ESPRESSIONE INTERESSATA • POSTURA PROTESA VERSO LUI • USARE DEI GESTI AFFETTUOSI COME CAREZZA O PACCA SULLA

SPALLA • AVERE ABBIGLIAMENTO COMODO • TENERE UNA DISTANZA FISICA APPROPRIATA IN BASE ALL’ETA’

DEL BAMBINO • AVERE UN TONO DI VOCE ENTUSIASTA

IL GIOCO DELL’INDIFFERENZA OBIETTIVO: IMPARARE AD IGNORARE LO SCHERNO PER CHI DEVE IMPARARE A GESTIRE LA COLLERA PER CHI E’ VITTIMA DI CANZONATURE SERVONO v 1 MAZZO DI CARTE v 1 CRONOMETRO v 1 OROLOGIO

Inizia il più piccolo. Deve cercare di costruire un castello di carte per 3 min mentre un altro lo punzecchia. Se il costruttore viene toccato vince. Viene assegnato un punto per ogni carta rimasta in piedi trascorsi i tre minuti. Si toglie un punto ogni volta che si guarda il disturbatore. Poi i ruoli si invertono. Vince chi totalizza per primo 20 punti. LA PALLA DEI SENTIMENTI OBIETTIVO: IMPARARE A COMPRENDERE I SENTIMENTI PROPRI E DEGLI ALTRI Dai 5 anni in su Da 2 a 10 giocatori SERVONO v UN PALLONE DA SPIAGGIA

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v UN PENNARELLO INDELEBILE Gonfiare il pallone, scrivere in ordine casuale vari sentimenti. Il primo ad iniziare è un adulto che mostra agli altri come si fa. Si lancia in aria e si afferra ambemani. Leggere la parola sentimentale più vicina al pollice destro. Descrivere l’ultima occasione in cui si è provato quell’emozione. Passare la palla al giocatore alla propria destra che fa la stessa cosa e ascoltarlo. Non si fanno commenti, tutti hanno diritto a due lanci. Allo stesso modo si può fare v Palla spiritosa (es. fai una smorfia, fai il solletico al tuo vicino, racconta una barzelletta,

ecc.) v Palla calmante (tecniche per rilassarsi, es. ascolta musica a basso volume, fai 10 respiri

profondi, descrivi un luogo tranquillo, ecc.) v Palla dell’amicizia (es. stringi la mano al tuo vicino, fai un complimento, chiedi di parlarti

della sua giornata, ecc) Il GIOCO DELLA DECOMPRESSIONE OBIETTIVO: IMPARARE A GESTIRE LA COLLERA DA 6 A 12 ANNI PER 2 GIOCATORI SERVONO v UN TABELLONE DI CARTA v UN PENNARELLO v DELLE MONETINE

Ideare 10 modi per dominarla e assegnare un punteggio, esempio v Contare piano fino a 10 3 punti v Fare 5 respiri profondi 3 punti v Ascoltare musica a basso vol 1 punto v Parlare di ciò che ci infastidisce 3 punti v Pensare ad un luogo tranquillo 2 punti v Sedersi e rilassare i muscoli 2 punti v Trovare il lato comico della cosa 2 punti v Dedicarsi ad qualcosa di divertente 2 punti v Chiedere aiuto ad un adulto 3 punti v Trovare due soluzioni al problema 2 punti v Camminare in cerchio finchè calmi 1 punto v Fare un disegno della rabbia 1 punto

Disegnare un tabellone con vari smiles arrabbiati e vari punteggi negativi e dei cerchi contenenti i modi per dominarla con i punti positivi.

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A ciascun giocatore viene data una pila di monetine da lanciare sul tabellone cercando di fare il massimo punteggio. Si fa a turno un tiro per ciascun giocatore, inizia il più piccolo. LA MAMMA DICE OBIETTIVO: INSEGNARE NUOVI COMPORTAMENTI E’ più facile insegnare a fare i bravi che impedire di fare i cattivi! E’ semplicissimo la mamma dice “la mamma dice fai questo …” es. prendi l’orso e mettilo sul letto. E il bimbo deve eseguire. Non dare ordini vaghi come riordinare la stanza ma specifici, partendo da cose semplici per poi aggiungere nuovi dettagli. Ad esempio “la mamma dice tira su le coperte”. Il giorno dopo, visto che è stato bravo, si fa più difficile: “La mamma dice tira su le coperte, stendile bene, metti a posto il cuscino”. E così via. GIROTONDO DELLE BUONE MANIERE OBIETTIVO: RICORDARE L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE E SPRONARE I BIMBI A ESSERE SOLLECITI VERSO GLI ALTRI Dai 3 ai 7 anni da 2 a 12 giocatori In cerchio, annunciare che si insegnerà la canzone delle buone maniere. Usare ad esempio la famosa canzone “giro girotondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra!” Ogni strofa deve terminare con un esempio di buone maniere. Inizia l’adulto, ad esempio: Giro girotondo Se mi chiami ti rispondo Rispondo di preciso E ricevo il tuo sorriso Uso la forchetta Uso il tovagliolo Non mangio più da solo Ecc. Usate i movimenti per illustrare le situazioni.

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Si assegna un punto ad ogni giocatore che aggiunge una nuova strofa, 2 punti se l’esempio non era mai stato citato prima. A fine partita sommare tutti i punti e ringraziare per aver giocato (ringraziare è educato!) ELOGIATE SEMPRE LE BUONE MANIERE. SE SARA’ EDUCATO AVRA’ UN GROSSO VANTAGGIO NELLA VITA PERCHE’ TUTTI AMANO LE PERSONE CORTESI E FACILITANO L’AUTOSTIMA DI CHI RICEVE QUESTO AMORE. IL CAVALIERE GENEROSO OBIETTIVO: RENDERLI PIU’ DISPONIBILI VERSO GLI ALTRI Da 4 a 8 ANNI DA 2 A 4 GIOCATORI Utilizzare un timer puntato su 5 min e spiegare che si gioca a “segui il capitano”. Fare alcuni esercizi di riscaldamento, piegamenti, saltare, battere le mani, fare una giravolta …. Gironzolare per casa facendo cose semplici ma utili. Dimostratevi divertiti ed entusiasti. Incoraggiatelo a fare altrettanto e a darvi una mano. Poi chiedete a lui di fare il capitano mentre riordina la sua stanza. Voi fate quello che fa lui e niente di più. Mirate a divertirvi, non ad avere una stanza perfetta. Il gioco deve durare pochi minuti. Giocateci spesso e troveranno più facile essere collaborativi e disponibili NON C’E’ POSTO PER LA MANCANZA DI RISPETTO OBIETTIVI: INSEGNARE LE CAPACITA’ SOCIALI PROMUOVERE LA CONSAPEVOLEZZA SOCIALE PROMUOVERE IL RISPETTO PER GLI ALTRI RIDURRE DISTURBI COMPORTAMENTALI RIDURRE IL BULLISMO RIDURRE L’ASSENTEISMO MIGLIORARE IL PROFITTO SCOLASTICO DA 5 A 10 ANNI DA 3 GIOCATORI IN SU SERVONO v UN TIMER v UNA COPIA DELLA CARTA DELLA MANCANZA DI RISPETTO (FACCIA

ARRABBIATA)

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v 24 COPIE DELLA CARTA DEL RISPETTO (FACCIA GENTILE)

I giocatori stanno in cerchio. E’ come il gioco della patata bollente, che si passa perché nessuno la vuole, finchè non suona il timer. La patata bollente è la mancanza di rispetto. L’adulto fissa il timer su un paio di minuti, i giocatori si passano la carta. Quando il timer suona, chi ha la carta della mancanza di rispetto deve pensare ad un modo per dimostrare rispetto (es. stare in silenzio quando altri parlano, dire grazie, ecc.). Se la risposta è corretta, vince una carta del rispetto e passa quella del non rispetto ad un altro. Si ricomincia passandosi ora entrambe le carte tra tutti aggiungendo tutte le volte una carta del rispetto. Quando tutti ne hanno una finisce il gioco perché non c’è più posto per la mancanza di rispetto. IL GIOCO DEL PENSIERO POSITIVO OBIETTIVO: CREARE NUOVI MODI DI PENSARE Da 1 a 8 giocatori da 7 anni in su SERVONO v 2 DADI v UNA LISTA DI SPUNTI

Seduti in cerchio, inizia il più giovane. Spiegare l’obiettivo del gioco, tramutare pensieri negativi in positivi e realistici. L’adulto deciderà se le risposte meritano un punto. Si lanciano i dadi. Si legge la frase della lista che corrisponde al numero totalizzato con i dadi e la si deve completare. Il bambino alla sua destra deve contestare positivamente l’affermazione dal punto di vista del giocatore che ha letto e completato la frase. Ad es. sono triste quando gli altri mi prendono di mira à però ho un buon amico con cui giocare e mi diverto. Se la risposta è adeguata vincono entrambi un punto. Se ai dadi escono 2 numeri identici vincono 3 punti ciascuno. Chi ottiene due volte 1 perde il turno. Giocare per 15 – 20 minuti, vince chi ha più punti. ALCUNI SPUNTI PER LA LISTA

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1. Talvolta sono triste quando … 2. Talvolta sono arrabbiato quando …. 3. Talvolta ho voglia di arrendermi quando … 4. Si infuriano con me perché … 5. I compiti sono difficili quando … 6. Fare amicizia è difficile quando … 7. Una cosa che non mi piace di me è … 8. Una cosa che mi infastidisce a casa è … 9. Passo una giornataccia quando … 10. Mi irrita di più dei miei compagni che … 11. Non sono bravo a … 12. Un problema che continuo ad avere è …

TRASFORMATE I GIOCHI DA TAVOLO IN GIOCHI PER L’APPRENDIMENTO EMOTIVO Come ad esempio il seguente GIOCO DEL BUON CARATTERE DA 8 A 12 ANNI DA 2 A 4 GIOCATORI SERVONO v 2 DADI v 4 PEDINE v 100 FICHES v CARTELLONE E PENNARELLI

DISEGNARE UN GIOCO DELL’OCA CON PARTENZA E TRAGUARDO MENTRE NEL MEZZO DOVRANNO ESSERCI CASELLE CON FACCINE CONTENTE, FACCINE ARRABBIATE E PUNTI INTERROGATIVI. REALIZZARE UNA SERIE DI CARTE CON DOMANDE FATTE DA VOI. Inizia il più giovane. Se cade sul punto interrogativo pesca una domanda e risponde, se la risposta è corretta vince una fiche. Se cade sulla casella col faccino sorridente vince 2 fiches. Se cade su quella con la faccina arrabbiata non vince nulla. Vince chi ha il maggior numero di fiches quando qualcuno raggiunge il traguardo. SPUNTI PER LE DOMANDE v Perché è importante essere onesti? v Cita una regola importante nella tua famiglia v Cosa faresti se vedessi rubare delle caramelle? v Perché è importante essere educati? v Racconta una occasione in cui hai prestato qualcosa anche se non ne avevi voglia

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v Spiega come mostrare rispetto a uno più grande di te v Spiega cosa vorresti cambiare di te v Cosa faresti per aiutare i poveri se fossi importante e ricco? v Nomina qualcuno che ritieni importante per la sua generosità v Indica cosa ti piace di mamma e papà v Spiega perché è importante rispettare il codice della strada v Racconta una cosa bella che qualcuno ha fatto per te v Cosa diresti a chi ti vuol far commettere una azione scorretta? v Perché è importante fare i lavori domestici? v Cosa diresti per far smettere qualcuno di punzecchiare gli altri? v Racconta un episodio in cui sei stato responsabile v Racconta un avvenimento che ti ha fatto sentire orgoglioso dei tuoi valori

QUANDO IL GIOCO SEGNALA DEI PROBLEMI REGOLA NUMERO UNO: NON GIUNGERE A CONCLUSIONI AFFRETTATE SULLA BASE DI UN SINGOLO EPISODIO. VALUTARE SEMPRE SE C’E’ UN ASPETTO RIPETITIVO O PREVALENTE NEL GIOCO OGNI VOLTA CHE SI RIPROPONE E VALUTARE IL CONTESTO E LE CIRCOSTANZE DELL’AMBIENTE. IL GIOCO PROBLEMATICO Osservatelo giocare, se mostra attraverso i suoi personaggi o le situazioni che crea dei conflitti emotivi ci può essere un disagio e va aiutato. IL GIOCO AGGRESSIVO In tal caso Ø Eliminare videogiochi e programmi violenti Ø Proporre giochi collaborativi

Ø Giocare di più in famiglia

Ø Usare il gioco per stabilire regole e limiti. Ad es. non si litiga, altrimenti 15 min di silenzio

per entrambi, riordinare o verranno sequestrati i giochi, non farsi male altrimenti si dovranno fare i lavoretti dell’altro per una settimana in aggiunta ai propri, smettere di giocare appena chiamati altrimenti a letto 15 min prima per ogni volta che il genitore chiama, ecc.

IL GIOCO COME MEZZO PER PREVENIRE GLI ABUSI SESSUALI Al di sotto dei 5 anni utilizzate bambole in costume da bagno che giocano con l’acqua e spiegare ai bambini che le zone coperte dal costume da bagno sono zone intime e non devono essere toccate da nessuno tranne quando mamma o papà ti lavano o il dottore ti visita. Le bambole sono uno strumento per rispondere alle loro domande con onestà.

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Essere chiari e sentirci a nostro agio quando ne parliamo, trasmettere i nostri valori. DIFFICOLTA’ A GIOCARE CON I COETANEI TRA I 6 E I 12 ANNI SE UN BAMBINO NON GIOCA ANCORA REGOLARMENTE CON I SUOI COETANEI CI SI DOVREBBE PREOCCUPARE. CI SONO “FINESTRE DI OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO DEI RAPPORTI INTERPERSONALI” CON LE QUALI I BIMBI ACQUISISCONO CAPACITA’ RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE SFIDE SOCIALI DELL’ADOLESCENZA E DELL’ETA’ ADULTA CHE NON DOVREBBERO ESSERE PERSE. COME COMPORTARSI Ø Giocate di più con lui Ø Incoraggiatelo a giocare con gli altri Ø Incoraggiatelo a trovare un hobby che lo appassioni e sfruttare le relative opportunità di

socializzazione Ø Insegnategli le capacità per trovare e conservare amicizie Ø Accertarsi che dedichi ogni giorno un po’ di tempo per imparare a (durante un gioco)

• Invitare un altro a giocare • Aspettare il proprio turno • Seguire le regole • Essere vincitori e perdenti garbati • Prestare giochi • Ottenere rinforzo positivo dagli altri • Essere flessibili riguardo le proprie esigenze • Valutare i propri successi e fallimenti sociali • Leggere i segnali non verbali degli altri

IL LINGUAGGIO DELLE STORIE Le storie INSEGNANO VALORI forniscono esempi di COME SI DOVREBBERO AFFRONTARE LE DIFFICOLTA’ QUOTIDIANE. Offrono ai bambini le parole per superare gli ostacoli, aprono mondi di possibilità e ALIMENTANO UN SENSO DI SPERANZA E RISOLUTEZZA, possono influenzarli per anni. COME COMPORTARSI Ø I BAMBINI IMPARANO OSSERVANDO E ASCOLTANDO I GENITORI

Ø RACCONTARE STORIE POSITIVE SU NOI STESSI E IL NOSTRO VISSUTO

Ad es. com’è andata la giornata, a cena tutti riuniti a tavola. Non lamentandosi solo, ma facendo capire ai bambini che anche i genitori hanno problemi ma possono essere affrontati e superati. Una concezione pessimistica e negativa è contagiosa, così come lo è una visione ottimistica e positiva.

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Trovare almeno una cosa positiva nella giornata e raccontarla. Ad es. un’azione gentile ricevuta, una cosa fatta per gli altri, aver risolto un problema, l’umorismo di una situazione difficile)

Ø CREARE UNA RACCOLTA BIBLIOTERAPICA dove le storie offrono soluzioni concrete

e realistiche, propongono modelli comportamentali positivi, insegnano come pensare e comportarsi

Si consiglia la lettura de “il libro delle virtù” di William Bennet sull’alfabetizzazione morale E di Stanley Berenstain o Dott. Scuss

DA RICORDARE CHE LE STORIE POSITIVE INSEGNANO, QUELLE NEGATIVE SPAVENTANO. ANCHE QUELLE INVENTATE DAI GENITORI PER INDURRE I FIGLI AD UN COMPORTAMENTO CORRETTO, NON HANNO VALORE EDUCATIVO.

REGOLE PER IDEARNE UNA

• Scegliere un “eroe” con problemi simili a quelli del bambino • Inventare un problema che debba risolvere • Inventare una soluzione realistica che spieghi con esattezza come volete che pensi e si

comporti • Inventare un finale positivo e realistico

STORIE PER NEONATI Leggere loro dei librini fin dai 6 mesi di età. Stimola il linguaggio l’apprendimento della lettura a inizio scuola. Comprendono che sono importanti per i genitori e iniziano a ritenerli importanti anche per se stessi. COME COMPORTARSI Ø Ridurre le DISTRAZIONI AL MINIMO Ø Raccontare STORIE BREVI Ø Leggere, descrivere i disegni, raccontare CON ENTUSIASMO ed espressività Ø GUARDARLO spesso Ø Se vuole parlare con voi durante la narrazione incoraggiatelo Ø Se si distrae smettete di leggere e aspettate, poi riprendete con rinnovato entusiasmo

STORIE IN ETA’ SCOLARE Sceglierle con cura, questa fase d’età rappresenta una importante finestra di opportunità per plasmare valori e comportamento. STORIE NEGLI ADOLESCENTI

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L’adolescenza è un periodo critico perché si è ipersensibili ai propri sentimenti. I giovani più che leggere scrivono, e scrivono storie drammatiche e appassionate, anche violente, tendono ad estremizzare. Alcune possono essere spie di malessere. Le e-mail, i blog, le lettere e i diari sono di certo le più rivelatrici. Se sospettate un disagio e pericolo, parlatene con lui o meglio ascoltatelo. Gli adolescenti, anche quando mostrano il contrario, vogliono che i genitori partecipino alla loro vita e li considerano le prime persone cui rivolgersi in caso di problemi, se non si è interrotta la comunicazione. COME COMPORTARSI Ø Guardare e COMMENTARE la TV in MODO CRITICO (telegiornali, programmi,

pubblicità, film) COME USARE LE STORIE PER CAPIRE VOSTRO FIGLIO

IL GIOCO DELLE STORIE OBIETTIVO: COMPRENDERE LO SVILUPPO EMOTIVO DEL PROPRIO FIGLIO DA 5 A 12 ANNI SERVONO v SCHEDE v MONETINE v TRE SCATOLINE v VARI PICCOLI PREMI

Fare 20 schede e scriverci degli spunti come ad esempio i seguenti

• Qualcuno che è triste perché non ha amici • Qualcuno che ama leggere • Un animale smarrito • La visita al luna park • Uomo/donna licenziati dal lavoro • Ritrovamento di un tesoro perduto • Circo danneggiato da un tornado • Un super eroe • Famiglia che ha bisogno di soldi • Bambino che vince un concorso • Bambino spaventato

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• Bambino che ama gli animali • Bambino che vede litigare i genitori • Bimbi in campeggio • Bambino canzonato a scuola perché diverso • Grande atleta • Bimbo trasferito in nuova città e nuova scuola • Bimbo fonda un’azienda e diventa ricco • Qualcuno perde qualcosa di importante • Il bambino diventa un grande musicista

Riempire una scatolina con le schede, un’altra di monetine, una di premi Inizia il più piccolo. Si estrae una scheda, sulla base del suggerimento inventare una storia. Se il giocatore ci riesce vince una monetina. Poi deve spiegare agli altri una morale se c’è. Se la trova vince un’altra monetina. Chi arriva per primo a nove monetine estrae un premio. QUESTO GIOCO APRE AI VOSTRI OCCHI I MECCANISMI MENTALI DEL BAMBINO. COME INTERPRETARLE (come proietta il proprio io verso l’esterno) Ø Qual è l’atteggiamento dell’eroe?

Lui e’ l’eroe della storia

• E’ determinato? • Ha caratteri positivi? Disponibile, socievole, ecc. • Ha sentimenti positivi? • Gestisce quelli negativi in modo adeguato? • Ha obiettivi realistici?

Ø Come vengono risolti i problemi?

Sono i suoi problemi • Che atteggiamento ha nell’affrontare le difficoltà? • Qual è l’evoluzione della storia quando lo spunto della scheda è positivo? • Il problema viene risolto da lui o da qualcun altro? • Viene risolto in modo adeguato alla sua età? • Ha modi diversi di risolvere diversi problemi o usa sempre lo stesso tipo di

soluzione?

Ø Quali sono i valori insegnati nella storia? USARE LE STORIE PER INSEGNARE

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Basta che le inventiamo noi, proponendo al bambino un modo di pensare, di agire, di sentire.

• CREARE UN EROE POSITIVO ottimista verso la vita, che ACCEDTTA I PROPRI SENTIMENTI E QUELLI ALTRUI

• Mettere in rilievo LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI • CONFLITTO E SOLUZIONE REALISTICA. L’eroe deve compiere azioni idonee a

risolvere il problema • INSEGNARE VALORI. Sottolinearli, dichiarandoli nella morale

PROBLEMI CHE LE STORIE POSSONO SEGNALARE Ø NON CONCENTRARSI SU UN’UNICA STORIA Ø INDIVIDUARE NELLE VARIE STORIE UNA TENDENZA O SCHEMI CHE SI

RIPETONO Ø DEVONO ESSERE INSERITE NEL CONTESTO GENERALE DEL

COMPORTAMENTO INFANTILE

§ STORIE CHE MANCANO DI IMMAGINAZIONE Impedisce di potenziare il pensiero creativo, può ostacolare l’apprendimento delle capacità di risoluzione dei problemi, necessarie per lo sviluppo sociale e scolastico. COSA FARE Ø RIDURRE TV E VIDEOGIOCHI Ø SI AD HOBBY, SPORT, LETTURA, GIOCO CREATIVO, INIZIATIVE DI UTILITA’

SOCIALE

§ STORIE CHE RIVELANO ANSIA CAUSATA DA PROBLEMI DI VITA REALE Ø Sono storie che iniziano con una premessa positiva e finiscono male, i bimbi nella storia

sono sempre infelici Ø Preferiscono la prevedibilità ai cambiamenti Ø Se mostrano segni d’ansia per più di tre mesi ci si deve preoccupare Ø Le storie sono negative o pessimiste Ø Brevi e poco rivelatrici Ø L’eroe è impotente o fallisce Ø Le ambientazioni sono povere o deprimenti Ø I problemi vengono ridotti di rado Ø Le parole alludono a vittimizzazioni

SINTOMI NEL BAMBINO

Ø Frequenti lamentele fisiche (mal di testa, di stomaco, di stanchezza) Ø Evitare la scuola, gli amici, altre attività Ø Cambiamenti nel sonno e nelle abitudini alimentari Ø Aumento delle abitudini nervose (mangiarsi le unghie, ecc.)

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Ø Aumento delle attività di evasione (guardare la tv, videogiochi)

COSA FARE Se i segni d’ansia perdurano per PIU’ DI TRE MESI, CI SI DEVE PREOCCUPARE e bisogna AIUTARE IL BAMBINO e farsi aiutare.

§ STORIE VIOLENTE Se narrano di continuo storie violente bisogna preoccuparsi. COSA FARE Ricorrere al SUPPORTO PSICOLOGICO § STORIE IMMATURE SUL PIANO EVOLUTIVO SEGNALANO UN DISTURBO DI APPRENDIMENTO O EMOTIVO

In II elementare dovrebbero saper raccontare e scrivere storie per ascoltatori diversi. In III elementare dovrebbero essere in grado di rivedere una storia e correggerla. In IV elementare dovrebbero saper costruire una scaletta per generare e organizzare le idee. COSA FARE Ø LEGGERE MOLTO Ø FARGLI SCEGLIERE I LIBRI che lo appassionino Ø Esortarlo positivamente a scrivere più storie Ø Se restio, esortatelo positivamente a dettarvi delle storie che voi scriverete Ø Dimostrate che vi sono più scelte quando si crea una storia e che ogni scelta porta il

racconto in direzioni diverse Ø Per ultima cosa curare la punteggiatura

§ INCUBI RICORRENTI COME AIUTARLI Ø ESAMINATE COSA GUARDA O LEGGE, di giorno e di sera Ø ANALIZZARE I PROBLEMI DI VITA REALE CUI E’ SOTTOPOSTO Ø SUGGERIRGLI DI FARE IL “SOGNO LUCIDO” riscrivere i propri sogni nel dormiveglia, o farsi aiutare da un “amico immaginario del sogno” Ø TENERE UN DIARIO ONIRICO, scrivere e disegnare i propri sogni il giorno stesso, si ricorderanno anche quelli belli riducendo il valore di quelli brutti

COME PARLARE AI BAMBINI ATTRAVERSO LE STORIE

Ø INSEGNANO NUOVI MODI DI VEDERE GLI STESSI PROBLEMI Ø MODELLANO IL LORO COMPORTAMENTO Ø SE RISOLVETE I PROBLEMI IN MODO REALISTICO E RIFLESSIVO FARA’

PROBABILMENTE ALTRETTANTO

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PER INSEGNARGLI IL COMPORTAMENTO CORRETTO IL GIOCO DELLE SOLUZIONI Un giocatore inizia una storia DEVE SCEGLIERE IL PROTAGONISTA Un altro deve INVENTARE UN PROBLEMA Un altro PROPONE UNA SOLUZIONE POSITIVA E REALISTICA Un altro propone una SOLUZIONE ALTERNATIVA E così via Si creano tante storie finchè tutti non hanno provato tutti i ruoli sopra definiti. Non giudicare o correggete le soluzioni poco realistiche o negative, LIMITATEVI AD ESSERE UN BUON MODELLO COMPORTAMENTALE, IMPARERANNO. IL MESSAGGIO CHE TRASMETTERE CON QUESTO GIOCO E’ CHE CI SONO POCHISSIME COSE CHE NON SI POSSONO RISOLVERE COL PENSIERO CREATIVO E UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO. PER AIUTARLO A RISOLVERE UN PROBLEMA IL LIBRO DI SELF-HELP (AUTO AIUTO) DA SAPERE Ø IL GENITORE DEVE PRIMA RIFLETTERE SUL MESSAGGIO CHE VUOLE

MANDARE CON LA STORIA Ø ESSA AIUTA IL BAMBINO A TRANQUILLIZZARSI Ø GLI INSEGNA AD AIUTARSI DA SOLO Ø I PROBLEMI SONO PIU’ FACILMENTE GESTIBILI SE CI SI CONCENTRA SU UNO

PER VOLTA, L’EFFETTO POSITIVO SU UNO SI ESTENDE POI NATURALMENTE AGLI ALTRI

COME COMPORTARSI Ø Iniziare con “c’era una volta” e dare al protagonista un nome diverso da quello del figlio Ø Descrivere un problema dal punto di vista del protagonista Ø Presentare un aiutante Ø Fare un esempio che collochi il problema in una prospettiva più ampia Ø Porre un modo positivo e realistico di risolvere il problema Ø Proponete una seconda soluzione Ø Illustrare un altro modo di inquadrare il problema Ø Creare un conflitto realistico con cui il protagonista potrebbe scontrarsi Ø Fare in modo che il protagonista risolva il conflitto o affronti il problema mostrando un

atteggiamento positivo Ø Risolvere il conflitto Ø Spiegare cosa ha imparato il protagonista

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Ø Fate fare un disegno al bambino, coinvolgerlo nella creazione renderà l’esperienza più significativa

Se la storia non è perfetta non importa, l’importante è fornire al bimbo una nuova visione di come superare il problema. Ad esempio ecco la storia ideata dalla madre di una bambina che ha difficoltà con le balbuzie. La mamma ha creato la storia e le chiede di farne un disegno. La bambina ha bisogno che la mamma gliela legga perché possa farlo. Così la mamma trova modo di raccontargliela. C’era una volta una bambina di nome Viola, era una bravissima bambina ma spesso con gli amici era in difficoltà perché era balbuziente. Molti la prendevano in giro perché non sapeva leggere bene, e lei ne soffriva molto. Anche Licia, la sua amica, veniva presa in giro perché aveva gli occhiali grossi perché vedeva molto male. La mamma di Viola era stata balbuziente da piccola, e capiva bene il problema. Molti personaggi importanti come Churchill lo sono stati, eppure la storia li ricorda per le loro imprese eroiche o importanti. L’indomani Viola avrebbe dovuto leggere un tema in classe e non sapeva come fare perché temeva di essere presa in giro e ricevere un brutto voto. La mamma le suggerì quindi di allenarsi allo specchio a leggere ad alta voce finchè non si sentisse sicura. Viola fece così, e vide che non se la cavava poi tanto male. Non vedeva l’ora di dimostrare a tutti quanto era diventata brava. D’altra parte la cosa peggiore che poteva capitare è che si inceppasse. Avrebbe fatto un sospiro, chiesto scusa, e sarebbe ripartita. Il giorno successivo, Viola era molto tesa ma la mamma l’aveva ascoltata leggere e le aveva detto che era stata molto brava. Lesse il tema davanti a tutti e andò molto bene, si inceppò solo una volta. Prese un bel voto e fu molto soddisfatta. Il suo compagno Marco invece non aveva fatto il tema, e se ne vergognò molto.

PER AUMENTARE IL SENSO DI IDENTITA’ E APPARTENENZA FAMILIARE, SOPRATTUTTO IN FAMIGLIE ALLARGATE LA STORIA DELLA PROPRIA FAMIGLIA Creare dei volumi con foto, disegni, frasi, aneddoti, fatti, pensieri e sentimenti che hanno plasmato la vita della famiglia. Una raccolta che va al di là del semplice album di foto, un album-diario che si può fare con un semplice raccoglitore ad anelli. TERAPIA NARRATIVA Quando i bimbi hanno dei DISTURBI questi DIVENTANO l’aspetto DOMINANTE del loro modo in cui le persone LI TRATTANO e del modo in cui CONSIDERANO SE STESSI. Può sembrare che il disturbo CONDIZIONI TUTTA LA LORO ESISTENZA. IL BAMBINO NON E’ IL DISTURBO, il disturbo è il disturbo.

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CON LA TERAPIA NARRATIVA il bambino PRENDE LE DISTANZE dal disturbo e lo cancella dalla sua vita CON LA SCRITTURA. COME PROCEDERE (deve farlo il bambino) Ø Attribuire al disturbo un personaggio con nome e volto, un mostro Ø Farne un disegno Ø Inventare dei racconti su come eliminarlo o creare libri insieme al bambino Ø Più li leggerà, più sarà motivato a modificare i suoi comportamenti. Ø Scrivere delle lettere al mostro, fare a pezzetti un suo ritratto, inventare storie con i pupazzi,

ecc. IL LINGUAGGIO DEI DISEGNI Ø IL LINGUAGGIO DEI DISEGNI E’ UNO DEI PRIMI RIMEDI PER ALLEVIARE IL

DOLORE Ø SERVE PER AFFRONTARE UNA PERDITA. Attraverso il disegno i bambini possono

esternare il dolore come non sanno fare a parole. Il prodotto artistico occupa una parte del vuoto fisico lasciato dalla perdita. Ad esempio un bimbo che disegna la nonna in un letto di ospedale, quando è morta di recente. Gli si può suggerire di ricordarla quando erano felici insieme e fare un disegno-ricordo positivo.

Ø E’ UNO STRUMENTO PER REALIZZARE I DESIDERI IMPOSSIBILI, un modo per

affrontare lo stress e raggiungere un equilibrio tra realtà e desideri. DISEGNATE UN DESIDERIO, non si potrà avverare ma sarà bello vederlo e commentando quelli degli altri dite “spero che i tuoi desideri ti rendano sempre felice”

Ø PARTECIPATE ALLE CREAZIONI ARTISTICHE DEI FIGLI, E’ IMPORTANTE

SOPRATTUTTO PER LA LORO AUTOSTIMA L’ARTE E I BAMBINI PICCOLI Afferrano gli oggetti a 14 – 18 mesi. Sanno disegnare un cerchio a 3 anni, un quadrato a 4 anni e un triangolo a 5 anni. Verso gli 8 – 9 anni affinano la tecnica. SE INVECE DISEGNANO BENE POI IL DISEGNO REGREDISCE NEL TEMPO C’E’ DA PREOCCUPARSI. Dai 18 mesi ai 2 anni è la fase degli scarabocchi. Dai 3 ai 5 anni iniziano a disegnare le forme (persone, case, ecc.). L’ARTE IN ETA’ SCOLARE Tra i 7 e gli 8 anni i disegni iniziano ad essere comprensibili ed INIZIANO A RISPETTARE I SENTIMENTI e i pensieri, è lo “stadio della fantasia”.

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Per capire il bambino VALUTARE Ø ATMOSFERA DELLA RAFFIGURAZIONE Ø COMPLESSITA’ DEL DISEGNO (maggiori sono i dettagli, maggiore è la creatività del

bambino; più sono grandi, maggiore è la positività del bimbo) Ø PIANIFICA IL DISEGNO O LO INIZIA “DI GETTO”. La padronanza della

autoespressione artistica è in parallelo con comprensione e controllo della vita emotiva. L’ARTE NELL’ADOLESCENZA LA FOTOGRAFIA E’ UN OTTIMO STRUMENTO. Si possono seguire vari obiettivi fotografando: Ø BELLEZZE DELLA NATURA. Aiuta a VEDERE LE COSE BELLE della vita e del

mondo Ø PARTICOLARI SALIENTI. Fotografare cose e situazioni di ogni giorno, che hanno

significato nella loro vita. INSEGNA A PENSARE IN MODO FLESSIBILE Ø UNA MANO AMICA. Fotografare membri della famiglia o della comunità che si prodigano

per gli altri. SE SI CERCA IL BUONO NELLE PERSONE LO SI TROVA, ANCHE IN LUI.

Ø I RAPPORTI UMANI. Fotografare parenti e amici, immagini spontanee mentre compiono

azioni importanti. LA FOTOGRAFIA INCORAGGIA A COMUNICARE IN MODI INEDITI, SIA NELLO SCATTARLE SIA NEL MOSTRARLE.

COME USARE L’ARTE Ø Utilizzare una SUPERFICIE ADATTA, un RIPOSTIGLIO dove tenere tutto il materiale

ove loro POSSANO AVERE ACCESSO e sceglierli Ø Quando è ARRABBIATO O PREOCCUPATO dire qualcosa come “sembra che tu abbia

avuto una giornataccia. Talvolta DISEGNARE I NOSTRI SENTIMENTI e pensieri ci AIUTA A STARE MEGLIO”. Se risulta riluttante non insistere, magari metterci noi a disegnare, probabilmente seguirà il nostro esempio.

Ø CONSERVARE IN UN BOOK (un album, un diario) I DISEGNI DEI FIGLI Ø PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLE LORO ATTIVITA’ ARTISTICHE PER

ALMENO 15 – 20 MINUTI AL GIORNO

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Ø DESTINARE UN ORARIO E UN MOMENTO DELLA SETTIMANA PER

QUELL’ATTIVITA’ E RISPETTATE L’IMPEGNO. Esempio il sabato mattina Ø PREPARARE I MATERIALI IN ANTICIPO E SCEGLIERE UN LUOGO OVE

NESSUNO POSSA INTERROMPERVI. EQUIVALE A FARLO SENTIRE APPREZZATO

Ø CHIEDERE ALLA FINE DELLA REALIZZAZIONE CHE COSA VOGLIA FARNE.

MEGLIO UNIRE UN DIARIO E UN ALBUM DA DISEGNO IN UN SOLO QUADERNO AD ANELLI. SU UNA PAGINA INCOLLARE I DISEGNI, SULL’ALTRA SCRIVERE I SUOI COMMENTI E IL SIGNIFICATO DEL DISEGNO

Ø SPRONATELO A DONARE LA PROPRIA ARTE

Ø SPRONATELO A INSEGNARE L’ARTE AI PIU’ PICCOLI. FAVORISCE LO

SVILUPPO SOCIALE. Se è timido diventerà più aperto, sollecito e protettivo

L’ARTE IN AIUTO E ATTIVITA’ UTILI PER AIUTARLI AD ESPRIMERE I SENTIMENTI Quando li spingiamo ad ACCETTARE I PROPRI SENTIMENTI FORNIAMO LORO UN MODO PER FRONTEGGIARE I FUTURI PROBLEMI DELLA VITA IL MUSEO DI FAMIGLIA Ø PERMETTE AI BAMBINI DI PROIETTARVI I PROPRI SENTIMENTI E MOSTRARLI

AGLI ALTRI Ø In un foglio di carta fare 4 cornici Ø Chiedere al bimbo di disegnarvi 4 cose significative per tutta la famiglia Ø LE COSE CHE SCEGLIERA’ INDICANO COSA A SUO PARERE E’ IMPORTANTE

PER IL NUCLEO FAMILIARE Ø Fate lo stesso voi mettendo 4 cose che rappresentano valori che volete trasmettergli Ø Mentre disegnate esternate i vostri pensieri Ø PUO’ SERVIRE PER UNIRE E TROVARE COSE IN COMUNE

COLORA LA TUA GIORNATA Ø FORNIRE ALMENO 8 PASTELLI DI COLORI DIVERSI Ø IN BASE AL COLORE SCELTO VIENE ESPRESSO UN SENTIMENTO (esempio il

rosso per la rabbia, il blu per la tristezza, il giallo per la felicità, ecc.) Ø FARLO ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA

LA RADIOGRAFIA DEI SENTIMENTI Ø Disegnare una SAGOMA e far sì che il bambino VI DISEGNI COME SI SENTE O LO

COLORI affichè (dirglielo) gli altri vedano i sentimenti nascosti dentro di se e possano aiutarlo a superarli

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Ø TESTARDAGGINE E IPERATTIVITA’ spesso NASCONDONO LA DEPRESSIONE

PER AIUTARLI A CAPIRE I PROPRI SENTIMENTI I 4 SENTIMENTI Ø Preparare 4 disegni in cui qualcuno manifesti

• Felicità • Tristezza • Paura • Coraggio

Gioco: in ciascuno inserire cose che infondono la relativa emozione. PER MIGLIORARE L’AUTOSTIMA L’AUTORITRATTO Ø Fare COMMENTI OBIETTIVI è il miglior modo per convincerlo ad esplorare le sue

percezioni e i suoi sentimenti . Ø Aiuta ad esplorare il proprio mondo e se stessi

PER AIUTARLI A PENSARE AI VALORI POSITIVI LA MACCHINA CHE AIUTA LE PERSONE Ø Invitarli a disegnare una macchina che aiuti le persone Ø Serve per INDURLI A PENSARE AI VALORI POSITIVI E AZIONI DA COMPIERE

PER FARE LA DIFFERENZA nel mondo ALLESTIRE UNA MOSTRA Ø Per INSEGNARE VALORI Ø Ideare UN TEMA ad esempio “disegni di pace” o “disegni di responsabilità”, ecc. Ø Si può creare una “galleria d’arte” e vendere i disegni per beneficenza Ø Serve per FARLI RIFLETTERE SUI VALORI, DA’ UN CONTRIBUTO AI LORO

PENSIERI E ALLE CONVERSAZIONI PER AUMENTARE IL SENSO DI APPARTENENZA ALLA FAMIGLIA ARTE IN FAMIGLIA, IL DISEGNO COLLABORATIVO

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Ø Servono un foglio grande e pastelli a cera Ø Tutti in cerchio intorno ad un tavolo, inizia il più piccolo, ognuno ha 30 sec. per disegnare

qualcosa, poi passa il foglio ad un altro membro della famiglia alla sua destra e così via, l’ultimo deve terminare e dare un titolo

Ø DICE MOLTO SUI RUOLI NELLA FAMIGLIA Ø Di solito i genitori sono i costruttori, gli altri disegnano se stessi e i familiari Ø SE DISEGNANO COSE CHE SI ANNULLANO A VICENDA TRASFORMARLO DA

COLLABORATIVO IN ARMONICO (es. se uno disegna dei fiori e il fratello il tosaerba, devono disegnare cose non in contrasto tra loro, ad esempio un innaffiatoio)

PER LA RIDUZIONE DELLO STRESS IL LIBRO DELLA CALMA Ø Insegnargli a respirare profondamente e a distendere i muscoli Ø Invitatelo a preparare una lista di cose, suoni, sapori, paesaggi, ecc. che evocano esperienze

sensoriali piacevoli e rilassanti Ø Cercare una foto di famiglia o una immagine di una rivista che evochino queste cose Ø Creare un libro della calma incollando tali immagini in un quaderno ad anelle, con

annotazioni che descrivono tali sentimenti Ø Sfogliarlo insieme a lui il un clima disteso ogni volta che sembra stressato. Ø Tenerlo alla sua portata , lo calmerà la sua sola presenza Ø E’ importante che il libro gli ricordi di controllare i propri sentimenti

IL CERCHIO DELLA SPERANZA Ø E’ sufficiente disegnare un grande cerchio e dirgli di disegnare lì dentro qualcosa che lo

faccia sentire meglio. I cerchi hanno effetto benefico nella nostra mente, tranquillizzano. QUANDO I DISEGNI SONO UN GRIDO DI AIUTO La produzione artistica va VALUTATA NEL CONTESTO DEL SUO SVILUPPO E DI FATTI NOTI LEGATI ALLA SUA VITA, SI RICERCANO TEMI E SCHEMI RIPETITIVI CHE SEMBRANO ANORMALI RISPETTO AL SUO STADIO EVOLUTIVO. NON GIUDICARE IL SINGOLO DISEGNO. QUANDO NON MOSTRANO INTERESSE PER IL DISEGNO Ø Di solito TRA I 20 E I 24 MESI PUO’ ESSERE UNA SPIA DI UN RITARDO

EVOLUTIVO. Ø Tra i 14 e i 16 mesi iniziano gli scarabocchi.

QUANDO SONO AGGRESSIVI E VIOLENTI

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Ø VALUTARE SE è DIFFUSO TRA BAMBINI DELLA STESSA ETA’. Ad es. Bambino maschio sui 10 anni è tipico.

Ø VALUTARE SE SONO INSOLITAMENTE CRUENTI, VOLTI A SCONVOLGERE, SOTTOLINEANO IN PARTICOLARE IL DOLORE DELLE VITTIME

Ø VALUTARE se rappresentano PERSONE REALI NELLA SUA VITA, in tal caso E’ UN GRIDO DI AIUTO

Ø VALUTARE SE FA TROPPI DISEGNI VIOLENTI A RIPETIZIONE

COME COMPORTARSI Ø REINDIRIZZARE I SENTIMENTI AGGRESSIVI ATTRAVERSO IL DISEGNO,

spronarli così ad investire nell’immaginazione e dell’energia creativa nell’apprendimento di capacità di CONTROLLO DELLA RABBIA e la visualizzazione dei conflitti. Ad esempio se disegna armi perché appassionato, proporgli di inventare un’ arma antiguerra

QUANDO HANNO RICHIAMI SESSUALI Ø Se il tema sessuale è RICORRENTE, fatti da bambini TRA I 5 E I 6 ANNI E con

raffigurazioni ESPLICITE dei genitali e seni Ø DISEGNANO SE STESSI MENTRE SI NASCONDONO O CON PARTI DEL VISO E

DEL CORPO OSCURATI Ø DISEGNANO SE STESSI O ALTRI COME FIGURE DISTORTE

COME COMPORTARSI Ø EVITATE DI INTERROGARLO USARE L’ARTE PER COMUNICARE Ø FARE COMMENTI OGGETTIVI E NON CHIEDETE CHIARIMENTI

IL LINGUAGGIO SEGRETO DI VISO – CORPO – VOCE IL 10 % DEL LINGUAGGIO E’ VERBALE, IL 90% E’ UN INSIEME DI SEGNALI NON VERBALI. L’armonia è data dalla sincronizzazione delle parole con il linguaggio del corpo. I SEGNALI E LEGGERE VOSTRO FIGLIO COME UN LIBRO APERTO Ø POSTURA Una BUONA POSTURA INFLUISCE MOLTO SUL MODO IN CUI

VENGONO TRATTATI I BAMBINI, SOPRATTUTTO DAGLI ALTRI BAMBINI. Vengono giudicati migliori dagli insegnanti perché non sembrano volersi nascondere ma volersi esporre, danno l’impressione di essere più preparati. Agli altri bambini appaiono più sicuri di se e pertanto vengono maggiormente rispettati al loro pari piuttosto che presi di mira per canzonature.

Ø ANDATURA L’altro aspetto della postura è l’andatura. PIU’ RAPIDA ED ERETTA fa si

che il bambino venga giudicato PIU’ COMPETENTE E SICURO DI SE

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COME AIUTARLO

• Fargli raccogliere e catalogare FOTO di PERSONE CHE SEMBRANO

BRILLANTI E persone che sembrano più “TARDE”, FOTOGRAFARE IL BAMBINO in VARIE POSE, COMMENTARLE INSIEME e farne un simpatico “quadro” da appendere che serva per ricordare questi concetti

• TENERE A PORTATA DI MANO IMMAGINI POSITIVE DI SE IN MODO CHE LE VEDA SPESSO. Ad esempio appese nello specchio in bagno.

Ø I GESTI USARLI PER ESPRIMERSI E SAPER COGLIERE QUELLI DEGLI

ALTRI E’ IMPORTANTE. Per allenarsi fare il gioco del mimo muto. Ø MANTENERE UNA DISTANZA FISICA DAGLI ALTRI MAI INFERIORE ALLA

LUNGHEZZA DEL PROPRIO BRACCIO, NON TOCCARE UN ALTRO SE NON NECESSARIO PER COMPIERE UN AZIONE NECESSARIA

Ø INFLESSIONE E VOLUME DELLA VOCE, saperli adattare alla situazione e luogo in cui

ci si trova. Per allenarsi “fare gli attori” e inventare una conversazione come se foste in un luogo di culto, in biblioteca, al cinema, a scuola, in museo, ad un evento sportivo, al parco giochi, ecc.

DETECTIVE DI BUGIE Al di sotto dei 5 anni confondono la realtà con la fantasia. TRA i 5 e i 6 anni SANNO CHE E’ SBAGLIATO MA A VOLTE NON DICONO LA VERITA’. TRA gli 11 e i 12 anni CAPISCONO CHE CI SONO BUGIE DI NATURA DIVERSA E NON PENSANO CHE SIANO SEMPRE SBAGLIATE, è una consapevolezza diversa e A VOLTE MENTONO PER INGANNARE. COME RICONOSCERLE Ø CONTATTO VISIVO LIMITATO O ASSENTE, OPPURE ESAGERATO ma se rientra

nelle loro abitudini e vi sentite tranquilli, allora non c’è da preoccuparsi Ø POSTURA E GESTI stanno PIU’ FERMI e irrigiditi del solito. Se hanno qualcosa da

nascondere cercheranno di attirare il meno possibile l’attenzione Ø PORTANO LE MANI AL VISO PIU’ DEL SOLITO

Ø MOVIMENTI INNATURALI

Ø CORPO RIVOLTO IN DIREZIONE OPPOSTA ALLA VOSTRA, VERSO FINESTRA O

PORTA come per cercare una via di fuga Ø PALMI IN GIU’, MANI NASCOSTE NELLE TASCHE, POSTURA CHIUSA PONGONO

OSTACOLI TRA VOI E LUI (Es. un libro in mano) seguendo il concetto “meno vedi, meglio è”

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IL SUGGERIMENTO PIU’ IMPORTANTE E’ VALUTATE SE C’E’ UN CAMBIAMENTO DI STILE NEL SUO COMPORTAMENTO RISPETTO A QUELLO ABITUALE I SEGRETI DELLA COMUNICAZIONE VERBALE E NON Bisognerebbe AIUTARE LO SVILUPPO DELLE SUE CAPACITA’ NON VERBALI COSI’ COME CURIAMO QUELLE VERBALI. INSEGNATEGLI A DIFENDERSI DALLO SCHERNO Ø EVITATE “PERSONE CATTIVE” Verificate nei tragitti abituali quali possono essere “a

rischio” ed evitarli Ø IGNORATE LE PUNZECCHIATURE Sarebbe bene allenarsi a MANTENERE UN’

ESPRESSIONE FACCIALE NEUTRA E IGNORARLI. Provare a casa filmandosi o riguardandosi con loro. O ancora vedi à Il linguaggio del gioco – Il gioco dell’indifferenza

Ø PARLARE CON VOCE NEUTRA E USARE LA TECNICA DELLA RIPETIZIONE. Ad

esempio ripetere al disturbatore, guardandolo negli occhi, “non mi piace essere preso in giro”, di continuo, ad ogni “attacco”

Ø USARE UN LINGUAGGIO DEL CORPO CHE ESPRIMA SICUREZZA

• DRITTO IN PIEDI E SEDUTO • CONTATTO VISIVO NELLA CONVERSAZIONE • CAMMINARE ERETTO • MANI IN VISTA • ESPRESSIONE FACCIALE SODDISFATTA • USARE I GESTI PER SOTTOLINEARE QUALCOSA Viceversa sono segnali di MANCANZA DI SICUREZZA DI SE • CURVO DI SPALLE IN PIEDI • TESTA CHINA DA SEDUTO • EVITA IL CONTATTO VISIVO • CAMMINA CURVO E LENTO • NASCONDE LE MANI • SEMBRA INFELICE (probabilmente lo è) • NON USA I GESTI PER ATTIRARE L’ATTENZIONE

COME AIUTARE I BAMBINI RIFIUTATI SOCIALMENTE Ø ESERCITARSI NELLA RECIPROCITA’ DELLA CONVERSAZIONE

• ASCOLTARE L’ALTRO E ASPETTARE UNA PAUSA PRIMA DI PARLARE

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• MENTRE SI PARLA, OGNI 30” CERCARE SEGNI DI MANCANZA DI

INTERESSE

§ INTERROMPE IL CONTATTO VISIVO § SI VOLTA VERSO ALTRA DIREZIONE § ESPRESSIONE ANNOIATA O DISTRATTA § SI ALLONTANA

IN TAL CASO CHIUDERE IL PRIMA POSSIBILE IL DISCORSO

Ø Prestare ATTENZIONE alla COMUNICAZIONE NON VERBALE DEL BAMBINO E COME LA USA. SCOMPORRE IN PICCOLI ELEMENTI LE QUALITA’ CHE NON HA ED ESERCITARVI DI CONTINUO PER FARGLIELE APPRENDERE

• DECIDETE QUALI QUALITA’ DEBBA ACQUISIRE E INSEGNATEGLIELE

CONCRETAMENTE. Ad esempio se volete invitare un suo amico a casa, prima insegnategli a fare una breve telefonata, poi a scegliere una attività interessante per entrambi, a scegliere un coetaneo che probabilmente accetterà il suo invito

• MOTIVARLO STABILENDO UN OBIETTIVO CONCRETO E

RICOMPENSARLO PER AVERLO RAGGIUNTO. La gratificazione è sempre il miglior metodo per far fare qualcosa ai bambini, perché diventino più attivi, indipendenti e sicuri di se, anche più obbedienti

• ALLENATELO IN FAMIGLIA, ANCHE CON L’ESEMPIO. Devono avere i

genitori come modello in varie situazioni. Utili anche i gruppo di solidarietà (parrocchia, ecc.)

• INCORAGGIATELO AD ENTRARE IN UN GRUPPO CON INTERESSI SIMILI

AI SUOI e a stare con amici il più precocemente possibile per far si che le sue capacità non “rimangano indietro” rispetto ai coetanei, per evitare l’emarginazione sociale e tutta una serie di problemi legati all’autostima che condizioneranno la sua vita anche da adulto

COME INSTAURARE UN LEGAME COL BAMBINO (FIDUCIA) Ricordate che non deve guadagnarsi lui la vostra fiducia, ma voi la sua fiducia. Ø USARE TONO DI VOCE CALDO E RILASSATO PER DIMOSTRARE INTERESSE Ø ELIMINARE BARRIERE (oggetti tra voi, fonti di disturbo) E CREARE UN SPAZIO

INTIMO (in casa o fuori) Ø TENERE UNA POSTURA “APERTA” (di fronte a lui, postura rilassata e interessata) E

ALLO STESSO LIVELLO VISIVO (occhi allo stesso livello)

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Ø TENERE UNA GIUSTA DISTANZA NEI DIALOGHI tra i 45 cm e 1.20 mt

Ø PRESTARE ATTENZIONE ALLA COMUNICAZIONE CHE PASSA ATTRAVERSO IL

CONTATTO VISIVO (attenzione mentre si parla, interruzione mentre si riflette) Ø NON DIMENTICARE L’ESIGENZA DI CONTATTO E CONFORTO FISICO NEL

BAMBINO (una carezza, una pacca sulla spalla, un bacio, tenerlo per mano, ecc.) Ø DIPENDE ANCHE DALLA CULTURA DEL PROPRIO PAESE, IN GENERALE IL

CONTATTO FISICO DEVE ESSERE GRADITO AD ENTRAMBI Ø RISPECCHIARE I SUOI SENTIMENTI PER COSTRUIRE UN RAPPORTO (non

significa imitarlo ma adeguarsi al suo ritmo di conversazione, movimento, ecc.)

COME DARE ORDINI AL BAMBINO Intanto riflettete su come vorreste che venissero chieste e dette a voi le cose, pensate se fate altrettanto con i vostri figli. Ø USATE I GESTI PER RAFFORZARE IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE ED

ENFATIZZARLE, ANCHE PER RINFORZARE GLI ELOGI Ø USARE ANCHE DEI SEGNALI COME “CONTO FINO A TRE” O UNA MUSICA

PARTICOLARE PER FAR CAPIRE CHE E’ ORA DI …. Ø ESSERE CONVINCENTI, modificare il tono di voce a seconda del messaggio che volete

far recepire Ø NON URLARE

Ø USARE UN TONO DI VOCE FERMO MA CALMO

I SETTE SEGRETI DEL SUCCESSO SOCIALE Ø ESSERE POPOLARI E’ UNO DEI TRAGUARDI PIU’ IMPORTANTI PER I BAMBINI Ø SPESSO E’ L’UNICO FATTORE DETERMINANTE DELLA FELICITA’ E DEL

PROFITTO SCOLASTICO Ø LA SUA VITA SOCIALE DA PICCOLO COLORA L’INTERA ESPERIENZA

INFANTILE PLASMANDONE LA PERSONALITA’ COME AIUTARLO Ø AVERE UNA BUONA E SOLIDA RELAZIONE CON LUI

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Ø OFFRIRGLI UN ESEMPIO DI BUONE CAPACITA’ SOCIALI, INVITANDO I VOSTRI AMICI A CASA O USCENDO CON LORO

Ø ATTUARE UNA EDUCAZIONE SPECIFICA CON I SUGGERIMENTI SEGUENTI

1. I BAMBINI SOCIALMENTE VINCENTI SONO SIMPATICI E SPIRITOSI,

AFFRONTANO LA VITA CON TALE SPIRITO. Inoltre l’umorismo appiana i litigi e calma gli umori. COME AIUTARLI: giocare ai travestimenti, giocare alla serata delle barzellette, fumetti, ecc.

2. I BAMBINI SOCIALMENTE VINCENTI SONO APPREZZATI PER

§ Generosità § Disponibilità § Sollecitudine § Collaborazione

COME AIUTARLI: Create una cultura familiare che dia risalto a questi valori

3. PER INSERIRSI IN FRETTA IN UN NUOVO GRUPPO SONO FONDAMENTALI LE PRIME ITERAZIONI. COME AIUTARLI:

§ Scegliere un gruppo con INTERESSI SIMILI AI SUOI § Spiegare che i gruppi sono formati da individui con caratteristiche

differenti. SCEGLIERE CHI AVVICINARE PER PRIMO: OSSERVARE, CERCARE CHI HA L’ARIA “DA LEADER” E CON ESPRESSIONE CORDIALE CHIEDERE “POSSO GIOCARE ANCH’IO?” Lanciare una richiesta generica a tutto il gruppo in genere non porta a buoni risultati.

§ L’ATTEGGIAMENTO DEVE ESSERE CORDIALE Postura eretta,

aperta, mani in vista, sorriso ed espressione amichevole, contatto visivo § INSISTERE NELLA RICERCA DI UN GRUPPO E’ IMPORTANTE

4. RISOLVERE I CONFLITTI CREANDO SITUAZIONI SODDISFACENTI PER

TUTTI. COME AIUTARLI: Esercitarsi e suggerire nell’occasione di trovare 5 modi diversi per gestire un problema, scriverli, scegliere la soluzione migliore.

5. REGOLARE LE EMOZIONI POSITIVE E NEGATIVE E SODDISFARE LE

ESIGENZE ALTRUI. TUTTI I SENTIMENTI SONO PERMESSI, L’IMPORTANTE E’ QUELLO CHE NE FATE. COME AIUTARLI:

§ VALUTARE I SUOI PUNTI DI FORZA E SFRUTTARLI § AVERE UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO § FARE SPESSO COMMENTI POSITIVI, FARE PROPOSTE PER

DIVERTIRSI

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6. AVERE DOTI DI CONVERSAZIONE E ASCOLTO BEN SVILUPPATE.

COME AIUTARLI:

§ Insegnategli a ESPRIMERE SENTIMENTI, BISOGNI, DESIDERI § Insegnategli a CONDIVIDERE IL MAGGIOR NUMERO DI

INFORMAZIONI PERSONALI § Insegnategli i TEMPI DELLA CONVERSAZIONE (un po’ parlare, un po’

ascoltare). Ad esempio guardando un talk show prima con l’audio poi senza, per vedere i movimenti

§ Insegnargli a COME USARE CORRETTAMENTE IL TELEFONO, LE E-MAIL iniziando con amici e parenti

§ Insegnargli a FARE DOMANDE E INVITARE § Insegnargli ad ESPRIMERE APPROVAZIONE VERSO GLI ALTRI

esempio “hai un vestito bellissimo” oppure “disegno stupendo” § Insegnargli a sostenere una conversazione prolungata § Insegnargli ad esprimere interessamento per i sentimenti altrui esempio “mi

sembri triste …” o ancora “mi dispiace…..”. Per fare questo parlate molto con lui, costruite delle conversazioni e seguirà il vostro modello

7. INSEGNATEGLI DIVERSE CAPACITA’ DI LEADERSHIP

§ AVVIARE PROGETTI ED ATTIVITA’ § COLTIVARE HOBBIES § CAPACITA’ DI RIFIUTO

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