Il foglio italiano n° 133/2011

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amilla di Borbone Principessa in primo piano Monte-Carlo • Berlino • Bruxelles • Ginevra • Londra • Madrid • Milano • Parigi • Roma INTERNATIONAL MAGAZINE N° 133 • MAGGIO 2011 • 5€ Il Foglio Italiano • magazine per gli italiani nel mondo • Anno XV • n°3 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia

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IL Foglio Italiano è un periodico italiano, tradotto anche in francese ed inglese, dedicato ai connazionali che vivono all’estero. Partito circa 16 anni fa con sole 1.500 copie a numero oggi traguarda una tiratura ad uscita di 15.000 copie. Il magazine è una realtà territoriale che tocca la Costa Azzurra, in particolare il Principato di Monaco, ma soprattutto alcune capitali europee, oltre ad essere distribuito in Italia.

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MEMORIA.IL SEMEDEL FUTURAll’Oval la mostra“1861-2011. L’Italia dei Libri”realizzata in collaborazione conTelecom Italia

XXIV SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO TORINO LINGOTTO FIERE E OVAL 12-16 MAGGIO 2011

www.salonelibro.it

Nell’ambito di

Il Bookstook Village - Oval è sostenuto dalla

amilla di Borbone Principessa in primo piano

Monte-Carlo • Berlino • Bruxelles • Ginevra • Londra • Madrid • Milano • Parigi • Roma

INTERNATIONAL MAGAZINEN° 133 • MAGGIO 2011 • 5€

IL

FOGLIOITALIANO •

ANNO

XV •

N°3

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sommairesommarioHanno collaborato a questo numero:

Barattopag. 36

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EditorialePremio “Monte-Carlo” e Miss Italia nel Mondo

Camilla di Borbone,Principessa in primo piano

Alberto II e Charlene Wittstock,il matrimonio

Quanta Italia in Formula 1Al via il 69° Gran Prix di Monaco

Charlotte Casiraghi, splendida amazzone

Caritas Monaco nel mondoIl Foglio Italiano incontra il Diacono Robert Ferrua

Quando i sogni diventano realtàTina e Vito, gli italiani dei “Capelli d’Oro”

NewsTanta Italia ai Balletti di Monte Carlo

Danzopag. 32

Lutipag. 28

Bonaveripag. 20

Chiusanopag. 7

Matterapag. 14

Galleanipag. 8

ColombottoRosso pag. 18

In copertina la Principessa Camilla di Borbone (foto di Jean Daniel Lorieux)

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sommairewww.iliomasprone.com

Grifonipag. 72

RivellaDir. editoriale

De Melaspag. 44

Chiellapag. 74

ZuninoDir. Commerc.

BrusaP.R.

Lupipag. 48

Senatorepag. 70

Grossipag. 44

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La Riviera Ligure di Ponente si rinnova:Al Grand Hotel del Mare di Bordighera con il manager Francesco Polzoni

Simona Tagli,testimonial del tour a “cinque stelle”

Qualche domanda a Marco Sarlo,direttore del Royal Hotel Sanremo

Ad Alassio incontriamo Cinzia Tondi,amministratrice del Grand Hotel Alassio e Centro Benessere AQA

Grande festa per le Cucine del MondoLa delegazione di Londra compie 25 anni

Euroflora 2011:un tempio della natura

La quintessenza della camicia italianaindossata dal Principe William

Stili & Tendenze...lo stile italiano nel mondo

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Stud

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win

Nei giardini di Peyre-Lebade, Listrac Médoc, scultura “BELU” di Zaha Hadid, 2007. Collezione Ariane e Benjamin de Rothschild.

Insieme alla Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco, venite a condividere una visione della fi nanza personalizzata, intrisa di significato e proiettata nel tempo.

www.edmond-de-rothschild.mc

a propositodel Valore

Dialogo

- Valore, valore… insomma, è il corso di Borsa.- Solo questo? Il valore è anche uno sguardo! Uno sguardo rivolto al futuro!

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Nei giardini di Peyre-Lebade, Listrac Médoc, scultura “BELU” di Zaha Hadid, 2007. Collezione Ariane e Benjamin de Rothschild.

Insieme alla Banque de Gestion Edmond de Rothschild Monaco, venite a condividere una visione della fi nanza personalizzata, intrisa di significato e proiettata nel tempo.

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a propositodel Valore

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- Valore, valore… insomma, è il corso di Borsa.- Solo questo? Il valore è anche uno sguardo! Uno sguardo rivolto al futuro!

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éd itorialeditorialePremio “Monte-Carlo”e Miss Italia nel Mondo

MONTE-CARLO. Lo avevamo annun-ciato più volte: per festeggiare i primi 15 anni delle pubblicazioni del nostro ma-gazine, che coincide con i più importanti festeggiamenti dei 150 dell’Unità d’Italia di quest’anno, organizzeremo uno straor-dinario evento per dare, anche noi de “Il Foglio Italiano”, un significativo contri-buto al momento storico culturale che il popolo italiano del Principato di Monaco e Costa Azzurra vuol riservare al nostro Paese. Una manifestazione che si terrà ancora nella sontuosa “Salle Empire” dell’Hotel de Paris già sede per 10 anni del premio Foglio d’Oro. Una triplice ri-correnza dunque che coinvolgerà le isti-tuzioni italiane del Principato: dall’Am-basciata Italiana al Com.It.Es (Comitato Italiani all’Estero) all’AIIM Associazio-ne Imprenditori Italiani di Monaco ma anche le istituzioni monegasche sempre molto attente e presenti nelle grandi oc-casioni italiane.Riprendiamo dunque quella tradizione, nata per rendere merito a quei conna-zionali che nelle rispettive professioni, svolte in Italia e nel mondo, incrementa-no il prestigio del nostro Paese.Un’iniziativa che intendiamo riprendere nel segno della continuità che va, oltre-tutto, nella direzione contraria ad una crisi economica che ancora ci persegui-ta e che rischia di gravare ulteriormente sulle classi sociali più deboli. Andando quindi controcorrente “Il Foglio Italia-no” rimobiliterà tutte quelle forze che in passato hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.Una “Serata Italiana” nella quale si de-gusterà un consueto menù tipico di una regione nostrana; una serata dove verrà presentato ai circa 250 illustri ospiti un elegante defilé di moda classica e spor-tiva, un prestigioso cantante e la selezio-ne per il concorso internazionale Miss Italia nel Mondo di Patrizia Mirigliani: 10 giovani ragazze italo-monegasche

(minimo 18 anni) quella sera concorre-ranno, infatti, per rappresentare il Prin-cipato di Monaco nel giugno 2012 alla serata finale su Rai Uno: conosceremo così la fortunata fanciulla. Ci sarà poi il momento solenne nel ricordo dei 150 anni dell’Unità d’Italia, dopodiché la consegna dell’inedito “Premio MONTE-CARLO” a cinque italiani doc sia del Principato di Monaco che del resto del mondo scelti da una qualificata Commis-sione composta da rappresentanti delle istituzioni italiane e monegasche.La Serata Italiana andrà a favore della Fondazione presieduta dalla Principessa Stephanie di Monaco. Sarà un’occasione in più per avere ospiti illustri del mondo della cultura dello spettacolo e dell’im-prenditoria. Il programma dettagliato sarà presentato a Milano nel corso di una conferenza stampa realizzata in collabo-razione con l’Ufficio del Turismo di Mo-naco su Milano. Tutti gli aggiornamenti sul prossimo numero.

Soirée Italienne,Nous l’avions annoncé plusieurs fois : pour fêter les premiers 15 ans des publi-cations de nos magazine, qui coïncident avec les plus importants célébrations des 150 de l’Unité d’Italie, nous organi-serons un évènement extraordinaire pour donner, même nous de Il Foglio Italiano, un tribut au moment historique et cultu-rel du peuple italien de la Principauté de Monaco et de la Cote d’Azur. Une ma-nifestation qui se tiendra encore dans la somptueuse « Salle Empire » de l’Hôtel de Paris qui a déjà été siège, pendant 10 ans, du prix Foglio d’Oro. Une triple fête donc qu’impliquera les institutions italiennes de la Principauté: l’Ambassa-de Italienne, le Com.It.Es (Comité des Italiens à l’étranger), l’AIIM (Associa-tion Entrepreneurs Italiens de Monaco),

mais aussi les institutions monégasques, toujours très attentives et présentes dans les grandes occasions italiennes. Nous reprenons donc cette tradition, née pour reconnaitre ces compatriotes qui, dans les respectives professions déroulées en Italie et dans le monde, agrandissent le prestige de notre Pays. Une initiative que nous voulons reprendre pour donner un sens de continuité, dans la direction contraire à une crise économique qui nous poursuit et qui risque de grever ul-térieurement sur les classes sociales les plus faibles.Contre-courant il Foglio Italiano res-semblera toutes les forces qui ont déjà, dans le passé, contribué à la réussite de la manifestation. Une « soirée Italienne » avec la dégustation d’un menu typique d’une région d’Italie ; une soirée pendant laquelle les 250 invités 250 assisteront à un magnifique défilé de mode classique et sportive, la présence d’un grand chan-teur et la sélection pour le concours in-ternational de Miss Italie dans le Monde de Patrizia Mirigliani : 10 jeunes filles Italien-monégasques (18 ans au moins) vont se défier pour représenter la Prin-cipauté de Monaco en juin 2012 à la soirée finale sur RAI Uno. Il y aura en-suite le moment solennel pour rappeler les 150 ans de l’Unité d’Italie et la remi-se du « Prix MONTE-CARLO » à cinq italiens donc soit choisis par une Com-mission composée de représentants des institutions italiennes et monégasques. La Soirée Italienne sera en faveur de la Fondation présidée par la Princesse Stéphanie de Monaco. Elle sera une oc-casion en plus pour avoir des invités il-lustres du monde de la culture, du spec-tacle et de l’entreprise. Le programme détaillé sera présenté à Milan à l’occa-sion d’une conférence presse réalisée en collaboration avec l’office du Tourisme de Monaco sur Milan. Tous les autres détails sur le prochain numéro.

di Ilio [email protected]

www.iliomasprone.com

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éd itorialQuando si parla di Ferrero la mente va al mondo della cioccolata e meglio ancora della Nutella. Poco si è parlato e si par-la della Famiglia che controlla e guida questo grande Gruppo. E ciò perché da sempre la discrezione e la riservatezza, qualità tipicamente piemontesi, sono sta-te sempre presenti nel comportamento dei membri della Famiglia. Pietro non face-va eccezione. Il suo modo di essere distac-cato e non appariscente, affabile con tutti e soprattutto con i suoi concittadini di Alba, faceva di Lui un simbolo di queste magnifiche terre delle Langhe. Le Lan-ghe, come ricordava Carlo Petrini, l’in-ventore di Slow Food, devono alla Ferrero di averne salvato la “civiltà”. In effetti, negli anni ’50, la modernizzazione stava svuotando la montagna ed i contadini se ne andavano a cercare lavoro in città abbandonando le campagne. Ferrero ha avuto allora l’intuizione di cercare di fare convivere la piccola proprietà contadina con lo sviluppo industriale. Ha cercato di trattenere i contadini nelle loro vigne. Con i pullman colore cioccolato la Ferre-ro girava per i paesi più piccoli, caricava i contadini per potarli in azienda a fare il cioccolato ed alla fine giornata li riporta-va nelle loro cascine. Così gli operari/con-tadini non abbandonavano più le campa-gne e restavano ancorati alla loro terra. I turni e le ferie erano modellate con i tempi della mietitura e della vendemmia. Questa scelta è stato un vero miracolo che ha impedito lo spopolamento della cam-pagna conservando quella sana struttura sociale che nei piccoli paesi langaroli è da sempre basata sui parroci, le osterie e le bocciofile. Ferrero ha salvato le Langhe dalla povertà valorizzando un prodotto prima di allora senza grande valore: la Nocciola e con la nocciola, indirettamen-te, il Vino, perché, lasciando gli operai nelle campagne, ha contribuito a fare na-scere spontaneamente le Cooperative che ritiravano le uve dai contadini e produce-vano vino, prima di allora poca cosa ma a partire dagli anni ‘80 è invece gradata-mente diventato il prodotto di eccellenza che ormai tutti conoscono. Questo spiega il perché dell’unanime commozione che il popolo di Alba sente per la scomparsa di Pietro Ferrero, il giovane erede di un im-

pero industriale che sentivano essere uno di loro perché con loro lavorava e con loro divideva il tempo libero con semplicità ed allegria. Il rispetto per il lavoro, trasmes-so da padre in figlio senza soluzione di continuità, la profonda religiosità, l’at-taccamento alle tradizioni familiari, la ricerca costante di migliorarsi ma con i piedi per terra, senza mai abbandonarsi a sogni illusori. Di questa stoffa era fatto Pietro, la cui mancanza è tremendamente dolorosa per la famiglia e per l’Azienda, che però, se ne può essere certi, continue-rà a crescere ed ad affermarsi nel mondo per onorare la memoria del suo giovane leader che la voleva sempre più forte e più grande.

Niccolò Caissotti di ChiusanoPresidente COM.IT.ES.

La prématurée disparition de pietro ferrero Quand on parle de Ferrero on pense tout de suite au monde du chocolat et, mieux encore, du Nutella. On a parlé et on parle peu de la Famille qui contrôle et dirige cette grande société. Et cela parce que la discrétion, une qualité typique des pié-montais, a toujours été présente dans le comportement des membres de la Famil-le. Pietro n’était pas une exception. Son être détaché et pas voyant, gentil avec tout le monde et surtout avec ses conci-toyens d’Alba, le rendait un symbole de ces magnifiques terres des Langhe. Les Langhe, comme Carlo Petrini (l’inven-teur de Slow Food), rappelait, doivent à la Ferrero la sauvegarde de leur « civi-lisation ». En effets, pendant les années 1950, la modernisation vidait la monta-gne et les paysans allaient chercher un travail dans les villes en abandonnant les campagnes. Ferrero a eu alors l’in-tuition de chercher à faire cohabiter la petite propriété paysanne avec le déve-loppement industriel. Il a cherché de garder les paysans dans leurs vignobles. Avec les pullmans couleur chocolat, Fer-rero tournait parmi les villages les plus petits, il cherchait les paysans pour les mener en entreprise pour faire le choco-lat et à fin journée il les ramenait à leurs fermes. De cette façon les ouvriers/pay-

sans n’abandonnaient plus les campa-gnes et restaient ancrés à leur terre. Les horaires et les jours fériés étaient mode-lés sur les temps de la moisson et de la vendange. Ce choix a été un vrai miracle qui a empêché le dépeuplement de la campagne en conservant cette structure sociale-la qui, dans les petits villages des Langhe, s’est toujours basée sur les curés, les tavernes et les pétanques. Fer-rero a sauvé les Langhe de la pauvreté en valorisant un produit qui n’avait pas une grande valeur à l’époque : la Noiset-te et avec la noisette, indirectement, le Vin, parce que, en laissant les ouvriers dans les campagnes, il a contribué à fai-re naître spontanément les Coopératives qui retiraient les raisins des paysans et produisaient du vin qui, a partir des années 1980 est devenu le produit d’ex-cellence que maintenant tout le monde connait. Cela explique la raison de la commotion que le peuple d’Alba ressent pour la disparition de Pietro Ferrero, le jeune héritier d’un empire industriel qui était un homme comme eux, parce qu’il travaillait et divisait le temps libre avec eux en simplicité et joie. Le respect pour le travail, transmis de père en fils sans solution de continuité, la profonde religiosité, l’attachement aux traditions familiales, la recherche constante de s’améliorer, mais avec les pieds sur ter-re sans jamais s’abandonner à des rêves illusoires. Pietro était comme cela et sa disparition est terriblement douloureuse pour la famille et pour l’Entreprise, que cependant, on en peut être certain, con-tinuera à croître et à s’affirmer dans le monde pour honorer la mémoire de son jeune leader que la voulait toujours plus forte et plus grande.

L’improvvisa scomparsadi Pietro Ferrero

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Camilla di Borbone,Principessa in primo pianoIn Hoc Signo Vinces

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Italiani di Monaco - Italiens de Monaco

personaggi

di Ely [email protected]

Foto Luigi Mattera

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MONACO. La Principessa Camilla di Borbone delle Due Sicilie, Duchessa di Castro, Dama di Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è nata il 5 aprile a Roma in una giornata primaverile tipica della Città Eterna quando il tramonto proiet-ta, dal Gianicolo fino a Villa Borghese, gli ultimi raggi di sole e le terrazze e i tetti si ammantano di una luminosità particolare, quasi africana. Avere avuto i natali a Roma equivale a possedere nel proprio Dna uno spiccato senso del so-ciale e, in effetti, il garbo e la cordialità contraddistinguono S.A.S. la Principes-sa Camilla. L’affabilità le deriva, di si-curo, dall’ambiente internazionale che, sin da giovane, ha frequentato finendo i propri studi negli Stati Uniti d’Ameri-ca alla Marymount High School e New York University. ll 31 ottobre 1998, nel Principato di Monaco, si è congiunta a nozze con il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro, erede di Don Carlo di Borbone, figlio di Filippo V re di Spagna che, nel 1734, conqui-stò il reame napoletano divenendone so-vrano e assumendo il titolo di Carlo, Re di Napoli. Dalla loro unione sono nate, sempre a Roma, due bellissime figlie: la Principessa Maria Carolina e la Princi-pessa Maria Chiara. Sabato 16 aprile ho avuto il privilegio di incontrare Sua Al-tezza Reale la Principessa Camilla nella sua solare casa di Montecarlo e di pro-porle questa intervista. La Principessa era appena tornata dal viaggio alla Corte di Danimarca, ospite della Regina, in oc-casione del battesimo dei gemelli figli del Principe ereditario Federico, uno dei quali, Josephine, è stata, in quella cir-costanza, tenuta al fonte battesimale da S.A.R il Principe Carlo di Borbone. Principessa il suo matrimonio è avvenuto nella Cattedrale di Monaco e in quell’oc-casione il suo testimone è stato S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco al quale lei era legata da una solida e fraterna amicizia iniziata a New York?“Sì! Ogni estate quando tornavo da New York nel Principato ci incon-travamo ai Galà di beneficenza. Lo scopo umanitario ha da sempre occu-pato un posto importante nella mia vita.”E’ stato SAS il Principe Alberto II a pre-sentarle suo marito? Durante quale feli-ce occasione?“E’ stato proprio S.A.S. il Principe Alberto II... il nostro Cupido! Duran-te una romantica serata allo Spor-ting d’Ete, grazie a lui, ho conosciuto mio marito. Ho parlato solo con lui per tutta la sera ignorando anche gli amici più cari. Un vero colpo di fulmine! Di sicuro perché avevamo e

abbiamo molte cose in comune: venia-mo entrambi da famiglie molto unite e siamo stati educati ai valori tradi-zionali, abbiamo viaggiato e anche vissuto, tutti e due, negli stessi luoghi dall’America a Parigi e ovviamente anche a Roma. Il fatto di parlare an-che le stesse lingue ci ha avvicinato molto. Per esempio la passione per l’arte è stata, fra noi, uno fra i tanti elementi di condivisione. Comunque il vero segreto è, a mio parere, il «ti-ming»: incontrarsi al momento giusto con la persona giusta.”La Cappella della Cattedrale di Mona-co, vicino al Deambulatorio dove sono inumate le spoglie dei Principi di Mo-naco, ha esposta, sull’altare, la statua di San Giorgio, dono delle LL.AA.RR il Principe Carlo e la Principessa Camil-la di Borbone delle Due Sicilie, quale testimonianza del loro attaccamento al Principato, come annuncia la dedica in marmo apposta a imperitura memo-ria dell’evento in onore di San Giorgio Martire, protettore dell’Ordine Sacro e Militare Costantiniano di San Giorgio. Il Santo Martire è anche il protettore delle forze di Polizia del Principato di Monaco. Le origini del Sacro Ordine Co-stantiniano vengono fatte risalire, nella tradizione, all’Imperatore Costantino il Grande che ebbe, prima della battaglia contro Massenzio a Roma sul Ponte Mil-vio, l’apparizione della Sacra Croce. Sul labaro imperiale venne allora impres-so il simbolo cristiano con il motto In Hoc Signo Vinces che ora è il simbolo dell’Ordine rappresentato da una croce greca, gigliata, d’oro, smaltata di porpora con alle estremità dei bracci della cro-ce le quattro lettere I, H, S, V. L’Ordine religioso cavalleresco è votato all’espres-sione della solidarietà e del volontariato al fine di destinare gli aiuti necessari a migliorare le condizioni di vita in Euro-pa e nel mondo attraverso le sue dele-gazioni. L’intento è quello di rinvigorire la propria azione in molteplici occasioni come quelle organizzate per le solennità di San Giorgio Martire (23 aprile), del-la Santa Pasqua (quest’anno il 24 apri-le, giorno successivo) e per la solennità della esaltazione della Croce (14 settem-bre). Il 16 aprile scorso, in occasione del Centenario della Consacrazione della Cattedrale di Monaco, l’Ordine Costan-tiniano è stato invitato, dopo l’accoglien-za del Ministro di Stato Michel Roger al Palazzo del Governo, a partecipare alla veglia di preghiera nella Cattedrale e, il giorno successivo, a seguire la Proces-sione della Domenica delle Palme sotto la guida spirituale di S.E.R. l’Arcivesco-vo di Monaco, Monsignor Bernard Barsi’. In occasione della donazione della statua

di San Giorgio, quel venerdì 19 ottobre 2001 era presente il Principe Ranieri III? Quali erano le qualità che contrad-distinguevano Le Prince Batisseur?“Non solo era presente ma fu proprio il Principe Ranieri III a scegliere la Cappella dove collocare la statua di San Giorgio e la lapide comme-morativa, entrambe benedette dal compianto Gran Priore Cardinale Pompedda alla presenza del Princi-pe Ranieri III. Ritengo, però non si debba limitare alla sola dimensione materiale il senso dell’espressione «Batisseur» in quanto è la costruzio-ne morale del Principato moderno che ha contraddistinto il Principe Ranieri III. Egli ha donato alla na-zione monegasca una rinnovata re-altà spirituale per esempio provve-dendo ad accrescere la sensibilità nel sociale con la costruzione d’immobili riservati ai monegaschi e ampliando le leggi che tutelavano i loro diritti. La sua tenacia nell’azione di governo ha permesso ai sudditi monegaschi di trovare una vera unità alla quale i residenti si sono associati con con-vinzione.” Quale eredità morale, a suo parere, ha trasmesso in primis a suo figlio S.A.S. il Principe Alberto II?“Il senso dello Stato che comporta, spesso, anche grandi sacrifici e il sen-so di appartenenza al suo popolo. Il Principe Sovrano ha il gran merito di essere vicino alla sua gente le cui aspettative tiene in grande conside-razione. La sua affabilità nell’incon-tro con i suoi sudditi ricorda proprio quella della Principessa Grace. Chi ha l’onore di essergli amico sente di potere veramente contare sulla sua amicizia. E’ un sovrano umanamen-te disponibile, il che è di sicuro la ra-gione per cui la gente gli è così affe-zionata.”Il Principato si appresta a festeggiare le nozze del suo amato Principe e in questo evento si proiettano i desideri dei citta-dini monegaschi di vedere assicurata la discendenza Grimaldi, ma anche l’aspet-tativa di un miglioramento nell’am-bito della ricerca per la salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo con una più larga adesione alle iniziative che S.A.S. il Principe Alberto II continua a lanciare nel mondo. Il matrimonio potrà portare, secondo lei, una maggiore diffusione di queste innovative idee?“L’arrivo di una nuova Principes-sa da un paese così lontano apre un vasto orizzonte e di conseguenza il Principato si apre ulteriormente al mondo così da far percepire meglio le problematiche legate all’uomo e

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all’ambiente.”Quale sarà il ruolo della futura Princi-pessa di Monaco?“Il ruolo principale per ogni donna è sempre quello di essere di sostegno al proprio marito. Se poi sussistono an-che molteplici impegni, come nel caso in cui si riveste un ruolo pubblico, la complementarietà fra i due sposi permetterà di affrontare meglio i re-lativi obblighi, come accade durante i viaggi ufficiali quando si condivi-dono tante esperienze. Mio marito ed io siamo appena tornati da un viaggio ufficiale in Ungheria, dove siamo stati ricevuti dal Presiden-te della Repubblica così come, poco tempo fa, siamo stati accolti in visita di Stato in altri Paesi come quelli del Medio Oriente. E’ sempre stato fonte di grande arricchimento il confronto delle nostre impressioni.”.Quali le difficoltà che una Principessa deve superare per aderire al ruolo di consorte regnante?“La futura Principessa non avrà, a mio parere, grandi difficoltà a rap-portarsi al suo ruolo perché ha molte doti innate. Unisce, alla sua natura-lezza, la disciplina che ha appreso negli anni e un’eleganza istintiva. E poi guardi, posso dirle che la sua spontanea gentilezza suscita simpa-tia dal primo incontro. E’ bello pen-sarla padrona della sua casa… anzi del suo palazzo!”Il Casato dei Borbone, che per più di un secolo regnò su Napoli, ha lasciato una traccia indelebile nella città parteno-pea risanando interi quartieri e creando opere patrimonio culturale dell’umani-tà come il Teatro San Carlo, la Reggia di Capodimonte e quella di Caserta. Quest’ultima, che rivaleggia con Ver-sailles, testimonia dei tantissimi primati che il Regno borbonico poteva vantare in ogni campo. Carlo, Re di Napoli, elimi-nando le vecchie strutture feudali, rior-ganizzò con saggezza il territorio e creò uno stato moderno facendosi ammirare e amare dal popolo napoletano a tal pun-to che, ancora oggi, molti francesismi sono sopravvissuti nel dialetto corrente: Boite in napoletano significa scatola, Comò o Comode il cassettone, Spara-drappe la benda cerotto, Bouteille la bottiglia e così via… La presenza della Reale famiglia Borbone a Napoli non è mai stata dimenticata e i cittadini hanno da sempre espresso il loro attaccamento alla dinastia. In occasione della nascita della sua prima figlia il 23 giugno 2003 il giornalista de Le Cronache di Napo-li affettuosamente intitolò l’articolo: “E’ nata Gennarina”. Ha qualche aneddoto da riferirci?

“Certo ricordo con affetto l’articolo, ma Gennarina è solo uno dei nomi di mia figlia, il suo primo nome Maria Carolina è stato scelto in onore della Regina Carolina figlia della Regina Maria Teresa d’Austria. Gennarina è l’espressione della benedizione del Patrono di Napoli San Gennaro. Maria Chiara, nata il primo genna-io 2005, l’abbiamo chiamata così in onore di Santa Chiara la cui Basili-ca a Napoli ospita il Pantheon Rea-le dove avvengono tutte le cerimonie dell’Ordine Costantiniano. La Basi-lica di Santa Chiara, occorre ricor-darlo, è un vero tesoro di spiritulità, arte e storia per il popolo napoleta-no. Infine tutti i nostri nomi comin-ciano con la stessa iniziale: Carlo, Camilla, Carolina e Chiara!”Oltre ad essere ispiratrice dell’azione umanitaria dell’Ordine Costantiniano e ad essere presente nell’Ordine di Malta, nel WWF, nell’Amade, nella Croce Ros-sa, lei è imprenditrice nella società di fa-miglia: può dirci dove trova il tempo per adempiere così bene al ruolo di madre ?“La ringrazio per il termine ‘così bene’ perché forse è il traguardo più difficile: saper insegnare la discipli-na e trasmettere amore. Credo che l’autorità non sia una scelta ideologi-ca, ma una necessità assoluta per la formazione di un bambino. Dire ‘si’ è più facile in quanto è più naturale assecondare, costa un sacrificio dire ‘no’ ma è il vero modo di amare.”Come si occupa, in termini concreti, dell’educazione delle sue figlie?“La loro educazione deve essere la più completa possibile e, oltre allo studio della musica e dell’arte, stu-

diare le lingue occupa un posto im-portante nella loro formazione. Mio marito ed io riteniamo che siano essenziali per affrontare il mondo. Le mie figlie parlano perfettamente italiano, inglese, francese, spagno-lo e portoghese ma hanno, da poco, iniziato a studiare il russo nella spe-ranza di impararlo presto, sopratut-to nell’intento di non farsi capire da noi! Un po’ quello che, da giovanette, si faceva, in complicità con mia sorel-la, dopo aver studiato per sette anni il giapponese!”Molte sono le azioni degne di merito dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, Gran Priore dell’Ordine S.EM.R. Cardi-nale Renato Raffaele Martino e S.EM.R Cardinale Albert Vanhoye , Consigliere della Real Casa di Borbone e delle Due Sicilie, che qui occorre ricordare. A Napoli, di recente, i piccoli malati del reparto di oncologia dell’Ospedale San-tobono Pausilipon (www.santobonopau-silipon.it) hanno ricevuto la vostra visita annuale e una donazione per potenziare gli investimenti delle attrezzature della struttura ospedaliera. Un’identica ini-ziativa è stata attuata nell’anno 2006 per il reparto di pediatria dell’ospedale Princesse Grace nel Principato di Mona-co. La placca commemorativa menziona S.A.R.Camilla di Borbone delle Due Si-cilie, Duchessa di Castro “Quale ispira-trice dell’azione umanitaria dell’Ordine Costantiniano”. Durante l’ultima gior-nata partenopea l’Ordine Costantiniano di San Giorgio ha inoltre consegnato, tramite le vostre Altezze Reali, le chia-vi dell’appena edificato Ospedale San Giorgio Martire a Padre Bigirwa della Parrocchia di Igayaza, Diocesi di Hoi-

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Italiani di Monaco - Italiens de Monaco

PERSONAGGI

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ma, in Uganda. Una cerimonia religiosa ha poi concluso, nella Chiesa di Santa Chiara, dove riposano le spoglie dell’ul-timo Re di Napoli Francesco II di Bor-bone, l’omaggio reso alle Tombe Reali e per l’occasione borse di studio sono sta-te donate sotto il Patrocinio dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, a giovani universitari partenopei. www.realcasadi-borbone.it. Il passato e il futuro sono da tenere sempre in rapporto fra loro tramite una azione costante nel presente. Quali sono i criteri che la prossima coppia di Principi di Monaco dovrà tenere in con-siderazione per essere amati e rispettati nel mondo intero?“Che domanda interessante! Sareb-be meglio che la riproponesse a uno storico o a un politologo. Personal-mente ritengo giusto manifestare nel presente la memoria del passato per creare le basi per il futuro.”La fede cristiana ha da sempre costitu-ito il mezzo e il tramite per ottenere at-traverso lo Spirito santo, le indicazioni per attuare la volontà del Padre che i governanti della terra dovrebbero impa-rare a seguire molto più delle strategie proposte dai loro consiglieri. Affidandosi a questa forza, a questa luce spirituale l’uomo ridiventa libero di operare nel bene e riesce a compiere seguendo le proprie intuizioni. Essere illuminati dal-la fede può preservare una famiglia, un matrimonio, uno Stato?“Essere illuminati dalla fede, a mio parere, significa innanzitutto affron-tare le difficoltà della vita con un atteggiamento diverso. Mi riferisco a quei sentimenti che a volte perva-dono gli uomini nei momenti difficili. La fede è appunto quella particolare

medicina che non cancella questi fat-ti ma aiuta a viverli con coraggio e speranza senza che l’uomo precipiti nella disperazione. Può quindi aiu-tare a preservare la famiglia e la so-cietà non eliminando le avversità ma infondendo la forza per superarle.”Nella vita di tutte le persone accadono situazioni difficili da superare, irrepara-bili perdite, malattie, sventure, traumi. Nessuno su questa terra è esente dal provar dolore. Tutti abbiamo un trascorso difficile, una battaglia combattuta con un male dai mille nomi. E ognuno di noi sa di aver vissuto la propria rinascita grazie all’istinto di sopravvivenza e alla capaci-tà d’intelligere i segni della riscossa. Sia-mo certi di credere in qualcosa di supe-riore a cui rivolgiamo, quando siamo nel pericolo, la nostra richiesta di salvezza, la nostra preghiera. Questa fede sorregge il mondo intero, anche se viene vissu-ta con atteggiamenti diversi, condivide questo mio pensiero?“Certo che lo condivido e desidero che anche le mie figlie abbiano la no-stra stessa educazione religiosa.”

Ely GALLEANI

In Hoc Signo VincesLa Princesse Camilla de Bourbon-Sici-les, Duchesse de Castro, Dama de Gran-de Croix de Justice de l’Ordre Sacré et Militaire Constantinien de Saint-Geor-ges est née le 5 avril à Rome pendant une journée printanière typique de la Ville Éternelle quand le soleil projette,

du Janicule jusqu’à Villa Borghese, ses derniers rayons de soleil et les terrasses et les toits sont envahis par une lumiè-re incroyable, presque africaine. Le fait d’être né à Rome signifie qu’on possède dans son ADN un fort sens du social et, en effets, la politesse et la cordiali-té sont les caractéristiques de S.A.R. la Princesse Camilla. L’affabilité vient, certainement, du domaine internatio-nal qu’elle a fréquenté en finissant ses études aux États Unis à la Marymount High School et New York University. Le 31 octobre 1998, dans la Principauté de Monaco, elle a marié le Prince Charles de Bourbon-Siciles, Duc de Castro, héri-tier de Don Charles de Bourbon, fils de Philippe V roi d’Espagne qui, en 1734, conquit le royaume de Naples et en de-vint le souverain avec le titre de Char-les, Roi de Naples. De leur union sont nées, toujours à Rome, deux très belles filles : la Princesse Maria Carolina et la Princesse Maria Chiara. Samedi 16 avril j’ai eu le privilège de rencontrer S.A.R. la Princesse Camilla dans sa belle mai-son de Monte-Carlo et de lui proposer cette interviewe. La Princesse venait de rentrer d’un voyage à la Cour de Dane-mark, invitée par la Reine, en occasion du baptême des fils jumeaux du Prince héréditaire Federico ; S.A.R le Prince Charles de Bourbon-Siciles est, en effet, le parrain de Joséphine, une des deux jumeaux. Princesse votre mariage a eu lieux dans la Cathédrale de Monaco et pour cette occasion votre témoin a été S.A.S. le Prince Albert II de Monaco auquel vous êtes liée par une solide et fraternelle amitié entamée à New York ?«Oui ! Chaque été lorsque je rentrais de New York en Principauté nous nous rencontrions aux Galas de bien-faisance. Le but humanitaire a tou-jours occupé une place importante dans ma vie.»A-t-il été SAS le Prince Albert II à vous présenter votre mari ? À quelle heureuse occasion ?«S.A.S. le Prince Albert II a été no-tre Cupidon ! Pendant une soirée ro-mantique au Sporting d’Été, grâce à lui, j’ai connu mon mari. J’ai parlé seulement avec lui pour toute la soi-rée en ignorant même les amis les plus chers. Un vrai coup de foudre ! Peut-être parce que nous avions et nous avons beaucoup de choses en com-mun : nous venons tous les deux de familles très unies et nous avons ap-pris les valeurs traditionnelles, nous avons voyagé et vécu, tous les deux, dans les mêmes lieux de l’Amérique à Paris et évidemment à Rome. Le fait de parler les mêmes langues nous a approchées beaucoup. Par exemple

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Camilladi Borbone

con la futuraPrincipessa

Charlene Wittstock,

il Principe Alberto e suo marito

Carlo di Borbone.

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la passion pour l’art n’a été, pour nous, qu’un des nombreux éléments que nous partageons. De toute façon le vrai secret est, à mon avis, le ‘ti-ming’ : c’est-à-dire de se rencontrer au bon moment avec la bonne per-sonne.»La Chapelle de la Cathédrale de Monaco près du Déambulatoire, où les dépouilles des Princes de Monaco sont inhumées, a sur l’autel la statue de Saint George don des LL.AA.RR le Prince Charles et la Princesse Camilla de Bourbon-Sicile à témoignage de leur attachement à la Principauté, comme nous le rappelle la dédicace en marbre qui était posée en honneur de Saint George, protecteur de l’Ordre Sacré et Militaire Constantinien de Saint-Georges. Le Saint Martyr est aussi le protecteur des forces de Police de la Principauté de Monaco. Les origi-nes de l’Ordre Sacré Constantinien re-montent, dans la tradition, à l’Empereur Constantin le Grand qui eut, avant la ba-taille contre Maxence à Rome sur le Pont Milvio, l’apparition de la Sainte Croix. Sur le labarum impérial il fut alors im-primé le symbole chrétien avec les mots ‘In Hoc Signo Vinces’ qui maintenant est le symbole de l’Ordre représenté par croix grecque rouge à quatre branches fleurdelisées et passementées d’or char-gées aux quatre extrémités des lettres I.H.S.V. L’Ordre religieux des Chevaliers est voté à l’expression de la solidarité et du volontariat au fin de destiner les aides nécessaires à l’amélioration des condi-tions de vie en Europe et dans le monde à travers ses délégations. Le but est celui de renforcer son action et d’être toujours présent aux occasions institutionnelles comme celles organisées pour la solen-nité de Saint George Martyr (23 avril), de la Sainte Pâques (24 avril) et pour la solennité de l’exaltation de la Croix (14 septembre). Le 16 avril passé, à l’occa-sion du Centenaire de la Consécration de la Cathédrale de Monaco, l’Ordre Constantinien a été invité, après l’ac-cueil du Ministre d’État Michel Roger au Palais du Gouvernement, à participer à la veille de prière dans la Cathédrale et, le jour suivant, à suivre la Procession du Dimanche des Palmiers sous la gui-de spirituelle de S.E.R. l’Archevêque de Monaco, Monsignor Bernard Barsì. En occasion de la donation de la statue de Saint George, vendredi 19 octobre 2001 est-ce que le Prince Rainier III était présent ? Quelles étaient les qualités du Prince Bâtisseur ?«Pas seulement il était présent mais il fut vraiment le Prince Rainier III à choisir la Chapelle où placer la statue de Saint George et la lapide commé-morative, toutes les deux bénies par

le Grand Prieur Cardinal Pompedda à la présence du Prince Rainier III. Je pense qu’on ne doit pas limiter à la seule dimension matérielle le sens de l’expression ‘Bâtisseur’ parce que c’est la construction morale de la Principauté moderne qui a distin-gué le Prince Rainier III. Il a offert à la nation monégasque une nou-velle réalité spirituelle, par exemple en augmentant la sensibilité dans le social avec la construction d’immeu-bles réservés aux monégasques et en renforçons les lois pour mieux proté-ger leurs droits. Sa ténacité dans son gouvernement a permis aux sujets monégasques de trouver une vraie unité à laquelle les résidents se sont associés avec conviction.»Quel héritage moral a-t-il, à son avis, transmis à son fils S.A.S. le Prince Al-bert II ?«Le sens de l’État qui comporte, sou-vent, même de grands sacrifices et le sens d’appartenance à son peuple. Le Prince Souverain a le grand méri-te d’être près de ses gens et de pren-dre en considération leurs atteintes. Son affabilité dans la rencontre avec ses citoyens rappelle celle de Prin-cesse Grace. Qui a l’honneur de lui être ami sait de pouvoir vraiment compter sur son amitié. Il est un sou-verain humainement très disponible, c’est la raison pour laquelle les gens lui sont si affectionnées.»La Principauté se prépare à fêter les no-ces de son aimé Prince et les citoyens monégasques espèrent de voir assurée la descendance Grimaldi, mais aussi ils ont l’attente d’une amélioration dans le domaine de la recherche pour la sauve-garde de l’environnement et de l’hom-me avec une plus large adhésion aux

initiatives que S.A.S. le Prince Albert II continue à lancer dans le monde. Le mariage pourra-t-il porter, à votre avis, une majeure diffusion de ces idées in-novatrices ?«L’arrivée d’une nouvelle Princesse d’un pays si loin ouvre un vaste hori-zon de possibilités et par conséquent la Principauté s’ouvre encore plus au monde pour mieux faire percevoir les problématiques liées à l’homme et à l’environnement.»Quel sera le rôle de la future Princesse de Monaco ?«Le rôle principal pour chaque fem-me est toujours celui de soutenir son mari. Si ensuite il y aura d’autres engagements, comme dans le cas où on a un rôle public, la complémenta-rité entre les deux époux permettra de mieux affronter les relatives obli-gations, comme il arrive pendant les voyages officiels lorsqu’on partage tant d’expériences. Mon mari et moi nous venons de rentrer d’un voyage officiel en Hongrie, où nous avons été reçus par le Président de la Répu-blique et, il y a quelque temps, nous avons été accueillis en visite d’État dans d’autres Pays comme ceux du Moyen Orient. La comparaison de nos impressions a toujours été source de grand enrichissement». Quelles sont les difficultés qu’une Prin-cesse doit surmonter pour adhérer au rôle d’épouse ?«La future Princesse n’aura pas, à mon avis, de grandes difficultés à s’adapter à son rôle parce qu’elle a beaucoup de qualités. Elle unit, à sa spontanéité, la discipline qu’elle a apprise au fils des années et une élé-gance instinctive. Et ensuite, je peux vous dire que sa gentillesse suscite

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Italiani di Monaco - Italiens de Monaco

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tain à tel point que, encore aujourd’hui, beaucoup de mots français ont survécu dans le dialecte courant : Boite en napo-litain signifie boîte, Comò ou Comode les commodes, Sparadrappe la sparadrap, Bouteille la bouteille etc. La présence de la famille Réelle de Bourbon à Na-ples n’a jamais été oubliée et les citoyens ont toujours exprimé leur attachement à la dynastie. En occasion de la naissance de votre première fille le 23 juin 2003 le journaliste de «Le Cronache di Napoli» a affectueusement écrit : «Gennarina est née». Avez-vous quelques anecdotes à nous raconter ?«Bien sur que je me souviens de cet article, mais Gennarina est seule-ment un des noms de ma fille, son premier nom, Maria Carolina, a été choisi en honneur de la Reine Caroli-na fille de Reine Marie-Thérèse d’Au-triche. Gennarina é l’expression de la bénédiction du Patron de Naples Saint Gennaro. Maria Chiara, née le premier janvier 2005, a été appelée ainsi en honneur de Sainte Claire, en référence a la Basilique qui, a Na-ples, reçoit le Panthéon Réel où se produisent toutes les cérémonies de l’Ordre Constantinien. La Basilique de Sainte Claire, il faut le rappeler, est un vrai trésor de spiritualité, d’art et d’histoire pour le peuple na-politain. Enfin tous nos noms com-mencent avec la même initial : Carlo, Camilla, Carolina et Chiara !»Vous êtes inspiratrice de l’action huma-nitaire de l’Ordre Constantinien et vous êtes présente dans l’ordre de Malte, le WWF, l’Amade, la Croix Rouge, vous travaillez dans la société de famille: pou-vez-vous nous dire comment remplis-siez-vous, si bien, votre rôle de mère ?«Je vous remercie pour l’expression ‘si bien’ parce que peut-être cela est le travail le plus difficile : de savoir en-seigner la discipline et de transmettre l’amour. Je crois que l’autorité n’est pas un choix idéologique mais une nécessité absolue pour la formation d’un enfant. Dire « oui » est plus fa-cile, dire « non » est un sacrifice mais c’est, peut être, la vraie façon d’ai-mer.»Comment vous occupez, en termes con-crets, de l’éducation de vos filles ? «Leur éducation doit être le plus com-plète possible et, au delà de la musi-que et de l’art, les langues occupent une place importante dans leur for-mation. Mon mari et moi nous pen-sons qu’elles sont essentielles pour af-fronter le monde. Mes filles parlent parfaitement l’italien, l’anglais, le français, l’espagnol et le português mais elles ont commencé à étudier

le russe dans l’espoir de l’appren-dre rapidement, surtout avec le but de ne pas se faire comprendre chez nous ! Un peu ce que ma sœur et moi faisons, quand nous étions jeunes, après avoir étudié pendant sept ans le japonais!»Les actions importantes de l’Ordre Con-stantinien de Saint George, Grand Prieur de l’Ordre S.EM.R. Cardinal Renato Raffaele Martino et S.EM.R Cardinal Al-bert Vanhoye, Conseiller de la Real Casa de Bourbon-Siciles, sont nombreuses. À Naples les petits malades d’oncologie de l’Hôpital Santobono Pausilipon (www.santobonopausilipon.it) ont reçu vôtre visite annuelle et une donation pour améliorer les équipements de la structu-re hospitalière. Une identique initiative a été réalisée pendant l’année 2006 pour le service pédiatrie de l’hôpital Princes-se Grace dans la Principauté de Monaco. La plaque commémorative mentionne S.A.R. Camilla de Bourbon-Siciles, Du-chesse de Castro «Autant qu’inspiratrice de l’action humanitaire de l’Ordre Con-stantinien». Pendant la dernière journée à Naples l’Ordre Constantinien de Saint George a délivré, avec votre aide, les clés du nouvel Hôpital Saint George Martyr à Père Bigirwa de la Paroisse d’Igaya-za, Diocèse de Hoima, en Uganda. Une cérémonie religieuse a ensuite conclu, dans la Basilique de Sainte Claire, où ils reposent les dépouilles du Roi de Naples François II de Bourbon, l’hommage ren-du aux Tombe Réelles et pour l’occasion des bourses d’étude ont été offertes sous la Protection de l’Ordre Constantinien de Saint George, à des jeunes universi-taires de Naples. www.realcasadiborbo-ne.it. Il faut toujours garder un rapport entre le passé et le futur avec une action constante dans le présent. Quels sont les critères que le couple Princière de Monaco devra prendre en considération pour être aimé et respecté dans le monde entier ?«Quelle question intéressante! Il vau-dra mieux de la poser à un historique ou à un politologue. Personnellement je crois qui c’est juste de manifester dans le présent la mémoire du passé pour créer les bases pour le futur.»La foi chrétienne a toujours constitué le moyen pour obtenir à travers le Saint-Esprit, les indications pour réaliser la volonté du Père que les gouvernantes de la terre devraient apprendre à suivre beaucoup plus des stratégies proposées par leurs conseillers. En se confiant à cette force, à cette lumière spirituelle l’homme est libre d’agir dans le bien et il peut réussir en suivant ses intuitions. Être éclairé par la foi peut protéger une famille, un mariage, un État ?

sympathie de la première rencontre. Il est beau de la penser maitresse de sa maison… ou mieux de son palais!»La famille Bourbon, qui régna sur Na-ples pendant plus d’un siècle, a laissé une trace ineffaçable dans la ville ita-lienne en assainissant des quartiers et en créant des œuvres qui font partie du patrimoine culturel de l’humanité comme le Teatro di San Carlo, la Reg-gia di Capodimonte et celle di Caserta. La dernière, qui rivalise avec Versailles, témoigne les nombreux records que le royaume de Bourbon avait dans tous les domaines. Charles, Roi de Naples, éli-mina les vieilles structures feudales, il réorganisa avec intelligence le territoire et il créa un état moderne en se faisant admirer et aimer par le peuple napoli-

La Principessa Camilla eil marito Carlodi Borbonecon le due figlie Maria Carolinae Maria Chiara.

Sotto,la Principessacon EzioGreggiomentre ritiranoil premioFoglio d’Oronel 2002all’Hotel de Paris.

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Due illustri personalità, il Principe Car-lo di Borbone delle due Sicilie e duca di Castro e Camilla Crociani, Duchessa di Castro, hanno fatto visita all’Ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco.Nel corso di un pranzo offerto in loro onore dall’Ambasciatore d’Italia Anto-nio Morabito, tenutosi nel panoramico salone Bellevue sulla Piazza del Casi-nò di Monte Carlo, il Principe Carlo di Borbone ha insignito l’Ambasciatore dell’onoreficenza di Commendatore con Placca dell’Ordine Costantiniano di cui é Gran Maestro. Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine religioso cavalleresco di collazione del-la casa Borbone di Napoli, le cui origini vengono tradizionalmente fatte risalire all’imperatore Costantino I; esso sarebbe stato costituito dopo il ritrovamento della vera Croce e per questo motivo, avendo

di conseguenza 17 secoli di vita, andreb-be considerato il più antico ordine ca-valleresco della cristianità. I suoi scopi sono la glorificazione della Croce, la pro-pagazione della fede cattolica e la difesa della Chiesa romana ed è impegnato su vari campi nell’aiuto del prossimo: si oc-cupa di progetti riguardanti l’assistenza alla terza età in Lombardia, malati di Al-zheimer a Roma, senzatetto in Inghilter-ra, l’apertura di un ospedale in Uganda. L’Ordine è stato riconosciuto quale asso-ciazione pubblica di fedeli di diritto pon-tificio in base ai documenti emanati dai papi Giulio III e Sisto V. Alla cerimonia hanno partecipato personalità italiane e monegasche, tra le quali, il Presidente del Consiglio Nazionale, Jean-François Robillon ed i Marchesi Carlo e Maria Capranica del Grillo.

Luigi MATTERA

L’Ambassadeur italienAntonio Morabito, décorédu grade de Commandeurde l’Ordre Constantinien.

Deux tu illustres personnalité, le Prince Charles de Bourbon-Sicilies et duc de Castro et Camilla Crociani, Duchesse de Castro, ont rendu visite à l’Ambassade d’Italie dans la Principauté de Monaco. Pendant le déjeuner offert par l’Ambas-sadeur d’Italie Antonio Morabito, qui s’est tenu dans le panoramique salon Bellevue sur la Place du Casino de Mon-te Carlo, le Prince Charles de Bourbon a décoré l’Ambassadeur Commandeur avec la Plaque de l’Ordre Constantinien dont il est Grand Maestro. L’ordre sacré et militaire Constantinien de Saint-Ge-orges est un ordre dynastique équestre dont les origines remonteraient, selon la tradition, à l’empereur Constantin et qui survit dans la famille de Bourbon de Na-ples; il aurait été créé après la découver-te de la Vraie Croix C’est la raison pour laquelle il est considéré par quelques hi-storiens comme le plus ancien des ordres existants à caractère religieux. Son but est la glorification de la Croix, la propa-gation de la foi et la défense de la Sainte Église romaine.Il est aussi engagés dans plusieurs do-maines: il s’occupe de projets concer-nant l’assistance au troisième âge en Lombardie, aux malades d’Alzheimer à Rome, aux sans abri en Angleterre, aussi l’ouverture d’un hôpital en Uganda.L’Ordre a été reconnu association publi-que de fidèles de droit de l’église, sur la base des documents émanés par les pa-pes Jules III et Sixte V.À la cérémonie ont participé des person-nalités italiennes et monégasques, parmi lesquelles, le Président du Conseil Na-tional de la Principauté, Jean-François Robillon et les Marquis Carlo et Maria Capranica del Grillo.

L’Ambasciatore Antonio Morabito insignito dell’Onorificenza Costantiniana col grado di Commendatore con Placca

«Être éclairé par la foi, à mon avis, signifie avant tout affronter les diffi-cultés de la vie avec une attitude dif-férente. Je me réfère à ces sentiments que parfois envahissent les hommes dans les moments difficiles. La foi est une médicine qui n’efface pas ces faits malheureux, mais elle aide à les vivre avec courage et espoir sans que l’homme tombe dans le désespoir. Elle peut donc aider à protéger la fa-

mille et la société en n’éliminant pas les adversités mais en inspirant la force pour les surmonter.»Dans la vie de toutes les personnes arri-vent des situations difficiles à surmonter, des pertes douloureuses, des maladies, des malheurs. Personne sur cette terre n’est dispensé de la douleur. Nous avons tous un passé difficile, une bataille com-battue avec un mal des mille noms. Et chacun d’entre nous sait d’avoir vécu sa

renaissance grâce à l’instinct de survie et à la capacité de réagir. Nous sommes certains de croire dans quelque chose de supérieur auquel nous adressons, lor-sque nous sommes dans le danger, notre prière. Cette foi soutient le monde entier, même si elle est vécue avec des attitudes différentes, partagez vous ma pensée ?«Bien sur que je la partage et je vou-drais que même mes filles aient notre éducation religieuse.»

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A lberto IIe Charlene Wittstock,

Siamo lieti di annunciare che il prossimo giugno uscirà il numero Speciale sui matrimoni dei Grimaldi a partire dal periodo genovese del 1200 ad oggi. Una monografia completa in lingua italiana e francese, frutto delle accurate ricerche della nostra preziosa collaboratrice Silvana Rivella. L’autrice ha abilmente introdot-to, in una puntuale narrazione storica, i tratti propri del romanzo, senza i quali il testo risul-terebbe mera lezione e non la fiaba antica ed appassionante destinata a proseguire nel tem-po con le attesissime nozze di S.A.S. il Principe Alberto II e la bella Charlene Wittstock.

il matrimonio

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Ludovica [email protected]

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EVENTI

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MONACO. L’Ufficio Stampa di Palaz-zo, nell’annunciare ulteriormente la data di venerdì primo luglio prossimo, ha in-viato il seguente comunicato relativo al programma del matrimonio civile e reli-gioso di Alberto II e Charlene Wittstock. I festeggiamenti inizieranno il venerdì alle ore 17, con il matrimonio civile che si svolgerà nella Salle du Trone a Palaz-zo e sarà celebrato da Philippe Narmino, presidente del Consiglio di Stato e Uffi-ciale di Stato Civile della famiglia sovra-na. Il pubblico di Monaco potrà seguire la cerimonia sugli schermi giganti instal-lati nella piazza del Palazzo, che sarà accessibile ai monegaschi e alle loro fa-miglie, dalle ore 16. Alle ore 17.50, alla fine della cerimonia la coppia apparirà al balcone della Salle des Glaces per sa-lutare il popolo monegasco: alle ore 18 dello stesso giorno, un cocktail sarà of-ferto a tutti i presenti. In quest’occasione il Sindaco di Monte Carlo consegnerà alla coppia il regalo dei monegaschi, (gli inviti ai monegaschi saranno manda-ti durante la seconda metà del mese di aprile). Alle ore 20 tutti i residenti del Principato saranno invitati ad un rice-vimento sul porto mentre alle 22.30 un grande concerto sarà offerto dalla coppia Principesca sul Porto Hercule. Jean - Michel Jarre presenterà uno spettacolo di luci e suoni davvero eccellente.È prevista la partecipazione di un vasto pubblico: a questo proposito la SNCF (Ferrovie dello Stato Francese) rinfor-zerà i suoi servizi mentre i parcheggi saranno, per l’occasione, gratuiti. Arri-viamo a sabato 2 luglio alle ore 17 dove il matrimonio religioso si svolgerà nella Corte d’Onore del Palazzo del Principe. Charlene Wittstock percorrerà, al brac-cio di suo padre, il tappeto rosso dalla Caserma dei Carabinieri fino all’altare dopodiché il Vescovo di Monaco Monsi-gnor Barsi celebrerà la Santa Messa. Le porte del Palazzo resteranno aperte per permettere alle 3.500 persone previste di assistere sedute alla cerimonia che sarà teletrasmessa sugli schermi gigan-ti nella piazza del Palazzo. E siamo alle ore 18.30, quando la coppia lascerà il Palazzo per andare alla chiesa di Santa Devota affinché la Principessa deponga il suo bouquet. Il pubblico potrà posizio-narsi lungo tutto il percorso per salutare la coppia principesca.Il corteo attraverserà poi Avenue de la Porte-Neuve, Avenue di Port e Boule-vard Albert 1, per poi ritornare a Palaz-zo seguendo lo stesso itinerario. Schermi giganti saranno disposti sul percorso del Principato per permettere a tutti di se-guire la cerimonia e la coppia. Alle ore 21 la cena ufficiale sarà seguita da un grande ballo popolare: il tutto si svolgerà

al Museo Oceanografico; a questo segui-ranno, a mezzanotte, i fuochi d’artificio che concluderanno la sontuosa cena di gala. Venerdì 1 luglio e sabato 2 luglio, per il Principato, dovranno ritenersi gior-ni festivi. Ciononostante, per rispondere alle richieste del pubblico, i ristoranti e i negozi potranno restare aperti per tutto il tempo. Le deroghe saranno esaminate per i ne-gozi e le attività con più di trenta impie-gati. La Signora Wittstock, che adesso professa la fede Cristiana, è stata am-messa per decisione libera e personale alla comunione nella chiesa Cattolica. Per il matrimonio la coppia principesca non desidera ricevere regali, ma gradi-rebbe che tutti i doni fossero versati a Fondazioni e Associazioni onlus mone-gasche. Le somme ricevute saranno suc-cessivamente comunicate nel mese di settembre e saranno rese pubbliche. For-te del suo impegno ambientalista, il So-vrano ha scelto un veicolo ibrido di mar-ca Lexus per giungere la chiesa di Santa Devota, questo per decisione sovrana del 5 gennaio 2011 quando il Principe ha accordato il titolo di fornitore brevettato a questa ditta costruttrice di automobili.

Albert IIet Charlene Wittstock :le mariage Le bureau de presse du Palais, pour an-noncer la date de vendredi premier juil-let, ha envoyé le communiqué suivant concernant le programme du mariage civil et religieux de S.A.S Albert II et Charlene Wittstock. La cérémonie com-mencera vendredi à 17H, avec le maria-ge civil qui se déroulera dans la Salle du Trône, au Palais Princier. Il sera célébré par M. Philippe Narmino, Président du Conseil d’État et officier d’état civil de la Famille Souveraine. Les Monégasques pourront suivre la cérémonie sur écrans géants Place du Palais. La Place sera accessible aux Monégasques et à leur famille dès 16h00. À 17h50, à l’issue de la cérémo-nie, le couple princier apparaîtra au bal-con de la Salle des Glaces afin de saluer le peuple monégasque. Le même jour, à 18h un cocktail dînatoire sera offert aux présentes. A cette occasion, le Mai-re remettra le cadeau des Monégasques au couple princier (les invitations aux Monégasques seront envoyés durant la

seconde quinzaine du mois d’avril). À 20h tous les résidents de la Principau-té seront conviés à une réception sur le Port, alors qu’à 22h30 un grand concert sera offert par le couple princier sur le Port Hercule. Jean-Michel Jarre présen-tera un spectacle son et lumière unique. Un très large public y est attendu. A cet-te occasion, la SNCF renforcera ses ser-vices et les parkings seront gratuits. Samedi 2 juillet, à 17h se déroulera le mariage religieux dans la Cour d’Hon-neur du Palais Princier.Charlene Wittstock avancera au bras de son père, sur un tapis rouge, de la Ca-serne des Carabiniers jusqu’à l’autel. Monseigneur Barsi, évêque de Monaco, célébrera la messe. Les portes du Palais resteront ouvertes afin de permettre à 3 500 personnes environ d’assister, assi-ses, à cette cérémonie retransmise sur écrans géants Place du Palais.À 18h30 le couple princier quittera le Palais pour se rendre à l’église Sainte-Dévote afin que la Princesse y dépose son bouquet. Le public pourra se posi-tionner tout au long du parcours afin de féliciter le couple princier. Le cortège empruntera l’Avenue de la Porte-Neuve, l’Avenue du Port et le boulevard Albert Ier, et regagnera le Palais par le même itinéraire. Des écrans géants seront di-sposés en Principauté afin de permet-tre au plus grand nombre de suivre la cérémonie religieuse et le parcours du couple princier. À 21h00 le dîner of-ficiel, qui sera suivi d’un bal, aura lieu au Musée Océanographique ; en suite, à Minuit, un feu d’artifice clôturera ce dî-ner. Le vendredi 1er juillet et le samedi 2 juillet seront fériés pour la Principauté. Cependant, afin de répondre aux atten-tes du public, les restaurants et les com-merces de la Principauté pourront rester ouverts. Des dérogations seront exa-minées pour les commerces de plus de trente employés. Mademoiselle Charlène Wittstock, qui professe la foi chrétienne, a été admise par une décision libre et personnelle à la pleine communion dans l’Église catholique.A l’occasion du mariage, le couple princier ne souhaite pas recevoir de cadeaux mais il aimerait que des dons soient versés au profit de fondations et d’associations. Les affectations des som-mes reçues sur les comptes ouverts à cet effet seront communiquées au mois de septembre. Fort de Son engagement en-vironnemental, le Souverain a choisi un véhicule hybride de marque Lexus pour se rendre à l’Église Sainte-Dévote, par Décision Souveraine du 5 janvier 2011, lorsque le Prince a accordé le titre de Fournisseur breveté à ce constructeur automobile.

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MONACO. Fra pochi giorni (29 maggio 2011) andrà in scena il 69° Gran Premio di Monte Carlo, ancora un grande mo-mento per la vita dell’automobile spor-tiva che rappresenta la massima espres-sione della passione. Come Monte-Carlo forse solo Monza, per intensità e passio-ne; una passione da sempre legata anche e soprattutto ai colori Italiani. L’Italia della Formula Uno è ovviamente rappre-sentata dalla Ferrari, dalla storia del Ca-vallino, ma non possiamo non riavvolge-re il nastro dei ricordi e ritrovare marchi come Alfa Romeo, Maserati e uomini, storie, che hanno contraddistinto questo mondo. A livello di marchi; una volta ha vinto Alfa Romeo, due volte Maserati ed 8 volte Ferrari, ma sempre con pilo-ti stranieri; mentre due sono i piloti che hanno festeggiato sul gradino più alto del podio. Riccardo Patrese nel 1982 e Jar-no Trulli nel 2004. L’Italia che scenderà in pista a Monaco e che vive nel circus della F1 non è solo Ferrari ovviamente è un insieme di eccellenze tecniche e tecnologiche, fatte da piccole aziende fornitrici di elementi tecnici particolari, quanto di grandi aziende, che esprimo la qualità, la fantasia, la grinta del nostro paese. “imprenditorialmente parlando”. Ad iniziare dal grande Ferrari, ma forse scontato e banale, parlarne. Ferrari, che ha saputo creare attorno a se un velo di mitica esasperazione tecnica, di favola di altri tempi attraverso le sue gesta in pista, quanto nelle vetture di produzione. Una Ferrari che certamente sta fatican-do in questo inizio di campionato, ma va bene lo stesso, per la F1, perché senza

Ferrari forse non ci sarebbe la Formula Uno come la intendiamo noi appassio-nati. Da questo campionato, torna in F1 Pirelli che ha un compito estremamente importante quanto severo; quello di “mo-vimentare” le prestazioni, per non dire lo spettacolo nel rispetto di prestazioni, si-curezza e performance. Pirelli ha studia-to e sta continuamente studiando e svi-luppando mescole che devono dare non solo prestazioni, ma anche quella dove di patos da spettacolo. Prendiamo spun-to dai recenti comunicati e vi riportiamo uno stralcio significativo che fotografa la strategia.“Per il GP della Cina sono stati nomina-ti i pneumatici PZero hard e soft, con lo scopo di vedere almeno due pitstop per monoposto, in linea con la missione af-fidata a Pirelli di aiutare a promuovere i sorpassi, tanto in pista quanto ai box. Come avvenuto in Australia, i team ri-ceveranno un set supplementare di pneumatici a mescola hard da usare solo durante la sessione di prove libere del venerdì. L’allocazione per il resto del we-ekend resta invariata. Dopo le polemiche sollevate sulla gomma depositata in pista a Sepang, la Casa ha risposto che il de-grado più rapido dei pneumatici rispetto al passato può portare a strisce di gomma che si depositano sulla pista e che varia-no per dimensioni ma che, in generale, si presentano come trucioli di gomma dalla consistenza morbida, il cui peso oscilla in media tra i 10 e i 20 grammi. Quando sono calde queste strisce si piegano, ma diventano più rigide quando si raffred-dano. Questi “marbles” di gomma sono

sempre esistiti in Formula 1 ma le ca-ratteristiche delle nuove mescole Pirelli fanno sì che ora siano in media più larghi e più morbidi rispetto ai “marbles” duri e tondi che si vedevano in passato duran-te i gran premio.”Non possiamo poi dimenticare due nomi storici dello sport automotoristico Italia-no ed internazionale come Brembo e Ma-gneti Marelli. Brembo da sempre segue la F1 con particolare attenzione e dise-gna, ingegnerizza i sistemi frenanti più efficaci che esistano oggi. Qui a Monte-Carlo sappiamo bene, quante sollecita-zioni vengono date all’impianto frenante, con oltre 13 punti di frenata che definire difficile è un eufemismo. La tecnologia di questo marchio Italiano è riconosciuta fra i leader di settore, sia nello sport che nei prodotti high-performance di serie.

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di Paolo L. [email protected]

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Brembo per la stagione 2011 equipag-gia i team: Ferrari Marlboro, Toro Ros-so, Sauber F1, HRT F1, Mercedes Gp Petronas ed i Campioni del Mondo red Bull Racing. Magneti Marelli nel 1919, equipaggiava vetture da corsa con le sue candele e batterie. Oggi fa molto di più, con i sistemi di controllo elettroni-co, i kers e la gestione telemetrica delle informazioni. Ha contribuito a creare i supervolanti, che oggi tutti conosciamo e continua a sviluppare tecnologia, che man mano viene portata poi sulle vettu-re di produzione. Il Kers è un esempio perfetto di applicazioni tecnologiche che dalle corse possono arrivare alle vetture di tutti i giorni. Un’altra azienda italiana entra in For-mula 1. Geox e Red Bull Racing hanno infatti siglato un accordo di partnership

tecnica per il 2011 per lo studio e la for-nitura di “scarpe che respirano” a piloti, meccanici e a tutto il team. In Formula 1 il surriscaldamento è un problema cru-ciale non solo per i motori e le scocche, ma anche per i piloti. Geox ha messo a disposizione della squadra Campione 2010 il proprio know-how e l’esperien-za per la progettazione di una scarpa da corsa dotata della tecnologia brevettata che assicuri traspirazione ottimale in ogni prestazione. Mario Moretti Polegato, Presidente Geox, sta raccogliendo i suoi risultati e si può dire che un marchio Italiano sta “spingendo sull’accelerato-re”. Piloti Italiani? Due e curiosamente entrambi Abruzzesi, Vitantonio Liuzzi e Jarno Trulli. Vitantonio corre per la HRT F1 in questa stagione ed ha sempre di-mostrato la sua dedizione. Viene da una

lunga esperienza nelle serie minori con ottimi piazzamenti, sino a sfiorare la vit-toria del campionato Tedesco di Formula Renault nel 2001.Jarno è uno dei piloti più veloci sul giro secco della F1. Un ragazzo serio, che si divide fra la sua attività di pilota e la sua Cantina di Vini, che segue sempre con grande passione. Uno sportivo glo-bale, impegnato, volto di marchi famosi, che riconoscono in lui le doti di per-sona e di portavoce Italiano della F1. E’ stato l’ultimo vincitore Italiano a Mon-tecarlo, guidando la Toyota e portando-la a un risultato che solo un testardo e pignolo come lui, poteva ottenere. Ecco il tricolore in F1, sinteticamente e sicu-ramente con qualche omissis, perché c’è tanta Italia in F1, soprattutto a livello di passione e di emozione.

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Combiend’Italie en F1Dans quelques jours le 69ème Grand Prix de Monte-Carlo va commercer, un autre moment important pour la vie de l’automobile sportive qui représente la plus grande expression de la passion. Comme Monte-Carlo peut-être qu’il y a seulement Monza, par intensité et pas-sion; une passion toujours liée aux cou-leurs de l’Italie. L’Italie de la Formule Un est évidemment représentée par la Ferrari, mais nous devons rembobiner le ruban des souvenirs et retrouver des noms comme Alfa Romeo, Maserati et des hommes, des histoires, qui ont ca-ractérisé ce domaine. Alpha Romeo a gagné une fois, deux fois Maserati et huit fois Ferrari, mais toujours avec des pi-lotes étrangers ; pendant que deux sont les pilotes qui ont fêté sur la place cen-trale du podium. Riccardo Patrese en 1982 et Jarno Trulli en 2004. L’Italie qui sera en piste à Monaco et qui vit dans le cirque de la F1 n’est pas seulement celle de Ferrari, il s’agit d’un ensemble d’excellences techniciennes et techno-logiques, faites de petits fournisseurs, comme de grandes entreprises, qu’expri-ment la qualité, la fantaisie, la force de notre pays. En commençant par le grand Ferrari, qui a su créer une légende faite d’exaspération technicienne, une fable d’autres temps, à travers ses exploits en piste et avec les voitures de sa produc-tion. Une Ferrari qui fatigue un peu au début de ce championnat, mais ca va, pour la F1, parce que sans Ferrari il n’y aurait peut-être pas la Formule 1 com-me nous la voyons. À partir de ce cham-

pionnat, Pirelli fait son retour en F1, avec une tâche extrêmement importante : celle « d’animer » les prestations, pour ne pas dire le spectacle dans le respect de prestations, la sûreté et la performan-ce. Pirelli a étudié et encore est en train d’étudier et perfectionner des mélanges qui doivent donner des prestations, mais aussi du spectacle. Voici un extrait des récents communiqués.« Pour le GP de Chine on a nommé les pneus PZero hard et soft, au but de voir au moins deux pitstop pour voiture, en li-gne avec la mission confiée à Pirelli pour aider les dépassements, en piste comme aux box. Comme en Australie, les équi-pes recevront un set supplémentaire de pneus à mélange hard à employer seule-ment pendant la session d’essais libres du vendredi. La situation pour le reste du weekend reste inchangée. Après les polémiques à propos de la gomme déposée en piste à Sepang, la Maison a répondu que la dégradation plus rapide des pneumatiques par rapport au pas-sé peut générer le dépôt sur la piste de bandes de matériel qui, en général, se présente comme des copeaux de gomme souples, avec un poids qui oscille entre 10 et 20 grammes. Lorsque ces bandes sont chaudes, elles sont souples, mais elles deviennent plus rigides lorsqu’elles se refroidissent. Ces « marbles » (billes) de gomme ont toujours existé en Formule 1 mais les caractéristiques des nouveaux mélanges Pirelli rendent ces « marbles » plus souples par rapport aux « marbles » durs et ronds qu’on voyait pendant les grands prix passés ».Nous ne pouvons pas oublier deux noms historiques du sport automotoristique Italien et international comme Brembo et Magneti Marelli. Brembo suit, depuis toujours, la F1 avec grande attention et il conçoit et dessine les systèmes de freins

les plus efficaces. Ici à Monte-Carlo nous savons combien de sollicitations l’installation freinant subit, avec plus de 13 points de freinée très difficiles. La technologie de cette marque Italien est reconnue parmi les leaders du secteur, dans le sport comme dans les produ-its High-performance de série. Brem-bo pour la saison 2011 équipe le team : Ferrari Marlboro, Toro Rosso, Sauber F1, HRT F1, Mercedes Gp Petronas et les Champions du Monde Red Bull Ra-cing. Magneti Marelli en 1919, équipait les voitures de course avec ses bougies et ses batteries. Aujourd’hui il fait enco-re plus : avec les systèmes de contrôle électronique, les kers et la gestion télé-métrique des informations. Il a contribué à créer les supervolants, qu’aujourd’hui tout le monde connait et il continue à développer la technologie, qui après est appliqué aux voitures de production. Le Kers est un exemple parfait d’appli-cations technologiques qui des courses peuvent arriver aux voitures de tous les jours. Une autre entreprise italienne entre en Formule 1. Geox et Red Bull Racing ont en effet signé un accord de partenariat technicien pour le 2011 pour la fourni-ture de « chaussures qui respirent » aux pilotes, aux mécaniciens et à toute l’équipe. Dans la Formule 1 le réchauf-fement est un problème crucial pas seu-lement pour les moteurs et les coques, mais aussi pour les pilotes. Geox a mis à disposition de l’équipe Champion 2010 ses compétences et son expérience pour le projet d’une chaussure douée de la technologie brevetée qui assure une transpiration optimale pendant toutes les prestations.Mario Moretti Polegato, Président Geox, ramasse ses résultats et il semble mettre le pied sur l’accélérateur. Des pilotes Ita-liens ? Deux et curieusement des Abruz-zes tout les deux : Vitantonio Liuzzi et Jarno Trulli. Vitantonio court pour HRT F1 pendant cette saison et il a toujours montré son dévouement. Il vient d’une longue expérience dans les séries plus petites avec des excellents résultats. Jar-no est un des pilotes les plus rapides en F1. Un garçon sérieux, entre son activité de pilote et sa Cave à Vins, qu’il suive toujours avec une grande passion. Un homme de sport complet, engagé, testi-monial de marques célèbres, qui lui re-connaissent les qualités de porte-parole Italien pour la F1. Il a été le dernier Ita-lien qui a gagné à Monte-Carlo, en To-yota.Voilà le tricolore en F1, synthétiquement et avec quelque manquement, parce qu’il y a tant d’Italie en F1, surtout au niveau de passion et d’émotion.

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L’Ingegnere Giorgio Stirano ha scelto, più di dieci anni fa, il Principato per sviluppare la sua attività di progettista di vetture sia sportive che stradali. Mo-naco indubbiamente è il luogo ideale per meditare anche su nuovi progetti automobilistici. L’aria che si respira a Monte-Carlo è molto creativa dati gli stimoli che derivano sia dalle manife-stazioni che si svolgono a ritmo serrato durante tutto l’anno, sia per l’ambiente cosmopolita che lo frequenta. Stirano ha così deciso di creare un “atelier à pen-ser” l’Albatech Monaco, che si trova in Rue Princesse Antoinette, a due passi dal Porto, luogo dove prendono forma le sue idee originali e innovative. Oggi si sta occupando, in particolare, del settore dei veicoli elettrici ed ibridi.Stirano, stiamo celebrando i 150 anni dell’Unità d’Italia, ma anche oltre cento anni di auto e di italiani nello sport auto-motoristico ai massimi livelli, possiamo tracciare un breve bilancio?“Sicuramente, l’italianità nell’au-tomobilismo sportivo è legata al nome del mitico Enzo Ferrari, non solo una persona, ma soprattutto una leggenda indiscussa. Ancora oggi, anche se in questo momento la Ferrari incontra qualche difficol-tà in Formula 1, il suo brand resta il numero uno, sia per la sua storia sportiva, essendo stata l’unica Casa che ha partecipato ininterrottamen-te al Campionato Mondiale di F1 dall’inizio e cioè dal 1950, sia per le straordinarie vetture stradali che sono uscite dalla fabbrica di Mara-nello. Per quanto riguarda gli uo-mini, i piloti, a parte Nino Farina, torinese che fu il primo campione del mondo, ed unico italiano a vin-cerlo finora, i nomi sono tanti da Ascari a Castellotti, da Scarfiotti a Bandini, Giancarlo Baghetti passan-do per Michele Alboreto, Riccardo Patrese e tanti altri.”Fra poco si correrà il “nostro Gran Pre-mio” quello per noi di casa. Che G.P. sarà?“Come sempre il Gran Premio a Monaco è occasione di mondanità e glamour. Penso che i valori che si sono visti in campo nelle prime gare resteranno invariati e quindi Red Bull e Mc Laren davanti a Ferrari e Renault”.Da quest’anno c’è più Italia in F1, a par-

tire dalla Ferrari, alle nuove gomme che sono le Italianissime Pirelli. Un primo bilancio?“L’ingresso della Pirelli, come for-nitore unico della Formula 1 è stato un grosso successo della casa mila-nese. Gli inizi sono stati non facili perché la competizione in Formu-la 1 è pazzesca. Però il livello di professionalità fornito ha consen-tito di superare le difficoltà inizia-li. Per quanto riguarda la Ferrari quest’anno la vettura non è appar-sa subito competitiva ed i tecnici di Maranello capeggiati da Aldo Costa stanno lavorando duramente per porre rimedio ai limiti di competi-tività che si sono evidenziati nelle gare del debutto e proprio a Mo-naco di dovrebbero vedere i primi risultati, che c’è da sperare saranno positivi.”E i piloti Italiani, ne restano due, come li vedi?“Purtroppo oggi non ci restano che Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi che sfortunatamente navigano nelle po-sizioni di rincalzo dello schieramen-to. Oggi le condizioni tecniche sono fondamentali per una buona presta-zione e per il momento non hanno a disposizione vetture performanti.”Ogni anni si parla di cambiamenti, di no-vità, ma come e quanto cambierà la F1,

se cambierà.“La Formula 1 è, in realtà, in con-tinuo cambiamento, ci si aspetta nel 2013 una radicale modifica dei mo-tori che dovrebbero essere ridotti a 4 cilindri con un sistema di recu-pero di energia molto spinto. Se da una parte questo è un fatto molto positivo per la ricerca applicata dei sistemi ibridi è anche vero che l’abbandono dei frazionamenti più spinti, cioè 8 o 10 cilindri ha fatto storcere il naso ai più. E non è detto che questa radicale modifica venga introdotta.”Tu a Monaco hai diretto ai box il team Osella, quanto è diversa la gestione di questa gara dalle altre?“Monaco si disputa in un toboga di guard rails ed il primo problema è quello di non andare a sbattere. E’ classico che il pilota rientri dicendoti “si è rotta la so-spensione”. Tu fai un giro intorno alla macchina e ti rendi conto che la sospen-sione è rotta, sì, ma perché lui è andato a sbattere!Per il resto qui è fondamentale la posi-zione in griglia essendo praticamente impossibile superare. Quest’anno sono molto curioso di vederecome andrà il gioco dei pit stop dovuti al solo cambio gomme. Per usare un ter-mine da Principato, sarà una vera rou-lette!.”

Il via alla Formula Uno, ne

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parliamo con Giorgio Stirano

La Formule 1, c’est partie ! Nous en parlons avec GeorgeStiranoL’Ingénieur George Stirano a choisi, il y a plus de dix ans, la Principauté pour développer son activité de concepteur-projeteur de voitures sportives que rou-tières. Monaco est sans doute le lieu idéal pour méditer même sur des nou-veaux projets d’automobiles. L’air qu’on respire à Monte-Carlo est très créateur, pour les stimulations qui viennent des manifestations qui se déroulent à ryth-me serré pendant toute l’année, et pour l’ambiance cosmopolite. Stirano a donc décidé de créer une « atelier à penser » à l’Albatech Monaco, Rue Princesse An-toinette, tout prés du Port, le lieu où ses idées originales et innovatrices prennent forme. Aujourd’hui il s’occupe, en parti-culier, du secteur des véhicules électri-ques et hybrides.Stirano, nous sommes en train de célé-brer les 150 ans de l’Unité d’Italie, mais après cent ans d’autos et d’italiens dans le sport automotoristique aux plus hauts niveaux, pouvons nous tracer un bilan ?« Sûrement, l’italianité dans l’au-tomobilisme sportif est liée au nom du mythique Enzo Ferrari, pas seu-lement une personne, mais surtout un légende. Encore aujourd’hui, même si en ce moment Ferrari ren-contre quelque difficulté en For-mule 1, son brand reste le numéro un, pour son histoire sportive, en fait elle est la seule maison qui a

toujours participé au Champion-nat Mondial de F1 depuis le début en 1950, comme pour les extra-ordinaires voitures qui sont sorties des usines à Maranello. En ce qui concerne les hommes, les pilotes, à part Nino Farina, turinois qui fut le premier champion du monde, et le seul italien, les noms sont plusieurs : de Ascari à Castellotti, de Scarfiot-ti à Bandini, à Giancarlo Baghetti en passant par Michele Alboreto, Riccardo Patrese etc. »Dans quelques temps il y aura « notre Grand Prix ». Comment sera-t-il ?« Comme toujours le Grand Prix de Monaco est synonyme de mondanité et glamour. Je pense que les valeu-rs qu’on a vu pendant les premières compétitions resteront les mêmes et donc Red Bull et Mc Laren devant Ferrari et Renault ».Depuis cette année il y a plus d’Italie en F1, à partir des Ferrari, aux gommes qui sont les très italiennes Pirelli. Un pre-mier bilan?« L’entrée de Pirelli, comme fournisseur unique de la Formule 1 est un gros succès de la maison milanaise. Les débuts n’ont pas été faciles parce que la compétition en Formule 1 est folle. Cependant le haut niveau de professionnalisme a permis de surmonter les difficul-tés initiales. En ce qui concerne les Ferrari cette année la voiture n’est pas apparue compétitive tout de su-ite et les techniciens de Maranello coordonnés par Aldo Costa travail-lent durement pour trouver une so-lution aux limites de compétitivités qui se sont mises en évidence dans les compétitions du début et norma-lement on verra les premiers résul-tats à Monaco».Et les pilotes Italiens, il en reste deux, comment les vois-tu ?

« Malheureusement aujourd’hui ils nous n’en reste que Jarno Trulli et Vitantonio Liuzzi qui couvrent les positions de remplaçants. Aujou-rd’hui les conditions techniques sont fondamentales pour une bon-ne prestation et ils n’ont pas, pour l’instant, à disposition de voitures performantes».Toutes les années on parle de change-ments, de nouveauté, mais comment et combien changera la F1, s’elle changera?« La Formule 1 est, en réalité, tou-jours en transformation, nous nous attendons en 2013 une modification radicale des moteurs qui devraient être réduits à 4 cylindres avec un système de récupération d’énergie très avancé. Si d’une coté cela est très positif pour la recherche des systèmes hybrides il est aussi vrai que l’abandon des fractionnements plus poussés, c’est-à-dire 8 ou 10 cylindres ne plait pas beaucoup. Et il n’est pas sur que cette modifica-tion radicale sera introduite ».À Monaco tu as dirigé l’équipe Osella, combien la gestion de cette compétition est différente des autres ?« Monaco on dispute dans une to-boggan de glissière de sécurité et le premier problème est celui de ne pas les heurter. Il est un classique que le pilote rentre en te disant « la suspension s’est cassé». Tu fais un tour autour de la voiture et tu te rends compte qui la suspension est cassé, oui, mais parce qu’il a heurté ! Pour le reste ici la position de départ est fondamentale parce qu’il est pratiquement impossible de dépasser. Cette année je suis très curieux de voir le jeu du pit stop, car il sera possible de changer les pneumatiques une seule fois. Pour employer un terme de la Principau-té, il sera une vraie roulette! ».

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SANREMO. SAS il Principe Alberto, sovrano di Monaco con la sorella, la Prin-cipessa Carolina di Hannover e i suoi fi-gli ha assistito a Sanremo il mese scorso alle gare del Concorso Internazionale di equitazione dove vi era impegnata anche la nipote Charlotte Casiraghi. Il Princi-pe, da autentico sportman, ha ammirato i tanti campioni in gara, parlato parec-chio di calcio, salutato e stretto la mano a vip e sconosciuti: “Sono contento - ha detto - perché la mia Monaco ha vinto per 1-0 contro il Lille, primo in classifica”. La gara più interessante del Gran Pre-mio, si è conclusa con la vittoria di Al-fonso De Miranda Neto in sella a Wildert Z, davanti al francese Thierry Rozier e alla bolognese rivelazione Beatrice Gui-di, soltanto diciottenne e unica italiana classificata nei primi dieci. Seguivano Domnique Hendrickx (Belgio), Tony Andre Hansen (Norvegia), Fidel Vogt (Liechtestein), tutti con doppio 0 (nes-sun errore nelle due manches). Una gara spettacolare con 25 mila euro in palio che non ha tradito le attese della vigilia. Infatti, la fuoriclasse australiana Edwine Alexander, numero 6 e migliore amaz-zone al mondo, mentre era in testa ha sbagliato proprio l’ultimo e solo ostacolo in tutte le gare disputate! E’ così slitta-ta al settimo posto: “Sono contenta lo stesso - ha detto - per aver comunque vinto due 145”. Ora la nuova testimo-nial di Gucci ha un obiettivo preciso e non lo nasconde: “Vincere le prossime Olimpiadi”. Alfonso De Miranda Neto Alvara, il vincitore, si è fatto apprezzare

di Alessandra [email protected] Rever PIX

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29Cper essere disponibile con tutti, proprio come un perfetto gentleman: era accom-pagnato dalla figlioletta Viviane e dalla moglie Athina Onassis. “Sono molto contento - ha spiegato - perché ho vinto con un cavallo di soli 8 anni ed è la prima volta che vince un Gran Premio. A Sanremo sono sta-to molto bene: bellissima la struttu-ra e perfetta l’organizzazione. Per questo motivo tornerò”.In C135 vittoria di Jorne Sprehe (Germa-nia), quindi la straordinaria figlia d’arte Francesca Arioldi, diciassettenne, e un nome altisonante, Arnaldo Bologni, e l’azzurra Giulia Marquet Martinengo. Quinto Mak Mc Auley, irlandese tesse-rato da quest’anno per la Società ippica Sanremo. Una “scoperta” della presiden-te Maria Grazia Valenzano Menada che ha incassato complimenti da ogni parte per la straordinaria riuscita della mani-festazione. “Un lavoro d’equipe - dice - con tutti i soci della Società Ippica Sanremo”. Moltissimi i nazionali par-tecipanti alle Olimpiadi e campionati del mondo presenti. Oltre agli stranieri Edwina Alexander, Daniel Deusser, Paul Estermann, Affonso De Miranda Neto Alvaro con la moglie Athina Onassis hanno preso parte gli azzurri Giulia Mar-tinengo, Bruno Chimirri, Anna Giugno, Emilio Bicocchi, il campione d’Italia in carica Roberto Arioldi. In C130 vittoria di Marco Del Cistia su U Two, seconda la norvegese Susanne Gjendemsjoe su Cari 9 e terzo lo svizzero Paul Estermann su Lancero. Nessun errore per i primi venti. Fra i cavalieri della Società ippica

Sanremo di grande valore la vittoria con-quista da Maddalena Valenzano Menada in C120 e il terzo posto in una C130 di Lorenzo Semeria, diciassettenne. Buono anche il decimo posto di Felipe Nagata, altro straniero tesserato per la Sis, e i dodicesimi di Carolina Braga e Pier Pa-olo Lanza. Oltre alle gare internazionali c’erano quelle nazionali per i Children. I giovanissimi della Sis Matteo Soleri, Monica Martini, Nicolas Guidetti e Noe-mi Carella sono saliti sul podio più alto. Molto bene e piazzati Giulia Vigogna, Marina Balbo e Micol Maiga. Per sei mattine consecutive, nei primi due week-end di aprile, si è alzata molto presto ed ha raggiunto il campo ippico di Sanremo per prendere parte a due concorsi internazionali di equitazione, la Principessina Charlotte Casiraghi che ha raggiunto le scuderie, visitato i suoi tre cavalli e poi si è cimentata in diverse gare ottenendo risultati che, visto il va-lore degli avversari, sono stati più che soddisfacenti. In quattro, dei sei giorni di gara, le sue performance sono state seguite da mamma Carolina e dallo zio, il Principe Alberto. Charlotte, con la sua presenza e bellezza, ha valorizzato un concorso che ha visto in gara molti espo-nenti del jet-set internazionale. Charlotte si è presentata con i caval-li Madison d’Orly, francese di 11 anni, Troy, tedesco pure di 11 anni, e Rock’n Roll 9, ancora tedesco ma di 14 anni. Nella prima settimana, in un’impegnati-va C135 vinta dal danese Albert Zoer, la Principessina ha ottenuto un lusinghie-ro undicesimo posto. Gara dove il suo

istruttore, Thierry Rozier, è finito secon-do. Lo stesso Thierry ha concluso al se-condo anche la gara più importante della seconda settimana, il Gran Prix, vinto da Affonso De Miranda Neto Alvaro. Ed è stato premiato proprio da Charlotte, sicu-ramente l’allieva prediletta. Sempre nel-la seconda settimana di tutto rispetto an-che il tredicesimo posto (su 37 partenti) dell’amazzone monegasca in una “Accu-mulator with two joker”. Gara nella quale Alfonso De Miranda Neto è finito nono, dunque poco prima della Principessa. In un’altra gara Charlotte si è trovata di fronte Edwina Alexander, in questo mo-mento la migliore amazzone al mondo e la numero 6 in assoluto dell’equitazione mondiale. Insomma Charlotte sta mi-gliorando sempre più in una disciplina sportiva che l’appassiona da tempo e che la vede ora confrontarsi con il meglio dell’equitazione internazionale. La Prin-cipessa, nella tribunetta vip, è stata ac-colta da Maria Grazia Menada, genovese che ora risiede a Monte Carlo. E’ proprio grazie alle sue conoscenze e a quelle del marito Giuseppe, armatore, se ai concor-si sanremesi, da qualche anno, arrivano anche grandi nomi dell’equitazione e vip da tutto il mondo. Carolina di Monaco ha seguito, con una punta di apprensione le gare in cui era impegnata Charlotte. An-che lei ha suscitato grande ammirazione per la regalità e l’eleganza sfoggiate. E nell’ultima giornata dei concorsi è poi arrivato anche il Principe Alberto che ha visitato la struttura, accompagnato dalla signora Menada, ha elargito saluti a tutti i presenti. Il Principe è apparso in gran

Casiraghi, splendida amazzone

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forma. A chi gli ha fatto notare di essere uno sportivo vero, bravo anche a giocare a calcio ha risposto: “una volta…”. Poi ha parlato ancora del suo Monaco Cal-cio: in tribuna d’onore, è rimasto almeno quattro ore dialogando o discutendo su argomenti disparati affascinando tutti. A proposito, c’è anche qualcosa di san-remese nel suo imminente matrimonio. Infatti, i paramenti sacri dell’Arcivesco-vo, dei Vescovi e di tutti quelli che con-correranno alla cerimonia nuziale, sono stati preparati su disegni di una ditta di arte sacra di Sanremo, “Il Campanile” di Ernesto Porri.

Alessandra LUTI

CharlotteCasiraghiSAS le Prince Albert, souverain de Mo-naco avec sa sœur, la Princesse Caroli-ne de Hannover et ses enfants étaient présentes, à Sanremo le mois passé, au Concours International d’équitation où parmi les participants il y avait aussi Charlotte Casiraghi. Le Prince, autant que sportman, a admiré les champions en compétition, il a beaucoup parlé de football et il a salué et serré la main aux vips et aux inconnus : « Je suis content - il a dit - parce que mon Monaco a gagné 1-0 contre le Lille, premier au classement ». La compétition la plus intéressante du Prix, s’est terminée avec la victoire de Alfonso De Miranda Neto en selle à Wil-dert Z, devant le français Thierry Rozier et à la révélation bolonaise Beatrice Gui-di, de 18 ans et seule italienne classifiée dans les premiers dix. De suite Domni-

que Hendrickx (Belgique), Tony Andre Hansen (Norvège), Fidel Vogt (Liechten-stein), tous avec un double 0 (aucune erreur). Une compétition spectaculaire, avec 25 mille euro en jeu, qui n’a pas trahi les attentes de la veille. En effet, la championne australienne Edwine Alexander, numéro 6 et meilleure ama-zone du monde, pendant qu’elle était devant tous elle s’est trompée sur le der-nier obstacle ! Elle est donc glissée à la septième place : « Malgré cela je suis contente - elle a dit - parce que j’ai gagné deux 145 ». Maintenant la nou-velle testimonial de Gucci a un objectif précis et elle ne le cache pas : « Gagner les Jeux Olympiques prochains ». Alfonso De Miranda Neto Alvara, le ga-gnant, a été apprécié pour son être di-sponible avec tout le monde, comme un parfait gentleman : il était accompagné de sa fille Viviane et de sa femme Athina Onassis. « Je suis heureux - il a expli-qué - parce que j’ai gagné avec un cheval de 8 ans seulement et c’est la première fois que je gagne un Grand Prix. À Sanremo j’étais très bien : la structure est très belle et l’organisation parfaite. Pour cette raison je reviendrai. »En C135 victoire de Jorne Sprehe (Alle-magne), donc l’extraordinaire Francesca Arioldi, 17 ans, et un nom retentissant, Arnaldo Bologni, et Giulia Marquet Mar-tinengo. Cinquième Mak Mc Auley, ir-landais membre, à partir de cette année, de la Société hippique Sanremo. C’est une « découverte » du président Maria Grazia Valenzano Menada qui a encaissé beaucoup de félicitations pour l’extraor-dinaire succès de la manifestation. « Un travail d’équipe - elle dit - avec tous les associés de la Société hippique Sanremo ». Nombreux les champions nationaux participants aux Jeux Olympi-

ques et aux championnats du monde présentes. Il y avait les étrangers Edwina Alexander, Daniel Deusser, Paul Ester-mann, Affonso De Miranda Neto Alvaro avec sa femme Athina Onassis, et tous les italiens Giulia Martinengo, Bruno Chimirri, Anna Giugno, Emilio Bicocchi, le champion d’Italie Roberto Arioldi. En C130 victoire de Marco del Cistia sur U Two, deuxième la norvégienne Susanne Gjendemsjoe sur Cari 9 et troisième le suisse Paul Estermann sur Lancero. Au-cune erreur pour les premiers vingt. Par-mi les cavaliers de la Société hippique Sanremo de grande valeur la victoire de Maddalena Valenzano Menada en C120 et la troisième place en C130 de Loren-zo Semeria, 17 ans. C’est un bon résultat aussi la dixième place de Felipe Nagata, autre étranger membre de la Sis, et les douzièmes de Carolina Braga et de Pier Paolo Lanza. Il y avait aussi les compéti-tions pour les enfants. Les jeunes de la Sis Matteo Soleri, Monica Martini, Ni-colas Guidetti et de Noemi Carella sont montés sur le podium le plus haut. Très bien placés : Giulia Vigogna, Marina Balbo et Micol Maiga. Pendant six matinées consécutives, dans les deux premiers week-ends d’avril, la Princesse Charlotte Casiraghi s’est levée très tôt et elle a rejoint le champ hippi-que de Sanremo pour participer à deux concours internationaux d’équitation. Elle a visité les écuries, vu ses trois che-vaux et ensuite elle a participé à diffé-rentes compétitions en obtenant des ré-sultats qui, vu la valeur des adversaires, ont été plus que satisfaisants.Pendant quatre, des six jours de com-pétition, ses performances ont été suivies par sa mère Carolin et son oncle, le Prin-ce Albert. Charlotte, avec sa beauté ha valorisé un concours qui a mis en com-pétitions beaucoup de personnalités du jet-set international.

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Caritas Monaco nel mondoIl Foglio Italiano incontrail Diacono Robert Ferrua

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SOCIALE

di Tiziana [email protected]

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MMONACO. La Caritas Monaco è la più piccola del mondo, proprio come lo è l’arcidiocesi di Monaco, nonostante questo è una Caritas nazionale e occupa lo stesso posto, con gli stessi diritti del-la Caritas Francia o Italia. Fu voluta e quindi fondata nel 1990, in seguito alla caduta del muro di Berlino e alla rivolta in Romania, dall’allora vescovo Joseph-Marie Sardou e fu diretta da Padre Phi-lippe Blanc, parroco della Cattedrale di Monaco dal 1990 al settembre del 2007, quando l’arcivescovo l’affidò all’attuale responsabile: il Diacono Robert Ferrua. Lo abbiamo incontrato per saperne di più su questa associazione così piccola, ma capace di grandi cose.Qual è l’obiettivo principale degli orga-nismi Caritas in generale e di quella del Principato di Monaco, in particolare?“La Caritas è un’associazione cari-tativa che interviene in quei luoghi del mondo dove c’è bisogno, in par-ticolare Caritas Monaco coordina e anima la sua azione sociale per combattere la povertà e l’inegua-glianza sociale. Interviene nel Mon-do dando la precedenza ai bambini e alle emergenze, come quelle veri-ficatesi recentemente in Giappone, o ad Haiti l’anno scorso.Purtroppo non è possibile aiutare tutti, bisogna dunque, fare delle scelte. La raccolta fondi non è fa-cile, soprattutto nel piccolo princi-pato dove, per 34.000 abitanti esi-stono più di ottocento associazioni o movimenti benevoli. Per fortuna il Principe Alberto II ha avuto, in questo senso, un’idea grandiosa: la formazione di un organismo col-lettivo, “Monaco Collectif Huma-nitaire” che raggruppa, appunto, le diverse associazioni operanti sul territorio, unendo gli sforzi al fine di rendere più facile la concretizza-zione degli obiettivi.Quando la notizia del terribile ter-remoto di Haiti è arrivata fino a noi il Principe ha lanciato un appello e naturalmente Caritas Monaco ha ri-sposto, raccogliendo 50.000 euro, una somma considerevole, ma trop-po scarsa per realizzare qualcosa di utile e duraturo, grazie però a questa collaborazione, i fondi rac-colti dalle varie associazioni sono stati uniti ed il risultato finale è la costruzione di una bella scuola, con tante aule e un cortile, per accoglie-re i bambini haitiani e garantir loro un’educazione”.Quali sono state le iniziative per far co-noscere Caritas Monaco nel Mondo?“Capendo che non conviene lavo-rare da soli, ma essere quanto più

possibile coordinati con le altre as-sociazioni, Caritas Monaco è diven-tata membro della Caritas Europa e della Caritas Internationalis, la casa madre, che ha sede in Vaticano. Inoltre Caritas Monaco è gemellata con altri due piccoli stati: Andorra e il Liechtestein. Fortunatamente possiamo contare sul sostegno del Governo e del Principe stesso che per alcune occasioni ci ha conces-so l’alto patrocinio. L’anno scorso per festeggiare i 20 anni di opera-to abbiamo ottenuto il francobollo commemorativo. Un altro modo per allargare la conoscenza è attra-verso lo sport, un esempio è stato il torneo di calcio organizzato a mar-zo, che vedeva sfidarsi tre squadre: “Seleçao Sacerdoti Calcio”, “Mairie de Monaco” e “Caritas Monaco-Ri-beiro Frères”, oppure la partecipa-zione alla No Finish Line, la corsa a scopo caritativo, dove si raccoglie un euro per ogni kilometro per-corso. Gli sforzi sono notevoli, ma la realizzazione degli obiettivi e la riconoscenza delle persone aiutate ripaga qualsiasi fatica. Nel 2010 Caritas Monaco è intervenuta in

Sudan, dove la popolazione vive in uno stato di indigenza inumano, ben al di sotto della soglia di povertà, le case sono costruite con mattoni fatti di sabbia, poca acqua e paglia. La presenza di associazioni come la nostra fa sì che questi bambini possano ricevere del cibo, che ab-biano un pozzo dal quale estrarre la preziosissima acqua, che possano essere curati e soprattutto ricevere un’educazione, per poter lavorare e salvarsi autonomamente. Chiara-mente le azioni di Caritas Monaco sono talmente numerose e impor-tanti da non poter essere trattate tutte in maniera esaustiva, sono però tutte raccolte sul sito www.caritas-monaco.com”.Per aiutare Caritas Monaco ad aiutare potrete indirizzare le vostre offerte in contanti o assegni a: Caritas Monaco, Pa-roisse Sainte Dévote, Place Sainte Dévo-te, MC 98000 MONACO, oppure per versamento o bonifico sul c/c n°12739-00070-0116227000T-85, presso CRE-DIT FONCIER DE MONACO succur-sale de MONACO-VILLE, a nome di Archevêché-CARITASMONACO.

Tiziana DANZO

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La chiesadi SantaDevota.

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Caritas Monaco dans le MondeLe Caritas Monaco est la Caritas la plus petite du monde, exactement comme l’archidiocèse de Monaco qui est la plus petite, malgré celui-ci il s’agit d’une Caritas nationale qui occupe la même place, avec les mêmes droits de Caritas France ou Italie. Elle fut voulue et donc fondée en 1990, suite à la chute du mur de Berlin et à la révolte en Roumanie, par Joseph-Marie Sardou, archevêque à l’époque, et fut dirigée par Père Philippe Blanc, curé de la Cathédrale de Monaco de 1990 au septembre 2007, lorsque l’ar-chevêque la confia à l’actuel responsable : le Diacre Robert Ferrua. Nous l’avons rencontré pour en savoir plus sur cette association tout petite, mais capable de grandes choses.Quel est-il l’objectif principal des orga-nismes Caritas en général et de Caritas Monaco de Monaco, en particulier ?“Caritas est une association cari-tative qui intervient dans ces lieux du monde où il y a besoin, en par-ticulier Caritas Monaco coordonne et anime son action sociale pour combattre la pauvreté et l’inéga-lité sociale. Elle intervient dans le Monde entier, surtout en faveur des enfants et lors de catastrophes na-turelles, comme celles qui se sont produites récemment au Japon, ou à Haïti l’année passé. Malheureu-sement il n’est pas possible d’ai-der tout le monde, il faut faire des choix. La collecte de fonds n’est pas facile, surtout dans la petite Prin-cipauté où, pour 34.000 habitants ils existent plus de huit cents asso-

ciations ou mouvements bénévoles. Heureusement le Prince Albert II a eu, en ce sens, une idée grandiose : la formation d’un organisme col-lectif, « Monaco Collectif Humani-taire » qui regroupe, justement, les différentes associations qui existent sur le territoire, en unissant les ef-forts au fin de rendre plus facile la réalisation des objectives. Lorsque la nouvelle du terrible tremblement de terre de Haïti est arrivée ici, le Prince a lancé une appel et natu-rellement Caritas Monaco a répon-du, en ramassant 50.000 euro, une somme considérable, mais insuffi-sante pour réaliser quelque chose d’utile et durable, cependant, grâce à cette collaboration, les fonds pro-venant des différentes associations ont été rassemblé et le résultat final est la construction d’une belle éco-le, avec plusieurs salles et une cour, pour accueillir les enfants haïtiens et leur garantir une éducation”.Quelles ont-elles été les initiatives pour faire connaître Caritas Monaco dans le Monde ?“En comprenant que travailler tous seuls n’est pas intéressant, mais il faut être coordonné avec les autres associations les plus possible, Cari-tas Monaco est devenu membre de Caritas Europe et de Caritas Inter-nationalis, la maison mère, qui a son siège en Vatican. En plus Cari-tas Monaco est jumelée avec deux autres petits états : Andorre et le Liechtenstein. Heureusement nous pouvons compter sur le soutien du Gouvernement et du Prince même que pour quelques occasions nous a accordé son Haut Patronage. L’année passée pour fêter le 20ème anniversaire nous avons obtenu le timbre commémoratif. Une autre

méthode pour agrandir la renommé de Caritas Monaco est à travers le sport, un exemple a été le tournoi triangulaire de football organisé en Mars, entre « Seleçao Sacerdoti Calcio», « Mairie de Monaco » et « Caritas Monaco-Ribeiro Frères », ou bien la participation à No Finish Line, la course à but caritative, où on réalise un euro pour chaque ki-lomètre parcouru. Les efforts sont considérables, mais la réalisation des objectives et la reconnaissance des personnes aidées repaye n’im-porte quelle fatigue.En 2010 Caritas Monaco est par-tie au Soudan, où la population vit dans un état d’indigence inhumain, au dessous de la pauvreté, les mai-sons sont construites avec des bri-ques faites avec du sable, un peu d’eau et de la paille. La présence d’associations comme la nôtre fait en sorte que ces enfants puissent re-cevoir de la nourriture, qui aient un puits pour pomper l’eau, si précieu-se, qui puissent être soigné et sur-tout recevoir une éducation, pour pouvoir travailler et se sauver. Les actions de Caritas Monaco sont tel-lement nombreuses et importantes que nous ne pouvons pas les nom-mer toutes en manière exhaustive, elles sont, de toute façon, présentes dans le site www.caritas-monaco.com. “Pour aider Caritas Monaco à aider vous pouvez adresser vos offres en espèces ou en chèques à: Caritas Monaco, Paroisse Sainte Dévote, Place Sainte Dévote, MC 98000 MONACO, ou bien pour verse-ment ou virement sur le c/c n°12739-00070-0116227000T-85, auprès de CRÉDIT FONCIER DE MONACO suc-cursale de MONACO-VILLE, au nom de Archevêché-CARITASMONACO.

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SOCIALE

Sudan, il pozzo dal qualevengono pompati e distribuiti ogni giorno 120.000litri di acqua.

Sabbia, poca acqua e paglia per fare i mattoni che serviranno alla costruzione di “Case” nei campi dei rifugiati.

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PROFESSIONI

di Beatrice [email protected]

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Quandoi sognidiventano realtàTina e Vito, gli italiani dei “Capelli d’Oro”

MONACO. A volte, i sogni, sono in grado di superare la fantasia e la real-tà. E’ questo è ciò che è accaduto a Tina Sorbara che ha inseguito con grande fa-tica, determinazione e profonda grinta il suo sogno di adolescente fino a che è diventato reale. Incontriamo Tina a Monaco, nel negozio “Everline Center” che gestisce, ormai da anni, insieme al marito Vito Utzieri e al suo staff al quale lei è legatissima: “Par-te del mio successo lo devo a loro - racconta Tina - lavorano con me da parecchi anni ed insieme abbiamo costruito un team vincente”. Tanti sono i clienti vip ma i nomi sono top se-cret; si sa solo che parte del bel mondo del principato e del jet set internaziona-le fa tappa da lei la quale con cortesia e gentilezza si dedica ad ognuno. “Per me - spiega Tina - ogni cliente è speciale, non faccio differenze se mi trovo di fronte un personaggio famoso o un vip. Ogni persona è unica e come tale deve essere trattata”. Tina inizia a lavorare ad Imperia, in Liguria all’età di quindici anni; frequentando la scuo-la professionale e collaborando come apprendista da un parrucchiere in città. Successivamente, nel 1989 ha aperto il suo primo negozio nel cuore del capo-luogo ligure, con il marchio, conosciuto in tutto il mondo di Jean Louis David, un franchising che, ancora oggi, gode di grande popolarità. In breve tempo diven-tò un successo e il negozio divenne un punto di riferimento per le signore bene di Imperia e provincia. Tina iniziò così a raccogliere i frutti del suo lavoro e della sua fatica; in breve tempo il suo nome diventa famoso lavorando come hair st-ylist per importanti manifestazioni tant’è che il settimanale femminile “Grazia”

tempo fa le dedicò un ampio servizio. La coppia, sull’onda del successo, aprì altri saloni: a Savona e ad Alassio ma il sogno, quello vero, rimaneva il Principa-to di Monaco. “Io e Vito - spiega Tina - abbiamo deciso di vendere tutto e tentare il grande salto. Monaco è sempre stato il mio sogno e con tanti sacrifici e forse un pizzico di follia abbiamo deciso di aprire nel centro di Monaco, nel Carré d’Or, proprio sotto La Galerie du Park Palace quella che tuttora è il no-stro centro di coiffure ed estetica. E’ stato, per noi, la realizzazione di un sogno. Provengo da una fa-miglia di origini calabrese e che vive ad Imperia e sono stati proprio loro, i miei genitori, che mi hanno insegnato il valore dell’umiltà e del sacrificio; solo così si è in grado di raggiungere i traguardi che, nella vita, ci si prefigge”. Sono state proprio la grande determinazione e la caparbietà che hanno premiato questa giovane cop-pia la quale chiama il proprio negozio “il nostro bambino” e che nel tempo libero si dedica alla loro grande passione per i motori. Il marito Vito Utzieri, su di una Lotus Eleven, disputa sui principali cir-cuiti della formula 1 il campionato “Lo-tus Cup” e proprio la trascorsa stagione si è classificato terzo assoluto della cate-goria. La coppia, dopo una ventennale convivenza, si è sposata lo scorso mese di dicembre. “Abbiamo sempre detto che avremmo affrontato il grande passo quando Sua Altezza serenis-sima il Principe Alberto si sarebbe sposato e - raccontano i coniugi Utzieri - quando sono state rese ufficiali le nozze di Alberto II con la signori-na Charlene Wittstock non abbiamo

certo potuto tirarci indietro e così, lo scorso dicembre poco prima del Santo Natale con una commovente cerimonia officiata dal sindaco di Monaco siamo diventati marito e moglie”. Come si vive nel Principato di Monaco? “sembra di essere sempre in vacan-za - racconta Tina - la vita ha un ritmo differente da quello della classica città e tutto è curato nei minimi particolari. La burocrazia poi è ge-stita con linearità e semplicità; ben differente da come è in Italia per non parlare della delinquenza che qui a Monaco è inesistente. Insom-ma si vive senza stress in un’atmo-sfera quasi magica ed irreale”.Tra poco inizierà il conto alla rovescia per quello che sicuramente, a Monaco e non solo, sarà l’evento del secolo: le noz-ze del Principe. Lei personalmente cosa ne pensa?“Sono felice come lo sono tutti i monegaschi. Il Principe Alberto II è amatissimo da tutti per la sua gen-tilezza e disponibilità e la signorina Charlene è veramente adatta a ri-coprire il ruolo di futura principes-sa e auguro a loro tutta la felicità possibile”.L’estate è alle porte e chiediamo a Tina quali saranno le tendenze per il look dell’estate: “Ritornano i capelli mossi - ci spiega Tina - con un effetto molto naturale soprattutto in estate è im-portante coniugare la praticità allo stile. Ritorna la frangia ma, il vero must è la qualità. I capelli vanno cu-rati perchè abbiano un aspetto sano che doni brillantezza e luminosità”.Ormai Tina è inglobata in una realtà ben differente da quella iniziale, abituata ai

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nomi più noti del bel mondo sia della moda che dello spettacolo, vive e lavora in uno dei luoghi più glamour del mondo ma, nonostante questo, non ha perso il valore dell’umiltà e della spontaneità: “Non dimentico le mie origini - con-clude - la vita mi ha dato molto ed io vivo ogni giorno sorridendo e amando tutto ciò che mi circonda”.

Beatrice BARATTO

Tina et VitoParfois, les rêves, sont capables de dépasser la fantaisie et de la réalité. C’est ce qui est arrivé à Tina Sorbara, qui a poursuivi avec grande fatigue, détermi-nation et force le son rêve d’adolescente pour le rendre réel. Nous rencontrons Tina à Monaco, dans son magasin « Everline Center » qu’elle gère, depuis des années, avec son mari Vito Utzieri et à son staff auquel elle est très liée: « une partie mon succès est due à eux - Tina raconte - ils travaillent avec moi depuis longtemps et ensemble nous avons construit une équipe gagnan-te ». Les clients vips sont nombreux, mais leurs noms sont top secret ; on sait seulement qu’une partie du beau monde de la Principauté et du jet set internatio-nal lui rende visite. « Pour moi - Tina explique - chaque client est spécial, je ne fais pas de différences entre un personnage célèbre ou un vip. Chaque personne est unique et elle doit être traité avec gentillesse et courtoisie ». Tina commence à travail-ler à Imperia, en Ligurie à l’âge de quin-ze ans ; elle fréquente l’école profession-

nelle et elle collabore comme apprenti d’un coiffeur en ville. En suite, en 1989, elle ouvre son premier magasin dans le cœur du chef-lieu ligurien, avec la mar-que, connu dans le monde entier de Jean Louis David, franchising qui, encore aujourd’hui, a une grande popularité. En peu de temps le magasin devient un point de référence pour les dames d’Imperia et provinces. Tina commence ainsi à ramasser les fruits de son travail et de sa fatigue ; en bref temps son nom devient célèbre et elle travaille comme hair stylist pour des importantes mani-festations, au point que l’hebdomadaire « Grazia» qui a dédié un long article. Le couple, sur la vague du succès, ouvrit s’autres salons : à Savone et à Alassio mais le rêve, restait Monaco. « Vito et moi - Tina explique - nous avons dé-cidé de vendre tout et d’essayer le grand saut. Monaco a toujours été mon rêve et avec beaucoup de sa-crifices et peut-être une pincée de folie nous avons décidé d’ouvrir dans le centre de Monaco, dans le Carré d’Or, juste au dessous les Ga-lerie du Park Palace ce qui aujou-rd’hui est nôtre centre de coiffure et esthétique. Il a été, pour nous, la réalisation d’un rêve. Je proviens d’une famille d’origines calabrais et qui vit à Imperia et mes parents m’ont appris la valeur de l’humili-té et du sacrifice ; seulement ainsi on est en mesure d’atteindre nos objectives ». La grande détermination et l’obstination ont récompensé cette jeune couple qui appelle son magasin « notre enfant » et qui pendant le temps libre se dédie à sa grande passion pour les moteurs. Le mari Vito Utzieri, sur un

Lotus Eleven, dispute sur les principaux circuits de la Formule 1 le champion-nat « Lotus Cup » et la saison passé il s’est classifié troisième absolu de la ca-tégorie. Le couple, après vingt ans de cohabitation, s’est épousé le décembre passé. « Nous avons toujours dit que nous aurions fait le grand saut lor-sque S.A.S le Prince Albert se serait marié et - les conjoints Utzieri disent - quand les noces de Albert II avec mademoiselle Charlène Wittstock ont été annoncé, nous n’avons pas pu nous tirer en arrière et donc, le décembre passé, peu avant Noel, nous sommes devenus mari et fem-me, avec une émouvante cérémonie officié par le Maire de Monaco ». Comment on vit dans la Principauté de Monaco ? « Il nous semble être tou-jours en congé - Tina dit- la vie à un rythme différent de celui de la clas-sique ville et tout est soigné, même les moindres détails. La bureau-cratie est gérée avec cohérence et simplicité ; bien différent de l’Italie, pour ne pas parler du fait qu’ici à Monaco il n’y a pas de délinquance. On vit sans stress dans une atmos-phère presque magique et irréelle ».Dans quelques temps le compte au re-bours commencera pour ce qui sera, à Monaco et ailleurs, l’évènement du siècle : les noces princières. Qu’en pen-sez-vous ?« Je suis heureuse comme tous les monégasques. Le Prince Albert II est aimé par tous pour sa gentillesse et disponibilité et mademoiselle Char-lène est vraiment apte à recouvrir le rôle de future princesse et je lui souhaite tout le bonheur possible ».L’été est très proche et nous demandons à Tina ce qui seront les tendances pour le look de l’été : « Les cheveux frisés seront à la mode - Tina nous expli-que - avec un effet très naturel, sur-tout en été il est très important de conjuguer la praticité au style. La frange aussi est de retour mais, le vrai must est la qualité. Les cheveux doivent être soignés pour avoir un aspect sain qui donne brillance et luminosité ».Maintenant Tina est prise dans une réa-lité bien différente de celle initiale, ha-bituée aux noms les plus connus du beau monde, de la mode et du spectacle, elle vit et travaille dans un des lieux les plus glamour du monde mais, malgré cela, elle n’a pas perdu la valeur de l’humilité et de la spontanéité : « Je n’oublie pas mes origines - elle conclut - la vie m’a donné beaucoup et je vis chaque jour en souriant et en aimant tout ce qui m’entoure ».

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PROFESSIONI

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Page 42: Il foglio italiano n° 133/2011

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newsCOMUNICAZIONE:

Il voto per il referendum del 12-13 giugno:Informazione per i cittadini italiani resi-denti nel Principato di Monaco che sa-ranno chiamati a votare per i referendum abrogativi del 12 e 13 giugno prossimo. Il voto per i referendum dei cittadini re-sidenti ed iscritti all’AIRE si esprimerà esclusivamente per corrispondenza negli Stati con i quali il Governo italiano ha concluso apposite intese ed il cui elen-co verrà pubblicato sul sito www.esteri.it. Negli Stati dove tali intese non sono state concluse gli elettori residenti ed iscritti all’AIRE non potranno esercita-re il voto per corrispondenza e pertanto, per votare, dovranno recarsi in Italia avendo diritto al rimborso del 75% del biglietto di viaggio presentando la re-lativa documentazione al Consolato o Ambasciata di competenza. Anche i cit-tadini italiani temporaneamente presenti nel Principato di Monaco, come militari o appartenenti a forze di polizia in mis-sione internazionale, come dipendenti di amministrazioni pubbliche per motivi di

servizio ovvero come professori universi-tari ed i loro familiari conviventi, potran-no esprimere il voto per corrispondenza. La possibilità di recarsi a votare in Italia usufruendo del rimborso non riguarda questa tipologia di elettori in quanto tali categorie potranno votare anche negli Stati con i quali il Governo italiano non ha concluso apposite intese. Gli elettori temporaneamente all’estero appartenenti alle categorie sopraindicate ed i loro fa-miliari conviventi, per poter esprimere il voto, dovranno sottoscrivere una dichia-razione ai fini elettorali entro questo 8 maggio. Gli elettori residenti e tempora-nei all’estero riceveranno a domicilio, da parte dell’Ambasciata, il plico elettorale contenente le schede e le istruzioni sul-le modalità di voto. Chi non ricevesse il plico elettorale entro il 29 maggio, potrà recarsi di persona all’Ufficio Consola-re dell’Ambasciata per verificare la sua posizione elettorale. Chi si trovi tempo-raneamente all’estero e non appartenga alle tre categorie sopraindicate, può vo-tare per i referendum solamente recan-dosi in Italia per esprimere il voto presso le sezioni istituite nel proprio Comune. Concluse le operazioni, le schede votate

dagli italiani residenti all’estero perve-nute all’Ambasciata entro le ore 16,00 del 9 giugno saranno trasmesse in Ita-lia, dove avrà luogo lo scrutinio a cura dell’Ufficio Centrale per la Circoscrizio-ne Estero istituito presso la Corte di Ap-pello di Roma. OGGETTO DEI QUATTROQUESITI REFERENDARI:a) referendum popolare n. 1 - Modalità di affidamento e gestione dei servizi pub-blici di rilevanza economica. Abrogazio-ne; b) referendum popolare n. 2 - Deter-minazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunera-zione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma; c) referendum popola-re n. 3 - Nuove centrali per la produzione di energia nucleare.Abrogazione parziale di norme; d) refe-rendum popolare n. 4 - Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Co-stituzionale.

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© Vincent Alloing

Italiani di Monaco - Italiens de Monaco

news

Tanta Italia ai Ballettidi Monte CarloDal 20 al 24 aprile scorso il coreogra-fo italiano Emio Greco (nella foto) ha presentato la sua nuova creazione con il Corpo del Balletto di Monte Carlo, in cui i ballerini italiani Francesca Dolci, Daniele Del Vecchio e Giovanni Mongel-li, hanno avuto un ruolo preminente. Un altra danzatrice, Gioia Masala, fa anche parte dei Balletti di Montecarlo e si è esi-bita in un altro dei programmi della ma-nifestazione. Trenta ballerini, al più alto livello della propria tecnica, sono rimasti al seguito del coreografo italiano per rivi-sitare la danza classica che Emio Greco ed il regista olandese Pieter C. Sholten, con cui collabora da un ventennio, tenta-no di assemblare sotto nuove forme arti-stiche ampiamente apprezzate dal pub-blico e dai critici del settore. Un rientro molto atteso, quello di Greco a Monaco, dopo il successo conseguito con il “Para Diso”, terza parte del trittico dantesco eseguito durante il Centenario dei Bal-letti Russi e che ha riscosso, non solo nel Principato, un’eclatante acclamazio-ne internazionale. Gli spettatori hanno potuto scoprire, prima dell’inizio dello spettacolo, le nuove decorazioni create dall’artista italiano Valerio Adami: le pa-role ‘Polichinelle e... Grotesque’ che ri-vestono da un lato all’altro il sipario del-la scena, preannunciando la commedia

dell’arte del pittore italiano. Al levarsi del sipario si sono succedute tre energie, tre forze che andavano in azione su fon-damenti diversi che si sono ripetute nel tempo di una serata e lungo il corso delle giornate di rappresentazione sulla scena della ‘Salle des Princes’ .

Luigi MATTERA

Tant d’Italie aux Ballets

Du 20 au 24 avril passé le chorégra-phe italien Emio Greco (dans la photo) a présenté sa nouvelle création avec le Corps du Ballet de Monte-Carlo, où les danseurs italiens Francesca Dolci, Da-niele Del Vecchio e Giovanni Mongelli, ont eu un rôle très important. Une autre danseuse, Gioia Masala, fait aussi partie des Ballets de Monte-Carlo et elle s’est produite dans un autre des programmes de la manifestation. Trente danseurs, au plus haut niveau de leur technique, font partie de la suite du chorégraphe italien pour interpréter la dance classi-que qu’Emio Greco et le réalisateur hol-landais Pieter C. Sholten, avec lequel il collabore depuis une vingtaine d’années, tentent d’assembler sous des nouvelles formes artistiques très appréciées par le public et les critiques du secteur. Une rentrée très attendue, celle de Greco à Monaco, après le succès atteint avec le « Para Diso », troisième partie du trip-

tyque dantesque mis en scène pendant le Centenaire des Ballets Russes et qui a encaissé, pas seulement en Principau-té, une éclatante acclamation internatio-nale. Les spectateurs ont pu découvrir, avant le début du spectacle, les nouvel-les décorations creées par l’artiste italien Valerio Adami : les mots « Polichinelle et Grotesque » qui revêtent d’un coté à l’autre le rideau de la scène, en an-nonçant la comédie de l’art du peintre italien. Quand le rideau s’est levé trois énergies se sont suivies, trois forces en action sur des fondations différentes qui se sont répétées plusieurs fois pendant la soirée et pendant les journées de repré-sentation sur la scène de la « Salle des Princes ».

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news

Ai nostri lettori diamo qualche informa-zione sulla missione cattolica di lingua Italiana presente nel Principato di Mo-naco. La parrocchia Sainte-Dévote di Monte Carlo è la sede della missione cattolica per l’arcidiocesi del Principato. Ricordiamo anche che le messe in lingua italiana hanno luogo ogni seconda dome-nica di tutti i mesi alle ore 11.30, e alle maggiori solennità come Natale, Pasqua, Assunta (15 agosto) ; a tutte le altre mes-se di tutte le domeniche è disponibile, per i fedeli di lingua italiana, l’opuscolo “La Domenica” edito dal settimanale Fa-miglia Cristiana, dove ci sono tutti i testi e la messa in lingua italiana. Oltre alla Santa messa la parrocchia è a disposizio-ne per battesimi, matrimoni, funerali in lingua italiana, mentre è disponibile un confessore di lingua italiana : Monsignor Fabrice Gallo, parroco di Santa Devota nonchè cappellano della comunità di lingua italiana. E’ anche a disposizione, per accoglienza e ascolto in lingua italia-na, il Diacono Robert Ferrua (Presidente

Caritas Monaco). Infine il gruppo gio-vanile ‘’jeunesse catholique de Sainte-Dévote‘’, come i gruppi per il catechismo in preparazione alla prima comunione e alla cresima, dispongono di animatori e catechisti in lingua italiana.

Greta GROSSI

La messe en italien,tous les dimanchesà l’église de Sainte-Dévote

Nous donnons quelques informations à nos lecteurs, par rapport à la mission catholique de langue Italienne présente dans la Principauté de Monaco. La pa-roisse Sainte-Dévote de Monaco est le siège de la mission catholique pour l’ar-chidiocèse de la Principauté. Nous vous rappelons aussi que les messes en lan-gue italienne ont lieu tous les deuxièmes dimanches de tous les mois à 11h20, et à l’occasion des importantes fêtes religieu-

ses comme Noel, Pâques, Assomption (15 août) ; pour toutes les autres messes de toutes les dimanches il est disponi-ble, pour les fidèles de langue italienne, l’opuscule « La Domenica » publié par l’hebdomadaire Famiglia Cristiana, où il y a tout les testes et la messe en langue italienne. La paroisse il est à disposition non seulement pour la sainte Messe, mais pour les baptêmes, les mariages, les enterrements en langue italienne, alors qu’un confesseur de langue italienne est disponible: Monseigneur Fabrice Gallo, curé de Sainte Dévote ainsi que chape-lain de la communauté de langue italien-ne. Il est encore à disposition, pour tout accueil et écoute en langue italienne, le Diacre Robert Ferrua (Président Caritas Monaco). Enfin le groupe juvénile «Jeu-nesse Catholique de Sainte-Dévote», comme les groupes pour le catéchisme en préparation pour la Première Com-munion et pour la Confirmation, dispo-sent d’animateurs et de catéchistes en langue italienne.

La messain italiano, tuttele domenichea Santa Devota

E’ stata presentata il mese scorso l’edi-zione speciale 2011 dell’ormai indispen-sabile annuario dal titolo «The Best of Monaco», utile strumento d’informazio-ne per l’attualità del mondo economico del Principato. L’ampio volume, giunto alla sua ventesima edizione, quest’anno ha scelto, come tema di fondo, “Monaco, venti anni d’evoluzione.” Il numero uni-co comprende, tra l’altro, tante intervi-ste, interessanti statistiche, nonché ampi approfondimenti sulla vita economica e sociale monegasca che ha subito, come ovunque d’altronde, il cambiamento del tempo e delle stagioni. L’idea di creare un “Best of” è da attribuirsi totalmente all’editore Italo Bazzoli, italiano natura-lizzato monegasco, ed attualmente Presi-dente della società Sycom, oltre al fatto di aver creato, vent’anni fa per l’appunto, la EPI SAM, casa editrice di “Best Of”, ma anche di tante altre riviste che co-prono il Principato e non soltanto. Frut-to di esperienza e di lavoro, altamente professionale, di tanti anni, la EPI Sam dell’amico e collega Italo Bazzoli, da qualche tempo si è aperta anche al mer-cato internazionale accogliendo recente-

mente nel consiglio di amministrazione e nelle quote azionarie di maggioranza il noto editore francese Michel Comboul. A Bazzoli i complimenti di tutta la redazio-ne de Il Foglio Italiano.

Simona DE MELAS

«The Best of Monaco»de l’italien Italo Bazzoli, célèbre ses 20 ans

L’édition spéciale 2011 de l’indispensable annuaire « The Best of Monaco », très utile moyen d’information pour tout ce qui concerne l’actualité du monde éco-nomique de la Principauté de Monaco a été présenté le mois passé. Le grand volume, arrivé à sa vin-gtième édition, a choisi cette année, comme thè-me : « Monaco, vingt ans d’évolution. » Le numéro unique com-prend, en plus, beaucoup d’interviews, d’intéressantes statistiques, ainsi que

des vastes approfondissements sur la vie économique et sociale de Monaco qui a subi, comme partout, le changement du temps et des saisons. L’idée de créer un « Best of » est totalement due au l’édi-teur Italien Bazzoli, un italien naturalisé monégasque, et actuellement Président de la société Sycom.Il a aussi crée, évidemment, il y a vin-gt ans, l’EPI SAM, la maison d’éditions

de « Best Of », mais aussi de tant d’autres magazines qui circulent à Monaco et à l’extérieur. l’EPI Sam de l’ami et relie Italien Baz-zoli, résultat d’expérience et de travail hautement professionnel, depuis que-lques temps s’est ouverte même au marché inter-national en accueillant dans son conseil d’admi-nistration et dans ses ac-tionnaires majoritaires, le très connu éditeur français

Michel Comboul. À Bazzoli vont toutes félicitations de la rédaction de Il Foglio Italiano.

« The Best of Monaco » dell’italiano Italo Bazzoli, compie 20 anni

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Italiani di Monaco - Italiens de Monaco

news

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Grande successo per l’evento che si è svolto il 9 aprile scorso a Monaco ed orga-nizzato dai “Moto Club Polizia di Stato”, dal “C.C. days area Nord Ovest” in ge-mellaggio con la Polizia monegasca. Più di cento persone partecipanti a bordo di altrettante moto, provenienti da tutta Ita-lia, si sono dati appuntamento nel Prin-cipato con la finalità di approfondire la conoscenza e l’interazione tra le Polizie di differenti Paesi. Le moto hanno effet-tuato un tour attraverso Monte Carlo se-guendo il tracciato del percorso del Gran Premio di Formula 1. A scortare le due ruote italiane sono stati alcuni membri della Polizia monegasca a bordo di moto-ciclette istituzionali. L’insolita carovana di motociclisti ha destato la curiosità e l’interesse dei residenti e dei numerosi turisti presenti i quali hanno immortalato l’evento, applaudendo al loro passaggio. Dopo il pranzo, organizzato in una tipica brasserie francese, una rappresentanza di quaranta motociclette italiane ha avu-to l’onore di poter raggiungere il Palazzo, residenza della famiglia del Principe e, sul piazzale antistante il Palazzo, scatta-

re una foto ricordo insieme ai rappresen-tanti della Polizia monegasca e dei Ca-rabinieri di S.A.S. il Principe Alberto II. La delegazione italiana ha consegnato al Colonello Luc Frangant una targa a rin-graziamento dell’accoglienza ricevuta, dell’assistenza e della disponibilità non-chè a testimonianza dell’ottimo rapporto che lega, da sempre, le forze di Polizia dei due Paesi.

Beatrice BARATTO

La Police italiennea Monaco

Grand succès pour l’évènement qui a eu lieu le 9 avril passé à Monaco, organisé par le « Moto Club Polizia di Stato» et le « C.C. days area Nord Ovest » jume-lés avec la Police monégasque. Plus que cent personnes ont participé à bord de leurs motos, provenant de toute Italie, se sont donnés rendez-vous en Principauté avec le but d’approfondir la connaissan-ce et l’interaction entre les Polices de

Pays différents.Les motos ont effectué un tour par Mona-co en suivant le parcours du Grand Prix de Formule 1. Les deux roues italiennes ont été escortées par quelques membres de la Police monégasque à bord des mo-tocyclettes institutionnelles.L’insolite caravane de motocyclistes a éveillé la curiosité et l’intérêt des rési-dents et des nombreux touristes présents qui ont pris l’évènement en photo, en ap-plaudissant à leur passage.Après le déjeuner, organisé dans une typique brasserie française, une repré-sentation de quarante motocyclettes ita-liennes a eu l’honneur de pouvoir rejoin-dre le Palais, la résidence de la famille Princière et, sur la place de Palais, pren-dre une photo avec les représentants de la Police monégasque et des Carabiniers de S.A.S. le Prince Albert II. La déléga-tion italienne a délivré au Colonel Luc Frangant une plaque pour le remercier de l’accueil, de l’assistance et de la di-sponibilité ainsi que à témoignage de l’excellent rapport qui lie, depuis tou-jours, les forces de Police des deux Pays.

La nostra Polizia nel Principato di Monaco

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Cosa c’è di meglio di una bella serata di marzo per inaugurare il nuovo ristoran-te di Gennaro Gattuso? Di meglio c’è la location, sì, perché L’Osteria del Mare (questo il suo nome) sorge nel suggestivo porto di Fontvieille, a Monaco, più preci-samente al 32 di quai Jean-Charles Rey, dove una volta c’era la trattoria romana Cacio e Pepe.Il nuovo locale, animatissimo già dai primi giorni, si presenta fresco e dall’at-mosfera marina è, infatti, decorato con le foto di Schiavonea, il paese calabrese dov’è nato il calciatore. “Sono molto legato alla mia terra - dice Gattuso - e ho voluto che questo ristorante richiamasse le mie origini e la tra-dizione”. L’Osteria del Mare è specia-lizzato nella scelta e nella preparazione del pesce, Gattuso continua: “il pesce è la mia passione, a Gallarate gestisco una pescheria, per i miei clienti vo-glio offrire il meglio del Mediterra-neo”. Il campione non sarà solo in que-sta nuova avventura, ad assicurare un successo continuativo all’Osteria ci sarà l’esperienza di David Ranucci, l’oste ro-

mano che possiede già diversi locali mol-to ben avviati, in Italia e all’estero; An-drea Bianchi, esperto di pesce, già socio di Gattuso nella pescheria di Gallarate e “Mimmo Talarico (il Capitano, ora Beef bar), con il quale sono legato da un’amicizia di vecchia data”.I quattro soci sono tutti molto diversi tra loro, ma tutti animati dalla stessa passio-ne per il mare e il loro lavoro. Non pun-

tano al solito locale glamour monegasco, piuttosto preferiscono qualcosa di tran-quillo, ma di alta qualità, con prodotti solo freschissimi che saranno più che sufficienti per attirare e poi convincere il cliente. Noi ringraziamo Rino Gattuso e i suoi soci per la simpatia e la disponibi-lità, e dopo aver finito gli stuzzichini e il buon vino ci allontaniamo pensando già di ritornare, presto.

Tiziana DANZO

À Monaco le restaurantde Gennarino Gattuso Qu’est-ce qu’il y a de mieux d’une bel-le soirée de Mars pour inaugurer le nouveau restaurant de Gennaro Gattu-so, le footballeur de l’AC Milan ? Peut être le cadre, oui, parce que l’Oste-ria del Mare (voici son nom) se trouve dans le suggestif port de Fontvieille, à Monaco, plus précisément au 32 de quai Jean-Charles Rey, où avant il y avait la trattoria romaine Cacio e Pepe. Le nouveau restaurant, déjà très fréquen-té depuis les premiers jours, se présente frais et avec une ambiance marine, en ef-fet il est écoré avec les photos de Schia-vonea, le pays calabrais où footballeur est né. « Je suis très lié à ma terre - Gattuso dit - et j’ai voulu que ce re-staurant rappelait mes origines et la tradition ».

L’Osteria del Mare est spécialisée dans le choix et dans la préparation du pois-son, Gattuso continue : « La pêche est ma passion, à Gallarate je gère une poissonnerie, pour mes clients je veux offrir le mieux de la Méditer-ranée ».Le champion ne sera pas seule dans cet-te nouvelle aventure, pour s’assurer un succès durable il est accompagné par l’expérience de David Ranucci, le re-staurateur romain qui possède déjà des différents restaurants avec une grande clientèle, en Italie et à l’étranger ; par Andrea Bianchi, expert de poisson, déjà associé à Gattuso dans la poissonnerie de Gallarate et « Mimmo Talarico (Capitano, maintenant Beef bar), avec lequel je suis lié par une ami-tié de vieille date ».Les quatre associés sont tous très dif-férents entre eux, mais tous animés par la même passion pour la mer et leur tra-vail. Ils ne veulent pas lancer l’habituel resto-glamour monégasque, mais plutôt ils préfèrent quelque chose de plus tran-quille, toujours de haute qualité, avec des produits fraiches qui seront plus que suffisants pour attraire et ensuite persua-der le client. Nous remercions Rino Gat-tuso et ses associés pour la sympathie et la disponibilité, et après avoir fini les amuse-gueules et le bon vin nous nous partons en pensant déjà de revenir, à bientôt.

A Monaco il ristorante di Gennarino Gattuso

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Il Savoy Beach Hotel è frontemare e direttamente collegato al Centro Termale tramite un comodo tunnel sotterraneo, che ti permetterà di raggiungere le piscine o la beauty farm già avvolto in un morbido accappatoio.

The Savoy Beach Hotel is directly on the beach and connected to the Thermal Centre by an underground gallery heated, so you can reach the Pools or the Beauty Farm wrapped in your bathrobe.

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frontemare e direttamente collegato al Centro Terrraneo, che ti permetterà di raggiungere le piscine

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grandi alberghi, grandi ambizionie interessanti prospettive

A Bordighera il

GrandHoteldel Mare

La Riviera Liguredi Ponentesi rinnova:

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di Romano [email protected]

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Simona Taglicon Francesco Polzoni general managerdel Grand Hotel del Mare. GH M

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Al Grand Hotel del Mare con ilmanager FRANCESCO POLZONI

GH MBORDIGHERA. Dalla città delle pal-me, Bordighera ad Alassio passando da Sanremo città dei fiori, gli unici tre al-berghi a cinque stelle, il Grand Hotel del Mare, il Royal Hotel Sanremo e il Grand Hotel Alassio, sono le sole strutture che danno al Ponente Ligure smalto e credi-bilità per una costa direttamente in con-correnza con la vicina Costa Azzurra.Conosciamo più da vicino, attraverso i ri-spettivi Direttori, quali sono i programmi di rinnovamento e quali sono le clientele che prediligono la Riviera e questa tipo-logia di alberghi di alta categoria.Il nostro percorso inizia con Francesco Polzoni, giovane general manager del Grand Hotel del Mare di Bordighera che, oltre a spiegare le motivazioni che han-no indotto la struttura da lui diretta ad aderire a questa campagna pubblicitaria, traccia - tra l’altro - un bilancio del suo primo anno da direttore di questo alber-go bordo mare.Direttore, per quale ragione avete deciso di aderire alla pubblicità lanciata su Il Foglio Italiano?“Lo abbiamo fatto per rilanciare l’Hotel. A questo và aggiunto che sulla struttura sono state riversati cospiqui investimenti, soprattutto per quanto riguarda il suo restyling. Lo scopo è quello di far conoscere, attraverso una mirata promozio-

ne, un prodotto di altissimo livel-lo. Deve essere un lavoro mirato e concentrato sul lusso. Da parte no-stra c’è l’orgoglio di prendere par-te ad una iniziativa che ha queste particolari caratteristiche. Per rag-giungere l’obiettivo è necessaria la massima collaborazione tra tutti gli alberghi a cinque stelle del Ponente ligure, Hotel che condividono scopi e obiettivi”.Tra voi non esiste quindi una sorta di ri-valità!“Non si può ragionare soltanto in un’ottica di concorrenza. La cresci-ta qualitativa degli alberghi di lusso che si rivolgono alla stessa tipologia di clienti non può prescindere dal-la collaborazione. Se ci chiudiamo, anziché aprirci, siamo finiti”.Ci parli un pò degli interventi apportati al Grand Hotel del Mare.“Abbiamo concordato che buo-na parte delle nostre risorse siano concentrarle sul centro congressi. Ora siamo dotati di due sale: una dalla capienza di 180 persone e una da 30. Inoltre un’altra sala è sta-ta dotata di tutte le tecnologie più avanzate necessarie per i meeting internazionali. Il sito - a mio avviso - è certamente il primo motore di comunicazione: anche quello è sta-

to rinnovato. Poi abbiamo pensato anche ai clienti più piccoli; infatti una stanza l’abbiamo adibita a sala giochi per bambini e poi contiamo di valorizzare il patrimonio artisti-co, prevalentemente con opere del ‘700 e dell’800, già presenti da sempre nella nostra struttura”.Quali sono gli obiettivi che vi prefiggete per l’immediato futuro?“Il piano stabilito, quando mi sono insediato alla direzione dell’al-bergo è di cinque anni. Uno è già passato. Per il futuro pensiamo di attuare degli interventi sia a livel-lo strutturale che organizzativo. In ogni caso, lo scopo principale resta sempre quello di puntare sul lusso e sull’eccellenza. Per questo abbiamo ritenuto di adottare il miglior siste-ma operativo del mondo”.Provi a tracciare il bilancio di questo suo primo anno da General Manager del Grand Hotel del Mare.“Il 2010 è stato un anno di gran-de crescita. La nostra linea resta la stessa: puntare su una squadra for-te e ben motivata. Per restare sul mercato dobbiamo necessariamen-te rinnovare. Per il 2011 abbiamo chiuso degli ottimi accordi. Anche per il futuro siamo fiduciosi di man-tenere la crescita del 2010”.

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La visita del mese scorso nel Ponente ligure di Simona Tagli, showgirl che rag-giunse la sua massima popolarità nella prima metà degli anni ’90, si è conclu-sa al Grand Hotel Alassio, per gli ultimi scatti della campagna pubblicitaria mi-rante a valorizzare le tre strutture alber-ghiere a cinque stelle del Ponente ligu-re: il Royal di Sanremo, il Grand Hotel del Mare di Bordighera e il Grand Hotel Alassio. Perché è stata scelta Simona Tagli come testimonial di questa pubblicità?“Forse perché chi mi ha chiamato sa che amo rilassarmi in strutture alberghiere con belle beauty farm. La mia vacanza ideale è questa. Non mi piace andare in giro per il mondo, soprattutto in questi ulti-mi tempi… Preferisco valorizzare la nostra bella Italia in Hotel come questi, dove mi posso rilassare e ri-generare”.Ci descriva la sua personalità, in base ai suoi gusti vacanzieri.“Sono casalinga in tutti i sensi, tan-to più che i miei investimenti pre-feriti sono quelli immobiliari. Non

potendo avere una casa in ogni po-sto dove vado in vacanza, voglio andare a rilassarmi in posti vicini a Milano, dove abito. Per quanto mi riguarda, le strutture che preferi-sco sono quelle con wellness e con terme annesse, oppure con il mare per praticare la talassoterapia. Cer-co sempre alberghi che si prendano cura di me a 360°, anche dal punto di vista fisico.La mia passione sono le terme e sono stata una delle prime a scopri-re quelle di Saturnia”.Che rapporto ha con la Liguria?“Sono molto affezionata a que-sta costa. Da bambina, tra i 2 e i 5 anni, venivo spesso con i miei ad Alassio. I miei primi ricordi a San-remo e a questa zona sono legati a quel periodo. E poi il mio sogno è sempre stato quello di presentare il Festival…Nel 1991 ero venuta in città per il Festival e presi parte a due serate, l’anno scorso sono stata madrina di “Casa Sanremo” e ho presen-tato il “Dopo Festival”, trasmesso

dall’Hotel Globo”.Insomma, la sua vita professionale ripar-te sempre da Sanremo…“Sì, è una città che mi ha portato molta fortuna. La mia notorietà è schizzata all’apice in seguito alla mia partecipazione dell’edizione del 1991 del Festival. Dopo si sono aperte numerose porte della carrie-ra (dopo quell’edizione di “Sanre-mo” ebbe un notevole successo a Domenica In, ndr). Artisticamente nasco a Sanremo e ciclicamente ci ritorno”.E come si è trovata al Grand Hotel del Mare di Bordighera?“Benissimo, è una struttura davve-ro piena di belle atmosfere, spero di tornarci presto, anche perché sono stati tutti molto carini e gentili”.Quali progetti ha per il futuro?“Difficilmente mi sposto per lunghi periodi da Milano. Faccio la mam-ma a tempo pieno e, quindi, scelgo il lavoro che mi permette di stare a tempo pieno con mia figlia Giorgia che compirà 6 anni a giugno. Prima di tutto viene lei”.

SIMONA TAGLI testimonialdel tour a “cinque stelle”52

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RH SSanremo. Marco Sarlo direttore del Royal Hotel Sanremo, è uno dei più convinti sostenitori di questa campagna pubblicitaria. Per quale ragione avete deciso di dar vita a questa pubblicità con Simona Tagli come testimonial?“Il fatto che sia stata aperta una nuova struttura a cinque stelle nel Ponente ligure riqualifica l’offerta

alberghiera. È vero che la domanda fa crescere l’offerta, ma è vero an-che il contrario. Riteniamo impor-tante rendere più forte l’immagine di questa zona nel segmento del lus-so”.Nessuna rivalità quindi tra i vari hotel a cinque stelle?“Assolutamente no. Se tutti facesse-

ro gli stessi sforzi nel marketing e nella promozione, ne troverebbero giovamento tutti. Lo sforzo comu-nicativo deve essere collettivo. Da questo punto di vista con le altre strutture alberghiere che apparten-gono alla stessa categoria del nostro Royal siamo in piena sintonia. Sono fortemente convinto che la concor-renza aiuti tutti noi a crescere”.Avete altri progetti comuni?“Stiamo preparando una regata dal nome “Vela&Sapori”. Nell’ambito di questa manifestazione si terrà a bordo una gara culinaria con ricet-te fornite dagli alberghi”.Invece per quanto riguarda i progetti del Royal?“Proseguiremo la sponsorizzazione di manifestazioni veliche. Di solito riusciamo a portare tra le 6 e le 7 regate all’anno. E poi c’è la coppa al golf club, 4 concorsi internazio-nali e 2 nazionali al centro ippico ed inoltre sta nascendo una collabo-razione con il gli organizzatori del Rally di Sanremo”.Com’è la situazione lavorativa alberghie-ra nella città dei fiori?“C’è una certa ripresa. Abbiamo passato anni difficili ma ora, grazie alle nostre attività, improntate al rinnovamento della struttura (il wel-lness, lo spazio congressuale e il ri-facimento di 40 su 126 tra camere e suite) e alla commercializzazione all’estero (soprattutto Russia, Ger-mania, Francia e Stati Uniti) stiamo risalendo la china degli anni un pò bui”.Se dovesse stilare una classifica del mer-cato estero come sarebbe?“Primi i francesi, secondi i russi (o comunque i turisti provenienti dalle ex repubbliche sovietiche), terzi gli inglesi, quarti gli italiani”.Quali obiettivi vi prefiggete per il futuro?“Il nostro obiettivo è quello di in-crementare il settore congressuale, un settore in discesa perché, con la crisi che c’è ancora in atto, i con-gressi sono una delle prime voci di bilancio tagliate dalle aziende”.

Qualche domandaa MARCO SARLO,direttore del Royal Hotel Sanremo

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ilgrandhotelalassio

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Ad Alassio incontriamoCINZIA TONDI, amministratricedel Grand Hotel Alassioe Centro Benessere AQA

Alassio. È stato inaugurato lo scorso Natale ed è già una delle realtà alber-ghiere più importati di tutto il Ponente ligure. Il Grand Hotel Alassio, tornato a vivere dopo quarant’anni, è una struttu-ra che sembra destinata a ritagliarsi uno spazio di primo piano nell’ambito turisti-co regionale e non solo. “Questo - spiega la direttrice e ammini-stratrice Cinzia Tondi - per la provin-cia di Savona, è un albergo unico nel suo genere, una struttura di fine ‘800 dotata di tutto quello che non può mancare nell’odierna offerta alberghiera. Ma il fiore all’occhiello del Grand Hotel Alassio è il Centro Benessere, dove si può respirare un’aria educativo - preventiva. Di centri medici talassoterapici con queste caratteristiche ce ne sono soltanto cinque in tutta Italia. Per riaprire il Grand Hotel Alassio sono state soddisfatte tutte le richieste del comune di Alassio come la co-struzione di parcheggi e di un Cen-tro Benessere”.Su quali caratteristiche punta il Grand Hotel Alassio?“Chi viene qui cerca un ambien-te nel quale potersi rilassare. Ci occupiamo della persona a 360°, dall’alimentazione con menù diete-tici preparati appositamente dalla nostra cucina, alla cura del corpo sotto tutti i suoi aspetti. Puntiamo sul rilassamento, la riabilitazione e su percorsi personalizzati nell’am-bito del benessere”.Per quale ragione avete deciso di aderire a questa campagna promozionale?“Abbiamo aperto da poco e rite-niamo necessario puntare su questa campagna per far conoscere a po-tenziali clienti la nostra offerta.È chiaro che, per le caratteristiche di questa struttura, ci rivolgiamo a

AQA62

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GRANDI ALBERGHI

MONTE-CARLOR • I • S • T • O • R • A • N • T • I

4/6 Av. Prince [email protected]

Tel. 00377.93302770

42, Bd d’[email protected]. 00377.93501424

La cucina toscana di Jacopo La Guardia L’Italia in tavola di Massimo La Guardia

Principato di Monaco

VecchiaFirenze SansVecchia Sans

Souci

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MONTE-CARLOR • I • S • T • O • R • A • N • T • I

4/6 Av. Prince [email protected]

Tel. 00377.93302770

42, Bd d’[email protected]. 00377.93501424

La cucina toscana di Jacopo La Guardia L’Italia in tavola di Massimo La Guardia

Principato di Monaco

VecchiaFirenze SansVecchia Sans

Souci

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un numero ristretto di persone.Il nostro target di clienti appartiene ad una fascia decisamente alta. E poi il magazine Il Foglio Italiano, molto diffuso a Monte Carlo e nel resto d’Europa, può fornirci la possibili-tà di farci conoscere nell’ambiente monegasco, dove, potenzialmente, ci sono tante persone che possono venire a soggiornare da noi”.Perché riaprire questa struttura dopo una quarantina d’anni?“Era un albergo che mancava alla zona e a una città come Alassio. Questa è una zona molto viva, con molte offerte, anche dal punto di vista dello shopping. Abbiamo cre-duto nelle grandi potenzialità di Alassio. È la città più turistica della provincia di Savona e l’unico Hotel a cinque stelle di questa zona non poteva che rinascere qui”.Per quale motivo avete deciso di aderire a una campagna pubblicitaria che coin-volge altre due strutture a cinque stelle? Non temete la concorrenza?“No, crediamo nell’unione del-le forze e nella sinergia. Concetto che non tutti, ad Alassio, hanno ben presente… Se una persona deve scegliere dove andare a mangiare una pizza deve andare in una strada dove ci sono 30 pizzerie e non una sola. Riteniamo fondamentale dare al cliente la possibilità di scegliere. Per questa ragione crediamo nella forza della comunicazione!”.Quali progetti avete per il futuro?“Dobbiamo verificare se questa è un’idea vincente. Il Grand Hotel Alassio risponde a canoni diver-si rispetto ai cinque stelle classici. Ma le differenze non sono costitu-ite soltanto dalle caratteristiche del centro benessere precedentemente elencate, esistono anche dal punto di vista dell’organizzazione del lavo-ro: la nostra struttura organizzati-va è orizzontale e non piramidale. Qualora riuscissimo a dimostrare che questo format è vincente (cosa della quale siamo fermamente con-vinti) siamo pronti a replicarlo in altre parti d’Italia”.

Romano LUPI

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Fotoservizio diSalvatore [email protected]

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APPUNTAMENTI

Grande festa per le Cucine del MondoLa delegazione di Londra compie 25 anni

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LONDRA. Venticinque anni trascorsi in un soffio per la delegazione di Londra perché caratterizzati da un eccezionale dinamismo e da tanto entusiasmo. Le ce-lebrazioni per questo anniversario sono state gioiose, a tratti solenni, ma anche connotate di impegno e di riflessione.Il programma elaborato per l’importante occasione, oltre ad essere giustamente celebrativo, ha voluto sottolineare la pe-culiarità del contesto in cui opera la de-legazione italiana su Londra: una grande metropoli che è, al tempo stesso, gelosa custode di antiche tradizioni e stabile di-mora di etnie e culture diverse; una città,

Londra, dove la cucina italiana convive con quella di altri Paesi di grandi tradi-zioni gastronomiche. E’ sembrato quindi appropriato caratterizzare il programma di questa festa con il convegno appena concluso sul tema “Le Nuove Tenden-ze delle Grandi Cucine Mondiali” che ha creato così un’occasione di dia-logo e di riflessione comune tra i rappre-sentanti di Italia, Francia, India, Cina e Giappone; tutti insieme hanno infatti raccolto l’invito a partecipare alle cele-brazioni: dal Presidente dell’Accademia Giovanni Ballarini, al Segretario di Presi-denza Paolo Petroni, ai Consiglieri Paolo Basili e Maurizio Moreno e ai Consultori nazionali Giuseppe Di Lenardo, Luigi Marini, Cettina Principi Lupini, Mario Ursino e Giorgio Zò. Numerosa è stata la rappresentanza di delegazioni italiane ed estere che vi hanno partecipato. La delegazione di Londra aveva dato un ca-loroso benvenuto ai congressiti con una cena al Millennium Gloucester Hotel, di gusto spiccatamente britannico nei piatti serviti, ma italianissima nei vini, gentil-mente offerti dalla casa Vinicola Murgo e dall’ azienda Agricola Castello d’Orsara. In allora aveva allietato la serata un con-certo della pianista Cristiana Pegoraro, accademica di New York-Soho. Come ogni anno, la delegazione di Londra ave-va preparato, per gli ospiti, un nutrito programma turistico che li conduceva a Cambridge, antica città universitaria e, il giorno successivo, a Leighton House (co-struita per il pittore Frederic Leighton e oggi museo) e poi ancora a Kensington Palace e ad Hampton Court, dimora di Enrico VIII sulle Rive del Tamigi. Il con-vegno si era svolto nella prestigiosa sala dei concerti del Royal College of Music di Londra, con una partecipazione ben al di là delle aspettative (oltre 360 parte-cipanti). Benito Fiore, Vice Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina e delegato di Londra, aveva dato il benve-nuto alle numerose e folte delegazioni provenienti dall’Italia e dall’estero, alla stampa inglese e internazionale, alle per-sonalità della gastronomia intervenute in qualità di esperti e ai rappresentanti diplomatici dei 5 Paesi coinvolti nel di-battito i quali, a loro volta, hanno rivolto un indirizzo di saluto e di augurio ai pre-senti. Dopo aver ricordato gli scopi sta-tutari dell’Accademia, Benito Fiore ha sottolineato la particolare attenzione che essa rivolge alle altre grandi Cucine del Mondo, sottolineando come Londra, luo-go dove dimorano etnie e culture diverse, costituisca la sede ideale per un dibattito sui nuovi orientamenti gastronomici. Su invito del moderatore Antonio Caprarica (giornalista Rai) avevano preso la paro-la i relatori, primo tra tutti il Presidente

dell’Accademia Giovanni Ballarini, che ha esordito affermando che la cucina italiana rimane saldamente ancorata alla tradizione; non sfugge tuttavia al contatto con altre culture ospiti del nostro Pae-se o con nuovi stili di vita e ha risentito, nel tempo, delle fasi congiunturali, così come dell’evolversi del nostro sistema economico. “Esiste anche - ha osserva-to Ballarini - un rischio di “sottocuci-na culturale”, derivante da cattive abitudini alimentari che ignorano, ad esempio, la giusta cadenza dei pasti, dal cambiamento del modello familiare e dalle contaminazioni di tipo etnico. Quanto alla sperimen-tazione, la cucina italiana ne è co-stantemente oggetto, sia sul piano dei prodotti che delle preparazioni; la stessa regionalità della cucina ita-liana è fonte di sperimentazione e di innovazione, quando opera una sintesi tra le cucine regionali”. “L’Italia è dunque un importante la-boratorio di cultura alimentare tut-tavia - raccomanda il nostro Presidente - occorre far sì che la sperimenta-zione si richiami sempre alla tra-dizione, per tenerla viva e miglio-rarla”. La giornalista e scrittrice Marie Pierre Moine aveva poi ricordato la rivo-luzione prodotta, ormai 35 anni fa, dalla “nouvelle cuisine”, riconoscendo che oggi l’innovazione non proviene solo dal-la Francia, ma da ogni parte del mondo dove si coltivino nuovi talenti. Le nuo-ve tendenze comunque lungi dall’essere rivoluzionarie sembrano orientarsi alla riscoperta di valori antichi come la ter-ritorialità e la qualità degli ingredienti. Interessanti le considerazioni della Moi-ne sul modo di porsi oggi degli Chef fran-cesi all’estero: non più solo ambasciatori della gastronomia francese, bensì anche osservatori attenti delle culture gastro-nomiche di altri Paesi, per trarne stimoli e idee. Hemant Oberoi, grand executive Chef del Taj Mahal Group, ha tracciato un excursus sui molti elementi di novità nella cucina indiana, la cui enorme va-rietà si esprime in 25.000 ricette; nep-pure il tradizionale “pollo tandoori” è rimasto indenne dalle istanze innovatrici dettate dalle mode e dai moderni stili di vita; nè la cucina indiana è sfuggita all’influenza di altre culture; valga per tutti l’esempio del “naan”, il delizioso pane indiano che a volte arriva in tavola come “naaza”, tipico esempio di “fusion cuisine”, in questo caso tra il pane in-diano e l’italianissima pizza. John Man, direttore del celebrato ristorante China Tang al Dorchester, aveva esordito avver-tendo che ciò che i consumatori occiden-tali percepiscono come “cucina cinese” è in realtà quasi esclusivamente cucina

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Italiani nel Mondo

APPUNTAMENTI

di Hong Kong e del Guangdong, perché é da queste regioni che è partita la maggior parte dei migranti cinesi. Ed è proprio la cucina del Guangdong, meglio nota come “cucina cantonese”, che si è dimostrata più incline all’innovazione, anche facen-do propri ingredienti delle gastronomie occidentali. Dopo averne brevemente ri-percorso la storia densa di riferimenti re-ligiosi oltre che ambientali, Shirley Bo-oth, scrittrice e regista cinematografica, ha enunciato il principio alla base della cucina giapponese: il cibo deve sapere di quello che è, non di ciò che ne è stato fatto. In altri termini il cuoco non deve imporsi al cibo, ma limitarsi a estrarre il naturale sapore degli ingredienti. An-che la cucina giapponese, dopo un lungo periodo di chiusura, si è aperta a nuovi indirizzi, prima a quelli occidentali, cui si deve l’introduzione in Giappone del consumo della carne, poi a quelli che derivano da nuovi concetti o dalla pre-sa di coscienza dei problemi del nostro tempo. Ecco allora la cucina molecolare e quella di ispirazione ecologica e vege-tariana. Quest’ultimo aspetto costituisce in realtà un ritorno alla tradizione, per-ché la cucina buddista Zen non utilizza altro che ingredienti vegetali. Pur rico-noscendo che si è osservato di recente un aumento del consumo di carni, forse in reazione al clima di austerità associato alla recessione economica, per Shirley Booth il futuro della cucina giapponese è saldamente ancorato al passato e ciò in ragione dell’attenzione che da sempre essa pone alla freschezza e alla stagiona-lità dei prodotti, prevalentemente vege-tali. Secondo Jacques Mallard, segretario

generale dell’Accademia Internazionale di Gastronomia, due fattori sono princi-palmente all’origine di nuove tendenze: globalizzazione e innovazione tecnologi-ca. Quanto alla prima né osserviamo gli effetti sulle nostre tavole, sia al ristorante che a casa, dove confluiscono spesso sa-pori di culture diverse. Si tende a defini-re il risultato di questo fenomeno come “fusion food”, definizione non del tutto corretta, secondo Mallard, perché per fortuna l’esito di questa confluenza non è necessariamente una sorta di “melting pot” gastronomico, bensì più semplice-mente un esercizio di buona cucina, con il contributo di elementi gastronomici

di altra derivazione. Quanto all’innova-zione tecnologica è indubbio che la ga-stronomia molecolare, di cui il chimico francese Hervé This è stato il pioniere, costituisce oggi la tendenza di maggior interesse; molti dei suoi cultori tuttavia riconoscono l’importanza dei prodotti e delle tradizioni locali, il che fa pensare che nè la globalizzazione, nè l’innova-zione tecnologica costituiscono fattori ostativi alla preservazione dei valori della tradizione e delle radici culturali. Gilles Quillot, nel suo intervento in qua-lità di presidente dell’Associazione Culi-naria Francese, ha voluto sottolineare il ricco retaggio storico della gastronomia

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del suo Paese che ha attinto nei secoli a tutte le culture europee con le quali è entrato in contatto; ma ha anche rivendi-cato alla Francia il ruolo di mentore di tanti grandi chef del momento, primi tra tutti Ferran Adria e Heston Blumenthal che, come loro stessi dichiarano, hanno imparato i fondamenti della loro arte nei grandi ristoranti francesi. Sollecita-ti da Antonio Caprarica, hanno preso la parola anche alcuni dei cinque Chef in-tervenuti al convegno cui si deve, come diremo poi, l’ideazione dei piatti serviti alla cena di gala che ha chiuso le cele-brazioni. Giorgio Locatelli, grande Chef e personalità televisiva, nel suo breve

intervento ha difeso i media dall’accusa di indebita spettacolarizzazione della cu-cina, affermando che, come l’esperienza inglese dimostra, essi possono contribu-ire alla diffusione presso tutti gli strati sociali della cucina di qualità e di più sani costumi alimentari. Il convegno si è chiuso con i ringraziamenti di Benito Fiore agli oratori, al pubblico e a Sidney Ross, vice delegato di Londra che, con professionalità e dedizione, ha curato l’organizzazione logistica del convegno. Dopo l’esecuzione di alcuni brani da parte della pianista Cristiana Pegoraro, i partecipanti si sono recati alla Bombay Brasserie, pietra miliare londinese della

cucina del sub-continente asiatico, dove è stata servita una cena-buffet a base di gustose specialità indiane con vini gen-tilmente offerti dalla Casa Vinicola Piera Martellozzo di Pordenone.Le celebrazioni del venticinquennale si sono chiuse con la fastosa cena di gala che, per l’eccezionale partecipazione numerica - 400 persone - si è svolta quest’anno nella Ballroom del Dorche-ster Hotel. Vi hanno preso parte l’Am-basciatore d’Italia Alain Giorgio Ma-ria Economides e il Console Generale Uberto Vanni d’Archirafi, i rappresen-tanti diplomatici, gli oratori e gli Chef di Francia, India, Cina e Giappone, oltre al presidente dell’Accademia Gio-vanni Ballarini e la Signora Annalena, i consultori, i delegati e gli accademici provenienti dall’Italia e dall’estero e, naturalmente, gli accademici di Londra stretti intorno a Benito Fiore. L’executi-ve Chef del Dorchester Henry Brosi e la sua squadra hanno eseguito in modo ma-gistrale le ricette ideate da cinque Chef di diversa denominazione gastronomica: Yoshinori Ishii (Giappone), Sriram Aylur (India), Giorgio Locatelli (Italia), Fong Chong Choi (Cina), Pascal Aussignac (Francia); ne è risultata un’esperienza gastronomica di eccezionale gusto e inte-resse esaltata dagli accorti abbinamenti con vini offerti dalla casa Vinicola Tasca d’Almerita. Dopo l’amichevole scambio di doni e un arrivederci al trentennale, le celebrazioni si sono chiuse sulle note del concerto di chiusura di Cristiana Pegora-ro che ha riscosso gli applausi entusiasti di tutti i partecipanti.

Salvatore MANCUSO

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GENOVA. Un’ inebriante percorso di piante, fiori, colori ed essenze in arrivo e in partenza da ogni angolo d’ Italia e da cinque diversi continenti, ha condot-to l’apertura e la chiusura della manife-stazione florovivaistica più prestigiosa del Mediterraneo: l’ Euroflora. Puntuale come sempre, dopo cinque anni, il quar-tiere fieristico di Genova ha riaperto le porte del suo giardino, quindici ettari di terra in riva al mare, travolgendo qei milioni di visitatori all’interno di un esi-larante spettacolo, inebriandoli con pro-fumi intensi e briose nuances di colore. Euroflora è una floralie internazionale, riconosciuta dall’AIPH - Association Internationale des Producteurs Horti-coles e aderente ad AIF, Association of International Floralies. Una vario-pinta esposizione di tutte le specificità del settore florovivaistico: dalla ricer-ca all’ibridazione, dal fiore reciso alle fronde, dalle piante in vaso all’aroricol-tura, dal giardinaggio al paesaggismo.

Un vero e proprio viaggio di conoscenza sulla vera essenza della natura, per ri-scoprire l’antico legame tra l’uomo e la terra, per osservare, capire ed apprende-re la forza, forse anche un po’ troppo sug-gestiva ed esoterica, del mondo floreale. Il settore organizzativo ha, infatti, foca-lizzato la propria attenzione sulla risco-perta del linguaggio universale dei fiori, con il preciso obiettivo di contribuire alla sensibilizzazione del pubblico verso l’eco-sostenibilità, al mantenimento di un rapporto equilibrato e quotidiano con la natura, al recupero e alla tutela della biodiversità. Proprio con questo spirito è nato il nuovo claim della manifesta-zione “il fiore che unisce”. Un invito a condividere lo spirito di unità, amicizia e amore per il pianeta e le diversità dei suoi popoli, che la manifestazione ha in-teso trasmettere attraverso il linguaggio universale dei fiori. Con i suoi suggesti-vi percorsi, con le sue variopinte trame capaci di tessere fitte corrispondenze fra

paesi remoti e tanto diversi, con i suoi floreali e nascosti messaggi, Euroflora ha condotto il visitatore all’interno di una delle più vive ricostruzioni del simboli-smo francese, personificato da Chairles Baudelarie e i suoi “Fiori del male”.Ogni verso del noto componimento del poeta decadente “Correspondances” in-fatti, sembra acquistare concretezza nel mondo floreale della manifestazione. Quello riproposto da Euroflora è sta-to uno spettacolo della Natura, dove la Natura stessa diviene un tempio fatto di simboli, emblemi di una realtà più au-tentica e profonda, che si colloca al di là delle cose e dell’uomo. La Natura e tutte le sue manifestazioni, celano una fitta e segreta rete di legami e rappor-ti tra le cose, alle quali l’uomo può at-tingere solamente rinunciando ad una visione razionale del reale e abban-donandosi al mondo delle sensazioni, che nella loro essenza alogica, metto-no in comunicazione con il profondo.

UROFLORA: EItaliani nel Mondo

MANIFESTAZIONI

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Sensazioni pittoriche ed espressionisti-che guidano il nostro percorso all’inter-no di quel mondo variopinto che è stato Euroflora capace dunque di sensibiliz-zare, stupire ed appassionare visitatori da tutto il mondo. Come già detto, infat-ti, Euroflora è una delle manifestazioni nel settore florovivaistico più rinomate e conosciute e di conseguenza non stu-pirà il fatto che in sole nove edizioni ha raggiunto un totale di ben oltre quattro milioni e mezzo di visitatori. Un succes-so indiscusso, in gran parte dovuto ad un impiego senza precedenti degli esposito-ri ai quali sono stati riservati ben cinque-cento concorsi tecnici ed estetici.Le eccellenze produttive del settore a fianco di esemplari di valore assoluto sono stati, infatti, oggetto di una vera e propria competizione tenuta a colpi di colori, profumi e “tagli originali”. Il pro-dotto di ogni espositore è stato valutato da una giuria di specialisti di rilievo in-ternazionale, per un totale di ottanta giu-

rie composte da trecento esperti italiani e stranieri tra cui il presidente delle Giurie d’onore il Conte Andrè de Kerchove de Denterghem, e il presidente della Royal Agricultural and Horticultural Society of Ghent. Tra le presenze illustri nelle giu-rie italiane è d’obbligo, invece, segnalare Liberesco Guglielmi, noto com ‘’il giar-diniere di Italo Calvino’’ e l’architetto Paolo Peyrone, mentre tra quelle estere, spiccavano i nomi del canadese Ginette Marotte, Assessore al Verde di Montre-al e dell’olandese Robert Franklin Zure, recentemente trasferitosi in Thailandia dove possiede una affascinante ed esclu-siva collezione di orchidee, uno dei più importanti ed innovatori trader di fiori e piante a livello mondiale.Colui che si aggiudicherà il titolo rice-verà in premio la somma di quattrocen-toventimila euro. Una giuria composta da nomi di tal rilievo, la presenza nel corso degli anni di moltissimi personaggi illustri, dai tre presidenti della Repub-

blica, Sandro Pertini, Francesco Cos-siga e Oscar Luigi Scalfaro, ai principi Grace e Ranieri di Monaco a Rossella Falk, la ballerina Liliana Così, Marella Agnelli, Delia Scala e Domenico Mo-dugno e tanti altri ancora hanno mo-strano e mostrano come Euroflora sia una manifestazione di tutto rispetto da annoverare tra i più importanti eventi annotati nelle nostre agende personali. Da anni la grande capacità di Euroflora è sempre stata quella di trasmettere un messaggio di amore e di rispetto per la natura, di far conoscere ad un vastissimo pubblico le più svariate ed originali tec-niche di “utilizzo” del verde attraverso l’assunzione dei fiori e delle piante come delicate espressioni dell’emblematico, suggestivo ed esoterico tempio di simboli che è la Natura.E questo mese di maggio, considerato il mese delle “rose”si allinea perfettamen-te al successo europeo di questa decima e splendida edizione.

“tempio della Natura”di Veronica SENATORE

[email protected]

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ECCELLENZE

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LA QUINTESSENZADELLA CAMICIA ITALIANAindossata dal Principe William

TARANTO. Quando si dice nasce-re con la camicia! Angelo Inglese lo sa bene e con il suo stile sartoriale unico è diventato il camiciaio italiano più ri-chiesto negli ultimi tempi, dagli intendi-tori italiani e stranieri e non solo. Il suo nome è comparso più volte, soprattutto in queste ultime settimane, sulle più grandi testate giornalistiche, da Il Sole 24 Ore, all’Economy a Rai Due: complice la ca-micia confezionata per le nozze reali di William e Kate del mese scorso che tan-to frastuono mediatico hanno creato. Le camicie di Angelo sono caratterizzate da un fascino d’altri tempi, strettamente le-gato al luogo in cui il sarto-artista vive ed opera: Ginosa, piccola cittadina pugliese in provincia di Taranto. È proprio qui che nel 1955 i suoi nonni diedero vita alla fortunata sartoria che, con il passare degli anni, ha acquistato sempre più po-polarità in tutto il mondo. “Non furono sempre tempi facili e con l’avvento dell’industria - dice Angelo - si dovet-te relegare la sartoria artigianale a spazi più marginali; i miei parenti si orientarono, per lungo tempo, qua-si esclusivamente sulla vendita dei tessuti”. L’attività passò poi nelle mani degli zii e del padre, finchè una decina di anni fa il giovane sarto pugliese decise di portarla avanti con grande passione.Qual’è il carattere che distingue le sue camicie?“In realtà sono molte le caratteristi-che che le rendono speciali. Innan-zitutto il modo di costruire la cami-cia: ogni parte è studiata nei minimi particolari, con il taglio realizzato rigorosamente a mano e dalle for-me anatomiche. E sono i dettagli a fare la differenza, come le asole ricamate con il filo di seta, come si faceva una volta oppure il “picca-nello” all’uncinetto”.Per quanto riguarda il tessuto?“È la componente essenziale del prodotto sartoriale. Utilizzo tes-

suti naturali provenienti non solo dall’Italia ma anche dalla Svizzera e dall’Inghilterra. Per esempio il co-tone svizzero è molto raffinato, per-fetto per le camicie. Le drapperie inglesi e biellesi sono invece l’ideale per gli abiti”.Quali sono i prodotti più gettonati?“Sicuramente gli accessori: le po-chette orlate a mano sono una chic-ca per non parlare del fiorellino all’uncinetto, tanto amato dai signo-ri eleganti di vecchio stampo. L’ho ripreso direttamente dall’archivio della sartoria, riproponendolo in chiave moderna. Per la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia ho vo-luto omaggiare il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolita-no con un fiorellino all’uncinetto tricolore. È stato un successo e mi è stato richiesto ovunque”.Qual è il suo stile?“Da quando ho preso in mano l’at-tività di famiglia ho sempre cercato di valorizzare i canoni tradizionali della sartoria degli anni Cinquanta. Le camicie vengono tagliate una per una come faceva mia nonna tanti anni fa. L’innovazione stilistica è strettamente legata alla tradizione e alla natura come gli stessi materiali naturali che utilizzo”. Parliamo del tanto chiacchierato Ro-yal Wedding. Possiamo affermare che il made in Italy ha colpito ancora. Com’è riuscito a conquistare il gusto del Prin-cipe William?“Ginosa è una cittadina non mol-to distante da famose zone turisti-che come i Sassi di Matera. Qui ogni anno è pieno di turisti italiani e non solo. Alcuni amici intimi del Principe che frequentano spesso la Puglia, gli regalarono una camicia comprata nella mia sartoria. È an-data così”. Quali sono stati i tempi della lavorazione

della camicia?“Ho impiegato circa 30 ore per confezio-narla. L’ho pensata con un taglio classi-co, diversificandola per quanto possibile dai modelli della sartoria inglese, pur attenendomi ai campioni mandati da Londra”.In questi anni ha lavorato per altre per-sonalità?“Molti personaggi dello spettacolo amano vestire le mie camicie. Io la-voro molto con politici, ministri te-deschi e diverse case reali, per non parlare dei giapponesi che si sono innamorati delle mie collezioni.Il premier giapponese indossa spes-so le mie camicie. Vi racconto que-sta: tempo fa il primo ministro del Giappone fece un’uscita pubblica con una camicia completamente di-versa dal mio stile. I media si chie-sero come fosse possibile che In-glese avesse realizzato una camicia del genere. Infatti non l’avevo con-fezionata io eppure si parlò tanto della mia sartoria! E poi si sa come vanno queste cose, è sempre merito del buon vecchio passaparola”.Ha mai pensato di spostarsi da Ginosa?“Mai. Credo che la fortuna della mia sartoria risieda sia nell’esclusività della lavorazione, sia nella location. Tutto è nato qui ed è giusto che qui continui. Ora sto ristrutturando un bel palazzo del Settecento con un solo scopo: recuperare gli antichi utensili da sartoria per realizzare le camicie davanti agli stessi clien-ti. Un laboratorio aperto, un’oa-si felice immersa nel verde, tra lo scampanìo della chiesetta di fronte e il rumore dei pedali delle macchi-ne da cucire. Mi hanno scritto del-le lettere e mi hanno regalato, da diverse parti d’Italia, ben 4 singer a pedali. Il sogno di una vita si sta realizzando e tutto ciò non avrebbe senso fuori da Ginosa”.

di Cristina [email protected]

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Monte-CarloParigiGinevraLondraBerlinoMadrid

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...lo stile italiano nel mondo

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di Martina [email protected]

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STILI & TENDENZE

S&T

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Candy Bag, il bauletto gloss u - Gli stilisti, per questa primavera 2011, fanno a gara a chi colora di più i propri capi e Furla è uno dei tanti vin-citori, proponendoci delle vere e proprie it-bag di stagione.I colori adoperati per questa nuova col-lezione primavera estate 2011 prendo-no ispirazione dai frutti esotici. Queste simpatiche borse spumeggianti sono di-sponibili in diversi colori: stilosissimo fucsia, british verde prato, spensierato giallo limone, audace blu elettrico e bon ton rosso corallo. La Candy Bag di Furla è un bauletto realizzato in pvc, la lavo-razione è particolarmente impegnativa causa uno stampo a iniezione per la ri-produzione dei componenti e delle cuci-ture ovviamente fatte a mano. Il bauletto è impreziosito da un lucchetto di metallo che chiude la zip. La Candy Bag ha un esuberante effetto gloss, come fosse re-almente un lucidalabbra; c’è da pensa-re di portare il gloss in coordinato alla Candy Bag! E’ sicuramente una borsetta adatta per le giovanissime, per chi ha vo-glia di scherzare e per chi vuole apparire più frizzante. Sono perfette per gli out-fits giornalieri ma, per chi riesce, sono combinabili anche con look impegnativi. Ha già conquistato i cuori delle amanti di Furla, delle ragazzine attente allo sti-le di classe, adesso aspettiamo solo che colorino le vetrine delle boutiques Furla.

La Dyed Jacketdi Daniele Alessandrini v - L’uomo di Daniele Alessandrini per la prossima Primavera–Estate 2011 è un viaggiatore che si veste di capi vissuti sulla strada, segnati da ricordi e chilo-

metri che creano effetti polverosi nei toni del grigio pietra.In questo viaggio il classico giubbino biker si rinnova nei colori grazie ad una speciale tintura a freddo con una finitura a spruzzo, che dona al capo un colore de-gradè dalle infinite sfumature.Il fit è deciso e asciutto a sottolineare la figura, mantenendo però linee che se-guono il corpo e i movimenti in maniera naturale.Daniele Alessandrini crea così la Dyed Jacket, una versione 2.0 di un classico della moda maschile.

Valentino per la settimana della moda parigina

w - A uno sguardo analitico, Maria Gra-zia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, gli stili-sti al timone creativo di Valentino, risul-terebbero due personalità control-freak. Pochi designer, infatti, sono così preoc-cupati della perfezione, dell’esattezza di ogni linea, di ogni angolo, di ogni bor-do. La loro mania, però, si è trasformata nell’arma vincente: stagione dopo stagio-ne, sono riusciti ad arrivare a un risultato estetico che non ha niente di nevrotico, anzi, il contrario.E in questo sta la loro grandezza: nel proporre una moda calibrata al millime-tro che però risulta reale e pragmatica.Una donna romantica, idilliaca e poetica quella presentata da Valentino alla setti-mana della moda parigina. Un’eleganza timida e accennata portata in passerella da Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, fatta di tessuti leg-geri, pizzi, tulle e volant per una ragazza bon ton ma anche pelle e pelliccia per uno stile più aggressivo. A cominciare dagli abiti e dai completi in maglia color

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Dolce&Gabbana Animalier eyewear collection x - Glamour, colore ed eleganza: na-sce la nuova collezione di occhiali Ani-malier. Diventato negli anni uno dei simboli più riconosciuti del marchio Dolce&Gabbana, la stampa Animalier diventa protagonista della nuova colle-zione di occhiali sole e vista Primavera Estate 2011. La gamma sole comprende tre modelli che spaziano da forme più maschili in stile aviator a forme ispirate agli anni Sessanta o dai profili tondeg-gianti, tutti declinati in preziosi colori: rosso papavero, blu ardesia, viola or-chidea, giallo ocra e azzurro zaffiro. Le lenti sono sfumate nello stesso tono di colore dell’occhiale. Le montature in acetato con frontale maculato sono con-traddistinte da un profilo in tinta unita, che crea un gioco di contrasti di colori e fantasie. Il logo Dolce&Gabbana ca-ratterizza l’esterno dell’asta mentre una placchetta in oro impreziosisce l’interno della montatura. La campagna pubbli-citaria vede come protagonista Naomi Campbell, ritratta in una calda atmosfe-ra mediterranea dai fotografi Mert Alas e Marcus Piggott.

Gigi Gandini, premiato a Monte-Carlo

y - Il prestigio e la popolarità acquisi-ta nel corso della sua lunga esperienza porterà Gigi Gandini (nella foto), da 10 anni Testimonial dell’azienda torinese VITALITY’S, leader internazionale di prodotti cosmetici, a ritirare il premio alla “Carriera” per la meritata profes-sionalità internazionale dimostrata nel delicato settore dell’Hair Stylist.

La cerimonia della consegna avverrà venerdì 2 settembre nella Salle Empi-re dell’Hotel de Paris del Principato di Monaco sede, da sempre, dell’evento che riconosce la professionalità degli Italiani nel Mondo. La denominazio-ne Premio Monte-Carlo si svolge nel contesto della “Serata Italiana” dove interverranno altisonanti nomi dell’im-prenditoria, dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo, oltre a personalità istituzionali italiane e monegasche.La manifestazione è organizzata dal no-stro magazine “Il Foglio Italiano”.

Fly like a butterfly,insetti da indossare z - Patrizia Pepe ha tirato fuori un’altra idea, sempre ispirata al ritorno alla natu-ra, che caratterizza spesso le collezioni di questo periodo primaverile.Per questa primavera-estate 2011 il mar-chio fiorentino propone una collezione particolarissima: si chiama “Fly like a butterfly” ed è caratterizzata da acces-sori ispirati direttamente alla natura e ai suoi piccoli abitanti, che irrompono nella nostra quotidianità e diventano braccia-li, orecchini, spille,pochette, sandali, collane e anelli. Colori brillanti, effetti fluo e mix cromatici ci portano verso una primavera davvero originale e preziosa in ogni dettaglio.I pregiati bijoux sono realizzati a mano e presentano inserti di resine colorate che, una volta cristallizzate, presentano vena-ture cromatiche diverse, rendendo ogni pezzo unico. Porteremo in giro per la cit-tà con noi, dunque, farfalle e altri insetti alati, che renderanno unico ogni outfit e non ci faranno assolutamente passare inosservate.

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carne, tonalità molto usata ultimamente dai due direttori creativi, che tingono anche cappotti e capispalla per un to-tal nude look di forte impatto. Agli abiti leggeri che osano trasparenze non solo accennate, ricamati con perline e ador-nati di fiocchi, dai cappottini da educan-da fino al trench in pelle e ai completi maschili che donano un tocco di ruvidità alla collezione.E poi la stampa a quadri, uno dei gran-di motivi della sfilata, che si declina in ogni versione possibile, dall’abito di seta a quello di pelle.Con questa nuova sfilata di Valentino e dopo la passerella di Givenchy by Ric-cardo Tisci, non ci resta che notare il successo degli stilisti italiani a Parigi.

Italiani nel Mondo

STILI & TENDENZE

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ColophonNumero 133 • Maggio 2011

Magazine per gli Italiani nel Mondo fondato nel Principato di Monaco nel 1997

Direttore Responsabile: ILIO MASPRONE ([email protected])Direzione Editoriale: Renata RIVELLA ([email protected])

CollaboratoriMaria Rebecca BALLESTRA ([email protected]) • Paolo L. BONAVERI ([email protected])

Bruno BRESCHI ([email protected]) • Arianna CARACCIOLO ([email protected])Martina CHIELLA ([email protected]) • Simona DE MELAS ([email protected])Feliciana DI SPIRITO ([email protected]) • Natalia DOLCE-CAZZOLA ([email protected])

Ely GALLEANI ([email protected]) • Cristina GRIFONI ([email protected])Greta GROSSI ([email protected]) • Alessandra LUTI ([email protected])

Luigi MATTERA ([email protected]) • Lea PERICOLI ([email protected])Veronica SENATORE ([email protected]) • Simona TAGLI ([email protected])

Chiara TRUSSONI ([email protected]) • Claudio ZENI ([email protected])

Dall’esteroBERLINO

Gherardo UGOLINI ([email protected])BRUXELLES

Matteo MANZONETTO ([email protected])GINEVRA

Susanna GORGA ([email protected])LONDRA

Carolina STUPINO ([email protected])MADRID

Maureen AUDETTO ([email protected])PARIGI

Silvana RIVELLA ([email protected])

Collaboratori alla FotografiaPEPE’ • Valentina De GASPARI • Samantha ROSSO • Pier Tommaso PAGLIONI • Gianluca CULINI • Roberto GAGGERO • River PIX

Coordinamento: Tiziana DANZO ([email protected])_______________________________________________Consulenza Grafica: Paolo PINTO ([email protected])

Redazione: 18012 Bordighera (IM) • Via dei Colli 39 • Tel e Fax (+39) 0184.266433 • Mobile (+39) 335.327111

Testimonial per l’immagine: Ludovica COLOMBOTTO-ROSSO ([email protected])_______________________________________________Editing EVENTS & PROMOTIONS

CAP 18012 Bordighera (IM) • Italia • Via Dei Colli 49International Public Relation: Marichele BRUSA ([email protected])

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MONTE-CARLO e COSTA AZZURRA • Ambasciata d’Italia e Com.It.Es 17, Av de l’Annonciade • Monte Carlo Country Club 155, Av Princesse Grace • Ufficio del Turismo 2ª, Bd des Moulins • Yacht Club Monaco 1, Quai Antoine • Banque: Edmond de Rothschild Les Terrasses 2, Av de Monte Carlo • Compagnie Monegasque de Banque 23, Av. de la Costa • HSBC Private Bank 15/17, Av. D’Ostende • BNP Paribas Private 15/17, Av. D’Ostende • Ban-que du Gothard 15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • SG Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne • Monte Paschi Banque 1, Av. des Citroniers • Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • UBS 10/12, Quai Antoine I • Immobiliare Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo International Prestige 1, Av Henry Dunant (Palais de la Scala) • North Atlantic s.a.m. Le Patio Palace 41, Av. Hector Otto • Ristorante Amici Miei 16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Restaurant Lorenzo 7, Av. Princesse Grace • Restaurant Il Terrazzino 2, Rue des Iris • La Casa del Gelato 42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Zegg & Cerlati Av. des Spélugues • La Perla Monte Carlo Pa-lace Bd. des Moulins • Hotel de Paris, Place du Casino • Fairmont Monte Carlo 12, Av. des Spélugues • Hotel Ambassador 10, Av Prince Pierre • Ristorante La Rosa dei Venti Plage du Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince Pierre • Casa del Caffé Av. de la Costa • Ristorante Al Vecchi Forno 39, Quai Bonaparte Menton • Hair stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne • Athos Palace (Fontvieille) • RM Autosport Av. de l’Annonciade Prince Pierre • Montecarlo Royal Motors 14, Quai Jean Charles Rey • RIVIE-RA • Hotel Royal Corso Imperatrice 80 Sanremo • Victory Morgana Bay Viale Trento Trieste 16 Sanremo • Annamode Via Matteotti Sanremo • Grand Hotel del Mare Via Portico della Punta 34 Bordighera • Banca Intesa SanPaolo C.so Italia 40 Bordighera • La Casa del Caffé C.so Italia 15 Bordighera • Eremita C.so Europa 78 Bordighera • Ristorante Byblos Lungo-mare Colombo 6 Ospedaletti • Ristorante Erio Via Roma 108 Vallecrosia • Nuovo Mondo Shopping Via Braie 600 Camporosso • BERLINO • Ambasciata • Consolato • Com.It.Es • Istituto di Cultura • Associazione Dante Alighieri • Camera di Commercio • BRUXELLES • Ambasciata • Consolato • Com.It.Es • Istituto di Cultura • Associazione Dante Alighieri • Ca-mera di Commercio • GINEVRA • Ambasciata • Consolato • Com.It.Es • Istituto di Cultura • Associazione Dante Alighieri • Camera di Commercio • LONDRA • Ambasciata • Consolato • Com.It.Es • Istituto di Cultura • Associazione Dante Alighieri • Camera di Commercio • MADRID • Ambasciata • Consolato • Com.It.Es • Istituto di Cultura • Associazione Dante Alighieri • Camera di Commercio • PARIGI • Ambasciata • Consolato • Com.It.Es • Istituto di Cultura • Associazione Dante Alighieri • Camera di Commercio

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