IL DIARIO DI...qualsiasi cosa, per esempio. Le frasi devono essere strutturate correttamente. Dice...
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di Tom Watson
IL DIARIO DI
© Novara 2019, Interlinea srl edizionivia Mattei 21, 28100 Novara, tel. 0321 1992282www.interlinea.com/lerane; [email protected] da Italgrafica, NovaraISBN 978-88-6699-121-2
Published by arrangment with HarperCollins Publishers
Titolo originale: Stick Dog, copyright © 2013 Tom Watson (per la traduzione © 2019 Marina Vaggi)
In copertina e all’interno: illustrazioni di Ethan Long a partire dagli schizzi originali di Tom Watson
Dedicato a Mary
(SDLMM)
sOmmARIO
Capitolo 1: OK, non so disegnare 7Capitolo 2: Babà, striscia, Karen + meticcio 19Capitolo 3: si sente un bel profumino 30Capitolo 4: Una ghianda cade nel bosco 40Capitolo 5: Un guerriero umano attacca 68Capitolo 6: Dov’è Karen? 90Capitolo 7: mordi, guida, tuffati e vola 119Capitolo 8: DE-VER-sI-VO 152Capitolo 9: Gira, ulula, rimbalza e sbatti 160Capitolo 10: Complimenti e coccole 179
Dedicato a Mary
(SDLMM)
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Questo è Stick Dog, il Cane-Stecchino.
Non si chiama così perché gli piacciono
stecchi, bastoncini e cose simili. Anche se,
a pensarci bene, in effetti i bastoncini di
legno gli piacciono eccome. A tutti i cani
piacciono, o no? Insomma, che razza di cane
è un cane a cui non piacciono i bastoncini?
Capitolo 1OK, nOn sO DIsEGnARE
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Se mai dovessi incontrare un animale che
avesse l’aspetto di un cane e gliene offrissi
uno e lui lo rifiutasse, ne concluderei che
non è affatto un cane. Non siete d’accordo?
Potrei dire che è una sedia pelosa
o qualcosa del genere.
In ogni caso, Stick Dog non si chiama così
perché gli piacciono i bastoncini, ma perché
io non so disegnare.
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Cioè, so disegnare, solo che non sono
molto bravo. Sapete disegnare un omino-
stecchino, vero? Un cerchio per la testa,
un paio di stecchi per le braccia, un altro
paio per le gambe e… TA-DA!, eccolo lì. La
stessa cosa faccio io per i cani. Ecco perché
il nostro protagonista si chiama così.
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Quindi, questo è Stick Dog.
Quando ho fatto vedere il disegno alla mia
insegnante di arte, ha accartocciato la faccia.
Non so la vostra insegnante, ma quando
la mia accartoccia la faccia non è un buon
segno.
Poi si è ricomposta, ha scartocciato la faccia
e ha detto: “I cani non hanno gli angoli retti,
Tom”.
E io ho risposto: “Stick Dog sì”.
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E lei: “Ma se disegni un cane-stecchino, tutti
i cani che disegnerai sembreranno uguali”.
Quando si è allontanata per andare a
congratularsi con Jack Krulewitch che aveva
disegnato un cagnolino molto più bello
con un sacco di realistici angoli arrotondati,
ho deciso di smentirla. Mi piace smentire
le persone, mi viene spontaneo.
Ed ecco altri disegni di cani. Come potete
vedere, NON sembrano tutti uguali.
BAssOTTO
DALmATA
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In effetti un po’ si assomigliano, ma hanno
delle caratteristiche che li rendono diversi
uno dall’altro, anche da Stick Dog. C’è un
dalmata, un barboncino e un bassotto.
C’è anche un meticcio. Devo dire che non
sapevo bene come disegnare un meticcio,
che è un cane che salta fuori dall’incrocio
di altri tipi di cani. Ecco, il mio meticcio è
quel tipino tutto ondulato qui sopra, perché,
diciamolo, un meticcio può saltar fuori in
mETICCIO
BARBOnCInO
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qualsiasi modo, no? Grande, piccolo, col pelo
lungo, col pelo corto, ricciolino… e così via.
Perciò le linee ondulate nel pelo significano
che si tratta di un meticcio. Ci siamo?
Mi fa piacere che abbiate capito, al contrario
della mia insegnante di arte. Quando si è
avvicinata per guardare ancora i miei disegni,
ha riaccartocciato la faccia.
E non l’ha più scartocciata. E per me va
benissimo.
Bella lì. Adesso, prima di cominciare la
storia, dobbiamo metterci d’accordo su
alcune cose.
Prima di tutto, è bene che sappiate che non
sono solo i cani che non so disegnare bene.
Non so disegnare bene quasi niente.
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Non so disegnare i fiori, le case, i lecca lecca,
gli asparagi, gli asini, i bruchi, gli aeroplani,
i gomiti o le patatine fritte. Infatti il mio
pacchetto di asparagi è quasi uguale al mio
pacchetto di patatine fritte. Ed è solo un
esempio per rendere l’idea.
Quindi, la prima cosa su cui dobbiamo
metterci d’accordo è che non so disegnare
un sacco di cose. Ok?
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La seconda cosa su cui dobbiamo intenderci
è questa: non dovrete darmi il tormento
per come disegno. Per esempio, non siete
autorizzati a dire cose tipo: “Ehi, amico,
quell’albero che hai disegnato sembra una
specie di grande broccolo”.
In realtà, gli alberi e i broccoli si
assomigliano parecchio se ci si fa caso.
Comunque, il punto è che io ammetto di
non saper disegnare bene e voi promettete
di non assillarmi.
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Dobbiamo poi parlare di una questione su cui
il mio insegnante di lettere e io non andiamo
d’accordo. Mi rendo conto solo adesso
che spesso non sono d’accordo con i miei
insegnanti. Sono fatto così, che volete farci?
Di solito lui se ne sta in mezzo all’aula e
dice: “I buoni scrittori seguono buone
regole”. Quando si tratta di scrivere,
ci dà un sacco di regole. Dev’esserci
un’introduzione e una conclusione per
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qualsiasi cosa, per esempio. Le frasi devono
essere strutturate correttamente. Dice che
le battute vanno bene per il campeggio, non
per la scuola. Dice che iniziare una frase con
la parola E è inaccettabile. Dice che non si
devono usare suoni al posto delle parole.
E… mmm… oh… dice un sacco di altre
cose.
Quando penso alle regole del mio
insegnante di lettere, mi viene sempre in
mente una parola che la mia sorellina ha
detto una volta che ha trovato un verme
nel cortile: “ba-ba-lucci”.
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Ho la sensazione che non prenderò voti
eccezionali per il mio Stick Dog, ma questo
non c’entra per niente con me e voi e con il
nostro patto.
Perciò l’ultima cosa su cui dobbiamo
metterci d’accordo è che questa storia di
Stick Dog (con i suoi brutti disegni che la mia
insegnante non apprezza) vi verrà raccontata
nel modo che piace a me (e che invece non
piace al mio insegnante di lettere).
Affare fatto?
Fantastico. Cominciamo.
Ci sarà da divertirsi.