Il Centro Marzo 2015

24
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XV - n° 153 Marzo 2015 Marzo 2015 Marzo 2015 Marzo 2015 Marzo 2015 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Renzi: un anno fa segue a pag. 2 Attesta Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 31 gennaio questa afferma- zione di Gerardo Bianco: “Un giorno noi d.c. toglieremo il sudario e risorgeremo come Lazzaro”. Gerardo Bianco non ricor- da, ma non nega. Posto che la resurrezione avverrà al com- pimento dei tempi, Lazzaro fu richiamato in vita direttamente da Gesù. Stefano Folli su La Repubblica del primo febbraio con- ferma, tra il serio e il faceto, la chiacchiera che sta rinascendo la DC. Ma non è vero, scrive, perché nel tempo troppe cose sono cambiate. Eugenio Scalfari scrive, sempre su La Repubblica, che se lui avesse la bac- chetta magica trasformerebbe il Partito democratico in “un partito d’azione di mas- sa”. E rivela che quella fu, “negli ultimi anni della sua vita, un’idea di Enrico Berlinguer, che poi si era accordato con Aldo Moro”. Il Partito d’Azione fu molto importante nella Resistenza. Visse tre anni, dal 1943 al 1946. Piero Ignazi lo giudica un corpo estraneo, esploso ideologicamente, con la diaspora dei suoi esponenti. Quando leggo dei “par- titi di massa” mi torna in mente quanto rac- contava Attilio Piccioni d’un derisorio giu- dizio di Benedetto Croce espresso a Pal- miro Togliatti proprio sul Partito d’Azio- ne. Nel 1947 cambiò il tempo nella vita po- litica italiana. A gennaio, Giuseppe Saragat uscì dal Par- tito Socialista Italiano, fondò il Partito So- cialista dei Lavoratori Italiani (PSLI) d’orientamento socialdemocratico e si di- mise dalla Presidenza dell’Assemblea Co- stituente, dove lo sostituì il comunista Um- berto Terracini. A maggio, De Gasperi for- mò il suo quarto governo con la DC, il Par- tito Liberale, il Partito Repubblicano e il Abbiamo indicato, appunto, l’evento più importante per dare maggiore significanza ad una vi- cenda politica, quella del gover- no Renzi che giudizi controver- si ha prodotto e provocato nel- la opinione pubblica ed in tutta la sconfinata platea degli orga- ni di informazione., ivi compre- si, i cosiddetti “talk-show” che, sebbene in irreversibile picchia- ta di audience, continuano im- perterreti ad animare (sic!) le spente serate televisive. Sono stati, in particolare, questi ultimi mesi (da novembre a feb- braio) che la presenza del go- verno Renzi (ed in particolare della figura del Presidente del Consiglio) ha assunto una più organica ed incisiva visibilità. La rottura anacronistica del co- siddetto patto del Nazzareno, a cui l’ex Cavaliere si è dovuto forzatamente piegare per conte- nere le crescenti difficoltà che Forza Italia sta attraversando, rottura strumentalmente attribu- ita al mancato accordo sulla ele- zione del Presidente della Re- pubblica, l’approvazione del Jobs-Act, il progetto della “buo- na scuola”, il decreto sulle gros- se banche popolari e, non come segue a pag. 2 nuovo partito di Saragat. Furono esclusi il Partito Socialista Italiano e il Partito Co- munista Italiano. Letture. E riletture Un articolo dell'On. Ivo Butini Giovedì 12 Marzo, h. 17 c/oSalaConsiliareProvinciadiLivorno Venerdì 20 Marzo, h. 17, 30 c/o il Circolo Acli di Stagno - incontro con il Prof. Franco Cardini presentazione libro La mia Dc Lunedì 23 Marzo, h. 18 c/o il Circolo Il Centro - Livorno Dr. Sergio Costalli Presidente Camera di Commercio di Enrico Dello Sbarba Un'ora di domande e risposte con sul tema Incontri e scontri sul Mediterraneo STORICO Moderatore: Giorgio Kutufà Relatore: Luca Lischi Intervento: Antonio Melani (Presidente Provinciale Acli)

description

il centro marzo 2015

Transcript of Il Centro Marzo 2015

  • Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XV - n 153 Marzo 2015 Marzo 2015 Marzo 2015 Marzo 2015 Marzo 2015

    LEditorialedi Enrico Dello Sbarba

    Renzi:un anno fa

    segue a pag. 2

    Attesta Gian Antonio Stella sul Corrieredella Sera del 31 gennaio questa afferma-zione di Gerardo Bianco: Un giorno noid.c. toglieremo il sudario e risorgeremocome Lazzaro. Gerardo Bianco non ricor-da, ma non nega.Posto che la resurrezione avverr al com-pimento dei tempi, Lazzaro fu richiamatoin vita direttamente da Ges. Stefano Follisu La Repubblica del primo febbraio con-ferma, tra il serio e il faceto, la chiacchierache sta rinascendo la DC. Ma non vero,scrive, perch nel tempo troppe cose sonocambiate. Eugenio Scalfari scrive, sempresu La Repubblica, che se lui avesse la bac-chetta magica trasformerebbe il Partitodemocratico in un partito dazione di mas-sa.E rivela che quella fu, negli ultimi annidella sua vita, unidea di Enrico Berlinguer,che poi si era accordato con Aldo Moro.Il Partito dAzione fu molto importante nellaResistenza. Visse tre anni, dal 1943 al 1946.Piero Ignazi lo giudica un corpo estraneo,esploso ideologicamente, con la diasporadei suoi esponenti. Quando leggo dei par-titi di massa mi torna in mente quanto rac-contava Attilio Piccioni dun derisorio giu-dizio di Benedetto Croce espresso a Pal-miro Togliatti proprio sul Partito dAzio-ne. Nel 1947 cambi il tempo nella vita po-litica italiana.A gennaio, Giuseppe Saragat usc dal Par-tito Socialista Italiano, fond il Partito So-cialista dei Lavoratori Italiani (PSLI)dorientamento socialdemocratico e si di-mise dalla Presidenza dellAssemblea Co-stituente, dove lo sostitu il comunista Um-berto Terracini. A maggio, De Gasperi for-m il suo quarto governo con la DC, il Par-tito Liberale, il Partito Repubblicano e il

    Abbiamo indicato, appunto,levento pi importante per daremaggiore significanza ad una vi-cenda politica, quella del gover-no Renzi che giudizi controver-si ha prodotto e provocato nel-la opinione pubblica ed in tuttala sconfinata platea degli orga-ni di informazione., ivi compre-si, i cosiddetti talk-show che,sebbene in irreversibile picchia-ta di audience, continuano im-perterreti ad animare (sic!) lespente serate televisive.Sono stati, in particolare, questiultimi mesi (da novembre a feb-braio) che la presenza del go-verno Renzi (ed in particolaredella figura del Presidente delConsiglio) ha assunto una piorganica ed incisiva visibilit.La rottura anacronistica del co-siddetto patto del Nazzareno, acui lex Cavaliere si dovutoforzatamente piegare per conte-nere le crescenti difficolt cheForza Italia sta attraversando,rottura strumentalmente attribu-ita al mancato accordo sulla ele-zione del Presidente della Re-pubblica, lapprovazione delJobs-Act, il progetto della buo-na scuola, il decreto sulle gros-se banche popolari e, non come

    segue a pag. 2

    nuovo partito di Saragat. Furono esclusi ilPartito Socialista Italiano e il Partito Co-munista Italiano.

    Letture. E rilettureUn articolo dell'On. Ivo Butini

    Gioved 12 Marzo, h. 17c/o Sala Consiliare Provincia di Livorno

    Venerd 20 Marzo, h. 17,30c/o il Circolo Acli di Stagno -

    incontro con ilProf. Franco Cardini

    presentazione libro

    La mia Dc

    Luned 23 Marzo, h. 18c/o il Circolo Il Centro - Livorno

    Dr. Sergio CostalliPresidente Camera di Commercio

    di Enrico Dello Sbarba

    Un'ora di domande e rispostecon

    sul tema

    Incontri e scontrisul Mediterraneo

    STORICO

    Moderatore: Giorgio KutufRelatore: Luca Lischi

    Intervento: Antonio Melani(Presidente Provinciale Acli)

  • e-mail: [email protected]

    Renzi: un anno fa

    dalla prima pagina

    2

    Letture.E riletture

    strumentalmente si vuole propagandareanche di quelle piccole che invece nonsono state minimamente toccate, lultimalegge sulle responsabilit civili dei magi-strati, ma anche il raggiungimento del-laccordo sullesportazione illegale deicapitali neri cosiddetti paradisi fiscali,sono stati gli elementi, gli aspetti su cuimaggiormente si concentrata lattenzio-ne generale.A questo dobbiamo aggiungere, ed no-tizia proprio di questi giorni, il gradualesuperamento della gravissima crisi che hasquassato il paese negli ultimi drammati-ci sette anni.Per la prima volta il PIL ha fatto registra-re, nel primo bimestre 2015, un saldo po-sitivo (+0,1%), molto tenue, ma comun-que una importante inversione di tenden-za, foriera di una sicura, graduale ripresa:anche laumento dellinflazione, dopomesi di pericolosa deflazione, (ci diconogli esperti in economia e finanza), rappre-senta un indice positivo, sintomo, anchepsicologico, di una graduale ripresa deiconsumi, elemento fondamentale, questo,per assicurare un aumento della produ-zione ed infine il terrificante spread checi ha fatto trascorrere notti insonni, al disotto dei 100 punti: una conferma dellapresenza di un processo evolutivo cheormai sembra irreversibile, stando alle in-formazioni ufficiali di ISTAT, delle Istitu-zioni economiche e finanziarie ivi com-presa la CGIA di Mestre, ed tutto dire.Si sta verificando anche una ripresa delleassunzioni di mano dopera giovanile (si parlato di 150.000 unit).Siamo di fronte, e ci auguriamo che que-sta tendenza positiva trovi conferma, aduna confortante ripresa ed una inversio-ne di tendenza come era nelle aspirazionie nelle speranze dei governi Letta ed oraRenzi.E indubbio che lazione impulsiva e, percerti aspetti, trascinante di Matteo Renziha indubbiamente facilitato questa con-giuntura favorevole che speriamo forte-mente sia confermata nei prossimi mesi.Daltro canto se volgiamo brevemente losguardo verso il quadro politico nazio-nale, c veramente da rabbrividire.Lo sconquasso, sempre pi grave ed, allostato dei fatti, incomponibile del centro-destra con Berlusconi in evidente e cre-scente difficolt, la collocazione semprepi allestrema destra della Lega di Mat-

    teo Salvini, un personaggio costruitodalla benevolenza e pelosa disponibili-t di tutti gli organi di informazioni sem-pre pronti e disponibili a esaltare nuovee strane figure politiche, esclude alter-native serie verso quella direzione.Ma anche sul versante della sinistra, ilquadro non certamente esaltante.Allestrema abbiamo SEL collocata suuna posizione revanchista episodicae solo declamatoria, il Movimento 5stel-le ci sembra ormai collocato su unarida,confusa, chiassosa, a volte delirante, po-sizione di contestazione allintero siste-ma e, stando ai sondaggi, in fase di stan-ca o, addirittura di lenta contrazione edin fine abbiamo la cosiddetta sinistra PD.In questa componente si osserva uncomportamento di un tempo ormai pas-sato, addirittura antico che non tornermai pi.Sostenere o collocarsi sullarcheologiadi una politica sepolta,quale quella chesta conducendo la CGIL della Camusso,a cui sembra scioccamente collocarsi lanuova leadership della ex moderata UIL,o addirittura quella veteroclassista deltribuno Landini - leader della FIOM. vuoldire porsi al di fuori dei tempi moderni eperseguire una politica sociale e sinda-cale non pi attuabile in questi tempi cosdiversi e nuovi.E comprensibile che certi comportamentidisinvolti ed anticonformisti del segre-tario del PD e presidente del Consigliopossono togliere il sonno alla vecchiaed imbalsamata intellighentia della sini-stra del PD ma debbono rendersi contoche sta andando imperiosamente avantilo spirito rivoluzionario ed anticonfor-mista che sono gli aspetti principali chestanno caratterizzando la gestione Ren-zi.Non sappiamo quali sbocchi e conse-guenze avranno le diaspore crescenti al-linterno della minoranza PD:forse i variBersani, Fassina, Cuperlo e Civati nonsi sono ancora resi conto che il loro par-tito si sta rapidamente trasformando, difronte allo sfascio generale della politicaitaliana, nel partito degli italiani , unacombinazione lontana anni luce dalle lo-giche consociative ed artificiosamenteaggreganti di una sinistra che, testarda-mente, non vuole rendersi conto che itempi, da allora, sono irrimediabilmentecambiati e destinati a non tornare mai pi.Si, me lo consentano i lettori, proprioquel Partito della Nazione che fu nellatesta, qualche anno fa, dei fautori degliincontri di Todi. Un progetto clamorosa-

    A novembre si tenne a Napoli il secondoCongresso Nazionale della DC. A proposi-to della DC De Gasperi afferm che lim-peto creativo del partito doveva tenereconto della massa che segue per nonfinire nellisolamento o nella dittatura, manon doveva regolare il passo con i menoagili. Nelloccasione us lespressionepartito nazionale.La DC si doveva inquadrare nella nazione,nel senso di farsi carico e responsabilitdellinteresse della nazione perch unpartito piace per la forza dinterpretazionedella volont del Paese.De Gasperi torn alla segreteria del partitonel settembre 1953, dopo la sconfitta dellalegge elettorale con premio di maggioran-za. Si avviava alla fine della sua carrierapolitica e della sua vita.Nel Consiglio Nazionale del marzo 1954chiar un problema centrale per i cattoliciitaliani: il credente agisce come cittadinonello spirito e nella lettera della Costituzio-ne ed impegna se stesso, la sua categoria,la sua classe e il suo partito, non la Chie-sa. Le associazioni non hanno funzioni diresponsabilit e di rappresentanza politi-ca. La fine della DC avvenne quando eraPresidente della Repubblica un democrati-co cristiano. Nacquero nuovi partiti, o me-glio qualcosa di simile, oligarchie in muta-zione permanente. C qualcosa di beffar-do quando Paolo Cirino Pomicino si rivol-ge a Gian Antonio Stella e gli osserva: cifaccia caso, neppure uno dei nomi presi inconsiderazione (per il successore di Gior-gio Napolitano) figlio della tanta mitizza-ta seconda repubblica.Perch quel tempo che si usa chiamare se-conda repubblica racconta la fine dei parti-ti storici. Un passaggio temporale (sonocambiate le cose) che non stato una evo-luzione, ma una frattura. Oggi siamo allas-surdo. Viviamo le fratture che si vengonoverificando allinterno della frattura diventanni fa.E anche, ma non solo, un problema dellanarrazione. Le nostre sofferenze istituzio-nali e sociali chiamano per in causa laRepubblica, che una, come una la Na-zione.

    mente fallito per lignavia e lincapacitdi una classe dirigente mediocre e privadei necessari attributi: omettiamo, percarit di patria, di fare i nomi dei respon-sabili.

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3Politica

    L'inverno del loro scontentodi Nicola Graziani

    Levento principale di questo mese, perla politica interna italiana, ha luogo nelRegno Unito. Si tratta delle elezionipolitiche del 17 marzo. Il primo bancodi prova dellinsolita coalizione di go-verno che ha visto i Conservatori ge-stire la peggior crisi economica dal1929 grazie ad un connubio senza pre-cedenti con i Liberaldemocratici. IlSistema Westminster si semprebasato sullortodossia del bipartitismo(prima Tory-Liberali, poi Tory-Labori-sti), salvo che in occasione delle grandicrisi nazionali, cioe le due guerremondiali e, per lappunto, la crisi ini-ziata nel 2008. Accostare i primi dueelementi al terzo fa venire i brividi, ma anche molto istruttivo.Ai liberaldemocratici questa formulanon ha portato fortuna: erano percepi-ti come una novit affidabile e mode-rata non certo come i Podemos spa-gnoli o i leghisti e i grillini italiani maora sanno di stantio esattamentecome il Vecchio Labour quando as-surse la stella di Tony Blair. Questoper non vuol dire che la Gran Breta-gna sia tornata ai tempi in cui i dueprincipali partiti, come ad esempio nel1951, insieme avevano il voto del 91percento degli elettori.Quanto al restante 9 percento, si ar-rangi: troppo sparpagliato sul territo-rio nazionale per ottenere anche unsolo collegio elettorale, non aveva rap-presentanza parlamentare.Un vero e proprio insulto alla demo-crazia, che i britannici e decine di al-tri elettorati in mezzo mondo hannoaccettato nel nome della stabilit digoverno e della concretezza della po-litica. Altro che il sistema proporzio-nale allitaliana. In quei tempi, non acaso, Sir Winston Leonard SpencerChurchill, graziosamente paragonavail nostro agone politico allarena sab-biosa di un circo equestre, e pazien-za se il domatore era uno statista dilevatura internazionale chiamato Alci-de De Gasperi. La crisi dei Liberaldemocratici, per,non vuol dire assolutamente il ritornoal bipartitismo. Al contrario. Forse per-

    ch la crisi internazionale ben lungidallessere superata.Pi probabilmente per un altro moti-vo. Questo: nel Regno Unito le divi-sioni sociali e culturali non corronopi esclusivamente lungo lasse de-stra-sinistra. La societ britannica impoverita da una cura iperliberistainiziata da Margaret Thatcher e ap-plicata con entusiasmo da Blair ora un coacervo di gruppi etnici, religio-si, sociali, territoriali e culturali che siintersecano e non hanno pi un sen-so dellappartenenza ad una fede poli-tica forte. Elettorato fluido e fluttuan-te, ma anche esigente. Che rischia dicorrere dietro allUkip o a Salvini, ma anche pronto a ritirare loro la deleganel giro di una tornata elettorale.Meglio, allora, riflettere su come darvoce a questo nuovo elettorato, piut-tosto che liquidarlo come semplicemassa malcontenta e inacidita dallacrisi, o peggio ancora cercare di as-secondarne le peggiori pulsioni.Farage, Grillo, Salvini prosperano seanche i partiti tradizionali o pi strut-turati iniziano a correre loro dietro sutemi come la sicurezza o limmigra-zione. Occorre invece dare rispostediverse ed efficaci ai problemi del-leconomia, ricreare il ceto medio ldove questo stato spazzato via dal-la crisi e, ancor prima, dal thatcheri-

    smo e dai suoi accoliti, ridare ragio-ni di speranza. Fare uscire le demo-crazie occidentali, insomma, dallin-verno del loro scontento per riportarlesotto il sole di York.Poi, siccome la democrazia pertanta parte anche un metodo, ripen-sare alle regole democratiche. Col-pisce, a riguardo, quello che ha scrit-to di recente lEconomist. Vale a direche a Londra e dintorni (ma sonodintorni molto ampi) c bisogno diun sistema basato sul principio del-la rappresentanza proporzionale,una versione che metta insieme ilprincipio del primo-ottiene-il-postocon quello basato sul collegio na-zionale. Del resto lidea seguitada Tony Blair quando concesse laDevolution a Scozia e Galles: dueparlamenti nazionali in cui il 60 per-cento dei seggi assegnato con ilcriterio uninominale ed il 40 con ilproporzionale.In Italia questo sistema lo abbiamoavuto, ed ora vi si guarda con no-stalgia. Lo avevano denominato con una connotazione lievemente di-spregiativa Mattarellum. Il suo ide-atore, oggi, al centro di quella are-na sabbiosa che, nelle parole diChurchill, e resta un grande circo.Esattamente nel ruolo che, tanti annifa, spett ad Alcide De Gasperi.

  • e-mail: [email protected] Politica

    Nel Maggio del 2010, scrivendo della Lega,sottolineavo come questo partito, pur es-sendo di destra, avesse caratteristiche re-gionaliste pi che nazionaliste.Il suo principale obiettivo, il motivo percui era sorto, era tutelare gli interessi delleregioni pi ricche dItalia, del Nord , dellacosiddetta Padania. Una entit geografi-ca variabile, a seconda degli interpreti edei momenti, che sicuramente compren-deva la Lombardia, ma anche il Piemontee, nella visione pi ampia, il Veneto e lEmi-lia Romagna. In quella estrema anche laToscana, forse non tutta, ma non oltre.Una connotazione regionalista che si op-poneva allunit della Nazione, con conti-nui richiami alla secessione, il disprezzodel tricolore, lodio e linsulto per Romacapitale, ladrona e terrona, che si esten-deva a tutto il sud Italia visto come paras-sita del laborioso nord.Ci non impediva comunque alla Lega diessere anche partito di governo, per la suaalleanza con Forza Italia, gestendo il pote-re disinvoltamente tant che sarebbe sta-ta poi coinvolta in scandali e vicende giu-diziarie.Il fatto comunque di limitare la propria azio-ne a tutela di solo una parte dellItalia eessere contro lunit della nazione la di-versificava e, oggettivamente, la rendevameno temibile dei partiti della nuova de-stra emergente in Europa. Partiti naziona-listi, estremisti, xenofobi, spesso con ca-ratteristiche neofasciste,come il Partitodella Libert in Austria, il Jobbik in Un-gheria, il British National Party in GranBretagna e soprattutto il Fronte Nationalin Francia.A distanza di cinque anni la Lega cam-biata.Scomparso Bossi , la sua famiglia e i suoipi stretti collaboratori, il cos detto cer-chio magico, sotto lincalzare degli scan-dali e della magistratura, tranquillizzatoMaroni con la Presidenza della regioneLombardia e Zaia con quella della regioneVeneto, la Lega con Salvini sta puntandoa divenire un catalizzatore della estremadestra italiana. Questo ha richiesto una

    Ormai siamo abituati a vederne di tutti i colori

    Lega: la destra che avanza di Massimo Cappelli

    revisione completa della impostazione ini-ziale. Lotta allimmigrazione, alleuro e al-lEuropa sono divenuti i punti program-matici intorno ai quali catalizzare i senti-menti xenofobi e i timori per la sicurezza,cercando consensi non solo a nord maanche nel centro e sud Italia.Contando molto sulla memoria corta degliitaliani, una garanzia per chi fa politica nelnostro Paese, pu rivolgersi ai calabresi,ai campani, ai siciliani e persino ai romanicome se non fossero stati oggetto dellecritiche, dei dileggi, delle offese e discri-minazioni della Lega sino a poco tempofa.Pensate, mentre scrivo si sta concluden-do a Roma una manifestazione antigover-nativa che vede unite la Lega e CasaPound. La prima, che fino a ieri volevautilizzare il tricolore come carta igienica, laseconda che del concetto di patria e ban-diera fa la cornice alle proprie idee ultra-nazionaliste. Ma tant!Ormai siamo abituati a vederne di tutti icolori. Le irrazionalit, le illogicit non cistupiscono pi. Daltra parte sono il risul-tato della crescente mancanza di culturache sta caratterizzando purtroppo ancheun popolo di antiche tradizioni come il no-stro.Un punto debole tuttavia c.Ogni movimento politico, oggi come ieri,e ancor pi quei movimenti che si caratte-rizzano per promuovere idee identitarie,hanno bisogno di un leader forte, carisma-tico.La domanda : Salvini pu incarnare que-sta figura ?

    Ha la dialettica, la storia, il coraggio, il trat-to, la figura per esserlo?A me, francamente, non sembra.La Lega si avvia a recuperare voti sullon-da della xenofobia e del timore crescenteverso gli immigrati, sempre pi numerosiin fuga dalla fame e dalla guerra. Sicura-mente aumenter creando pi problemialla destra che al centrosinistra. Questo amio avviso, sar il risultato politico chepotr raggiungere: lindebolimento delladestra in Italia.Un risultato paradossale, ma fortementeprobabile.

    La redazione de Il Centro ed, inparticolare, il direttore Enrico Del-lo Sbarba, esprimono il pi vivocompiacimento per il prestigiosoincarico assunto dal caro amicodott. Simone Guerrini, gi respon-sabile delle relazioni internazionalidi importanti aziende nazionali.E' stato infatti nominato consigi-liere politico e direttore dell'Ufficiodi Segreteria della Presidenza del-la Repubblica.Con Simone, in tempi naturalmen-te non recenti, abbiamo avuto fre-quenti ed amichevoli rapporti nel-la Democrazia Cristiana che sonopoi proseguiti allorch ricopr, du-rante il secondo governo D'Alema,l'incarico di responsabile della se-greteria dell'allora Ministro della Di-fesa Sergio Mattarella.All'amico Simone le congratulazio-ni pi affettuose e l'augurio di buonlavoro nella sua nuova importantefunzione.

    La manifestazione a Roma con Lega e CasaPound unite.

    Prestigiosoincarico

    per l'amicoSimone

    Guerrini

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5Attualit

    Noni mi piaciuta la trasmissione diPresa Diretta del8 febbraio di Riccar-do Iacona sulla scuola.Non si pu aprire la trasmissione conil vetro rotto e il gabinetto intasato.La Scuola va trattata con attenzione,la Scuola non un cantiere o una in-dustria la Scuola la Scuola. E sem-pre esistita.Senza andare tanto lontano i primi or-dinamenti legislativi risalgono al 1859con la Legge Casati..La Scuola ha sempre funzionato.Chi scrive ha iniziato con la camicianera in classe e a 18 anni ha conse-guito la maturit classica svolgendoil tema su Mazzini pochi giorni dopola proclamazione della Repubblica.Rispetto per la Scuola e per chi nellaScuola lavora.Ogni mattina alle 8 in tutta lItalia,nelle citt, nei piccoli paesi, nelle iso-le piccole e grandi e in montagna laScuola inizia la sua attivit.Migliaia di persone, insegnanti e altropersonale raggiungono la sede di ser-vizio spesso dopo avere percorso chi-lometri in treno, in auto con la cor-riera o con il traghetto, altrettanto mi-gliaia di ragazzi dai sei ai diciottoanni pervenendo da vicino o da lonta-no raggiungono la Scuola e affollanole aule.E la Scuola inizia la sua attivit.Ebbene avremmo voluto che Iaconatutto questo le evidenziasse.Neppure una parola ma solo intervi-ste negative per le strutture fatiscenti(ma Renzi aveva promesso fondi perledilizia scolastica che non si sonoancora visti) da parte degli alunni e diqualche dirigente.Cosi non ci piaciuta la settimanacorta presentata dalla Provincia agliIstituti secondari per motivi di bilan-cio.Siamo daccordo con il Vescovo cheha detto Non so proprio come pos-

    Non mi affatto piaciuta quella trasmissionedi Mario Lorenzini

    CAF, via Cecconi 40 - Tel. 0586/811809 - Livorno Patronato, via degli Apostoli 5 - Tel. 800740044 - Livorno

    e

    sport, tempo libero, volontariatoassistenza, consulenza, sostegno

    ai lavoratori, ai giovani,ai migranti, alle famiglie

    Acli Service SrlVia Cecconi 40

    Livorno

    In merito a Presa diretta sul tema della scuola

    sa essere venuta in mente questaidea. Si antepone una caldaia alle fa-miglie che sono il nucleo della socie-t.Staremo a vedere. Vorremmo, peresempio, che lutenza, ovvero gli stu-denti e i genitori, esprimessero i l loroparere. Come si usa in democrazia.LItalia comincia dalla scuola ha dettoRenzi annunciando la Riforma e ha an-che detto che gli studenti italiani quan-do vanno allestero sono i migliori.Allora la scuola esistente,quella cheha formato le generazioni dal 1950 inpoi non tutta da buttare.Staremo a vedere che cosa sapr faredi diverso dalla Riforma Gelmini.Auguri.Riccardo Iacona a Presa Diretta

  • e-mail: [email protected] Attualit

    Sensori anti-collisione e smart camCloud of Ports, il progetto high tech presentato sul bando Far Fas 2014 della Regione

    Il capofila del progetto il terminalistaTDT, della squadra anche il CNIT e lIsti-tuto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa.Sul piatto ci sono cinque milioni di euroIn ballo ci sono 5 milioni di euro e po-trebbero essere utilizzati per finanziareun progetto grazie al quale installare inporto, e in particolare nel Terminal Dar-sena Toscana, sensori posti sui piazza-li per il rilevamento ambientale (parti-colato, fine/ultra fine e relativa qualitaria); rilevatori di radioattivit dei con-tainer; smart cam, radar fotonici e di-spositivi di comunicazione veicolare asupporto della Safety e dellefficienzaproduttiva.Cloud of Ports (COP), ovvero Sistemadi monitoraggio e controllo delle attivi-t di logistica industriale per il clusterdei Porti Toscani: questo il nomedella proposta che stata candidata albando Far Fas 2014 istituito dalla Re-gione Toscana per favorire, in piena sin-tonia con il secondo pilastro del Pro-gramma Quadro di ricerca e innovazio-ne (2014-2020) - Horizon 2020, la colla-borazione tra imprese e un sistema del-la ricerca per lelaborazione di studi cherispondano alle esigenze di innovazio-ne e competitivit;Capofila di COP il terminalista TDT;faranno parte della squadra anche dueorganismi di ricerca: il Consorzio Na-zionale Interuniversitario per le Teleco-municazioni (CNIT, che raggruppa 37universit italiane attive nellarea ge-

    SCOPRI LE NOVIT E LE OFFERTE SUL SITOO U T L E T D E L L A R I S T O R A Z I O N E . I T

    Via dellIndustria 8 - S. Pietro in Palazzi (Cecina) - Tel/Fax 0586/669029 - Cell. 39.335.7777099 - [email protected]: Luned-Venerdi: 9-12.30/14.30-19 Sabato: 9-12.30

    nerale dellICT) e lIstituto Nazionale diFisica Nucleare, sezione di Pisa (INFN).A reggere le fila, lAutorit Portuale, ilcui ruolo stato fondamentale nella fasedi elaborazione e start up del progetto.Siamo convinti che Cloud of Ports ab-bia i requisiti per essere approvato dallaRegione Toscana, lobiettivo fornirealla realt portuale un ottimo spunto perlinnovazione dei processi - ha detto ilresponsabile di ricerca al CNIT e coordi-natore del progetto Cloud of Ports, Pao-lo Pagano, che, assieme alla dirigenteSviluppo e Innovazione dellAuthority,Antonella Querci, anche responsabiledella convenzione di ricerca tra APL eCNIT.COP ha aggiunto Pagano mira allarealizzazione di un centro di servizi e con-trollo per il cluster dei porti toscani ed un tassello fondamentale di quel grandemosaico che il piano di sviluppo stra-tegico per lICT, promosso dallApl intutte le sedi internazionali e locali.Non si pu fare una seria pianificazio-ne sui trasporti senza ragionare dellin-

    LAuthority punta tutto sullinnovazione tecnologicanovazione tecnologica il commentoa caldo del presidente dellAPL, Giulia-no Gallanti -; chi crede che con il soloraddoppio delle infrastrutture a banchi-na si possa produrre occupazione, sba-glia; la mera logica delle grandi operenon sufficiente, occorre acquisire laconsapevolezza che soltanto dosi mas-sicce di innovazione possono produr-re incrementi di produttivit e velociz-zare i processi operativi allinterno diun terminal.

    per il controllo dei piazzali

    FRATELLI NERIS.P.A.

    LIVORNO - ITALY

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7 Attualit 7

    Darsena Europa: la Regione cLo ha affermato lassessore Gianfranco Simoncini durante un dibattito al Centro

    Gianfranco Simoncini

    Gianfranco Simoncini, assessore alle atti-vit produttive, al credito lavoro dellanostra regione, non nuovo a incontricon i frequentatori del Centro anche perlamicizia di lunga data che lo lega al no-stro presidente Enrico Dello Sbarba. Lap-puntamento del 2 marzo stato dedicatoalle iniziative della regione per la nostracitt ed ha naturalmente richiamato unalarga e interessata partecipazione.

    Lassessore ha illustrato una seriediniziative tendenti a rivitalizzare leco-nomia del nostro territorio e a sostenereloccupazione in una situazione che vaulteriormente deteriorandosi. Talvolta,anche su queste pagine, abbiamo lamen-tato uno scarso interesse dei progetti re-gionali verso larea costiera, recentemen-te, complici anche le imminenti elezioni,pare che le cose stiano migliorando.Il provvedimento pi rilevante aver gistanziato nel bilancio 2015 un finanziamen-to di 170 milioni e proprio di recente eleva-to a 200 milioni per la Darsena Europa asottolineare limportanza che la regione at-tribuisce a questopera. Simoncini ha an-che sottolineato la necessit che si com-pletino, nei tempi stabiliti, gli adempimentilocali come la variante del prg del porto.Il finanziamento, che sar integrato dagliinterventi del Governo e dellAutoritPortuale, permetter al porto di Livornodi dotarsi delle infrastrutture necessarierimanere a pieno titolo tra i porti di rilievoeuropeo. Sempre in ambito portuale stan-ziati altri nove milioni per realizzare il co-siddetto scavalco che permette di tra-sformare il poco utilizzato interporto inunarea retro portuale ampliando lopera-tivit delle banchine.Laltro grande campo dinterventi, quellodel sostegno alloccupazione, prevede:cinque milioni per contribuire al recuperodi aree industriali dismesse (le pi note exDelphi e Trw) da destinare a nuove inizia-tive, dieci milioni per labbattimento del-lIrap e altri benefici a chi sinsedia nelletre aree di crisi della regione (in cui com-presa anche la nostra citt). Prevede infi-ne preferenze nel finanziamento di pro-getti presentati dal Comune di Livorno perloccupazione, e infine un contributo stra-

    di Franco Spugnesi

    ordinario di uno milione per progetti dipubblica utilit utilizzando persone privedi lavoro e di reddito.Nelle prossime settimane con il governosi definir limpegno rispetto al cofinan-ziamento della Darsena Europa e, subitodopo, tutti gli enti interessati firmerannolaccordo di programma per la realizzazio-ne, pi sollecita possibile, di tutte questeopere.La Regione Toscana - afferma Simoncini -si presenta allappuntamento dopo averfatto, come si usa dire, i propri compiti condiligenza. Bisogna augurarsi che anche glialtri soggetti, a iniziare dal Comune di Li-vorno, facciano altrettanto con spirito dicollaborazione e lungimiranza.Nella fase successiva, dedicata alle do-mande e ai chiarimenti, Gianfranco Simon-cini si confrontato apertamente anchesu temi non di sua stretta competenza,come la necessit di continuare a raziona-lizzare i processi di autorizzazione per leimprese e rinviando a prossime occasioniquelle risposte che le condizioni rendeva-no immature, come il completamento del-lautostrada tirrenica (in attesa da decen-ni), interessata dal cambio di propriet dellaSAT.Alcuni ex dipendenti TWR hanno lamen-tato che i programmi esposti presentava-no tempi eccessivamente lunghi per lavo-ratori che a dicembre vedranno cessare lacorresponsione della mobilit e che ceratotale carenza di formazione; altri che allamultinazionale TRW si era permesso di

    comportarsi con arroganza. Lassessoreha convenuto sul cattivo comportamen-to, anche di fronte alle istituzioni, comu-ne a quasi tutte le multinazionali, ma conil dovuto realismo ha fatto loro presenteche nuovi posti di lavoro non si creanocon la bacchetta magica, ma con seri in-terventi attrattivi come quelli esposti,riguardo alla formazione ha invece am-messo che si era verificato un anno diritardo nel recepimento del piano quin-quennale con conseguente carenza deifondi europei in proposito.Lo stesso realismo stato applicato alproblema delle riparazioni navali e del-luso dei bacini: in sostanza lassessoreha messo in rete i porti Livorno e Piom-bino destinando a questultima localitle grandi riparazioni e le demolizioni e aLivorno le medie e il refitting. Non con-viene, ha detto, mettere in pericolo unat-tivit (Azimut) che fa lavorare 800 per-sone quando, a ottanta chilometri, ci saruna struttura capiente ed efficiente.A chi ha chiesto cosa ne pensava dellaormai annosa, questione del nuovoOspedale ha risposto che, anche se ilComune di Livorno e il suo Sindaco nonhanno ancora disdetto ufficialmenteniente, questopportunit definitiva-mente tramontata e i soldi hanno presoaltre strade. Rimane, ha concluso, il rim-pianto che Livorno rimarr lunica cittdella Toscana a usufruire di un nosoco-mio pi che centenario.

  • e-mail: [email protected] Cinguettare

    - In questi momenti di crisi edi un individualismo esasperatofa bene vedere il Capo dello Sta-to, Sergio Mattarella, con qualesobriet sta in mezzo alla genteusufruendo dei servizi pubbliciper alcune sue missioni. Rappre-senta un grande esempio di poli-tico che vuole bene al paese e aisuoi cittadini!E fino ad oggi stato abbastan-za raro assistere ad alte carichecapaci di rinunciare ai protocollie ai costosissimi cerimoniali. Si-curamente assieme a Papa Fran-cesco, che costituisce un saldopunto di riferimento per noi tutti,anche lu i desidera seguire lastrada della sobriet, una stradache fa molto bene dopo un peri-odo di vacche grasse e di pri-vi legi che hanno contr ibuito amettere i l paese in ginocchio.Anche questi sono segnali cheridanno speranza agl i i tal iani.Bravo Presidente!

    - Alleluia! Finalmente un accor-do con la Svizzera per scovaretutti quei soldi che tanti nostri cit-tadini hanno portato al sicuronelle casse elvetiche per frodareil fisco! Noi italiani abbiamo sem-pre avuto (e continuiamo ad ave-re) un debole per r icercaremodi furbeschi per arricchirsi enon fare i l nostro dovere. GiSturzo lo rilevava nel 1946: oggitutti lamentano limmoralit priva-ta.Ma anche saggiamente avevatrovato la soluzione per combat-terla. Diceva infatti Non si cor-regge tale immoralit solo con leprediche o con gli articoli deigiornali.Bisogna che la prima ad esserecorretta sia la vita pubblica: mi-nistri, deputati, sindaci, consi-glieri, cooperatori, organizzatorisindacali, siano esempio di am-ministrazione rigida e di osser-vanza fedele ai princpi della mo-ralit.

    Cinguettaredi Luca Lischi

    Siamo ancora lontani ma, forse,con un accordo, la Svizzera e itesoretti sono pi vicini!

    - LAamps, lazienda dei rifiu-ti, ha crediti per circa trenta mi-lioni di euro. S 30 milioni di euro!Cifre da capogiro che non trova-no pi giustificazione di nascon-dimenti nei bilanci per soli ad-detti ai lavori.Si esca allo scoperto e si dicachiaramente chi che non paga?Ci saranno molti casi di debitoria causa della crisi e sicuramen-te anche molte famiglie che nonce la fanno, ma la cifra di trentamilioni contempla anche grossiEnti.Non sicuramente un bellesem-pio quando a non pagare sonoEnti pubblici!Basta costringere onesti cittadi-ni e parsimoniose aziende a pa-gare di pi per colpa di morosicolpevoli.Chiediamo solo un minimo di eti-ca della responsabilit, per favo-re!

    - I l Pd l ivornese ha fatto lesue primarie per lelezione delsegretario comunale. 2287 per-sone si sono recate alle urne. 87in pi delle primarie precedentiche portarono allelezione di Lo-renzo Bacci, attuale segretario

    territoriale. Certo non sono nu-meri stratosferici, ma in questimomenti di crisi di partecipazio-ne e di perdita di fiducia dei cit-tadini nei confronti della politicaforse possiamo accontentarci!Il problema che nessuno dei 4candidati (Sonia Filippi, Federi-co Bellandi, Pietro Caruso e Al-berto Lenzi) ha raggiunto il quo-rum e adesso tocca allAssembleail compito di eleggere il segreta-rio tra i due al ballottaggio (Fi-lippi e Bellandi).Da primarie a secondarie!

    -. Un evento per mettere alcentro la livornesit: la festadel Vernacoliere al Palamod.Due giorni di grande partecipa-zione con la comicit doc deiprincipali comici livornesi, guida-ti da Claudio Marmugi e perfi-no una lezione di Mario Cardi-nali sulla storia di Livorno e del-le locandine del Vernacoliere,ricca di vaff e di prese di girodei nostr i v ic in i p isani ; conunattenzione certosina-satiricaai principali fatti di cronaca na-zionale (ma anche locale e mon-diale) che coinvolge fin dal 1983autorit militari, civili e religioseche sono bersagliate dal Verna-coliere con una acuta satira so-ciale .Iniziativa che ha avuto anche unospazio enogastronomico, con vinilocali (Strada del vino e Ais), lerinomate birre del Birrificio Clan-destino e i piatti tipici labronici(preparati dal ristorante Aragostadi Michelangelo Rongo e dal pa-stificio Santoro) e per chiuderecon un chicco dolce, lo stand diGnesi con le sue prelibate cioc-colate, tra cui il cioccolatino Mo-digliani.Ecco un esempio di buona Livor-no , che mette al centro la bel-lezza di essere livornese , a cuiha contribuito la Camera di Com-mercio.

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9 Spigolature

    Ora abbianmo capito!Anche se ha smentito ripetutamente, for-te l'impressione che Fausto Landini - il lea-der della FIOM - che, tra l'altro, ci risultanon essere in grande sintonia con la se-gretaria generale della CGIL - Camusso -abbia intenzione di "Scendere in politica".Si, dopo la fallimerntare esperienza dell'expresidente del consiglio - Mario Monti chedecise di "salire in politica", tornato diattualit "la discesa" forse meno imperviae pericolosa.Staremo a vedere: certo dopo la terrifican-te "manata" che ha avuto con il clamoro-so fallimento della sciopero alla FIAT diPomigliano (solo 5 adesioni) sta pensan-do bene di "cambiare aria".Cos dopo Matteo Salvini, avremo "un al-tro moderato" nel panorama politico na-zionale: ne sentiamo proprio il bisogno.

    No, Pizzarotti, no!Il Sindaco di Livorno - Filippo Nogarin -ha recentemente organizzato un "meetinggrillino" a l Livorno presso lo storico cine-ma 4 Mori - tempio indiscusso della sini-stra livornese. Erano presenti alcuni suoicolleghi - sindaci della sparuta rappresen-tanza dei 5stelle - un folto gruppo di parla-mentari grillini venuti dalla Toscana ed an-che da fuori.Grande entusiasmo, propositi di alta "bel-licosit", una bella foto pubblicata sullastampa con uno striscione, tenuto da unlato proprio dal sindaco di Livorno e riser-vato al collega pisano "Filippeschi dimet-titi" (carino ed esaltante anche in vista diproficui rapporti con la citt vicina).Ma mancato al chiassoso evento il pri-mo e pi prestigioso Sindaco dei 5stelle:Pizzarotti, sindaco di Parma.E' un'assenza almeno strana.I motivi: non personaggio pi gradito

    "all'intellighentia grillina"!!!

    L'OdeonL'altro giorno sono andato al Bar Odeonche si trova in via degli Apostoli a pochimetri dall'ingresso nell'ex cinema , ora tra-sformato in un grande garage (semideser-to)Alla barista che gestisce quel bar dal 1986,una simpatica anziana signora, ho chiestonotizie in proposito.Con disarmante chiarezza mi ha detto: quan-do misero mano ai lavori per la trasforma-zione della mitica sala cinematografica pertrasformarla in garage, era gi in corso la"disertificazione del centro": era gi nata,

    Spigol

    ature alla grande, Porta a Terra.Come si poteva non capire la inutilit del-

    l'opera?Come non darLe ragione?

    Ed ora la 'Minipasionaria'chiede aiuto al PapaOrmai a Livorno stiamo cadendo nel ridii-colo grazie alle ormai quotidiane smargias-sate della squadra che conduce la vitaamministrativa della citt labronica.L'ultima perla di una collana ricolma diorrori, stata confezionata dalla nostra "mi-nipasionaria" l'assessore al sociale InaDhimigjini che non sapendo pi che pesciprendere in ordine alla crisi che sta deva-stando la citt, dopo avere, prevedibilmen-te, consultato il Sindaco Nogarin, nonavendo proposte serie, ha lanciato un ap-pello a Papa Francesco perch aiutiLivorno! Non sappiamo pi cosa pensare:l'unico pensiero che ci terrorrizza chequesta giunta pentastellata che vorrebberivoluzionarie Livorno dimostra, un gior-no dopo l'altro, di non sapere dove sbatte-re la testa e siamo solo al primo anno digestione, ne mancano altri quattro....

    C. S. Laboratori associatiLABORATORIO ACCREDITATO

    Analisi chimico cliniche - Dosaggi ormonaliMonitoraggio terapie - Esami microbiologici

    Esami citologici - Prelievi domiciliariVisite specialistiche - Attivit di supporto per Medicina del lavoro

    Sede Cipriani: scali Manzoni 33, Livorno - Tel. 0586 899285 - Sede Stoppa: via Cecconi 50, Livorno - Tel. 0586 808486Sede Guasticce: via Spagna 8, Guasticce Collesalvetti - Tel. 0586 292042 - Sede Casciavola: via II Giugno 40 - Tel. 050 777720

  • e-mail: [email protected] Livorno

    La situazione livornese preoccupantesotto ogni aspetto. Come lItalia, da sola,non in grado di affrontare i problemiposti, non tanto dalla globalizzazione,quanto dagli errori propri ed altrui, cos lacitt di Livorno, per gli stessi motivi, dasola, non in grado daffrontare i proble-mi legati alla sua sopravvivenza, primaancora di quelli di un auspicabile svilup-po. Da ci ne consegue che qualsiasi pro-blema livornese va affrontato, come mini-mo, con riferimento allarea costiera (areavasta), attraverso organici e duraturi col-legamenti con tutti coloro che rappresen-tano queste realt territoriali, in tutte ledifferenti sfaccettature.Poich il sistema economico, come ha di-mostrato Marx, la struttura portante diogni societ, ne consegue che ogni pro-getto di progresso umano e civile devepartire dagli investimenti, dalle innovazio-ne, dalle infrastrutture e dal lavoro, in uncontesto di azioni (leggi riforme) struttu-rali convergenti. I mercati finanziari, chemisurano quantitativamente il sistemaeconomico, sono cos integrati, cos gi-ganteschi, cos cinici e cos veloci che simuovono, senza esagerare troppo, con lavelocit della luce.Le istituzioni, per definizione mediatricidinteressi contrapposti, per rispettarecorrettamente il loro ruolo di presidi didemocrazia, hanno bisogno, invece, ditempi lunghi per decidere e, soprattutto,

    per implementare le decisioni maturate.Da ci consegue che le istituzioni, se nonvogliono continuare ad essere pi dan-nose che inutili alla collettivit, devonoconcentrare i loro sforzi e le loro poten-zialit, verso obbiettivi di lungo respirotemporale.Ad esempio, una delle cose pi neces-sarie, in questo momento di basso livel-lo occupazionale, quello di creare unsistema dincontro funzionante tra do-manda ed offerta di lavoro, cosa che ri-chiederebbe, probabilmente, data linef-ficienza delle attuali esperienze regiona-li, la creazione di unAgenzia nazionale,non ancora attuata perch ostacolataproprio dalle Regioni, preoccupate pidi difendere gli interessi particolari, chequelli collettivi. Non difficile trovarealtri esempi di questo tipo, ho invecedifficolt a trovare esempi di buona ge-stione della cosa pubblica, che veda pre-valere gli interessi collettivi su quelliparticolari.La consapevolezza di questo stato dicose minduce ad auspicare che si rico-struiscano i nessi che collegano trasver-salmente i riformatori dei vari schiera-menti politici e delle diverse istituzionilocali, isolando i conservatori, anches-si presenti trasversalmente nei diversischieramenti, abbandonandoli al lorodestino, con laugurio che questo noncoincida col futuro del Paese. Diretta-

    mente collegato a questo auspicio c laquestione di fondo che spiega il prevaleresistematico degli interessi particolari su-gli interessi generali: la scarsa democraziadel processo decisionale, troppo frequen-temente dominato da gruppi chiusi, legit-timati da frequentazioni poco chiare, sele-zionati con il criterio della fedelt, piutto-sto che con quello del merito. Questionerisolvibile solo attraverso la rifondazionecomplessiva del sistema partitico che, incaso contrario, rischia di scomparire (senon gi troppo tardi) e, con la sua scom-parsa, segnare le fine reale della Repub-blica instaurata, in Italia, nel secondo dopoguerra, provocando il default istituziona-le e, contemporaneamente, quello econo-mico (URSS docet).Ci premesso, guardando pi da vicino allecose livornesi, mi sento di proporre, discu-tere e decidere sui seguenti elementi:1) Macroeconomia: a) riduzione della pres-

    sione fiscale locale; b) incremento dellaspesa pubblica produttiva; c) riduzionedella spesa pubblica improduttiva;

    2) Microeconomia: a) miglioramento deiServizi pubblici locali e Sanitari; b) ridu-zione dei costi dei Servizi pubblici localie Sanitari;

    3) Opere pubbliche prioritarie: a) darsenaEuropa; b) collegamenti porto retroporto; c) metropolitana di superficie diarea vasta; collegamento stradale costie-ro in direzione sud; d) alta velocit fer-roviaria passante per il Comune di Col-lesalvetti;

    4) Politiche industriali: a) libert dimpre-sa (e vinca il migliore); b) predisposi-zione Aree per insediamenti industriali,conservando la propriet pubblica deisuoli;

    5) Scelte politiche di lungo periodo: a) areavasta; b) scambi culturali in senso lato(societ aperta); c) inclusione delle ca-tegorie sociali (con particolare riferimen-to a quelle non correttamente rappre-sentate) nelle scelte fondamentali; d) so-lidariet (non pelosa) verso i soggettisocialmente fragili; e) sviluppo di unacultura moderna, che guardi al futuro,creando localmente dei validi presidi direspiro scientifico e culturale.

    Qualche idea per Livornodi Marcello Battini

    L'area della Darsena Europa (foto Onorati)

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

    Serafino Fasulo: no, cos no!Ci dispiace proprio che l'assessorealla cultura del comune di Livorno -Serafino Fasulo - di cui in passatoabbiamo apprezzato l' impegno perdare alla citt una rilevanza cultura-le di pi rilevante spessore, sia dive-nuto "il braccio" del sindaco dI Li-vorno - l'ingegnere spaziale FilippoNogarin.Non manca occasione, ne abbiamocontate gi due, in cui abbia profes-sato la sua "indistruttibile fiducia" nelneosindaco, sostenendone, con vi-gore e sorprendente solerzia le "usci-te, o meglio, le fuoriuscite".La prima, che abbiamo gi commen-tata e criticata, ha riguardato la pre-sa di distanza ed il mancato ricono-scimento per il grande ruolo svoltodall'ex presidente dell'Istituto Masca-gni, Giulio Cesare Ricci, nel salva-taggio del prestigioso istituto che,insieme a gli altri dieci non ricono-sciuti dallo Stato, potrebbero soprav-vivere proprio per l'intervento dello Sta-to. Nella circostanza il nostro asses-sore che pure "livornese doc", hasostenuto con forza la tesi padrona-le del Sindaco: "la salvezza degli un-

    Tra dichiarazioni "sciancate" e battute fuori luogo

    di Enrico Dello Sbarba

    (eds) - Finalmente anche Livorno ha la sua pasionaria: per non oscurare la fama dellaRosy Bindi, conquistata sul campo dopo trentennali battaglia, la chiameremo,anche perch potrebbe darsi troppa importanza, la mini-pasionaria:Di chi si tratta? E' presto detto, dell'assessora Ina Dhimigjini (credo si scriva cos) condeleghe, tra le varie, al sociale.Inteprete del radicalismo pi assoluto, di cui si fa interprete la nuova giunta pentastella-ta, guidata dal rosignanese ing. Filippo Nogarin, questa "pulzella d'Orleans in miniatura"si scatenata contro le associazioni che, in vario modo, ma con intenti seri, si dedicanoad una essenziale funzione asssitenziale per sollevare critiche e/o drammatiche situazio-ni presenti nel comune di Livorno.Concordo piernamente con l'editoriale del direttore de Il Tirreno: questi neofiti, checompongono la giunta esterna (perch salvo un paio di eccezioni, sono tutti "fuorivia", hanno un solo obbiettivo e cio distruggere tutto quello che sa "di vecchia giunta o,comunque che puzzi anche lontanamente, di Partito Democratico, confondendo, comegiustamente faceva osservare Omar Monestier, il diavolo con l'acqua santa. Nel nostrocaso "il diavolo" sarebbe la vecchia giunta Cosimi ed il P.D, l'acqua santa quella che staportando avanti, con impeto e scarso senso della realt, la giunta penstellata. Cos accaduto con l'ormai ex presidente dell'Istituto Mascagni, maltrattato, non solo dal Sin-daco ma anche dall'assessore alla cultura Fasulo (non esponente dei 5stelle, come ebbea dichiarare nel corso di una conferenza tenutasi tempo fa a Il Centro) ma ormai "con-vertito" alle logiche rivoluzionarie dei grillini.Tornando alla "minipasionaria" definita, da alcuni, "la bambina prodigio"questa ha sca-tenato una violenta battaglia, senza quartiere, contro tutto il mondo delle associazioniassistenziali che, da sempre,rappresentano un autentico "fiore all'occhiello" della citt.Ebbene, la nostra "bambina" ha deciso, cos, da un giorno all'altro, di tagliare gran partedei finanziamenti mettendo in crisi l'Associazione Cure Palliative di Livorno, addiritturala Caritas, perfino "I nonni vigili alle scuole" per non parlare dei Social-Card: tutto, dicela minipasionaria, deve passare attraverso il Comune cio con il controllo sistematicodegli esponenti grillini.Complimenti per questi criteri "restrittivi" che trasformano il "Comune" nel mammut diogni iniziativa.A conclusione, voglio esprimere un'opinione, o meglio, un convincimento che si sta facen-do sempre pi strada: i livornesi stanno sempre pi covincendo di essere precipitati dallapadella nella brace.

    La pasionaria

    Serafino Fasulo, Assessore alla Cultura.

    dici istituti merito della commis-sione culturale dell'ANCI di cui il sin-daco livornese componente.Ma "servizi" di Fasulo non si ferma-no qui a questo episodio: lui a ri-spondere seccamente al famoso re-gista livornese Paolo Virz che si erapermesso di sollecitare il sindacoNogarin a fare "meno chiacchiere eslogan e pi fatti".Siamo perfettamentre d'accordo conle dichiarazioni del noto regista: qui,caro Fasulo, ci troviamo di fronte adun fiume di dichiarazioni "sciancate"

    e di battute fuori luogo, come il car-tello pubblicato sulla stampa rivoltoal Sindaco di Pisa "Filippeschi dimet-titi": un bel modo di migliorare i rap-porti con la vicina Pisa in un momen-to in cui la comunanza di intenti edinteressi dovrebbe avvicinare i due co-muni , ed insieme, le due comunit.Resta, comunque, l'amara sorpresaper la "sorprendente sottomissione"dell'assessore Fasulo che, in pioccasioni, ha tenuto a precisare dinon esserre "un grillino" ma simpa-tizzante per una lista della sinistra.

  • e-mail: [email protected] Livorno

    D. E di rito chiederle quale sia statolimpatto con un Ente economico cosimportante dopo le sue prestigioseesperienze trascorse nel mondo delleimprese.R. Debbo ringraziarla per aver definitoprestigiose le mie esperienze, lavo-rative e non, trascorse nel mondo delleimprese debbo altres immediatamen-te correggerla perch alcune di questeesperienze non sono ancora del tuttoconcluse anche se, ovviamente, si stan-no avviando alla loro conclusione cheavverr definitivamente entro il 2016.La partecipazione, e in qualche casoanche la guida, in importanti iniziativeimprenditoriali nellambito del variega-to universo cooperativo hanno indub-biamente contribuito a farmi maturareuna visione ed una conoscenza delmondo delle imprese che si mostratadi particolare utilit per consentirmi diassumere lincarico di presiedere laCamera di Commercio di Livorno. Perpassare dallimpresa privata, di grandie grandissime dimensioni, con bilancidi rilievo e notevoli risorse a disposi-zione, ad un Ente pubblico, pur presti-gioso, imprigionato dai numerosi laccidi una normativa fatta crescere a dismi-sura e non sempre facilmente interpre-tabile occorso un po di tempo, il tem-po necessario per poter ritarare il miomodo di pensare e di agire. Pensi chenel mio precedente incarico avevo unaprocura personale per operare fino avalori di un milione di euro e, come am-ministratore delegato, la mia delegaconcerneva la gestione di un portafo-glio titoli di circa un miliardo e trecentomilioni. Oggi non posso offrirle, qui insede, un caff e, per fare un esempio,se mi chiedesse la concessione di unasala a titolo gratuito per una iniziativale dovrei rispondere che non nelle miefacolt: dovrei portare la sua richiestain Giunta.D. Un leone in gabbia

    R. Un leone non so in gabbia s. Ma,veda bene, conosco le esigenze dellapubblica amministrazione. Nellaltro se-colo, prima di dedicarmi allimpresa, an-chio sono stato per oltre otto anni di-rigente comunale. So bene che cosa si-gnifica gestire la cosa pubblica. Certa-mente occorrerebbe comprendere, daparte dei legislatori, che i tempi tecnicidelle imprese non sono i tempi dellepubbliche amministrazioni, ma qui il ra-gionamento ci porterebbe ben oltre lasua domanda. Fortunatamente ho in-contrato dei collaboratori veramentecapaci, preparati e disponibili. Orgo-gliosi del loro lavoro ed al servizio del-le imprese: questo ha molto facilitato ilmio adattamento.D. Quale pensa sia il futuro delle Ca-mere di Commercio, Enti che hannoavuto un ruolo di grande rilievo nel-leconomia nazionale?R. Per risponderle mi deve consentiredi allargare un po il nostro ragionamen-to. Se fosse come ci stanno dicendo daparecchio tempo, ovvero, che per ren-dere efficiente la macchina statale sideve operare una drastica riduzione deicosti io non potrei non dichiarami dac-cordo. A me pare tuttavia che la realtdei fatti non sia proprio come ci vienedipinta. Se cos fosse avrebbero dovu-to iniziare con il demolire la strutturaipertrofica di vertice, razionalizzando-ne compiti e funzioni, concentrando leattivit di servizio, eliminando sovrap-posizioni di competenze ed estenuantinecessit di concertazione tra Enti edUffici, semplificando procedure inter-ne, sfrondando e migliorando la produ-zione legislativa e riducendo la neces-sit dei regolamenti attuativi e delle cir-colari interpretative, un po come sipotrebbe fare in unazienda. Invece, se-condo le migliori tradizioni, prevedonodi iniziare con la riduzione del costo delpersonale e non con la razionalizzazio-ne del suo utilizzo; si continua con leli-minazione degli Enti intermedi, dopo leProvince, le Camere di Commercio e for-se le Autorit Portuali, con la cancella-zione della presenza dello Stato daiterritori ritenuti periferici, dagli uffici

    postali ai servizi sanitari e, un domaniassai prossimo, dalle Prefetture ai pre-sidi di pubblica sicurezza e via a segui-re. Il disegno chiaro e dichiarato: eli-minare gli Enti intermedi. Nel rapportotra il leader ed il popolo non debbonoesserci frapposizioni associative e or-ganizzative. Ognuno si trover da soload interloquire con un potere semprepi distante. Ecco, in questo disegnosi colloca il pervicace attacco portatoalle Camere di Commercio. Per il momen-to siamo riusciti a rallentarlo ma il dise-gno di legge di riforma in discussioneal Parlamento praticamente unampiadelega da concedere al Governo. Nonsono sicuro del risultato finale e guar-di, per natura non sono pessimista, miattengo ai fatti e quel che vedo e sentonon mi piace.D. Ma avete deciso di accorparvi conla Camera di Grosseto?R. Certo. Daremo ben presto vita allaCamera di Commercio della Maremma edel Tirreno. Lo abbiamo deciso nellam-bito di unautoriforma in gestazione datempo nel mondo camerale, prima diessere obbligati ad altri connubi forseinnaturali o ancor pi penalizzanti. Ab-biamo subito dal Governo un drasticotaglio delle risorse che, bene sottoli-nearlo, ci provengono dalle imprese permezzo del diritto camerale. Negli ultimimesi abbiamo assistito alla formulazio-ne delle ipotesi pi fantasiose da partedi chi si accanisce nei nostri confronti,senza neppur sapere che cosa siamo eche cosa facciamo, fino a prevederelazzeramento del diritto annuale e lariduzione drastica del numero degliEnti sul territorio. Coordinandoci con inostri livelli nazionale e regionale, perprimi in Toscana e tra i primi in Italia,tentiamo di dare una risposta in positi-vo agli attacchi. Una fine per un nuovoinizio.D. Uno dei problemi pi importanti diLivorno riguarda la priorit del siste-ma portuale: Piano Regolatore Por-tuale, Accordo di programma.R. Non vorrei ripetere cose gi pi vol-te dette, quindi ritengo di affrontare ilragionamento partendo dalle imprese

    di Enrico Dello Sbarba

    7-domande-7 a Sergio CostalliPresidente della Camera di Commercio

  • Dott. Sergio Costalli

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13 Livorno

    anzich dal Piano regolatore del Portoe dal possibile Accordo di programma.Imprese e lavoratori sanno bene che perpassare dallidea al progetto, in qualsi-asi campo dattivit, occorrono tempoe risorse. Sanno che cosa significa pas-sare dalla semplicit dellidea alla com-plessit del progetto. Sanno che an-cor pi difficile il passaggio successi-vo, quello dal progetto alla sua praticarealizzazione. In questo passaggio quel-lo che stato il lungo lavoro proget-tuale di analisi e di studio deve concre-tizzarsi sino a pervenire ad una neces-saria sintesi operativa, produttrice dieffetti e di risultati concreti. Sanno inol-tre che proprio in questa fase che oc-corrono in gran misura risorse finan-ziarie e umane. Sanno che il tempo un elemento necessario e costoso e chepertanto non si pu sprecare. Sannoche senza unadeguata cultura, una co-noscenza e unesperienza dimpresanon si pu intraprendere, cos comesenza questa cultura e questa esperien-za difficile governare il futuro dei ter-ritori e delle citt.D. Quindi?R. Fare in fretta e non perdere locca-

    sione che si presenta, potrebbe nonpresentarsi pi.D. Non posso non chiederle un giudi-zio sui rapporti con il Comune di Li-vorno, che non sembra proprio in sin-tonia con le scelte degli altri Enti:Camera di Commercio, Autorit Por-tuale, Regione e con le associazionidi impresa e le organizzazioni sinda-cali.R. I cittadini hanno votato ed hannoscelto, non spetta a me dare giudizi inmerito. Tuttavia posso dire che si pre-senta oggi anche a Livorno una situa-zione pi generale che investe linteroPaese. A livello sociale non esiste piuna maggioranza di riferimento ma tan-te minoranze quanti sono gli interessie i valori in continuo divenire. Mino-ranze che hanno lambizione di pos-sedere il mondo, di esercitare ege-monia attraverso un punto di vista diparte. La minoranza sociale divenu-ta laggregazione pi immediata dovesi coagula la dimensione collettiva edove si riorganizza il senso del grup-po ed il metodo dellazione. E unaforma dellagire che ha destrutturatole tradizionali categorie che divideva-no e insieme coagulavano la societdel moderno (ceti, classi, ecc.) e rior-ganizza sul territorio il conflitto e lerelazioni sociali con strumenti e obiet-tivi diversi rispetto ai modelli prece-denti. Quindi la nuova maggioranzaconsiliare non in sintonia perch

    non vuole esserlo ed anche perch selo volesse non potrebbe comunqueesserlo senza perdere i suoi tratti ca-ratteristici, venendo meno in quantoaggregazione innovativa ed accen-tuando quegli elementi di instabilit edi temporaneit suoi propri. Se si isti-tuzionalizza perder consensi se nonsi istituzionalizza perder capacit digoverno: ma son problemi che hannotutte queste nuove aggregazioni. E illoro ingresso nel Palazzo , il loro ne-cessario interagire con il fuori stan-do dentro, che aprir scenari nuovi:basta saper attendere. Nellagire loca-le si pu eventualmente ravvisare an-che un sottostante pensiero intornoalla globalit ma, di solito, questo agi-re pi spinto dalle necessit del quo-tidiano che dalle grandi visioni. Il co-stante divenire, sommatoria di atti, fat-ti e pensieri individuali e di gruppo, non mai direttamente e immediatamenteascrivibile a singoli atti, fatti o pensie-ri posti in essere dallagire locale. Cisono, cambiano la realt ma non si ve-dono nella realt globalizzata se nonquando assumono la consistenza dieventi spettacolari: la spettacolarizza-zione del reale effettuata attraverso glistrumenti di comunicazione di massa ele infinite potenzialit della rete. Ripe-to: non serve dare giudizi, occorre in-vece comprendere e riflettere per poteraprire prospettive nuove e diverse perle imprese, anche a Livorno.

    SERGIO COSTALLI, cecinese, 63 anni, laureato in Scienze Politi-che, indirizzo politico-amministrativo, , dal 27 gennaio 2014, presi-dente della Camera di Commercio di Livorno, eletto per acclama-zione. Fino a quella data stato vice presidente di Unicoop Tirreno,cooperativa nella quale ha lavorato per 25 anni e per la quale harivestito pure lincarico di amministratore delegato.Nel tempo ha ricoperto numerosi incarichi nella galassia delle so-ciet del movimento cooperativo: stato tra laltro presidente diUnipol Merchant, la banca per le imprese del Gruppo Unipol; consi-gliere di Unipol Assicurazioni e di Fondiaria-Sai e vice presidente diSimGest. Attualmente vice presidente di Unipol Banca; consiglie-re e membro del comitato di presidenza di Unipol Gruppo Finanzia-rio; consigliere di Finsoe e vice presidente di Immobiliare GrandeDistribuzione.E inoltre presidente della Fondazione Memorie Cooperative. Tra il1981 ed il 1989 ha ricoperto incarichi apicali e dirigenziali nellam-bito del Comune di Cecina. Tra il 1969 e il 1989 ha svolto attivitpolitica alternandola, tra il 1973 ed il 1995, con lattivit sindacale.Ha pubblicato, tra il 2009 ed il 2011, tre libri sulla cooperazione. Nel2012 stato nominato cittadino dellanno dal Comune di Cecinaper il suo impegno nel campo sociale ed economico.

    Chi Sergio Costalli

  • e-mail: [email protected] Livorno

    Il Consiglio della Camera di commercio diLivorno ha deliberato stamani, a larghis-sima maggioranza (su 24 presenti, 22 votifavorevoli e 2 astensioni) laccorpamentocon la Camera di commercio di Grosseto.Se anche la consorella di Grosseto pro-nuncer il suo s definitivo nel Consi-glio camerale convocato per venerd 27,tale volont di unione verr inviata al Mi-nistero dello sviluppo economico che do-vr valutare lemanazione del decreto diaccorpamento.Da quel momento in poi, partir un per-corso che prevede la nomina di un com-missario ad acta per la definizione deinuovi organi camerali, al termine del qua-le nascer il nuovo soggetto che peraltroha gi un nome: Camera di Commerciodella Maremma e del Tirreno e presto avranche un logo identificativo. Si prevedeche la conclusione delliter possa aversinei primi mesi del 2016; sino ad allora ri-marranno in essere gli attuali Enti camera-li.Come si giunti allaccorpamento - A ol-tre ventanni dalla legge di riforma delleCCIAA (varata a fine 1993), il sistema ca-merale aveva iniziato a discutere di unapossibile autoriforma che apportasse mi-glioramenti allassetto complessivo dellapresenza sul territorio della rappresentan-za del mondo imprenditoriale. Recente-mente, con il governo Renzi, le Camere dicommercio hanno dapprima subito un bru-sco taglio alle loro risorse che proven-gono dalle imprese stesse attraverso ilpagamento del diritto camerale - e poi, nellaformulazione degli articoli che compon-gono la riforma ancora in itinere della pub-blica amministrazione, sono state ogget-to delle ipotesi pi diverse e fantasiose,dalla perdita del registro delle imprese,vero fiore allocchiello del sistema, allaz-zeramento totale del diritto annuale, finoalla loro drastica riduzione dalle attuali 105(una per provincia) a 60.In questo contesto, maturata in seno aUnioncamere, nellassemblea dei presi-denti, la volont di guidare autonomamen-te il processo di riforma e di individuarequindi realt territoriali affini per iniziareun percorso di semplificazione della strut-tura, degli organi, del resto gi disciplina-ta dalla stessa legge 580 del 1993, con lo

    Una Camera di Commerciodella Maremma e del Tirreno

    Deliberato l'accorpamento tra Livorno e Grosseto

    scopo di riaffermare la centralit delleCamere di Commercio sui territori edunefficace politica di aiuto alle econo-mie locali.Lindicazione data stata quella di ap-prossimarsi alle 80.000 imprese per cia-scun nuovo soggetto; e di deliberare lafusione tra consorelle possibilmente en-tro il 28 febbraio per poter accedere ad uncontributo che lUnione nazionale asse-gna alle Camere che, pur virtuose, soffro-no di rigidit di bilancio.Caratteristiche della nuova realt Ilnuovo Ente abbraccia un territorio chevede iscritte oltre 76.000 imprese e chegeograficamente si estende da Collesal-vetti fino a Capalbio e comprende tuttolarcipelago toscano, per una superficietotale di 5716 kmq, 48 Comuni e 565.569abitanti. Suoi punti di forza sono il siste-ma portuale (porti di Livorno, Piombino ePortoferraio, i due porti di interesse re-gionale di Campo nellElba e Porto santoStefano, oltre a poco meno del 90% dellestrutture portuali indirizzate alla nauticada diporto della regione Toscana), leco-nomia del mare, una forte vocazione turi-stica, qualificate produzioni agricole e inparticolare quella vitivinicola, la propen-sione al dialogo transfrontaliero.La nuova realt camerale, secondo quan-to stabilito negli accordi tra le due CCIAA avr la sede principale a Livorno e lasede secondaria a Grosseto, per garanti-re la prossimit dellEnte sul territorio.Sono garantiti i livelli occupazionali. Visar per un unico Consiglio camerale incui trover spazio la rappresentanza eco-nomica di tutto il territorio, ununica Giun-ta, un Presidente, un Segretario generale,un Collegio dei Revisori dei conti.Lautoriforma camerale, il dialogo nato

    con Grosseto, la possibilit di accorpamen-to con quella realt sono state lungamen-te pensate e presentate in varie occasionial Consiglio, alla Giunta e alle associazionidi categoria. Di fronte a una imminente ri-forma da parte del governo, che ha vistopi volte la presidenza della CCIAA livor-nese assumere posizioni pubbliche forte-mente critiche verso il modo di affrontareuna riforma cos complessa, la cosa mi-gliore da fare stata quella di raccogliere,per cos dire, il guanto della sfida e dise-gnare un assetto che possa ancora faredella vicinanza alle imprese del territorioun suo punto di qualit e cercare anzi dimigliorare questo rapporto individuandonuove strade verso linnovazione e lin-ternazionalizzazione delle varie realt pro-duttive locali. In questo senso si indiriz-zeranno le politiche dellistituendo sog-getto camerale.Lopinione del Presidente - La decisio-ne presa stamani dal Consiglio assumeun valore storico, perch la Camera diCommercio nata il 2 dicembre 1801 siavvia oggi verso laccorpamento - hacommentato al termine del Consiglio ilPresidente Sergio Costalli, che ha ag-giunto: Non una fine ma una nuovanascita che ci vedr maggiormente impe-gnati e presenti sul territorio. Da sottoli-neare il fatto che io ed il mio collega diGrosseto siamo stati in ogni sede tra i pistrenui oppositori di questa ancora nondefinita riforma e siamo ora tra i primi inItalia a portare avanti lautoriforma.Oppositori non solo e non tanto perchnon si debba cambiare, anzi: cambiare sideve, ma in un disegno pi generale diuna riforma delle funzioni e dei ruoli de-gli organi dello Stato e delle altre pub-bliche amministrazioni. Senza un disegnocomplessivo, condiviso e credibile, senzaunidea di Stato, del suo ruolo e delle suefunzioni, non ha veramente senso colpirele CCIAA cos com stato fatto, privan-do le imprese, e non solo, dellultimo loroEnte istituzionale di rappresentanza. Darilevare, nei confronti dei detrattori del-le CCIAA, che il costo complessivo an-nuale del Consiglio camerale, dellaGiunta e del Presidente inferiore a quel-lo di un solo Consigliere regionale. Tan-to per dare le dimensioni della cosa.

    La Camera di Commercio di Livorno

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Rosignano

    Sul Centenario Salesiano

    La cronistoria di don Gino BertoRingrazio gli amici de IL Centro peravere organizzato, il 23 u.s., un in-contro per ricordare il primo cente-nario della presenza di salesiani aLivorno. Una commemorazione che,senza retorica, stata fatta da donGino Berto, sacerdote salesiano diorigine veneta ma livornese di ado-zione dal 2008. Con molta attenzio-ne stata ascoltata la cronistoria,da lui fatta, a partire dalla prima de-cade del 1900. Quando i primi se-guaci di S.Giovanni Bosco giunseroa Livorno,grazie alla donazione diuna palazzina in via del Seminario,fatta dal conte Pate.Lo stesso benefattore che, negli anni30, finanzi la costruzione del colle-gio dei Gesuiti (in via del Platano).Altri tempi e altri benefattori.Successivamente, per mancanza diadeguati spazi per loratorio dei ra-gazzi, furono iniziati i lavori della at-tuale sede di Viale Risorgimento.Nel 1915, fu aperta la chiesa con leattivit ad essa connesse. In unazona che, a quellepoca, era estre-ma periferia della citt. Venendo,poi, a parlare della situazione at-

    tuale, non potevano mancare i per-ch della rinuncia a Livorno di altrecongregazioni. Come quella deiGesuiti, dei Francescani e dei Do-menicani.Secondo don Gino lattivit salesia-na ha potuto resistere, sia pure condifficolt, per lo speciale connubioinstauratosi con i livornesi, attraver-so il tradizionale oratorio, lattivitculturale (attorno al teatro), la scuo-la dei bambini e le opere caritative.Attivit che vanno dal programmaRom (per linsediamento dei nomadinelle case condominiali), al Proget-to strada, gestito per conto dellaDiocesi, nei locali delle suore dellaMaddalena.

    di Andrea Jardella Parallelamente, stata aperta unacasa di riposo per anziani, gestendoanche lattivit caritativa in favore ditante famiglie bisognose.Don Gino ha citato, a tale proposito,ladozione di 5 famiglie da parte di15 parrocchiani che si sono fatticarico di tutti i loro bisogni (dallebollette,agli affitti, al guardaroba ealla alimentazione).Parlando dei giovani, giudicata partepreponderante delleredit lasciata daS.Giovanni Bosco, ha descrittoquanto la sua parrocchia sta facen-do per la loro crescita attraverso ivalori proposti (sport, attivit teatra-li, cultura), che, spesso, le famiglietrascurano: una linea che viene par-t ico larmete approfondita nelProgetto Giovani, precedentemen-te accennato.Successivamente, don Berto, haspecificato, quello che aveva defini-to connubio e che ha reso stabile ilrapporto instaurato, in questi cen-to anni, con i 12.000 parrocchiani enon solo. Grazie al carisma ricevutodal fondatore e al valido aiuto dei seiconfratelli che operano con lui.Di Livorno, che ha detto di amare pro-fondamente (senza nostalgia per ilunghi anni di insegnamento fatto aGenova), ne ha sottolineato i valorimorali dei credenti.Nonostante lantica tradizione che fadi essi un popolo non sempre prati-cante ma rispettoso del sacro, come emerso durante la benedizione dellecase durante il periodo pasquale.Unanime sempre stato il consen-so per le attivit della parrocchia, no-nostante il fatto che la realt cittadi-na non sia facile.La sensibilit dei parrocchiani recen-temente emersa in occasione dellaraccolta di fondi per sostituire il pro-iettore cinematografico.Al termine seguito un interessantedibattito, moderato dal padrone dicasa Enrico dello Sbarba, che attra-verso non pochi interventi ha permes-so, ai presenti, di capire meglio il va-lore dellesperienza salesiana ed ap-prezzare, ancor pi, la carica uma-na di don Gino Berto.La Chiesa dei Salesiani in una cartolina dei primi del '900.

    Don Gino Berto

  • e-mail: [email protected] Rosignano

    I Presidenti della Repubblicada notai a interventisti

    Nicola Graziani, giornalista quirinalista, ne ha parlato al club La Carta

    di Luca Lischi

    Il giornalista quirinalista, Nicola Graziani,ospite del Club La Carta di Rosignano, haraccontato la storia della nostra RepubblicaItaliana attraverso la figura del Capo delloStato.Introdotto dal presidente del club, AntonioMusti, presso i bei locali del Volver risto-rante, social bar al Porto Turistico di Caladei Medici, in modo chiaro e con un lin-guaggio semplice e accattivante, Graziani,ha ricordato il susseguirsi dei nostri Presi-denti, rimarcando quanto il nostro sistemapreveda un forte potere dei partiti (non re-golamentati dalla nostra Costituzione ma daessa citati quando si parla allart.18 di li-bert di associazione), infatti, nella primafase della storia repubblicana abbiamo unforte potere dei partiti politici attraverso ilParlamento nei confronti del Capo dello Statoe anche del Presidente del Consiglio. A Enrico De Nicola, il primo Presidente cherimase in carica per un brevissimo periodo,dal 1 gennaio al 12 maggio 1948, in conti-nuit con lincarico precedente di Capoprovvisorio dello Stato dellAssembleaCostituente (un uomo ricordato per una pru-denza ai limiti dellindecisione), succedeLuigi Einaudi che nel suo mandato (1948-1955) avr il ruolo di notaio come Capodello Stato. Einaudi era un liberista e vole-va garantire sviluppo allItalia, fu fautoredella scissione del Ministero delleconomia(in bilancio e finanze) e con questa azioneanche il teorico avulso dai giochi della poli-tica si trova costretto a svolgere un ruolopolitico. Il Capo dello Stato quindi nonpu essere del tutto estraniato da quelloche accade nel Parlamento.Il suo successore, il presidente membrodella Democrazia Cristiana e il primo presi-dente cattolico, Giovanni Gronchi, non sidistingue per un ruolo di intervento nellapolitica, cos come Antonio Segni, cheesaurisce il suo mandato in soli due anni(1962-1964) a causa di un ictus. Questo si-stema di riduzione del potere contrattualedel Quirinale rispetto al Parlamento e al Go-verno porta alla presidenza di Saragat che,

    essendo stato uomo di partito (segreta-rio del Partito Socialdemocratico) e digoverno, incarna pi di tutti questo si-stema di un ruolo del Parlamento pre-ponderante rispetto al Capo dello Stato.Con Giovanni Leone (1971-1978) questosistema vive la sua crisi: fu il primo veroPresidente notaio, pi di Einaudi. Sia-mo in anni difficili, la democrazia italianascaturita nel 1948 si stava consuman-do. Urgevano delle risposte. Viene elet-to come successore Sandro Pertini (il Pre-sidente che ha baciato pi bambini di tut-ti). Egli si accorge che cera una debolez-za ed ecco che interveniva su tutto e sututti. Pertini riavvicina listituzione Capodello Stato alla gente comune (RicordarePertini associarlo, da parte dei cittadi-ni, alla vicenda di Alfredino Rampi, mortotragicamente in un pozzo). Rivolgendosicostantemente alla societ civile si occu-pa di problemi concreti (ad esempio sullaP2 e sui controllori di volo) e intervienedando un indirizzo (intervento politico).Subentra Francesco Cossiga un eroescespiriano, una sorta di Amleto!Un politico colpito dal caso Moro. Unapersona affascinante, tenebroso, vittimadegli eventi, uomo fatto di passioni, dipulsioni.I primi cinque anni di presidenza sonosilenziosi, sembra essere tornati allepo-ca di Gronchi, rimanda alle Camere in cin-

    que anni forse non pi di una legge!Nel 1989 Cossiga, uomo di fiuto straordi-nario, annuncia che si toglier qualche sas-solino dalla scarpa. Siamo nellanno dellacaduta del comunismo in Polonia, in Un-gheria del muro di Berlino. Capisce per pri-mo che la caduta del comunismo avrebbeportato alla fine del sistema politico italia-no. Si schiera contro Cirino Pomicino. Nel1990, ad esempio, appoggia la protestagiovanile La pantera contro la scuola. Simette in contrasto diretto con il Parlamen-to e le singole forze politiche e anche con igiornalisti.Nel 1992 i partiti entreranno nella fase diTangentopoli e porter alla fine dei partitipolitici della prima Repubblica.Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999), lultimodei padri costituenti al Quirinale, dovrgestire la fase di liquefazione dei partitipolitici. La scomparsa dei partiti storici.Dovr agire da solo, nella fragilit dellapolitica e cos abbiamo i Governi del Pre-sidente (Amato e Ciampi).Nicola Graziani ha ricordato il difficile rap-porto tra Scalfaro e Berlusconi, due animecontrapposte una figlia della Costituzionedel48 e laltra invece pi figlia dei tem-pi, due figure che incarnano due conce-zioni etiche diverse che hanno portato ascintille, non solo politiche ma anche uma-ne tanto che il cavaliere quando morto

    Quattro Presidenti della Repubblica che si sono succeduti dal 1955 al 2006: Giovanni Gronchi,Sandro Pertini, Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi.

    segue a pag. 17

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Rosignano

    Ciucheba: a quando l'abbattimento?Propriet e Comune sono d'accordo ma ancora se ne ritarda l'applicazione

    Se abbiamo capito bene la societ pro-prietaria dei ruderi del Ciucheba ha dichia-rato la propria disponibilit ad abbatterele vecchie e decadenti strutture di quelloche fu uno dei locali pi "in" dell'interaregione purch il comune di Rosignanoconfermi "il cubaggio" a suo tempo ap-provato dagli uffici competenti.Da parte sua, l'assessore all'urbanisticaMargherita Pia ha confermato, in manierapalese ed ufficiale, tale impegno.Ed allora non resta altro che procederecon rapidit: ma una rapidit che deveessere "immediata" e non avvenga, comeabitualmente avviene in questo nostrobenedetto paese dove si prendono gliimpegni, poi se ne ritarda l'applicazione e

    Grazie alliniziativa di docenti della classe III F della scuola media di Rosignano ( Proff.Cristina Bianucci e Stefania Dardini ho avuto il piacere di spiegare limportanza storica sevogliamo unica dellarea dellantica Pieve e adiacenze caratterizzata da una continuit divita pi che millenaria che altrove sarebbe stata quasi certamente oggetto di maggiorattenzione rispetto a quello che vediamo oggi. Innanzitutto colpisce negativamente chiun-que loratorio seicentesco della Madonna della neve ridotto oramai a uno scheletricorudere divorato dalla vegetazione e la cui storia si intreccia con quella dellimmigrazione digreci a fini popolazionistici del territorio nel XVII secolo, nellantichit fervido di attivit eche labbandono dellalto medioevo rese insicuro e trascurato. Lantica pieve col cimiterocostituisce il fulcro di una comunit che seppur ridotta ai minimi termini riesce a trasmet-tere continuit di vita. I ragazzi hanno seguito la narrazione con estrema attenzione einteresse che grazie al coordinamento dei docenti si tradotto in testi che verrannorecapitati ai giornali anche se in verit le speranze di veder scaturire qualcosa di risolutivo,alla luce delle esperienze passate, sono piuttosto scarse.

    Giangiacomo Panessa, Storico e Console onorario di Grecia

    Scalfaro non ha avuto una parola di com-prensione umana e alcuna generosit:avrebbe potuto dire ma non ha detto: eraun avversario ma era grande!. Carlo Azeglio Ciampi, raccoglie la difficileeredit di una situazione politica frammen-tata e di fronte ad una frattura cerca di ri-chiamare allunit. Ecco un settennato chesi pone lobiettivo di rinascita della pa-tria.Giorgio Napolitano assiste al declino dellaseconda Repubblica e deve tornare al vec-chio sistema di Scalfaro: I Governi delPresidente. Ma non tanto perch sono dinomina presidenziale e non c la maggio-ranza in Parlamento, la maggioranza in Par-lamento c!; sono Governi del Presiden-te perch adesso il Presidente della Re-pubblica si schiera a fianco del Governo!Nei confronti di Monti, di Letta e adessodi Renzi c un avallo costante e continuodelloperato del Governo nei confronti delParlamento, che invece vorrebbe un ruolopi operativo.A dicembre 2014 parlando alle alte carichedello Stato, Napolitano arrivato perfinoa dire alla minoranza del Pd che dovevasmetterla di dare noia a Renzi. Un capodello Stato non pi fortissimo ha ceduto,ad avviso di Graziani, al sistema dei partiti.Si chiuso il cerchio. E adesso vedremoquello che accadr con Sergio Mattarella.La conviviale stata allietata da un ottimacena preparata dallequipe del Volver e co-ordinata dal nuovo socio Enrico Buocri-stiani il quale ha proposto labbinamentodei piatti con il vino Ceppitaio 2013 delproduttore Russo di Suvereto.Il relatore Nicola Graziani ha perfino volu-to complimentarsi con i gestori del VolverCecilia Lami e Roberto De Franco, per laqualit e bont dei piatti serviti, esprimen-do la sua disponibilit a tornare pi spes-so in un territorio che ama e a cui legatoda piacevoli amicizie, tra cui quella con IlCentro, di cui una firma autorevole.

    Non ci si sarebbero scuse da accettare pernessuna ragione.Vediamo se, una volta tanto, se gli impegniassunti riescono ad essere mantenuti.

    da pag. 16

    tutto resta com'era.In soldoni, non vorremmo che "la solitasanta burocrazi" che caratterizza il settorepubblico (ed il Comune di Rosignano M.non certamente estraneo a questa logicaperdente) impedisca o addirittura pregiu-dichi l'abbattimento di quella vergogna chefa bella mostra di se e che disonora, spe-cialmente nel periodo estivo, l'immagine ela dignit di Castiglioncello.Ed allora, assessore Margherita Pia, nonresta altro che dare "il via" ai lavori previ-sti, in tempi estremamente rapidi, in modoche, all'inizio della stagione estiva, quel trat-to di passeggiata recuperi il passato "pre-stigio" da troppi anni colpevolmente com-promesso.

    ROSIGNANO - Valorizziamo il patrimonio culturale del territorio

    Lappello da una 3a media

  • e-mail: [email protected] Cultura

    Gi il titolo del libro ce ne fa intuire lacomplessit: Costruire la societ: Isra-ele tra passato e futuro, a cura di Clau-dia Damari e Dan Soen (Pisa UniversityPress). La presentazione, presso i Granaidi Villa Mimbelli, si aperta con il saluto elintervento del presidente della Comuni-t ebraica livornese Vittorio Mosseri. Conriferimento ai recenti fatti aggressivi ac-caduti sia in Francia che in Danimarca, ealle inquietanti vicende libiche, egli hamanifestato la sua preoccupazione perlestremismo islamico dilagante che ge-nera una crescenza insicurezza in Europa.Il rabbino Yair Didi, per cui Israele sta-to fondato su basi ebraico democrati-che, ha ravvisato nelle mizvot (normecomandate) un ideale vicino al pensierosocial-comunista.E difficile avere un idea reale della so-ciet israeliana, ha spiegato la moderatri-ce Ilana Bahbout (Coordinatore DEC-UCEI),chiedendosi quale identit venga fuori daltravaglio vissuto da uno Stato che deveintegrare nuovi gruppi e nuove culture.A dipanare i fili di una complicata matas-sa intervenuto Graziano Motta , giorna-lista e scrittore, vissuto per ventanni inIsraele, gi inviato nel Medio Oriente e aGerusalemme per lAgenzia Ansa e il Vati-cano. Egli ha definito accattivante e in-quietante la vita in Israele, e lindagi-

    ne che lar iguardanon siesauriscemai.Il testo , asuo dire,unoperaaccademi-ca di unaprestigio-sa realtaccademi-ca e unv i a g g i oesplorati-

    vo attraverso le infrastrutture della vitaquotidiana di Israele, dove la prospet-tiva adottata quella di accentuare laquestione della societ e di ridurre quel-la dello Stato , facendo prevalere lin-teresse sociologico rispetto a quello po-litologico.Il testo nasce dai miei soggiorni in Isra-ele, ha spiegato Claudia Damari, unal-lieva di Mario Aldo Toscano (gi diretto-re del Dipartimento di Scienze Sociali del-lUniversit di Pisa), a cui si deve la pre-fazione del libro. Un curriculum ricchis-simo, quello della Damari (William Pater-son University of New Jersey, USA), au-trice di volumi e saggi e impegnata inunattivit di ricerca che attiene al pro-blema delle identit collettive nella so-ciet contemporanea.E dellindividuazione, in Israele, di unagamma identitaria piuttosto estesa e as-sai articolata, ci parla Claudia, con lacompetenza della ricercatrice appassiona-ta. Che definisce il volume un testo uni-co, perch non ne esiste uno in Italiache parli di come si vive in Israele. Un te-sto difficile e analitico, che vuole aprire lastrada per altre riflessioni, e aiuta a nonpensare in maniera convenzionale.I numeri ci fanno intendere la delicata fasedi transizione che la societ israeliana sta

    attraversando: dai 649.600 abitanti del 1948agli 8 milioni di oggi (di cui il 75% ebreiisraeliani ; il 20,7% arabi-israeliani musul-mani, cristiani, drusi e beduini; il 4,2% cri-stiani ma non arabi, e individui apparte-nenti ad altre religioni). Si aggiunga il re-cente flusso migratorio di circa un milionedi cittadini di ascendenze ebraiche prove-nienti dallex Unione Sovietica. Una mul-ti-problem society, lhanno definita alcu-ni studiosi.Una societ, quella israeliana, chiamatadunque a confrontarsi quotidianamentecon le sue diverse anime. E capace, nono-stante tutto, di un alto grado di multicul-turalismo.Come stato possibile promuovere linte-grazione fra i diversi ceti sociali? Damarisottolinea limportanza dellistituzionescolastica come strumento fondamentaleper la costituzione di ununica identitsulla base di norme e valori condivisi.Lequilibrio tra identit e alterit dun-que fondamentale. Se ne occupa Dan Soennel saggio che apre la prima sezione. Matutto il libro (3 sezioni e 11 capitoli) uninvito alla lettura: un percorso meditati-vo originale , denso di domande. Che cifa intendere com nato il sognodi unasociet diversa tanto radicato nella lette-ratura israeliana contemporanea.

    Israele: Come si parla e come si viveIl libro Costruire la societ. Israele tra passato e futuro apre la strada per altre riflessioni

    Interessante dibattito alla presentazione del testo curato da Claudia Damarialla presenza del giornalista e scrittore Graziano Motta e del rabbino Yair Didi

    di Marisa Speranza

    Lintervento di Yair Didi, rabbino capo della Comunit Ebraica di Livorno. Al suo fianco lamoderatrice Ilana Bahbout,il giornalista e scrittore Graziano Motta e Claudia Damari, curatri-ce del libro Costruire la societ. Israele tra passato e futuro.

    La copertina del libro Costrui-re la societ.

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

    LOspedale di Maremmadi Jacopo Bertocchi

    A Campiglia lOspedale esiste gi dal 400.In origine la sua economia si basa sullarendita derivante dai beni propri -come adesempio una vigna in localit Citerna,lamministrazione e la gestione delle risor-se sono invece affidate alla figura dellospedaliere. Il Comune decide di occupar-si della conduzione solo nel 1574, dopo chelamministratore, tale Affricanti, saccheg-gia lospedale e sparisce. Durante questosecolo le poche notizie che giungono, ri-guardano le condizioni estreme in cui sitrovano sia la struttura che i degenti, altempo pellegrini e malati gravissimi.Per tut-to il Seicento questo luogo verser in unostato miserevole: i malati sono tenuti inuna stalla senza usci n finestre e nellaterra di Campiglia si trovano i morti di sten-to per le strade. Dalle bolle dello speda-lingo, dai suoi libri, cos come dagli atti deigoverni che si avvicendano, possibile ri-costruire le storie e le vicissitudini di que-

    stanticoe fonda-

    mentale presidio. Isidoro Falchi, lo storicoche per primo se ne occuper, parla di dueSpedali: il SantAntonio, soppresso nel1476, e il San Iacopo e Filippo che rimontaa unepoca assai remota. Seppur in pes-sime condizioni igieniche e tra mancanzedi ogni genere, il San Iacopo e filippo oc-

    cuper lat-tuale palazzoc o m u n a l efino al 1869,anno in cui laProvincia diPisa e la giun-ta locale -an-che a seguitodi unepide-mia di vaioloarabo chescosse il pa-ese- finanzie-

    ranno una nuova struttura in un postopi salubre e ventilato. Tra ritardi bu-rocratici e agitazioni popolari special-mente tra chi intendeva lavorarvi per pro-curarsi sostentamento si arriver alla re-alizzazione del progetto dellIngegnereCapo Gaetano Niccoli dellUfficio Tecni-co della Prefettura di Pisa da parte del-limpresario Francesco Metti. Cos, In unluogo incantevole, poco distante dalcentro, sorger nel 1871 il nuovo Speda-le di Maremma. Lattribuzione del nome,oltre ad indicare la locazione geografica,manifesta la sua principale funzione: gua-rire le genti della Maremma e i lavorantiimpegnati nelle bonifiche, cos come in-dicato dal Granduca Pietro Leopoldo. Nel1991 le attivit dellospedale di Marem-ma sono trasferite a Piombino, oggi ancora attivo come centro socio sanita-rio polivalente.

    Una vecchia stampa e la foto dello Spedale diMaremma in Campiglia Marittima.

    Il notevole complesso di Campiglia Marittima che risale gi al 400

    Il complesso come si presenta oggi

    CHORUS S.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) ItalyTelefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

  • e-mail: [email protected] sponsor

    COSTRUZIONI EDILI

    GEOM. LUONGO ANTONIOVia Risiera San Saba 19 - Castiglioncello (LI)

    Tel. 0586.764080 - Cell. 347.7683628

    GUIDI Soc. SECOS srlCostruzioni Edili e Industriali

    Via Modigliani, 21 - Rosignano SolvayTel. 0586.760153 - Fax 0586.760414

    dei F.lli Costantinis.n.c.

    Loc. Cotone, 75 - Rosignano SolvayTel/Fax 0586.792464

    O.M.P.S.r.l.ROSIGNANO SOLVAY

    Via G. Rossa 24 Tel. 0586.791174Fax. 0586.791173

    E.mail: [email protected]

    Lattestazione.Pi conveniente, pi edificante

    [email protected]

    ETRURIAETRURIAETRURIAETRURIAETRURIANORDNORDNORDNORDNORD

    Soc. Coop a r.l.

    Imballaggio industriale - Trasporti - Facchinaggio - ServiziPiazza Monte alla Rena, 5 - Rosignano Solvay

    Tel. 0586.793288 - Fax 0586.793304

    Erogazione del serviziodi manutenzione di aree ver

    Via della Repubblica 118ROSIGNANO SOLVAYTel. 0586/794962 - Fax 0586/764026e-mail: [email protected].

    Di Gabbia A. & Figlio SRLCOSTRUZIONI - stradali - fognature - acquedottiPRODUZIONE - emulsioni bituminose - conglomerati bituminosi - MEZZI PROPRI

    Sede Legale Uffici, Impianto: Via dello Struggino 24 - Livorno (loc. Picchianti) Tel. 0586/428121 e-mail: [email protected]

    Acli LaborAcli LaborAcli LaborAcli LaborAcli LaborEdilizia - Pulizie civili e industriali - Giardinaggio

    Via del Mondiglio 18, loc. Le MorellineTel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 - www.aclilabor.it

    ROSIGNANO SOLVAY

    SOCIET COOPERATIVA

    ora anche on linewww.circoloilcentro-livorno.it

    Vieni alla CISL troveraiI ns. servizi: Fiscali, RED, ISEE, Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf eBadanti, Permessi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori.

    Per ogni esigenza rivolgiti con fiducia alle sedi della CISL

    Cortesia, Competenza, Convenienza

    Per informazioni degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n 0586-899732

    AUTOFFICINAPaolo di Paolo Di CapuaTagliandi MultimarcheDiagnosi Elettronica

    Via Caduti di Nassirya 6 - Rosignano M.moTel. 0586/799456 - Cell. 335/7850476

    e-mail: [email protected]

  • periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 21attualit

    La FIDAPA (Federazione Italiana Don-ne Arti Professioni Affari) ha recente-mente tenuto presso lAlbergo Palazzo,nella Sala degli Stucchi, una interessantemanifestazione sulla sicurezza personale,rivolta a tutte le donne di ogni et per ladifesa individuale. Lispettore capo dellaPolizia di Stato Giuseppe DAddio, con ilsuo collaboratore Leone hanno dimostra-to la tecnica base per la difesa. Le cosi-dette Fidapine, le amiche e le signore in-tervenute hanno avuto il piacere di capirecome eventualmente cautelarsi nel casodi incontri con malviventi e furfanti.Il relatore,dopo i saluti da parte della Pre-sidente Yasmine Cipriani, inizia con con-sigli semplici ma sempre efficienti, comelo stare