Il Centro Marzo 2016

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 Au t.ne T ri bu na le Li vo rn o 68 3 de l 02/ 03 /2 00 5 - Sp ed iz . in abb. post ale : post atar get cr eati ve - CENT RO 1/02 524/ 1 1.201 4 - Post eit alia ne  Anno XVI - n° 164 Marzo 2016  Marzo 2016  Marzo 2016  Marzo 2016  Marzo 2016  segue a pag. 2 Se le cose continueranno a girare per questo verso, il 24 maggio al più tardi Donald Trump sarà ufficilamente il candidato del Partito Repubblicano alla Casa Bianca. Se dovesse essere con- fermato il trend registrato finora, il 24 giugno la Gran Bretagna sarà fuori dal- l'Unione Europea. In un mese i con- servatori americani e quelli britannici avranno demolito con le loro stesse mani gli equilibri che loro stessi hanno contribuito a plasmare negli ultimi 50 anni. Il paradosso è che nè i primi, nè i se- condi sono assolutamente felici di quanto sta avvenendo. Grandi papaveri e attivisti del Grand Old Party sono alla ricerca di un escamotage per bloccare l'avanzata di Trump, la cui candidatu- ra li porrebbe tra l'incudine di una vit- toria dei democratici e il martello di un elemento spurio e imprevedibi le che ar- riverebbe alla presidenza americana con i loro voti, per poi spazzar via an- che loro nel nome del proprio ego.  La rifo rma sull e unioni ci- vili, opportunamente depu- rata dal delicato problema delle adozioni, approvata dal Senato attraverso il voto di fiducia voluto dal Gover- no, è una di quelle destina- te a scrivere la storia del  costume di un paese.  Era accaduto lo stesso du- rante il lungo e tortuoso  perco rso per l’ap prova zio- ne della legge sul divorzio e poi sulla liceità dell’abor- to.  Ebbene“noi democristiani”, dopo aver cercato di osta- colare in tutti i modi, ma  sempre in maniera corretta e dialogante quelle due, per noi sgradevoli proposte di legge, che, in modo sostan-  zi al e , co l pi va no pr i nc i pi  fondame ntali della dottri na cristiana, accettammo cor- rettamente prima il voto nei due rami del parlamento e  poi combattemmo, non sen-  za dif ficolt à e contra sti , il referendum per l’abolizione della legge sul divorzio, ri- Gli apprendisti stregoni L’Editoriale  di Enrico Dello Sbarba [email protected] Circolo 'Il Centro' - Via Trieste 7 - Livorno Martedì 15 Marzo, h. 18 Incontro con il Pietro Caruso Capo Gruppo PD Consiglio Comunale di Livorno Circolo 'Il Centro' - Via Trieste 7 - Livorno Lunedì 21 Marzo, h. 18 Incontro con Antonello Riccelli Giornalista di Telegranducato TV Presentazione del video su Don Giovanni Battista Quilici  La insopprimibile leggerezza della sinistra PD di Nicola Graziani Cameron, a Londra, ha agitato lo spau- racchio della Brexit per ottenere un mi- glior trattamento fiscale da Bruxelles, sicuro che nessuno dei suoi avrebbe avuto il coraggio di andare fino in fon- do sulla strada dell'abbandono dell'Ue. Invece si è trovato con il partito spac- cato esattamente a metà, ed un eletto- rato poco disposto a seguirlo nelle sue tardive professioni di fede europeista. Che sta accadendo al conservatorismo anglosassone, che dai tempi della Si- gnora Thatcher in poi è il padre di tut- te le rivoluzioni liberiste? E' vero: la sinistra non gode di una gran salute, ma il grande malato della politi- ca occidentale è il pensiero unico, fi- nora dominante, che abbiamo impara- to a dover rispettare dall'inizio degli anni '80 e che ha plasmato ormai un  segue a pag. 2 (eds) - Siamo ri mas ti tut ti sc onvolti dal - la tr agica fi ne dei du e itali ani as s as si- nati in Libia - ed alle cui famiglie tra-  s mettiamo i s e nsi dell a nostra soli dari e- e partecipazion e - ma l o siamo anche per le mise r abil i e s convolge nti dichiara- z ion i de l l e ade r de ll a Lega - Matteo Sal- vin i - che ha accus ato il Pres idente de lla Rep ubbli ca e d il Pres idente de l Consigli o di “avere le mani sporche di sangue”, at- tri bue ndo l oro l a r e s pons abili morale dell’eccidio. Ma come è pos sibile ar r ivare a tal e v er- gognosi eccessi ve r bali ? 

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 Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane  Anno XVI - n° 164  Marzo 2016  Marzo 2016  Marzo 2016  Marzo 2016  Marzo 2016

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Se le cose continueranno a girare per questo verso, il 24 maggio al più tardiDonald Trump sarà ufficilamente ilcandidato del Partito Repubblicano allaCasa Bianca. Se dovesse essere con-fermato il trend registrato finora, il 24giugno la Gran Bretagna sarà fuori dal-l'Unione Europea. In un mese i con-servatori americani e quelli britanniciavranno demolito con le loro stessemani gli equilibri che loro stessi hannocontribuito a plasmare negli ultimi 50anni.Il paradosso è che nè i primi, nè i se-condi sono assolutamente felici diquanto sta avvenendo. Grandi papaverie attivisti del Grand Old Party sono allaricerca di un escamotage per bloccarel'avanzata di Trump, la cui candidatu-ra li porrebbe tra l'incudine di una vit-toria dei democratici e il martello di unelemento spurio e imprevedibile che ar-

riverebbe alla presidenza americanacon i loro voti, per poi spazzar via an-che loro nel nome del proprio ego.

 La riforma sulle unioni ci-vili, opportunamente depu-rata dal delicato problemadelle adozioni, approvatadal Senato attraverso il votodi fiducia voluto dal Gover-no, è una di quelle destina-te a scrivere la storia del costume di un paese.

 Era accaduto lo stesso du-rante il lungo e tortuoso

 percorso per l’approvazio-ne della legge sul divorzioe poi sulla liceità dell’abor-to.

 Ebbene“noi democristiani”,

dopo aver cercato di osta-colare in tutti i modi, ma

 sempre in maniera correttae dialogante quelle due, per noi sgradevoli proposte dilegge, che, in modo sostan-

 zi ale, co lpi vano pr inc ipi fondamentali della dottrinacristiana, accettammo cor-rettamente prima il voto neidue rami del parlamento e

 poi combattemmo, non sen- za dif ficoltà e contrasti, il referendum per l’abolizionedella legge sul divorzio, ri-

Gli apprendisti stregoniL’Editoriale di Enrico Dello Sbarba

[email protected] 

Circolo 'Il Centro' - Via Trieste 7 - Livorno

Martedì 15 Marzo, h. 18

Incontro con il 

Pietro CarusoCapo Gruppo PD

Consiglio Comunale di Livorno

Circolo 'Il Centro' - Via Trieste 7 - Livorno

Lunedì 21 Marzo, h. 18

Incontro conAntonello Riccelli

Giornalista di Telegranducato TV 

Presentazione del video

su Don Giovanni Battista Quilici

 La insopprimibile

leggerezza

della sinistra PD

di Nicola Graziani

Cameron, a Londra, ha agitato lo spau-racchio della Brexit per ottenere un mi-glior trattamento fiscale da Bruxelles,sicuro che nessuno dei suoi avrebbeavuto il coraggio di andare fino in fon-do sulla strada dell'abbandono dell'Ue.Invece si è trovato con il partito spac-cato esattamente a metà, ed un eletto-rato poco disposto a seguirlo nelle suetardive professioni di fede europeista.Che sta accadendo al conservatorismoanglosassone, che dai tempi della Si-gnora Thatcher in poi è il padre di tut-te le rivoluzioni liberiste?E' vero: la sinistra non gode di una gransalute, ma il grande malato della politi-ca occidentale è il pensiero unico, fi-nora dominante, che abbiamo impara-to a dover rispettare dall'inizio deglianni '80 e che ha plasmato ormai un

 segue a pag. 2

(eds) - Siamo rimasti tut ti sconvolti dal - la tr agica fi ne dei due itali ani assassi- nati in L ibia - ed alle cui famigli e tra- smettiamo i sensi della nostra solidarie- tàe partecipazione - ma lo siamo anche per l e miserabil i e sconvolgenti dichi ara- zioni del l eader dell a Lega - Matteo Sal- vin i - che ha accusato il Presidente dell a Repubbli ca ed il Presidente del Consigli o di “avere le mani sporche di sangue”, at- tri buendo loro l a responsabili tàmorale dell’eccidio.Ma come èpossibil e arr ivar e a tale ver- gognosi eccessi verbali ? 

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e-mail: [email protected] Politica

dalla prima pagina

chiesto, durante la prima Repubbli-ca, da ambienti cattolici estraneialla D.C.Chi scrive queste note si trovò, im-

 prevedibilmente a guidare la D.C li-vornese e ricorda molto bene le dif-

 ficoltà, i contrasti, i silenzi, le stra-ne sparizioni, anche a Livorno, diimportanti e qualificati esponentidel partito che, fin dall’inizio mani-

 festarono la loro avversione al re- ferendum che avrebbe potuto avereconseguenze nefaste sul futuro del-

la D.C. come infatti avvenne. Ma poi tutti, con responsabilità ed alto senso dello Stato, accettammoil responso elettorale che vide, lar-

 gamente vincente il fronte del “no”all’abolizione di quella legge. Fuquella, per tutti noi, una severa le-

 zione ed un monito perché il succes- sivo dibattito sulla legge 184 checonsentiva, in alcune circostanze, la

 facoltà di abortire, avvenne attra-

Redazione ed Amministrazione:

Via Trieste 7 - 57124 Livorno

e.mail: [email protected]

www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il 4/3/2016

Hanno collaborato a questo numero:Paolo Arzilli, Franco Biancani, Fran-cesco Butini, Massimo Cappelli, San-dro Cerri, Laura Conforti, Nicola Gra-ziani, Luca Lischi, Mario Lorenzini,Angela Simini, Marisa Speranza, Fran-co Spugnesi, Lorenzo Taccini.

COMITATO DI REDAZIONE:

Massimo Cappelli,

Laura Conforti Benvenuti,

Sergio Cini, Valeria Grillo,

Luca Lischi,

Mario Lorenzini, Marisa Speranza,

Franco Spugnesi.

STAMPA:  Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005

verso un dibattito sereno e disteso.Tutta questa lunga “prefazione” ci

 serve per valutare, a freddo, l’appro-vazione avvenuta in Senato sul pro-

 getto di legge che consente le “unionicivili”.

 E’ stata, quella, una decisione che possiamo definire “irreversibile” prima di tutto” per una scelta dilibertà”e poi perché ormai erava-mo l’ultimo grande paese in Euro-

 pa a non avere, dopo tanti anni, ri- solto un problema divenuto ormainon più “rinviabile” anche perché

 si aggiungeva ad una serie di ina-dempienze nei confronti della Co-munità Europea che, di continuo,

 sollecitava l’approvazione di talelegge: il rischio del permanere del-la nostra latitanza sarebbe stato an-che quello di una nuova denunciaall’Alta Corte di Giustizia Europea.

 E’ bene mettere subito in evidenzache sia la gerarchia che molti cat-tolici non hanno esultato per taleapprovazione ma, come accaddeappunto con quelle sul divorzio e

 su ll ’abort o, bi sognav a renders i

conto che la nostra società non sop- portava più, certe storiche ed ana-cronistiche inibizioni “di un tempoormai passato e che non torna più”.

 A questo punto, non ci resta che stig-matizzare gli aberranti atteggiamentidella Lega di Salvini e con sorpre-

 sa di certe fasce della residuale de- stra berlusconiana, insieme a per- sonaggi, a tutto tondo, come gli on.Giovanardi, Mauro e Sacconi con-

trari, per un assurdo principio con- servatore, ad ogni innovazione ri-chiesta da una società in continuaevoluzione.

 Ma quello che ha del sorprendenteè l’atteggiamento della sinistra PDche, dopo avere votato la fiducia al 

 governo, proprio sulla legge delleunioni civili, depurata opportuna-mente dal problema delle adozioni,

 si è poi stracciata le “vesti” per il voto favorevole, ne richiesto ne con-cordato, del gruppo ALA guidatodall'ex berlusconiano Denis verdi-ni.Quando si arriva a chiedere la con-vocazione di un congresso straor-

La insopprimibile 

 paio di generazioni di dirigenti politici(anche di sinistra, sia chiaro).Sembra che, alla fine, alcuni nodi sti-ano venendo al pettine.La rivoluzione reaganiana, nel 1980,impose insieme alla supply side eco-nomy una nuova percezione dello Sta-to (da accantonare rispetto alla cosi-detta società civile), della società (uncampo dove far giocare i più forti, egli altri a raccogliere le palle che usci-vano dal perimetro di gioco) e dellastessa politica (basta con i partiti incui pochi signori delle tessere pren-devano tutte le decisioni in una stanza piena di funo: parola al popolo, e a chi

il popolo sa impersonificare). Tre pun-ti che, insieme al liberismo in econo-mia, possono essere riassuni in una parola: deregulation. Ovvero, fine delleregole. Tutte. E' l'ora degli "spiriti ani-mali" del capitalismo, delle forze in-controllabili della società, della giovi-nezza, della forza creativa e - direm-mo noi provinciali italiani - della crea-tività che sa tanto del vitalismo prez-zoliniano, se non di futurismo.Più di 30 anni dopo, chi ha cavalcato

la tigre si accorge che una tigre, e nonun pony, ha cavalcato. Troppo tardi per fermarla, sta per divorare tut to.Anche i suoi stessi domatori. DOma-tori che si stanno rivelando essere degliapprendisti stregoni.

Gli apprendisti stregoni 

dinario a seguito dell’avvenuto in-quinamento di quel gruppo, siamo

 proprio “alle cosiddette comiche fi-nali”.

 Ma allora bisognerebbe chiedere

alla sinistra Pd perché non ha re- spinto i voti che milioni di italiani,in occasione delle elezioni europee,riversarono tranquillamente e con-

 sapevolmente sul Partito Democra-tico perché lo ritennero, e lo rite-niamo tuttora, l’unica garanzia per un paese che, con il qualunquismo

 populista e denso di pericoli per lenostre libertà del Movimento 5stel-le e della Lega di Salvini, rischia

 seriamente il crepuscolo delle libertà

democratiche!

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  3 Economia

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di Francesco Butini

Report sul PIL

Bisogna contentarsi?Il 1 marzo scorso l’Istituto naziona-le di statistica ha diffuso il report sulPIL e l’indebitamento delle ammini-strazioni pubbliche italiane per glianni 2013-2015. Come spesso ac-cade, a seconda delle esigenzepropagandiste i numeri vengono

esaltati o denigrati. Prima di com-mentarli, vediamoli.Dopo tre anni di flessioni (e quindidi recessione), il PIL italiano nel2015 è cresciuto in volume dello0,8%. Nello stesso anno il PIL degliStati Uniti è cresciuto del 2,4%, delRegno Unito del 2,2%, della Ger-mania dell’1,7% e della Franciadell’1,2%.Per poter comprendere più adegua-tamente la situazione, i dati nonvanno mai esaminati solo in valoreassoluto, ma anche in termini rela-tivi. E’ vero che l’Italia è finalmenteuscita da un triennio di decrescita,ma il confronto con le altre duemaggiori potenze economiche del-l’area euro (Germania e Francia),con l’altra potenza economica eu-ropea fuori dall’euro (il Regno Uni-to) e con la maggiore potenza in-dustriale dell’Occidente (gli StatiUniti) ci induce a rallegrarci un po’meno. Infatti, come visto sopra, inGermania nel 2015 il PIL è cresciu-to il doppio rispetto all’Italia, negliUSA addirittura il triplo. E la stessaFrancia, paese che trascina da anniun letargo economico simile all’Ita-

lia, è cresciuta una volta e mezzo dipiù dell’Italia.Insomma, quando le economie cre-scono, quella dell’Italia cresce menodelle altre.

 Approfondiamo il tema analizzandoi dati dell’ultimo triennio, quello del-la decrescita del PIL italiano, secon-do le statistiche ufficiali di Eurostat.Nel 2012 il nostro PIL diminuì del2,8%: nello stesso anno quello del-la Francia crebbe appena dello0,2%, quello della Germania dello0,4%, quello del Regno Unitodell’1,2%.Nel 2013 e nel 2014 accadde lastessa cosa: mentre il PIL italianocalava, quello dei maggiori paesi in-dustrializzati dell’Europa cresceva(chi più, chi meno).

La conclusione dell’analisi risultaquindi semplice. Ci possiamo ral-

legrare che la situazione economi-ca italiana del 2015 ha smesso diavere un andamento negativo. Madobbiamo essere realisti: la produ-zione di ricchezza in Italia è sem-pre inferiore rispetto a quella regi-strata nei maggiori paesi europei.Ovvero, sta continuando ad allargar-si la distanza tra noi e il resto dellemaggiori economie europee. Nono-stante una congiuntura favorevole(prezzo del petrolio, sostegno finan-ziario della Banca centrale europea,l’avvio di qualche riforma).Non vogliamo pensare cosa pos-sa succedere se questa congiun-tura favorevole dovesse interrom-persi.

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e-mail: [email protected] 4  Economia

Il rebus petrolioIn questi giorni, leggendo la stampaspecializzata, abbiamo appreso unnuovo concetto sul petrolio: non sem-bra più essere solo una materia primapregiata, fonte di energia per le eco-nomie del mondo, sta divenendo an-che un parametro di riferimento per imercati finanziari. In breve, se le quo-tazioni del petrolio scendono, i mer-cati scendono, se viceversa salgono,i mercati si apprezzano.

Questo fenomeno apparentemente puòsembrare strano. Fino ad ieri sapeva-mo che nei bilanci dei Paesi la spesaenergetica era una delle principali voci,per cui un prezzo del barile basso do-veva favorire lo sviluppo dell’economiae quindi i mercati, perché allora non ècosì?Cerchiamo di capirlo. Attualmente ilprezzo del barile è basso, viaggia tra i30/35 dollari, a seconda delle giorna-te e delle dichiarazioni, più o meno in-

teressate, rilasciate dai vari ministri

dell’energia dei paesi produttori.L’attuale prezzo è determinato da uneccesso di produzione e quindi di of-ferta, rispetto alla domanda, conse-guente a diversi fattori:1) i postumi del-la grave crisi economica che ha inte-ressato tutto il mondo con un calo deiconsumi 2) il rallentamento della eco-nomia cinese, la seconda al mondo,rispetto allo sviluppo galoppante diqualche anno fa 3) il grande cambia-mento avvenuto negli Stati Uniti, pri-

ma economia al mondo, a seguito del-la crescente produ-zione petrolifera dascisti bituminosi,con il costoso meto-do del fracking. GliStati Uniti, che ieriimportavano petrolio,in quanto non ne pro-ducevano a sufficien-za per la loro mac-china industriale,oggi hanno raggiun-to l’autonomia ener-getica e si sono af-facciati sui mercaticome esportatori.Questi elementi,messi assieme,sembrano compen-sare di gran lunga letensioni nell’areamediorientale, dovu-te alla guerra a mac-chia di leopardo in

Siria e nei paesi li-mitrofi che, in altritempi, avrebbe de-terminato un innal-zamento del prezzodel petrolio.

Ma perché il prezzo attuale è così bas-so?Ci può aiutare una classificazione ela-borata da Rystad Energy (ditta indipen-dente specializzata in servizi di consu-lenza e business per l’oil e gas). Se-condo questo schema il prezzo $/ bari-le dal quale si inizia a trarre profitto èpressappoco così diversificato tra i varipaesi produttori: Kuwait 10, Arabia Sau-dita 14, Iraq 24, Iran 29, Norvegia 38,

Qatar 40, Russia 52, Venezuela 55,Gran Bretagna 60, Egitto 62, Stati Uniti68.Questi prezzi devono essere presicome indicativi, però una cosa apparechiara. Con il barile a 30/35 $ quasitutti i paesi del Golfo possono resiste-re mentre gli Stati Uniti hanno dei pro-blemi. Molte delle aziende impegnatenella nuova produzione di petrolio han-no costi ben superiori ai ricavi e rischia-no di fallire.

Sembrerebbe quindi una guerra com-merciale per condizionare la produzio-ne degli Stati Uniti nell’oil e gas, im-pedire le loro esportazioni, al più limi-tarne le risorse al solo mercato inter-no.E perché i mercati finanziari ne risento-no negativamente ? Una spiegazionepotrebbe essere che anche i paesi delGolfo ci rimettono da una situazione chenon vede un prezzo equilibrato del greg-gio. I loro fondi sovrani che ieri poteva-no godere di enormi surplus che river-savano sui mercati ora ne vedono mol-to, molto meno. A questa si aggiunge una considerazio-ne più generale. I mercati ,per il lorosviluppo, chiedono riferimenti certi inpolitica e equilibrati in economia.Un prezzo del petrolio intorno a 60$viene considerato un giusto riferimen-to. Periodi di speculazione al rialzo(alcuni anni fa sino a 140$) o al ribas-so, possono favorire singoli soggettima non l’economia mondiale.

L’auspicio quindi è che tra i paesi ade-renti all’OPEC e quelli non aderenti (trai quali gli Stati Uniti) possa, in tempiragionevoli, essere trovato un accordoper la diminuzione dell’offerta e la sta-bilizzazione di un prezzo più equo.

di Massimo Cappelli

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  5 Economia

 Abbiamo appreso in questi giorni, gra-zie all’iniziativa privata di un cittadino,che costa di più parcheggiare in cen-tro per un paio d’ore che condurre inaffitto un appartamento di proprietàpubblica con vista Colosseo o Fori Im-periali nella Capitale d’Italia e, a quan-to pare, non solamente lì.

Per quanto riguarda la nostra CCIAA isolertissimi funzionari addetti al con-trollo delle spese delle pubbliche am-ministrazioni ci hanno fatto intendere,sanzionando i responsabili, che, nellasede camerale, mettere a disposizio-ne del pubblico un erogatore d’acquasignifica arrecare un danno all’erario.E’ purtroppo sfuggito ai diligenti funzio-nari che sono proprio gli assetati asostenere i costi dei “boccioni” trami-te il pagamento dei diritti camerali.

Tuttavia, considerati i tempi tecnici, laquantità di carta, il personale utilizza-to ed il risultato raggiunto, possiamostare sereni: c’è chi effettivamente vi-gila sui conti pubblici. La legge è leg-ge e va rispettata e fatta rispettare.Nel secolo precedente a proposito diun mio caro collega si diceva: “pur dirisparmiare non guarda a spese”.Le CCIAA contribuenti dello StatoLeggo alla pagina 3 di “Avvenire” di ve-nerdì 5 febbraio un articolo di EugenioFatigante sulla spesa pubblica in Ita-lia. Tralasciando le numerose conside-razioni dell’autore voglio soffermarmi sualcuni dati forniti, ad iniziare dal fattoche nel 2015 le uscite totali sono sta-te di 831,5 miliardi e quest’anno sa-ranno di 840,5 miliardi a legislazionevigente.La spesa pubblica, che nel 1960 si at-testava a circa il 30% , è arrivata oggia superare il 51% del PIL.Mentre ben 71 miliardi andranno a pa-gare gli interessi del debito, il costo

della previdenza sarà pari a quasi il40% della spesa pubblica (ovvero cir-ca il 20% del PIL) con 328,3 miliardi(dati 2014) dei quali 257 miliardi per pensioni e 71,4 miliardi per altre pre-stazioni. La rigorosa Germania dedica

alla spesa sociale (dati 2013) il 18,9%del PIL.La macchina statale assorbe oltre il36% della spesa, pari a 297,8 miliardi,con la componente salariale che inci-de per 166,33 miliardi. La sanità inci-de per il 13,5% della spesa, con 111miliardi; i Comuni (dati 2014), con 66,2

miliardi, incidono per l’8% e le Regioni(sanità esclusa), con 41,7 miliardi, in-cidono per il 5%.Nell’elenco non ho trovato le Cameredi Commercio: infatti non hanno costia carico dello Stato ma sono a tutti glieffetti contribuenti attivi, anche deiComuni attraverso l’IMU.La previdenza: costo o investimento?Il dato dei costi sociali, a prima vista,è veramente impressionante; forse sesi potesse esaminarlo disaggregato

questa impressione potrebbe venir meno: ad esempio sarebbe importan-te avere ben quantificato l’ammontaredei costi strettamente inerenti la pre-videnza separato dall’ammontare diquelli relativi all’assistenza, evidenzian-do tra i primi solamente i costi perti-nenti alle prestazioni erogate a frontedi contributi obbligatori effettivamenteversati (quello che potremmo definireunrapporto sinallagmatico) al netto per-tanto anche delle integrazioni al mini-mo, degli assegni sociali, delle mag-giorazioni sociali, degli assegni per inuclei familiari con figli minori e viaenumerando.Se inoltre potessimo avere un quadrosintetico indicativo dell’ammontarecomplessivo dei prelievi fiscali operatia carico dei beneficiari delle prestazioniprevidenziali e potessimo vederlo som-mato ai contributi versati da tutti gliattivi e dai loro datori di lavoro, potrem-mo finalmente avere, per differenza, la

misura effettiva dei costi previdenzialinetti effettivamente incidenti sul bilan-cio consolidato dello Stato.Se il dott. Boeri, anziché impressio-narci su quanto potrà accadere nel2050, potesse sobriamente fornirci una

tale semplice paginetta renderebbe ungrandissimo servizio al popolo dei con-tribuenti.Se poi, con l’aiuto di qualche amicoeconomista, potesse quantificare la fun-zione di moltiplicatore esercitata dallaspesa previdenziale otterrebbe il plau-so generale. Se inoltre riuscisse ad

estrapolare quanta della liquidità im-messa nel sistema ritorna allo Stato inqualità di imposte, tasse, accise, ca-noni e via di seguito farebbe opera illu-minante di verità.Non possiamo che ringraziarlo fin d’oraper quanto vorrà, potrà e saprà fare per chiarirci se i tanto deprecati costi pre-videnziali (a prestazioni corrispettive)siano invece, a livello macroeconomi-co, un investimento remunerativo per loStato. Confidenti, rimaniamo in fervida

attesa.Far cassa sulle vedove e sugli orfani?Devo ammetterlo: mi sono sbagliato.Nella mia lettera del 3 dicembre avevodato credito al Governo fidandomi dellesue apparenti intenzioni di dare mag-giori certezze e diffondere fiducia tra icittadini, con l’intento di far riprenderegli agonizzanti consumi interni, facen-do cessare i costanti allarmi su inaspri-menti fiscali, patrimoniali, revisione delsistema previdenziale ed altri analoghi“arguti” interventi. Appena uno abbassa un po’ la guardiaecco un nuovo lancio d’agenzia: “blitzsulle pensioni di reversibilità”, a dannodelle vedove e degli orfani. Il sistemaansiogeno è sempre in funzione, nonsi riposa mai e non ci dà pace. Tutto vabene pur di non rassicurare sul futuro,pur di turbare la serenità delle famigliee non far ripartire i consumi interni.Però, se come qualcuno teorizza la “me-moria dell’elettore” non va indietro dioltre sei mesi, state attenti a calcolare

bene i tempi: tra poco entriamo nel pe-riodo delle “ricordanze”. Auguri!Sto per apporre la firma e chiudere l’edi-toriale quando la lettura televisiva delle

 A proposito di spesa pubblicaStiamo sereni

L'editoriale di Sergio Costalli sul numero 2/2016 di CentrostudiLivorno.news,il periodico di informazione economica e statistica del Centro Studi e Ricerche

 segue a pag. 6 

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e-mail: [email protected] 6   Attualità

 Dopo che la Gelmini ha soppresso il Ginnasio

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Sede Cipriani: scali Manzoni 33, Livorno - Tel. 0586 899285 - Sede Stoppa: via Cecconi 50, Livorno - Tel. 0586 808486

Sede Guasticce: via Spagna 8, Guasticce Collesalvetti - Tel. 0586 292042 - Sede Casciavola: via II Giugno 40 - Tel. 050 777720

A maggio un convegno nazionale discu-terà sul futuro di questo ordine di studiche da tempo sta soffrendo per il numerodi alunni sempre più ridotto.Lo ha annunciato il prof. Accorinti delClassico di Pisa (l’unico che sembra nonavere problemi di iscrizioni) all’incontro

 promosso da Canale 50 cui hanno parte-

prime pagine dei giornali di domani,18 febbraio, rilancia sulla necessitàdella patrimoniale. Dopo la crisi dellebanche, la caduta del prezzo del pe-trolio, il rallentamento dell’economiacinese, la volatilità dei mercati finan-ziari, i furti negli appartamenti e le ra-pine nei negozi, il lavoro che manca, irifugiati che abbondano, la dilagantecorruzione, i compiti a casa assegna-

tici dall’Europa, il prossimo interventomilitare in Libia, i bombardamenti de-gli ospedali in Siria, il diffondersi delterrorismo islamico… ecco, rilanciamopure la patrimoniale così siamo propriosicuri che risaneremo il Paese.Intanto il Senato della Repubblica, dagiorni, discute animatamente di fon-damentali argomenti come le unionicivili, le adozioni da parte delle cop-pie dello stesso sesso con il contor-no di “utero in affitto”. Auguri a tutti

noi, ne abbiamo veramente bisogno.Sergio Costalli 

cipato i Licei di Livorno, Pisa e Lucca coni rispettivi dirigenti docenti e studenti equalche ax alunno.L’ex sindaco di Livorno Alessandro Cosi-mi, studente degli anni ’'70, ha ricordatoquegli anni con nostalgia confermando ilvalore della formazione ricevuta attraver-so docenti di elevata professionalità chegli ha permesso di arrivare alla laurea inMedicina e Chirurgia.Gli studenti presenti hanno confermatol’impegno e la formazione che stanno rice-

vendo mentre una intervista telefonica conSgarbi(che sarà al Classico di Livorno il 4marzo) è stata stimolante.Bene. Complimenti all’emittente Canale 50.Ma il problema non è nuovo e lo abbiamoda tempo denunciato. Attendiamo quindiil Convegno Nazionale.Resta per adesso la nostra convinzione,

 per quanto riguarda Livorno la presenzadi alcuni indirizzi che non hanno determi-nato una maggiore e più specifica sceltacome avviene invece negli altri Istituti cit-tadini da parte degli alunni provenientidalla scuola media e delle loro famiglie.

 E al Vespucciil Carnevale si festeggia in cineseIl “cinese” lingua che si studia a Livornosolo al Vespucci è stata al centro della Fe-sta di Carnevale l’8 febbraio.E i genitori degli alunni cinesi hanno potu-

to rendersi conto che in Italia si fa sul se-rio tutto compreso il Carnevale.

Una cattiva educazioneAlla mostra di Toulouse Lautrec, in atto aPisa, è stato ritirato il registro su cui gliospiti erano stati invitati a scrivere even-tuali giudizi o critiche per “cattiva educa-zione delle scolaresche e della incapacitàdi controllare da parte dei loro accompa-gnatori”. Così si legge.Senza commenti.

di Mario Lorenzini

La prof.ssa Cristina Grieco, asses-sore regionale alla Istruzione e for-mazione, con una lettera si è per-sonalmente complimentata conMarioaugusto Lorenzini per la rac-colta di articoli - pubblicati sul no-stro mensile - contenuti nel libro

"La Scuola di Livorno".

da pag. 5

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  7   Attualità

Toscana costiera: un piano di sviluppo Le proposte illustrate dal professor Paolo Dario della Scuola Sant'Anna di Pisa

È quanto illustrato di recente dal Paolo Da-

rio, professore ordinario all’Istituto di Bio-Robotica alla Scuola Sant’Anna di Pisa,alla commissione istituzionale per la ripre-sa economico-sociale della Toscana co-stiera. Un incontro che, ha spiegato il pre-sidente Antonio Mazzeo (Pd), rappresen-ta il primo appuntamento di una serie diaudizioni legate al mondo dell’università edella ricerca: “Leggendo i lavori della com-missione il professor Dario ha ritenutoopportuno presentarci un progetto sul ri-lancio della costa realizzato con altri colle-ghi del Sant’Anna – ha spiegato Mazzeo

 – Dal momento che andremo a predisporreun contributo al piano regionale di svilup-

 po e abbiamo di fronte il tema centrale dellavoro e dell’occupazione, la nostra rispo-sta passa anche dalla capacità di saper tra-durre in valore le tante esperienze positi-

ve. Credo che il progetto presentato oggi

dal professor Dario possa andare in que-sta direzione”.Innovazione, economia digitale, le poten-zialità della tecnologia sostenute da unmodello keynesiano “rivisitato” di inter-vento pubblico, “ancora interessante insituazioni di crisi”, ha sostenuto PaoloDario. Questa la filosofia sulla quale si

 basa il “Piano per lo sviluppo della Tosca-na basato sull’innovazione e sull’econo-mia digitale (‘New Deal 2.0’)”, in cui la To-scana non si ferma “all’immagine un po’da cartolina che abbiamo ereditato”, ma

scommette sulle capacità di innovazionetecnologica: “Abbiamo realizzato uno deisistemi più avanzati di educazione utiliz-zando la robotica. Anche questa è una ca-ratteristica unica al mondo ed è la provache in Toscana ci sono le condizioni per-

ché molto ancora si possa fare”. Per so-

stenere il benessere è vitale creare nuovaricchezza, lavoro, promuovere lo svilup- po, “la nostra idea è che gli investimenti possano essere focalizzati sull’area del-l’economia della conoscenza e in partico-lare dell’economia digitale”, ha spiegatoDario. C’è bisogno di investimento pub-

 blico, andando oltre l’approccio tradizio-nale, “quello di fare dei bandi. L’azione re-gionale potrebbe essere diretta invece adacquistare nuovi prodotti e servizi, attra-verso lo strumento del Pre-Commercial Pro-curement (Pcp), al quale la legislazioneeuropea concede espressamente una de-roga al divieto di aiuti di Stato”. Richiestadi prodotti e servizi di livello alto “che laRegione potrebbe rivolgere su tre settori:salute e welfare; industria e servizi; am-

 biente”. Un programma da sviluppare sudodici linee di intervento e con ipotesi diinvestimento “compatibili con i bilancidella Regione”.L’illustrazione del Piano ha incontrato il

 pieno apprezzamento dei commissari.“Aria nuova, una ventata di futuro molto

concreta”, ha dichiarato il capogruppo M5sGiacomo Giannarelli.Giudizi altamente positivi anche da Lega

 Nord, Sì Toscana a Sinistra, come dai com-missari del Partito democratico. “Un ribal-tamento del paradigma, un’ipotesi che laToscana costiera può mettere a disposi-zione: come si gestisce la transizione tra imodelli economici del Novecento e quelliche poggiano sulla conoscenza e sull’in-novazione tecnologica”, è il giudizio diGianni Anselmi (Pd).

A conclusione dei lavori, il presidenteMazzeo ha voluto rivolgere “un ringrazia-mento particolare al professor Paolo Da-rio, per aver condiviso e messo a disposi-zione della commissione un documentomolto approfondito e di straordinario inte-resse che segna un cambio di passo radi-cale spiegando come il nuovo “rinascimen-to” sia quello digitale e dell’innovazione.La costa toscana deve ripartire da qui. Conmeno trasferimenti a pioggia e, di contro,

 più interventi pubblici mirati che vadano asostenere la domanda”.

 Mazzeo ha proposto una nuova seduta diapprofondimento sulle modalità di utilizzodel Piano, con il coinvolgimento tecnicodella Giunta regionale.

  (s.bar)

A seguito della decisione da parte di Alitalia di rivedere la propria operatività sullo scalo di Pisa,Toscana Aeroporti conferma che a partire dalla fine del mese di marzo le destinazioni attualmenteservite da Alitalia saranno operate da nuovi vettori, senza soluzione di continuità.La potenzialità del mercato e la capacità attrattiva del sistema aeroportuale toscano hanno infatticonsentito di mantenere la continuità operativa senza determinare alcuna interruzione di serviziosulle destinazioni attualmente operate dallo scalo pisano.- Il collegamento Pisa-Catania sarà effettuato da Ryanair a partire dal 1° aprile operando 1 vologiornaliero;- Il collegamento Pisa-Tirana, già operato attualmente anche da BluPanorama con 3 frequenzesettimanali, sarà incrementato dallo stesso vettore a partire dal 28 marzo con 4 frequenze setti-manali aggiuntive offrendo quindi un volo giornaliero;- Il collegamento Pisa-Praga sarà operato a partire dal 3 maggio dalla Czech Airlines;- Il collegamento Pisa-Berlino, già attualmente operato da easyJet con 3 frequenze settimanali,sarà effettuato con altrettante frequenze settimanali anche Ryanair a partire dal 1° aprile.Per quanto riguarda il collegamento Pisa-Mosca, operato da Alitalia nel 2015 con 3 frequenzesettimanali da giugno a metà settembre, restano in corso le trattative con il vettore.I voli su Roma (4 voli giornalieri) e Olbia (4 frequenze settimanali nel periodo luglio--settembre)continueranno a essere regolarmente operati da Alitalia.“Ci siamo prontamente attivati al fine di offrire ai nostri passeggeri il medesimo livello di offerta senza alcuna interruzione di servizio e la tempestiva e positiva risposta da parte dei vettoritestimonia l’appeal del nostro territorio”, ha affermato l’Amministratore Delegato di ToscanaAeroporti Gina Giani.

“Sinceramente – continua la Giani – appare del tutto infondata la preoccupazione palesata dal  presidente della Confcommercio di Pisa, il quale paventa addirittura uno “smantellamentodell’aeroporto di Pisa” e una perdita di controllo da parte del management pisano, cosa pron-tamente smentita dai fatti. E’ un peccato che alcuni settori del tessuto economico pisano non sivogliano rendere conto della portata dell’operazione che è stata fatta con la fusione tra Pisa e Firenze e di quanti benefici questa operazione stia portando e porterà. Credo sia finito il tempodelle strumentalizzazioni politiche e delle guerre di campanile”.

La fusione tra Pisa e Firenzeforiera di tanti benefici

Da fine marzo le destinazioni attualmente servite da Alitalia 

nello scalo pis ano saranno op erate da altr i vettor i 

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e-mail: [email protected] 8  Cinguettare

 

@ Province sempre più prive difunzioni, di mezzi, di personale maancora in vita. A Livorno, con la ca-duta a picco della Provincia, molte

attività che erano presenti e svol-gevano una funzione sociale, cul-turale ed anche economica non cisono più. Sono state azzerate. E’sparito l’unico convitto cittadinoche dava opportunità di frequen-za in particolare agli studenti delleIsole. La sede distaccata dell’Uni-versità di Firenze – Scienze dellaFormazione- ha lasciato Livorno.Il Mascagni, senza l’appoggio al-lora sostanzioso della Provincia è

in profonda crisi. Gli edifici scola-stici delle scuole superiori ancorain carico alle Province, riversanoin situazioni difficili, privi di indiriz-zi e risorse economiche. No com-ment!

@ Dagli anni settanta ad oggi nonessere riusciti ad arginare la pia-ga della disoccupazione, ha por-tato conseguenze “naturali” neicomportamenti di vita. La fragilità

occupazionale ha avuto come ri-percussione immediata la fragilitàrelazionale e affettiva. Meno ma-trimoni, più convivenze, più perso-ne sole. Più vita sregolata, più di-sagio, più spreco di risorse, impie-gate nel “tamponamento” dei biso-gni invece che nello sviluppo pro-duttivo. Le generazioni che abbia-mo sono il frutto di generazioniadulte che hanno privilegiato laloro sicurezza, il mantenimento deiloro (super) diritti acquisiti. E cosìoggi ci troviamo con una popola-zione vecchia e sola: 1 bambinoogni 5 anziani!

@ Un’Europa debole, che non in-fonde fiducia e credibilità nei cit-tadini. Lo dimostra l’ incapacità digestire i flussi migratori. Profughiche fuggono da paesi in guerra esempre più bambini, anche nonaccompagnati, che si riversano nelMediterraneo con speranza. L’Ita-lia sta ancora dimostrando unagenerosità encomiabile. La Tosca-na ha dato ospitalità a 6500 richie-denti asilo ed ha optato per un si-stema di accoglienza diffusa, cheha permesso un coinvolgimento in

strutture con pochi ospiti favoren-do l’integrazione. Chi è stato ac-colto è stato coinvolto in attivitàdi volontariato. Così i profughi sisono presi cura di strade, di scuo-le, di giardini dimostrando che l’in-tegrazione si raggiunge non stan-do nell’ozio ma mettendosi a servi-zio della comunità che ti accoglie.

@ Quest’anno a Livorno salteràil Trofeo Accademia Città di Livor-no. I l mese di apri le da oltrevent’anni si caratterizzava con unmare di vele. Al di là della vela,sport non così attrattivo come al-tri, l’evento costituiva un volanodi presenze da numeri stratosfe-rici, che avevano una ricadutaimportante a livello economico neidieci giorni di svolgimento dellamanifestazione. In primis nei risto-ranti, ma anche a livello di ricetti-vità alberghiera. Speriamo sia unanno sabbat ico o che questoanno serva a preparare qualco-

sa di alternativo. L’economia cit-tadina ne ha bisogno!

@ Facciamo della nostra città e

provincia una capitale del gusto.Magari di mare! Incentiviamo lacultura del cibo, di quello vero, diqualità, di eccellenza che contrad-distingue un territorio come il no-stro, apprezzato ovunque. Realiz-ziamo eventi enogastronomici-cul-turali capaci di attrarre i cultori delmangiare bene, della bellezza!Chi ha idee e capacità non si tiriindietro.

@ A proposito di cibo, di vini e diprodotti di qualità è appena usci-to un bel volume “Dal mare allatavola” realizzato con il progettocomunitario “Italia-Francia marit-timo” da Provincia Livorno Svilup-po, che mette in risalto con ricet-te curate a puntino, il pesce po-vero e i prodotti a filiera corta deiterritori del nostro alto mediterra-neo. Livorno è presente con risto-ratori affermati tra cui Michelan-gelo dell’Aragosta, Luciano Zaz-zeri della Pineta di Marina di Bib-bona, ma anche con le sorelleOrlandi di Montenero, con la Ve-detta sempre sul “sacro colle” emolti altri. Buon appettito!

Cinguettare di Luca Lischi 

AREZZOSan Giovanni ValdarnoMontevarchiTerranuova BraccioliniLoro CiuffenaViale Santa Margherita (AR).............................................SIENA

Abbadia san SalvatoreSovicille.............................................FIRENZEViale Guidoni (FI) *San Polo (FI)Fucecchio  * in ristrutturazione.............................................

DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano

LUCCAGallicano

AntraccoliAltopascioPonte alla Ciliegia.............................................

PISTOIAPanicagliora

.............................................LIVORNOVia Cattaneo (LI).............................................

PISAMontecatini Val di Cecina (Loc. La Bacchettona).............................................

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  7   Livorno 9 

 Lo riceverà per postaCome i lettori sapranno, e non solo quellide Il Centro, data l'ampia diffusione e ser-vizi apparsi sul quotidiano locale, il Sinda-

co di Livorno - ing. Filippo Nogarin - hadato disposizione ai commessi di non riti-rare il nostro mensile perchè, supponia-mo, non gradito al Primo Cittadino dellacittà labronica.E noi, scrupolosi, all'uscita del numero difebbraio, non abbiamo consegnato le co-

 pie che, fin dalla sua nascita, erano riser-vate, oltrechè al Sindaco, anche agli as-sessori Nel "provvedimento" abbiamocompreso anche l'ufficio stampa mentrealtre venivano "delicatamente" lasciate sui

tavolinetti riservati agli ospiti.Ci siamo invece premurati di consegnare, personalmente, all'ufficio che tiene i rap- porti con i gruppi consiliari, quelle riser-vate ai capigruppo.Dopo queste "costrizioni" provocate daldiktat del Sindaco non potevamo esimercidall'inviargliene una copia all'indirizzo dellasua abitazione, con questo messaggio:

 "Caro Sindaco non potevo esimermi an-che perchè "leggere le critiche" è da sem- pre "il sale della democrazia e quindidelle libertà". Con i più cordiali saluti.

 Enrico Dello Sbarba".

 Ai limiti dell'indecenzaDa molti anni sono un fedele ascoltatoredella rassegna stampa che viene trasmes-sa sulla rete tre della RAI in prima mattina.Queste trasmissioni sono condotte, per ladurata di una intera settimana, da giornali-

sti di varie testate.

 Nella settimana compresa tra domenica 21e domenica 28 febbraio la trasmissione èstata condotta da Gianni Barbaceto di Fat-to Quotidiano.Ebbene, venendo meno, ad una deonto-logia che deve essere sempre alla base diun giornalista ed in particolare quandoconduce una trasmissione "pluralista"questo signore, senza soluzione di conti-nuità nei suoi commenti, nei suoi giudizi,nelle sue valutazioni si è sempre espres-so sistematicamente contro l'attuale pre-sidente del consiglio e contro tutti i prov-vedimenti assunti dal governo mettendo-vi astio, contrapposizione e livore senzalimiti.E per la prima volta, in tanti anni, sono

stato costretto a cambiare programma.

 I furbetti di Airbnb.Sarebbero quegli operatori, nati da poco,che si sono attrezzati per affittare camer elocali ai turisti nelle varie città d'Italia:Ebbene solo uno su 4 hanno presentatoregolare denuncia di affittare la casa conconseguenze facilmente immaginabili sul-l'evasione e quindi sui mancati introiti per lo Stato.

Poi tutti chiedono interventi sul sociale,

  S  p  i g o  l a

  t  u  r e riduzioni degli oneri fiscali, opere pubbli-

che e giù di li.Ma ci fosse una, dico una delle tante as-sociazioni, cosiddette dei consumatori,

che si mantengono con i contributi degliiscritti, che denunciassero questi scanda-li.

 I grillinidifendono gli ungulatiE' talmente sconcertante il comportamen-to dei grillini nel loro essere contro tutto etutti che ora si sono arroccati nel contra-stare anche la legge regionale sull'abbatti-mento degli "ungolati" - cinghiali, lupi,caprioli ecc. - che, per le improvvide sceltedel passato, pruducono danni gravissimialle culture, agli animali da cortile e rap-

 presentano un costante pericolo per gliautomobilisti.

   Intervista 

 Dimostranti sono in piazza

 perché son senza lavoro. L’inviato de La7 intervista uno di loro.

“Lei lavorerebbe gratis, per esempio, per Di Pietro?”“Senza dubbio e con piacere,non mi tiro certo indietro!”

“Per un uomo come Bossi?”“Mica sono un mercenario. Per servire il gran padano farei lo straordinario!”

“E uno come Berlusconi?”“Non mi prenda per malato;del servizio al Cavalierene sarei molto onorato!”

“Lo farebbe anche per Renzi?”“Per il Gran Rottamatore? Penso potrei ave’ un orgasmonel servir l’Innovatore!”

“Le fa onore tutto questo

ed è un bravo cittadino.Che faceva di lavoro?“Per vent’anni fui becchino!”

Franco Biancani

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e-mail: [email protected] 10  Livorno

Bilancio positivo quello del 2015 per il Portodi Livorno. Tra Gennaio e Dicembre, la mo-vimentazione totale è stata di 32.712.473ton a fronte di 28.335.156 dell’anno prima,registrando un incremento del 15,4%; 6800

le navi arrivate (più 5,0%), 780.874 i TEUScontro i 577.471 dell’anno prima. I rotabili(numero mezzi commerciali) 341.297 rispet-to ai 329.386 del 2014; 1.962.799 i passeg-geri (più 4,5% rispetto all’anno prima),697.955 i crocieristi (più 11,4%), auto nuo-ve 475.018 unità (più 22,4%)."Il transhipmen - ha sottolineato il Com-missario straordinario dell’Autorità Por-tuale Gallanti - costituisce un settore por-tante, tant’è vero che tra i primi 16 portinel mondo che fanno transhipment si an-

noverano Singapore, Shangai, Dubai, Al-geciras, Rotterdam (oltre il 40% con unmercato di riferimento relativo a mezza Eu-ropa), Anversa (29%), Valencia, Barcello-na. Secondo gli studi, il transhipment èdestinato ad aumentare dato l’increasingdelle grandi navi. Le navi feeder sarannodestinate ad avere nel prossimo futuro di-mensioni a partire da 10.000, dato l’aumen-to di stazza delle navi madre. Il vero pro-

 blema nel Mediterraneo è costituito dallaconcorrenza che subiranno quei porti ditranshipmento puro come Gioia Tauro egli altri (Tangeri, Algeciras)"."Il 2015 - ha aggiunto Gallanti - è statol’anno del Piano Regolatore e della Piatta-forma Europa".A questo proposito si è svolto recente-mente un incontro in Fortezza Vecchia sultema “Piattaforma Europa. Prima fase - icontenuti del bando di gara, al quale han-no presenziato il Commissario Straordina-rio dell’Autorità Portuale Giuliano Gallan-ti, il direttore marittimo CV CP Vincenzo diMarco, il Presidente della Regione Tosca-

na Enrico Rossi, il sindaco Filippo Noga-rin, l’ing. Enrico Pribaz, RUP gara finanza

 progetto, che ha presentato il bando digara.Il Presidente della Regione Rossi ha riferi-to della disponibilità di altri 50 milioni pub-

 blici destinati alla Darsena Europa, conl’impegno del sottosegretario Luca Lotti;cifra che va ad aggiungersi ai 200 milionigià resi disponibili dalla Regione e aglialtri 200 dell’Autorità Portuale. Molti ope-ratori internazionale hanno manifestato il

 proprio interesse per la mega-banchina,tanto che il termine di scadenza del ban-

do è stato prorogato dal 22 marzo al 29aprile.Il socio privato avrà il compito di investi-re 300-350 milioni presentando un proget-to; per 50 anni avrà la concessione dellamega-banchina e al lato concreto, il mo-nopolio del traffico dei container a Livor-

 NOVITA’ SULLE QUESTIONI PORTUALI LIVORNESI

di Cristina Battaglini

 Il 2015 è stato l’anno del Prg e della Piattaforma Europa

no."l progetto della Darsena Europa costitui-sce la nostra risposta al rischio di margina-lizzazione del porto di Livorno", ha spiegatoGallanti. E la corsa al gigantismo continua,nonostante il settore registri da tempo unacrisi dei noli e over capacity di stiva: le com-

 pagnie mondiali continuano a ordinare la

 produzione di navi portacontainer di dimen-sioni sempre più elevate". Sempre in Fortez-za Vecchia, si è svolto recentemente un in-contro, alla presenza dei vertici dell’Autori-tà Portuale, degli operatori del settore, e de-gli studiosi, sul tema “Riforma della Leggen. 84 del 1994”.

L’Autorità Portuale gestirà la Fortezza Vecchia per altri quattro anni. Scadrà infatti il 29febbraio del 2020 il nuovo atto di concessione siglato stamani in Sala Ferretti dall’Agen-zia del Demanio e dalla Camera di Commercio, entrambe proprietarie del complessomediceo.«È un provvedimento importante e un segnale di fiducia nei confronti dell’APL – hacommentato Provinciali -; ora abbiamo la possibilità di elaborare una pianificazione dimedio e lungo periodo che ci consentirà di valorizzare ulteriormente il bene. Sul frontedella valorizzazione della Fortezza, porteremo avanti un ambizioso programma di inter-venti manutentivi finalizzati al recupero di spazi oggi preclusi al cittadino».Sulla base dei suggerimenti forniti dalla Soprintendenza, l’APL si impegnerà infatti arisistemare la Palazzina di Francesco I (sul bastione della Canaviglia); a recuperare una

 parte del Palazzo di Cosimo I e a migliorare spazi già usati in passato ma bisognosi diinterventi di manutenzione straordinaria, come la sala della Cisterna (che in passato haospitato la mostra delle false teste di Modì) e la Sala del Piaggione dei Grani. L’obiettivo

 più importante, però, rimane quello del recupero della galleria nord, inagibile da tempidel secondo dopoguerra.«Ovviamente – ha aggiunto Provinciali – per il prossimo quadriennio prevediamo diorganizzare, come già fatto negli anni passati, numerose iniziative ed eventi di caratteresocio-culturale, ludico e musicale. La valorizzazione della Fortezza non farà aumentare ilvolume dei traffici del porto, ma rappresenta uno dei tanti contributi forniti dal porto

stesso alla città che lo ospita, per migliorarne l’aspetto e, speriamo, anche la vivibilità».Soddisfatto anche il presidente Costalli: «L’esperienza degli anni passati dimostra cheè stata vincente la scelta di affidare all’Autorità Portuale la gestione della FortezzaVecchia. Non soltanto il complesso mediceo è stato recuperato, ma è stato restituito allacittadinanza per la rappresentazione di spettacoli ed eventi ed è oggi uno dei principalicentri di attrazione della vita culturale e sociale livornese».

 L’Autorità Portuale la gestirà sino al 2020

Fortezza Vecchia:concessione rinnovata

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  11 Livorno

SI SONO CONFRONTATI CON I CITTADINI

Un gradito ritorno nel programma degliincontri del Lunedì (anche se avvenutodi martedì) quello del senatore Marco Fi-lippi, rimasto l’unico eletto in parlamen-to della nostra città.Il senatore ha iniziato ringraziando per 

l’occasione di un incontro al di fuori del-l’ambiente strettamente politico doveconfrontarsi con cittadini, anche con po-sizioni diverse, ma comunque interessa-ti al bene della città.C’è bisogno di confronto e dialogo per ritrovare i punti comuni di riferimentodopo le elezioni amministrative (persedal PD più che vinte dai 5stelle). La cittànon solo sembra abbia perso la sua sog-gettività politica ma anche una sua iden-tità. Dopo le elezioni perse, il PD livorne-

se avrebbe dovuto elaborare il lutto del-la sconfitta e ripartire dal nuovo.

Filippi non rispar-mia un duro giu-dizio sui “cittadi-ni” chiamati algoverno della cit-tà, giudizio che,dice, peggioracon il tempo che

 pass a e che siestende dal piano

 politico a quello perso nal e ne iconfronti del sin-daco Nogarin de-finito incompe-tente (come haampiamente dimostrato nelle varie occa-sioni di crisi: ospedale, porto, Aamps) einaffidabile perché promette in manieraestemporanea e si rimangia la parola “in-curante” dei problemi creati.Giudizio positivo sull’attività del gover-

no che lavora con lena inusuale come pure il parlamento. Meno positivo il giu-dizio sul generale abbas-samento del livello di pre-

 parazione del personale politico.Purtroppo anche in parla-mento le nuove genera-zioni preferiscono le dina-miche personaliste d’im-magine piuttosto che lafatica di imparare e con-frontarsi.Marco Filippi non vedechiaro sulla possibilità delPaese di uscire dalla crisi,ormai strutturale. In Italiasi è troppo ridotta l’attivi-tà manifatturiera ma senon si torna a produrrericchezza, senza crescita èimpossibile aggredire ildebito. Inoltre non si è an-cora individuata una nuo-va politica industriale di

sviluppo.Sarà prima o poi indispen-sabile a breve rivedere ilsistema del welfare, com-

 preso il calcolo delle pen-sioni già liquidate con si-

stemi troppo vantaggiosi.

 Marco Filippi e Francesco Gazzetti

 graditi ospiti al “Centro”

 Marco Filippi Francesco Gazzetti

* * *

di Franco Spugnesi

Alla fine della settimana invece abbiamoincontrato Francesco Gazzetti, neo consi-gliere regionale eletto come indipendente

nelle liste PD, volto comunque noto per lasua precedente attività di giornalista a Te-legranducato, per sapere quali sono le sueimpressioni dopo questo primo periodo diesperienza.Ebbene, la sua risposta è stata addiritturaentusiastica: ambiente favorevole, buonclima, voglia di fare, molti giovani che per la prima volta sono in consiglio. Il lavoro

 per la legge sulla riforma sanitaria è statoil primo evento che ha impegnato la capa-cità e la responsabilità del gruppo PD.Riguardo agli impegni futuri intende im-

 pegnarsi per far ripartire la fascia costiera, partecipando alla speciale commissioneistituita con la partecipazione di tutti i con-siglieri eletti su quel territorio.Per quanto riguarda invece le problemati-che della città, particolare rilievo ha datoagli investimenti sulla Darsena Europa,

 progetto centrale per il futuro della nostraeconomia, a dispetto delle posizioni ideo-logiche del movimento 5 stelle che conti-nua ad ostacolare e ritardare anche le po-che occasioni che l'accordo di programma

della passata legislatura assegnava al ter-ritorio per il rilancio degli investimenti.Altro argomento trattato è stato il finan-ziamento del Mascagni, una delle eccel-lenze a cui Livorno non può certamenterinunciare.

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e-mail: [email protected] 12  Livorno

 L'intervista di Ruggero Morelli a Renzo Bacci e Jenny Depas, dirigenti "tuttofare" 

L'Associazione Don Nesie il quartiere Corea Nei locali della ex scuola Pistelli, in via G.LaPira 11, confinante con Largo Don Alfredo Nesi, nel quartiere Corea, ho parlato a lun-go con Renzo Bacci e Jenny Depas checurano da volontari, dirigenti ‘tuttofare’,

una delle associazioni più attive della città.Da pochi mesi si sono trasferiti dai localistorici e con buona lena hanno iniziato unnuovo ciclo di attività nei vari settori chesono ben illustrati nella vivace grafica deiloro siti web.La missione è questa: ‘’Svolgere servizi ed attività socio–educativo–culturali (comeil doposcuola, Centro educativo estivo,cinema, presentazione di libri, ecc...) nel quartiere Corea di Livorno, dove Alfredo Nesi ha operato dal 1962 al 1982, e nella

città.’’ L’ampia serie dei film che si proiettano ognivenerdi alle 21,30, da settembre a giugno, èannunciata su facebook :associazione don Nesi/Corea .Ecco le risposte che hanno dato alle mienumerose domande.- Oggi pomeriggio ho visto molti ragazzinei locali della vostra associazione. Qualiattività svolgete con loro?r .- Con i numerosi ragazzi che oggi eranoimpegnati a studiare, seguiti da operato-ri, volontari e giovani del servizio civile, stavamo svolgendo il doposcuola che èun servizio che offriamo a chi frequenta la scuola media e il biennio delle scuole su- periori. Il nostro doposcuola non si limi-ta a far fare i compiti assegnati per casa,ma cerchiamo di intervenire con appro- fondimenti, spiegazioni ed esercitazioni,e sono previste anche iniziative ludico- sportive. Il doposcuola è una delle attivi-tà socio educative della nostra associa- zione, le altre sono la Ludoteca, che svol- giamo due volte la settimana per i bambi-

ni dai 4 ai 10 anni. In questo periodo staattuando un bellissimo progetto :“Legge-re le differenze”, letture animate seguiteda giochi divertenti. C’e, poi, il centro Estivo che funziona per 5 settimane neimesi di Luglio e Agosto per i ragazzi dai 6 

ai 14 anni e a cui partecipano anche al-cuni indirizzati dai Servizi Sociali del Comune. Tutte le attività della nostra as- sociazione sono gratuite ed hanno l’obiet-tivo principale di combattere la disper- sione scolastica. Un altro servizio moltoimportante è quello degli Incontri Pro-tetti svolto in collaborazione con l’ASL econ i Servizi Sociali.- I vostri utenti sono quindi solo studenti?  r.- No, ci rivolgiamo anche agli adulticon attività che hanno per fine l’eleva- zione culturale del Quartiere Corea e, piùin generale, della città. Prima fra tutte èil Cinema che ha una programmazionemensile di rassegne di film su temi diver- si; viene effettuata tutti i venerdì in ora-rio serale: si vede il film e poi se ne discu-te insieme, un dibattito svolto tra gli in-tervenuti e, talvolta, se l’argomento lo

richiede, invitiamo degli esperti. Nell’am-bito delle attività socioculturali abbia-mo anche la BCE, Biblioteca Clandesti-na Errabonda: presentiamo e parliamodi libri di autori livornesi e non. Inoltre organizziamo incontri con esper-

ti su temi attuali. Infine la Banda musi-cale di Corea Domenico Papalini a cui partecipano persone di età diversa e condifferente preparazione musicale: gli stru-menti sono disponibili in associazione evengono dati agli utenti in comodatod’uso.- I locali che vi hanno assegnato sonosufficienti?r.- Attualmente disponiamo di 5 stanzeche sono aule del padiglione dismessodell’ex scuola media Pistelli, padiglio-ne affidatoci dal Comune dopo aver par-tecipato e vinto il relativo bando; ban-do che prevedeva l’obbligo di metteretutto a norma e curarne poi la manuten- zione. Una stanza è adibita a ufficio/se- greteria/archivio, un’altra è il luogo ove si svolgono gli “incontri protetti” con iminori, due sono utilizzate soprattutto

 per il doposcuola ed in orari diversi per la ludoteca e le proiezioni serali del no- stro Cineforum. L’ultima è il luogo dove si esercita la nostra banda ma che serveanche per incontri vari quando gli altrilocali sono occupati. Certamente se aves-

Don Nesi con la sua gente del quartiere Corea.

 Don Nesi (1923-2003) con i suoi ragazzi del quartiere di Corea.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  13   Livorno

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di Benedetti SergioVia Indipendenza 3 - Venturina TermeTel. 0565851212 - Cell. 3389243719

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 simo la disponibilità di altri locali non saremmo costretti ad un uso multiplodelle varie stanze; la difficoltà maggio-re è per il doposcuola che, in molti casi,necessiterebbe di spazi maggiori per of- frire un rapporto individuale volonta-

rio-alunno in un ambiente che consentaal ragazzo in difficoltà di concentrarsi.- Quanti sono i soci della vostra associa-zione? E quanti operatori retribuiti seguo-no le attività?r.- L’Associazione può contare su circaun centinaio di soci, ma le attività ven- gono svolte dai volontari, dai ragazziassegnatici dal Servizio Civile (di nor-ma 4 persone), e da tre operatori par-time che hanno un apposito contrattoretribuito (ai minimissimi ed anche

meno).- Comunque come concepite il volonta-riato di cui tanto si parla di nuovo oggi?r.- Fortunatamente noi possiamo conta-re su un buon numero di volontari per tutte le nostre attività e siamo orgoglio- si di poter affermare che ogni anno ve-diamo crescerne il numero. C’è ancheun buon ricambio generazionale, infat-ti abbiamo molti giovani ed alcuni, con-cluso il servizio civile, continuano a la-vorare da noi come volontari. I nostrivolontari mettono a disposizione il lorotempo e le loro capacità con serietà econ rigore come fosse un lavoro retribu-ito e se qualche volta non possono veni-re, avvertono per tempo in modo che glioperatori abbiano la possibilità di or- ganizzarsi al meglio. Nella nostra asso-ciazione si svolgono anche progetti spe-ciali quali i corsi di formazione per vo-lontari in modo da promuovere nei vo-lontari azioni efficaci ai bisogni dei de- stinatari.

- Le vostre attività sono rivolte solo alquartiere? r.- Tutte le nostre attività sono program-mate principalmente per il quartiere Co-rea ma sono estese a tutta la città. Infatti,quando ad esempio stiliamo le gradua-

torie per l’accesso al doposcuola o al Centro Estivo, assegniamo un punteggiomaggiore ai ragazzi residenti nel quar-tiere. Le attività per gli adulti sono rivol-te ai cittadini di Corea e di altri quartie-ri: abbiamo organizzato incontri con giornalisti e professori quali GiuliettoChiesa, Salvatore Settis, Adriano Prosperi…che hanno visto una notevole partecipazione di tutta la cittadinanza.- Noto che i dirigenti in alcune associazio-ni sono i soliti e pochi; voi siete un’ecce-zione oppure…r.- Beh, noi abbiamo un Consiglio Diret-tivo in cui il Presidente e la Vicepresi-dente sono casualmente dirigenti anchedi un’altra associazione. Comunque il no- stro Direttivo è composto anche da vo-lontari giovani che sono una grande ri- sorsa e che lavorano in associazione conentusiasmo e molta competenza.- L’associazione è nata molti anni fa, aveteinciso nella vita del quartiere?r.- L’associazione Don Nesi/Corea è nata

il 15 marzo 2003 con lo scopo di promuo-vere la conoscenza e l’approfondimentodella figura di Don Nesi e di continuarnel’opera che era proprio quella di inciderenel quartiere in campo educativo e per la promozione sociale e culturale della per-

 sona. Il nome del quartiere COREA è in- fatti significativamente anche l’acronimodi Centro di Orientamento e di Ricerca per l'Educazione Aperta.Come già detto tutte le nostre attività sonorivolte principalmente al quartiere e poiofferte al resto della città, e questo fa sìche i residenti in Corea abbiano l’oppor-tunità di usufruire di spazi dove incon-trarsi ed elevarsi culturalmente. Inoltrequi abbiamo anche la Fondazione Don Nesi che ha lo scopo di valorizzare la fi-

 gura e l'opera di Don Nesi, di ricostruiree valorizzare l'esperienza del Villaggio diCorea e di continuare l'opera educativae l’impegno socio-culturale portata avantida Don Nesi. E questo sia attraverso pubblicazioni trat-te da suoi manoscritti, epistolari e dal pa-trimonio fotografico, sia attraverso inizia-tive, eventi, incontri e progetti.- Quali prospettive per il futuro? r.- Noi siamo un’associazione basata sul volontariato e su contributi offerti o pro-

venienti dal 5 per 1000, per cui il nostro futuro dipende molto da queste risorse, però siamo sempre in evoluzione con Pro- getti nuovi e cogliamo le opportunità e le proposte che ci vengono offerte. Collabo-riamo con l’ASL, con il Comune, parteci- piamo ai bandi del CESVOT e di Fonda- zioni proprio per allargare le nostre pro- spettive. In questo periodo, per esempio, stiamo lavorando a un progetto finanzia-to dal CESVOT “Rom protagonisti si rac-contano”.

  r.m.

Una manifestazione dell'Associazione Don Nesi/Corea.

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e-mail: [email protected] 14  Livorno

Se ne parlerà lunedì 21 marzo in un convegno presso il nostro circolo

La figura di Don Giovanni Battista Quilici

La convenzionale cerimonia delle Candele si è tenuta dalla Sezione di Livorno nel Grand HotelContinental di Tirrenia sabato 13 febbraio 2016.La presidente Giuseppina Bombaci, conosciuta anche a livello internazionale, ha organizzato

con la collaborazione del suo comitato, questa bella manifestazione, allietata dall’intervento del balletto del Centro Studi Danza Arabesque diretto da Nicoletta Papetti con la musica de “Ladanza delle ore” di Ponchielli per la coreografia di Lisa Simoncini. Le ballerine erano FedericaCangiano,che simboleggiava l’aurora, Margherita Lippi il mezzodì,Ginevra Leoni il tramonto e Rachele Viani la notte.La cerimonia delle Candele rappresenta il momento internazionale

 pi importante dell’anno sociale di una Sezione: “Le donne, quandosono unite, possono raggiungere le stelle! (Lena Madesin Phillipsfondatrice della BPW International).Questa suggestiva manifestazione simboleggia l’unione di tutte ledonne in ogni parte del mondo. La luce particolare delle candelecolorate posizionate al tavolo presidenziale e sugli altri tavoli espri-mono il mondo femminile nella cura, nel sostegno, nella cooperazio-ne e nella cultura in ogni paese del mondo. Presenti alla manifesta-zione la presidente nazionale Pia Petrucci (nel riquadro) e la presi-dente del Distretto Centro Fiorella Annibali. Giuseppina Bombacidopo i saluti ai numerosi ospiti ha iniziato la cerimonia secondo il

 protocollo, dividendo i suoi compiti con la vice presidente GuiaRaugi, la segretaria Cristiana Chiti, la tesoriera Cristina Palazzi e la past presidente YasmineCipriani. Con l’occasione sono state presentate sette nuove socie tutte con ottimi percorsi

 professionali: Marina Bertuccio, Paola Licheri, Marianna Pace, Concetta Pace, Paola Paolacci, Natalia Valli. Fiorella Annibali ha commentato il messaggio della Presidente Internazionale; haribadito i successi raggiunti dalle donne, insistendo che le stesse debbono continuare a perseve-rare sulla parità di genere e raggiungere la sostenibilità economica e lo status politico e sociale,nonché partecipare ai tavoli in cui si discute di pace e lavorare attivamente, tutte insieme, per 

 portare avanti i programmi per la differenza di genere attraverso la leadership di azione. La presidente nazionale Pia Petrucci ha riaffermato l’appartenenza alla realtà internazionale, ma ha

dedicato l’intervento al ricordo della prima presidente internazionale italiana Livia Ricci, che èstata l’orgoglio di tutte le fidapine. Livia Ricci, farmacista e artista è stata socia dal 1960 ed haterminato la carriere da Presidente Internazionale, ma quando si è formato ad Auckland ilGruppo speciale delle “Amiche” di BPW ha sempre continuato a lavorare con impegno per l’Internazionale.Molte le presenze delle socie con i consorti. Si sono pure notati i rappresentati degli altri clubservice, e le varie presidenti e socie delle sezioni vicine.

 Il prossimo 21 di Marzo sarà nostro ospi-te al circolo Antonello Riccelli, giorna-lista di Telegranducato, che tra l’altrecose parlerà del video di cui ha curatola realizzazione sulla figura del sacer-dote Don Giovanni Battista Quilici. DonQuilici, attualmente servo di Dio, ha incorso il processo di canonizzazione che

 si dovrebbe presto fel icemente conclu-dere. Il prete Don Quilici sarà probabil-mente il primo livornese a diventare san-to vivendo sempre a Livorno e operando

 per i livornesi. Un patrimonio per la no-

 stra città che è conveniente cercare diconoscere meglio.

La città di Livorno, alla fine del ‘700, acausa delle guerre e della scarsità di lavo-ro, non attraversava certo un momento fe-lice. Ma è qui che nel 1791, ultimo di settefigli, nasce Giovanni Battista Quilici. Il pa-dre, che faceva il vasaio ed aveva un labo-ratorio appena fuori il perimetro dei FossiMedicei, decise di fa studiare il piccolo Gio-vanni mandandolo alla scuola dei PadriBarnabiti. La domenica, con la famiglia,

andava al catechismo e a messa al Duomo. Nella zona del porto, gli capitava spessodi incontrare i carcerati che venivano con-dotti ai lavori forzati: la gente li derideva eli insultava ma il piccolo Giovanni prova-va compassione per loro e sentiva il desi-derio di aiutarli.Divenuto prete nel 1816, fu assegnato alla parrocchia di San Sebastiano, in una del-le zone più problematiche della Livornodi allora. Don Giovanni seppe entrare inrelazione con tutti quelli che incontrava eforniva aiuto e conforto soprattutto ai più

deboli ed emarginati: prostitute, ladri, ra-gazzi e ragazze senza un futuro. Con unamico, il giovane padre barnabita Tellini,si impegna per le ragazze di strada chedecidono di cambiare vita e si mette a di-sposizione dei carcerati della Fortezzacome cappellano, per portare loro ascoltoe conforto, mostrando loro il volto di Diomisericordioso. L’intervento di don Gio-vanni riuscì a farà sì che il Governo mi-gliorasse la condizione di vita dei reclusi,ma poi fu allontanato dal servizio perchéritenuto responsabile di averli istigati alla

rivolta.Don Giovanni mette in opera una serie diiniziative per il suo popolo, in particolareda vita ad una grande casa per accoglierele bambine ed insegnare loro un mestiere.Servono grandi energie che don Giovan-ni attinge dalla preghiera notturna davanti

al crocifisso, ma servono anche molti sol-di. Gli viene in aiuto il Granduca Leopol-do II, su interessamento della moglie, chegli concede il terreno per l’edificazione ele sovvenzioni per la costruzione ma donGiovanni mette anche tutti i suoi pochiaveri e la sua manodopera per completa-re, in pochi anni, l’Istituto Santa MariaMaddalena. L’Istituto si riempie in brevetempo di bambine e di volontarie che in-segnano loro i lavori domestici e il ricamoe che costituiranno il primo nucleo delnuovo ordine religioso fondato da don

Giovanni, le Figlie del Crocifisso. L’operadi don Giovanni cresce poi con i labora-tori di tessitura e di sartoria, aperti anche

alle giovani donne sfuggite alla schiavi-tù della prostituzione.Don Giovanni è una miniera di idee: facostruire una chiesa accanto all’Istitu-to, la parrocchia dei Santi Pietro e Paolodella quale viene nominato parroco, pro-getta un istituto anche per i ragazzi edottiene la concessione del terreno per lacostruzione del seminario.La vita frenetica e carica di impegno, leconseguenze del colera, l’aggressioneviolenta da parte del fratello per motividi soldi, indeboliscono fortemente il fisi-

co di don Giovanni che muore, in fama disantità, il 10 giugno 1844, per la festa delCorpus Domini. (f.s.)

Cerimonia delle candele 2016 di Laura Conforti

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  15 Livorno

Inaugurato a novembre, visitabile dallescuole già da gennaio scorso, ora il PortCenter apre le porte anche al pubblico. Elo fa ufficialmente a partire dal 1° marzo:da martedì a venerdì (tutte le mattine dal-le ore 9.30 alle ore 12.30) e il sabato, dalle9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, icittadini potranno infatti prenotare unavisita all’iper tecnologico centro esposi-tivo della Fortezza Vecchia e imparare cosìa conoscere il porto di Livorno attraver-so l’uso di multiproiettori, touch screene simulatori di navigazione. Oltre al PortCenter, sarà possibile visitare su preno-tazione, sempre negli stessi giorni, an-che il magazzino ex FS, che ospita dueimbarcazioni storiche da poco restaura-te: il navicello Pilade e il RimorchiatoreMarzocco. Parte integrante di questo

 percorso didattico-museale sarà anche lamitica Motovedetta Gregoretti, oggi or-

meggiata nei pressi dell’emiciclo dell’An-dana degli Anelli e visitabile su appun-tamento.«Come sapete – ha dichiarato il segreta-rio generale dell’Autorità Portuale di Li-vorno, Massimo Provinciali, durante laconferenza stampa – è stata da poco rin-novata all’APL, per ben quattro anni, laconcessione della Fortezza Vecchia. Loconsideriamo un attestato di fiducia al-l’Authority per il lavoro svolto nei mesi

 precedenti, durante i quali, assieme ai vari

organizzatori degli eventi, e al Comune diLivorno, abbiamo lavorato per provare arestituire il complesso Mediceo alla citta-dinanza. Con l’apertura del Port Center edel Magazzino Ex Fs vogliamo rafforzare ilsodalizio tra il porto e la città di Livorno».«Il Port Center – ha aggiunto il dirigentePromozione e Studi dell’Apl, Gabriele Gar-giulo – è un luogo dove le esperienze divita e cultura portuale possono essere vis-sute grazie ad innovazioni e tecnologiche

 pienamente accessibili. Vogliamo si com- prenda che il porto è e rimane la vera ric-

chezza della città».All’incontro è intervenuta anche la re-sponsabile Ufficio Trasporti, Porti e Lo-gistica della Provincia di Livorno, Irene

 Nicotra, che ha dichiarato: «La Provinciadi Livorno si è già impegnata ad investire

nel Port Center livornese 80 mila euro ot-tenuti a livello comunitario per il proget-to “Porti”, relativo al programma opera-tivo Italia-Francia Marittimo 2007/2013.Approfitto per annunciare che ci è statoaccordato un ulteriore finanziamento afine programmazione, di 150 mila euro, dicui almeno 75 destinati alle attività delPort Center».Insomma, il Port Center, il Magazzino ExFS, e la Fortezza Vecchia, saranno sem-

 pre di più i protagonisti della vita cultu-rale cittadina. Ne è anche una riprova ilfatto che martedì prossimo, all’internodel complesso mediceo, si aprirà il pro-cesso di dibattito pubblico sulla Piatta-

forma Europa: «Per la prima volta, in Italia,applicando una legge regionale, la n.46 del2013, sarà possibile avviare un vero e pro-

 prio dibattito su una grande opera pubbli-ca - ha detto Provinciali -, questi momentidi confronto, cui potranno partecipare cit-tadini e associazioni varie, verranno orga-nizzati in Fortezza Vecchia e saranno co-ordinati dalla dottoressa Sophie Guillain,

che è stata nominata dall’Autorità regio-nale per la garanzia e la promozione dellaPartecipazione Toscana». La base opera-tiva del tavolo di coordinamento del di-

 battito pubblico sul progetto di amplia-mento del porto di Livorno sorgerà pro-

 prio all’interno del Port Center.

L’Autorità Portuale apre

il Port Center e il Magazzino Ex Fs

Dal 1°marzo visitabi l i (su prenotazione) da martedì a sabato 

Il Presidente della Sezione Terziario Innovativo di Confindustria Livorno, Simo-ne Genovesi, nel corso della presentazione dell’Agenda strategica delle attività2016 del Centro Servizi di Innovazione per la Portualità e la Logistica (CSI), haillustrato gli obiettivi del Protocollo d’Intesa “Industrial Port Innovation: agen-da dell’innovazione per il futuro del porto di Livorno. Infrastrutture, ICT ed ITS

 per un porto di nuova generazione”, sottoscritto da Confindustria con l’Auto-rità Portuale.Il Protocollo istituzionalizza una collaborazione stabile tra Autorità Portuale esistema delle Imprese, che ha dato vita al Port Innovation Center, con la funzio-ne di attrarre e coordinare le iniziative idonee a far nascere partnership virtuoseed efficaci, tra pubblico e privato per il trasferimento tecnologico e l’innovazio-ne portuale e logistica.“Innovare è da anni una delle parole d’ordine per le aziende del sistemaConfindustria.” - sottolinea Il Presidente della Sezione Terziario Innovativo diConfindustria Livorno – “ed è proprio nell’ambito della ricerca e dell’innovazio-ne che Confindustria Livorno ha costituito un Gruppo di Lavoro, che collabore-rà con il Centro Servizi dell’Autorità Portuale di Livorno.La nascita del Port Innovation Center, frutto dell’intesa tra l’Autorità Portuale eConfindustria, costituisce l’elemento base attraverso il quale accelerare i pro-cessi di innovazione.“Invece di subire il cambiamento” - prosegue Genovesi - “le aziende del Polo Portuale di Livorno (prossimamente insieme anche a quelle di Piombino),

 potranno essere protagoniste delle scelte che produrranno una profonda mo-dernizzazione del comparto logistico e portuale, caratterizzato da enormi potenzialità in termini di efficientamento, per il quale l’infrastruttura tecno-logica e l’innovazione di processo, saranno le sfide più importanti per accre- scere la propria competitività.”

Confindustria e Autorità Portuale

insieme per le tecnologie in porto

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e-mail: [email protected] 16    Rosignano

 Nei giorni scorsi si è svolta l'assemblea

del Centro Commerciale Naturale , un'as-sociazione che sta svolgendo un ruoloimportante per Castiglioncello e suppor-to importante per la Pro Loco "Amici diCastiglioncello".Oltre che dalla riconfermata presidentes-sa Vanessa Guidi, una conferma merita-tissima a seguito delle ottime "performan-ces" dimostrate nel decorso biennio, ilconsiglio sarà formato da Andrea Salva-dori (titolare dei mitici Bagni Salvadori diPortovecchio che sarà anche tesoriereinsieme ad Andrea Nacci dei Bagni Nettu-no, entrambi vicepresidenti.e dai consi-glieri Beatrice Falai, Carlo Mencacci, Fer-dinando Brigida e Roberto Giannarelli.Il programma è intenso e pieno di interes-santi appuntamenti alcuni dei quali saran-no realizzati in collaborazione con la ProLoco e l'associazione Giacomo onlus.La prima iniziativa in programma saràquella del 23-24-25 aprile con la terzaedizione del Foodies mentre sul mare saràorganizzata "Giardini di mare" ed a giu-gno "la sfilata delle sirene".

La presidente Vanessa Guidi, animata dagrande entusiasmo e grande animatricedella Perla del Tirreno, sta pensando "ve-ramente in grande": il suo programma

 prevede anche di investire gli util i chesaranno raccolti dalle manifestazioni per migliorare l'arredo urbano oltre alla ma-nutenzione di zone verdi.Ci sembra un progetto estremamente se-rio e responsabile che può aprire inte-ressanti prospettive e coprire, sia purein parte, certe colpevoli assenze istitu-

zionali.A Vanessa Guidi le più vive congratula-zioni de Il Centro e l'augurio di un buonlavoro per quello che resta della "Perladel Tirreno".

Vanessa Guidi confermata alla presidenzaEletto il nuovo consiglio del Ccn

( m.p. ) - Nel mese di marzo e di aprile, presso la Sala Concerti dell’Università Popolare del Teatro E. Solvay a Rosignano, si svolgeranno le presentazioniletterarie di tre autrici toscane. Gli eventi, organizzati dal Consiglio dell’Uni-versità Popolare presieduto dal Presidente Camillo Bargelli, saranno curatidal consigliere Maurizio Piccirillo e avranno inizio sabato 12 marzo alle ore 17 con la presentazione del libro della Dott.ssa Gloria Larini dal titolo: “Contro-versie, letterarie, storiche, religiose. Leggere il passato per una riflessione sul

 presente” , edito da Libreriauniversitaria. it., con la prefazione curata dal Prof. Franco Cardini. L’autrice, conosciuta ed apprezzata insegnate di Latino e Gre-co al Liceo Fermi di Cecina, laureata in Letteratura Greca e in Filosofia al-l’Università di Pisa, è specializzata in Logica e Modelli di Sapere all’UniversitàTor Vergata a Roma, farà un panoramica dall’antichità fino ai giorni nostri

 sulle controversie persistenti nel mondo. Il secondo appuntamento, Sabato 19 marzo sempre alle ore 17.00 avrà come protagonista la Dott.ssa Letizia Leopardi che presenterà il libro da lei tradottoe curato dal titolo: “Mayrig” di Henry Verneuil edito dalla casa editrice Divi-nafollia. Il volume è una delicata poesia: un racconto intimo e accorato, una

 sorta di testamento spirituale che questo grande autore ci ha lasciato in ereditàriguardo al genocidio armeno ad opera del governo turco.

 Ricordiamo che la Dott.ssa Letiz ia Leopardi è laureata in Scienze Economiche

e Bancarie presso l’Università degli Studi di Siena, e giornalista professionistache ha collaborato con Il Messaggero e Il Tempo. Il terzo ed ultimo appuntamen-to è fissato per Sabato 09 aprile alle ore 17.00 con la presentazione del librodella Dott.ssa Sandra Cosci dal titolo “La tua dieta” , un testo, una guida per mangiare bene e dimagrire meglio. L’autrice Sandra Cosci, è un noto mediconutrizionista che svolge la sua professione a Viareggio.

 Il Consiglio del l’Università Popolare di Rosignano, non manca di segnalareche all’esame sono in programma altre iniziative culturale che interesseranno il territorio nei prossimi mesi.

 All’Università Popolare di Rosignano Solvay

Una primavera di libri al femminile

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it  17 Montecatini val di Cecina

E’ tornato fortemente di attualità il temadelle fusioni dei “piccoli” Comuni. In to-scana sono già nati nuovi Comuni deri-vanti da “fusioni”, come ad esempio ilnuovo Comune di Crespina Lorenzana,oppure Casciana Terme Lari.La Legge Regionale Toscana n. 68 / 2011“Norme sul sistema delle autonomie lo-cali”, prevede la possibilità di effettuarela fusione tra Comuni obbligati ad eserci-

tare in forma associata le varie funzionifondamentali, attraverso apposita intesatra gli stessi e di concerto con la Regio-ne, passando attraverso consultazioni re-ferendarie.La stessa Legge prevede però che, a de-correre dal 1° gennaio 2016, la RegioneToscana possa deliberare il processo difusione dei Comuni, anche in assenza diaccordi tra gli Enti stessi e quindi anchein presenza di esisti referendari contrarialla fusione.Esempio delle scorse settimane, è per il

 percorso di fusione che la Regione haattivato tra i Comuni di Cutigliano e Abe-tone, in provincia di Pistoia. A Cutiglia-no il referendum popolare ha sancito lavittoria del “si” alla fusione, mentre sisono pronunciati negativamente gli abi-tanti di Abetone.

 Nonostante questo, la Regione sta pro-

cedendo con la fusione dei due Comu-ni.Inoltre, è di poche settimane fa la pro-

 posta in Parlamento, fatta da esponentidel Partito Democratico, che prevede lafusione obbligatoria di tutti i Comuniaventi meno di 5.000 abitanti.A mio avviso l’istituto della fusione puòanche essere utile ai territori ed ai cittadi-ni, ma non può assolutamente essere unaricetta uguale per tutti, calata dall’alto, esoprattutto considerando il solo parame-tro demografico dei residenti.

Occorre considerare anche le particolari-tà di un territorio e quindi di un Comune.Devono essere considerati anche altriimportanti parametri che caratterizzano un“piccolo” Comune, come, ad esempio,l’estensione territoriale, la montanità, lavocazione turistica e quant’altro.Ci sono comuni “piccoli” per il parametrodemografico, ma molto estesi, come, adesempio, Montecatini Val di Cecina, che

 pur contando solo 1.750 cittadini residen-ti circa, ha una estensione di 156 Kmq. e

frazioni importanti. Per percorrere da norda sud questo Comune, occorre circaun’ora e non può essere certo equipara-to ad altre realtà dove magari in un ora ditempo si attraversano più Comuni, spes-so costituti da centri abitati contigui.I piccoli comuni sono l’ultimo avampo-sto della catena Istituzionale della nostraRepubblica, sono gli Enti più a contatto

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con i Cittadini ed i suoi amministratori svol-

gono anche un ruolo sociale importante,essendo spesso a conoscenza diretta ditutti i Cittadini e dei loro problemi.La fusione, insieme alle Unioni ed alle con-venzioni per l’esercizio in forma associatadelle funzioni fondamentali possono es-sere strumenti importanti, ma ogni picco-lo Comune deve avere la possibilità di scel-ta su quale strumento usare, fino anche arimanere pienamente autonomo se riescea erogare servizi di buona qualità a costicongrui.

Invece, spesso, le esperienze delle Unionihanno dimostrato che aumentano i costi ediminuisce la qualità dei servizi. E comun-que sono strumenti che non hanno trova-to il consenso sperato e soprattutto nonhanno migliorato l’efficienza dei servizi e

 prodotto risparmi. La crisi istituzionale dialcune Unioni della Toscana, dimostraquesto grosso limite che indubbiamenteesiste.Infine, il fatto stesso che l’obbligo del-l’associazionismo delle funzioni fonda-mentali sia stato prorogato per l’ennesi-ma volta, dimostra che questa “obbliga-torietà” non porta da nessuna parte, esoprattutto non porta nulla di positivo.Libertà quindi di scegliere per un piccoloComune quale percorso intraprendere, alfine di garantire un buon livello di servizi,insieme al necessario contenimento deicosti.

Le fusioni dei “piccoli” Comuni

di Sandro Cerri

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 Quegli artisti russiincantati dal nostro mare

di Marisa Speranza

Livorno occupa un posto di rilievo nellamemoria di famosi artisti russi che, nel XIX°secolo, si soffermarono sulla costa tosca-na, lasciandone testimonianza nelle loroopere. Che sono tornate alla ribalta graziealla conferenza della prof.ssa Marzia Dati,organizzata dall’Associazione LivorneseStoria Lettere Arti, presso la FondazioneLivorno.Esperta di arte russa, la relatrice ha al suo

attivo numerose ricerche, tuttora in corso,sulla presenza di importanti artisti e intel-lettuali russi nella Toscana della secondametà dell’Ottocento (1860-1870), in parti-colare a Livorno, e sui rapporti con i mag-giori esponenti della scuola dei Macchia-ioli. Dopo il saluto di Luisa Terzi, direttricedella Fondazione, e di Riccardo Lombardi,

 presidente dell’Associazione, le prime sor- prese : nessuno dei presenti conosceva ilnome e i dipinti di Nikolaj Nikolaevic Ge, il

 pittore russo, famoso in patria, che nel 1862

 piazzò il suo cavalletto sulla costa di Anti-gnano.Chi ricorda più quei fuoriusciti russi chenegli anni tempestosi dell’Unità d’Italiavennero in Toscana?. Nikolaj, che avevastudiato presso l’Accademia Imperialed’Arte a S. Pietroburgo , arriva in Italia nel1860 grazie a una borsa di studio. Fa tappa

 prima a Roma e poi a Firenze dove rimanea lungo, spostandosi però qua e là per laToscana. Sono, questi, gli anni in cui s’in-contra a Firenze con eminenti pensatorirussi , quali lo scrittore e filosofo Aleksan-dr Herzen, fiero oppositore dell’autoritari-smo zarista, il politico rivoluzionario MikailBukunin che fu tra i fondatori dell’anar-chismo, e persino il grande scrittore Do-

stoevkij che trascor-se un intero giornonella nostra città. Incompagnia degliamici, Nikolaj si muo-veva tra Firenze e Li-vorno, parlando d’ar-te, ma anche di poli-tica, sotto il control-lo della polizia zari-

sta. A cui non man-cava il lavoro, vistala forte presenza difuoriusciti russi (ilPalazzo Blu di Pisa neospitava una colo-nia).La loro presenza in Italia non era però unanovità. “La cultura russa”, ha spiegatoMarzia Dati, “era da tempo arrivata attra-verso il porto labronico”. Qui, tra la finedel Cinquecento e il Seicento, si erano

avviati proficui rapporti commerciali a cuiseguirono poi quelli culturali.Tra Nikolaj Nikolaevic Ge e la costa livor-nese fu amore a prima vista. Tanto che il

 pittore vi trascorre l’estate del 1862. E’ prolifico quanto mai e dipinge una quan-tità di vedute che la relatrice ha proiettato

 per l’occasione sullo schermo : “Tramon-to sul mare a Livorno”, “Antignano al tra-monto”, “Viottolo che conduce al maread Antignano”, “Boschetto nei pressi diLivorno”... .Il soggiorno labronico dev’essere stato

 per il pittore russo un momento di grazia,visto che qui ha messo mano agli studi

 preparatori di un suo capolavoro. “Livor-no deve essere orgogliosa che vi abbia

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realizzato “L’ultima cena”, un quadro por-tato a S. Pietroburgo nel 1863 e acquistatodallo Zar Alessandro II° che ne rimase tal-mente impressionato da nominare Ge pro-fessore dell’Accademia Imperiale d’Arte”.

 Nel 1870 egli torna in Russia dove si orien-

ta verso una pittura storica e religiosa, sen-za escludere la ritrattistica (famosi i ritrattidi Tolstoj e di Herzen).La parentesi livornese , con i dipinti “en

 plein air”, resta a testimonianza di unasorta di legame con la pittura dei Macchia-ioli. “Un’arte che doveva andare verso il

 popolo”: questa l’idea propagandata dal-la “Associazione dei pittori ambulanti”fondata dall’artista (1861) proprio duran-te il soggiorno labronico. Ricordare Niko-laj Nikolaevic Ge significa ricordare un trat-to di storia dimenticata : quella che ci legaa fatti e personaggi che sicuramente han-no arricchito con la loro presenza la no-stra città. E testimoniato amore per la To-scana.

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La Collezione Chiellini

di Lorenzo Taccini

 I materiali di provenienza non livornese

Il famoso collezionista livornese EnricoChiellini (del quale abbiamo diffusamen-te parlato già e presentato le vicende inun articolo uscito nel numero preceden-te di questa rivista), nella sua collezio-ne, pur privilegiando le acquisizioni dimateriale proveniente dal territorio livor-nese, non escluse oggetti di diversa pro-venienza.Molti di questi oggetti gli vennero do-nati da amici e conoscenti sparsi per l’Ita-

lia. Primo fra tutti Gaetano Chierici, pa-letnologo di Reggio Emilia che donò alChiellini una serie di oggetti preistorici.Il Chiellini dedicò particolare attenzioneagli scavi di Belora località nel comunedi Riparbella, in provincia di Pisa, che

 prende il nome dal casolare che vi erasituato su una collina che domina la stra-da “Salaiola” che collegava il mare conRiparbella e proseguiva fino alle salinedi Volterra.

 Nel 1879 Chiellini finanziò degli scavi proprio in questa località e in seguito aglioggetti rinvenuti in quest’occasione siandarono ad aggiungere quelli che glivennero donati dal Signor Giusteschi

 proprietario del terreno.Una grande quantità di materiali che en-trò a far parte dell’allora  Museo Civicodi Paletnologia Archeologia e Numi- smatica di Livorno provenivano dai din-torni di Cecina e soprattutto da Vada. Sitratta probabilmente di materiali prove-nienti dalla zona dove recenti scavi han-no riportato alla luce l’antico porto di

Vada Volaterrana con le annesse attivi-tà commerciali, che serviva da punto disnodo per i traffici commerciali lungo laVia Aurelia.

 Nel 1863 inoltre il Comune di Livorno, susuggerimento dello stesso Chiellini, ac-

quistò cinque urne cinerarie trovate nelterritorio di Vada, durante i lavori per la

costruzione del tratto ferroviario Vada-Collesalvetti.Il Chiellini acquistò anche numerosi og-getti provenienti da Volterra, che appar-tenevano probabilmente ad un’unicatomba ipogea, tipici della  facies villa-noviana. A questi materiali vanno ag-giunti quelli di epoca etrusca più recen-te che vennero donati al Chiellini da untale David Giovanni o Giovannoni.Fondamentale per lo sviluppo della col-lezione Chiellini fu la donazione di mate-

riali provenienti dall’isola d’Elba fatta dal

 Alcuni reperti di Tarquinia della Collezione Chiellini

Signor Ulisse Foresi di Portoferraio. Sitrattava di materiale paletnologico, og-getti della prima Età del Ferro e di unnucleo di oggetti etruschi provenientida contesti tombali.I numerosi contatti che Chiellini avevacon intellettuali e collezionisti del tem-

 po, gli permisero inoltre di venire in possesso di reperti provenienti da areegeografiche molto distanti da Livorno.Tra il 1890 e il 1891 il Signor Luigi An-drea Nizzi donò al Chiellini una serie dioggetti etruschi provenienti da Tala-

mone prevalentemente statuette in ter-racotta ed idoletti di bronzo.Chiellini acquistò anche diversi mate-riali da Roselle e da Tarquinia, in pre-valenza ceramica e manufatti bronzei.

 Nel 1880 durante un viaggio a Tunisi ,il Chiellini ebbe l’occasione di acqui-stare e raccogliere una serie di oggettiche andarono ad arricchire la collezio-ne. Tra questi spicca la bellissima pis-side d’avorio con figure in bassorilie-vo, orgoglio del Chiellini e del Museo

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Scheletri - le canzoni di cui ci vergogniamoSECONDO APPUNTAMENTO

di Paolo Arzilli

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Per cominciare, una breve premessa,attraverso la quale ci piace ricordareche questa spiritosa rubrica, questopiccolo spazio che vuol proporsi so-prattutto come ricreativo, si chiamaScheletri: le canzoni di cui ci vergo-

gniamo perché questo vuol essere: ilgesto di chi si toglie la maschera -ol’armatura, se preferite, o il vestito, lacorazza- e, finalmente a nudo, ammet-

te: sì, amici e amiche, nella mia vitaho ascoltato anche questo, e che siastato per un mese, due anni o cinqueminuti, questa canzone è stata unadelle più amate attrici di quel bellissi-mo e tragico teatrino che chiamere-mo Vita. Che poi l’attrice sia statacon il tempo liquidata -o, peggio an-cora, dimenticata, come una Laura

 Antonelli qualsiasi- poco importa: ilsuo scheletro fa capolino dallo stessoarmadio nel quale il suo corpo fu na-scosto dagli sguardi degli altri.

Tutto questo per dire che, neanchetroppo paradossalmente, le canzoniche si trovano qua non possono stupi-re: sono scheletri , appunto, e ce nevergogniamo, e le amiamo ancora, evoi che conoscete le lingue sapeteche Diavolo e Divino provengono dallastessa radice sanscrita dev.

Spero abbiate capito, amatissimi, chela breve premessa funge da giustifi-cazione preventiva ai vari “no, questo

no! ”, “cose inaccettabili! ”, “questo sito

non è più quello di una volta! ”, “che si 

ritorni ad un MinCulPop! ”, quando sco-

prirete che per la puntata di oggi Diavo-lo e Divino assumono le sembianze diEnrique Iglesias.Nel 2001 chi scrive aveva 15 anni, pos-sedeva da poco la sua prima Vespa 50Led era senza dubbio attratto da qual-cuno -non so dire con certezza di chi,

ma lo ero certamente, poiché ricordocerti trambusti emotivi tipici del conte-sto. Quando uscì Hero , mi parve subitoche l’arpeggio iniziale, e quello che im-magino essere un violino, avrebbero po-tuto essere l’incipit di una gloriosa e ci-nematografica colonna sonora per que-sta mia storia d’amore (che, a voler es-ser pignoli, mai ebbe luogo), così comeil sospirato “let me be your hero” chel’ipodotato Enrique dedica alla bella at-trice nelle prime battute, sarebbe sen-za troppe differenze potuto uscire an-che dalla mia bocca.

Più della canzone, che trovai comun-que immediatamente rilevante, hoamato il video: l’attrice di cui sopra èl’allora 22enne Jennifer Love Hewitt,ossia un fiore primaverile, una gem-ma - e mi viene adesso il dubbio che itrambusti descritti in precedenza fos-

sero in realtà dedicati a lei-, il cattivodi turno è il cattivo di sempre, ovveroMickey Rourke, e quello che prendeun sacco di mazzate è proprio Enri-que.C’è un momento, nel video, in cui pro-prio Iglesias si avvicina a Mickey, e,certamente consapevole che quel  mo-mento rappresenterà la sua fine, as-sesta un sonoro schiaffone al nemi-co: il nostro protagonista con ogni evi-denza sa che quell’istante cambieràla sua vita -la terminerà, semplicemen-te-, quella della incolpevole Jennifer, eche da quel preciso frame niente saràpiù reversibile; ma non se ne preoc-cupa, perché è un eroe, è glorioso, econ lui lo è il ritornello, che esplodeproprio nell’esatto istante in cui il suoschiaffone si infrange sulla faccia diRourke, il quale non può perdonare l’af-fronto.Come non posso perdonare io a mestesso di aver sofferto per questo vi-deo -lo avevo detto, che la premessa

serviva a qualcosa- e di non saperne ilmotivo: ho sempre gioito per il gestocoraggioso del povero Enrique, edesultato per il pestaggio poi inflittoglidall’impietoso Rourke.So che potrete perdonarmi voi.

  Enrique Iglesias  Jennifer Love Hewitt   Mickey Rourke

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FRATELLI NERI

S.P.A.

LIVORNO - ITALY

Giorgio Dari e la sua f isarmonica 

Autentico e riservato personaggio livornese, ha iniziato a suonare nell'immediato dopoguerra, quando di miseria

ce n'era a palate e di possibilità di studiare nella Livorno sventrata dai bombardamenti, nessuna o... quasi.

Il ragazzino, ancora in calzoncini cor-ti, si rimboccò le maniche e comin-ciò a guadagnarsi da vivere suo-

nando alle feste di paese, nelle sedidei partiti e dove capitava. Ma nonera un dilettante! né per tempera-mento né per un talento innato chel'ha accompagnato nella sua evo-luzione.Non c'erano allora scuole musicali,né libri a portata di mano, perciòDari si è rivolto a bravi insegnantiprivati. Sono stato allievo del musi-cista Giulio Compare e di Tomma-so Rovini, che ha formato tutti i gio-

vani fisarmonicisti della provincia,mentre, in momenti migliori, ha so-stenuto gli esami di solfeggio alCherubini di Firenze. Intanto apri-va gli occhi sul mondo nuovo, sullesuggestioni che venivano dall'Ame-rica: il jazz, che significò "Libertà" edunque anche la musica coinvol-gente di Gershwin e di Gorni Kra-mer. Ma ha faticato per raggiunge-re la vetta e per mantenere la fami-glia: ce lo ricordiamo, noi livornesi,

quando lavorava presso il negoziodi Pietro Napoli, dove, con estremagentilezza e consigliava nella scel-ta di spartiti musicali e dischi?Oggi, che ha superato la superatola soglia degli "...anta...", continuaa studiare cinque ore il giorno ed èun musicista con i fiocchi ed attiraovunque un folto pubblico di appas-sionati.Se da ragazzo animava le modestesale di paese, dove accorrevano le

ragazze con i tacchi e i calzini, è di-ventato poi una celebrità, chiama-to persino a Montecarlo e in presti-giosi Auditorium, dove cattura il pub-blico con le musiche da ballo, sì, inricordo dei vecchi tempi, ma anche

con Bach, Beethoven, Rossini, pezzid'opera e canti popolari. Come èpossibile che una fisarmonica pos-sa suonare pagine classiche ? Lostrumento si è evoluto con i tempi"Ho sempre intuito le potenzialità diquesto strumento - racconta il ma-estro- ed ho colto al volo le novità

che la tecnica mi metteva a disposi-zione. Così ho potuto espandere ilmio repertorio e suonare quelle pa-gine che prima pareva impossibile!" .Si spiega così il mistero di quellestraordinarie esecuzioni che sem-brano miracoli. Oggi suona preva-

lentemente per beneficenza nellecase di riposo, ed ha un'altra inse-parabile compagna, oltre alla fisar-monica."L'altro mio grande amore è la fami-glia, mia moglie, il soprano Anna

Rossi dalla quale ho avuto un figlio,il musicista Alessandro Dari e cosìsi perpetua la tradizione".

 Anna gli è sempre accanto, talvoltainterpreta cantando le arie del ma-rito, ma soprattutto illustra i brani e,per prevenire le critiche dei malignichiarisce durante i concerti "Gli ap-parecchi elettronici della fisarmoni-ca non partono da soli, non ci sonopezzi registrati, tutto è suonato dalvivo. il Maestro richiama soltanto la

voce del violino o di altri strumenti,grazie alle innovazioni tecniche, mala sua tecnica sui tasti è la stessa dicinquanta anni fa. Se è straordina-ria l'esibizione di Dari, è altrettantoinsolito incontrare una coppia cosìunita nel nome della musica.

" La fisarmonica l'ho conosciuta quando avevo undici anni ed è stato amore a prima vista!" racconta il Maestro che ha già celebrato con lo strumento le nozze d'oro e... chissà... cometutti gli innamorati vuole giungere a quelle di diamante!

diAngela Simini

 Il M° Giorgio Dari

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Periodico mensiledel Circolo Culturale

prossimi

appuntamenti

Sabato 12 marzo, ore 20.30 Domenica 13 marzo, ore 16.30AIDA  Musica di Giuseppe Verdi

direttore  Marco Boemi - regia  Franco

Zeffirelli. Allestimento del Teatro Marruci-

no Chieti. Coproduzione con FondazioneTeatro Goldoni Livorno, Teatro di Pisa, Tea-tro Sociale Rovigo.Grand-opéra italiano, fra le opere più ese-guite nei teatri di tutto il mondo fin daldebutto al Teatro del Cairo il 24 dicembre1871, Aida nasce in embrione quando Ca-mille Du Locle, autore del libretto del DonCarlos e neodirettore della parigina Opéra-Comique, spedisce a Giuseppe Verdi unsoggetto egiziano ricevuto da AugusteMariette, famoso egittologo francese. Ver-di si mette subito al lavoro e in breve tem-

 po trasforma il soggetto di Mariette in untesto ricco di verità drammatica e di inten-sità emotiva. Su suggerimento di GiulioRicordi chiama quindi ad elaborare il li-

 bretto Antonio Ghislanzoni, seguendone passo passo la stesura. Il risultato è il ca- polavoro ancora oggi così amato: un’ope-ra dove si fondono tradizione e rinnova-mento, dall’elevata tensione drammatica,ricca di invenzioni melodiche, imperniatasul conflitto tra desiderio e ethos, monu-mentale ma insieme profondamente inti-

mista. Com’è stato scritto, Aida «è un’ope-ra archeologico-esotica, è il Grand-Opéracommissionato dal Khedivé d’Egitto per l’apertura del Canale di Suez; ma è anche

la parola verdiana definitiva sul tema delconflitto padri-figli, così centrale nellasua drammaturgia ma destinato, dopo lalunga pausa operistica seguita ad Aida,ad essere radiato dai due ultimi capola-vori.»L’allestimento scelto è quello che Fran-co Zeffirelli ideò per il piccolo Teatro Verdidi Busseto nel 2001, aprendo così allora ifesteggiamenti dell’anno verdiano. Al-l’epoca la scelta creativa di Zeffirelli, comefu annotato, «suonò come una sfida par-ticolarmente attraente sul piano dellamessinscena: ficcare un Grand-Opéraverdiano in un teatro carico di memoriedel maestro però piccolo, come quello diBusseto; ma lasciandolo Grand-Opéra,con tutta la vocazione alla visualità e aldécor grandioso che è proprio del gene-

re, anzi abbracciando senza inibizioniun’idea tradizionale, o, se si vuole, no-stalgica, della messinscena operistica».

Un’opera su di un mondo in rapida estin-zione, e al tempo stesso un capolavorodell’assurdo, su come i fili della vita e deldestino sfuggano di mano e sopravanzi-no ogni buon senso e prevedibilità.

Sabato 22 Marzo, ore 21 In collaborazione con Menicagli piano-fortiTRIO DI PARMA

Alberto Miodini , piano, Ivan Rabaglia ,violino, Enrico Bronzi , violoncello Programma da definire

 Martedì 15 Marzo, ore 21PADRI DEL PIANOFORTE

Epifanio Comis, pianoforte Musiche di M. Clementi, F. Chopin

Giovedì 17 e venerdì 18 marzo, ore 21Alessio Boni, Marcello Prayer

I DUELLANTI di Joseph Conrad

regia  Alessio Boni, Roberto AldorasiGabriel Florian Feraud, guascone iroso escontento, e Armand D’Hubert, posato eaffascinante uomo del nord, sono uffi-ciali del più grande esercito dell’Ottocen-to: la Grande Armée di Napoleone Bona-

 parte.Per motivi ignoti, senza che nessuno co-nosca il perché di questo odio così pro-fondo che li accompagnerà per vent’an-ni, inanellano sfide a duello che li accom-

 pagnano lungo le rispettive carriere fino

allo scontro decisivo. Due uomini che non possono fare a meno l’uno dell’altro, ras-segnati ad un destino a cui nessuno deidue può sottrarsi.

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