CÈ ACQUA E ACQUA!!. Acqua pellicolare Acqua capillare Argilla A scala del mezzo poroso.
I 32 Finalisti dell - Open Government Partnership...
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Dipartimento della Funzione Pubblica – Presidenza del Consiglio dei Ministri
Premio per l’Open Governement 2019
www.open.gov.it
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I 32 Finalisti dell’OpenGov Champion 2019
Cittadinanza e Competenze Digitali
Agenzia delle Entrate Direzione Regionale Emilia-Romagna: Progetto di comunità -
Entrate in Internet ............................................................................................................. 5
Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale del Piemonte: L'Agenzia delle Entrate
incontra i cittadini .............................................................................................................. 6
Comune di Latina: LATINA DIGIT SCHOOL .................................................................... 7
Comune di Massafra: Terra delle Gravine: tra sharing economy e turismo esperienziale 9
INPS: Certificazione Unica 2019 mediante applicazione INPS mobile ........................... 11
Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT: Statistica e Cittadinanza .................................. 12
MiBAC: Uffizzi: l'algoritmo che elimina le code ............................................................... 13
Regione Abruzzo - Centro Funzionale Protezione Civile: Allarmeteo: un sistema di
allertamento a servizio di istituzioni e cittadini della regione Abruzzo. ............................ 14
Regione Umbria: DigiPASS Umbria ............................................................................... 15
Roma Capitale - Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità: Punti
Roma Facile e Scuola Diffusa per la partecipazione e la cittadinanza digitale ............... 16
Partecipazione e Accountability
Comune di Milano: Dibattito Pubblico Progetto Navigli ................................................... 17
Dipartimento Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri e ISTAT - Istituto
Nazionale di Statistica: Sistema Integrato Violenza di Genere ....................................... 19
INPS: Welfare in un click ................................................................................................ 21
Regione Emilia-Romagna: Concorso spot video Io investo QUI e QUI le idee diventano
realtà. Accountability partecipata sui risultati della programmazione dei fondi europei .. 23
Regione Marche: MeetPAd: sistema di gestione delle Conferenze di Servizi telematiche
....................................................................................................................................... 24
Regione Autonoma della Sardegna: Open Government per la qualità del trasporto
pubblico .......................................................................................................................... 26
Regione Toscana: partecipa.toscana.it piattaforma di partecipazione nell'ambito di
open.toscana.it ............................................................................................................... 27
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Roma Capitale - Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità:
#ROMADECIDE: il bilancio partecipativo per la riqualificazione urbana del Municipio VIII
....................................................................................................................................... 29
Unioncamere: Punti Impresa Digitale – PID ................................................................... 30
Università degli Studi di Bari: Il ciclo integrato di gestione degli stakeholder
dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro ................................................................... 31
Trasparenza e Open Data
CCIAA Cosenza: Open.ImpreseCosenza ....................................................................... 32
Comune di Matera: OpenData reloaded ......................................................................... 34
CONSIP/MEF: Gli Open Data degli Acquisti in rete della PA ......................................... 36
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile: Piattaforma
Radar – DPC .................................................................................................................. 37
Istituto nazionale di statistica – ISTAT: Costruzione, aggiornamento e diffusione annuale
dei limiti amministrativi di interesse nazionale (Regioni, Province, Città metropolitane,
Comuni) .......................................................................................................................... 38
Nucleo di valutazione e analisi per la programmazione - Dipartimento per le politiche di
coesione - Presidenza del Consiglio dei Ministri: OpenCoesione: dai dati del
monitoraggio amministrativo alle esperienze di monitoraggio civico .............................. 39
Regione Campania: Progetto dati aperti "Open Data Campania" ................................... 40
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: Piattaforma regionale di consultazione
geografica WebGIS: EagleFVG ...................................................................................... 41
Regione Lombardia : Iniziativa “Open Data per gli enti locali” - Paniere di dataset per gli
enti locali e tracciati standard ......................................................................................... 43
Regione Piemonte: Yucca la Smart data platform del Piemonte .................................... 45
Regione Autonoma della Sardegna: La rete federata di open data sull'offerta del
trasporto collettivo della Sardegna ................................................................................. 47
Team per la Trasformazione Digitale - Presidenza del Consiglio dei Ministri: Docs Italia
....................................................................................................................................... 48
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Cittadinanza e Competenze Digitali
Agenzia delle Entrate Direzione Regionale Emilia-Romagna: Progetto di
comunità - Entrate in Internet
Il Progetto di Comunità – Entrate in Internet è una forma di collaborazione tra pubbliche
amministrazioni volta a promuovere e attivare nuove modalità di erogazione dei servizi,
anche digitali, e ad instaurare nuove forme di partecipazione e di cittadinanza attiva. In
quest’ottica, l'Agenzia delle Entrate, superando le classiche logiche della complessità e
digitale, con questo progetto, si è prefissata di diffondere, attraverso una serie di incontri
con i cittadini/contribuenti, le informazioni sulle attività, sui servizi e sulle prestazioni
erogate, sulle modalità di accesso, attuando nuove forme di relazione per promuovere la
diffusione della cultura fiscale-digitale. Il progetto è stato avviato, in via sperimentale,
nell'aprile del 2015, con una serie di incontri, prima nei quartieri di Bologna e poi in tutte le
sedi dei Comuni capoluoghi di provincia dell’Emilia-Romagna, in tema di “730
precompilato”. Tali incontri apprezzati, seguiti e sollecitati da un pubblico molto attento e
partecipe, hanno evidenziato un digital divide culturale che non permette la piena
inclusione dei cittadini, soprattutto nell’ambito del fisco telematico, e che non garantisce di
conseguenza il corretto ed efficace esercizio dei fondamentali diritti di cittadinanza digitale.
Partendo dalla consapevolezza che l’e-Government, non è più riconducibile alla sola
“digitalizzazione dell’amministrazione”, ma passa anche attraverso l’alfabetizzazione
informatica dei cittadini, ci si è resi conto che era necessario uno sforzo ulteriore per
promuovere l’integrazione e l’utilizzo dei servizi telematici offerti dall’Amministrazione
finanziaria, che favorissero il pieno coinvolgimento dei cittadini nella vita amministrativa.
Da tali premesse, è apparso imprescindibile avviare nuove forme di dialogo che
assicurassero, da parte dei cittadini, una condivisione della tematica e della strategia
fiscale-digitale, anche attraverso la diffusione dei servizi telematici. Dal 2018 perciò, il
progetto è ripartito integrato da una nuova forma di dialogo, attraverso l’attivazione di
innovative modalità di erogazione dei servizi, che favoriscono l’uso dei servizi digitali
dell’Agenzia delle Entrate da parte dei cittadini, incoraggiando, al contempo, nuove forme
di cittadinanza “attiva” e “digitale”. Sono stati organizzati nei network locali (Punti PEI) -
distribuiti su tutto il territorio emiliano-romagnolo, messi a disposizione dalla Regione
Emilia-Romagna - oltre che nei quartieri dei capoluoghi di provincia e nei comuni della
regione, e in generale presso i luoghi maggiormente frequentati dai cittadini (centri anziani,
centri sociali, ecc.), una serie di incontri tematici per consentire lo sviluppo delle
competenze fisco-digitali dei cittadini (es. servizi telematici, 730 precompilato, ecc.), in
orario pomeridiano/serale per agevolare i cittadini-lavoratori. Durante tali incontri i cittadini,
attraverso l’utilizzo di pc, si connettono e sperimentano le procedure con l’aiuto del
personale dell’Agenzia delle Entrate, che insegna tutti i passi da seguire, grazie anche ad
ambienti di test dedicati. Nel 2018 sono stati realizzati complessivamente 44 eventi a cui
hanno partecipato oltre mille cittadini.Nel 2019 tali eventi si stanno replicando considerato
l’elevato interesse dei cittadini.
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Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale del Piemonte: L'Agenzia
delle Entrate incontra i cittadini
“L’Agenzia delle Entrate incontra i cittadini” è un progetto innovativo per favorire la
partecipazione attiva dei contribuenti, condividere le informazioni, favorire l’adempimento
spontaneo agli obblighi tributari (tax compliance), garantire la migliore conoscenza diffusa
delle opportunità concesse ai cittadini dalla fiscalità di vantaggio. L’Agenzia crede - e sta
investendo molto - sull’innovazione resa possibile dalle nuove tecnologie: la
digitalizzazione dei servizi agli utenti è un fattore critico di successo e uno degli elementi
fondamentali per la costruzione di un rapporto di fiducia e di cooperazione. In questo
contesto si colloca l’iniziativa “L’Agenzia delle Entrate incontra i cittadini”. Si tratta di
incontri pubblici con i contribuenti piemontesi, con l’obiettivo di informare, spiegare,
mostrare le nuove opportunità della dichiarazione dei redditi precompilata. Gli incontri
sono articolati in due momenti: nella prima parte, vengono illustrate le modalità per
accedere alla dichiarazione precompilata tramite il servizio telematico e le novità della
dichiarazione dei redditi; nella seconda parte alcuni funzionari sono a disposizione per
rispondere ad eventuali quesiti posti dai singoli partecipanti. L’iniziativa si rivolge al
pubblico non specializzato in particolare ai titolari di redditi di lavoro dipendente e
pensionati, fornendo indicazioni pratiche sulla presentazione del 730 con linguaggio chiaro
e di facile comprensione. Con uno slogan “Puoi fare da solo, ma non ti lasciamo da solo”.
Le sedi per gli incontri sono luoghi frequentati dai cittadini ad accesso libero come alcune
Circoscrizioni cittadine, le sedi di associazioni e le biblioteche civiche. Gli incontri hanno
sempre suscitato molto interesse fra i partecipanti, soprattutto per quanto riguarda la
possibilità di far fronte ai propri adempimenti fiscali senza doversi recare fisicamente
presso un ufficio.
Replicabilità
l format dell’Agenzia incontra i cittadini - in costante evoluzione per assecondare le novità
fiscali che via via si susseguono nel tempo - presuppone la disponibilità di funzionari
preparati e di contribuenti curiosi, non richiede ingenti investimenti per essere realizzata, è
facilmente replicabile in qualsiasi luogo: tant’è vero che essa è diventata best practice per
l’Agenzia delle Entrate a livello nazionale.
Risultati raggiunti
La costante affluenza delle persone e il numero di quesiti posti agli esperti dell’Agenzia
sono indicatori del forte interesse suscitato fra i partecipanti. Altro risultato accessorio, il
sensibile incremento della conoscenza e dell’uso delle piattaforme digitali della Pubblica
amministrazione.
Coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni della società civile
Si tratta di incontri pubblici di alfabetizzazione informatica e fiscale con l'obiettivo di
favorire l'inclusione, la conoscenza e l'utilizzo dei servizi online dell'Agenzia delle Entrate
da parte dei cittadini di tutte le età. I numerosi appuntamenti sono stati organizzati con la
collaborazione di vari enti pubblici e associazioni di cittadini.
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Comune di Latina: LATINA DIGIT SCHOOL
Nel 2017 l’ente ha avviato l’informatizzazione delle procedure di iscrizione e gestione dei
servizi scolastici attraverso l’acquisizione della piattaforma Planet School, introducendo,
tra le altre, la novità della dematerializzazione delle cedole librarie. Inoltre, accanto ai
canali tradizionali, è possibile pagare i servizi scolastici tramite pagoPA. Quelli scolastici
sono i primi servizi erogati online dall’ente per i quali è richiesto all’utenza lo svolgimento
di attività complesse di front-end.
Con tale processo di informatizzazione, l’ente si è posto l’obiettivo di ridurre il flusso
dell’utenza allo sportello, le attività manuali degli operatori comunali e i costi di gestione.
Sono tuttavia emerse numerose criticità. L’ente si è trovato di fronte alla complessità di
coordinare diversi stakeholder, nonché di ripensare processi operativi interni o attuarne
nuovi. Inoltre, il periodo transitorio conseguente all’introduzione dei pagamenti pagoPA è
stato più complesso e lungo del previsto. A fronte di tali problematiche, l’ente ha compreso
di aver sottostimato l’impatto sulla cittadinanza dell’introduzione delle nuove procedure
informatiche, nonché il livello di cultura digitale. E’ stata pertanto svolta un’approfondita
analisi delle cause, che ha portato a individuare le seguenti azioni principali:
bonifica anagrafiche da errori o duplicazioni
anticipo apertura iscrizioni al servizio asilo nido, coinvolgendo il personale
scolastico per supportare i genitori nella compilazione delle domande
piano di comunicazione per effettuare una capillare azione di formazione-
informazione, mediante:
riprogettazione delle pagine del sito comunale relative ai servizi per i bambini
0-6 anni strutturandole all’interno di una sezione unitaria (“Diritti a scuola”)
redazione e pubblicazione di opportuni manuali
produzione di FAQ, infografiche e video tutorial da condividere sui social, FAQ
semplificate da stampare e distribuire nelle scuole o allo sportello.
I primi dati ottenuti sono incoraggianti:
a 7 gg. dalla pubblicazione sul profilo Facebook, il video tutorial sulle iscrizioni è
stato uno dei post con il maggior numero di visualizzazioni e condivisioni
a 7gg. dall’apertura delle iscrizioni degli asili nido, si è registrato online più di un
quarto del totale
la quantità di persone che si reca allo sportello è visibilmente ridotta
l’importo dei pagamenti pagoPA si è mantenuto stabile, a fronte di una riduzione
degli importi ricevuti tramite bonifico, considerando che il servizio mensa volge al
termine
si sono registrati: riduzioni di costi di gestione e di errori umani nell’attività di back-
office, controlli puntuali sulle situazioni debitorie e sulla rendicontazione di quanto
erogato dalle librerie accreditate e della ditta appaltatrice del servizio mensa.
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La principale lezione acquisita è stata la necessità di realizzare un’adeguata azione di
formazione-informazione alla cittadinanza, evitando di dare per scontato che il semplice
utilizzo dello smartphone faccia accogliere con entusiasmo l’informatizzazione dei servizi.
Conoscenze e lezioni apprese verranno capitalizzate e consolidate con il duplice scopo di
estendere ad altri servizi al cittadino funzionalità trasversali e di introdurre ulteriore
innovazione sulla piattaforma dei servizi scolastici.
Nei prossimi mesi vedremo se il circolo virtuoso innescato porterà i cittadini ad avere un
nuovo rapporto con i servizi online del Comune di Latina.
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Comune di Massafra: Terra delle Gravine: tra sharing economy e
turismo esperienziale
L’attività rientra nell’ambito del più ampio progetto “Terra delle Gravine tra sharing
economy e turismo esperienziale” che ha visto coinvolti i 12 Comuni dell’area Terra delle
Gravine (Massafra (comune capofila), Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza,
Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, San Marzano, Statte) ed identificata dal
MIBAC quale “area di attrazione culturale di rilevanza strategica nazionale” e, pertanto,
destinataria del finanziamento “Interventi per la valorizzazione delle aree di attrazione
culturale Linea di Azione 2 Progettazione per la cultura”, PAC 2007-13. Dalla
sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro tra i comuni summenzionati, in linea con
quanto previsto, sono stati avviati meccanismi volti a promuovere processi di integrazione
tra le Amministrazioni pubbliche, operatori pubblici e privati dell’area di intervento in
ambito culturale, ma anche turistico e produttivo, per dar corpo alle filiere della
valorizzazione che comprendano servizi di accoglienza, mobilità e accessibilità per la
fruizione del patrimonio culturale. Un processo partecipativo che ha coinvolto in vari step
oltre 250 stakeholder del settore e ha previsto differenti modalità di interazione: dai 4
workshop di progettazione partecipata agli incontri peer to peer.
I Principali output del servizio sono stati: - Generazione di Open Data sul settore culturale
e nell’ambito delle informazioni delle PA, da mettere a sistema con i dati culturali per
generare nuove opportunità; - Output legati alle proposte di sviluppo di nuove imprese e
start up legate agli OD e ai LOD.
Gli indirizzi per la raccolta e pubblicazione dei dati aperti, orientata verso la definizione dei
piani di rilascio degli open data, sono stati acquisiti con modalità partecipativa dei portatori
di interesse del territorio , rispetto ai patrimoni culturali materiali ed immateriali.
Hanno partecipato i Funzionari delle pubbliche amministrazioni e organi politici dei comuni
della Terra delle Gravine; gli Istituti scolastici in alternanza lavoro, strettamente connessi ai
territori di indagine ed ai comuni di riferimento; gli Stakeholder e attori del territorio.
La progettazione ha visto un sistema coordinato di incontri territoriali attuati in forma
laboratoriale con l’affiancamento continuativo a supporto degli enti, attraverso un gruppo
Telegram di coordinamento, secondo un processo collaborativo che ha collegato studenti
e funzionari comunali. Il trasferimento di know how sui processi di pubblicazione su
piattaforma CKAN, nonché il trasferimento dei contenuti fondamentali relativi al riuso dei
dati aperti per creare mappe, percorsi, infografiche, statistiche.
Le Principali tappe laboratoriali sono state sviluppate dal 6 ottobre 2017 a dicembre 2018.
Il profilo del percorso è disponibile al collegamento: https://prezi.com/oxwd0hw2ipcx/terra-
delle-gravine-od-lod/
Una volta introdotti gli elementi basilari dell’esperienza in tema di Open Gov, Open data,
licenze, strumenti essenziali, sono stati di seguito costruiti i presupposti e gli accordi per lo
sviluppo delle attività, coerentemente con il processo di raccolta e liberazione dei dati
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avviato dalla Regione Puglia, con gli istituti scolastici. Tutti i file “Luoghi della Cultura” e
“Digital Library” sono stati correttamente inseriti sul portale federato.
Al termine del percorso FormezPA, in collaborazione con AGID ha inteso raccontare
l’esperienza della Terra delle Gravine, dal punto di vista del processo Open data e
OpenGov, come caso nazionale di successo, programmando uno specifico Webinar
pubblico. Gli Output realizzati sono stati: il portale http://dati.terradellegravine.eu secondo
gli standard AGID (DCATAP_IT per i vocabolari, Docker CKAN secondo le indicazione del
Team IT, con l’adeguamento alle linee guida Design PA. È stata in particolare configurata
una struttura in 12 sezioni (una per Ente Comune), ad oggi popolata da 28 dataset:
3 dataset Digital Library - Biblioteche comunali - Comune di Grottaglie, Mottola,
Massafra: Censimenti prototipale di testi secondo le Ontologie preposte dalla
Regione Puglia, finalizzate ai Linked OpenData Regionali con la supervisione del
Prof. Barbuti dell'Università di Bari;
12 dataset Luoghi della Cultura relativi a tutti gli Enti, secondo le ontologie Mibact –
CulturalON;
dataset Luoghi di interesse turistico, culturale, naturalistico del Comune di
Castellaneta;
dataset Masserie - Comune di Crispiano Censimento delle Masserie secondo le
Ontologie preposte dalla Regione Puglia, finalizzate ai Linked OpenData;
dataset Opere d'arte contenute nel Museo Didattico di Grottaglie contenuto
all'interno del Liceo Artistico Calò;
dataset Opere d'arte contenute nel Museo delle Maioliche di Laterza;
dataset Luoghi di interesse turistico, culturale, naturalistico - Comune di Laterza;
dataset Eventi condivisi dei 12 Comuni della Terra della gravine, un servizio
sperimentale per il censimento degli eventi condivisi dalla cittadinanza attraverso il
portale www.terradellegravine.eu la cui prima bozza di struttura è già visibile online.
La piattaforma rappresenterà al contempo uno strumento di comunicazione,
promozione dell’area, nonché di attivo coinvolgimento dal basso che consentirà
altresì di favorire la consultazione dei dati in formato aperto che saranno man mano
alimentati;
12 dataset SUAP pratiche protocollate degli ultimi 30 giorni relativi ai 12 enti.
Ai fini dei censimenti, è stato realizzato il foglio di calcolo "censimento", disponibile al
collegamento:
https://docs.google.com/spreadsheets/d/16uQ7p83F8kwgmKWnBYhUR0AsJ2NKbNh6AiIJ
l75I BTo/edit?usp=sharing
Una sintesi documentale operativa e originale, utile a diffondere e consolidare i passaggi
logici per garantire l’autonoma creazione e pubblicazione di nuovi dataset, è disponibile al
seguente collegamento:
https://docs.google.com/document/d/1-
qdfxfjhY8FLYXgqmnzswnA3NKT0N5LQEdtpzLMpAo/edit?usp=sharing)
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INPS: Certificazione Unica 2019 mediante applicazione INPS mobile
Il modello di Certificazione Unica (CU) è il documento con il quale l’INPS certifica ai
soggetti titolari delle prestazioni pensionistiche, previdenziali, assistenziali e a sostegno
del reddito gli emolumenti corrisposti nell’anno d’imposta di riferimento. I canali di
distribuzione della certificazione unica, messi a punto dal 2013 dall’Istituto prevedono per
gli utenti in possesso di SPID/PIN, la possibilità di scaricare e stampare la CU 2019 dal
sito www.inps.it, accedendo alla propria area personale MyINPS o attraverso il seguente
percorso di navigazione: “Prestazioni e servizi” > “Tutti i servizi” > Certificazione unica
2019 (Cittadino) > (codice fiscale e PIN o SPID). In alternativa gli utenti possono avvalersi
dei seguenti canali: sedi INPS, postazioni informatiche self-service presso le strutture
territoriali, indirizzo di posta elettronica certificata, Patronati, CAF, Comuni, PA abilitate,
Sportello Mobile. Inoltre, nei casi di dichiarata impossibilità di accedere alla certificazione
mediante i canali sopra descritti, l’Istituto provvede all’invio, su espressa richiesta
dell’interessato, della Certificazione Unica 2019 al domicilio del titolare.
In aggiunta ai descritti canali di trasmissione, in linea di continuità con il percorso di
sviluppo di servizi sempre più vicini al cittadino, l’Istituto ha anche reso disponibile la
certificazione unica sull’App istituzionale “INPS Mobile”, già utilizzabile per altri servizi, e
disponibile per tutte le maggiori piattaforme: Smartphone e Tablet (Google Android),
iPhone e iPad (Apple iOS) iPhone e Android. Attraverso il servizio mobile per la
Certificazione Unica il cittadino può facilmente accedere all’applicazione e visualizzare la
propria Certificazione Unica, eseguirne il download e la stampa. Inoltre esiste la versione
web dei servizi in modalità responsive disponibili sul portale Istituzionale.
Le App si basano su una piattaforma che tramite WebServices gestisce il colloquio con i
servizi INPS esistenti. In questo modo non esistono doppie versioni da manutenere. Tale
architettura consente inoltre di erogare servizi con interfaccia grafica uniformi, secondo la
WebIdentity istituzionale, permettendo una sostenibilità in termini di manutenzione e costi
di gestione, evitando sprechi di risorse.
L’utilizzazione del mobile quale canale tecnologico collaudato, diretto e “a portata di
palmo” mediante un App, che garantisce affidabilità, sostenibilità, scalabilità, e
soddisfazione utente, consente a circa 1 milione di utenti che quotidianamente
usufruiscono di servizi fondamentali di raggiungere i servizi dell’Istituto attraverso un
canale veloce ed intuitivo come quello delle App. L’inclusione della possibilità di accedere
alla CU permette a centinaia di utenti con cadenza giornaliera di avere disponibile il
proprio modello CU, necessario per la presentazione della dichiarazione dei redditi,
accedendo con le proprie credenziali (SPID o codice fiscale e PIN) semplicemente con un
tap sull'app «INPS Mobile». L'utente, inoltre, attraverso il proprio smartphone può
condividere il modello CU attraverso i canali più congeniali come mail e/o instant
messaging. E' possibile infine visualizzare e stampare anche le CU degli anni passati.
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Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT: Statistica e Cittadinanza
L’Istat fornisce dati e indicatori di elevata qualità che possono considerarsi la migliore
rappresentazione quantitativa dei principali fenomeni demo/socio/economici e ambientali,
tra le tante disponibili nei luoghi del mondo digitale, caratterizzato da una vasta
disponibilità d’informazioni di cui spesso non è attestata la qualità. In questo gap
qualitativo acquista visibilità il vantaggio competitivo delle statistiche ufficiali rispetto ad
altri dati quantitativi facilmente fruibili. Non sempre l’utilizzatore medio di dati ha la
competenza necessaria per individuare/selezionare le informazioni migliori, per
correttezza, trasparenza, e certificazione, a dare risposte adeguate alle sue esigenze
conoscitive, anche ai fini della programmazione, del monitoraggio e della valutazione. Le
attività di sviluppo della cultura statistica Istat hanno lo scopo di trasferire ai cittadini
esattamente quelle competenze utili a valutare la qualità di un dato, a leggerlo
criticamente e utilizzarlo consapevolmente per esercitare i diritti di cittadinanza attiva.
Il progetto, per soluzioni adottate, utilizzo integrato di ambienti reali e virtuali, continuità
interattiva con i destinatari, è uno tra i più innovativi strumenti attraverso i quali l’Istat
realizza lo sviluppo della cultura statistica. Il progetto è destinato agli studenti delle scuole
secondarie di II grado, coinvolge principalmente una classe target per ogni scuola
aderente e l’intero istituto per le attività di consultazione (questionario online, blog). Le
attività si svolgono simultaneamente sul territorio nazionale. Per ogni a.s. si realizza
un’iniziativa a tema che può essere riassunta in: rilevazione (consultazione sulla
percezione) online; elaborazione dati; confronto tra dati da fonti differenti (consultazione vs
statistica ufficiale), quale misura del gap cognitivo tra percezione e dato ufficiale; focus
group e diffusione dei risultati. Il tema è scelto tra quei fenomeni descritti dalla statistica
ufficiale maggiormente aggiornati, disponibili online, interessanti per gli studenti. Le attività
si realizzano in presenza, in webmeeting e utilizzando gli strumenti di lavoro condiviso
disponibili online (sito internet ad hoc). La finalità è la crescita delle conoscenze, presidio
per la piena fruizione dei diritti di cittadinanza anche digitale. L’obiettivo generale è favorire
la crescita globale degli studenti, fornendo loro strumenti necessari a sviluppare le
capacità critiche, di comprensione e analisi delle informazioni, fondamentali nei processi
decisionali e di valutazione. A tale scopo il progetto promuove: il paradigma della
metodologia statistica; i metadati; l’uso e l’applicazione dei dati statistici ufficiali a una
pluralità di contesti conoscitivi, decisionali e valutativi; lo sviluppo di un metodo a supporto
delle decisioni, anche in condizioni di incertezza; l’attenzione alla qualità del dato e alla
sua certificazione. Il target è un sottogruppo di nativi digitali, giovani che vivono in costante
simbiosi con le nuove tecnologie e con internet, ai quali è necessario trasferire
competenze trasversali (cognitive, operative, relazionali, metacognitive) e verticali,
fondamentali per una cittadinanza piena e attiva. Gli strumenti: Dati Istat diffusi online;
area web articolata in pagine di presentazione e di lavoro condiviso (questionario, blog,
wiki, ecc.), area webmeeting (seminari e laboratori).
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MiBAC: Uffizzi: l'algoritmo che elimina le code
L’iniziativa ha permesso, tramite lo studio e la realizzazione di nuovi algoritmi, modelli e
infrastrutture digitali, la riduzione al minimo dei tempi di attesa per l’accesso ai musei
altamente visitati, l’incremento delle visite ai musei con minori ingressi e l’ideazione e
sviluppo di nuovi servizi digitali e innovativi per il turismo culturale in Italia. È stato
sperimentato un modello d’intervento replicabile e adattabile alle diverse esigenze degli
istituti culturali del Mibac per permettere la valorizzazione di beni archeologici, storico-
artistici e archivistico-librari collocati nei depositi.
Negli ultimi 18 mesi si è realizzato uno studio ed una sperimentazione presso la Galleria
degli Uffizi per:
Analizzare le ragioni che generano code all’esterno degli Uffizi (numero massimo di visitatori in compresenza, tempi altamente variabili di visita, flusso enorme in arrivo, meteo, no show, stagionalità, etc.);
Studiare aspetti socio-culturali legati al fenomeno dei flussi; Creare una infrastruttura hardware e software per raccogliere i dati necessari a
studiare il fenomeno; Realizzare un modello UnivAQ di gestione dei flussi, fatto di una componente di
analisi statistica, un modello di ottimizzazione e un modello di machine learning adattivo;
Implementare un software per i chioschi, i display e gli operatori in grado di applicare il modello UnivAQ.
Ideare nuovi servizi per i visitatori per gestire i tempi di attesa, digitalizzando le opere presenti nei depositi e mettendole a sistema in una rete virtuale;
Abbattere i tempi di attesa, progettando l’installazione di totem interattivi lungo il percorso che permettano al visitatore di accedere al catalogo della collezione museale e attraverso il proprio device organizzare la visita.
La soluzione proposta prevede il rilascio di un tagliando con un preciso orario di accesso
al museo. Tale orario è calcolato tenendo in considerazione tutte le variabili definite sopra.
Il visitatore, una volta ottenuto il tagliando, può allontanarsi dalla Galleria, per farvi ritorno
solo all’orario comunicatogli.
Tale soluzione, già sperimentata con successo, ha permesso di ridurre drasticamente i
tempi di attesa da 147 minuti a 25, favorendo la gestione di una enorme mole di visitatori
(il 7 Ottobre abbiamo distribuito 7.385 tagliandi alle ore 12:00; il 4 Novembre abbiamo
gestito il super afflusso generato dal ponte di Ognissanti e dalla mostra del Codice
Leicester).
L’utente, in alternativa, può visitare la mostra virtuale delle opere presenti nei depositi o
accedere attraverso i totem interattivi al catalogo della collezione. Scaricando una app sul
proprio dispositivo il visitatore potrà organizzare la visita, creando il proprio percorso e
salvando i contenuti che possono essere consultati anche in modalità off-line per
approfondire gli argomenti, rivivere l’esperienza e rivedere i luoghi e le opere.
Si prevede a breve il rilascio di una applicazione mobile che permetta l’acquisizione dei tagliandi da remoto. Tale applicazione permetterà l’ideazione di nuovi servizi di accesso e di fruizione delle opere per supportare le tre fasi del pre-visita, visita, e post-visita, permettendo al visitatore, tramite la riproduzione digitale delle opere presenti nei depositi di integrare la sua esperienza.
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Regione Abruzzo - Centro Funzionale Protezione Civile: Allarmeteo: un
sistema di allertamento a servizio di istituzioni e cittadini della regione
Abruzzo.
“Allarmeteo” è un’innovativa piattaforma sviluppata dal Centro Funzionale d’Abruzzo in
collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica
dell’Università degli Studi dell’Aquila che viene utilizzata per le attività di allertamento per il
rischio meteo, idrogeologico, idraulico e incendi boschivi. Il progetto si basa su
un’infrastruttura tecnologica che permette di contattare con immediatezza i referenti degli
Enti che partecipano al sistema di allertamento regionale attraverso l’invio simultaneo di
avvisi e informative (e-mail, posta elettronica certificata e SMS).
Il sistema è composto da un sistema web e da un’applicazione mobile che consente
l’emissione di allerte di Protezione Civile e la ricezione delle stesse da parte dell’utente
sulla base delle preferenze espresse in fase di registrazione. Quando viene emessa
un’allerta, attraverso Allarmeteo questa è instradata ai destinatari tramite e-mail, PEC,
SMS, viene pubblicata automaticamente sul portale della Regione Abruzzo, viene resa
disponibile alle principali testate giornalistiche via RSS ed è pubblicata sui principali social
network Twitter, Facebook e Google+. Collegandosi al sito internet
http://allarmeteo.regione.abruzzo.it o attraverso la App disponibile gratuitamente per
dispositivi mobili, l’utente può avere informazioni sulle criticità in atto e sulle norme di
comportamento più adeguate a seconda del tipo di emergenza. Grazie a questa App,
quando un cittadino si trova a transitare in un'area in cui è in corso o è prevista una
criticità, sul proprio telefonino comparirà un avviso che lo informerà dell'evento in atto,
consigliandolo sulle norme di comportamento più adeguate.
Per il Centro Funzionale, Allarmeteo rappresenta un vero e proprio strumento di lavoro per
le attività che vanno dalla previsione meteo, alla valutazione della criticità idrogeologia ed
idraulica fino all’allertamento, offre indubbi vantaggi nelle fasi emergenziali e introduce
importanti cambiamenti nel processo di allertamento in termini di efficienza e di
comunicazione. Caratteristica innovativa è l’apertura del servizio ai cittadini, ovvero
chiunque può registrarsi, avere un account e ricevere notifiche geolocalizzate e
categorizzate in base alle proprie preferenze. Il cittadino è ora parte attiva del sistema può
esso stesso inviare delle segnalazioni e allegare immagini e video a supporto delle allerte
emesse utili per la conoscenza dell’evento in atto.
L’Architettura di Allarmeteo consente, inoltre, la futura integrazione della piattaforma con i
dati provenienti dalla sensoristica installata sul territorio presso punti di interesse e con i
dati provenienti da altri portali e applicazioni mobili sviluppabili per ogni Comune,
garantendo anche la totale libertà nella presentazione del dato.
In conclusione, lo sviluppo di Allarmeteo intende facilitare la comunicazione tra enti e
verso il cittadino soprattutto in situazioni di rischio e di emergenza. Se pensiamo che
questo sistema può essere utilizzato su scala Nazionale, possiamo davvero immaginare
ad un sistema nazionale di protezione civile formato da 60.000.000 di persone.
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Regione Umbria: DigiPASS Umbria
Regione Umbria, tramite un progetto da oltre 3 milioni di euro finanziato con i fondi del
POR FESR 2014-2020, sta dando vita in tutto il territorio regionale a luoghi di “facilitazione
digitale”, co-progettati con i Comuni capofila delle 12 aree sociali umbre. I DigiPASS sono
luoghi pubblici aperti, ad accesso libero, in cui è possibile interfacciarsi con esperti,
facilitatori digitali, ovvero persone presenti almeno quaranta ore settimanali, in grado di
accompagnare cittadini e imprese nell’utilizzo di servizi digitali. Gli spazi sono a
disposizione di tutti i cittadini che hanno la necessità di essere affiancati da una persona
per avvicinarsi al digitale e sono punto di riferimento per imprese, associazioni e scuole
che intendono organizzare momenti di riflessione e confronto sui temi del digitale.
I DigiPASS nascono per garantire inclusione, ovvero dare a tutti i cittadini pari opportunità
di accesso ai servizi digitali; partecipazione, possibile attraverso la costituzione di una rete
territoriale di comunità di soggetti, uniti da interessi comuni, che possano diventare
interlocutori della PA per la co-creazione di nuovi servizi digitali; openness, o meglio la
promozione attraverso questi luoghi i temi dell’open source (tutti gli spazi sono attrezzati
con PC dove è presente software libero e in tutti gli spazi sono state favorite relazioni con
scuole e associazioni di volontariato locali che si occupano della tematica), dell’open data
(i DigiPASS saranno il fulcro di iniziative legate all’uso dei dati aperti e pubblicati per le
quali Regione Umbria ha coinvolto l’Ordine Regionale dei Giornalisti), dell’open knowledge
(attraverso la collaborazione della rete regionale degli Animatori Digitali dell’Umbria,
gestita da Regione Umbria e Ufficio Scolastico Regionale, nei DigiPASS saranno
organizzate iniziative utili a favorire la condivisione di buone pratiche di innovazione
didattica nelle scuole); superamento del divario digitale, da attuare attraverso la messa a
disposizione degli spazi, delle infrastrutture di rete e del facilitatore DigiPASS; economia
circolare, ovvero la possibilità, nei DigiPASS, di promuovere progetti di trashware, come
già fatto con un primo partito negli scorsi mesi, in collaborazione con scuole, associazioni
e imprese.
Il progetto DigiPASS nasce dalla convinzione che la Pubblica Amministrazione possa
creare valore rimuovendo gli ostacoli che impediscono a tutti di accedere a opportunità
importanti e aiutando i cittadini a riscoprire l’importanza della condivisione (di conoscenza,
di progetti e di dati), finalizzata a dare l’opportunità di contribuire per migliorare ciò che altri
hanno realizzato e metterlo a disposizione di tutti. Il focus, quando si parla di innovazione,
deve essere spostato dalle tecnologie alle persone, dalle applicazioni software alle
community, dalla necessità di rincorrere i trend del momento a quella di progettare il
cambiamento in modo inclusivo. Per farlo si parte sempre e comunque dall’ascolto ed
ecco perché, oltre a spazi “virtuali” di condivisione e collaborazione, come la Rete
Animatori Digitali dell’Umbria, sono utili anche spazi fisici come i DigiPASS in cui
recuperare il rapporto umano e diretto con gli attori del territorio. Luoghi d’incontro e
confronto, di crescita ed educazione, di creatività e progettualità in cui si invitano le
persone a collaborare, condividere, ascoltarsi per contribuire a progettare e costruire un
ecosistema più vivibile e sano.
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Roma Capitale - Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari
Opportunità: Punti Roma Facile e Scuola Diffusa per la partecipazione e
la cittadinanza digitale
I Punti Roma Facile (PRoF), 26 spazi assistiti presenti nei quindici Municipi capitolini, nelle
biblioteche e nei centri anziani, sono stati attivati dall’Amministrazione Capitolina per
contrastare il divario digitale e supportare, con l’aiuto di facilitatori digitali (dipendenti
dell’amministrazione e volontari appositamente formati) tutte le persone che abbiano
bisogno di assistenza per usufruire dei servizi online della pubblica amministrazione e per
esercitare appieno i propri diritti di cittadinanza digitale. In tal senso, è prevista la
collaborazione con altre amministrazioni, istituzioni, soggetti privati e associazioni, per
una diffusione capillare nel territorio romano dei punti di facilitazione digitale e per la
promozione della cultura e delle competenze digitali.
La Scuola Diffusa per la Partecipazione e la Cittadinanza digitale è stata avviata in via
sperimentale, nel biennio 2017-2018, tramite seminari tematici tenuti in collaborazione con
il Progetto Scuole Sicure della Questura di Roma e il progetto “Road to Grand Tour”,
realizzato insieme con Google Arts & Culture, Outdoor Festival e l’Assessorato alla
Crescita Culturale, che ha coinvolto, nell’ambito del “Google Grand Tour”, centinaia di
studenti in un’esperienza di sperimentazione delle tecnologie più innovative al servizio
dell’Arte e del patrimonio paesaggistico.
La Scuola Diffusa prevede l’organizzazione di corsi di alfabetizzazione digitale e di
seminari per la promozione della cultura digitale, gratuiti e aperti a tutta la cittadinanza, in
tutti i Punti Roma Facile della Capitale, nelle Biblioteche, nelle Scuole, nei Centri Anziani,
in contesti associativi e altri spazi pubblici.
Alla costruzione del programma formativo collaboreranno tutte le istituzioni pubbliche del
territorio, insieme a realtà sia imprenditoriali sia associative non profit, operative nel campo
del digitale e delle nuove tecnologie, mettendo in rete tutte le risorse, le competenze e le
strutture del territorio per creare un habitat partecipativo e favorevole allo sviluppo
dell’innovazione sociale e digitale nei diversi contesti urbani di riferimento.
A oggi hanno dato la loro adesione: AgID, Garante per la protezione dei dati personali,
Questura di Roma, Google, Facebook, Istituzione Biblioteche di Roma, Stati Generali
dell’Innovazione, Mindsharing.net, Fondazione Mondo Digitale, Assintel - Confcommercio,
Rai.
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Partecipazione e Accountability
Comune di Milano: Dibattito Pubblico Progetto Navigli
Il Comune di Milano ha ritenuto di avviare un dibattito pubblico per “realizzare un processo
di consultazione pubblica in merito all’intervento di connessione idraulica Naviglio
Martesana – Darsena e riapertura di cinque tratte dei Navigli Milanesi”.
Il percorso di ascolto e coinvolgimento dei cittadini è stato promosso volontariamente
dall’amministrazione comunale e da MM Spa–il soggetto incaricato della redazione del
progetto–anticipando ed estendendo quanto previsto dalla legislazione nazionale per le
grandi opere oggi sottoposte a dibattito pubblico.
Il dibattito pubblico si è svolto da giugno a settembre 2018, coordinato da un soggetto
terzo, Andrea Pillon, amministratore unico di Avventura Urbana Srl, selezionato da MM
Spa secondo procedure di evidenza pubblica. Il dibattito è stato realizzato seguendo lo
schema tipico del dibattito pubblico alla francese, avviato con la presentazione del
progetto, a cui sono seguiti incontri di presentazione degli interventi nelle diverse aree
interessate dal progetto, vari momenti di discussione e confronto e un incontro di
approfondimento incentrato sul tema specifico dell’analisi costi-benefici dell'opera. Il
dibattito si è aperto lunedì 11 giugno con la presentazione e pubblicazione del progetto di
fattibilità della riapertura dei Navigli ed è terminato il 24 settembre con la presentazione di
una relazione conclusiva.
I cittadini hanno potuto prendere parte al dibattito nel corso di incontri pubblici o da remoto
utilizzando strumenti digitali. Un sito web dedicato [http://progettonavigli.comune.milano.it],
completo di informazioni di dettaglio sul progetto, consentiva l'invio di domande, proposte
e suggerimenti, raccolte e rese pubbliche alla voce “Quaderni degli attori”.
Singoli cittadini e associazioni hanno potuto organizzare incontri i cui risultati sono entrati
a far parte della documentazione del dibattito pubblico con la pubblicazione dei resoconti
di tali discussioni sul sito del progetto alla voce “Quaderni degli attori”.
Le attività svolte nel corso del dibattito pubblico si sono articolate in:
22 incontri, di cui 10 gestiti dal coordinatore del dibattito pubblico e 12 dalle
associazioni
43 Quaderni degli attori pervenuti
219 mail ricevute sul sito del progetto
1 quaderno degli attori “omnibus” con tutte le osservazioni brevi ricevute per mail
la gestione di un sito web dedicato, visto da 20.272 utenti unici
la pubblicazione di 7 post sul canale Facebook del Comune di Milano con una
copertura di totale di 812.232 contatti e 65.074 interazioni
la stampa e la distribuzione di 3.000 brochure illustrative del progetto
la stampa e la distribuzione di 500 locandine di promozione dei cinque incontri
territoriali
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la realizzazione di una mostra stabile presso Palazzo Marino ed una itinerante
allestita nelle sedi dei cinque incontri territoriali
Il dibattito ha consentito di affrontare una molteplicità di temi: da quelli generali, incentrati
sulle ragioni dell’opera e le ricadute ambientali ed economiche di area vasta, a quelli
puntuali riguardanti criticità e opportunità determinate dal progetto nelle singole aree
interessate dagli interventi.
Il dibattito pubblico svoltosi a Milano ha avuto i seguenti risultati:
1. Ha fatto emergere criticità e proposte migliorative
2. Ha aperto una discussione sulle ragioni dell’opera
3. Ha aperto una discussione sulla gestione delle risorse idriche
4. Ha prodotto riflessioni in merito allo strumento stesso
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Dipartimento Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri e
ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica: Sistema Integrato Violenza di
Genere
Il sistema integrato violenza di genere https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne nasce
da un accordo tra la presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per le pari
opportunità - e L’Istituto Nazionale di Statistica per fornire una visione completa sul
fenomeno della violenza di genere, attraverso l’integrazione di dati che provengono da
varie fonti, sia di natura amministrativa sia da indagini campionarie. A seguito della ratifica
della Convenzione di Istanbul il Parlamento Italiano ha approvato il 15 ottobre 2013 la
Legge n.119 “Conversione in Legge con modificazioni, del Decreto-Legge 14 agosto 2013,
n. 93, Recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza
di genere nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province” che
prevede, all’art.5, l’adozione di un “Piano d’azione straordinario contro la violenza
sessuale e di genere” (2015-2017) Il sistema integrato violenza di genere si colloca in
questo quadro ed ha lo scopo di costruire un quadro organico di carattere informativo e
statistico per raccogliere informazioni sui diversi aspetti della violenza nei confronti delle
donne e la violenza domestica e analizzare i dati disponibili.
L’architettura della Banca dati prevede la raccolta di dati provenienti da fonti diverse:
indagini campionarie periodiche come le indagini sulla violenza contro le donne, sugli
stereotipi e pregiudizi connessi ai ruoli di genere e gli atteggiamenti e la tolleranza verso
le diverse forme di violenza, ma anche dati amministrativa: sanitari; dati delle Forze
dell’Ordine, del sistema giustizia, inclusi anche i dati raccolti presso le strutture
antiviolenza e dal numero nazionale antiviolenza 1522. Questi dati, letti e analizzati nel
loro insieme, offrono un quadro sostanziale e completo del fenomeno della violenza contro
le donne nelle sue varie forme, un sistema di osservazione privilegiato che permette di
monitorare il fenomeno (multisources approach).
In futuro, nell’ambito dell’analisi dei gap informativi e dello sviluppo del progetto, saranno
oggetto di rilevazione anche le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), con il coinvolgimento
delle Amministrazioni maggiormente interessate (principalmente il Ministero della Salute) e
l’associazionismo di riferimento e il fenomeno della tratta. Il sistema informativo, grazie
alle informazioni (qualitative e quantitative) riportate e rese accessibili, permette di rilevare,
leggere e interpretare i diversi aspetti della violenza, sia la componente sommersa che
quella emersa rilevata attraverso le fonti ufficiali e le ricerche campionarie, permettendo
nel contempo agli operatori e ai decisori politici di avere accesso sia ai dati sia a
informazioni frutto di opportune elaborazioni e interpretazioni dei dati stessi.
Il sistema informativo si fonde su un coordinamento permanente e costante tra le diverse
istituzioni e soggetti coinvolti, garantito dal DPO e dall’Istat, ed in particolare i Ministeri di
Giustizia, Interno e Salute, il sistema della ricerca pubblica, nonché il sistema delle
Regioni e delle autonomie locali e il mondo dell’associazionismo di riferimento.
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Il data warehouse fornisce informazioni aggiornate su:
Le caratteristiche del fenomeno:
La violenza dentro e fuori la famiglia
La violenza sul luogo di lavoro
Gli omicidi di donne
Gli stereotipi di genere e l’immagine sociale della violenza presso giovani
e adulti
1. La fuoriuscita dalla violenza:
Analisi delle chiamate al numero verde 1522
Analisi sulle attività e sull’utenza dei Centri antiviolenza e delle case
rifugio
2. Il percorso giudiziario:
Denunce depositate presso le Forze di Polizia
Procedimenti definiti in Procura
Condanne
Inoltre, sul sistema verranno resi disponibili i dati relativi all’ambito sanitario, sulla base
delle informazioni relative agli interventi presso i pronto soccorso e ai ricoveri.
Infine il sistema integrato consente l’accesso alla documentazione aggiornata
internazionale e nazionale, sulla normativa nazionale e regionale, sulle politiche, le
campagne di sensibilizzazione e le attività istituzionali legate alla tematica.
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INPS: Welfare in un click
Welfare in un click nasce con l’obiettivo realizzare il processo di semplificazione delle
modalità di gestione delle prestazioni di Welfare nell’ambito della Gestione Dipendenti
Pubblici di INPS. Lo scopo è quello di realizzare una best practice di riferimento per altre
prestazioni dell’Istituto, per arrivare ad un modello standard di erogazione dei servizi. Il
cittadino, accedendo con PIN dispositivo alla sua Area Riservata nel portale dell’Istituto,
può inviare la domanda di prestazione con un semplice click.
Non viene richiesto di inserire informazioni che sono già in possesso dell’INPS. È a carico
dei sistemi informatici dell’Istituto l’onere di reperire le informazioni presenti negli archivi
elettronici (dell’INPS e di altri Enti convenzionati). Il sistema, entro il limite massimo di 48
h, elabora la richiesta ed invia automaticamente al cittadino la notifica di avvenuta
elaborazione tramite email e SMS.
L’utente, nella sua Area Riservata, può prendere visione della domanda, consultando in
particolare gli elementi che saranno valutati ai fini dell’erogazione della prestazione o per
l’attribuzione della posizione in graduatoria. Nel caso in cui l’utente non rilevi anomalie, la
domanda procede nel suo percorso, senza alcun ulteriore intervento da parte del cittadino
o dei funzionari della sede INPS competente. Qualora, invece, il Cittadino riscontri
anomalie, potrà chiedere l’aggiornamento delle informazioni, richiedendo, dalla sua Area
Riservata, un supplemento di istruttoria. La Sede territoriale verifica le dichiarazioni rese
dall’utente e, se ricorrono le condizioni, aggiorna le banche dati dell’Istituto.
Le stesse operazioni potranno essere effettuate tramite le APP mobile messe a
disposizione dall'Istituto, che consentiranno all’utente di visionare le informazioni personali,
seguire l’iter delle proprie pratiche, consultare i bandi in corso e quelli futuri e di
visualizzare le prestazioni fruite nel passato.
Obiettivi e vantaggi per il cittadino:
Semplificazione della modalità di presentazione domanda: il cittadino viene
esonerato dalla produzione di autocertificazioni.
Riscontro immediato: l’automatizzazione dei controlli e l’acquisizione dei dati da
fonti certe permette di fornire immediato riscontro al cittadino.
Trasparenza: il sistema permette al cittadino di avere informazioni in tempo reale
sullo stato di lavorazione delle proprie domande.
Coinvolgimento del cittadino: l’interazione con il sistema da parte del cittadino e la
possibilità di segnalare eventuali anomalie tra i dati in suo possesso e quelli in
possesso dell’Istituto lo rende parte attiva del processo.
Multicanalità
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Obiettivi e vantaggi per l’Istituto:
Ottimizzazione delle risorse umane necessarie per la gestione dei processi con
riduzione dei carichi di lavoro per le Sedi e conseguente riqualificazione degli
operatori, impegnati solo nella gestione dei casi anomali.
Continuo e progressivo perfezionamento dei dati presenti in archivio e
conseguente miglioramento della qualità e dell’attendibilità dei dati ad uso di
future richieste di prestazione.
Certificazione del dato: il sistema reperisce dati da fonti certe, eliminando errori
ed omissioni proprie delle autocertificazioni.
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Regione Emilia-Romagna: Concorso spot video Io investo QUI e QUI le
idee diventano realtà. Accountability partecipata sui risultati della
programmazione dei fondi europei
La Regione Emilia-Romagna ha scelto di comunicare i risultati della programmazione dei
Fondi europei attuando un cambio di paradigma radicale, con un progetto di accountability
partecipata e innovativa sviluppato con l’obiettivo di ridurre la distanza tra Pa e società
civile.
Nel 2018 ha lanciato il concorso spot video Io investo QUI, rivolto ai beneficiari di contributi
Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), un progetto che li ha coinvolti attivamente
in un’azione di accountability, rendendoli testimoni del contributo dell’Europa per il
territorio e la comunità. A tutti infatti è stato chiesto di raccontare in un breve filmato (max
90’’) ciò che stavano realizzando grazie ai Fondi europei. Una modalità innovativa che
aumenta la credibilità e la fiducia nelle istituzioni, affidando parte della narrazione dei
risultati ai rappresentanti della comunità amministrata che concretamente hanno utilizzato
queste risorse. Si tratta di imprenditori, liberi professionisti, ricercatori, startupper che da
beneficiari diventano attori protagonisti. In un breve periodo (aprile-maggio 2018) sono
stati prodotti dai beneficiari dei finanziamenti Por Fesr 103 video, di cui 93 ammessi a
concorso spot video. La prima edizione è stata accompagnata da una campagna di
comunicazione su social media e su quotidiani online. L’iniziativa ha generato oltre
160mila visualizzazioni dei video sul canale YouTube Fesremiliaromagna - e oltre 450mila
su Twitter - @PorFesrER.
I vincitori del concorso 2018 sono stati premiati al Salone della ricerca industriale e delle
competenze per l’innovazione Research to Business (Bologna, 7 e 8 giugno 2018). Grazie
alla scelta di non dare premi materiali ma di evidenziare l’opportunità di aumentare la
notorietà e la visibilità ai progetti, il concorso ha avuto come risultato il raggiungimento di
una dimensione valoriale innovativa, per mettere in circolo energie nuove relative a
progetti di ricerca, startup, servizi innovativi delle pmi, interventi a favore della sostenibilità.
Tutti i video ammessi al concorso sono stati proiettati in diverse iniziative della Regione e
rilanciati nei mesi successivi tramite eventi e canali regionali, social media in particolare. In
tal modo si è creata una conoscenza diffusa dei progetti che è arrivata fino ai cittadini, per
contribuire ad aumentare la percezione del ruolo dell’Europa nei territori. Il concorso è
stato anche uno straordinario strumento di motivazione e coinvolgimento del team interno
della Regione in un'ottica di "gamification". Il "gioco" ha attivato nuove energie in una
logica di sfida e divertimento, coinvolgendo anche i beneficiari dei finanziamenti che, pur in
assenza di un premio materiale, si sono sentiti coinvolti e partecipi in un gioco a somma
diversa da zero.
Grazie all’esperienza dell’edizione 2018, a conferma della replicabilità di questo progetto,
la Regione Emilia-Romagna è impegnata quest’anno nella nuova edizione del concorso -
QUI le idee diventano realtà - estesa ai beneficiari di contributi Por Fse (Fondo sociale
europeo), consapevoli che la sfida del cambiamento deve essere colta in maniera sempre
più dinamica, aperta e allargata.
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Regione Marche: MeetPAd: sistema di gestione delle Conferenze di
Servizi telematiche
MeetPAd è una piattaforma applicativa abilitante, progettata e realizzata per pianificare e
condurre incontri a distanza tra soggetti ed utenti della PA, gestendo i relativi processi di
lavoro collaborativo in forma interamente digitale. Il sistema, attraverso un ambiente virtuale basato su componenti atomiche e micro-servizi facilmente riusabili, generalizzabili,
estensibili, espone funzionalità avanzate per:
organizzare riunioni - anche attraverso un sistema di videoconferenza distribuita -
con piena validità giuridica;
accedere da remoto alla documentazione ufficiale, di valenza inter-istituzionale,
coordinando, in modo unitario ed integrato con le infrastrutture applicative di livello
regionale/nazionale, i meccanismi di accesso sicuro degli utenti e di interscambio dei
flussi documentali ed informativi;
raccogliere informazioni esaustive relative ai procedimenti amministrati, favorendo
cooperazione ed interoperabilità con i gestionali di settore in esercizio;
produrre, scambiare, ricercare e formalizzare i documenti nonché supportare ed
automatizzare i processi necessari alla conclusione delle istanze procedimentali,
anche grazie all’ausilio di tecnologie innovative (speech to text, chatbot, semantic
search/recommendation, etc.).
Dall’avvio in produzione (agosto 2018), la piattaforma viene impiegata per gestire il caso
d’uso della conferenza di servizi (CdS) sincrona e asincrona, ed in particolare ha
permesso la conduzione di diverse pre-istruttorie ed istruttorie formali tra Comuni, enti
locali ed altri soggetti di livello sovracomunale per il dispiegamento della Banda Ultra
Larga nel territorio regionale. Oltre alla Regione Marche, che svolge un ruolo di
coordinamento, i destinatari e beneficiari di questo progetto sono tutti i soggetti pubblici
presenti o agenti sul territorio, nonché le associazioni e gli utenti coinvolti nell’attuazione
del piano regionale UltraBrroadBand, nei processi di valutazione ed autorizzazione
ambientale e nella ricostruzione post-sisma.
A breve infatti il sistema verrà adottato dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (USR
Marche), istituito a seguito del sisma del 2016 per assicurare l'esercizio associato di
funzioni e attività nelle zone colpite dal terremoto, con l’obiettivo di agevolare il processo di
ricostruzione pubblica e privata, che sta richiedendo una mole di lavoro impressionante.
La conclusione del progetto è prevista nel 2021, considerando anche le attività successive
all’implementazione della soluzione, ovvero i servizi di assistenza e monitoraggio per
estendere l’utilizzo del sistema a tutti gli utenti coinvolti.
Si apre dunque un percorso pluriennale teso alla standardizzazione dei procedimenti e allo
snellimento dei processi tramite l’adozione di una serie di strumenti digitali di
collaborazione, dematerializzazione ed interazione online, in grado di razionalizzare,
rendere più fluidi ed efficienti e semplificare il dialogo da remoto, la collaborazione digitale
e la condivisione di contenuti tra i vari attori coinvolti. Il progetto rappresenta infatti uno
strumento cardine per lo snellimento e la deburocratizzazione di quei procedimenti che
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richiedono l’intervento di più amministrazioni nel perfezionamento del processo
decisionale. L’intento è assicurare a imprese e cittadini il “taglio dei tempi” e dei costi delle
decisioni pubbliche su opere e autorizzazioni per attività edilizie e di impresa, pur agendo
a norma di legge.
Per ulteriori informazioni: http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Agenda-
Digitale/MeetPAd
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Regione Autonoma della Sardegna: Open Government per la qualità del
trasporto pubblico
La Direzione generale dei trasporti della Regione Autonoma della Sardegna gestisce circa
60 contratti di servizio con aziende di trasporto pubblico locale e regionale (urbane e
extraurbane) per le tre modalità gomma, ferro e mare (16.000 corse in tutto il territorio
regionale), con un contributo pubblico di 210 milioni di euro (170 regionali e 40 statali).
Principale oggetto dei contratti di servizio sono i programmi esercizio: linee, corse, orari
dei servizi. La carenza di risorse umane e finanziarie non ha mai consentito di eseguire un
monitoraggio efficace sulla qualità dei servizi TPL. La pubblicazione di open data
sull’intera offerta di trasporto pubblico della Sardegna ha consentito, attraverso la nascita
di applicazioni dedicate, la diffusione delle informazioni sui servizi presenti nel territorio
rendendo maggiormente edotti i cittadini sulla strutturazione dei servizi pubblici.
Prevedendo che la maggiore trasparenza avrebbe potuto stimolare la partecipazione
civica, la Regione ha messo a disposizione degli utenti un servizio web (Segnala un
disservizio), con attenzione all’usabilità e all’esperienza utente, dove gli utenti del trasporto
pubblico locale e regionale possono segnalare i disservizi rilevati in tutti i mezzi di
trasporto del TPL locale e regionale. Il servizio è stato strutturato sulla base dei parametri
che caratterizzano la qualità, che sono oggetto di obbligazioni assunte dalle aziende nei
contratti di servizio sottoscritti con la Regione. Al momento dell’invio della segnalazione, il
sistema inoltra una notifica automatica sia all’azienda di trasporto che alla Regione.
L’azienda gestisce la segnalazione, risponde all’utente e comunica periodicamente alla
Regione quali sono state le azioni correttive adottate.
La Regione si è inoltre dotata di un sistema di reportistica, in back office, che permette
l’immediata catalogazione delle segnalazioni. Tale sistema consente ai funzionari di
eseguire delle estrazioni per rilevare le segnalazioni pervenute per periodo temporale, per
modalità di trasporto, per azienda, per tipologia di disservizio. Dal dato statistico rilevato è
possibile individuare quale, tra i parametri che caratterizzano la qualità, è maggiormente
rilevante per gli utenti e quindi intervenire, in accordo con le aziende di trasporto, con
azioni indirizzate al miglioramento della qualità. La partecipazione civica ha quindi il
duplice fine di rendere più efficace il monitoraggio da parte della Regione e aumentare la
soddisfazione degli utenti, i quali hanno evidenza dell’impegno congiunto di Regione e
aziende di trasporto nel miglioramento della qualità.
Ogni semestre viene pubblicato un rapporto sulle segnalazioni (sinora ne sono stati
pubblicati 4), dove sono evidenziate le principali carenze del sistema percepite dagli utenti,
le attività messe in atto dalla Regione e dalle aziende TPL per la soluzione delle criticità
rilevate e il livello di gradimento degli utenti sulla gestione delle segnalazioni. Dalle
indagini emerge che il 35% degli utenti dichiara che, a seguito della segnalazione, i
disservizi non si verificano più o si verificano di meno. Il 60% di loro consigliano l’uso
dell’applicazione. Il servizio è attivo da settembre 2016, è stato pubblicizzato attraverso
l’affissione di locandine adesive in tutti i mezzi, le fermate e le stazioni del trasporto
pubblico della Sardegna. Sinora sono pervenute circa 1200 segnalazioni.
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Regione Toscana: partecipa.toscana.it piattaforma di partecipazione
nell'ambito di open.toscana.it
La Regione Toscana valorizza e diffonde le nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione come strumenti al servizio della partecipazione democratica dei cittadini.
La Legge Regionale 46/2013 (Dibattito pubblico regionale e promozione della
partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali) ha istituito una Autorità
regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione.
L’Autorità promuove e coordina il dibattito pubblico regionale sulle opere previste dalla
norma e favorisce i processi partecipativi locali; può sostenere i processi assegnando un
finanziamento, fornendo supporto metodologico, logistico o organizzativo anche tramite le
tecnologie digitali. A tal fine la LR 46/2013 prevede che la Regione renda disponibile per
cittadini, enti locali, associazioni e comitati, nonché per le scuole (per diffondere fra le
giovani generazioni le pratiche della cittadinanza attiva e della partecipazione), una
piattaforma informatica per lo svolgimento on line di processi partecipativi e del dibattito
pubblico; tale piattaforma consente di esporre on line documenti e informazioni sui
processi in corso, favorire lo scambio e la conoscenza delle buone pratiche, offrire
supporto ai processi partecipativi locali che non dispongono di strumenti propri di
comunicazione.
L’obiettivo è di rendere più semplici, trasparenti ed efficaci i processi partecipativi, non
sostituendo quelli che si svolgono fisicamente (incontri, assemblee, gruppi di lavoro,
produzione e diffusione di documenti cartacei) ma affiancandosi ad essi con uno
strumento gestito dalla PA che supera le limitazioni e le regole imposte dalle piattaforme
social private, garantendo il processo partecipativo secondo quanto previsto dalla norma.
La piattaforma è disponibile alla URL partecipa.toscana.it, nell’ambito di open.toscana.it,
ed è basata sul concetto di stanze di partecipazione, ognuna delle quali è dedicata ad un
processo.
Ogni stanza è affidata ad un mediatore individuato dal soggetto responsabile del processo
partecipativo, il quale collabora con le strutture regionali alla costruzione della stanza, la
popola di contenuti, la gestisce e controlla il corretto ed efficace utilizzo. La Regione
Toscana fornisce il supporto formativo e tecnologico.
La stanza di partecipazione è uno spazio interattivo digitale, in cui si può:
avere e diffondere notizie e informazioni
mettere a disposizione e condividere documenti, foto, video, testi
esporre un calendario delle iniziative
rilanciare le informazioni sul processo tramite i canali social
partecipare attivamente esprimendo commenti e opinioni tramite tavoli distinti per
argomento ed anche votando
far conoscere metodi ed esperienze di partecipazione
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partecipa.toscana.it supera la logica della discussione sui social network, consente anzi un
dibattito con una mediazione garantita da soggetti formalmente individuati, favorisce lo
scambio di eseprienze e la trasparenza di processi partecipativi: la piattaforma è attiva del
2014 con 81 stanze di partecipazione.
L’esperienza di questi anni ha suggerito alcuni miglioramenti alla piattaforma, in fase di
realizzazione; in particolare una semplificazione dell’interazione con i mediatori delle
stanze, per rendere più semplice la gestione, una ricerca più semplice delle stanze, una
ristrutturazione della pagina principale di partecipa.toscana.it che offra informazioni più
estese e di carattere generale, un calendario degli eventi più efficace.
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Roma Capitale - Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari
Opportunità: #ROMADECIDE: il bilancio partecipativo per la
riqualificazione urbana del Municipio VIII
#ROMADECIDE è il nome del progetto di partecipazione che ha coinvolto in via
sperimentale i residenti e i city user del Municipio VIII. L’ambito ha riguardato la
riqualificazione urbana del territorio municipale: i cittadini sono stati chiamati a decidere su
come spendere 17 milioni di euro con proposte che hanno spaziato dalla realizzazione di
piste ciclabili, alla riqualificazione di aree verdi fino all’abbattimento delle barriere
architettoniche. Attraverso questa esperienza, definibile come un vero e proprio
“laboratorio” della partecipazione, Roma Capitale ha inteso dare il via ad un processo
virtuoso di trasformazione del rapporto con i cittadini, sia incontrandoli in assemblee
pubbliche e nei focus group, sia sfruttando le potenzialità offerte dal digitale. Il tutto a
partire da una premessa importante: coinvolgerli nei processi decisionali della P.A..
#ROMADECIDE è stata, dunque, la piattaforma sperimentale consolidata nel
Regolamento del bilancio partecipativo di Roma Capitale.
Fase 1 - Candidatura al focus group e presentazione delle proposte Dal 25 giugno fino al 12 luglio 2018 sono state aperte le candidature sul sito istituzionale di Roma Capitale per entrare a far parte del focus group. I componenti sono stati successivamente individuati tramite sorteggio in seduta pubblica. I cittadini estratti si sono incontrati in quattro giornate nel mese di luglio. Parallelamente, dal 13 al 25 luglio 2018 è stato reso accessibile nella macro area “Partecipa”, un form attraverso il quale i cittadini hanno avuto la possibilità di caricare online le proposte finalizzate al miglioramento del proprio quartiere, le quali potevano essere contemporaneamente votate dagli stessi.
Fase 2 - Valutazione delle proposte
Un Tavolo Tecnico, composto da esperti interni all’Amministrazione capitolina, ha valutato un totale di 131 iniziative così suddivise: 67 proposte presentate mediante form online (per aver ricevuto il numero minimo di 50 like);17 proposte nate nel confronto dei componenti del focus group; 47 proposte presentate direttamente dall’Amministrazione Capitolina (Municipio VIII + Dipartimenti).
Fase 3 - Votazione delle iniziative
Dal 13 al 26 settembre 2018, i cittadini hanno votato online, attraverso il sito istituzionale di Roma Capitale, gli 80 progetti valutati come realizzabili dal Tavolo Tecnico.
Fase 4 - Approvazione della graduatoria e realizzazione dei progetti
Con la Delibera di Giunta Capitolina n.207/2018 è stata approvata la graduatoria dove sono stati individuati i 18 progetti che saranno realizzati dall’Amministrazione a partire dal 2019 e rientranti nel budget a disposizione. #ROMADECIDE è stato gestito dal Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari
Opportunità, in collaborazione con il Dipartimento Trasformazione Digitale, il Dipartimento
Programmazione e Attuazione Urbanistica e gli uffici tecnici del Municipio VIII, su input
degli Assessorati competenti. Il Tavolo che ha vagliato la fattibilità finanziaria-
amministrativa delle proposte è stato presieduto dal Vice Direttore Generale per i Servizi al
Territorio.
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Unioncamere: Punti Impresa Digitale – PID
PID - Punto Impresa Digitale – è un’iniziativa promossa dal Sistema delle Camere di
commercio, nell’ambito del Piano Nazionale Impresa 4.0., per favorire la conoscenza e
l’applicazione pratica delle tecnologie digitali tra micro, piccole e medie imprese (MPMI) di
tutti i settori economici. Istituiti a partire dalla seconda metà del 2017, i PID sono
complessivamente 88 distribuiti su tutto il territorio nazionale presso le Camere di
commercio ed offrono una serie di servizi mirati per guidare le imprese nei processi di
digitalizzazione e di change management, in particolare:
Attività informative: incontri e seminari tematici di approfondimento su le tecnologie 4.0 e le loro possibili applicazioni nei diversi settori produttivi (industria, commercio, artigianato, agricoltura, servizi, ecc.).
Assessment digitale: misurazione del livello di maturità digitale utile all’imprese per capire il proprio posizionamento in ambito 4.0 e per individuare le migliori strategie di miglioramento da avviare; l’assessment dei PID è disponibile in due versioni:
o “SELFI4.0”: autovalutazione che l’azienda può realizzare in completa autonomia accedendo semplicemente al portale nazionale dei PID www.puntoimpresadigitale.camcom.it;
o “ZOOM4.0”: valutazione più approfondita realizzata direttamente in azienda da professionisti dei PID appositamente formati (Digital Promoter).
Sostegni economici per la digitalizzazione: contributi a fondo perduto - sotto forma di voucher - per l’acquisto di servizi di formazione, consulenza e tecnologie in ambito 4.0; i voucher possono essere richiesti da imprese singole o gruppi di imprese che condividono un progetto comune.
Servizi di mentoring: supporto specialistico nella scelta della strategia di digitalizzazione migliore da attuare realizzato attraverso una rete di “mentor”, ovvero manager e/o imprenditori con forti competenze nel campo delle tecnologie 4.0 che mettono la loro esperienza a disposizione delle imprese.
Servizi di orientamento: brochure, materiali informativi, sale espositive presso alcuni PID per consentire alle imprese di “toccare con mano” le tecnologie 4.0 e per orientarle verso gli altri attori del Network Impresa 4.0 che offrono servizi più specialistici (DIH, Competence Center).
A partire dal 2017, anno della loro istituzione, la rete dei PID ha raggiunto importanti
risultati nel coinvolgimento e ingaggio delle imprese: 31 mila partecipanti agli eventi
formativi tematici; 11 mila imprese che hanno avuto modo di misurare il proprio livello di
maturità digitale con “Selfi4.0” o “Zoom4.0”; oltre 28 milioni di euro erogati attraverso
voucher digitali. Un contributo concreto per la diffusione del digitale tra le MPMI e per
l’innalzamento della competitività del tessuto produttivo italiano. Per conoscere tutte le
iniziative ed essere aggiornati sulle attività dei PID visitare il sito
www.puntoimpresadigitale.camcom.it, Facebook: @PuntoImpresaDigitale; Twitter.
@PID_CamCom
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Università degli Studi di Bari: Il ciclo integrato di gestione degli
stakeholder dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro
L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (UNIBA) ha avviato un percorso di cambiamento
organizzativo basato sulla partecipazione degli stakeholder interni-esterni ai processi di
co(ri)-progettazione dei processi/servizi e di valutazione delle performance secondo il
modello multi-degree feedback. Tale percorso di innovazione ha visto il superamento
dell’approccio adempimentale alla gestione delle relazioni con gli stakeholder, la
progettazione e l’implementazione di un sistema strutturato e integrato di strumenti e lo
sviluppo di un sistema di valutazione misto.
La mappatura degli stakeholder, attuata da UNIBA attraverso l’ampliamento della platea
degli attori e dei produttori di riferimento e il relativo collegamento ai processi e alle attività,
ha consentito la selezione e/o ri-progettazione di un insieme articolato di strumenti di
ascolto e collaborazione, utili per la gestione di tali relazioni, complesse ed eterogenee,
nell’ambito del ciclo integrato di gestione della performance. Centrali sono state la
progettazione e l’implementazione del sistema per la rilevazione della customer
satisfaction, collegato alla misurazione e alla valutazione della performance. Gli esiti di tale
rilevazione confluiscono, altresì, nel più ampio sistema di “valutazione multi-degree
feedback”: nella misura in cui è assicurata la rappresentatività statistica del campione di
rispondenti, tali risultati concorrono alla valutazione delle dimensioni che costituiscono la
performance organizzativa ed individuale. Inoltre, a rafforzare l’approccio multi-degree
feedback contribuiscono i protocolli di valutazione che, per i titolari di livello dirigenziale,
prevedono autovalutazione, valutazione top down e bottom up e per i titolari di incarico di
livello non dirigenziale, una duplice valutazione (funzionale e gerarchica). Tali modalità
consentono di integrare, in un unico esito valutativo, valutazione interna ed esterna,
superando le distorsioni valutative, incrementando il livello di accountability esterna e
introducendo logiche e meccanismi di maggiore responsabilizzazione in merito alle azioni
realizzate (accountability interna).
La valutazione è solo una delle fasi di una più ampia gestione integrata del ciclo della
performance. In tale ottica, UNIBA ha progettato e implementato ulteriori strumenti di
ascolto, di relazione e di comunicazione per e con il territorio. Tale percorso ha permesso
il conseguimento di alcuni risultati intermedi (per es. mappatura e reingegnerizzazione dei
processi; mappatura delle competenze; progettazione e realizzazione di un sistema
informativo di supporto al management; analisi della strategicità dei fabbisogni degli
stakeholder; etc.), alimentando il sistema informativo in senso pluridirezionale e
realizzando un più incisivo supporto ai processi decisionali.
Il sistema integrato ha richiesto agli attori coinvolti, secondo contributi e livelli differenti, di
abbracciare un approccio culturale incline al cambiamento, al miglioramento continuo, alla
valorizzazione delle competenze e del merito, al confronto, alla responsabilizzazione
sottolineando come generazione e condivisione di valore pubblico nonché miglioramento
delle proprie performance passino inevitabilmente dal coinvolgimento degli stakeholder
dell’amministrazione, della comunità e del territorio di riferimento.
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Trasparenza e Open Data
CCIAA Cosenza: Open.ImpreseCosenza
“Open.ImpreseCosenza” è un progetto, voluto dal Presidente Klaus Algieri e avviato dal
management a partire dal 2016 al fine di:
mappare i dati “nativi” dei propri processi amministrativi;
individuare quelli più significativi e utili per imprese e cittadini,
renderli fruibili in maniera gratuita.
Il progetto costituisce la mappa operativa dell’OSSERVATORIO ECONOMICO
CAMERALE, che contiene gli strumenti volti all’attuazione di una delle principali
competenze del sistema camerale, ovvero la diffusione dell’informazione economica
mediante pubblicazione di dati, analisi economiche e studi utili ai processi decisionali per il
miglioramento della competitività delle imprese presenti sul territorio di propria
competenza.
Peculiarità del progetto
“Open.ImpreseCosenza” ha come obbiettivo generale la diffusione dell’informazione
economica mediante pubblicazione di dati, analisi economiche e studi utili ai processi
decisionali per il miglioramento della competitività delle imprese presenti sul territorio di
propria competenza.
Open.ImpreseCosenza rappresenta un passo avanti ed un miglioramento dell’intero
sistema economico locale:
il patrimonio informativo dei dati economici raccolti dal sistema camerale viene
messo a disposizione dell’imprenditore, dei professionisti, degli analisti e dei
cittadini;
Gli stessi hanno la possibilità di elaborare i dati in modo personalizzato ed in totale
autonomia, senza vincoli spazio-temporali ed in mobilità.
Queste attività valorizzano il patrimonio informativo stesso, in termini di qualità del dato e
di utilizzo, innescando un meccanismo virtuoso per l’economia.
Gli strumenti del progetto
Su apposita sezione del sito web camerale sono state pubblicate tre Dashboard, ovvero
strumenti per la rappresentazione grafica dei dati raccolti, elaborati e resi disponibili che
riguardano differenti livelli territoriali:
Livello Comunale: 11 diverse tipologie di indicatori di Demografia di Impresa,
confrontabili tra TUTTI i Comuni della Provincia di Cosenza;
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Livello Provinciale: 12 diverse tipologie di indicatori di Demografia di Impresa,
comparabili tra le cinque provincie Calabresi, con il dato Regionale e con il dato
nazionale;
Livello Nazionale (denominato Pro x:y): più di 50 indicatori riferiti a 16 tematiche
diverse (Ambiente, Lavoro, Beni Culturali, Sicurezza, ecc) comparabili tra tutte le
province Italiane.
Gli output prodotti sono rilasciati in formato conforme ai dettami imposti da AgID in
materia di OpenData, mediante processi di produzione e rilascio standardizzati,
riutilizzabili ed interoperabili su scala nazionale ed internazionale. Ogni cruscotto è
interattivo e consente all'utente di selezionare i parametri di proprio interesse, mostrando
una rappresentazione grafica dei dati in base ai parametri scelti dall'utente. Rimanendo in
tema OpenData e riutilizzo dei dati, è stata abilitata la funzione per lo scarico dei dati
tramite il pulsante di Download. Selezionando con un click la rappresentazione grafica
(oppure il singolo andamento annuale) ed aprendo successivamente il menù di download,
è possibile utilizzare le funzioni "Crosstab" e "Data", che consentono di visualizzare e/o
scaricare i dati che hanno originato il grafico in base ai parametri impostati, al fine di
trattarli a proprio uso.
Ad oggi numerosi sono stati gli accessi al servizio, di seguito un dettaglio:
• Livello Comunale : 619 accessi
• Livello Provinciale : 245 accessi
• Livello Nazionale : 102 accessi
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Comune di Matera: OpenData reloaded
L’amministrazione Comune di Matera da ormai quasi 6 anni ha un proprio portale
OpenData vincitore anche del premio OpenGeo Data nel 2013. Quando Matera è stata
designata come Capitale Europea della Cultura per il 2019, la città ha subito delle
trasformazioni sul piano Urbanistico ma in generale Urbano.
Nel 2017-2018 quindi l’amministrazione comunale ha deciso di utilizzare il proprio
portale OpenData come cerniera nei confronti della comunità. Sono state indette quindi
delle riunioni aperte alle scuole, ai cittadini, alle associazioni culturali, ai portatori di
interesse in generale, con la presenza degli assessori al ramo ma anche funzionari
interni. L’ente ha provveduto, sulla home page di http://dati.comune.matera.it , a
costruire un sistema alimentato proprio da tutti questi “bisogni” dei cittadini, trasformati
in dati aperti.
In particolare:
1) Il Comune di Matera è l’unica amministrazione locale d’Italia ad avere realtime
l’elenco delle strutture ricettive georiferite, con grafici quantitativi e qualitativi (ad
oggi sono oltre 900 strutture divise per tipologia e ubicazione). L’ente ha
costruito anche una mappa dinamica associata al dataset. In accordo con
Infocamere che gestisce il portale impresainungiorno.gov.it, l’ente ha fornito
l’elenco puntuale della toponomastica e del catasto in modo che le nuove future
pratiche, saranno sempre “pulite” in ingresso. L’analisi puntuale delle strutture
ricettive ha portato a nuovi bandi per negozi di vicinato nei Sassi e ha portato ad
una proficua attività di controllo insieme agli uffici dei Tributi per capire l’entità
dell’evasione della tassa di soggiorno. Inoltre in accordo con APT Basilicata,
l’Ente ha permesso un riallineamento della banca dati regionale per le strutture
ricettive, fermo a 3 anni fa e quindi obsoleta.
2) I Sassi di Matera sono dei quartieri, unici non solo perché Unesco ma anche
perché sono di proprietà dello Stato. Sono quindi beni demaniali dati in
concessione al Comune che a sua volta subconcede per 99 anni a chiunque ne
faccia richiesta. Su oltre 2600 particelle catastali è stato fatto un censimento
puntuale, trasformando le pratiche cartacee decennali, in una tabella
liberamente scaricabile e che i funzionari aggiornano in tempo reale. Tutti
possono vedere a chi è stata assegnato l’alloggio e tutti possono vedere quelli
ancora disponibili. E’ stato fatto anche qui un sistema di infografiche e una
mappa digitale.
3) L’ente ha realizzato un portale cartografico (Webgis) ed ha inserito tantissimi
dati geografici. Tra questi l’intero Regolamento Urbanistico di prossima
approvazione comunale (è stato già adottato ma deve essere approvato dopo la
fase di legge di partecipazione e rilievi), il piano di Protezione Civile Comunale,
le aree di intervento dei Rioni Sassi etc.
4) E’ stato realizzato un dataset “opencantieri” con i cantieri in corso, realizzati, con
avanzamento e mappa geografica.
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5) Il fornitore dei trasporti pubblici locali in accordo con l’Ente comunale, ha
pubblicato i dati in formato GTFS per orari, fermate e corse ed inoltre ha
installato un sistema GPS in tempo reale accessibile tramite API con un’app
dedicata ma anche liberamente riusabile da tutti in licenza e formato aperto
6) Il portale “MateraEvents” che negli anni era in capo all’Ente, è stato potenziato
dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 (di cui il Comune è socio insieme alla
Regione) ed è diventato il portale unico ufficiale per tutti gli eventi per il 2019. Ci
sono eventi ormai dal 2017 ed alcuni anche per il 2020. Tutti i dati sono rilasciati
in licenza e formato aperto e sono inseribili dalla comunità.
7) E’ stato censito l’intero patrimonio dei beni culturali digitalizzando il vecchio
catasto dei Beni culturali e creando anche qui, una mappa e un dataset.
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CONSIP/MEF: Gli Open Data degli Acquisti in rete della PA
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Consip hanno intrapreso da tempo un percorso di trasparenza e apertura dei dati nativi di propria competenza valutandone il potenziale interesse pubblico. Da ottobre 2016 è infatti in linea il Portale dati.consip.it, dedicato alla valorizzazione del patrimonio informativo del Programma di razionalizzazione degli acquisti in rete della PA – gestito da Consip per conto del MEF - che rappresenta un riferimento per i dati aperti in tema di spesa pubblica.
Le categorie dei dataset pubblicati descrivono il mercato della PA e il suo valore: dati di dettaglio di amministrazioni, fornitori, bandi e gare, partecipazioni, cataloghi dei beni e servizi e, in forma aggregata, dati di negoziazioni e acquisti effettuati tramite gli strumenti della piattaforma e-Procurement. Per facilitare la comprensione del contesto è presente anche una sezione di reportistica. Il Portale espone dati dell’anno in corso e dei due anni precedenti ed è aggiornato mensilmente. Chiari i benefici per i diversi utenti:
le PA possono analizzare le opportunità delle gare Consip e porsi in un confronto virtuoso con altri enti pubblici
i fornitori possono valutare la domanda della PA e l’offerta del mercato, favorendo la concorrenza
i cittadini possono approfondire il valore e la natura della spesa L’efficienza dei processi di produzione è garantita dal fatto che MEF e Consip governano in modo diretto il sistema sorgente delle informazioni, cioè la piattaforma www.acquistinretepa.it, su cui PA e Imprese si abilitano, negoziano e concludono transazioni economiche. Tali informazioni sono acquisite e storicizzate nei sistemi di Data Warehouse che il progetto open data utilizza, beneficiando dei trattamenti “a monte” di raccolta e bonifica. L’ampliamento dei contenuti e l’attenzione all’aggiornamento e alla qualità dei dati fanno del Portale Open Data una linea di servizio sostenibile nel medio-lungo periodo, su cui altri soggetti pubblici e privati possono contare per proporre servizi e utilità.
L’interesse verso il servizio è misurato in modo oggettivo da indicatori visibili in home page quali le pagine visitate (ca. 10.000 al mese) e la votazione degli utenti (4 su 5). Dai feedback pervenuti tramite la casella di posta dedicata, emerge che i dataset sono riutilizzati per alimentare altri siti web e banche dati e che rappresentano un riferimento anche per i giornalisti e per il mondo accademico, che ha istituito un osservatorio sul procurement pubblico. Il portale, incluso nel 2017 nel Terzo Piano di Azione Nazionale OGP, è replicabile. Il set di informazioni pubblicate potrebbero essere integrate con dati di acquisti effettuati tramite altri soggetti aggregatori, sul modello di dati federati già sperimentato da alcune regioni.
Per la sua realizzazione tecnica sono state adottate soluzioni innovative coerenti con il
Piano triennale per l’informatica nella PA: il portale è ospitato su infrastruttura SPC Cloud,
sviluppato con SW open source, è integrato col catalogo nazionale dati.gov.it e i suoi
dataset sono stati inclusi nel 2018 paniere nazionale dei dati aperti condiviso con l’UE. E’
consentito il riutilizzo gratuito dei dataset, grazie alla licenza d’uso CC BY 4.0 scelta. Le
evoluzioni prevedono: arricchimento dei contenuti secondo i feedback degli utenti,
strumenti efficaci per la presentazione delle info-grafiche, innalzamento al formato LOD
per favorire l’interoperabilità con banche dati esterne.
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Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione
Civile: Piattaforma Radar – DPC
Il governo e la gestione del sistema di allerta nazionale per il rischio idrogeologico e
idraulico sono assicurati dal Dipartimento della protezione civile (DPC) della Presidenza
del Consiglio dei Ministri e dalle Regioni, ai sensi dell’art. 17 D.Lgs n.1/2018. Il Centro
Funzionale Centrale del DPC, ha sviluppato specifiche procedure finalizzate ad accentrare
dati di proprietà di ciascuna Regione o di altri Enti ed Amministrazioni
nazionali/internazionali. In particolare, sono state sviluppate apposite catene di
elaborazione, implementate sulla base di una consolidata attività di ricerca della comunità
scientifica nazionale e internazionale e da strutture regionali, che garantiscono la
standardizzazione dei dati acquisiti da sensori a terra, radar meteo, satelliti, etc.,
propedeutica alla generazione di prodotti utili al sistema di allertamento nazionale, resi
disponibili in tempo reale, attraverso apposite piattaforme, a tutte le componenti del
Servizio Nazionale di Protezione Civile (SNPC).Nell’ultimo anno, il DPC, al fine di garantire
la trasparenza, la distribuzione libera e l’interoperabilità dei prodotti mediante protocolli
standard, ha programmato un intervento significativo sull’architettura per assicurare un
flusso di dati h24 in tempo reale delle osservazioni provenienti dalla rete radar meteo (23
apparati), dalla rete a terra (5200 stazioni) oltre dai dati satellitari, rivolto anche ad utenti
esterni al SNPC.
E’ stato quindi implementato il servizio “Radar-DPC”, che si basa sulla piattaforma
software WIDE-Weather Ingestion Data Engine, appositamente ideata per l’esecuzione di
processi automatici di raccolta dati e pubblicazione di servizi web parametrizzati, che
possono essere richiamati da un qualsiasi client WMS/WMTS, compatibili con standard
internazionali per lo scambio dei dati georiferiti. La Piattaforma adotta un approccio
flessibile ed è stata disegnata per poter gestire in maniera incrementale prodotti geo-riferiti
di diversa natura e diversa semantica. La piattaforma ha un’architettura scalabile,
implementata sul Cloud della PA, che assicura un’ottima sostenibilità nel medio e nel
lungo periodo. La gestione dinamica delle risorse e la scalabilità dei nodi permette che
possa essere operato un ridimensionamento qualora il carico di richieste di servizio e di
traffico generato dovessero crescere oltre il limite pianificato. La Piattaforma permette
inoltre di visualizzare, su mappe interattive (su cui si può effettuare pan, zoom, geocodifica
di indirizzi, sovrapposizione di livelli e altro), i monitoraggi spazio-temporali di prodotti
meteo quasi in real time, con aggiornamenti compresi tra i 5 e 60 minuti a scala nazionale.
L’introduzione di tecnologie innovative per la gestione delle catene automatiche di
elaborazione e per la pubblicazione, nonché per il download e l’erogazione di servizi Open
Access Web Services, ha l’obbiettivo di promuovere il riuso di dati (che non potrebbero
essere generati in autonomia se non investendo in infrastrutture e know-how decennale)
da parte di Amministrazioni, centri di ricerca e imprese.
La piattaforma, che si basa su una governance aperta e a rete, ha l’obbiettivo di favorire lo
sviluppo della conoscenza, la crescita dei territori attraverso la realizzazione di servizi,
contraddistinti da una navigazione semplificata e personalizzata, rivolti sia alle imprese
che ai singoli cittadini.
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Istituto nazionale di statistica – ISTAT: Costruzione, aggiornamento e
diffusione annuale dei limiti amministrativi di interesse nazionale
(Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni)
La produzione continua dei dati geografici prodotti dall’Istat, rappresenta, per la comunità
degli utenti, un punto di riferimento per l’omogeneità dei criteri, la trasparenza delle
metodologie utilizzate e la continuità degli aggiornamenti. L’Istat produce e utilizza i dati
geografici con finalità statistiche, promuovendo la loro integrazione con i dati statistici al
fine di ottenere nuova informazione georeferenziata o utilizzando i dati integrati anche
come nuove statistiche sperimentale, come ad esempio nel caso delle Ecoregioni
(https://www.istat.it/it/archivio/224780). L’Istat pubblica i dati geografici del sistema delle
Basi Territoriali (BT) dal 1991. Oggi i dati sono consultabili con strumenti avanzati GIS per
la produzione di mappe tematiche interattive e comprendono le seguenti partizioni del
territorio:
Sezioni di censimento;
Aree di censimento;
Aree amministrative sub-comunali (municipi, quartieri, ecc);
Località abitate comunali.
Tutti i dati geografici diffusi sono ricostruibili a partire dalle 403.000 sezioni di censimento
che sono il “tassello” minimo in cui è suddiviso l’intero territorio nazionale. I dati geografici
del 1991, 2001 e 2011, per singola sezione di censimento, sono stati mosaicati a livello
nazionale e sono, inoltre, liberamente diffusi anche i dati in formato kmz
(https://www.istat.it/it/archivio/104317). Uno dei principali aspetti qualificanti di questo
insieme di dati geografici è che vengono controllati, modificati e validati dagli uffici tecnici
comunali che ne definiscono anche la loro ufficialità. Associabili alle partizioni del sistema
delle BT sono inoltre pubblicati anche i dati dei censimenti generali della popolazione e
abitazioni e dei censimenti dell’industria e servizi del 1991, 2001 e 2011. Le variabili
censuarie del 2011 sono consultabili anche direttamente attraverso la sezione DATASET
del sito web http://datiopen.istat.it/. In seguito all’attività di aggiornamento e revisione delle
Basi Territoriali (BT) per i censimenti generali del 2011 e delle variazioni territoriali
intercensuarie, l’Istat rilascia i confini amministrativi aggiornati al 1° gennaio di ogni anno,
nella versione generalizzata e in quella più dettagliata
(https://www.istat.it/it/archivio/222527). I confini delle unità amministrative a fini statistici
sono costituiti da tre livelli gerarchici (Regioni, Province/Città metropolitane, Comuni) e
uno statistico (ripartizioni geografiche) a copertura nazionale, cui si aggiungono negli anni
censuari anche le aree speciali (zone in contestazione e isole amministrative). I file
geografici includono:
le modifiche dei limiti amministrativi documentate dai comuni in occasione
dell’aggiornamento delle basi territoriali per i censimenti 2010-11;
le variazioni amministrative e territoriali intervenute e ufficialmente documentate nei periodi
intercensuari, consultabili nella sezione Codici dei comuni, delle province e delle regioni;
le variazioni amministrative conseguenti alla risoluzione di zone in contestazione tra comuni
limitrofi acquisite in seguito all’invio all’Istat della documentazione ufficiale.
In questa ampio spettro di dati geografici pubblicati, l’Istat ha in cantiere il progetto di
micro-zonizzazione che per le sue peculiari caratteristiche, in prospettiva, consentirà una
maggiore qualità della geo-referenziazione dei fenomeni socio-economici che insistono sul
territorio.
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Nucleo di valutazione e analisi per la programmazione - Dipartimento
per le politiche di coesione - Presidenza del Consiglio dei Ministri:
OpenCoesione: dai dati del monitoraggio amministrativo alle esperienze
di monitoraggio civico
OpenCoesione è un’iniziativa di governo aperto che promuove la trasparenza attraverso la
pubblicazione di dati amministrativi costantemente aggiornati sui singoli progetti finanziati
dalle politiche di coesione, disponibili grazie ad un modello di database federato
alimentato da tutte le Amministrazioni centrali, regionali e locali coinvolte in Piani e
Programmi di sviluppo territoriale, e favorisce la partecipazione sostenendo iniziative
innovative per il riuso dei dati e il coinvolgimento di comunità. Le politiche di coesione
hanno l’obiettivo di ridurre le disparità nello sviluppo economico, sociale e culturale, si
attuano su tutto il territorio nazionale, con una particolare concentrazione nelle aree del
Mezzogiorno d’Italia, hanno carattere multi settoriale e sono finanziate con risorse
nazionali ed europee. L’iniziativa OpenCoesione è stata avviata nel 2012 ed è tra le prime
esperienze italiane di rilascio di open data di fonte pubblica. La prima pubblicazione di dati
su www.opencoesione.gov.it ha riguardato 500.000 progetti per un costo di complessivo di
oltre 33 miliardi di euro. Attualmente sono online oltre un milione di progetti per un costo
complessivo di circa 130 miliardi di euro. Negli anni è stato sempre garantito
l’aggiornamento bimestrale dei dati, in linea con la fonte informativa di riferimento, ovvero
il Sistema Nazionale di Monitoraggio gestito dal dalla Ragioneria Generale dello Stato
(MEF-RGS-IGRUE). Il portale vede inoltre un continuo adeguamento di formati, variabili,
metaclassificazioni e licenze di rilascio che tiene conto del dibattito su questi temi
sviluppato dalla comunità open data nazionale ed internazionale. I dati disponibili sul
portale possono essere scaricati in diversi formati (csv, json, API) e dataset (dal dataset
completo a vari sottoinsiemi: regionali, settoriali, …) e navigati attraverso grafici dinamici e
mappe interattivi. Accanto ai dati sull’attuazione dei progetti, per i quali sono disponibili
oltre 200 variabili di dettaglio, vengono pubblicati anche dati sulla programmazione
finanziaria delle politiche di coesione e database statistici sul contesto economico e
sociale dei territori. Per favorire il riutilizzo dei dati pubblicati e sensibilizzare l’opinione sul
valore della trasparenza e dei dati aperti in particolare, nell’ambito dell’iniziativa
OpenCoesione è intenso l’impegno dedicato alla partecipazione a incontri e seminari sul
territorio per promuovere e sostenere il dibattito. Vengono inoltre periodicamente diffusi
brevi approfondimenti, le “Pillole di OpenCoesione”, con analisi su specifici aspetti
collegati ai progetti in attuazione oltre alle “Data Card di OpenCoesione” per diffondere,
con linguaggio semplice e infografiche di corredo, la conoscenza di specifici progetti
dedicati a temi o eventi. OpenCoesione ha interpretato il paradigma
dell’OpenGovernment attraverso il claim “Scopri, Segui e Sollecita”, accompagnando la
trasparenza sui dati del monitoraggio amministrativo sui progetti con iniziative innovative di
monitoraggio civico tra cui si distingue il percorso didattico “A Scuola di OpenCoesione”
(ASOC) rivolto alle scuole secondarie superiori. Studenti e docenti coinvolti nel progetto
ASOC acquisiscono competenze su uso e riuso dei dati aperti, capacità critica e tecniche
di data journalism. L’iniziativa, giunta alla sua settima edizione, è stata da poco adottata
come pilota dalla Commissione Europea che a partire dal prossimo anno scolastico lo
sperimenterà in altri Stati Membri dell’UE.
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Regione Campania: Progetto dati aperti "Open Data Campania"
Open Data Campania è il progetto dei dati aperti, fruibili e riutilizzabili, di Regione
Campania. Rappresenta lo sforzo di un’intera amministrazione di ripensare i propri
processi per renderli adeguati alla produzione di open data secondo gli standard di
riferimento. È un progetto dal forte impatto organizzativo che coinvolge tutti gli uffici
regionali e che si fonda sul principio di dare sempre centralità all’essere umano coinvolto
nei processi di cambiamento. Per questa ragione, è stata definita una salda governance
interna, dedicando molta attenzione al coinvolgimento delle persone che partecipano ai
processi di produzione dei dati per raccontare loro la visione e le finalità del progetto ma
anche per accrescerne le competenze. Uno dei principali obiettivi è diffondere al personale
la consapevolezza che Regione Campania è un vero giacimento di valore che, una volta
liberato e messo a disposizione di tutti, produrrà crescita e arricchimento per la stessa
amministrazione. È attualmente ancora in corso la fase di start up che mira ad introdurre e
mettere a sistema all’interno dell’organizzazione tutti gli strumenti necessari per poter
sostenere una gestione autonoma dei dati.
Il nuovo Portale dei dati aperti (https://dati.regione.campania.it), adeguato agli standard
richiesti da AgID sia per le regole di descrizione dei dati, sia per l'interfaccia che rispecchia
le linee guida di design per i siti della PA, rappresenta uno dei risultati realizzati nella fase
di start up. È stato completamente ripensato mettendo al centro le esigenze di un pubblico
che fosse il più ampio possibile, evitando di concentrare l’attenzione solo sul target di
esperti per i quali, attraverso il catalogo, sono comunque rese disponibili le Data API per lo
sviluppo di applicazioni in ottica machine readable. Il Portale, oltre al catalogo dei dati,
accessibile attraverso il link "Dataset" del menu principale di navigazione
(https://dati.regione.campania.it/catalogo/), presenta anche le notizie con gli ultimi
aggiornamenti e le data stories, il racconto dei dati attraverso visualizzazioni che ne
aumentino la comprensibilità. Si è cercato, infatti, di superare un approccio puramente
tecnicistico, rendendo più amichevoli i dati anche per i non addetti attraverso lo
storytelling, curato da una redazione interna. L'obiettivo è avvicinare i normali cittadini ai
dati aperti per favorire concretamente il dialogo e la partecipazione.Sempre nell’ottica di
avvicinare qualsiasi utente ai dati, è stato fatto un lavoro di semplificazione dell’interfaccia
del catalogo, rendendola più user friendly. Nella pagina di un singolo dataset sono state
messe a disposizione di tutti funzionalità per facilitarne il riuso.
I dataset in formato CSV sono consultabili direttamente sul sito e, attraverso
l'impostazione di filtri sulle colonne, possono essere selezionati solo i dati di proprio
interesse che poi possono essere salvati come file CSV filtrato. Inoltre, è possibile creare
visualizzazioni (chiamate datalet) di ogni dataset attraverso la funzionalità "Creazione
datalet" che, in due semplici passi, consente a chiunque di creare diverse tipologie di
grafici o mappe e condividerle sui social, salvarle come immagine o come codice html da
importare in altri siti o blog. È stato di recente lanciato un contest “Rappresenta il dataset”
(https://dati.regione.campania.it/opendata/contest-opendata/) per favorire il riuso dei dati
promuovendo l’utilizzo dello strumento di visualizzazione.
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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: Piattaforma regionale di
consultazione geografica WebGIS: EagleFVG
Eagle.fvg è la piattaforma WebGIS della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia disponibile liberamente in rete che consente una mappatura generale delle risorse informative geografiche, con funzionalità di ricerca, visualizzazione e interrogazione di dati pubblici (certificati da parte delle pubbliche amministrazioni) che conferiscono le proprie informazioni. L’integrazione tra i dati e le informazioni disponibili permette di attuare corrette politiche di gestione del territorio ed è determinante in termini di supporto alle decisioni, consentendo un aumento di produttività, un miglioramento dell’efficienza e una razionalizzazione della spesa pubblica e delle attività del personale anche in un’ottica di prevenzione e sicurezza del territorio. Eagle.fvg, realizzata con la collaborazione della società in-house INSIEL S.p.A., ha un cuore operativo che è rappresentato dal motore di ricerca che consente di accedere in modo dinamico e interrelato a tutti i dati territoriali e ambientali e permette di:
diffondere la conoscenza del territorio regionale e la cultura dell’informazione geografica;
favorire il rapido accesso alle informazioni a supporto dei processi decisionali in materia territoriale, con modalità interattive che garantiscono la massima interoperabilità;
indirizzare le azioni di pianificazione e governo del territorio verso uno sviluppo sostenibile e compatibile con le caratteristiche naturali ed ambientali esistenti;
conoscere e valutare l’evoluzione del territorio e i cambiamenti della realtà che ci circonda;
agevolare l’analisi e l’interazione tra le diverse informazioni geografiche disponibili.
La componente geografica ottimizza gli elementi conoscitivi territoriali attraverso la consultazione interattiva dei risultati di ricerca e dei repertori cartografici di base e tematici disponibili. Ogni oggetto cartografato può essere interrogato per le sue componenti geometriche e alfanumeriche. Le informazioni che lo caratterizzano possono essere esportate, stampate e utilizzate, a seconda della tipologia, per avviare una ricerca.
L’utente può aggiungere liberamente elementi geometrici personalizzati, eseguire misure e stampare la finestra cartografica. Possono essere indicizzare banche dati non necessariamente georeferenziate, ma suscettibili di geolocalizzazione e/o di rappresentazione geolocalizzata grazie alle funzionalità di correlazione con strati informativi strategici di riferimento geografico (numerazione civica, stradari, catasto, ecc…). Attraverso un’interfaccia semplice ma dalle potenti funzionalità, l’utente generico può interrogare e integrare:
Basi cartografiche regionali e/o di diversa origine (Bing Maps, Open Street Map, cartografie regionali numeriche, Database topografico, ortofoto, ecc.)
Banche dati messe a disposizione dal Catalogo regionale dei dati ambientali e territoriali
Banche dati pubblicate da terzi mediante web services (WMS/WFS)
PRGC pubblicati all’interno della convenzione Sistema Informativo Autonomie Locali (nella configurazione accessibile dai siti web comunali)
Nelle configurazioni con accesso profilato l’utente può consultare anche:
Mappe e dati catastali immobiliari
Numerazione civica regionale
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Anagrafe
ICI/IMU e altri tributi
Concessioni edilizie
Certificati di destinazione urbanistica
L’applicativo è consultabile nella sua configurazione internet di base, accessibile al pubblico, all’indirizzo: http://sistemiwebgis.regione.fvg.it/eagle/main.aspx?configuration=Guest
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Regione Lombardia : Iniziativa “Open Data per gli enti locali” - Paniere
di dataset per gli enti locali e tracciati standard
Regione Lombardia è impegnata da anni in attività di promozione della cultura open data
per valorizzare il patrimonio informativo pubblico e creare sinergie con il territorio. Per
questo, offre gratuitamente agli enti locali la possibilità di utilizzare il portale Open Data
Lombardia per la pubblicazione dei propri dati e ha lanciato numerose iniziative finalizzate
ad accompagnarli nella pubblicazione dei propri dati, quali l’approvazione di criteri generali
e linee guida, la formazione e il cofinanziamento previsto dalla delibera 7256 del
23/10/2017. L’iniziativa “Open Data per gli Enti Locali” è stata attuata con i seguenti
obiettivi:
1. Definire un paniere di dataset per gli EELL, favorendo la pubblicazione di dati utili
nell’ottica della creazione di valore per cittadini e imprese
2. Coinvolgere gli enti locali in un percorso partecipato per confrontare i percorsi di
ognuno e mettere a fattor comune le competenze di settore relative ai singoli dataset
da pubblicare
3. Condividere e consolidare uno standard relativo ai contenuti minimi che ciascun
dataset deve contenere per:
Migliorare il livello di qualità dei dataset
Favorire la completezza delle informazioni
Permettere il confronto tra i dati di enti diversi
Facilitare la fruibilità dei dati
Il ‘paniere’ regionale di dataset per gli enti locali è un elenco di 50 dataset, appartenenti a
10 categorie o aree tematiche, selezionati tra quelli che si sono rivelati più utili anche sulla
base del monitoraggio degli open data messi a disposizione da altre amministrazioni
italiane. Si tratta del primo paniere di dataset costruito ad hoc per gli enti locali e
replicabile a livello nazionale: il paniere per gli enti locali di Regione Lombardia è già
inserito in uno dei punti del quarto piano OGP (attualmente in fase di consultazione
pubblica).Una volta definito il paniere, Regione Lombardia ha offerto l’opportunità di
incentivi economici agli enti (DGR n. 7256 del 23/10/2017 e il Decreto n. 13155 del
25/10/2017), compartecipando alle spese sostenute, da un lato, per adeguare i software
gestionali in modo da consentire l’estrazione automatizzata di almeno 10 dataset e,
dall’altro, per realizzare funzioni automatiche o semiautomatiche per la pubblicazione dei
dati sul portale. Anche la procedura di cofinanziamento attivata da Regione Lombardia
rappresenta un modello replicabile da tutte le amministrazioni che abbiano interesse ad
adottarlo. Inoltre, i 136 enti aderenti, che hanno pubblicato più di 1.350 dataset sul portale,
sono stati coinvolti in un processo partecipato di definizione di tracciati standard dei 50
dataset del paniere. Una prima ipotesi dei tracciati dei dataset è stata proposta da
Regione Lombardia in un documento condiviso su Google Docs e modificata e integrata
grazie ai commenti inseriti dagli enti che hanno partecipato alla fase di consultazione.
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Regione Lombardia ha accompagnato gli enti locali prevedendo dei momenti di
formazione, sia online (webinar) che in presenza, volti rispettivamente a spiegare
l’iniziativa nel suo complesso e a chiarire dubbi specifici sugli aspetti tecnici legati agli
standard e alla modalità di pubblicazione automatica. I documenti realizzati per la
formazione sono disponibili sul sito Trasformazione digitale in Lombardia.
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Regione Piemonte: Yucca la Smart data platform del Piemonte
Yucca è la Smart Data Platform , abilitante e precompetitiva, basata su tecnologie open
source, che favorisce la condivisione delle informazioni, l’analisi e la fruibilità dei dati.
Frutto di investimenti tecnologici e di iniziative di "innovazione istituzionale". YUCCA è il
centro dell’ecosistema dei dati per il territorio; una realtà per PA, imprese, centri di ricerca
e soggetti privati che possono condividere il proprio patrimonio di dati open, raccogliere e
analizzare i dati privati, sviluppare nuove applicazioni per favorire la crescita di idee
innovative.
La piattaforma Yucca:
connette oggetti IoT, persone IoP e sistemi fornendo modelli di standardizzazione
dei protocolli di raccolta e pubblicazione dei dati;
facilita l’accesso a tecnologie innovative per le soluzioni end-to-end;
consente circolarità delle informazioni e integrazione con altre fonti dati;
fornisce un big data store dove immagazzinare, trovare, integrare dati;
fornisce strumenti di discovery e analytics sui dati per creare nuova conoscenza.
Ad oggi la piattaforma:
supporta le imprese del territorio per la creazione di nuovi servizi come piattaforma
abilitante precompetitiva;
supporta le pubbliche amministrazioni per la creazione di nuovi servizi legati al
tema delle Smart cities, offrendo un big data store in cui integrare le informazioni e
da cui potervi accedere, basati sul modello delle API
rende disponibili 500 Milioni di dati derivanti da Internet of Things e sistemi del
mondo dei privati e della PA.
raccoglie gli Open data della Regione Piemonte e delle PA locali che hanno
aderito alle linee guida della Regione (84 comuni) ed è integrata con
l’infrastruttura nazionale dati.gov
supporta la Regione Piemonte per la valorizzazione dei dati al fine di creare nuovi
servizi decisionali.
YUCCA rende possibile la strategia per la valorizzazione dei dati perché:
supporta la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, attraverso l’analisi
delle informazioni integrate ed interoperabili prodotte dalla PA e dai sistemi
connessi a Internet (Internet of Things). L’obiettivo è di migliorare i processi di
pianificazione e controllo (cruscotti e servizi decisionali evoluti in ottica di Business
Intelligence e Analytics) a supporto delle Direzioni regionali.
favorisce la pubblicazione degli open data anche a supporto degli Enti del territorio
piemontese,
rafforza quanto già ad oggi realizzato dalla Regione in ottica di valorizzazione dei
dati pubblici, evolvendo la Legge sugli open data (LR 24/ 2011)
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Il Futuro di YUCCA prevede:
Popolamento del Data lake regionale
L’intervento è teso all’alimentazione e al governo di una «base dati» costantemente
aggiornata, utile allo sviluppo di nuovi servizi di supporto alle decisioni, in grado di offrire la
possibilità di accedere e usare informazioni di altri ambiti senza duplicazioni, con
aggiornamenti e qualità dei dati condivisi (cosiddetto “desiloing informativo”). I dati che
alimenteranno il data lake saranno afferenti ai vari ambiti di competenza della Regione
potenziamento della piattaforma tecnologica
L’intervento prevede il potenziamento della piattaforma per supportare nuovi servizi
decisionali, mediante l’integrazione di nuove componenti open quali funzionalità di analisi
in self-service per utenza non specialistica, messa a disposizione di strumenti di analisi
evolute (machine learning, simulazioni e analisi predittive) e funzionalità di analisi spaziali
e geografiche integrate con informazioni in tempo reale (real time).
Realizzazione di nuovi servizi decisionali multi fonte e multi ambito
Grazie alle fasi di alimentazione e potenziamento della piattaforma, nonché alla
disponibilità nel datalake di dati afferenti a diversi domini, sono previsti interventi volti a
realizzare nuovi strumenti di supporto ai processi decisionali/pianificatori in vari ambiti di
competenza regionale, nonché a potenziare la componente di interoperabilità verso il
livello centrale, con particolare focus sulla componente opendata, sia per la Regione sia
per gli enti locali.
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Regione Autonoma della Sardegna: La rete federata di open data
sull'offerta del trasporto collettivo della Sardegna
La Direzione generale dei trasporti della Regione Autonoma della Sardegna gestisce circa
60 contratti di servizio con aziende di trasporto pubblico locale e regionale (urbane e
extraurbane) per le tre modalità gomma, ferro e mare (16.000 corse in tutto il territorio
regionale), con un contributo pubblico di 210 milioni di euro (170 regionali e 40 statali).
Principale oggetto dei contratti di servizio sono i programmi esercizio: linee, corse, orari
dei servizi.
La Regione ha promosso, con gli operatori del sistema dei trasporti della Sardegna, la
diffusione e condivisione delle informazioni sull’offerta di trasporto collettivo, attraverso il
paradigma degli open data, con l’obiettivo che tutti i dati sull’offerta di trasporto siano
pubblicati con formati e strutture standard, accessibili da calcolatore (computer), liberi al
riuso, aggiornati in tempo reale da chi li produce. Ciò al fine di potenziare l’accessibilità del
territorio isolano, migliorare l’integrazione modale, promuovere l’intera rete del trasporto
collettivo e valorizzare il patrimonio informativo pubblico.
Dopo aver sperimentato i benefici di tale azione per il trasporto pubblico locale, su
mandato della giunta regionale (DGR 22/32 del 5 maggio 2017), sono stati attivati tavoli
tecnici di confronto con le società di gestione aeroportuale, l’Autorità di sistema portuale
della Sardegna e le Compagnie di navigazione, riuscendo a creare una “rete federata di
open data sull’offerta di trasporto collettivo” , nella quale ogni soggetto detentore dati
sull’offerta di trasporto, li pubblica e aggiorna mettendoli a disposizione di tutta la
collettività.
Grazie a questo approccio l’intera rete di servizi di trasporto (regionali, nazionali e
internazionali) per tutte le modalità di trasporto (terrestre, aereo e marittimo) è ora in open
data.
I dati sono utilizzati da imprese ICT locali e internazionali che, a costo zero per
l’amministrazione, erogano servizi di infomobilità per gli utenti. Le imprese che operano nel
mercato del turismo possono strutturare il loro business in ragione del grado di
accessibilità dei servizi localizzati nel territorio regionale. Le pubbliche amministrazioni
integrano la conoscenza della rete di accessibilità nelle politiche territoriali. I professionisti
dell’ordine degli ingegneri utilizzano la rete di open data, riducendo i costi delle analisi.
La Regione Sardegna è la prima e unica regione d’Italia ad aver adottato un nuovo
concetto di infomobilità basato sul paradigma dell’open data per tutte le modalità di
trasporto, per i collegamenti locali, regionali, nazionali e internazionali.
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Team per la Trasformazione Digitale - Presidenza del Consiglio dei
Ministri: Docs Italia
Docs Italia è la piattaforma di riferimento per i documenti pubblici a disposizione di tutte le
amministrazioni che vogliono gestire i documenti in modo trasparente e utile per i cittadini.
Creata dal Team per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Docs Italia è, insieme a Forum Italia, la piattaforma nazionale per la governance della
trasformazione digitale prevista dall’art. 18 del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale)
per gestire i documenti relativi all’agenda digitale e i processi di consultazione.
Docs Italia rappresenta un punto di svolta sia per i cittadini che per le pubbliche
amministrazioni. Infatti, la possibilità di creare un documento in modalità collaborativa, la
disponibilità di numerosi convertitori di formato, l’utilizzo di sistemi di tracciamento delle
singole modifiche e versionamento dell’intero documento sono solo alcune tra le molteplici
novità introdotte dalla piattaforma. Tali novità permettono di garantire una maggiore
trasparenza rispetto all’iter di stesura di un documento, sia esso tecnico o legale.
Grazie a nuove interfacce mobile first e all’esperienza utente innovativa, Docs Italia rende
la fruizione dei contenuti facile e immediata su qualunque dispositivo. Questo permette di
coinvolgere anche il singolo cittadino all’interno del processo, come ad esempio durante la
fase di consultazione pubblica di linee guida tecniche.
La piattaforma documentale Docs Italia è frutto di un insieme di tecnologie messe a fattor
comune. Il minimo comun denominatore, ovviamente, è l’open source. Infatti, tutte le
componenti utilizzate sono state sviluppate o adattate al contesto seguendo un approccio
di sviluppo aperto e collaborativo.