GUIDA TURISTICA - Girasole Bed&BreakfastCatanzaro...Periodo pregreco Alla fine del X secolo a.C. la...

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| 1 GUIDA TURISTICA QUESTA GUIDA TURISTICA EAD USO DI TUTTI I NOSTRI CLIENTI. PORTATELA PURE CON VOI, MA VI RICORDIAMO RICONSEGNARLA IN RECEPTION ALLA FINE DEL VOSTRO SOGGIORNO. GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE. ---------------------------------------------------------------------------------------- Cenni Storici...............................Pag. 2 Da Visitare...................................Pag. 6 Gastronomia Catanzarese ......Pag. 16 Shopping. .................................. Pag. 18 Mare e Spiagge......................... . Pag. 18 Vita Notturna .......................... . Pag. 19 ------------------------------------------------------------------------------------------- La guida è consultabile anche on line sul nostro sito internet www.girasolebed.it Per ulteriori approfondimenti e informazioni potete visitare anche il sito internet: www.visitcatanzaro.it

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    GUIDA TURISTICA

    QUESTA GUIDA TURISTICA E’ AD USO DI TUTTI I NOSTRI CLIENTI. PORTATELA PURE CON VOI,

    MA VI RICORDIAMO RICONSEGNARLA IN RECEPTION ALLA FINE DEL VOSTRO SOGGIORNO.

    GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE.

    ----------------------------------------------------------------------------------------

    Cenni Storici...............................Pag. 2 Da Visitare...................................Pag. 6

    Gastronomia Catanzarese ......Pag. 16

    Shopping. .................................. Pag. 18

    Mare e Spiagge ......................... . Pag. 18

    Vita Notturna .......................... . Pag. 19

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    La guida è consultabile anche on line sul nostro sito internet www.girasolebed.it Per ulteriori approfondimenti e informazioni potete visitare anche il sito internet:

    www.visitcatanzaro.it

    http://www.girasolebed.it/http://www.visitcatanzaro.it/

  • Cenni Storici

    "Chatacium antiquissimum oppidum et vetustissima graecorum colonia"

    Polibio – Storie Il primo storico antico a nominare la città di

    Catanzaro fu Polibio, nelle sue "Storie". La

    descrive come un antico centro greco, facente

    parte dell'area di Scolacium, posto su uno

    sperone roccioso dal quale era possibile

    vedere l'intero Scilletinico, l'attuale Golfo di

    Squillace. Secondo lo storico, lungo il fiume

    Crotalus (attuale Corace) sorgevano vari centri

    abitati, tra cui uno situato lungo la sponda

    settentrionale del fiume, che chiama "Crotalla"

    (attuale Marina di Catanzaro) Altri storici, tra cui Cassiodoro, parlano di vari

    centri situati nell'entroterra a pochi km da

    Crotalla, poco distanti l'uno dall'altro, come

    Gallianus (attuale quartiere Gagliano), Petrusa, Mater Domini (attuale quartiere Mater

    Domini), Petra Gnazia, Janous (attuale

    quartiere Ianò), Sansenatora (attuale Sansinato), Cassioleonum (attuale Casciolino)

    e Castra Hannibalis (sulla sponda nord del

    fiume Crotalus) in prossimità del quartiere

    Marina.

    Qui nacque il nome Italia Intorno al X secolo a.C., giunsero nell'attuale

    area catanzarese gli Enotri, che da un secolo

    circa si stavano stabilendo in Italia.

    L'integrazione con le popolazioni locali fu

    pacifica e consentì un ulteriore aumento della

    popolazione, soprattutto sulla costa. Alcuni ritrovamenti di antiche necropoli con

    iscrizioni riconducibili a questo popolo, sono

    avvenuti nell'attuale quartiere Germaneto, in

    un'area adiacente all'antica Scolacium lungo il

    fiume Corace. Il re enotrio Italo si stanziò definitivamente

    nella terra tra i due golfi, come affermano

    chiaramente Antioco da Siracusa e Aristotele: “Italo, re degli Enotri, da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa l'estrema propaggine delle

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    coste europee polo a delimitata a Nord dai, di lui dicono che abbia fatto degli Enotri, da nomadi che erano degli agricoltori stabili, e che abbia

    imposto loro nuove leggi, istituendo tra l'altro

    per primo le sissizie”. Aristotele - Politica, VII, 10, 2-3

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  • Periodo pregreco Alla fine del X secolo a.C. la maggior parte

    della popolazione era concentrata sulla costa

    e lungo il Corace. Questo è il periodo dei

    maggiori ritrovamenti di arnesi per l'estrazione

    dei minerali, per l'agricoltura e la pesca. La zona in questione era divenuta famosa

    soprattutto per la lavorazione dei metalli come

    bronzo, ferro, ed in particolar modo rame e

    proprio il commercio di questi metalli portò

    alla creazione delle importanti vie

    commerciali. I ritrovamenti delle antiche miniere tra i colli

    Petruso e Trivonà e i numerosi resti di

    stabilimenti e arnesi per la lavorazione, sono

    la prova dell'intensa attività protoindustriale di

    quel tempo.

    Nascita del nome Catanzaro È indubbio che gran parte della costa ionica

    sia stata colonia greca e probabilmente

    intorno al centro storico della città sorgevano

    antichi insediamenti pre-magno-greci; ma le

    notizie certe sull'origine della città vanno

    riportate solo ad epoca posteriore. L'ipotesi più

    probabile sull'origine del nome della città è

    quella secondo cui il nome derivi da due alti

    esponenti della milizia greca, Katà e Zaro. Tali ipotesi, legate all'origine e al nome della

    città, tengono conto che molte espressioni

    dialettali etimologicamente derivano dal greco

    antico e che un antico quartiere del centro

    storico ha il nome di Grecìa.

    Da qui Ulisse ripartì per Itaca

    Alcune ipotesi fanno risalire l'origine di

    Catanzaro a un'antica colonia greca nel luogo

    che in seguito divenne l'antica Scolacium,

    oppure ritengono che sia sorta sulle rovine

    dell'antica città di Trischines. Altre ipotesi più

    accreditate individuano la fondazione da

    alcuni insediamenti posti in ordine sparso

    nella zona dell'attuale Catanzaro Marina,

    Tiriolo (anticamente Teura), Santa Maria di

    Catanzaro, sul colle Trivonà (Trischines) e

    lungo la valle del Corace che formavano

    l'antica "Terra dei Feaci". E proprio alla foce del

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    torrente, secondo la leggenda, Ulisse fondò

    l'antica Skilletion. Di recente ritrovamento nel

    quartiere Germaneto lungo la Valle del Corace,

    una necropoli greca del V secolo a.C. e un

    antico centro romano, testimoniano la

    presenza di antichi insediamenti lungo la valle

    del Corace. Dai ritrovamenti archeologici emerge che

    l'attuale territorio comunale era compreso

    nell'area abitata fin dall'età del ferro dalla

    popolazione dei "Vituli", così chiamati perché

    adoratori del simulacro del vitello, che i greci

    ribattezzarono "Italoi" (adoratori del vitello) e

    governati dal famoso Re Italo (dal quale in

    seguito prese il nome tutta la penisola

    italiana), fratello di Dardano progenitore dei

    troiani.

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  • Catanzaro – città della seta

    Secondo la leggenda due condottieri bizantini,

    Cattaro e Zaro, condussero le popolazioni

    rivierasche della città magno-greca di Skilletion

    o Skillakion, corrispondente alla romana Scolacium (nei pressi dell'odierna Catanzaro

    Marina), prima sullo Zarapotamo (oggi Santa

    Maria di Catanzaro) poi successivamente sul

    Trivonà, in una fortezza militare (secondo

    alcune ipotesi già esistente da qualche secolo

    nel luogo che attualmente è il quartiere che

    porta il nome di Grecìa). La scelta territoriale

    sarebbe stata legata alle continue incursioni

    saracene, che spinsero a spostare l'abitato in

    zone più elevate. Tale fondazione è attribuita tradizionalmente

    alla seconda metà del IX secolo, per decisione

    del generale bizantino Niceforo Foca il vecchio,

    dal quale avrebbe inizialmente preso il nome

    di "Rocca di Niceforo". Il passaggio da fortezza

    a centro urbano vero e proprio avvenne ad

    opera del generale Flagizio che avviò la

    costruzione di una cittadella. Potenziato

    dall'accentramento di popolazione, prese

    forma urbana ed in seguito fu incastellato e

    assunse la denominazione di Katantzárion,

    con il permesso dell'Imperatore ottenuto da

    Flagizio. Secondo alcune ipotesi, proprio da

    questo periodo che vide lo sviluppo di officine

    per la lavorazione della seta importata

    dall'oriente e delle coltivazioni di gelso, deriva

    il nome attuale della città dal termine greco

    Katartarioi, ovvero filatori di seta. Agli inizi del

    X secolo la città bizantina fu occupata dai

    Saraceni, che vi fondarono un emirato e prese

    il nome arabo di Qatansar. La presenza araba

    è testimoniata da ritrovamenti ottocenteschi di

    una necropoli che restituì oggetti con iscrizioni

    arabe. Durante il periodo Arabo la città si

    ribellò più volte. Nel 929 a seguito di una

    nuova rivolta e del rifiuto di pagare i tributi

    Catanzaro venne duramente saccheggiata dal

    generale saraceno Al-Mahdi. Intorno al 1000

    Catanzaro si ribellò al dominio saraceno,

    tornando per un breve periodo nuovamente

    sotto controllo bizantino. Nel 1069 fu l'ultima

    città calabrese, dopo mesi di resistenza, a

    cadere sotto l'assedio dei Normanni di Roberto il Guiscardo che eressero

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    il Castello Normanno, e la città fu feudo della

    famiglia Altavilla con il conte Rodolfo († 1098),

    figlio di Goffredo d'Altavilla. In quest'epoca

    conobbe una fioritura di arti e dei mestieri, in

    particolare la lavorazione della seta, con

    scambi commerciali sia con le altre regioni

    d'Italia che con i paesi orientali ed europei.

    Alla metà del XIII secolo l'imperatore Federico

    II, fece di Catanzaro un diretto possesso della

    corona. In seguito la città fu feudo delle

    famiglie Ruffo, Caraffa e Soriano. Per farne un

    centro di dominio, i Normanni l'elessero a

    Contea, conferendola a Pietro Ruffo, grande

    marescalco di Federico II. Da questi perduta

    nelle sue lotte contro Manfredi, la città ritornò

    ai Ruffo quando Carlo I d'Angiò la donò al

    secondo Pietro Ruffo, nipote del precedente,

    suo generale nella guerra del Vespro. Per

    quattordici anni, ad opera del Re Ladislao,

    rimase nel demanio regio. Nel 1420, ritornò a

    Nicolò Ruffo, che la diede in dote alla figlia

    Enrichetta che andava sposa ad Antonio

    Centelles. In seguito alla ribellione di costui

    che fomentò le plebi rurali, Alfonso I ne fece di

    nuovo una città demaniale. Per cui pochi anni

    dopo (1460) si accese nuova guerra durante la

    quale Catanzaro trucidò i partigiani di

    Centelles. Ritornata la pace, la città ebbe

    concessi privilegi che favorirono enormemente

    l'affermarsi della sua industria della seta, per

    cui i suoi damaschi andavano noti in tutta

    Europa. Da quel tempo Catanzaro acquista

    sempre più l'aspetto e l'importanza di quieta

    città aristocratica ed artigianale. Tuttavia

    questa condizione le conferisce l'energia di

    comportarsi eroicamente, nel 1528, e di

    resistere all'assedio posto dai francesi,

    meritandosi da Carlo V il titolo di "Fedelissima"

    e l'autorizzazione a fregiare il proprio stemma con l'aquila imperiale. L'importanza

    economica, ma soprattutto militare portò,

    pochi anni dopo, nel 1593 la città ad essere

    nominata capoluogo della provincia Calabria,

    ulteriore ruolo che detenne per oltre 220 anni

    fino al 1816, anno in cui avvenne la divisione

    amministrativa della provincia. La sua

    importanza per tutto il territorio regionale ebbe

    conferma nel 1970, anno in cui venne

    nominata capoluogo della Calabria.

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    Lo Stemma della Città di Catanzaro

    L'elemento centrale dello stemma della Città di Catanzaro è l'Aquila Imperiale,

    privilegio accordato dall'imperatore Carlo V per premiare la strenua resistenza

    dei catanzaresi nel 1528 contro le truppe francesi fedeli ai Valois. Lo stemma

    è completato da uno scudo che riproduce i tre colli su cui si erge la Città e da

    un nastro azzurro, stretto dal becco dell'aquila, su cui è riportato il motto

    "Sanguinis effusione". La descrizione più antica dello stemma si trova nel libro

    "Memorie historiche dell'illustrissima, famosissima, fedelissima città di

    Catanzaro" di Vincenzo D'Amato (1670): "Fa la città per la sua impresa

    un'aquila imperiale con la testa rivolta a destra, armata di corona, con le ali e

    coda sparse, in atto di sollevarsi a volo, nel di cui seno, che forma uno scudo,

    vi sono tre monti in campo vermiglio, sopra dei quali vi è una corona; Tiene

    l'aquila col becco una fascia, nella quale sta questo motto delineato:

    "Sanguinis effusione" per dimostrare che col sangue dei suoi cittadini, mai

    sempre sparso, in servigio della Cattolica Corona, ha quell'aquila meritato, che

    le concesse la sempre gloriosa memoria dell'imperatore Carlo V per

    aggiungerla alla sua antica insegna".

    Veduta di Catanzaro dal terrazzo del Complesso Monumentale del San Giovanni, fù Castello Normanno di Catanzaro

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    - Da Visitare -

    Elenchiamo un una piccola lista dei luoghi e dei punti di interesse turistico-culturali, presenti nelle

    immediate vicinanze del nostro territorio:

    Parco della Biodiversità Mediterranea e Museo Storico Militare: Il Parco della Biodiversità Mediterranea

    si trova a Catanzaro, in via V. Cortese n.1, è un’area verde che si estende per 60 ettari nel cuore della

    città di Catanzaro. Il Parco è un ecosistema in cui convivono grandi varietà floristiche e faunistiche ed è

    soprattutto un sistema multitematico in cui la dimensione naturalistica si intreccia a quella culturale,

    sportiva e ludica. Al suo interno il Parco ospita il Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”. Altre

    informazioni su www.parco.provincia.catanzaro.it

    Complesso Monumentale del San Giovanni: Il Complesso Monumentale del San Giovanni, situato nel

    centro storico di Catanzaro sulla centralissima Corso Mazzini, è un importante complesso artistico-

    museale. Sorge sul colle del Castello o del San Giovanni, il più alto della città, collocato a 380 m. circa

    sul livello del mare. Il complesso è ricavato dai resti dell'antico castello normanno che dominava la

    città, costruito presumibilmente intorno al 1070, per volere di Roberto il Guiscardo. Oggi il San

    Giovanni è un'ampia e moderna area espositiva. Telefono: 0961 881 861.

    Gallerie Segrete del San Giovanni: le gallerie mostrano nelle pareti e nella zona sovrastante, che supera

    l’altezza normale di un uomo, la pietra antica di cui fu composto il castello normanno di Catanzaro.

    Erano “segrete” non solo perché hanno funzionato all’inizio come passaggio nascosto, ma perché fino

    alla metà dell’ottocento sono state coperte dalla sede stradale che arrivava all’altezza dell’ingresso

    della chiesa San Giovanni (prima tutta castello). Non esistono, pertanto, documenti storici certi che

    possano attestare le vicende che si sono svolte all’interno delle gallerie, ma è quasi certo che furono

    costruite come via di fuga nobiliare in caso di incursioni nemiche. Si sa, infatti, che il conte Antonio

    Centelles, sposato con Enrichetta Ruffo, fuggì da questo percorso che esce su Largo Prigioni sovrastato

    alle spalle dalla torre, tuttora visibile. Dapprima, perciò, il castello fatto costruire da Roberto il Guiscardo, fu utilizzato come difesa dalle

    incursioni dei pirati saraceni, nel corso dei secoli ha funzionato come ospedale, come convento, come

    sede degli uffici del genio militare, poi come carcere.

    MARCA - Museo Delle Arti Catanzaro: Il MARCA, Museo delle Arti Catanzaro, nato nel marzo 2008, è un

    polo museale multifunzionale dove possono convivere situazioni artistiche differenti, dall’arte antica al

    linguaggio contemporaneo. Questa caratteristica emerge anche dalle collezioni. Nelle nuove sale

    restaurate, al piano terra del museo, sono collocate in permanenza le raccolte di arte pittorica e

    plastica entrate a far parte del patrimonio della Provincia di Catanzaro a partire da un nucleo

    collezionistico già costituito tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento con opere di Antonello de

    Saliba, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Andrea Cefaly e Francesco Jerace. E’ un occasione unica per

    vedere i dipinti del calabrese Mattia Preti, alcuni dei quali sono esposti anche all’Ermitage di San Pietro

    Burgo ed alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Un patrimonio che rappresenta il punto di partenza per un museo che guarda al futuro in base ad un

    progetto che si pone su più livelli direzionali dove le mostre dei maestri del dopoguerra si affiancano a

    quelle degli artisti dell’ultima generazione. La collezione permanente d’arte contemporanea, in via di formazione, si porrà in stretto rapporto con le

    esposizioni e consentirà una rilettura complessiva dell’intero progetto. Una testimonianza significativa è

    rappresentata da China, il bar realizzato da Flavio Favelli nel 2008 appositamente per il museo in

    occasione dell’inaugurazione. Non manca nemmeno il bookshop realizzato da Alessandro Mendini. Tra i

    tanti progetti di arte contemporanea, è suffciente segnalare le personali dedicate a Alex Katz, Antoni

    Tàpies, Alessandro Mendini, Enzo Cucchi o la rassegna di fotografia e video Community. La ritualità

    collettiva prima e dopo il web a cui si è aggiunta la grande mostra sulla Berlino degli anni ottanta.

    http://www.parco.provincia.catanzaro.it/http://it.wikipedia.org/wiki/Colli_di_Catanzarohttp://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovannihttp://it.wikipedia.org/wiki/1070http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_il_Guiscardo

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    Il MARCA si pone come partner privilegiato di Intersezioni, il progetto di scultura contemporanea curato

    da Alberto Fiz che dal 2005 si svolge ogni estate al parco archeologico di Scolacium. Sino ad ora sono

    stati coinvolti Daniel Buren, Tony Cragg, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Antony Gormley, Stephan

    Balkenhol, Wim Delvoye, Marc Quinn Dennis Oppenheim, Michelangelo Pistoletto e Mauro Staccioli.

    Accanto alle mostre temporanee, è stato realizzato, nella città di Catanzaro, il Parco Internazionale della

    Scultura, il primo del Mezzogiorno, dove tutti gli artisti che prendono parte a Intersezioni sono presenti

    in permanenza con testimonianze emblematiche entrate a far parte del patrimonio pubblico cittadino. Il Parco Internazionale della Scultura si trova all’interno di una vasta area verde di oltre 63 ettari

    adiacente al centro urbano della città di Catanzaro. Si tratta di uno dei più significativi progetti di arte

    pubblica in ambito nazionale. Il progetto è in progress e sino ad ora sono state collocate 23 opere. Tra i lavori esposti: Uomo e

    Ballerina(2005) di Stephan Balkenhol, Cast Glances (2002) di Tony Cragg, Concrete Mixer (2007) di

    Wim Delvoye,L’uomo che misura le nuvole (1998) di Jan Fabre, Seven Times (2006), l’installazione di

    sette opere realizzata da Antony Gormley, Testimoni (1998), l’installazione di quattro opere di Mimmo

    Paladino, Totem(2007) di Marc Quinn. Nel novembre 2009 sono state collocate Electric Kisses, le due

    installazioni di Dennis Oppenheim che evocano le antiche pagode e nel 2010 le due installazioni di

    Michelangelo Pistoletto I Templi cambiano-Terza Paradiso, una rivisitazione della classicità e Le sponde

    del Meditteraneo-Love Difference in 68 pietre colorate che si pone come luogo d’interazione tra le

    differenti culture. Tra le nuove opere che faranno il loro ingresso al Parco ci sono quelle di Mauro

    Staccioli e Daniel Buren. Non solo, dunque, una serie di mostre temporanee in un luogo di particolare significato storico, ma la

    precisa volontà di creare una collezione pubblica organica che viva all’interno della realtà urbana in

    base ad un progetto di museo all’aperto che coinvolge direttamente il MARCA. *** Informazioni utili *** Via Alessandro Turco, 63 - 88100 Catanzaro - Tel. 0961.746797 Orari di apertura: Orario invernale (21 Ottobre - 20 Aprile): 9.30 / 13.00 - 15.30 / 20.00 Orario estivo (21 Aprile - 20 Ottobre): 9.30 / 13.00 - 16.00 / 20.30 Chiuso lunedì Il costo per l'ingresso è di € 3,00 intero € 2,00 ridotto Gratis sino a 14 anni e oltre i 65 anni.

  • | 8 Villa Margherita: Villa Margherita situata in Via Jannoni, è un giardino pubblico situato nel centro

    cittadino di Catanzaro ed è il più antico parco cittadino. Inaugurata il 21 gennaio 1881 e progettata

    dall'architetto Andreotti, è stata arricchita dall'architetto Feher, con i suoi giardini estesi e

    lussureggianti. Sorge sul terreno dell'odierna caserma dei Carabinieri, un tempo convento di Santa

    Chiara, a un'altitudine di 320 m.s.l. e ciò permette di godere di un panorama ricercato che spazia dai

    Monti della Sila fino alle opposte coste di Isola Capo Rizzuto. Il nome le venne assegnato in onore della

    Regina Margherita in occasione della visita della famiglia reale.

    Museo Archeologico e Numismatico: Il Museo Provinciale di Catanzaro è un’importante istituzione

    culturale fondata nel 1863, su sollecitazione dell’allora prefetto Colucci, e venne inaugurato il 4 maggio

    1879, così come si rileva dal verbale di inaugurazione sottoscritto dall’avv. Antonio Jannoni, il prof.

    Domenico Marincola Pistoia, l’avv. Luigi Menichini e l’avv. Antonio Serravalle. La collezione

    numismatica appare notevolmente cospicua e, sebbene depredata nell’ottocento di alcune importanti

    monete d’oro (causa questa che causò, nel 1887, il trasferimento della sede espositiva nell’attuale

    allogata in Villa Regina Margherita), si compone del seguente numero di pezzi: 3677 monete di rame,

    1419 di argento, 82 quelle d’oro 580 quelle di biglione per un totale di 5758 monete. A queste si

    aggiunsero 88 esemplari per la maggior parte di Siracusa, donate dal Prefetto della Provincia comm.

    Giuseppe Colucci; 303 esemplari in rame, 61 in argento, 3 in oro oltre a sei piombi, donate dal sig.

    Nicolino Mazza di Borgia; 68 medaglioni medievali e moderni di rame da 3 di argento, da 7 decorazioni

    diverse e da ulteriori 63 piombi, non meglio specificati. Oggi l’antica sede del Museo Provinciale, un

    tempo parte integrante del complesso monastico trecentesco delle Clarisse, è stata ristrutturata e nelle

    due sale sono state allocate le collezioni che fanno riferimento al patrimonio numismatico e

    archeologico.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Carabinierihttp://it.wikipedia.org/wiki/Silahttp://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Capo_Rizzuto

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    Parco archeologico di Scolacium: il parco si trova a Borgia (provincia di Catanzaro) in Via Scylletion.

    Esso costituisce un importante polo attrattivo-culturale per le sue valenze naturalistiche e

    paesaggistiche e le notevolissime presenze archeologiche ed architettoniche: la greca Skylletion (VII-III

    secolo a.C.), la romana e proto-bizantina Scolacium/Scylaceum (II secolo a.C.- metà del VII secolo d.C.),

    la chiesa abbaziale normanna di Santa Maria della Roccella (metà del XII secolo d.C.), da cui deriva alla

    località il nome di Roccelletta. La presenza di alcuni immobili padronali di XIX e XX secolo ristrutturati

    con decoro, quali ulteriori testimonianze delle trasformazioni dell’area, ha permesso di allestire al loro

    interno un Museo Archeologico specializzato soprattutto sulla romanizzazione, un Museo del Frantoio

    (archeologia agricolo- industriale), un laboratorio di restauro, depositi archeologici ed alloggi di servizio.

    Ad essi si affianca un’attrezzata area per spettacoli situata presso la chiesa normanna che completa le

    dotazioni per un’offerta culturale molteplice e variegata, che trova un altro momento forte nelle

    esposizioni temporanee di opere d’arte contemporanea in collaborazione con altri Enti pubblici

    territoriali. *** Informazioni utili *** Telefono: 0961 39 13 56 – Internet: www.scolacium.it

    La Sila – Parco Nazionale: (nel calabrese locale Sièla, dal greco Hyle che significa selva, ovvero bosco) è

    un altopiano situato nella zona centro-settentrionale della nostra Regione, che si estende per 150.000 ettari attraverso le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Si divide (da nord a sud) in Sila

    Greca, Sila Grande e Sila Piccola. All’interno si trova Il Parco Nazionale della Sila, è il più vecchio parco

    nazionale della Calabria, tra i primi 5 nati in Italia. Luogo meraviglioso, tutto da scoprire, ricco di itinerari

    suggestivi e paesaggi emozionanti. Montagne e valli incantate, piante stupende e una grande varietà di

    animali, costituiscono un patrimonio di biodiversità che merita di essere amato e soprattutto protetto...

    Sila – Valli Cupe: Situate nel Comune di Sersale (provincia di Catanzaro) ai piedi dell'altopiano silano, al

    centro di un contesto naturalistico, storico e culturale ricchissimo, le Valli Cupe possono essere

    considerate tra i più affascinanti e suggestivi siti naturalistici della Presila catanzarese e dell'intera

    Calabria. Con le incantevoli cascate immerse in luoghi incontaminati, i canyon che celano tesori di

    biodiversità inaspettati, le viste mozzafiato su gole e dirupi che scendono a strapiombo per centinaia di

    metri, i numerosi alberi monumentali e un patrimonio floristico e faunistico di altissimo valore, l'area

    delle Valli Cupe merita un posto di rilievo nel novero delle bellezze naturalistiche della penisola italiana. *** Informazioni utili *** Contatti: Cooperativa Segreti Mediterranei. Sede legale: via Laco III trav 2/bis - Sersale (CZ) Tel: 333.8342866 – 334.9174699- email: [email protected]

    Museo civico di Taverna: si trova in via Palazzo San Domenico a Taverna (provincia di Catanzaro). Vi

    sono esposte splendide opere di maestri dei secoli XVII e XVIII, quali Gregorio e Mattia Preti, Giovan

    Battista Spinelli, Antonio Samelli, Di Mattia. *** Informazioni utili *** www.museiditaverna.it

    http://www.scolacium.it/http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_calabresehttp://it.wikipedia.org/wiki/Boscohttp://it.wikipedia.org/wiki/Altopianohttp://it.wikipedia.org/wiki/Ettarohttp://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Cosenzahttp://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Catanzarohttp://it.wikipedia.org/wiki/Sila_Grecahttp://it.wikipedia.org/wiki/Parco_Nazionale_della_Silahttp://it.wikipedia.org/wiki/Parco_nazionalehttp://it.wikipedia.org/wiki/Italiamailto:[email protected]

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    Chiesa monumentale di San Domenico a Taverna: alla costruzione iniziale realizzata in tufo, era

    annesso il convento dei Domenicani, fondato nel XV secolo, danneggiato da un sisma nel 1662. Alla

    chiesa, ricostruita tra il 1670 e il 1680, vennero date forme barocche, ampliandola una navata laterale

    a sinistra, mentre 1794 venne ricostruito il campanile. Un nuovo restauro venne effettuato dopo il

    terremoto del 1905. La Chiesa ha un soffitto in legno a cassettoni dipinto del XVIII secolo, accoglie

    molte opere d'arte, tra cui 8 dipinti del Mattia Preti, rubate la notte del 26 febbraio 1970. Questo

    episodio determinò la chiusura di San Domenico ed il trasferimento del patrimonio artistico rimasto in

    altre sedi. Le opere furono ritrovate dopo 2-3 anni circa. Nel 1988, dopo l'ennesimo intervento di

    recupero dell'edificio e delle opere presenti, la chiesa venne riaperta al culto e la pinacoteca pretiana

    restituita al pubblico. Dei beni custoditi in San Domenico fanno parte 11 oli su tela di Mattia Preti tra

    cui: "Miracolo di San Francesco di Paola", 1678; "Martirio di San Sebastiano", 1687; "Madonna della

    Purità" realizzata insieme al fratello Gregorio, 1636; "Cristo fulminante", 1680; "Eterno Padre", 1685-

    87, numerose altre tele del XVII, XVIII e XIX secolo, una "Pietà" a tutto tondo di Giovan Battista Ortega

    (1603), il paliotto dell'altare maggiore in scagliola colorata e incisa (XVII secolo), la cantoria lignea con

    tele dipinte (XVIII secolo), un organo in legno intagliato, dipinto e decorato dall'artista Francesco

    Ferrazzano (1754), un pulpito ligneo dorato e intagliato del XVII secolo. Splendidi gli affreschi delle

    "Storie della vita di San Domenico" . Sono interessanti, nell'attiguo oratorio del SS: l'altare in legno

    scolpito (XVII secolo), il coro ligneo e gli affreschi e tempere su carta del XVII-XX secolo i "Misteri del

    Rosario" ed il corredo della sacrestia: un crocifisso ligneo, i paramenti in tessuti policromi lavorati,

    l'argenteria, un fondo librario che comprende i secoli dal XVI al XIX e gli arredi del XVII secolo in legno

    scolpito e dipinto.

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    Edifici di rilievo storico-culturale della Città

    Palazzo De Nobili

    Il Palazzo De Nobili è la sede del Comune dal 1863. L'edificio è

    posto sulla via Jannoni, in posizione limitrofa alla Villa

    Margherita e a pochi passi dal Teatro Politeama. L'originario

    palazzo patrizio fu costruito, nei primi anni dell'Ottocento, da

    Emanuele De Nobili e dalla moglie, Olimpia Schipani,

    riprendendo i toni architettonici di una residenza estiva della

    stessa famiglia nobiliare. In quell'edificio, fu ricevuto con grande

    sfarzo Giuseppe Bonaparte (Emanuele De Nobili era stato Gran

    Ciambellano ai tempi di Gioacchino Murat). Nel 1861, la famiglia

    De Nobili decise dicedere il prestigioso immobile al Comune.

    Gli elementi di maggiore pregio sono: la Sala del Consiglio (ristrutturata completamente nel 1989)

    ornata dagli affreschi di Tarcisio Bedini (su bozzetto originale di Ugo Ortona) che riprendono alcuni

    momenti centrali della storia cittadina; il Salone di Rappresentanza che, abbellito da stucchi e da un

    soffitto a cassettoni in legno al centro del quale spicca lo stemma della città (opera del pittore

    catanzarese Guido Parentela), mostra i ritratti a olio dei sindaci alcuni dei quali sono firmati da Cefaly,

    Pileggi e Parentela; la Sala delle Commissioni, abbellita da affreschi del maestro Alessandro Russo nel

    1995. Nel Gabinetto del sindaco, inoltre, si può ammirare una tela raffigurante una nobildonna il cui

    autore è un anonimo pittore inglese.

    Ponte Morandi, Viadotto Fusto Bisantis

    Questo gigante dell’architettura fu realizzato nel 1962

    dall'Arch. Riccardo Morandi. il Ponte (tra quelli ad arco costruiti

    in calcestruzzo armato) risultava nell’anno del suo

    completamento, il primo al mondo per altezza ed il secondo

    per luce. Oggi è il secondo in Europa per altezza ed il primo e

    unico in Italia per luce, altezza e lunghezza. Per realizzarlo

    vennero utilizzati 450 km di tubi di acciaio pesanti 2’000

    tonnellate totali e fissati tra loro con 245 mila giunti, in modo

    tale da poter resistere a raffiche di vento di oltre 140 km/h. Il manufatto, per le dimensioni e per le caratteristiche, è un vero e proprio monumento di ingegneria e

    di architettura, tanto da essere diventato un simbolo della città e tra i più famosi elementi identificativi

    della Calabria nel mondo.

    Fontana Monumentale de “Il Cavatore”

    La famosa fontana si affaccia su Piazza Matteotti, apparendo

    come la prima immagine che introduce al Centro Storico. Opera

    di Giuseppe Rito, fu realizzata negli anni cinquanta del

    novecento. Costruita sotto l'antico carcere di Catanzaro (distrutto

    nel 1971 da un forte terremoto) è posta in una nicchia

    "incastonata" nelle mura del Complesso Monumentale del San

    Giovanni. Spicca per la cromia dovuta al contrasto tra una

    scultura in bronzo e il basamento in granito grigio da cui

    scaturisce l'acqua, inseriti entrambi in una nicchia in laterizi di

    gusto neoclassico costruita tra il 1869 e il

    1874. Essa celebra il lavoro umano, la forza e la tenacia dei

    Catanzaresi e fa parte del Complesso Monumentale del San

    Giovanni.

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    Balconata di Bellavista

    Dalla "Balconata di Bellavista", uno dei punti di confine del

    centro storico, lo sguardo si perde all'orizzonte in un panorama

    mozzafiato che abbraccia tutta la costa ionica e che era nel

    XVII secolo una meta prediletta dai ricchi giovani aristocratici

    britannici che partivano da soli alla scoperta dell’Europa.

    Era l'epoca del “Grand Tour”, il lungo viaggio nell’Europa

    continentale che prevedeva una tappa nel meridione d’Italia e

    precisamente in Calabria, perché forte era il richiamo della

    natura incontaminata che si svelava nel suo intero splendore

    agli occhi increduli del viaggiatore. Durante questi viaggi molti

    scrittori, artisti e viaggiatori furono “rapiti” dalle vedute di

    Catanzaro tanto da chiamarla “la regina dei panorami”.

    Palazzo Fazzari

    Si erge su Corso Mazzini nel centro storico della città. Oltre a

    essere un simbolo della città, l'edificio rappresenta un esempio

    importante di architettura eclettica nel panorama del costruito

    catanzarese e calabrese in genere, in cui si fondono insieme

    connessioni fiorentine e cultura locale. Situato nell'antico

    quartiere della Giudecca e sul luogo ove esisteva la sinagoga

    degli ebrei, fu voluto dal Generale garibaldino Achille Fazzari e

    costruito tra il 1870 e il 1874 dall’architetto fiorentino

    Federico Andreotti che, con il fratello Enrico, realizzò nei saloni del piano nobile lo splendido ciclo degli affreschi con motivi a grottesca. Grande importanza

    rivestono l'interno, con l'ampio scalone decorato in finto marmo a stucco, le sale con arredi

    ottocenteschi d'epoca e l'elegante affresco liberty del salone principale realizzato da Alfonso

    Frangipane. Da segnalare, al piano terra, l'antica farmacia Leone, realizzata tra il 1893 e il 1895.

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    *** Chiese, Oratori e Monasteri ***

    Di seguito elenchiamo solo alcune delle chiese che risiedono nel Centro Storico di Catanzaro. Per

    l’elenco completo che vi permetterà di effettuare “il percorso delle 17 Chiese” vi invitiamo a visitare

    su internet il seguente link: www.visitcatanzaro.it

    Cattedrale di Santa Maria Assunta e dei Santi Pietro e Paolo - 1121 (Il Duomo)

    L’attuale edificio sorge sulle rovine dell’antica chiesa del 1064

    consacrata al culto dell’Assunta e dei Santi Pietro e Paolo,

    distrutta più volte da terremoti, incendi e dai bombardamenti

    del 1943. La nuova costruzione, inaugurata nel 1960, rispetta

    l’originaria planimetria. Il campanile sormontato dalla statua in

    bronzo dell'Assunta, dello scultore Giuseppe Rito, é alto 42 mt.

    La struttura è a croce latina. La navata centrale ospita dieci

    quadri di Lorenzo Jovino da Salerno a cui si deve anche l’arco

    trionfale rappresentante la S.S. Trinità.

    Basilica Minore di Maria SS. Immacolata La Basilica dell’Immacolata rappresenta per i catanzaresi l’edificio più caro alla

    memoria in quanto si lega indissolubilmente con il culto alla SS. Vergine

    Immacolata patrona della città. L’originaria struttura ad aula della chiesa

    francescana del XIII secolo è stata più volte rimaneggiata. La facciata è

    neoclassica.

    Chiesa di San Giovanni

    La chiesa di San Giovanni Battista è una delle più antiche della Città.

    Costruita presumibilmente tra la fine del ‘400 ed ampliata intorno al 1532,

    fu eretta dalla Confraternita di San Giovanni Battista ed Evangelista e i suoi

    Confrati sono Cavalieri di Malta ad honorem. La facciata della chiesa

    tardorinascimentale è vivacizzata da una scala ellissoidale costruita

    successivamente e da un portale scolpito in pietra locale. Sovrasta il portale

    una nicchia che ospita la statua del Santo.

    http://www.visitcatanzaro.it/

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    Chiesa e Oratorio di S. Maria del Carmine

    Già dell’Ordine dei PP. Carmelitani Calzati nel 1602 è situata nel quartiere

    della Grecìa, toponimo conservato che indica il nucleo originario della città di

    fondazione bizantina situato a sud-est dell’attuale centro storico. Del XVII -

    XVIII sec., e quindi accostabile all’oratorio del Rosario,è l’oratorio del Carmine.

    Particolarmente interessanti l’altare e gli arredi in legno riccamente intagliato

    risalenti al XVII secolo.

    Chiesetta di S. Omobono

    Questa chiesetta medievale sorge all'inizio di via Vincenzo De Grazia. È legata

    ad alcune antiche leggende, riportate da alcuni storici locali, che la vogliono

    costruita su un antichissimo tempio del Sole esistente nella parte ovest della

    città. Qui la confraternita dei Sarti era già operante nel 1620. Ha pianta

    rettangolare e presenta resti di archi ciechi decorativi di ispirazione normanno-

    bizantina.

    Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia

    Benché la data sulla facciata della chiesa del Monte riporti la data del 1728,

    la storia di questo edificio sacro e caro ai catanzaresi, risale al XVII secolo.

    Nel secolo XV infatti, alcuni notabili calabresi fondarono il Monte della

    Misericordia attraverso il quale venivano raccolti fondi per compiere opere di

    carità a suffragio dei defunti. Con il capitale (monte) raccolto fu costruita

    una Cappella per le Anime del Purgatorio. Nel 1739 fu inaugurata la chiesa.

    La cupola centrale del 1769 è decorata da un quadro di S. Filippo Neri

    circondato da quattro Evangelisti. All’interno della chiesa sono conservate,

    tra le altre, quattro tele del catanzarese Stadera del 1753 ed una Madonna

    con Angeli di Giovanni Del Prete del 1642. Sul portale un Crocifisso in

    cartapesta del’600.

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    Chiesa di S. Maria del Mezzogiorno

    Risalente al secolo IX –XI, prende il nome dal suo orientamento

    liturgico verso sud-est. La tradizione vuole che lo storico tempio

    mariano deve il suo nome a un evento miracoloso. Narra la leggenda

    che prima della costruzione della chiesa, nell'orto attiguo, su un albero

    di fico, appariva ogni giorno a mezzogiorno una bella signora

    identificata con la Madonna che distribuiva pane e fichi ad alcune

    persone del luogo e ai bimbi in particolare, riuscendo così a sfamarli

    nonostante la grande carestia.

    Chiesa e Convento di Santa Maria della Stella

    È una chiesa conventuale dell’Ordine delle Clarisse

    Francescane Cappuccine ed è il quarto monastero femminile

    costruito in città. Si trovava nel quartiere del Vescovato a

    cavallo tra le parrocchie di S. Biagio e di S. Maria de Meridei, in

    quella parte del quartiere che venne in seguito chiamata

    Stella.

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    *** Gastronomia Calabrese e Catanzarese ***

    La cucina catanzarese è semplice. Ha i sapori e gli odori del Mediterraneo e della Sila. Origano, basilico,

    alloro sono quasi sempre presenti, ma il re della tavola è il peperoncino, vera anima della gastronomia

    catanzarese. Piccantissimo e vivace il peperoncino dà un tocco particolare anche ai piatti più semplici.

    Tra le carni la favorita è sicuramente quella di maiale. Il maiale viene spesso allevato a livello familiare.

    La "Caddara" è una sorta di trionfo gastronomico. Una vera e propria festa in cui l’intera famiglia, con

    parenti, amici e vicini, aiuta a lavorare e… consumare… le carni appena macellate. Tra i pesci i più

    apprezzati sono il pescespada, il tonno ed il pesce azzurro. Frequentissimi sono i piatti a base di

    melanzane e zucchine e la pasta con i vari legumi. I piatti prevedono l’esclusivo utilizzo di olio di oliva.

    Sulla tavola, oltre alla "provola" (tipico formaggio silano) non mancano mai la "sopressata" (salume di

    carne di maiale molto piccante) ed il "salaturo" (conserva di olive schiacciate sott’olio, melanzane e

    pomodori verdi).

    I dolci tipici sono a base di frutta secca e miele.

    Da provare…

    Crispeddhi

    Piccole frittelle dorate di farina e patate ripiene di alici.

    Nduja di Spilinga

    Insaccato spalmabile di peperoncino e carne di maiale.

    Sardella

    Crema di neonata di alici macerata in peperoncino e olio d’oliva da spalmare su pane e bruschette.

    Morzeddhu

    Soffritto di interiora di vitello, cuore e polmone, soffritte in olio d’oliva e fatte cuocere in doppio

    concentrato di salsa di pomodoro e molta acqua e abbondante peperoncino. Va servito caldo nella

    pitta, pane bianco appiattito a forma di ciambella. E’ il piatto tipico di Catanzaro per eccellenza.

    Tiana

    Il piatto prende il nome dal tipico recipiente di coccio nel quale cuociono a lungo piselli, patate, carciofi,

    carne di capretto e vari aromi. La Tiana è un piatto molto ricco preparato soprattutto nel periodo

    pasquale.

    Mustazzoli

    Dolci tradizionali a base di farina e miele. Vengono lavorati nelle forme più disparate e venduti in fiere e

    mercati.

    Cuzzupe

    decorati con uova sode, sono il dolce pasquale per eccellenza.

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    Provola e Caciocavallo Silano

    La Provola Silana è un formaggio tipico, che viene prodotto all’interno del territorio circostante ai monti

    della Sila tra i 900 ed i 1400 metri di altitudine. E' un formaggio ottenuto grazie alla lavorazione del

    latte vaccino, proveniente dalle diverse razze bovine allevate in zona. Il caciocavallo silano è un

    formaggio italiano il cui nome deriva dalla sua forma. Infatti, ha la forma di una testa di cavallo, ed i

    legacci per appenderlo sembrano delle vere e proprie briglie.

    Salaturo

    Il salaturu, è il diretto discendente dei cibi in salamoia dei Greci e dei Latini. E' una conserva sotto sale

    di ortaggi che avviene in un recipiente di coccio appunto chiamato salaturu. Contiene peperoni,

    melanzane, pomodori verdi, olive schiacciate, coste di sedano, cetrioli, cipolle rosse, a cui vengono

    aggiunti aglio, rametti di semi di finocchio selvatico, acqua, sale grosso e peperoncino (facoltativo).

    Pitta’nchjusa

    E’ un dolce molto elaborato che si presenta come un buchè di roselline di sottilissima pastafrolla

    ripiene di noci, mandorle, uva passita e miele.

    Liquirizia di Rossano

    Gustata ed amata in tutto il mondo, la liquirizia Calabrese di Rossano, è prodotta dalla Amarelli. In

    questa zona la terra fornisce tutto ciò che serve in quanto a clima e composizione del suolo affinchè la

    pianta acquisisca le proprietà che rendono unica la liquirizia calabrese. Basti pensare che la liquirizia

    calabrese viene esportata in tutto il mondo ed è da molti considerata la migliore del pianeta.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Formaggiohttps://it.wikipedia.org/wiki/Italia

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    *** Le vie dello Shopping ***

    Se siete interessati a fare un po di shopping, di seguito indichiamo le vie ed i centri maggiomente accreditati della Città di Catanzaro:

    ZONA VIA

    Centro Storico Corso Mazzini (molti negozi chiusi dall’01 al 20 agosto)

    Quartiere Stadio Via Buccarelli (molti negozi chiusi dall’01 al 20 agosto)

    Quartiere Catanzaro Lido Via del Progresso e Via Tommaso Gullì

    Quartiere Barone Centro Commerciale “Le Fontane”

    Soverato Marina Corso Umberto I

    Borgo di Squillace Centro storico (prodotti tipici e ceramiche)

    - Mare e Spiagge -

    Se siete interessati al mare e alle meravigliose spiagge calabresi, tra le tante vi segnaliamo la spiaggia

    di Giovino, a Catanzaro Lido, costeggiata da una grandiosa pineta, percorsa dal nuovo lungomare e

    abbellita ed attrezzata da numerosi chioschi e stabilimenti balneari. La spiaggia di Catanzaro Lido

    ospita invece molti stabilimenti balneari e ristoranti di pesce, gelaterie e pizzerie vista mare.

    A 10/15 minuti di auto da Catanzaro Lido, trovano posto altre due incantevoli spiagge che è

    assolutamente d’obbligo visitare per chi si trova in loco. Si tratta delle spiagge di Copanello e Caminia

    recensite nel 2014 dalla rivista Vanityfair all’undicesimo posto tra le spiagge “più indimenticabili al

    mondo”. link http://popup.vanityfair.it/2014/08/04/le-13-spiagge-piu-belle-dove-fare-il-bagno/

    Segnaliamo ancora la spiaggia di Soverato, ed in particolare il piccolo ma stupendo golfo, al quale si ha

    accesso percorrendo Contrada San Nicola.

    Stabilimenti balneari consigliati:

    LOCALITA’

    NOME STABILIMENTO BALNEARE

    GIOVINO - CATANZARO LIDO

    GIOVINO - CATANZARO LIDO

    CATANZARO LIDO

    COPANELLO - COMUNE STALETTI’

    CAMINIA – COMUNE STALETTI’

    PIETRAGRANDE – COMUNE DI STALETTI’

    SOVERATO MARINA

    SOVERATO MARINA

    Santa Fè

    Sunrise Beach

    Venice Beach

    Villaggio Guglielmo

    Blanca Cruz Beach Village

    Lido di Pietragrande

    Lido Mediterraneo

    Glauco Beach Club

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    *** Vita Notturna ***

    Di seguito elenchiamo i lounge bar, le discoteche e i ritrovi notturni più in voga nel periodo estivo:

    LOCALITA’ TIPOLOGIA LOCALE NOME

    CATANZARO LIDO LOUNGE BAR Fabric

    STALETTI’ DISCOTECA Rebus *

    COPANELLO DISCOTECA Blu70 *

    PIETRAGRANDE DISCOTECA La Scogliera*

    SOVERATO DISCOTECA NOA *

    SOVERATO LOUNGE BAR Sophia Club *

    SOVERATO DISCOTECA/LOUNGE BAR Glauco Beach Club*

    SOVERATO LOUNGE BAR Lab *

    L’elenco è in continuo aggiornamento. Chiedete a noi per avere maggiori informazioni sulle serate e gli

    eventi organizzati nei locali, nell’arco della settimana o prendete visione dei flyer che trovate presso la

    eception.

    *** Per avere maggiori informazioni su tutto quanto riportato in questa breve guida o su ristoranti, pizzerie e

    paninoteche, chiamateci al 345 46 15 296, saremo lieti di fornirvi ulteriori informazioni o prenotare un

    tavolo per voi.