Guida illustrata alla potatura delle piante da giardino...duca, gli arbusti ornamentali, le piante...

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La potatura è una pratica fondamentale per aiutare le piante da giardino a crescere forti e armoniose. È quindi importante conoscerne bene la tecnica, saperla applicare nei modi e nei tempi opportuni e impiegare attrezzature adeguate per ottenere un buon risultato finale. Foto: Stocker, Gardena e Francesco Vignoli. FEDERAZIONE ITALIANA Vita in Campagna non è in vendita nelle edicole, viene inviata solo su abbonamento Accertamento Diffusione Stampa Certificato n. 5071 del 25/11/2003 EDITORI GIORNALI Guida illustrata alla potatura delle piante da giardino a cura di Anna Furlani Pedoja (Paesaggista Aiapp - Associazione italiana di architettura del paesaggio) L a potatura è un insieme di operazioni essenziali per ottenere una ricca fioritu- ra e mantenere la forma desiderata delle piante. Essa richiede una competenza che il vero appassionato di giardinaggio deve assolutamente possedere. Non tutti sono in grado di eseguire con le proprie mani una potatura a regola d’arte e c’è chi si affida a esperti o conoscenti per mantenere in ordine il proprio spazio verde. Per chi possiede un giardino di campagna sarebbe tuttavia un vero peccato rinun- ciare a prendersi cura fino in fondo delle proprie piante. In questa Guida illustrata entreremo nel dettaglio degli interventi di potatura ri- guardanti i vari tipi di piante diffuse nei giardini di campagna: gli alberi a foglia ca- duca, gli arbusti ornamentali, le piante rampicanti, le conifere, i sempreverdi e le re- gine dei giardini, le rose. Vi forniremo istruzioni precise che vi consentiranno di non commettere errori grossolani per avere un bel giardino ricco di fioriture. 4 I principali interventi di potatura 6 Gli attrezzi occorrenti per la potatura 10 La potatura degli alberi a foglia caduca 12 La potatura delle conifere e dei sempreverdi 15 Il taglio degli arbusti ornamentali 21 Arbusti: tabella riepilogativa delle epoche di fioritura e di potatura 22 Le piante rampicanti solitamente non richiedono grandi inteventi 24 La particolare potatura delle rose Questa Guida esce come supplemento del mensile «Vita in Campagna» n. 2/2004 VITA IN CAMPAGNA Mensile di agricoltura part-time e di educazione ambientale Direttore Responsabile: Alberto Rizzotti Vice Direttore: Giorgio Vincenzi Redattori: Giuseppe Cipriani, Silvio Caltran Redazione: Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona Tel. 045 8057511 - Fax 045 8009240 E-mail: [email protected] Internet: www.vitaincampagna.it Editore: Edizioni L’Informatore Agrario spa - Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona Presidente: Alberto Rizzotti Vice Presidente: Elena Rizzotti Amministratori delegati: Elena Rizzotti - Pier Giorgio Ruggiero Direttore editoriale: Giovanni Rizzotti Direttore commerciale: Luciano Grilli Abbonamenti: C. P. 467 - 37100 Verona - Tel. 045 8009480 - Fax 045 8012980 E-mail: [email protected] Abbonamento annuale 2004: Italia euro 34,50; Estero euro 52,00. Sono previste speciali quote di abbonamento per studenti di ogni ordine e grado Una copia euro 4,00 (arretrata il doppio, per gli abbonati euro 6,00) più spese postali Conto corrente postale n. 11024379 Pubblicità: Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona Tel. 045 8057511 - Fax 045 8009378 E-mail: [email protected] Fotocomposizione: pre.grafic snc - Verona Stampa: Mediagraf spa - Noventa Padovana Registrazione Tribunale Verona n. 552 del 3-11-1982 - Sped. in A.P. - 45% - Art. 2 Comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di Verona Copyright © 2004 Vita in Campagna di Edizioni L’Informatore Agrario spa Vietata la riproduzione parziale o totale di testi e illustrazioni - ISSN 1120-3005

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La potatura è una pratica fondamentaleper aiutare le piante da giardino a crescere forti e armoniose. È quindi importante conoscerne bene la tecnica, saperla applicare nei modi e nei tempi opportuni e impiegare attrezzature adeguate per ottenere un buon risultato finale.Foto: Stocker, Gardena e Francesco Vignoli.

FEDERAZIONE ITALIANA

Vita in Campagna non è in vendita nelleedicole, viene inviata solo su abbonamento

Accertamento Diffusione StampaCertificato n. 5071 del 25/11/2003

EDITORI GIORNALI

Guida illustrata alla potaturadelle piante da giardino

a cura di Anna Furlani Pedoja (Paesaggista Aiapp - Associazione italiana di architettura del paesaggio)

La potatura è un insieme di operazioni essenziali per ottenere una ricca fioritu-ra e mantenere la forma desiderata delle piante. Essa richiede una competenzache il vero appassionato di giardinaggio deve assolutamente possedere. Non

tutti sono in grado di eseguire con le proprie mani una potatura a regola d’arte e c’èchi si affida a esperti o conoscenti per mantenere in ordine il proprio spazio verde.Per chi possiede un giardino di campagna sarebbe tuttavia un vero peccato rinun-ciare a prendersi cura fino in fondo delle proprie piante.In questa Guida illustrata entreremo nel dettaglio degli interventi di potatura ri-guardanti i vari tipi di piante diffuse nei giardini di campagna: gli alberi a foglia ca-duca, gli arbusti ornamentali, le piante rampicanti, le conifere, i sempreverdi e le re-gine dei giardini, le rose. Vi forniremo istruzioni precise che vi consentiranno di noncommettere errori grossolani per avere un bel giardino ricco di fioriture.

4 I principali interventi di potatura

6 Gli attrezzi occorrenti per la potatura

10 La potatura degli alberi a foglia caduca

12 La potatura delle conifere e dei sempreverdi

15 Il taglio degli arbusti ornamentali

21 Arbusti: tabella riepilogativa delle epoche di fioritura e di potatura

22 Le piante rampicanti solitamente non richiedono grandi inteventi

24 La particolare potatura delle rose

Questa Guida esce come supplemento del mensile «Vita in Campagna» n. 2/2004

VITA IN CAMPAGNAMensile di agricoltura part-time e di educazioneambientale

Direttore Responsabile: Alberto RizzottiVice Direttore: Giorgio VincenziRedattori: Giuseppe Cipriani, Silvio CaltranRedazione: Via Bencivenga/Biondani, 16 -37133 VeronaTel. 045 8057511 - Fax 045 8009240 E-mail: [email protected]: www.vitaincampagna.itEditore: Edizioni L’Informatore Agrario spa - Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona Presidente: Alberto Rizzotti Vice Presidente: Elena RizzottiAmministratori delegati: Elena Rizzotti - Pier Giorgio RuggieroDirettore editoriale: Giovanni RizzottiDirettore commerciale: Luciano GrilliAbbonamenti: C. P. 467 - 37100 Verona - Tel. 045 8009480 - Fax 045 8012980 E-mail: [email protected] annuale 2004: Italia euro 34,50;Estero euro 52,00. Sono previste speciali quote diabbonamento per studenti di ogni ordine e gradoUna copia euro 4,00 (arretrata il doppio,per gli abbonati euro 6,00) più spese postaliConto corrente postale n. 11024379Pubblicità: Via Bencivenga/Biondani, 16 -37133 Verona Tel. 045 8057511 - Fax 045 8009378 E-mail: [email protected]: pre.grafic snc - Verona Stampa: Mediagraf spa - Noventa PadovanaRegistrazione Tribunale Verona n. 552 del 3-11-1982 - Sped. in A.P. - 45% - Art. 2Comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di VeronaCopyright © 2004 Vita in Campagna di Edizioni L’Informatore Agrario spa Vietata la riproduzione parziale o totale di testie illustrazioni - ISSN 1120-3005

4 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004

La potatura dovrebbe essere intesacome una pratica che ha lo scopodi recare un vantaggio alla pianta

e di aiutarla a crescere più forte e armo-niosa. Potare significa anche controlla-re malattie e infezioni quando l’elimi-nazione di una branca malata evita chel’affezione si diffonda all’intero albero.È quindi fondamentale conoscere benetutte le tecniche di potatura per ottenereun buon risultato finale intervenendonei modi e nei tempi giusti.

Perché e quando si pota

La potatura è necessaria ma non bisogna eccedere: lo scopo è quello di recare vantaggio alla pianta e di

aiutarla a crescere forte e armoniosa

Vi sono due diverse correnti di pen-siero sulla potatura: da una parte i so-stenitori delle potature drastiche (cui at-tribuiscono proprietà di risanamentodegli alberi), dall’altra coloro che nonvogliono mai intervenire, lasciando aglialberi la piena libertà di sviluppo, dicrescita e d’invecchiamento.

I primi sono la maggioranza, pur-troppo, dal momento che le potatureportate all’eccesso, anche per erratetecniche d’esecuzione, rappresentanoun grave rischio per la pianta; questa in-fatti viene depauperata dei propri ma-gazzini di riserve e le ferite mettono anudo i tessuti del tronco, che, non piùprotetti dalla corteccia, sono facilmenteattaccati dalle malattie.

Non è d’altra parte assolutamente ve-ro che non si debba mai intervenire; visono situazioni che richiedono una o piùoperazioni di potatura: l’importante èeseguire tagli «assennati», al solo scopodi recare vantaggio alla pianta, e di aiu-tarla a crescere più forte e armoniosa.

In natura le piante non richiedonopotature, perché gli stessi agenti atmo-sferici (il vento, i fulmini, i temporali) ola scarsità di luce (nei boschi molto den-si) portano ad un’autopotatura, ma neiparchi o nei giardini è l’uomo che deveintervenire, quando si presentano situa-zioni particolari, effettuando potature«intelligenti» che perseguano una cor-retta gestione del patrimonio arboreo.

Spesso invece si eseguono potatureper «sistemare elementi troppo ingom-branti», non curandosi dei risultati este-tici e della salute delle piante.

Prima della messa a dimora di un al-bero vanno attentamente consideratel’evoluzione naturale della pianta neglianni (altezza e volume della chioma) e

I principali interventi di potatura

Germoglio Gemma lateraleGemma terminale

Doppia cima

Brancasovrapposta

Ramolaterale

Succhione

Brancaprincipale

Brancasecondaria

Biforcazionedebole a V

Ramo vigorosoinserito a U

Tronco

Punto d’innestoColletto

Chi

oma

Pollone

Moncone

Le parti che costituiscono un albero

Piccolo dizionario della potaturaAlbero: pianta legnosa con un fusto unico (tronco) e ramificazioni.Apice: estremità di un ramo.Arbusto: pianta legnosa con diversi fusti che partono dal suolo.Ars topiaria (o arte topiaria): la tecnica adottata per ottenere fogge diverse rispetto alcomportamento naturale della pianta.Basale: relativo alla parte più bassa della pianta.Branca: ramo di due o più anni inserito sul tronco (branca primaria) o inserito su brancaprimaria (branca secondaria) e via di seguito.Capitozzatura: potatura ottenuta tagliando completamente il tronco con l’eliminazionedi tutta la parte soprastante. Cimatura: eliminazione della vegetatione giovane alla cima di un getto.Collare: zona di corteccia che collega il ramo al tronco.Colletto: parte posta tra la radice e il fusto.Diradamento: riduzione del numero di getti in una ramificazione troppo folta.Dominanza apicale: situazione che si verifica quando la gemma al termine del ramo ini-bisce la crescita delle gemme laterali, poiché cresce più velocemente.Freccia: ramo di prolungamento del fusto.Gemma apicale: la gemma situata in cima allo stelo. Getto apicale: il getto posto più in alto sul ramo.Moncone: pezzo di ramo corto, residuo di un’errata potatura.Pollone: germoglio che si sviluppa dalle radici o dal tronco al di sotto del punto d’inne-sto.Portamento: naturale sistema di sviluppo di una pianta.Potatura di rinnovamento: operazione che si effettua per ottenere il ringiovanimentodella pianta.Rimonda: operazione di pulizia con l’eliminazione delle parti secche, rotte o ammalatedi una pianta.Sbottonatura: eliminazione delle gemme e dei boccioli fiorali in eccesso.Scheletro: insieme di fusto, branche e rami. Succhione: ramo vigoroso nato sul tronco o su una branca con portamento verticale.Vegetazione dell’anno: getti che si sono sviluppati dalle gemme nella stagione vegetati-va in corso.

Apice

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004 5

lo spazio a disposizione; un albero digrandi dimensioni (platano, ippocasta-no, tiglio, ecc.) può raggiungere i 30metri d’altezza, con una chioma in pro-porzione e non si può considerare la po-tatura come una soluzione al suo svi-luppo.

Ad una scelta errata dell’albero almomento dell’impianto seguono annidi potature, cure, eliminazioni; il tuttocon grande dispendio di tempo e denaroe con un risultato negativo, perché lapianta si ammalerà sempre di più e avràanche un aspetto estetico sgradevole. Insostituzione vi sono decine e decine dialberi medi o piccoli che possono facil-mente rispondere a tutte le esigenze.

Le potature si eseguono per:– dare una forma corretta alle piantegiovani;– alleggerire o contenere la chioma del-le piante adulte;– eliminare le parti secche o ammalate;– rimediare a danni causati dalle intem-perie o da traumi;– nei trapianti per ridurre la chioma inproporzione alle radici rimaste;– mantenere le chiome in forme obbli-gate (ars topiaria);– curare i vecchi esemplari.

Le operazioni di taglioVediamo nel dettaglio le modalità di

esecuzione dei diversi tipi di interventi cesori, e ciò che non si deve fare per

non danneggiare l’estetica delle piante e la loro salute

Taglio dei rami. Se dovete effettuareun intervento di potatura su una grossabranca bisogna che seguiate una proce-dura corretta per non arrecare un danno,talvolta irreversibile, all’albero; operatequindi come segue:– non recidete mai una branca con un so-lo taglio, perché il peso, man mano chel’operazione procede, provoca lo strap-po dei tessuti; intervenite a più riprese,segando il ramo in più spezzoni nel sen-so della lunghezza per terminare con l’e-liminazione dell’ultimo troncone;– eseguite il taglio vero e proprio in duefasi per evitare che il peso provochi unostrappo della corteccia, con la lacera-zione dei tessuti;– per quanto riguarda il moncone resi-duo, ponete attenzione al «collare» dicorteccia che collega il ramo al tronco,dove i tessuti sono particolarmente du-ri; eseguite un taglio, leggermente obli-quo rispetto al tronco, immediatamenteall’esterno del collare;– ripulite e pareggiate attentamente iltaglio con un coltello affilato, soprattut-to lungo i bordi per non lasciare slab-brature.

Per eliminare una grossa branca procedete a più riprese, tagliando il ramo inpiù spezzoni, con le seguenti modalità: per evitare lo strappo dei tessuti, ese-guite un taglio nella parte inferiore del ramo, penetrando per circa un quartodello spessore dello stesso (a); effettuate poi un taglio nella parte superiore delramo fino a raggiungere il taglio sottostante (b), ottenendo così la caduta delramo; infine effettuate il taglio definitivo in corrispondenza del collare (c)

ac

b

Continua a pag. 7

Gli alberi di grandidimensioni, spessoultracentenari, cheassai di frequente sitrovano nei giardini onei viali di campa-gna, sono parte inte-grante della nostracultura e della nostrastoria; è quindi undovere curarli, ren-derli sicuri e potarli,rispettando la lorodignità di esseri vi-venti. Questi esem-plari, che hanno rag-giunto il loro massi-mo sviluppo in altez-za e diametro, pre-sentano quasi sem-pre una riduzione divitalità e una minorecapacità di produrrelegno in seguito a operazioni di potatura. Essi so-no quindi soggetti a rotture di branche e sono fa-cilmente preda di pericolose infezioni fungine,responsabili di marciumi. Una potatura mirataeffettuata da esperti, con conseguente riduzionedella chioma, consente una ripresa dello svilup-po, la formazione di nuovo legno nei punti piùdeboli ed evita che vento e neve provochino rot-ture di branche con conseguenti grosse ferite.

Se avete nel vostro giardino o viale di campagna alberi di grandi dimensioni evi-tate assolutamente, per ragioni di sicurezza, di eseguire personalmente interventidi potatura ma affidatevi alle mani di esperti professionisti; alla voce«Giardinaggio Macchine ed attrezzi» delle Pagine gialle lavoro della vostra cittàe provincia potrete trovare gli indirizzi delle ditte specializzate che operano nellavostra zona.

La potatura degli alberi di grandi dimensioniva eseguita da ditte specializzate

Pioppo di grandi dimensionibisognoso di una potaturamirata effettuata da esperti

Per potature di alberi digrandi dimensioni affida-tevi a ditte specializzate,dotate delle più moderneattrezzature

6 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004

Il mercato propone una vasta scelta di attrezzi adatti alla potatura; il nostro consiglio è quello di acquistare solo oggettidi marche note, magari più cari, ma certamente più validi e duraturi. È importante accertarsi della maneggevolezza e leg-gerezza dell’attrezzo. I tagli di potatura devono essere netti e pertanto tutti gli attrezzi devono essere ben affilati e oliati;vanno quindi controllati molto spesso e disinfettati quando sono stati usati per segare alberi ammalati.

Gli attrezzi occorrenti per la potatura

Coltelli e falcetto:attrezzi con lamemolto affilate che si usano per rifinire il taglio del segaccio o per curare le feritealla corteccia

Guanti: sonoindispensabili,in pelle morbida maconsistente,per evitare di ferirsi le mani con le schegge di legno

Motosega: si usa perabbattere un albero oper potare branche digrosse dimensioni.È un attrezzo abbastanza costoso eusarlo sulle parti altedi un albero è anchepericoloso: lasciatequesto compito a potatori esperti

Scala: deve essere solida ma manegge-vole ed offrire tutte le garanzie di sicu-rezza necessarie per poter operare contranquillità

Segaccio: sega che si utilizza per ta-gliare i rami più grossi; sceglieteneuno con impugnatura anatomica econ una lama non eccessivamentelunga e flessibile

Troncarami:cesoia a manicilunghi 80-100cm per recidere rami da 3 a 5 cm di diametro,con poca fatica e in spazi poco accessibilialla mano

Cesoia: ne esistono diversi modelli,anche con lame regolabili o azionate da un meccanismo che consente il tagliodi rami, anche di media grossezza,senza sforzo

Foto

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Svettatoio: dotatodi asta allungabile anchefino a 3,5 metri,serve per reciderei rami posti in alto senza ricorrere alla scala; ne esistonooggi in commer-cio alcuni in grado di tranciare (senza sforzo) anche rami di 5 cm didiametro e più

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004 7

Se il taglio è eseguito in modo cor-retto, col tempo si formerà un callo dicicatrizzazione e la superficie ripren-derà la colorazione della corteccia deltronco; tuttavia questa copertura non è

sinonimo di guarigione della ferita, masemplicemente un indurimento dei tes-suti che isolano la pianta; purtroppo aldi sotto di questi possono sempre inse-diarsi insetti o agenti della degradazio-ne del legno.

Un taglio effettuato troppo lontanodall’inserzione del ramo sul tronco dàorigine ad un moncone che in brevetempo morirà, fornendo nutrimento agliorganismi patogeni (portatori di malat-tie) che penetreranno poi nella pianta.

Altrettanto pericoloso per la salutedell’albero è un taglio troppo radente altronco che ne mette a nudo i tessuti; an-che in questo caso non esiste una bar-riera protettiva e la pianta può venire di-rettamente attaccata dagli organismi pa-togeni.

Cimatura. La cimatura, che consistenell’asportare l’apice dei germogli, èuna potatura verde, poiché viene ese-guita quando l’albero è in pieno svilup-po; con la cimatura primaverile si an-nulla la dominanza dell’apice vegetati-vo e le gemme laterali danno getti anti-cipati. Se questa operazione viene effet-tuata in agosto, quando la pianta sta ral-lentando la sua crescita, vi sarà unamaggiore lignificazione. È una tecnicache si applica alle piante in allevamentoo più facilmente alle erbacee perenni

per farle accestire.

Scacchiatura. Consiste nell’elimina-zione sistematica dei germogli checompaiono sui tronchi o sui rami e chedanno origine ai «succhioni». Questirami che salgono verticalmente sono

1-Il ramo prima dell’intervento di po-tatura. 2-Il moncone rimasto dopo untaglio troppo lungo si seccherà e costi-tuirà una fonte d’insediamento di fun-ghi e insetti che potranno in seguito in-vadere la pianta sana. 3-Ecco un esem-pio di taglio ben eseguito: alla giustadistanza dal collare (si nota la corru-gazione della corteccia), leggermenteobliquo rispetto al tronco e ben pareg-giato. 4 e 5-Questo taglio, eseguitotroppo vicino al tronco, è andato a le-dere il collare; il callo non si formeràperché sono stati messi a nudo i tessutidel tronco, che potranno quindi esseredirettamente attaccati dalle malattie

1 2 3

4 5

Segue da pag. 5

NONO

NO SÌ

A completamento dell’operazione dipotattura si deve ripulire e pareggia-re il taglio con un coltello ben affila-to, soprattutto lungo i bordi, per nonlasciare slabbrature

Anche nella potatura degli arbusti ef-fettuate tagli netti rispettando il collareposto alla base del ramo da recidere

8 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004

privi di gemme a fiore e vanno elimina-ti, a meno che non servano a infoltire oriequilibrare la chioma.

Spollonatura. Consiste nell’elimina-zione dei getti che nascono dalle radicio dal tronco, sotto il punto d’innesto.

Svettatura. Consiste nell’asportazionedella parte terminale del fusto e ha loscopo di frenare la crescita di un alberoe provocarne l’allargamento. È una pra-tica da escludersi per le conifere e pertutte le piante il cui portamento non vamodificato.

Capitozzatura. Consiste nel notevoleaccorciamento del tronco o delle bran-che ed è una delle principali cause di

malattie e morte delle piante. Il tagliolascia il tronco senza difese e i tessutiiniziano a morire dalla superficie versol’interno.

È un genere di potatura che non an-drebbe mai eseguito ma, nel caso si siacostretti, il taglio va effettuato, sempreobliquo, in prossimità di un ramo chediverrà la nuova cima. Quando non vi èla presenza di alcun ramo si avrà la for-mazione di molti nuovi ricacci, general-mente deboli.

Questa pratica inoltre distrugge defi-nitivamente il portamento naturale del-l’albero, che non potrà più recuperarloanche se sottoposto ad anni e anni di in-terventi mirati.

Ripetute potature eseguite nello stes-so punto causano la formazione di uningrossamento chiamato «testa di sali-ce», con una deformazione dell’assettodella pianta non più recuperabile al suoaspetto naturale.

* * *

La protezione delle ferite da potatura.Una volta era assai diffuso l’impiego dimastici protettivi; oggi non sono piùpresi in considerazione per curare i taglidi potatura. Si è constatato, infatti, che,spalmati sulle ferite, proteggono i paras-siti già insediati e favoriscono lo svilup-po dei marciumi. Nell’eventualità che laferita possa infettarsi per la vicinanza dipiante ammalate, è preferibile distribui-re un anticrittogamico o impiegare unamiscela costituita da 250 grammi di os-sicloruro di rame-50 (irtante o nocivo) e1 litro di olio di lino cotto da spalmaresulle ferite. ❏

Per recidere rami di grosse dimensioni(da 3 a 5 cm di diametro) utilizzate untroncarami: consente di operare conpoca fatica e in spazi poco accessibilialla mano

Curate la potatura periodica degli arbu-sti allevati a siepe nei tempi e con le mo-dalità indicati nel capitolo di pag. 12

Nei cespugli eseguite un diradamentomirato dei rami cercando di mantenerela forma naturale della pianta

1 2 3

1-La foto mostra un errore abituale nelle zone urbane: tagli ripetuti nello stesso punto nel corso degli anni hanno causato in-grossamenti («teste di salice»), sicuramente poco estetici. 2-Nell’inverno successivo la pianta mostra numerosi ricacci, pro-dotti dall’esagerata potatura, che verranno nuovamente eliminati, producendo nuove ferite ai rami. 3-Medesima tecnica di po-tatura delle foto alla pagina precedente ma con la presenza di un ramo (detto «tiralinfa»), che costituirà la nuova cima. Lapianta viene in questo modo «aiutata» a vivere

NO

10 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004

Quasi tutte le specie sono in gradodi sopportare dei tagli leggeri,ma parecchie sono quelle che

non accettano potature drastiche, comead esempio la Sophora japonica e ilFagus sylvatica. I platani tollerano pic-coli tagli di contenimento, ma a potatu-re di rami di notevole diametro rispon-dono con ricacci disordinati e con laformazione di ampie cavità al postodella grossa branca eliminata.

Nelle querce il diradamento dà deibuoni risultati, mentre occorre interve-nire solamente su rami di dimensionimolto ridotte per effettuare un raccor-ciamento; questa operazione è pericolo-sa anche per gli esemplari adulti di be-tulla, frassino e faggio.

Quando, a seguito di una potatura,l’albero mostra una vigorosa reazione(numerosi e disordinati ricacci), ciò nonsignifica che abbia trovato giovamentodall’intervento, tutt’altro, perché questinuovi rami spossano l’albero esponen-dolo alle malattie. Infatti il callo di cica-trizzazione che si forma sul bordo dellaferita cresce molto lentamente e il legnomesso a nudo può dare ospitalità a in-setti, funghi o agenti della degradazionedel legno.

L’epoca di potatura Il periodo più adatto è quello

invernale, ma sulle piante troppo vigorose occorre intervenire

anche in estate

Nell’arco dell’anno le piante cadu-cifolie attraversano tre fasi:– fase di vegetazione, in primavera,quando la pianta inizia ad avviare lacrescita dei germogli;– fase di lignificazione, che inizia alcompleto sviluppo delle gemme e ter-mina con la caduta delle foglie;– fase di riposo, dalla caduta delle fo-glie allo sbocciare dei nuovi germogli.

La fase più opportuna per la potaturadegli alberi a foglia caduca è quella delriposo invernale che va dall’autunno allafine dell’inverno. Una potatura tardiva,quando l’attività vegetativa è già ripresa(aprile-maggio), potrebbe dare luogo aduna perdita di linfa dalle ferite (carpino,betulla, ecc.) ed è quindi da evitare.

Esistono la potatura secca (o inver-nale) e quella verde (o estiva); ambeduepresentano dei vantaggi e delle con-troindicazioni.

La potatura invernale stimola l’at-tività vegetativa nella stagione seguenteed è particolarmente indicata per la for-mazione e l’allevamento dell’albero,l’alleggerimento dello scheletro e la ri-strutturazione dello stesso.

La potatura estiva (luglio-agosto),ha un effetto deprimente sulla vegeta-zione, cosa utile per le piante troppo vi-gorose; i tagli eseguiti in questo periodosi cicatrizzano più velocemente, ma oc-corre usare molta attenzione perché ilminimo urto involontario con scale, at-trezzi, ecc. può lacerare la corteccia,producendo grosse ferite.

È quindi opportuno potare in modointelligente per risolvere i problemi chesi presentano durante l’intera vita del-l’albero, tenendo sempre presente chenon vanno mai cambiate la forma e lastruttura tipiche di ogni pianta, la qualeha il diritto di crescere e svilupparsi inmodo naturale.

Gli interventi Ecco gli interventi necessari per

indirizzare la crescita delle piante giovani e mantenere la forma e l’estetica degli alberi adulti

Potatura di allevamento. Ha lo scopodi indirizzare la crescita di giovani albe-ri ed ottenere una chioma equilibrata,dalla forma naturale. Nelle piante a fo-glia caduca uno scheletro armonico è

La potatura degli alberi a foglia caduca

Quando la pianta presenta due gettiterminali (a e b) occorre eliminarequello più debole (b); il più robusto(a) diverrà il getto apicale. Vannopure tolti i rami deboli (c) e quellimal disposti (d) sull’asse principale

Per il raccorciamentodei rami si effettuano sempre dei tagli netti,sopra una gemma,per non originare dei monconi di ramo

dopo

dopo

a b

c

d

prima

Il diradamentosi effettua

eliminando completamente rami o branche

con un taglio rasente

al tronco

prima

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004 11

un elemento molto importante nel pae-saggio, perché risulta visibile per moltimesi l’anno.

La potatura iniziale deve individuareil ramo principale che è il prolunga-mento del tronco, eliminando eventualirami concorrenti. Contemporaneamen-te si effettua una selezione dei rami, percreare una chioma armonica, eliminan-do quelli più deboli o mal disposti sul-l’asse principale.

Diradamento di una vegetazionetroppo densa. Permette all’aria di cir-colare all’interno della chioma; l’ecces-so d’umidità che si può formare per lascarsità di movimento dell’aria puòportare infatti a malattie fungine, sem-pre molto pericolose per la salute di unapianta. Il diradamento si effettua aspor-

tando completamente rami o branchecon un taglio rasente al tronco, anchenella parte bassa dell’albero se i ramiostacolano il passaggio.

Se il taglio non è eseguito attenta-mente – parallelo al collare, in modo danon lederlo (vedi a pag. 7) – si formeràuna massa di ricacci e il moncone si sec-cherà. Si può anche effettuare l’accor-ciamento dei rami, asportandone unaparte con un taglio eseguito subito soprauna gemma o una biforcazione in mododa non lasciare dei monconi di ramo.

Eliminazione di rami rotti, deboli,morti o ammalati. Serve a limitare idanni estetici e ad eliminare i possibilivettori di insorgenza o propagazione dimalattie. Infatti i rami morti o ammala-ti possono trasmettere malattie allapianta sana. Anche in questo caso ese-guite tagli netti, salvaguardando il col-lare, senza lasciare monconi di ramo oparti non perfettamente pareggiate, so-prattutto lungo i bordi della ferita.

Controllo della crescita o riduzione.Ha lo scopo di avviare o arrestare losviluppo di una pianta. I tagli di ridu-zione della chioma eseguiti ogni 2-3 an-ni interessano superfici abbastanza pic-cole che possono cicatrizzarsi facil-mente; nella riduzione della chioma sideve sempre conservare la forma natu-rale della pianta.

Riequilibrio della chioma. Si effettua aseguito di un trapianto per adeguare laparte aerea alla riduzione dell’apparatoradicale. In fase di trapianto le radicivengono più o meno drasticamente mu-tilate: si deve quindi ridurre la chioma inproporzione, per equilibrare le due parti.

Creazione di forme artificiali. È inpratica l’ars topiaria, che porta alla for-

mazione, a scopo decorativo, di formegeometriche create con materiale natu-rale vivente. Negli alberi il lavoro con-siste nel selezionare le branche secondola loro inclinazione e il risultato finaleche si vuole ottenere. La forma volutasarà mantenuta mediante potature rego-lari della chioma.

Potatura di mantenimento dei vecchiesemplari. Ha la funzione di alleggeri-re le estremità delle branche ove si con-centra la nuova vegetazione degli alberiin fase di senescenza o quella di elimi-nare parte delle ramificazioni ed evitarecosì che lo scheletro, eccessivamenteappesantito, si spezzi. La potatura dimantenimento favorisce la circolazionedell’aria e permette alla luce di penetra-re impedendo lo spogliarsi dei rami alcentro della chioma.

Eliminazione dei polloni. Alla base deltronco (in prossimità del colletto) o dal-le radici, alcuni alberi emettono moltipolloni che utilizzano una grande quan-tità di linfa e vanno quindi eliminatiprontamente al loro apparire. ❏

Nella foto si nota il ramo spuntato di unacero; il taglio troppo lungo della pri-mavera precedente ha lasciato un mon-cone che si è seccato; sotto si sono svi-luppati diversi nuovi rami che hannoformato una densa massa di ricacci

Nel punto di eliminazione di una grossabranca di un platano si è formata unagrossa cavità, ricettacolo di funghi e in-setti. La pianta è riuscita a creare uncallo e ad isolare i tessuti danneggiati,ma l’estetica non è certo delle migliori

Nella potatura delle piante di viale loscheletro della pianta va conformato infase d’allevamento e non più toccato inseguito; la forma voluta si ottiene poicon la sola potatura della chioma

La potatura d’alleggerimento d’esem-plari di grande mole va eseguita sem-pre da personale specializzato; nellafoto un operatore sta effettuando la po-tatura d’alleggerimento di un vecchioesemplare di tiglio

Nel ridurre la chioma di un albero oc-corre eliminare completamente qual-che ramo. Nel disegno le parti in co-lore chiaro sono quelle che si possonoeliminare pur conservando la formanaturale della pianta

12 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004

Le conifere e le piante sempreverdihanno generalmente una forma eun portamento del tutto caratteri-

stici che la potatura potrebbe modifica-re sostanzialmente. Le conifere in parti-colare hanno gemme a scarso potere ri-generativo, per cui drastici interventi dipotatura, oltre a rovinarne l’aspetto na-turale, le danneggiano anche nel vigore,portandole quasi sempre a una lentaagonia.

No alla potaturaindiscriminata

Occorre prestare molta attenzionequando si pota una conifera

o un sempreverde. Spesso interventi affrettati, o eseguiti male, ne

compromettono la salute e la bellezza

Da qualche anno si assiste alla pota-tura indiscriminata (a costi notevoli), diesemplari di cedro del Libano ridotti ad«albero di Natale». Le piante così trat-tate non avranno vita lunga, difficil-mente si svilupperanno nuovi germoglio si riformerà un nuovo apice vegetati-vo e il risultato sarà unicamente quellodi una lunga agonia; ci sarà in seguito lanecessità di abbatterle con nuovo esbor-so di denaro.

Di norma gli interventi di potaturasu queste piante devono limitarsi a:– eseguire la rimonda di rami secchi,ammalati o rotti;– eliminare la doppia punta, affinché lapianta non perda il suo pregio estetico;– mantenere una superficie regolare eliscia (sia in senso orizzontale che verti-cale) nelle siepi;– mantenere le forme assegnate nei sog-getti di arte topiaria.

L’intervento di rimonda va effettuatoalmeno una volta all’anno, alla fine del-l’inverno.

Come intervenire sulle conifere

Le conifere sono piante che non richiedono potature,

tranne in casi particolari

L’eliminazione in una conifera diuna doppia punta già consolidata va ef-fettuata per gradi, non in un colpo solo;si accorcerà la punta da eliminare, effet-tuando 2 o 3 tagli nell’arco di un anno.L’eliminazione di una doppia punta infase di sviluppo si può invece effettuarein una volta sola, tagliando a raso, dalpunto di biforcazione, la punta più de-

bole o che presenta malformazioni. Alcune conifere si assoggettano a

potature limitate: il tasso (Taxus bacca-ta), il Cupressus arizonica, il falso ci-presso (Chamaecyparis) e le tuie(Thuja), piante in grado di rivegetare,sempre che i tagli si effettuino su ra-metti giovani senza asportare legnovecchio. Questi alberi abitualmente siusano per creare sculture vegetali (artetopiaria) o siepi formali; in questo casogli interventi di potatura dipendonodalla velocità d’accrescimento dellepiante. Come regola s’interviene quan-do si riscontra una crescita di 10-15cm, accorciando i nuovi rami di un paiodi centimetri.

Le piante a rapido accrescimento ri-

chiedono una potatura ogni 4-6 settima-ne; per quelle più lente (tasso) sono suf-ficienti uno o due interventi durante lastagione di crescita.

Il taglio va eseguito in prossimità diuna gemma o si formerà il monconesecco. L’intento è mantenere le piantedense di fogliame, senza lasciarle cre-scere troppo in altezza, perché tende-rebbero a spogliarsi nella parte bassa, inquanto la linfa alimenta la parte altadella pianta a scapito dei rami più vici-ni al suolo.

Le specie del genere Pinus (Pinuspinaster, Pinus pinea, Pinus halepen-sis, ecc.) non richiedono alcuna potatu-ra salvo l’eliminazione dei rami piùbassi man mano che si seccano e che lapianta si sviluppa, mentre ai pini conportamento conico (Pinus parviflora,Pinus excelsa, ecc.) vanno lasciati tutti irami a partire dal suolo.

Negli Abies (varie specie), l’accor-ciamento delle branche di più anni, ingran parte spoglie, causa solitamente lamorte dell’intero ramo restante.

I Cupressus (varie specie) richiedo-no una potatura di mantenimento, da ef-fettuarsi quando alcuni rami si pieganoverso l’esterno e fuoriescono dalla sa-goma a cono.

Sui sempreverdisolo tagli indispensabili

La potatura dei sempreverdi va limitata agli interventi indispensabiliper rendere più folta la vegetazione

La potatura va eseguita quando si ri-leva un rallentamento della crescita del-la pianta e va limitata ad interventi indi-spensabili (rimonda), soprattutto quan-do le piante sono state scelte per la lorofisionomia ben precisa.

Per le siepi formali o i soggetti di «ar-te topiaria», la tarda primavera e la finedell’estate sono i momenti migliori perintervenire con una potatura di regola-zione e contenimento. Ad ogni taglio al-l’apice dei rami fa riscontro lo sviluppodi più germogli laterali che rendonosempre più folto il fogliame e produconoun effetto di arbusto denso e compatto.

Per mantenere una siepe folta anchenella parte più vicina al suolo, occorrepotarla in modo che risulti più larga al-la base e leggermente più stretta nellaparte alta. Così facendo le pareti verti-cali della siepe ricevono un’ugualequantità di luce.

Per potare una siepe in modo rego-lare basta semplicemente tendere unacorda tra due picchetti all’altezza del ta-

La potatura delle conifere e dei sempreverdi

Questo grande conifera è stata ridottaa un troncone sgradevole alla vista,non svilupperà nuovi germogli sui ra-mi spogli e andrà lentamente verso lamorte: è questo un esempio di potaturada non eseguire assolutamente

Per mantenere una siepe folta di ve-getazione anche nella parte più vi-cina al suolo, occorre potarla inmodo che risulti più larga alla basee leggermente più stretta nella par-te alta

NO

SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004 13

glio desiderato o posare uno spezzonedi rete metallica a maglie larghe sullasiepe, facendolo penetrare sino al pianodi taglio.

Le specie più diffuse nei giardini di campagna

Bosso (Buxus sempervirens). Se usatocome siepe formale le potature vanno

effettuate ogni6-8 settimane.Può essere al-levato anche informa libera;in questo casosi interviene,solo se neces-sario, per eli-

minare rami vecchi, rotti o ammalati,recidendoli alla base.

Anche un vecchio tronco o ramimolto lignificati sono in grado di rive-stirsi di nuove foglioline, qualora ven-gano accorciati per necessità; la ricre-scita del verde sarà però molto lenta e civorranno anni per ottenere di nuovo unadensa massa.

Camelia (Camellia japonica, Camelliasasanqua). Si tratta di un arbusto o pic-

colo albero sem-preverde chenon necessitad’alcuna potatu-ra, se non lanormale rimon-da per eliminarerami secchi omalati, quando

è necessario. Si può accorciare il ramoche si è troppo allungato ed esce dallasagoma dell’arbusto, subito dopo la fio-ritura (aprile), ma senza esagerare pernon perdere la fioritura della prossima

primavera. Alcune varietà generano un gran nu-

mero di boccioli, che non sono in gradodi sbocciare completamente: in questocaso è bene provvedere ad una sbotto-natura (in autunno), lasciando due boc-cioli alla sommità del ramo e uno o dueogni 5-10 cm di ramo, partendo dallacima e andando verso l’interno dell’ar-busto.

I boccioli si formano durante l’estatee sono facilmente riconoscibili perchérotondeggianti, contrariamente allegemme delle foglie che hanno una for-ma conica allungata.

Eleagno (Elaeagnus, varie specie). Lespecie Elaeagnus x ebbingei, Elaea-

gnus pungens edElaeagnus ma-crophylla hannoun fogliame den-so e robusto, unacrescita modera-ta e non temonole potature. Gliinterventi di po-

tatura si eseguono nella tarda primave-ra, per ridare forma all’arbusto, e nellatarda estate, per accorciare i lunghi get-ti che fuoriescono dalla massa.

Ginepro (Juniperus communis). I gine-pri sono una grande famiglia delle coni-

fere e per lamaggior partehanno unosviluppo mo-desto e unacrescita lenta.Si prestano al-la creazionedi forme scol-pite, in quanto

si adattano alla potatura, che si deve co-

munque sempre eseguire sulle punte deirametti, senza asportare il legno duro,operando nella tarda primavera.

Lauroceraso (Prunus laurocerasus). Èun arbusto sempreverde con larghe fo-

glie verde scuro,lucide. Si utiliz-za per creare al-te siepi, poichésopporta moltobene le potaturedi contenimentoda effettuarsi inmarzo-aprile oin agosto, ma è

in effetti un albero di media altezza (5-6 metri) che, se lasciato crescere, assu-me un portamento ad ombrello moltogradevole; in questo caso non richiedealcun intervento salvo una normale ri-monda annuale, se necessaria. Usatocome siepe, a seguito delle ripetute po-tature nel corso degli anni sviluppa deitronchi molto grossi, che terminano conciuffi di foglie spesso colpite da malbianco e cocciniglia. Se volete creareuna nuova siepe vi sconsigliamo l’usodi questa pianta, che può essere sosti-tuita da Viburnum tinus, Elaeagnus (va-rie specie), Pittosporum tobira, ecc.

Lavanda (Lavandula officinalis). Il fo-gliame grigio argenteo e le aromatiche

infiorescenzeviola fanno diquesto arbustouna soluzioneinteressante permolti giardini.La potatura siesegue dopo lafioritura (lu-glio), asportan-

A sinistra. Due pali sono stati posizionati accanto a una siepe e reggono una cordatesa, posta all’altezza del piano di taglio. Seguendo la corda tesa è più facile potarecreando un piano perfettamente uniforme e parallelo al terreno. A destra. Anche l’u-so di un pezzo di rete a maglie larghe, posato sul colmo della siepe e fatto scenderefino all’altezza desiderata, è utile per guidare le operazioni di potatura

Una delle caratteristiche degli eleagnisempreverdi sono i lunghi rami verticaliche fuoriescono dall’arbusto a fine estatee che si devono accorciare all’altezza diuna o due gemme partendo dall’internodella massa verde (vedi frecce)

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14 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2004

do buona parte dei getti dell’anno finoquasi al legno vecchio.

Mahonia (Mahonia aquifolium). È unapianta sempreverde che tende a mostra-

re spezzoni diramo spogliosotto le infiore-scenze; queste,se mantenutesulla pianta,danno origine aciuffi di bacchedi colore blu-nero, molto de-

corative. Accorciate di circa la metà irami troppo lunghi, dopo la fioritura(aprile), per farla accestire ed eseguiteuna normale rimonda dal secco.

Ogni 3-4 anni ringiovanite l’arbustoeliminando alla base i rami troppo vec-chi e legnosi.

Fotinia (Photinia, varie specie). È unarbusto grande e vigoroso con fogliame

verde scuro, lu-cido e coriaceo.I nuovi germoglihanno un colorerosso brillante.Alcune specievantano grappolidi fiori bianchiin maggio-giu-gno, seguiti da

frutti rosso-arancio (come ad esempionella Photinia serrulata, nella Photiniabentthamiana, ecc.).

Può essere allevato in forma libera equindi la potatura, da eseguirsi a fineinverno, è limitata ad una rimonda dalsecco, all’accorciamento dei rami trop-po disordinati e, ogni 3-4 anni, ad unosvecchiamento, con l’eliminazione, aduna biforcazione, di rami molto lignifi-cati all’interno dell’arbusto.

La varietà «Red Robin» della Photi-nia x fraseri ha germogli di un bel colo-re rosso brillante; pertanto, se vieneusata come siepe formale ma se ne vo-gliono godere le infiorescenze, va pota-ta dopo la fioritura (giugno); si lascia-no quindi crescere i nuovi germogli ros-si che vanno poi in parte eliminati conla potatura di settembre.

Piracanta (Pyracantha, varie specie).È un grande e spinoso arbusto con fiori

bianchi a grap-polo che fiori-scono in maggioe si tramutano infrutti rossi, aran-cio o gialli se-condo la varietàin autunno. Selasciate crescerel’arbusto in for-

ma libera, con la potatura limitatevi ad

eliminare i rami secchi, rotti o ammala-ti e ad accorciare quelli troppo lunghi odisordinati. Poiché i fiori si formano suirami dell’anno precedente, nelle siepiformali in cui occorre eseguire la pota-tura a giugno, dopo la fioritura, e a set-tembre, la presenza di frutti colorati èmolto scarsa.

Pittosporo (Pittosporum tobira). È unapreziosa specie che può essere indiffe-

rentemente alle-vata a siepe, adalberetto potatoo anche in formalibera. Le frondetendono a cre-scere compatte econtenute nellaforma, per cui le

potature si riducono al contenimento de-gli eventuali getti che fuoriescono dallamassa, da effettuarsi nella tarda prima-vera e a settembre, per dare tempo allapianta di cicatrizzare le ferite prima delfreddo invernale. A fine inverno s’inter-viene con una rimonda dal secco, se ne-cessario.

Rododendro (Rhododendron, variespecie). È una pianta sempreverde da

non sottometteread alcuna pota-tura (salvo quel-la di eventualirami secchi ospezzati), se nonper eliminare,manualmente, lein fio rescenzeappassite.

Tasso comune (Taxus baccata). È unsempreverde molto longevo, a crescita

lenta, molto usa-to in arte topia-ria per il foglia-me verde scuro ecompatto. Re-siste molto benealle potature,che non devonoperò recidere irami legnosi; sicimano le punte

dei rametti e si ridà forma all’arbustonella tarda primavera e in estate avan-zata.

Viburno (Viburnum, varie specie). Néil Viburnum tinus (lentaggine), a fioritu-

ra invernale, néil Viburnum rhy-tidophyllum afioritura prima-verile, ambeduesempreverdi, ne-cessitano di po-tatura, salvo uneventuale inter-vento di rimon-da annuale. Le

infiorescenze sfiorite di ambedue lespecie danno origine a grappoli di bac-che che a maturazione arricchisconod’interesse l’arbusto, perciò non vannoeliminate. Un’eventuale potatura dicontenimento, o atta a ringiovanire lapianta, va effettuata a fine inverno, do-po la fioritura. ❏

La potatura della lavanda si esegue altermine della fioritura (luglio), aspor-tando buona parte dei getti dell’annofino quasi al legno vecchio

Al termine della fioritura vanno elimi-nate manualmente le infiorescenze ap-passite del rododendro; si pratica unaleggera torsione dell’infiorescenza nelpunto di attacco al culmine del ramo,prestando attenzione a non rompere lanuova gemma, o le due nuove gemme,in crescita. Nella foto si nota la nuovagemma già molto sviluppata in prossi-mità dell’infiorescenza appassita