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1 Profili economici 8 GUIDA “CREA LA TUA IMPRESA A TREVISO” E’ consentito l’utilizzo, anche parziale, del contenuto degli interventi riportati, purché venga fatto riferimento alla fonte

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Profili economici 8

GUIDA “CREA LA TUA IMPRESA A TREVISO”

E’ consentito l’utilizzo, anche parziale, del contenuto degli interventi riportati, purché venga fatto riferimento alla fonte

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GUIDA “CREA LA TUA IMPRESA A TREVISO” CONTENUTI 1) Presentazione pag. 3 2) Definizioni di base Pag. 5 3) La scelta della forma giuridica per l’attività di impresa Pag. 8 4) Percorso pratico per la costituzione dell’impresa Pag. 13 5) Il regime contabile ed il tipo di tassazione Pag. 19 6) Dall’idea imprenditoriale al business plan Pag. 22 7) Alla scoperta del proprio grado di conoscenza Pag. 51 … 9) Le possibili fonti di finanziamento agevolato Pag. 52 10) Le spese di costituzione Pag. 61

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Presentazione Ogni giorno nascono in Italia circa mille nuove imprese. Di queste, circa 20 sorgono in provincia di Treviso. Molte hanno vita stentata e breve, ma quelle che resistono, crescono e si sviluppano dando un contributo importante al nostro sviluppo economico e sociale in termini di modernizzazione del tessuto delle piccole e medie imprese, di innovazione, di occupazione, di nuove professionalità e competenze, di ricchezza prodotta e di capacità competitiva. I dati del 1999 confermano, per il sesto anno consecutivo, la crescita del nostro sistema imprenditoriale; infatti si è evidenziato, nel Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio di tutta Italia un saldo attivo tra le imprese iscritte e quelle cessate, pari a 91.034 imprese, che in provincia di Treviso diventa pari a circa 1000. Se è vero che la disoccupazione rimane il problema più drammatico per la nostra economia, è altrettanto vero che la creazione di nuove imprese è oggi considerata - in tutti i paesi europei - uno strumento privilegiato delle politiche attive del lavoro e quindi di lotta alla disoccupazione; pertanto la propensione all’imprenditoria degli italiani rappresenta un patrimonio culturale ed economico da valorizzare con politiche e strumenti adeguati, anche perché una mentalità imprenditoriale permette il conseguimento di una crescita aziendale anche sotto l’aspetto dimensionale, che riduce l’eccessiva frammentazione del nostro sistema produttivo. Le Camere di Commercio sono state tra le prime istituzioni pubbliche a cogliere la necessità di progettare e realizzare servizi da offrire ai nuovi imprenditori, per aiutarli nel momento della scoperta della loro vocazione imprenditoriale, nel difficile passaggio dall’idea imprenditoriale alla costituzione dell’impresa e nelle fasi iniziali dell’attività. In quest’ottica, la Camera di Commercio di Treviso ha recentemente organizzato, con ottimo successo in termini di iscrizioni, due edizioni di un corso di formazione “Dall’idea imprenditoriale al business plan”. Facendo seguito all’esperienza del corso di formazione, e con lo scopo di agevolare lo svolgimento dell’attività promozionale diretta a favorire la nascita e lo sviluppo dell’imprenditorialità locale, si è ritenuto utile procedere alla compilazione di una guida che raccogliesse in maniera semplice, ma completa le informazioni utili per l’apertura di una nuova attività imprenditoriale che offrisse ai nuovi imprenditori una panoramica sui servizi che la Camera di Commercio mette a disposizione di chi decide di avviare un’attività d’impresa. Con questa attività e con il completamento del Progetto Olimpo che metterà a regime tutta una nuova serie di strumenti essenziali per l’assistenza alla creazione di nuove imprese, verrà istituito permanentemente il Servizio Nuove Imprese a disposizione di chi vuole iniziare una nuova attività o svilupparne una esistente. Il nuovo servizio verrà gestito in collaborazione con l’Azienda speciale “Treviso Tecnologia” che si occuperà degli aspetti tecnologici, mentre quelli giuridico-economici verranno trattati direttamente dall’Ufficio camerale competente. Un vivo ringraziamento va al dott. Paolo Ingravalle, autore di questo manuale, ed al personale dell’Ufficio Industria che ha collaborato per la riuscita di tutta l’iniziativa sopra esposta.

Il Segretario Generale Il Presidente Renato Chahinian Federico Tessari

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GUIDA “CREA LA TUA IMPRESA A TREVISO”

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DEFINIZIONI DI BASE 2.1 “Mettersi in proprio” Espressione generica che si riferisce a tutte le attività di lavoro non dipendente: chiunque avvia un’attività lavorativa in forma non subordinata “si mette in proprio”. Si può distinguere tra attività di “lavoro autonomo” e attività di “impresa”. 2.2 “Lavoro autonomo” Ogni attività lavorativa che prevede: - l’esecuzione, contro corrispettivo, di un’opera o di un servizio; - con lavoro in prevalenza proprio; - senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. Le attività di lavoro autonomo possono essere svolte in modi diversi: a) esercizio di arti e professioni, laddove l’attività autonoma viene svolta per professione abituale (ancorché

non esclusiva). Rientrano in questa categoria, ad esempio, i pittori, gli attori, gli avvocati, i medici, i commercialisti, ecc. Essi non sono mai imprenditori: lo diventano solo se l’arte o la professione viene svolta nell’ambito di un’altra attività considerata imprenditoriale (ad es. un medico che opera in una clinica privata di cui è titolare). Gli artisti ed i professionisti sono considerati prestatori d’opera intellettuale, i cui elementi distintivi sono:

- il carattere prevalentemente intellettuale della prestazione (rispetto all’eventuale impiego di lavoro manuale); - la massima discrezionalità nell’effettuazione dell’opera; - il diritto al compenso indipendentemente dal risultato (es. l’avvocato viene pagato anche se perde la causa).

L’esercizio di attività artistiche o professionali come professione abituale ha come conseguenza l’obbligo di aprire una posizione I.V.A. e quello di iscrizione alla gestione separata dell’INPS (o, per i professionisti che le possiedono, alle Casse professionali).

b) collaborazione coordinata e continuativa, quando l’attività, pur avendo contenuto artistico o professionale, viene svolta:

- senza vincolo di subordinazione, ma in modo adeguato alle esigenze del committente (attività coordinata); - nel quadro di un rapporto unitario e continuativo (cioè non occasionale); - senza l’impiego di mezzi organizzati (cioè non utilizzando locali propri, macchinari, ecc.); - con retribuzione periodica prestabilita.

A differenza dell’artista o del professionista, il collaboratore deve garantire il risultato finale dell’opera o del servizio prestati. Pur avendo obblighi ai fini previdenziali (iscrizione alla gestione separata dell’INPS), il collaboratore coordinato e continuativo non ha obblighi ai fini I.V.A.

c) lavoro autonomo occasionale, laddove l’attività di lavoro autonomo viene esercitata in modo sporadico, al di fuori di rapporti a carattere unitario e continuativo. Non vi sono attualmente obblighi previdenziali.

2.3 “Attività di impresa” Affinché si possa parlare di “impresa” devono ricorrere le seguenti condizioni: - l’esercizio di un’attività economica (ovvero, tendente alla creazione di nuova ricchezza o ad aumentarne il

valore; non, dunque, le attività culturali, intellettuali o sportive) diretta alla produzione ed allo scambio di beni o servizi;

- l’organizzazione di un complesso di beni (l’azienda) e, di norma, di un complesso di persone. - la professionalità, nel senso di sistematicità, non sporadicità dell’attività esercitata (anche un’attività

stagionale può essere attività di impresa).

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Lo scopo di lucro non è un requisito indispensabile all’attività di impresa: le imprese pubbliche e alcuni tipi di imprese private (le cooperative) non hanno scopo di lucro; tuttavia sono imprese perché esercitano un’attività “economica” in senso lato, attuando un “criterio di economicità di gestione” (in modo da coprire i costi). Infine, gli enti che hanno un obiettivo non economico, ma culturale, sportivo, scientifico, ricreativo, ecc., non sono considerati “imprese” e sono inquadrati in apposite figure giuridiche (associazioni non profit). Il Codice Civile distingue, in base alla tipologia di attività, tre figure fondamentali di imprenditore: - l’imprenditore commerciale - l’imprenditore agricolo - il piccolo imprenditore, di cui l’artigiano rappresenterebbe la figura più tipica. L’imprenditore commerciale Il termine “commerciale” non indica l’appartenenza al particolare settore economico del commercio (per il Codice Civile, è impresa commerciale anche quella relativa ai settori economici industria, turismo e servizi), ma identifica un determinato “status giuridico”: l’esercizio di attività produttive, di attività di intermediazione (i commercianti in senso stretto) e di servizi, che non siano definite “piccole”, ovvero “organizzate prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della propria famiglia” Chi presenta queste caratteristiche ha l’obbligo di: - iscrizione nel Registro delle Imprese; - tenuta e conservazione per dieci anni delle scritture contabili obbligatorie (libro giornale e libro degli

inventari). Inoltre, l’imprenditore commerciale è assoggettato al fallimento: se cioè strutturalmente è in condizioni di insolvenza, viene privato della possibilità di disporre dei propri beni, i quali serviranno per soddisfare le pretese dei creditori. Il piccolo imprenditore. Le “piccole imprese” sono quelle organizzate prevalentemente con il lavoro dell’imprenditore e dei componenti della sua famiglia. L’attività artigiana (normalmente catalogata fra le piccole imprese) è assoggettata ad una disciplina giuridica specifica: la legge quadro per l’artigianato precisa le caratteristiche sia dell’imprenditore artigiano, sia dell’impresa artigiana. E’ imprenditore artigiano chi: - esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l’impresa artigiana; - assume la piena responsabilità dell’impresa, con tutti gli oneri e i rischi inerenti la sua direzione e gestione; - svolge prevalentemente in prima persona l’attività, intervenendo, anche manualmente, nel processo

produttivo. E’ impresa artigiana quella che, esercitata nelle forme giuridiche di impresa individuale (o familiare), società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata unipersonale, presenta inoltre le seguenti caratteristiche: - ha un numero di dipendenti non superiore a determinati limiti, che variano da 8 a 40 secondo il tipo di

contratto, di lavorazione, di settore; - è rivolta alla produzione di beni (anche semilavorati) e di servizi, ad esclusione delle attività agricole, delle

attività di intermediazione commerciale ed ausiliarie di queste ultime, che non siano “strumentali ed accessorie” all’esercizio dell’impresa (es. un sarto può acquistare tessuti per trasformarli in vestiti e rivenderli).

- nel caso di società in accomandita semplice, il socio accomandatario deve avere i requisiti previsti dall’art. 2 della legge quadro dell'artigianato (Legge 8 agosto 1985 n. 443) e non deve essere unico socio di una s.r.l o socio accomandatario di un’altra s.a.s.; tutti i soci accomandatari devono avere la qualifica professionale richiesta.

Se anche uno solo dei precedenti requisiti viene a mancare (ad es. se una società viene trasformata in S.r.l., o se il numero di dipendenti supera i limiti prefissati), l’impresa perderà la qualifica di artigiana, per rientrare (a seconda del requisito mancante) nel settore industriale o in quello del commercio. L’artigiano, comunque, può anche vendere liberamente i propri prodotti ad alcune condizioni:

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- nel caso in cui venda i propri prodotti fuori dai locali di produzione gli occorrerà la licenza di commercio, ma ciò non gli farà perdere la qualifica di artigiano;

- nel caso venda anche prodotti non realizzati da lui, ed il reddito derivante da questi prodotti sia maggiore di quello derivante dall’attività artigiana, potrà perdere la qualifica di artigiano ed acquisire quella di commerciante.

Ogni impresa che abbia le caratteristiche dell’impresa artigiana ha l’obbligo di iscrizione all’Albo Provinciale delle Imprese Artigiane, che ha sede presso la Camera di Commercio. Dall’iscrizione derivano importanti conseguenze: - l’obbligo di pagamento dei contributi previdenziali INPS gestione artigiani; - il diritto ad usufruire di sgravi fiscali, di finanziamenti agevolati e di altri benefici (abbattimenti contributivi

per i dipendenti, ecc.). Imprenditore agricolo E’ invece imprenditore agricolo chi esercita una o più delle seguenti attività: - coltivazione del fondo; - silvicoltura; - allevamento del bestiame; - attività connesse alle precedenti (attività dirette alla trasformazione o alla vendita dei prodotti agricoli,

quando rientrano nel normale esercizio dell’agricoltura). Due casi particolari sono costituiti da: - attività agrituristica: è considerata agricola solo se l’offerta ai turisti, nei propri fondi, di vitto e alloggio,

utilizzando prodotti propri, è secondaria rispetto all’attività agricola principale. - Vendita di prodotti agricoli al di fuori del luogo di produzione: è necessaria la licenza commerciale, pur non

comportando necessariamente la qualifica di imprenditore commerciale. I collaboratori dell’imprenditore In qualunque settore di attività, mettersi in proprio non significa necessariamente svolgere in prima persona tutti i compiti che l’attività prevede: l’imprenditore può, in relazione alle proprie esigenze, dividere i compiti con altre persone. Sono due le soluzioni più comuni per la divisione dei compiti: la costituzione di una società, che però (vedi prossimi paragrafi) prevede anche molti altri aspetti, oppure l’utilizzo di collaboratori, sia autonomi, sia dipendenti. Il dipendente, che il Codice Civile definisce “prestatore di lavoro subordinato”, si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore. Deve essere fedele al datore di lavoro, e quindi non svolgere attività in concorrenza per conto proprio o di altre persone; deve naturalmente svolgere al meglio il proprio lavoro. L’imprenditore che abbia dei dipendenti è tenuto ad adottare le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro; dunque, ha l’obbligo di rispettare le leggi in materia di infortuni, malattie, gravidanza e puerperio, garantendo misure di sicurezza e di igiene adeguate. Ha inoltre l’obbligo di retribuire i dipendenti in base alle tariffe fissate dai contratti collettivi di lavoro, e deve versare a loro favore i contributi pensionistici all’istituto di previdenza.

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LA SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA PER L’ATTIVITA’ DI IMPRESA Nella fase di costituzione di una impresa uno degli aspetti più importanti è la scelta della forma giuridica. L’aspirante imprenditore deve innanzitutto decidere se operare da solo oppure perseguire lo scopo dell’impresa insieme ad altre persone. E’ una scelta cui occorre prestare la giusta attenzione: da essa dipendono infatti i successivi risvolti di natura giuridica, fiscale, organizzativa e di responsabilità. Cambiare veste giuridica in una fase successiva è possibile, ma non senza costi e problemi. Indubbiamente l’impresa individuale presenta dei vantaggi quali: - maggiore flessibilità e rapidità nelle decisioni - minori costi e minori oneri amministrativi e contabili Se invece l’attività che si intende esercitare richiede un certo tipo di organizzazione, delle competenze diverse e soprattutto, se si vuole ripartire il costo degli investimenti ed il rischio d’impresa, la società diventa la forma giuridica più adeguata. 3.1 L’impresa individuale E' la forma giuridica più semplice. E’ un’impresa che fa capo ad un solo titolare, che ne promuove l’attività ed è l’unico responsabile; ogni attività è decisa e controllata da un’unica persona che rappresenta per clienti, fornitori, collaboratori, finanziatori e fisco l’unico riferimento. Il titolare è responsabile delle obbligazioni verso i terzi con tutto il suo patrimonio presente e futuro. Vantaggi oneri di gestione e fiscali più contenuti rispetto alle società maggiore snellezza nelle pratiche burocratiche il titolare può scegliere in assoluta libertà il tipo di organizzazione da dare all'impresa

Svantaggi l'imprenditore è l’unico responsabile e risponde illimitatamente anche con il proprio patrimonio personale la struttura limitata impedisce all'imprenditore di sviluppare l'attività oltre certi limiti dimensionali

Impresa familiare L’impresa familiare è un’impresa individuale alla quale collaborano i familiari dell’imprenditore (parenti entro il terzo grado e/o affini entro il secondo), i quali prestano in modo continuativo il loro lavoro senza avere un contratto di lavoro dipendente con l’imprenditore. I familiari sono collaboratori, hanno diritto al mantenimento e alla partecipazione agli utili in rapporto al lavoro prestato (al titolare spetta almeno il 51% dell’utile). Dal punto di vista giuridico l’impresa familiare è considerata un’impresa individuale; dunque la responsabilità dell’impresa appartiene solamente al titolare. 3.2 Le società Con il contratto di società “due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili”. La caratteristica principale di questo contratto è che i soci perseguono un obiettivo comune: conseguire degli utili attraverso l’attività economica che intendono svolgere. L’attività economica viene definita “oggetto sociale”, la cui indicazione è richiesta obbligatoriamente per tutti i tipi di società (eccetto la società semplice). Ogni persona che stipula un contratto di società acquista la posizione di socio, ossia il diritto di partecipare “per quote” ai risultati dell’attività sociale e di partecipare all’amministrazione della società, con delle regole che variano a seconda del tipo di società. Le società, in rapporto al diverso grado di responsabilità dei soci, possono essere classificate in società di

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persone e società di capitali. Nelle società di persone i soci hanno di norma una responsabilità “illimitata” e “solidale” di fronte ad eventuali debiti della società: ogni socio risponde con tutto il suo patrimonio personale dei debiti contratti dalla società. Ciò anche per la parte di debiti sociali che gli altri soci non sono in grado di estinguere. Nelle società di capitali i soci hanno invece una responsabilità limitata al solo capitale sociale sottoscritto: i creditori, dunque, possono fare affidamento solo sul capitale sociale. Ne discende, così, che nelle società di persone rivestono un ruolo fondamentale le qualità dei singoli soci (competenza, abilità, onestà, patrimonio) mentre nelle società di capitali è più importante l’entità del patrimonio. Inoltre, a differenza delle società di capitali, le società di persone non hanno personalità giuridica e pertanto le eventuali inadempienze sociali vengono trasferite direttamente sui soci. Tale differenza porta a parlare di autonomia patrimoniale imperfetta per le società di persone e di autonomia patrimoniale perfetta per quelle di capitali. Si ricorre a società di persone per lo svolgimento di attività che non richiedono capitali elevati (anche perché i soci di queste società, in caso di insolvenza della società, rispondono con il loro patrimonio personale). Il potere di amministrare e quello di rappresentanza della società di fronte ai terzi spetta di norma a tutti i soci “disgiuntamente”: ogni socio responsabile è anche amministratore della società e di solito partecipa direttamente allo svolgimento dell’attività dell’impresa. Diverso è il caso delle società di capitali, in cui il patrimonio societario è l’unica garanzia per i terzi; esse sono adatte allo svolgimento di attività complesse e con un certo grado di rischio. Inoltre l’organizzazione interna è più articolata rispetto a quella delle società di persone: ci sono tre organi, ciascuno con competenze specifiche: l’assemblea dei soci, il consiglio d’amministrazione e il collegio sindacale (solo se il capitale non è inferiore a 200 milioni o se l’atto costitutivo lo prevede). Analizziamo brevemente le caratteristiche dei diversi tipi di società. SOCIETA' DI PERSONE Società semplice

E' la tipica società non commerciale alla quale si ricorre generalmente per l'esercizio di attività agricole, per attività professionali in forma associata e per attività di gestione di patrimoni immobiliari. Società in nome collettivo (S.n.c.)

La S.n.c., a differenza della S.s., può esercitare anche attività d’impresa commerciale. L’atto costitutivo (atto pubblico o scrittura privata autenticata) deve essere iscritto nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio e deve contenere almeno: la ragione sociale, l’indicazione dei soci e dei loro conferimenti, l’oggetto della società e la sua durata, la sede. Tutti i soci rispondono illimitatamente in solido con il proprio patrimonio personale, presente e futuro, dei debiti contratti dalla società. Il creditore sociale può avvalersi prima di tutto sul patrimonio sociale e solo in via subordinata sul patrimonio dei singoli soci. Il creditore particolare del socio può agire solo sulla quota degli utili in corso spettante al socio debitore. La S.n.c. è indicata nei casi in cui gli investimenti ed il rischio d’impresa non sono elevati; inoltre, è consigliabile che tutti i soci siano competenti nell’attività economica scelta come oggetto sociale e che partecipino in prima persona all’attività. Società in accomandita semplice (S.a.s.).

Tale forma è disciplinata in tutto come la S.n.c, con la differenza che si prevedono due tipi di soci: gli accomandatari, che rispondono in solido e illimitatamente per le obbligazioni della società (come i soci di una s.n.c.), e gli accomandanti, che conferiscono parte del capitale necessario all’attività ma non vi partecipano direttamente. Essi rispondono solo per la quota da loro conferita. L’amministrazione della società spetta esclusivamente ai soci accomandatari. Di solito in questo tipo di società gli accomandanti sono i soci che dispongono dei mezzi finanziari e apportano

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dunque il capitale, limitando però la loro responsabilità; gli accomandatari hanno invece le competenze tecniche per lo svolgimento dell’attività, ed oltre al capitale apportano soprattutto il loro lavoro, assumendo responsabilità illimitata e solidale. Sono consigliate quando il capitale dei soci lavoratori non sarebbe sufficiente ad avviare l’attività. SOCIETA' DI CAPITALI Società per Azioni (S.p.A.)

La S.p.A. è una “persona giuridica” che esercita un’attività di impresa utilizzando un patrimonio conferito dai soci sotto forma di azioni. La costituzione deve essere effettuata con atto pubblico pena la nullità della società e l'atto costitutivo (soggetto ad omologazione, ovvero controllo di legittimità del Tribunale) deve essere iscritto nel Registro delle imprese e pubblicato nel Bollettino Ufficiale delle Società per Azioni e a Responsabilità Limitata. La S.p.A.: - è individuata tramite una denominazione sociale ed ha una sede, un oggetto, una durata; - risponde dei propri debiti esclusivamente con il proprio patrimonio; - possiede tre organi vitali: l’assemblea degli azionisti (organo “deliberante”), l’organo amministrativo

(consiglio di amministrazione o amministratore unico), il collegio sindacale (organo di controllo, che verifica la regolarità della gestione sociale);

- deve tenere un “libro soci”, dove risultano il numero, il valore, il titolare delle azioni e gli eventuali trasferimenti avvenuti.

La società per azioni è la forma tipica delle imprese di grandi dimensioni, che richiedono l’impiego di grossi capitali (il capitale minimo è di 200 milioni di Lire). Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.)

Tale società è soggetta alla stessa disciplina delle S.p.a. con la differenza che le quote sociali non sono rappresentate da azioni e il capitale minimo per la costituzione è di 20 milioni. E’ possibile dar vita anche ad una società a responsabilità limitata unipersonale (S.r.l. unipersonale). Ciò consente di tenere separato il patrimonio personale del socio da quello della società, limitando quindi il rischio d’impresa al solo capitale conferito. Rispetto alla ditta individuale, esistono tuttavia maggiori formalità e costi a livello di obblighi contabili e fiscali, a cominciare dal capitale minimo previsto, pari a lire 20 milioni. La S.r.l. viene adottata dalle aziende di medie dimensioni (visto il capitale minimo di 20 milioni, contro i 200 milioni di una S.p.A.). A seguito dell’introduzione della S.r.l. unipersonale, questo tipo di società può essere utilizzato anche per imprese di piccole dimensioni ma soggette a forte rischio di capitale. Società in accomandita per azioni (S.a.p.A.)

E' una società di capitali poco diffusa che si differenzia dalla S.p.A. per la presenza delle 2 tipologie di soci: i soci accomandatari (che sono anche gli amministratori della società), che rispondono solidalmente e illimitatamente delle obbligazioni sociali e i soci accomandanti, che rispondono limitatamente alla quota di capitale sottoscritto. Le Società Cooperative

La cooperativa è un’impresa realizzata con il concorso di più persone (almeno 9 o almeno 3 in caso di piccola società cooperativa) al fine di conseguire risultati di comune interesse, in particolare ottenere occasioni di lavoro alle migliori condizioni. La cooperativa si differenzia dalle altre forme di società per lo scopo mutualistico: mentre una qualsiasi società ha come fine primario il conseguimento di utili, la cooperativa ha quello del soddisfacimento dei bisogni personali di ciascun socio, benché correlati sempre ad esigenze economiche. La cooperativa è comunque un’impresa, e come tale deve venire organizzata, sebbene il suo scopo primario non sia la produzione di utili e la loro divisione tra i soci.

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La società cooperativa è assimilata alla società di capitali: i soci hanno responsabilità limitata. Nella società cooperativa prevale tuttavia l’importanza della persona, cioè del socio: • i soci devono partecipare fattivamente alla gestione della società, • all’interno della società vige il principio democratico “una testa, un voto”, tutti i soci hanno il medesimo

diritto di voto indipendentemente dalle quote di capitale sottoscritte. • chiunque intenda utilizzare i sevizi della cooperativa, purché si trovi nelle condizioni previste dallo statuto,

può porre la propria candidatura all’ingresso nella compagine sociale e presentare in seguito le sue dimissioni quando non possa o non voglia utilizzare ancora i suoi servizi.

Le società cooperative hanno dei limiti, previsti dalla legge, per la distribuzione dell’utile, hanno il divieto di distribuire le riserve e in caso di scioglimento devono devolvere le riserve a scopi di pubblica utilità.

Le cooperative si suddividono in varie categorie stabilite dalla legge (L. 1577/47 “Basevi”) a seconda dello scopo sociale che si prefiggono (cooperative di consumo, di produzione e lavoro, agricole, edilizie, di credito). La Piccola Società Cooperativa

Dal 1997 è stata istituita una forma semplificata di società cooperativa, la “piccola società cooperativa”, che ha le seguenti caratteristiche : 1. è composta esclusivamente da persone fisiche in numero non inferiore a 3 e non superiore a 8 2. la denominazione sociale deve contenere l’indicazione di “Piccola Società Cooperativa” 3. l’assemblea dei soci può svolgere anche i compiti e le funzioni di consiglio di amministrazione con la sola

elezione del legale rappresentante, ed essere così l’unico organo obbligatorio. 4. la nomina del collegio sindacale non è obbligatoria: per la piccola società cooperativa la legge rinvia alle

norme vigenti per le s.r.l. 5. quando si superano gli 8 soci la PSC deve deliberare la propria trasformazione in società cooperativa. La

PSC può trasformarsi esclusivamente in società cooperativa 6. per le obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio Peculiarità della Forma Cooperativa

il capitale sociale varia in relazione al numero di soci (recessi e nuove entrate). Le variazioni di capitale sociale non comportano variazioni statutarie;

non si devono sostenere spese notarili per l’entrata e l’uscita di nuovi soci e quindi l’aumento e la diminuzione del capitale;

la parte di utile destinata a riserva (legale, statutaria, straordinaria) e gli utili destinati ad aumento gratuito del capitale sociale, entro i limiti fissati dalla Legge 59/92 (parametri Istat), non concorrono a formare il reddito imponibile; inoltre anche i versamenti del 3% dell’utile ai fondi mutualistici sono deducibili (L.904/77);

le cooperative di produzione lavoro e servizi sono esenti dall’IRPEG se l’ammontare delle retribuzioni corrisposte ai soci lavoratori non è inferiore al 50% di tutti gli altri costi e se le retribuzioni medie non sono superiori al 20% di quelle dei contratti collettivi di lavoro delle corrispondenti categorie;

per le cooperative sociali di tipo b) (inserimento lavorativo di persone svantaggiate) le aliquote delle contribuzioni obbligatorie previdenziale ed assistenziale relative alla retribuzione corrisposta alle persone svantaggiate che prestano la loro opera nelle cooperative sono ridotte a zero; le cooperative sociali prevedono accanto ai soci ordinari, dei soci volontari: persone che prestano la loro

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opera gratuitamente (può essere corrisposto solo il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate).

3.3 Valutazioni da effettuare nella scelta della forma giuridica Responsabilità personale dei soci

Se si prevede l'assunzione della responsabilità illimitata e solidale, occorre valutare il grado di fiducia nelle persone con le quali si ha intenzione di avviare l'impresa. Se si pensa di seguire da vicino l'attività si può ad esempio optare per una società di persone o una impresa individuale, pur sapendo che tali forme giuridiche presentano generalmente una composizione di persone coinvolte piuttosto limitata. Patrimonio personale dei soci

Se si dispone di un cospicuo patrimonio non si avrà sicuramente convenienza a costituire una società di persone con soci che non sono titolari di beni poiché in caso di insolvenza si rischierebbe di rispondere anche per gli altri soci. Attività svolta e redditi personali

Disponendo di elevati redditi personali si avrà la convenienza a costituire una società di capitali, per la quale si andranno a dichiarare solo gli utili effettivamente distribuiti dalla società; se si opta invece per una società di persone, si riceverà dalla società una parte del reddito prodotto proporzionale alla quota di partecipazione, indipendentemente dalla effettiva distribuzione dell’utile. Capitale per la costituzione e capitale investito

Spesso la misura minima del capitale richiesto per la costituzione delle società può rappresentare un elemento che ostacola l’avvio della nuova attività così come il capitale investito; infatti in presenza di responsabilità illimitata e solidale, il rischio d’impresa aumenta in proporzione ai mezzi necessari per il funzionamento dell’impresa. Quota di partecipazione

Un consistente investimento in una società di persone è da effettuarsi solo se si può svolgere un controllo diretto sulla società e sulle decisioni da assumere per il suo funzionamento. Infatti l’acquisizione di una modesta quota di partecipazione alla società (e agli utili realizzati), risulterebbe rischioso dato che ci si deve assumere una responsabilità illimitata e solidale. Trasferibilità della quota

La possibilità di trasferire la propria quota di partecipazione anche in sede di successione (insieme alle relative formalità e oneri) sono elementi da tenere in considerazione. Si può infatti dire che a livello generale il trasferimento di azioni e di quote di S.r.l. appare più semplice del trasferimento delle quote di società di persone (in queste società infatti, a causa della responsabilità illimitata e solidale, l’identità personale dei soci ha un ruolo molto importante tanto da richiedere la modifica dell’atto costitutivo con le stesse modalità previste in fase di costituzione) Sistema di tassazione

Nelle società di persone il socio è comunque soggetto alla tassazione dell’intero utile sia nel caso in cui tale utile sia distribuito sia nel caso in cui venga accantonato; nelle società di capitali il socio è sottoposto a tassazione solo sulla parte di utili effettivamente distribuiti. Di conseguenza, ad esempio, disponendo di elevati redditi personali si avrà la convenienza a costituire una società di capitali, per la quale si andranno a dichiarare solo gli utili effettivamente distribuiti dalla società; se si opta invece per una società di persone, si riceverà dalla società una parte del reddito prodotto proporzionale alla quota di partecipazione, indipendentemente dalla effettiva distribuzione dell’utile.

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- 4 -

PERCORSO PRATICO PER LA COSTITUZIONE DELL’IMPRESA In questa parte del nostro percorso proviamo a “navigare” nel labirinto degli adempimenti burocratici per l’avvio dell’attività di impresa, cercando di orientarci rispetto ai diversi enti e organismi della Pubblica amministrazione. E’ bene tenere presente che le informazioni fornite in questa sede non possono essere che informazioni generiche: per alcuni tipi di attività le procedure possono discostarsi o comunque essere maggiormente complesse rispetto a questo percorso-tipo. Presentiamo qui di seguito le tabelle con un percorso burocratico di massima per: a) ditte individuali; b) società; c) ditte individuali artigiane; d) società artigiane. Per informazioni più dettagliate, comunque, è opportuno rivolgersi ai nostri uffici. 4.1 Impresa individuale artigiana COSA CHI QUANDO DOVE Richiesta atti autorizzatori: licenze, autorizzazioni, ecc. (se previsti)

Solo alcune attività

Prima di iniziare l’attività

Presso il Comune nel cui territorio si esercita l’attività; eventuali atri organi competenti (ASL, Regione, Questure, Ministeri, ecc.) o presso il nuovo Sportello Unico.

Dichiarazione inizio attività Ufficio IVA

Tutti Entro 30 gg. dalla data di inizio attività

Presso Ufficio IVA del proprio domicilio fiscale

Bollatura libri e registri per IVA e registrazioni civili e fiscali

Tutti Prima dell’uso Tribunale, notaio, uff. IVA e uff. del Registro

Richiesta al Comune di far effettuare dai Vigili il sopralluogo dei locali

Tutti Prima di iniziare l’attività

Presso il Comune sede dell’attività

Denuncia di esercizio presso l’INAIL per attività a rischio infortuni

Prima di iniziare l’attività

INAIL competente per territorio

Domanda iscrizione Albo Imprese Artigiane

Tutti Entro 30 gg dalla data di inizio attività

c/o Commissione Provinciale Artigianato della CCIAA nel territorio della sede / laboratorio

Iscrizione del titolare agli elenchi previdenziali (INPS artigiani)

Tutti Dopo l’accoglimento della domanda diiscrizione all’Albo

c/o Commissione Provinciale Artigianato della CCIAA nel territorio della sede, la quale trasmetterà la domanda all’INPS

Annotazione al Registro Imprese (fatta d’ufficio dalla CPA)

Tutti Dopo la presentazione della domanda di iscrizione all’albo

c/o il registro Imprese della CCIAA nel cui territorio si ha la sede

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a) Per eventualeassunzione dipendenticomunicazione assunzioneIscrizione all’INPSComunicazione orario dipendenti

Chi assume dei dipendenti

a) entro 5 gg. dall’assunzione b) entro 30 gg dall’assunzionec)dopo l’assunzione

a) Sezione circoscrizionale per l’impiego competenteb) c/o INPS competentec) c/o Ispettorato lavoro

Iscrizione all’INAIL del titolare e degli eventuali dipendenti

Tutti Almeno 5 gg. Prima dell’inizio dell’attività

Presso INAIL nel cui territorio si ha la sede legale

4.2 Società artigiana

COSA CHI QUANDO DOVE

Costituzione della società Tutti Notaio

Registrazione dell’Atto Costitutivo (a cura del notaio) o delloStatuto

Tutti Entro 30 gg.dalla data stipula atto (soc. di persone) o avvenuta omologaz. (cooperative)

Ufficio del Registro competente per territorio

Dichiarazione inizio attivitàUfficio IVA

Entro 30 gg.data inizio attività

Ufficio IVA nel cui territorio si ha la sede legale

Annotazione Registro Imprese (la società verràannotata come inattiva.L’inizio attività verràindicato solo dopo che laCPA comunicheràl’avvenuta iscrizioneall’albo).

Entro 30 gg.dalla data di registraz. atto

CCIAA

Vidimazione libri e registriper IVA e registrazioni civilie fiscali

Tutti Prima dell’uso Tribunale, notaio, uff. IVA e uff. del Registro

Richiesta atti autorizzatori:licenze, autorizzazioni,ecc. (se previsti)

Solo alcuneattività

Prima di iniziarel’attività

Presso il Comune nel cui territorio si esercita l’attività; eventuali altri organi competenti (ASL, Regione, Questure, Ministeri, ecc.) o presso il nuovo Sportello Unico.

Richiesta al Comune di fareffettuare dai Vigili ilsopralluogo dei locali

Tutti Prima di iniziarel’attività

Presso il Comune sede dell’attività

Denuncia di eserciziopresso l’INAIL

Tutti Prima di iniziarel’attività

INAIL competente per territorio

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Domanda iscrizione AlboImprese Artigiane

Tutti Entro 30 gg dalladata di inizio attività

c/o CPA della CCIAA nel territorio della sede

Iscrizione dei socilavoratori agli elenchiprevidenziali (INPSartigiani)

Tutti Dopo l’accoglimento della domanda diiscrizione all’Albo

c/o Commissione Provinciale Artigianato della CCIAA nel territorio della sede, la quale trasmetterà la domanda all’INPS

Per eventuale assunzionedipendentid) comunicazione assunzionee) iscrizioneall’INPSf) comunicazioneorario dipendenti

Chi assume dei dipendenti

d) entro 5 ggdall’assunzionee) entro 30 gg.dall’assunzionef) dopo l’assunzione

d) sezione circoscrizionale per l’impiego competentee) c/o l’INPS competentef) c/oIspettorato del Lavoro

Iscrizione all’INAIL dei socie degli eventualidipendenti

Tutti Almeno 5 gg.Prima dell’iniziodell’attività

Presso INAIL nel cui territorio si ha la sede legale

Note a) Nulla osta Dal 1987 chiunque intenda adibire o usare costruzioni o parti di esse nel territorio del Comune per iniziare, modificare o ampliare una qualsiasi attività lavorativa, deve ottenere, oltre alla licenza d’uso dell’immobile, anche il NULLA OSTA dell’ASL inoltrando apposita domanda. Il NULLA OSTA rilasciato dall’ASL attesta l’idoneità e la corrispondenza alla documentazione prodotta, alle norme vigenti in materia di conformità urbanistica, igiene edilizia, igiene ambientale e tutela della salute dei luoghi di lavoro destinati a quella attività. b) Iscrizione negli elenchi previdenziali Chi esercita un’attività artigianale ha l’obbligo di iscriversi nei rispettivi elenchi nominativi per il versamento dei contributi previdenziali. Nelle ditte individuali devono iscriversi il titolare e gli eventuali familiari collaboratori. Nelle società devono iscriversi i soci che lavorano personalmente nelle s.n.c. e i soci accomandatari nelle s.a.s. (non sono da iscrivere i soci delle società che non vi lavorano e i soci di capitale). Il versamento dei contributi previdenziali dal ‘99 viene effettuato a mezzo di bollettini (F24). c) Attività regolamentate Per alcune professioni (es. parrucchiere, barbiere, estetista, autotrasportatore, impresa di pulizia, autoriparatore, impiantista, odontotecnico, ottico) esistono particolari leggi di abilitazione professionale che fissano requisiti, modalità e procedure di domanda/autorizzazione. 4.3 Impresa individuale non artigiana COSA CHI QUANDO DOVE

Iscrizione del titolare alREC

Chi apre unPubblico esercizio e/o imprese turistiche

Prima di iniziarel’attività

Presso la CCIAA nel cui territorio si ha la residenza

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Iscrizione del titolare inAlbi, Registri, Ruoli odElenchi

Per alcunespecifiche attività

Prima di iniziare l’attività o dopo

Presso la CCIAA nel cui territorio si ha la residenza

l’ottenimento dell’iscriz. al REC

Richiesta atti autorizzatori:licenze, autorizzazioni,ecc.

Per i casiprevisti

Prima di iniziarel’attività, dopoche si è ottenutal’iscrizione al REC

Presso il Comune nel cui territorio sarà svolta l’attività; eventuali altri organi competenti (ASL, Regione, Questura, Ministeri, ecc.)

Dichiarazione inizio attivitàUfficio IVA

Tutti Entro 30 gg dalladata di inizio attività

C/o ufficio IVA di residenza

Iscrizione al RegistroImprese

Tutti Entro 30 gg dalladata di inizioattività

C/o la CCIAA nel cui territorio si ha la sede dell’attività

Vidimazione libri e registriper IVA e registrazioni civilie fiscali

Tutti Prima dell’uso Tribunale, notaio, uff. IVA e uff. del Registro

Iscrizione del titolare aglielenchi previdenziali

Soggetti tenuti a taleobbligo

Entro 30 gg dalladata di inizio attività

C/o l’INPS competente per territorio

Per eventuale assunzionedipendenti g) comunicazioneassunzione h) iscrizione all’INPS i) comunicazione orariodipendenti

Chi assumedei dipendenti

g) entro 5 ggdall’assunz.

g) Sez. circoscrizionale per l’impiego competente h) entro 30 gg

dall’assunz. i) dopol’assunzione

i) c/o Ispettorato del Lavoro h) c/o INPS competente

Iscrizione all’INAIL deltitolare (per le sole attivitàa rischio infortuni) e deglieventuali dipendenti (pertutte le attività)

Tutti Almeno 5 gg.prima dell’iniziodell’attività

Presso INAIL nel cui territorio si ha la sede legale

4.4 Società non artigiana

COSA CHI QUANDO DOVE

Costituzione della società Tutti Notaio

Registrazione dell’Atto Costitutivo o dello Statuto (a cura del notaio)

Entro 30 gg.dalla data stipula atto (soc. di persone) o avvenuta omologaz. (soc. di capitali)

Ufficio del Registro competente per territorio

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Dichiarazione inizio attivitàUfficio IVA

Entro 30 gg.Data stipula atto(soc. di persone) o dalla data di omologazione (soc. di capitali)

Ufficio IVA nel cui territorio si ha la sede legale

Vidimazione libri e registriper IVA e registrazioni civilie fiscali

Tutti Prima dell’uso Tribunale, notaio, uff. IVA e uff. del Registro

Iscrizione al RegistroImprese

Tutti Entro 30 gg dalladata di registraz. dell’atto (soc. di persone) o ell’omologaz. (soc. di capitali)

C/o la CCIAA nel cui territorio si ha la sede

Iscrizione al REC dellasocietà e del delegato odel preposto

Per pubbliciesercizi e/oim.p. turistiche

Dopo l’iscriz. alRI e prima diiniziare l’attività operativa

Presso la CCIAA nel cui territorio si ha la sede legale

Iscrizione in Albi, Registri,Ruoli od Elenchi

Per alcunespecifiche attività

Prima di iniziarel’attività oppuredopo l’ottenimento dell’iscrizione al REC

Presso la CCIAA nel cui territorio si ha la residenza

Richiesta atti autorizzatori:licenze, autorizzazioni,ecc.

Per i casiprevisti

Dopo che si èottenuta l’iscrizione alREC

Presso il Comune nel cui territorio sarà svolta l’attività; eventuali altri organi cometenti (ASL, Regione, Questura, Ministeri, ecc.)

Iscrizione dei soci aglielenchi previdenziali

Soggetti tenuti a taleobbligo

Entro 30 gg dalladata di inizio attività

C/o l’INPS competente per territorio

Per eventuale assunzionedipendenti J)comunicazione assunzione k) iscrizione all’INPS l) comunicazione orariodipendenti

Chi assumedei dipendenti

J) entro 5 gg.dall’assunzione

k) entro 30 gg.dall’assunz. l) dopo l’assunzione

j) Sezione circoscrizionale per l’impiego competentek) c/o INPS competentel) c/o Ispettorato del Lavoro

Iscrizione all’INAIL dei socie degli eventuali dipendenti

Tutti Almeno 5 gg.prima dell’iniziodell’attività

Presso INAIL nel cui territorio si ha la sede legale

Note a) La riforma del commercio Se si decide di intraprendere un'attività di tipo commerciale è bene prendere visione del D. Lgs n. 114/98 entrato in vigore il 24 aprile '98 noto con il nome di "riforma del commercio". Tale riforma si riferisce:

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- a spacci interni - a chi vende per corrispondenza o tramite televisore - a chi esercita il commercio al dettaglio - a chi vende tramite apparecchi automatici - a chi vende presso il domicilio del consumatore. Invece non si applica: - ai pubblici esercizi - agli artigiani - ai titolari di rivendite di generi di monopolio - alle vendite di carburanti e di oli minerali - alla vendita effettuata durante fiere e mostre - alla vendita dei beni del fallimento - agli enti pubblici o persone giuridiche alle quali partecipano lo Stato o gli Enti territoriali - alle associazioni di produttori ortofrutticoli - alla vendita all'ingrosso - ai pescatori e cacciatori singoli e associati - ai farmacisti - alle esposizioni e vendite di proprie opere d'arte o d'ingegno a carattere creativo . Queste attività restano fuori dalla riforma perché: o regolate da altre leggi, o perché non sono attività continuative o, ancora, perché si tratta di attività miste di produzione e di vendita di beni. La riforma ripartisce i settori merceologici in 2 soli (rispetto ai precedenti 14): ALIMENTARE E NON ALIMENTARE. b) Chi deve iscriversi al REC L’iscrizione al Rec (Registro degli Esercenti il Commercio), conservato presso la Camera di Commercio, è richiesta attualmente per chiunque (impresa individuale o società) desideri iniziare una attività di: - somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (c.d. pubblici esercizi, ad es. bar, ristoranti, ecc.) - imprese turistiche (alberghi, motel, ecc.) Tale iscrizione non è prevista per chi intenda svolgere un’attività artigianale e non è più prevista per le c.d. attività di intermediazione: commercio all’ingrosso ed al dettaglio, commercio su aree pubbliche, ecc. L’iscrizione al REC, se necessaria, riguarda: - il titolare, quando il titolare dell’impresa è una persona fisica - il legale rappresentante o un delegato, quando il titolare dell’impresa è una società Per ottenere l’iscrizione al REC, si deve, in linea di massima, superare un esame e sono necessari determinati requisiti generali, morali, professionali.

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IL REGIME CONTABILE ED IL TIPO DI TASSAZIONE

5.1 Tipologie di contabilità 1) Contabilità semplificata, solo per imprese minori non costituite in forma di società di capitali, cioè con

ricavi non superiori a: • 360 milioni in caso di attività di servizi • 1 miliardo in caso di imprese che svolgano altre attività. Libri ed altre scritture per la contabilità semplificata Registro IVA acquisti integrato con le operazioni non soggette ad IVA Registro IVA fatture emesse e corrispettivi, integrato con i ricavi non soggetti a IVA Registro dei beni ammortizzabili (sostituibile con apposite scritture sul registro acquisti) Fatture e corrispondenza Libri paga ed altri documenti previsti dalla legislazione sul lavoro 2) Contabilità ordinaria: • per opzione • per le società di capitale • per tutte le altre imprese se vengono superati i limiti di ricavi per le imprese minori Libri ed altre scritture per la contabilità ordinaria Libro giornale, Libro inventari e Conti di mastro Registro IVA acquisti, Registro IVA fatture emesse, Registro IVA dei corrispettivi Registro dei beni ammortizzabili (sostituibile con apposite scritture sul registro acquisti) Fatture e corrispondenza Contabilità di magazzino (se vengono superati i limiti previsti) Libri paga ed altri documenti previsti dalla legislazione sul lavoro Libri sociali obbligatori per le società di capitali Libro soci Libro dei verbali delle assemblee dei soci Libro dei verbali del consiglio di amministrazione (se esiste) Libro dei verbali del comitato esecutivo (se esiste) Libro dei verbali del collegio sindacale (se esiste) Libro delle obbligazioni (se emesse) Libro dei verbali delle assemblee degli obbligazionisti (se sono state emesse obbligazioni) Costi indicativi per la tenuta della contabilità Contabilità semplificata: 2 milioni annui Contabilità ordinaria: 4,5 milioni annui Il costo si intende comprensivo della compilazione dei principali modelli fiscali (dichiarazioni IVA, denuncia dei redditi ecc.). Il costo può variare sulla base del numero di documenti fiscali da registrare, delle problematiche specifiche d’impresa e dalle incombenze relative al settore d’attività.

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5.2 Tipologie di tassazione

Tassazione persone fisiche (IRPEF periodo d’imposta anno 2000)

Reddito per scaglione (in milioni)

fino a 20

Aliquote

18,5

Imposta dovuta sui redditi intermedi

18,5% sull’intero importo

oltre 20 fino a 30 25,5 3.700.000 + 25,5% parte eccedente i 20.000.000

oltre 30 fino a 60 33,5 6.250.000 + 33,5% parte eccedente i 30.000.000

oltre 60 fino a 135 39,5 16.300.000 + 39,5% parte eccedente i 60.000.000

oltre 135 45,5 45.925.000 + 45,5% parte eccedente i 135.000.000

* Si deve aggiungere un’addizionale regionale (variabile dal 2000 tra lo 0,9% ed l’1,4%) e, solo per alcuni Comuni, un’addizionale comunale. Regime fiscale agevolato per nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (Introdotto dalla Legge Finanziaria per il 2001) Dall’anno 2001, le persone fisiche che intraprendono un’attività artistica o professionale ovvero d’impresa possono avvalersi, per il periodo d’imposta in cui l’attività è iniziata e per i due successivi, di un regime fiscale agevolato che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF, pari al 10 per cento del reddito di lavoro autonomo o d’impresa. Il beneficio è riconosciuto a condizione che: - il contribuente non abbia esercitato negli ultimi tre anni attività artistica o professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare; - l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni; - sia realizzato un ammontare di compensi di lavoro autonomo non superiore a lire 60 milioni o un ammontare di ricavi non superiore a lire 60 milioni per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi ovvero a lire 120 milioni per le imprese aventi per oggetto altre attività; - siano regolarmente adempiuti gli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi. Tassazione società di persone IRAP 4,25% sul valore della produzione netta (ricavi – costi deducibili) Tassazione separata con aliquota del 19% del reddito soggetto a Dual Income Tax (D.I.T.) Tassazione società di capitali IRPEG 37% del reddito imponibile, con possibile riduzione fino al 27% a seguito applicazione D.I.T. IRAP 4,25% sul valore della produzione netta (ricavi – costi deducibili) Imposte a carico dei soci La quota di reddito della società ad essi attribuita è da sommare a eventuali altri redditi personali nella

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dichiarazione dei redditi, con alcune precisazioni da fare in merito ai diversi tipi di società. Società di persone ⇒ Gli utili attribuiti ai soci vengono tassati, anche se non sono distribuiti Società di capitali ⇒ Sono tassati solo gli utili percepiti, effettivamente riscossi dai soci (principio di cassa) ⇒ Le imposte sugli utili percepiti a carico dei soci sono notevolmente attenuate dal credito d’imposta: esso

consiste in un credito dell’Irpef pari ai 9/16 dell’ammontare degli utili effettivamente distribuiti dalla società. Il credito concorre a formare il reddito complessivo ed è detratto dall’Irpef dovuta dal socio sull’ammontare complessivo di tutti i suoi redditi.

PRINCIPALI SCADENZE FISCALI/CONTRIBUTIVE (anno 2000)

IVA MENSILE TRIMESTRALE

Liquidazione e versamento 16 di ogni mese 16 secondo mese successivo alla chiusura del trimestre (16/5, 16/8, 16/11)

saldo 16 marzo 16 marzo

acconto 27 dicembre 27 dicembre

IRPEF DITTA INDIVIDUALE (IRPEF-IRAP)SOCIETA’ DI PERSONE (IRAP)

Saldo e 1° acconto Dal 1/5 al 21/6 o dal 22/6 al 20/7 + 0,4%

rateizzazione

Saldo e 1° acconto Il 16 di ogni mese da luglio a novembre

2° acconto 30/11

INPS DITTA INDIVIDUALE E SOCI DI SOCIETA’ DI PERSONE

minimale 16/2, 16/5, 16/8, 16/11

saldo 21/6 o 20/7 + 0,4%

1° acconto 21/6 O 20/7 + 0,4%

2° acconto 30/11

INAIL 16 febbraio (nel 2000 prorogato al 16/3 con riduzione del 5%) ICI 1° rata 30 giugno 2° rata 20 dicembre N.B. Il 16 di ogni mese vanno inoltre effettuati: versamenti per eventuali ritenute per dipendenti o professionisti relative a compensi liquidati nel mese

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precedente versamenti INPS relativi ai dipendenti e a collaborazioni coordinate e continuative.

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DALL’IDEA IMPRENDITORIALE AL BUSINESS PLAN

6.1 Che cos’è e a che cosa serve un piano d’impresa Mettersi in proprio oggi significa sfidare il mercato e cercarvi la sopravvivenza, in un ambiente dove lo spazio è esiguo e, la saturazione all’ordine del giorno tuttavia, esistono ed esisteranno in futuro grosse opportunità, soprattutto per chi è disposto ad affrontare un percorso di preparazione e ricerca specifico, con l’obiettivo di ridurre il periodo iniziale di rischio, di permettere un’entrata più veloce nel settore, in sintesi di aumentare la possibilità di sopravvivenza nel mercato. Oggi è finita l’era dell’imprenditore che improvvisa: è chiaro che fare l’imprenditore è di per sé un mestiere, con conoscenze di base e competenze specifiche, che si possono acquisire, oltre che ereditare. Rispetto al passato, l’imprenditore di oggi ha la necessità di entrare nel settore già preparato, conscio del proprio ruolo, non potendosi permettere di apprendere solo sul campo e attraverso gli errori. Il nuovo imprenditore, quindi, deve esplorare e studiare la futura attività, soprattutto attraverso un’attività di formazione e di ricerca. Il documento che simboleggia il nuovo profilo dell’imprenditore è il business plan, ovvero il piano d’impresa o piano di fattibilità. Il nuovo imprenditore, infatti, ha bisogno di una cartina e di un giornale di bordo per affrontare il viaggio nella creazione d’impresa (e nella successiva gestione). Il business plan è il risultato di una attività di ricerca e pianificazione: guida la maturazione dell’imprenditore e la preparazione dell’ingresso in un settore. Il business plan, inoltre, essendo il documento che descrive l’idea imprenditoriale e che ne documenta la fattibilità, permette ai terzi la valutazione dell’idea imprenditoriale e delle sue opportunità di successo. Esso rappresenta il modo più efficace per presentare l’impresa ad eventuali finanziatori o comunque soggetti economici interessati, quali: - finanziatori esterni - potenziali soci finanziatori - clienti - altri operatori di mercato Sempre di più oggi gli istituti di credito, le banche ed in generale gli enti finanziatori basano le loro decisioni di finanziamento di un progetto imprenditoriale sulla lettura di questo documento. Anche l’ammissione alla maggior parte degli strumenti agevolativi , previsti da leggi nazionali e regionali, è spesso subordinata alla presentazione di un adeguato business plan. Il piano d’impresa non esaurisce la sua utilità nella presentazione dell’idea imprenditoriale all’esterno; sono gli stessi neo imprenditori a trarne giovamento nella gestione dell’impresa, poiché la previsione e la programmazione di costi e ricavi, di entrate e uscite monetarie tracciano una linea guida a cui attenersi per il conseguimento dei risultati attesi. Per raggiungere tutti questi scopi, il business plan non deve solo enfatizzare i punti di forza aziendali ma deve anche illustrare in maniera realistica i problemi e gli ostacoli che si possono presentare, ed il modo in cui si intende superarli. Non esistono schemi tipici o regole generali per la redazione del business plan: ogni neo imprenditore può

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adeguarlo agli obiettivi ed alle finalità prefissate. Tuttavia, un piano d’impresa deve necessariamente contenere alcune informazioni fondamentali: - la presentazione dell’idea imprenditoriale, precisando l’output dell’azienda (prodotto o servizio da erogare); - la illustrazione del piano di marketing, che analizzi le possibilità di sviluppo del business; - la previsione, sulla base del piano di marketing, dei traguardi economici da raggiungere durante il primo

triennio. Questo perché una previsione misurata su un periodo di tempo inferiore potrebbe non essere sufficiente ad evidenziare appieno le potenzialità di reddito dell’azienda. Al contrario, uno studio preventivo basato su un arco temporale maggiore incorrerebbe in troppe incognite per garantire risultati attendibili.

- la presentazione della struttura organizzativa di cui l’azienda intende dotarsi per raggiungere gli obiettivi di business, oltre che la struttura giuridica di cui l’azienda intende dotarsi;

- la dimostrazione, attraverso una pianificazione finanziaria, della capacità di rimborso del capitale investito nell’azienda secondo le aspettative del potenziale finanziatore.

6.2 Le parti fondamentali di un piano d’impresa Un buon business plan si compone di due parti distinte, ma complementari: la parte descrittiva e la parte economico-finanziaria. Parte descrittiva La parte descrittiva comprende normalmente la descrizione dei seguenti elementi: - presentazione dei neo imprenditori e dell’origine dell’idea imprenditoriale; - il prodotto (o servizio) offerti; - il mercato e la concorrenza; - gli obiettivi strategici. - la struttura organizzativa; Parte economico finanziaria La parte economico finanziaria comprende invece normalmente: - riepilogo degli investimenti in programma; - fabbisogno finanziario e fonti di copertura; - stato Patrimoniale e Conto Economico preventivi; - previsioni dei Flussi di cassa. 6.2.1 Presentazione dei neo imprenditori e dell’origine dell’idea imprenditoriale Non è possibile presentare o giudicare un’opportunità di business tenendola slegata dal profilo professionale del nuovo imprenditore o dei soci di una nuova iniziativa imprenditoriale. Risulta quindi di fondamentale importanza la descrizione delle attitudini, delle esperienze di vita e di lavoro precedenti di ognuno dei potenziali imprenditori o soci, i quali non solo presentano l’idea, ma successivamente dovranno saperla sviluppare e, magari, modificare e migliorare, a seconda della propria capacità e sensibilità. E’ importante, dunque, fornire tutte le indicazioni principali relative sia alle caratteristiche degli aspiranti imprenditori (magari allegando un curriculum vitae), sia alla genesi dell’idea imprenditoriale, sia alle motivazioni che li spingono a “mettersi in proprio” in quel particolare settore di attività. 6.2.2 Il prodotto (servizio) offerti Si deve essere chiari nell’identificare il prodotto/servizio che l’iniziativa imprenditoriale intende vendere. E’ necessario infatti evidenziare in modo chiaro i seguenti punti: - Qual è il prodotto/servizio che si intende produrre/vendere - Quali bisogni soddisfa

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- Qual è il gruppo di clienti (target) potenziali a cui si rivolge. Le suddette caratteristiche scaturiscono da un’attenta analisi del mercato in cui si ha intenzione di entrare. E’ possibile, infatti, che le caratteristiche tecniche o fisiche del prodotto/servizio debbano essere cambiate o modificate proprio perché l’analisi del mercato ha evidenziato bisogni da soddisfare che necessitano di un prodotto/servizio in parte o totalmente diverso da quello che il neo imprenditore aveva inizialmente ideato. D’altro canto, il target di riferimento potrebbe risultare diverso da quello immaginato in precedenza, cosicché anche i potenziali acquirenti del nostro prodotto/servizio potrebbero essere diversi da quelli previsti nella stesura iniziale del progetto. Quindi, la descrizione del prodotto/servizio, sebbene appaia all’inizio del business plan, è il frutto di un attento processo di analisi delle caratteristiche del mercato in cui ci si intende immettere. Sarà importante, durante questa fase, evidenziare quali bisogni soddisfa il nostro prodotto/servizio; quali sono le caratteristiche distintive del nostro prodotto/servizio; quali sono le differenze più importanti tra il nostro prodotto e quello della concorrenza. 6.2.3 Il mercato e la concorrenza Le piccole dimensioni delle nuove iniziative imprenditoriali, a cui questo lavoro si rivolge, non giustificano certo la programmazione di ricerche di mercato articolate e costose; tuttavia, un’attenta analisi della realtà in cui ci si intende immettere è quanto mai importante per aumentare le possibilità di successo della nuova iniziativa. La dimensione quantitativa (in termine di vendite possibili e in termini geografici) del mercato, è un dato necessario per effettuare previsioni attendibili sulle vendite/ricavi possibili della nuova iniziativa imprenditoriale. Tali informazioni sono spesso già contenute nelle pubblicazioni delle varie associazioni di categoria (Ass. commercianti, Ass. industriali, Ass. artigiani, ecc.). L’analisi di queste informazioni può dare validi suggerimenti per quanto riguarda i dati di tendenza del mercato nazionale, regionale o provinciale. Se l’area di interesse, invece, è circoscritta a zone geografiche più limitate (es. Comuni, ecc.) le informazioni contenute nelle pubblicazioni suddette non sono sufficienti per effettuare previsioni attendibili. In questo caso si può interpellare la Camera di Commercio locale per avere a disposizione dati statistici e elenchi nominativi delle aziende presenti sul territorio che effettuano attività concorrenti. Altre fonti informative dalle quali desumere nominativi e tipologia delle aziende concorrenti sono costituite dalla Guida Monaci e, in mancanza d’altro, dalle Pagine Gialle. Anche le fiere di settore costituiscono una fonte di riferimento importante per capire e misurare le caratteristiche di un mercato. Un ulteriore sistema per effettuare delle analisi di tipo quantitativo senza ricorrere a costose ricerche di mercato, può essere quello di analizzare i bilanci della concorrenza locale. Infatti, almeno per le società di capitali (dunque anche per le S.r.l.), i bilanci sono pubblici e libera è la loro consultazione. Se l’analisi del mercato può sembrare a volte laboriosa, per le difficoltà connesse al reperimento delle informazioni necessarie, l’esame della concorrenza è quanto mai facilitato dal fatto stesso di poter individuare fisicamente i nostri concorrenti, che saranno numericamente ben determinati, anche se la nostra attività fosse molto comune (al contrario dei clienti potenziali, molto difficili da stimare). Una volta individuato il concorrente e la sua clientela si dovrà cercare di scoprirne i “difetti”, o i punti di debolezza, al fine di non commettere i suoi stessi errori. In aggiunta, si potranno imitare i fattori comportamentali o le scelte gestionali che a noi sembrano positivi o di successo. Anche l’osservazione delle tecniche di vendita attuate dai concorrenti, come l’analisi del comportamento dei consumatori, potranno offrirci spunti significativi per delineare le nostre strategie commerciali. Infine, attraverso il confronto con i prezzi praticati dalla concorrenza ci si potrà rendere conto di quali sono i prezzi relativi ad un dato prodotto/servizio, nella zona presa in oggetto, in un dato momento. L’analisi del mercato, effettuata con gli strumenti appena descritti, permette al potenziale imprenditorie di ricavare, da un’idea generale di prodotto o di mercato, un’idea particolare. In altre parole, l’idea si va raffinando ed arriva così a delinearsi come business. E’ solo a questo punto che si può identificare in modo esatto il prodotto/servizio e il segmento del mercato che ci interessa. 6.2.4 Gli obiettivi strategici e la strategia

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Una volta effettuata l’analisi del mercato, l’aspirante imprenditore dovrebbe essere in grado di definire con precisione quali sono gli obiettivi economici e di mercato che l’azienda si prefigge di raggiungere, sia nel breve periodo, sia a regime. In più, dovrebbe possedere tutti gli elementi volti alla definizione e descrizione delle strategie da adottare nella programmazione delle azioni di marketing (in termini di prodotto, prezzo, promozione e modalità distributive). 6.2.5 La struttura organizzativa Dalla definizione degli obiettivi economici e di mercato, dovrebbe derivare una coerente strategia organizzativa (sia per quanto riguarda l’impiego di risorse umane, sia per quanto riguarda le decisioni riguardanti gli investimenti). Ricollegandosi alla prima parte del business plan (presentazione dei nuovi imprenditori), andrà descritta la struttura organizzativa della nuova impresa, precisando le competenze e le responsabilità di ogni componente (titolare, socio ed eventuali assunzioni previste). Andranno inoltre descritti e motivate le scelte relative sia alla forma giuridica, sia agli investimenti previsti, coerentemente con le strategie che si prevede di adottare. 6.2.6 Gli investimenti in programma Gli investimenti in programma, giustificati nella parte descrittiva, vanno elencati all’inizio della parte economico-finanziaria. Le informazioni relative a questa parte vengono normalmente presentate in forma tabellare. Il prospetto degli investimenti serve a indicare i beni di cui ci si intende dotare per l’espletamento dell’attività aziendale (immobili, arredi, macchine d’ufficio, macchinari, attrezzature, ecc.). La possibilità di analizzare tali elementi permette al lettore del business plan di valutare con obiettività la struttura che si intende approntare per l’avvio dell’attività. 6.2.7 Fabbisogno finanziario e fonti di copertura Il fabbisogno finanziario comprende le uscite di cassa che dovrà effettuare inizialmente la nuova impresa: non solo, dunque, quelle per gli investimenti, ma anche quelle per il cosiddetto attivo circolante (scorte, credito Iva, liquidità, ecc.). L’aspirante imprenditore deve dimostrare come ha intenzione di coprire il proprio fabbisogno. L’azienda ha a disposizione due tipologie di fonti di finanziamento: a breve e a lungo termine. Si considerano a breve quelle fonti rimborsabili nei successivi 12 mesi; a lungo termine quelle rimborsabili oltre i 12 mesi. Nelle fonti di breve termine si includono i debiti verso fornitori e l’utilizzo dell’affidamento bancario (scoperto, anticipazione, sconto di effetti). Nelle fonti a lungo termine si includono gli apporti dei soci, i mutui bancari, i finanziamenti agevolati, ecc. Una corretta gestione aziendale richiederebbe che gli investimenti di breve periodo siano finanziati da debiti rimborsabili nel breve periodo e, viceversa, che gli investimenti immobilizzati per lungo periodo siano finanziati da debiti a lungo termine. 6.2.8 Stato Patrimoniale e Conto Economico preventivi I prospetti relativi alle immobilizzazioni, al fabbisogno ed alle fonti di copertura appaiono una diretta conseguenza delle voci esposte all’interno dello Stato Patrimoniale preventivo, che riunisce tutti i prospetti presentati in precedenza. Tale prospetto, infatti, rappresenta, alla fine di ciascun anno, la fotografia dell’intero

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patrimonio aziendale e delle fonti necessarie per ottenerlo. Il Conto Economico, invece, serve a riassumere la struttura dei costi e dei ricavi generati dall’attività di impresa in dato periodo amministrativo (anno). Occorre ricordare, infatti, che l’azienda per la sua attività non necessita solo di beni strumentali (immobilizzazioni) che hanno la caratteristica di essere utilizzati per periodi di tempo superiori all’anno, ma anche di spese correnti (merci, materie prime, mano d’opera, servizi, ecc.) riferite all’utilizzo di quei beni o di quei servizi che una volta immessi nel ciclo aziendale vengono consumati, per poi essere rapidamente rimpiazzati. Occorre dunque predisporre un prospetto (Conto Economico) dove vengano riassunte sia le previsioni di spese correnti (integrate con le quote annuali di deperimento dei beni ad utilità pluriennale, dette quote di ammortamento) sia la previsione dei ricavi attesi. Le previsioni relative sia al Conto Economico, sia allo Stato Patrimoniale, vengono normalmente effettuate per un periodo di almeno tre anni. 6.2.9 Previsioni dei flussi di cassa E’ di fondamentale importanza che il nuovo imprenditore possa prevedere le uscite finanziarie che l’azienda dovrà sostenere, almeno nel primo anno di vita. In questo modo egli potrà controllare se gli apporti del capitale di rischio, gli incassi per le vendite, i finanziamenti degli istituti di credito o di leggi di agevolazione, in sintesi tutte le entrate finanziarie, riescono a coprire le uscite dovute agli investimenti ed alla gestione corrente. Di seguito, allo scopo di facilitare la redazione del business plan, si allegano: 1) uno schema-tipo utilizzabile come base di partenza per la redazione; 2) un breve esempio di piano d’impresa, presentato come allegato ad una domanda di contributo l. 215/92.

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PIANO D'IMPRESA Neoimprenditore: nato a _________il ________, residente a Attività: Ditta:

Parte 1 - L'IDEA IMPRENDITORIALE 1.1 - Il perché dell'idea imprenditoriale 1.2 - Obiettivi del progetto 1.3 - Il prodotto/servizio (caratteristiche e elementi di differenziazione) ed il processo produttivo. 1.4 - Definizione del mercato (dimensioni/clienti/posizionamento/prospettive) 1.5 - Analisi della concorrenza e punti di forza rispetto ai concorrenti 1.6 - I fornitori 1.7 - Il prezzo 1.8 - Promozione e vendite 1.9 - La forma giuridica, la compagine sociale (o il titolare), i dipendenti Parte 2 - INVESTIMENTI/PATRIMONIO/PREVISIONI ECONOMICO-FINANZIARIE 2.1 - Programma degli investimenti 2.2 - Fonti di copertura degli investimenti 2.3 - Stato patrimoniale preventivo 2.4 - Il conto economico previsionale 2.5 - Il piano finanziario: analisi dei flussi di cassa (6 mesi/1 anno)

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Parte 1

L'IDEA IMPRENDITORIALE

1.1 - I perché dell'idea imprenditoriale 1.2 - Obiettivi del progetto

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1.3 - Il prodotto/servizio offerto (tipologia, caratteristiche ed elementi di differenziazione). Caratteristiche del processo produttivo. 1.4 - Definizione del mercato (dimensioni/clienti/posizionamento/prospettive) 1.5 - Analisi della concorrenza e punti di forza rispetto ai concorrenti

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1.6 - I fornitori 1.7 - Il prezzo 1.8 - Promozione, pubblicità e canali di vendita (per raggiungere i vari target di clientela)

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1.9 - La struttura organizzativa (forma giuridica/compagine sociale (o il titolare)/i dipendenti) a) La forma giuridica Ditta individuale b) I curriculum dei Soci (scolastici/lavoro) b) Posizioni/Mansioni in azienda

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Parte 2

INVESTIMENTI/PATRIMONIO PREVISIONI ECONOMICO-FINANZIARIE

2.1 - PROSPETTO DELLE IMMOBILIZZAZIONI Beni ad utilità pluriennale (Impianti, Macchinari, Attrezzature, ecc.) Descrizione del bene

Nr Costo Fornitore

T O T A L E

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2.2 - FONTI DI COPERTURA INVESTIMENTI E CAPITALE D'ESERCIZIO Fabbisogno 1998 1999 2000

Investimenti

Capitale d'esercizio (scorte+crediti+liquidità)

Rimborso finanziamento agevolato

Rimborso altri debiti

Prelievi titolare/Rimb. capitale di rischio

TOTALE

Fonti di Finanziamento 1998 1999 2000

Capitale (mezzi propri)

Ulteriori apporti di capitale

Prestiti infruttiferi da soci

Contributi a fondo perduto

Finanziam. Agevolato

Finanziam. con ricorso al cred.ord.

Debiti vs/fornitori

Diminuzioni di capitale di esercizio

Affidamenti bancari utilizzati

Fonti gestione corrente (utili+amm.ti+accant.ti)

TOTALE

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2.3 - STATO PATRIMONIALE PREVENTIVO (in migliaia di Lire) STATO PATRIMONIALE

1998

1999 2000

ATTIVITA' -Spese d'impianto/ricerca/pubblicità -Avviamento -Immobili -Impianti/Macchinari/attrezz. -Hardware/Software -Automezzi IMMOBILIZZAZIONI -Cassa e c/c bancari attivi -Crediti/Cauzioni -Rimanenza merci o altro ATTIVO CIRCOLANTE -Ratei e Risconti attivi TOTALE ATTIVITA'

PASSIVITA' -Capitale di rischio -Fondi di riserva -(Eccedenza prelievi titolare es. preced.) -(Prelievi titolare esercizio corrente) -Utili portati a nuovo -Utili di esercizio PATRIMONIO NETTO FONDI RISCHI E ONERI FONDO T.F.R. FONDI AMM.TO -Mutui -Finanziamento agevolato -Banche c/c passivi -Altri debiti a breve DEBITI - Ratei e risconti passivi TOTALE PASSIVITA'

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2.4 - CONTO ECONOMICO PREVENTIVO (in migliaia di Lire)

Voci / Periodo 1998 1999 2000

FATTURATO (A)

Costi di PRODUZIONE (B)

Rimanenze iniziali

+ Acquisto materiali

+ Acquisto accessori

+ Imballaggi e confezioni

+ Lavorazioni

+ Studi/Ricerche/Prog.tecnica

+ Manutenzioni

+ Ammortam.industriali

- Rimanenze finali

Totale costi di produzione

Margine di contribuzione

Costi COMMERCIALI (C)

Provvigioni

+ Promoz/Pubblicità/RM

+ Perdite su crediti (1%)

+ Trasporti

+ Viaggi/trasferte x comm.

+ Gestione magazzini

Totale costi commerciali

Costi COMMERCIALI (C)

Provvigioni

+ Promoz/Pubblicità/RM

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+ Perdite su crediti (1%)

+ Trasporti

+ Viaggi/trasferte x comm.

+ Gestione magazzini

Totale costi commerciali

COSTI GENERALI (D)

Compensi collaboratori

+ collaborazioni p.t.

+ Spese varie

+ Assicurazioni

+ Compenso Amministratori

+ Affitto

+ Enel/Acqua/Gas

+ Spese condominiali

+ Commercialista

+ Spese telefoniche

+ Imposte e tasse d'esercizio

+ Ammortamenti

Totali costi generali

TOTALE COSTI (B+C+D)

UTILE OPE. (A - B.C.D)

- Oneri finanziari

- Oneri vari

- Imposte indeducibili (IRAP)

UTILE D'ESERCIZIO

UTILE AI FINI IRPEF

IRPEF* (se unico reddito)

*L'IRPEF non è a carico della ditta ma della persona fisica: sarà compresa fra i prelievi del titolare

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2.5 - ANALISI DEI FLUSSI DI CASSA Voci - Periodo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

USCITE

x INVESTIMEN

-

-

-

-

-

-

x COSTI gest.

-

-

-

-

TOT. USCITE

Tot.Progressivo

ENTRATE

per finanziamenti

per mezzi propri

per vendite

per altre entrate

TOT.ENTRATE

Tot.Entrate Progress

BILANCIO + -

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Commenti ai prospetti previsionali DATA______________ FIRMA____________________________

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ESEMPIO DI PIANO DI IMPRESA PRESENTATO PER LA RICHIESTA DEI CONTRIBUTI EX LEGE 215/92

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INIZIATIVA DENOMINAZIONE IMPRESA: ABC di Rossi Paola 1 DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' SVOLTA O CHE SI INTENDE AVVIARE La ditta ABC ha come oggetto l’erogazione di servizi di marketing e la realizzazione di strategie di comunicazione aziendale. Il servizio che si andrà a proporre fa seguire alla consulenza di marketing, relativa alle strategie di comunicazione aziendale, una effettiva progettazione e predisposizione degli strumenti necessari alle esigenze del cliente. Normalmente queste fasi sono distinte, con la conseguenza che l'azienda, essendo costretta a rivolgersi a più consulenti, non ottiene un servizio effettivamente coordinato e puntuale. Il primo settore di consulenza è lo studio del mercato e delle esigenze del cliente in termini di strategie di comunicazione. I servizi offerti in questo settore saranno: - ricerche di mercato, anche attraverso interviste, questionari, ecc. - elaborazione dei dati. - pianificazione della strategia di comunicazione. Una volta studiato il mercato e pianificata la strategia di comunicazione, si procederà alla progettazione e realizzazione effettiva degli strumenti adatti allo scopo: - creazione dell’immagine coordinata di un’azienda o di un prodotto o di un servizio (brochure, cataloghi,

volantini pubblicitari, locandine, inviti, ecc.) - comunicazione d’azienda tramite strumenti multimediali (videocataloghi, ipertesti, posta elettronica, pagine

WEB, visibilità su INTERNET, accesso ad INTERNET). - organizzazione e realizzazione di eventi a carattere pubblicitario e promozionale (fiere, convegni,

inaugurazioni, ed altre manifestazioni a scopo promozionale). - marketing operativo: servizi di volantinaggio, mailing, telemarketing, pubbliche relazioni, vendita personale,

promozione vendite (degustazione all’interno di supermercati, ecc.). Altri settori di attività potranno riguardare, in futuro, i servizi specifici per l'editoria (editoria elettronica, grafica editoriale, vendita spazi pubblicitari, distribuzione, ecc.), consulenze informatiche, oltre all'organizzazione di interventi formativi riguardanti le problematiche di marketing e comunicazione d'azienda. 2 OBIETTIVI CHE SI INTENDONO RAGGIUNGERE L'obiettivo della titolare è quello di mettere a frutto l'esperienza di studio e di lavoro fatta a Milano in un ambito meno concorrenziale, ma comunque con grosse potenzialità di sviluppo come quello dell'Italia del Nord-Est e, in futuro, dell'est europeo (a partire dalla Slovenia). L'obiettivo da raggiungere è quello di essere un punto di riferimento unico per le aziende che necessitano di una strategia di comunicazione di qualità: normalmente i servizi proposti da ABC sono offerti da consulenti diversi:

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esiste il consulente di marketing, lo studio di grafica, il webmaster, il consulente informatico, la tipografia, ecc. 3 STRATEGIE: MODALITA' DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO SOTTO IL

PROFILO ORGANIZZATIVO, GESTIONALE E PRODUTTIVO. DESCRIVERE I PROCESSI PRODUTTIVI E GLI INVESTIMENTI CHE SI INTENDE EFFETTUARE.

Il posizionamento strategico della nuova ditta deriva dal voler differenziarsi rispetto ai diretti concorrenti: la clientela obiettivo è formata dalle tipiche aziende del Nord Est (medie, piccole e piccolissime aziende), alle quali si vuole fornire un servizio di marketing integrato di buona qualità ad un prezzo accessibile. Per rendere più attraente il servizio, la ditta offre anche dei servizi complementari che le imprese concorrenti normalmente non offrono. Il servizio offerto non è solo di consulenza ma è anche di implementazione di ciò che è stato progettato e quindi più attraente nei confronti della clientela. Il primo cliente della ditta sarà la ditta stessa: per il successo di un centro di servizi come quello presentato, la promozione è fondamentale. La concorrenza, anche se non numerosa, è piuttosto agguerrita. Ciò significa che, per conquistare una buona fetta di mercato bisogna investire una cifra abbastanza consistente in attività promozionali. Per far conoscere la nostra attività, gli strumenti a nostra disposizione sono i più vari; essi spaziano dal mezzo di comunicazione cartaceo e classico (quotidiani, periodici, bollettini delle associazioni di categorie, pagine gialle, volantini, depliant, cartelloni pubblicitari, telemarketing, fiere specializzate, buoni sconto, passaparola, prova gratuita) a quello informatico o elettronico (faxing, direct mail, pagine elettroniche su Internet, che possono essere anche interattive comprendendo anche questionari ed un modulo di commento). L’organizzazione sarà molto flessibile e riuscirà a fornire una serie di servizi tra loro diversi ma complementari. Si può in questo modo trovare il mix di servizi adatto alle esigenze di ogni cliente. I servizi stessi tra loro danno luogo a delle sinergie che rendono il costo degli stessi più basso rispetto alla concorrenza. Il servizio è reso più appetibile anche dalla disponibilità ad erogare il servizio stesso nella sede del cliente. L'attività, inizialmente, sarà portata avanti da due persone: - la titolare, che si occuperà prevalentemente dell'aspetto tecnico (progettazione e realizzazione degli

strumenti di comunicazione aziendale) e dei rapporti con i collaboratori esterni; - un esperto di marketing e di comunicazione, che si occuperà dei rapporti con i potenziali clienti e delle

consulenze di marketing. Una volta avviata l'attività, si prevede l'utilizzo di almeno un'altra persona (un esperto informatico). La struttura aziendale minima a regime prevede dunque l'utilizzo delle seguenti figure: a) la titolare, la quale si occuperà della direzione, del coordinamento organizzativo e della parte tecnica

(progettazione e realizzazione degli strumenti di comunicazione); b) l’esperto di marketing e comunicazione, che si occuperà delle consulenze di marketing e delle relazioni

esterne; c) l’esperto informatico, che si occuperà della realizzazione di cd rom, di pagine web, ecc. Inoltre, in caso di notevoli volumi di lavoro, vi potranno essere delle collaborazioni esterne (collaborazioni coordinate e continuative, oppure collaborazioni occasionali). Per ciò che concerne la parte contabile-amministrativa, ci si affiderà ad un commercialista esterno. L'erogazione del servizio sarà divisa in varie fasi: 1) definizione, a diretto contatto con il cliente, delle specifiche esigenze da lui avvertite. 2) analisi dettagliata del problema e ricerca delle informazioni necessarie alla sua risoluzione.

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3) definizione della strategia di comunicazione più idonea a soddisfare le esigenze del cliente e articolazione temporale della realizzazione del servizio.

4) progettazione dello strumento di comunicazione. 5) realizzazione dello strumento di comunicazione. 6) analisi ex-post della qualità del servizio erogato, attraverso una valutazione del servizio da parte del cliente. Gli investimenti che si intendono effettuare sono quelli che consentono di far lavorare la struttura descritta in precedenza, composta da tre persone. Dunque, si prevedono tre posti lavoro (completi di scrivanie, poltroncine, e mobili relativi). Una prima postazione prevede l'utilizzo di un p.c. IBM compatibile, ideale per le funzioni di segreteria; altre due postazioni prevedono l'utilizzo di computer Macintosh, più adatti tecnicamente all'utilizzo dei software per la grafica e per la creazione di pagine Web. Completano l'investimento un tavolo riunione e i normali macchinari da ufficio (fax, fotocopiatrice, ecc.). Si ritiene necessario anche l'utilizzo di un computer portatile, visto che il lavoro potrà comportare frequenti spostamenti extraregionali (Lombardia) ed extranazionali (Slovenia, eventualmente Austria), sia per far visita a potenziali clienti, sia per presentare direttamente alcuni esempi dei servizi offerti, sia, infine, per realizzare in loco eventuali eventi promozionali (fiere, manifestazioni, ecc.) Per finire, vista la relativa esperienza in termini organizzativi e gestionali della titolare, si ritiene fondamentale, inizialmente, l'acquisizione di alcuni servizi reali di natura gestionale ed organizzativa. 1 DESCRIZIONE ANALITICA DEGLI INVESTIMENTI L'investimento totale ammonta complessivamente a £. 99.983.000. In dettaglio: Impianto telefonico Totale £. 2.800.000 Mobili per Ufficio - n. 3 scrivanie 180*80*75 £. 1.785.000 - n. 3 raccordi angolari 90° £. 1.041.000 - n. 3 portavideo 120 cm. £. 1.545.000 - n. 3 cassettiere su ruote a 4 cassetti £. 1.443.000 - n. 6 poltroncine su ruote £. 2.672.000 - n. 3 mobili con ante/vano £. 3.114.000 - n. 3 mobili anta £. 3.789.000 - n. 1 tavolo riunione 340*110*5sp £. 2.723.000 - n. 10 sedie £. 1.600.000 Totale £. 19.712.000 Hardware e Macchinari d'ufficio n. 1 P.C. 400 MHz PII con monitor £. 2.500.000 n. 1 stampante deskjet a colori £. 800.000 n. 1 stampante laserjet £. 850.000 n. 2 Mac G3/333 Mt 128 Ram/9gb-uw/cd £. 13.700.000 n. 2 monitor Apple Colorsync 17" (trinitron-Tco'95) £. 3.100.000 n. 1 stampante Epsonstyluscolor 3000 con Kit £. 4.670.000 n. 1 scanner Agfa Arcus 2 - A4 con Photoshop 4.0 £. 4.280.000 n. 1 modem Tintoretto 56k - fax- Internet £. 480.000 n. 1 computer portatile £. 4.000.000 n. 1 stampanti portatile £. 600.000

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n. 1 fotocopiatrice £. 2.220.000 n. 1 fax £. 1.200.000 Totale £. 38.400.000 Software per P.C. n. 1 Office Professionale ult. vers. £. 1.100.000 n. 1 Office Prof. per il portatile £. 1.100.000 n. 1 Esatto £. 1.700.000 Totale £. 3.900.000 Software per Macintosh n. 1 Photoshop 5.0 Ita £. 650.000 n. 1 Office 98 Mac Ita £. 1.280.000 n. 1 Quarkxpress 4.0.4 Ita £. 3.900.000 n. 1 Macromedia Freehand 8.0 £. 1.614.000 n. 1 Macromedia Dreamweawer 1.2 £. 867.000 n. 1 Macromedia Director 6.5 £. 2.530.000 n. 1 Adobe Acrobat 3.2.2 Distiller £. 580.000 Totale £. 11.421.000 Servizi reali Area organizzazione: Analisi dei bisogni formativi e piani di formaz. (25ore*£125.000) £ 3.125.000 Progettazione della microstruttura (posti di lavoro, compiti e mansioni) (25ore*£125.000) £. 3.125.000 Progettazione della macrostruttura (funzioni e responsabilità) (25ore*£125.000) £. 3.125.000 Area controllo direzionale: Progettaz. di sistemi per controllo di gestione (50ore*£125.000) £. 6.250.000 Area delle scelte strategiche Analisi e valutazione delle opportunità (20ore*£125.000) £. 2.500.000 Analisi e valut. delle risorse tecnolog. e finanz.(20ore*£125.000) £ 2.500.000 Pianificaz. plurienn. di obiettivi, azioni, invest. (25ore*£125.000) £. 3.125.000 Totale £. 23.750.000 Totale Generale £. 99.983.000

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5 PROSPETTO RIASSUNTIVO DEI COSTI, ARTICOLATO SECONDO I CAPITOLI DI

SPESA INDICATI ALL'ARTICOLO 9, COMMA 1 DEL DECRETO DI ATTUAZIONE, CON INDICAZIONE DELLE SPESE EVENTUALMENTE GIA' SOSTENUTE (IN MIGLIAIA DI LIRE)

a) per avvio di nuove attività

1) impianti generali L. 2.800 2) macchinari ed attrezzature L. 58.112 3) progettazione e dir. lavori (massimo 5% dell'investimento) L. 4) acquisto di brevetti L. 5) acquisto di software L. 15.321

Totale L. 76.233 (da sostenere)

a) per acquisto di attività preesistenti 1) impianti generali L. 2) macchinari ed attrezzature L. 3) progettazione e dir. lavori (max 5% dell'investimento) L. 4) acquisto di brevetti L. 5) acquisto di software L. 6) spese per ammodernamento, ristrutt. e ampliamento attività L.

Totale L.

a) per progetti aziendali innovativi 1) progettazioni e studi di fattibilità L. 2) impianti, macchinari ed attrezzature L. 3) acquisto di brevetti L. 4) acquisto di software L. 5) personale specificatamente adibito alla realizzione del progetto L.

Totale L.

a) per acquisizione di servizi reali le spese previste per l'acquisizione dei servizi Totale L. 23.750 (da sostenere)

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6 NUMERO DEI NUOVI OCCUPATI CHE L'AZIENDA UTILIZZERA' A REGIME.

Tra di essi sono compresi anche la titolare, nel caso di ditte individuali; i collaboratori familiari nel caso di imprese familiari. - Dirigenti (titolare) n.1 - Impiegati n.2 - Altri n. Totale n.3

7 TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

- durata (numero mesi): 12

- data di avvio degli investimenti: 01/10/1999

- data prevista di completamento: 30/09/2000

- data di entrata a regime: 01/01/2001

8 MEZZI PROPRI: INDICARE SE PER LA REALIZZAZIONE DELL'INIZIATIVA E' PREVISTO L'UTILIZZO DI MEZZI PROPRI ED IN CHE MISURA

L'apporto della titolare, inizialmente, sarà di Lit. 15.000.000 (v. rigo A I dello Stato Patrimoniale). Per ciò che concerne gli utili prodotti dall'azienda, non se ne prevede un totale prelievo: dopo i primi tre anni di attività, a fronte di utili conseguiti globalmente pari a Lit. 99.345.000, si prevede di prelevare dall'azienda Lit. 80.000.000 (0+20.000.000+60.000.000), conseguendo dunque un incremento di patrimonio netto pari a Lit. 19.345.000 (v. voci di Patrimonio Netto, che, a fine dell'anno 2001, risulta Lit. 34.345.000, derivanti da 15.000.000 di capitale proprio iniziale + 19.345.000 di utili non prelevati.

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9 PIANO FINANZIARIO PER LA COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI DEL

PROGRAMMA E DEL CAPITALE DI ESERCIZIO (in migliaia di lire) FABBISOGNO I es. dopo inizio programma (1999) II es. dopo inizio programma (2000) III es. dopo inizio programma (2001)

Investimenti agevolabili

46.262 53.721

Investimenti non agevolabili

7.832

Capitale di esercizio (scorte+crediti+ liquidità)

6.112 3.888

Rimborso debiti a breve

2.444

Prelievi titolare 20.000 60.000 Totale fabbisogni 52.374 77.609 70.276 FONTI DI COPERTURA

I es. dopo inizio programma (1999) II es. dopo inizio programma (2000) III es. dopo inizio programma (2001)

Capitale proprio 15.000

Agevolazioni richieste per il programma (Contr. L. 215)

22.096 33.144

Altri finanziamenti a m/l termine (mutuo bancario)

Altre disponibilità a)debiti comm.li b)prestiti bancari a breve c)rimborso crediti (o altre diminuz. cap. circol.) d)utilizzo fonti della gestione reddituale (utili+quota amm.ti +accantonamenti)

2.083 539

12.656

2.083 238

42.144

70.276

Totale fondi 52.374 77.609 70.276

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9 STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO (SOLO PER I PROGETTI DI

AVVIO O ACQUISTO ATTIVITA') (in migliaia di lire)

ATTIVO Penultimo es. prima inizio programma

Ultimo es. prima inizio programma

Primo es. dopo inizio programma (1999)

Secondo es. dopo inizio programma (2000)

Terzo es. dopo inizio programma (2001)

A) CREDITI V/SOCI PER VERSAM. ANCORA DOVUTI

B)I Immobilizzaz. immateriali (al netto del f.do amm.to)

17.812 23.366

13.597

B)II Immobilizzaz. materiali (al netto del f.do amm.to)

21.049 52.684 42.079

B)III Immobilizzaz. finanziarie B) IMMOBILIZZAZIONI

(BI+BII+BIII) 38.861 76.050 55.676

C)I Rimanenze C)II.1 Crediti esigibili oltre l'esercizio

successivo

C)II.2 Crediti esigibili entro l'esercizio successivo

6.112 10.000 15.833

C)II CREDITI (CII.1+CII.2)

6.112 10.000 15.833

C)III Attività finanziarie che non costituiscono immobiliz.ni

C)IV Disponibilità liquide 1.999 C) ATTIVO CIRCOLANTE

(CI+CII+CIII+CIV) 6.112 10.000 17.832

D) RATEI E RISCONTI TOTALE ATTIVO 44.973 86.050 73.508 PASSIVO Penultimo es.

prima inizio programma

Ultimo es. prima inizio programma

Primo es. dopo inizio programma

Secondo es. dopo inizio programma

Terzo es. dopo inizio programma

A)I Capitale sociale 15.000 15.000 15.000 A)II VII

Prelievi della titolare (es. preced.+es. corrente)

-20.000 -80.000

A)II VIII

Utili (perdite) portati a nuovo 8.509 42.852

A)II IX

Utili (perdite) dell'esercizio 8.509 34.343 56.493

A) PATRIMONIO NETTO 23.509 37.852 34.345 B) FONDI RISCHI E ONERI C) TRATTAMENTO DI FINE

RAPPORTO LAV. SUBORD. 4.444

D)1 Debiti esigibili oltre l'esercizio successivo

D)2 Debiti esigibili entro l'esercizio successivo (CII.1+CII.2)

2.622 4.944 2.500

D) DEBITI 2.622 4.944 2.500 E) RATEI E RISCONTI

(risc. pass. per contrib. L. 215) 18.842 43.254 32.219

TOTALE PASSIVO

44.973 86.050 73.508

*il contributo è stato contabilizzato con il metodo del risconto passivo, tenendo conto di un'anticipazione (1999) pari al 40% del

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contributo stesso, ed un saldo (2000) pari al 60%. CONTO ECONOMICO Penultimo es.

prima inizio programma

Ultimo es. prima inizio programma

Primo es. dopo inizio programma (1999)

Secondo es. dopo inizio programma (2000)

Terzo es. dopo inizio programma (2001)

A)1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni

60.000 120.000 190.000

A)2 Variazioni delle rimanenze di prodotti

A)3 Variazioni dei lavori in corso su ordinazione

A)4 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

A)5 Altri ricavi e proventi A) VALORE DELLA PRODUZIONE 60.000 120.000 190.00

0 B)6 Materie prime, sussidiarie, di

consumo e merci 2.000 3.000 4.000

B)7 Servizi (+ coll. coord. cont.) 31.800 58.000 39.500 B)8 Godimento di beni di terzi 7.000 7.500 8.000 B)9 Personale dipendente 55.556 B)10 Ammortamenti e svalutazioni 7.400 16.533 20.373 B)11 Variazioni delle rimanenze di

materie e merci

B)12 Accantonamenti per rischi B)13 Altri accantonamenti 4.444 B)14 Oneri diversi di gestione 5.500 6.500 7.500 B) COSTI DELLA PRODUZIONE RISULTATO GESTIONE

CARATTERISTICA (A-B)

C)15 Proventi da partecipazioni C)16 Altri proventi finanziari C)17 Interessi e altri oneri finanziari C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI

(C15+C16-C17)

D)18 Rivalutazioni D)19 Svalutazioni D) RETTIFICA VALORE ATTIVITA'

FINAN. (D18-D19)

E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (contr. L.215)

3.253* 8.732* 11.036*

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+C+D+E)

9.553 37.199 61.663

E)22 Imposte sul reddito d'esercizio (IRAP)

1.044 2.856 5.171

UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO

8.509** 34.343** 56.493**

* Il contributo in conto capitale (60% sugli investimenti e 40% sui servizi reali) è stato ripartito secondo la quota di amm.to dei beni agevolati (v. art. 76 T.U.I.R.) **Tramite l'utile d'esercizio la titolare (ditta individuale) dovrà prelevare ulteriori quote per il pagamento di INPS e IRPEF. Data

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Firma Legale Rappresentante ALLEGATO ALLA DOMANDA DI AMMISSIONE ALLE AGEVOLAZIONI

DELLA LEGGE 25/2/92 N. 215

SCHEDA NOTIZIE SULL'IDEA DI IMPRESA

DENOMINAZIONE IMPRESA: ABC di Rossi Paola 1 ATTIVITA' SVOLTA PRECEDENTEMENTE ALL'IDEA Diploma di liceo artistico. Diploma di Grafica, presso l'Istituto Europeo di Design, Milano. Collaborazioni varie nel campo della grafica editoriale, pubblicitaria, e nel campo degli eventi promozionali (fiere, ecc.). Per informazioni più dettagliate, si veda il curriculum vitae allegato. 2 EVENTUALI ESPERIENZE DI IMPRESA PRECEDENTI (PROPRIE O IN FAMIGLIA) Esperienza pluriennale nella organizzazione di eventi. 3 PRINCIPALI MOTIVAZIONI CHE HANNO DETERMINATO LA DECISIONE

D'IMPRESA Subito dopo i tre anni di studio a Milano ed il conseguimento del diploma di grafica presso l'Istituto Europeo di Design di Milano, la sottoscritta ha avviato delle collaborazioni "occasionali" con varie aziende milanesi. Tuttavia, essendo recentemente aumentato il numero di collaborazioni, non è più possibile lavorare con contratti "occasionali", poiché l'attività comincia ad assumere la caratteristica della professionalità, e quindi dell'impresa. Inoltre, c'è il desiderio di trasferire le conoscenze acquisite in Lombardia nel territorio del Nord Est, in modo da avere la possibilità di tornare ad operare nella zona di residenza per buona parte dell'anno, pur senza trascurare i clienti acquisiti nel territorio lombardo. 4 COME SI COLLOCA IL PROGETTO NEL CONTESTO TERRITORIALE SOCIO-

ECONOMICO

a) indicare quali sono i bisogni che il prodotto o servizio dovrebbe soddisfare Il marketing e la comunicazione sono esigenze che anche le piccole medie imprese cominciano a sentire: l'imprenditore tende sempre più ad avere una gestione orientata al mercato, cercando di soddisfare e, se possibile, far emergere determinati bisogni nei propri clienti. E' per questo che un'appropriata strategia di marketing ed un'adeguata modalità di comunicazione rappresentano ormai un'esigenza fondamentale per tutte le imprese. b) descrivere la tipologia della clientela cui il prodotto o servizio è rivolto Il mercato di riferimento è costituito dalle piccole e medie imprese che necessitano di consulenza e assistenza nell’implementazione delle strategie di marketing mix. Questo attraverso l’utilizzo anche delle moderne tecnologie di comunicazione in rete (Internet).

c) indicare la dimensione territoriale del proprio mercato (locale, regionale, interregionale, nazionale, o

internazionale)

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Si partirà offrendo servizi alle piccole medie aziende del Nord Est (ovvero delle regioni Veneto, Friuli e Trentino) e della Lombardia (la titolare, avendo studiato a Milano, ha già avviato alcuni rapporti di collaborazione con molte aziende lombarde). A regime (dal 2001) il mercato assumerà una dimensione internazionale: appare in notevole crescita il tessuto imprenditoriale della Slovenia (sono molti gli imprenditori che hanno intenzione di investire in questa nazione), la quale, tra l'altro, entro breve dovrebbe entrare a far parte dell'Unione Europea. d) evidenziare l'eventuale interazione con altre imprese --- e) descrivere i canali di vendita prescelti L’erogazione del servizio avverrà per il 50% all’interno della nostra sede (soprattutto la realizzazione effettiva dello strumento di comunicazione); l'altro 50% dei servizi, tuttavia, saranno svolti direttamente a domicilio (ad es. consulenze di marketing, telemarketing, organizzazione di eventi).

f) indicare se il progetto si inquadra nell'ambito di specifici programmi regionali di sviluppo I servizi di consulenza tecnico-economica ed i servizi di informatica sono tra quelli indicati dalla Regione Veneto come priorità regionali di cui all'art. 6-bis del D.M. n. 527/1995 e successive modifiche e integrazioni, da utilizzare anche ai fini della determinazione dell'indicatore di cui all'art. 6, comma 4 dello stesso D.M. (v. allegato al Decreto del Ministero dell'Industria 19 dicembre 1997, concernente i criteri di applicazione delle priorità regionali ai fini delle agevolazioni ex l. 488/92, il quale attribuisce alle attività citate 9 punti). Si allega la documentazione relativa.

5 QUALI PROSPETTIVE DI SUCCESSO E PERCHE’' Il mercato della consulenza è oggigiorno in espansione. Questa espansione è generalizzata per grandi medie e piccole aziende appartenenti a tutti i settori industriali. I motivi che determinano la crescita dei servizi di consulenza sono essenzialmente tre: • Il fenomeno della globalizzazione dell’impresa, che porta al bisogno di maggiori ricerche e riflessioni più

approfondite sui mercati internazionali determinando quindi l’esigenza di un intervento esterno all’impresa che gestisca queste nuove tendenze

• In secondo luogo le imprese demandano sempre più a consulenti esterni determinati servizi, effettuando a volte degli spin-off di servizi aziendali. Ciò anche a causa delle novità fiscali (es. introduzione dell'IRAP, dove sono indetraibili i costi di collaboratori interni).

• La crescita tecnologica è il terzo fattore di incremento della domanda di consulenza perché tale processo di crescita è sempre più rapido e di conseguenza cresce la domanda di servizi di strategia per individuare i settori e le tecnologie verso i quali indirizzarsi. L’information tecnology e le telecomunicazioni si evolvono con rapidità notevole e richiedono quindi capacità specifiche per essere gestite; ciò con il conseguente incremento di domanda di consulenza.

Questi fenomeni continueranno in modo accentuato nei prossimi anni coinvolgendo anche i paesi dell’Est europeo e dell’Asia. Per quanto riguarda in particolare i servizi Internet, essi riguardano un mercato in notevole espansione: soprattutto a livello locale sono ancora moltissimi gli utenti potenziali che potrebbero diventare clienti di un centro che offra tali servizi. In Italia operano centinaia di società di consulenza di tipo generalista o specialista. Oggetto della consulenza può essere il management, la formazione, l’informatica, la ricerca del personale. Queste società di consulenza sono normalmente di grosse dimensioni e possono essere classificate in società internazionali, società di consulenza collegate a società di auditing o informatica, società di consulenza nazionali, filiali italiane di società di consulenza europee. Queste società non potranno comunque rappresentare un pericolo, visto che si occupano normalmente di grosse realtà, e non si interessano delle piccole

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imprese. A livello locale, invece, i potenziali concorrenti possono essere i locali provider o i commercialisti, che però non hanno la gamma di competenze adatte a fornire il servizio. Le barriere all’entrata non sono particolarmente rilevanti. L’attività si può avviare con investimenti piuttosto contenuti. Inizialmente si possono offrire solo alcuni servizi e una volta che si è sondato il mercato si può ampliare l’offerta. La barriera all’entrata più rilevante è l’elevata competenza e professionalità che bisogna garantire nell’erogazione di un servizio così innovativo. I fattori di successo per il servizio integrato che si vuole offrire sono diversi. Tutti i collaboratori devono essere competenti e professionali. Ci devono essere la disponibilità ad aggiornare continuamente le proposte e la capacità ad adattarsi alle esigenze di ogni cliente. Bisogna garantire all’azienda cliente qualcosa in più rispetto alla concorrenza (ad esempio, formazione ed assistenza continua). Il servizio erogato deve essere il risultato della fusione di diverse competenze, in modo tale da fornire al cliente un servizio più completo rispetto alla concorrenza. 6 DESCRIVERE LE INIZIATIVE FINORA INTRAPRESE E LE EVENTUALI RELAZIONI

AVVIATE PER VERIFICARE LE POSSIBILITA' DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO. ALLEGARE IDONEA DOCUMENTAZIONE PROBATORIA.

La sottoscritta, avendo studiato a Milano, ha già avviato alcuni rapporti di collaborazione con aziende lombarde. Si allegano alcuni conferimenti d'incarico già avuti, per rapporti di collaborazione occasionale nel campo dei servizi di grafica editoriale e pubblicitaria. Data Firma Legale Rappresentante

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ALLA SCOPERTA DEL PROPRIO GRADO DI CONOSCENZA

Per verificare il grado di conoscenza sugli aspetti più o meno tecnici legati alla professione che si vuole intraprendere, il nuovo imprenditore non può fare a meno di porsi le seguenti domande: Che tipo di conoscenza hai delle normative generali o specifiche relative all’attività che vuoi

intraprendere? Ritieni di essere in possesso di tutti i requisiti formali per aprire l’attività che hai scelto? Ti sei informato/a del tipo di formalità burocratiche da espletare? Pensi di avviare un’attività ex-novo o di rilevare un’attività esistente? Hai scelto il Comune dove localizzare la tua attività? Di quanto spazio hai bisogno (in metri quadrati) per svolgere l’attività? Hai già scelto il tipo di forma giuridica da adottare? Sei a conoscenza delle implicazioni che tale scelta implica? Hai predisposto un elenco delle attrezzature necessarie e sai a quanto ammonta l’investimento iniziale? Conosci eventuali agevolazioni finanziarie regionali, nazionali o locali che potrebbero aiutarti nella fase

iniziale? Quali saranno i clienti a cui l’attività si rivolge? Quali canali pubblicitari pensi che si possano adottare per pubblicizzare il tuo prodotto/servizio (Pagine

Gialle/elenco telefonico, passaparola, volantinaggio, radio/tv locali, autobus, mailing, ecc.)? Ritieni sia utile valutare la soddisfazione della clientela? Hai già pensato a come? Il tuo lavoro ti porterà a contatto con clienti molto diversi tra loro; dovrai imparare ad ascoltare, ad essere

cortese e disponibile, a dispensare sorrisi e a prenderti cura sia dei clienti già acquisiti (che vanno sempre curati in modo particolare perché sono la fortuna dell’impresa) sia di quelli potenziali, perché il cliente non ama l’indifferenza. Ti senti pronto?

Hai individuato i principali concorrenti nel Comune o nella zona dove l’attività si svolgerà? Quali ritieni possano essere i punti di forza della tua attività? Hai pensato a come curare l’immagine, oltre al servizio e al prodotto offerto? Punterai solo sull’immagine o cercherai di fornire un servizio anche di qualità? Di quante persone hai bisogno per iniziare l’attività? Devono essere persone specializzate e già con

esperienza? Ritieni sia importante stendere un piano d’impresa o business plan per programmare e poi tenere sotto

controllo l’andamento dell’attività? Hai individuato i costi fissi e variabili che dovrai sostenere? Hai calcolato quale fatturato minimo ti porterà a coprire tutti i costi? Sai quanto incideranno le imposte e i contributi sul tuo guadagno? Ti sei informato/a che il primo anno non pagherai imposte, ma che a metà del secondo dovrai pagare

insieme quelle del primo anno e un acconto su quelle del secondo? Ritieni sia utile effettuare periodicamente un’analisi della situazione finanziaria dell’attività per verificare

che ci sia equilibrio tra le entrate e le uscite (tale situazione deve infatti valere nel lungo periodo, ma deve verificarsi anche nel breve)?

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- 9 -

LE POSSIBILI FONTI DI FINANZIAMENTO

AGEVOLATO Di seguito si riportano le schede relative alle principali leggi che prevedano agevolazioni finanziarie per aspiranti e nuovi imprenditori. Si sottolinea che il recente decreto legislativo del 21 aprile 2000 n. 185 "Incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego”, in attuazione dell'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 156 del 6 luglio 2000, ha riorganizzato, accorpandole in un unico provvedimento, le leggi di carattere nazionale gestite da IG S.p.A. – Gruppo Sviluppo Italia (95/95, 236/96; 488/98; 135/97; 608/96). Ha inoltre introdotto due nuove tipologie di agevolazioni, per nuove microimprese e nuovi affiliati di catene in franchising. Per tutte le leggi gestite da IG S.p.A., l’ambito territoriale interessato al nuovo provvedimento comprenderà i territori di cui ai nuovi obiettivi 1 e 2 dei programmi, le aree ammesse alla deroga ex art. 87 (già art. 92), paragrafo 3, lett. C), Trattato di Roma; le aree svantaggiate indicate nel D.M. 14/03/95. Poiché però l’operatività del decreto è subordinata all’emanazione di un regolamento attuativo, le schede seguenti fanno riferimento alle disposizioni dettate dalle leggi precedenti, tuttora operative. Per ulteriori informazioni e per i necessari aggiornamenti sulle leggi descritte, contattare: Servizio Nuove Imprese tel. 0422/595331/319

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Legge n. 95/95 (ex Legge 44/86 o Legge De Vito) Intervento a sostegno dell'imprenditorialità giovanile

nelle aree depresse

(attualmente zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato di Roma)

A chi si rivolge La Legge, gestita da IG S.p.A. (Gruppo Sviluppo Italia) e conosciuta come legge per l’imprenditorialità giovanile, è nata per agevolare la creazione di nuove imprese da parte di giovani. Per l’ammissione ai benefici della legge, le nuove iniziative imprenditoriali devono essere realizzate in forma di società costituite in maggioranza (sia finanziaria che numerica) da persone tra i 18 e i 29 anni residenti nei comuni rientranti, anche in parte, nelle zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato di Roma alla data dell'1.1.1994; oppure, da giovani tutti tra 18 e i 35 anni residenti nei comuni rientranti. La sede della società deve essere all’interno dei territori sopraindicati. I settori agevolabili spaziano dalla produzione di beni in agricoltura, artigianato e industria alla fornitura di servizi alle imprese (e non alle persone). Che cosa offre La tipologia di aiuti messi a disposizione è ampia e include: - servizi reali di verifica dell'accoglibilità dell'idea imprenditoriale, accompagnamento alla progettazione,

assistenza tecnica e formazione imprenditoriale. - agevolazioni finanziarie per gli investimenti e le spese di gestione sotto forma di mix tra mutuo a tasso

agevolato e di contributo in conto capitale entro i limiti fissati dall’Unione Europea in termini di ESL e/o ESN.

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Legge n. 236/93 (art. 1-bis) Intervento a sostegno dell'imprenditorialità giovanile

nelle aree depresse (attualmente zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato

di Roma) A chi si rivolge La Legge, gestita sempre da IG S.p.A. (Gruppo Sviluppo Italia) è nata per agevolare la creazione di nuove società in particolari settori: - fruizione dei beni culturali (di proprietà non statale) - turismo - manutenzione di opere civili e industriali - innovazione tecnologica - tutela ambientale - agricoltura e trasformazione e commercializzazione di prodotti agroindustriali I requisiti di età e di residenza dei soci sono gli stessi della legge 95/95 Che cosa offre La stessa tipologia di aiuti messi a disposizione dalla legge 95/95, ovvero: - servizi reali di verifica dell'accoglibilità dell'idea imprenditoriale, accompagnamento alla progettazione,

assistenza tecnica e formazione imprenditoriale. - agevolazioni finanziarie per gli investimenti e le spese di gestione sotto forma di mix tra mutuo a tasso

agevolato e di contributo in conto capitale entro i limiti fissati dall’Unione Europea in termini di ESL e/o ESN.

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Legge n. 448/98 (art. 51)

Intervento a sostegno delle imprese sociali nelle aree depresse

(attualmente zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato di Roma)

A chi si rivolge La Legge, gestita sempre da IG S.p.A. (Gruppo Sviluppo Italia) è nata per agevolare i giovani che intendono gestire una cooperativa sociale di tipo b), cioè a quel particolare tipo di impresa sociale che si caratterizza per la presenza al suo interno di una quota pari almeno al 30% di soggetti svantaggiati (invalidi, tossicodipendenti, alcolisti, ecc.). Sono previste due tipologie di destinatari: - giovani che vogliono costituire una nuova cooperativa sociale di tipo b). In questo caso, la componente non svantaggiata deve avere i seguenti requisiti: maggioranza assoluta di giovani tra i 18 e i 29 anni residenti nei comuni rientranti, anche in parte, nelle zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato di Roma alla data dell'1.1.1999; oppure, tutti giovani tra 18 e i 35 anni residenti nei comuni rientranti, anche in parte, nelle zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato di Roma alla data dell'1.1.1999. - soci di una cooperativa sociale di tipo b) già esistente e operativa. In questo secondo caso i soci devono tutti essere residenti nei territori sopracitati. La sede della società deve essere comunque all’interno dei territori sopraindicati. I settori agevolabili spaziano dalla produzione di beni in agricoltura, artigianato e industria alla fornitura di servizi alle imprese. Che cosa offre La stessa tipologia di aiuti messi a disposizione dalla legge 95/95, ovvero: - servizi reali di verifica dell'accoglibilità dell'idea imprenditoriale, accompagnamento alla progettazione,

assistenza tecnica e formazione imprenditoriale. - agevolazioni finanziarie per gli investimenti e le spese di gestione sotto forma di mix tra mutuo a tasso

agevolato e di contributo in conto capitale entro i limiti fissati dall’Unione Europea in termini di ESL e/o ESN.

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Legge n. 135/97 (art. 3 co. 9)

Intervento per la creazione di nuove imprese in agricoltura

(attualmente zone obiettivo UE 1, 2 e 5b e territori ammessi alla deroga ex art. 92.3.c del Trattato di Roma)

A chi si rivolge La Legge, gestita sempre da IG S.p.A. (Gruppo Sviluppo Italia) è nata per agevolare i giovani che intendono diventare imprenditori agricoli subentrando ad un parente entro il secondo grado nella conduzione dell’azienda agricola. Il proponente deve essere un giovane in possesso dei seguenti requisiti: - qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale (da conseguire entro due anni dalla data di ammissione

alle agevolazioni) - età compresa tra i 18 e i 25 anni - residenza (al momento di presentazione della domanda) nei territori di applicazione della legge 95/95. La legge finanzia progetti nel settore della produzione, trasformazione, commercializzazione di prodotti in agricoltura, comprese le attività di agriturismo. Che cosa offre La stessa tipologia di aiuti messi a disposizione dalla legge 95/95, ovvero: - servizi reali di verifica dell'accoglibilità dell'idea imprenditoriale, accompagnamento alla progettazione,

assistenza tecnica e formazione imprenditoriale. - agevolazioni finanziarie per gli investimenti e le spese di gestione sotto forma di mix tra mutuo a tasso

agevolato e di contributo in conto capitale entro i limiti fissati dall’Unione Europea in termini di ESL e/o ESN.

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Legge n. 608/96 (art. 9 septies)

Prestito d’Onore (attualmente zone obiettivo UE 1 e zone di cui al

decreto Min. Lav. 14/03/95) A chi si rivolge Il “prestito d’onore” (gestito anch’esso da IG S.p.A.) è finalizzato a sostenere l’avvio di attività in proprio gestite in forma individuale. Ne possono beneficiare le persone disoccupate o inoccupate nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda e residenti nei territori di applicazione della legge, ossia le aree obiettivo 1, i Comuni delle zone terremotate delle Marche e dell’Umbria situati in zone obiettivi 2 e 5b, nonché i comuni delle aree che presentano un rilevante squilibrio fra domanda e offerta di lavoro (decreto Min. Lav. Del 14/03/95). Possono presentare domanda anche i soggetti coinvolti in progetti di lavori socialmente utili, senza limiti territoriali. Che cosa offre Prima di essere ammessi agli aiuti i progetti affrontano il seguente iter: - presentazione della domanda alla IG S.p.A., su apposito modulo; - frequenza del corso di formazione per approfondire le tematiche di gestione d’impresa e per redigere il

business plan; - valutazione finale del business plan. Se si superano le fasi precedenti, gli imprenditori possono usufruire di: - agevolazioni finanziarie per gli investimenti e le spese di gestione, sotto forma di prestito agevolato e

contributo a fondo perduto; - servizi di tutoraggio dopo l’avvio dell’impresa.

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Legge n. 215/92 Imprenditorialità femminile

(valida in tutto il territorio nazionale) A chi si rivolge La Legge, gestita dal Ministero dell’Industria, favorisce la creazione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. Le agevolazioni previste sono destinate a imprese individuali a titolarità femminile ed a società la cui compagine sia costituita in prevalenza da donne. Le iniziative ammissibili possono riguardare l’avvio di una nuova attività, l’acquisto di una attività preesistente, la realizzazione di progetti innovativi e l’acquisizione di servizi reali. Non ci sono restrizioni rispetto ai settori in cui avviare l’attività ed all’età delle imprenditrici. Che cosa offre Gli aiuti si sostanziano in: - contributi in conto capitale per gli investimenti in macchinari e attrezzature. La misura dell’aiuto effettivo

differisce a seconda della localizzazione delle unità produttive (più consistente nelle aree “depresse”). - contributo in conto capitale per l’acquisizione dei servizi reali. L’entità complessiva delle agevolazioni dovrà rispettare i limiti massimi fissati dall’Unione Europea.

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Legge Regionale n. 57/99 Imprenditorialità giovanile

(valida in tutto il territorio regionale) A chi si rivolge Nuove imprese individuali e società nei settori produttivo, commerciale e dei servizi, costituite non prima del 29/12/99, aventi sede in Veneto, costituite da giovani (tra i 20 e i 35 anni) disoccupati o inoccupati da almeno sei mesi e residenti in Veneto da almeno 5 anni. Le spese ammissibili (da sostenere successivamente alla data di ammissione al contributo) sono le seguenti:

- Impianti generali - Macchinari e attrezzature - Progettazione e direzione lavori (max 5% del totale) - Brevetti e software - Atti notarili di costituzione società - Analisi di mercato e promozione - Consulenze di organizzazione aziendale - Locazione e ristrutturazione di immobili destinati all’attività

Che cosa offre Contributo che ammonta al 70% dell’investimento ammissibile, fino ad un massimo di 50 milioni (di cui un 70% a fondo perduto e l’altro 30% come finanziamento a tasso agevolato). Sono previsti contributi anche per le spese di esercizio (50% della spesa, fino ad un massimo di 10 milioni).

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Legge Regionale n. 01/00 Imprenditorialità femminile

(valida in tutto il territorio regionale) A chi si rivolge Nuove PMI aventi sede legale nel Veneto che presentano una delle seguenti caratteristiche, che devono permanere nei primi 5 anni della concessione del contributo:

1. essere imprese individuali di cui sono titolari donne residenti nel Veneto da almeno due anni; 2. società i cui soci ed organi di amministrazione sono costituiti per almeno due terzi da donne residenti nel

Veneto da almeno due anni e nelle quali il capitale sociale è per almeno il 51% di proprietà di donne; tale requisito deve sussistere da almeno 6 mesi prima della richiesta di contributo.

Le spese ammissibili (da sostenere successivamente alla data di ammissione al contributo) sono le seguenti:

a) attrezzature, impianti, macchinari e beni strumentali e relative spese di trasporto e di installazione; b) opere edili ed impiantistiche relative ad interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria; c) brevetti e licenze d’uso; d) acquisto di software nonché eventuale addestramento del personale.

Sono favorite nel punteggio le iniziative che prevedono:

a) incremento dell’occupazione femminile già realizzato; b) incremento percentuale degli addetti (maschi e femmine), previsto nel progetto di sviluppo aziendale da

realizzarsi entro 1 anno; c) attività svolta nei settori innovativi.

Che cosa offre Il contributo è concesso con i seguenti massimali:

a) 40% dell’investimento ammissibile b) 40 milioni di contributo.

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LE SPESE DI COSTITUZIONE

Di seguito si riportano i diversi oneri in termini di spese di costituzione che gravano su ciascuna forma societaria. Ditta individuale Diritti camerali prima iscrizione con modello cartaceo £ 55.000 (Euro 28,40) Diritti camerali prima iscrizione con modalità telematica £ 40.000 (Euro 20,66) Vidimazione registri contabili (per contabilità ordinaria) - per ogni 500 pagg. o frazione £ 100.000 + diritti CCIAA £ 35.000 (Euro 51,64 + Euro 18,07) - per ogni 100 pagg. marche da bollo £ 20.000 (Euro 10,33) Per vidimazione registri Iva £ 9.600 (cadauno) (Euro 4,95) Spese notarili per impresa familiare (indicativo) £ 600.000 (Euro 309,87) Società di persone Spese notarili indicative (dipendono dal valore del capitale sociale) £ 2.500.000 (Euro 1.291,14)

Diritti camerali prima iscrizione con modello cartaceo £ 250.000 (Euro 129,114) Diritti camerali prima iscrizione con modalità telematica £ 180.000 (Euro 92,96)

Vidimazione registri contabili (per contabilità ordinaria) - per ogni 500 pagg. o frazione £ 100.000 + diritti CCIAA £ 35.000 (Euro 51,64 + Euro 18,07) - per ogni 100 pagg. marche da bollo £ 20.000 (Euro 10,33)

Per vidimazione registri Iva £ 9.600 (cadauno) (Euro 4,95) Società di capitali Spese notarili indicative (dipendono dal valore del capitale sociale) £ 4.500.000 (Euro 2.324,05) Diritti camerali di iscrizione con modello cartaceo £ 280.000 (Euro 144,61) Diritti camerali prima iscrizione con modalità telematica £ 230.000 (Euro 118,78) Vidimazione registri contabili per ogni 100 pagg. marche da bollo £ 20.000 (Euro 10,33) - per ogni 500 pagg. o frazione diritti CCIAA £ 35.000 (18,07)

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Cooperative a r.l. Spese notarili indicative (atto costitutivo) £ 2.500.000 (Euro 1.291,14)

Vidimazione registri contabili : - diritti camerali £ 20.000 (cadauno) (Euro 10,33) - marche £ 20.000 (Euro 10,33) ogni 100 pagg., coop. sociali esenti concessioni £ 100.000 (Euro 51,64), coop. sociali esenti VIDIMAZIONE REGISTRI £ 9.600 (cadauno) (Euro 4,95) COOP. SOCIALI ESENTI DALLE MARCHE Iscrizione registro Prefettizio: senza oneri Iscrizione Albo Regionale (solo per cooperative sociali): senza oneri