Globaliseum - Franco Mioni

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catalogo della mostra personale dell'artista Franco Mioni presso la Galleria Tartaglia di Roma in collaborazione con il magazine Cos'è successo. Mostrare il risultato della sua ricerca artistica e del proprio impegno civile lo ritiene un dovere professionale. La dimostra l’intesa di collaborazione con “Emergency” e la decisione dell’artista di devolvere eventuali introiti della mostra all’associazione umanitaria di Gino Strada che ha contribuito a salvare migliaia di vite umane nei luoghi più disastrati del globo. La pittura di Franco Mioni vuole essere anche e soprattutto arte per l’umanità. E’ un richiamo alla civiltà dell’uomo migliore, rifuggendo da scelte e condizionamenti ideologici, ma usando il pennello per dire: «Ci sono anch’io! Voi non mancate».

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Progetto grafico:TAAR

Fotografie:Stefano Previdi

Testi:Agostino Bagnato

ufficio stampaLapo Chirici Press & media relations

StampaModulgrafica Forlivese

Direzione artisticaRiccardo Tartaglia

© Galleria Tartaglia ArteTutti i diritti sono riservati nessuna parte di questo opuscolo può essere riprodotta o trasmessa, anche parzialmente, in qual-siasi formato, con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro, senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti

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GLOBALISEUM“sguardi sul mondo”

Franco Mioni

presentazione a cura di Agostino Bagnato

28 novembre - 15 dicembre 2009

GalleriaT A R T A G L I A A R T EVi a XX S e t t em b r e , 9 8 c / d - 0 0 1 8 7 R om ate l .+39 06 4884234 - f ax +39 06 [email protected] - www.tar tagl iaar te . i t

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GLOBALISEUM: GUARDARE IL MONDO CHE CI GUARDA

Il viaggiatore che nel passato percorreva a piedi o su una modesta carrozza le vie impervie dell'Europa,aveva il tempo di guardarsi attorno e di imprimere sul taccuino la proprie impressioni sul paesaggio, lerovine e le popolazioni. Sono nati capolavori dal pennello di Giotto, Simone Martini, dalla matita diAlbrecht Dürer e di Leonardo, dal carboncino dei pittori del Grand Tour e poi dei maestri della pittura enplein air (romantici, impressionisti, fauve, naturalisti) fino al paesaggio fantastico e onirico degli espres-sionisti o psicanalitico dei surrealisti.La velocità ha mutato l'approccio visivo millenario alla realtà che circonda l'uomo. Come fissare un'emo-zione, una felicità estetica o la paura, il vuoto, il nulla dello spaesamento è l'interrogativo dell'arte con-temporanea. La fotografia ha dato una risposta posponendo nel tempo la riflessione sull'istante o il godi-mento, mentre la tecnologia contemporanea, dalla televisione a Facebook e You Tube, consente oggi difissare qualsiasi evento e di trasmetterlo in tempo reale a fruitori in ogni parte del mondo. Ma è un'ar-te traslata, perché comunica soltanto, rende noto, rende messaggio ciò che dovrebbe essere moto del-l'animo. Bisogna anche ricordare che gli artisti, consapevoli delle conseguenze della velocità degli scam-bi mentali e fisici, si sono interrogati lungo l'arco del Novecento producendo risposte differenti: cubi-smo, futurismo, metafisica, ready made, arte povera, land art, minimalismo, video arte e cyber art, percitare le scuole ed i principali maestri che hanno creato autentici modelli interpretativi.Come può un giovane artista accostarsi oggi a questo tema, ovvero all'osservazione e alla comprensio-ne della realtà? Franco Mioni ha un modo proprio di affrontare la realtà nella sua dimensione planeta-ria. Ha la fortuna di viaggiare continuamente, per ragioni di lavoro, per cui la visione delle cose si sedi-menta per strati nella coscienza, superando la divisione geografica di Occidente e Oriente, proprio invirtù della velocità degli scambi e della globalizzazione. Ma è anche un professionista della comunica-zione e del design: per lui la televisione e Internet sono caleidoscopici labirinti disseminati di realtà vir-tuali e di verità clandestine. Ne ricava frammenti di storie, tracce di verità da filtrare con l'osservazionediretta per collocarsi nel tempo e nel mondo che lo circonda.Negli ultimi tempi meta dei suoi spostamenti è la Cina, dove si trattiene per lunghi periodi. Ed ecco checomincia il suo viaggio di scoperta, che riguarda principalmente le città, i suoi abitanti isolati o in grup-po, gli agglomerati urbani e industriali, mentre l'attenzione è fissata in generale su un volto attorno alquale si sviluppa il racconto. La Cina gloriosa del passato, la Città proibita, la Grande Muraglia, i templibuddisti, i giardini celesti, Xian o il Fiume giallo sono aspetti che non lo riguardano. L'occhio è fissatorapidamente sulla realtà odierna nel suo vorticoso divenire e sugli effetti della L'occhio è fissato rapida-mente sulla realtà odierna nel suo vorticoso divenire e sugli effetti della velocità degli scambi. Nascesulla tela, sul cartone da imballaggio, sulla plastica, sul vetro un caleidoscopio di forme e colori creatoattraverso citazioni da cartelloni pubblicitari o da advertising televisivo e online, mediante affiche, richia-mi cromatici alla tradizione espressionista e alla figurazione americana.

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Il risultato finale è un vero e proprio racconto sociale che si dipana su livelli da linguaggio futurista o cherichiama alcune destrutturazione della forma del gruppo Fluxus. Si tratta di un réportage sulla societàcinese in vorticosa evoluzione, reso secondo un linguaggio immediato, diretto, sovrapponendo immagi-ni di persone e cose in modo da creare un vero e proprio spartito cromatico.La stessa cosa riguarda gli scampoli di società occidentale e in particolare di quella italiana, principal-mente centrati sulle figure di immigrati, segno palpabile della globalizzazione nei suoi vari aspetti. Manon sono persone integrate nel tessuto civile, semmai disperati in cerca di una collocazione sociale, inmezzo all'indifferenza o all'ostilità della popolazione autoctona che tuttavia è impegnata a sfruttarlicome mano d'opera a bassa remunerazione o a ricattarli spregiudicatamente.E' la realtà che affascina Franco Mioni in tutte le sue espressioni. Anche i fenomeni più apparentemen-te lontani da suggestioni artistiche sono per l'artista scintilla creativa, come l'espressione dei managerdi fronte alla catastrofe provocata dalla crisi della finanza mondiale o la disperazione del migrante senzasperanza. La tecnologia è il medium per cogliere la realtà circostante: "Guardo il mondo, a cominciaredalla TV che ci guarda con la conseguenza che io guardo sapendo di essere guardato" afferma parlandodel suo lavoro di artista.Quando Senofonte raccontava l'ascesa e la caduta dell'impero persiano, lo faceva usando un linguaggiosemplice, rivolgendosi non all'agorà, ma all'intera polis. Lo stesso si può dire di Franco Mioni che usa illinguaggio pittorico nelle sue diverse espressioni per raccontare la realtà, sia quella lontanissima dellaCina sia quella che circonda ciascuno di noi. Egli vuole parlare non al critico d'arte, al mercante, al galle-rista o al collezionista, ma a tutti noi. Non c'è presunzione in questo desiderio di comunicare il propriosentire e le reazioni di fronte agli accadimenti del mondo, quanto un bisogno di liberarsi di quell'ango-scia che deriva dalla corsa sempre più affannosa contro il tempo.Il tema dell'immigrazione, già ricordato, è tuttavia affrontato con una coscienza etica molto alta e unaforte tensione morale, consapevole che si tratta di una questione epocale dell'intero Occidente, cheinveste l'Italia con impatto talvolta tragico. Si può parlare di una simbologia generale espressa nella serieSauce Man o Sugosi, proprio perché si tratta di un esempio riferito a quanti sono impegnati, senza dirit-ti, a raccogliere pomodori e altri prodotti agricoli nelle campagne italiane. E si potrebbe continuare conl'aspetto riguardante badanti, lavavetri, mendicanti, figure che Mioni non affronta, ma lascia immagina-re come orizzonte sociale. Si tratta di un discorso sulle conseguenze della globalizzazione, intesa non sol-tanto come integrazione dell'economia e dei mercati, compreso quello finanziario che ha provocato gra-vissimi guasti all'economia mondiale, ma anche sulla migrazione di milioni di persone.L'impero romano ha rappresentato per i popoli conquistati da Roma una grande opportunità di sposta-menti e delocalizzazione, per via dell'attrazione esercita dall'Urbs e dalla politica di tolleranza e integra-zione verso culture e religioni differenti. Lo stesso è accaduto per il Nuovo Continente, in particolaredopo le guerre di religione e la Controriforma. Lo stesso si verifica oggi: per sfuggire guerre, persecuzio-ni, miseria o all'assenza di speranza, milioni di persone si spostano da Sud a Nord in tutto l'Occidente, inEuropa e in America settentrionale.

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E' il nuovo sogno dell'umanità. Franco Mioni se ne fa interprete a modo suo e riesce a trasmettere unmessaggio per aiutare a riflettere e a orientarsi, a cominciare da se medesimo, possibilmente a esseremigliori. Lo fa senza retorica, rifiutandosi enfasi e grida. Il tutto senza andare a discapito dell'estetica,ovvero della ricerca del bello e del godimento artistici che non è mai un fatto formale, piuttosto unpugno nello stomaco a chi non vuole capire, chiuso nel proprio carapace di egoismi, privilegi, ereditàimmeritate.Questo suo lavoro si è sviluppato coerentemente ed ha dato vita a una serie di dipinti che è finalmentegiunto il momento di ordinare una esposizione. Il titolo della mostra che raccoglie parte di questa pro-duzione, necessariamente selezionata per economia espositiva, dice tutto: Globaliseum. "Si tratta di unainvenzione. Una parola nuova, mutevole come i nostri tempi. Ma è anche evocativa perché vuole indi-care una raccolta di testimonianze vicine e lontane" sostiene l'artista che conclude "Risponde alla mianecessità di fermarmi a riflettere guardandomi intorno. E' il titolo di una mostra che mi guarda dalmondo".Questa mostra alla Galleria Tartaglia di Roma è la prima manifestazione espositiva di Franco Mioni.Mostrare il risultato della sua ricerca artistica e del proprio impegno civile lo ritiene un dovere profes-sionale ma anche un cimento culturale, un dovere di testimonianza. Infatti, questa mostra testimonia lagrande onestà intellettuale di FrancoMioni e il suo essere nel proprio tempo e di viverlo con tutte le ten-sioni che comporta, non respingendolo ciecamente ma sforzandosi di comprenderlo e di assimilarlo persentirsi e ritrovarsi più ricco e non intimorito e corazzato nella sua condizione di provenienza e di appar-tenenza. La dimostra l'intesa di collaborazione con "Emergency" e la decisione dell'artista di devolvereeventuali introiti della mostra all'associazione umanitaria di Gino Strada che ha contribuito a salvaremigliaia di vite umane nei luoghi più disastrati del globo. Vengono in mente le parole di Giuseppe Pelizzada Volpedo, pur in un contesto storico e sociale profondamente mutato: "Oggi non è tempo di arte perl'arte, ma di arte per l'umanità".La pittura di Franco Mioni vuole essere anche e soprattutto arte per l'umanità. E' un richiamo alla civil-tà dell'uomomigliore, rifuggendo da scelte e condizionamenti ideologici, ma usando il pennello per dire:"Ci sono anch'io! Voi non mancate".

Agostino Bagnato

Roma, ottobre 2009

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OPERE 08-09

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Particolare di “Walker 1” tecnina mista e collage su telaCm 100 X 120

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Particolare di “Restart” vernici industriali su tela cm 100 X 100

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Particolare di “amore perduto” tecnina mista e collage su tela cm 100 X 120

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Particolare di “Area giochi” vetrina con materiale di recupero e vernici cm 120 x 120

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Particolare di “Good boy” vetrina con materiale di recupero e vernici cm 120 x 120

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Particolare di “sugosi” vernici e stampa digitale su carta intelaiata cm 98 x 120

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Particolare di “Add value to kill the meaning” tecnica mista su pannello laminato cm 80 X 203

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Particolare di “Vota Bonsu” collage, pennarello e vernici su tavola cm 90 X 90

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Particolare di “Waiting” pennarello e vernici su carta intelaiata cm 98 X 160

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Particolare di “Hangzhou hero” sacco materia prima e vernici su tela cm 100 X 120

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Particolare di “Sex worker” tecnica mista e collage su tela cm 100 x 120

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Particolare di “Change” tecnica mista e collage su tela cm 100 x 120

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Particolare di “Go to sauceland” tecnica mista e collage su tela cm 60 x 60

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Particolare di “Polposi” tecnica mista e collage su tela cm 60 x 60

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Particolare di “Sauce man” tecnina mista e collage su tela cm 90 X 120

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“Defective unit” vetrina con materiale da imballo, carta giornale e vernici cm 25 x 25

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“Proof sample” vetrina conmateriale da imballo e vernici cm 25 x 25

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“Go to sauceland” tecnica mista e collage su tela cm 50 x 50

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“Solo quando lo dico io” vetrina con materiali di recupero e vernici su tela cm 53 x 53

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Ringraziamenti.

Questa mia prima mostra personale è nata dalla combinazione magica di forze vaforevoli. Ogni cosabella che mi succede nella vita mi appare come un dono che ha fatto un lungo viaggio per raggiun-germi.Ringrazio i miei genitori, Mario e Olga. Basti pensare che mi hanno concesso da ragazzo di dipinge-re in camera mia. I colori incombevano minacciosi su una bella moquette color panna. Hanno corsorischi enormi! Avevo docici anni quando chiamarono a raccolta i loro amici per un vernissagediFranco in stanza matrimoniale. Non hanno mai smesso di aiutarmi a coltivare la passione per l'Arte.Quando ho creato una famiglia mia non sapevo quanta poesia e amore mi avrebbe regalato. Cosìnecessari per tenere il cuore vivo e poter osservare il mondo con i sensi dell'emozione. Grazie Erica,Giulia e Marica.Con il mestiere di designer ho potuto assecondare la mia curiosità per la trasformazione della mate-ria e l'invenzione della forma. Ho viaggiato molto in oriente e in occidente e mi sono aperto a diver-sità culturali e religiose senza pregiudizi. Nella bellezza della natura, negli occhi della gente più sem-plice e dei più deboli ho immaginato un filo sottile che intrecciandosi compone l'ormeggio di que-sta umanità in perenne squilibrio.

Ringrazio il Prof. Agostino Bagnato per il suo interessamento al mio lavoro e per la sua gentilezzad'animo. Il suo testo introduttivo alla mostra ha descritto così bene le sensazioni che ho impressosui quadri da farle percepire con maggiore profondità anche a me stesso. Ringrazio Gino Strada perquello che fa all'interno di Emergency perché leggendo le sue testimonianze mi è sembrato che lofaccia un poco anche al posto mio che troppo spesso rimango soltanto a guardare. In ultimo, manon per ordine di importanza ai fini della realizzazione del catalogo, all'amico Stefano. Bravissimofotografo nonostante la sua modestia. Imbattibile sul campo della disponibilità.

Franco Mioni

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Particolare di

Verso lampedusa

Sorge il soleUn ricordo torna alla mente

Una vicinanza negataa causa dell'ipocrisia della gente

Come mai tanto odio nella mente?Perché tanta discriminazione nel cuore?

O padre lontanovedo nuove cicatrici sulle tue mani

Addio mamma caracostretta a vendere i tuoi dolci fianchiIo siedo sola nel freddo di un'altra notte

in questo lungo viaggio sul mareche continuerà domani

Marica Mioni

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