Gli elementi comuni - Sapienza Università di Roma media middle east.pdf · Gli elementi comuni ......

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Gli elementi comuni •  Economia

- Elevata disoccupazione giovanile - Problemi alimentari causati dal continuo aumento del prezzo del cibo - Crisi degli alloggi - incapacità dei governi di impostare politiche economiche efficaci

•  Politica - Regimi autoritari ed élite politiche bloccate - Stati di polizia repressivi

•  Società - Scontento per la diffusa corruzione all’interno dei regimi - Impiego dei social media per la mobilitazione - Sorveglianza dei social media da parte dei governi a scopo repressivo

Il grado di lealtà delle forze di sicurezza e le intenzioni dell’esercito sono elementi cruciali e decisivi per

l’andamento e l’esito di ogni crisi in atto.

Divisioni confessionali (sciiti vs. sunniti)

Fratture interne per ragioni di successione in regimi autoritari e al comando da lungo tempo

Capacità di repressione efficace da parte delle forze di sicurezza (difficoltà di mobilitazione senza il sostegno di poteri forti)

Dimostranti strumentalizzati dalle forze in lotta per la successione

Elementi di impatto sulla stabilità dei sistemi coinvolti

Le risposte di tipo non violento dei regimi

•  Concessione di sussidi •  Rimpasto o cambio di governo •  Promesse:

crescita dell’occupazione, riforme elettorali, lotta alla corruzione, destituzione soggetti politici impopolari, abolizione stato di emergenza, accantonamento di progetti di successione ritenuti o percepiti illegittimi

•  Attuazione di contro-manifestazioni filogovernative

Mobile cellulars Internet Users

Marocco 31.928 million (2010) country comparison to the world: 32 0,99

13.213 million (2009) country comparison to the world: 29 0,4

Algeria 32.78 million (2010) country comparison to the world: 31 0,96

4.7 million (2009) country comparison to the world: 49 0,13

Tunisia 11.114 million (2010) country comparison to the world: 63 1,04

3.5 million (2009) country comparison to the world: 60 0,33

Libia 10.9 million (2010) country comparison to the world: 66 1,6

353,900 (2009) country comparison to the world: 124 0,05

Egitto 70.661 million (2010) country comparison to the world: 16 0,86

20.136 million (2009) country comparison to the world: 21 0,24

Giordania 6.62 million (2010) country comparison to the world: 91 1,01

1.642 million (2009) country comparison to the world: 78 0,24

Siria 11.696 million (2010) country comparison to the world: 61 0,51

4.469 million (2009) country comparison to the world: 52 0,19

Arabia S. 51.564 million (2010) country comparison to the world: 24 1,97

9.774 million (2009) country comparison to the world: 30 0,37

Yemen 11.085 million (2010) country comparison to the world: 64 0,45

2.349 million (2009) country comparison to the world: 71 0,09

Oman 4.606 million (2010) country comparison to the world: 105 1,5

1.465 million (2009) country comparison to the world: 83 0,46

Bahrein 1.567 million (2010) country comparison to the world: 143 1,25

419,500 (2009) country comparison to the world: 122 0,33

Iran 67.5 million (2010) country comparison to the world: 19 0,86

8.214 million (2009) country comparison to the world: 35 0,1

Mobile cellulars Internet Users Internet host

Marocco 31.928 million (2010) country comparison to the world: 32 0,99

13.213 million (2009) country comparison to the world: 29 0,4

277,793 (2010) country comparison to the world: 61

Algeria 32.78 million (2010) country comparison to the world: 31 0,96

4.7 million (2009) country comparison to the world: 49 0,13

572 (2010) country comparison to the world: 176

Tunisia 11.114 million (2010) country comparison to the world: 63 1,04

3.5 million (2009) country comparison to the world: 60 0,33

490 (2010) country comparison to the world: 181

Libia 10.9 million (2010) country comparison to the world: 66 1,6

353,900 (2009) country comparison to the world: 124 0,05

12,432 (2010) country comparison to the world: 120

Egitto 70.661 million (2010) country comparison to the world: 16 0,86

20.136 million (2009) country comparison to the world: 21 0,24

187,197 (2010) country comparison to the world: 67

Giordania 6.62 million (2010) country comparison to the world: 91 1,01

1.642 million (2009) country comparison to the world: 78 0,24

42,412 (2010) country comparison to the world: 92

Siria 11.696 million (2010) country comparison to the world: 61 0,51

4.469 million (2009) country comparison to the world: 52 0,19

8,114 (2010) country comparison to the world: 133

Arabia S. 51.564 million (2010) country comparison to the world: 24 1,97

9.774 million (2009) country comparison to the world: 30 0,37

488,598 (2010) country comparison to the world: 51

Yemen 11.085 million (2010) country comparison to the world: 64 0,45

2.349 million (2009) country comparison to the world: 71 0,09

255 (2010) country comparison to the world: 188

Oman 4.606 million (2010) country comparison to the world: 105 1,5

1.465 million (2009) country comparison to the world: 83 0,46

9,114 (2010) country comparison to the world: 126

Bahrein 1.567 million (2010) country comparison to the world: 143 1,25

419,500 (2009) country comparison to the world: 122 0,33

53,944 (2010) country comparison to the world: 86

Iran 67.5 million (2010) country comparison to the world: 19 0,86

8.214 million (2009) country comparison to the world: 35 0,1

119,947 (2010) country comparison to the world: 75

-  I social media da soli non sono sufficienti a promuovere mobilitazioni sociali di tali proporzioni

-  I social media consentono ai gruppi rivoluzionari di abbattere i costi per partecipazione, organizzazione e reclutamento

-  La loro efficacia dipende dall’impiego da parte delle elite rivoluzionarie e dalle possibilità di accesso da parte delle popolazioni in mobilitazione

-  La dipendenza dai social media può impedire ad un movimento di generare una leadership efficace (eccessivo distacco leader-membri)

-  il fattore chiave per la mobilitazione: motivare i gruppi sociali – passare dalla sicurezza domestica alla guerriglia urbana contro avversari formidabili e spietati.

-  In tale contesto, i social media riescono a tramutare gli iscritti a Facebook o

Twitter in soggetti disposti a schierarsi nelle piazze contro gli apparati di sicurezza governativi?

-  Evangelisti digitali vs. tecno-realisti

- 

Lo scenario e alcune considerazioni iniziali

ED: Social Media di enorme ausilio per le rivoluzioni post-2009 (Onda Verde) TR: Ruolo social media marginale (tendenzialmente più utile per gli apparati governativi di repressione)

1. IDEOLOGIA e PIANIFICAZIONE. ED: Social Media strumenti formidabili per diffondere pensieri, ideologie, dottrine, ma soprattutto per addestramento e per accelerare la realizzazione di piani operativi TR: Perché le rivoluzioni riescano devono mobilitarsi parti di popolazione poco affini ai social media come contadini, pensionati, classe operaia, ecc. 2. ADDESTRAMENTO E TATTICHE. ED: You Tube: grande efficacia per spiegare la filosofia di base dei movimenti di protesta e le tattiche da impiegare in ambienti specifici (es. guerriglia urbana) o come resistere alle forze di sicurezza TR: Visione ‘occidentalocentrica ‘ e ingenua dei social media: non si tratta di mettere ‘like’ su un commento, ma di rischiare, l’arresto, il ferimento o la morte. Imparare su Internet come contrastare efficienti forze di sicurezza, paramilitari o militari è improbabile

Evangelisti Digitali vs. Tecno-realisti

Evangelisti Digitali vs. Tecno-realisti

3. COMUNICAZIONE. ED: I quadri dei mov. di protesta possono comunicare rapidamente con adepti dispersi sul territorio e non devono esporsi pericolosamente. TR: I social media hanno una scarsa penetrazione nelle popolazioni mediorientali 4. SCHIERAMENTO e RAPIDITA’ OPERATIVA. ED: I social media consentono di realizzare massicce mobilitazioni in brevissimo tempo senza stabilire date prefissate con largo anticipo TR: Le forze di sicurezza possono reagire con maggiore rapidità alle mobilitazioni improvvise monitorando i social media

Evangelisti Digitali vs. Tecno-realisti 5. COSTI. ED: I social media abbassano i costi della mobilitazione diminuendo la dipendenza da fonti esterne e creando la percezione di un mov. autoctono e con ampia legittimazione TR: La sicurezza operativa dei social media è molto più bassa: gli strumenti sono aperti a tutti e anche i messaggi privati possono essere letti da pochi addetti specializzati delle forze di sicurezza (pressione sui gestori dei social media da parte degli apparati governativi). Costi minori per gli apparati di repressione. 6. FLESSIBILITA’. ED: Non appena le forze governative iniziano a limitare l’impiego dei social media i movimenti devono rapidamente affiancarli/soppiantarli con materiali cartacei, fax, telefonia fissa per tenere viva la protesta TR: Anche se è impensabile per gli apparati di sicurezza tracciare l’accesso di ogni individuo è possibile concentrarsi sul monitoraggio di individui già noti e valutarne le connessioni con i mov. di resistenza (quasi 40 leader del mov. 6 aprile arrestati all’inizio delle proteste a causa del monitoraggio di Facebook da parte dei sistemi di sicurezza)

Evangelisti Digitali vs. Tecno-realisti 7. ROBUSTEZZA. ED: Uso di Ip segreti, network privati virtuali e altri accorgimenti per evitare il tracking obbligano gli stati a procedere all’Internet Shutdown (arma a doppio taglio) per sconfiggere gli insorti TR: La troppa dipendenza dai social media crea problemi se un governo decide di ‘spegnere’ Internet e bloccare gli sms (come accaduto per brevi periodi di tempo in Egitto) 8. PROPAGANDA/MEDIA DIPLOMACY. ED: Uso dei social media per sostenere le ragioni della protesta di fronte all’opinione pubblica internazionale (specialmente occidentale) e ai global media TR: Le forze di sicurezza possono usare i social media per diffondere informazioni false, per spaventare i ribelli o tendergli imboscate, per influenzare i global media e le opinioni pubbliche estere.

SVILUPPI RECENTI -  Uso dei social media da parte dei ribelli per tenere

impegnato una parte dell’apparato di sicurezza governativo (Siria)

-  Uso dei social media in paesi in fase di riorganizzazione politica (Egitto, Tunisia) da parte dei servizi di intelligence occidentali per «sagomare» opinioni, linee operative, decisioni strategiche

-  Scarso peso politico delle componenti che usano maggiormente i social media (es. Egitto)

-  Uso dei social media da parte delle forze di sicurezza per contrastare i ribelli