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Gli atomisti La scuola atomista fu inaugurata da Leucippo e sviluppata dal suo allievo Democrito, durante il V secolo a.C. Di Leucippo si hanno scarsissime notizie: sappiamo che egli ebbe dei rapporti con la scuola di Elea, la scuola di Parmenide, e che egli tentò di perfezionare la filosofia di Melisso. Quello degli atomisti fu l’ultimo tentativo, nell’ambito dei presocratici, di rispondere ai problemi sollevati da Parmenide. Di Democrito possediamo un maggior numero di notizie: - Nacque ad Abdera, fra il 500 e il 460 a.C. - Compì, pare, molti viaggi e morì in età assai avanzata. - Cresciuto nella ricchezza, rinunciò a tutto per viaggiare e compiere le sue ricerche. Prof. Monti – a.s. 2018-2019

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Gli atomisti La scuola atomista fu inaugurata da Leucippo e sviluppata dal suo allievo Democrito, durante il V secolo a.C.

Di Leucippo si hanno scarsissime notizie: sappiamo che egli ebbe dei rapporti con la scuola di Elea, la scuola di Parmenide, e che egli tentò di perfezionare la filosofia di Melisso.

Quello degli atomisti fu l’ultimo tentativo, nell’ambito dei presocratici, di rispondere ai problemi sollevati da Parmenide.

Di Democrito possediamo un maggior numero di notizie:

- Nacque ad Abdera, fra il 500 e il 460 a.C.- Compì, pare, molti viaggi e morì in età assai avanzata.- Cresciuto nella ricchezza, rinunciò a tutto per viaggiare e compiere le sue ricerche.

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Gli atomisti

Di Leucippo ci resta un solo frammento e alcune testimonianze, quindi davvero poco.

Diversa la vicenda di Democrito: egli scrisse moltissimi testi e sugli argomenti più vari - etica, fisica, botanica, biologia, matematica, musica, grammatica, medicina, giurisprudenza – ma anche di lui conserviamo solo dei frammenti, in massima parte di argomento etico.

Di particolare rilievo fra le sue opere citiamo: la Grande cosmologia, la Piccola cosmologia e la Cosmografia.

Le relazioni più strette della filosofia di Democrito paiono, nel complesso, quelle con gli eleati e con i fisici pluralisti.

L’atomismo può essere considerato un altro tentativo, dopo quelli di Empedocle e Anassagora, di conciliare le tesi eleatiche con le caratteristiche del mondo sensibile.

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Anche gli atomisti provano a “salvare i fenomeni”: cosa significa?

Significa trovare il modo per spiegare i fenomeni sensibili, cioè tutti gli eventi naturali che appaiono ai nostri sensi, senza considerarli mera “opinioni”, come aveva fatto Parmenide.

Detto in altre parole: non solo gli eterni principi logici e matematici sono veri, ma anche i mutevoli fenomeni naturali hanno una loro verità.

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La realtà fisica, come per Empedocle e Anassagora, è per Democrito composta da una molteplicità di principi, noi oggi diremmo di “particelle”.

Queste particelle, suggerisce Democrito, hanno le caratteristiche proprie dell’Essere. In particolare, esse sono ingenerabili e indistruttibili.

Democrito decise di dare a queste particelle il nome di atomi: la scelta del nome fu tutt’altro che casuale!

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àtomos è una parola composta.Essa deriva dall’unione dell’alfa privativo “à-” con il senso di “non” con il verbo “témnein” che significa “tagliare, dividere”.

Il senso complessivo della parola atomo è, quindi: “non divisibile”.

Gli atomi, potremmo dire, sono l'Essere di Parmenide riferito al mondo fisico e “spezzato” in infiniti piccolissimi frammenti.

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Gli atomisti

L’indivisibilità a cosa serve?Essa permette di superare le famose obiezioni di Zenone: i suoi paradossi, come ricorderete, si basavano proprio sulla possibilità di dividere all’infinito, possibilità che Democrito esclude esplicitamente!

Gli atomi, oltre a essere indivisibili, sono il più possibile privi di caratteristiche specifiche. Essi, dice Democrito, non hanno alcuna qualità sensibile.

Questo ha un senso ben preciso: né gli atomi né alcuna loro caratteristica possono essere conosciuti tramite i nostri sensi.

Essendo la loro grandezza inferiore alla più piccola dimensione che i nostri sensi possono cogliere, essi sfuggono del tutto alla conoscenza sensibile.

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Questo, però, non significa che gli atomi non si possano conoscere in alcun modo.

L’intelletto, infatti, riesce a coglierne le caratteristiche.Abbiamo qui un altro esempio di come la conoscenza intellettuale venga ritenuta superiore a quella dei sensi.

Vediamo ulteriori dettagli.Democrito, innanzitutto, ritiene che gli atomi non siano tutti uguali fra loro.

Per quale ragione?

Il motivo è, in effetti, molto semplice: se gli atomi fossero tutti uguali, essi non sarebbero in grado di spiegare l’immensa varietà caratterizzante gli oggetti che noi cogliamo con i nostri sensi.

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Gli atomistiQuesto significa che dovrebbe esistere qualcos’altro che possa spiegare tale varietà, ma Democrito ritiene che tutto ciò che esiste sia fatto di atomi: insomma, non esiste nient’altro!

Questo tipo di impostazione è stato poi definito MATERIALISMO.

Bene: se gli atomi sono diversi fra loro, occorre ora comprendere di che genere siano queste differenze.

Democrito individua tre modi rispetto ai quali è possibile descrivere le differenze a livello atomico.

Gli atomi si differenziano per:

1 FORMA2 ORIENTAMENTO SPAZIALE3 ORDINAMENTO

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Per descrivere le tre modalità di differenziazione di Democrito, ricorriamo a un paragone ideato da Aristotele proprio a questo scopo.

Aristotele, quando nella sua Metafisica parla di Democrito e degli atomi, sceglie di paragonare gli atomi alle lettere dell’alfabeto.

Ecco che, rispetto alla forma, diversi tipi di atomo differiscono fra loro proprio come una “A” differisce da una “B”.

Ma quante forme diverse ci sono? Inoltre: forme diverse significa anche dimensioni diverse?Non conosciamo le risposte di Democrito a queste domande, ma possiamo ritenere che egli pensasse a numerosissime forme diverse –se non proprio infinite – e anche a dimensioni diverse.

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Oggi, come sapete, noi distinguiamo poco più di 100 diversi elementi: basta dare un’occhiata alla tavola periodica!

Inoltre, sappiamo che gli atomi hanno anche dimensioni diverse: un atomo di ferro, per esempio, è molto più grande di un atomo di idrogeno.

Vediamo chiaramente come la seconda caratteristica differenziante non si ponga sulla stesso piano della prima!

Perché?

Rispetto all’orientamento nello spazio, dice Aristotele, due atomi differiscono fra loro proprio come una “N” differisce da una “Z” (che è una N ruotata di 90 gradi!).

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Anche in questo caso la risposta è semplicissima!

La forma è una caratteristica intrinseca all’atomo stesso ed è, inoltre, invariabile. L’orientamento spaziale, al contrario, non è una determinazione interna dell’atomo medesimo, ma dipende da come esso si dispone nello spazio o, il che è lo stesso, dalla posizione di un ideale osservatore. Si tratta, inoltre, di una caratteristica variabile.

Notiamo, infine, che i primi due tipi di differenza si possono combinare fra loro, o “sovrapporre”!

In questo modo, due atomi identici per forma, possono differire per il loro orientamento spaziale e risultare, così, distinguibili.

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La terza caratteristica differenziante si discosta non poco dalle altre due. Se le prime due, infatti, riguardavano un atomo preso singolarmente, questa riguarda solo gruppi di atomi.

L’ordinamento, suggerisce infine Aristotele, fa emergere un terzo tipo di differenziazione, simile a quella che possiamo notare nelle seguenti sequenze di lettere: “abcd” e “dcba”.

Altra considerazione: è probabile che Aristotele decise di paragonare gli atomi alle lettere dell’alfabeto non per caso, ma perché pensava che l’idea stessa degli atomi fosse sorta nella mente di Leucippo e Democrito proprio a partire dalla considerazione dell’alfabeto e del modo in cui le lettere si combinano per formare parole, frasi, discorsi!

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Gli atomisti

Comunque stiano le cose, è però certo che per Democrito tutti gli oggetti che i nostri sensi possono cogliere, altro non sono che aggregati di un enorme numero di atomi.

Conseguenza di questo fatto, è che tutto ciò che i nostri sensi a livello macroscopico colgono come “trasformazione” di un oggetto, a livello microscopico è semplicemente aggregazione e disgregazione di atomi fra loro.

Ma prima di approfondire questo punto, aggiungiamo un altro elemento della teoria di Democrito...

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Gli atomisti

Abbiamo visto in che modo Melisso negasse l’esistenza del vuoto.

Democrito, al contrario, ritiene che il vuoto debba esistere!

La ragione addotta da Democrito è di particolare importanza. Egli ragionò così: se tutto fosse “pieno” di materia, allora il movimento non sarebbe possibile essendo in ogni direzione sempre e comunque ostacolato.

I nostri sensi, però, attestano l’esistenza del movimento: ecco che anche il vuoto deve esistere!

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Gli atomisti

Melisso e Democrito, rispetto al vuoto, sembrano dire l’uno il contrario dell’altro. È in effetti probabile che Democrito, dicendo che il vuoto esiste, intendesse proprio negare l’idea di Melisso.

Oggi, però, è per noi piuttosto semplice dare una lettura diversa, notando come i ragionamenti dei due filosofi si ponessero su piani distinti.

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Gli atomisti

Melisso sostiene che il vuoto è nulla e che il nulla, appunto, non esiste. Si tratta di una riflessione del tutto astratta, puramente concettuale. “Vuoto”, nella riflessione di Melisso, non è il vuoto in senso fisico cui noi siamo abituati a pensare: “assenza di materia”.

Democrito, invece, dice che il vuoto esiste, visto che serve per far sì che le cose si possano muovere. Questa riflessione è chiaramente diversa dalla prima: essa, infatti, prende a riferimento proprio la realtà fisica e NON puri concetti astratti!

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Gli atomisti

Ancora: qual è la causa del movimento degli atomi?

Gli atomi, è evidente, si debbono muovere! Se così non fosse, ancora una volta, l’universale divenire di cui siamo partecipi resterebbe del tutto inspiegabile.

Gli atomisti sembrano dire che negli atomi stessi è insita la causa del loro moto. Lo scopo di Leucippo e Democrito, sembra essere quello di escludere cause più o meno esterne e non del tutto fisiche. Il moto della materia è così insito nella materia medesima e da essa spiegato!

Il moto degli atomi, poi, possiede due caratteristiche essenziali: esso è continuo ed eterno. Ciò a dire che esso non ha avuto un inizio – come potrebbe, infatti, il moto derivare dalla quiete? – né ha mai una totale stasi – come potrebbe, poi, riprendere?

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Gli atomisti

Il movimento pone altre questioni di grande importanza:

Come si muovono gli atomi? Essi, innanzitutto, non sono guidati da un qualche principio finalistico. Questo significa che non vi è uno scopo, cioè una teleologia, insita nel moto della materia.

Gli atomi, sembra dire Democrito, si muovono in modo del tutto casuale.

Questa idea di Democrito scandalizzò numerosi importanti intellettuali, anche a molti secoli di distanza: il nostro Dante Alighieri si premurò di collocare Democrito nell’inferno, definendolo come “colui che il mondo a caso pone”!

Torneremo su questo punto più avanti per analizzarlo meglio: ora terminiamo l’esposizione della fisica di Democrito!

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Gli atomisti

Muovendosi in maniera caotica, spesso accade che gli atomi si scontrino fra loro e che, così, si uniscano.

Ecco che abbiamo giustificato l’esistenza dei corpi che nostri sensi conoscono: grandi aggregati di atomi.

Come avviene tale unione?

Oggi, come ben sapete, noi parliamo di “legami chimici” i quali tengono gli atomi uniti fra loro più o meno strettamente. Ci sono diversi modi in cui due o più atomi sono possono “legare” fra loro, ma questo riguarda la chimica...

La spiegazione di Democrito è, naturalmente, molto più semplice della nostra. Egli ipotizzò che gli atomi siano provvisti di varie tipologie di “uncini” i quali, in occasione delle numerose collisioni, possano legare gli atomi stessi fra loro.

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Gli atomisti

Completiamo il quadro fisico si qui tratteggiato: una infinita quantità di atomi che si muovono, si scontrano, si uniscono e poi tornano a dividersi, in uno spazio infinito.

Infinite sono stelle e pianeti, infiniti sono gli atomi e infinito è anche il vuoto.

Tutti i mondi sono stati generati in origine da un movimento vorticoso, prodotto dal gioco dei pieni e dei vuoti (il vuoto, in qualche modo “attirerebbe” il pieno, cioè gli atomi) , e così si creano anche gli enti particolari, che si aggregano al centro del vortice o in periferia in dipendenza dalla loro leggerezza o pesantezza.

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Gli atomisti

I nostri sensi conoscono moltissime sostanze diverse fra loro e dotate di qualità, caratteristiche, a loro volta diverse.

Democrito, dopo aver elaborato la sua teoria atomica, si trova nella necessità di spiegare in che modo le poche caratteristiche degli atomi possano rendere ragione delle moltissime caratteristiche delle sostanze che i nostri sensi conoscono.

Come può una realtà tanto varia e complessa (le cose colte dai sensi) derivare da una realtà così omogenea e semplice (gli atomi)?

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Innanzitutto, Democrito introduce una distinzione che sarà fondamentale sino ai nostri giorni.

Esistono caratteristiche dette QUALITÀ PRIMARIE e caratteristiche dette QUALITÀ SECONDARIE.

QUALITÀ PRIMARIE

Queste sono le tre caratteristiche che permettono agli atomi di differenziarsi fra loro, quelle che abbiamo precedentemente descritto: forma, disposizione spaziale, ordinamento. Dobbiamo, a queste, aggiungere anche il movimento.

Sono definite “primarie” perché appartengono all’essere degli atomi e NON dipendono in alcun modo da noi, che neppure siamo in grado di percepirle.

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QUALITÀ SECONDARIE

Sono tutte quelle che chiamiamo “qualità sensibili”, cioè le numerosissime caratteristiche che noi percepiamo con i sensi: caldo, freddo, umido, secco, rugoso, liscio, luminoso, oscuro, rumoroso, silenzioso, colori, ecc.

Queste caratteristiche sono dette “secondarie” perché non appartengono all’essere degli atomi, non sono cioè caratteristiche oggettive, ma derivano dalle determinazioni primarie e dipendono anche da come i nostri sensi funzionano.

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PRIMO ESEMPIO

Assaggio un limone e trovo, per esempio, che il suo sapore è aspro. L’essere aspro del succo di limone non è una semplice caratteristica oggettiva, fisica, del succo stesso, ma dipende anche dalle mie papille gustative.

Analizzando chimicamente il succo di limone, infatti, non troveremo mai la caratteristica “aspro”: troveremo complesse sostanze chimiche, poi molecole più semplici, poi atomi!

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SECONDO ESEMPIO

Tocco un calorifero acceso e sento il calore. Il calore, ancora una volta, non è una caratteristica oggettiva di ciò che tocco, ma è una mia sensazione una cosa che deriva dalle caratteristiche fisiche dell’oggetto (in questo caso, dal moto accelerato degli atomi che compongono l’oggetto stesso).

VIBRAZIONE DEGLI ATOMI (OGGETTIVA)

produce produce

SENSAZIONE DI CALORE (SOGGETTIVA)

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RIASSUMENDO...

- Le qualità primarie sono oggettive, proprie dell’Essere (cioè degli atomi) e non dipendono in alcun modo da noi.

- Le qualità secondarie, cioè le qualità sensibili, dipendono dal rapporto che si instaura fra le qualità primarie e i nostri sensi.

Se questo è vero, può accadere che qualità primarie identiche producano qualità secondarie diverse!

Esempio: un calorifero acceso ha una ben precisa temperatura (qualità primaria), ciò nonostante il calore percepito (qualità secondaria) può variare da persona a persona.

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La gnoseologia è quella parte della Filosofia che ha, come oggetto di studio, i sensi e l’intelletto dell’uomo. La parola, alla lettera, significa “Discorso sulla conoscenza”.

Democrito, in particolare, prova a dare una spiegazione del funzionamento dei cinque sensi.

Da ogni oggetto, dice Democrito, si distaccano continuamente piccole quantità di atomi che egli chiamò EFFLUVI.

Gli atomi che costituiscono gli effluvi, quando entrano fisicamente in contatto con i nostri sensi, generano ciò che chiamiamo “sensazione”.

Esempi- Noi vediamo gli oggetti che ci stanno davanti perché la luce che essi riflettono raggiunge i nostri, generando la sensazione visiva.- I rumori che sentiamo sono vibrazioni dell’aria che, entrando in contatto con i nostri timpani, li fanno vibrare.

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Abbiamo più volte detto come i sensi non possano conoscere gli atomi e le loro caratteristiche: i sensi afferrano solo qualità secondarie e non qualità primarie.

Fortunatamente, l’uomo possiede anche un altro “canale” di conoscenza: l’intelletto. È proprio questo che ha consentito a Democrito di elaborare la prima teoria atomica della storia.

PrecisazioneSe è vero che i sensi NON conoscono direttamente l’Essere, cioè gli atomi, Democrito non dice, come Parmenide, che la conoscenza sensibile è “illusoria” o “mera opinione”!

Democrito sostiene che anche i sensi ci fanno conoscere cose vere.A suo parere, però, i sensi devono sempre essere guidati dall’intelletto: solo così ci daranno conoscenze davvero valide.

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Tutto ciò che esiste è, per Democrito, costituito da atomi. Insomma: tutto ciò che esiste è fatto di materia.Simili dottrine sono, storicamente, state indicate con il termine materialismo.

In quanto padre del materialismo, Democrito è stato spesso accusato di essere anche padre dell’ATEISMO, cioè di quelle dottrine che sostengono l’inesistenza di Dio.

PrecisazioneQuesta accusa è, storicamente, falsa.

Al tempo di Democrito, una concezione del tutto chiara fra materia e spiritoancora non esisteva. Quindi non ha molto senso dire che Democrito negasse l’esistenza della dimensione spirituale.

In nessun frammento, in effetti, Democrito pare negare l’esistenza degli dèi...

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Secondo la celebre sentenza dantesca, Democrito è “colui che il mondo a caso pone” (Inferno – Canto IV).

Insomma: secondo Dante, Democrito sosterrebbe che tutto accade a caso, senza una ragione.

PrecisazioneAnche questa accusa è del tutto infondata!

Democrito, dicendo che il moto degli atomici è caotico, non intende affermare che quanto accade nel mondo è frutto del caso, anzi!

Tutto quanto succede nell’universo, al contrario, ha ben precise cause materiali, che obbediscono a precise leggi fisiche.Democrito, invece, pensa che l’universo, tutto ciò che esiste, non abbia uno scopo.

Le teorie di Democrito, quindi, NON sono affatto casualistiche. Ma si possono definire meccanicistiche e anti-finalistiche.

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Abbiamo detto di come la maggior parte dei frammenti democritei siano costituiti da sentenze di argomento etico.

Come sapete, l’etica (o morale) è quella disciplina che ha per oggetto il comportamento dell’uomo e, quindi, le norme morali.

- In campo etico, Democrito INVITA ALLA MISURA, cioè ad evitare ogni eccesso. Questa sarebbe la strada per vivere felicemente.

L’etica è per lui basata sul rispetto degli altri: non bisogna avere più rispetto degli altri che di se stessi, ma neppure il contrario. In ogni nostra azione, dovremmo sempre comportarci nello stesso modo: sia che ci sia qualcuno che vede ciò che facciamo, sia che non ci sia!

- Il suo ideale di fondo è la cosiddetta EUTHYMIA, ciò che noi chiamiamo “tranquillità dell’animo”, “serenità”.

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