Gli Appunti Del Mister Numero 7

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    GLI APPUNTI DELMISTER - Numero 7

    INDICE

    Articolo n1 di Angelo Iervolino

    Le giuste regole dellalimentazione prima e dopo lattivit

    Articolo n2di Jonathan ProiettoTest a navetta modificato e cinetica di movimento

    Articolo n3di Angelo IervolinoCome allenare la presa di posizione allinterno della seduta. (Parte1)

    Articolo n4di Francesco TaglialatelaIl portiere: un ruolo di transizione

    Articolo n5di Alfredo RendiniPiccoli Amici: gioco, mi diverto e imparo a stare con gli altri

    Articolo n6di Claudio DamianiIl mestiere dellosservatore: Obiettivi da ricercare e metodi per

    esprimerli nel redigere una relazione

    Articolo n7di Angelo IervolinoEsercitazione: possesso palla con portiere mobile

    Gli Autori

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    Articolo n 1 Gli appunti del mister

    Le giuste regole dellalimentazioneprima e dopo lattivit.Un breve domanda e risposta per meglio comprendere alcune regole

    dellalimentazione prima e dopo lattivit sportiva.Di Angelo Iervolino

    Si parla spesso dellalimentazione appena prima della gara, ma nei giorniprecedenti come ci dobbiamo comportare?Lattivit di uno sportivo, in questo caso di un calciatore, spesso anche influenzatadal suo regime alimentare. senza ombra di dubbio il fatto che anche nei giorniantecedenti la gara, latleta debba seguire un regime alimentare corretto, e non solonei giorni antecedenti la gara.Se vogliamo parlare semplicemente, ma sembra essere riduttivo, del giorno

    antecedente la gara, allora bisogna essere attenti nel bilanciare i nutrienti, i lorocondimenti ed anche il loro tipo di cottura.

    Compreso ci che pu aiutarci nel giorno prima , il pasto prepartita deveavere delle peculiarit precise?Ci che abbiamo descritto per i giorni antecedenti, vale anche per il giorno stessodella partita. Apportare al nostro organismo una dose bilanciata ed adeguata dicarboidrati sicuramente una buona regola. Fermo restando che ogni atleta ha delleproprie abitudini alimentari delle quali , a mio avviso, bisogna tenere conto.

    Bene, abbiamo detto del pranzo pregara, ma poco prima della gara possiamo

    assumere qualcosa in particolare?Nellimmediatezza della gara buona norma assumere zuccheri semplici, facilmenteassimilabili, meglio se sciolti in acqua.

    E se ci troviamo di fronte ad un atleta che viene da un lungo digiuno, chealimentazione consigliamo?La regola base resta la stessa: carboidrati. Stavolta per dovremmo cercare di fargliassumere un carico pi cospicuo, proprio perche gli zuccheri sono lalimento di cui sinutrono le nostre cellule.

    Sentiamo spesso parlare di glicogeno, cos ? E se ne abbiamo poco ?

    Il glicogeno un polimero del glucosio, nelluomo serve da riserva energeticaglucidica.Dire quanto ne abbiamo accumulato difficile, proprio per questo vale quanto dettoprecedentemente.

    Spesso lappuntamento pre partita al bar, che alimentazione bisognaseguire in questo caso?Spesso tante squadre dilettanti usano questo tipo di appuntamento. La regola di fondo: non consumare prodotti prima della gara che siano di ripiego. I dettagli fanno ladifferenza, unalimentazione corretta pu determinare una sconfitta o una vittoria.

    E se prima della gara qualcuno non ha digerito?Prima della gara tutto p complicato. Rimedi immediati che risolvano totalmente ilproblema non esistono, e la prestazione potrebbe essere compromessa. Anche perquesto consiglio vivamente di seguire quanto detto nella domanda precedente.

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    Durante la gara?Nel corso della gara zuccheri semplici di rapido utilizzo.

    E dopo la gara, che caratteristiche ha il pasto ?Il pasto dopo gara argomento di discussione. Verdure, frutta, carne, possono essereassunte per reintegrare Sali minerali, vitamine e proteine.

    Durante la gara abbiamo speso glicogeno, come facciamo a reintegrarlo?Il modo pi efficace quello di assumere carboidrati di tipo complesso come adesempio lamico. Nei giorni successivi alla gara consigliabile farlo.

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    Articolo n 2 Gli appunti del mister

    Test valutazionali: Il mio test a navettamodificato per ruolo e cinetica di movimento.

    Gps e fatica, i miei punti base. Di Jonathan Proietto

    Mi ritrovo qui a condividere con voi, cari colleghi e non, un lavoro, unavariazione fisico/atletica in ambito di test, in seguito allo studio di successivematch analisys eseguite nel tempo. Che ho successivamente modificato perruolo, e monitorato con i miei cardio gps. Sappiamo che la valutazionefisico/funzionale degli atleti un passaggio obbligatorio al fine di impostarecorrettamente gli allenamenti; una preparazione fisica adeguatamente

    strutturata non pu prescindere dallesecuzione di alcuni test fondamentali, inquanto deve essere costruita e modellata in base alle esigenze e alle necessitdei singoli giocatori. Inoltre, di conoscenza comune, come la fase dipreparazione pre-campionato abbia una rilevanza enorme sullandamentodellintera stagione agonistica, sia per quando riguarda limpostazione di unabuona condizione fisica, sia per lattivit di prevenzione agli infortuni. Ma risultato altrettanto importante affrontare questi test valutazionali anche inambito di stagione in corso. Il test stato eseguito precisamente al rientrodella pausa invernale. Categoria sottoposta al test (Allievi Nazionali). Tutti igiocatori che hanno eseguito il test, erano nelle condizioni migliori sia fisicheche strumentali. Possiamo quindi affermare che in questo fondamentaleperiodo della stagione doveroso e assolutamente necessario testare igiocatori, al fine di perseguire i seguenti obiettivi:

    - valutare lo stato forma fisica

    - stabilire carico e densit della seduta di allenamento

    - monitorare con certezza e precisione la cinetica del movimento del giocatore.

    Sappiamo tutti che per avvalerci di dati concreti e precisi dobbiamo affidarci almassimo della precisione che abbiamo a disposizione. Quindi nel mio caso(cardio gps , cronometro e video ripresa). Il test che per ho modificato, quelloa navetta, stato estrapolato dai dati di riferimento delle match analisys,perch far correre un giocatore avanti e dietro fino all'esaurimento (rischiandosovraccarichi alle articolazioni) se in realt in una partita un giocatore fatutt'altra cinetica di movimento?

    Ebbene da qui nato il mio test a navetta modificato, che dalla prossimasettimana inserir come analisi di verifica, per attribuirmi la risposta fisiologicaed atletica nonch quella della fatica. Nella seguente figura la spiegazione di

    come avverrebbe la modalit del test navetta modificato

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    Articolo n 3 Gli appunti del mister

    Come allenare la presa di posizione allinterno della seduta

    di Angelo IervolinoLa presa di posizione ,o riposizionamento, lazione del singolo o di uncollettivo, di riprendere la posizione migliore per proteggere la propria porta inun arco di tempo pi veloce possibile.Lazione del singolo giocatore quella di interporre pi velocemente possibile,in caso di perdita del pallone, il proprio corpo tra la palla e la propria porta, alfine di disturbare o interrompere lazione dellavversario.Lazione collettiva della presa di posizione prevede il riposizionamento di pi

    giocatori , in modo da diminuire gli spazi e creare unefficiente azionedifensiva. La presa di posizione unazione che si svolge sia in transizione da faseoffensiva a difensiva, sia in transizione da fase difensiva ad offensiva.Per attuare al meglio entrambe le transizioni bisognerebbe:

    Coprire razionalmente tutti gli spazi; Ridurre al minimo lo sforzo fisico, con unappropriata tattica di gioco; Riuscire ad eseguire al meglio la circolazione di palla;

    Occupare gli spazi tra i reparti avversari.Unazione singola di presa di posizione prevede una distanza di marcatura nontroppo vicina in modo da rallentare lazione dellavversario, permettere ad uncompagno di venire in aiuto ed evitare di farsi dribblare troppo facilmente,mantenendo sempre la copertura per la parte centrale del campo e indirizzarelavversario verso lesterno.Unazione collettiva di riposizionamento prevede tre step di azione in unmovimento coordinato e rapido di presa di posizione da parte di ogni singolo

    giocatore.Il primo step cercare di ritardare lattacco dellavversario in modo dipermettere a tutta la squadra di riprendere le proprie posizioni. Il secondo stepprevede lintercettamento della palla o il disturdo nella manovra avversaria. Ilterzo step prevede la vera e propria azione di riconquista della palla.Per una buona presa di posizione importante che il giocatore riesca adadattarsi velocemente ad ogni singola azione e cambio di posizione della palla.

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    Organizzazioni difensive.

    Marcatura ad uomo .

    Per marcatura ad uomo si intende:

    1. Avere un uomo da marcare e posizionarsi tra lui e la porta;2. Seguire lavversario in tutti i suoi spostamenti;3. Rispettare delle determinate distanze dallavversario.

    La marcatura ad uomo pu essere:

    Di controllo: nella situazione in cui il pallone distante e il marcatorecontrolla lavversario;

    Di copertura: un difensore in copertura ad un compagno pronto adintervenire in caso di bisogno;

    Integrale: il marcatore segue le azione dellavversario e lo contrasta inogni azione;

    Di sdoppiamento: un difensore posto dietro al compagno in marcaturae se superato interviene, a sua volta il difensore superato va in coperturaal compagno.

    Alcuni principi di marcatura da parte del difensore.

    1. Non bisogna essere lontani pi di un braccio dallavversario, in modo da

    sentire il contatto con esso e non perderlo mai di vista. Stare lontani unbraccio non solo ci permette di sentirlo vicino ma anche di non dargli lapossibilit di appoggiarsi a noi e fare perno per superarci;

    2. In generale, ma questo dipende dalle disposizioni dellallenatore, cercaredi portare lavversario sullesterno;

    3. Non stare mai con i piedi piatti, ma con il piede interno pi avanti;4. Avere le braccia leggermente aperte per avere pi equilibrio ma anche

    per impedire allavversario di andare via;5. Scegliere bene il tempo danticipo e soprattutto il lato giusto.

    Marcatura a zona

    Un organizzazione del gioco a zona prevede la copertura di una determinatazona del campo da parte di ciascun giocatore a prescindere dal moduloadottato.In fase di non possesso ogni giocatore dovr andare a contrastareesclusivamente nella sua zona di competenza e cercare di coprire quelleadiacenti.Giocando a zona si ha il vantaggio di giocare nella zona del campo picongeniale ad ogni giocatore, a uomo questo non pu succedere visto chebisogna seguire lavversario da marcare in tutte le zone del campo.Per quanto riguarda il dispendio fisico, si pu tranquillamente dire che i carichisono distribuiti equamente e vi una partecipazione pi attiva da parte di ognigiocatore alla fase di gioco.

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    Al fine di ottenere i migliori risultati ogni giocatore dovr sapere quali aspetti,fase di gioco hanno la priorit su altre. In una marcatura a zona la prima acosa a cui bisogna far riferimento la posizione della palla; la seconda cosa ilrapportarsi con i compagni sia del proprio reparto che degli altri reparti e infineguardare agli avversari.La squadra esplicher al meglio i concetti della zona solo se riuscir a muoversicon i tempi giusti in base alla posizione della palla, dei compagni e degliavversari sempre mantenendo le giuste distanze tra i reparti e i ruoli. La squadra dovr riuscire a marcare il pi vicino possibile gli avversari pivicini alla propria posizione, a controllare le loro traiettorie e quelle dipassaggio di quelli pi lontani e riuscire a creare superiorit numerica sullapalla.Per fare questo bisogna che la squadra sia preparata ad agire, a cambiarerisposta ad ogni situazione di gioco, e per fare questo bisogna allenare le variesituazioni in allenamento.Questorganizzazione tattica ovviamente prevede degli accorgimenti da fare sualcune situazioni a squadra schierata in fase di non possesso.Quindi ,in una difesa a zona importante che si verifichino alcune condizioni:

    squadra corta; effettuazione dellelastico; equilibrio tra reparti; applicazione del fuorigioco; effettuazione di giuste diagonali; che si raddoppino le marcature quando opportuno; giusta scelta di tempo e movimenti dei reparti; massima attenzione nei cambi di gioco; massima concentrazione.

    Alcune posizionamenti della difesa nelle diverse situazioni .

    La presa di posizione non da intendersi solamente come riposizionamento incaso dovessimo trovarci scoperti o mal posizionati su perdita di palla. Per presadi posizione bisogna anche intendere scegliere la giusta posizione nelledeterminate situazioni.

    Come difesa a zona, ogni allenatore sceglier se posizionare la propria lineadifensiva su due o tre linee, rispettando comunque i principi della marcatura azona, validi anche solo semplicemente per appunto trovare la giusta posizione

    nelle diverse situazioni di gioco.

    Fig. 1

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    Nella fig.1 rappresentata la disposizione della difesa su attacco centrale,disposizione denominata a piramide. Questa disposizione prevede lattacco alportatore di un difensore con la conseguente variazione di posizione (presa diposizione) degli altri difensori che compongono la linea.

    Fig.2

    Nella fig.2 rappresentato lo sgancio del difensore centrale in attaccoallavversario in fascia , quando il difensore esterno viene superato. Questo asua volta prendere posizione nella parte centrale della difesa, ruolo occupatodal giocatore ora in attacco.

    Fig.3

    Nella fig.3 raffigurato il movimento del difensore centrale in marcatura allapunta, che accompagna il suo movimento verso lesterno per ricevere ilpassaggio del compagno.Anche nelle situazioni di palla coperta e scoperta bisogna prendere posizionesul avversario in possesso.Innanzitutto ,con Palla coperta si intende che il giocatore avversario non ha libert dimovimento in avanti e quindi libert di passaggio in avanzamento.Con palla scoperta si intende che il giocatore avversario ha libert di movimento epassaggio in avanti.Con palla scoperta la difesa indietreggia a protezione della porta stringendosi, conpalla coperta la linea sale in ampiezza Fig. 4.

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    Fig.4

    Quando il possessore di palla spalla alla porta ci troviamo in una situazione dipalla coperta , la difesa salir fino allo stop dellavversario fronte alla porta,prendendo posizione in ampiezza.Al contrario quando il possessore di palla fronte alla porta con con tempo dipassaggio, la difesa indietregger stringendo a difesa della porta , Fig. 5 - 6

    Fig. 5

    Fig.6

    Ricordiamoci di osservare anche la posizione del corpo: i due centrali nelle duefasi si guarderanno a vicenda , e i rispetti difensori esterno guarderanno loroper il loro movimento, Fig.7

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    Fig. 7

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    Articolo n 4 Gli appunti del mister

    Il portiere: un ruolo di transizionedi Francesco Taglialatela

    Nel calcio moderno una trasformazione sostanziale ha interessato senza dubbioanche il ruolo del portiere sia nelle grandi linee che in alcune minuzioserietecniche, una sorta di cambiamento radicale. Dobbiamo tener presentecomunque ogni volta che si parla di questo argomento che il compito primo ditale ruolo e' rimasto invariato ma non e' possibile esimerci dalla constatazionedel fatto che atri compiti non certamente secondari sono stati a lui devoluti.Quindi il portiere oggi ancora para, anzi deve parare e ci mancherebbe, ma faanche altro: per quanto riguarda l 'aspetto tattico e' perfettamente inserito all'interno delle geometrie della squadra mentre per laspetto tecnico nuovesoluzioni di risposta a problematiche odierne vengono elaboratequotidianamente da preparatori di tutto il mondo (non sempre corretti cimancherebbe ma c e un coinvolgimento globale nella ricerca del nuovo e

    dellutile). In questo saggio ci occuperemodel portiere nella sua componente tatticacon un accenno a quella difensiva e poiconcentrandoci sulla fase offensiva deinostri numeri uno. Avrete sicuramentesentito parlare di un certo Manuel Neuer,portiere del Bayern , della nazionale tedesca

    campione del mondo e in corsa per la vittoria del Pallone d'oro. Trattasi di unfenomeno senza dubbio, difficilmente imitabile, il suo gioco ci permette dimettere in evidenza qualche caratteristica che io considero facente parte delbagaglio che un portiere moderno deve avere. Partiamo da ci che pi hastupito il mondo e cio gli interventi che sistematicamente questo portiere

    Zone di azione di Neuer contro lAlgeria

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    effettua fuori dalla sua area in anticipo o in contrasto agli avversari. A questopunto vi chiedo:perche ci siamo meravigliati cosi tanto? Io ritengo senzanessuna motivazione. Noi italiani con il nostro tatticismo estremo e gi da moltianni che proponiamo in fase difensiva e anche offensiva il ristringimento dellospazio fra i reparti e Neuer con la sua presa di posizione molto alta non fa altroche, come anticipato prima ,inserirsi allinterno della tattica della squadra.Proprio per questa ragione ritengo sia inutile ricercare tra i portieri italianiqualcuno che adoperi lo stesso tipo di gioco poich diverso e il gioco propostodalle squadre intese nella loro collettivit. Nessuna squadra italiana si prestainfatti a quell atteggiamento ultra offensivo delle squadre tedesche sopramenzionate e di conseguenza nessuna richiede che il portiere ricopra unospazio ampio come quello affidato agli interventi del campione del mondo.Rimane quindi una situazione del tutto singolare difficilmente rivedibile in

    squadre diverse salvo che non adoperino lo stesso stile tattico di gioco.Ovviamente questo non e' teso a sminuire le grandi doti atletiche, tecniche etattiche di Neuer ma soltanto e' una constatazione del fatto che il suo giocodifensivo sia una risposta soprattutto relativa al gioco collettivo a cui prendeparte. Ma prendendo come esempio sempre lo stesso portiere ci accorgiamoche spesso i suoi interventi non sono semplicemente finalizzati alla fasedifensiva ma bens rappresentano un inizio della fase offensiva della propriasquadra. Esistono milioni di video sui canali aperti al pubblico in cui possiamo

    vedere come Neuer in molte azioni si comporti da vero e proprio punto dipartenza per la costruzione di azioni pericolose, tese alla finalizzazione. Anchein questo caso comunque trattasi semplicemente dellinserimento del ruolo delportiere allinterno della tattica collettiva stavolta pero si parla di fase

    offensiva. Innanzituttochiediamoci: per qualemotivo inserire il portierenella fase offensiva?

    Come farlo? Rappresentauna soluzione generale,applicabile cio a tutte lesquadre o come invece lafase difensiva e' propriasolo di quel sistema digioco?

    Passaggi effettuati da Neuer contro lAlgeria

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    La risposta alla prima domanda e' molto semplice ma parte da unaconstatazione. Nel calcio moderno la maggior parte delle squadre adopera infase difensiva tutti gli uomini a sua disposizione , creando delle vere e propriedighe in cui gli spazi di manovra sono ridotti al lumicino. Di fronte a questasituazione esistono solo 3 soluzioni di risoluzione:utilizzo della collettivit (varie manovre, non cambia se a svilupparle sia unasquadra inferiore o il Barcellona tipo), utilizzo del singolo(che salta con facilita luomo creando superiorit o magari sparando una bordata dai 35m) e infine lultima soluzione che consiste nellevitare che la difesa avversaria possasistemarsi lasciando molti pi spazi di manovra e inserimento. Cosa determinauna situazione come quella appena descritta? Come pu una difesa trovarsiimpreparata? La risposta e' alla portata di tutti trattasi cio del contropiede.Per definizione il contropiede e' un azione di ripartenza da una situazione diattacco di una squadra a una situazione favorevole alla squadra avversaria,

    UTILIZZATA PER COGLIERE IMPREPARATA LA DIFESA. Alla base quindi di uncontropiede c una transizione, un passaggio cio dalla fase difensiva a quellaoffensiva e non forse questa l'essenza del ruolo del portiere?chi pu mainegare che al portiere sia affidato sempre il compito di interrompere la faseoffensiva avversaria per avviare quella della sua squadra? Quindi non esisteuna mera fase difensiva del portiere, una difesa cio finalizzata a se stessa maesiste una fase difensiva propedeutica alla messa in opera della fase offensiva.Quindi la risposta alla prima domanda che il portiere ha gi insito nel suo

    ruolo la componente offensiva,rientra gi nei suoi compiti e , anzi, potremmodire che il portiere per antonomasia il ruolo della transizione in qualit diultimo difensore e primo attaccante soltanto che in molti lo ignorano, o netengono conto soltanto in maniera superficiale. A fronte di questa sempliceosservazione ripeto alla portata di tutti, confrontiamoci ora con la secondadomanda e cio come debba essere strutturata una transizione.Innanzitutto come qualsiasi transizione per poter essere efficace devepossedere due componenti:velocit e imprevedibilit. Ci significa che il

    portiere che recupera palla per poter agire velocemente dovrebbe averevelocit generica di esecuzione ma anche schemi di ripartenza memorizzati chetengano magari conto anche della collettivit avversaria.L'imprevedibilit invece nasce sia dalla variet di schemi di ripartenza gestibili

    e sia dalla situazione in cui ci si trova. Ovviamente i fattori sono in realt moltidi pi ma ci che ci preme e darvi un idea forse nuova per alcuni, ma chesicuramente rappresenta un punto di partenza e non uno di arrivo. Infatti tantie tali sono ad esempio gli schemi utilizzabili per sfruttare questa transizioneanomala nella sua normalit e tanti e tali sono anche le condizioni da doverconsiderare che gli sviluppi sono praticamente illimitati. La base di tutto ci che il portiere partecipa ormai attivamente con la squadra in tutte le fasi digioco, a volte adeguandosi alla collettivit (fase difensiva) altre volte invecepresentandosi come base e perno per la collettivit (transizione).

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    Per quanto detto ovvio quindi che il portiere SEMPRE INSERITO NELLAFASE OFFENSIVA E CIO NON DIPENDE DAL SISTEMA DI GIOCO DELLA SUASQUADRA(ultima domanda). Infatti il portiere passa dalla fase difensiva aquella offensiva anche con un semplice passaggio al laterale difensivo. Sta allacollettivit portiere compreso qualificare quel passaggio come un inizio di uncontropiede qualora possibile o uno sviluppo lento di un azione manovrata. Inentrambi i casi stiamo per attaccare ma nel secondo caso la transizionepassera praticamente inosservata tanto da non essere neanche considerata,anche se ormai ai nostri occhi non pu essere eliminata.

    Il grande UMBERTO SABA scriveva cos nella sua poesia intitolata GOAL nellarealt storica in cui il portiere era visto come ruolo del tutto slacciato dal restodel gruppo dopo la segnatura di una rete:

    presso la rete inviolata il portiere-laltro - rimasto. Ma non la suaanima, con la persona vi rimasta sola. La sua gioia si fa una capriola, si fabaci che manda da lontano. Della festa dice anche io son parte.

    Il portiere moderno non rimane pi solo presso la porta ma e parte integrantedella squadra. Oggi in campo sono veramente undici giocatori attivi tanto cheanche nelle formazioni tattiche inizia a considerarsi anche il numero uno...non

    pi 4-4-2 bens 1-4-4-2 .

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    Articolo n 5 Gli appunti del mister

    Piccoli Amici: gioco, mi diverto e imparo a stare con glialtri.di Alfredo Rendini

    Il profilo del bambino appartenente alla categoria piccoli amici caratterizzato principalmente da due elementi cruciali, la cui consapevolezzada parte degli istruttori preposti a tale categoria fondamentale per qualsiasiprogramma si intenda mettere in pratica: il marcato egocentrismo del piccolocalciatore, per il quale non esiste ancora il concetto di squadra, ma esistequello dell io e la palla; il desiderio di giocare, divertirsi dal primo allultimominuto passato al campo, elemento chiave sottolineato anche nello stralcio dicomunicato ufficiale n1 del Settore Giovanile e Scolastico che parla di PrimiCalci (lattivit della categoria Primi Calci deve essere prevalentemente

    ludico-motoria).

    Legocentrismo di ciascun bambino, per ilquale conta solo avere la palla nei piedi, lonotiamo palesemente nel momento in cui iniziauna partitina, a prescindere dal numero deipartecipanti, dove tutti corrono verso la palla,

    come se fossero attratti da una sorta dicalamita presente in essa, mossi da unentusiasmo che definirei coinvolgente ancheper un adulto che assiste ad una scena delgenere.

    Siccome la pratica calcistica in questa fascia ancora in una fase embrionale,lattivit da svolgere non sar un attivit esclusivamente propedeutica al calcio,ma (soprattutto nella fascia che va dai 4 ai 6 anni) un avviamento alla praticasportiva in generale con ovviamente un indirizzo di natura calcistica.Gli obiettivi principali quindi, in questa fase sono prevalentemente di naturamotorio-coordinativa, con lo sviluppo della motricit in generale,specificamente dei cosiddetti schemi motori di base( tra cui correre,camminare, strisciare, rotolare ecc ) ed alcune capacit coordinative inparticolare (tra cui la capacit di orientamento spazio-temporale, la

    capacit di reazione motoria, la capacit di adattamento etrasformazione).Per quanto riguarda laspetto tecnico, soprattutto nei primissimi mesi dipratica sportiva opportuno soffermarsi sul dominio e sulla guida della palla inparticolare, proponendo il tutto ovviamente sotto forma di gioco.Dal punto di vista educativo, infine gli obiettivi sono molteplici. Di crucialeimportanza imparare a rispettare alcune semplici ma fondamentali regole, tracui: Rispetto dei compagni, dellistruttore, delle attrezzature, degli spazi

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    assegnati, il saper ascoltare il compagno/istruttore che parla senzainterrompere.Il tutto senza dimenticare mai che davanti a noi abbiamo bambiniil cui unico indicatore di soddisfazione il grado di divertimento provato nellaseduta di allenamento e senza sopprimere MAI quel travolgente entusiasmoche il nostro piccolo amico prova alla vista di un pallone.

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    Articolo n 6 Gli appunti del mister

    Il mestiere dellosservatore: Obiettivi da ricercare emetodi per esprimerli nel redigere una relazione

    di Claudio Damiani

    Personalmente classificherei in questo modo le tipologie di relazione che misono trovato ad elaborare in qualit di osservatore:

    1. gara generica;2. uno o pi giocatori;3. squadra da affrontare nel turno o nei turni successivi.

    Ogni qualvolta sono andato ad osservare una gara, un giocatore, unavversariada affrontare la domenica successiva, ho sempre ritenuto importante calcolarebene quali fossero gli obiettivi da raggiungere per poi esaminarli ed esporli

    attraverso una relazione tanto precisa quanto comprensibile.Non semplice nellarco di una gara stendere una relazione accurata riguardoun oggetto di cui sopra.

    Ad esempio: noi possiamo sicuramente osservare un singolo giocatore nelcorso di una partita e trarne anche delle prime impressioni, ma ci che nededuciamo non sempre pu portarci ad esprimere dei giudizi definitivi, inquanto in quel frangente tal giocatore avrebbe potuto vedere condizionata lasua prestazione per fattori diversi, di forma, di spostamento di ruolo piuttostoche di carenza di condizione dovuta magari ad un infortunio appenaallontanato.

    E per questo che bisogna considerare due fasi:

    1. andare a vedere una gara per vedere se c qualche giocatoreinteressante.

    2. andare a seguire uno/due giocatori in particolare, gi addocchiati inprecedenza.

    Ma andiamo ad analizzare un po pi nel dettaglio le tre tipologie di relazioneelencate allinizio di questo articolo.Gara generica

    Nel primo caso, necessario osservare attentamente le due squadre,prendendo in considerazione il loro schieramento iniziale, gli eventuali cambi dimodulo a gara in corso e a sostituzioni eseguite; successivamente ci siconcentra su quel giocatore o su quei giocatori che hanno particolarmenteimpressionato in senso positivo spuntandone il ruolo, le caratteristichefisiche, le capacit tecniche, le capacit condizionali (forza, resistenza,

    velocit), espresse nel corso della gara disputata, il piede preferito, senzadimenticare ovviamente i dati anagrafici, quali let e la carriera sin quidisputata con presenze, reti segnate e minuti disputati.

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    Ma per capire se veramente possiamo considerare interessante un giocatore necessario considerare lobiettivo del nostro lavoro per pi volte, al fine dipoter veramente valutare le sue caratteristiche generali e specifiche per unlasso di tempo ben determinato.

    Saremo cos realmente in condizione di poter dire:S, questo giocatore farebbeal caso nostro!.

    Visionare uno o pi giocatori

    Nel caso in cui si andasse a visionare un giocatore gi toccato, e quindimeritevole di unanalisi pi accurata la relazione va sicuramente approfondita.

    1. Dati anagrafici2. Ruolo3. Caratteristiche fisiche4. Fattori ambientali5. Condotta tecnica, tattica e comportamentale nel corso della gara6. Tecnica individuale7. Caratteristiche atletiche8. Caratteristiche tattiche9. Considerazioni finali (e personali).

    Squadra da affrontare nel turno o nei turni successivi.

    Il terzo punto e forse anche il tipo di relazione pi laboriosa, ma allo stessotempo affascinante, quella che ha lo scopo di fornire gli elementi di studiodella squadra da affrontare nel turno o nei turni successivi.

    1. Formazioni2. Organizzazione di gioco:

    o fase di possessoo fase di non possesso

    3. Punti deboli e punti di forza della squadra da affrontare4. Condizione fisica5. Suggerimenti

    o per la fase offensivao per la fase difensiva

    6. Andamento tattico della gara con variazioni annesse (in caso disostituzioni o cambio sistema di gioco)

    7. Descrizione delle caratteristiche dei giocatori (fisicit, caratteristichetecnico tattiche, ecc.) e descrizione generale dei reparti (portiere, difesa,centrocampo, attacco)

    8. Particolari situazioni di gioco riproposte in gara nella fase di possesso conrappresentazione grafica

    9. Particolari situazioni di gioco riproposte in gara nella fase di non possessocon rappresentazione grafica

    10. Rappresentazione grafica della disposizione dei giocatori nellesituazioni di palle inattive a sfavore.

    11. Gestione delle palle inattive a favore (con rappresentazionegrafica).

    12. Note e considerazioni generali sulla gara (primo e secondo tempo)

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  • 8/10/2019 Gli Appunti Del Mister Numero 7

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    Gli autori di questo numero Gli appunti del mister

    Claudio Damiani, classe 1970, attualmente Collaboratore tecnico Opponent team Analyst presso S.S.C. Napoli S.P.A. Allenatore UEFA B, haallenato varie categorie giovanili fino ad arrivare alla serie D, osservatore eanalista tattico. Autore di numerosi pubblicazioni e relatore di vari seminaritecnici. Scrittore per Il nuovo calcio e collaboratore per la SICS. Autore dellibro Studiare gli avversari e se stessi Migliorare la prestazione con laMatch Analysis edito da www.allenatore.net. Amministratore del sitowww.mistermanager.it . Jonathan Proietto Preparatore Atletico UEFA, oltre che specializzato nelrecupero funzionale ed istruttore ginnastica posturale. Vanta un decennio neisettori giovanili del Crotone, Livorno, Pisa ed ora fa parte dello staff della VirtusEntella. Autore del libro High Intensity 35 un manuale di incremento dellecapacit esoergoniche del calciatore. Inoltre autore di vari articoli sullapreparazione atletica per vari siti specializzati.

    Angelo Iervolino allenatore UEFA B, laureato in biologia della nutrizione. Haesplicato la sua carriera guidando tutte le categorie giovanili fino ad arrivare adessere allenatore in seconda della Primavera della S.S. Juve Stabia esuccessivamente guidare i giovanissimi B della stessa Juve Stabia. Autore dellibro Scuola calcio: dalla programmazione mirata allesercitazione efficace,edito da allenatore.net , e di numerosi articoli pubblicati da vari siti. Relatore di

    alcuni seminari per allenatori.Francesco Taglialatela preparatore del portieri presso lA.S.D. MondoSport di Casamicciola Terme. Laureando in giurisprudenza, smette di giocaretra i pali di squadre di Promozione ed Eccellenza e si dedica allallenamento deiportieri. Ha seguito vari corsi daggiornamento organizzati dallassociazioneApport.

    Alfredo Rendini laureando in scienze motorie. Da alcuni anni si dedicatoallallenamento della categoria piccoli amici specializzandosi nella lorocoordinazione. Ha seguito numerose societ professionistiche, tra cui JuventusFC e Torino FC per meglio esplicare il suo ruolo.