Giornale delle giudicarie agosto 2012

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1 ANNO 11- N. 8 AGOSTO 2012 - Mensile www.giornaledellegiudicarie.it il iornale delle iudi carie Mensile di informazione e di approfondimento G Autonomia, non gridiamo “al lupo di Paolo Magagnotti* Nel turbinio politico e istitu- zionale che da qualche setti- mana registra proteste e con- trasti fra Trento e Roma sulla nostra autonomia speciale mi sembra che si stia andando un po’ sopra le righe. A Trento, e anche a Bolzano, si parla di attentato mirato a indebolire o addirittuta minare il nostro impianto auonomistico, con grave lesione di diritti statuta- ri. Si chiamano a raccolta al confine meridionale dell’ex- vecchio Tirolo i vertici delle Province e delle Regioni a statuto autonomo dell’arco alpino per fare fronte unico contro Roma.Un fatto esa- gerato, che potrebbe avere effetti boomerang. Visto che si tratta di pretesa lesione di norme aventi rilevanza costi- tuzionale, è certamente bene e doveroso che i rappresentanti delle nostre istituzioni auto- nomistiche si attivino su vari fronti per chiederne il rispetto. Ritengo tuttavia fuori luogo pensare a una intenzionale strategia del Governo Monti volta a minare le fondamenta dell’autonomia. Certo è che l’ex commissario europeo alla concorrenza non ha cambiato opinione sul fondamentale e valido principio della com- petizione proprio dell’Unione Europea e coerentemente lo vuol far applicare e rispettare anche nell’esercizio delle sue funzioni di premier. Questo può disturbare chi dalle nostre parti ha spesso mal tollerato le norme europee sulla con- correnza, cercando di privile- giare preferenze locali. Continua a pag.46 Giudicarie, la crisi ai raggi X EDITORIALE APPUNTAMENTI I suoni delle Dolomiti A pag. 16 Trentino d’Autore A pag. 17 Malghe aperte A pag. 13 Sporttione A pag. 44 Un giudicariese alle coop Dall’occupazione alle preoccupazioni per l’autonomia, al ritorno alla terra come possibile soluzione Ma davvero siamo un’isola felice? Un tempo certamente si. Ma ora, a giudicare dai dati dell’Ufficio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occupazione fa registrare dati preoccupanti, seppur ancora distanti dai dati nazionali a due cifre. Ma la crisi si fa sentire anche in Trentino e l’autonomia è sotto tiro con lo Stato che chiede sempre più soldi.Un viaggio a raggi X in questa estate “bollente”. Servizi alle pagine 4,5,6,9,11,12 24 ore val Rendena I nserto speciale A Ferragosto, dal 10 al 15 con il 13 di pausa per far rifiatare i tanti volontari, va in scena la Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo, con il palio dei sette comuni – anche se ormai sono sei, ma la tradizione è tradizione – e il ritorno, venuto a mancare uno dei vòlti che l’anno scorso aveva ospitato il locale “Vic in tirol”, del tendone con il piano bar. A pag. 17 A Dasindo agricoltura in festa Nel nuovo Cda dello “Schelfi quater” il 40enne di Vigo Lomaso Archiviata la fase delle divisioni e delle candidature alternative con la rielezione di Diego Schelfi, la Federazione trentina delle cooperative riparte con un nuovo Cda. Le Giudicarie hanno perso nel cda Giuliano Beltrami, fra i più levantini nella “guerra” all’ingegnere, ma hanno guadagnato un nuovo rappresentante, Alberto Carli. A pag. 13

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giornale delle Giudicarie, notizie dalle Giudicarie

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AGOSTO 2012 - pag. 1

ANNO 11- N. 8 AGOSTO 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle iudicarie

Mensile di informazione e di approfondimento

il iornale iudiiudi G

Autonomia, non gridiamo

“al lupo”di Paolo Magagnotti*

Nel turbinio politico e istitu-zionale che da qualche setti-mana registra proteste e con-trasti fra Trento e Roma sulla nostra autonomia speciale mi sembra che si stia andando un po’ sopra le righe. A Trento, e anche a Bolzano, si parla di attentato mirato a indebolire o addirittuta minare il nostro impianto auonomistico, con grave lesione di diritti statuta-ri. Si chiamano a raccolta al confi ne meridionale dell’ex-vecchio Tirolo i vertici delle Province e delle Regioni a statuto autonomo dell’arco alpino per fare fronte unico contro Roma.Un fatto esa-gerato, che potrebbe avere effetti boomerang. Visto che si tratta di pretesa lesione di norme aventi rilevanza costi-tuzionale, è certamente bene e doveroso che i rappresentanti delle nostre istituzioni auto-nomistiche si attivino su vari fronti per chiederne il rispetto. Ritengo tuttavia fuori luogo pensare a una intenzionale strategia del Governo Monti volta a minare le fondamenta dell’autonomia. Certo è che l’ex commissario europeo alla concorrenza non ha cambiato opinione sul fondamentale e valido principio della com-petizione proprio dell’Unione Europea e coerentemente lo vuol far applicare e rispettare anche nell’esercizio delle sue funzioni di premier. Questo può disturbare chi dalle nostre parti ha spesso mal tollerato le norme europee sulla con-correnza, cercando di privile-giare preferenze locali. Continua a pag.46

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Giudicarie, la crisi ai raggi XEDITORIALE

APPUNTAMENTII suoni

delle DolomitiA pag. 16

Trentino d’AutoreA pag. 17

Malghe aperteA pag. 13

Sporttione A pag. 44

Un giudicariese alle coop

Dall’occupazione alle preoccupazioni per l’autonomia, al ritorno alla terra come possibile soluzione

Ma davvero siamo un’isola felice? Un tempo certamente si. Ma ora, a giudicare dai dati dell’Uffi cio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occupazione fa registrare dati preoccupanti, seppur ancora distanti dai dati nazionali a due cifre. Ma la crisi si fa sentire anche in Trentino e l’autonomia è sotto tiro con lo Stato che chiede sempre più soldi.Un viaggio a raggi X in questa estate “bollente”. Servizi alle pagine 4,5,6,9,11,12

24 ore val Rendena

Inserto speciale

A Ferragosto, dal 10 al 15 con il 13 di pausa per far rifi atare i tanti volontari, va in scena la Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo, con il palio dei sette comuni – anche se ormai sono sei, ma la tradizione è tradizione – e il ritorno, venuto a mancare uno dei vòlti che l’anno scorso aveva ospitato il locale “Vic in tirol”, del tendone con il piano bar. A pag. 17

A Dasindo agricoltura in festa

Nel nuovo Cda dello “Schelfi quater” il 40enne di Vigo Lomaso

Archiviata la fase delle divisioni e delle candidature alternative con la rielezione di Diego Schelfi , la Federazione trentina delle cooperative riparte con un nuovo Cda. Le Giudicarie hanno perso nel cda Giuliano Beltrami, fra i più levantini nella “guerra” all’ingegnere, ma hanno guadagnato un nuovo rappresentante, Alberto Carli.A pag. 13

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pag. 2 AGOSTO 2012 Rassegna Stampa

STENICO - Un furto in canonica e le campane fuori uso hanno messo in subbuglio l’intera co-munità di Stenico ed il parroco, don Luigi, di 91 anni. Di domenica, durante la Messa, ignoti sono entrati in canonica e meso a soqquadro l’apparta-mento del sacerdote che celebrava a Primione. Al rientro mancavano 650 euro in contanti ed alcuni oggetti personali. Due giorni dopo sono andate in tilt le campane. Ancora ignoti hanno forzato il portoncino del campanile e manomesso il quadro elettrico con cui sono alimentate le campane, da qualche anno elettrificate.

SPIAZZO - Il decano della Rendena, don Paolo Ferrari, ha celebrato in questi giorni il suo 35° anniversario di sacerdozio, uno degli ultimi appuntamenti dato che don Paolo lascie-rà la val Rendena in autunno per trasferirsi alle Sarche. A Spiazzo verrà sostituito da don Fede-rico Andreolli, classe 1982, ordinato sacerdote nel 2007, oggi vicario pastorale di Gardolo. Don Paolo è arrivato in Rendena quale parroco di Villa Rendena- Javre nel 1988, nel 2005 è passato a Spiazzo dove poi è stato nominato decano dell’intera valle.

STORO - La dottoressa Paola Giovanelli è il nuovo segretario comunale di Storo, succede a Giovannino Berti che con il 1° dicembre an-drà in pensione. Paola Giovanelli, la cui sorella Lorena è già segretaria di Pieve di Bono, pro-viene dalla Provincia, pur essendo omonima del Sindaco, proviene dal Lomaso e non ha con il sindaco alcuna parentela. Ultimamente svolgeva servizio a Cavedine. Giovanni Berti, lascia, dopo 32 anni di servizio al suo paese.

GIUDICARIE - Chiese, opere d’arte e itine-rari religiosi finora trascurati sono le nuove prospettive del Consorzio Turistico delle Giu-dicarie Centrali. Ne da notizia l’ufficio stampa del Consorzio di Tione che, con il titolo “Rin-tocchi tra le vette”, annuncia un itinerario cul-turale e spirituale alla scoperta delle Giudica-rie Centrali e del parco Adamello Brenta. “Le Giudicarie, spiega il Consorzio, sono le valli dei Baschenis, del santuario di san Vili, del santuario della Madonna dei Lares, il progetto si prefigge di realizzare un “pacchetto” da of-frire al pubblico la prossima estate”.

RESTAURI - La Giunta provinciale ha re-centemente stanziato una somma comples-siva di 630.000 euro circa da destinare a tre interventi urgenti di sistemazione e valoriz-zazione delle Chiese di San Biagio a Cader-zone, San Vigilio a Tione e Sant’Antonio ad Agrone. Per la Chiesa di Caderzone saranno disponibili 283.000 euro, pari al 75% del-la spesa ammessa, per la sistemazione della facciata ed il rifacimento del tetto. Per Tione saranno disponibili 142.000 euro per consen-tire una serie di lavori alla chiesetta di san Vi-gilio a Vat soprattutto riguardanti gli affreschi della facciata e degli intonaci, nonché della copertura in scandole. Ad Agrone sono stati finanziati 213.000 euro per lavori di varia ed urgente manutenzione.

STORO - Con il mese di luglio il dottor Olivo Giovanelli è andato in pensione dopo 37 anni di servizio. Alla soglia dei sett’anni, il dottor Giovanelli, potrà prestare la sua opera a livello interinale o a scavalco per eventuali sostituzio-ni. Laureatosi a Padova e con alle spalle anche esperienze ospedaliere, Olivo Giovanelli, sto-rese doc, ha goduto della fiducia e della stima dei suoi compaesani. A sostituirlo è arrivato il dottor Dario Beltramolli, laureato a Padova, è specializzato anche in nutrizione clinica. Per il passato, nelle condotte mediche di Condi-no (Brione, Castello e Cimego, Pieve di Bono (Prezzo, praso e Daone) Storo e Bondone ope-ravano in tutto tre medici. Ora, nella sola Casa della salute di Storo, lavorano sette medici.

TERME di COMANO - “Le Terme sono riu-scite a recuperare il gap dell’anno precedente, attuando un’inversione di tendenza nel trend negativo generale. L’inversione dovrà essere confermata anche quest’anno per portarci fuo-ri definitivamente dalla zona rossa...”, questo è il giudizio del presidente dei revisori dei conti, Claudio Toller, sulla situazione delle Terme di Comano.Per questo l’approvazione unanime del consuntivo 2011 da parte dell’assemblea delle terme, presieduta da Mario Tonina, assi-stito dal nuovo segretario Giorgio Merli, segna una tappa importante nella politica di risana-mento dei conti termali. “Il 2011 è stato un anno particolarmente difficile a livello nazionale. In controtendenza le Terme di Comano hanno fatto meglio della media, se si considera che l’ambito termale non intercetta stranieri”, queste le con-siderazioni finali di Nadia Serafini, presidente del Consiglio d’amministrazione.

STORO - Come un fulmine a ciel sereno sono arrivate le dimissioni di Stefania Giacometti e di Nicola Lombardi dal consiglio Comunale di Storo. I due giovani hanno spiegato la scelta in polemica con il Sindaco per non essere riusciti, come gruppo Pd alleato con il Patto Civico, ad innestare un cambio di marcia nell’amministra-zione comunale. “Avevamo promesso alla gente che avremmo portato un vero cambiamento nel modo di amministrare, ma, alla fine, dovevamo, in concreto, accontentarci di amministrare se-condo i modi che abbiamo ereditato dalla poli-tica del passato”. “Una politica, stando sempre alle parole dei due dimissionari, che risulta ina-deguata e rischia di ripetere solo se stessa”. Fatti e dichiarazioni che aprono un forte dibattito al-l’interno dell’amministrazione comunale anche se il Pd storese ha immediatamente rinnovato la fiducia al sindaco ed al progetto politico av-viato. Il malessere dei due giovani era stato più volte espresso anche per il passato, ma la goc-cia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere stata la censura avvenuta a maggioranza della pagina riservata alla minoranza che così non ha potuto esprimere il proprio punto di vista. Una pagina buia per la libertà di espressione, la pri-ma in Giudicarie, fortemente criticata dai due e da altri, ma inascoltata dalla maggioranza de-mocratica (sic!) della coalizione.

CARISOLO - Una pecora ed il suo agnellino sono stati sbranati dall’orso in località Campolo sopra l’abitato di Carisolo. Malgrado la robusta rete elettrosaldata e la stalla chiusa ogni sera dal proprietario, probabilmente l’orsa e i suoi due piccoli, è tornata a colpire durante la notte.

GIUDICARIE ESTERIORI - Sequestro di persona a scopo di estorsione, questa è l’ipo-tesi di reato con la quale la Procura di Trento ha iscritto l’inchiesta sulla scomparsa di Carla Franceschi e Renato Bono, la copia di Favrio di Fiavè che ormai non da più notizie da parecchi giorni. Si allontana così l’ipotesi dell’incidente, mentre si rafforza quella di un allontanamento per ragioni di soldi. L’auto della copia non è stata ancora ritrovata, i telefoni cellulari restano ancora muti e a Favrio, per i familiari, continua-no i giorni d’angoscia. Le indagini continuano a tutto campo senza, per ora, concreti risultati.

DALLE GIUDICARIESTATO - Nuove norme sul-l’espatrio: dal 26 giugno sono cambiate le regole per l’espa-trio, infatti i ragazzini potran-no andare all’estero solo se in possesso di un documento di viaggio individuale: passapor-to o carta d’identità, a seconda della destinazione. I passaporti dei genitori con l’iscrizione dei figli a carico rimangono comunque validi per i titolari fino alla scadenza, poi non sa-ranno più rinnovati.

TRENTO - L’Unione Com-mercio trentina ha deciso di recedere dall’accordo risalente al 1987 che prevedeva un’inte-grazione a carico del datore di lavoro per il periodo di malattia dei dipendenti tra il 4° ed il 20° giorno di assenza. I sindacati ovviamente hanno protestato. Così stanno le cose: il contratto nazionale prevede un’integra-zione pari al 75% dello stipen-dio netto, a carico dell’Inps, per le imprese territoriali invece l’integrazione è totale, 100%, a carico in parte anche degli stes-si commercianti il tutto “per impedire l’abuso ed il grave danno conseguente nei con-fronti delle imprese, lavoratori onesti e sistema di previdenza. Il contrasto al fenomeno del-l’assenteismo è alla base del risanamento pubblico”.

TRENTO - Nuovo sostegno alle imprese “innovative”: La giunta provinciale ha appro-vato un ulteriore stanziamento per il sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante “Seed money”. Il fi-nanziamento è pari a 2.250.000 euro e servirà a Trentino Svi-luppo per sostenere 40 progetti di start up d’impresa. La mag-gior parte degli utilizzatori ha una età media di 28/30 anni e un peso significativo nei settori Ict, energie rinnovabili e tutela ambientale.

TRENTO - Il sen. De Eccher ha allarmato il mondo politico trentino proponendo in Se-nato un ordine del giorno che impegna il Governo “con tutti gli strumenti a disposizione al fine di favorire il pieno e sta-bile inserimento dei corpi dei vigili del fuoco delle Provincie Autonome di Trento e di Bol-zano nel contesto strutturale ed operativo nazionale”. Si è su-bito scandalizzato il presidente Dellai: “ Per carità di patria, es-sendo De Eccher un parlamen-

tare trentino, sorvolo sul resto, ma resto indignato dal fatto che, mentre l’Italia è sull’orlo del precipizio, il governo ac-coglie in Senato un ordine del giorno che, in modo demenzia-le, censura la protezione civile del trentino, che costituisce un orgoglio non solo per noi, ma per tutti gli italiani”. Gli stessi compagni di partito di De Ec-cher, Borga e Morandini, han-no subito preso le distanze: “un iniziativa che riteniamo assolu-tamente inopportuna, sia per il contenuto, sia per i tempi e le modalità”.

PROVINCIA - Disoccupa-zione: per il sesto mese con-secutivo crescono in Trentino i disoccupati, dal 25 luglio sono 5.321 i disoccupati in mobili-tà, il dato più elevato mai re-gistrato negli ultimi dieci anni ed in costante crescita rispetto all’anno scorso. Osservando la provenienza, i licenziati dalle piccole imprese sono pari al 67,5%, complessivamente il settore delle costruzioni con-tinua a registrare le maggiori difficoltà, poi c’è il Commer-cio con 14,8% che supera di poco il comparto metalmecca-nico con il 12,1 di lavoratori in mobilità.

TRENTO - E’ nato una nuova associazione chiamata “Pro-getto Trentino” che fa capo ad alcuni civici della Provincia fra cui Mauro Dorigoni, che è anche presidente neoeletto, Elena Albertini, Tiziano Pon-talti, Monica Ferrari, Enrico Borghetti, Marco Soggiora-to, Flavio Bertoldi, Lorenzo Rizzoli , Danilo Brida e Sil-vano Grisenti, l’ideatore del “Progetto”. L’associazione ha un suo statuto che prevede quale primo obiettivo quello di “valorizzare e promuovere la cultura politica popolare di ispirazione cristiana che è alla base dell’umanesimo e del solidarismo della gente trenti-na”. Come si vede lo scopo è prettamente politico. L’area in cui l’associazione pesca vuol essere quella delusa dall’UpT ormai in fase di travaso in chissà quale altra formazione, l’area più moderata del PDL, donne e uomini dell’UDC, i civici di Valduga, che è stato sindaco di Rovereto, e tutti co-loro che intendono contribuire al cambiamento del Trentino. Il marchio è già stato registra-to alla camera di Commercio, dallo stesso Grisenti nei giorni scorsi.

TRENTO - “Le tasse dei citta-dini non vanno usate per ope-razioni antieconomiche, inutili ed opache”, così si è espresso il segretario della UIL Erman-no Munari a proposito dell’in-tenzione della Provincia di pa-gare i debiti di Trento Funivie. “Mi riferisco al caso di Trento funivie e Funivie di Folgarida-

Marileva che da problema di alcuni privati si è trasformato in problema delle casse Rurali, prima, e di trentino Sviluppo poi, quindi del bilancio del-la Provincia e di tutti noi. E’ ovvio che comandano i poteri forti a nostro discapito”.

REGIONE - Tutto regolare il rendiconto della regione 2011, ma la Corte dei Conti ha volu-to aggiungere soprattutto sulla questione dipendenti. Si giusti-fica l’apparato burocratico del-l’ente regione a fronte di man-canza di rilevanti competenze, ormai passate alla Provincia’ Per nulla, secondo i magistrati della Corte che infatti sottoli-neano l’urgenza di ridefinire la pianta organica del personale regionale risalente al 1993 e quindi non più adeguata al-l’evoluzione in negativo della Regione. La Corte rileva: “un aumento dell’incidenza per-centuale sulla spesa correnti sia degli impegni che per i pa-gamenti”. Negli stessi giorni, a conferma, dell’andazzo, viene comunicato che la Giunta re-gionale ha stanziato più di due milioni di euro per beneficen-ze varie: 286.000 euro alle mi-noranze linguistiche, 538.000 euro per aiuti umanitari al Sud del mondo, 686.000 euro per iniziative in chiave integra-zione europea, e 530.000 euro per manifestazioni, convegni, congressi, commemorazioni, celebrazioni e sfilate tradizio-nali, tutti impegni di notevole importanza (!) per la Regione. In barba alla crisi e allo spen-ding review governativo.

COMUNI - Le gestioni unita-rie dei Comuni sono realtà, così ha deciso la Giunta provinciale decidendone criteri e modalità di attuazione. Mauro Gilmoz-zi, proponente ha espresso la sua soddisfazione per “l’im-portante passaggio: le gestioni associate per i Comuni con meno di 10.000 abitanti sono degli architravi della riforma istituzionale. In un momento in cui il risparmio e il buon uso delle risorse sono, giustamen-te, al centro dell’attenzione, l’approvazione ed il parere favorevole del Consiglio delle autonomie, in tema di gestioni associate, ha rappresentato un momento importante per l’in-tero tessuto dell’autonomia. L’avvio delle gestioni asso-ciate, a livello di Comunità, riguarderà i compiti in materia di entrate, contratti ed appalti, servizi e forniture e tecnologie dell’Informatica. Le gestioni informatiche avranno decor-renza dal primo gennaio 2013. A livello sperimentale, con durata un anno, le Comunità delle Giudicarie, Valsugana, Tesino e Primiero, potranno con il prossimo anno gestire anche la manutenzione delle strade statali e provinciali e i lavori forestali.

DALLA PROVINCIARASSEGNA STAMPA LUGLIO 2012A cura della

REDAZIONE

I cattivi pensieri di Eta Zeta

C’è la colta a Condino e l’incolta a Storo. La pietrificata a Cimego, la re-galata a Tione. La disadorna a Zuclo. E la cimiteriale ancora a Condino (strano che invece delle rose non vi abbian piantato i crisantemi!). In tema di rotonde, non c’è che l’imbarazzo della scelta. E, pure la sagra del kitsch e dello spreco. Ma chi l’ha detto ai nostri amministratori che, per il bello e il presentabile, bisogna spendere una montagna di quattrini? Mai sentito parlare di tappeto verde? Si fa con un pugno di sementi. Una gomma per innaffiare. E la diligenza del bravo giardiniere.

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AGOSTO 2012 - pag. 3

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pag. 4 AGOSTO 2012

L’inaugurazione della struttura nel 2008

Primo Piano

Disoccupati, inoccupati, donne in cerca di attivi-tà. Persino datori di lavoro con incentivi all’assunzio-ne di determinate categorie di lavoratori. Sono basati principalmente su progetti di orientamento e di incon-tro domanda-offerta, di for-mazione per chi ha perso il posto e deve riqualificarsi o di chi deve essere aiutato a rimanere nel mondo del lavoro, fino ai progetti di alta formazione. C’i sono poi i contratti di apprendi-stato, i tirocini, per termina-re con una vasta gamma di incentivi per le aziende che assumono. Importante è co-noscerli. E attivarsi, per mi-gliorare le competenze. Ecco perché, per la respon-sabile dell’Ufficio di Via Circonvallazione, sarà di grande aiuto il protocol-lo d’intesa tra Comunità di Valle e Agenzia del Lavo-ro, appena sottoscritto. E’ con la collaborazione tra enti e categorie imprendi-toriali, che si può avere un monitoraggio costante delle problematiche legate all’oc-cupazione. O meglio della

disoccupazione. E, studiare i correttivi. “Gli strumenti – dice la re-sponsabile dell’Ufficio – ci sono. C’è però la necessi-tà di usarli adeguatamente, tramite progetti concordati con mondo imprenditoriale e della scuola, in base alle esi-genze locali”.A quanto par di capire, uno dei problemi maggiori è far incontrare la domanda con l’offerta. Cioè trovare la ri-sposta giusta in termini di competenze e qualifiche alle esigenze del mondo impren-ditoriale. “Il Tavolo Econo-mico istituito in questi giorni – dice Rosanna Parisi – è vi-tale. E, in futuro, lo sarà an-cora di più. Perché se, com’è prevedibile, gli effetti della crisi non si mitigheranno, a maggior ragione ci sarà biso-gno di utilizzare quanto è in nostro possesso per tampo-narne gli effetti. Soprattutto per i giovani e l’occupazione femminile, che tra l’altro, è anche un elemento corrobo-rante del Pil”. Non è infatti un mistero che la donna la-voratrice mette in moto si-nergie positive per l’aumen-

to del prodotto interno lordo. Basti pensare, tanto per fare un esempio, alla necessi-tà della donna in carriera di affidare i bambini all’asilo nido, e quindi a creare nuove opportunità di reddito. “Ed è anche per questo – spiega la responsabile - che da parte delle istituzioni c’è molta attenzione all’occupazione

femminile”. Non da meno per il mondo giovanile, per cui si potran-no applicare specifici con-tratti formazione in appren-distato, al fine di integrare lavoro e formazione per la qualifica.Il tavolo istituito avrà , quindi il compito di far in-contrare scuola, istituzioni,

e mondo del lavoro. Enaip e Upt, i due istituti profes-sionali presenti sul territo-rio, sono già in sintonia. Ma anche le scuole medie supe-riori si stanno attrezzando, e il confronto è aperto. “Il momento non dei più facili – dice Rosanna Parisi – ma in Trentino l’attenzione al mondo occupazionale ri-

mane alta. La nostra Auto-nomia, anche tramite il Pia-no di Interventi di politica del lavoro, mette a disposi-zione strumenti e mezzi a sostegno dell’impiego”.L’antidoto più efficace, dice però, rimane comunque la ripresa. Che purtroppo, per la prima volta, si fa attende-re da troppo tempo. (e.z.)

Dall’Ufficio del lavoro gli strumenti anticrisiQuali i rimedi alla criticità del momento occupazio-nale? Per tentare di abbozzare una risposta abbiamo contattato il L’Ufficio del Lavoro di Tione. Il primo, il più ovvio, è la ripresa economica. Senza cui sarà difficile mantenere il lavoro per tutti. Ma ci sono strumenti che, se non permettono di debellare la cri-si, sono in grado di mitigarne gli effetti. Un po’ come quei medicamenti, che solo alla lunga sono capaci di portare un po’ di sollievo. Ma che se usati con metodo qualche risultato lo danno.

Secondo Rosanna Parisi, responsabile del locale Cen-tro per l’impiego in Trentino gli interventi di politica del lavoro a disposizione sono una quarantina. E in qualche modo permettono di contrastare un fenome-no che anche in Giudicarie sta destando serie preoc-cupazioni. Sono indirizzati a tutte le tipologie di lavo-ratori in qualche modo definiti “deboli”e soprattutto ai giovani e alla promozione dell’occupazione femmi-nile. Il ventaglio è ampio. E abbraccia l’intero bacino di chi è in cerca di lavoro.

Il punto con Rosanna Parisi, responsabile del Centro per l’impiego di Tione

La situazione locale non deve però far perdere di vista il quadro complessi-vo. In Italia e in Europa l’economia è sull’orlo dell’asfissia. Le cose stanno andando decisamente male. C’è chi sostiene che ci stiamo avvicinando al tragico crollo del 1929. I grafici delle borse sono ai minimi storici. Il Ftse-Mib da 36.000 punti è sceso a 12.000. Anche gli economisti più ottimisti non sono molto fiduciosi nella ripresa. Gli anni che ci aspettano saranno davvero duri. E non basterà un semplice cerot-

to per curare le ferite.La Grecia è insolvente. Spagna Por-togallo sono sull’orlo del default. La nostra situazione non è migliore. Al-cuni regioni sono in seria difficoltà. Almeno 10 città italiane sono ai limiti dell’insolvenza. Nella migliore delle ipotesi si ipotizzano tempi lunghissi-mi per la ripresa. Un decorso lungo e incerto, dicono gli esperti, che non nascondono la necessità di prepararci a sacrifici.A livello Provinciale dovre-mo difendere, a denti stretti, le prero-

gative della nostra Autonomia, per cui da Roma ci chiedono tagli e rinunce. Il momento insomma non è allegro. Pur-troppo molti dimostrano di non avere ancora la percezione della gravità del periodo. Dovremo cambiare stile di vita? Quasi sicuramente sì. Comunque vi saranno meno certezze, soprattutto per il futuro dei giovani.In questo contesto, i numeri della no-stra economia locale, seppur pesanti. Sono ancora rose e fiori rispetto ad altre regioni d’Italia. (e.z.)

Tempi lunghi per la ripresa. Economia a rischio

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Le tabelle, presentate in con-comitanza con la firma del protocollo d’intesa tra Agen-zia del Lavoro e Comunità di Valle (una collaborazione che dovrebbe permettere di monitorare il mondo del la-voro e attivare, se possibi-le, misure correttive) sono disponibili sul web, sul sito della Comunità. Corredano l’informazione del nuovo Tavolato tecnico “Economia e Lavoro in Giudicarie”, a cui partecipano: Agenzia del Lavoro, Conferenza dei Sindaci e categorie impren-ditoriali.Le cifre rispecchiano le diffi-coltà del momento economico nazionale. E, se nella varia-zione totale delle assunzioni (i quadrimestri a confronto

sono 2011 e 2012), la percen-tuale di – 1.7% è addirittura migliore di quella Provin-ciale, attestata su un - 2.2%, le cose cambiano quando si vanno a confrontare i vari set-tori. Qui gli indici cambiano. Fanno toccare con mano una crisi occupazionale, dall’into-nazione davvero preoccupan-te. Soprattutto in campi come edilizia (-19.3%), servizi alle imprese (-20.5%) e industria (-30.1%).

Si salvano agricoltura con un +8 e i pubblici esercizi con un inaspettato + 21.3%, segno che il turismo, almeno nella sua fase preparatoria, è ancora un elemento trainante delle nostre valli. Cala il com-mercio con un meno 7.5% e tiene il terziario pubblico con un timido +1.3%. I dati sono calcolati facendo la differen-za sul numero di assunzioni registrate nei due periodi. E, per la prima volta, danno de-

gli scostamenti sensibili. Se-gno di comparti, ma anche di aree in crisi, con il punto più basso nell’industria e quindi nella Valle del Chiese, che è la più colpita dalla recessione e dalle difficoltà aziendali in atto.Anche nel resto della Pro-vincia il mercato del lavoro non è florido. Ma i cali non sono, così vistosi, come nel-le nostre valli. Solo in cam-po edile le percentuali sono

fotocopia (- 18.8 in Trentino contro il nostro -19.3). Ma per il resto gli scostamenti sono più contenuti. Nel se-condario le industrie, per esempio in Provincia fanno registrare un – 17.2, contro un abissale -30.Per quanto riguarda la valle, il saldo attivo si registra solo nel terziario, alla voce pub-blici esercizi, dove da 500 si è passati a 600 assunzioni. Segno che almeno la voce

turismo dei centri dell’alta Val Rendena hanno delle buone prospettive di lavoro. Il quadro diventa più espli-cativo se si confrontano i grafici degli ultimi anni. In questa tabella, che prende in considerazione i dati com-plessivi degli ultimi sette anni, alla punta massima di assunzioni fatta registra-re nel 2007 (11.221) fa ri-scontro quella del 2011, con 10.672. Dato che assomma i: 1.364 di edilizia e indu-stria (secondario); i 408 del-l’agricoltura; gli 8.900 del terziario; i 2.783 di settori non specificati, e i 427dei servizi alle imprese. Da ri-levare che i quasi 9 mila del terziario comprendono: 4.843 dei pubblici esercizi, 3.210 dei servizi e 847 del commercio.Sempre con riferimento al-l’anno 2007, il più positivo in assoluto, sono da rilevare: il crollo del settore industria-le (1.416 di allora, contro i 795 attuali – 44%) e il calo dell’edilizia (794 contro gli odierni 569).Infine, per meglio inquadrare l’occupazione locale, va ag-giunto che, alla fine di aprile, gli iscritti al Centro per l’im-piego in attesa di occupazio-ne erano 2.647 (1.187 maschi e 1.460 femmine). Su questo dato, comprensivo anche dei 298 iscritti alle liste di mobi-lità, va detto però che il nu-mero reale è di gran lunga in-feriore. In quanto, molti degli iscritti fanno parte delle liste solo per garantirsi altri bene-fit: come l’esenzione dal tic-ket o l’accesso a contributi. Resta comunque il fatto che mai, come in questo periodo, gli effetti della crisi si stanno facendo sentire anche nelle nostre valli. E che, le previ-sioni future non sono rosee. Il fenomeno potrebbe diven-tare un trend. Accentuando, ancora di più, i già pesan-ti riflessi per le famiglie. [email protected]

L’occupazione in flessione, anche in Giudicarie

Ma davvero siamo un’isola felice? Un tempo certa-mente si. Ma ora, a giudicare dai dati dell’Ufficio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occupazione fa registrare dati preoccupanti. Le percentuali, finora a livelli fisiologi-ci, hanno subito balzi davvero significativi. Con dati in negativo che, in alcuni casi, si esprimono a due cifre.

Si riferiscono ai primi quattro mesi del 2012, e prendo-no come termine di paragone lo stesso periodo dell’an-no precedente. E se a livello complessivo sono in linea con il meno 6.9 della media Trentina, contro l’11% di quella Nazionale (solo la provincia di Bolzano con un bassissimo meno 3.6% è la più virtuosa di tutte) sono i dati settoriali a impensierire.

Tengono turismo e agricoltura, male il commercio, crollano edilizia e industria di Ettore Zini

I dati messi in rete dall’Uf-ficio del Lavoro e dalla Comunità danno l’effettiva misura dello stato di salute dell’economia giudicariese. Mai, prima di quei tabulati posti sul web, c’erano sta-te notizie così puntuali dei venti di crisi che si stanno allargando a macchia d’olio anche nelle valli. L’argo-mento è spinoso. E i numeri non sono confortanti. Ma oggi è forse il più dibattu-to nelle famiglie, preoccu-pate per l’emorragia che sta assottigliando i posti di lavoro. Dai tabulati salta al-l’occhio una netta suddivi-sione per settori e per zone. Compartimenti stagni che ben definiscono la mappa dell’occupazione giudica-riese: turismo in Val Rende-na, agricoltura nel Bleggio e nel Banale, terziario nella Busa di Tione, e industria nella valle del Chiese.Ed è proprio questa ultima, terra industriale ed artigia-nale per eccellenza (12.910 abitanti e 5.000 famiglie), la più colpita.Qui per anni, i poli di Sto-ro, Darzo, Condino, Pieve di Bono e Cimego, hanno costituito l’ossatura portan-te dell’industria. Qui dopo stagioni di crescita, il siste-ma ha patito, più di altri, gli effetti della congiuntura. La dismissione di molte azien-

de del settore manifatturiero ha espulso dai gangli pro-duttivi un numero crescen-te di persone. Buona parte della forza lavoro persa in ambito comunitario è con-centrata qui. Nei triangoli industriali del basso Chiese. Purtroppo per ora con scar-se possibilità di rialzare la testa. Molte sono ancora le aziende ad accusare scarsità di commesse. Solo qualche eccellenza, posizionata nel-la parte alta del mercato o con produzioni di nicchia, riesce a guardare con sere-nità al futuro. Il -30% del-l’industria è del resto un gap difficile da colmare. Buona parte delle 298 persone iscritte alle liste di mobilità sono concentrate proprio in questo bacino.A lanciare segnali diame-tralmente opposti è il set-tore turistico della Rende-na (10.087 abitanti, 4.200 famiglie). Difficile però dire se il segno più, fatto registrare con l’incremento di assunzioni nei pubblici esercizi (+ 21%) sarà con-fermato a fine estate. Per ora, gli elementi a dispo-sizione dicono che il com-parto viaggia in territorio positivo. Molto di più della media provinciale che, nel-lo specifico, si ferma a un + 14,1%. Le somme, però dicono in zona, vanno ti-

rate a stagione conclusa. E a invitare alla cautela sono le notizie contrastanti che vengono dal ritiro dell’In-ter, a Pinzolo. L’alberghiero accusa un calo del 10/15%. Bar e ristoranti invece han-no fatto affari con la presen-za dei calciatori nerazzurri e anche per agosto confidano in una sostanziale tenuta. Ma gli alberghi hanno ri-sentito della minor capacità di spesa delle famiglie.Sul fronte del turismo ter-male poi, le notizie non sono buone. Il – 25% in termini di arrivi fatti registrare alle Terme di Comano nel mese di maggio e l’avvio sottoto-no della stagione termale, non promettono niente di buono. C’è chi vede nero. Anche se, sia all’Apt, che lo Stabilimento termale, idan-no un luglio in recupero. In campo agricolo, le cose vanno meglio. L’8% in più di assunzioni dicono che nelle Giudicarie Esteriori (8.369 abitanti, 3.500 fami-glie), dove c’è una grande concentrazione di stalle e campi coltivati, i risultati nel settore agricolo e zoo-tecnico sono buoni.Infine, in questo escursus zonale, c’è la Busa di Tio-ne (6.322 abitanti, 2.990 famiglie). La zona meno colpita dalle difficoltà del momento. Qui sono accen-

trati tutti gli uffici pubblici. E, rispetto a zone in debito di ossigeno, è il paese del Bengodi. Ospedale, Catasto, Libro Fondiario, Tribunale, Agen-zia delle Entrate, Guardia di Finanza, Ufficio del lavoro, Comunità di Valle e soprat-tutto Scuole. In una parola servizi. Garantiscono li-velli occupazionali stabili. Per non parlare di Banche (nove), di Istituti assicurati-vi (undici) e quanto ruota at-torno al terziario. Comparto industriale a parte, anche qui con qualche criticità di troppo, è difficile sentir parlare di crisi e di disoc-cupazione. Il terziario pub-blico è finora quello chia-mato a minori sacrifici. Il +1.3% (795 assunzioni nel primo quadrimestre 2012) dimostra che è il meno pe-nalizzato. Con quel che ne consegue, per Tione e il suo hinterland.Pollice verso anche il com-mercio (-7,5). Il capoluogo comprensoriale ha una del-le maggior concentrazione di attività commerciali delle valli. Ma sul comparto ven-dite, oltre al momento con-tingente, pesano la vicinan-za con Trento e la crescente mobilità dell’utenza.Per non parlare della man-canza di numeri. Che, so-prattutto in campo com-

merciale, non permettono grandi economie di scala. Quindi competitività. Un discorso a parte lo merita il settore edile. Le picco-le imprese, le più colpite dalla crisi immobiliare che dopo anni di vacche grasse sta patendo un momento di stallo prolungato, sono sparse a macchia di leo-pardo su tutto il territorio. Non c’è un’area specifica di appartenenza per le dit-te impegnate nel mattone. Il quasi 20% di calo di as-sunzioni è appannaggio di tutte quattro le aree della Comunità. Ma come si evi-denziava prima, le somme definitive vanno tirate alla fine. Quando, oltre alle previsioni e proiezioni, si potrà disporre di risultati definitivi.(e.z.)

La Valle del Chiese, la più penalizzataLe analisi per zone. Ma i risultati definitivi solo a termine delle stagioni

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I puri costi gestionali, antici-pati dal Comune e poi rim-borsati dal Ministero di Gra-zia e Giustizia. Cifra irrisoria. Ampiamente compensata da spese chilometriche, disagi e perdita di tempo a parte, che centinaia di cittadini dovran-no sobbarcarsi per recarsi a Trento, per processi e norma-li pratiche tribunalizie. Ep-pure, la scure ministeriale ha intonato le campane a morto anche per la sede tionese. Il decreto del governo Monti, promulgato lo scorso 5 ago-sto, con la soppressione di 37 tribunali e 220 sezioni stac-cate a livello nazionale, san-cisce la chiusura delle quattro sezioni satellite del Tribunale di Trento. Quindi, con Bor-go, Cles, e Cavalese, anche Tione. Da qui a diciotto mesi, il tempo per rendere operati-vo la decisione del Governo, per il capoluogo giudicarie-se, addio ex Pretura. Addio sezione staccata del Tribu-

nale di Trento. La decisione era nell’aria. Non ha colto impreparati, ne comuni, ne istituzioni, nè tantomeno i 28 avvocati che ruotano attorno all’attività della sezione. Per loro si preannunciano quoti-diane trasferte in città. E, con loro, anche quelle dei nume-rosi cittadini (e imprese). Il 17 luglio avvocati, sindaci e responsabili della Comunità di Valle si sono incontrati a Trento, per tentare un ultimo appello. In quella sede è sta-to firmato un documento che chiede, con forza, il manteni-mento delle vecchie sezioni. Il costo complessivo è di 88 mila euro l’anno. Contro i disagi e le spese che i citta-dini dovranno affrontare per recarsi nella sede centrale di Trento. L’ultima parola non è quindi ancora detta. Ma, con questi chiari di luna, è improbabile che si sortisca-no risultati. Ora a fronte di questa decisione del Gover-

no Monti c’è da chiedersi se davvero questa sforbiciata ai conti dell’economia italiana, molto prosaicamente defini-ta spending review, colpisce sempre nel segno? O se inve-ce, come nel caso in oggetto, si sta sparando nel mucchio, senza un’analisi costi-bene-fici? Ben vengano i tagli per raddrizzare i conti disastrati dell’Italia. Ma quando il ri-sparmio c’è. Non come nel caso della sezione di Tione dove, per risparmiare i cente-simi, si buttano via i milioni. Undicimila euro, contro il costo di migliaia di chilome-tri che i cittadini giudicariesi dovranno sobbarcarsi per re-carsi in città, con perdite di tempo e di giornate di lavoro. Per lo Stato 30 euro al giorno. Per le valli migliaia di metri cubi di esalazioni nocive dei gas di scarico che i pendolari delle preture. Più che tagli li-neari, tagli irrazionali. Ecco perché, nonostante si tenti

di mascherarli per sacrifici necessari, è difficile essere d’accordo con il Ministro Paola Severino e con Csm che li ha approvati . Che, a conti fatti, porteranno rispar-mi irrisori. Ne avevamo par-lato con dovizia di particolari nel numero di maggio. Le previsioni del paventato ridi-mensionamento, purtroppo, si sono avverate. Nonostante la contrarietà di Comunità e sindaci, gli inviti ad una “ra-zionalizzazione ragionata” sono caduti nel vuoto. La scure dei tagli indiscrimina-ti ha sancito la dismissione. Tione dunque, assieme a tutti i giudicariesi, avrà un ser-vizio in meno. Ancora una volta la città prevale sulla pe-riferia. Per l’ennesima volta la montagna subisce un de-pauperamento. C’è solo da augurarsi che, in extremis, ci sia un ripensamento. Ettore [email protected]

Primo Piano

No. Non è il tribunale di Castrovillari, costato alle casse dello Stato 12 milioni di euro, ancor prima di aprire i battenti. E nemmeno quello di Chiava-ri. Mai utilizzato. Ma, per cui, sono stati sborsati 13 milioni. La sezione staccata del Tribunale di Tione, agli italiani, non costa un solo cent all’anno. E’ - per usare un termine molto in voga - a euro zero. Dagli

anni 90, da quando il fatiscente edificio della vecchia Pretura di Piazzetta Boni, ha lasciato il posto alle più confortevoli aule di Piazza Cesare Battisti, è in comodato gratuito dal Comune di Tione. Gli unici costi, a parte il personale, che comunque dovrà esse-re retribuito anche in caso di trasferimento, sono gli 11 mila euro all’anno.

La spending review taglia l’ex Pretura Salvo miracoli la sezione staccata del tribunale sarà chiusa

La riforma della ministro Severino sopprime 37 Tri-bunali (su 165), 38 Procure (su 166), 674 Uffici del Giudice di Pace (su 846) e tutte le 220 sezioni stac-cate dei Tribunali. “Non ha più senso mantenere una miriade di microscopiche sedi giudiziarie, ca-ratteristica tutta italiana – ha sostenuto il ministro – a scapito dell’efficienza e dell’economia di scala. Secondo le stime del Ministero la riduzione degli uf-fici giudiziari permetterà un risparmio di circa 51 milioni di euro in tre anni. Precisamente, 2.889.597 euro nel 2012, 17.337.581 nel 2013 e 31.358.999 nel 2014.” I criteri adottati – ha precisato Paola Seve-rino – sono quelli indicati nella delega: popolazio-ne, estensione del territorio, numero di magistrati per ufficio di personale amministrativo, carichi di lavoro annui e produttività degli uffici”. In totale verranno dismessi 1.000 edifici. Tra cui Tione, il cui costo a carico dello Stato è però di soli 11.000 euro l’anno.

Costo di Tione? 11.000 euro l’anno

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Da allora, bozzetti e numeri alla mano, il sindaco Mi-chela Simoni ha incontrato i colleghi di Preore, Paolo Paletti, e Ragoli, Matteo Leonardi, per sottoporre loro la proposta, trovando l’entusiasmo sperato. “A parte la collaborazione fra tre comuni – dichiara il sin-daco Simoni –, un fattore comunque positivo, la cen-trale sarà anche una fonte di introiti che per le ammini-strazioni di questi tempi è un’ottima notizia”. Secon-do il progetto preliminare la maggioranza delle strut-ture sarà interrata: l’opera di presa verrà realizzata sul Rio Manez poco a valle del-l’antica segheria veneziana in località “Seghe” sul ter-ritorio di Montagne, mentre la centrale di produzione, un piccolo edificio parzial-mente interrato, sorgerà in Località “Moline” a Preore e la condotta forzata sarà in gran parte sul comune

di Ragoli. I tre comuni giu-dicariesi hanno firmato nel novembre scorso la con-venzione che prevede una quota di partecipazione pa-ritaria di un terzo ciascuno, per un costo complessivo dell’opera di circa tre mi-lioni di euro. In fase preli-minare è stata stimata per la nuova centralina una po-tenza nominale di circa 295 kilowatt e una produzione di energia elettrica corri-spondente a 2 milioni di kilowattora all’anno per un ritorno economico di circa 500mila euro annui consi-

derando gli incentivi. Oltre all’aspetto economico i pro-motori evidenziano anche il risparmio in termini di in-quinamento: “Per produrre la stessa quantità di energia annua da fonte termoelet-trica tradizionale – spiega l’ingegner Marchiori - se-condo il Rapporto Ambien-tale Enel 2010 verrebbero rilasciati 1400 tonnellate di anidride carbonica ogni anno, circa 1900 kg di bios-sido di zolfo, 2200 kg di os-sidi di azoto e una serie di altri inquinanti e rifiuti”. La domanda di concessione è

stata presentata al servizio acque pubbliche a fine apri-le, a breve partirà l’istrutto-ria da parte di tutti i servizi provinciali coinvolti fino ad arrivare alla Conferenza dei servizi che esprimerà il primo parere. A seguito della valutazione di impatto ambientale si potrà arrivare alla concessione che sbloc-cherebbe la progettazione definitiva. Un percorso tec-nico burocratico lungo e complesso, che i tre ammi-nistratori coinvolti sperano si risolva prima della fine della legislatura.

La Centrale di Preore e Montagne e Ragoli “torna” in campo

Per un paio di comuni che si lasciano sfuggire l’occasione, ce ne sono altri tre che invece ce la fanno, è il caso di Preore, Montagne e Ragoli. Se ne par-lò una trentina di anni fa, ma l’idea venne accantonata, ora l’argomento è ritornato in auge e pare sia la volta buona: la centrale idroelettrica sul Rio Manez ha un progetto preliminare ed è stato avviato il lungo iter che ne farà una realtà. A riprendere in mano questa vecchia intuizione il comune di Montagne che, nel maggio 2011, incoraggiato dagli incentivi statali sulle rin-novabili, peraltro recentemente confermati, ha incaricato l’ingegnere David Marchiori di elaborare uno studio di fattibilità.

Il caso. In breve, si tratta di un caso niente affatto isolato in cui il privato sfrutta ciò che il pubblico aveva sotto il naso e non ha sa-puto valorizzare nei giusti tempi, così la collettività ci perde. Più in dettaglio si parla della centra-lina di Nambrone, sul comune di Carisolo, che tornerà a nuova vita gestita però da un privato, la Cg Energia srl della famiglia Ga-lazzini. Un affare consumato nel 2007 quando la Nambrone srl, che al tempo possedeva in toto la Cg Energia srl, aveva tre soci: la Ma immobiliare srl di Villa Ren-dena di Marco e Aldo Galazzini al 25%, la Acam srl di Camillo e Mara Galazzini, e la Sirefid spa, una fiduciaria di Milano proprie-taria del restante 50%. Le ombre su chi si celi dietro a questa fidu-ciaria sono parecchie, le ipotesi pure, i fatti sono la rappresentan-za della Sirefid nella persona del commercialista Michele Ballar-dini, collaboratore dello studio di William Bonomi, sindaco di Pinzolo, e una nota, del 1987, al

comune di Carisolo con un con-tratto preliminare di vendita della centrale di Nambrone al Comu-ne corredato di relativo progetto a firma dell’ingegner Gastone Cominotti per la riattivazione dell’impianto; la richiesta di con-cessione presentata anche dal co-mune di Pinzolo e dalle Funivie, i quali però rinunciarono nel ‘94. Così fece anche il sindaco di Ca-risolo Diego Tisi nel 2008. Il pub-blico abdica e il privato fa un af-fare: i 4.195.252,90 kWh annui di energia prodotta frutteranno circa 630mila euro all’anno.L’attuale amministrazione di Carisolo, che nulla poteva fare per cambiare il corso delle cose

quando si è insediata nel 2010, ha trovato un accordo per un sovrac-canone più elevato rispetto allo stabilito, di 14mila euro. Magra consolazione.I numeri. 2800 litri di acqua de-rivati al secondo sul fiume Sarca di Nambrone1467 litri derivati in media502 l/s io deflusso minimo vitale dell’alveo41,95 metri di salto603,34 kW la potenza nominale4.195.252,90 kWh annuiIl passato e il futuro. Nel mag-gio del 1901 veniva inaugurata la Centrale di Nambrone, quando il Capitanato distrettuale di Tione accordò all’Officina elettrica in-

dustriale Alta Rendena il diritto di derivare acqua dal Fiume Sarca, sul ramo di Nambrone, per pro-durre energia elettrica da destina-re ai Comuni di Carisolo Pinzolo, Giustino e Massimeno. Dopo la trasformazione in Consorzio Elet-trico di Pinzolo, nel 1961, la cen-tralina passò all’Enel che decise per la dismissione, nel 1986, fino a quando nel 2007 viene messa sul mercato: la migliore offerta fu quella di Valter Bonomi, immobi-liarista di Pinzolo, per conto della Nambrone srl che la acquistò per 240mila euro.La centralina di proprietà della Cg Energia srl di Camillo Galaz-zini produrrà energia elettrica ma

anche cultura e sensibilità verso le fonti rinnovabili, dice il proget-to della società. Camillo Galazzi-ni spiega «Accanto all’opera di presa, costruita a valle del ponte della Provinciale per Campiglio, alla condotta forzata completa-mente interrata, puntiamo alla valorizzazione architettonica, funzionale, ma anche museale e didattica dell’edificio Centralina di Nambrone. Questo manterrà le sembianze di abitazione ru-rale, conterrà la sala macchine e la sala “museo”». Un museo dell’idroelettrico con la vecchia turbina “Fransis” restaurata, la ricostruzione del funzionamento della centralina proiettata per via multimediale e un percorso didat-tico naturalistico che sale dalla vecchia vasca di accumulo, e si fa guidare nel bosco dalla vecchia condotta in granito. Un percorso museale che alla Cg vorrebbero in rete con l’antica vetreria di Ca-risolo, per organizzare visite gui-date e aperture al pubblico.Denise Rocca

Economia

A Carisolo la centralina fa discutere

di Denise Rocca

Già pensata 30 anni fa e poi accantonata, viene ora ripresa dalle amministrazioni l’idea di produrre energia pulita con le acque del Rio Manez

Il comune si fa “soffiare” un affare molto vantaggioso: è polemica

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Appurato ciò l’Ente Naziona-le Aviazione Civile ha fi rma-to le autorizzazioni H24. Che in gergo sta per 24 ore su 24. Finalmente. Dal 26 luglio, il servizio elicotteri può fu an-che di notte. All’evenienza anche i mastodontici Agusta AW139 saranno in grado di atterrare sulla pista dell’ospe-dale con qualsiasi condizio-ne. L’operazione non è stata in-dolore per le tasche dei cit-tadini, in quanto per accon-sentire al taglio i proprietari hanno preteso che le spese fossero a totale carico del-l’Azienda Sanitaria, e che al posto degli arbusti recisi, ne fossero piantati altrettanti di specie più pregiate. Costo del-l’operazione: 18 mila euro. A tanto ammontano le spese di espianto e impianto che han-no posto la parola fi ne ad una vicenda. La cui conduzione, lascia quantomeno perplessi. Tanto più, che proprio in con-comitanza con il rilascio delle autorizzazioni, siamo venuti a conoscenza di dettagli a dir poco sconcertanti.1) La risposta del ministro Corrado Passera all’interro-gazione parlamentare presen-tata dal senatore Molinari sul-l’argomento (prot. n.22419 del 14/6 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) in parte svela l’arcano dei ri-tardi. Già nel 2007 l’Enac di Roma “aveva evidenziato la

necessità che fossero rimossi gli alberi in prossimità della piazzola, motivo di ostacolo per le manovre di atterraggio degli elicotteri”. E’ normale chiedersi come mai in 5 anni nessuno ci ha pensato. Ep-pure si stava costruendo una struttura di servizio costata, non noccioline, ma qualco-sa come 1.800.000 euro. Tre miliardi e mezzo delle vec-chie lire!2) Nello stesso documento, inviato anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si precisa che “solo il 13 mar-

zo 2012, a fi rma del Gestore dell’infrastruttura (l’Aero-porto Caproni di Trento a cui compete la direzione dei voli ndr.), sono pervenute all’Enac notizie circa la conclusione dei lavori dell’Elisuperfi cie e quindi la richiesta di verifi che per l’autorizzazione d’uso. “Poi L’Enac – aggiunge il ministro Passera – il 17 aprile ha formalmente richiesto al Comune di Tione la rimozio-ne degli alberi”. Specifi cando che, soltanto dopo tale inter-vento, potevano essere avvia-te le verifi che per l’autorizza-

zione della pista.Come dire: solo dopo gli ar-ticoli apparsi sulla stampa trentina ci si è mossi per risol-vere il problema, di cui ci si sarebbe dovuti interessare già alla data di inizio dei lavori: primavera 2007.A questo punto, ogni com-mento è superfl uo. Rimane il fatto che l’autorizzazione ai voli notturni, è una grande notizia per il servizio sanitario locale. Che, da oggi, dispone di uno strumento in più a tu-tela della salute dei cittadini. [email protected]

Attualità

Recise le piante. E’ arrivato l’ok ai voli notturniRicordate le piante che impedivano l’atterrag-gio degli elicotteri alla pista di Tione? Quando andate all’ospedale fateci caso. Non ci sono più. Sono state abbattute. Una ditta specializza-ta, su incarico dell’Azienda Sanitaria Provin-ciale ha provveduto a tagliarle. I proprietari a fronte di un provvedimento coattivo emesso dal sindaco di Tione, su richiesta dell’Enac e dell’Azienda Sanitaria, hanno preferito con-cordare le condizioni di taglio, anziché subire l’azione forzosa.Risultato? Gli alberi sono stati recisi. E dopo soli trenta giorni sono arrivate anche le auto-rizzazioni per i voli notturni. Mancavano solo i collaudi da parte dell’Ente Volo di Roma. Uni-tamente alle verifiche che non ci fossero più ostacoli al cono di atterraggio degli elicotteri.

Ora l’elisoccorso di Tione è perfettamente agibile grazie alle autorizzazioni H24 dell’Enac

di Ettore Zini

Punto di partenza di questa nuova progettualità il Viale Centrale, quello stesso che l’Amministrazione guidata da Mattia Gottardi ha messo al centro della propria azio-ne con il progetto di Renova-tio Thione e che rappresenta una ricchezza molto impor-tante per conferire unitarietà al movimento commerciale tionese. Un centro commer-ciale all’aperto è stato defi -

nito. Dunque – in attesa dei lavo-ri di Renovatio che per ora hanno interessato la parte

da Brevine alla Farmacia – spazio ad alcune iniziative di ampio respiro che porran-no i rifl ettori sulle botteghe tionesi. A cominciare dal riconoscimento e il conferi-mento del marchio “Bottega storica tionese”, brand di ri-ferimento e di fi delizzazione della clientela. Poi le serate-evento, con un ampio calendario di ma-nifestazioni su cui si sono concentrati gli sforzi dei numerosi imprenditori della borgata (più di cento recita una vistosa cartellonistica alle porte del paese). Si trat-ta: del “Defi lè di una notte d’estate”, per la stagione corrente, l’Ecofi era di Mon-tagna per gli appuntamenti d’autunno e il Villaggio del

Ghiaccio per il periodo in-vernale.Tutti momenti di promozio-ne già ampiamente collau-dati. Ma che secondo il re-sponsabile del commercio, sono stati affi nati, con dei correttivi che dovrebbero dare impulso all’econo-mia locale. Per la sfi lata di moda, giovedì 2 agosto, i 19 partecipanti presenteranno il meglio delle loro colle-zioni, mettendo in palio tra i partecipanti buoni acquisto da spendere all’interno dei negozi. In più, nel contesto della serata saranno premiati tre negozi storici (Orefi ceria Gottardi, Macelleria Ballar-dini e Cartoleria Antolini). Poi per il concerto di Pao-la Turci, in calendario per

domenica 5 agosto Tione Attività economiche e Pro Loco, annunciano l’ingresso gratuito per tutti. Botteghe aperte fi no alle 23, nei venerdì 17 e 24 agosto, in concomitanza con la se-rata danzante con l’orche-stra Pedroni e lo spettacolo comico di Beppe Braida. Un agosto quindi che oltre a proporre manifestazioni di un certo livello – dice Failo-ni – saggerà la capacità dei commercianti di fare qua-drato. C’è bisogno che la ca-tegoria si dia una mossa. E l’amministrazione è al loro fi anco. Per questo anche nei mesi freddi lo sforzo degli amministratori è indirizzato sui due appuntamenti che con il defi lè, costituiscono ormai l’ossatura portan-te della proposta turistica e commerciale del paese: l’Ecofi era d’autunno con la valorizzazione dei 3 termen di ottobre (le tradizionali tre fi ere di ottobre) e il Villag-gio sul ghiaccio. r.b.

Eventi, marchio e aperture seraliCosì i commercianti di Tione cercano il rilancio, sulla direttrice del “Viale”

Eventi e manifestazioni, accoglienza e un marchio di qualità. I commercianti di Tio-ne reagiscono alla crisi mettendo in cam-po una serie di attività per rivitalizzare e rilanciare un settore che – a livello na-zionale e anche provinciale – sconta ine-vitabilmente paure ed inquietudini della congiuntura economica internazionale. “Per troppo tempo – spiega Mario Fai-

loni, assessore alle attività produttive ed economiche del Comune di Tione – ci si è crogiolati sugli allori, specie nei periodi in cui l’economia tirava ed il commercio era di per sé attività fi orente. La crisi chiama tutti ad una maggiore inventiva, a mettersi in gioco a pensare iniziative comuni per stimolare i cittadini e dare nuova linfa al commercio”.

Breve storia della pistaNel 2007 la Provincia decide di potenziare il ser-vizio di soccorso. L’elicottero è il mezzo più velo-ce per trasportare gli ammalati. Non ci sono solo i traumatizzati che hanno bisogno di cure tempestive. Sono soprattutto gli infartuati e i colpiti da ictus che necessitano di collegamenti immediati. In questi casi la velocità è determinante. Per questo, per gli ospedali periferici si pensa anche ai voli notturni. Per Tione viene dato l’incarico per progettare una pista abilitata anche di notte all’ingegner Dalbon. Le caratteristiche della superfi cie di atterraggio deve avere delle misure standard di sicurezza, commisu-rata al mezzo di soccorso. I progetti vengono realiz-zati in base agli elicotteri in dotazione. I Dauphin dell’Areospatiale. Durante la costruzione della pista i mezzi in dotazione vengono sostituiti con i più in-gombranti Agusta Westland AW 139. Macchine più potenti, in grado di trasportare fi no a 16 persone. Ma anche con un rotore molto più grande. Dunque la su-perfi cie di atterraggio deve essere ampliata. I tempi si dilatano. La pista è disponibile alla fi ne del 2010. Mancano però i collaudi dell’Enac, l’Ente Nazionale Volo. Solo allora ci si rende conto che le chiome de-gli alberi, a bordo pista, limitano la visuale di volo. Bisogna abbatterli. Ma c’è un intoppo. I proprietari di quelle piante negano l’assenso. Inizia un’este-nuante trattativa. E, per quasi due anni, nonostante siano stati spesi quasi 4 miliardi delle vecchie lire, la pista viene utilizzata come una semplice piazzola di emergenza. Non ci sono i collaudi. Quindi niente voli. Soprattutto notturni.Nel mese di febbraio, alcuni articoli apparsi sul Trentino accendono i rifl ettori sulla questione. C’è l’interesse della Sanità Trentina che promette solu-zioni in tempi brevi. C’è una mozione della Comu-nità di Valle. E c’è persino un’interrogazione parla-mentare. Ma i proprietari non recedono. C’è bisogno di un’ordinanza di abbattimento coatto su richiesta dell’Enac e dei responsabili della Sanità (presa an-che in base all’art. 32 del Turloc D.P. Reg. 3/L/2005 che autorizza procedure coattive urgenti a tutela del-la salute pubblica dei cittadini). Finalmente, dopo tanti tentennamenti e disinteresse, le istituzioni si sono decise a prendere di petto il problema. Il resto è storia di oggi. (e.z.)

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AGOSTO 2012 - pag. 9

Alla fase della de-ruralizza-zione avvenuta tra gli anni cinquanta e sessanta si era passati a quella della de-industrializzazione negli anni ottanta con l’aumento esponenziale dei dipendenti statali fino alla crisi attuale dove interi paesi sono co-stretti a tagliare drastica-mente proprio il settore che oggi grava sulle spese dello stato. Contro questa deru-ralizzazione che appariva uno sradicamento dalla cul-tura agricola si batteva una parte degli intellettuali ita-liani tra cui scrittori, pittori come Renato Guttuso, poeti come Mario Luzi, registi come Pier Paolo Pasolini, storici come Emilio Sere-ni che dedicò tutta la sua vita al rapporto tra la vita agricola e capitalismo. Ma

il processo di uscita dalle campagne fu ineluttabile a partire dal fallimento della riforma agraria e dalla po-litica industriale miope at-tuata dalle multinazionali alimentari italiane a partire dalla svendita della Sme (De Rica e Bertolli) poi con i casi della Ferruzzi, dalla Cirio e della Parma-lat. Da una massa agricola che estraeva reddito dalla terra ad una massa indu-strializzata che ha permesso alla manifattura italiana di diventare una delle prime cinque del mondo, fino al-l’attuale bolla nell’impiego pubblico che in alcune zone del paese vede due persone su tre impiegate nei servizi e quindi a carico del siste-ma in quanto improduttive e non generano capitale.

L’attuale fase di povertà e la minaccia della disoc-cupazione che colpisce gli statali scaturisce proprio da questo processo di progres-sivo allontanamento dalla rendita fondiaria.Se infatti durante la crisi de-gli anni settanta molti lavo-rassero come operai, mura-tori e artigiani nelle piccole imprese delle valli anche per pochi mesi all’anno le micro-attività contadine e agricole erano ancora molto diffuse e molti di quei con-tadini, muratori, artigiani sapevano produrre un’ag-giunta di reddito anche solo procurandosi la legna per il fuoco, le patate nei campi, i frutti stagionali, allevare piccoli animali da cortile producendo uova, salame fino a prodursi il vino che

consumavano. Ma oggi an-che se sapessimo riscoprire queste capacità cancellate giocando gli ultimi spiccio-li che le slot-machine nei bar o guardando le tv com-merciali (che rappresentano il vero problema culturale italiano) non sapremmo co-munque sopravvivere come negli anni settanta perché allora non esistevano le bol-lette dell’acqua, del telefo-no, delle immondizie, delle fognature, dell’energia, dei trasporti, dei canali televi-sivi, dei conti correnti ban-cari, delle assicurazioni ob-bligatorie che hanno tariffe che sono il 30% più alte che in Europa. Oggi vi sono servizi neces-sari che solo trent’anni fa erano ritenuti superflui. Chi può fare a meno di un conto

corrente bancario? Chi può fare a meno di un telefo-no? Chi può fare a meno di un’assicurazione? Chi non produce immondizie o usa l’acqua e il bagno? Negli anni settanta ai tempi del-l’ultima crisi niente di tutto questo.Se l’agenzia del lavoro quindi registra una drasti-ca riduzione del personale impiegato nei settori indu-striali, il settore agricolo che negli cinquanta occupa-va due trentini su tre, oggi deve tornare a crescere, ma non inseguendo il modello cooperativo-padano con la creazione di nuovi consigli di amministrazione e nuove società fondate sottoscri-vendo nuovi mutui e finan-ziamenti, ma stimolando fiscalmente il singolo im-

prenditore agricolo, la sin-gola famiglia che si dedica a queste attività e le comunità che avranno un occhio di ri-guardo a queste tematiche, senza cadere nelle storture che abbiamo visto in molte situazioni come nel settore vinicolo e caseario. Quindi non meravigliamo-ci se dalla Baviera arriva il latte a 0,20 centesimi (non solo le BMW) e le cosce del prosciutto crudo vengono importante dall’Olanda o lo stoccafisso e il salmo-ne arrivano dalla Finlandia insieme ai telefonini della Nokia: sono proprio i paesi che oggi in Europa non han-no debito e che ci indicano che la strada giusta è quella che indicava il filosofo te-desco Friedrich Nietzsche: il ritorno alla terra.

Il ritorno alla terraLa recente decisione del governo italiano di effettua-re un taglio del 10 per cento degli statali con prepen-sionamenti in deroga alla stessa riforma previdenzia-le appena varata a dicembre, se da una parte indica l’urgente necessità di tagliare le spese statali dall’altro

mostra come questa de-statalizzazione rappresenti la fase finale di una crisi irreversibile iniziata ancora ne-gli anni sessanta con la de-ruralizzazione delle masse contadine che hanno lasciato i secolari lavori agricoli e le attività artigianali per entrare in fabbrica.

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Page 10: Giornale delle giudicarie agosto 2012

pag. 10 AGOSTO 2012 AttualitàLa conferma di un possibi-le interessamento sui siti di Storo è giunta anche dalla Comunità di Valle da parte dell’assessore competen-te Daniele Tarolli, che ha ribadito come vi sia la se-ria intenzione di realizzare un impianto di quel tipo. La scelta della cittadina del Chiese si spiega anche per intercettare oltre a tut-ti i rifiuti dell’umido che vengono prodotti in Giu-dicarie anche nella zona di Riva ed Arco. Questo anche per garantire la so-stenibilità dell’impianto in termini economici. Infatti, solo qualche mese fa, alcu-ni rappresentanti della Busa di Tione parteciparono ad una visita informativa nella sede della ditta che attual-mente cura lo smaltimento dell’umido per le Giudica-rie (e per gran parte delle altre valli trentine); si tratta di una grande azienda, nei pressi di San Bonifacio, nel padovano. L’idea era quella di importare in Giudicarie quel modello, seppur natu-ralmente su scala molto mi-nore per dimensioni, al fine di trattare in loco l’umido, evitando sprechi e costi di trasporto fino in provin-cia di Padova. I vantaggi prospettati nel realizzare in Giudicarie un impianto di quel tipo – e toccati con mano nel corso di quella vi-sita - sono notevoli: meno emissioni a livello di tra-sporti, meno costi e il note-vole vantaggio economico della produzione di energia pulita, pronta da immettere in “rete”. Tutti vantaggi che consentirebbero alla Comu-nità di Valle di tenere le ta-riffe dei rifiuti dei cittadini delle Giudicarie tra le più basse di tutto il Trentino e certamente a livello nazio-nale. Attualmente la Comu-nità delle Giudicarie produ-ce circa 10.000 tonnellate di umido all’anno, con un costo di smaltimento di cir-ca 90 euro la tonnellata, per un totale di 900.000 euro di costo. Senza dimenticare che – un impianto di questo

tipo – consentirebbe anche di realizzare una rete di te-leriscaldamento (l’acqua calda, risultato dei processi di raffreddamento dell’im-pianto, portata a distanza) a servizio dei cittadini e delle aziende della zona. A livel-lo di economicità una scelta

ottima, con l’aggiunta che – per avere una sua soste-nibilità piena – l’impianto dovrebbe essere capace di aggregare l’umido anche della zona dell’Alto Garda.Per tutte queste ragioni la Comunità di Valle, in con-certo con la Provincia, a

valutare questa ipotesi, an-che se occorre anche il con-senso del Comune di Storo, che sta ancora valutando meglio questa idea. Certo è una scelta che va condivisa e spiegata alla popolazione che ha sempre una sensi-bilità accentuata su queste

questioni. In realtà il biodi-gestore non comporterebbe nessun disagio: verrebbe infatti realizzato in zona in-dustriale e da fuori risulta un comune capannone. Al-l’interno, negli impianti di ultima generazione, si lavo-ra in “depressione”, al fine

di eliminare gli odori verso l’esterno, mitigati pure da un’attenzione all’ermeticità dell’impianto. L’impianto potrebbe utilizzare per il suo funzionamento l’acqua del depuratore per far fer-mentare l’umido, da qui il gas metano.

Umido, arriva il biodigestore a Storo?Elettricità e teleriscaldamento. Questi i due principali benefici dell’impianto di biodigestione che è stato ipotizzato nei giorni scorsi e sembra destinato alla zona industriale di Storo. Cose non da poco, se si pensa che ad esse l’impianto aggiunge il vantaggio dello smaltimen-to del cosiddetto “umido”, quella par-te di rifiuti domestici composta dagli

avanzi di cibo, insalata, verdura, ecc ecc. attraverso la biodigestione e la fermentazione anaerobica. L’impianto - in estrema sintesi - accelera attraver-so dei microorganismi quelli che sono i processi naturali di fermentazione dell’umido, il quale genera gas che vie-ne poi bruciato per produrre energia pulita.

Per ora solo un’ipotesi l’impianto che ricava elettricità e teleriscaldamento dagli avanzi di cibo

di Roberto Bertolini

La Pro loco di Lodrone, per lo più composta da persone giovani e in numero alquan-to rappresentativo, ha da qualche settimana a questa parte una nuova sede e un parco attrezzato adiacente. La struttura, dislocata lungo la zona collinare di Pra di Berti, a monte dell’abitato, è non solo bella e accogliente ma anche funzionale. Alla cerimonia oltre al sindaco di Storo Vigilio Giovanelli e alla sua vice Giusy Toni-ni erano anche presenti gli assessori Dario Luzzani, Laura Danieli e i colleghi Cortella e Giacometti.Poi è stata la volta del reve-rendo arciprete don Renato Tomio ad impartire la bene-

dizione ad edificio e area circostante.“Una volta nel mezzo di quest’area c’era un rudere, adesso un parco – giardino che possono utilizzare an-che altre associazioni o pri-vati per feste o compleanni” ha detto il presidente del-

l’ente turistico lodronese Luca Lombardi. “Da queste nostre parti parchi e aree si-mili non mancano”. Lo ha ribadito il sindaco di Storo Vigilio Giovanelli che ha via via snocciolato quante e quali siano le superfici go-dibili. “A Storo abbiamo le

Piane, Fontana Bianca, Ro-versella e Pozzo Malmerio oltre alla nuova struttura al-l’altezza dell’area ex Cima nonché la zona polivalente di Darzo”.Ad avvallare l’ iniziativa hanno poi preso la parola la stessa vice sindaco Giusy Tonini e i colleghi di giunta Danieli e Luzzani, quest’ul-timi due considerati doppia-mente lodronesi sia perché qui sono nati e qui hanno casa e poi perché rappre-sentano la maggiore istitu-zione che ha come capo fila Giovanelli. E’ toccato pro-prio a Luzzani delineare la storia e il cammino che ha consentito l’accorpamento e destinazione dell’area.

Ancora il sindaco Vigilio Giovanelli. “Pra’ di Berti è già di per sè un’area bella. Ora lo è ancora di più dopo i diversi interventi considera-to che il lavoro dei lodronesi che si sono succeduti dentro e fuori la Pro loco ha dato modo a questo polmone di verde naturale di poter esse-re utilizzato al meglio. È un autentico terrazzo naturale e per di più ravvicinato alla scuola materna, dove perso-nale docente e non possono tranquillamente traghettare gli oltre 50 bambini che la frequentano senza pericoli di attraversamenti stradali e ad una sola manciata di mi-nuti dalla sede”. (Elisa Pasquazzo)

La Pro loco ha una nuova casa Il sodalizio di Lodrone ha recentemente inaugurato la sede a Prà di Berti

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AGOSTO 2012 - pag. 11 Società

Purtroppo non è così. La crisi permane e si aggrava ogni gior-no di più. I provvedimenti fi n’ora adottati hanno portato al ristagno dell’economia e alla recessione, brutte parole che ci riportano ad altri tempi, ma, d’altronde, l’alternativa era, e rimane, la catastrofe, la bancarotta. Questo mi è stato confermato anche da chi se ne intende molto più di me. Con la bancarotta signifi -cherebbe tornare in poco tempo alla miseria del dopoguerra, non più lavoro, chiuse fabbriche e laboratori, commerci in esauri-mento, pensioni falcidiate, crol-lo degli enti pubblici e dei loro dipendenti, ritorno alla lira con dimezzamento dei conti depo-sitati ed il raddoppio dei debiti contratti, con le conseguenze inevitabili: dimostrazioni, solle-vamenti popolari, guerra civile e fi ne probabile della democrazia. Il ristagno dell’economia ha già portato ad una contrazione delle attività economiche, alla ridu-zione dei consumi, alla parziale disoccupazione, al disagio delle famiglie, alla preoccupazione per il futuro, ma, in fondo al tunnel, rimane forte il lume ra-gionato, seppur a medio e lungo

termine, di una ripresa e di un ri-torno alla vita normale, anche se non più quella grassa e sprecona che abbiamo vissuto negli ulti-mi anni. E’ ovvio che questa era l’unica strada, seppur dolorosa, da seguire, e l’onere di ricondur-ci alla speranza è stato affi dato al governo Monti, appoggiato, con frequenti mal di pancia, dalla stessa classe politica responsa-bile del baratro economico e so-ciale in cui ci ha precipitati, tutti presi com’erano nei loro litigi, nelle loro polemiche, nei loro trastulli, lontani mille miglia dai veri problemi che stavano affos-sando il paese. La fonte di tutti i guai è l’enorme debito pubblico che abbiamo accumulato negli ultimi trent’anni di allegra poli-tica economica, sfi oriamo i 2000 miliardi di euro, cifra impressio-nante, che cresce continuamen-te. Corre quindi l’obbligo di ab-bassare i debiti per poi occuparci di tutto il resto. Come succede in ogni famiglia oberata dai debiti, la prima cosa da fare è rispar-miare e vendere i gioielli di casa. Ed è quello che sta facendo il Governo Monti che ha già mes-so in vendita anche gran parte del patrimonio immobiliare sta-

tale, regionale e comunale. Per lo Stato c’è anche un’altra pos-sibilità, quella di alzare le tasse. Tutte misure, in ogni caso, non facilmente digeribili. L’aumento delle tasse entra nelle tasche di tutti e a soffrirne sono soprattutto i più indigenti. Il ricco, per tanto che paghi, rimane ricco, all’ope-raio che vive del proprio stipen-dio anche pochi euro in meno, possono creare diffi coltà non da poco. Questo è stato lo strumen-to, vista l’emergenza, prioritario del Governo, e tutti siamo stati chiamati a pagare l’Imu, l’au-mento delle tariffe, della benzina, etc... con una infi nità di proteste e di dubbi, legittimi, richiaman-do alla necessità prioritaria di ridurre le spese, e soprattutto gli sprechi diffusi alla grande in tut-to il paese. I giornali andavano a gara nel denunciare i costi della politica, gli sperperi giganteschi ovunque ed in tutti i settori, e i politici, con grande faccia tosta, ne seguivano l’esempio, quasi fossero immuni da responsabili-tà, ma guardandosi bene dal toc-care i propri privilegi e le proprie prebende. E così si è arrivati alla tanto discussa spending reviev, che detta in italiano, signifi ca ta-

glio agli sprechi, taglio alla spesa pubblica superfl ua. E’ la risposta più impegnativa all’esigenza di mettere un freno all’aumento del debito pubblico, causa di tutti i nostri guai. Ragionare su nuo-ve tasse sarebbe stato rischioso, perchè il nostro Paese è già a livelli altissimi, avrebbe causato ulteriore recessione e calo nei consumi: non c’era altra alterna-tiva che quella di ridurre la spesa pubblica, cioè fare in modo che lo Stato spenda meno e meglio. Gli esempi, anche eclatanti,di sperpero non mancano e sono a conoscenza pubblica, i di-pendenti della Regione Sicilia risultano essere dieci volte più numerosi di quelli della Regione Lombardia, un paesino siciliano di mille abitanti ha alle sue di-pendenze 158 guardie forestali, le siringhe che costano 0,3 cen-tesimi in certi ospedali e 0,65 in altri, i piccoli tribunali che non servono a niente, alcune Pro-vincie che sono solo dei costosi mostri clientelari, inutili, un sac-co di aziende para pubbliche con il solo compito di garantire le laute indennità agli amici degli amici, persino i barbieri del Par-lamento costano più degli stessi Parlamentari: ci sono libri interi che testimoniano il lassismo e lo scialo imperante nella pubblica amministrazione. Apriti o cielo! La polemica ha toccato livelli impensabili proprio fra coloro che fi no al giorno prima giudi-cavano indispensabile dichiarare guerra agli sprechi, Come al soli-to, la guerra si fa agli sprechi de-gli altri, ma guai a toccare i pro-pri. E così Sindaci e Presidenti di Provincia lamentano il taglio dei servizi, ai Giudici non piacciono

i tagli ai tribunali, e i sindacati minacciano lo sciopero genera-le contro i tagli dei fannulloni, eppure sono tutte misure, fi no a qualche giorno prima, auspicate da tutti, ma soprattutto i partiti politici, che dovranno affrontare nella prossima primavera le ele-zioni, non sanno più a che san-to votarsi, presi tra due fuochi: non poter dimissionare Monti per ovvi motivi, e doversi giu-stifi care presso i propri elettori fi no all’altro ieri coccolati con prebende e favoritismi. Sono stati molti i Governi che per il passato hanno tentato la stessa

strada, che sarebbe stata, allora, provvidenziale, ma tutti si sono dovuti arrendere alle resistenze dei partiti, dei sindacati e delle categorie protette dal clienteli-smo, Monti è forse l’unico che può farcela, perchè pur avendo una maggioranza in fregola, non ha minoranza, e non ha interessi personali, né di lobby, avendo già dichiarato che, fi nito il suo compito, se ne tornerà a casa. Se non ce la farà lui, non ce la farà nessuno e cadremo nella seconda ipotesi, il tracol-lo, il fallimento. Dobbiamo co-munque essere consapevoli che non è fi nita, lo spread di questi giorni ci tiene tutti allertati, an-che il taglio della spesa pubbli-ca, così com’è stato improntato, non sarà suffi ciente, dovremo aspettarci altre misure altret-tanto severe, ma per lo meno siamo in mano a gente che sa fare il proprio mestiere, e lo fa disinteressatamente, al solo scopo di salvare la barca, basta che non siamo noi, sulla barca, a farla capovolgere... anneghe-remo tutti!

Nonostante il gran sparlare dei nostri politici, che solo ora sembrano aver scoperto i rimedi a tutti i guai che la loro in-capacità di governare e la loro inettitudine ci hanno regalato, la situazione economica italiana rimane critica, per non dire drammatica. Ho l’impressione che gli italiani non ne siano ancora consapevoli e molti continuino a pensare che prima o poi le cose cambieranno e tutto tornerà come prima. E’ un po’ la sindrome del Cap. Schettino, che fi no all’ultimo, mentre la nave Concordia s’inabissava, era convinto di avere la situazio-ne in mano e che tutto si sarebbe risolto per il meglio.

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Page 12: Giornale delle giudicarie agosto 2012

pag. 12 AGOSTO 2012

Per anticipare gli eventi la provincia di Trento ha – in una giunta di due settimane fa – approvato la propria “spen-ding review”, una ricetta alla trentina che ha l’obiettivo, dichiarato dal presidente Lo-renzo Dellai di risparmi di 120 milioni l’anno sul funzio-namento della pubblica am-ministrazione, pari a circa il 10% del suo costo totale. Un atto concreto che però non ha frenato la sete di risorse del governo, esacerbata poi nell’opinione pubblica (e ora anche in Parlamento) da casi come quello della Sicilia di spese e continue assunzioni di personale che hanno portato la Regione al quasi tracollo fi nanziario. Un’immagine che fa un danno enorme alla credibilità delle altre regioni e province autonome, lontane da questi eccessi. Ma tant’è. Certo i tagli “lineari” decisi dal Governo non premiano chi ha governato con una cer-ta razionalità, e tagliano in modo indiscriminato tanto il virtuoso che lo spendaccione. Spesso inoltre nella discussio-ne – pur giusta – dei tagli da affrontare sulla spesa pubbli-ca, quando si cita l’esempio di Trentino e Alto Adige si dimentica troppo spesso (per ignoranza o per malafede?) di ricordare le tante competenze che le due province si sob-barcano (scuola e sanità su tutte) e che nelle altre regioni sono a carico dello stato, ol-tre a quelle prese in carico dal citato Patto di Milano (vedi l’articolo di Patroni Griffi su Libero). Col questo accordo del 2009, la Provincia – oltre a mette-

re sul piatto 570 milioni in termini di miglioramento del saldo netto da fi nanziare sul bilancio dello Stato - si è as-sunta oneri dello Stato relativi a ulteriori nuove competenze come università e ammortiz-zatori sociali) per 100 milio-ni di euro l’anno. Ma la crisi morde e lo Stato vuole di più.A inizio di luglio del 2012 in-fatti, con la spending review, Roma chiede altri 60 milioni nel 2012 (120 l’anno prossi-mo), per fi nanziare un nuovo taglio da 7,2 miliardi distri-buito su regioni ed enti locali e facendo balenare l’ipotesi che lo Stato potrebbe tenere i soldi alla fonte attivando la «riserva all’erario» erodendo i 9 decimi delle entrate che invece, in base allo Statuto di autonomia, spettano alla Provincia. Contestualmen-te è allarme rosso per sanità e giustizia, con l’ipotesi di chiusura di ospedali e tribu-nali periferici; vista l’orogra-fi a del Trentino a spaventare è sopratutto l’idea di rinunciare a gli importantissimi presìdi territoriali rappresentati dagli ospedali “di valle” come Cles, Borgo, Cavalese e Tione, an-che se l’assessore Rossi tiene duro, ribadendo che la Sanità trentina è pagata interamente con risorse provinciali e che dunque decide la Provincia.Nasce così, o meglio si raf-forza, l’asse con Bolzano, alle prese con gli stessi nostri

problemi. Dall’incontro con Durnwalder nasce rafforzata l’idea di un’Autonomia che non può tollerare intrusioni a gamba tesa dal potere cen-trale “Sta crescendo a Roma – dice Dellai - una visione che mette in discussione il nostro statuto: lo Stato che passa so-pra tutto e tutti, in nome della concorrenza e del risparmio della spesa pubblica, stravol-gendo normative, storia, tradi-zione del territorio”. Il Trenti-no e l’Alto Adige ribadiscono i principi dell’autonomia e si impegnano però a fare la pro-pria parte, mettendo sul piatto risparmi per quasi 1 miliardo, anche se lo Stato, non pago, ne vuole 1,3.Tra l’altro, mentre Dellai e Durnwalder si incontrano a Borghetto (il simbolico con-fi ne del vecchio Impero Au-strungarico) con gli altri am-ministratori delle autonomie, arriva una sentenza della Cor-

te costituzionale che dà ragio-ne al Trentino e alle altre auto-nomie speciali, che conferma la tutela dovuta agli statuti: norme di rango costituzionale che non possono essere sca-valcate da leggi ordinarie.“Noi – spiega Dellai - non ci siamo mai sottratti alla re-sponsabilità di essere parte del processo di risanamento. Pensiamo solo alla nostra ma-novra, che consente risparmi per 120 milioni, un bel segna-le concreto, che lo Stato fa fi nta di non vedere. Certo che si può risparmiare, ma deci-diamo noi come, non Roma”. r.b.

Politica

Autonomia, ora occorre rintuzzare

Spending review e tagli, le “specialità” nel mirino di Monti. Tutti i sacrifici della Pat

Ora sono davvero dolori per l’Autonomia e per le sue casse. La spending re-view di Mario Monti si abbatte come una scure sulle regioni a Statuto speciale italiane e chiede lacrime e sangue alle fi nanze locali di Trentino e Alto Adige, aggiungendo sacrifi ci a quelli già fatti negli ultimi due anni, dal famoso Accordo di Milano in poi; un conto salato di circa 600 milioni l’anno a provincia.

Nasce il“Trentino congressi club”Gestito da un gruppo di operatori privati intende va-lorizzare qualità e potenzialità congressuali di tutto il Trentino.Il Convention Bureau Trentino, nato nel 2007 per inizia-tiva di un gruppo di operatori privati e col sostegno del-l’allora Trentino Spa, ha lanciato di recente una nuova proposta fi nalizzata a valorizzare l’offerta congressuale di tutte le aree del Trentino e degli hotel che dispongo-no di sale e servizi congressuali. Si tratta del “Trentino Congressi Club“, soggetto al quale potranno aderire non solo i Centri Congressuali e gli Hotel interessati ad essere presenti sul mercato di settore e sviluppare una offerta congressuale di alta qualità, ma anche le imprese che offrono servizi complementari alla fi liera del turi-smo congressuale. Trentino Congressi Club fi ssa con un disciplinare, una serie di parametri qualitativi e quan-titativi (requisiti strutturali, disponibilità degli spazi, dotazione attrezzature e servizi, allestimenti, assistenza congressuale, servizi alberghieri e di ristorazione), ri-chiesti per poter essere ammessi al Club e fruire così del relativo Marchio. La partecipazione al Club è quindi il segno distintivo della qualità ed attenzione nei servizi che le strutture/aziende partecipanti si impegnano ad as-sicurare. L’iniziativa prende le mosse dall’ottima ricerca effettuata alcuni anni fa dall’Osservatorio turistico della Provincia, che aveva monitorato le strutture alberghie-re ritenute adatte per ospitare meeting e congressi. Lo studio aveva permesso di individuare in ogni ambito del Trentino un numero interessante di strutture poten-zialmente interessate alla domanda congressuale che – come è risaputo – è di buon livello qualitativo e tiene comunque il mercato nonostante la crisi di questi anni. Dopo quella ricerca il Convention Bureau del Trentino, che nel frattempo è stato riconosciuto partner del Con-vention Bureau Nazionale, aveva avviato un’azione di promozione soprattutto sul mercato italiano. Ora con il Trentino Congressi Club si intende rilanciare le varie aree del Trentino che, al di là del Centro congressi di Riva che ha una sua e specifi ca valenza, possono trovare spazio e risposta adeguate sul mercato congressuale.La nascita del Club è accompagnata da un piano di pro-mozione che si svilupperà sia sul mercato italiano che su quelli stranieri, area tedesca in primo piano.Il lancio uffi ciale del Club avverrà a livello naziona-le ed internazionale al TTG di Rimini il 18 ottobre prossimo.

Il Giornale delle Giudicariemensile di informazione e approfondimento

Anno 11 n° 8 - agosto 2012Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie”

via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di TrentoDirettore responsabile:

Paolo MagagnottiCaporedattore:

Roberto BertoliniComitato di redazione:

Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise RoccaHanno collaborato:

Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Silvano Capella, Marco Delugan, Alessandro Togni, Andrea Tomasini,

Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti

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Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a:

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Page 13: Giornale delle giudicarie agosto 2012

AGOSTO 2012 - pag. 13 Attualità

Ecco allora un Cda molto rinnovato con una buona presenza di giovani e una media di età di 40 anni; al timone ancora Schelfi ed attorno a lui forze nuove, per affrontare un momento difficile. Le giudicarie han-no perso nel cda Giuliano Beltrami, fra i più levantini nella “guerra” all’ingegne-re, ma hanno guadagnato un nuovo rappresentante, Al-berto Carli.

Quarant’anni, originario di Vigo Lomaso, Alberto viene da una famiglia di agricolto-ri dalla quale ha condiviso e imparato l’amore per la terra. Dopo la laurea in So-ciologia ha lavorato per una multinazionale in Irlanda, un’esperienza che lo ha for-mato e lo ha spinto a fondare – una volta tornato in Tren-tino – una propria attività imprenditoriale. Il modello? Quello cooperativo, appreso in campo agricolo in gioven-tù. Il settore? Quello, ultra-moderno, della informatica. Computer learning è la sua “creatura”, una cooperati-va che mette a disposizione di aziende e scuole corsi di formazione e apprendimen-to in materia informatica e multimediale, oltre che fare ricerca sui prodotti informa-tici a Trento. Tra in prodot-ti “usciti” dai ricercatori di computer learning, la “lava-gna digitale”, che permette ai docenti di spiegare le le-zioni in modo accattivante ed interattivo.

Un’esperienza che oggi Al-berto si propone di porta-re all’interno del Consiglio di amministrazione della Federazione coop. «C’è grande entusiasmo per l’inizio di questa gran-de avventura. Avverto la re-sponsabilità di questo inca-rico, specie in un momento delicato come quello che a livello economico stiamo vivendo».

Un momento che chiama anche la Federazione ad un ruolo importante.Direi un ruolo centrale. Già al momento dell’investitura Schelfi ha voluto ribadire il ruolo di attore strategico del-la cooperazione per quanto riguarda l’economia trenti-na. Un attore che deve dare risposte forti al mondo del la-voro, anche a livello occupa-zionale, specie fra i giovani.

Attraverso quali strumenti intendete farlo?Attraverso tre direttrici. La prima è quella rivolgendoci ai giovani e mettendo loro a disposizione gli strumenti per crescere anche a livello

imprenditoriale; poi pro-seguendo quell’attenzione al territorio che la coope-razione ha nel dna, senza dimenticarci di dialogare

con l’Italia e l’Europa; in-fine attraverso il percorso dell’innovazione, che la Fe-derazione deve saper espri-mere.

Innovazione che alcuni chiedevano al nuovo cda...E così è stato. Accanto alla guida autorevole di Schelfi, che è un valore aggiunto in questo periodo di incertezza generale, ci sono tante per-sone nuove, con un’ampia rappresentanza delle zone del trentino, delle donne, dei giovani ed un età media di 40 anni. Penso che le istanze di partecipazione e innovazio-ne uscite nel dibattito pre-assembleare possano dirsi esaudite.

Quale contributo porterà alla luce della sua esperien-za all’interno del cda della Ftcoop?

Sicuramente l’esperienza agricola della mia famiglia, dove ho conosciuto per la pri-ma volta la cooperazione in maniera concreta, poi quella di apertura della mi esperien-za lavorativa all’estero. Un mix che penso possa essere positivo.

Avrà un incarico particola-re per le nuove tecnologie?Non so, è presto per dirlo. Certo il cda definisce aree di azione e penso che quella che mi si addice di più e che conosco meglio sia quella dell’Ict ( Information Com-munication Technology). Ed è anche un settore in crescita e in rapido sviluppo che negli ultimi anni ha visto crescere tante iniziative cooperati-ve in gran maggioranza con protagonisti giovani. Un set-tore trasversale che può dare risposte anche a livello occu-pazionale e in cui è possibile trasferire progetti e idee.

Un giudicariese in FederazioneArchiviata la fase delle divisioni e delle can-

didature alternative con la rielezione di Diego Schelfi, la Federazione trentina del-

le cooperative riparte con un nuovo Cda. Sandro Pancher e Erman Bona, i due candidati alternati-

vi all’ingegnere, hanno provato il colpo di mano, ma i cooperatori hanno scelto a maggioranza la continuità, lasciando però sul tavolo le richieste di maggiore democrazia e partecipazione in seno alla Federazione.

Nel nuovo Cda dello “Schelfi quater” c’è Alberto Carli, 40enne di Vigo Lomaso da sempre nel mondo cooperativo

di Roberto Bertolini

Il progetto “Malghe aperte”, giunto alla quar-ta edizione, nasce nel 2009 su iniziativa del Consorzio dei Comuni del BIM del Chiese allo scopo di valorizzare l’affascinante mondo degli alpeggi; da alcuni decenni le Amministrazioni comunali, spesso in sinergia con lo stesso BIM, si sono attivamente impegnate per il recupero e la conservazione del patrimonio edilizio rurale: molte malghe della Valle del Chiese infatti sono state ristrutturate e rese perfettamente funziona-li. Naturalmente simili interventi hanno cercato di coniugare al meglio varie opportunità: se da un lato si mira a perpetuare una delle pratiche più nobili e tradizionali, la transumanza, dall’al-tro si ambisce a rendere questi luoghi inconta-minati degli elementi distintivi del nuovo piano di valorizzazione turistica, che ha posto proprio nella sfera rurale il proprio fulcro.L’obiettivo di “Malghe aperte” è infatti quello favorire la conoscenza delle antiche pratiche dell’alpeggio e avvicinare turisti e visitatori a

questo mondo fatto di antichi sapori e tradizioni autentiche.L’iniziativa si è ispirata, fin dall’origine, ad una nuova idea di fruizione della montagna, in cui le malghe diventano veri e propri centri di ac-coglienza in grado di veicolare informazioni e vendere i prodotti tipici della zona. Nelle strut-ture individuate è possibile godere dell’ospi-talità degli animatori, osservare gli animali al pascolo, assistere ai processi di lavorazione del latte e acquistare le specialità del territorio: il tutto immersi in ambienti dal fascino indiscuti-bile, rivivendo atmosfere d’altri tempi.E’ prevista l’animazione di tre malghe per il pe-riodo compreso tra sabato 28 luglio a domeni-ca 26 agosto 2012: Malga Tonolo di Lodrone, Malga Table di Castel Condino e Malga Cen-gledino di Tione. L’orario di apertura è fissato dalle 9.00 alle 17.00, tutti i giorni; gli animatori delle malghe hanno inoltre pianificato una fit-to programma di iniziative collaterali, con vari

appuntamenti per allettare grandi e piccini: gio-chi, appuntamenti musicali, escursioni guidate e degustazioni in quota. Coerentemente con gli obiettivi di un piano organico e articolato, ogni anno il progetto si arricchisce di ulteriori op-portunità ed esperienze tra cui spicca “notte in malga”: i weekend del quattro e cinque agosto e quello a cavallo tra il diciotto e il diciannove agosto a malga Stabolone nel Comune di Praso un esperto accompagnatore introdurrà turisti e ospiti nel silenzioso universo dei pascoli incon-taminati; racconterà antiche leggende alla luce del falò e proporrà la tipica gastronomia locale. Al risveglio il viaggio continuerà con la visita ad una struttura monticata dove sarà possibile assistere ai processi di lavorazione del latte e as-saggiare il buon formaggio di malga. Tutte le informazioni e maggiori dettagli sono reperibili sul sito www.visitchiese.it e presso i Consorzi Turistici Valle del Chiese e Giudicarie Centrali.

Con “Malghe Aperte” i sapori di alta montagnaFino a domenica 26 agosto l’opportunità di vivere l’esperienza dell’alpeggio a 360°

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pag. 14 AGOSTO 2012

1 agostoCON LA TELA IN SPALLA, ore 14.30 - Canale di TennoViaggio dell’Emozione. Nel suggestivo “Regno di Calvola” il pittore Giacomo Vittone scopre bellezze uniche da ripro-durre sulla tela e diventa il portavoce di idee curiose e in-novative per l’epoca.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Emilio Barbarani “Chi ha ucciso Lumi Videla?”. Ingresso libero.LUCCIOLATA, ore 21.00 - Ponte ArcheGiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico“Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie.- Ritrovo ore 15.00 al Castello- Prenotazione presso APT [ € ]2 agostoPASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TER-RITORIO – Rango e Balbido- Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Rango- Prenotazione presso APT [ € ]SERATA NATURALISTICA, ore 20.30presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in BanaleSerata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 presso piazza San Zeno a FiavèConcerto dei Camillocromo.- Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ]3 agostoUN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte ArcheCorso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ]CENA CON DELITTO, ore 20.00 – Castel CampoCastel Campo è avvolto dal mistero…”Denaro avvelenato”, un avventuroso gioco interattivo tra seduzioni gastronomi-che e deduzioni da detective!- Prenotazione presso APT [ € ]4 agostoPRESENTAZIONE DEL LIBRO “La Colpa del ritorno” di Devilli Danilo, ore 20.30 – RangoRitrovo presso la sala sopra il ristorante “Il Catenaccio” di Rango.ESCURSIONE CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRI-TORIO - Val Algone e Movlina- Ritrovo ore 9.00 Albergo Brenta-Val Algone- Prenotazione presso APT [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Nadia Scappini “Le ciliegie sotto il tavolo”. Ingresso libero.SPETTACOLO DI BURATTINI, ore 16.00 Teatro Tenda di Ponte ArcheLA CRISI SIRIANA E IL RUOLO DEL MOVIMENTO DI CRO-CE ROSSA E DI MEZZALUNA, ore 20.30 – presso la Sala Pluriuso del Comune di Comano termeSerata informativa organizzata dal Gruppo Croce Rossa Giudicarie, in collaborazione con gli istruttori DIU del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Trento. Ingresso libero.Dal 4 al 5 agostoSAGRA DEL PERDON D’ASSISI – Campo Lomaso5 agostoFESTA DEGLI ALPINI – SeoAVETE DETTO PALAFITTE? ore 14.30 Museo delle Palafitte di FiavèVisita guidata. Ingresso gratuito (max 30 partecipanti).6 agostoTRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Riccardo Staglianò “Toglietevelo dalla testa”. Ingresso libero.7 agostoSERATA CULTURALE CON LA SAT, ore 21.00 Parco del Museo delle Palafitte di FiavèOrganizza la SAT di Fiavè, in collaborazione con Il Comu-ne di Fiavè.CONCERTO AL CASTELLO, ore 21.00 - Castello di StenicoConcerto del duo Enrica Birsa (sax) e Ferdinando Mussutto (pf). In collaborazione con il Castello del Buonconsiglio.Ingresso libero. 8 agostoPINOCCHIO, ORE 21.00presso il Teatro Tenda di Ponte Arche Spettacolo serale per le famiglie. Ingresso libero. In collabo-razione con la Biblioteca di Valle.TUTTO EBBE INIZIO DAL PICCOLO LAGO CARERA…- FiavèViaggio dell’Emozione. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo in compagnia di un cantastorie e di personaggi in costume, alla scoperta dei preziosi ritrovamenti archeo-logici di Fiavè.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]

PALI FITTI?NO PALAFITTE!, ore 15.30 Museo delle Palafitte di FiavèSpettacolo teatrale per famiglie a cura di Emit Flesi. Ingres-so gratuito.AVETE DETTO PALAFITTE? ore 14.30 Museo delle Palafitte di FiavèVisita guidata. Ingresso gratuito (max 30 partecipanti).TOMBOLONA GIGANTOLONA, ore 21.00piazza di FiavèApertura della serata con sfilata e concerto a seguire della Banda Intercomunale del Bleggio.9 agostoPASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TER-RITORIO – Canale e Lago di Tenno- Ritrovo ore 14.00 presso la Cooperativa di Ville del Monte- Prenotazione presso APT [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Francesca Melandri “Più in alto del mare”. Ingresso libero.ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 presso piazza di BivedoSpettacolo di arte di strada “Scisciò show”, Compagnia Sirlela.- Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ]SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in BanaleSerata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. 10 agostoUN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00presso Teatro Tenda di Ponte ArcheCorso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ]CONVIVIUM SOTTO LE STELLE, ore 20.00 – RangoCena medievale con sfilata in costumi medievali dell’Asso-ciazione Rango Antico Borgo. Organizza Associazione Valorizzazione Rango.COMMEDIA “Gemellaggio con la ciuiga”, ore 21.00presso il Teatro comunale di S.Lorenzo in BanaleAssociazione Teatrale Dolomiti di San Lorenzo in Banale [€]11 agostoTREKKING CON GLI ASINI - Lundo e San MartinoGli asini caricheranno gli zaini dei partecipanti e poi si parti-rà alla volta del sito di San Martino, guidati dagli accompa-gnatori del territorio. Dopo la visita al sito pranzo al sacco e degustazione di prodotti tipici locali.- Ritrovo in piazza a Lundo alle 9.00- Prenotazione presso APT [ € ]CONCERTO CORI CIMA TOSA E PRESANELLA, ore 21.00 - presso Teatro comunale di StenicoIngresso libero.TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Veronica Pivetti “Ho smesso di piangere”. Ingresso libero.Dall’11 al 12 agostoFESTA PATRONALE – San Lorenzo in BanaleFESTA DEGLI ALPINI – Passo DuroneFESTA DELL’AGROCOLTURA – Vigo e Dasindo12 agostoMAGNACORTA DEI PANCIALONGHE DEL LOMAS, ore 15.30 – LomasoDAMA VIVENTE, ore 17.00 – piazzetta di Campo LomasoSERATA D’ANIMAZIONE PER FAMIGLIE, ore 21.00 Teatro Tenda di Ponte Arche14 agostoCONCERTO CORO CIMA TOSA, ore 21.00presso la Chiesa parrocchiale di DasindoIngresso libero.Dal 14 al 15 agosto FESTA DI FERRAGOSTO – TavodoFERRAGOSTO DEI BAMBINI – QuadraFESTA DELL’AGRICOLTURA – Vigo e Dasindo15 agostoGiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico“Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie.- Ritrovo ore 15.00 al Castello- Prenotazione presso APT [ € ]CONCERTO DI FERRAGOSTO, ore 21.00 presso Parco al Sarca di Ponte ArcheMatteo Abatti Band in concerto.16 agostoPASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TER-RITORIO – Santuario di S. Croce- Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Bivedo- Prenotazione presso APT [ € ]MAMMA, AIUTAMI A FARE DA SOLO!IL BAMBINO ALLA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA, ore 10.30Sala Congressi Terme di ComanoAppuntamento di consulenza familiare per offrire ai genito-ri uno spazio di scambio reciproco e confrontare le proprie esperienze. Ingresso libero.

ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 Fraz. Pergnano, San Lorenzo in BanaleLettura spettacolo “Homo Turisticus”, La Manifattura- Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ]FESTA DI SAN ROCCO, ore 19.00 – Pergnano 17 agostoUN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte ArcheCorso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Red Arnold “Il profumo del silen-zio”. Ingresso libero.SFILATA DI MODA, ore 20.00 – RangoSfilata dell’artista locale Christian Bazzoli, in collaborazione con Associazione Valorizzazione Rango.PROIEZIONI DI FILMATI del FilmFestival della MONTA-GNA DI TRENTO, ore 21.00 – presso il Teatro comunale di S.Lorenzo in BanaleIngresso gratuito.18 agostoIL MONDO IN UNA MALGA, ore 15.00presso Malga Nambi, Val AlgoneSuggestioni sulle vie del mondo con lo scrittore musicista Mas-simo Zamboni e musica folk con i Pausa Merlot. Organizza l’Ecomuseo della “Judicaria dalle Dolomiti al Garda”.- È prevista un’escursione con gli accompagnatori del ter-ritorio per raggiungere la malga. Partecipazione gratuita, prenotazione presso APTPASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TER-RITORIO – Nembia- Prenotazione presso APT [ € ]I GIOIELLI DEL BAROCCO, ore 21.00presso la Chiesa arcipretale di TavodoCon il Trio Sofia degli “Organi delle Giudicarie”, a cura della Scuola Musicale Giudicarie. Ingresso libero.19 agostoCORI IN QUOTA, ore 11.00Rifugio Don Zio, Monte CasaleConcerto del Coro CastelCampo. - È prevista un’escursione con gli accompagnatori del terri-torio. Ritrovo a Lundo alle ore 8.00. Partecipazione gratuita, prenotazione presso APTFESTA MALGA VAL AGOLA – con la Sat di Stenico20 agostoTRENTINO D’AUTORE, ore 17.00presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Chiara Saraceno “Cittadini a metà. Come hanno rubato i diritti degli italiani”. Ingresso libero.21 agostoCONCERTO AL CASTELLO, ore 21.00 - Castello di StenicoConcerto del trio soprano, viola e pianoforte: C.Nadal, L.Bertoldi e R.Turrin. In collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Ingresso libero.ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE, ore 15.00 - FiavèAttività di archeologia sperimentale per bambini e adulti con l’esperto di archeomettalurgia Enrico Belgrado per conoscere i segreti della fusione dei metalli.- Ritrovo presso area archeologica Dos Gustinacci- Partecipazione gratuita22 agostoTUTTO EBBE INIZIO DAL PICCOLO LAGO CARERA…- FiavèViaggio dell’Emozione. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo in compagnia di un cantastorie e di personaggi in costume, alla scoperta dei preziosi ritrovamenti archeo-logici di Fiavè.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]CAMMINATA DELLE TERME DI COMANO, ore 19.00 Ponte Arche- Ritrovo ore 18.00CinemAmore, ore 21.00 – Museo delle Palafitte di FiavèProiezione di tre filmati dalla Trento Film Festival, dalla Rassegna del Cinema Archeologico di Rovereto e da Religion Today.

PALI FITTI?NO PALAFITTE! ore 15.30Museo delle Palafitte di FiavèSpettacolo teatrale per famiglie a cura di Emit Flesi. Ingresso gratuito.23 agostoTREKKING CON GLI ASINI - Lundo e San MartinoGli asini caricheranno gli zaini dei partecipanti e poi si parti-rà alla volta del sito di San Martino, guidati dagli accompa-gnatori del territorio. Dopo la visita al sito pranzo al sacco e degustazione di prodotti tipici locali.- Ritrovo in piazza a Lundo alle 9.00- Prenotazione presso APT [ € ]ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 Castel RestorSpettacolo intitolato “Dove ballano le streghe?”, Elisabetta Ghetti con il Gruppo “Solo Danza” di S.M.G.- Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di Ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ]SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in BanaleSerata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. 24 agostoUN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00presso Teatro Tenda di Ponte ArcheCorso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Marco Malvaldi “La carta più alta”. Ingresso libero.Dal 24 al 26 agostoFESTIVAL DEL MIELE DI MONTAGNAParco delle Terme di ComanoDal 25 al 26 agostoQUARTA D’AGOST – Cavrasto26 agostoSANLORENZIADI, a partire dalle ore 10.00 - presso il Centro Sportivo di Promeghin di S. Lorenzo in BanaleGara “goliardica” a squadre.28 agostoCONCERTO AL CASTELLO, ore 21.00 - Castello di Stenico“Le belle addormentate”, concerto di musica da camera. In collaborazione con il Castello del Buonconsiglio.Ingresso libero. LABORATORIO DI COSMESI CON PRODOTTI NATURA-LI, ore 14.00 Far da sé creme e prodotti cosmetici naturali al 100%. A cura di –APPA- Laboratorio Territoriale delle Giudicarie.- Ritrovo presso APTA CHE GIOCO GIOCHIAMO?, ore 10.30Sala Congressi Terme di ComanoAppuntamento di consulenza familiare per offrire ai genito-ri uno spazio di scambio reciproco e confrontare le proprie esperienze. Ingresso libero.29 agostoCON LA TELA IN SPALLA, ore 14.30 - Canale di TennoViaggio dell’Emozione. Nel suggestivo “Regno di Calvola” il pittore Giacomo Vittone scopre bellezze uniche da ripro-durre sulla tela e diventa il portavoce di idee curiose e in-novative per l’epoca.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico“Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie.- Ritrovo ore 15.00 al Castello- Prenotazione presso APT [ € ]Dal 29 al 31 agostoFESTA DEI BALBID888 – Balbido30 agostoPASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TER-RITORIO – Santuario di S. Croce- Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Bivedo- Prenotazione presso APT [ € ]ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 piazza di TennoSpettacolo teatrale “Gli ingannati”, Gad Città di Trento31 agostoLA TORBIERA DI FIAVÈ: ALLA SCOPERTA DELLA TORBA, COMBUSTIBILE FOSSILEVisita guidata gratuita al biotopo di Fiavè-Carera.- Ritrovo presso parcheggio ristorante “La Pineta”- Partecipazione gratuita, Prenotazione presso APTUN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00presso Teatro Tenda di Ponte ArcheCorso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di ComanoPresentazione del libro di Francesco Vitale “I due capitani”, Interverrà Maria Concetta Mattei. Ingresso libero.CONCERTO CORO CIMA TOSA, ore 21.00 presso la Sala Congressi delle Terme di ComanoIngresso libero.

[ € ] Attività a pagamento

La tua estate alle Terme di Comano: eventi e manifestazioni agosto 2012

Ritaglia e conserva il calendario completo!

Per informazioni: via C. Battisti 38/d - 38077 Comano Terme (TN) - Tel: 0465 702626 - Numero Verde 800 111171 – www.visitacomano.it

- Dal 23 giugno al 19 agosto: MOSTRA RETRO-SPETTIVA DON LUCIANO CARNESSALI,“Casa Osei” San Lorenzo in Banale. Orginali, fotogra-fie, scritti e documenti. Apertura nei giornidi sabato, dalle 18.00 alle 22.00, e di domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00.Prenotazioni visite guidate presso la Segreteriadel Co-mune di S.Lorenzo in Banale.- Dal 28 luglio al 19 agosto: INFANZIA NELLE GIU-DICARIE: IERI E OGGI, Campo Lomaso Sala delle Loggette. Immagini di ieri. Mostra fotografica a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudacariesi. Apertura nei giorni di martedì, giovedì, sabatoe domenica, con orario 15.00-18.00. Possibili preno-tazioni fino al 30 settembre.- Dal 17 giugno al 31 ottobre: MOSTRA D’AR-TE DEL GRUPPO AGE, Sala Congressi Hotel Flora Ponte Arche. Orario di apertura: dalle 10 alle 18. Entrata libera.- Dal 14 luglio al 31 agosto: LE GIUDICARIE IERI, Chiostro del Convento Francescano di Campo Lomaso. Mostra fotografica permanente a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudacariesi. Apertura nei giorni di martedì, gio-vedì, sabato e domenica, con orario 15.30-17.30. Possibili prenotazioni fino al 30 settembre. A richiesta telefonica al 3481462454 o per e-mail [email protected] si potranno concordare altri orari e visite.

MOSTRE

Info e Prenotazione presso APT [ € ]- LUNEDÌ, Il parco da camminare…al tramonto- MARTEDÌ, Scienza e tradizione delle piante offi-cinali- MERCOLEDÌ, Sugli alpeggi del Banale. In malga con il pastore- VENERDÌ, Invito nel Regno dell’Orso- SABATO, Leggendo le stelle

ATTIVITÀ IN COLLABORAZIONE CON IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA

- Tutti i lunedì dal 16 luglio al 31 agosto ore 21.00. Ritrovo alla Biblioteca di ValleLABORATORIO DEL CAMMINAREImpariamo a camminare bene e riscopriamo insieme il valore di questo gesto quotidiano.

- Tutti i venerdì dal 6 luglio al 31 agosto, martedì 7 e giovedì 16, ore 21.00, VIA LIBERA!Musica, animazione e “Le curiosità del venerdì”, mercatino delle pulci e hobbistica.

SERATE A PONTE ARCHE

- Nordic Walking: ogni martedì, ritrovo ore10.45 presso La Vasca.

- Ballo liscio e balli di gruppo: nei giorni dimartedì, giovedì e sabato, dalle 16.00 alle 18.00, presso lo stabilimento termale.

- Risveglio muscolare: dal lunedì al sabato,ritrovo ore 9.15 presso La Vasca. A seguire altre at-tività.

RESTIAMO IN FORMA

Page 15: Giornale delle giudicarie agosto 2012

AGOSTO 2012 - pag. 15 Manifestazioni estateIl 26 luglio scorso Carmine Abati ha aperto il mese de-dicato alla letteratura con il suo “La collina del vento”, finalista al premio Campiel-lo: la saga di una famiglia calabrese, uno sguardo alla storia dei soprusi dei lati-fondisti prima, della mafi a dopo, infi ne dei Signori del Vento che vogliono riempire le colline dell’alto corleone-se di pale per l’eolico. Dalla Calabria al Cile di Pinochet nel libro di Emilio Baraba-rani “Chi ha ucciso Lumi Videla” (1 agosto), giovane consigliere a Santiago e te-stimone della trasformazione del piccolo spazio dell’am-basciata italica nell’unica via di fuga per centinaia di persone ricercate dalla po-lizia segreta cilena. Chi ha ucciso la dissidente di sini-stra Lumi Videla, ritrovata nei giardini dell’ambasciata? Sembra una spy story, fu la realtà. Il 4 agosto, Madda-lena Rostagno ci riporta in Italia, con “Il suono di una mano sola” sulle orme del padre giornalista Mauro Ro-stagno e il processo sul suo omicidio arrivato nel 2011, dopo 23 anni dai colpi di pi-stola della mafi a che lo ucci-sero. Un titolo che è un invi-to, “Toglietevelo dalla testa” (6 agosto), il libro del gior-nalista Riccardo Staglianò sul torbido dilemma della tossicità dei cellulari fra la mancanza di prove defi nitive – e se lo diventassero? - e la difesa delle lobby impegnate a salvaguardare un business milionario. Il 9 agosto Fran-cesca Melandri presenta

“Più alto del mare”: un tuffo negli anni ‘70 nelle vite dei parenti dei colpevoli, puniti con l’ostracismo per quei loro congiunti imprigiona-ti all’Asinara. L’11 agosto Veronica Pivetti parla, non senza ironia, di depressione,

quella che l’ha colpita nel 2002. Stesso tema, sguardo diverso, quello del venticin-quenne nascosto dietro allo pseudonimo di Red Arnold e il suo “Il profumo del si-lenzio” (17 agosto) che per superare il male di vivere va-gabonda alla scoperta di un mondo capace di rivelargli chi è. “Cittadini a metà” (20 agosto) di Chiara Saraceno, sono quelli italiani, derubati di alcuni diritti: l’uguaglian-za per le donne, il lavoro per i giovani, per citarne due, eppure debolmente conti-nuano a far sentire la loro voce. Marco Malvaldi (24 agosto) presenta le avventu-re dei quattro pensionati de-tective di “La carta più alta”. Chiude Marco Travaglio, il 31 agosto, con il suo “Mani pulite. La vera storia- 20anni dopo”. Una rassegna che me-scola generi e tematiche, chia-ve di un successo che si ripete ormai da oltre vent’anni nel-la località termale e ha visto passare da Ponte Arche nomi illustri del panorama letterario italiano e internazionale.Denise Rocca

Scrittori di casa nel salotto delle Terme

Dieci appuntamenti con libri e autori, per incontrarli, svelare i retroscena delle loro opere, come nasce un ro-manzo o un’inchiesta, scoprire piccole curiosità e tic di scrittori e giornalisti spesso dietro lo schermo della

tv, o anche solo per porre all’autore quella domanda che ci assilla da quando ne abbiamo letto l’opera. Per tutto questo torna la rassegna letteraria di Trentino d’Autore, alle Terme di Comano.

A “Trentino d’Autore” a Terme di Comano 10 appuntamenti con libri e au-tori di generi eterogenei

Impianti e forniture elettriche

Via Duina, 16 - tel. 0465 [email protected]

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Dal 26 luglio fi no al 31 agosto

Maddalena Rostagno

Marco Malvaldi

Page 16: Giornale delle giudicarie agosto 2012

pag. 16 AGOSTO 2012 Speciale montagna

“Un trekking lungo i sentieri della natura e dell’ar-te, verso un orizzonte che si apre alle vibrazioni e alle risonanze di tutte le musiche del mondo. Suoni e vocidella terra raccolte là dove la terra si avvicina al cie-lo. Dove si sale e ci si mette in cammino insieme: amanti della musica e della montagna, musicisti e pubblico. Uniti da una passione sincera per le av-venture del corpo e dello spirito. Il cammino procede passo dopo passo, verso la vetta.La ricerca dell’arte è senza confini di stili, linguaggi e culture: dal classico al jazz, dalla canzone d’autore alla coralità, dalla musica etnica a quella contem-poranea. Il concerto, al termine del cammino, è un incontro di arte e natura. Il musicista sale con lo strumentoin spalla, si siede sull’erba o sulla roccia e suona in mezzo al suo pubblico, libero da ogni convenzione e struttura. La musica come linguaggio universale. La montagna come spazio di libertà.I Suoni delle Dolomiti sono tutto questo. Ogni esta-te, in Trentino, sulle montagne più belle e amate del mondo...”

Suoni delle DolomitiMolti gli appuntamenti anche in Giudicarie, tra i quali spicca quello con Enrico Ruggeri

a Camp Centener, a due passi dal Grostè

40

Val Rendena, Dolomiti di Brentagiovedì 23 agosto

ore 14 Camp Centener

CAMP CENTENERquota 2.082 metri

COME ARRIVARE�da Madonna di Campiglio con telecabina Spinale e poilungo il sentiero 331 a piediore 1 di cammino�da Passo Campo Carlo Magno (parcheggio) con impianto di risalita Grosté e poi a piediore 0.20 di cammino

ESCURSIONE con le Guide Alpine passando per Malga Vagliana ore 3.30 di cammino dislivello 500 metri, difficoltà EInfo e prenotazione 0465 442634 - 447501

RECUPEROore 21 Palacampiglio di Madonna di Campiglio

INFO0465 447501 www.campigliodolomiti.it

UN’INIZIATIVATrentino Marketing S.p.A.APT Madonna di CampiglioPinzolo, Val Rendena Comune di RagoliComune di PinzoloRegole Spinale ManezParco Naturale Adamello Brenta

I SUONI DELLA VACANZADal 22 al 24 agosto due pernottamenti in garnìaffittacamere o b&b con trattamento di prima colazionedue cartine escursionistiche della Val Rendena, partecipazione all’escursione e al concerto e t-shirt del festivala partire da € 119Info e prenotazione0465 501007

Per celebrare se stesso e tanti anni di onorata carriera ha affidato 14 delle sue can-zoni ad altrettanti artisti stilisticamente differenti fra loro, riunendole poi in Le can-zoni ai testimoni. Un modo insolito di ripercorrere un itinerario artistico sfaccettato scandito da canzoni di successo, partecipazioni sanremesi, ma anche improvvise deviazioni di percorso, ritorni alle origini rock. Enrico Ruggeri è un tipo curioso, le cui canzoni sono testimonianze di vita vissuta. E questa sua curiosità lo ha portato a cimentarsi anche come prolifico scrittore ed efficace conduttore televisivo.

23.08

Enrico Ruggeri

MERCOLEDÌ 8 AGOSTOGNU QUARTETval Rendena - AdamelloMalga Rosa - ore 14Flauto, violino, viola, violoncello: è questo l’insolito organico scelto da quattro musicisti genovesi per tradurre in pratica quotidiana l’idea di una formazione musicalmente trasversale un animale da palcoscenico col corpo da quartetto classico, il cervello da gruppo jazz e le zampe da rock band. Da questa vocazione a mescolare le carte sono scaturite collaborazioni con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Niccolò Fabi, Afterhours, Gino Paoli, Simone Cristicchi, Baustelle e altri ancora. L’ultimo album del Gnu Quartet è Something Gnu, equilibrato mix di jazz e sperimentazione.COME ARRIVAREda Villa Rendena si percorre la strada che in 9 km porta alla località via Marcia (parcheggio) poi a piedi ore 0.30 di cammino

ESCURSIONEcon le guide alpine a malga Valsorda ore 5 di cammino dislivello 550 metri, diffi coltà e Info e prenotazione 0465 501007RECUPEROore 17 casa Guste a Javrè

GIOVEDÌ 23 AGOSTOENRICO RUGGERIMadonna di Campiglio, Camp Centener, ore 14:00.Dal rock al pop: la libertà di stile di un cantautore fuori dagli schemi.Per celebrare se stesso e tanti anni di onorata carriera ha affi dato 14 sue canzoni ad altrettanti artisti stilisticamente differenti fra loro, riunendole poi in Le canzoni ai testimoni. Un modo insolito di ripercorrere un itinerario artistico sfaccettato, scandito da canzoni di successo, partecipazioni sanremesi, ma anche improvvise deviazioni di percorso, ritorni alle origini rock. Enrico Ruggeri è un tipo curioso, le cui canzoni sono testimonianze di vita

vissuta. E questa sua curiosità lo ha portato a cimentarsi anche come prolifi co scrittore ed effi cace conduttore televisivo. COME ARRIVAREda Madonna di Campiglio con la telecabina a Monte Spinale lungo il sentiero 331 ore 1 di cammino da Passo Campo Carlo Magno (parcheggio) con impianto di risalita Grosté e poi a piedi ore 0.20 di camminoESCURSIONE con le Guide Alpine passando per Malga Vagliana, ore 3.30 di cammino, dislivello 500 metri, diffi coltà E, info e prenotazione 0465 501007RECUPEROore 21 Palacampiglio a Madonna di Campiglio

LUNEDÌ 27 AGOSTOANDREA DULBECCODOUBLE MALLETS TRIOVal di Breguzzo - malga D’Arnò ore 14Alessandro Bianchini, Roberto Pangrazzi

e Daniele Palma, ovvero il Double Mallets Trio, propongono assieme ad Andrea Dulbecco, musicista diviso fra composizione contemporanea e jazz, originali arrangiamenti di Piazzolla e di altri compositori.Il vibrafono solista dell’ospite ricopre un ruolo di primo piano, attorniato da percussioni di svariata foggia. E a un certo punto, il quartetto mette da parte i consueti strumenti per percuotere bidoni di latta e lasciarsi andare a una sorta di rituale dal forte impatto acustico.COME ARRIVAREda Breguzzo in auto fi no al Breg Adventure Park (parcheggio) e poi a piedi ore 1.30 di camminoESCURSIONEcon le guide alpine verso la cascata della cravatta passando per malga Maggiasoneore 3 di cammino dislivello 350 metri, diffi coltà eINFO E PRENOTAZIONE0465 323090 – 502111RECUPEROore 21 teatro comunale di Tione

Page 17: Giornale delle giudicarie agosto 2012

AGOSTO 2012 - pag. 17 Festa dell’agricoltura

2491m

La campagna del Lomaso “al centro”

A Ferragosto, dal 10 al 15 con il 13 di pausa per far rifi atare i tanti volontari, va in scena la Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo, con il palio dei sette comuni – anche

se ormai sono sei, ma la tradizione è tradizione – e il ritorno, venuto a mancare uno dei vòlti che l’anno scorso aveva ospitato il locale “Vic in tirol”, del tendone con il piano bar. Cinque serate a tema: Revival Vic in Tirol con la musica folkloristica, “Tutti al mare” con il palco trasformato in

spiaggia e balli di gruppo, musica Reggae, la serata in costume “Galli vs Romani”, e il country. Non mancherà la fornitissima cucina e si ripete, con qualche percorso più impegnativo per i più abili, l’attrazione pomeridiana della gincana trattoristica, la gara di slalom con trattori a pedale per bambini. Altro appuntamento sportivo che ritorna quello con il raduno ciclistico de “In Val Lomasone tutte le bici le è bone”. C’è poi qualche novità...

La “Festa dell’agricoltura”, dal 10 al 15 agosto, tra divertimento, musica e prodotti tipici

VENERDI’ 10 AGOSTOore 19:00 Vigo Lomaso - “L’arte nel borgo” VII edizio-ne – mostra di opere a cura dell’Associazione Artisti Giu-dicarie Esteriori nella piazza del paese fi no alle 22:00ore 21:00 MUSICAL-NO-TRE DAME DE PARIS – Estratti dall’opera popolare di Riccardo Cocciante. An-cora una volta le offerte raccolte verranno devolute in benefi cienza ai missionari padre Tullio e suor Pierina.Ore 23:00 PIANO BAR revival con musica Folk e Karaoke

SABATO 11 AGOSTOore 10:00 Apertura manifestazione con stand prodotti lo-cali piazzale C.O.P.A.G.: la “fattoria degli animali (fi no alle 19:00)ore 10:00 presso il piazzale C.O.P.A.G. Il convegno “Come il chicco di grano che si trasforma e dona l’eredità, di Mons. Lorenzo Dal Ponte nel decennale dalla morte”.ore 12:30 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – pranzo con piatti tipiciore 13:00 Pranzo degli sponsor ore 15:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Gincana trat-toristica per bambini organizzata dall’Unione Allevatori Giudicarie Esteriori.Ore 15:00 Vigo Lomaso - “L’Arte nel borgo” - fi no alle 22:00ore 17:30 Piano bar – Baby Danceore 18:00 Aper music fi no alle 22:00ore 18:30 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Cena con piatti tipici localiore 21:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Orchestra spet-tacolo MARCO RIBONIore 22:00 Piano Bar – Serata a tema “mare” con balli di gruppo e disco music a 360° ore 22:30 Piazzale C.O.P.A.G.Dasindo – Spettacolo folklo-ristico del Gruppo Music Sport Dance – G.S.Fraveggio

DOMENICA 12 AGOSTOore 10:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo - Apertura ma-nifestazione ore 10:00 piazzale vicino alla C.O.P.A.G.: la “fattoria degli animali” (fi no alle 19:00)ore 10:30 Vigo Lomaso – Partenza dalla piazza con arrivo alla Pieve Santa Messa in ricordo di Mons. Lo-renzo Dal Ponte con la partecipazione delle compagnie Schutzen del Trentinoore 12:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – pranzo con piatti tipiciore 15:30 Dasindo – Partenza MAGNACORTA DEI PANCELONGHE DEL LOMASore 15:30 Vigo Lomaso - “L’arte nel borgo” - fi no alle 22:00ore 18:00 Aper music fi no alle 22:00ore 18:30 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Cena con piatti tipici localiore 21:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Orchestra spettacolo DANILO PONTIore 22:00 Piano bar con musica dal vivo con gruppi locali “Musica REGGAE”

Il Programma

La Magna corta dei Pancelonghe del Lomas

Tre chilometri per il percorso che da Dasindo arriva fino a Favrio e ritorno, primo sconfinamento nel comune di Fiavè nella storia della Magnacorta e uno spirito scaccia-crisi. Questi gli ingredienti principali della celebre camminata della Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo. Non solo cibo – anche se non manca affatto – ma anche un percorso animato da alcuni personaggi di ieri e di oggi della nostra valle e del mondo ( Don Lorenzo Guetti, Ada Negri, Giovanni Prati, Robert Kennedy, Wangari Mathai) e una serie di narratori che

guideranno i partecipanti alla scoperta di alcuni valori e stili di vita che possono aiutare in un momento di crisi economica.Le tappe: 1.Piazza di Dasindo: salame alle noci, pane casereccio e vino Lagrein2.Prato lungo la salita per Favrio: tisane naturali3.Fontana di Favrio: Yogurt e miele4.Piazza di Favrio: polenta, carne salada e vino Rebo5.Incrocio strada Favrio/Dasindo e stradina di campagna: patate, formaggio, succhi e sciroppi naturali6.Piazzale della Copag: dolci e vino Kerner in compagnia del coro Nuove Voci Bianche Giudicariesi

Musical “Notre Dame De Paris”

A sorpresa, la festa dell’agricoltura si apre venerdì 10 agosto a Parigi: quella di fine ‘400, in procinto di lasciarsi alle spalle il medioevo e il mondo

gotico, pronta ad accogliere il Rinascimento alle porte con nuove idee filosofiche, artistiche ed estetiche. Sarà infatti un musical, quest’anno, la tradizionale serata di raccolta fondi per i missionari Padre Tullio e Suor Pierina, impegnati in Sudan e in Congo. Una sessantina gli attori / cantanti sul palco: i volontari del comitato organizzatore a fianco di attori di esperienza, per la regia di Gisella Zambito, metteranno in scena il celebre Notre Dame de Paris, dall’opera di Victor Hugo, rivisitata in forma di musical da Riccardo Cocciante. La storia è quella di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame, del suo amore impossibile e tragico per la gitana Esmeralda che si consuma in un mondo che sta cambiando irrimediabilmente: in Spagna c’è l’inquisizione: gli arabi sono cacciati e gli ebrei perseguitati. L’alchimia, antenata della Scienza, rimette in dubbio il senso della vita. A Roma, Galileo proclama che la terra è rotonda. Leonardo disegna macchine che volano. A Norimberga, Gutenberg inventa la stampa e Lutero riscrive il Nuovo Testamento che fa vacillare la fortezza della Chiesa. A Firenze, Savonarola brucia i libri sulla pubblica piazza. Cristoforo Colombo scoprirà

L’America. E Nostradamus predice la fine del mondo per l’anno 2000. A Parigi, il deforme Quasimodo dall’animo poetico e gentile trascorre un’esistenza nascosta e ammira la bella Esmeralda danzare, ma lei è infatuata di Febo, piacente capitano delle guardie del Re che, sebbene fidanzato con la ricca borghese Fiordaliso, si invaghisce della bellezza esotica e sensuale della gitana , così come ne subisce il fascino Frollo, l’arcidiacono della cattedrale. In un crescendo drammatico, accecato dalla gelosia Frollo pugnala Febo, ma la colpa ricade su Esmeralda che viene arrestata. Una tentata violenza, un atto eroico frainteso, una rivolta sedata nel sangue, e sullo sfondo un amore segnato dall’ingiustizia per una storia epica e un musical di enorme successo.

“Come il chicco di grano che si trasforma e dona” questo il titolo scelto per il ricordo di Monsignor Lorenzo Dalponte nel decennale della scomparsa. Don Renzo, per conoscenti e paesani, è stata una delle figure di spicco delle Giudicarie per il suo impegno in campo educativo, come storico e cappellano degli Schützen trentini, nell’assistenza spirituale agli emigrati in Svizzera. Maestro, amministratore delle Terme di Comano, uomo di chiesa, Chi l’ha conosciuto ricorda una tempra forte e risoluta e una grande capacità di visione per il futuro delle sue genti, un animo da contadino che nella terra e nei valori della vita agricola ha creduto e voluto essere portatore. La solidarietà, l’impegno per il prossimo, la libertà di coscienza, “il dovere e l’onore, due fari luminosi che aiutano ad avanzare anche nella notte”, diceva. Lo ricorderanno, e ne ribadiranno gli ideali per cui si impegnò in vita: Ruben Bellotti, presidente dell’AssociazioneTre Piéf – Judicaria, promotrice dell’evento, e il presidente del Comitto Festa dell’Agricoltura Palio dei sette Comuni Fabio Zambotti; Don Mario Sartori, già arciprete di Vigo Lomaso;l’onorevole Luca Carli, in rappresentanza della comunità locale; Monsignor Umberto Giacometti, già

rettore del Collegio Arcivescovile di Trento; Antonio Beccara, rappresentante dei primi alunni di Don Renzo; Luca Moser, per l’Area Coordinamenti Centro Servizi Opere Educative Fondazione “Mons. Lorenzo Dalponte”; Claudio Tessaro de Weth, capitano della 1^ Compagnia Schützen Trento “Imperatore Massimiliano I”; Graziano Riccadonna, presidente del Centro Studi Judicaria

Ricordo di Monsignor Lorenzo Dalponte, a dieci anni dalla scomparsa

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pag. 18 AGOSTO 2012

La Pro Loco di Bolbeno, organizzatrice della mani-festazione, cercherà di far magicamente rivivere alcuni momenti significativi della vita di un tempo: un’occasione per far riflettere e, soprattutto, per non dimenticare le tradizioni più importanti dei nostri terri-tori. Per questo tra le antiche mura, sotto i portici e nella sto-rica piazza centrale, verranno riproposti decine e decine di antichi mestieri ormai del tut-to scomparsi o profondamente cambiati rispetto al passato. Si va dall’arrotino al calzolaio, dal maniscalco all’impaglia-tore di sedie, passando per il casaro, le portatrici d’acqua, le lavandaie, le merlettaie, il tom-bolo…e tanti altri ancora! Altra componente insostituibile di Not(t)e di Note è la musica, quella vibrazione nell’aria che

toglie il fiato e che parla al cuo-re di ognuno di noi. Così tra gli scorci più affascinanti del pae-se suoneranno diversi gruppi musicali, a disegnare un vero e proprio itinerario musicale tra le antiche mura. Quest’anno si esibiranno, ancora una volta, gruppi davvero rinomati tra i quali la Compagnia Sonadùr di Ponte Caffaro, l’Orchestra

Avanti E’ndre e, straordina-riamente, per il secondo anno consecutivo, il celebre gruppo internazionale dei Lou Dalfin, con il grande concerto delle ore 21.00: un complesso famoso in tutto il mondo per la sua pecu-liarità che consiste nel recupe-rare musica tradizionale e rie-laborarla con musica moderna, in particolare rock, jazz e reg-

gae. Grande novità di questa edizione è rappresentata dalla mostra (dalle 16.00 alle 19.00) del grande artista di Bolbeno Amedeo Marchetti che, ricor-diamolo, dal 1988 partecipa al Premio Internazionale Gianni-no Grossi per pittori Naif e nel 2002 vinse addirittura la “Lu-cia d’Oro”.Infine non si può dimentica-re l’importanza che l’aspetto culinario riveste all’interno di questa manifestazione. Diffici-le infatti resistere ai piatti tipici trentini che vengono proposti per la cena, preparati con cura dagli instancabili volontari del-la Pro loco di Bolbeno. Il menù, a base di polenta, cotechino, braciola, salamino, peverada, spressa, e funghi, sarà in grado di deliziare anche i palati più esigenti che potranno gustare inoltre gli inconfondibili ed

inimitabili “Capùs de Bolben”, le gustosissime polpette a base di pane raffermo, formaggio grana, burro, uova, erbe, coste e uva sultanina, avvolte accu-ratamente in foglie di vite di uva fraga. La loro preparazio-ne è abbastanza laboriosa e im-pegnativa (vedi a fianco) tant’è che qualche giorno prima della festa, le donne di Bolbeno si ritrovano tutte insieme e pre-parano centinaia e centinaia di Capùs con l’unico scopo di far apprezzare ai più questa spe-cialità. Visto il successo dello scorso anno, anche quest’an-no, ad ore 18.00, si terrà una breve dimostrazione in piazza nella quale si mostreranno al pubblico le varie fase necessa-rie alla preparazione di questa specialità. Quindi non dimenticate: saba-to 11 agosto 2012 La Pro Loco

di Bolbeno vi aspetta numerosi per una Not(t)e di Note indi-menticabile!

PROGRAMMA DELLA FESTAOre 15.00 vecchi mestieri per le vie del borgoOre 16.00: Apertura mostra di pittura Amedeo marchettiOre 16.30 itinerari musicali .. musica nelle piazze e nelle cortiOre 16.30 Distribuzione “Capùs de Bolben”Ore 18.00: dimostrazione cu-linaria: preparazione dei capùs da BolbenOre 18.30 cena con polenta e prodotti tipici trentiniOre 21.00 grande concerto serale con i Luo Dalfin …e dopo il concerto la festa continua!!!!!

Not(t)e di Note a BolbenoDa oltre quindici anni, in agosto, nel paese di Bol-

beno, si svolge la manifestazione Not(t)e di Note, ormai diventata un appuntamento impedibile

delle estati delle Valli Giudicarie. Musica, vecchi mestieri, prodotti tipici e i celebri “Capùs de Bolben”, rappresen-

tano gli insostituibili ingredienti di una giornata divenuta ormai un must per turisti e valligiani.Sabato 11 agosto 2012 nel piccolo paese di Bolbeno, sarà possibile passare una giornata davvero particolare in un clima di amicizia e di allegria.

…itinerario musicale tra le antiche mura…

Tra gli innumerevo-li appuntamenti che l’attivissima Pro Loco Bolbeno propone per l’estate 2012, l’ultimo, in ordine cronologico, è rappresentato dalla con-sueta due giorni di fe-sta che si svolge anche quest’anno nei giorni 15 e 16 agosto presso il Santuario Madonna del Lares di Bolbeno. Il classico programma della manifestazione prevede, per mercoledì 15, la Santa Messa, celebrata da Don Walter Somavilla ad ore 10.00, cui farà seguito il sem-pre delizioso pranzo a base di polenta, braciola, sala-mella, cotechino, crauti, peverada e spressa preparato con premurosa cura dai celebrati “cheffs” della Pro Loco. Anche quest’anno vi sarà l’esibizione pomeri-diana del neo costituito “Coro Cima Tosa Bolbeno” che ad ore 14.30 si esibirà all’interno della chiesetta del Santuario Madonna del Lares con una serie di canti di montagna. Per martedì 16 il programma è ancor più ricco visto che, oltre a pranzo e Santa Messa, grandi e piccini, maschietti e femminucce, avranno l’occasio-ne di partecipare alla tradizionale corsa podistica non competitiva che si disputerà nel primo pomeriggio lun-go l’incantevole sentiero nei dintorni del Santuario. Da aggiungere che lungo l’intero arco delle due giornate funzionerà naturalmente un fornitissimo spaccio bar e, per i più golosi, verranno distribuite gustosissime cre-pes con marmellata o nutella; per gli appassionati del settore legno, sarà infine possibile misurare le proprie qualità estimatorie nell’ormai popolare gioco “Indovi-na il peso della legna” che tanto successo ha sempre riscontrato negli anni.

Festa alla Madonna del Lares

La Pro Loco di Bolbeno organizza la sedicesima edizione di…

Questa caratteristica ricetta è cono-sciuta, seppure con alcune varianti, nella vallata compresa fra Tione e Storo in Giudicarie. I Capugn si pre-parano solitamente per il giorno della sagra del paese e vengono offerti ad amici, parenti ed ospiti. Si presenta-no come involtini di dimensione di un pacchetto di sigarette jncartati in foglie di vite con all’interno un im-pasto simile al ripieno. Si consumano al naturale oppure tagliati a pezzetti e conditi con olio di oliva.

Ingredienti per circa 40 capugn: (o capuss a seconda dei paesi)1 Kg di pane secco grattugiato non troppo fino.1 Kg di grana grattugiato.1 l di latte oppure di acqua.2 uova intere.1 Kg di erbette crude tagliate sottili.½ bicchiere di olio di oliva.Sale e pepe quanto basta.1 manciata di prezzemolo tritato.1 noce di burro.2 spicchi di aglio.A discrezione 100 grammi di uva sul-tanina.80 foglie di vite di uva fraga pulite ed integreFilo di cotone.Modalità di esecuzione:In una capiente vaschetta si mettono il pane ed il formaggio grana grattu-giati, l’olio di oliva, un po’ di pepe e le 2 uova e si amalgama per bene; si aggiunge il latte oppure l’acqua per ammorbidire l’impasto Poi si aggiun-gono le erbette tagliate sottili ed un

po’ di sale e si rimestola per bene In-fine si pesta bene l’aglio, si fa roso-lare con una noce di burro ed un po’ d’olio e si aggiunge all’impasto amal-gamando per alcuni minuti per bene. In certi paesi si aggiunge anche una manciata di uva sultanina. Quando è pronto, l’impasto deve apparire soffi-ce ed umido. Per completare l’opera si prendono le foglie di vite di uva fraga, che sono molto più grandi delle altre viti, si sovrappongono due a due con la punta all’opposto e vi si mette un pugno circa di impasto ben riquadra-to ripiegando le foglie e legandole ad incrocio con il filo di cotone, creando così una specie di pacchettino. Infine si prepara un pentolone di acqua bol-lente salata e vi si immettono i capu-gn facendoli cuocere a fuoco lento per 25-30 minuti. Al termine della cottu-

ra si tolgono dall’acqua con la cazza forata e si stendono sopra un tagliere grande di legno per farli raffreddare. Si tagliano i fili di cotone, si aprono le foglie a metà e si mangiano tenen-doli in mano come una banana. Se per caso risultassero troppo molli o trop-po duri, si deve variare la quantità di latte o di acqua della ricetta. Questa ricetta verrà inserita nel ricettario cu-linario tirolese in fase di preparazio-ne da parte della federazione unitaria degli Schuetzen del Tirolo storico a Innsbruck., a cui contribuiscono per la loro parte tutte le Compagnie degli Schuetzen del Trentino, del Sudtirole del Nord e Ost Tirol.

Silvano Capella Capitano della Schuetzenkompanie Rendena.

Capuss, lo “snack” delle festeRICETTA CAPUGN O CAPUSS O CAPU’

Mercoledì 15 e giovedì 16 agosto la tradizionale due giorni di festa

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X EDIZIONE pag. 20 Speciale 24 ore val Rendena

24 ore val Rendena, 10 anni di divertimento, dieci anni di sport

Sport, divertimento, aggregazione... questi gli ingredienti della gara più lunga dell’anno

Attesi oltre mille partenti al via nella piazza di Strembo

Sembra lontanissimo il tempo in cui Sandro Ducoli, insieme a Sergio Mattiello e ai fratelli Fabrizio e Marco Polla avevano avuto l’idea di provare ad organizzare un grande evento per gli amanti dello sport ed in particolare della mountain bike. Memori della felice esperien-za vissuta con la 24 ore val Rendena di fondo, che negli anni Ottanta aveva richiamato in valle i più grandi campioni dello sci nordico d’Europa, si “armarono” di grande entusia-smo e si lanciarono in una straordinaria av-ventura. Dopo una prima edizione nel 2003 “tutto cuore”, la macchina organizzativa si è iniziata a perfezionare calibrando sulle esi-genze dei bikers i propri standard. Con la po-litica di “coccolare” coloro che partecipavano alla manifestazione, garantendo un’ospitalità calorosa, prestando molta attenzione ai ser-vizi, fornendo sempre un’ottima cucina, e farcendo il tutto con preziosi e ambiti pacchi gara, la 24 ore val Rendena è cresciuta nel corso degli anni fino a diventare un punto di riferimento per il mondo dell’endurance na-zionale. Dal 2004 fa parte del Circuito nazionale 24 CUP MTB, dove è inserita anche quest’anno come V tappa.Sport e divertimento, sono da sempre le pe-culiarità di questo appuntamento che è riu-scito a coinvolgere non solo bikers di tutta Italia ma anche la gente valliggiana che a vario titolo vive la manifestazione: chi come volontario, chi come atleta, chi come accom-pagnatore, chi da pubblico. Comunque la si viva la 24 ore val Rendena sa regalare emo-zioni indimenticabili. Anche quest’anno al via ci saranno i migliori

bikers di specialità: non mancherà Gianfran-co Mariuzzo che tenterà di vincere per l’en-nesima volta il Trofeo Memorial Giorgio Duco-li, e di soffiare il trofeo ai ragazzi di Tiziano Massardi, eterni secondi in val Rendena. Tra i solitari favoriti i “protagonisti di stagione” Giuliana Massarotto e Morgan Pilley, ma un Alberto Zambelli determinato potrebbe rovi-nare la festa all’australiano della Scott. Ma a fianco dei grandi campioni ci saranno quelli che la 24 ore la vivono goliardicamente, che alternano la pedalata ad una buona mangiata, che vengono in Rendena per ritrovare amici e conoscenti, per ritornare in “famiglia” e tra-scorrere in compagnia un bel weekend. Proprio ai non agonisti è rivolta una delle maggiori novità 2012 che vede l’apertura del-la 24 ore Val Rendena anche a coloro che sono sprovvisti di certificato medico agonistico: per poter partecipare in squadra da 8 compo-nenti alla 24 ore basterà quindi il certificato del proprio medico di “sana e robusta costitu-zione”. Un’agevolazione per tutti per non far perdere a nessuno un’occasione unica e forse irripetibile, perchè si fa sempre più insisten-te la voce che questa edizione, la decima, possa essere davvero l’ultima.Non solo festa e competizione, ma anche un occhio di riguardo, come da tradizione, a chi ha più bisogno. Anche quest’anno ci sarà una donazione all’ADMO Trentino pari al numero di giri percorsi dai vincitori moltiplicato per 5 €. Un gesto importante, non solo per il de-naro che verrà donato, ma soprattutto per la straordinaria possibilità di sensibilizzare ed informare molte persone verso situazioni for-se poco conosciute.

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Team 8 componenti

2011 Team Mtb Santa Marinella Tonica Sport

2010 Team Studiobianconi.it

2009 Team Studiobianconi.it

2008 Team Nardis Sport Pinzolo

2007 Team La Perla Verde

2006 La Perla Verde-NW-L.Cougan - Nardis Sport Pinzolo

2005 VM Team Carpenedolo

2004 VM Team Carpenedolo

2003 MTB La Perla Verde

Oltre alle classiche pizzevi proponiamo anche...

pizze ipocalorichecon grano Kamut efarina di Soia

Questa tipologia di pizzacon pasta di grano KAMUTe FARINA di SOIAè attentamente bilanciatacon un corretto rapportotra carboidrati , proteine egrassi per ottenereun ridotto apporto calorico(complessivamente tra 380e 400 calorie), masoprattutto per garantirela massima digeribilitàe la maggior tollerabilità.Per curiosità la PizzaMargherita tradizionaleè di circa 800 calorie.Quindi questa proposta

quella clientela checonsidera anche il criteriodell’impatto calorico.Inoltre sono farine prodottecon coltivazione daagricoltura biologica chenon hanno subito alterazionigenetiche, per cui conservanoappieno i sapori veridella tradizione ealti contenuti nutritivi.

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Albo d’oro Team

I magnifi ci e temerari vincitori solitari delle 9 edizioni2011 Giuliana Massarotto Alberto Zambelli

2010 Lorenza Menapace Claudio Pellegrini

2009 Sandra Araujo Claudio Pellegrini

2008 Lorenza Menapace M.Calzoni, F. Capretti, C. Pellegrini

2007 Margherita Beltramolli Claudio Pellegrini

2006 Lorenza Menapace Claudio Pellegrini

2005 Elena Marchi Marco Poyer

2004 Elena Marchi Carlo Argentieri

2003 Elena Marchi Massimiliano Murara

Antolini Tipografi a srl 38079 Tione di Trento

Via Fabbrica, 52/a Tel. 0465.322856 Fax 0465.329315

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X EDIZIONE pag. 22 Speciale 24 ore val Rendena

La val Rendena si tinge di Tricolore Chissà se ci saranno anche Paolo Maganzini e Diego Fenaroli alla 10a edizione della 24 ore Val Rende-na, a difendere il titolo tricolore Memorial Tiziano Polla riservato ai Team da 4 componenti (di cui 3 tesserati per la stessa società) conquistato l’anno scorso nella capitale, nel Parco degli Acquedotti Romani Appia Antica. Dopo le fatiche della Tran-salp, che li ha visti impegnati nella traversata di 600 chilometri da Oberammergau in Baviera a Riva del Garda, passando per Madonna di Campiglio, potrebbero essere impegnati sul bell’anello di Rendena a caccia dell’impresa di tenersi attaccata la maglia tricolore disegnata da Keit (www.keit.it) prestigioso marchio dell’abbigliamento tecnico sportivo. “Sarebbbe la prima volta che un team riesce a mantenere la maglia per due anni conse-cutivi - fanno sapere dal direttivo 24 CUP- ma non sarà una cosa semplice”. A concorrere per il titolo prevista la partecipazione di Team da tutta Italia, e la bagarre è garantita.

In lotta le squadre da 4 componenti nel Memorial Tiziano Polla per aggiudicarsi le maglie tricolori indossate nel 2011 dal quartetto di Geopietra Zaina Biciclette

24 Cup: uno spettacolare Tour d’Italia in MTB

Sta giungendo al termine lo spettacolare Tour 2012 attraverso la Penisola del co-loratissimo serpentone di bikers amanti delle ruote grasse. Partito dalla piazza Duomo di Cremona, passato dal centro di Finale Ligure, è giunto a giugno sulle col-line dei Colli Berici a Barbarano Vicentino (VI). Una sosta nella frazione di Stevenà di Caneva in provincia di Pordenone e poi a tutta birra verso la Val Rendena dove il circuito farà tappa l’1 e 2 settembre, per poi volare in quel di Roma, nel Parco degli Acquedotti il 15 e 16 settembre. La nona edizione della 24 CUP sta giungendo al termine ma ancora incerti sono i giochi che vedono moltissimi endurancers a con-tendersi il primato 2012. (Info: www.24cup.org)

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Nel 2011 sono stati circa 150 i ragazzi che hanno preso parte a questa sim-patica kermesse, che vede impegnati i più piccoli bikers cimentarsi in una delle prime “gare”. Ma più di una competizione quella che si compie sulla bella ginkana in erba ri-cavata nel Parco Comunale a Strembo, è una opportunità per tutti per capire come funziona una staffetta, e offre la possibilità di provare a fare squa-dra con altri che condividono la stessa passione per le due ruote.Inoltre per-mette di far partecipare attivamente i fi gli di chi corre la 24 ore Val Rendena, che altrimenti rimarrebbero passivi a guardare padri e madri. Non ci sono né vincitori nè vinti alla Mini 24 ore Val Rendena, tutti vengono premiati, ma quel pizzico di agonismo si svilup-pa ugualmente tra i piccoli “atleti” che mettono il loro massimo impegno nell’affrontare la prova. La gara si terrà alle ore 14.00 di sa-bato 1 settembre e l’iscrizione verrà fatta direttamente sul posto e sarà come sempre gratuita. Organizzazione curata dalla Scuola MTB Damello Brenta

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X EDIZIONE pag. 24 Speciale 24 ore val Rendena

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SEMIFINALESan Mauro Mare – riviera romagnola

Sabato 21 luglio 2012

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Giovedi 30 agostoore 14.30 ARRIVO presso Hotel Casa Moresc di Spiazzo Rendenaore 17.00 shooting fotografico c/o Terme Val Rendena – Caderzone Termeore 19.30 cena c/o teatro Tendaore 20.30 premiazione gara di golfore 22.30 cocktail party presso Casa Moresc

Venerdì 31 agostoore 09.30 shooting presso gli sponsorore 11.00 degustazione presso Serca - Bocenagoore 18.00 presentazione delle MISS - Pinzoloore 18.45 aperitivo con le MISS c/o LionClan Pelugoore 22.00 Sergio Sgrilli presenta ufficialmente le Miss

Sabato 1 settembreore 08.30 shooting presso Golf Club Rendenaore 11.30 presenza alla partenza della 24ore – piazza di Stremboore 20.30 finale MISS VAL RENDENA 2012 - segue estrazione lotteria MISS VAL RENDENA

ARRIVO presso Hotel Casa Moresc di Spiazzo Rendena

Madrina dell’evento la modella Jaya

Casa MorescSpiazzo fraz. Fisto

Miss Val Rendena con

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X EDIZIONE pag. 26 Speciale 24 ore val Rendena

Sette chilometri di emozioni nella verde valle Il bellissimo percorso si snoda tra gli abitati di Strembo, Caderzone e Bocenago

Saranno ancora i borghi di Strembo, Bocenago e Caderzone ad ospitare la 10a edizione della 24 ore val Rendena e a regalare alla verde valle un week end di sport e di festa. Nella bellis-sima piana che costeggia il Campo da Golf val Rendena sono attesi anche quest’anno bikers da tutta Italia per la grande sfida sull’anello di 7 km che guarda le Dolomiti di Brenta: su un percorso misto con tratti sterrati, er-bosi e pavè, i concorrenti raggruppati in squadre da otto, da quattro o soli-tari si daranno battaglia per 24 ore, cercando di compiere il maggior nu-mero di km. Si parte dalla Piazza di Strembo alle 12.00 in punto per entrare dopo poche centinaia di metri nel circuito all’al-tezza dell’abitato di Caderzone. Da qui, dopo il classico passaggio nel Bor-go con giro alla fontana, il sottopassag-gio della strada principale porta alla bellissima piana di Caderzone, dove gli organizzatori hanno individuato un nuovo tratto misto, tra prati e boschi molto piacevole, con una prima parte panoramica, tra le tipiche stalle e gli agritur della Piana, che guarda verso il Dos del Sabion, meta ambita di mi-gliaia di sciatori durante la stagione invernale e di escursionisti a caccia di paesaggi emozionionanti, con una sa-lita pedalabile e una bella discesa tra gli ontani. Il percorso prosegue rimet-tendosi sul tradizionale tracciato che porta prima al Golf Val Rendena e poi all’abitato di Bocenago. Discesa verso Strembo e attraversamento del Fiu-me Sarca per ritornare verso la zona cambio e ripartire a mille. Oltre sette chilometri a giro con un dislivello di circa 120 metri per una 24 ore che si preannuncia dura e massacrante. www.24hvalrendena.it

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Dalle Dolomiti al Colosseo24 ore mountain bike Val Rendena e Roma, dopo il successo della scorsa edizione ripropongono “Dalle Do-lomiti al Colosseo”, premiando chi percorrerà nelle due gare, la di-stanza che separa le Dolomiti dalla Capitale. Un riconoscimento dedi-cato esclusivamente ai solisti sia in campo maschile che femminile, un misto tra fatica e fortuna, dato che solo nella serata di venerdì 14 set-tembre, a Roma, Claudio Vettorel (presidente del Comitato Organiz-

zatore 24ore di Roma) e Sandro Du-coli stabiliranno la distanza campio-ne compresa tra i 600 ed i 700 km... questo sarà il valore a cui più ci si deve avvicinare sommando i chilo-metraggi realizzati in Val Rendena ad inizio settembre ed a Roma. Gli Organizzatori delle 24 ore mountain bike Val Rendena e Roma insieme al maestro di mountain bike Daniele Avolio, durante l’Even-to “dalle Dolomiti al Colosseo” por-teranno avanti un progetto di soli-darietà denominato “MESSAGGERI DELLA RICERCA”. In val Rendena e a Roma saranno presenti durante tutto l’arco delle manifestazioni un punto per informazioni e di raccol-ta fondi per la ricerca contro il can-cro: sarà un impegno importante che le due organizzazioni vogliono portare avanti congiuntamente per sostenere gli studi di ricerca per questo grande e attuale problema mondiale.Le Organizzazioni doneranno un euro per ogni chilometro che il vin-citore della speciale categoria “Dal-le Dolomiti al Colosseo” percorrerà in tutte e due le manifestazioni.

600 chilomteri di solidarietà

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X EDIZIONE pag. 28 Speciale 24 ore val Rendena

I magnifici 18: la val Rendena premia i fedelissimi

Un comitato organizzatore attento come quel-lo della val Rendena non poteva non ricordar-si di chi in questi anni non è mai mancato... Così nella decima edizione è giunta puntuale la decisione di premiare i “fedelissimi” cioè quegli atleti che sono sempre stati presenti a tutte le 9 edizioni della 24 ore val Rendena già disputate. Per loro, oltre ad una apprez-zatissima iscrizione gratuita alla decima edi-zione, è previsto un momento speciale poco prima della cerimonia di premiazione, quando si taglierà la torta per festeggiare, spegnendo le dieci candeline, un compleanno importante ed un traguardo raggiunto, impensabile dieci anni fa. Verranno premiati sia chi ha partecipato alle 24 ore in solitaria sia chi ha preso parte alle gare in squadra. Per tutti una grande festa, un momento unico che vede cementificarsi un clima di amicizia e di cordialità che fonda le proprie basi sull’amore per lo sport e per le ruote grasse.Tra gli irriducibili, ben 5 atleti “rendeneri”, Pietro Foccoli, Mauro Salvaterra e Martino Maffei di Pinzolo, Igor Maestri di Carisolo e Rudy Frigo di Spiazzo.

Nella speranza di non aver dimenticato nessu-no ecco I FEDELISSIMI ai quali il C.O invia un sincero “GRAZIE DI CUORE”1. Agazzi Pierre – Cremona2. Baccinelli Paolo – Cremona3. Bonenti Corrado - Bondo 4. Bravo Tiziano – Concesio (BS)5. Copelli Marco – Trento6. Foccoli Pietro – Pinzolo (TN)7. Frigo Rudy – Spiazzo (TN)8. Guarneri Angelo – Bolgare (BG)9. Maestri Jgor – Carisolo (TN)10. Maffei Martino – Pinzolo (TN)11. Marelli Alberto – Ledro (TN)12. Mariuzzo Gianfranco - Venezia13. Perini Paolo – Laives (BZ)14. Salvaterra Mauro – Pinzolo (TN)15. Sartori Gianfranco - Trento16. Sartori Severino - Trento17. Tonali Gianluca – Mandello Lario (LC)18. Vavassori Angelo – Bolgare (BG)

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Il campionato del volontarioSempre di fretta, quasi di corsa. Impegnatissimo, con mille cose da fare. Trovava il tempo per dare una mano a tutti, rubandolo spesso alla sua famiglia, alla sua attività e a se stesso. Anzi si può dire che a se stesso non abbia mai pensato. Era la generosità e l’altruismo in perso-na. Amava la sua terra, il suo paese e la sua gente, cui aveva dedicato il meglio di sé, nelle istituzioni (fu in consiglio comunale), nel volonta-riato, nelle associazioni culturali e ricreative, nello sport (fu tra i fon-datori della 3P), soprattutto quello rivolto ai giovani, per offrire loro

momenti di aggregazione e ideali legati ai valori dell’amicizia, della solidarietà e dello spirito di corpo. Princìpi che aveva assorbito in fa-miglia, da papà Antonio e mamma Maria, e tradotto in pratica nella vita quotidiana. La sua mente era un vulcano di idee e di iniziative, rivolte sempre al sociale, a miglio-rare la qualità della vita di Strem-bo e dei suoi compaesani. Fu tra i promotori dell’area sportiva e del parco fl uviale in fregio all’abita-to, fra i difensori dell’integrità di Val Genova, di cui auspicava la va-lorizzazione, ma con uno sviluppo sostenibile nel solco delle attività tradizionali ed a benefi cio dei lo-cali. Giorgio Ducoli ci manca da 18 anni, ma la comunità di Strembo, che gode ancor oggi i frutti delle sue intuizioni, del suo impegno e delle sue realizzazioni, e la gente di Rendena ne conservano un ricor-do pieno di affetto e di riconoscen-za. Forse per questo è stato a lui intitolato il Memorial che premia la 24 ore val Rendena, forse per que-sto in questa grande occasione del Campionato nazionale del Volonta-rio il pensiero corre a lui e a quan-ti hanno regalato il proprio tempo alle attività delle moltissime asso-ciazioni di volontariato che operano

nella val Rendena, per rendere vivi i propri paesi, e per prestare servizi che altrimenti non sarebbero possi-bili: dalle associazioni del trasporto infermi a quelle dei vigili del fuoco, dalle bande ai cori che animano le serate dei borghi passando per le pro loco; dalle associazioni cultura-li a quelle impegnate nella ricerca; da quelle che dedicano la propria attività per alleviare la sofferenza dei malati a quelle che hanno a cuo-re la cura dei bambini e delle per-sone più indifese; e ancora quelle impegnate per garantire la nostra sicurezza, o quelle che cercano di farci divertire o ci permettono di farci fare sport... a queste e a tutte le associazioni l’invito di partecipa-re e di ritrovarsi in questa grande festa dello sport e del volontariato dove il tutto sarà condito da quel pizzico di agonismo e amichevole rivalità che campeggia nelle gare anche tra associazioni. Ammesse al campionato del volontario tutte le associazioni del no profi t italiano. Una gara nella gara che premierà quel team composto da 8 volontari che avrà percorso il maggior nume-ro di giri nell’arco delle 24 ore. Per correre sarà suffi ciente il certifi ca-to di sana e robusta costituzione ri-lasciato dal proprio dottore.

Ammesse tutte le associazioni del no profi t nazionale

8-9 settembre 2012Pinzolo CAMPIONATO SKI ROLL - COPPA ITALIA Sport free con atleti di fama mondiale. Una due giorni di gara spettacolare nel centro dell’abitato di Pinzolo con oltre 150 iscritti.

12-13 gennaio 2013Madonna di CampiglioSKI-O TOUR - SKI ORIENTEERINGTappa di uno dei più prestigiosi circuiti europei di specia-lità. Coinvolti oltre 300 atleti provenienti da tutta Euro-pa. Si disputa nel centro fondo di Madonna di Campiglio.

9 gennaio 2013Carisolo3-TRE BIKE VAL RENDENAVII edizione della 3 Tre bike, gara in mountain bike in notturna sulla neve.Formula unica nel suo genere molto apprezzata dai bikers perchè permette di fare una pedalata in una stagione si-curamente ostile e su un terreno non certo usuale.Sei le edizioni disputate, da Madonna di Campiglio a Bon-do, per poi trovare la sua collocazione naturale nella bel-la piana di Carisolo, sull’anello usato per il fondo.

3 marzo 2013II CIASPINGO VAL RENDENAMadonna di CampiglioGara competitiva e raduno non competitivo, con moltissi-mi partecipanti da tutta Italia, e i migliori specialisti riders con le ciapole ai piedi nella bellissima conca di Campo

Carlo Magno.Ma non solo sport: come nel 2012 il C.O. della Ciaspingo Val Rendena sarà a fi anco di Anf-fas Trentino Onlus non solo per fare una buona campagna di sensibiliz-zazione ma anche per raccogliere fondi per l’acquisto di un nuovo pulmino per il trasporto di persone con disabilità.L’obiettivo è racco-gliere, come nel 2012, 3000 euro per poter già consegna-re il pulmino ad Anfass Trentino a marzo 2013.

9-10 marzo 2013Madonna di CampiglioCOPPA EUROPA - SCI NORDICOGara del circuito Europeo di sci nordico, con gara kur-rikala, il più importante appuntamento a livello europeo per i giovani dello sci da fondo.www.sportvalrerndena.it

Dalla 3-TRE Bike alla CiaspingoProssimi appuntamenti con lo sport: www.sportvalrendena.it

Si portrà gareggiare con il semplice certifi cato medico di “sana e robusta costituzione”

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X EDIZIONE pag. 30 Speciale 24 ore val Rendena

Giovedi 30 agostoore 14.30 ARRIVO presso Hotel Casa Moresc di Spiazzo Rendenaore 17.00 shooting fotografico c/o Terme Val Rendena – Caderzone Termeore 19.30 cena c/o teatro Tendaore 20.30 premiazione gara di golf

Venerdì 31 agostoore 09.30 shooting presso gli sponsor ore 18.00 presentazione delle MISS - Pinzoloore 18.45 aperitivo con le MISS c/o LionClan Pelugoore 22.00 Sergio Sgrilli presenta ufficialmente le Miss

Sabato 1 settembreore 08.30 shooting presso Golf Club Rendenaore 11.30 presenza alla partenza della 24ore – piazza di Stremboore 20.30 finale MISS VAL RENDENA 2012 - segue estrazione lotteria MISS VAL RENDENA

Madrina dell’evento la modella Jaya

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AGOSTO 2012 - pag. 31

La domanda che preliminar-mente ci si deve porre è il perché le Comunità hanno in-contrato tante diffi coltà nel-l’affermare il loro ruolo nel contesto istituzionale trenti-no. Ancora, perché non si è ad oggi concretizzato l’obiet-tivo primario della riforma istituzionale consistente nel ridisegnare il ruolo della pro-vincia, ente legislativo e di quadro, con le Comunità di Valle ente al quale trasferire le funzioni amministrative e di esercizio associato dei ser-vizi a scala sovracomunale vista la dimensione dei 217 Comuni trentini?Le risposte potrebbero essere molte. Provo ad enuclearne alcune:1. La scarsa conoscenza dei trentini (alcuni pensano vi sia ancora il Comprensorio) delle Comunità e il defi cit di radicamento territoriale;2. La diffi denza dei Comuni che percepiscono la Comunità più come limitazione dei pro-pri poteri che come crescita dei poteri di un territorio nel suo insieme rispetto ad una Pro-vincia che decide tutto e deter-mina ogni cambiamento con i Sindaci perennemente con il “capello in mano”;3. La diffi coltà di fare e decide-re le cose insieme anche come problema di tipo culturale;4. La scarsa chiarezza di chi fa che cosa dovuta non solo alla legge istitutiva delle Comunità ma anche per il frammentario e parziale tra-sferimento di funzioni dalla Provincia alle Comunità;5. La gestione del Fondo Uni-co Territoriale che risente del compromesso di riparto, nella fi ssazione delle priorità e nel-la mancata gestioni da parte del territorio;6. La composizione dell’as-semblea della Comunità, in particolare quelle di maggior dimensioni come le Giudica-rie, che prevede due tipi di rappresentanza (3/5 di eletti e 2/5 di nominati dai Consigli Comunali), con assemblee pletoriche e non protagoni-ste;7. La resistenza, non solo in sede politica ma anche ammi-nistrativa sia provinciale che comunale, nel dar seguito al-l’attuazione della riforma isti-tuzionale nonché le diffi coltà della Giunta Provinciale ad addivenire ad un accordo sin-dacale che preveda assieme al trasferimento di funzione la relativa mobilità del per-sonale amministrativo per la loro gestione.In questi 18 mesi di funzio-namento le Comunità hanno svolto anche un ruolo posi-

tivo con risultati che vanno evidenziati e valorizzati. Ad esempio:a) Un diverso protagonismo dei territori che ha indotto i Sindaci ed i numerosi Tavoli Territoriali istituiti a ragiona-re assieme per individuare e scegliere le strategie migliori, più effi caci ed effi cienti per dare risposte adeguate alle necessita del territorio. Ciò è avvento ad esempio per il Piano Sociale approvato con il concorso di tutti i protago-nisti istituzionali e del terzo settore della Comunità . Lo stesso dicasi per il Piano Territoriale di Comunità in itinere;b) L’adozione di alcune buo-ne pratiche hanno comportato un giudizio positivo da parte delle categorie economiche e sociali. Infatti queste inter-vengono dando un contribu-to fattivo per la soluzioni di questioni che la crisi econo-mico-fi nanziaria pone anche ai nostri territori a seguito di problematiche fi no a qualche tempo fa sconosciute (il Ta-volo del lavoro con l’Agen-zia del Lavoro, parti sociali ed imprenditoriali e Comuni-tà ne è un esempio).Non bisogna nascondersi che l’avvio dell’operatività delle Comunità è stato diffi coltoso in conseguenza della neces-sità di dare una soggettività politica alle medesime che dipende principalmente dalla qualità della classe dirigente che le rappresenta. In questo contesto va evidenziato lo scarso ruolo che hanno le Co-munità di Valle nel Consiglio delle Autonomie quale luogo di incontro e di concertazione con la Giunta Provinciale per la defi nizione delle politiche di governo del Trentino. Vi è la necessità di maggior intra-presa e coraggio dei Presiden-ti delle 16 Comunità di Valle che quantomeno dovrebbero costituirsi in Conferenza dei Presidenti per articolare e rappresentare dialetticamen-te, talvolta anche nei con-fronti dei Comuni che hanno la maggioranza nel Consiglio delle Autonomie, le opinioni e le istanze delle Comunità di Valle.Qual è la strada da percorrere nei prossimi giorni ed anni? Quali le decisioni da assume-re per evitare che altrimen-ti l’ ultimo anno di mandato consigliare provinciale faccia inutilmente perdere un altro anno alla Comunità Trentina per vedere le Comunità di Valle messe nelle condizioni di essere protagoniste?Infatti le Comunità di Valle devono essere dotate degli

strumenti idonei per operare anche in considerazione delle scelte politiche che il Gover-no e Parlamento della Repub-blica stanno effettuando nei confronti dei Comuni di pic-coli e medie dimensioni nel rimanente territorio nazionale con il sostanziale svuotamen-to di ogni potere e funzione in capo a quei Comuni (si veda ad esempio quello che è suc-cesso al Comune di Malcesi-ne che ha rinnovato i propri organi qualche mese fa: eletti 7 consiglieri anziché 15; no-minati due assessori anziché 7). La riforma istituzionale con l’istituzione delle Comu-nità di Valle è stata ritenuta l’unica alternativa praticabile rispetto alla concentrazione di potere in capo alla Giunta provinciale perché il sistema dei 217 Comuni eroganti gli stessi servizi è insostenibile. Si tratta dunque di una alter-nativa democratica che può offrire una partecipazione estesa.Per fare ciò è necessario che:a. La provincia trasferisca tut-ti i poteri non essenziali per il presidio dell’Autonomia, per le scelte strategiche e per la tutela delle risorse ambientali fermo rimanendo i principi di effi cienza ed effi cacia: un vero federalismo amministra-tivo anche asimmetrico.;b. Le Comunità devono es-sere messe nelle condizioni non solo di programmare e pianifi care lo sviluppo terri-toriale ma anche di realizzar-lo attraverso adeguate risorse fi nanziarie ed umane anche con una quota di entrate tri-butarie (per superare l’attuale stato di completa fi nanza de-rivata delle risorse fi nanziarie della Comunità );c. Le società di sistema del-

la provincia ( Trentino Svi-luppo, Trentino Patrimonio ecc.) devono aprirsi alle Co-munità di valle per risponde-re ai bisogni di sviluppo delle Comunità dato che le loro politiche e gli investimenti decisi incidono sullo svi-luppo locale. Le loro scelte vanno concordate anche con le Comunità di Valle che ne rappresentano i territori;d.Va individuato nelle com-petenze-funzioni non trasferi-te ma che prevedono un ruolo delle Comunità di Valle nella pianifi cazione e programma-zione , quelle azioni di inte-resse locale che è possibile trasferire alla Comunità con le relative risorse fi nanziarie come ad esempio agricoltura, foreste, sviluppo montano, educazione ambientale, tu-rismo ma anche sport e cul-tura dove non si comprende perché vi sia questa concen-trazione presso la Giunta pro-vinciale;e. Nelle funzioni trasferite (politiche sociali ed assisten-ziali, edilizi abitativa ) deve

essere cambiata la mentalità e modo di operare. Trasferi-mento di funzioni signifi ca autonomia e responsabilità del territorio in un quadro di riferimento provinciale che ne fi ssa i principi e criteri ge-nerali. Deve cessare il com-portamento della Provincia di trasferire funzioni e poi con atti di indirizzo dettagliarle al punto che le Comunità di-vengono meri gestori senz’ alcuna facoltà di scelta!f. La Giunta provinciale deve aprire un ragionamento com-plessivo con le organizzazioni sindacale in merito alla mo-bilità del personale ai territori come ovvia conseguenza del trasferimento delle funzioni. E’ fi n troppo evidente che molte procedure sono pastic-ciate perché non vi è chiarez-za in questo contesto;g. Deve essere rivisto e ridefi -nito il ruolo della Conferenza dei Sindaci nell’ambito delle Comunità, anche con riferi-mento al meccanismo della codecisione talvolta previsto in modo non giustifi cato so-

prattutto in quelle Comunità di grande dimensione come quella delle Giudicarie;h. La composizione dell’as-semblea della comunità di grandi dimensioni (sono 99 i consiglieri della Comunità delle Giudicarie) risente del meccanismo elettorale di rappresentanza, diretta ed indiretta, determinando una dimensione ingiustifi cata e comportando una confusio-ne nel governo per il diverso mandato. Le ragioni di natura costituzionale che implicano che la Comunità mantenga la natura di associazioni di Comuni può essere risolta anche con modalità e mecca-nismi elettivi e di composi-zione dell’assemblea diversi dall’attuale (ad es. prevedere un collegio elettorale comu-nale con elezione contestua-le con quelle comunali del Consigliere di Comunità). Va comunque introdotto un sistema che conservi la na-tura associativa attraverso un diverso ruolo dei Sindaci e della loro Conferenza lascia-no all’assemblea la natura di rappresentanza politica.E’ tempo di affrontare, con coraggio, gli aspetti attuati-vi della riforma istituziona-le apportando le modifi che legislative necessarie evi-denziatesi all’esito del loro operare. Ciò va fatto con ur-genza perché il campanello di allarme è suonato. Affi nché il cittadino ritenga utile e creda in un istituzione questa deve dimostrare che serve ed offre buoni servizi a costi vantag-giosi . E’ quello che deve fare la Comunità di Valle.

*Assessore alle Salute e Politiche sociali della Comunità delle Giudicarie

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Ora diamo alle Comunità gli strumenti per operare

Attuata la prima fase della riforma, occorre renderne più effi cace l’azione

Il dibattito

Le Comunità di Valle hanno superato lo sco-glio del referendum abrogativo, dello scorso aprile, subendo un ulteriore danno d’imma-

gine essendo diventate pretesto e vittima prescelta

per esprimere l’insofferenza per i costi della politi-ca. Ora penso si possa formulare un’opinione, senza isterismi, sull’operato nei 18 mesi da quando sono state riformate.

di Luigi Olivieri*

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pag. 32 AGOSTO 2012 Il Saltaro delle GiudicarieLei è convinta che la guardino perchè diversa, più elegante, più trend, in effetti è persegui-tata dall’eterno dilemma che l’angustia fin dalla fanciul-lezza: a lei, l’Orsolina della Rendena, s’addice più l’esse-re cacciatrice o essere preda? Quest’anno, al mare, vuole definitivamente risolvere la questione. L’Abele, come al solito sgarbato, le ha spiegato che come preda è da buttare, fin da piccola non era per nien-te avvenente, ora, sdentata e sgangherata è ancor più sgra-devole, che la metta via. Come cacciatrice poteva avere qual-che chance per il passato e ci ha provato in tutti i modi, con carabine, fucili e tirasassi, ma le prede si limitavano a qual-che affamato ubriacone, senza sentimenti, o a qualche mal-garo dai gusti depravati che, dopo la quarantena in malga, poteva concedersi anche qual-che lugubre sollazzo. Al mare c’è ben altro! Ma l’Orsolina insiste, anche se fosse l’ultima volta, lei al mare ci va anche quest’anno, amen. Che è un po’ quello che hanno pensato in molti: “Chissà se il prossimo anno ce lo potremo ancora permettere, con l’an-dazzo che c’è...godiamoci il mare, poi sarà quel che sarà!” E cosi le spiagge si sono riem-pite d’ogni colore, con donne e uomini d’ogni razza, gente che ti incanta, donne dell’altro mondo e donne del mondo an-tico, fighetti, snob e signorotti veri e finti, per vivere un po’ di tempo, felici, sul palcoscenico di un teatro che ben presto non avrà più commedie all’italiana da rappresentare, ma solo tra-gedie moderne, fatte di spread impazzito, default bancario, pensioni a rischio, povertà da dopo guerra in agguato. Que-sto però non sembra interes-sare granchè, con tutto quel-lo che ci viene offerto, che problemi ci sono: Berlusconi torna in campo, gran bella no-tizia, sembra che abbia deciso di cambiare lo staff tecnico, basta Ruby, Minetti, escort e bagasce, si ripresenterà con uno staff di lavoro tutto rus-so, nomi nuovi, Tania, Tatia-na, Raissa, Irina, ecc., donne “staife” che sanno come far ringiovanire il Berlusca e con lui tutta l’Italia. E chi se ne frega, è estate! Intanto arriva una doccia di quelle fredde, da brivido, la Belen, quella della farfallina, non è incinta. Porca vacca, che notizia! E per fortuna perchè il suo ex ami-co Corona le sta insidiando la sorella, e allora, tanto meglio, avrà tutto il tempo di difen-derla dalle grinfie implacabili del suo ex. Che piace anche all’Orsolina, gli si concede-rebbe con ossa, rughe e den-tiera compresa, ma quello fre-quenta altri mari, altri luoghi. A dir il vero dovrebbe essere in prigione per tante che ne ha combinate, ma lui la fa sempre franca, la giustizia in Italia è un po’ come il chewing-gum, se sei figo, fai una certa sogge-zione. D’altronde il Fabrizio Corona sulle donne ci guada-gna, è la sua vita e viene invi-diato dai nostri giovani come fosse san Venceslao, protetto-re dei protettori. E invece le nostre figliole, belle e carine,

ormai tutte uguali, invidiano le sue donne, ballerine, star-lette, escort, poco importa, il desiderio unanime delle gio-vani in crescendo è quello di far parte del circo dello spet-tacolo, chiamarlo circo è un po’ nobilitarlo, meglio casino d’antico stampo, bordello di valori e sentimenti. Ogni papà vorrebbe che la figlia facesse qualcosa di più serio, magari sposarsi con un arabo straric-co, o roba del genere, ma nien-te puttanate. La mamma, ah le mamme!, più comprensiva, la figliola se la coccola, non c’è mamma moderna che non ab-bia coltivato in segreto il de-siderio di diventare una star, e così, magari per il compleanno furtivamente regala alla figlia un seno rifatto, ma uno solo, quello destro, l’altro, il sinistro sarà il regalo di fine scuola o all’entrata nel Grande Fratello. Allora di seni gliene metterà a disposizione in abbondanza, sempre con pezzi di ricambio, pronti per l’occorrenza. Il pa-dre, di solito, accetta: la vita è tutto un compromesso! E chi se ne frega, è estate! C’è perfi-no chi organizza Miss Ciccio-na, la giovane più grassa d’Ita-lia, la prescelta pesa 147,5 chili, e si chiama Ornella, non pesa neanche tanto, ma è la prospettiva che conta, se pesa

cosi a vent’anni, a cinquan-ta supererà i trecento, auguri, ammesso che ci sia ancora l’abbondanza di cui abbiamo fin’ora goduto. Dubito! Se le cose vanno avanti così, fra qualche anno, l’Ornella sarà morta di fame. O magari men-tre usa il telefonino. Poi di-cono che non si relaziona più nel nostro paese. La gente si è ormai definitivamente fornita di un altro senso, il sesto, non solo vista, udito, tatto, odorato e gusto, ma anche telefonino, che è appeso fin dalla nascita all’orecchio destro o sinistro di ogni italiano, di media, di-cono le statistiche, ci passia-mo dalle tre alle quattro ore al giorno, possibile? I dati non sbagliano...ma chi se ne frega, siamo Italiani!

Continuiamo a vivere in spen-sieratezza ed allegria: inte-ressa il calcio mercato, altro che mercato azionario, fa di-scutere il matrimonio gay, le dimissioni della Nicole, e di politica nessuno ne ha più vo-glia di parlare: i partiti dicono tutto e il contrario di tutto, con le solite facce, le solite beghe, le solite pagliacciate, siamo in mano alla Divina Provviden-za, che ogni tanto dovrebbe intervenire, ma adirata com’è dall’andazzo molesto e lasci-vo del nostro Paese, è tentata di girarsi dall’altra, speriamo di no, altrimenti poveri noi, povera Italia! E povero Trenti-no dove è scoppiata la guerra e tutti sono allarmati ed allertati. A Trento, davanti al Nostro Dante che guarda in su, verso

il Tirolo, si sono affrontati un centinaio di “ospiti” stranie-ri, profughi da mezza Africa, accasati e stipendiati dalla Provincia, che si divertono da qualche tempo, ad azzannarsi fra di loro, con coltelli, pistole e roba varia, a scapito anche della gente che passa o che assiste, davvero guerriglia, cruenta e micidiale, come da anni non si vedeva, ci man-cava anche questa! Ma niente paura, è un po’ come la storia dell’orso: fino a poco tempo fa, tutti erano per l’orso, viva l’orso, quanto bello è l’orso, guai a chi tocca l’orso, poi, con la gente imbufalita, ecco che si fa marcia indietro, ba-sta, sono troppi, riportiamoli in Slovenia, così dicono oggi gli stessi, che fino all’altro ieri se li coccolavano come fosse-ro orsetti di peluche e li con-sideravano una risorsa stra-tegica per il Trentino. Stessa cosa con gli extracomunitari, carezzati e viziati in nome di una falsa tolleranza, i nostri Politici, sordi ad ogni consi-glio di prudenza, li difendeva-no a spada tratta. Ricordiamo la melodrammatica dichia-razione di qualche mese fa (2009) dell’ass. Lia Beltrami Giovanazzi, in Duomo, che ha chiesto scusa agli immigrati, a nome dei Trentini, (presuntuo-

sa) per il trattamento non sem-pre garbato ricevuto dai nostri conterranei. Per non dire del sindaco attua-le di Trento, Andreatta, che, sollecitato ad intervenire in un rione cittadino fra i più prati-cati dagli stranieri affermò: “...io non avrei nessun timore se le mie figlie passassero di lì anche di notte...”. Non so se anche oggi sono della stes-sa idea, non credo, tanto che il Sindaco Andreatta, oibò!, ha auspicato l’intervento del-l’esercito...(sic!). “Ma come, ha replicato il Presidente, ab-biamo polizia, carabinieri, ma soprattutto abbiamo pompieri, vigili e forestali, non c’è bi-sogno dell’esercito!” “Poi ci sono anche gli “Schutzen, ha suggerito Panizza, l’assesso-re, pronti all’attacco”. Tutti a Trento, tutti in difesa della città. Ma intanto già i forestali, i prediletti, tirano su il naso: eh no, non è il nostro compi-to, che ci paghino di più! Se-guiti dai Vigili, dai Pompieri, per fortuna che gli “Schutzen” sono volontari, e, agli ordini del gen. Panizza, andrebbero in capo al mondo. La solu-zione è quella che si dice da sempre: via tutti, che li ospiti qualcun altro, se li portino in casa il Sindaco e la Lia, anime sante, e magari qualcuno può adottarlo anche la Cogo, sem-pre tollerante con i guerriglie-ri di ieri e di oggi, e il Pinter, magnanimo, e compagnia bel-la, compreso il nostro Olivieri, che da buon Pd, qualcuno se lo porterebbe anche in Co-munità. Uno più, uno meno...Che poi il bello deve ancora venire. Finita la guerra della città, ce ne aspetta una ben più pericolosa e difficile: abbiamo dichiarato guerra a Roma (la-drona?), e se non accetteranno le nostre proposte, per Dio, sarà rivoluzione, sarà seces-sione, come ha scritto il prof. Annibale Salsa, ne avremmo tutte le ragioni: “Schutzen” caricate i vostri fucili, che la battaglia s’avvicina... sono a salve? Beh, allora ricorreremo ai tirasassi d’altri tempi, sa-ranno ugualmente efficaci. E vinceremo!|

Tutti al mare...e poi la secessione!

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Il mio amico più fidato, la luce dei miei occhi, l’Abele, proprio non capisce quella testona dell’Orsolina che ha deciso anche quest’anno d’andare al mare. Non è il tempo giusto, le cose in Italia sono messe male, ma lei proprio se ne frega, quei quattro soldi che le sono rimasti, se li vuole spendere in allegria. In alle-

gria? Si fa per dire! Va in spiaggia vestita come dovesse andare alla messa di Natale, con mutandoni di lana e mille cianfrusa-glie che la ricoprono come una zingara, con un ghigno da orsa insoddisfatta, ma, dice lei, tutti la guardano e lei se ne compia-ce. E valle a dire che la guardano perchè fa schifo....macchè!

Estate in spiaggia tra calciomercato, telefonini e … risse in Piazza Dante

Le Terme di Comano chiamano, il ter-ritorio risponde. Una richiesta d’aiuto a favore delle famiglie con bambini di San Felice sul Panaro (MO), co-mune dell’Emilia Romagna fra i più colpiti dal recente terremoto, lanciata dall’Azienda termale ha ottenuto otti-mi riscontri nelle Esteriori.L’idea è quella di offrire alle famiglie terremotate una vacanza gratuita, per concedere a queste popolazione un momento di tranquillità e magari di svago, dopo i numerosi giorni di pau-ra. All’appello ha risposto presente l’intero territorio, con i sei Comuni e tutte le categorie economiche e pro-duttive.L’iniziativa vuole essere una ma-nifestazione concreta e reale dello spirito di solidarietà che le Terme di Comano, fin dalle sue origini, hanno

nei confronti dei “bisognosi”, come stabilito dallo Statuto. In questo con-testo si inserisce anche l’iniziativa a favore dell’Emilia Romagna. Un segnale concreto verso l’Emilia Ro-magna che, dopo Lombardia e Vene-to, è la regione dalla quale arriva il maggior numero di persone in cura alle Terme di Comano (nel 2011 oltre 1.500), con Modena e Ferrara la pro-vincie più rappresentate.Con “Terme di Comano X l’Emilia Romagna”, l’Associazione Alberga-tori sezione Terme di Comano e quin-di gli hotel delle Giudicarie Esteriori nei prossimi mesi di luglio, agosto e settembre ospiteranno alcune fami-glie di San Felice sul Panaro. L’ini-ziativa, per ora, si rivolge a 50 adulti, oltre a bambini 0-11 anni, ai quali verrà regalata una vacanza completa

di 8 giorni negli hotel delle Giudica-rie Esteriori. Accanto a questo gesto simbolico di accoglienza, le Terme hanno attivato un conto corrente de-dicato, denominato “Terme di Coma-no per l’Emilia”, nel quale l’azienda sta facendo confluire la solidarietà della popolazione delle Esteriori e degli operatori locali, coinvolti nel-l’iniziativa.All’iniziativa hanno assicurato la loro collaborazione anche la Comunità delle Giudicarie, il Consorzio Elet-trico Industriale di Stenico, la Cassa Rurale Don Lorenzo Guetti, la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganel-la, il BIM Sarca Mincio Garda.

Intanto prosegue a pieno ritmo il pro-cesso di certificazione family delle Terme di Comano, partito il 16 giu-

gno con l’inaugurazione del Miniclub per bambini da 0 a 11 anni. Miniclub GiocAInsiemE dedicato ai bambini in cura, inizio ufficiale del processo di certificazione family per il centro termale e l’intera vallata.L’impegno delle terme è quello di dare un valore scientifico reale alla proposta di Terme dei Bambini, per questo le terme hanno deciso di inve-stire sempre più in ricerca. Per i geni-tori c’è anche il counseling formati-vo: le educatrici, su richiesta, sono a disposizione delle famiglie con con-sigli, indicazioni e suggerimenti sul piano educativo. All’interno di questi spazi opera anche un team creativo di innovazione in grado di offrire mo-menti di incontro alle famiglie e di accompagnamento alla genitorialità, gestiti da psicologi e pedagogisti.

Le “Terme di Comano X l’Emilia Romagna” Prosegue la significativa iniziativa di solidarietà nelle Esteriori

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AGOSTO 2012 - pag. 33

LA FAMIGLIA COOPERATIVAGIUDICARIE

RISTORNA AI SOCI

49.00049.00049.000 EuroEuroEuroper i risultati ottenuti nell’anno 2011,

grazie alla fi ducia, alla fedeltà e all’impegno dei 2.000 Soci

LA FAMIGLIA COOPERATIVA

Dall’antica tradizione della Famiglia Cooperativa Giudicarie nascono i salumi artigianali prodotti con pochi semplici ingredienti e carni provenienti esclusivamente dal Trentino.

Li abbiamo chiamati Antiche Bontà di Saone per ricordarne l’antica tradizione nata nel 1893.

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Li abbiamo chiamati Antiche Bontà di Saoneper ricordarne l’antica tradizione nata nel 1893.

con pochi semplici ingredienti

...e ricordiamo, dal 1893

BOLBENO - COLTURA - MONTAGNE - PREORE - RAGOLI - TIONE - SAONE - ZUCLO

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pag. 34 AGOSTO 2012

Il veloce e leggero agglomera-to di pixel per il tema di italia-no conteneva, per l’ennesima volta, Montale, già uscito nel 2008 quando per l’analisi del testo venne sottoposta alla ri-fl essione dei candidati la poe-sia «Ripenso il tuo sorriso». Una scelta accompagnata da una gaffe: i documenti mini-steriali avevano interpretato come dedicata a una donna la poesia ispirata, invece, al premio Nobel da un ballerino russo. Anche nel 2004 ci fu Montale con il il testo della “Casa sul mare”. Poi i giova-ni e la crisi ( con un testo su Steve Jobs), le responsabilità della scienza e della tecno-logia, il commento ad una frase di Hannah Arendt sullo sterminio degli ebrei da parte

dei nazisti, una disquisizione su “bene comune e bene in-dividuale” e una rifl essione sui vent’anni a partire della frase di Paul Nizan «Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan, Aden Arabia, 1931). Seconde prove specifi che per tipologia di scuola dai geome-tri con disegno a Ragioneria,

Pedagogico e Linguistico con le rispettive materie princi-pali; lo scientifi co ha gioito per una prova di matematica non troppo dura, il classico ha sofferto su un’impegnati-va traduzione di Aristotele. All’Istituto Guetti di Tione le commissioni sono state piut-tosto severe: nessun bocciato ma soltanto una studentessa in tutta la scuola, Patrizia Pret-

ti di Ragoli frequentante la 5°B dello Scientifi co, riesce a diplomarsi con il massimo dei voti. Appena una decina i “maturi” che hanno strappato una votazione oltre il 90. Fra i diplomati guettiani ormai in vacanza, particolarmente fe-lice la giovane Patrizia Pretti che mentre si gode il suo 100 tondo tondo - “non ne ero si-cura alla vigilia, ma ho fatto

bene per cinque anni e sapevo di potercela fare” - pensa già al futuro, indecisa fra la facol-tà di Matematica e quella di Ingegneria. C’è ancora qual-che mese per fare una scelta, intanto l’estate e le vacanze sono meritate. Parecchi i delu-si, a pochi punti dal massimo dei voti e rimasti con un bel risultato ma l’amaro in bocca, per quei punticini, fi no a 5, che

sono a discrezione delle com-missioni per quegli studenti che abbiano fatto un esame particolarmente brillante riu-scendo ma la media matemati-ca ferma a pochissimi passi dal massimo voto. Non ne è stato assegnato nessuno al Guetti, ecco una probabile spiegazio-ne alla scarsità di cento che si è verifi cata quest’anno.Denise Rocca

E anche quest’anno l’estate è arrivata e una squadra di adolescenti ha affrontato il pri-mo, grande, e temuto test della propria vita: la Maturità . D’altronde rappresenta il giu-dizio su cinque anni di scuola - e che cinque anni! Materie nuove rispetto alle medie, il passaggio dalla fanciullezza all’adolescen-za, la faticosa ricerca di un’identità, per non parlare delle relazioni sociali e amorose e

delle dinamiche del gruppo, spesso terribili, ma il vero centro dell’universo adolescenzia-le. La maggioranza ce l’ha fatta, e promosso a pieni voti è stato anche il “plico telemati-co”: spedite le buste con le tracce cartacee a ingrossare le fi la della storia e della nostal-gia, questa è stata la prima maturità in cui le commissioni hanno scaricato le prove online, e ha funzionato.

Ecco la Maturità dei ragazzi giudicariesiAttualità

Condino (TN) tel. 0465.621440 www.legnocase.com

Insegnanti “severi” all’istituto Don Guetti di Tione: solo un 100. Ragazzi chiamati a divincolarsi tra Montale e crisi

V Liceo Psicosociopedago-gicoAppoloni Carlotta 78, Battoc-chi Martina 94, Binelli Fran-cesca 65, Buffetti Daniela 73, Buratti Alessandra 70, Buratti Lorenza 80, Festi Serena 73, Flori Lorena 79, Giorgetta Anna 85, Lorenzin Lia 72, Maestri Arianna 85, Maga-gnotti Lisa 83, Maturi Maria-giovanna 76, Mussi Elisa 85, Panizza Alessia 76, Predyova Mariya Magdalena 84, Rossa-ro Valentina 79, Scalvini Mari-na 74, Zorzi Patrizia 81.V Liceo Scientifi co AAlberti Lorenzo 70, Baldrac-chi Francesca 81, Bonapace Pietromaria 83, Caliari Daniel 87, Campanardi Elisa 78, Co-ciu Stefan 65, Foradori Alex 60, Gambuti Andrea 70, Gu-smerotti Daniele 85, Litterini Davide 70, Lombardi Beatrice 78, Malesardi Nicola 75, Mar-cantoi Giorgia 64, Marini Gio-vanna 92, Pederzolli Mirco 76, Reversi Simone 80, Rota Chiara 95, Vaglia Martina 83, Vender Elisa 75, Zocchi Luca 68.V Liceo Scientifi co BAntolini Martina 85, Armani-ni Michele 60, Artini Verdiana 81, Bagatoli Andrea 68, Baz-zoli Marta 64, Bonazza Gio-vanni 85, Bonenti Andrea 80,

Caola Letizia 70, Comai Luca 94, Darraji Mariem 86, Failo-ni Romina 85, Maffei Martina 63, Maffeis Barbara 74, Ma-ganzini Alessandra 94, Mezzi Chiara 73, Molinari Giovanni 78, Pederzolli Giovanazzi Sil-via 81, Pedrazzoli Tommaso 86, Pretti Patrizia 100, Ratiu Adelina Claudia 80, Romeo Thelma 67, Shabani Tasim 62, Tomasi Luca 76, Urgo Marica 73.V Liceo Scientifi co della MontagnaBaroldi Paolo 88, Battaiola Andrea 86, Beccari Federico 70, Bernard Etienne 74, Berto-

lini Valeria 70, Care Massimi-liano 79, Costanzi Gabriele 70, Dallapé Giacomo 71, Ferrari Mirko 68, Maestri Cesare 97, Pedretti Davide 65, Polla Pier Paolo 70, Povinelli Mirko 68, Seccamani Achille 60, Zeni Valerio 80.V Liceo LinguisticoBazzoli Giada 63, Delazzari Nicole 96, Falanga Valentina 75, Fambri Lorenza 70, Fiorel-la Ilaria 65, Gobbi Jasmine 67, Guerini Roberta 68, Marini Ancilla 75, Molinari Luisa 78, Ricca Laura 87, Rigotti Ca-milla 70, Sansoni Chiara 73, Serafi ni Ludovica 83, Simone

Paola 76, Tisi Jessica 80, Zini Anna 67.V GeometriAlari Gabriele 68, Antolini Davide 74, Antolini Marco 65, Armanini Giacomo 78, Bertini Federico 81, Bonapace Roberta 86, Bugna Jessica 73, Caliari Fabrizio 82, Chiappani Simone 64, Fioroni Federico 68, Gjoreski Alexandar 60,

Lucchini Francesco 74, Mar-chiori Daniele 77, Milani Ste-fano 74, Pedrazzoli Riccardo 75, Salsa Silvia 68, Salvaterra Loris 64, Sartori Fabio 70, Va-lentini Matteo 83.V RagioneriaAldrighetti Angelica 80, Az-zolini Monia 63, Beltramolli Elena 95, Bertelli Chiara 64, Bertera Nikolas 78, Bonapace

Lucia 82, Bonazza Nadia 80, Caliari Samuel 62, Facchini Linda 80, Girardini Chiara 62, Gottardi Francesca 60, Pozza Lucia 64, Salvadori Simone 76, Zoanetti Tania 94. Diplomati dei corsi seraliCattarina Elena 65, Cimarolli Omar 77, Synyuk Polina 85, Franchini William 60, Girar-dini Matteo 64, Lorenzi Luca 83, Moschetti Leonardo Ales-sandro 98, Rubinelli Oscar 68, Salvaterra Andrea 62, Viviani Paolo 74, Bertini Veronica 74, Cantini Alessandra 68, Litteri-ni Sara 82, Maffeis Lara 92.

I risultati dei maturandi

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pag. 36 AGOSTO 2012 Porto Franco

La piazza si chiude a monte con quattro archi in muratura destinati ad accogliere altret-tante opere artistiche. Nella realizzazione delle ope-re si è pensato di usare quattro materiali diversi: la pietra, il legno, il metallo e la pittura. Nel 2011, ha ricordato sempre il sindaco, l’amministrazio-ne ha deciso di dare incarico a Gianluigi, Gianni (Ciore) e Romedio Leonardi, artisti di-lettanti di Preore per la realiz-zazione di due di queste opere ed Egidio Petri di Segonzano per le alte due. Sono nate così le vacche rea-lizzate con la pietra di diversa natura, il fabbro prima scol-

pito nel legno e poi rivestito di lamina di rame, il riposo di tre anziani ormai scomparsi riprodotti fedelmente in legno ed infine la rappresentazione realistica con pittura acrilica dell’edificio ormai solo ricor-do della memoria storica. “Con le quattro opere artistiche - ha ricordato ancora il sindaco Paletti - è tornato il calore della casa degli Scalfi Datin, del Be-niamino Colò, del Bortol, del-

l’Angelin, della Maria dei Rosi e del Silvio Maier, quel tenero calore sconfitto dall’immane incendio. Sono sicuro - ha ag-giunto - che questo intervento artistico permetta di garantire per il domani una particolare memoria della nostra vita”.Alla cerimonia sono interve-nuti, il consigliere provinciale Margherita Cogo; l’assessore della Comunità di Valle, Paolo Pasi; il presidente della Comu-

nità delle Regole, Zeffirino Ca-stellani ed Renzo Francescotti nelle vesti di critico d’are. Un notevole gruppo di persone ha fatto da cornice alla cerimo-nia di inaugurazione, di pre-sentazione delle opere e degli autori. Il sindaco ha tenuto a ringraziare tutti coloro che, a titolo diverso, si sono prodi-gati nel compimento dell’in-tervento. Renzo Francescotti nel’elogiare gli artisti ha chie-

sto con fervore che la piazza ora rimanga libera dai mezzi in posteggio. Margherita Cogo e Paolo Pasi si sono congratulati con Preore per la nuova e riu-scita iniziativa artistica. Una particolare menzione è stata riservata ai tre artisti di-lettanti di Preore, per il loro spirito creativo, per l’impegno fattivo e per i risultati raggiunti. Nel contesto della cerimonia di inaugurazione delle opere d’arte non è mancato il tempo per la consegna di una targa di benemerenza ad Elio Bal-lardini, vice sindaco di Preore per vent’anni, per l’impegno e la dedizione costanti prestati alla pubblica amministrazione. (f.s.)

Il tocco d’arte nella piazza del paese

Era l’autunno del 1977 quando un furioso incendio di-struggeva in modo irreparabile il grande edificio che ca-peggiava nel centro di Preore. Da allora, vari interventi edilizi hanno trasformato lo spazio occupato dall’edificio nella piazza successivamente intitolata a Filippo Serafi-ni, insigne giurista e docente universitario.

Come ha ricordato nel suo intervento il sindaco di Preore Paolo Paletti, la sistemazione completa è giunta a termi-ne nell’estate del 2009 su progetto dello studio Innocente e Fabiano Paletti di Preore che hanno disegnato una pa-vimentazione con materiali di diversa natura riprodu-centi la pianta dell’edifico ormai scomparso.

Ora appena dopo pochi mesi le situazioni sono cambiate e Monti presenta il conto anche al Trentino, prospettando tagli e restrizioni finanziarie fino ad un anno ritenute impensabi-li. E’ inevitabile che sia così. Giorno dopo giorno gli italia-ni si rendono conto come per tanti anni il Paese sia vissuto al di sopra delle effettive possibi-lità, come intere generazioni abbiano pregiudicato il futu-ro dei figli, come una classe dirigente, da destra a sinistra, abbia allegramente governato spendendo, spandendo e spes-so arricchendosi un po’ troppo. A queste logiche non è sfuggi-to nemmeno il Trentino, anche se qualcuno precisa che qui i soldi sono stati spesi meglio che altrove e le cose marcia-no un po’ meglio. Vero, però la situazione ora è precipitata e nemmeno il Trentino – se non altro per un dovere di so-lidarietà nazionale - può tirarsi fuori. Ecco perché pensare che al-l’improvviso Monti sia diven-tato il Nemico dell’Autonomia è sbagliato. Non c’è un attacco all’Autonomia, non ci sono i Turchi alle porte, c’è purtrop-po e soltanto una situazione di emergenza, che richiede a tutti

di cambiare abitudini, consue-tudini, mentalità e probabil-mente anche modi di vivere. Siamo certi che il presidente Dellai – con o senza elmetto come scrivono i giornali – farà valere le ragioni dei trentini che ragionano ( non di quelli che sognano già il plebisci-to o servilmente chiedono la protezione di Vienna ), ma ri-teniamo che su questa crisi la classe politica e le forze socia-li ed economiche del Trentino dovrebbero innestare alcune riflessioni utili per capire an-che i possibili comportamenti del futuro.

In primo luogo dobbiamo con-vincerci che dopo questa crisi – che nessuno può ragione-volmente prevedere dove por-terà – nulla sarà come prima. A parte i bilanci, che saranno sicuramente meno pingui che non in passato, ci sarà bisogno di un salto morale e culturale nella gestione della cosa pub-blica. A Roma come a Trento. Qualcuno dice che nel momen-to in cui l’Autonomia è sotto attacco bisogna fare quadrato e difenderla a spada tratta. Va bene, ma questo non deve im-pedire a chi vuole guardare in avanti di compiere analisi se-

rie e motivate sul modo in cui in questi anni è stata gestita l’Autonomia. Sicuramente ci sono state realizzazioni estre-mamente positive ( ricerca, innovazione, salto culturale, tenuta sostanziale dell’econo-mia ecc. ), delle quali Dellai – quando sarà a Roma – potrà menar vanto, ma ci sono state anche cattive abitudini che non hanno fatto bene all’immagine dell’Autonomia, dentro e fuori il Trentino. Per questo si deve avere il coraggio di leggere anche il rovescio della medaglia. Per imparare e per evitare di ripe-

tere errori e scelte sbagliate in un prossimo futuro.Qualche esempio. Il Trentino ha fatto bene a mettere in piedi le Comunità di valli ? Ovvero questi nuo-vi enti servono effettivamente oppure queste sono e saranno solo occasione di nuovi sprechi e nuove forme di burocratizza-zione del Trentino ? E che dire delle molte Società partecipate costituite in questi anni ? Ser-vivano tutte o si poteva rispar-miare e impiegare meglio quei denari, magari chiamando gli imprenditori ad un’opera più attenta di supplenza nei con-

fronti della società trentina ? Sono tutti giustificati o giu-stificabili i moltissimi milioni che il Trentino spende per la cosiddetta solidarietà interna-zionale ? Per non parlare poi dei milioni e milioni distribuiti in questi anni in consulenze. Molte sicuramente necessarie e utili, ma tante buone solo per mantenere in piedi enti di dubbia utilità, retti per lo più da ex dirigenti della Provincia, e qualche rete clientelare. Gli esempi ed i richiami potrebbe-ro continuare e diventare una litania. Noi chiudiamo e, riassumen-do, diciamo che in questi anni gli sprechi e le spese allegre non sono mancate nemmeno in Trentino. Grazie anche al-l’Autonomia o meglio ad una discutibile gestione di una parte delle risorse dell’Auto-nomia. Ma considerando che i soldi dell’Autonomia sono innanzitutto i soldi dei cittadi-ni trentini, che pagano le tasse, è giusto che i trentini, oltre a gridare agli attentati, cominci-no a pretendere sobrietà, rigo-re e trasparenza su ogni fronte. Magari cambiando anche una parte della classe politica.

Ettore Zampiccoli

L’autonomia è sotto attacco. Nove mesi fa, al suo in-sediamento, il Governo Monti era stato definito con la consueta enfasi un po’ provincialotta “Governo amico”. Nella compagine governativa c’era perfino un ministro

già consulente della Provincia di Trento. C’era proprio da star tranquilli, dopo un Governo – quello di Berlu-sconi – da tutti ritenuto - “a prescindere” come direbbe Totò – da sempre ostile all’Autonomia.

Mamma li turchi !Dalla crisi un’occasione per riflettere sul futuro dell’Autonomia del Trentino

Inaugurate a Preore quattro opere che concludono il recupero di quest’angolo di centro storico

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I NU.VOL.A. da anni sono impegnati in prima fila in caso di calamità. Prima dell’inter-vento per il sisma emiliano, i NU.VOL.A. sono stati impe-gnati in Abruzzo nel 2009 per ben otto mesi, con l’allesti-mento di tre campi e la prepa-razione di oltre 270.000 pasti. Presidente è Giuliano Mattei, mentre il Vicepresidente è Rodolfo Chesi, giudicariese di Spiazzo.Lo incontriamo appena rien-trato dall’Emilia dove sta coordinando lo spostamento del campo realizzato a San Felice Panaro.Quando siete stati allertati per il terremoto in Emilia?La prima scossa di terremo-to è delle 4 di mattina del 20 maggio, già nella stessa mattina ci aspettavamo l’al-lerta che è arrivata alle 15 del pomeriggio. Siamo partiti subito e siamo arrivati a San Felice Panaro, dove abbiamo allestito il campo in Piazza Mercato. A mezzanotte ave-vamo già accolto oltre cento terremotati ed il giorno dopo, il 21 maggio il campo, la cu-cina e la mensa erano già in funzione con la preparazione del pranzo, della cena e cola-zione per gli sfollati.Come era la situazione a San Felice?Metà delle abitazioni sono inagibili, soprattutto in centro storico, la Torre è caduta ed il Castello è stato lesionato, ma soprattutto è stata colpita la zona industriale con diver-si capannoni inagibili e con gravi ricadute per l’economia locale.

Come è organizzato il Cam-po Trento?Nei giorni seguenti il terre-moto, il campo accoglieva 450 persone in tenda, i nostri volontari sono organizzati in squadre di sedici e rimango-no in Emilia per sei giorni.

Siamo attrezzati con una cu-cina da campo e prepariamo i pasti per i terremotati e per i vigili del fuoco ed il perso-nale della protezione civile trentina.Nel campo opera anche per-sonale della Forestale tren-

tina con compiti di sorve-glianza, personale dei Vigili del Fuoco Volontari e Perma-nenti, della Protezione Civile trentina, della Croce Rossa e dei Psicologi dei Popoli. In Emilia è stato allestito un se-condo campo nel Comune di

Rolo, per ospitare i Vigili del Fuoco trentini impegnati nel-l’operazione di recupero del-le forme di formaggio grana, danneggiate dal sisma.Avete incontrato particolari problemi?Qualche tensione è stata sca-

tenata dalla presenza di per-sone di oltre dieci diverse et-nie. Soprattutto i primi giorni si sono create situazioni poco piacevoli ed anche il compito di preparare i pasti non è stato semplice trattandosi di perso-ne di culture e tradizioni re-ligiose molto diverse. Piano, piano le cose si sono sistema-te ed il nostro lavoro è stato apprezzato da tutti.Ad oltre due mesi dal sisma quali sono le previsioni per il vostro impegno?Nei giorni scorsi abbiamo smontato il campo di San Fe-lice e lo abbiamo spostato a San Biagio piccola frazione del Comune, campo prima gestito dalla Liguria, oggi il campo accoglie 150 persone ed è previsto che rimanga in funzione fino alla metà di settembre. Se non ci sono ulteriori scosse o particolari necessità il nostro compito a metà settembre sarà ultimato e smonteremo il campo at-tualmente in funzione.

Anche in Emilia i NU.VOL.A. hanno dimostrato il senso di solidarietà dei trentini non-ché l’efficienza dell’organiz-zazione del nostro sistema di protezione civile. Un bel-l’esempio che ci viene rico-nosciuto da tutta Italia.

NU.VOL.A in TRENTINOSono suddivisi in undici “Nuclei” e contano oltre 650 volontariIn Giudicarie opera il nucleo “Adamello”, sede a Spiaz-zo con a capo Italo Zulberti, composto da 75 volontari.

I Nu.Vol.A in soccorso delle popolazioni terremotate dell’Emilia

Intervista a Rodolfo Chesi, Vicepresidente del gruppo trentino

Attualità

Come sempre, tra i trentini che si sono distinti nel soc-corso alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terre-moto di maggio, troviamo in prima fila i Nuvola, ov-

vero i nuclei volontari degli Alpini. Costituito il 25 gennaio 1986 il “Centro Operativo di Volontariato Alpino A.N.A.” è nato con lo scopo di concorrere al conseguimento dei fini dello Stato e delle Pubbliche amministrazioni in materia di

Protezione Civile in occasione di catastrofi e calamità na-turali. Si propone lo scopo di promuovere e coordinare gli interventi e le iniziative di volontariato della Sezione Ana di Trento, dei Nuvola, dei gruppi locali e dei singoli soci ine-renti la previsione, la prevenzione ed il soccorso in caso di pubbliche calamità, in spirito di collaborazione con le com-petenti autorità locali e statali.

di Enzo Ballardini

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Dentro queste manifesta-zioni figurative di origi-ne romantica prende corpo un’estasi spesso attraversata da misteriose evocazioni di lontana memoria e il fascino dell’antico sembra destare un’aura quasi neoclassica, pure se le evoluzioni e i mo-vimenti della materia e del colore nella loro essenza pulviscolare concorrono a trasformare ed esplodere la superficie che li ospita.Potremmo definire la pittu-ra di Alberta Libardi una di-sposizione all’osservazione esteriore colma di elementi impressionistici, la ricerca nel dialogo fra le essenze di un paesaggio intuito che si dipana per rendersi utile ad una codifica dell’anima, in una forma di emanazione

di magma dalla pelle ruvida, sorta di graffito rinascimen-

tale dove non si sublimano le parti in dettaglio ma le

grandi masse, le densità e le volumetrie. E’ questa invenzione tecnica la versione nostalgica di una pittura ‘di genere’ dentro la quale verifichiamo gli ef-fetti di una contaminazione contemporanea fatta di su-perfici materiche capaci di consegnare alla nostra im-maginazione “qualcosa di vicino e lontano”, sedimenti smarriti nella memoria e di trasmettere non solamente i significati del visibile, ma anche le particelle magneti-che dell’invisibile. Una componente di origine spirituale sembra rigene-rare la Natura così ricca di Alberta Libardi: il furore verde dell’onda di mare non occupa solo la nostra vista ma con forza sopravanza

e smuove anche le nostre abitudini trasformandole in vibrazioni, sorta di pertur-bazioni sentimentali. E così avviene quando ci troviamo fronteggiati dal-l’antico ulivo che si presen-ta come un monumento na-turale nel quale scorgiamo la bellezza matusalemme del tronco e la rinnovata felicità delle foglie ancora attratte dalla passione della primavera.E la montagna resa impal-pabile dalla lontananza e dall’aria turchina delle sere estive, mentre si specchia nell’acqua decorata nel ri-verbero scarlatto di papa-veri in trionfo. Questa è la Natura di Alberta Libardi, in un ritorno ai fasti del sublime dove bellezza

quasi eroica e convulsio-ne romantica lavorano per elevare la nostra coscienza. Eppure la sua pittura non si struttura seguendo i cano-ni passatisti, anzi, proprio impiegando materie e terre non completamente trattate, pare maggiormente cercare di inserirsi dentro le strate-gie espressive del ‘900. In questo senso di duplicità formale noi troviamo quindi ancora forza per ricercare qualcosa di nuovo, stimo-lati da un linguaggio che ci raggiunge con molteplici si-gnificati, ma anche si rivela la più intrinseca vocazione dell’artista disposta a segui-re i sentieri nell’ambito del-la ricerca di questa origina-le “recitazione silenziosa”.

“Qualcosa di vicino e lontano” Arte

La volontà di pittura di Alberta Libardi (artista nata a Capriana in Val di Fiemme, da moltissimi anni cittadina rivana) sembra non conoscere limiti e frontiere men-tre nutrendosi di manifestazioni visive completamente avvolgenti, si esprime in tutta la sua pienezza, traducendo stati d’animo dove si riconoscono numerosi sen-timenti ed armoniosità.Una disposizione all’arte spontanea e sincera, mentre la sensibilità percettiva pri-ma che visiva, cerca, trova e sviluppa scenari naturalistici dove sentiamo brulicare e rumoreggiare la materia, colta nella sua ruvidità tuttavia carezzevole e bella. Il sogno di Alberta sembra governato dall’impeto e dalla forza della Terra; per questo le sue predilezioni visive si compongono di montagne silenziose, di onde in piena, di secolari e screziati ulivi che raccontano del passato, di bagliori danzanti sull’acqua mentre lontano svanisce la luce che apre al tramonto già inondato dei colori della notte.

di Alessandro Togni

La pittura di Alberta Libardi lega luoghi distanti come il cielo e il mare, mettendo al centro la natura

Il secondo, letterario e poe-tico, muove i primi passi in questi giorni, cercando di “promuovere la scrittura come momento di condivi-sione di quanto maturato a se-guito di rifl essione personale davanti ad un’opera d’arte”. Le sezioni sono 4, unite dal medesimo tema: “La pace

e la guerra interiore”. La prima è quella del racconto inedito in lingua italiana ed è riservata a ragazzi e ragazze con meno di 16 anni, mentre la seconda è per chi ha più di 16 anni; la terza prevede invece la presentazione di una poesia inedita in lingua italiana ed è aperta a persone

di qualsiasi età, mentre l’ul-tima è riservata alle poesie in dialetto scritte da persone di ogni età. Entrando nei dettagli del tema, il concorso chiede di osservare “L’uomo e il Cri-sto” di Oscar Di Prata e rie-laborare il tema del dipinto, il concetto, le sensazioni, il

signifi cato e il feedback che suscita reinterpretandoli li-beramente. Gli elaborati dovranno esse-re consegnati in busta chiusa al Comune di Giustino entro il 31 ottobre 2012, mentre la premiazione delle opere si terrà il 6 gennaio 2013 pres-so il Teatro comunale del

paese. Per ogni sezione sono previsti un primo (300 euro), secondo (200 euro) e terzo (100 euro) premio.Il bando con tutti i dettagli si può trovare sui siti web www.comunedigiustino.it e www.trentinocultura.net. L’opera “L’uomo e il Cri-sto” si può invece visionare

presso il municipio di Giu-stino lunedì, martedì, giove-dì e venerdì dalle 10.00 alle 12.00, mercoledì dalle 10.00 alle 12.30; lunedì pomerig-gio dalle 16.00 alle 18.00, martedì, mercoledì e giovedì pomeriggio dalle 14.00 alle 15.00.Alberta Voltolini

“La pace e la guerra interiore”Non solo esporre il pregevole di-

pinto “L’uomo e il Cristo” del quotato artista bresciano Oscar

di Prata, donato dal cugino del pittore, Giordano di Prata, al Comune di Giu-stino, ma anche farlo conoscere e ap-prezzare dal pubblico, prima di tutto locale. Questo l’obiettivo che l’assesso-re alla cultura del Comune di Giusti-no, Carmen Turri, si posta con i due concorsi promossi dopo l’esposizione

del quadro presso la sede municipale. Il primo, artistico, rivolto alle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo Val Rendena, ha visto la presentazione di 120 elaborati indivi-duali e 6 di gruppo. Una notevole par-tecipazione che ha messo in luce non solo la capacità artistica delle studen-tesse e degli studenti, ma anche la loro capacità di riflettere sui temi più pro-fondi della vita.

Giustino: dopo il concorso pittorico arriva quello letterario

Per avvicinare le persone al dipinto dell’artista Oscar Di Prata donato al Comune di Giustino

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PROGRAMMA IN GIUDICARIE

Venerdì 3 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00Romanita “4 artisti romeni e 3 artisti italiani cantano l’Europain collaborazione con Pro loco di Tione e Co-mune di Tione di Trento

Domenica 5 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00Paola Turci in concertoin collaborazione con Pro loco di Tione e Co-mune di Tione di Trento(in caso di maltempo si svolgerà presso eatro comunale)

Domenica 5 agosto 2012CASTEL CONDINO Malga Table ore 15.30Spettacolo teatrale per famiglie “Silenzio di un amore” liberamente ispirato a Monti Palli di K. Wolffin coll. con il Consorzio Iniziative & Sviluppo

Lunedì 6 agosto 2012 CARISOLO Piazza II Maggio ore 21.00Romanita “4 artisti romeni e 3 artisti italiani cantano l’Europain collaborazione con Pro loco di Carisolo

Martedì 7 agosto 2012 PINZOLO Piazza Carrera ore 21.00

GMA “Gruppo musicale Artegiovane” pre-senta “Quello che le donne...”in collaborazione con Pro Loco di Pinzolo

Sabato 11 agosto 2012 CASTEL CONDINO Malga Table ore 15.30Michele Ascolese suona De Andrèin collaborazione con Consorzio Iniziative & Sviluppo

Domenica 12 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Malga Cingledino ore 15.30Folk in malga in collaborazione con Consorzio Iniziative & Sviluppo e Parco Naturale Adamello Brenta

Domenica 12 agosto 2012PINZOLO – Piazza Carrera ore 21.00Michele Ascolese & Band con la Banda Co-munale di Pinzolo in concertoin collaborazione con Pro Loco di Pinzolo e Banda Comunale di Pinzolo

Domenica 12 agosto 2012CONDINO – Piazza San Rocco ore 21.00Sergio Sgrilli Showin coll. con Comune di Condino, Pro Loco di Condino e Banda Comunale di Condino(in caso di maltempo si svolgerà presso il Pa-lacongressi)

Mercoledì 15 agosto 2012 – TIONE DI

TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00GMA “Gruppo musicale Artegiovane” pre-senta “Quello che le donne...”in collaborazione con Pro Loco di Tione e Comune di Tione

Venerdì 17 agosto 2012 CARISOLO Piazza II Maggio ore 21.00Marco Morandi & Rino Gaetano Band in concertoin collaborazione con Pro Loco di Carisolo (in caso di maltempo si svolgerà presso Pa-lazzetto dello sport)

Domenica 19 agosto 2012 CASTEL CONDINO Malga Table ore 15.30Spettacolo teatrale per famiglie “Silenzio di un amore” liberamente ispirato a Monti Palli di K. Wolffin coll. con il Consorzio Iniziative & Sviluppo

Martedì 21 agosto 2012 CARISOLO Piazza II Maggio ore 21.00GMA “Gruppo musicale Artegiovane” pre-senta “Quello che le donne...”in collaborazione con Pro Loco di Carisolo

Venerdì 24 agosto 2012 – TIONE DI TREN-TO Piazza Cesare Battisti ore 21.00Beppe Braida in “Italiani.it”in coll. con Pro Loco di Tione e Comune di Tione

L’Arte dell’Incontro rappresenta un progetto dell’omonima Associazione di Promozione Sociale, nell’ambito della sua azione di animazione culturale di comunità.

Il progetto si propone di promuovere nelle comunità trentine nel corso dell’estate, momenti di espressione artistica e di incontro che sappiano coniugare emozioni e rifl essione su elementi del nostro tempo. Il progetto si caratterizza per:

proposte di qualità con protagonisti a livello nazionale disponibili, accanto alle performance artistiche, a dialogare in incontri separati con la popolazione e specialmente con il mondo giovanile

coinvolgimento di giovani artisti trentini che operano nel campo della musica moderna e del teatro

collaborazione sinergica con le comunità locali e le loro organizzazioni e con gli enti provinciali e regionali

costi contenuti evitando di pagare la medianicità dei protagonisti

offerta gratuita degli eventidivesifi cazione dell’offerta e della

localizzazione

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pag. 40 AGOSTO 2012

él Bòcia - Ma lo sai che in merito ai nostri sogni sulla Comunità di Valle delle Giu-dicarie, c’è in giro un’aria che non mi piace per nien-te?él Vècio - Ma sta’ tranquillo: le Giudicarie le è vèce e con tut quèl che le à dovèst pas-sàr le è sempre stàde bóne de vegnérghen fò !él Bòcia - Hai un bel dire, tu che guardi più al tanto che hai indietro che al poco che hai avanti! Ma per noi gio-vani che dobbiamo trabasca-re col presente proiettandoci verso il futuro, ossia verso i decenni che già ci premono addosso, le cose non si pro-spettano a nostro favore.él Vècio - Ma cose c’è che proprio ti preoccupa così tanto?él Bòcia - Con la Comunità di Valle speravamo d‘avere fi nalmente la possibilità di amministrarci in autonomia locale, che potevamo deci-dere di più sulle cose di casa nostra...él Vècio - E invece?él Bòcia - Invece pare che la Comunità di Valle faccia una fatica immensa a ’nviàrse!él Vècio - Ma a me - per quel poco che posso leggere sui giornali - pare che le assem-blee e le Giunte e “Tavo-li/Commissioni” si tengano regolarmente e che qualche cosa è stato fatto, vedi per esempio l’ultimo “piano so-ciale” che mi sembra un bel lavoro.él Bòcia - Ma non sai che hanno messo insieme una catena di competenze e di veti che impediscono di po-ter fare liberamente anche le cose più semplici “in casa nostra”?él Vècio - Non vorrai dirmi che le promesse di autono-

mia siano rimaste una cosa vuota e che tutto stia andan-do in fumo come è stato col Comprensorio?él Bòcia - Peggio ancora. Per farti capire la complessi-tà dell’apparato burocratico che paralizza la Comunità delle Giudicarie avrei biso-gno di farti due schemi che fanno perdere proprio la pa-zienza ai santi.él Vècio - Sei capace di spie-garti?el Bòcia - La storia è un po’ lunga. Immagina una piramide: ai vertici c’è la Provincia che gestisce l’em-pireo dei conti, delle leggi, dei progetti, delle norme e dei numeri, ed ai suoi pie-di la Comunità di Valle che dovrebbe gestire i problemi bassi del territorio e delle comunità locali che vivono e lavorano. Sembrerebbe tutto semplice: la Provincia gestisce e poi distribuisce alle Comunità competenze e risorse disponibili. él Vècio - Ma certo che è semplice. La Giunta provin-ciale e il suo Presidente de-cidono e le Comunità ammi-nistrano. Non capisco il tuo cruccio.el Bòcia - Invece è proprio qui che cominciano i proble-mi Perché, appunto, è una piramide e tra il vertice del-la Provincia e la terra della Comunità vi sono una serie di istituzioni che possono bloccare qualsiasi decisione in ogni momento e altre che ratifi cano quello che gli vie-ne proposto.él Vècio - Mi stai incurio-sendo. Quali sarebbero que-ste istituzioni che bloccano la Comunità?el Bòcia - Dovremmo divi-dere la piramide in due par-ti: la parte alta, il vertice, la

punta che corrisponde alla Provincia è composta dal-la Giunta provinciale con il suo Presidente e gli otto Assessori, dal Consiglio della Provincia composto da trentacinque consiglieri pro-vinciali e dal Consiglio delle Autonomie, che raccoglie quaranta consiglieri che rap-presentano le amministra-zioni locali. In tutto sono 84 politici che si devono mette-re d’accordo.él Vècio - Comincio a non capirci più niente.el Bòcia - Aspetta che non è fi nita. La seconda parte, quella alla base della pira-mide, rappresenta invece la Comunità di Valle vera e propria che è composta dal-l’Assemblea della Comu-nità: 98 amministratori con il suo Presidente; dal Con-siglio dei Sindaci che sono 39 quanti i Comuni e dalla Giunta della Comunità con il suo Presidente e i sette consiglieri. In tutto sono 130 persone. él Vècio - Che mal di testa. Quasi quasi prendo un’aspi-rina.el Bòcia - Basta che uno solo di questi “consigli”, sia nella parte alta della piramide sia nella parte bassa, sollevi un problema, che tutto si bloc-ca.él Vècio - Ma come fanno a decidere?el Bòcia - Innanzitutto dicia-mo che la colpa non è di nes-suno, ma nello stesso tempo di tutti, perché ogni ammini-stratore locale vorrebbe es-sere anche un politico. él Vècio - Ma allora ci vuo-le un’eternità per fare anche quello che andrebbe fatto in fretta e d’urgenza vista la crisi economica, con la ne-cessaria tempestività, perché

la gente è lì che aspetta!él Bòcia - È proprio quello che ti dicevo all’inizio: tutto è frenato, tutto è lì che aspet-ta i tempi della burocrazia, delle alleanze, mentre la vita (oggi e sempre) ha bisogno dell’immediato, del presen-te, poichè la quotidianità obbliga ad essere vissuta mi-nuto per minuto superando tutti i problemi che sorgono ogni giorno.él Vècio - Ma questo allo-ra è proprio il male di tutta l’Italia!él Bòcia - Vedi che ho ragio-ne io, quando ti dicevo che c’è in giro un’aria che non mi piace? él Vècio - Ed allora... có’ ghé vól per podér vegnèrghen fò? O, meglio... sé pól ver-gnérghen fò?él Bòcia - Penso che si deb-ba dire a gran voce che i gà da dismisiàrse e che siano sempre di più i giornali, come il nostro Giornale delle Giudicarie, a farsi portavoce dei Cittadini, i quali dell’aiuto e del “pez-zo di pane” per sfamarsi ne hanno bisogno oggi, e non domani o il mese prossimo. Praticamente ogni decisio-ne passa per 214 tra politici e amministratori. Per non parlare delle commissioni e dei funzionari che poi le applicano seguendo i proto-colli. Sembra che oggi per ogni casa nuova servano sette progetti. Un tempo... prima realizzavano le fer-rovie e il progetto veniva redatto alla fi ne. Siamo si-curi di essere ancora degli “Homo sapiens”?él Vècio - Tu saresti tremen-do con quelli che hanno in mano il “potere del fare” e pèrdono giornate e giorna-te a bizantinismi elettorali.

Basta che un Assessore pro-vinciale veda avvicinarsi un periodo elettorale favorevo-le per cercare di attribuirsi tutti i meriti compresi quelli dell’assessore analogo della Comunità. él Bòcia - Certamente sì. I nostri vecchi Giudicariesi, nel 1768, hanno avuto il co-raggio di andare ad assalta-re il Dazio di Tempesta per la tassa sulla farina – che rappresentava il pane quo-tidiano - che giungeva dal Veneto. él Vècio - Hai ragione anche tu, anche se poi i promoto-ri della spedizione ebbero la testa tagliata. Però, pur-troppo, le ribellioni, come le guerre, hanno sempre le loro vittime, ma stanno ad

insegnarci che le popolazio-ni devono “essere ascolta-te” dal potere politico e non solo sottostare ai comodi di chi ha i soldi raccolti con le tasse a disposizione.él Bòcia - Hai sempre le massime pronte, tu!él Vècio - A èsser vèci, l’è cì!... direbbero in Rendena.E quasi con un magón sal gòz per non essere riusciti a individuare le possibili vie per dare alle Giudicarie una vera autonomia praticabile, i due amici si lasciano dan-dosi l’appuntamento per il già prossimo mese d’agosto. Troveranno, nel frattempo, una possibile soluzione?

A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini

Cultura

Sudato per la calura di un luglio inusitato, pur tur-bato da qualche irritato temporale, “él bòcia” sale le sette rampe di scale che lo portano all’appuntameno

“cól vècio”. Sul volto oltre ai segni della calura estiva una smorfi a di avvilimento, di insoddisfazione; infatti serio serio, dopo il saluto rituale, sbotta:

Che cosa serve ancora per far funzionare la Comunità?

Dialogo sulle rive del Sarca e del Chiese/settima parte

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AGOSTO 2012 - pag. 41 "presenta"

LA NOVITA' DELL'ESTATErustiche.. caserecce..�������������������������������������������

SCHIACCIATA DI PATATE ROSTI:

"servita nelle tipiche padelle"PATATE ROSTI:PATATE ROSTI:PATATE ROSTI:PATATE ROSTI:PATATE ROSTI:

"servita nelle tipiche padelle"

..sempre in menù a pranzo e cena!

SCHIACCIATA DELLA CONTEA €. 8.50Con tagliere misto di salumi nostrani

SCHIACCIATA ALLA BELLA ORTOLANA €.7,50Con grigliata vegetariana di verdure miste

SCHIACCIATA ai SAPORi DI MARE €. 9.00Con padellata di frutti di mare

SCHIACCIATA ALLA TIROLESE €.7,50Con uovo al burro con speck e funghi misti trifolati

SCHIACCIATA ALL’ITALIANA €. 7.00Con pomodoro,mozzarella,basilico,olive,origano

SCHIACCIATA del MALGARO €.7,50Con tranci di formaggi locali alla piastraSCHIACCIATA “BIGBURGER” €.8,00

Con Hamburgher di carne di manzo” BlackAngus” alla grigliaSCHIACCIATA ALLA TRENTINA €.8,50

Con carne salada”AltoGarda” alla piastra ,fagioli in umido

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pag. 42 AGOSTO 2012 Attualità

Ogni oggetto ha una storia da raccontare e ciascun vi-sitatore vi può trovare un collegamento con un foto-gramma della propria vita personale. Nei più giovani, il percorso espositivo sol-lecita la curiosità nell’os-servare quale evoluzione abbia caratterizzato, nel tempo, gli oggetti del la-voro e dell’uso quotidia-no. Negli anni Cinquanta e Sessanta le scatole di latta dei biscotti venivano riutilizzate per contenere fotografie e lettere, oggi archiviate senza limiti di quantità nelle cartelle dei computer.

Riaperto dal mese di mag-gio, dopo la pausa inverna-le, il percorso museale sarà visitabile nel mese di ago-sto tutti i giorni dal mar-tedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 16.30 alle 21.30. Poi, dall’1 al 16 set-tembre dal mercoledì alla domenica (chiuso lunedì e martedì). Inoltre, venerdì 3 agosto, alle 21 della sera, il giardi-no di Casa Cüs ospiterà lo spettacolo dei gruppi “Le

Castellane” e “La Cumpa-gnia dal Castèl” di Cader-zone Terme sulla vita “da sti agn”, proponendo rac-conti di vita che testimo-niano la condizione della donna nella famiglia e nel-la società dai primi anni del ’900 fino agli anni ’50/’60, accompagnati dalle note della fisarmonica. L’ini-ziativa è promossa dalla Pro loco di Darè e sarà un modo per avvicinarsi alla “lettura” della proposta

museale visitabile all’in-terno di Casa Cüs.Nella sala centrale del pri-mo piano il visitatore potrà apprezzare l’evoluzione nel tempo degli oggetti di uso quotidiano, relativi alla casa e, in particolare, alla cucina, quindi ammirare la bellezza della sala dei pizzi e merletti e prosegui-re la visita con la sala del-la filatura, poi l’ambiente dedicato agli attrezzi del contadino e del boscaiolo,

la camera, il caseificio, la stanza delle bilance, l’an-tica cucina, la bottega del ramaio e del fabbro, la bot-tega del falegname, la can-tina e la stalla. Le numerose testimonianze materiali sugli usi e costumi della gente della Val Ren-dena che vi si trovano sono unite dal leitmotiv del ruo-lo della donna e del lavoro dell’uomo nella casa rurale prima del boom economico degli anni Sessanta, che ha

cambiato il volto e impres-so una nuova velocità alla società contemporanea.Il passato talvolta sfug-ge, ma poi riaffiora, più o meno misteriosamente, il-luminando di senso ciò che accade nel presente. Gli oggetti invitano non solo all’osservazione, ma anche all’ascolto. Se parlassero lo stesso linguaggio dell’uo-mo, quante storie avrebbe-ro da raccontare, sedimen-tate nel lungo tempo della loro vita materiale? Sono un alfabeto cifrato di me-morie, familiari e colletti-ve, di cambiamenti, lenti o repentini, e di sentimenti.

Nelle settimane scorse la Comunità delle Giudicarie ha radunato in due incontri sindaci e rappresentanti del settore pubblico e privato giudicariesi per valutare il progetto di donare al paese di Cavezzo una scuola in grado di ospitare per alcuni anni, il tempo necessario a ricostrui-re l’edificio compromesso dal terremoto, i ragazzi del-le scuole medie e delle ele-mentari del paese Emiliano. Si tratta di 350 giovani che a settembre, in mancanza di un intervento immediato, rischiano di non riuscire a tornare sui banchi di scuola, anche in considerazione del fatto che i centri confinanti con Cavezzo, come Miran-dola e Carpi, sono anch’essi terremotati e faticherebbero ad ospitare nuovi alunni. Al primo dei due incontri è in-tervenuto anche il sindaco di Cavezzo, Stefano Draghetti, a spiegare la situazione di grave emergenza nella quale versa il centro emiliano. L’ammontare di spesa varia dal milione e 300mila euro per realizzare entrambe le scuole agli 800mila euro che permetterebbero la costru-zione della scuola media. Il tempo è una delle variabili fondamentali in quest’opera-zione di solidarietà, insieme alle risorse finanziarie. Al

momento hanno già confer-mato la loro adesione con un contributo di 10 euro ad abi-tante 26 comuni giudicariesi, altri cinque comuni hanno assicurato il loro sostegno e l’entità delle risorse mes-se a disposizione è in via di definizione e dai rimanenti 8 comuni così come gli altri enti coinvolti è attesa una risposta nei prossimi giorni. La Comunità stessa interver-rà oltre che con un’azione di coordinamento anche con un contributo monetario prele-vando fondi, in via del tutto

straordinaria, dall’avanzo primario di bilancio. Nessu-no fra assessori, consiglieri e collaboratori della Comunità che parteciperanno a vario titolo alla messa in atto del-l’iniziativa di solidarietà per-cepirà alcuna retribuzione.L’idea è quella di costruire un edificio in legno prefabbrica-to, capace di contenere 350 alunni di Cavezzo, per cui Comunità delle Giudicarie e sindaci si erano impegnati con il sindaco Stefano Dra-ghetti. Da parte dei Comuni la risposta è stata positiva. L’impegno sottoscritto è di circa 280 mila euro. Il Bim del Sarca ne ha deliberati 40 mila. E si è in attesa delle de-cisioni del Bim del Chiese. A oggi ci sono impegni formali per circa 450 mila euro. Ma se ne potrebbero aggiungere altri 250 mila. Unendo gli sforzi di Comuni, Comuni-tà (intenzionata a mettere a disposizione 50 mila euro) e del sistema cooperativo (dovrebbe sciogliere le ri-serve a breve), la Comunità Giudicariese potrebbe dotare Cavezzo di un edificio sco-lastico, costruito da aziende locali del settore legno. E’ da rilevare, intanto, che nella raccolta fondi molti ammini-stratori hanno concorso “in proprio”, rinunciando a emo-lumenti mensili e gettoni di presenza.

Giudicarie, amministrazioni in campo per i terremotati

L’obiettivo sembra impossibile. Ridare una scuola ai bambini e ragazzi di Cavezzo, comune della marto-riata Emilia-Romagna semidistrutto dal terremoto dello scorso maggio. E farlo prima in tempo per l’ini-zio dell’anno scolastico. L’iniziativa, lanciata dalla Comunità di Valle delle Giudicarie, ha trovato il pie-no sostegno dei consiglieri dell’assemblea. L’impegno

per realizzare una scuola in legno entro il termine am-bizioso di settembre, per permettere ai ragazzi di Ca-vezzo di cominciare regolarmente l’anno scolastico, è stato condiviso da tutti e sostenuto da un lungo ap-plauso. La scuola ha infatti un grande valore simboli-co e di coesione per la comunità intera, sarà il segno di un nuovo inizio a partire proprio dai ragazzi.

di Roberto Bertolini

Casa Cüs: il percorso museale affascina il pubblicoBasta uno sguardo al “libro degli ospiti” di Casa Cüs per comprendere quanto l’allestimento proposto dall’Amministrazione comuna-le di Darè all’interno dell’antica casa rurale susciti, nei

visitatori, sentimenti, emozioni e ricordi, spesso legati alle memorie della pro-pria famiglia, a racconti di genitori e nonni, a memorie d’infanzia ormai lontane.

Ad agosto allestimento visitabile tutti i giorni dalle 16.30 alle 21.30, chiuso lunedì

di Alberta Voltolini

L’obiettivo: costruire una scuola nel comune di Cavezzo. Entro metà settembre

Le rovine di Cavezzo, epicentro del sisma del 9 maggio

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AGOSTO 2012 - pag. 43

FAMIGLIA COOPERATIVA BONDO E RONCONE Bondo Breguzzo Lardaro Roncone

FAMIGLIA COOPERATIVA BRENTA PAGANELLA Andalo Campo Lomaso Cavedago Dorsino Fai Della Paganella Molveno S.Lorenzo in Banale Sclemo - Stenico Spormaggiore

FAMIGLIA COOPERATIVA CADERZONE Caderzone

FAMIGLIA COOPERATIVA CARISOLO Carisolo

FAMIGLIA COOPERATIVAFIAVÈ CAVRASTO Fiavè Godenzo Di Lomaso Bleggio Superiore

FAMIGLIA COOPERATIVA GIUDICARIE Tione Bolbeno Coltura Montagne Preore Ragoli Saone Zuclo

FAMIGLIA COOPERATIVA PELUGO Pelugo

FAMIGLIA COOPERATIVA PINZOLO Pinzolo Bocenago Madonna Di Campiglio Giustino Iavrè Massimeno Mavignola Plan Campo Carlo Magno Pramagnan Spiazzo Rendena

FAMIGLIA COOPERATIVA STREMBO Strembo

FAMIGLIA COOPERATIVA TERME DI COMANO Ponte Arche Quadra Bleggio Superiore S. Croce Bleggio Stenico

Villa Banale

FAMIGLIA COOPERATIVA VALLE DEL CHIESE Storo Bersone Bondone Brione Castel Condino Condino Daone Darzo Pieve di Bono Ponte Caffaro Praso

FAMIGLIA COOPERATIVA VIGO RENDENA Vigo Rendena

Le Famiglie Cooperative si impegnano da sempre nell’in-formazione ai consumatori e nello sviluppo dei prodotti a marchio, per garantire sicurezza, qualità e sostenibilità ad un giusto prezzo. Il tutto senza perdere di vista la valorizza-zione dei prodotti locali, frutto della tradizione custodita dalle nostre Comunità. Con questi presupposti auguriamo buone vacanze ai no-stri Soci, a tutti i clienti e ai molti turisti che ogni estate visitano le nostre Valli. Con l’auspicio che anche la bella stagione diventi occasione per visitare i nostri negozi e scoprire la qualità dei nostri prodotti.

FAMIGLIA COOPERATIVA Buona vacanza!

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pag. 44 AGOSTO 2012

Da quando è cominciata questa tua passione?Fin da bambino: ho cominciato a sei anni a fare ciclismo agonisti-co con il gruppo Amici del Peda-le di RonconeNel tuo percorso sportivo, c’è qualcuno che ti ha influenzato maggiormente?Ad influenzarmi sono stati i miei genitori e la mia famiglia, che mi hanno sempre incoraggiato e

spronato ad andare avanti.Sei soddisfatto della tua espe-rienza o hai ancora altri pro-getti?Beh, si punta sempre in alto...E spero di migliorare sempre più e di raggiungere traguardi sempre più importanti. Quali i pro e i contro della tua passione?I pro del mio sport sono le sod-disfazioni che riesce a dare, spe-

cialmente quando si ottengono risultati. E’ poi uno sport che ti fa crescere, sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista umano. I contro sono le rinunce che bisogna fare, ma se si ha la passione, non pesa troppo farle...per questo non si tratta di sacri-fici! Qual’è stata l’esperienza più significativa per te?Sicuramente la mia vittoria al Trofeo Balestra, una prova inter-nazionale di ciclismo, nel marzo di quest’anno, dove ho ottenuto risultati che andavano oltre le mie aspettative, ed è stato indi-menticabile.Cosa significa per te il tuo pae-se e la tua zona?Sono nato e cresciuto qui e per-ciò ne sono legato emotivamen-te. Ma per emergere in qualsiasi cosa, bisogna mettersi in testa di uscire dalla valle e dai propri pic-coli paesi, perché non possono ancora permettere un’evoluzione completa per i propri sogni e per le proprie aspettativeQual’è il tuo motto o la tua fra-se preferita?

Una delle frasi che mi ripeto spesso, e che è molto importante per me è “dopo ogni caduta, bi-sogna avere la forza di rialzarsi”, perché capitano spesso brutte ca-dute, in tutti i sensi, ma bisogna aver sempre la forza di ritorna-re in piedi e combattere. E alla base di tutto, credere sempre in se stessi.Cosa consiglieresti a chi volesse intraprendere una carriera si-

mile alla tua?Consiglierei di preferire il cal-cio (ride)...No, semplicemente è uno sport che richiede molta costanza, impegno e rinunce. Ci deve essere tanta passione e tanto cuore per avviarsi a questo sport a livello agonistico, e soprattutto mantenerlo ed andare avanti, cer-cando il migliore piazzamento e la vittoria.

Sport

Facchini, un 2012 da incorniciareIl giovane ciclista di Roncone asso pigliatutto tra i Dilettanti con la vittoria, tra le altre al Trofeo Balestra nel bresciano

Voleva la bicicletta? E adesso pedala...ecco-me se pedala! Patrick Facchini, classe 1988 di Roncone, sta facendo quest’anno letteralmente incetta di vittorie nelle varie competizioni di li-vello internazionale del nord Italia. Una vera promessa del ciclismo, che sta cominciando a vedere i frutti di una lunga storia di passione e allenamenti, iniziata all’età di sei anni e alla quale si è dedicato al cento per cento dopo aver finito le scuole superiori. Inizia a farsi conosce-re durante il Giro d’Italia Dilettanti nel 2009, durante il quale in una tappa arriva al primo posto, finendo poi quarto nella classifica finale. Tanto è bastato perchè gli occhi si puntassero su di lui...e le proposte di “salto di qualità” sono

arrivate. Ma a mettersi in mezzo è stato il fato e una rottura al femore che l’ha costretto a riposo per diversi mesi e altro periodo per riabilitazione. Ma, dopo un anno di alti e bassi, nel 2012 Patrick fa “ l’asso pigliatutto”, vincendo il Trofeo Internazionale ZSSDI a Trieste, l’in-ternazionale Trofeo Balestra nel bresciano, la cronoscalata Prati di Caregno e il trofeo Freccia dei Vini. “Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti” spiega Patrick, “special-mente dopo un lungo periodo di fermo per la gamba...ho ritrovato nuova energia, e nei prossimi appuntamenti vedrò di continuare con questo ritmo”.

di Aldo Gottardi

Una manifestazione – orga-nizzata dall’Us Tione in col-laborazione con l’Amminsi-trazione comunale di Tione - dalle grandi potenzialità aggregative e sportive che in quest’estate viene ripro-posta in versione potenziata ed allargata su più giorni, dal 17 al 25 agosto. Teatro della competizione sporti-va sarà ancora una volta il Centro sportivo di Sesena, che – grazie anche ai recen-ti lavori di ristrutturazione e ampliamento degli spoglia-toi – offre tutti i comfort e le opportunità di svolgere al meglio l’attività sportiva. Le otto squadre in gara sono anche quest’anno:1. Ragoli, Preore e Monta-gne;

2. Zuclo e Bolbeno;3. Bondo e Breguzzo;4. Villa Rendena, Javrè e Ver-desina;5. Saone;6. Rioni di Tione di Brevine e Polin;7. Rioni di Tione di Cantes Saline e Ville;8. Rioni di Tione di Sivrè e Pleù.Tante le discipline sportive previste, a partire dal cal-cio (un torneo per bambini

e uno per adulti), pallavo-lo (un torneo per bambini e uno per adulti), bocce (solo adulti), atletica (serata unica: 100 metri, staffetta, lancio del peso, salto in alto, 1500 metri, pentatlon), bici (ame-ricana ad eliminazione su pista, gara di mountain bike, gimcana per bambini), tiro a segno, briscola, beach tennis. Quasi 500 gli atleti coinvolti e spettacolo e divertimento garantiti. Grande interesse

come sempre per il torneo di calcio a 6, che quest’anno si disputerà con la formula del girone all’italiana tutti contro tutti con classifica finale; il torneo, così come quello di beach volley e beach tennis sarà protagonista praticamen-te tutte le sere. Mentre invece, il ricco programma di atletica si giocherà tutto nella serata di venerdì 24 agosto dalle 20 in poi e promette spettacolo, con le gare dei 100 metri, della staffetta 4X100, il salto in alto, i 3.000 metri, il lan-cio del peso e naturalmente la gara più impegnativa di tutte, il pentathlon. I pentatleti si misureranno con le cinque discipline di cui sopra, che – sommate insieme – risulta-no particolarmente dure.

Sporttione 2012 – ritorna la sfida fra i paesiDal 17 al 25 agosto al centro sportivo Sesena protagonista lo sport

Otto squadre da 60 partecipanti che si sfidano in tante discipline, le più diverse, dal calcetto all’atletica, alle bocce..... alla briscola. SportTione 2012, dopo la positiva

esperienza dell’anno scorso, torna con la sua versione 2.0, arricchita di nuovi sport, il tiro a segno, il beach tennis e, appunto, il popolare gioco di carte.

di Roberto Bertolini

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AGOSTO 2012 - pag. 45

La giornata era meraviglio-sa, e una folla si è assiepa-ta ai piedi dei contraffor-ti della diga che in 2mila contribuirono a costruire, per ammirare le evoluzioni dei climber, con un ospite speciale fra il pubblico: il campione polacco Tomasz Oleksy che per primo salì sul podio più alto di Speed Rock nel 2001. Lui e la sua piccola Maja, 4 anni, che dal padre deve aver pre-so molto a giudicare dalla grinta e dalla velocità con la quale ha arrampicato la parete nella competizione “spider kids”. Grande l’af-fetto della gente, che ha fatto il tifo per gli italiani in gara, soffrendo con loro per l’eliminazione di Mi-chel Sirotti e dell’arcense Sara Morandi. Una presa scivolata proprio all’ultima frazione di secondo ha tolto al pubblico la soddisfazio-ne di vedere la brava Sara a giocarsi il podio, ma le due finali, tutte targate Europa dell’Est, hanno comunque acceso l’entusiasmo e tenu-to tutti in apnea: i 12.98 se-condi dell’ucraino Yaroslav Gontaryk e i 20,19 della polacca Edyta Ropek sono bastati a far trattenere il fiato al pubblico che lo ha liberato solo allo stop del cronometro con un grande urlo di gioia.Un trionfo a sorpresa e un ritorno quello dei due vin-citori: nella gara maschile il diciannovenne ucraino Yaroslav Gontaryk vince

la sua prima competizione di coppa del mondo, men-tre nella gara femminile la spunta l’esperienza della climber polacca Edyta Ro-pek, che torna sul gradino più alto del podio di Speed Rock dopo i tre trionfi con-secutivi dal 2008 al 2010.Agilissimo, una velocità impressionante nella parte centrale del percorso con gli appoggi in una linea verticale, l’ucraino Gon-taryk non ha sbagliato nulla e dopo aver sconfitto in se-mifinale Stanislav Kokorin, vincitore dello scorso anno, grande favorito e attual-mente in testa alla coppa del mondo maschile, ha trionfa-to nell’ultima gara con l’ot-timo 12.69, miglior tempo dell’intera competizione. Resiste il record maschile di 12.33 stabilito lo scorso anno da Kokorin, abbattuto invece quello femminile: la russa Alina Gaydamakina durante le qualificazioni dei giorni scorsi ha fatto fermare il cronometro a 18.06, tre secondi in meno rispetto al precedente re-cord di 21.13, sempre suo. Ma la disciplina dell’ar-rampicata veloce è spesso imprevedibile e nonostante il record di sabato, la russa Gaydamakina commette un errore molto simile a quello di Sara Morandi, con una scivolata all’ultima presa, proprio prima di bloccare il tempo, che permette alla polacca Klaudia Buczek di strapparle l’accesso alla

finale. Nella sfida per il primo posto l’equilibrio è stato impressionante: le due atlete polacche sono salite spalla a spalla, fino all’ultima presa quando la zampata finale della Ro-pek ha fermato il tempo pochi centesimi di secon-do prima della compagna.

Ragni in parete a Bissina A Speed Rock 2012 spettacolo e adrenalina in Val di Daone

Alla diga di Bissina è tornata Speed Rock, terza tappa della coppa del mondo di arrampicata in velocità. Unica nel cir-cuito mondiale, la traccia disegnata a suo tempo dal grande Jacky Godoffe è la più impegnativa del circuito per la loca-

tion a 1750 metri di altitudine, il cemento della parete della diga, meno aggrappante rispetto alle tavole artificiali, e quel percorso lungo e faticoso, ben 26 metri rispetto alla media di 13 degli altri.

di Denise Rocca

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pag. 46 AGOSTO 2012 La Posta

LA POSTA

Caro Adelino, ho l’impressione che le cose vadano male soprat-tutto per la mediocrità della no-stra classe dirigente, sia politica che amministrativa. Ormai non ci sono più uomini di valore, po-litici capaci, servitori dello Stato di qualità, e allora è normale che tutto vada a rotoli, che si fi -nisca in crisi senza che nessuno se ne accorga e che si stenti a trovare il bandolo della matassa che ci porti fuori dalle diffi coltà che stiamo vivendo ad ogni li-vello. Quello che più mi disturba è che anche il Trentino non sia da meno. Anche la nostra clas-se politica è fatiscente, qualche sussulto e poco altro, così fi nia-mo anche noi nel calderone del-la disfatta. Ha ragione il Presi-dente Napolitano che ha parlato di inadeguatezza “diffusa” e di

incapacità di governare la cosa pubblica con decenza. Tu che ne pensi?

Antonio di Tione

Non c’è dubbio che sia così. Anche in Trentino, altrimenti non si spiegherebbe il conti-nuo ricorso a consulenze, ben pagate, per risolvere anche le questioni più semplici. Non c’è più assunzione di respon-sabilità da parte di nessuno, ne di politici, né di burocra-ti, tutti pensano a “pararsi il culo” (pardon!) ed arrivare alla fi ne del mese, magari ga-rantendosi anche una discre-ta carriera. Così scarseggiano idee e progetti che sono co-munque impegnativi, manca

il coraggio di intraprendere nuove vie, e si tende a cam-pare giorno per giorno. Ogni tanto qualche proclama (Me-troland) più per apparire che per reale convinzione, e quan-do le cose vanno male e l’au-tonomia torna in bilico, allora si movimentano le masse con paroloni che non hanno nè capo nè coda. Ai giornali non pare vero di riempire le pagi-ne con slogan vecchi come il cucco (Scenderemo in guer-ra! Qui comandiamo noi! Andremo all’Onu a difendere le nostre prerogative!), ma poi scopriamo che anche noi abbiamo i nostri scheletri nel-l’armadio, primo fra tutti, un debito pubblico provinciale di quasi due miliardi che la gente, ma neanche i consi-

glieri provinciali, sapevano che esistesse. D’altronde i politici li abbiamo votati e ce li dobbiamo tenere, personal-mente speravo che perlomeno gli alti burocrati, strapagati come sono, si facessero sen-tire sopperendo alle caren-ze palesi della politica, ma anche ai vertici non sem-brano abbondare i temerari. Quando la principale qualità richiesta per selezionare la dirigenza amministrativa è la fedeltà di stampo canino ver-so il padrone cui si deve tutto, anziché la lealtà di uomini liberi e capaci, la competenza e la capacità tecnica diventa-no “opzional” che è meglio rifuggire. Le persone capaci e competenti sono infatti, il più delle volte, dotate di amor

proprio e di orgoglio profes-sionale, qualità poco apprez-zate quando la parola d’ordi-ne che impera nel palazzo è di sostenere il capo, le sue scelte e i suoi comportamenti anche quando signifi ca screditare sè stessi. Oggi, le Istituzioni, i partiti, le forze sociali, i verti-ci della pubblica amministra-zione, pur potendo ancora contare su qualche perso-naggio di valore, sono piene zeppe di persone selezionate con il criterio sopraddetto che a loro volta lo utilizzano per selezionare i propri colla-boratori e sottoposti. Tra uno bravo che però ragiona con la sua testa e e uno modesto che però è pronto a difendere anche l’indifendibile, pochis-simi anche in Trentino hanno

il coraggio e l’autostima di scegliere la prima alternativa. La nostra vita pubblica viene giocata al ribasso e attorno ai pochi “talebani” di pregio superstiti, viene fatto il vuoto, purtroppo anche in momenti come questi dove servirebbe qualche “lecchino” in meno e qualche eccellenza in più. Stiamo toccando il fondo con la speranza che dal fondo si possa solo risalire, sarebbe ora che il tanto decantato “merito” nelle scelte, la ca-pacità, la professionalità, venissero fi nalmente premia-ti, anche da noi, è forse uno dei pochi strumenti che ci rimangono per ritornare alla normalità.

Amistadi Adelino

Ma la classe dirigente è davvero inadeguata?

Una via di comunicazione strategica di cui si parla da oltre 30 anni

Continua dalla PrimaTutto ciò che sta succedendo in questi giorni deve anche essere valutato alla luce degli epocali cambiamenti dei nostri tempi e delle condizioni in cui si trovano l’Eurozona e l’Ita-lia. In un clima di isteria dei partiti nazionali, di pericolo di tracollo fi nanziario del Paese e di schizofrenia nell’affrontare riforme istituzionali è possi-bile che a Roma, nel vortice di iniziative governative e voti parlamentari, possa lasciarsi scappare qualche norma non proprio in sintonia con il nostro statuto speciale. Non si tratterà sempre di buona fede ed evi-dentemente talune iniziative saranno animate da posizioni poco amichevoli verso l’auto-nomia speciale. Ciò non vuol tuttavia dire che vi sia alla base una condivisa strategia contro il nostro sistema autonomisti-co. Ritengo invece che anche le autonomie speciali debba-no rapportarsi maggiormente con tutto il contesto regionale del Paese e i grandi mutamenti della società. Una rifl essione che probabilmente, come ha ricordato sul “Trentino” con qualche giusta ragione il fi lo-sofo Massimo Cacciari, era opportuno fare già diversi anni addietro. Non è da oggi che le Regioni a statuto normale mal digeriscono i meccanismi che consentono al Trentino e all’Alto Adige robuste dota-zioni fi nanziarie. Al che vanno aggiunti i commenti non pro-prio favorevoli della stampa nazionale. Commenti e giudizi che possono anche non essere condivisi , ma che hanno un impatto non positivo sull’opi-nione pubblica extra provin-ciale. Anche di questo bisogna tener conto. Una mirata strate-gia di comunicazione iniziata anni addietro per spiegare agli italiani il perché della nostra

specialità avrebbe contribuito a contenere danni d’immagi-ne. Nei rapporti con lo Stato centrale Trento e Bolzano han-no sempre cercato di ottenere l’attribuzione di nuove funzioni con la motivazione di esser di-sposti a sostenere direttamente le relative spese. Va dato atto che le nuove conquiste sono gestite con quei criteri di buon governo che, a parte i costi del-la politica, ci viene riconosciuto da tutti. Al riguardo si è proba-bilmente pensato un po’ troppo a se stessi, senza condividere con altre autonomie regionali linee strategiche per rafforzare il sistema regionale nel Paese verso un reale federalismo. Noi abbiamo certamente un conte-sto storico e una situazione di carattere linguistico che legit-tima uno status particolare. L’Accordo Degasperi-Gruber, che non è stato stipulato per dare un’autonomia speciale al Trentino ma con l’obiettivo di fondo di garantire la mino-ranza di lingua tedesca del Su-dtirolo, rappresenta indubbia-mente un importante elemento di garanzia cui appellarci. E poi, evidentemente, abbiamo lo Statuto, le relative norme di attuazione e accordi speciali derivanti dallo statuto stesso. Tuttavia, quando in una comu-nità vi sono soggetti più avvan-taggiati di altri è facile che a un certo punto i più svantag-giati critichino i più fortunati. Un maggiore equilibrio si crea invece quando chi gode di con-dizioni migliori cerca di con-dividere le proprie esperienze e taluni progetti interessanti con gli altri. Trento e Bolzano, pertanto, non possono conti-nuare a privilegiare alleanze

nel loro interesse e far fronte comune con le altre specialità più in salute. E’ necessario che le alleanze abbiano orizzonti più ampi. Fra pochi giorni, in attuazione di una norma legi-slativa provinciale, si celebre-rà la Giornata dell’Autonomia nella ricorrenza della fi rma dei Patti Degasperi-Gruber del 5 settembre 1946. Buoni rapporti fra trentini e cittadini di lingua tedesca del Sudti-rolo dovrebbero rappresen-tare un cardine della nostra convivenza; essendo peraltro nota l’avversione sudtirolese all’Accordo di Parigi, proba-bilmente una data diversa per celebrare un autonomia che si vuol far risalire nei secoli po-teva essere più opportuna ed ugualmente signifi cativa. Tut-tavia la data è stata stabilita per legge, l’evento annuale ci sarà, ed è bene che lo si cele-bri nel miglior modo possibile. Sembra invece che vi siano delle stonature poco unifi can-ti. Lo scorso marzo vi è stata in piazza Cerase Battisti a Trento la fallita adunanza in difesa dell’autonomia. Il Presidente della Provincia ha annunciato i mai realizzati e non ben ca-piti Stati generali dell’Auto-nomia. Un partito di governo in Provincia ha annunciato che qualche giorno prima del 5 settembre organizzerà au-tonomamente un’adunata in difesa dell’autonomia. Non è con fuochi d’artifi cio che si tu-telano le prerogative autono-mistiche. Se il Trentino vuol di-fendere la propria autonomia continuando a richiamarsi alle tradizioni e ignorando quello che succede al suo esterno, fi nirà con l’indebolirla. Con

Roma bisogna fare di tutto per evitare rapporti confl ittuali e favorire il dialogo. L’impianto di base della nostra autonomia non è assolutamente in perico-lo e lanciare allarmi non ha

senso. Come ricordava ieri su questo giornale il navigato politico trentino Giorgio Po-stal “gridare al lupo al lupo non serve e non è opportuno”. Serve, invece, una forte coe-

sione politica locale, priva di speculazioni elettorali, accet-tando adeguamenti imposti dal mutare dei tempi, di fronte ai quali non si può pretendere che tutto rimanga immutato, anche nel godere vantaggi e privilegi.

Paolo Magagnotti,direttore del Giornale delle Giudicarie – cortesia quoti-diano Trentino

Autonomia, non gridiamo al lupo EDITORIALE

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AGOSTO 2012 - pag. 47

Riprendo in mano la pen-na, dopo un lungo silenzio, per riproporre il problema della strada incompiuta del passo Duron. Era chiamata “strada imperiale” un arte-ria di forte movimento: ora è declassata a “provincia-le” sempre in attesa del suo completamento.Me ne offre casualmente l’occasione una sbiadita pa-gina di “Vita trentina” del 2 settembre.1979.Sono passati 33 anni, se non sbaglio, da quando si aprì af-frettatamente l’arteria: opera lasciata lì a metà in attesa di superare divergenze locali, sovvenzioni provinciali…tutto con un comprensibile ritardo sulla viabilità Bleggio-Busa

di Tione che potrebbe offrire incentivi per mini iniziative turistiche locali. Nel giorna-le citato, il noto prof. Angelo Franchini di Bolbeno ricorda al lettore l’importanza che il passo Duron ebbe nel tempo e nella storia, quale “ muto testimone del fl usso e del ri-fl usso di rendeneri, solandri, nonesi diretti verso il Garda e la pianura padana in cerca di lavoro…”. Già durante l’epoca romana,e prima ancora, attraverso il valico si avvicendò il traffi -co commerciale, militare ed amministrativo tra le regioni sud/nord. Vi passarono in tem-pi diversi s. Carlo Borromeo, il Gattamelata con il suo eser-cito e una folla di emigranti

autunnali, (moléte, spazza-camini, paroloti, segantini, careghéte) provenienti dalle valli trentine, commercianti, patrioti, delinquenti, pellegri-ni… Il prof. Franchini, dopo aver descritto l’importanza del “sito Duron” avanzava l’iniziativa di creare presso il passo una stele commemora-tiva dedicata alle umili genti delle Giudicarie che passa-rono carichi di povertà e di nostalgia verso una vita più dignitosa.A fi ne articolo leggiamo que-sto commento (fi rmato M.A.): “Come a Pinzolo c’è il monu-mento al Moleta, a Campiglio quello delle Guide Alpine, al passo Duron non potrebbe sorgere quello all’emigran-

te?”. Accoglierei in pieno l’iniziativa e me ne farei an-che promotore (purtroppo l’età avanza) ad una condi-zione che mi pare logica: completare fi nalmente l’arte-ria invitando i responsabili ed amministratori locali a trova-re una soluzione defi nitiva del tracciato. Parole portate via dal vento che soffi a dalle vicine “vedréte”? Costato in questi ultimi tempi numerosi interventi sul territorio: cir-convallazioni, rondò, rettifi -che stradali, messe in sicurez-za ed altro. Cose necessarie, ma la vecchia strada del Du-ron quanto dovrà aspettare ancora per il taglio uffi ciale del nastro tricolore?Emilio Caldera

Ripensiamo l’importanza della strada del Duròn

Sempre di attualità un problema viario di cui si iniziò a parlare 30 anni fa

Spazio aperto/lettereQuesto spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a [email protected].

Nel cuore dell’estate ci ha lasciati un allegro perso-naggio molto noto nel Bleggio “El Gioanin” al secolo Giovanni Riccadonna di Rango.Era anziano ma nascondeva in sé uno spirito ironico e giovanile fi no a poco tempo fa. Aveva imparato l’arte del falegname dai Luchesa di Marazzone, che ai primi degli anni ‘50 facevano gli ultimi carri in legno.Nel 1956 aprì la sua bottega a Rango nella casa natale, rimasta intatta ancora adesso,che assomigliava tanto a quella di Nazareth.E’ vissuto in modo semplice e spartano come San Giu-seppe, ma senza una sua Maria.Di lui i più anziani ricordano un episodio avvenuto e documentato a Santa Croce di Bleggio alla fi ne della seconda guerra,in occasione di une festa per la fi ne del regime. Alcuni uomini duri lo alzarono in aria dato che era piccolo, e lui scaricò una serie di pugni in faccia ad un noto personaggio del fascismo di Ponte Arche, dicendo fra gli applausi della gente: “Questo è il nostro ringrazia-mento per quello che hai fatto in questi anni”.Il giornale dell’epoca scrisse:”Un sentito ringrazia-mento da Santa Croce”, conservo ancora l’articolo.Addio Gioanin, con te se ne va un artigiano vero di mobili contadini. Quando sentirò qualche porta scricchiolare penserò a te e mi dirò: “L’era le porte del Gioanin”.Gianni Tosi, Flavon

Addio Gioanin

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Da membro del parlamen-tino dell’UPT provincia-le oltre che membro del coordinamento di valle in Giudicarie, la cosa che ancora una volta delude è riscontrare come perso-naggi di spicco del partito parlino senza mai far rife-rimento ai problemi inter-ni come se tutto andasse per il meglio. Ma non è così!!!Anziché approfondire le motivazioni per le quali vi siano dei movimenti sullo scacchiere politico provin-ciale, per loro è di primaria importanza evitare fughe in avanti da parte di chic-chessia in quanto non si sono resi conto che l’UPT negli ultimi due anni è ri-masto praticamente immo-bile. Un partito nel quale per trovare un minimo di equilibrio tra le numero-se spinte interne è dovuto ricorrere addirittura alla nomina di una triade (caso unico penso in politica!) che dell’immobilismo ha fatto il proprio credo.Vadano sul territorio a ve-rifi care se il partito gode

di buona salute. In parti-colare in periferia, se non fosse per qualche ammini-stratore che ancora cerca di tenere duro o per qual-cuno che tenta di portare avanti ciò che resta di que-sto partito, beh le cose sa-rebbero sicuramente mes-se molto peggio. Un caso emblematico sono le Giu-dicarie in cui vivo. Negli ultimi tre anni siamo stati praticamente abbandonati a noi stessi, con un parti-to “usato” esclusivamen-te per poter arrivare nella stanza dei bottoni della Comunità di Valle ma che oltre a questo non ha sa-puto fare altro (mentre PD

e PATT presidiano costan-temente il territorio con l’apertura anche di nuove sedi). Senza considerare gli Amministratori della zona spesso lasciati in ba-lia degli eventi. Personal-mente più volte a Trento ho sollecitato la segreteria affi nché intervenisse ma la risposta è sempre stata il silenzio più totale.

Poi mi devo sentir dire da Lunelli che Grisenti, reo di girare sul territorio per ascoltare il crescente mal-contento che inevitabil-mente si riscontra tra molti tesserati dell’UPT o amici d’area vicini al partito, sa-rebbe colui che mette in atto “il tradimento di una tradizione che ha fatto grande il Trentino”. Non è

forse qualcun’altro che sta tradendo questa tradizio-ne occupando il partito in maniera sistematica inte-ressandosi esclusivamen-te di mantenere e scalare posizioni all’interno del-l’UPT in prospettiva della forzata dipartita di Dellai? Ma non si sono resi con-to questi signori che se si andasse a votare domani il risultato sarebbe disa-stroso? Quanti…forse 3/4 consiglieri? La smettano di fare gli struzzi e continuare come se nulla fosse. L’UPT va ripensato e aperto a coloro che vogliono contribuire a rendere questo partito

meno autoreferenziale ma più vicino alla gente. Ba-sta con il partito dei tes-serati di seria A o di serie B, quelli che vanno bene ad una corrente piuttosto che ad un’altra, quelli che l’importante è dire sempre di sì e non creare proble-mi di sorta, quello in cui alla fi ne chi decide su tut-to sono solo in 3/4, quello dove gli Assessori pensa-no di avere un potere tale che il destino del partito diventa marginale rispetto al loro destino personale, quelli che si preoccupano di tenere a bada Grisenti non capendo che rappre-senta una risorsa impor-tante per il partito. Dal 2013 Dellai non ci sarà più a fare da “om-brello” per tutti e quindi se il partito non cambierà subito marcia e non saprà riposizionarsi rispetto alla situazione politica attuale non riuscirà mai ad andare avanti con le proprie gam-be e sarà necessario quin-di pensare forzatamente a qualcosa di diverso! Massimo Caldera

Le preoccupazioni elettorali di Gilmozzi e Lunelli

Le preoccupazioni elettorali dei “nostri” politici

Dopo aver letto le uscite di Gilmozzi e Lunelli du-rante i primi giorni di luglio, mi è sembrato subito chiaro come la prima preoccupazione per loro, rela-tivamente al presunto attivismo di Grisenti, sia pret-tamente di natura elettorale in quanto è evidente che un’eventuale rielezione il prossimo anno, per gli stes-si, diventerebbe quantomeno più diffi cile.

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