GEN FEB MAR 2020 N. 47 - TRIMESTRALE GRATUITO SPAGYRICA · 2020-01-03 · N. 47 - TRIMESTRALE...

N. 47 - TRIMESTRALE GRATUITO

SPAGYRICAnews dal mondo naturale

GEN • FEB • MAR 2020

SPECIALE

ANGOLAZIONI INSOLITEPerfetto

OLIGOTERAPIA“Curarsi” con poco…

ESPERIENZEMacro e micro elementi

per la salute

TRATTAMENTIOlimentovis:

come si caratterizzano

SPAGYRIAdel Dott. Martino Giorgini

Il secondo principiodi tutte le cose

OLIGOELEMENTISostanze semplicemente indispensabili

OLIGOTERAPIAe OLIGOELEMENTI

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FEDITORIALE

RATIONABILITER VIVEREGLI OLIGOELEMENTI

SPAGYRICA news dal mondo naturale ~ Periodico trimestrale N. 47 Gen • Feb • Mar 2020 ~ [email protected]: Elitto Edizioni ~ Via Val della Meta, 4 - 50034 Marradi (FI)DIRETTORE RESPONSABILE: Lorenzo Bellei Mussini ~ e-mail: [email protected]: Martino GiorginiPROGETTO GRAFICO e IMPAGINAZIONE: Daniele ZampognaDIREZIONE, REDAZIONE e DISTRIBUZIONE: © Ser-Vis Srl ~ Via Nanni Costa 30 - 40133 BolognaAutorizzazione del Tribunale di Bologna n. 8414 in data 07/04/2016

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Sommario

ESPERIENZESali minerali:micro e macro elementiper la nostra saluteAgostino Gazzurelli

OPERATORII professionisti del settoresi raccontano

ANGOLAZIONIINSOLITEPerfettoDott. Martino Giorgini

PER SAPERNE DI PIÙCromo

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SPAGYRIAIl secondo Principio di tuttele cose, chiamato dagli antichi Umido Primigenio o MercurioDott. Martino Giorgini

OLIGOELEMENTIQuelle piccole quantitàdi grande importanza

OLIGOTERAPIAPiccole quantitàda somministrarecome trattamento

TRATTEMENTIOlimentovisDott. Martino Giorgini

Molti conoscono la novella del Decameron, nella quale due abitanti di Certaldo decidono di fare uno scherzo a frate Cipolla, sostituendo la reliquia che questi recava con sé – la presunta penna dell’arcangelo Gabriele caduta in occasione dell’Annunciazione alla Vergine – con dei carboni arsi. Tale scherzo, tuttavia, non creerà particolari danni al frate che saprà cavarsela di fronte al suo udi-torio con un discorso colmo di intelligenti trovate. Ancorché questo noto passaggio letterario possa sembrare fuori luogo, è interessante soffermare l’attenzione sull’irriverenza che, con questa novella, il Boccaccio mostra nei confronti di un cer-to tipo di reliquie. Lo scrittore toscano pare qui concedersi una libertà di pensiero che cozza con quell’idea di Medioevo prettamente “religioso”. Paradossale, forse. Tuttavia il paradosso è una figu-ra retorica con cui le cose vengono portate al loro limite, per poi essere meglio comprese.Del resto, il Medioevo è anche razionalità, giacché c’è il costante sforzo di rationabiliter vivere la legge dell’Evangelo, atteggiamento dove la ratio è, insomma, l’elemento ordinatore, il buon senso.Ebbene, questo atteggiamento, questo vivere “a lume di ragione” può estendersi anche ai nostri giorni e financo a più campi. Tutto sommato, pure il tema di questo trimestre può essere guidato dall’esigenza di rationabiliter vivere: è necessario un approccio rispettoso, perché quando si parla di oligominerali non ci si riferisce a reliquie improvvisate presentate da abili venditori, bensì a elementi con una propria dignità e storia. E se l’irriverenza può essere giustamente utilizzata quale strumento smascherante l’inganno di trattamenti ben poco efficaci, la ratio consente di distinguere ciò che è meritevole di credito da ciò che non lo è, nonché di riconoscere che l’organismo necessita di costanti accorgimenti per ritrovare la propria forza vitale. Aspetti, questi, su cui è bene riflettere con attenzione e razionalità per non gettarsi tra le braccia del primo imbonitore di turno.La provocazione di Spagyrica per questi tre mesi è quella di rationabiliter vivere gli oligoelementi, non come un rimedio bislacco uscito dalla mente di chissà quale santone, ma contestualizzandone il ruolo nell’organismo umano, cercando di comprendere in quali circostanze possono rivelarsi utili e per quale motivo. La strada da seguire non sarà dunque quella di frate Cipolla – va da sé – e neppure quella degli abitanti di Certaldo; più utile sarà forse l’esempio del Boccaccio che sa dubitare di ciò che spesso appare ai più come impressionante e veritiero, scegliendo la strada più complessa e faticosa per raggiungere un momentaneo risultato, soddisfacente certo, ma pur sempre un nuovo inizio.

LBMPer l’abbonamento gratuito online (rivista in formato pdf) registrarsi su: www.drgiorgini.it/spagyrica

li antichi scrissero in modo oscuro dei Principi Zolfo e Sale, ma ancora più del principio Mercurio. Inoltre, poiché questi tre sono sempre uniti insieme da un legame naturale e indissolubile, spesso chiamarono Mercurio lo Zolfo e vicever-sa! Quando enunciavano queste due cose con un unico nome, non facevano dif-

ferenza nella natura delle cose, ma ne separavano le qualità e le proprietà. I tre Principi non si trovano mai separati altrimenti non potrebbero avvenire le generazioni e le produzioni di tutte le cose. Così, benché questi Principi non si possono mai trovare separati né si possono separare, tuttavia hanno diverse definizioni.

Coloro che descrivono le operazioni pratiche per separarli confondono le cose con i Principi delle cose, chiamandole con lo stesso nome, cose in cui sono evidenziate di più le qualità di questo o quel principio, di questo o quell’Elemento.

Il Mercurio o Spirito è quello a cui appartiene il rango dopo lo Zolfo, nei tre Principi, che han-no la loro origine dai quattro Elementi, dato che il Mercurio è generato e prodotto attraverso l’operazione dello Zolfo e ciò per mezzo della Luce, dell’Aria e dell’Acqua. Dunque la fun-zione attiva, che gli antichi chiamavano del “maschio”, appartiene allo Zolfo e quella passiva, “femmina”, al Mercurio. Infatti, nell’unione del Fuoco Naturale, o luce del sole, con l’Umido Radicale, il Fuoco agisce su quell’Umido e produce il Sale o meglio lo rende visibile, essendo insito ma invisibile nel caos dell’Acqua sotto forma di Umido.

L’unione naturale, quasi magica, che il Fuoco naturale ha con l’Umido produce un vincolo che li unisce in modo inseparabile, tanto che tramite questo nodo sono visibili e palpabili, per cui vengono anche corporificati. Chiamarono corpo quel nodo e anche Sale, perché il Sale è il Principio della corporificazione.

G

Tutti gli Antichi ci informano che lo Spirito Universale (o Medicina Universale) è una sostanza omogenea in tutte le sue parti che chiamarono anima, spirito e corpo. Chiamarono anima lo Zolfo, ovvero il calore naturale. Intendevano per spirito l’Umido Radicale o Mercurio, veicolo del Fuoco di Natura. Per corpo intesero il Sale, ovvero il nodo o vincolo dell’Umido col Fuoco.

Prima di apparire, lo Spirito Universale è invisibile e sfugge ai sensi, ma tende naturalmente alla corporificazione, per mostrare ai sensi che racchiude in potenza ogni cosa, ovvero da in-determinato, cioè universale, determinarsi in ogni cosa. Uni-ver-sale, appunto, perché il Fuoco o Luce sono talmente spirituali che fuori dal corpo del Sale che li fa apparire, sono del tutto impercettibili. In ciascuno sono contenuti gli altri due, in quanto sono per natura inseparabili, non vi è alcuna differenza di sostanza, ma solo una distinzione di nomi. Non sono altro, in que-sto Spirito Universale, che luce chiusa nella notte umida, il giorno e la notte uniti in un mare umido, con mille impurità che bisogna separare per renderlo perfetto.

Dunque, considerando il Mercurio in generale, lo si deve considerare un conservatore dello Zolfo spirituale in generale che fluisce dal Sale e da questa impregnazione, mediante il Princi-pio Sale, che provengono tutti gli individui e i diversi composti.

Il Mercurio è un medium conjungendi lo Zolfo col Sale, così come è impossibile unire lo Zolfo e il Mercurio senza il Sale!

Il Mercurio Spirituale contiene la vita di tutte le creature, attraverso l’attività della Luce (Fuo-co) dentro l’Aria, e la conserva come una nutrice per donarla, per nutrirne, e per fomentarne naturalmente e, per mezzo di una virtù magnetica, ogni creatura riceve la vita.

Il Mercurio Spirituale ha sede nell’Elemento dell’Aria, per mezzo della quale e con la quale discende per gradi dall’alto della Luce del Sole fino alle orbite dei pianeti e degli altri innume-revoli corpi, chiamati stelle. La Luce del Sole penetra l’Aria perché è più grossolana rispetto alla sua forma spirituale, si mescola con lei comprimendo l’Elemento dell’Acqua attorno e dentro la Terra, e imprimendo come un soffio la vita.

Ecco perché gli Antichi lo chiamavano Mercurio il quale è volatile, fisso, igneo, aereo, acquo-so, terreno, vegetale, animale, minerale, in una parola “ermafrodito”. Definivano il Mercurio l’umido radicale di tutte le cose, nato dalla stirpe celeste e dai 4 Elementi, al quale sono uniti, in equilibrio e simmetria.

Non potrebbe esistere un nutrimento di tutta la sostanza senza che abbia le virtù e le energie di tutta la sostanza! Tutta la sostanza è legata ed è discendente dai 4 Elementi dello Spirito Celeste.

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SPAGYRIA

IL SECONDOPRINCIPIODI TUTTE LE COSE,CHIAMATO DAGLI ANTICHIUMIDO PRIMIGENIO O MERCURIO

Per questi motivi, gli Antichi scrivevano che l’Umido Primigenio, ovvero il Mercurio, è una sostanza incorruttibile nata dalla stirpe elementare celeste che comprende l’intera natura per nutrire, sostenere e conservare tutte le cose che esistono.

Chiamavano il Mercurio figlio del cielo e del giorno.

Col sorgere del Sole viene generato lo Spirito Universale, ovvero il Mercurio. I vapori durante il giorno si alzano e sono portati in alto dal Sole e dalle altre Stelle, formando un tenue riflesso e si convertono in rugiada col freddo della notte.

Il Mercurio dagli Antichi era detto il “mercante” di tutta la Natura perché da universale si individua in luoghi propri e particolari, ovvero nelle “matrici” delle cose (che chiamavano an-che “semi”) per produrre cose particolari, per nutrirle, farle crescere, sostenerle e conservarle, compresi i minerali.

Si può dire, dunque, che il Mercurio è un liquido semplice e puro diffuso per tutto il corpo e causa efficiente della sua continuità, liquido che contiene in sé lo Spirito di Vita.

È un liquido etereo e purissimo che, nella sua permeabilità, è penetrantissimo, e da esso proviene il nutrimento dei corpi, il sentimento, il movimento, la forza, la floridezza e il colorito.

Possiede una potente virtù di fomentare talmente lo Spirito di Vita da prolungare i nostri giorni, ritardando la vecchiaia. È analogo all’Aria e all’Acqua, talmente volatile che alla sua minima alterazione si cambia in questa o in quella, dato che i suoi confini non lo possono contenere.

Salve!

Dott. Martino Giorgini

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Liquirizia e timo promuovono il benessere di naso e gola e insieme ad enula, primula, castagno, faggio e marrubio favoriscono la fluidità delle secrezioni bronchiali. La grindelia, inoltre, possiede un effetto balsamico che gio-va alla funzionalità delle vie respiratorie.

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l termine oligoelementi deriva dal greco ὀλίγος (poco) e viene utilizzato nei paesi latini per in-dicare alcuni particolari elemen-

ti chimici, presenti in quantità esigue nella materia vivente. Gli stessi, peraltro, vengono chiamati nel mondo anglosassone “trace-ele-ments”, ossia elementi in tracce. Il nome, del resto, indica la limitatezza della loro presenza nell’organismo, tant’è che alcuni scienziati, all’inizio del ‘900 pensavano che si trattasse di impurità, anziché di elementi fondamen-tali.

I primi veri approcci scientifici agli oligoe-lementi si ebbero alla fine del secolo scorso, quando il chimico francese Gabriel Bertrand fu in grado di dimostrare il ruolo fondamen-tale svolto dagli elementi chimici presenti nell’organismo in piccole quantità, protago-nisti delle trasformazioni biochimiche che assicurano la vita. Colui che tuttavia può de-finirsi a pieno titolo il padre dell’oligoterapia, nel senso che orientò le sue ricerche sugli oli-goelementi nel campo della medicina umana, fu il medico francese Jacques Ménétrier.

ICome detto, si tratta di elementi presenti in piccole concentrazioni nell’organismo (in-feriori allo 0,01%), ma che hanno una fun-zione fondamentale per la vita della cellu-la: infatti fanno parte, stimolano, accelerano tutto l’insieme delle reazioni chimiche che poi producono i fenomeni della vita.

In generale, gli oligoelementi svolgono fun-zioni catalitiche, attivano ormoni, parteci-pano al metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi, nonché partecipano ai meccanismi di difesa e alla lotta contro i radicali liberi.

Ma cosa significata “attività catalitica”? Ora, un catalizzatore è una sostanza che modifica la velocità di una reazione chimi-ca, tendenzialmente accelerandola, senza subire modificazioni da questa reazione. Un enzima per esempio è un catalizzatore com-posto da proteine che diventa attivo solo in presenza di oligoelementi.

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OLIGOELEMENTI

QUELLE PICCOLE QUANTITÀ DI GRANDE IMPORTANZAGLI OLIGOELEMENTI, NONOSTANTE LA LORO PRESENZA PIÙ CHE DISCRETA, SVOLGONO UN RUOLO ESSENZIALE PER LA VITADELLE CELLULE DELL’ORGANISMO

OLIGOELEMENTI

MANGANESE

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Ogni cellula del corpo umano è un piccolo laboratorio ove si verifica un numero impo-nente di reazioni, ordinate dall'azione spe-cifica e selettiva dell’attività degli enzimi. Enzimi e oligoelementi sono, quindi, fattori cellulari vitali. Sicché, i secondi vengono considerati “essenziali” dal momento che la loro carenza comporta un’alterazione di una o più funzioni. D’altro canto, come visto, il ruolo che svolgono non può essere sostitui-to e, infatti, un organismo non può cresce-re o completare il suo ciclo vitale senza gli oligoelementi! Fu nel 1932 che il Ménétrier riuscì a dimostrare, sperimentalmente, che la carenza per lunghi periodi di oligoelementi essenziali causava nell’organismo un insieme di turbe funzionali riconducibili a squilibri o a blocchi enzimatici. Ora, gli oligoelemen-ti, a causa dell’inquinamento atmosferico, alimentare ecc., risultano inibiti, bloccati, dunque impediti nella loro attività. Da qui la necessità di integrarli in forma ionizzata e non in soluzione sotto forma di metallo, specie nei cambi di stagione. Questi infat-ti sono utili per rinvigorire le difese naturali dell’organismo, eliminare i radicali liberi; ma soprattutto, giacché gli oligoelementi velo-cizzano le reazioni chimiche, in caso di alcu-ne patologie, sono in grado di risolverle più velocemente.

Ma quali sono, allora, questi oligoelementi? «Rame, cromo, manganese e zinco sono i quattro oligoelementi più importanti e per questo essenziali ai fini della nutrizione.

A questi vanno aggiunti lo iodio, il molibde-no, il selenio e il ferro. Questi micronutrienti sono coinvolti in molti processi metabolici, in molte attività enzimatiche e in molte rea-zioni immunologiche. Questi ioni metallici tendono a interagire con le vitamine con processi ossidoriduttivi» (F. Savino, M. Ma-rengo, R. Miniero, Nutrizione parentale in pediatria, Milano 2009). Nel complesso, co-munque, gli oligoelementi vengono suddivi-si in tre categorie: essenziali (Ferro, Rame, Zinco, Fluoro, Iodio, Selenio, Cromo, Cobal-to); probabilmente essenziali (Manganese, Silicio, Nichel, Vanadio); potenzialmente tossici, in quanto possono provocare gravi danni all’organismo se presenti ad alte con-centrazioni.

Sull’importanza degli oligoelementi per l’organismo è possibile trovare anche contri-buti sulla carta stampata, come nel caso del quotidiano La Stampa (versione online – 21 luglio 2014), dove si discute dello Zinco, «un minerale traccia di fondamentale importanza per il buon funzionamento dell’organismo e per la salute – dato che è anche un buon rimedio preventivo per molte malattie». Al tempo stesso, anche su la Repubblica (ver-sione online – 26 novembre 2018), si parla di oligoelementi, in particolare del Ferro e della sua carenza nell’organismo: il deficit di tale elemento «riguarda addirittura il 77% delle donne in gravidanza e il 48% dei bam-bini. Anche chi soffre di patologie croniche infiammatorie è particolarmente a rischio: si

stima che ne siano affetti fino al 61% dei pa-zienti con scompenso cardiaco, fino all’85% dei pazienti con insufficienza renale cronica e fino al 90% dei pazienti con malattie croniche intestinali».

Si tratta, in conclusione, di sostanza che, sep-pur “discrete”, svolgono silenziosamente un ruolo fondamentale per l’organismo umano, per questo è indispensabile rispettarne e so-stenerne sempre l’azione!

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OLIGOELEMENTI

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I principi dell’oligoterapia catalitica affonda-no le loro radici nei lavori del francese Ga-briel Bertrand, che individuò il ruolo chiave degli oligoelementi nel mantenimento della vita, in un periodo dove tali elementi erano considerati poco più che impurità. È però a Jacques Ménétrier che si deve, nel 1932, la codifica razionale della tecnica.

Il campo d’azione dell’oligoterapia catalitica è la malattia funzionale, ossia a carico di una funzione che non necessariamente com-prende anche un danno d’organo. Le manife-stazioni funzionali sono quelle in cui, seppur in assenza di diagnosi, il soggetto accusa

disagio e malessere; per esempio, un distur-bo digestivo in assenza di lesioni ulcerose, un’emicrania senza difetti vascolari o cause accertate. Alla base dell’oligoterapia cataliti-ca c’è il concetto di diatesi, ossia una pre-disposizione latente che caratterizza il modo di reagire di un organismo e lo predispone a certe affezioni.

Ménétrier classificò in quattro diatesi gli stati individuali di terreno, più una quinta diatesi definita di disadattamento, suddivisa in due sindromi. Ogni diatesi risponde al trat-tamento con un oligoelemento o associazio-ne di più oligoelementi.

on il termine oligoterapia s’intende un metodo terapeu-tico che si basa sulla sommini-strazione di oligoelementi, a

dosi deboli, dell’ordine del milionesimo del grammo. Va altresì detto che, più in genera-le, l’oligoterapia impiega «elementi minerali che non sono propriamente oligoelementi, ma che appartengono al gruppo degli ele-menti plastici (Zolfo, Fosforo) o degli ele-menti maggiori (Magnesio, Potassio)» (B. Brigo, La logica degli oligoelementi, Verona 2017).

Esistono tre tipologie di oligoterapia: quella “nutrizionale” che prevede l’utilizzazione sistematica degli elementi minerali, in caso di carenza; quella “farmacologica” – la più recente – che si basa sull’impiego di con-centrazioni nettamente più elevate di oli-

goelementi, che vengono definite, appunto, “farmacologiche”; quella “catalitica” – la principale – secondo la quale le moderne condizioni di vita, l’inquinamento e le ma-lattie comportano fenomeni di blocco degli oligoelementi presenti nell’organismo, con l’inattivazione parziale o totale dell’attività degli enzimi, da loro presieduta. Tale condi-zione comporta un blocco metabolico speci-fico con possibili reazioni a catena: l’oligo-terapia catalitica mira alla rimozione di tali blocchi funzionali.

Tale tipologia è definita “catalitica” dal mo-mento che gli oligoelementi sono considerati dei validi catalizzatori in quanto modificano la velocità di una reazione chimica (solita-mente accelerandola), senza subire modifica-zioni da questa reazione.

PICCOLE QUANTITÀ DA SOMMINISTRARECOME TRATTAMENTOÈ L’OLIGOTERAPIA, UN METODO PER COMPENSARE LE CARENZEDI OLIGOELEMENTI E PER COMBATTERE DISTURBI E PATOLOGIE ASSOCIATE

C INIBITORE ENZIMATICO

Inibizione competitiva Substrato

EnzimaEnzima

Sito attivo

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OLIGOTERAPIA


Le prime due diatesi sono definite “gio-vani”, dal momento che rispecchiano vitalità e adattamento, mentre le altre due sono considerate “vecchie” per la ri-duzione graduale della vitalità, ma oggi le si trovano spesso anche negli adole-scenti. Talvolta, infatti, in condizioni di infezioni, traumi, abusi di farmaci, stress eccessivo ecc. si può creare, per l’orga-nismo, un’accelerazione di passaggio a una diatesi più “vecchia”; in tal caso, è opportuno somministrare quanto prima l’oligoelemento adatto per favorire il ri-pristino della condizione precedente, ritornando quindi a una diatesi più “gio-vane”.

Ora, partendo dalla diatesi 1, defini-ta “allergica”, in quando raggruppa un insieme di manifestazioni dovute a una reattività eccessiva, di tipo appunto al-lergico, caratterizza le persone iperattive e di grande emotività specie a fine gior-nata; in tal caso, si potrà somministrare l’oligoelemento Manganese.

La diatesi 2, definita “ipostenica” con-cerne un insieme di processi infettivi a livello otorinolaringoiatrico, respiratorio, gastroenterico e urinario. Caratterizza le persone che si affaticano facilmente e che necessitano di molte ore di recupero e di sonno, con un caldo energetico nella seconda parte della giornata. La terapia, in questa condizione, è la somministra-zione del complesso Manganese-Rame.

Passando alle diatesi “vecchie”, la 3 è detta “distonica” o “neuroartritica” vede un gruppo di problematiche con-seguenti a una distonia neurovegetati-va; viene solitamente affrontata con il complesso Manganese-Cobalto ed è caratterizzante delle persone dominate dall’ansia e dalla diminuita capacità di concentrazione e memoria.

Infine, vi è la diatesi 4, definita “aner-gica”, contraddistinta da mancanza di vitalità e capacità di adattamento, tipi-ca delle persone con poca energia; in questo caso, il complesso indicato per il trattamento è Rame-Oro-Argento.

La quinta diatesi, o le sindromi di di-sadattamento (difficoltà di adattamento delle ghiandole endocrine agli stimoli ipofisari), sono più specificamente lega-te a turbe ormonali che possono insor-gere in qualsiasi età.

Sebbene possano essere acquisite gene-ticamente, le diatesi si possono svilup-pare anche durante alcune patologie, nonché in situazioni di stress, evolven-do in genere l’una nell’altra.

Fortunatamente, la possibilità di assu-mere gli oligoelementi come bio-cata-lizzatori nel trattamento di manifesta-zioni funzionali consente di agire in maniera preventiva e non sull’orga-nismo, garantendone un regolare anda-mento.

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OLIGOTERAPIA

OLIMENTOVISCOSA LI DIFFERENZIADAGLI OLIGOELEMENTIDELLE ALTRE MARCHE

uando si assume un sale minerale viene assorbito dall’intestino tenue e tra-sportato attraverso la circo-lazione del sangue, a tutte le

parti del corpo, in cui è necessario per varie strade metaboliche. Cominciai allora a im-maginare come fare per veicolare un sale mi-nerale a determinate parti del corpo.

Così pensai al meccanismo d’azione dei ger-mogli freschi, che estendono il loro raggio d’azione a livello organico e cellulare (mentre le parti adulte delle piante agiscono a livello funzionale e metabolico), inoltre, i gemmo-derivati rappresentano un prodotto integro e integrale che contiene tutti i principi attivi, gli enzimi e tutti i nutrimenti dei germogli freschi. Ma soprattutto, ogni gemmoderi-vato possiede precise indicazioni terapeuti-che con un particolare “tropismo d’orga-no”. È proprio in base a questo “tropismo d’organo” che ho scelto i gemmoderivati in cui sciogliere gli oligoelementi per veicolarli a determinati organi!

La funzione dei gemmoderivati negli Oli-mentovis non è quella clinica o drenante (es-

sendo più diluiti rispetto ai gemmoderivati della linea gemmo 10+ (1:10), ma di “vei-colo”, sfruttando la loro proprietà di essere attirate verso determinate parti (tropismo) del corpo.

Ad esempio, il Cromo è un oligoelemento che possiede diverse attività riconosciute, tra le quali quella di contribuire al mantenimen-to di normali livelli di glucosio nel sangue. Se si vuole indirizzarlo al pancreas, possono veicolarlo le gemme di Gelso (Morus nigra) che hanno uno spiccato organo-tropismo ri-volto al pancreas!

«La carenza di cromo è associata all’atero-sclerosi»1.

Le gemme di Acero (Acer campestre) possie-dono un organo-tropismo diretto ai vasi arte-riosi e al metabolismo glucidico…E così via per gli altri oligoelementi.

Una volta “indirizzati” gli oligoelementi, co-minciai a immaginare anche come garantir-ne l’azione, e poiché i comandi partono dal DNA (sotto forma di proteine) ho pensato

Q

1 J. E. Pizzorno Jr., M. T. Murray, Trattato di medicina naturale, 2 Voll., Red Edizioni, Novara 2001.

Informazione pubblicitaria a cura di VIS MEDICATRIX NATURAE® s.r.l. del Dott. Martino Giorgini

Gemme di Acero (Acero campestre)

Gemme di Gelso (Morus nihra)

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TRATTAMENTI

Il glutatione, infine, l’ho aggiunto perché ha proprietà sia detossificanti (Fase I e II di detossificazione del fegato), sia antiossidan-ti (inattiva i radicali liberi e l’ossigeno mo-lecolare). Contribuisce, anche, a regolare l’ambiente redox interno delle cellule (tra-sportatore dei cationi) ed è coenzima in di-versi sistemi enzimatici.

Questi “aiutanti” degli oligoelementi ren-dono gli effetti più sicuri, più veloci e mi-rati e causano… benefici collaterali!


di salvaguardarne la struttura fornendo i nu-cleotidi e il ribosio, preziosi “pezzi di ricam-bio”, cioè componenti del DNA e dell’RNA.

Il ribosio, in quanto componente dell’ATP (Adenosin-Tri-Fosfato), ovvero del veicolo dell’energia cellulare! Pr favorirne la produzione, aggiunsi il frut-tosio 1,6 difosfato il quale, oltre a fornire il fosfato per la produzione dell’ATP, è anche in-termediario del ciclo di Krebs e quindi un dop-pio regolatore del metabolismo energetico.

Il fruttosio 1,6 difosfato, inoltre, «è impie-gato nella cura dell’insufficienza epatica, dei deficit metabolici neuro-muscolari e miocar-dici»2.

Il DNA (acido desossiribonucleico) e l’RNA (acido ribonucleico) sono composti da unità, i nucleotidi. Questi sono composti da una base, uno zucchero e un gruppo fosfato.

Le basi del DNA sono guanina e adenina (pu-rine) e citosina e timina (pirimidine) e lo zuc-chero il 2-deossi-ribosio.

Le basi dell’RNA sono guanina, adenina, citosina e uracile (al posto della timina) e lo zucchero è il ribosio.

L’organismo produce i nucleotidi, ma in ma-niera insufficiente in vari casi, come: rapida crescita dei bambini; stress metabolico; scar-sa disponibilità di cibo (nutrimenti).

I nucleotidi agiscono contro l’immuno-sop-pressione causata da malnutrizione, malas-sorbimento e digiuno. «I nucleotidi vengono

assunti come immuno-nutrienti. Inoltre pro-muovono la riparazione e la rigenerazione dei tessuti. Aumentano la maturazione e la fun-zionalità delle cellule T e modulano la loro risposta verso i linfociti Hepler CD 4 di tipo 1 e delle cellule Th 1. Aumentano la resistenza contro microbi come Staphylococcus aureus e Candida albicans.

In uno studio, i topi alimentati con una dieta senza nucleotidi avevano alterazioni alle ri-sposte immunitarie, sia cellulari sia umorali. La normalità è ritenuta aggiungendo nucleo-tidi alla dieta.

I nucleotidi stimolano la riparazione dalle ulcere e lesioni all’intestino tenue e crasso (il meccanismo d’azione non è noto), perciò utili nei casi di aumentata permeabilità inte-stinale e allergie alimentari»3.

«Colina, inositolo e betaina sono tutte so-stanze lipotrope, cioè sostanze la cui funzione primaria consiste [nel trasportare i grassi] e nel prevenire un accumulo anormale o ecces-sivo di grasso nel fegato. Inoltre, le sostanze lipotrope fanno aumentare la produzione di lecitina, che rende più solubile il colesterolo [impedendo che questo formi depositi peri-colosi all’interno dei vasi sanguigni, dimi-nuendo così le probabilità di andare incontro a infarto o a ictus cerebrale], disintossicando il fegato e lo aiutano a disintossicare l’orga-nismo; infine, conferiscono una maggiore re-sistenza contro le malattie aiutando la ghian-dola del timo a svolgere le proprie funzioni di vigilanza immunitaria»4.

2 AA. VV., Medicamenta, VII edizione, Cooperativa Farmaceutica, Milano 1965.3 J. E. Pizzorno Jr., M.l T. Murray, Op. cit.4 Earl Mindell, La Bibbia delle Vitamine, BUR.

1918 19

TRATTAMENTI


Il mio interesse nei confronti de-gli OLIGOELE-MENTI nasce più di 40 anni fa con un’esperienza per-sonale: ricevetti

una prescrizione da parte un esperto per le-nire i miei disturbi fisici, ebbi una risposta molto positiva sul mio benessere globale che mi spinse ad acculturarmi sull’argomento.

Ho, nel tempo, riscontrato che sono tanti i benefici dell’oligoterapia, un metodo dol-ce messo a punto scientificamente circa un secolo fa, quando si è individuato l’impor-tantissimo ruolo degli oligoelementi nel benessere dell’organismo.In precedenza minerali e metalli come rame, manganese, cobalto e molti altri, presenti nel corpo in piccolissime quantità, erano considerati delle impurità senza alcun valore. Poi si è scoperto che la maggior parte di queste sostanze sono fondamentali perché

entrano nella composizione degli enzimi, le proteine indispensabili per tutte le fun-zioni vitali e i processi di riequilibrio funzionale. Il problema è che, a volte, gli oligoelementi mancano o sono bloccati (in gergo si dice chelati) da tossine, inqui-nanti, additivi alimentari, farmaci. Così na-scono le alterazioni perché agli enzimi man-ca la “scintilla” per funzionare a dovere.È a quel punto che puoi intervenire con l’oligoterapia, chiamata in questo caso catalitica o dechelatrice: somministra gli oli-goelementi in forma ionica (cioè elettrica-mente carica) e alle micro-dosi opportune, in modo che siano biodisponibili e assimilabili dal nostro organismo.

Le mie conoscenze in merito alla OLIGO-TERAPIA si sono consolidate con molti anni di formazione naturopatica olistica; per poi proseguire con la pratica professionale quoti-diana. Molti anni fa sono venuto a conoscen-za, ho applicato e verificato la validità del metodo del Dott. Martino Giorgini e, nello

SALIMINERALI

specifico, gli OLIMENTOVIS arricchiti da 10 nutritivi, con notevoli vantaggi rispetto alle altre preparazioni.Oggi posso affermare con maggiore convin-zione che:«L’oligoterapia dà il massimo nei problemi funzionali, cioè dove non esiste un danno a un organo e il disturbo è reversibile».È un trattamento adatto a tutti, sicuro per i bambini e donne incinta. Le uniche attenzioni sono verso coloro che già manifestano iper-sensibilità individuale a un determinato ele-mento. Vi sono molti disturbi comuni in cui trovare vantaggio da questo metodo. Come sempre suggerisco di non fare da sé, ma di avvan-taggiarsi del sostegno professionale di omeo-pati, naturopati, esperti che possono aiutarci con le loro corrette prescrizioni che prendono in considerazioni eventuali abbinamenti ai farmaci convenzionali.

LE MIE ESPERIENZECON I BAMBINIL’oligoterapia è un rimedio perfetto per i piccoli. Facile da usare e sicura, dà risultati in tempi brevi. «Un trattamento con gli oligoe-lementi, sotto il controllo di un esperto, arri-va a migliorare non solo le manifestazioni ma il “terreno” stesso del bambino, correggendo la predisposizione a disfunzioni come aller-gie, infezioni respiratorie ricorrenti, disturbi digestivi e del comportamento. Nei bam-bini si usano gli stessi oligoelementi degli

adulti, alle stesse dosi, tranne nei piccoli sot-to l’anno, per i quali vanno dimezzate».

Ci sono due tipi di metodo: gli oligoelementi si trovano in tutti gli esseri viventi, nell’acqua e nei cibi, da cui noi li ricaviamo. Sembra che oggi le tecniche di produzione agrico-la penalizzino il contenuto di oligoelementi dei cibi: ecco perché tante volte l’organismo resta a corto ed è necessario assumerli con integratori e fialette.Tra i molti prodotti in commercio, però, è fa-cile fare confusione. Oltre a trovarsi in con-centrazioni diverse fanno riferimento a due concetti differenti di oligoterapia.

L’OLIGOTERAPIA CATALITICAO DECHELATRICE È quella a cui io sto facendo riferimento, crea-ta dal medico francese Jacques Ménétrier nel 1930. Lo scienziato aveva documentato con migliaia di casi che, prima che si manifesti una patologia con i suoi sintomi, esiste una fase “preparatoria” in cui certi enzimi cominciano ad andare in tilt. Era arrivato quindi a defini-re quattro “terreni” diversi corrispondenti ad altrettante predisposizioni, e a definire un numero ristretto di oligoelementi utili in ciascun caso, da prendere anche in mix sinergici. Nell’oligoterapia catalitica gli elementi chimici si usano in dosi di microgrammi o milionesimi di grammi, diluite in soluzioni dove si trovano in forma ionica.

MICRO E MACRO ELEMENTIPER LA NOSTRA SALUTE


2120

ESPERIENZE


CONTRO STRESS E STANCHEZZAQuando sei stanco/a e stressato/a, e non sai bene se il tuo problema nasce nel corpo o nella mente, gli oligoelementi stimolano le capacità di auto-riequilibrio e ti aiutano a re-cuperare velocemente.«A chi è reduce da un forte stress, si sente completamente a terra o non riesce a riprendersi dagli strascichi dell’influenza, si consiglia il complesso rame-oro-argento». Mentre il magnesio è ottimo per superare i dolori del ciclo e la sindrome premestruale. Infine per chi soffre di emicrania è indicato il manganese.

PER ANSIA, INSONNIAE UMORE VARIABILEGli sbalzi d’umore, spesso legati ai cicli or-monali, sono più frequenti nelle donne.

E il periodo invernale, fra stress e impegni, può diventare un momento a rischio per i nervi. Allora gli oligoelementi, che agiscono a livello psicosomatico, possono esserti di grande aiuto.«Negli sbalzi d’umore e negli stati d’ansia è molto utile l’accoppiata manganese-cobalto: alleggerisce il nervosismo, combatte la tri-stezza, migliora persino memoria e concen-trazione», litio è un modulatore dell’umore molto utile nei pensieri ossessivi, stress men-tale.

Agostino Gazzurelli Iridologo, Naturopata, Erborista, Counselor

www.iridologo.it

L’OLIGOTERAPIA NUTRIZIONALEÈ un approccio diverso che utilizza gli oligoelementi per colmare carenze nell’orga-nismo. In questo caso le sostanze sono for-mulate in dosi maggiori (mg), spesso asso-ciate ad altre sostanze come estratti vegetali, vitamine, amminoacidi (vedi OLIMENTO-VIS GIORGINI DR. MARTINO).Il magnesio, per esempio, può essere usato come oligoelemento catalitico o come in-tegratore. Il professionista può decidere di somministrarli entrambi per scopi comple-mentari.

IN PRATICADal rame al cobalto, dal manganese allo zin-co, gli oligoelementi utilizzati nell’oligotera-pia sono una quindicina. Sono definiti essen-ziali, perché necessari per la fisiologia umana, ma questo metodo prevede anche cure con una varietà di (elementi complementari iodio, bismuto, molibdeno, zolfo e altri) da usare in casi specifici.Trovi gli oligoelementi in farmacia sotto for-ma di flaconi dove il minerale o i minerali as-sociati si trovano in micro-dosi (milionesimi di grammo) di ioni metallici. La via perlin-guale, usata anche nell’omeopatia, è la più breve per far giungere queste sostanze nel sangue.Il momento giusto per prendere gli oligoe-lementi è la mattina a digiuno, o comunque lontano dai pasti. Il protocollo come preven-zione (per esempio in periodi di epidemie

influenzali o nelle recidive) è di una dose da 2,5 ml a giorni alterni per due mesi, per poi ripetere il ciclo dopo un intervallo di quindici giorni. Nella fase acuta invece la dose è di una o più fiale al giorno. A chi puoi rivolgerti?Per individuare l’oligoelemento giusto si può seguire una consulenza naturopatica, visi-ta omeopatica, oppure esami come analisi del sangue e mineralogramma.

PER LE MALATTIEDA RAFFREDDAMENTOTi credevi già al sicuro, fuori dall’inverno, e invece rieccoti alle prese con tosse, mal di gola e tutti i soliti malanni da raffreddamen-to?Punta sull’oligoterapia. «L’elemento princi-pale da utilizzare è il rame: impiegato da solo o nei composti manganese-rame e rame-oro-argento si è dimostrato in grado di riattiva-re rapidamente le funzionalità dell’apparato respiratorio rafforzando le difese contro le infezioni».Come impiegare questi rimedi? Manganese-rame è l’accoppiata ideale per il metodo di base, da usare in prevenzione alle dosi di una fiala a giorni alterni per tutto il periodo invernale, se sei predisposta alle malattie da raffreddamento.«Le persone molto deboli, invece, possono optare in alternativa per il composto rame-oro-argento alle medesime indicazioni».

2322

ESPERIENZE


Francesco Scala è un medico chirurgo dall’intelletto curioso e la mente decisamente aperta nei confronti delle medicine alternative. Da oltre quarant’anni, infat-

ti, si interessa di agopuntura, una pratica antica che attraverso la pressione dei meri-diani energetici esercitata da particolari aghi collocati nei muscoli, consentirebbe il risana-mento dell’organismo da molti malanni. Esperto di ayurveda, una terapia che trae le sue origini dalla cultura indiana e si basa sull’uso sapiente e combinato di metalli e minerali purificati ridotti in oligoelementi (minime quantità di prodotto distillato in ac-qua), il dottor Scala si impegna anche nella cura di corpo e spirito attraverso le terapie frequenziali.Oligoelementi, dunque. Che importan-za hanno per l’organismo e quando se ne consiglia l’uso?«L’oligoelemento, attraverso una risonanza, risintonizza le cellule del corpo, attraverso

una vibrazione anche energetica. Funziona-no come la mano che muove i tasti di una radio per sintonizzare un canale. Io pratico una semplificazione sul paziente in fase di diagnosi. Cerco di capire su quale “terreno” devo lavorare a seconda di cinque macroca-tegorie soggettuali».

Cosa si intende per macrocategorie sog-gettuali?«L’iperergico reagisce esageratamente agli alimenti, alle polveri, ai batteri. Nella pratica, un allergico. In questo caso utilizzo il man-ganese per le sue proprietà antispasmodiche e desensibilizzanti. Per l’anergico, caratte-rizzato da un’indole di grande stanchezza, di astenia, consiglio rame, oro e argento assie-me. Per anziani e bambini in particolare. In questa diatesi si riconosce anche l’ipoergi-co, caratterizzato da una personalità attiva al mattino e stanca la sera, cui consiglio man-ganese e rame. Ai distonici, che hanno un calo delle performance a metà mattina e metà pomeriggio, consiglio il cobalto. Zinco, ni-chel e cobalto, risultano ottimali per la cate-

LA POTENZADEGLI OLIGOELEMENTICOBALTO, RAME, ORO E ARGENTO. MA ANCHE ZINCO E MANGANESE.I METALLI CHE FANNO BENE ALLA SALUTE. E VOI SIETE IPERERGICI,ANERGICI, DISTONICI O CICLOTIMICI?

L’INTERVISTATODott. Francesco Scala

Medico Chirurgo, Agopuntore e OmeopataStudio di medicina integrata

Piazza Duomo 22, 84013 Cava de’ Tirreni (SA)Tel. (studio): 089 443877

[email protected]

24 25

OPERATORI


goria che chiamerò quella del disadattamento, che mal sopportano i cambi di stagione».

Come ha conosciuto gli Olimentovis Gior-gini Dr. Martino e in cosa differiscono dagli altri?«Li uso da molti anni, mi hanno dato risultati più efficaci rispetto a quelli di altre marche. Me ne accorgo dalla reazione del paziente. Sono più rapidi nell’azione. Io prescrivo una soluzione di oligoelementi sublinguale per un minuto circa. Credo che la differenza sia nel fatto che molti oligoelementi in commer-

cio sono preparati come prodotti omeopatici, credo che il Dott. Martino Giorgini utilizzi un metodo più antico, forse legato alla risonan-za del tipo d’acqua usata per il contatto con i metalli?».

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OPERATORI

La dottoressa Gemma d’Angelo, che esercita a Bari nella bella piaz-za titolata al patriota e risorgimentista Massari, è un medico in medici-na preventiva dal pen-

siero libero dagli schemi. È una ricercatrice, insomma. Da anni, si dedica all’agopuntura e ha ottenuto numerosi diplomi in diverse di-scipline olistiche. Quello di cui la dottoressa è forse più orgogliosa è quello che la titola quale esperta in omeopatia, ma anche il ma-ster in fitoterapia (ottenuto a Siena), un me-todo di cura che prevede l’utilizzo di estratti di piante per mantenere il benessere psicofi-sico la rende orgogliosa.

Perché gli oligoelementi svolgono un ruolo assai importante per l’organismo? E per quale motivo è bene assumerli?«Gli oligoelementi hanno la funzione di pre-venire l’insorgere di disturbi delle funzioni dell’organismo, che potrebbero cronicizzarsi.

Inoltre sono catalizzatori fondamentali, degli elementi presenti solo in traccia nell’organi-smo, che avviano delle reazioni fondamenta-li, come il ciclo di Krebs, decisivo nel pro-cesso di respirazione cellulare».

Sulla base della sua esperienza con gli Olimentovis Giorgini Dr. Martino, in che modo questi possono essere inseriti in un percorso di integrazione?«Nel mio lavoro, li impiego come comple-menti di terapia, è come se andassi a inse-rire, nei cicli che consiglio, l’ultima lettera di una password: decisiva per “sbloccare” un computer. Nella pratica, sono gli ele-menti che, una volta ristabilito l’organismo, permettono di attivare la parte metabolica del sistema. Estendo il mio apprezzamento in realtà a tutta la linea dell’Azienda. Li uso anche come test con il Bio-Well, un macchi-nario che, attraverso uno stimolo luminoso, esamina la perspiratio insensibilis dei polpa-strelli, cioè le piccole perdite di acqua della pelle.

QUALI “MINUTI” ELEMENTIPER IL NOSTRO ORGANISMO?APPRENDIAMO, DALLE PAROLE DI UN MEDICO,LA CULTURA DEGLI OLIGOMINERALI, A COSA SERVONOE QUALI SONO I MOTIVI PER CUI FARNE USO

A seconda del dito posto in esame dalla mac-china, posso individuare la zona di interesse e quindi provare l’efficacia dei prodotti. Gli oligoelementi preparati dal Dott. Martino Giorgini hanno sempre risposto in modo ec-cellente ai miei studi poiché sono energizzati e concentrati».

In che cosa si differiscono questi prodotti dagli altri e quali sono le loro peculiarità?«Come accennato sono energizzati, come tut-ti i prodotti dell’Azienda, perché si mantiene inalterata l’Energia di Vita; inoltre sono uniti

ai gemmoderivati, i quali a loro volta favo-riscono il trasporto degli oligoelementi verso specifiche zone dell’organismo».

L’INTERVISTATADott.ssa Gemma D’Angelo

Medico ChirurgoSpecialista in Igiene e Medicina Preventiva

Esperta in Omeopatia,Omeopatia di risonanzaAgopuntura,Agopuntura Addominale

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PERFETTOi tende a pensare che le lingue moderne si siano evolute dai suoni emessi dagli uomini pri-mitivi. E che, col trascorrere

del tempo, il vocabolario e la grammatica sarebbero diventate ovviamente più artico-late, fino a giungere alle forme complesse del giorno d’oggi. In realtà è avvenuto il contrario! Col passare del tempo le lingue

«si sono impoverite sotto il profilo struttu-rale e semantico, smarrendo costruzioni, sfumature, rinvii al referente, significazio-ni metaforiche, simboli ecc.»1. Se risalia-mo, ad esempio, al greco, troviamo cinque casi, risalendo più indietro nel tempo, il Sanscrito, lingua considerata la madre del-le lingue indo-europee, troviamo otto casi.

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S

Più antiche sono le lingue, più casi conten-gono le loro regole grammaticali! Le lingue hanno semplificato le loro complessità! È incomprensibile che abbiamo semplificato la loro complessità.

Sumero, Sanscrito e lingue pre-colombiane sono molto complesse e sofisticate ed è diffi-cile immaginare che siano originate da racco-glitori-cacciatori o nelle prime forme urbane.

L’origine stessa degli alfabeti è un enigma da risolvere. Molti alfabeti richiamano, addirit-tura, i glifi delle costellazioni!

Vien da chiedersi: com’è possibile che pastori e agricoltori agli arbori della civiltà, abbiano pensato e costruito grammatiche molto com-plesse? Strutture linguistiche molto comples-se che poi sono svilite, col passare del tempo, perdendo molte regole complesse e decaden-do in forme sempre più spoglie!

Nell’India c’è la risposta a questa domanda. Alcune scuole filosofiche considerano il san-scrito ispirato “divinamente”. Non a caso la parola sams-kr-ta significa “perfetto”.

Negli ultimi vent’anni, si è cercato di rende-re accessibili le lingue naturali (le lingue che parliamo) all’elaborazione attraverso i com-puter. Ma i linguaggi naturali non sono adat-ti a relazionarsi correttamente con la logica matematica del computer, ad eccezione del...Sanscrito! Un vero e proprio linguaggio per computer!2

Attualmente il Sanscrito (insistentemente proposto da Marco Pannella come lingua eu-ropea, anzi mondiale) è usata solo da induisti nelle loro celebrazioni religiose e nella lettura dei loro testi sacri.

Attualmente studiosi sull’intelligenza arti-ficiale hanno messo in relazione Sanscrito e intelligenza artificiale.

«Nell’antica India l’intenzione di individuare la Verità divenne così consumante che, in questo processo, scoprirono forse lo strumento più perfetto per soddisfare tale ricerca che il mondo abbia mai conosciuto, la lingua Sanscrita… Si può ritenere che abbiamo scoperto una lingua, il Sanscrito, che è identico non solo nella sostanza ma nel-la sua forma con il lavoro corrente sull’intel-ligenza artificiale»3.

Il Sanscrito, antico più di 6000 anni, è a tut-ti gli effetti un idioma totalmente perfetto da interfacciarsi con i moderni sistemi informa-tici!

Vien da chiedersi: chi ha “creato” questa lin-gua? E, soprattutto, che “perfezione” aveva-no raggiunto i loro ideatori per renderla in-comparabile a qualunque altra lingua?


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ANGOLAZIONIINSOLITE

1 M. Biglino, E. Baccarini, La Caduta degli Dei, Uno Editori, Orbassano 2017.2 Ideale per la programmazione di software!3 M. Biglino, E. Baccarini, Op. cit.



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CROMOl cromo è un oligoelemento presen-te in tutti gli organismi viventi. Il cromo svolge un ruolo vitale, dato che alla nascita è presente in con-

centrazione più elevata che in qualsiasi altro momento della vita della persona.

Il funzionamento di molte strade metaboli-che dipende da enzimi che per agire necessi-tano della presenza del cromo.

Uno di questi enzimi è implicato nel metabo-lismo energetico, cioè nella produzione mi-tocondriale di energia cellulare (ATP), cioè all’utilizzazione ottimale del glucosio.

Già nel 1966, al settimo Congresso Inter-nazionale sulla Nutrizione, il dottor Mertz spiegò che le disfunzioni del metabolismo

del glucosio negli animali da esperimento «possono essere prevenute integrandone la dieta con una piccola percentuale o tracce di cromo trivalente». Mertz riferì che in oc-casione di tre esperimenti consecutivi aveva visto che i ratti tenuti a dieta povera di cro-mo manifestavano intolleranza al glucosio, finché da ultimo, il tasso di zucchero nel sangue non raggiungeva il suo limite estre-mo. «D’altra parte la somministrazione agli animali carenti di un’integrazione di 2 par-ti per milione (2 ppm) di cromo nell’acqua da bere induce un lento miglioramento della tolleranza al glucosio nell’arco di 11 giorni».

Mertz affermò anche che il cromo in sé non è una sostanza ipoglicemica ed è attivo solo in presenza di insulina.

I

«Una carenza grave di cromo rallenta la crescita, accorcia la durata della vita individuale, innalza il tasso di colesterolo e induce tutta una serie di sintomi associati all’iperglicemia e all’ipoglicemia»1.

Il cromo, dunque, agisce insieme all’insu-lina. La funzione dell’insulina consiste nell’abbassare l’eccesso di glucosio nel san-gue, affinché siano accumulati per il bisogno. Ma se c’è un eccesso di insulina lo zucche-ro in circolazione diminuisce rapidamente e questo può essere grave per il cervello che un bisogno costante di zucchero per produrre energica (ATP). Il cervello allora trasmette dei messaggi per liberare urgentemente lo zucchero accumulato e si può passare da una carenza a un eccesso! Uno dei fattori che pos-sono sconvolgere la funzione dell’insulina è una carenza di cromo. Se l’insulina è assente il cromo non ci può far niente, ma se è pre-sente la fa agire con efficacia: facilita l’uscita del glucosio dal sangue e l’entrata nelle cel-lule. In questo modo è sufficiente una minor quantità di insulina e si evita l’altalena ipo-iperglicemia.

«Il fatto che nella vostra alimentazione sia presente una sufficiente quantità di cromo può essere una questione di vita o di morte»2.

L’acqua potabile assorbe diversi minera-li dalle rocce tra cui si trova a scorrere, sia dal terreno e il consumo di cromo può di-pendere dalla percentuale della sua presen-za nell’acqua. Uno dei motivi per cui sem-bra che la popolazione sia carente di cromo

è che ne è carente il suolo, quindi ne sono carenti non solo l’acqua, ma anche le piante e la maggior parte dei prodotti agricoli (che mantengono il loro aspetto e il solo sapore anche senza cromo). Inoltre, i processi di trattamento degli alimenti possono eliminare quel poco che contengono. Afferma sempre il Mertz: «La raffinazione delle fonti naturali dei carboidrati provoca spesso una perdita so-stanziale non solo di cromo, ma anche di altri nutrienti. Ciò risulta evidente dalla sua scarsa presenza nello zucchero raffinato in paragone a quella presente nello zucchero grezzo, nella farina bianca in paragone a quella presente nel chicco di grano, come pure nel pane bian-co rispetto a quello di farina integrale [atten-zione al pane finto-integrale…]».

Come si può facilmente dedurre, il consumo di forti quantitativi di zucchero (o carboidra-ti) esaurisce le nostre scorte di cromo.

L’uso odierno dell’agricoltura di prelevare dal terreno anno dopo anno le sue compo-nenti nutritive, sostituendole con fertilizzanti chimici che non contengono oligoelementi, porta a privarne il suolo, anche se una volta ne era ricco. Sarebbe sufficiente aggiungere 40 grammi di cromo trivalente per ettaro…

Già dal 1962 venivano riferiti gli effetti del cromo sul fegato del ratto, riguardo al meta-bolismo del colesterolo e degli acidi grassi3. Se nell’alimentazione dei ratti era presente del cromo, il livello di colesterolo nel siero rimaneva basso e non tendeva ad alzarsi con l’età.

1 J. Rodale, Il libro completo dei minerali per la salute, Giunti Martello editore, Firenze 1988.2 Ibidem.3 G. L. Curran, Journal of Biological Chemistry (210, 765).

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CROMOOligoelemento

con gemmoderivatie nutritivi sinergici

Il cromo promuove il nor-male metabolismo dei macronutrienti (carboi-drati e grassi) e contribui-sce al mantenimento dei normali livelli di gluco-sio nel sangue.

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Se, invece, il cromo non veniva somministrato, si manifestava un notevole innalzamento dei livelli di colesterolo.

Ulteriori implicazioni del cromo sul metabolismo dei grassi emersero quando venne esaminata l’aor-ta dei ratti deceduti per morte naturale per rivelare eventuali placche di colesterolo. Negli animali cui era stato somministrato il cromo l’incidenza delle placche era del 2%, contro il 19% di quelli carenti di cromo. «Dunque, la somministrazione di cromo sembrerebbe inibire lo sviluppo delle placche»4.

Il dottor Mertz fece altre osservazioni relative al cromo: «Quando 60 ratti vennero tenuti a una dieta povera di cromo, si manifestò una pronunciata opa-cizzazione della cornea e una congestione dei capil-lari dell’iride. Una semplice integrazione dell’acqua da bere con due parti di cromo per milione [2 ppm] prevenne la comparsa di ulteriori lesioni, anche se non portò alla guarigione completa di quelle che si erano verificate»5.

Il Ministero della Salute ha stabilito per gli Inte-gratori Alimentari in 40 mcg la quantità giornaliera raccomandata (100% NRV) di cromo e ha definito in 200 mcg l’apporto massimo ammesso.

Food and Nutrition News cita come sostanze a “ele-vato” contenuto di cromo: i grassi insaturi [assu-merli sempre con vitamina E] da 300 a 600 parti per bilione; le carni ne contengono 100 parti per miliar-do; la frutta e gli ortaggi freschi ne contengono da 20 a 50 parti per miliardo; e l’acqua potabile solo fino a 10 mcg per litro (1 parte per 100 milioni), a seconda della zona.

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VITAMINA A 360 mcg (45% NRV) 1080 mcg (135% NRV)

TIAMINA (B1) 0,33 mg (30% NRV) 0,99 mg (90% NRV)

RIBOFLAVINA (B2) 0,42 mg (30% NRV) 1,26 mg (90% NRV)

NIACINA (B3) 4,8 mg (30% NRV) 14,4 mg (90% NRV)

AC. PANTOTENICO (B5) 1,8 mg (30% NRV) 5,4 mg (90% NRV)

VITAMINA B6 0,84 mg (60% NRV) 2,52 mg (180% NRV)

VITAMINA B12 1,5 mcg (60% NRV) 4,5 mcg (180% NRV)

VITAMINA C 36 mg (45% NRV) 108 mg (135% NRV)

VITAMINA D 3 mcg (60% NRV) 9 mcg (180% NRV)

VITAMINA E 3,6 mg (30% NRV) 10,8 mg (90% NRV)

ACIDO FOLICO 120 mcg (60% NRV) 360 mcg (180% NRV)

BIOTINA 15 mcg (30% NRV) 45 mcg (90% NRV)

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4 A. H. Schrader e Colleghi, American Journal of Physiology (15, 1962).5 Mertz e Roginsky, Journal of Nutrition (novembre 1967).

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Proteggiti dall'omocisteinae dallo stress ossidativo,che causano l'invecchiamentoprecoce

Il magnesio contribuisce a ridurre la stanchezza e l’affaticamento promuovendo il metabolismo energetico, coadiuva Il funzionamento del sistema nervoso e mantiene le normali funzioni psicologiche. Interviene nei processi di divisione cellulare, favorisce l’equilibrio elettrolitico, la sintesi proteica, la normale funzione muscolare e il benessere di ossa e denti. La betaina contribuisce al normale me-tabolismo dell’omocisteina*. L’acido folico favorisce la sintesi degli aminoacidi e di tutte le cellule del sangue (emopoiesi), e interviene nel processo di divisione cellulare. La vitamina C contribuisce al man-tenimento della normale funzione del sistema immunitario durante e dopo uno sforzo fisico intenso**, nonché alla formazione del col-lagene per la normale funzione di vasi sanguigni, ossa, cartilagi-ni, gengive, pelle e denti; favorisce la protezione delle cellule dallo stress ossidativo, la rigenerazione della forma ridotta della vitamina E e accresce l’assorbimento del ferro. La vitamina B12 sostiene la nor-male formazione dei globuli rossi, mentre la vitamina B6 contribuisce alla normale sintesi della cisteina, al normale metabolismo delle pro-teine e del glicogeno e alla regolazione dell’attività ormonale.

L’effetto benefico è ottenibile con l’assunzio-ne giornaliera di: *1500 mg di betaina. **200 mg di vitamina C in aggiunta all’apporto gior-naliero raccomandato.

MAGNESIO CLORURO OVER 50


Se desiderato si può richiedere al Rivenditore una copia cartacea gratuita del libretto "OMOCISTEINA, ARTERIOSCLEROSIE ATEROSCLEROSI" (INVECCHIAMENTO PRECOCE)". Oppure si può scaricare direttamente dal nostro sito: www.drgiorgini.it/documenti-utili



NRV= Valore nutritivo di riferimento.

10 ml 30 ml

MAGNESIO 150 mg (40% NRV) 450 mg (120% NRV)

CLORURO 438,4 mg (54,8% NRV) 1315 mg (164,4% NRV)BETAINA 500 mg 1500 mgVITAMINA C 333,3 mg (416,6% NRV) 1000 mg (1250% NRV)

VITAMINA B6 3,33 mg (238% NRV) 10 mg (714% NRV)

VITAMINA B12 333,3 mcg (13333% NRV) 1000 mcg (40000% NRV)

ACIDO FOLICO 133,3 mcg (66,66% NRV) 400 mcg (200% NRV)

INFORMAZIONI NUTRIZIONALI

GEN FEB MAR 2020 N. 47 - TRIMESTRALE GRATUITO SPAGYRICA · 2020-01-03 · N. 47 - TRIMESTRALE...

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