Fuorionda n°5 - 2012

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Il giornale studentesco dell'Università degli Studi di Trieste.

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I L G I O R N A L E D E L L ' U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I T R I E S T E

www.fuorionda.tk Anno 201 2 - n° 5

Bus tutto l'anno con 100 euro?Idea nata dagli studenti: aumentare le tasse di 100 euro in cambio di un abbonamento della TT

Editoriale

Sport

EventiMensa, continua lo scontento

Sicuramente molti di voiavranno sentito parlare di celia-chia, pochi però sapranno di cosasi tratta precisamente, di come fa-re per riconoscerla e soprattuttocome affrontarla. Partiamodall'inizio.La celiachia è un'intolleranzapermanente alla gliadina, unacomponente del glutine. Si trattadi una proteina contenuta nel fru-mento [. . . ]

Pagine 3 e 4

di Aris MilaniSiamo tornati!Dopo tante promesseeccoci di nuovo con laversione cartacea diFuorionda.Molto lavoro è statofatto e qualche numero,purtroppo, ha perso lastrada delle stampe.Speriamo con questonumero di nonabbandore più la cartastampata che ci siamoresi conto essere parteintimamente inscindibi-le del nostro lavoro.Approfitto dello spazioper ringraziare tutto ilmagnifico gruppo diFuorionda e per farvi imigliori auguri in vistadella prossima sessioned'esame.Se qualche lettore hapensato di liberarsi dinoi si sbaglia: siamoqui più corazzati chemai. Buona lettura(cartacea) a tutti!

Il Fuorionda allaBavisela 2012!

Pagine 10

CASO MENSA

Cosa pensano glistudenti della mensacentrale? Ecco le lo-ro risposte.

Pagina 5

Opportunità di lavo-ro con Job@Units:tutti i trucchi.

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Ateneo

Il discorso del Presi-dente del Cds,Mattia Fadel.

Pagina 6

Un aumento delle tasse universitarie in cambio dell’abbonamento annuale sututta la rete: è la proposta che è stata da poco approvata dal Consiglio degliStudenti. Se gli organi dell’Università si dimostrassero favorevoli nei confrontidi una tale proposta, verrebbe stipulata una convenzione tra l’ateneo e la TriesteTrasporti S.p.A.. Grazie alla convenzione, gli studenti potrebbero pagarel’abbonamento a una cifra scontata di ben due terzi: solo 100 euro rispetto ai300 attuali, a eccezione dei beneficiari di borse di studio e degli invalidi supe-riori al 66%, per i quali l’abbonamento risulterebbe gratuito. Naturalmente nonsono mancate le polemiche e gli studenti si dividono. Alcuni pensano che siaun’ottima idea, altri invece criticano la proposta, perché la decisione è statapresa dal Consiglio senza tenere conto dell’opinione degli studenti e perché nonprende in considerazione quelle categorie che non usufruiscono dei bus. Perquanto riguarda l’amministrazione comunale della città, il sindaco Cosolini haespresso il suo favore alla proposta.

Interviste

PabloRitossaSerli

PabloRitossaSerli

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ATTUALITÀ2 Anno 2012 - n°5

La notizia si è già diffusa tra glistudenti, e la proposta fa discute-re. Un abbonamento per i busurbani all’interno delle tasse uni-versitarie è un’opportunità irri-nunciabile e innovativa, oppure èsolo un superfluo aumento indi-scriminato, specialmente neiconfronti di chi il servizio lo usadi meno o non ne usufruisceaffatto?Innanzitutto, occorre definireesattamente di cosa si tratta. IlConsiglio degli Studenti ha re-centemente approvato una pro-posta da sottoporre all’Universitàdi Trieste, che permetterà di sti-pulare una convenzione con laTrieste Trasporti S.p.A., la so-cietà che ha in gestione il tra-sporto urbano nella provincia. Lasocietà si impegnerebbe così agarantire un abbonamentoannuale, valido su tutta la rete, alcosto di circa 100 euro per stu-

dente, mentre ora lo stesso abbo-namento è acquistabile esatta-mente a 300 euro. La cifra sa-rebbe addebitata all’interno delletasse universitarie, in modo danon escludere alcuno studente.In questo modo, data la popola-zione universitaria dell’ateneotriestino, la Trieste Trasportiavrebbe un consistente incassoassicurato e ciò permetterebbe diabbassare le tariffe applicate. Inpratica, se tutti pagassero, si pa-gherebbe molto meno.In realtà, alcuni studenti sa-ranno esonerati dal pagamento:sono gli idonei e beneficiaridelle borse di studio erogatedall’Erdisu, secondo requisiti sia

di reddito che di merito, e glistudenti con disabilità pari o su-periore al 66%. Per tutti coloroche appartengono a queste cate-gorie (che comprendono più diduemila studenti), l’abbonamentorisulterebbe quindi gratuito. Pergli altri invece, non è previsto unammontare differenziato delcontributo, indipendentemente

dalle fasce Isee di appartenenza.Gli studenti interessati sonoperò soltanto quelli iscritti aicorsi di laurea triestini, perciòl’aumento non riguarderà i corsiche si svolgono nelle altre sedi diGorizia, Pordenone e Portogrua-ro.La tanto discussa proposta èstata approvata dal Consiglio de-

gli Studenti il 19 aprile scorso. Apresentarla è stata Lista di Sini-stra, che detiene la maggioranzadei consiglieri, su suggerimentodi alcuni politici triestini.L’approvazione non è certo stataunanime: 19 voti a favore, 8

contrari e 3 astenuti.Gli entusiasti, primi tra tutti iproponenti al Consiglio degliStudenti, sostengono che sia unaproposta rivoluzionaria e moltoinnovativa, che garantirebbe unassoluto vantaggio per gli stu-denti, che pagherebbero l’abbo-namento con uno sconto del66%, in pratica a un terzo delvalore attuale.Coloro che invece sono piùscettici nei confronti della pro-posta accusano l’aumento indi-scriminato, in quanto tutti glistudenti dovrebbero pagarlo,senza considerare alcune catego-rie che dei bus proprio non usu-fruiscono. Chi si oppone ritiene,poi, che la proposta prima ditutto sia stata fatta con lacompleta esclusione del pareredegli studenti. In realtà la propo-sta iniziale conteneva un “refe-rendum” tra gli studenti, maquesto è stato eliminato da unemendamento del Consiglio. Pervelocizzare l’approvazione, lamaggioranza ha deciso di nonorganizzare indagini conoscitive,forse spaventata dalla possibilebocciatura della proposta. Fattosta che, in quanto delegati arappresentare la volontà deglistudenti, la maggioranza si sentesicura del suo operato e della ca-

CHI CI GUADAGNA DALLA PROPOSTA? STUDENTI, TRIESTE TRASPORTI O ENTRAMBI?

Nuova mobilità universitaria. I benefit?Per alcuni un sopruso, per altri una grande opportunità. La proposta accende il dibattito.

Perché i privati?Niente risposte

La linea 1 7/, fra le più usate dagli studenti

A favoreInnanzitutto, una ragione molto concreta: la maggioranza deglistudenti trarrebbe un enorme beneficio nel pagare un terzo diquello che attualmente paga per un abbonamento annuale perl’intera rete, con un risparmio di oltre 200 euro. Diventandoobbligatorio, il possesso di un abbonamento incoraggerà sicura-mente l’uso dei bus anche da parte di chi magari prima ne ri-nunciava e cercava di utilizzare mezzi propri. Inoltre, l’incentivoall’uso dei bus comporterebbe una riduzione dell’inquinamentocittadino, e solleverebbe molti studenti che giungono all’Universi-tà in macchina dallo stress da parcheggio, dato che i posti dedicatisono sempre insufficienti.Da un punto di vista più ideale, l’iniziativa avrebbe il pregio dicombattere la disonestà dilagante di quanti utilizzano il serviziosenza mai timbrare un biglietto o dotarsi di abbonamento, incenti-vati dalla rarità dei controlli. Inoltre, proprio il fatto che la propo-sta faccia discutere e abbia sollevato molto interesse, è segno evi-dente della volontà del Consiglio degli Studenti di attirarel’attenzione sulla condizione degli studenti e di lanciare uncambiamento, per abbattere il muro del “No se pol”, tipico diTrieste, indipendentemente dall’esito della vicenda.Trattandosi poi di una convenzione, quella che verrebbe stipu-lata, durerebbe non più di anno, con la possibilità di essere poirinnovata. Avrebbe perciò un carattere sperimentale, e solo il bi-lancio finale ne potrà confermare l’efficacia. Inoltre, come parteconsistente degli utenti del servizio, gli studenti potranno chiede-re, a fronte dei 100 euro pro capite, un miglioramento generaledel servizio. In definitiva, gli studenti avrebbero più voce in capi-tolo per pretendere un potenziamento soprattutto delle linee 17 e17/, affinché le coincidenze con l’arrivo dei treni siano miglioratee le corse rese più frequenti, includendo la fascia notturna e igiorni festivi.Infine, una piccola riflessione: se l’aumento delle tasse fossestato imposto dall’Università in silenzio, e in cambio a ogni stu-dente fosse stato elargito l’abbonamento urbano, ci sarebbero statele stesse polemiche?

La parola al sindaco“La proposta, responsabile e coraggiosa, delConsiglio degli Studenti di contribuire per otte-nere un abbonamento a un prezzo fortementeridotto per gli studenti delinea un'ipotesi moltoattrattiva, i cui effetti benefici sarebbero tanti:innanzitutto per gli studenti, successivamenteper l'università, che potrebbe vantare di unservizio legato alla città universitaria con unforte significato in termini di marketing; equindi per tutta la comunità territoriale, perché si andrebbe a inve-stire sulla mobilità sostenibile.Perciò il Comune sosterrà il progetto, valutando anche i modi incui possa essere inserito in un piano più ampio della mobilità sulledestinazioni universitarie, scommettendo non solo sul trasportopubblico – come questo progetto mira a fare - ma pensando anchea razionalizzare la situazione dei parcheggi, a favore di chi deveper forza servirsi del trasporto privato per raggiungere le sedi uni-versitarie"

CdS: approvazionenon unanime

PabloRitossaSerli

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ATTUALITÀAnno 2012 - n°5 3

Sicuramente molti di voiavranno sentito parlare di celia-chia, pochi però sapranno di co-sa si tratta precisamente, di comefare per riconoscerla e so-prattutto come affrontarla.Partiamo dall'inizio.La celiachia è un'intolleranzapermanente alla gliadina, unacomponente del glutine. Si trattadi una proteina contenuta nelfrumento, nell'orzo, nella segale,nel farro, nel kamut. La celiachiaè una malattia che può manife-starsi già dai primi mesi di vita,ma non è considerata una ma-

lattia pediatrica. Inoltre non èneppure considerata una malattiagenetica, bensì una malattia cheha alla base una predisposizionegenetica: il paziente celiaco può,quindi, essere predisposto allamalattia, ma può non svilupparla.Questa predisposizione è dunquela concausa, ed è una condizionenecessaria, ma non sufficiente. Iceliaci, inoltre, possono, come hogià detto, sviluppare la malattianei primi mesi di vita, ma posso-no anche svilupparla in etàadulta. Una recente ipotesi hacercato di spiegare questo feno-

meno, ammettendo che, in certicasi, questa malattia sia dovuta aun cofattore, un virus, in questocaso il rotavirus.

I test per diagnosticare la celia-chia sono molto semplici, il pro-blema, però, è che i sintomi sonomolteplici e subdoli, spesso nonhanno nulla a che fare con l'inte-stino. Oltre ai disturbi gastro-intestinali, ci sono altri campa-nelli d'allarme da non trascurare;tra questi ricordiamo: l'anemia,qualora questa non riesca a esse-re curata con le normali terapieper via orale; un'osteoporosimolto precoce, che comparequindi in pazienti molto giovani;aborti spontanei frequenti edermatiti erpetiformi, soprattuttosui gomiti e sulle ginocchia po-trebbero comparire pustole simi-li a quelle causate dalla varicella,simmetriche e che danno prurito,ma che non rispondono allenormali terapie locali.Per il momento non ci sonocure per questa malattia, l'unicasoluzione è seguire una dietapriva di glutine, anche se la ri-cerca in questo campo stacompiendo passi in avanti. Inparticolare i ricercatori si sono

attivati su tre fronti diversi: laprima soluzione sarebbe quelladi modificare il glutine perrenderlo meno dannoso, o gene-ticamente o tramite enzimi; laseconda consiste in un vaccino,che dovrebbe rendere il soggettoimmune dell'azione dannosa delglutine; la terza e ultima via èrappresentata da una pillolatampone. Questi farmaci, tutta-via, sono ancora in fase speri-mentale.Per quelli di voi che hannoscoperto da poco di essere celia-ci, ecco pochi, ma sempliciconsigli.L'Italia è in questo campo, ri-spetto ad altri paesi, moltoavanti! Intanto vi consiglio diiscrivervi all'AIC, ovvero l'As-sociazione Italiana Celiachia,perché in questo modo ricevereteogni anno a casa due prontuari:il primo vi sarà molto utilequando dovrete andare a fare laspesa, perché contiene l'elencodi tutti i cibi permessi, suddivisiper alimenti e casa produttrice;seguire la dieta corretta non si-gnifica, infatti, eliminare pane e

DALL'ANNO PROSSIMO PROBABILE CAMBIO GESTIONE DOPO LA NUOVA GARA D'APPALTO

Il servizio mensa "puzza di bruciato"La Sodexo non rispetta gli studenti con intolleranze alimentari. Sassonia: «Ne siamo al corrente»

Continua a pagina 4Il simbolo Gluten free

rica che investe, e poco conta sealle ultime elezioni del Consiglio

abbia partecipato solo il 13% de-gli studenti.La popolazione universitaria si

è spaccata tra favorevoli econtrari alla proposta deliberata.Ecco alcune delle ragioni cheargomentano entrambe le posi-zioni.Insomma, il Consiglio e gli stu-denti si dividono. Lista di Sini-stra, che ha proposto laconvenzione, ha sicuramente acuore la riuscita del progetto. Sioppone invece la lista Oltre-Stu-dent Office, mentre la terza listauniversitaria, AutonomaMente,non ha assunto una posizionedefinita, lasciando libertà di co-scienza ai suoi membri nella vo-tazione. L’Università e la TriesteTrasporti ancora non si sonoespresse ufficialmente in merito,preferendo aspettare la conclu-sione dell’iter che porteràall’approvazione o bocciatura

della proposta. Il sindaco diTrieste, Roberto Cosolini, hainvece fatto sapere in un comu-nicato la posizione dell’ammini-strazione comunale.Cosa riserva dunque il futuro?Nel caso la proposta non fosseapprovata, niente, di fatto,cambierebbe. Se invece laconvenzione venisse stipulata,nella migliore delle ipotesi, glistudenti pagherebbero un terzo illoro abbonamento e usufrui-rebbero di un migliore serviziodi trasporto urbano. Potrebbeperò anche succedere che, afronte di entrate certe per laTrieste Trasporti, il servizio nonmigliori. In questo caso, laconvenzione potrebbe essere so-spesa l’anno successivo.È bene sottolineare che quellaelaborata dai rappresentanti deglistudenti è ancora soltanto unaproposta. Il passo successivo sa-rà, infatti, il giudizio del Consi-glio di Amministrazionedell’Università, al quale spetta lavalutazione della legalità e dellafondatezza della proposta.

Laura Villalta

L'ultima parola alCdA di Ateneo

ControTra i contrari all’approvazione della proposta c’è chi rileva anzi-tutto un deficit nel processo decisionale. Si lamenta, infatti, lascarsa partecipazione degli studenti, che non sono stati chiamati aesprimere un parere riguardo a una questione così delicata, con labocciatura dell’emendamento che invece prevedeva una forma disondaggio, anche perché l’approvazione è avvenuta senza ungrande consenso.Le ragioni dei contrari si fondano anche sul fatto che il paga-mento sarebbe indiscriminato: a pagare saranno tutti indistinta-mente, anche chi del bus non usufruisce, come gli studenti nonfrequentanti, lavoratori, e coloro che seguono corsi interateneo, peri quali non è certo il destino. Resta poi evidente l’aumento delletasse, che inciderà in modo consistente sulle famiglie a bassoreddito, specialmente se con più figli iscritti all’università, che nonrientrano tra gli idonei alle borse di studio.Inoltre, il miglioramento del servizio è auspicato, ma non ga-rantito. E se già nelle ore di punta i bus sono eccessivamenteaffollati, si può solo immaginare cosa succederebbe se si verificas-se un aumento degli utenti.C’è poi chi lamenta che la cifra sia comunque troppo alta, e cheuna stessa somma possa essere spesa efficientemente per sistemarepiù urgenti problemi dell’Università. Qualcuno invece semplice-mente si chiede se sia giusto imporre un tale contratto ai soli stu-denti universitari e tra l’altro, non è ancora chiaro quale docu-mento si dovrebbe mostrare per dimostrarlo, in caso di controlli.In merito si parla dell’istituzione di un nuovo specifico documentostampabile da esse3.Infine, è proprio vero che pagando tutti si diffonda un senso pro-fondo di onestà e che non sia forse compito della Trieste Trasportipreoccuparsi che tutti paghino il biglietto intensificando icontrolli?

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CRONACA UNIVERSITARIA4 Anno 2012 - n°5

pasta, ma evitare di assumeretutti quei cibi che solo appa-rentemente non contengono glu-tine; forse non sapete che ali-menti come cioccolato, yogurt,caramelle, ecc. possono contene-re questa proteina per voi danno-sa, magari non direttamente.

Intendo dire che potrebbetrattarsi solo di cibi “contami-nati”, ovvero cibi che sono statiprodotti in stabilimenti che uti-lizzano farina e derivati, per cuiil prodotto potrebbe conteneretracce di glutine. L'altro prontua-rio che vi verrà inviato contienel’elenco dei ristoranti, pizzerie,locali e gelaterie, dove tuttoquello che viene preparato èadatto a voi.

Il secondo consiglio che vi do èquello di leggere bene gli ingre-dienti dei prodotti: sempre piùconfezioni, infatti, contengono ladicitura “senza glutine”. Qualo-ra, però, non ci fosse scritto, nonpartite dal presupposto che siasenza glutine, ma fate riferi-mento al prontuario. Potete inve-ce andare sul sicuro per queiprodotti che hanno il simbolodella spiga di grano sbarrata,simbolo che sta per “senza gluti-ne”.

E SE SEI UNO STUDENTECELIACO A TRIESTE?

Ora la situazione comincia acomplicarsi, perché si intrecciacon una questione molto proble-matica, quella del serviziomensa. Il servizio mensa è anco-ra gestito dalla ditta SodexoS.p.A., anche se la garad'appalto, agli inizi dell'annoaccademico, precisamente asettembre, era stata vinta dallaDussmann Service S.r.l. , la cuiofferta teneva conto degli stu-

denti che, per ragioni personali oper problemi di intolleranze, vo-levano o dovevano seguire unadieta particolare. La Sodexo, pe-rò, ha presentato ricorso a segui-to del quale il Tar ha deciso disospendere l'appalto. La mensauniversitaria si è quindi trovata in

una situazione d'emergenza e, fi-no alla nuova gara di appalto, sa-rà la Sodexo a gestire il serviziomensa. Questa nuova gara è pre-vista per la fine di quest'annoaccademico, per cui l'Erdisu spe-

ra di poter affidare il servizio ainuovi gestori entro settembre, eutilizzare quindi il mese di ago-sto per fare tutti i lavori necessa-ri. In caso contrario il passaggiodi gestione avverrà con qualchemese di ritardo, comunque entrola fine del 2012. In questo casosi approfitterà della pausa inoccasione delle vacanze di Nata-le per effettuare tutti i lavori.Questo è quello che spera ildottor Giuseppe Sassonia, Di-rettore dell'Erdisu, che haacconsentito a parlare con noi diquesto tema.Gli studenti, dal canto loro,vorrebbero semplicemente unservizio migliore, poter cioè direaddio a cibi mal cotti, a mine-stroni completamente insipidi e asughi che contengono un'eccessi-va quantità di olio. Insomma,ultimamente dalla mensa si escetutt'altro che sazi. Se l'annoscorso gli studenti erano media-mente soddisfatti di alcuni piatti,lo stesso non si può dire di que-st'anno.Da un sondaggio effettuato loscorso anno dalla lista Autono-mamente sugli studenti che rego-larMente usufruiscono del servi-

zio mensa era emerso che ilbrand più gradito era Pizza &Pizza, seguito dal brand A tuttoPasta e dal brand Colazione. Ilbrand Barbecue, invece, non ave-va ricevuto molte critiche positi-ve, e anche il brend Self-Serviceaveva lasciato gli studenti moltoinsoddisfatti. I brand Pani e Sa-

pori e Fresche Idee sono stati to-talmente bocciati. La situazioneda quel sondaggio è decisamentecambiata: sono stati completa-mente soppressi il brand A tuttoPasta e il brand Barbecue e laqualità al Self-Service è sensi-bilmente peggiorata, anche lasemplice pasta in bianco è spessoimmangiabile, perché piena diolio.Migliore, e anche di molto, lasituazione nelle menseconvenzionate con l'Erdisu, inparticolare la mensa per ferro-vieri di via F. Filzi e la mensaICTP, dove la qualità del cibo èdecisamente più alta: qui, infatti,si può sentire il sapore di ciò chesi mangia!Non è affatto rassicurante sa-pere che quest'anno, in mensacentrale, non sono stati effettuaticontrolli: c'è stato infatti un pe-riodo in cui non c'era nessuntecnologo in servizio. Il dottorSassonia ci ha assicurato cheUdine ha indetto la gara per affi-

dare quest'incarico a un tecnolo-go, il quale presto sarà operativoe si occuperà di fare quello chefinora non è stato fatto.Al di là della scarsa qualità ilproblema, come già accennato, èanche l'assenza di tutele per co-loro che vogliono o sono obbli-gati a seguire una particolaredieta; è il caso dei vegetariani,dei vegani e soprattutto di coloroche hanno intolleranze alimenta-ri, tra cui appunto i nostri amiciceliaci. Chi è costretto a usufrui-

re del servizio mensa, poichébeneficiario del posto alloggio inCdS, sarà spesso stato costretto alasciare la mensa a stomacovuoto, perché non avrà trovatonulla di sicuro.Quello della celiachia è un pro-blema serio, ammette lo stessodottor Sassonia, ed è per questoche si è cercato di spostare inUrban, le Case dello Studentevicino a Piazza Unità d'Italia, glistudenti celiaci, in modo daandare incontro alle loro esi-genze: queste case dello studentesono, infatti, dotate di una cuci-na. Tutto sembrerebbe così ri-solto, e invece no!Anche dalla borsa di studio dicoloro che non possono usufruiredel servizio mensa vengono,

infatti, scalati quei 600 euro chedovrebbero corrispondere al pa-sto gratuito giornaliero nellemense dell'Università o in quellecon essa convenzionate. Per chinon lo sapesse, i beneficiari diborsa di studio, che non sonomatricole, a partire dall'annoscorso, non ricevono più l'interoimporto. Dalla somma totale so-no, infatti, scalati 600 euro, maogni studente ha diritto a un pa-sto al giorno gratuito.

Speriamo quindi che l'Erdisuriesca a venire incontro a questistudenti e che la ditta vincitricedel prossimo appalto possa ga-rantire un servizio migliore pertutti, ma soprattutto abbia unocchio di riguardo per coloro cheseguono una dieta particolare.

Laura GualeniMarco Lunghi

Sassonia: «Abbia-mo cercato di spo-stare i celiaci nellecase Urban»

Il vecchio brand Barbeque abbandonato.

Il brand Pizza & Pizza

La Sodexo non tie-ne conto degli stu-denti con intolle-ranze alimentari

Offerta culinariadiminuita

Dare attenzione aicontenuti nei cibi

PabloRitossaSerli

PabloRitossaSerli

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L'INTERVISTAAnno 2012 - n°5 5

INTERPELLATI GLI UTENTI DELLA MENSA CENTRALE

Gli studenti bocciano la SodexoCalo di consensi rispetto al sondaggio simile effettuato lo scorso anno

Quest’anno, fornitrice dellamensa universitaria centrale è laSodexo, vincitrice della garad’appalto per l’allestimento e lagestione del servizio di ristora-zione presso la mensa centrale ela mensa di Palazzo Vivante. Ri-spetto all’anno passato le cosesono cambiate e sempre piùgente si lamenta. Vi sono perso-ne costrette a mangiare qui spes-so e altre invece che hanno cate-goricamente evitato di andare apranzarvi o cenare. È giustoquindi sentire le varie opinioni,di coloro che hanno a cuore laquestione (e anche di coloro acui in fondo non importa molto! )

COSA PENSI DELLAQUALITÀ DEL CIBODELLA MENSA?

• La qualità del cibo: diciamoche è una variabile aleatoria, incerti giorni può capitarti dipensare che hai mangiato bene ein altri butti quasi tutto quelloche hai preso al self-service. Di-rei che il loro "piatto forte" è ilcontorno, quello non sono mairiuscita a mangiarlo in più di dueanni!• Ho smesso di mangiare allamensa di piazzale Europa ognigiorno proprio a causa della qua-lità del cibo, dopo essere statamale per parecchie settimane eaver dovuto prendere medicinaliper stare meglio. Non me neintendo di "qualità del cibo", maso che quello che mangio non mipiace, non mi sembra "sano", equando mangiavo lì era come seavessi perso l'abitudine al gusto.• Secondo me la qualità del ci-bo è abbastanza buona.• Il cibo è sempre il solito, senon peggiore.

COSA PENSI DELPERSONALE?

• Si limita a fare il proprio la-voro, saluta se saluti e basta.• Il personale va graziato, servei piatti, striscia la carta e basta.(Diciamo però che qualcuno ètirchio, fa delle porzioni che nonbastano manco a un gatto! )• Il personale è un buon perso-nale!• È capitato di imbattermi in li-tigi inutili con il personale, spes-so sono scontrosi.

COSA È CAMBIATO RI-SPETTO A PRIMA?

• Sono cambiate tante cose,forse troppe. Prima c'era piùscelta e forse più qualità. Ioandavo spesso al Barbecue,almeno lì un po' di carne riuscivia mangiarla. Ora hanno reintro-dotto le patatine fritte, maqualche mese fa non c'erano

neppure quelle.• Non saprei dire che cosa ècambiato rispetto all'anno scorso,se non nel nuovo sistema di pa-gamento, perché quest'annomangio solo la domenica inmensa e puntualmente lasciotutto quello che prendo, essendoabituata a mangiare in via Filzi oa Grignano, quindi ogni voltache mangio in Mensa Centralemi sembra peggio rispettoall'anno scorso e mi chiedoanche come sia possibile.• Ora la pizza è tornata comeprima quindi è ok, però manca ilBarbecue e la Pasta e se ne sente

la mancanza, perché così c'èmolta meno scelta.• In fondo non molto, sempredi servizio scadente si parla.

SECONDO TE C’È LASTESSA QUANTITÀ DIGENTE CHE FRE-QUENTAVA LA MENSAL’ANNO SCORSO?

• Ho mangiato per due anni inmensa centrale e oggi io non civado più, come me tanti altri.Direi che ci va meno gente, mal'unico paragone che posso fare èrispetto alla domenica, unicogiorno in cui ci vado. Prima erispesso costretta a fare una fila diun'ora per mangiare in mensa ladomenica, ora non c'è nessuno.• L'anno scorso, la domenica,sia in tempo di esami che non,c'era una fila infinita, sino allaporta. Quest'anno la domenica èdeserto. Però non saprei dire pergli altri giorni della settimana. Inlinea generale, abitando in casadello studente, vedo molto menomovimento in mensa.

• Io penso che la gente sia lastessa.

COSA PENSI DEL NUO-VO SISTEMA DIPAGAMENTO?

• Non mi piace nemmeno unpo', prima potevo prendere cosediverse per raggiungere 1 .90€,ora devo prendere per forza ilpasto completo per raggiungere i2€; il pane ed il contorno liprendo solo perché, avendo laborsa di studio la mensa è pa-gata, con i miei soldi, tramiteuna trattenuta sulla borsa. Alme-no prima potevo prendere piùfrutta o yogurt e portarli a casa,ora invece devi prendere una co-sa per ogni voce del pastocompleto. Per concludere, stendoun velo pietoso sul "pasto ri-dotto".• Il sistema di pagamento eral'unica cosa buona dell'annoscorso. Perché l'hanno tolto? Esoprattutto, perché ho sempre lasensazione che nel garantirci inostri diritti ci trattano come seci stessero facendo un favore?• Preferivo il sistema dell’annoscorso!• Non si può ricaricare la tes-sera di un importo inferiore ai 5euro, conosco persone che perquesto non mangiano.

SEI CONTENTO/A CHERIMARRÀ LA SODEXOFINO A LUGLIO?

• Per nulla, con queste condi-zioni poi. . .• No! Speravo vivamente se neandasse a marzo, in modo danon dover prendere l'autobusogni volta che devo mangiare odover digiunare se non possomuovermi dal campus.• Non mi cambia molto, miadeguo a quello che c’è.• Non sono per niente contento,ma ha vinto la causa la Sodexo enon si può fare nulla.

Sara PaccagniLa verdura del Self Service

Uno studente al nuovo Self, ex brand A tutto Pasta

La mensa centrale

PabloRitossaSerli

PabloRitossaSerli

PabloRitossaSerli

Page 6: Fuorionda n°5 - 2012

SERVIZIO ISTITUZIONALE6 Anno 2012 - n°5

Il discorso del Presidente del CdSIl testo integrale del discorso tenuto da Mattia Fadel all'inaugurazione dell'anno accademico

Magnifico Rettore, Signor Mini-stro, autorità, studenti, comunitàuniversitaria tutta e cari ospiti: Viporgo il mio rispettoso saluto.

Quest’anno l’inaugurazione portain grembo un cambiamentosemplicemente storico, che costi-tuisce anche la motivazione delprocrastinarsi di questa cerimo-nia: parlo della prossima entratain vigore del nuovo statuto del no-stro Ateneo.È motivo di insopprimibile orgo-

glio il procedimento che questaUniversità ha adottato per giunge-re alla compilazione di questonuovo strumento normativo, unprocedimento che è stato demo-cratico, trasparente e partecipatodal principio al termine dei lavori.Ben poco conta per un’università,una blasonata origine ches’arrampica nei secoli passati, seessa non sa dare nei fatti e ancheoggi, esempi di una simile virtù.Il contributo degli studenti è arri-vato puntuale tramite i proprirappresentanti eletti nella commis-sione redigente che – alacre – hadato alla luce la sostanza del testo.Esso, pur vincolato ai limiti impo-sti dalla legge 240 è riuscito adessere innovativo e chiaro nellariorganizzazione dei nuovi organidell’Ateneo. Con esso l’Universitàdi Trieste è pronta a ripartire, ri-generata.Una novità di questo statuto, lode-vole quanto opportuna, è l’incre-mentata rappresentanza studente-sca che vede così riconosciuto -giustamente - il suo ruolo insosti-tuibile nel governo dell’Università.È bene notare come questo tra-guardo sia stato raggiunto anchetramite le forti rivendicazioni chehanno contraddistinto i momentisalienti della riforma Gelmini. Per

questo mi sento di dire che essenon furono vane. In quelle occa-sioni gli studenti hanno saputofarsi sentire, chiedendo a gran vo-ce un’università pubblica, laica eaperta a tutti.

Abbiamo festeggiato il 150° anni-versario dell’Unità d’Italia alcunimesi fa, evento al quale è dedicataanche la piazza più importante diquesta città.Vi invito a riflettere su cosa signi-ficò davvero l’unificazione: non si

trattò di un mero aggiornamentodella cartografia politica della pe-nisola, si trattò principalmentedella presa di coscienza di un pae-se che volle sancire politicamenteun’unità che prima di tutto eraculturale. È infatti nella cultura chenoi come singoli e come paese na-sciamo, viviamo e progrediamo.L’Università certamente non nepossiede il monopolio ma è senzadubbio il luogo principe in cuiquesta cultura viene riaffermata esviluppata andando a costituire ilcuore battente di una nazione.

Potete dunque intendere che signi-fichi trascurare quest’istituzionesenza dedicarle le cure di cui abbi-sogna, è un organo che consumamolta energia ma la restituiscemoltiplicata a tutto l’organismo,distribuendo istruzione e cono-scenza in tutta la società. E noicosa facciamo? Le diamo (se-condo le ultime rilevazioni Istat)l’1,26 % del PIL, poco, rispetto al2% della media europea, poco ri-spetto al 3% stabilito come TargetEuropa 2020 dalla “strategia di

Lisbona”, pochissimo rispetto al15% che, continuando il prece-dente parallelismo del cuore, costi-tuisce la richiesta d’ossigeno diquest’organo rispetto a quelladell’intero organismo.Le cure che si riservano all’Uni-versità inoltre non si riverberanosolo nel futuro del Paese, ma i pri-mi loro effetti abbracciano le città- come Trieste - in cui gli ateneifioriscono, arricchendole economi-camente ma in primis cultu-ralmente e in termini di progressoscientifico e tecnologico.

Affinché si possa arrivare a fe-steggiare gloriosamente altri 150anni dall’Unità, il che sarà possi-bile solo coltivando cultura e sa-pere, gli studenti, in quanto stu-denti, ma soprattutto come citta-dini responsabili, sperano e chie-dono che queste perniciosetendenze a sottofinanziare l’Uni-versità e la Ricerca si invertano.

Un altro fondamentale ingredienteper questa nostra istituzione, oltreal supporto economico è la libertà.Un concetto ormai abusato e quasiperduto nel suo significato genuinoper l’uso improprio che se ne faabitualmente. La libertà nel conte-sto accademico va intesa cosìcom’è scritta nell’articolo 33 dellaCostituzione “L'arte e la scienzasono libere e libero ne è l'inse-gnamento”. Questa libertà è unnutrimento necessario per la cu-riosità che spinge studenti e do-centi a esplorare i limiti dell’umanosapere. Quale progresso può na-scere da un ottuso dogmatismoche incarcera tale curiosità? Edecco allora la necessità di garanti-re questa libertà e che il legislatoreponga i “limiti imposti dalla legge”come scritto nella stessa normacostituzionale, in modo saggio elungimirante.

Gli studenti si sono sempre impe-gnati per difendere questa libertàaccademica, così come si impe-gneranno unitamente ai lorocolleghi udinesi, per difendere i lo-ro diritti, primo tra tutti il Dirittoallo Studio. Esso si contrapponealle recidivanti tendenze adun’istruzione esclusiva o escludenteed è sancito dall’articolo 34 dellaCostituzione, in cui n’è espresso ilnocciolo: “i capaci e meritevoli,anche se privi di mezzi, hanno di-ritto a raggiungere i gradi più altidegli studi”. Per assolvere questoirrinunciabile compito, oltreall’intervento dell’Università diTrieste che già differenzia le tassed’iscrizione in base ai redditi, v’èl’Ente Regionale per il Diritto alloStudio Universitario ovverol’ERDiSU che si trova però afronteggiare una sfida impari.A fronte di un numero crescente di“privi di mezzi”, di aumenti deicosti mensa e dei costi degli alloggiche dovrebbero essere invece“agevolati”, le risorse rimangonoinvariate.Si è ingegnosamente riusciti amantenere un 100% di idonei be-neficiari alle borse di studio, maciò solo al prezzo di diminuirne i

Il magnifico Rettore Francesco Peroni durante il suo intervento

Mattia Fadel con Riccardo Spina, Presidente e Vicepresidente del Consiglio degli Studenti

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SERVIZIO ISTITUZIONALEAnno 2012 - n°5 7

singoli importi. Anche le case dellostudente soffrono di un cronico ri-tardo nella loro costruzione e ri-strutturazione.È palese quanto sia odioso discri-minare per reddito invece che permerito e quanto questo sia pro-fondamente iniquo: per questo laRegione e lo Stato devono fareancora di più di quanto già stannofacendo. Negli ultimi mesi si è

anche parlato di cambiare lastruttura degli organi di governodell’ERDiSU. Inizialmente è capi-tato di udire certe soluzionisemplicistiche a favore di una“soppressione” che oltre ad averstupito per la loro demagogiahanno suscitato immediate reazio-ni negli studenti; successivamentesi è passati ad un rapporto piùdialogico con la Regione che ciauguriamo continui. Vi è infineuna costellazione di altre presta-zioni che ruota intorno agli stu-

denti, di meno impellente necessitàma non sottovalutabile, che ri-guarda il loro rapporto con Trie-ste.Parlo per esempio del trasportopubblico e degli affitti in città e dimolti altri servizi più minuti. Solouna politica territoriale miope puòsottovalutare questi temi che ri-guardano il diritto allo studio e lointegrano di servizi accessori.

È indispensabile rendersi conto dicome la competizione oggigiorno simisuri a livello europeo e globale,e di come sia sempre incombente ilrischio di essere considerati “peri-feria” rispetto a centri capaci dimaggior dinamismo ed efficienza.

L’attualità non è rassicurante:continuano a echeggiare i termini“crisi”, “deficit”, “regressione”,“declassamento”. La politica de-magogica - a cui ci stavamo pato-logicamente abituando - di fronte

ad una necessità improrogabile diserietà e rigore è stata obbligata agettare la spugna, e ora siamoguidati da un governo tecnico. Aquesto spetta traghettare l’Italiaattraverso l’attuale periodo didifficoltà, e soprattutto ripristinarela dignità perduta delle Istituzioni.Ora, io non mi auspico solo chequesto governo sia lungimirante,mi auspico che anche i cittadinitutti prendano coscienza che lavolontà delle istituzioni non bastaa uscire dalle difficoltà: è necessa-ria anche una volontà dei singoli.Il compito non è facile. Se nei buipassati di guerra il nemico preva-ricatore era visibile e concreto,adesso non lo è più. I nostri nemiciora sono più diafani e impalpabilie si chiamano avidità e clienteli-smo, campanilismo e ignoranza,superficialità e incompetenza… ela lista purtroppo potrebbe conti-nuare. Sono sentimenti e inclina-zioni che strisciano nell’animo dialcuni, ma trovano appiglio solo intaluni e tramite costoro dilagano ecorrompono, degradano e abbruti-scono. La società diventa disinte-ressata e parcellizzata in singoliindividui che non comunicano,non si capiscono, rinunciano perpigrizia a comprendere lacomplessità dei problemi, dediti adun insano feticismo del futile, inte-ressati solo al godimento di uneterno presente che ha da temposmesso di interrogarsi sul futuro.Gli studenti levano alta la loro vo-ce per contrapporsi a questi nemi-ci e a queste insane tendenze, conla volontà di costruire assiemeinvece, con responsabilità compe-tenza ed entusiasmo, un futuro mi-

gliore.Oggi dunque - come disseSalvatore Satta inaugurandol’anno accademico nel novembredel 1945 - “questa mirabile co-munione col popolo noi vogliamocelebrare, al di là di ogni stancaconsuetudine, nel giorno inaugu-rale della nostra università” ed ècon queste illuminate parole che vilascio, sperando che l’Universitàrimanga quello che deve essere: illuogo in cui i Professori instillanola passione negli studenti entusia-sti e curiosi.

Siate voi professori i mantici diquesto ardore!Siate voi istituzioni sensibili allesorti del Paese che rappresentate!

Infine alcuni brevi ringraziamenti:Al Rettore Francesco Peroni, per ilsuo operato instancabile e compe-tente e per la sua disponibilità adascoltare gli studenti.A tutte le istituzioni che hanno vo-luto e saputo dialogare con noi.Al Vicepresidente del Consigliodegli Studenti Riccardo Spina perla sua preziosissima attività alservizio degli studenti.E un ringraziamento infine a tutti itriestini che ci accolgono serena-mente in questa speciale città,consapevoli che abbiamo un unicodifetto: quello d’essere giovani.

Trieste, 27.02.2012

Mattia Fadel

Il coro dell'università

Mattia Fadel durante il suo discorso al Teatro Lirico "Giuseppe Verdi"

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8 Anno 2012 - n°5EVENTI

MERCATO DEL LAVORO IN TEMPO DI CRISI

Job@units, una fiera del lavoro in ateneoIl career day dell'Università degli Studi di Trieste. Pioggia di curriculum da consegnare alle aziende

Come molti altri atenei, anchel’Università degli Studi di Triestepresta attenzione all’orienta-mento dei giovani nel mondo dellavoro. Anche quest’anno, infatti,l’Università ha organizzato indata 18 aprile, presso il Campusdi Piazzale Europa, il CareerDay “Job@units”, un eventotutto dedicato agli incontri direttitra i responsabili delle risorseumane di molte importantissimeimprese del territorio nazionale egli studenti delle varie facoltà, daquelle umanistiche a quelle inge-gneristiche. Un’occasione da nonperdere per avvicinarsi al mondodel lavoro. I partecipanti di que-sta edizione sono stati 1200, dicui la metà aveva già eseguito laregistrazione online nei giorniprecedenti. L’evento è stato rea-lizzato con il fondamentalecontributo della FondazioneCRTrieste, che ha creduto nel

progetto fin dalla sua nascita econ il sostegno anche di GruppoGenerali, KPMG, PwC, Umana,nonché Calligaris, Danieli Auto-mation, Ernst & Young,Fincantieri e Jotun. Partnerdell’evento è Italia LavoroS.p.A., Agenzia tecnica del Mi-nistero del Lavoro e delle Politi-che Sociali.Inoltre, la partecipazione di piùdi 50 aziende, tra enti e associa-zioni, di cui 32 si configuranocome grandi aziende a livellonazionale e internazionale, e lapresenza di un notevole numerodi studenti ha aggiunto un climasereno e piacevole per affrontarei primi colloqui di lavoro econfrontarsi con questo nuovomondo. Tra le aziende eranopresenti, tra l’altro: Allianz,Altran Italia, Banca d’Italia, Bo-sch, Calligaris, Cameo, Danieli

Officine Meccaniche e DanieliAutomation, Decathlon, Ernst &Young, Fincantieri, Gruppo Ge-nerali, Hj Heinz-Gruppo Pla-smon, Jotun, KPMG, Lidl Italia,NH Hoteles, PwC, Wärtsilä Ita-lia. Con l’iscrizione al sitowww.units.it/job, utilizzando leproprie credenziali d’Ateneo, glistudenti e i neolaureati hannopotuto conoscere in anticipoquali profili professionali cerca-vano le aziende, depositare il lo-ro CV e scegliere almeno dueaziende con cui prenotare uncolloquio. Le “preferenze” hannopermesso alle aziende di visiona-re in anticipo il CV dei candidatie di contattarli, per fissare unappuntamento ad hoc nel corsodella manifestazione.Gli incontri sono cominciatialle ore 12 e sono proseguitiininterrottamente fino alle ore18; alcune aziende hanno addi-

rittura proseguito oltre l’orario dichiusura per terminare i colloquicon gli studenti. I responsabilidelle risorse umane erano tuttipresenti nell'aula magna dell'edi-ficio A. Lo studente per svolgereun colloquio, doveva prendereposto in fila e attendere il suoturno. A fine giornata ogni stu-dente aveva partecipato in mediaa 5/6 colloqui.L’appuntamento è statoaccompagnato anche da seminaridedicati al mondo del lavoro (almattino) e altri workshop temati-ci precedenti l’incontro. Tra que-sti ricordiamo la presenza di unospazio dedicato “CV Clinic”,presso il quale, su appuntamentocon alcuni referenti delle risorseumane (120 ore disponibili edesaurite con largo anticipo), glistudenti potevano usufruire diuna consulenza personalizzata

per il restyling del proprio CV.Un’altra iniziativa, precedente ilCareer day e ideata per dotaregli studenti e i neolaureati deglistrumenti necessari per affronta-re meglio l’incontro con leaziende, è stata “Preparati aJob@uniTS”, durante la qualegli studenti hanno ricevuto nu-merosi consigli riguardanti la re-dazione del Curriculum Vitae edella lettera di presentazione, icolloqui di selezione, il SelfBranding; il Recruiting & Web el’utilizzo dei social networknonché di tutti gli strumenti le-gati ai new media, in particolareLinkedIn e Facebook, per trova-re un lavoro.L’incontro è stato tenuto daTommaso Aiello, esperto diorientamento universitario e pro-fessionale e CEO presso Emble-ma, società di consulenza leaderin Italia, specializzata nel campodel placement, del corporate re-cruiting, del trasferimento tecno-logico e dell’employer branding,il cui obiettivo è la creazione dipartnership tra università eaziende per supportare e otti-mizzare i processi di selezione e

inserimento dei neolaureati nelmondo del lavoro, così come fa-vorire la retention dei dipendentigià assunti.Nel corso della giornata sonostati toccati diversi temi, qui diseguito vi riportiamo un breveriassunto. Trovare un lavoro nonsignifica semplicemente mettersialla ricerca, ma è un percorso piùimpegnativo che si può riassu-mere in quattro punti principali:identificare il proprio obiettivoprofessionale e creare un pianod’azione per raggiungerlo; cono-scere e padroneggiare gli stru-menti per proporsi ai selezio-natori; dimostrare di essere ilcandidato giusto e infine attivaretutti i canali di comunicazionedisponibili per proporre la pro-pria candidatura. È importanteacquisire prima di tutto laconsapevolezza delle propriecompetenze, interessi e valori nelcampo lavorativo, così come deipunti deboli su cui bisognaancora agire, ma senza dimenti-care il ruolo centrale che la mo-tivazione svolge in tutto questoprocesso di selezione. A parità dicompetenze, infatti, sarà la moti-

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EVENTIAnno 2012 - n°5 9

vazione a fare la differenza. Altrisegreti importanti sono la cono-scenza delle prospettive occupa-zionali nel proprio settore e lacomprensione del mercato dellavoro, che aiutano a definire ilproprio obiettivo. Diventa quindi

essenziale comunicare al proprioselezionatore il motivo per cui siritiene essere il candidato idealeper una determinata posizioneattraverso lettera di presentazio-ne (meglio se personalizzata) e ilCurriculum Vitae. Da questi de-ve emergere il proprio obiettivoprofessionale ed è inoltre fonda-mentale curarne sia il contenuto,sia la forma. Dopo la telefonatada parte dell’azienda, si arriva alcolloquio di lavoro, per il quale èsempre bene andare informati,conoscere l’azienda e farsi cono-scere con entusiasmo, mentre èassolutamente sconsigliato dire oscrivere sul CV bugie sul proprio

conto!Esistono anche altri tipi dicolloqui come l’AssesmentCenter, ovvero un colloquio digruppo che prevede diverse tipo-logie di prove e test attitudinaliai quali i candidati sono sottopo-

sti; questi sono poi osservati daiselezionatori. L’Assesment spes-so può durare una giornata inte-ra, e solo alla fine c’è la possibi-lità di fare il colloquio, per cui èbene ancora una volta andarepreparati e non considerare iltutto come una competizione.Nella seconda parte dellagiornata è stato spiegato ilrapporto tra Recruiting & Web:la connessione al web ha modifi-cato il modo di lavorare e di re-lazionarsi con gli altri e in questomodo anche i processi di recrui-ting sono cambiati. Oggi è possi-bile trovare lavoro anche grazie amotori di ricerca, a siti specia-

lizzati, a siti web aziendali e so-prattutto ai social network, tra iquali ricordiamo LinkedIn, lapiù grande rete professionale almondo sul web, il cui profilo de-gli iscritti somiglia molto aquello di un CV. Questa rete

permette non solo di studiare ivari profili professionali e job ti-tle, ma anche di creare e pro-muovere il proprio profilo pro-fessionale, contattare gruppi,persone e aziende compatibilicol nostro profilo, che potrebbe-ro aiutarci nella ricerca di unimpiego.Infine possiamo dire chel’atteggiamento giusto da adotta-re nella ricerca del lavoro è il co-siddetto Locus of controlinterno, vale a dire essere consa-pevoli e responsabili dei propririsultati, mettere in gioco le ca-ratteristiche e capacità professio-nali usando tenacia, determina-

zione e focalizzando i propriobiettivi. Un atteggiamento cheverrà maggiormente apprezzatorispetto a un comportamento piùpassivo in cui ci si abbandonaagli eventi e alle situazioni didifficoltà, senza ottenere alcuna

soddisfazione personale.Eventi come i Career day pos-sono aiutare molto gli studenti.Già nelle edizioni passate moltidi loro hanno trovato impiegograzie a questa iniziativadell'Università di Trieste e augu-riamo, quindi, a tutti gli studentiche hanno partecipato di coglie-re presto i frutti dell'impegnomostrato, mentre invitiamo tutticoloro che si avvicinano allalaurea a non mancare alla pros-sima edizione!

Martina BirrittaShady Kalbouneh

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SPORT10 Anno 2012 - n°5

TRIESTE AFFERMATA ANCORA UNA VOLTA COME CITTÀ DELLO SPORT

Bavisela riuscita, tra sport e divertimentoSabato musicale e domenica sportiva. Alla maratona ha partecipato anche il gruppo del Fuorionda.Three, two, one.. .go! Anchequest’anno grande appuntamentocon la Bavisela Maratonad’Europa! Si è svolta lo scorso 6maggio l’annuale edizione dellaBavisela, il più importante eventoorganizzato dal Comune diTrieste.

Ancora una volta in migliaiahanno partecipato allamanifestazione più attesadell’anno. Oltre 11 .000 gli iscritti:835 i maratoneti, 2360 gli atletidella maratonina e oltre 7500 ipartecipanti alla non competitivaBavisela Family.Maratona, mezza maratona eBavisela Family: varie le soluzioniofferte per accontentare i piùsportivi ma anche i meno allenatiche, con l’intera famiglia o con lacomitiva di amici, non hannovoluto perdersi una domenica cosìspeciale.Le condizioni climatiche nonsono state del tutto favorevoli,nuvoloso e uggioso per tutta lagiornata, ma fortunatamente ilforte temporale annunciato harisparmiato i concorrenti.Tre percorsi, tre distanze chehanno permesso a tutti, secondo leproprie possiblità, di concedersiun po’ di sport e, perché no, didivertimento.

La maratonaDopo mesi e mesi diallenamento, per gli atleti è giuntoil grande giorno. Scattanti e prontia partire già alle 9.00 del mattino.Per loro, l’obiettivo non era unasemplice passeggiata domenicale,ma una sfida: percorrere i 42,195km della 13a Maratona d’Europanel migliore tempo possibile. Lapartenza per gli atleti era fissata aGradisca d’Isonzo (GO) e l’arrivo,comune a tutti gli altripartecipanti, in Piazza Unità

d’Italia.A tagliare per primi il traguardosono stati: il keniota VictorKiprono Kimeli, sul gradino piùalto del podio, con il tempo di 2h17' 02'', l’italiano Migidio Bourifaal secondo posto con 2h 18’ 57’’ ea seguire il triestino LorenzoSnidersich con 2h 36' 40''. Tra ledonne hanno trionfato: la keniotaRebecca Jerotich con 2h 37' 10'' ele italiane Elisa Stefani con 2h 39'46'' e Marilena Dall’Allanese con3h 15' 08''.

La mezza maratonaÈ chiamata Maratonina d’Europadei Due Castelli e giungequest’anno alla sua 17a edizione. Icorridori hanno affrontato unagara di 21 .097 km con start aDuino alle ore 10.15 e arrivo inPiazza Unità. Il primo aconcludere con successo i 21 km èstato il runner africano SalomonYugo con 1h 02’ 46’’; grandesoddisfazione per la vincitricedella mezza maratona femminile,Rosalba Console, atleta delleFiamme Gialle (1h 11 ’ 23’’).

La Bavisela FamilyConsiste nella maratona noncompetitiva con partenza daMiramare. Con ritrovo alle 9.00 inPiazza della Libertà, i partecipantipiù puntuali, a bordo dei busnavetta, sono arrivati adestinazione già alle 9.30 e si sonocosì concessi una passeggiata nelgiardino del castello. Molti nehanno approfittato per salutareconoscenti e amici e scattare foto,fieri della propria maglietta e delpettorale di gara. Muniti di T-shirtbianca, cappellino, zainetto esoprattutto di tanto entusiasmo, i7500 iscritti hanno atteso contrepidazione il via alle 10.45. Alritmo delle hit più note, hannocantato, ballato, formandoun’unica macchia bianca elanciandosi il tradizionale pallonedi gomma. Carichi per affrontare

un percorso di 7 km, al via si sonopian piano suddivisi: coloro cheintendevano dedicarsi a una sanapasseggiata hanno lasciato che ipiù allenati avessero spazio percorrere verso la meta. Dopo pocopiù di un’ora molti erano già aristorarsi al traguardo.Intorno alle 12.30 circa, tutti ipartecipanti sono arrivati in PiazzaUnità ad applaudire i maratonetiche intanto si accingevano a saliresul palco per la premiazione. Lapiazza gremita viveva un clima difesta.Ultima tappa: ritiro del paccoristoro e della medaglia dipartecipazione. Infine, ultimi scattiin ricordo di una giornataindimenticabile, connubio di sporte relax.

Marina NapoletanoI fuoriondini all'arrivo. Complimenti a Shady, il nostro Tesoriere!

Sabato 5 maggio, alla vigiliadella Bavisela, è stato orga-nizzata una serata tutta parti-colare: concerto alle 21 .00della Sunrise Band, conclusosicon i tradizionali fuochi d’arti-ficio. I giochi pirotecnicihanno sorpreso gli spettatoriche, con gli occhi al cielo e inun’atmosfera di festa, si sonosentiti già proiettati alla tantoattesa “domenica della Bavise-la”.

Testimonial ufficiale dellaBavisela 2012 è stato ilcampione olimpico StefanoBaldini. Sabato 5 maggio alleore 15.00 fans e sportivihanno potuto conoscerlo in unincontro aperto a tutti.

Un po’ di storia...

La “Bavisela” nasce nel1994 quando si decide dicreare una manifestazione dicontorno alla regata di ca-nottaggio annuale, che sisvolgeva sul litorale di Barco-la. Si pensò a una breve corsafino al Castello di Miramare,ma in seguito la manifestazio-ne si allargò a due e poi a trepercorsi, acquisendo sempremaggiore notorietà nel pano-rama europeo.

Il lungomare di Barcola invaso dai partecipanti

Laura, Jennifer, Marina, Shady e Aris di Fuorionda nel parco di Miramare

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UNIVERSITÀ NEL MONDOAnno 2012 - n°5 11

LETTERATURA

Con Dickens, alla riscoperta dei classiciLetture adatte ai giovani del 2012. L'autore sa mantenere i temi attuali. I nostri consigli!

Non si tratta del romanzo piùfamoso di questo grande autoreinglese, né del più riuscito, eppuresi avverte già dalle prime righeche ci si trova di fronte a un clas-sico. Mi sono sempre chiesta cosadistingua un classico da qualsiasialtro libro di narrativa e leggendo"Tempi difficili" mi sono fattaun’idea della possibile risposta.Innanzitutto l’abilità nelraccontare le storie domina sindalle primissime pagine e qual-siasi cosa stia raccontandoDickens, ci cattura e non restaaltro da fare che arrendersi alfatto compiuto e continuare aleggere. In secondo luogo l’atem-poralità dei sentimenti umani: èindubbio che una storia am-bientata a metà dell’Ottocento siaper un giovane lettore del 2012

un’esperienza sentita come deci-samente anacronistica. Nono-stante questo strato di polvere chesi percepisce nella lettura, inspie-

gabilmente saltano fuori senti-menti familiari, attuali, quotidia-ni, che provocano nel lettore rea-zioni inaspettate, di grandissimaempatia e autentico coinvolgi-mento. Un esempio è questa fraseall’interno del romanzo, in cui sicerca di spiegare l’amoreincondizionato di una sorella peril proprio fratello: “Ciò sembrainsegnare due cose […] la primache c’è al mondo un amore chenon è affatto interesse personale,ma qualcosa di molto diverso;l’altra che questo amore ha unmodo tutto suo di calcolare o dinon calcolare, modo che, in unamaniera o nell’altra, è difficile aspiegarsi […].” In questa frase si

INTERVISTA A CHAD, STUDENTE TAIWANESE A TRIESTE GRAZIE AD AIESEC

Gli studenti in Taiwan si laureano primaSussidi agli studenti con difficoltà economiche. Chad: «In Italia si lavora meno che in Taiwan»

Andiamo a scoprire l'universitàdel Taiwan grazie a Chad, unostudente universitario taiwaneseche è qui a Trieste per svolgereun progetto realizzato da Aiesec.Cosa studi?Ho appena finito la facoltà difisica.Devi fare un test d’ingres-so per frequentare l’uni-versità?In Taiwan ci sono test nazionaliper entrare nelle università, unostudente può scegliere 100 fa-coltà e poi verrà collocato inquella di cui avrà raggiunto ilpunteggio.Ci sono facoltà in cui siinsegna in una lingua di-versa dalla vostra linguamadre?Sì certo, i nostri libri di testosono in inglese e alcune lezionisono svolte proprio in inglese.

Avete anche studenti stra-nieri?Non nella mia facoltà.Quanto costa l'universitàin Taiwan?L'università pubblica costa circa700 euro a semestre (per seme-stre noi intendiamo 4 mesi),mentre l'università privata costail doppio di quella pubblica.L'ateneo fornisce sussidiagli studenti?Sì, di solito vengono premiatigli studenti meritevoli con votialti, ma anche quelli che pre-sentano difficoltà economiche, sedimostrano impegno nello studio.In genere i sussidi corrispondo a

una cifra di circa 300 euro persemestre.Cosa fate nel tempo libe-ro?Gli studenti generalmentefanno parte di club universitarinei quali praticano sport e suona-no strumenti musicali; al di fuoridel mondo universitario, cometutti gli studenti del mondo,escono con amici, hannoappuntamenti, vanno al cinema,vanno in locali dove si fa karao-ke e viaggiano.Cosa ne pensi dell'Italia?Penso che in Italia le personelavorino meno rispetto al Taiwane sono quindi più rilassate. Unadifferenza positiva che ho ri-

scontrato è che qui la gente tendea essere più gentile e piùaffettuosa. Per quanto riguardagli studenti delle scuole superiori,trovo che il loro livello di inglesedovrebbe essere migliorato, ma aparte questo trovo gli studentiitaliani “very stylish”.Hai notato delle differenzetra gli studenti italiani equelli taiwanesi?Prendiamo per esempio gli stu-denti universitari: noi in Taiwaniniziamo l’università a 18 anni eci laureiamo a 22/23 anni.Quindi, in generale, gli studentiitaliani sono più maturi dei coe-tanei taiwanesi.

Jennifer Mori

Charles Dickens, di quest'anno ricorre il bi-centenario della nascita.

Hard Times, edizione inglese del 1870,pubblicato da Chapman and Hall a Londrae da D. Appleton and Co. a New York.

L'Università del Taiwan

Il logo dell'università taiwanese

Continua a pagina 12

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12 Anno 2012 - n°5

c/o Università degli Studi di TriesteEdificio LPiazzale Europa 1 , Trieste

ULTIMA

Associazione Fuorionda

Presidente: Aris MilaniVicepresidente: Sara PaccagniSegretario: Valentina BabićTesoriere: Shady Kalbouneh

Caporedattore: Aris MilaniVicecaporedattore: Sara Paccagni

Redazione: Marina Napoletano, LauraVillalta, Jennifer Mori, Marco Pippia,Jelena Radovanović, Giorgia Fava,Riccardo Diego Caulo, Giulia Querini

Revisori: Martina Birritta, Laura GualeniGrafica: Aris Milani

A questo numero hanno collaborato:Daniele Kovačić, Federico Furlan, MattiaFadel, Marco Lunghi, Pablo Ritossa SerliVieni a trovarci su:

cela uno dei misteri ancora irri-solti dal genere umano: è davveropossibile spiegare perché concre-tamente si ami una persona?In terzo luogo, a differenza dellanostra modernità, così insicura eincerta sul futuro, cosìframmentaria e piena di “secondepossibilità”, i classici raccontanosempre storie dalle quali risultasubito chiaro che ciascuno di noi,nel corso della nostra breve vita,ha una sola possibilità di realizza-re i propri sogni o di realizzarequalcosa in generale, unasoltanto. Magari anche questa vi-sione è spinta un po’ al limite, maè anche vero che molto spessonon ci accorgiamo del fatto chestiamo prendendo le decisioni piùimportanti della nostra vita,perché convinti che tutto potràessere cambiato con facilità.Tornando però al libro, Dickensè uno di quegli autori che, assie-me a Dostoevskij, dovrebbeleggere qualsiasi studente dipsicologia. Lo studio accuratodelle persone è pregevole, ealtrettanto abile la capacitàdell’autore di tratteggiare un

personaggio in pochissime righe.Dickens insegna a osservare: si hal’impressione che in quelle 300pagine abbia raccolto tutte lepersonalità umane, c’è la vedovadi nobili origini rispettata solo pervia della sua nobiltà, che recitapiacevolmente la parte della vitti-ma assegnatale dalla società, c’è ilgiovane banchiere ambizioso, ilnobile figlio viziato e annoiato,l’uomo che si è fatto da sé e chenon perde occasione per ribadirloaddirittura misconoscendo la suastessa madre, il padre votato allasola ragione, privo di sentimenti etanti altri ancora. È un libro incui manca l’amore, o meglio, c’è,ma nelle forme meno lineari.Troviamo l’amore idealizzato esacro, l’amore egoistico e so-prattutto tanta finzione, evidentedenuncia da parte dello scrittoredella società arrivista e superfi-ciale dell’epoca, in cui contanopiù i fatti della realtà che i senti-menti. Infine, come tutti i grandiromanzi dell’Ottocento europeo,in primis quelli di Balzac, il veroprotagonista del romanzo è lasocietà e le barriere che essa creanei rapporti tra gli esseri umani.Queste barriere che ci creiamoper proteggerci non mancanoanche nel nostro presente e sa-rebbe interessante sapere seanche noi, come i protagonisti delromanzo di Dickens, avremmo ilcoraggio, giunti al limite dellenostre forze, di confessaredavvero tutto, dal primo all’ulti-mo pensiero, tutto quello che ciopprime, che non ci permette diessere liberi.

Giorgia Fava

La Vignetta di Federico Furlan

Locandina del film tratto dal romanzo.

Copertina dell'edizione italiana Einaudi

Preparazione:Sbucciate la banana, lavate epulite le fragole. Tagliate la fruttaa pezzetti e mettetela nel boccaledel frullatore insieme al succo dilimone, al latte freddo e allozucchero. Frullate il tutto allamassima velocità, fino a ottenereun composto fluido e omogeneo.Versate nei bicchieri e servite.Se volete trasformare il frullatoin un frappè, aggiungetevi 3cucchiai di ghiaccio tritato.

Esistono tanti deliziosi frullati,potete scegliere il vostro tipo di

frutta preferito e divertirvi acrearne di nuovi.Gli ingredienti di base sonosempre gli stessi: frutta, succo dilimone, latte freddo e zucchero.Vi consigliamo per esempio ilfrullato di mela e banana, di melae fragole, di pompelmo e kiwi odi fragole e yogurt.

Preparazione:Lavate e pulite le fragole, poitagliatele a metà. Mettete lefragole, lo yogurt e il miele (o lozucchero) nel boccale e frullate.Solo quando il composto saràben omogeneo, il vostro frullatosarà pronto. Versatelo in 4coppette e servitelo ai vostriamici.

Marina Napoletano

I frullati

Frullato di fragole ebananeIngredienti per 4 persone:2 banane2 vaschette di fragoleil succo di mezzo limone2 bicchieri di latte freddo½ o 1 cucchiaio di zucchero(a seconda di quanto lodesiderate dolce)3 cucchiai di giaccio tritato(a scelta)

Frullato di fragole eyogurtIngredienti per 4 persone:400 g di fragole700 g di yogurt bianco2 cucchiai di miele