Foscolo
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A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Ugo Foscolo
Opere Sepolcrigiovanili
Le GrazieOdiUltime lettere di Didimo ChiericoJacopo Ortis
Altri scrittiSonetti
Vita
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Opere giovanili
La vena poetica di Foscolo si scopre in giovanissima età quando comincia a scrivere componimenti di gusto arcadico e neoclassico.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Ultime lettere di Jacopo Ortis
L’Ortis scritto tra il 1798 ed il 1817, rappresenta il conflitto tra società ed intellettuale che avverte la mancanza di una patria e che vede come via di fuga alle sue sventure la morte, unica via d’uscita alla crisi storica.
All’interno dell’opera si colgono, però, valori positivi come la famiglia, gli affetti, la tradizione culturale italiana e classica, la poesia, le illusioni avvertite come uscite di sicurezza per vincere il nichilismo e la delusione storica.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Le Odi
Dedicate a Luigia Pallavicini caduta da cavallo ed All’amica risanata (Antonietta Fagnani Arese), mostrano tendenze neoclassiche.
Emerge il tema della bellezza ideale che può purificare dalle passioni e rasserenare l’animo, e quello della poesia eternatrice.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
I sonettiI sonetti sono più vicini alla sensibilità
dell’Ortis e presentano vari riferimenti alla passionalità, all’autobiografia, al soggettivismo alfieriano, all’eroismo, al contrasto con il reo tempo presente, al nulla eterno, all’esilio e alla ricerca di una patria sicura, all’affetto dei cari, alla terra materna, ai miti antichi, alla poesia eternatrice, alle illusioni, come la sepoltura lacrimata, tutti spunti che tentano di superare il nichilismo.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Dei sepolcri
Il carme dei Sepolcri rappresenta il superamento del nichilismo generato dalla delusione storica delle speranze rivoluzionarie.
Al centro del poemetto c’è il motivo della morte a cui si contrappone quello della sopravvivenza garantita dalla tomba che conserva la memoria dei defunti.
Il monito dei grandi uomini sepolti spinge, secondo il poeta, alla loro emulazione, perciò, Foscolo ripropone l’idea possibilità dell’azione politica.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Le Grazie
L’inno alle Grazie dedicato a Venere, dea della “bella natura”, a Vesta, “custode del fuoco eterno che anima i cuori gentili”, ed a Pallade, “dea delle arti consolatrici della vita e maestra degli ingegni”, i tre inni rappresentano le funzioni della bellezza e delle arti che permettono di purificare ed ingentilire le passioni e di promuovere l’incivilimento.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Didimo ChiericoAltra maschera di Ugo Foscolo ma che si presenta
come anti-Ortis, infatti se Jacopo è l’eroe appassionato e disperato, Didimo è disincantato, ironico, distaccato e sente il fuoco della passione come calore di fiamma ormai lontano.
Didimo avverte il bisogno di dominio della passionalità ed è alla ricerca di una serenità che possa filtrare i tumulti del presente.
Un sentimento simile a quello che conduce Foscolo a scrivere le Grazie,
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Altri scritti
Foscolo si dedicò alla compilazione di tragedie, di operette satiriche, di critica letteraria, disciplina in cui segnò una svolta rispetto all’erudizione, precettistica e retorica del Settecento.
A cura di Francesca Centofanti, Silvio Notarangelo e Alessandro Zardini
Fine
Siamo abbastanza lieti di avervi condotto in questo viaggio alla scoperta della poetica di Ugo Foscolo.