FORUM di PREVENZIONE INCENDI --- Milano --- 26-27 settembre 2012 La nuova LINEA 5 della...
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FORUMdi
PREVENZIONE INCENDI
--- Milano --- 26-27 settembre 2012
La nuova LINEA 5 della Metropolitana di Milano: le soluzioni antincendio
Ing. Silvano Barberi Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
… e la città sotterranea
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Ministero dei Trasporti
DECRETO 11 GENNAIO 1988
Norme di prevenzione incendi nelle
METROPOLITANE
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
2.1. STAZIONI
* fuori terra (2.1.1.)
* sotterranee (2.1.2.)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
2.1.2. STAZIONI SOTTERRANEE
a) ambienti aperti al pubblico- dove il pubblico staziona (sale attesa, servizi igienici, …)
- dove il pubblico transita (corridoi, scale, ascensori, …)
- dove il pubblico stazione e transita (atrii, banchine, …)
b) ambienti non ammessi al pubblico- a disposizione dell’esercente- ad altra destinazione
c) locali commerciali e di esposizione
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4. CRITERI PROGETTUALI PER LA COSTRUZIONE DELLE STAZIONI
* affollamento (4.1.)* percorsi di sfollamento (4.2.)* impianti di protezione dei tratti e/o
delle aree protette (4.3.)* strutture e ambienti (4.4.)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4.2. PERCORSI DI SFOLLAMENTO
* almeno due uscite per banchina, da ogni punto max 30 mt (50 mt con spegnimento automatico ad acqua) (4.2.1.)
* almeno due percorsi di sfollamento, ammesse aree protette in comune (4.2.2.)
* capacità di deflusso max 150 persone/modulo (4.2.3.)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4.2. PERCORSI DI SFOLLAMENTO (segue)
* possibile riduzione 50% larghezza percorsi di sfollamento a valle delle aree protette (con capacità di accumulo pari alla differenza) (4.2.4.)
* n-1 scale mobili utili ai fini dell’esodo per ogni livello (0,6 mt = 1 modulo, 1,0 mt = 2 moduli), doppia alimentazione, sprinkler interno (4.2.5.)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4.2. PERCORSI DI SFOLLAMENTO (segue)
* larghezza uscite e percorsi di sfollamento minimo 3 moduli (4.2.6.)
* barriera di controllo deve garantire larghezza almeno pari ai percorsi di sfollamento confluenti, cancelli e tornelli ad apertura agevole in emergenza (4.2.7.)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4.3. IMPIANTI DI PROTEZIONE dei tratti e/o delle aree protette
* protezione deve realizzare una separazione tra banchina e rimanenti aree di stazione (4.3.1.)
* impianto a sovrappressione d’aria od altri sistemi equivalenti, comando automatico da rilevatori in banchina + comando manuale in posizione segnalata e protetta (4.3.2.)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4.3. IMPIANTI DI PROTEZIONE dei tratti e/o delle aree protette (segue)
* impianti di protezione lungo i percorsi di sfollamento, per ostacolare passaggio dei fumi, almeno ogni 60 mt (4.3.3.)
* durata funzionamento impianti di protezione almeno 20’ (4.3.4.)
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4.4. STRUTTURE E AMBIENTI
* strutture portanti almeno REI120 (4.4.1.)* rivestimento pareti classe 1 max 30% (in
aderenza), manifesti max 5%, pavimenti classe 0 o 1, rimanente classe 0 (4.4.2.)
* ascensori/montacarichi secondo rispettive norme (4.4.3)
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4.4. STRUTTURE E AMBIENTI (segue)
* scale fisse (4.4.4.)- almeno REI120 (4.4.4.1.)
- ringhiere almeno h = 1 mt- illuminazione- gradini ped=30-33 cm, alz=15-18 cm- rampe rettilinee 3-15 gradini (20 gradini ultima verso esterno) (4.4.4.2, segue)
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Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane
4.4. STRUTTURE E AMBIENTI4.4.4. scale fisse (segue)
* - pianerottoli senza restringimenti, consigliati raccordi circolari r=costante- pareti senza variazioni per h=2 mt min- corrimano incavato o sporgente max 8 cm, corrimano centrale per larghezza oltre 3,60 mt- ammessa confluenza scale con proseguimento larghezza almeno pari alla somma (4.4.4.2., fine)
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4.4. STRUTTURE E AMBIENTI4.4.5. locali per impianti tecnici
- separazione reciproca piano banchina almeno REI90 con porte almeno REI60, altri piani strutture e separazioni almeno REI 90
- separazione da luoghi aperti al pubblico almeno REI120 con porte almeno REI60
- porte con autochiusura, chiuse a chiave- cabine con trasformatori ad olio e depositi
sostanze combustibili separati con filtro a p.f.
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4.4. STRUTTURE E AMBIENTI4.4.6. locali per attività commerciali
- non oltre i tornelli- superficie totale max 20% stazione,
max 400 mq, singolo locale max 200 mq- non oltre 1° interrato, quota - 8 mt- separazioni e porte almeno REI60
escluse porte accesso per il pubblico- divieto deposito esplosivi, liquidi e gas
infiammabili (segue)
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4.4. STRUTTURE E AMBIENTI4.4.6. locali per attività commerciali(segue)
- comunicazioni con attività non pertinenti da autorizzare con soluzioni caso per caso(“approvazione dell’autorità competente secondo le vigenti disposizioni legislative”)
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STAZIONI DI METROPOLITANA
p.to 78.1.CDPR 1° agosto 2011, n. 151
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METROPOLITANAAUTOMATICA
MILANO LINEA 5
M5Bignami-Garibaldi (9 stazioni)
Garibaldi-Harar Dessiè (10 stazioni)
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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Impianto sprinkler sopra i treni in sosta nella stazione, integrato da lame d’acqua poste in corrispondenza dei varchi di uscita dal piano banchina, azionate da elettrovalvole comandate dal posto centrale di controllo.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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E’ disponibile anche un comando manuale locale delle lame d’acqua.
Il funzionamento e la portata dell’impianto sprinkler e delle lame d’acqua sono garantiti per almeno 20’.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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I vani motore e l’interno delle scale mobili sono protetti da impianto sprinkler.
E’ installata una rete idranti UNI45 lungo le banchine e negli atrii, dislocati in modo che ogni punto dell’area protetta disti non più di 25 mt da un idrante.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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Interruttori per l’esclusione della tensione alla linea di contatto sono disposti in adiacenza degli idranti installati in banchina.
Sono installati estintori 13A-89B-C almeno ogni 300 mq di superficie utile ed in prossimità del vano motore delle scale mobili, degli ascensori, dei corridoi e degli accessi ai locali tecnici, nell’edicola e nel bar.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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Impianti sprinkler sono posti a protezione dell’edicola e del bar per una fascia di 6 mt ad essi antistante, compresi i relativi depositi, locali di servizio e magazzini.
Le corrispondenti apparecchiature di allarme sono dislocate nel posto centrale di controllo.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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Impianti di rilevazione e segnalazione incendi sono posti* lungo le scale e nelle aree di accesso alle banchine* nei cavidotti sotto banchina * nei locali di smistamento e distribuzione cavi
* nei locali macchine ascensori e scale mobili* nei locali tecnici in generale
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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I segnali di allarme e controllo sono raccolti presso la postazione operativa centrale.
L’impianto di diffusione sonora è attivabile dal posto centrale operativo e consente l’inoltro di messaggi in tutti gli ambienti aperti al pubblico e nei locali tecnici, con autonomia di almeno 60’ anche in mancanza di alimentazione di rete.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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Un sistema di estrazione fumi in caso di incendio, governato dalla sala controllo centrale, è supportato da* 2 ventilatori da 100.000 mc/h con prevalenza 500 Pa per la ventilazione di emergenza di stazione* 2 ventilatori da 175.000 mc/h con prevalenza 1.000 Pa per la ventilazione normale e di emergenza in galleria.
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STAZIONE “CA’ GRANDA”tratta Bignami-Garibaldi
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In corrispondenza dell’ingresso principale della stazione, in zona esterna facilmente individuabile ed accessibile, sono installati attacchi per il collegamento di compressori d’aria mobili per l’alimentazione degli apparecchi di protezione della respirazione dei Vigili del Fuoco.
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• 1. considera la stazione nella sua visione tradizionale di luogo di transito, nel quale l’obiettivo fondamentale è assicurare l’agevole esodo dal luogo “a rischio” costituito dalla banchina, lungo un percorso protetto.
• 2. è in linea con le altre norme sulle attività collettive, fatto salva la capacità di deflusso di 150, intermedia tra i locali tradizionali e gli impianti sportivi all’aperto.
OsservazioniLa norma
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• 3. pur trattandosi di una norma non recente, introduce il concetto di controllo dei fumi e di ventilazione dell’incendio.
• 4. anticipa, inoltre, con la previsione delle “aree protette”, un concetto che si ritroverà in seguito nello “spazio calmo”.
• 5. modula con un buon “mix” misure di protezione attiva e passiva.
OsservazioniLa norma
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• 6. ammette la presenza di attività commerciali, ma in forma assolutamente ridotta e marginale, salvaguardando la sicurezza del movimento delle persone che accedono ed escono dal sistema di trasporto.
• 7. pur prevedendo impianti di segnalazione, allarme ed emergenza, non prende in esame il lato gestionale della sicurezza.
OsservazioniLa norma
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• 1. è una piccola stazione, tradizionale per destinazione seppur moderna per tecnologia.
• 2. segue piuttosto fedelmente la norma tecnica, senza difficoltà.
• 3. il progetto è stato approvato, infatti, con minime prescrizioni.
• 4. le attività commerciali occupano, complessivamente, 135 mq, rispettando ampiamente i limiti imposti dalla norma.
OsservazioniLa “Ca’ Granda”
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• 1. cresce costantemente l’orientamento a realizzare, anche nel sottosuolo, una promiscuità tra i servizi di trasporto e l’attività commerciale, come già da tempo avviene nelle stazioni ferroviarie di superficie e nelle aerostazioni.
• 2. le attività commerciali realizzate nelle stazioni sotterranee crescono per dimensione e per varietà merceologica, non tralasciando settori che comportano elevati carichi di incendio.
OsservazioniLa realtà
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• 3. crescono le stazioni intermodali e di scambio, che collegano linee e tipologie di trasporto diverse attraverso percorsi sotterranei articolati, lungo i quali si realizza un “continuum” di insediamenti commerciali.
• 4. in pratica, si sviluppano veri e propri centri commerciali sotterranei, sia per compensare con il commercio la minore redditività del trasporto, sia per la comodità di effettuare acquisti “in itinere”.
OsservazioniLa realtà
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• 5. la funzione propria della stazione perde via via di esclusività e si inserisce in una destinazione promiscua degli spazi destinati al transito per il raggiungimento dei mezzi di trasporto.
• 6. il rischio, originariamente posto in banchina, viene ora distribuito lungo quel “percorso di sfollamento” che la norma disegna, invece, come un corridoio protetto che conduce all’esterno.
OsservazioniLa realtà
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• 7. il tema della sicurezza nella gestione assume connotati completamente diversi, considerato che l’esercente del servizio di trasporto non è più l’unico responsabile della tutela dei flussi di persone lungo i percorsi sotterranei.
• 8. lo strumento della deroga, con il quale si affronta normalmente la questione autorizzativa, appare sempre più inadeguato, in quanto viene a modificarsi in modo sostanziale la struttura dell’insediamento.
OsservazioniLa realtà
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• 1. siamo di fronte ad una evoluzione che supera di fatto il DM 11 gennaio 1988, che pure è semplice, leggibile e condivisibile nei principi.
• 2. si rende necessaria una valutazione integrata del rischio e la definizione di indirizzi che, pur seguendo il progresso del mercato, consentano di affrontare correttamente e con la possibile uniformità la materia.
Conclusioni
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• 3. sarebbe già un primo passo utile fissare criteri di prevalenza utili a stabilire quando una stazione cessa di essere tale e diviene una attività commerciale, o viceversa.
• 4. in ogni caso, la trattazione delle realtà esistenti od in via di realizzazione rende opportuno già da ora attingere riferimenti dalla più recente disciplina delle attività commerciali.
Conclusioni