FONDAZIONE SCUOLA di INFANZIA · ... Storia della scuola ... Collegio Docenti sulla base degli...

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1 FONDAZIONE SCUOLA di INFANZIA “Giuseppe Garibaldi” Via Garibaldi, n. 4 22072 CERMENATE (CO) tel. e fax 031- 771712 email: [email protected] sito web: www.scuolainfanziagaribaldi.it

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FONDAZIONE

SCUOLA di INFANZIA

“Giuseppe Garibaldi”

Via Garibaldi, n. 4

22072 CERMENATE (CO)

tel. e fax 031- 771712

email: [email protected]

sito web: www.scuolainfanziagaribaldi.it

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INDICE

1) Scopo e funzioni del POF pag. 3

2) Storia della scuola pag. 4

a) contesto operativo

b) Risorse territoriali

3) Finalità generali del processo formativo pag. 7

4) Il Curricolo pag. 8

a) Il sé e l'altro

b) Il corpo e il movimento

c) Immagini suoni e colori

d) I discorsi e le parole

e) La conoscenza del mondo

f) Attività per lo sviluppo delle competenze

g) Profilo delle competenze del bambino alla fine del percorso scolastico

5) Insegnamento della religione cattolica pag. 12

6) Progettazione educativa – didattica triennale 2016/2019 pag. 17

a) Attività di sezione

b) Attività di laboratorio

c) Laboratori attivi 2016/2016

d) Progetto accoglienza e continuità

e) Osservazione e verifica

7) La documentazione delle esperienze educative pag. 22

8) Progetto integrazione bambini con bisogni educativi speciali pag. 23

9) Alunni stranieri e sguardo interculturale pag. 26

10) Sezione Primavera pag. 26

11) Progettazione organizzativa pag. 29

I. Progettazione degli spazi pag. 29

II. Progettazione dei tempi pag. 33

III. Organico della scuola pag. 40

IV. Organi collegiali a partecipazione democratica pag. 41

V. Servizi scolastici pag. 44

12) Progetto sicurezza pag. 45

13) Scuola Fism pag. 46

14) Aggiornamento del personale pag. 46

15) Il casellario giudiziale pag. 46

16) Monitoraggio/valutazione pag. 47

17) Patto educativo di corresponsabilità pag. 47

18) Approvazione PTOF pag. 48

19) Allegati triennio 2016/2019 pag. 49

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1. SCOPO E FUNZIONI DEL PTOF Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è il documento che rappresenta l’identità culturale, progettuale e

organizzativa di ogni scuola. Esso è’ lo strumento con cui ogni istituzione scolastica, rende trasparente e

leggibile ciò che fa e perché lo fa, non a caso la L.107/2015 lo definisce “documento fondamentale" della

scuola”.

La nostra scuola differenzia la propria offerta formativa presentando elementi di flessibilità sia oraria che

progettuale in quanto “riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale".

E' documento obbligatorio per le Scuole Paritarie (Legge n. 62 10/03/2000) ; esso o una sua sintesi “è reso

pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all'atto dell'iscrizione”(L.107/2015 comma 17 - ex DPR 275/99

art.3, c.5).

Come si sottolinea nella Legge 107/2015 comma 4 il Piano Triennale dell'Offerta Formativa è elaborato dal

Collegio Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e in coerenza con gli obiettivi

generali ed educativi determinati a livello nazionale e dal Consiglio di Amministrazione per le scelte generali di

gestione e di amministrazione e condiviso con tutte gli altri componenti della Scuola.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.) attua e da vigore al Progetto Educativo (P.E.), documento

fondante della nostra scuola dell’infanzia paritaria, parte integrante, unitamente allo Statuto, in armonia con i

principi della Costituzione Italiana.

ll P.T.O.F. si caratterizza per:

l’integrazione con il territorio,

la flessibilità del curricolo e dell’organizzazione,

la responsabilità dei risultati.

Il P.T.O.F., inoltre, deve possedere i seguenti requisiti:

rispecchiare le esigenze culturali, sociali ed economiche della nostra realtà locale

approvato e condiviso da tutti gli insegnanti

reso pubblico e consegnato alle famiglie all’atto di iscrizione (consegnata una sintesi)

indicare gli obiettivi cognitivi ed educativi determinati a livello nazionale,

raccogliere linee d’azione ed interventi educativi per raggiungere gli obiettivi

è redatto in conformità alla Legge n. 107/2015 e tiene conto della legge sull’Autonomia Scolastica (D.P.R.

275 del 8-3-99) e dallo Statuto.

è’ strutturato per il triennio 2016 – 2019 (L.107/2015) con spazio per adeguarsi annualmente, attraverso

l’aggiornamento delle sue parti in relazione alle nuove esigenze e alle nuove normative.

raccoglie i documenti fondamentali in base ai quali viene organizzato il servizio scolastico.

esplicitare la progettazione educativa - didattica

esplicitare la progettazione extracurricolare (ampliamento ed arricchimento di quello obbligatorio)

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esplicitare la progettazione organizzativa

Il PTOF è il documento che richiama al principio di corresponsabilità ed alleanza educativa tra Famiglia e

Comunità Educante (Legale Rappresentante/Presidente, Amministratori, Coordinatrice, Docenti, Educatrici,

Personale non Insegnante, Volontari) intesa come assunzione di precisi stili educativi e compiti per il

conseguimento delle finalità condivise con le famiglie.

Nella Nostra Scuola esiste la convinzione che per un bambino non sia molto importante il tipo di auto che si usa,

il tipo di casa in cui si vive o quanto si ha sul conto in banca, ma che sia fondamentale la presenza di una guida

autorevole nella sua vita..

Per questo motivo lo scopo del PTOF, della scuola dell’infanzia “G. Garibaldi”, è quello di rendere i bambini e le

bambine protagonisti della loro crescita. L’obiettivo è di aiutarli a sviluppare la flessibilità necessaria per

affrontare i continui cambiamenti dei tempi e di stimolare, la loro capacità di apportare innovazioni nella nuova

realtà, in cui man mano si troveranno a vivere, tenendo sempre come costante riferimento l’inestimabile valore,

del messaggio di Gesù Cristo.

2. STORIA DELLA SCUOLA

L’Asilo Infantile Garibaldi di Cermenate è una delle istituzioni sociali più vecchie esistenti sul territorio.

La sua fondazione, infatti, risale all’anno 1879 per opera di benemeriti ed illuminati cermenatesi tra cui il

Cav.Angelo Rospini, sindaco, e Volontè Don GianBattista, parroco. La prima insegnante fu la Sig.ra Galeazzi

Giuseppina.

Con Decreto Regio in data 01/02/1886 fu eretto in Ente Morale assumendo la qualifica di IPAB con

l’intitolazione all’eroe dei due mondi “Giuseppe Garibaldi”.

L’asilo era gestito da privati ed aveva come sede un ampio stanzone nella casa “Monti detto Maroc” con ingresso

dalla via del Cimitero (ora via Don Marco Bazzoni).

Nel 1904 giungevano tre Suore del Sacro Cuore di Gesù (ora Apostole del Sacro Cuore di Gesù) portandovi un

alito di fede e di amore al sacrificio. Nel dicembre 1910 il nuovo Parroco, Don G. B Pezzati, è eletto Presidente.

Resa impossibile da parte del comune ogni pratica per la cessione dell’area del vecchio cimitero per la

costruzione della nuova sede, l’Asilo era provvisoriamente trasportato al nuovo oratorio da poco tempo

inaugurato e vi rimase sino al 1927.

Sotto l’illuminata guida del nuovo Presidente, Enrico Verga, con la donazione del terreno da parte del Cav.

Alberto Clerici, con il concorso di tutta la popolazione fu costruito il nuovo edificio che fu inaugurato il 6

novembre 1927.

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Negli anni 1967/1968 fu aggiunta a quelle esistenti una nuova aula; la spesa fu sostenuta interamente dal comune

sotto la guida del rag. Domenico Monti e del comm. Carletto Verga.

Nel 1978 l’Asilo fu ricompreso fra le IPAB escluse dal trasferimento ai comuni “poiché svolgente in modo

precipuo attività inerente alla sfera educativo-religiosa”.

La natura giuridica di IPAB fu mantenuta sino al 09/06/1992 quando la Regione Lombardia dispose di

deplubblicizzazione dell’Ente con il riconoscimento di “personalità giuridica di diritto privato”.

Nel 1998 con il presidente Ing. Massimo Seveso, iniziarono i lavori di ristrutturazione dello stabile con l’aggiunta

di una nuova aula adibita a refettorio e la costruzione di servizi igienici per ogni aula scolastica.

La missione svolta dalle Suore Apostole del Sacro Cuore nella conduzione dell’Asilo, il loro impegno e i loro sforzi

sono stati sempre lodevoli e degni di nota.

Da novembre 2005 fino a giugno 2015 sono state presenti le suore della Congregazione di S.Anna.

Ora la sua proposta educativa e formativa è portata avanti da insegnanti laiche.

La scuola, radicata nella tradizione socio-culturale del territorio, lavora in stretta collaborazione con le famiglie.

Attualmente è strutturata in 4 sezioni della scuola dell'infanzia, formate da gruppi di bambini, eterogenei per

età che, per scelta delle varie componenti coinvolte nell’organizzazione del servizio, non superano il limite di 28

come indicato dalle norme che regolano il servizio nelle scuole pubbliche e da due sezioni primavera. La scuola fa

parte della Federazione Italiana Scuole Materne.

La nostra scuola materna è riconosciuta scuola paritaria ai sensi della legge 10 marzo 2000 n° 62 a decorrere

dall’anno scolastico 2000/01, con Decreto Ministeriale del 28/ 02/ 2001 prot.488/2390.

Essa è pienamente inserita, al pari delle scuole statali, nel sistema nazionale d’istruzione. Si definiscono scuole

paritarie le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per

l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle

famiglie. Alle scuole paritarie è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e

l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato

ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono

chiunque richieda di iscriversi, accettandone il progetto educativo. Il progetto educativo indica l'eventuale

ispirazione di carattere culturale o religioso. (cfr. Legge 62/2000).

a) Il contesto operativo La Scuola di Infanzia Giuseppe Garibaldi è situata poco lontano dal centro del paese ed è facilmente

raggiungibile. L’economia del paese si base sul settore terziario. Numerose, negli ultimi anni, le famiglie

immigrate nel paese provenienti dall’Africa e dell’Est Europeo.

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Questo fenomeno dà vita ad una realtà sociale in cui la comunità si trova quotidianamente a confrontarsi con

culture, religioni, stili di vita diversi. Positivo risulta il livello di scolarizzazione, la quasi totalità dei giovani

frequentano le scuole superiori, molti accedono all’università.

Sono presenti diverse tipologie di famiglie, in una buona parte di esse lavorano entrambi i genitori.

La scuola di infanzia Garibaldi non è l’unica scuola materna del paese.

I genitori dimostrano interesse e sensibilità nei confronti della scuola e collaborano alle proposte/ iniziative

poste in atto, facendosi a volte loro stessi promotori di iniziative a favore della scuola. La presenza di risorse

naturali, strutturali e umane, consente alla scuola di aprirsi al territorio in termini di fruizione, partecipazione e

collaborazione.

b) Risorse territoriali

La scuola di Infanzia G. Garibaldi opera e collabora con:

- la F.I.S.M ( Federazione Italiana Scuole Materne) a cui aderisce;

- il Comune;

- la Parrocchia;

- l’Azienda Sanitaria locale;

- il Servizio di Neuropsichiatria infantile;

- la Direzione Didattica;

- la Biblioteca Comunale;

- la Polizia Municipale

- la Nostra Famiglia (Centro polivalente di riabilitazione)

- la scuola primaria;

- le scuole non statali del coordinamento di cui fa parte;

- i Servizi sociali del territorio;

- - le associazioni locali( Croce Rossa, Associazioni sportive e ricreative)

- Università Cattolica di Milano(facoltà Scienze della Formazione)

Le risorse naturali e strutturali presenti nel territorio di cui la scuola può beneficiare sono:

- il Centro Parrocchiale

- Il Parco del Lura

- l’aziende agricole del paese e dei dintorni.

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3. FINALITÀ GENERALI DEL PROCESSI FORMATIVO

“La scuola dell’infanzia, liberamente scelta dalle famiglie, si rivolge a tutti i bambini dai 3 ai 6 anni di età ed è la

risposta al loro diritto di educazione” (Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia D.M

254/12)

La scuola dell’Infanzia, concorre all’educazione del bambino promuovendone le potenzialità di relazione, di

autonomia, creatività e apprendimento.

Per ogni bambino o bambina, "la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo

dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza" (D.M 254/12).

Sviluppo dell’identità

Sviluppare l’identità significa imparare a star bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in

un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona

unica e irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio,

alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente a una comunità.

Sviluppo dell’autonomia

Sviluppare l’ autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio

corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le

proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con

diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni , esplorare la realtà e comprendere le regole della vita

quotidiana; partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e

i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più responsabili.

Sviluppo della competenza

Sviluppo delle abilità sensoriali

Sviluppo delle abilità percettive nei diversi campi d’esperienza

Sviluppo delle abilità intellettive

Sviluppo delle abilità linguistiche

Sviluppo del senso di cittadinanza

Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i

contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione

del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro: il primo riconoscimento dei diritti e dei

doveri. Significa,inoltre, porre i fondamenti di un abito democratico.

Le finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di

elevata qualità, garantito dalla professionalità dei docenti e dal dialogo sociale ed educativo con la comunità.

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4. IL CURRICOLO

Le finalità generali sopra descritte si declinano poi in maniera più particolareggiata in obiettivi specifici,

articolati in cinque aree come indicato dalle Nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola

dell'infanzia e del Primo Ciclo d'istruzione - 2012.

L’organizzazione del curricolo per “campi di esperienza” consente di mettere al centro del progetto educativo le

azioni, la corporeità, la percezione, gli occhi, le mani dei bambini., cioè il fare e l’agire del bambino.

I “campi di esperienza”, denominati IL SE’ E L’ALTRO; IL CORPO E IL MOVIMENTO; IMMAGINI, SUONI E

COLORI; I DISCORSI E LE PAROLE; LA CONOSCENZA DEL MONDO, sono un legame tra l'esperienza vissuta

prima dell'ingresso nella scuola dell'infanzia e quella successiva nella scuola di base; sono opportunità di

riflessione e di dialogo attraverso i quali i bambini vengono progressivamente introdotti nei sistemi simbolici

culturali.

Il curricolo si articola nei seguenti campi di esperienza:

a) IL SE’ E L’ALTRO

È il campo dell’educazione alla convivenza che coinvolge lo sviluppo affettivo, emotivo, sociale, etico e morale.

I bambini formulano le grandi domande esistenziali e sul mondo e cominciano a riflettere sul senso e sul valore

morale delle loro azioni, prendono coscienza della propria identità, scoprono le diversità e apprendono le prime

regole necessarie alla vita sociale. Le proposte educative saranno rivolte a:

conoscere e rispettare le regole al fine di costruire un primo rapporto sociale;

sviluppare il senso di appartenenza, attraverso atteggiamenti di disponibilità e sentimenti di solidarietà

e reciprocità;

cooperare nel piccolo e nel grande gruppo sviluppando anche il dialogo tra adulto e bambino e tra

compagni;

rafforzare il senso di amicizia e di fiducia;

interiorizzare i valori della cultura, delle tradizioni della propria comunità, nel rispetto delle diversità

presenti, comprese quelle interculturali;

sviluppare il senso di responsabilità attraverso piccoli incarichi;

riconoscere emozioni e sentimenti, propri e degli altri;

sviluppare atteggiamenti corretti verso la religiosità cogliendo le espressioni e il messaggio della

religione cattolica.

b) IL CORPO E IL MOVIMENTO

I bambini prendono coscienza ed acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue

funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione, ed imparano ad averne cura

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attraverso l’educazione alla salute. Questo campo di esperienza contribuisce alla crescita ed alla maturazione

complessiva del bambino, promuovendo la presa di coscienza del proprio corpo e una positiva immagine di sé.

Il gioco è il punto di partenza per ogni attività motoria e viene proposto in varie forme: creativo, di imitazione,

di finzione, libero, socializzante.

Vengono utilizzati materiali e attrezzature di vario tipo, al fine di raggiungere i seguenti traguardi:

- acquisire le prime conoscenze e percezioni relative al proprio corpo;

- riconoscere le caratteristiche degli oggetti attraverso l’uso dei cinque sensi;

- sviluppare e controllare i movimenti del proprio corpo: camminare, correre, saltare, lanciare, strisciare, ecc.;

- coordinare maggiormente il senso dell’equilibrio con e senza attrezzi;

- promuovere positive abitudini igienico – sanitarie;

- costruire una prima conoscenza delle identità sessuali.

c) IMMAGINI,SUONI,COLORI

I bambini sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni ed i loro pensieri, e si

esprimono con linguaggi differenti (voce, gesto, drammatizzazione, suoni, musica,manipolazione, trasformazione

di materiali, esperienze grafico – pittoriche, mass media).

La Scuola dell’ Infanzia si prefigge di potenziare nel bambino le seguenti abilità:

- comunicare con gli altri mediante il corpo e la parola;

- sviluppare la comunicazione nelle drammatizzazioni e nel gioco simbolico del “fare finta”;

- ricordare e riprodurre esperienze e situazioni offerte dai mass-media per farne oggetto di gioco e dialogo;

- acquisire la capacità di esplorazione, produzione e ascolto di suoni e rumori;

- promuovere e stimolare la creatività e la fantasia, utilizzando vari mezzi e tecniche espressive;

- avviare un primo contatto critico dei messaggi che provengono dai vari mezzi di comunicazione;

- saper usare alcuni strumenti tecnici e mezzi tecnologici.

d) I DISCORSI E LE PAROLE

I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il loro mondo, a

conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua e si avvicinano alla lingua scritta. Attraverso la conoscenza e la

consapevolezza della lingua materna e di altre lingue consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso

altre culture. E’ il campo della capacità comunicativa orale e scritta.

Attraverso la conversazione e l’ascolto di gruppo, e soprattutto l’interazione con i compagni, i bambini utilizzano

il codice linguistico per comunicare, esprimersi, acquisire ed elaborare esperienze. Si darà quindi particolare

attenzione a:

- sviluppare le diverse forme di pensiero e le capacità linguistiche, attraverso l’uso delle varie modalità

comunicative;

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- migliorare il linguaggio orale ed avere un primo semplice contatto con la lingua scritta;

- potenziare nel bambino le capacità di raccontare, esprimere, riassumere le proprie esperienze attraverso

frasi corrette di senso compiuto;

- fornire al bambino le occasioni per mettere in atto nuove strategie comunicative mediante la familiarizzazione

con libri, giornali, giochi con le immagini e conversazioni;

- ascoltare la lettura da parte dell’adulto;

- offrire stimoli in grado di arricchire le abilità linguistiche di ciascun bambino.

e) LA CONOSCENZA DEL MONDO

I bambini esplorano la realtà, imparando ad organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali

il raggruppare, il contare, l’ordinare. Attraverso le attività proposte il bambino comincia a capire l’importanza di

guardare sempre meglio i fatti del mondo, confrontando le proprie idee con le idee proposte dagli adulti e dagli

altri bambini. Questo campo permette quindi di sviluppare le abilità logico – matematiche del bambino

affrontando situazioni problematiche che consentono la riflessione e l’analisi. La scuola proporrà al bambino

esperienze che permetteranno di:

- porre il bambino in relazione spaziale con gli oggetti;

- sviluppare i concetti topologici (sopra – sotto, dentro - fuori);

- ordinare una serie di elementi;

- classificare gli elementi secondo criteri precedentemente definiti dall’insegnante;

- sviluppare il concetto di quantità introducendo anche l’idea di numero;

- riordinare il prima e il dopo sulla base di esperienze vissute;

- intuire la ciclicità di certi fenomeni naturali (stagioni, giorni…).

f) ATTIVITA' PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Pur nell’approccio globale che caratterizza la Scuola dell’Infanzia, gli insegnanti individuano, nell’ambito dei

campi d’esperienza, attività per favorire lo sviluppo delle competenze da intendersi in modo unitario e globale.

Ogni attività svolta dai bambini sviluppa in loro abilità e competenze che li aprono alla realtà ed al mondo della

conoscenza.

Sono molteplici proprio per sviluppare la loro personalità in modo completo, nel rispetto delle inclinazioni

individuali che devono essere potenziate. Possono essere:

- attività grafico–pittoriche: colorare, dipingere con tecniche varie, collage, attività di pregrafismo;

- attività di manipolazione: manipolare con materiali plastici, incollare, ritagliare, realizzare facili ricette,

raccogliere materiali naturali, riciclare;

- attività motorie: correre, rotolare, eseguire percorsi, gioco libero;

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- attività logico – matematiche: progettare, sperimentare, verificare, contare e seriare, inventare, scomporre e

ricomporre figure semplici e complesse;

- attività di comunicazione: utilizzare linguaggi non verbali, cantare e produrre suoni, ascoltare, raccontare,

raggruppare secondo qualità date, fotografare, imparare linguaggi nuovi;

- attività di simbolizzazione: drammatizzazione, travestirsi.

L’attività è:

strutturata perché si fonda sull’intenzionalità progettuale dei docenti che affrontano adeguati percorsi

didattici;

libera perché si realizza in un ambiente predisposto ma non costrittivo, nel quale il bambino può scegliere

secondo bisogni, motivazioni, interessi;

differenziata perché sono possibili diverse modalità di rappresentazione attiva, iconica, analogica,

simbolica in tempi e modalità diverse per ognuno;

progressiva perché attenta alle tappe di sviluppo cognitivo e relazionale del bambino;

mediata perché è compito degli insegnanti facilitare, attraverso una serie di operazioni, l’incontro tra il

bambino e la cultura.

Nelle diverse attività, il gioco riveste una funzione basilare in quanto è un bisogno del bambino, è il suo modo per

imparare a vivere e a relazionarsi con gli altri. Le attività che vengono proposte sono il risultato di un’attenta

osservazione dei bisogni dei bambini e dei loro interessi.

g) PROFILO delle COMPETENZE del BAMBINO alla FINE del PERCORSO SCOLASTICO

Al termine del percorso triennale/quadriennale della Scuola dell'Infanzia, è ragionevole attendersi che ogni

bambino abbia sviluppato e raggiunto competenze di base che strutturano la sua crescita personale:

Conosce e gestisce le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d'animo propri

e altrui, sviluppa un'intelligenza “empatica”.

Consolida la propria autostima, diventa progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri

limiti, utilizza gli errori come fonte di conoscenza.

Sviluppa la curiosità e la voglia di sperimentare, interagisce con le cose e le persone percependone le

reazioni e i cambiamenti.

Condivide esperienze e giochi, usa strutture e risorse comuni, gestisce gradualmente i conflitti e le

regole del comportamento nei contesti “privati” e “pubblici”.

Sviluppa l'attitudine a porre domande, coglie diversi punti di vista, riflette, negozia significati.

Racconta narra e descrive situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con pluralità di

linguaggi, utilizza la lingua italiana con sempre maggiore proprietà.

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Padroneggia abilità di tipo logico, si orienta in relazione a coordinate spazio - temporali nel mondo dei

simboli, delle rappresentazioni, dei media e delle tecnologie.

Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a

situazioni problematiche di vita quotidiana.

E' attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei progressi

realizzati e li documenta.

Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue

ed esperienze.

5. Insegnamento della Religione Cattolica

L’insegnamento della religione cattolica è occasione di sviluppo integrale della personalità dei bambini, perché

apre alla dimensione religiosa, promuove la riflessione sul patrimonio di esperienze di ciascuno e contribuisce a

rispondere al bisogno di significato.

La nuova Intesa sull'insegnamento della Religione Cattoliche nelle scuole pubbliche e private è stata firmata da

CEI e MIUR il 28 giugno 2012 ed emanata con il DPR 175 del 20.8.2012, accompagnata dalla Nota del 6.11.2012

recante norme per l’esecuzione dell’Intesa.

Si ricorda a tal fine che il nostro Progetto Educativo offerto secondo la L.62/2000 deve essere accettato da

chiunque intenda iscriversi alla scuola stessa – e prevede che venga riservata una particolare attenzione all’IRC,

in quanto parte integrante del Progetto stesso.

L’I.R.C. concorre alle esigenze sollecitate dai mutamenti della società sempre più multietnica e multi religiosa, va

ricordato ancora una volta, che stiamo parlando di qualcosa che riguarda l’essenziale della proposta educativa

delle scuole dell’infanzia cattoliche o di ispirazione cristiana.

Nella scuola, che nel tempo è andata gradualmente cambiando, sollecitata dalle trasformazioni di nuovi modelli

culturali, si è sviluppato un costante impegno per rendere l’I.R.C. più efficace e adeguato.

Valenza educativa dell’insegnamento della religione cattolica.

«La scuola dell’infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale,

religioso e sociale delle bambine e dei bambini» ( L.53/03, art.2e); essa fa parte del “sistema educativo di

istruzione e formazione”, il quale prevede per i suoi principi e criteri direttivi, anche “il conseguimento di una

formazione spirituale e morale” (l.c.,art.2b).

La nostra Scuola dell’infanzia per “concorrere all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine

"tiene presente e cura anche la dimensione religiosa dello sviluppo del bambino, in quanto è una scuola di

ispirazione cristiana, nella quale il Progetto Educativo sta alla base della proposta educativa che si ispira al

Vangelo di Gesù e quindi è ancorata ad una precisa visione della vita e della persona.

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Coerentemente con quanto appena richiamato, la nostra scuola, contribuisce alla formazione integrale dei

bambini e delle bambine e, in particolare, tende a promuovere la maturazione della loro identità e anche della

dimensione religiosa, valorizzando le loro esperienze personali e ambientali, orientandoli a cogliere i segni

espressivi della religione cristiana/cattolica,ed eventualmente di altre espressioni religiose, presenti

nell’ambiente.

La dimensione religiosa nella proposta culturale delle scuole dell'infanzia cattoliche o di ispirazione

cristiana

Le scuole dell'Infanzia cattoliche o di ispirazione cristiana come la nostra hanno la loro ragione d'essere nel

fatto che sono nate con lo scopo di offrire una proposta educativa originale e specifica,rispetto alla proposta

offerta da altri tipi di scuole dell'infanzia,come possono essere ad esempio le scuole dell'infanzia statali.

Il Progetto Educativo della scuola cattolica è caratterizzato con aspetti specifici della sua proposta culturale: la

scuola è cattolica in quanto fa riferimento "alla vera concezione cristiana della realtà. Di tale concezione Gesù

Cristo è il centro. Nel progetto educativo della Scuola Cattolica il Cristo è il fondamento".

L'identità cattolica emergere chiaramente :

- nello Statuto della scuola, nel suo Progetto Educativo (PE), nel PTOF;

- nella proposta culturale;

- nella testimonianza personale di tutta la Comunità Educante.

Questa identità viene condivisa con i Genitori che scelgono una scuola di ispirazione cristiana.

L'I.R.C. nella nostra scuola dell'Infanzia viene proposta per almeno 60 ore annue (con cadenza settimanale), da

Persona che ha l'IDONEITA' rilasciata dal Vescovo di Como.

Per la stesura del progetto di religione si fa riferimento al seguente documento:

"Traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento della religione cattolica per la scuola

dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione.” (D.P.R. 11 febbraio 2010 pubblicato sulla G.U. del 07.05.2010

n.105).

Tre sono gli O.S.A. della Religione Cattolica predisposti come guida ai “livelli essenziali di prestazioni”, per un

I.R.C. ben inserito nella Scuola dell’Infanzia:

osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore.

scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle

feste cristiane.

individuare i luoghi dell’incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico

dell’amore testimoniato dalla Chiesa.

Agli O.S.A. della Religione Cattolica ed i relativi criteri di lettura, si aggiungono ora indicazioni per una loro

messa in opera didattica. Appurato che bisogna partire dall’esperienza dei bambini, si tratta di prospettare

l’effettiva valorizzazione didattica di questi O.S.A. nell’arco degli anni della Scuola dell’Infanzia. Essi rimandano

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a contenuti ben precisi, oltretutto collegati l’uno all’altro per cui non si può capire bene il riferimento a Dio

Padre da una parte e alla Chiesa dall’altra senza la mediazione operata da Gesù, e postulano, di conseguenza, un

coerente dinamismo metodologico, che qui vogliamo esplicitare.

IL TEMA “DIO” costituisce il contenuto del primo Obiettivo.

Per i bambini fare riferimento a Dio come il Signore della vita significa scoprire la dimensione antropologica

delle relazione uomo-Dio.

La Bibbia rivela Dio, riconosciuto, non solo dai cristiani, ma da tanti uomini religiosi come il Creatore del cielo e

della terra. Tutto viene da Lui e a Lui ritorna.

Per proporre correttamente ai bambini la verità di Dio Creatore e Padre, si possono seguire tre vie:

- La prima via è quella dell’esplorazione della realtà creata, ossia del mondo con quanto di vita c’è in ogni sua

parte e con quanto di responsabilità gli uomini hanno di rispettarlo, custodirlo, migliorarlo. Nel percorrere

questa via metodologica è facile cogliere i possibili collegamenti con i diversi Obiettivi Specifici di

Apprendimento propri della Scuola dell’Infanzia.

Si fanno solo alcuni accenni: ”Esplorare,conoscere e progettare” contribuisce a maturare l’atteggiamento

dell’osservazione della natura, a intervenire con piccoli lavori e attendere con pazienza che la terra dia il suo

frutto, questo favorisce nei bambini la percezione di quanto sia importante l’azione dell’uomo per migliorare il

mondo; “Corpo, movimento, salute”aiuta a tradurre in gestualità espressioni di meraviglia e di stupore davanti al

creato, ma anche disgusto e timore per quanto non risponde alla naturale attesa di buono, di bello e di vero che

c’è nel bambino;

- La seconda via è quella delle relazioni umane che, se positive, lasciano intuire la realtà paterna e materna di Dio

che si esprime nell’appagamento dei sentimenti più profondi di sicurezza, fiducia, ecc….

Questa via è particolarmente sostenuta nell’O.S.A. proprio della Scuola dell’infanzia “Il sé e l’altro”, che

favorisce l’esperienza della relazionalità, attivando espressioni di gratitudine, di generosità, simpatia e amore;

questa via è pure favorita dalla “Fruizione e produzione di messaggi” perché senza gli strumenti per comunicare,

come: parlare, descrivere, raccontare, dialogare, ascoltare, comprendere, narrare è impossibile attuare la

relazionalità che richiede fiducia e incoraggiamento ogni volta che viene presa un’iniziativa di avvicinamento sia

dei bambini con gli adulti sia dei bambini tra di loro;

- La terza via è quella delle narrazioni bibliche riguardanti la creazione che presentano il mondo come dono di

Dio. E nel mondo, quale signore e custode c’è l’uomo.

Per valorizzare pienamente questa pista metodologica, un contributo all’I.R.C. è dato, ad esempio, dall’O.S.A.

proprio della scuola dell’infanzia “Fruizione e produzione di messaggi”, che offre un apporto all’esperienza

religiosa mediante lo sviluppo di abilità quali: ascoltare, osservare, comprendere, descrivere, raccontare,

dialogare, disegnare, ecc… Questo O.S.A., inoltre, si presta ad attirare l’attenzione anche sulle altre religioni e

sui loro testi sacri; offrirà pertanto l’occasione di confronto e condivisione con i bambini le cui famiglie

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provengono da altre confessioni religiose. Ma ci sono anche altri O.S.A. propri della Scuola dell’Infanzia, come

“Il sé e l’altro”, “Corpo, movimento e salute”da prendere in considerazione in quanto offrono, da un lato, la

consapevolezza della propria identità e del proprio valore di creatura e dall’altro la capacità, grazie al proprio

corpo, di esplorare, da sé o con gli altri, la realtà circostante.

IL TEMA “GESU” , Figlio di Dio e uomo tra gli uomini, è centro e punto focale della Religione cristiana. Gli

O.S.A. della religione Cattolica favoriscono la scelta didattica di un approccio graduale e progressivo alla

persona e all’opera di Gesù di Nazareth: dalla conoscenza della sua vita, delle sue azioni, del suo rapporto con il

Padre e con le persone che chiama fratelli, per giungere alle soglie dell’intuizione del suo mistero di vero uomo e

vero Dio.

Per presentare la persona di Gesù si richiede che i bambini siano messi a contatto con il Vangelo.

Il Vangelo, infatti, è il documento per eccellenza che parla di lui e lo rivela.

Una via privilegiata per accostare la persona di Gesù è certamente anche quella delle grandi feste cristiane che

lo celebrano e ne fanno memoria. Lo sono pure i documenti artistici e le espressioni della pietà popolare che

costituiscono la "memoria credente" delle comunità cristiane nel tempo e nello spazio.

Fecondo, anche per questa tematica, sarà il contributo che le diverse forme di educazione potranno dare

all’assimilazione dei valori cristiani che vengono interpretati e arricchiti attraverso il messaggio cristiano.

Ricordiamo che l’O.S.A. proprio della Scuola dell’Infanzia “Il sé e l’altro”, educando al rispetto e all’aiuto

reciproco, matura gradualmente fin dall’infanzia l’atteggiamento di accoglienza e amore- carità espresso nel

comandamento evangelico dell’amore. Così anche l’altro O.S.A. proprio della Scuola dell’Infanzia “Fruizione e

produzione di messaggi” contribuisce all’assimilazione dei valori evangelici avvalendosi dei messaggi della musica

e del canto, nonché dell’espressione pittorica.

IL TEMA “CHIESA” indica la comunità dei cristiani, ma è anche il luogo dove essa si riunisce. Il processo

metodologico-didattico per accostare i bambini a questa realtà sarà ovviamente quella esperienziale, che

consente di rafforzare, o di provocare, la loro esperienza diretta: dalla conoscenza dell’edificio-chiesa con i suoi

elementi costitutivi alle azioni celebrative, ai gesti di fraternità.

In particolare, le espressioni di carità che si vivono nella Chiesa presente sul territorio aiuteranno i bambini

nella comprensione del comandamento dell’amore, affidato da Cristo ai suoi discepoli. Un amore che richiede di

tradursi in rispetto, in accettazione, in dialogo con tutti, anche con quanti seguono le altre religioni.

Anche per questo nucleo è possibile il collegamento con gli O.S.A. propri della Scuola dell’Infanzia quali: “Il sé e

l’altro” perché dire Chiesa è dire comunità e quindi un insieme di relazioni che fanno di tante persone una grande

famiglia, la famiglia di Dio; “Il corpo e il movimento” come abilità di esplorazione dell’ambiente, come

atteggiamento e gestualità richiesti dalle espressioni di preghiera dei diversi popoli; “Fruizione e produzione di

messaggi” come, ad esempio, abilità di raccontare, di disegnare, di riprodurre suoni e musiche, di comprendere

espressioni religiose artistiche, ecc. di cui il bambino può fare esperienza anche induttiva.

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Una prospettiva cristiana nei 5 CAMPI DI ESPERIENZA

IL SE’ E L’ALTRO

Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l'insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di

tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un positivo senso

di sè e sperimentare relazioni serene con gli altri,anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e

religiose.

Alcuni Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

- Il bambino e/o la bambina prende coscienza che Dio non fa differenza di persone e vuole bene a tutti".

- Il bambino e/o la bambina è consapevole dell'esempio e degli insegnamenti che ci ha dato Gesù per realizzare

una vita buona e felice".

- Il bambino e/o la bambina prende consapevolezza che la vita è un dono di Dio e che Egli non ci abbandona mai,

neppure nella sofferenza e nella morte"

- Il bambino e/o la bambina si rende conto delle particolari diversità che presentano alcuni bambini dal punto di

vista fisico o sociale ed è consapevole che Gesù avvicina con benevolenza e amore ogni persona,senza tener conto

della sua particolare situazione.

IL CORPO E IL MOVIMENTO: IDENTITA’, AUTONOMIA, SALUTE

Riconosce nei segni del corpo l'esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare anche in questo

modo la propria interiorità,l'immaginazione e le emozioni.

Alcuni Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

- Il bambino e/o la bambina prendono coscienza del valore e della bellezza del proprio corpo come di un dono

speciale di Dio.

- Il bambino e/o la bambina provano soddisfazione ciascuno del proprio sesso e sono capaci di trattarsi con

reciproco rispetto e apprezzamento.

IMMAGINI, SUONI, COLORI : GESTI, ARTE, MUSICA, MULTIMEDIALITA’

Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani

(segni,feste,preghiere,canti,gestualità,spazi,arte), per poter per poter esprimere con creatività il proprio

vissuto religioso.

Alcuni Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

. Il bambino e/o la Bambina sa che c'è una Parola più importante di tutte le parole umane, perché è quella

pronunciata da Gesù e si trova nella Bibbia.

-Il bambino e/o la bambina è capace di usare la parola per rivolgersi a Gesù e parlare con lui.

I DISCORSI E LE PAROLE: COMUNICAZIONE, LINGUA, CULTURA

Impara alcuni termini del linguaggio cristiano,ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti

riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.

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Alcuni Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

-Il bambino e/o la bambina è progressivamente capace di seguire il comando di Gesù che ha insegnato a

rivolgersi alle persone con parole buone e sincere.

- Il bambino e/o la bambina conosce le parole che Gesù ha detto per i Bambini "LASCIATE CHE I BAMBINI

VENGANO A ME".

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo,riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi

come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con

fiducia e speranza.

Alcuni Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

- Il bambino e/o la bambina vede nella natura l'opera di Dio,è capace di rispettarla ed evita comportamenti di

spreco.

Alla programmazione didattica annuale si affianca anche la programmazione di Insegnamento alla Religione

Cattolica (IRC): partendo dalla storia personale e dal vissuto quotidiano del bambino, viene presentato il

messaggio cristiano, il patrimonio culturale e morale della Religione Cattolica.

6. PROGETTAZIONE EDUCATIVA - DIDATTICA TRIENNALE 2016/2019

La progettazione educativa - didattica triennale può essere aggiornata/adeguata annualmente per contenuti ed

obiettivi d'apprendimento. Essa è elaborata dalle docenti, rispettando le “Nuove Indicazioni Nazionali per il

Curricolo” ( D.M. del 16 Novembre 2012).

Essa, inoltre, è esposta ai genitori nel corso della prima riunione generale della scuola ed è visionabile presso la

Segreteria della stessa.

A. Nella progettazione educativa si esplicitano le strategie metodologiche, in altre parole il tipo di

programmazione (per sfondi, per obiettivi, ecc.) che le docenti intendono attivare, gli obiettivi specifici

di apprendimento che si vogliono raggiungere con i bambini, le modalità di valutazione e la metodologia

didattica che saranno utilizzate durante l’anno scolastico.

B. La progettazione didattica rappresenta la parte “operativa” della progettazione educativa (vedi

allegato n° 3 Progettazione didattica) Essa si sviluppa attraverso l’elaborazione, da parte delle

insegnanti, di Moduli/Percorsi di Apprendimento così strutturate (vedi allegato n°3.2 Percorsi di

apprendimento):

Obiettivi Formativi

Sviluppo Attività

Modalità organizzative (tempi,età, area, spazio)

Metodi - Verifica e valutazione

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Ruolo degli insegnanti;

Integrazioni alunni BES;

Documentazione dei processi e dei prodotti: fascicolo personale dei bambini con

osservazioni iniziali e finali; raccolta dei prodotti dei bambini in un quadernone

personale.

Per lo sviluppo della progettazione didattica le insegnanti utilizzano un calendario settimanale per coordinarsi e

organizzare le diverse attività.

Nell’elaborazione dei Moduli/Percorsi di Apprendimento le docenti adottano una metodologia operativa che tenta

di stimolare nel bambino:

la motivazione;

l'esplorazione e la ricerca;

il fare, il rappresentare ed il rielaborare;

A tal fine esse predispongono un ambiente scolastico ricco di offerte, proposte, messaggi e stimolazioni. Gli

interventi educativi sono effettuati attraverso:

a) Attività di sezione:

Gruppo eterogeneo con un’insegnante referente, in cui si svolgono attività individuali (verifiche sulle

esperienze proposte nel laboratorio) o di gruppo, situazione che risponde al bisogno del bambino di stabilità e

continuità nelle relazioni con gli adulti ed i compagni.

b) Attività di Laboratorio:

E’ la situazione che permette alle insegnanti di lavorare con piccoli gruppi di bambini favorendo

l’intersezione e creando un contesto ideale all’osservazione e alla personalizzazione delle proposte

educativo- didattiche.

La scelta di lavorare per laboratori muove dalla convinzione che il bambino è un individuo attivo, protagonista del

proprio processo di apprendimento, curioso e desideroso di trovare soluzioni e risposte a livello cognitivo ai

“problemi” che gli si presentano.

L’apprendimento avviene, quindi, per ricerca e l’acquisizione di saperi per “costruzione”. Il Laboratorio crea la

situazione ideale per mettere in atto modalità di relazione tra bambini e adulti fondate sull’ascolto,

sull’incoraggiamento all’esplorazione e alla sperimentazione, nel rispetto dei ritmi e dei tempi diversi.

L’insegnante osserva i bambini, si propone come risorsa, crea un ambiente che sia stimolante alla

sperimentazione al confronto e permetta di imparare anche dall’errore, riservando ampio spazio all’aspetto

relazionale.

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c) Laboratori attivi 2016/2019

Laboratorio di Insegnamento della Lingua Inglese

Il laboratorio di lingua Inglese è rivolto ai bambini di 3, 4 e 5 anni in collaborazione con “l’Albero di Momo” e

intende sviluppare nei bambini la consapevolezza dell’esistenza di un diverso codice linguistico e, in forma ludica,

farli familiarizzare coi suoi suoni e significati. Il progetto inizierà ad ottobre e finirà a maggio

Laboratorio linguistico

Anche quest’anno il gruppo dei mezzani e dei grandi inizierà un laboratorio linguistico sviluppato in collaborazione

con la Dott.ssa Chiara Ronchi e la Dott.ssa Arianna Invernizzi, affermate logopediste dell’Associazione “Il

Grillo Parlante”.

Le motivazioni che ci hanno spinto a scegliere questo tipo di laboratorio sono molteplici, la più importante di

queste è sicuramente quella di permettere ai nostri bambini di individuare, e nell'ipotesi correggere, eventuali

imperfezioni linguistiche che potrebbero danneggiare il loro futuro percorso formativo.

Il laboratorio prevede prima test logopedico per tutti i bambini da parte delle due logopediste e dopo, in base ai

risultato dei test l’attivazione del laboratorio.

Il laboratorio linguistico è in linea con quanto richiesto dalla legge 170/10 recante le Nuove Norme in materia di

Disturbi Specifici di Apprendimento che sottolinea l'importanza anche nella scuola dell'infanzia di svolgere

attività di prevenzione.

"E' compito della scuola di ogni ordine e grado, comprese la Scuola dell'Infanzia, attivare, previa apposita

comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei a individuare i casi sospetti di DSA degli

studenti" (Legge 170/10, art.3, comma 3).

Laboratorio di Educazione motoria

L’educazione motoria svolge un ruolo importantissimo durante l’età infantile poiché, come sostengono molti

studiosi, è alla base dello sviluppo dell’intelligenza.

L’attività motoria del bambino dai 3 ai 6 anni non può prescindere dalla formazione globale dello stesso. Essa

pertanto sarà organizzata tenendo in considerazione i principali aspetti dello sviluppo del bambino. Da ottobre

tutti i bambini svolgeranno una specifica attività psicomotoria finalizzata ad una corretta formazione motoria,

affettiva, cognitiva e sociale.

Laboratorio logico/matematico con il Delfino Otto (grandi)

Tutti i bambini saranno coinvolti in un percorso ludico e operativo, con il Delfino Otto, per potenziare le abilità

matematiche di base. Il laboratorio propone diverse attività che hanno lo scopo di far familiarizzare i bambini

con i numeri, con il conteggio, con la linea dei numeri, con il confronto tra quantità e con l’associazione tra insiemi

e numeri corrispondenti. Le abilità numeriche di base sopracitate possono essere considerate prerequisiti

dell’apprendimento matematico e sono importanti per garantire una corretta acquisizione delle competenze

matematiche già a partire dai primi anni di scuola.

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Laboratorio di letto- scrittura (grandi)

Nella nostra scuola da alcuni anni si realizzano esperienze finalizzate alla promozione del linguaggio orale e

all'approccio spontaneo e divertente con i segni scritti. Una delle attività propedeutiche alla lettura è il lavoro

seriale da sinistra a destra e dall'alto in basso, ossia il procedere nella direzione che viene seguita nella letto-

scrittura. La scrittura è composta da una sequenza di segni convenzionali, a sua volta la parola scritta contiene i

simboli grafici in successione precisa e quella soltanto potrà essere tradotta nel corrispondente uditivo della

parola. Di qui l'esigenza di un lavoro preliminare, a livello di percezione e orientamento spazio-temporale e di

avviamento al ritmo sequenziale. L’obiettivo del progetto non è quello di insegnare a leggere e scrivere ai

bambini, ma di guidarli in un percorso che svilupperà i prerequisiti necessari per i loro futuri apprendimenti. I

bambini utilizzano un quaderno operativo.

Alla programmazione ed ai laboratori vengono affiancati anche dei progetti che sono parti integranti dell’attività

educativo-didattica:

d) Progetto Accoglienza e Continuità

Nella programmazione educativo- didattica occupano un posto di particolare importanza l’accoglienza e la

continuità:

- l’accoglienza perché focalizza l’attenzione sul presente, cogliendo e valorizzando tutti gli aspetti che di esso

vengono alla luce, e tiene in massima considerazione il passato come bagaglio di esperienze che il soggetto porta

con sé.

- la continuità perché permette di proiettare nel futuro il presente, facendo in modo che ne diventi storia e

punto di partenza per un lavoro che sia il più possibile mirato e a vantaggio del soggetto coinvolto.

o Progetto Accoglienza

L’accoglienza rappresenta un obiettivo che va costantemente tenuto in considerazione, attraverso il quale

l’insegnante si rende disponibile verso il bambino e la famiglia, ascolta , da risposta alle richieste mettendo in

atto strategie educative mirate, progettando spazi, tempi, attività didattiche in modo attento, valorizzando e

recuperando le esperienze, gli interessi, le attese, le relazioni affettive.

L’accoglienza non si limita al primo periodo di scuola, ma è lo stile che caratterizza il clima scolastico di tutto

l’anno. L’accoglienza prevede due ingressi differenziati vedi allegati H e I."Informazioni utili".

o Progetto Continuità educativa

La Scuola Materna, oggi sempre più, tende a garantire la continuità educativa, intesa come cooperazione

educativa tra famiglia, scuola ed enti territoriali (continuità orizzontale) e intesa come collaborazione didattica

tra la scuola dell’infanzia il nido e la scuola primaria (continuità verticale).

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Continuità orizzontale

Il principio che la famiglia sia l'ambiente naturale, all'interno del quale si realizza l’educazione

dei figli, fonda, giustifica e sorregge tutte le scelte riguardanti, la collaborazione scuola-

famiglia. La Scuola collabora con la famiglia, nel rispetto delle competenze e dei ruoli specifici,

ricercando la cooperazione ed il sostegno dei genitori per il conseguimento degli obiettivi

educativi.

La famiglia collabora con la scuola con il suo ruolo attivo:

nella condivisione dei valori educativi, cui la Scuola si ispira;

nella disponibilità a proporre, sostenere e animare le iniziative funzionali al

raggiungimento delle mete educative;

nella partecipazione agli organi collegiali;

nella partecipazione agli incontri di formazione con esperti in problematiche educative.

Grazie a questa reciproca collaborazione la Scuola diventa occasione d’incontro e di confronto, quindi

luogo di crescita.

La collaborazione tra Scuola e famiglia è inoltre favorita dai seguenti momenti di incontro quali:

assemblea nuovi iscritti;

assemblea generale;

colloqui individuali con i nuovi iscritti nel mese di maggio

colloqui individuali per tutti mese di novembre e maggio;

eventuali incontri individuali su richiesta dall'insegnante o dai genitori;

informazioni e documentazioni distribuite ai genitori;

riunioni di sezione;

momenti programmati di attività educativo-ricreative comuni per la conoscenza e la

socializzazione;

incontri formativi per i genitori con esperti;

feste in diversi periodi dell'anno.

Collaborazione scuola enti territoriali

La scuola collabora attivamente con il Comune di Cermenate e con la Parrocchia di Cermenate in

occasione di particolari ricorrenze religiose.

Continuità verticale

La Scuola cura l’attività educativa e formativa anche in continuità verticale (nido e scuola primaria).

Per accompagnare il bambino dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia si prevede:

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- Visita dei bambini del nido alla Scuola dell’Infanzia

- Colloquio con le Educatrici del nido per uno scambio di informazioni circa la storia del bambino

Per favorire il passaggio dei bambini della Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria, la nostra scuola

prevede:

- Momenti di dialogo tra docenti delle due istituzioni;

- Una giornata nella quale i bambini visitano la Scuola Primaria;

- Passaggio di informazioni relative al bambino tramite incontri programmati. In tali incontri le docenti della

Scuola dell’Infanzia consegnano le schede di osservazione del bambino alle docenti della Scuola Primaria

Nel corso dell'anno scolastico sono previsti delle uscite didattiche e momenti di festa, nelle seguenti occasione:

- apertura dell'anno scolastico (Camminata Benefica "A passo di bambini), S. Natale, Carnevale,, Pasqua, Festa

del Papà e della mamma e infine chiusura dell'anno scolastico con la Festa dei Remigini.

e) Osservazione e verifica

Durante l'anno scolastico si effettuano periodiche verifiche dei percorsi di apprendimento. Essi sono

documentati nel Fascicolo Personale dei bambini e le loro produzioni sono inserite in un quadernone. Si utilizzano

schede di osservazioni (osservazione occasionale e sistematica dei bambini allegati F. e G.) per elaborare un

profilo del bambino che viene letto e firmato dai genitori nel corso dei colloqui individuali nei mesi di novembre e

maggio.

7. LA DOCUMENTAZIONE DELLE ESPERIENZE EDUCATIVE

La documentazione costituisce uno strumento utile per la qualità dell’azione educativa, allo scopo di aiutare a non

perderne memoria, a ricordare a distanza, a riconoscere il divenire del tempo, a individuare nelle tracce del

passato le linee per il futuro.

La nostra documentazione rappresenta una traccia, una memoria di eventi considerati significativi, di stili

educativi, di scelte effettuate con attenzione che si intende controllare. Essa assume pieno significato quando

serve a rievocare, riesaminare, ricostruire e socializzare; serve soprattutto a se stessi per ripensare a ciò che è

stato fatto, ma serve anche agli altri per socializzare le esperienze.

La documentazione ha, oltre agli scopi generali indicati, due fini specifici: la continuità educativa e il sostegno ai

bambini in difficoltà.

I mezzi utilizzati per documentare sono:

- la progettazione educativa e didattica;

- il quadernone personale di ogni bambino descrive l'esperienza scolastica mettendo in evidenza i processi che

hanno portato il bambino alla maturazione delle competenze e i traguardi raggiunti in riferimento alle finalità;

- archivio dei progetti e laboratori didattici;

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- manufatti dei bambini;

- cartelloni esposti;

- foto delle diverse attività;

- la videoregistrazione delle attività didattiche.

8. Progetto Integrazione bambini con bisogni educativi speciali

Ogni bambino deve potersi integrare nell’esperienza educativa, così da essere riconosciuto e riconoscersi

compartecipe nelle attività didattiche che si svolgono nella comunità scolastica (Legge quadro nazionale

104/1992).

Il 27 dicembre 2012 è stata firmata la Direttiva relativa agli “Strumenti di intervento per alunni con bisogni

educativi speciali ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (B.E.S.) che precisa la strategia

della scuola italiana, al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione

di difficoltà.

La Direttiva estende pertanto il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera

area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), che comprende:

Bambini disabili (Legge 104/1992);

Bambini con disturbi specifici di apprendimento (DSA), Bambini con deficit del linguaggio, delle abilità

non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e iperattività (ADHD) (Legge 170/2010);

Svantaggio sociale e culturale;

Difficoltà derivanti dalla appartenenza a culture diverse;

Al fine di rilevare i diversi bisogni educativi speciali presenti nella scuola la Comunità Educante redige un Piano

Annuale di Inclusione (vedi allegato n° 4 PAI) che fa parte di questo stesso P.T.O.F. e della programmazione.

Nella scuola il Collegio delle Docenti con le insegnanti di sostegno e gli stessi educatori svolge i compiti del

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) coinvolgendo anche i genitori e gli specialisti.

Il Piano Annuale di Inclusione viene sottoposto a verifica ogni volta che se ne avvertirà la necessità.

La presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali (disabilità, disturbi evolutivi specifici, svantaggio

socioeconomico-linguistico-culturale - D.M. 27/12/12) deve essere vista come un’importante risorsa per favorire

la maturazione dell’intero gruppo classe. Nella scuola i bambini in difficoltà sono, in effetti, fonte di una

preziosa dinamica di rapporti e di interazioni. Una dinamica che insegna “a considerare ed a vivere la diversità,

come una dimensione esistenziale e non come una caratteristica emarginante” (Nuovi Orientamenti del ’91).

La scuola dell’infanzia deve offrire ai bambini con Bisogni Educativi Speciali adeguate opportunità educative,

miranti alla loro effettiva integrazione. Nella nostra scuola la loro integrazione viene favorita con ogni mezzo, in

modo da rispondere ai loro specifici bisogni relazionali e cognitivi per svilupparne e rafforzarne le capacità

individuali. Le figure educative chiamate a relazionarsi con i bambini disabili o svantaggiati non devono mai

perdere di vista il sommo valore della persona umana, che non si fonda sulla “sanità” psico-fisica, ma sul fatto

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che l’individuo è ed esiste in quanto tale. Nei casi di svantaggio o disadattamento o disabilitò è necessario

elaborare un Piano Didattico Personalizzato o piano di lavoro per il raggiungimento delle seguenti finalità:

sviluppo dell’autonomia,

sviluppo dell’identità;

acquisizione delle competenze motorie, percettive, linguistiche e intellettive.

Il raggiungimento di questi obiettivi avviene attraverso la predisposizione di specifiche metodologie e strategie

compensative di individualizzazione dei percorsi educativi.

Per aiutare i bambini con bisogni educativi speciali, inoltre, è necessario prevedere una doppia ristrutturazione

della scuola dal punto di vista organizzativo e da quello pedagogico – didattico:

1. sul piano organizzativo la Scuola deve stabilire rapporti positivi con le agenzie socio-sanitarie del

territorio e con la famiglia. Deve, inoltre, rendere flessibili i tempi e gli spazi di lavoro per permettere

la diversificazione degli interventi educativi e didattici;

2. sul piano pedagogico-didattico la Scuola deve stabilire momenti di collegialità tra la famiglia, gli

insegnanti di sezione, gli operatori specializzati e la coordinatrice al fine di:

osservare sistematicamente il bambino da più punti di vista (psico-fisico, cognitivo, relazionale);

intervenire tempestivamente per diminuire scompensi e favorire possibili recuperi;

controllare l’efficacia e l’efficienza delle modalità operative per progettare e sviluppare ulteriori

interventi.

Metodologia

Gli insegnanti svolgeranno compiti di regia educativa, predisponendo ambienti stimolanti e ricchi di opportunità

formative. Essi devono diventare un punto di riferimento forte per il bambino, così da offrirgli sicurezza e

stabilità affettiva e cognitiva.

Per l'alunno diversamente abile la scuola deve avere la diagnosi clinica, funzionale e il verbale di accertamento

dell'ASL ed alla luce di questi documenti, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio

territoriale di Neuropsichiatria infantile, predispone il profilo dinamico funzionale (PDF) da cui discende il

progetto educativo individualizzato (PEI).

Per i bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES) si prevede l’utilizzo di supporti osservativi e di esperti (se ve

ne sono), si costruisce un Piano Didattico Personalizzato (PDP) o piano di lavoro per favorire lo sviluppo del

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bambino comprendendo e supportando i suoi bisogni specifici. Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) nel D.M.

27/12/12 è previsto solo a partire dalla scuola primaria.

Per quanto riguarda la descrizione dell'organizzazione settimanale (orari dell'alunno, attività, gruppi, spazi

utilizzati, personale impegnato, utilizzo compresenze) si tiene conto della norma che vieta l'istruzione degli

alunni in situazione di handicap fuori dell’aula, se non per attività e in momenti rigorosamente circoscritti e

previsti in anticipo dal Profilo Educativo Personalizzato. (CM 163 del 15.6.88)

Le insegnanti dovranno fare uso dell’osservazione sistematica che è uno strumento efficace per controllare le

forme, i modi e i tempi di sviluppo del bambino e redigendo quando possibile un diario di bordo.

Particolare importanza viene data alla collaborazione con la famiglia e con gli specialisti che seguono il bambino.

La collaborazione è la condizione per interventi educativi non solo coordinati, ma proiettati oltre la scuola e il

tempo scolastico.

Protocollo per l'inclusione

- Criteri per l'individuazione iniziale degli alunni B.E.S. (vedi allegato n. 4.1) - Griglia di osservazione per gli alunni B.E.S. (vedi allegato n.4.2 ) - Piano di lavoro per alunni B.E.S. (vedi allegato n.4.3 )

PAI

PTOF

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9. Alunni stranieri e sguardo interculturale

La presenza di bambini e famiglie che provengono da altre nazioni e altre culture ci mette di fronte alla nostra

storia obbligandoci a riflettere sui fondamenti della nostra cultura e ci ricorda che ognuno di noi è portatore di

una sua storia che ha contribuito e contribuisce allo sviluppo della sua identità. La scuola si apre ad un

territorio che ha visto il passaggio da una società monoculturale ad una società multiculturale.

Incontrarsi attorno al valore della persona e aprirsi all’incontro tra culture significa costruire insieme una

società interculturale.

La scuola assume come strategia e linea guida lo sguardo interculturale che apre al dialogo mettendo al centro

la persona valorizzando la storia di ognuno per costruire una storia comune di cui ogni bambino è una parola

importante. La diversità di ognuno diventa, allora, risorsa e ricchezza per tutti.

Modalità per l’accoglienza degli alunni stranieri:

- Verranno attivati momenti di conoscenza del bambino e della sua famiglia.

- Si concorderanno, con l’aiuto di un mediatore culturale , le modalità dell’inserimento nella scuola.

- Verrà fatto conoscere l’ambiente e verranno spiegate le sue regole

La priorità degli interventi didattici, accanto all’accoglienza e alla socializzazione, sarà centrata sulla

conoscenza della lingua italiana per permettere la relazione e la partecipazione alle attività specifiche svolte in

sezione.

10. Sezione Primavera

Dal 30 ottobre 2007 è aperta, in via sperimentale, la sezione Primavera rivolta ai bambini di 2 e 3 anni. La

progettazione educativa – didattico della sezione “Primavera” sarà simile a quella della Scuola dell’Infanzia

differenziandosi, a livello organizzativo, per rispettare le esigenze dei bambini di questa tenera età.

La Sezione Primavera si presenta come luogo formativo in cui il bambino può testare le molteplici possibilità di

scambio, di costruzione di piani di azione e di soluzioni di conflitto, adattandosi alla nuova realtà che lo circonda

recando il proprio apporto personale.

a) Spazi e ambiente

L’ambiente deve essere meditato ed elaborato, luogo dove niente è dato al caso ed all’improvvisazione o

improntato al mero intrattenimento, dove gli spazi si strutturano secondo le esigenze espresse dai bambini.

Diversi gli spazi a disposizione dei bambini della sezione Primavera, ognuno caratterizzato da funzioni proprie,

tutti esplorabili e con materiali scelti per qualità e diversificazione di stimoli.

27

b) Progettazione educativo didattico

Tutta l’azione educativa è intenzionalmente e razionalmente progettata (vedi allegato n. … progettazione sezione

primavera) sulla base dell’osservazione sistematica dei processi che portano il bambino ad agire, per arrivare a

creare:

Clima relazionale e affettivo;

Rapporto tra cura educativa e apprendimento;

Stimolazione di tutte le attività cognitive del bambino;

Promozione di occasioni per lo sviluppo della socialità;

Sviluppo progressivo dell’autonomia del bambino;

Accoglienza ai genitori che condividano con i loro piccoli, momenti di gioco e laboratoriali.

Obiettivi

1) Garantire al bambino un buon inserimento con un graduale distacco:

Predisponendo l’ambiente in modo tale da attirare l’attenzione e la curiosità del bambino sui giochi, sulle

decorazioni colorate e allegre presenti in sezione.

Consentendo al bambino di portare con sè un oggetto che abbia un preciso significato e valore affettivo,

che costituisca un tramite tra casa e scuola, che assolva alla precisa funzione e lo rassicuri nei momenti

di ansia e di malinconia (oggetto transazionale).

Creando nel bambino un atteggiamento fiducioso nei confronti del nuovo ambiente e delle persone

presenti in esso.

Permettendo ai genitori, nei primi giorni dell’anno scolastico, di fermarsi a scuola con i loro piccoli.

2) Favorire la Socializzazione

Le dinamiche di socializzazione sono sostenute dall’esperienza del e nel gruppo dei pari: con loro il bambino si

confronta, si identifica, acquista fiducia nelle proprie azioni e acquista il consenso da parte dell’educatore che

gli esprime fiducia nelle proprie capacità. Il bambino, al suo ingresso nella comunità educativa, ha già delle

competenze sociali sulle quali è possibile costruire esperienze rivolte a:

Promuovere occasioni per lo sviluppo della socializzazione.

Alimentare e rafforzare legami di amicizia.

Accettare gli altri e aiutarsi reciprocamente.

Collaborare nella realizzazione dei progetti.

28

Attività

Le attività che concorrono al raggiungimento dei suddetti obiettivi sono:

Attività ludiche che mettano in relazione con i compagni più grandi delle altre sezioni.

Il gioco libero.

L’ascolto e l’animazione.

L’ascolto e la memorizzazione di filastrocche e poesie per le varie occasioni.

Degustazione e conoscenza dei vari alimenti.

Osservazione e sperimentazione dell’attività di semina.

Utilizzo della tecnica della digito-pittura per le varie attività.

Scoperta e percezione del proprio corpo attraverso l’attività motoria.

Osservazione senso-percettiva di tutto ciò che lo circonda.

Momenti ludici e laboratoriali di condivisione con genitori e nonni.

Utilizzo ed ascolto dei vari strumenti musicali.

condivisione di un giocattolo;

giochi con regole a gruppi, a coppie, individuali, collettivi;

attività di manipolazione con materiale duttile per la realizzazione di semplici oggetti;

realizzazione di addobbi per le varie ricorrenze;

attività di pittura in gruppi;

organizzazione di vari angoli per giochi di finzione;

memorizzazione di canti e filastrocche per ogni occasione.

Alcune attività saranno organizzate in collaborazione con le sezioni della Scuola dell’Infanzia con le quali si

definiranno esperienze comuni programmate al fine di individuare modalità che consentano di organizzare il

passaggio dei bambini della Sezione Primavera nella Scuola dell’Infanzia in maniera armonica.

Laboratoro Didattici

Sono organizzati nel corso dell’anno scolastico dei laboratori su specifici progetti, con obiettivi definiti e

possibilità di verifica.

c) Osservazione e verifica

Si utilizzano griglie di osservazione e verifica per monitorare il percorso di crescita che ogni bambino sta

facendo e vengono presentate ai genitori ed utilizzate durante i colloqui individuali.

d) Progettazione organizzativa

Per la Progettazione Organizzativa si rimanda a quella generale della scuola dell'infanzia da pagina 29 a pag. 46

del presente PTOF.

29

e) Iscrizioni

Le iscrizioni al primo anno della Sezione Primavera della Scuola di Infanzia G. Garibaldi avvengono entro il mese

di Gennaio compilando apposita domanda (autocertificazione) scaricabile dal sito internet o ritirabile presso la

Segreteria della Scuola. Per il completamento della domanda sarà necessario effettuare il versamento della

quota di iscrizione presso la Segreteria della Scuola. Possono essere iscritti coloro che abbiano compiuto o che

compiranno, il secondo anno di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico in corso. Le iscrizioni saranno

accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili. La seguente documentazione sarà consegnata all’atto

d’iscrizione :

Regolamento Interno della Scuola;

Sintesi P.T.O.F. per conoscere Progetto Educativo, Progettazione Educativa e Didattica,

Organizzazione degli spazi, tempi, modalità di inserimento, ecc. della Scuola di Infanzia Giuseppe

Garibaldi di Cermenate (vedi allegato modulo B).

Informativa codice della Privacy (art.13 Decreto Legislativo n.196/2003).

Dopo le iscrizioni la scuola promuove un incontro con le famiglie (fine aprile 2015) per fornire informazioni sui

servizio offerti.

f) I rapporti con le famiglie (calendario colloqui, riunioni, feste)

L’Educatrice coinvolge le famiglie attraverso momenti condivisi con i loro figli.

La presenza dei genitori e dei nonni nella comunità scolastica è un momento carico di significato in cui compito

dell’educatrice è quello di facilitare le relazioni interpersonali.

Si programma, infatti, una serie di progetti nel corso dell’anno in cui la scuola apre le porte alle famiglie per una

collaborazione costruttiva al fine di giocare e far giocare i “nostri bambini”.

g) Insegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.)

E’ previsto l’insegnamento della Religione Cattolica, ovviamente con modalità semplici, adeguate all’età.

11. Progettazione Organizzativa triennale

I. Progettazione degli spazi

Lo spazio è, per le insegnanti, una risorsa educativa e per questo motivo si dà molta importanza alla sua

organizzazione. Molti studi, infatti, hanno evidenziato che il modo in cui è strutturato uno spazio influenza

l’ambiente psicologico del bambino. Ogni elemento è predisposto per favorire nei bambini l’acquisizione di

comportamenti autonomi e rispettosi delle regole, lo sviluppo delle capacità di capire le cose, di organizzare il

pensiero, di esprimere idee e sentimenti e di relazionarsi agli altri. Cerchiamo di costruire un ambiente sereno,

30

accogliente e stimolante al gioco, capace di sollecitare interessi e gratificazioni nei bambini e in grado di

sostenere i loro apprendimenti.

Gli obiettivi formativi che sono alla base dell’organizzazione degli spazi sono:

- favorire l’esperienza autonoma di ciascun bambino, compreso chi presenta problemi di handicap;

- rafforzare l’autostima e la sicurezza di sé attraverso l’iniziativa personale;

- sollecitare alla comunicazione e alla relazione interpersonale;

- incentivare la concentrazione individuale e attivare rapporti di reciproco scambio;

- favorire lo sviluppo delle competenze cognitive;

- contribuire alla formazione di un sentimento di appartenenza, di rispetto, di amore per l’ambiente, per le

cose e per gli altri;

- consentire la ricerca-sperimentazione attraverso il gioco, il fare con le mani e con il corpo;

- favorire lo sviluppo dell’ordine mentale e sollecitare operazioni di simbolizzazione.

Gli obiettivi formativi, attraverso l’osservazione occasionale e sistematica dei bambini, saranno oggetto di

verifica per capire se i diversi spazi rispondono ai nostri obiettivi.

1) Spazi interni

a) Sezioni scuola Infanzia

La scuola è formata da quattro sezioni dell'infanzia disco azzurro, giallo, verde e rosso che accolgono fino ad un

massimo di 28 bambini di tre-quattro-cinque anni e due sezioni primavera . Ogni sezione è gestita da un’unica

insegnante. Ogni classe è dotata di bagno al suo interno e dispone di materiale didattico strutturato e non. Nelle

sezioni sono organizzati degli angoli-gioco che sollecitano il “fare” del bambino. Esempio di angoli-gioco:

l’angolo della lettura: permette di utilizzare in autonomia libri di argomenti diversi ed è organizzato

con divano, poltroncine, tappeto, scaffali o ripiani che consentono di vedere il frontespizio del libro.

In quest’angolo trovano posto anche libri via via realizzati dai bambini stessi;

l’angolo della casa: permette ai bambini il “gioco drammatico” della famiglia è strutturato con la cucina e

i suoi accessori, culla, passeggini, bambole, ecc;

l’angolo delle costruzioni: offre ai bambini la possibilità di costruire, inventare, produrre con materiali

diversi. Organizzato con tappeto per le grandi costruzioni a pavimento, contenitori con legnetti,

mattoncini-lego, incastri, ecc., automobiline, chiodini, ecc;

l’angolo per le attività grafiche, pittoriche e plastiche: offre ai bambini la possibilità di esprimere

graficamente le proprie esperienze e la propria immagine del mondo, la vita interiore e gli eventi della

realtà che li interessano maggiormente. Strutturato con colori, matite, tempere, pastelli, pennarelli,

31

pongo, pennelli, spugne, timbri, strumenti per lavori plastici, piattini e vasetti per la combinazione e

composizione di colori, temperamatite, mensole e scaffali per riporre i materiali, ecc;

l’angolo logico-matematico: ha la funzione di favorire le operazioni manipolative e mentali che aiutano i

bambini ad acquisire le capacità di classificazione, categorizzazione, quantificazione, misurazione e

spazializzazione. Organizzato con materiali strutturati (tombole, domino, forme geometriche di diverse

dimensioni, puzzle, ecc.), cestini con materiali diversi utili per distinguere e per raggruppare

(bottoni, perline) giochi per riconoscere le dimensioni alto-basso, lungo-corto, grande-piccolo, giochi

finalizzati alla comprensione della struttura corporea (puzzle schema corporeo con lavagna magnetica,

puzzle viso bambino/a, ecc.).

L’appartenenza ad un gruppo sezione consente ai bambini di avere un rilevante punto di riferimento, in grado di

assicurare stabilità e continuità alle relazioni con gli adulti e con i coetanei. Nella classe i bambini ritrovano

determinate “nicchie” spaziali, angoli gioco preferiti e contrassegni personali in grado di appagare il loro senso di

identità. La sezione oltre che “rifugio” è anche spazio nella quale sono organizzate attività basate

sull’acquisizione di specifiche forme di apprendimento. La vita di relazione all’interno della Scuola dell’Infanzia

si esplica oltre che attraverso il gruppo sezione anche con:

- Il gruppo di intersezione è previsto in alcuni momenti della settimana ed è organizzato per fasce di età.

E' formato da bambini di sezioni diverse che permette la relazione tra bambini di sezioni diverse e l’instaurarsi

di nuovi gruppi amicali. Il gruppo di intersezione lavora su un progetto e una programmazione studiati sulla base

dei bisogni specifici dell’ età degli alunni.

- Il piccolo gruppo è una modalità di lavoro che consente ad ogni bambino di essere protagonista all’interno del

gruppo e permette anche interventi mirati ai bisogni dei singoli bambini.

b) Sezioni Primavera

La sezione primavera è formata da due sezioni. Ogni sezione è gestita da un’unica insegnante. Ogni classe è

dotata di bagno al suo interno e dispone di materiale didattico strutturato e non. Nella sezioni sono organizzati

degli angoli-gioco che sollecitano il “fare” del bambino.

c) Salone

E’ strutturato per offrire agli esterni una visione sintetica di quello che succede all’interno della scuola. Le

pareti documentano le attività della scuola e nelle bacheche sono inserite informazioni relative alla

programmazione annuale, alle programmazioni mensili, agli avvisi per le riunioni, agli inviti per le assemblee di

sezione, ai menù, ecc.

Il salone è organizzato per angoli, che varieranno durante l’anno, tra cui:

l’angolo delle costruzioni: con giochi differenti rispetto alla sezione;

32

l’angolo del libro

Calcetto

Il salone è usato anche per il corso di educazione motoria.

d) Cucina interna

E’ l’ambiente in cui vengono preparati i pasti, secondo le tabelle dietetiche e le indicazioni di medicina scolastica

dell’A.S.L. Il menù del giorno è esposto nella bacheca del salone. Eventuali deroghe dal menù sono ammesse solo

nei casi di documentata intolleranza per certi cibi e dopo approvazione dell’A.S.L provinciale, oppure in via

temporanea, a seguito di indisposizioni occasionali. Per esigenze particolari (motivi religiosi o culturali) sono

permesse diete concordate con l’A.S.L. provinciale. La quota contributo per la mensa è rimborsabile parzialmente

solo nell’ipotesi di assenze prolungate dell’alunno oltre i quindici giorni.

e) Spazio-pranzo

E’ costituito da una grande sala attrezzata con tavoli e sedie a misura del bambino. E’ organizzato per consentire

che la preparazione, la conduzione e la conclusione del pasto sia gestito dai bambini che trovano a loro

disposizione tutto il necessario per apparecchiare-sparecchiare e servire l’acqua.

f) Spazio-riposo

E’ collocato in un ambiente tranquillo ed è attrezzato con brandine. Le coperte e le lenzuola sono devono essere

portati da casa. I bambini scelgono liberamente di riposare o no. E’ sempre presente un'insegnante durante il

riposo dei bambini

g) Segreteria

Dedicato all’espletamento di tutte le pratiche amministrative.

h) Spazio medicine

Attrezzata con materiale sanitario per un primo e immediato soccorso

i) Servizi igienici

Sono comunicanti con la sezione e sono arredati e organizzati per favorire l’autonomia e l’educazione igienico-

sanitaria dei bambini. Ogni bambino porta da casa la sua salvietta che appende nello spazio in cui è collocato il

suo contrassegno

j) Corridoi

Sono organizzati con armadi con attaccapanni dove ogni bambino colloca i suoi indumenti. Su ogni armadietto

sono presenti i contrassegni dei bambini.

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2) Spazi Esterni

a) Cortile e giardino

Con giochi di vario tipo, sabbionaia e tanto spazio per giocare liberamente all’aria aperta.

II. Progettazione dei tempi

Il tempo scolastico assume una valenza pedagogica solo attraverso il costante impegno delle insegnanti

nell’organizzare le attività dei bambini secondo tempi definiti anche se elastici e con spazi per la ripresa e la

ripetizione delle attività. Per questo, sul piano didattico, la nostra scuola garantisce la flessibilità delle

procedure programmate a seconda delle esigenze e delle risposte manifestate dai bambini.

La nostra organizzazione del tempo scolastico, basata sul criterio della flessibilità, si distingue in un tempo

dedicato all’approfondimento dei diversi campi di esperienza e all’attuazione di specifici progetti educativi e

didattici e in un tempo destinato alle attività ricorrenti di vita quotidiana: l’entrata, il pranzo, il riposo, l’uscita. I

due diversi momenti mirano a promuovere gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi di

apprendimenti contenuti nelle nuove “ Nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del

primo ciclo di istruzione” (Decreto Ministeriale del 16 Novembre 2012 n.254).

a) Il calendario scolastico

Il calendario approvato dalla Regione Lombardia, con DGR n° IX/3318 del 18.04.2012, è valido anche per

gli anni futuri. In Lombardia il calendario regionale mette in evidenza “la volontà di rafforzare l’autonomia

scolastica nel rapporto con il proprio territorio di riferimento.

Il Consiglio di Amministrazione dispone il calendario scolastico temporale, al fine di comunicare ai collegi

docenti – con vincolo di impegno – il numero delle ore da destinare alle attività extracurricolari.

Per quanto riguarda le attività connesse si intendono tutte le attività: sia individuali (preparazione delle

attività didattiche e ludiche, rapporti individuali con le famiglie) che a carattere collegiale, di programmazione,

progettazione, documentazione, valutazione, ricerca, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei

lavori degli organi collegiali (partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di

programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sull'andamento delle attività

educative; partecipazione alle attività collegiali dei consigli di sezione e di intersezione; i corsi di aggiornamento

promossi dalla scuola, delle riunioni di coordinamento zonale e provinciale della FISM, della partecipazione alla

realizzazione di feste e manifestazioni programmate dalla scuola, delle attività di accoglienza e della

partecipazione alle commissioni di continuità, dell'organizzazione di visite didattiche).

34

I Collegi docenti sono tenuti a deliberare, secondo le disposizioni dell’art. 42 del vigente CCNL Fism, prima

dell’inizio dell’anno scolastico, in condivisione con i rispettivi Enti Gestori, il calendario delle attività didattiche e

connesse all’insegnamento.

Per la nostra Scuola dell’Infanzia l’inizio delle attività didattiche è programmato per il 1 settembre 2016 ed il

termine è fissato per il 30 giugno 2017; per il biennio 2017-2019 si darà la dovuta evidenza alle modifiche.

Le Festività Natalizie sono comprese fra il 23 dicembre 2016 ed il 6 gennaio 2017

Le Festività Pasquali dal giovedì antecedente la Pasqua al martedì successivo.

Le Feste Nazionali sono:

tutte le domeniche;

1° novembre - festa di tutti i Santi;

8 dicembre - Immacolata Concezione;

25 dicembre - Natale;

26 dicembre – Santo Stefano

1° gennaio - Capodanno;

6 gennaio - Epifania;

Lunedì dopo Pasqua;

25 aprile - anniversario della Liberazione;

1° maggio - festa del Lavoro;

2 giugno - festa nazionale della Repubblica;

b) Orario di funzionamento

La Scuola dell’Infanzia ( sezione primavera e infanzia) è aperta da Settembre a Giugno .

L’orario, dal Lunedì al Venerdì, va dalle ore 08.30 alle ore 15.30 con possibilità di uscita anticipata alle ore 12.30.

L’ingresso è consentito dalle ore 08.30 alle ore 09.15. L’uscita è alle ore 15.30. E’ garantito il servizio di pre-asilo

dalle 07.30 alle 08.30 e post-asilo dalle 15.30 alle ore 17.00 I genitori sono pregati di osservare rigidamente

l’orario di entrata per non disturbare le attività dei bambini, L’ingresso e l’uscita al di fuori degli orari consentiti

sono ammessi solo in casi eccezionali e per gravi motivi o per ragioni inderogabili che, ove possibile, sono da

comunicarsi con anticipo (vedi modulo L e M.). Durante le fasi di entrata e di uscita è preferibile che i genitori

non si intrattengano con le educatrici, se non per comunicazioni strettamente necessarie. Per qualsiasi esigenza

di comunicazione è’ prevista la possibilità di richiedere colloqui individuali con l’educatrice, al di fuori dell’orario

scolastico. Si richiede, per motivi educativi, che la frequenza scolastica dei bambini sia la più regolare possibile.

Dall’esperienza passata, infatti, è stato appurato che i bambini con frequenza saltuaria sviluppano insicurezza

nei confronti della vita scolastica.

35

c) Assenze

Le assenze devono sempre essere giustificate. Dopo il terzo giorno consecutivo di assenza è d’obbligo avvisare la

scuola. Quando l’assenza si protrae per un periodo superiore ai 5 giorni consecutivi è necessaria

l’autocertificazione di riammissione (modello fornito dalla scuola) da presentare al momento a scuola. In caso di

malattie infettive i genitori sono tenuti ad informare tempestivamente le insegnanti

I genitori di Bambini e le Bambine con intolleranze alimentari devono presentare il certificato medico e le carte

Asl fornite dalla scuola compilate, specificando a quale alimento si è allergici.

Inoltre si fa presente che durante l’orario scolastico non verrà somministrato alcun farmaco (se non secondo il

Protocollo di somministrazione farmaci della scuola vedi modulo J.).

d) Vaccinazioni

I genitori sulla domanda d'iscrizione dichiarano che il loro bambino/a è stato sottoposto/a alle vaccinazioni

obbligatorie.

e) Vacanze

Le attività sono sospese secondo il calendario scolastico regionale. Il calendario scolastico è reso noto alle

famiglie, nel corso della riunione generale tra fine settembre e metà ottobre . Il calendario scolastico annuale è

delibera.

e) La giornata scolastica

La strutturazione della giornata scolastica è pensata per dare al bambino punti di riferimento sicuri e costanti,

salvaguardare il suo benessere psico-fisico, proporre un armonico alternarsi di attività che richiedono una

diversa intensità di impegno: attività libere e strutturate che permettono di fare e riflettere.

L’orario di attività didattica è ripartito in cinque giorni settimanali tra le ore 8:30 le ore 15:30. Sono attivi il

servizio di pre scuola (7:30/8:30) e dopo scuola (15:30 /17:00).

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giornata scolastica materna

ORARIO

SPAZIO

ATTIVITA’

07,30 – 08,30

Salone

Pre-Asilo

08,30 – 09,15

Sezione

ENTRATA - GIOCO LIBERO

09,15 – 09,45

Sezioni e salone

RIORDINO GIOCHI

PREGHIERA – APPELLO

09,45 – 11,00

Sezioni

ATTIVITÀ DI SEZIONE O INTERSEZIONE

11,00 – 11,30

Servizi

CURE IGIENICHE

11,30 – 12,30

Refettorio

PRANZO

12,30

1° uscita

12,30 – 13,00

Salone e sezioni

GIOCO LIBERO IN SALONE O IN SEZIONE

13,00 – 15,00

Zona riposo

Sezioni

RIPOSO (per i piccoli)

ATTIVITÀ DI SEZIONE O INTERSEZIONE

15,00 – 15,20

Salone e sezioni

2° uscita

15,30 – 17,00

Salone

Post-Asilo

37

giornata scolastica primavera

ORARIO

SPAZIO

ATTIVITA’

07,30 – 08,30

Salone

Pre-Asilo

08,30 – 09,15

Sezione

ENTRATA - GIOCO LIBERO

09,15 – 09,30

Sezione

RIORDINO GIOCHI

PREGHIERA – APPELLO

09.30 - 09.45

Sezione

FRUTTA FRESCA

09,45 – 11,00

Sezioni

ATTIVITÀ DI SEZIONE O INTERSEZIONE

11,00 – 11,30

Servizi

CURE IGIENICHE

11,30 – 12,30

PRANZO

12,30

1° uscita

12,30 – 13,00

Salone e sezioni

GIOCO LIBERO IN SALONE O IN SEZIONE

13,00 – 15,00

Zona riposo

RIPOSO (per i piccoli)

15,00 – 15,20

Salone e sezioni

2° uscita

15,30 – 17,00

Salone

Post-Asilo

38

f) La settimana tipo (infanzia e primavera)

g) Modalità di inserimento

L’ingresso alla scuola dell’infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte

alla sua prima esperienza nel sociale, in un nuovo ambiente e in relazione con persone che non appartengono al

suo contesto familiare e nel quale si attiva quindi una nuova percezione dell’io. Il momento dell’accoglienza pone

le basi per una fattiva collaborazione scuola-famiglia, facilita il processo di “separazione” dall’adulto,

particolarmente delicato per i più piccoli, consolida il processo di “distanziamento”, che è condizione

indispensabile e preliminare per l’avvio del processo di "socializzazione”.

La necessità dei bambini più piccoli di trovare anche all’interno dell’ambiente scuola un «ancoraggio» forte

all’adulto, simile a quello dell’ambiente familiare, porta ad una personalizzazione dell’accoglienza di ciascun

bambino, prevedendo riti, tempi e spazi di attenzione individuale.

Le implicazioni affettive ed emotive sia della componente bambino sia della componente genitore, alla quale va

data la necessaria attenzione, portano a prevedere le seguenti modalità:

39

open day per genitori alla presenza di tutto il personale docente della scuola nel mese di novembre per

conoscerne il piano triennale dell'offerta formativa, la struttura e le risorse umane. Si consegna ai

genitori la modulistica che porteranno compilata all’atto di iscrizione;

accoglienza delle domande di iscrizione a gennaio/febbraio;

assemblea ad aprile per ricevere indicazioni dalla scuola, anche sull’inserimento di settembre:

tempi e modalità per affrontare al meglio il distacco;

colloqui individuali insegnante – genitori a maggio/giugno;

La nostra scuola, da alcuni anni, prevede un inserimento scaglionato dei bambini durante il primo mese di scuola,

al fine di rispettare i ritmi evolutivi di ognuno. I nuovi iscritti durante la prima e la seconda settimana

frequenteranno dalle ore 09.00 alle ore 11.00. Dalla terza settimana coloro che si saranno già inseriti senza

problemi particolari, potranno fermarsi per il pasto. Chi non ha completato l’inserimento potrà aspettare il

momento più giusto. I bambini di quattro e cinque anni inizieranno a frequentare solo dalla seconda settimana di

scuola. La frequenza sarà a tempo pieno, salvo casi particolari, che presentano difficoltà di inserimento.

Nel corso della riunione,con i genitori nuovi iscritti, che si svolge nel mese di aprire, alle famiglie si consegna una

cartellina con:

- menu' della scuola

- il foglio "Informazioni utili" (vedi modulo H e I)

- articoli "Formagenitori"

h) Modalità d’iscrizioni

La scuola accoglie bambini di ambo i sessi, senza discriminazione di razza, nazionalità o religione. Le iscrizioni,

per i nuovi bambini, sono effettuate nei mesi di dicembre e gennaio presso la Segreteria della Scuola, mentre

per coloro che già frequentano la scuola l’iscrizione deve essere confermata entro il mese di Febbraio.

Possono essere iscritti coloro che abbiano compiuto o che compiranno, il terzo anno di età entro il 31 dicembre

dell’anno scolastico in corso.

Le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili. In caso di eccedenza di domande

rispetto ai posti disponibili si seguiranno i seguenti criteri di scelta:

bambini provenienti dalla sezione primavera della scuola;

presenza di fratelli/sorelle nella scuola;

bambini residenti nel territorio comunale;

famiglie con genitore unico

genitori che lavorano entrambi

nonni residenti nel territorio comunale

40

I bambini saranno inseriti nelle sezioni della scuola secondo criteri stabiliti fra i docenti e il Consiglio

d’Amministrazione.

La documentazione da allegare alla domanda d’iscrizione è la seguente:

scheda di autocertificazione dei genitore prevista dalla Leggi n.127/97 e n.191/98 disponibile presso la

segreteria della scuola o scaricabile dal sito internet della Scuola di Infanzia G. Garibaldi;

Dopo le iscrizioni la scuola promuove un incontro con le famiglie per fornire informazioni sui servizio offerti.

i) Iscrizione di bambini anticipatari

Il MIUR, salvo diverse indicazioni con propria circolare sulle iscrizioni, consente, ove non vi siano Bambini in età

3-6 in lista di attesa e posti disponibili, di accogliere anche le iscrizioni di che compiano i 3 anni entro il 30

aprile dell'anno scolastico di riferimento.

Un preventivo ed approfondito colloquio con la famiglia deve accertare se il Bambino sia realmente "in anticipo di

sviluppo" e pertanto, se tale sviluppo continuasse in maniera costante, lo stesso Bambino arriverebbe anche ad

anticipare, dopo il triennio di scuola dell'infanzia, l'iscrizione alla scuola primaria. L'anticipo non può essere

inteso come "una fuga" dagli ambiti educativi offerti alla prima infanzia.

y) Divisa dei bambini

Nella scuola i bambini indosseranno grembiulini colorati, solitamente a quadretti bianco e azzurro per i

maschietti e bianco e rosa per le bambine. Ogni bambino dovrà dotarsi di una borsetta di tessuto, di due

asciugamani e di due bavagli sui quali dovranno essere cuciti gli appositi contrassegni di riconoscimento ai

genitori dei nuovi inscritti nel corso della prima riunione per e ai genitori di coloro già iscritti all’inizio della

frequenza.

All’inizio della settimana i bambini porteranno a scuola la borsetta contenente un bavaglio ed un asciugamano e

la riporteranno a casa alla fine della settimana.

III. Organico della Scuola

Personale docente

Nella comunità educante le insegnanti, in possesso dei titoli richiesti, acquistano particolare rilievo e sono le

responsabili dirette dell’organizzazione culturale e didattica della Scuola dell’infanzia. A loro è domandato, in

virtù della loro specifica vocazione e della loro scelta di servizio, l’impegno di vivere e far sviluppare le

competenze e gli atteggiamenti richiesti dal loro compito, attraverso un serio cammino di formazione

permanente. Le insegnanti si impegnano ad essere forte testimonianza cristiana ed acquisire:

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Una solida preparazione pedagogica e competenza professionale;

La consapevolezza che il compito educativo si attua attraverso la testimonianza della propria vita;

La disponibilità al lavoro collegiale a livello sia didattico sia educativo;

Un atteggiamento di apertura e dialogo con i bambini e con le famiglie;

Un costante e profondo impegno nell’aggiornamento;

Capacità di autovalutazione;

Capacità e disponibilità a promuovere incontri e momenti formativi e di programmazione educativa.

Coordinatrice

Lavora in stretta collaborazione con le insegnanti.

Personale ausiliario

La comunità scolastica comprende il personale ausiliario composto da:

- tre persone, addette alla cura dell’ambiente;

- una cuoca, addetta alla preparazione del cibo.

Il personale ausiliario collabora con le docenti e instaura rapporti positivi con i bambini.

IV. Organi collegiali a partecipazione democratica

La scuola dell’infanzia è dotata di organi collegiali, come previsto dalla legge 62/2000, di partecipazione

democratica e più precisamente:

Consiglio di Amministrazione

Alla gestione amministrativa della scuola dell’infanzia provvede un Consiglio di Amministrazione attualmente

composto da:

Presidente Verga rag. Natale

Consigliere Don Luciano Larghi

Consigliere Dott. Edoardo Villa

Consigliere Monti Daniela

Consigliere Terraneo Medi

Rappresentante dei genitori Stefanelli Cristina

Rappresentante Comune Giannuli Marcello

Al presente organismo compete la formulazione del bilancio preventivo e del conto consultivo, la regolare tenuta

dei registri contabili e dei documenti prescritti dalle norme vigenti, nonché tutte le attribuzioni previste dallo

42

statuto della scuola, compresa quella di stabilire annualmente la quota a carico delle famiglie per la frequenza

della scuola, con riduzione per l’onere per le famiglie con più figli frequentanti.

Lo stesso organismo stipula o ratifica le convenzioni con il Comune di Cermenate e con altri enti o istituzioni al

fine di garantire i mezzi finanziari e le migliori opportunità per la vita e il funzionamento della Scuola e il

benessere degli alunni.

Il Consiglio di amministrazione amministra il personale dipendente, in servizio nella scuola a qualsiasi titolo.

a) Organi collegiali dei genitori

Assemblea generale

E’ costituita da tutti i genitori dei bambini che frequentano la scuola. Si riunisce nei locali della scuola, al di fuori

dell’orario scolastico, per:

- prendere conoscenza della progettazione educativa e didattica annuale;

- esprimere parere sul PTOF e sulle altre iniziative scolastiche;

- formulare proposte per il miglioramento della qualità del servizio e dell’offerta formativa.

L’assemblea si riunisce, in modo ordinario, una volta all’anno, ma può essere convocata in modo straordinario

anche quando lo richieda – per iscritto – almeno un terzo dei componenti. Qualora non si raggiunga il numero

legale (metà più uno dei componenti), si effettua una seconda convocazione (mezz’ora dopo) e, in questo caso,

l’assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.

Nella prima riunione convocata dal Presidente dell’Ente o dalla Direttrice o dalla Coordinatrice della scuola, se

delegate, l’assemblea elegge al suo interno il Presidente e un Segretario. Gli eletti rimangono in carica per un

anno e sono rieleggibili, a condizione che abbiano ancora figli frequentanti nella scuola.

La Coordinatrice e il Presidente sono i moderatori della riunione. E’ necessario che sia redatto un sintetico

verbale a cura del Segretario.

Assemblee di sezione

Sono costituite dai genitori delle varie sezioni, convocati dall’insegnante in accordo con la coordinatrice. Si

riuniscono nei locali della scuola, al di fuori dell’orario scolastico, per:

- trattare argomenti riguardanti la vita e le attività della sezione;

- per formulare proposte per il miglioramento del servizio.

Nella prima riunione dell’anno scolastico, ogni assemblea, elegge al suo interno due rappresentanti per il Consiglio

di Scuola. Uno dei due eletti svolge anche la funzione di Presidente dell’assemblea. Il secondo (o altro

appositamente delegato) svolge la funzione di Segretario dell’assemblea. Il loro incarico ha la durata di un anno,

ed è rinnovabile finché hanno bambini iscritti nella sezione.

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L’insegnante di sezione è la moderatrice della riunione.

E’ necessario che sia redatto un sintetico verbale a cura del Segretario.

Consiglio di Scuola

Il Consiglio di Scuola è così composto:

rappresentanti del personale docente, nella misura di uno per ogni sezione;

un rappresentante del personale ATA;

due rappresentanti dei genitori per ogni sezione, nominati nel corso delle assemblee di sezioni di inizio

anno;

il/la Presidente del Consiglio di Amministrazione della Scuola dell’Infanzia o un Suo delegato;

la Coordinatrice/ore della Scuola dell’Infanzia.

Il Consiglio di Scuola dura in carica un anno.

Il Presidente del Consiglio di Scuola è scelto tra la componente genitori.

Il Segretario, nominato annualmente fra uno dei componenti, redige il verbale delle riunioni che, di volta in volta,

a cura del Presidente del Consiglio di Scuola viene trasmesso in copia alla Coordinatrice della Scuola che

provvederà a farne a sua volta copia al Presidente del Consiglio di Amministrazione.

I genitori componenti del Consiglio di Scuola sono rieleggibili di anno in anno e decadono quando perdono i

requisiti di eleggibilità.

Il Consiglio di Scuola si riunisce in seduta ordinaria almeno due volte all’anno e in seduta straordinaria ogni qual

volta la Coordinatrice della Scuola e il Presidente del Consiglio di Scuola lo ritengono opportuno. Detto Consiglio

può riunirsi anche su richiesta motivata di almeno un terzo componenti.

Le sedute sono sempre convocate dal Presidente del Consiglio di Scuola e dalla Coordinatrice della Scuola con

congruo preavviso scritto da recapitarsi a tutti i componenti.

Il Consiglio di scuola, che è organismo consultivo e propositivo, al quale sono attribuiti i seguenti compiti:

integra il piano di lavoro pedagogico-didattico-educativo proposto dal Coordinamento provinciale Fism o

di zona;

prende visione del progetto educativo e presa d’atto della programmazione annuale;

esamina ogni anno il PTOF nella parte di sua competenza .

analizza i progetti innovativi o di sperimentazione elaborati dal collegio docenti di scuola;

promuove azioni promozionali per il miglioramento del servizio e della qualità della scuola;

verifica periodicamente la permanenza dell’identità della scuola, come istituto formativo di ispirazione

cristiana;

offre disponibilità e supporti per l’integrazione dei bambini in difficoltà;

esamina e ricerca soluzioni ai problemi segnalati dagli altri OO.CC.SS.;

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propone iniziative tese ad un più proficuo rapporto scuola/famiglia;

propone e promuove iniziative per l'educazione permanente degli operatori e dei genitori.

La convocazione di tutti gli Organi Collegiali deve essere fatta almeno cinque giorni prima della riunione,

mediante l’affissione dell’ordine del giorno nelle bacheche della scuola. In caso di comprovata urgenza bastano

due giorni di preavviso.

b) Organi collegiali di soli docenti

Collegio docente

E’ composto dal personale decente della scuola ed è presieduto dalla Coordinatrice. Progettazione dell’attività

educativa-didattica annuale, i Moduli di apprendimento, attua lo scambio delle informazioni utili al buon

andamento della vita della scuola e verifica il lavoro svolto. Tratta, inoltre, i problemi relativi ad alunni in

difficoltà e modalità di integrazione di alunni stranieri o diversamente dotati.

Collegio di zona

E’ un organismo collegiale composto di tutti i docenti, le direttrici e le coordinatrici, in servizio a qualunque

titolo nelle scuole non statali (paritarie e non) appartenenti all’area in cui è stata suddivisa la provincia di Como.

E’ convocato e presieduto dalla Coordinatrice di zona, d’intesa o previi accordi col coordinatore provinciale, che

può partecipare alla riunione. Si riunisce, in modo ordinario, tre volte l’anno, previa notifica, con congruo anticipo,

alle scuole interessate. Nel primo incontro la coordinatrice sceglie la segretaria che ha il compito di redigere un

sintetico verbale. Sono competenze del Collegio:

- l’analisi di problematiche pedagogico- didattiche;

- l’affinamento e il perfezionamento della professionalità docente;

- la puntualizzazione dell’identità delle scuole paritarie di ispirazione cristiana;

- l’elaborazione di progetti su obiettivi formativi e didattici di asse comune;

- scambio di esperienze professionali;

V. SERVIZI SCOLASTICI

Trasporto scolastico

La scuola prevede il servizio di trasporto scolastico con automezzo del Comune di Cermenate. Il trasporto

scolastico copre la rete stradale dell’area comunale dove è ubicata la scuola. I genitori degli alunni che

beneficiano del servizio contribuiscono alle spese mediante una quota stabilita dal Comune e versata allo stesso.

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Assicurazione

A tutela degli alunni e del personale, la Scuola stipula, con una società assicuratrice, una polizza assicurativa

contro gli infortuni di RC, per incidenti provocati a terzi, che possono verificarsi durante la permanenza dei

bambini e del personale nella scuola.

Medico

Per la salute dei singoli e collettiva, la scuola si avvale della competenza sanitaria e specifica

di personale medico di provata professionalità appartenente all’A.S.L. Degli accertamenti

medici è preventivamente informata la famiglia per averne il consenso.

12. PROGETTO SICUREZZA 1 (Tutela della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008 integrato D.Lgs 106/2009

Con il D.Lgs. 3 agosto 2009 n. 106 – integrativo e modificativo del D.Lgs. 81/2008 – viene confermato il dovere

da parte del datore di lavoro di assicurare a ciascun lavoratore la formazione adeguata e sufficiente in materia

di sicurezza.

Anche i dirigenti e i preposti devono ricevere un’adeguata e specifica formazione ed un aggiorna-mento

periodico in relazione ai propri compiti.

La formazione (effettuata da persona esperta e, di norma, sul luogo di lavoro) è stata compiuta presso Centro

Servizi FISM.

Viene inoltre dato un peso ancor più rilevante al Preposto (persona che sovrintende all’attività lavorativa e

garantisce l'attuazione delle direttive ricevute) per il quale è stata effettuata una formazione, specifica e

periodica-mente aggiornata, in materia di:

principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;

definizione e individuazione dei fattori di rischio;

valutazione dei rischi;

individuazione delle misure tecniche, organizza-tive e procedurali di prevenzione e protezione.

Dopo quanto premesso, in attuazione del D.Lgs. 81/08 integrato col D.Lgs. 106/09, la scuola ha provveduto alla

frequenza si una serie di corsi previsti dalla legge.

Presente a scuola il Documento di Valutazione Rischi. Periodicamente si effettuano prove di evacuazione.

1 Il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 è un atto normativo della Repubblica Italiana emanato nel 1994 per regolamentare la

sicurezza sui luoghi di lavoro, recepito in attuazione di alcune direttive dell'unione europea.

Il decreto legislativo 626/1994 è stato completamente trasfuso nel cosiddetto Testo Unico Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008), a sua volta

successivamente integrato dal D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 recante disposizioni integrative e correttive. Le norme contenute nel

cosiddetto "decreto correttivo" sono entrate in vigore il 20 agosto 2009.

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13. SCUOLA FISM

La Scuola dell'Infanzia, paritaria "Giuseppe Garibaldi" di Cermenate è aderente alla FEDERAZIONE

ITALIANA SCUOLE MATERNE - FISM COMO - Via Cesare Battisti, 8 tel. 031.300057 - mail:

[email protected]

La rete delle 126 scuole dell'infanzia, paritarie di ispirazione cristiana/cattolica della provincia di Como,

delle 1.768 della Regione Lombardia, e delle oltre 8.000 in Italia.

La FORMAZIONE e l'AGGIORNAMENTO sono proposti da FISM COMO e CENTRO SERVIZI ad

Amministratori, Coordinatrici, Insegnanti, Personale non Docente e altri Collaboratori Volontari e non, anche in

attuazione di quanto previsto dalla legge di parità scolastica n.62/2000, nonché la legge di "Riforma della Buona

Scuola" n. 107/2015.

La nostra scuola appartiene al Coordinamento provinciale pedagogico-didattico della rete delle scuole

dell'infanzia, paritarie di ispirazione cristiana della provincia di Como.

La Coordinatrice e la Docente partecipano al Collegio Docenti della zona di Bregnano.

14. AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

La Coordinatrice e la Docente frequentano i corsi annualmente proposti per la formazione e l'aggiornamento

pedagogico-didattico, compreso l'annuale aggiornamento per il mantenimento dell'idoneità di cui al decreto

vescovile all'I.R.C., nonché i corsi inerenti le mansioni e funzioni inerenti la sicurezza dei Bambini e degli

ambienti (primo soccorso, antincendio, sicurezza lavoratori, HACCP, ecc.)

La nostra scuola si avvale delle proposte formative, di aggiornamento del CENTRO SERVIZI FISM.

15. IL CASELLARIO GIUDIZIALE

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 22 marzo 2014, è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 39 del 4 marzo

2014, in vigore dal 6 aprile 2014, con il quale è stata recepita in Italia la Direttiva 2011/93/UE, che riporta

disposizioni in merito alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento dei minori.

A tal fine si richiede il certificato penale del casellario giudiziale a tutti i soggetti che svolgono attività

professionali presso la nostra scuola al fine di verificare l’esistenza o meno, in capo al lavoratore, di condanne

per i reati contro i minori previsti dal codice penale (art. 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinques e 609-

undecies).

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16. MONITORAGGIO/VALUTAZIONE

E' previsto un monitoraggio, tramite un questionario anonimo, per verificare e valutare l’efficacia e l’efficienza

del servizio, proporre eventuali adeguamenti, innalzare progressivamente la qualità dell’offerta formativa.

Eventuali segnalazioni specifiche di disservizio andranno comunque segnalate tempestivamente,

direttamente alla coordinatrice della scuola.

Le verifiche riguardano l'efficienza e l'efficacia del servizio in termini di risposte a bisogni reali, a

livello di:

— scelte organizzative

— scelte didattiche

— scelte formative

— reti di relazioni interne ed esterne alla scuola

— utilizzo delle risorse

Le verifiche sono fatte tramite:

- assemblee degli organi collegiali (consiglio scolastico, incontri di sezioni…) o assemblee allargate aperte a tutte

le componenti coinvolte nel servizi

- Questionari anonimi somministrati annualmente alle famiglie dei bambini iscritti

Vedi Modulo O “Questionario di soddisfazione”.

17. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA'

Il patto educativo di corresponsabilità è l’accordo fra la Direzione, Insegnanti, Alunni e Genitori volto alla

maturazione della responsabilità e dell’impegno personale ed è uno strumento rivedibile in

funzione alle esigenze che emergono nella fase attuativa del Progetto. Ogni componente è tenuto a collaborare

per la realizzazione degli ambiti educativi. vedi allegato n° 8.

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18. LEGITTIMAZIONE PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA

Per la scuola dell’infanzia paritaria (3-6 anni) e per sezione primavera (2 anni)

Il collegio Docenti con le Educatrici propone ed il Consiglio di Amministrazione approva il presente PIANO

TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA (PTOF) per gli anni scolastici 2016-2019 redatto ai sensi della Legge

107/2015 per la Scuola dell'Infanzia G. GARIBALIDI paritaria con D.M. 28/02/2001.

Proposto e riscontrato dal Collegio Docenti il 04 dicembre 2015.

Presentato e approvato dal Consiglio di Amministrazione il 17 dicembre 2015

Riesaminato e verificato dal Coordinatore pedagogico-didattico il 15 dicembre 2015

Tenuto conto che il documento è suscettibile di eventuali modifiche in itinere, che saranno

tempestivamente comunicate a tutti gli utenti.

Il presente documento viene adottato da questa Scuola dell’Infanzia.

___________________, _________________

Per il Consiglio di Amministrazione della Scuola

Il Legale rappresentante/Dirigente Scolastico

Per il Collegio docenti/educatrici

La Coordinatrice pedagogico-didattica Natale Verga CarmelaTenace

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19) ALLEGATI AL P.T.O.F. (TRIENNIO 2016/2019)

n. 1 Lo statuto

n. 2 Progetto Educativo

n. 3 Progettazione educativo/didattica annuale

n. 3.1 progettazione didattica materna e primavera

n. 3.2 Modello scheda Percorso di apprendimento

n. 4 Piano annuale di inclusione (PAI)

n 4.1 Criteri per l'individuazione iniziale degli alunni BES

n. 4.2 Griglia di osservazione per gli alunni BES

n.4.3 Piano di lavoro per alunni di BES

n. 5 Regolamento interno materna

n.6 Regolamento interno primavera

n.7 Regolamento del Consiglio di Scuola

n.8 Il patto di corresponsabilità educativa con le famiglie

n. 9 Elenco documenti per visite ispettive

MODULISTICA per Iscrizioni

Modulo A1: Iscrizione Scuola Infanzia

Modulo A2: Iscrizione sezione Primavera

Modulo A3: Iscrizione da Primavera a Materna

Modulo A4: Riconferma iscrizione Scuola Infanzia

Modulo A5: Ritiro bambino dalla Scuola Infanzia

Modulo A6 : Ritiro bambino dalla Sezione Primavera

Modulo B: Sintesi P.T.O.F.

Modulo C: Criteri e modalità d'iscrizione Scuola Infanzia

Modulo D: Informativa codice privacy copia scuola

Modulo D1 : Informativa codice privacy copia genitori

MODULISTICA per Nuovi iscritti Modulo E: lettera per ricevere via e-mail gli avvisi

Modulo E1: Autorizzazione per invio avvisi per posta elettronica

Modulo E2: Autorizzazione per sito

Modulo E3: Autorizzazione foto e riprese video

Modulo E4: Autorizzazione per la conservazione di foto e video

Modulo E5: Autorizzazione per foto sul quadernone del minore

Modulo E6: S.O.S telefono

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Modulo E7: Modulo delega ritiro del minore

Modulo E8: autorizzazione alle uscite sul territorio

Modulo E9: Comunicazione codice fiscale

Modulo E 10: Autorizzazione per laboratorio cucina

Modulo E11: fobie ed allergie per progetto pet e asino

Modulo E 12: autorizzazione screening logopedico

Modulo E 13: autorizzazione passaggio informazioni logopediste-insegnanti

Modulo F: Fascicolo personale materna

- sezione A dati e storia del bambino

- sezione B schede di osservazione

Modulo G: Fascicolo personale primavera

- sezione A dati e storia del bambino

- sezione B scheda di osservazione

Modulo H: Informazioni utili materna

Modulo I: Informazioni utili Primavera

Modulo J: Protocollo farmaci salvavita e relativi allegati:

- Allegato J1 - - Allegato J2 - Allegato J3 - Allegato J4

MODULISTICA BACHECA

Modulo K: Autocertificazione riammissione

Modulo L: Entrata posticipata

Modulo M: Uscita anticipata

Modulo N: Delega Temporanea ritiro minore

Modulistica Varia:

Modulo P : Autocertificazione

Modulo O: Questionario di soddisfazione

Modulo Q: di Evacuazione