foedus ferio stabilire alleanze · 2016-03-18 · foedus ferio stabilire alleanze Massimo...
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M. Guerreschi – Centro@usili - Ass. La Nostra Famiglia - I.R.C.C.S. “E. Medea” [email protected]
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Massimo GuerreschiMassimo Guerreschi
Desenzano del Garda, 4 maggio 2011
M. Guerreschi – Centro@usili - Ass. La Nostra Famiglia - I.R.C.C.S. “E. Medea” [email protected]
Breve vicenda istruttivaBreve vicenda istruttiva
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Il Naviglio della Martesanaè un canale navigabile largo dai 9 ai 18 metri, profondo da 1a 3 metri e lungo 38 km che collega Milano con l’Adda dal quale riceve le acque a Concesa poco a valle di Trezzosull’Adda.Fu completato definitivamente nel 1496 sotto la guida di Ludovico il Moro.Il percorso affianca l´antica strada romana (l´attuale SS 11 padana superiore) che passava l´Adda con due rami: a Vaprio e a Cassano.Per tutta la sua lunghezza è affiancato da una ciclovia, che nella città di Milano (dove attraversa l’omonimo parco, nella zona nord-est) costituisce probabilmente il più lungo percorso ciclabile cittadino.
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ComplessitComplessitàà
• situazioni strutturalmente complesse– numerosità attori– numerosità, consapevolezza e governabilità variabili– interdipendenza azioni
• = risultati o esiti finali /complessivi differenti da esiti delle fasi intermedie / azioni focali
• esiti reali / esiti desiderati o concordati– necessità di governo di processo – necessità di controllo di corrispondenza– chi e come?
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4 segnalazioni per le situazioni complesse, in forma di provocazione
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Provocazione Provocazione nn°° 11
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studente con disabilità (e famiglia) : da "avente diritto" ad "avente bisogno"
dal riconoscimento formale (chi lo nega?) ad un servizio per contribuire all’esercizio concreto del diritto "naturale"
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1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
a) sforzo costante di spostamento di prospettiva sulla messa a fuoco dei bisogni (comprendere, rispondere, prevedere, anticipare, ...) 1. il principio di riferimento non è quello standard
della scuola (almeno in partenza)2. dal riconoscimento della limitazione deriva la
necessità di graduale adattamento reciproco
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studente con disabilità:• capacità• esigenze• risorse
proposta scolastica:attivitàmodalità / strategiestrumenti
GRADUALE ADATTAMENTO
RECIPROCO
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AUSILI +AUSILI + ACCESSIBILITA'ACCESSIBILITA'
1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
adattamento reciproco
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1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
a) sforzo costante di spostamento di prospettiva…3. la prospettiva BES contrasta il distanziamento, la
delega, la non condivisione / cooperazione 4. in situazioni complesse non si parte dalle risorse, nè
dagli strumenti / soluzioni (di cui ovviamente occorre tenere conto);
5. anche quando si è fortemente condizionati dalle (poche) risorse, si procede secondo un giudizio (quali priorità? come le uso?)
• es: coincidenza tra necessità di supporto e sostegno scolastico;
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1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
b) fuori standard1. integrazione: riconoscimento della necessità di
gestire più e/o differenti processi rispetto all’ordinario
• accompagnamento, progettazione, monitoraggio, adeguamenti
• soprattutto necessità di criteri, piuttosto che (solo) prescrizione di comportamenti / azioni
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1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
b) fuori standard2. soluzioni ad hoc
• <-- credibilità <-- competenze + esperienze documentate
3. pericolo che la dimensione organizzativa (soprattutto sui grandi numeri) governi gli interventi, creando rigidità• organizzazione: indispensabile per l’efficienza• a condizione che sia funzionale all’efficacia• possibilità di modificare la “organizzazione” se
presenti giustificazioni fondate
es 1: termini / modalità presentazione PEI es 2: modulistica
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1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
b) fuori standard4. situazioni attualmente poco o per nulla coperte – es 1: lesioni cerebrali acquisite
• problema assegnazione risorse dopo la formazione degli organici (…quando è meglio farsi male…)
• a volte è sufficiente l’accesso al PEI senza doc. sostegno
• quadri assimilabili ai dsa• temporaneità dell'entità dei disturbi
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1 1 –– prospettiva del bisognoprospettiva del bisogno
b) fuori standard4. situazioni attualmente poco o per nulla coperte – es 2: certificazione DSA
• prassi e disposizioni: chi è autorizzato a certificare? secondo la circolare ott 2004; secondo la L.regionale; secondo la L. 170; cosa accettano le scuole?
– es 3: assistive technology informatiche ed elettroniche • valutazioni e prescrivibilità• es: paradosso valutazioni SLA e sistemi di
puntamento (tragicomico)
– es 4: requisiti del personale di assistenza / mansioni effettive
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Provocazione nProvocazione n°°22
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“glielo dico col sorriso, ma ho le lacrime agli occhi: la verità è che i genitori sono soli“mamma di una bambina con sospetto DSA – 29.04
soli e in balia delle circostanze? la necessità di orientamento e di riferimenti
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2 2 –– orientamenti e riferimentiorientamenti e riferimenti
a) referenti1. esistenti, consistenti, persistenti, non autoreferenti2. nei diversi ambiti / settori? 3. “front office” e “back office”4. (verso la famiglia) terzi rispetto a chi interviene
concretamente?5. piste:
1. una versione CRTH dell'URP 2. il "case manager"
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2 2 –– orientamenti e riferimentiorientamenti e riferimenti
b) riferimento formale e sostanziale dpr 24.02.94:è soprattutto indicazione metodologica [che esalta l'aspetto di cooperazione intersettoriale, vedi provocazione n°3]; le prescrizioni dovrebbero essere concretizzazione di quell'approccio, ma vi sono criticità
1. criticità operative / organizzative: • reali possibilità di incontro efficace equipe / docenti
/ altri (luoghi, tempi)• numerosità dei soggetti coinvolti• situazioni in cui non c'è presa in carico
neuropsichiatrica/riabilitativa oppure è realizzata da soggetto che ha difficoltà negli adempimenti
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2 2 –– orientamenti e riferimentiorientamenti e riferimenti
b) riferimento formale e sostanziale dpr 24.02.94:2. sottovalutazione di elementi di processo, interni ed
esterni alla scuola: • linguaggi e concetti• costruzione di relazioni personali e consuetudini di
lavoro• effettiva prescrittività del PEI (es: Consigli di
Classe)3. ambiguità formali o di prassi da sciogliere:
• "livello di sviluppo successivo"; ruolo famiglia; "firma per accettazione“
• PEI del dpr più simile ad un PdV; PEI reale è spesso una Programmazione scolastica individualizzata
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Provocazione Provocazione nn°° 33
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“qui dice che le diverse funzioni mentali sono sviluppate a livelli differenti e che ha difficoltà ad esprimersi“lettura tipica dei corsisti di ultimo anno di scienze della formazione primaria; spesso già docenti e anche impegnati nel sostegno scolastico
la necessità di formazione “pensata”
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3 3 –– formazioneformazione
a) necessità di un “corpus” "basic"b) formazione docenti curricolari
1. necessaria2. comprensione delle loro difficoltà
• es: “lo tratto come tutti gli altri perché non si senta diverso”
c) diversificazione modalità formative e di aggiornamento professionale
1. formazione sul campo; supervisione docenti; tirocini mirati
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3 3 –– formazioneformazione
d) focus della formazione docenti 1. non (tanto) patologia / disabilità, 2. ma insegnamento / educazione (a chi ha disabilità)
e) qualità formatori 1. esperienza non è necessariamente anzianità2. né appartenenza accademica3. provenienza intersettoriale
f) riconoscimento difficoltà oggettiva della progettazione didattico/educativa, soprattutto in team / consiglio
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Provocazione Provocazione nn°° 44
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senza paroleParco Martesana –Milano
lavoro comune e intersettorialità
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4 4 –– lavoro comune e lavoro comune e intersettorialitintersettorialitàà
a) coinvolgimento di tutti gli attori che ne hanno titolo (almeno tentativo)
1. poco efficace / efficiente una attività / soluzione unilaterale; non funziona nemmeno tra medico e paziente)
b) chi ha titolo? sono i portatori di:1. interesse (problemi da risolvere) 2. compito/mandato; (anche non professionale) 3. competenze (chiarire / costruire le
"specializzazioni" per evitare fraintendimenti e frustrazioni)
c) valorizzazione delle risorse a livelli concentrici
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