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STORIA Il flauto dolce si diffonde in Europa in epoca rinasci- mentale e barocca. Nell’Ottocento, la radicale trasformazione del flauto traverso rende quest’ultimo strumento definitivamente più adatto a figurare nell’orchestra sinfonica. Dalla seconda metà del Novecento è possibile fabbricare flauti di bachelite e poi di plastica; in questo modo i flauti dolci diventano sempre più economici e veloci da produrre. Il rinnovato interesse per lo strumento, unito a questa circostanza, fa sì che esso divenga popolare come supporto didattico da utilizzare nelle scuole, soprat- tutto per la facile emissione sonora e per la ridotta distanza fra i fori, che rende il flauto soprano in Do adatto anche alle mani dei bambini. Il flauto dolce viene chiamato anche «flauto diritto» per la posizione dello strumento rispetto all’esecutore. Esistono diversi modelli di flauto dolce (sopranino, soprano, contral- to, tenore e basso), che si differenziano per le dimensioni e per l’e- stensione. COME SI PRODUCE IL SUONO Nel flauto dolce il suono è generato dal soffio dell’esecutore attraverso l’imboccatura che mette in vibrazione una colonna d’aria all’interno del tubo dello strumento. Il flauto dolce ha un’imboccatura libera costituita da una fessura at- traverso cui passa l’aria. ESTENSIONE Flauto dolce Fori Sul corpo dello strumento sono praticati dei fori (7 nella parte anteriore, 1 in quella posteriore) che vengono aperti o chiusi dalle dita dell’esecutore e, modificando la porzione di colonna d’aria vibrante, realizzano suoni di diversa altezza. Parte finale Detta piede o trombino, dalla forma leggermente a campana, permette l’uscita dell’aria che, vibrando, produce il suono. Imboccatura La parte del flauto dove viene soffiata l’aria da parte dell’esecutore. imboccatura libera

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PARTE 2 Unità 1

to dolce

Flau STORIA Il flauto dolce si diffonde in Europa in epoca rinasci-mentale e barocca. Nell’Ottocento, la radicale trasformazione del flauto traverso rende quest’ultimo strumento definitivamente più adatto a figurare nell’orchestra sinfonica.Dalla seconda metà del Novecento è possibile fabbricare flauti di bachelite e poi di plastica; in questo modo i flauti dolci diventano sempre più economici e veloci da produrre. Il rinnovato interesse per lo strumento, unito a questa circostanza, fa sì che esso divenga popolare come supporto didattico da utilizzare nelle scuole, soprat-tutto per la facile emissione sonora e per la ridotta distanza fra i fori, che rende il flauto soprano in Do adatto anche alle mani dei bambini.Il flauto dolce viene chiamato anche «flauto diritto» per la posizione dello strumento rispetto all’esecutore.Esistono diversi modelli di flauto dolce (sopranino, soprano, contral-to, tenore e basso), che si differenziano per le dimensioni e per l’e-stensione.

COME SI PRODUCE IL SUONO Nel flauto dolce il suono è generato dal soffio dell’esecutore attraverso l’imboccatura che mette in vibrazione una colonna d’aria all’interno del tubo dello strumento.Il flauto dolce ha un’imboccatura libera costituita da una fessura at-traverso cui passa l’aria.

ESTENSIONE

ForiSul corpo dello strumento sono praticati dei fori (7 nella parte anteriore, 1 in quella posteriore) che vengono aperti o chiusi dalle dita del l’esecutore e, modificando la porzione di colonna d’aria vibrante, realizzano suoni di

diversa altezza.

Parte finaleDetta piede o trombino, dalla forma leggermente a campana, permette l’uscita dell’aria che, vibrando, produce il suono.

ImboccaturaLa parte del flauto dove viene soffiata l’aria da parte del l’esecutore.

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