Fip Piemonte Book Allievo Allenatore 2011

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    Quaderno Tecnico dei corsi

    ALLIEVO

    ALLENATORE

    Estate 2011

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    STAFF ORGANIZZATIVO E TECNICO

    Vercelli Torino

    Roberto CAVALLARO Resp. Amministrativo Roberto CHIEPPA

    Luca COLOMBI Resp. Organizzativo Andrea CORRADO

    Wannes POMELARI Formatore Pietro CARDILE

    Michele MASCARINOAssistente

    Loretta FABIANI MetodologoMirella RONCO

    Lorenzo PIRAZZIArbitroFederico BRINDISI

    Manuel TORBOLPreparatore FisicoDenis MARANGON

    Elenco corsisti TORINO:

    Alluffi Roberto, Baroso Tommaso, Battaglia Christian, Bevilacqua Mirko, Bisi Daniel,Borrello Simone, Calamita Stefano, Campanelli Leonardo, Fiorito Davide,Gentile Edoardo, Germark Vittorio, Hilmi Mohammed, Maccone Edoardo,

    Menegon Stefano, Mina Roberto, Plumitallo Mauro, Ramazzina Marco,Randazzo Sergio,Sanino Alessandro, Tinello Fabio, Tunzi Edoardo, Zabaldano Enrico,

    Zabaldano Fabio,Zedda Antonio.

    Elenco corsisti VERCELLI:

    Agliotti Valerio, Berardi Fabrizio, Briacca Raffaele, Cavagna Davide, Dangella Antonio

    Defabianis Antonello, Dongiovanni Luca, Fusano Fernando, Giannini GabrieleMangolini Stefano, Mari Luciano, Pessano Edoardo, Peverada Andrea,

    Pioppi Massimiliano, Pironi Pietro, Pontesilli Paolo, Rabbolini Edoardo,Ramella Ermanno,Regaldi Matteo, Rivella Giancarlo, Simone Davide, Trapella Tommaso, Valentini Fabrizio

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    IL GIOCO DELLA PALLACANESTRO

    Federazione Italiana Pallacanestro F.I.P.

    E una associazione con personalit giuridica senza fini di lucro. Costituita nel 1921 conscopo di promuovere , regolare e sviluppare il basket in Italia , nel rispetto dei principicostituzionali, legislativi e regolamenti della FEDERATION INTERNATIONALE DIBASKETBALL (F.I.B.A.)cui affiliata, e delle direttive del CONI e del CIO.Dal 1994 stato variato lo statuto, introducendo il regime di professionismo.La FIP ha autonomia tecnica, organizzativa e di gestione e svolge la sua attivit sotto la

    vigilanza del CONI.Presidente FIPDino Meneghin (dal 15 magg io 2010)

    La FIP ha come proprio rappresentante in ogni regione il COMITATO REGIONALEche quindi lorgano federale pi importante.

    Presidente regionale Giorgio Mapel l i

    Consigl ier i : FedericoDannaDavide DalmassoLuciano MittonFedele ValenteAlex CardanoMarida PellegriniFabio MancaPiero Piermattei

    Comitato Nazionale Allenatori C.N.A.

    E un organismo federale di settore della FIP con obiettivo il reclutamento , formazione,

    coordinamento e organizzazione degli Istruttori Tecnici, degli allenatori e Preparatori Fisici.

    Presidente CNA Giovanni Piccin

    Consigl io Diret t ivo Riccardo BocciRoberto ChieppaMassimo MeneguzzoGiampiero TicchiGianni Zappi

    Responsabi le Tecnico Andr ea Capobianco

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    Il CNA ha in ogni regione il proprio organo rappresentativo. Il presid ente del C.N.A.Piem on tese GIUSEPPE CARBONE, mentre gli altri due componenti della CRA(commissione regionale allenatori) sono MAURO FERRERO e PIETRO CARDILE

    Comitato Italiano Arbitri C.I.A.

    E un organismo federale di settore della FIP con obiettivo il reclutamento , formazione,addestrare , organizzare , istruire e valutare arbitri, ufficiali di campo, miniarbitri ed icomponenti delle strutture Tecniche del settore. Il CIA ha autonomia organizzativa perassolvere i compiti affidati dal consiglio federale della FIP.

    Presidente CIA Tiziano Zancanella

    Anche il CIA ha in ogni regione il proprio organo rappresentativo, in Piemonte ilpr esiden te DENIS QUARTA , mentre i componenti della commissione sono PIERLUIGIBRAGANOLO e GIAMPIERO MARIOTTO.

    In ogni provincia vi rappresentata la FIP con il proprio delegato, il CNA con presidente e

    2 membri e CIA con i propri rappresentanti.

    Lattivit organizzativa vastissima e vuole raggiungere in modocapillare ogni provincia,pi territorio possibile. Ci sono diverse iniziative che partono dallalto ed a cascata

    raggiungono tutti perch tutti noi, e voi tra unpo , fate parte di un movimento.E tendenza degli ultimi anni liberalizzare iniziative che vadano amigliorare gli aspetti diogni regione. Si sono create commissioni tecniche composte da allenatori, la stessaformazione stata regionalizzata, sempre previa autorizzazione di chi ci dirige,ma il tutto viene fatto per andare incontro alle esigenze territoriali.Lobiettivo della FIP del CNA del CIA di aumentare i numeri di tesserati, far crescere lapassione, aumentare la qualit degli Allenatori, degli arbitri e soprattutto dei giocatori.Tutti noi dobbiamo sentirci RESPONSABILI dei successi della nostra nazionale.

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    Le orig in i

    A Springfield, nel dicembre 1891, James Naismith (1861-1939), canadese, insegnante dieducazione fisica presso la Ymca International Training School, elabor in una nottecinque principi fondamentali, poi sviluppati in tredici regole, per un nuovo gioco dapraticare al chiuso, durante i mesi invernali..Il 15 gennaio 1892 lidea venne pubblicata. Perch inventare un nuovo gioco? Semplice:per sconfiggere la noia di cui erano preda gli studenti durante il gelido inverno delMassachusetts. Alla Ymca esisteva gi un corso di educazione fisica sotto laresponsabilit del preside Luther Hasley Gulick, che sollecitava i suoi allievi a un grandeimpegno agonistico puntando sui giochi di squadra per consolidare sempre pi

    lo spirito di gruppo e la reciproca assistenza, considerati fondamentali nelleducazione deigiovani.

    Linverno, per, costituiva un problema e non solo per le temperature polari: il baseball, sigiocava e si gioca tuttora dalla primavera a ottobre; Il football americano sport autunnalee non si spinge oltre gennaio. Per gli studenti del college, quindi, i primi mesi del nuovoanno erano puntualmente caratterizzati da lunghi vuoti che i tradizionali e ripetitivi corsi dieducazione fisica non riuscivano a colmare.Cos Gulick si rivolse a un suo giovane collaboratore, James Naismith, chiedendogli di

    trovare qualcosa per tenere impegnati gli allievi, che la noia stava rendendo sempre piirrequieti. Doveva essere un gioco da praticare al coperto, con luce artificiale, che fossedivertente e facilmente assimilabile, che non presentasse occasioni di violenza e,last butnot least, che non incidesse molto sulle casse della scuola. Naismith si mise allavoro.Linventore del basket proveniva da Almonte, un piccolo villaggio contadino tra leforeste dellOntario. Figlio di immigratiscozzesi, perse i genitori in giovanissima et e fucresciuto dallo zio. Continu a vivere tra i boschi, alternando lo studio al lavoro ditaglialegna.Ricevuto ordine di inventare un nuovo passatempo atletico, James Naismith si immersenella riflessione, come uno scrittore in cerca di ispirazione per il romanzo della vita. I primitentativi andarono a vuoto: era arduo per lepoca soddisfare quelle particolari richieste.Poi, pian piano, unidea inizi a farsi strada nella mente dellex boscaiolo di Almonte. Glitorn in mente il duck-on-a-rock, un gioco che aveva imparato da bambino in Ontario,letteralmente anatra su una roccia. Si trattava di una gara a chi per primo riusciva a farcadere, colpendola con un sasso da una distanza prestabilita, la pietra (detta duck),collocata su un masso.Una volta fatta cadere, bisognava correre a recuperare il proprio sasso, mentreil goalkeeper, rimesso il duck al suo posto, doveva tentare di afferrare lavversario. Pi siarcuava la parabola, pi aumentavano le possibilit di successo: Era un gioco che

    richiedeva finezza e accuratezza a chi lo praticava. Inoltre a Naismith vennero in menteanche gli antichi giochi praticati dai Maya (po-ta-pok) e dagli Aztechi (tchlatchli), in cui una

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    sfera andava fatta passare dentro anelli dal significato religioso. Perch pens Naismithnon sostituire un pallone al sasso e un cesto al duck, mantenendo il gesto tecnico dellaparabola?Dopo due settimane di riflessione, poco prima di Natale, in una leggendaria notte insonne,chino sulla scrivania al solo lume di una consumata candela, James Naismith elaborcinque principi fondamentali di un nuovo gioco, poi tradotte in tredici regole di base. Li fecebattere a macchina dalla segretaria del college, la signorina Lyons, e il 15 gennaio 1892 ilregolamento fu pubblicato su Triangle, il giornalino studentesco, con il titolo A new game.l problema dellattrezzatura fu rapidamente risolto: si impiegarono i palloni di cuoio usatinel soccer, mentre le ceste di vimini furono messe a disposizione dalleconomo delcollege, Mr. Stebbins. Furono fissate al bordo pi alto della palestra, su due lati

    fronteggianti. Una volta contenevano pesche. Agli inizi le ceste utilizzate non erano bucatee dopo ogni canestro si era costretti ad arrampicarsi su una scala per recuperare ilpallone. Il gioco fu chiamato basketball da uno dei primi giocatori, Frank Mahan, dopo chelinventore aveva respinto lidea di chiamarloNaismith Game.Linnovazione pi grande della pallacanestro consiste nel suo non essere uno sport dicontatto, sostituendo alla forza fisica e alla potenziale violenza altre qualit comelintelligenza, la destrezza, labilit.Non c alcuna forma di fuorigioco e si prevede esclusivamente luso delle mani. Le regoledella pallacanestro furono pensate per produrre un gioco dattacco, estremamente veloce

    e tecnicamente tra i pi esigenti.

    Ecco i cinque principi ideati da Naismith:

    1. Il gioco viene praticato con un pallone rotondo che pu essere trattato solo con le mani.2. Non consentito camminare con il pallone.3. I giocatori possono prendere una posizione sul campo di gioco in qualsiasi momento edovunque preferiscano.4. Non permesso il contatto fisico tra i giocatori.5. Il goal collocato orizzontalmente in alto.

    Il 21 dicembre 1891 nella palestra di Armory Street a Springfield venne disputata la primapartita sperimentale. Le due squadre schieravano nove giocatori ciascuna: diciotto infattierano gli alunni del corso di Naismith, e le sue regole non indicavano il numero dicomponenti di ciascuna formazione. Il match termin un punto a zero con un canestromesso a segno da William Chase. La prima gara ufficiale fu giocata il 2 o l11 marzo1892, tra una squadra di insegnanti (tra cui lo stesso Naismith) e una composta dastudenti. Davanti a duecento spettatori vinsero i primi per cinque canestri a uno. AmosAlonzo Stagg segn tutti i punti dei docenti, Ruggles lunico canestro degli studenti. Presto

    si appassionarono al nuovo gioco anche le ragazze. Anzi, un dizionario inglese del 1895,dava alla pallacanestro la definizione di gioco per ragazze, evidentemente con intenti

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    poco lusinghieri. Lascesa del basket femminile sar per lentissima, in quanto frenata daregole restrittive fino allinizio degli anni 70.A differenza di altri sport nati negli Stati Uniti, come il baseball e il football, il basketdivenne gioco globale, esportato in Europa nel 1893e approdato alle olimpiadi di Berlino nel 1936 (ma il femminile solo nel 1976) a cuipresenzi lo stesso Naismith. Il basket nel vecchio continente divenne per popolaresoltanto dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla presenza delle truppe americane.Intanto nel 1950 negli Stati Uniti si giocava la prima partita della nuova legaprofessionistica, la NBA, tra Minneapolis e Syracuse.A differenza di altri sport nati negli Stati Uniti, come il baseball e il football, il basketdivenne gioco globale, esportato in Europa nel 1893 e approdato alle olimpiadi di Berlino

    nel 1936 (ma il femminile solo nel 1976) a cui presenzi lo stesso Naismith. Il basket nelvecchio continente divenne per popolare soltanto dopo la seconda guerra mondiale,grazie alla presenza delle truppe americane. Intanto nel 1950 negli Stati Uniti si giocava laprima partita della nuova lega professionistica, la NBA, tra Minneapolis e Syracuse.Nel 1893 fu introdotto il pallone simile a quello attuale ma di colore marrone.. Nel 1894 fuintrodotto il tabellone dietro al canestro , diventato un anello di metallo con una rete ancoraper chiusa. Nel 1912 ne venne tagliato il fondo.Il numero dei giocatori (9) and progressivamente a diminuire, passando a sette per poidiventare 5 come ora. Nel 1933 vennero introdotte le regole dei 3 e 10 secondi e nel 1954

    i 24 sec. In Italia il primo incontro ufficiale di baske t si disput l8 giugno 1919 allArena diMilano.Fu unesibizione tra due squadre militari, gli Avieri della Malpensa in maglia azzurra e laCompagnia degli Automobilisti di Monza in maglia gialla, che doveva intrattenere ilpubblico in attesa dellarrivodellultima tappa del Giro dItalia di quellanno. Cos la primapartita di palla al cesto della storia fin 11-11, con uno storico e irripetibile pareggio.Oggi a livello internazionale la pallacanestro regolamentata dalla FIBA (FdrationInternational de Basketball) che conta 213 federazioni nazionali affiliate.Se ci si vuole per immergere nei momenti pi entusiasmanti di questo sport, bisognarecarsi ancora una volta nella cara vecchia Springfield, per visitare uno dei migliori museisportivi del mondo, la Hall of Fame, che anche una vera e propria istituzione preposta aeleggere di volta in volta i pi significativi personaggi nella storia del basket.

    Le 13 regole orig inal i di J ames Naismith:

    1.La palla pu essere lanciata in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani.

    2.La palla pu essere colpita in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani, ma maicon un pugno.

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    3. Un giocatore non pu correre con il pallone, deve lanciarlo dal punto in cui lo ha preso.4. La palla deve essere tenuta in una mano o tra le mani; le braccia o il corpo non possonoessere usate per tenerla.5. Non possibile colpire con le spalle, trattenere, spingere, colpire o scalciare in qualsiasimodo un avversario; la prima infrazione da parte di qualsiasi giocatore di questa regola contata come un fallo, la seconda squalifica il giocatore fino alla realizzazione del puntoseguente o, se stata commessa con il chiaro intento di infortunare l'avversario, perl'intera partita; non sono ammesse sostituzioni.6. Un fallo consiste nel colpire la palla con il pugno, nella violazione delle regole tre equattro e nel caso descritto dalla regola 5.7. Se una squadra commette tre falli consecutivi, conter come un punto per gli avversari;

    consecutivi significa senza che gli avversari ne commettano uno tra di essi.8. Un punto viene realizzato quando la palla tirata o colpita dal campo nel canestro erimane dentro, a meno che i difensori non tocchino o disturbino la palla; se la palla restasul bordo e l'avversario muove il canestro, conta come un punto.9. Quando la palla va fuori dalle linee del campo, deve essere rimessa in gioco dallapersona che per prima l'ha toccata; nei casi dubbi, l'umpire deve tirarla dentro il campo;chi rimette in campo la palla ha cinque secondi: se la tiene pi a lungo, la palla vieneconsegnata agli avversari; se una squadra continua a perdere tempo, l'arbitro dar loro unfallo

    10. L'umpire il giudice dei giocatori e prende nota dei falli, comunicando all'arbitroquando ne sono commessi tre consecutivi; ha il potere di squalificare un giocatoresecondo la regola 5.11. L'arbitro il giudice della palla e decide quando la palla in gioco, all'interno delcampo o fuori, a chi appartiene e tiene il tempo; decide quando un punto segnato e tieneil conto dei punti con tutte le altre responsabilit solitamente appartenenti ad un arbitro.12. La durata della gara di due tempi da quindici minuti, con cinque minuti di riposo tra diessi.13. La squadra che segna il maggior numero di punti nel tempo utile dichiarata lavincitrice dell'incontro. Nel caso di pareggio, il gioco pu continuare, se i capitani sonod'accordo, fin quando non viene segnato un altro punto

    LA PAL LACANESTRO IN ITALIA

    E' il 1907 quando a Siena, la signorina Ida Nomi Venerosi Pesciolini, dopo aver tradotto ilregolamento di Naismith ed essersi fatta un'idea sommaria del nuovo sport, ne insegna iprincipi di base alle giovanissime allieve della Mens Sana in Corpore Sano che, in divisa

    da marinarette, con blusa bianca e gonna blu, si esibiscono a Venezia

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    nella "palla al cerchio, gioco ginnastico per giovinette", allo stadio militare di Sant'Elenadurante il Concorso Ginnastico Nazionale di quello stesso anno.L 8 giugno 1919: si disputa la prima partita ufficiale di basket che si ricordi in Italia.Si gioca all'Arena di Milano, tra la II Compagnia Automobilisti di Monza e gli Avieri dellaMalpensa. La gara finisce in parit, 11 a 11, di fronte a un pubblico eccezionale, oltretrentamila persone. L'enorme afflusso si spiega non tanto per la considerazione di cuigodeva il basket (assai scarsa allora), ma perch quel giorno sulla pista dell'Arena, siconcludeva il Giro ciclistico d'Italia e tutti attendevano che dal sottopassaggio sbucassefuori trionfalmente la maglia rosa di Costante Girardengo .Nel 1922 s'inizia il primo campionato nazionale che sar vinto dall'ASSI di Milano.Il 1924 propone nuovamente il basket come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Parigi. In

    Italia ha luogo il primo campionato femminile, vinto dalle ragazze del Club Atletico Torino1925/1926: cambia il quadro politico, il fascismo sale al potere, la FIB si trasforma inFederazione Italiana Palla Al Cerchio e nasce anche la Nazionale che bagna il suoesordio, il 4 aprile 1926, con una vittoria a Milano sulla Francia per 23 a 17.Nel 1933 il basket entra nel programma dei Giochi Universitari , a Torino .

    I PIAZZAMENTI

    OLIMPIADI : MOSCA 1980 ARGENTOATENE 2004 ARGENTOEUROPEI : RIGA 1937 ARGENTO GINEVRA 1946 ARGENTO - ESSEN1971BRONZO BELGRADO 1975 BRONZO NANTES 1983 ORO STOCCARDA 1985BRONZO ROMA 1991 ARGENTO BARCELLONA 1997 ARGENTO PARIGI 1999ORO - STOCCOLMA 2003 BRONZO

    Ci sono state squadre che hanno segnato la storia della Pallacanestro Italiana dominandoanche in Europa tra le quali vanno citate :Ignis Varese, Cant, Milano con le scarpetterosse.

    LA PALLACANESTRO IN PIEMONTE

    La nostra regione ha sempre presentato importanti realt, modelli da cui molte altresquadre hanno preso spunti nella programmazione, nelle idee, negli investimenti.Negli anni 70 abbiamo la Sacl Asti, societ in cui vi giocavano giocatori nazionali come

    Carlo Caglieris, e giocatori che hanno fatto la storia della nostra pallacanestro (RomeoSacchetti, Alberto Merlati)

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    Nel 1974 a causa della indisponibilit del capo di gioco la societ astigiana si sposta aTorino, in casa Auxilium, societ presieduta da Don Gino Borgogno.La nuova societretrocede e torner nella massima serie nella stagione 78-79 vi rimarr sino allastagione 88-89. Nel arriv persino a giocare la finale della coppa Korac contro laJugoplastika Spalato. Sono le stagioni in cui Torino vede nelle proprie fila giocatori comePino Brumatti, Merlatti, Marietta, Giampiero Savio, Scott May, RiccardoMorandotti. Davide Pessina, Carlo Dlla Valle Joe Kopicki, Darryl Dawkins, Kevin Magee,oltre ai 3 campioni europei Romeo Sacchetti Carlo Caglierise Renzo Vecchiato. Ultimastella del basket torinese stato Alessandro Abbio, prima di trovar fortuna a Bologna.Nel 1993-94 la societ si retrocede dal campionato di serie A2 in B eccellenza. Nelfrattempo ri-nasce in Piemonte la societ Pallacanestro Biella che si avvale della guida di

    un allenatore proveniente da Torino, Federico Danna. La societ arriva in serie A, serie incui la troviamo ancora oggi. Unaltra importante realt che si sviluppata la JuniorCasale del presidente Cerrruti, societ che attualmente lotta per arrivare nella seriemaggiore. Molti sono gli allenatori che hanno lasciato un segno a livello nazionale passatinella nostra regione. Dal geniale Tracuzzi a Dodo Guerrieri, Fabrizio Frates, FedericoDanna, Mario De sisti , Gianni Asti, e molti altri .

    I RUOLI NEL BASKET

    Durante i primi cinque decenni dell'evoluzione della pallacanestro, vi erano tre ruoli che ungiocatore poteva ricoprire. In campo, infatti, c'erano: due guardie, due ali ed un centro.

    Il playmaker(in inglese point guard) uno dei ruoli standard della pallacanestro. chiamato anche ruolo 1.Normalmente si tratta del giocatore con il miglior trattamento di palla. Essenzialmente, ilplaymaker ha il compito di guidare l'attacco della squadra, portando avanti il pallone econtrollandolo, assicurandosi di far partire l'attacco

    Le guardie t iratr ic i(in inglese shooting guard) sono generalmente pi basse, veloci edagili rispetto alle ali (forwards). Si tratta solitamente, come si intuisce anche dal nome, delmiglior tiratore della squadra, che sia per anche in grado di penetrare verso il canestro seserve.Molte guardie tiratrici possono generalmente giocare anche come ala piccola (smallforward).

    Lala piccola generalmente pi bassa rispetto all'ala forte(power forward) e alcentro(center o pivot) ma generalmente pi alta e massiccia rispetto allaguardia t iratr icee alplaymaker.In attacco, trova il suo equilibrio tra i movimenti tipici di una guardia come iltiro o la penetrazione e il gioco di forza di un'ala forte, specie a rimbalzo.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Kevin_Mageehttp://it.wikipedia.org/wiki/Ala_fortehttp://it.wikipedia.org/wiki/Ala_fortehttp://it.wikipedia.org/wiki/Ala_fortehttp://it.wikipedia.org/wiki/Centro_(pallacanestro)http://it.wikipedia.org/wiki/Centro_(pallacanestro)http://it.wikipedia.org/wiki/Centro_(pallacanestro)http://it.wikipedia.org/wiki/Guardia_tiratricehttp://it.wikipedia.org/wiki/Guardia_tiratricehttp://it.wikipedia.org/wiki/Guardia_tiratricehttp://it.wikipedia.org/wiki/Playmakerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Playmakerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Playmakerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Guardia_tiratricehttp://it.wikipedia.org/wiki/Centro_(pallacanestro)http://it.wikipedia.org/wiki/Ala_fortehttp://it.wikipedia.org/wiki/Kevin_Magee
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    Tra tutti e cinque i ruoli standard, infatti quello che riesce a combinare meglio i dueaspetti del gioco e non di rado alcune "ali piccole" sono in grado di ricoprire diversi ruoli a

    seconda delle esigenze della squadra. Per quanto riguarda la difesa, l'ala piccola d il suoapporto con le palle rubate e rimbalzi.

    L'ala grande o ala forte(in inglese power forward) un ruolo molto fisico, simile a quellodel centro, un ruolo nel quale pu capitare anche di dover giocare se mancano giocatoripi alti. L'ala forte spesso gioca spalle al canestro in attacco, mentre in difesa si posizionasul fondo insieme proprio al centro.A rimbalzo deve essere aggressiva e segnare la maggior parte dei punti in post basso.

    I l centro(in inglese center) o pivot("perno" della squadra) .Solitamente deve sfruttare la sua grande massa soprattutto nei pressi del canestro.

    All'interno dellarea dei tre secondi deve saper segnare, difendere, 'stoppare' i tiri degliavversari, cio spazzare via con le mani il pallone mentre vola verso il canestro, tagliarefuori" il pari ruolo avversario (facendolo restare dietro la propria schiena) e catturarerimbalzi.Un centro che riesca ad unire la stazza all'atletismo pu essere un giocatore dominante edinsostituibile per una squadra. Un centro deve possedere un buon movimento spalle acanestro e un buon tiro dalla media distanza.

    Oggi, come ben si vede non solo nel campionato italiano, ma soprattutto in EUROLEGA ,e nella NBA in realt queste differenzazioni di ruoli, sono meno evidenti, ed in molti casigiocatori alti portano palla, giocatori lunghi giocano sul perimetro e tirano da tre punti, edesitono pure giocatori in grado di giocare in pi ruoli.

    Tornando a noi

    Per noi, futuri allenatori, importante vedere il gioco della Pallacanestro con altri occhi: Gioco di iniziativa: chi ha liniziativa? Chi gest isce megl io spazio/tempo Gioco di squadra: si pu prendere un vantaggio in dividualmente, ma per

    mantenerlo bisogn a essere squadra Gioco di letture: insegnare a leggere cont inuamente Gioco di situazione: in ogn i azione e nella stessa azione le situ azioni camb iano Gioco con u n gran numero di mo viment i dif f ic i lmente prevedibi l i

    Elementi caratterizzanti Il regolamento Il campo da gioco Le attrezzature

    Fasi di gioco

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    Fasi di gioco

    ATTACCO contropiede campo

    DIFESA uomo pressing campozona mista

    La piramide dellallenatore:

    All ievo A l lenatore: primo step, con questa qualifica possibile essere assistenti intutti i campionati regionali o essere posti come 1allenatore nei campionati a liberaiscrizione;

    Allenatore di Base: secondo step, si tratta di un corso residenziale della durata di7/8 giorni consecutivi, con questa qualifica possibile essere il 1allenatore in tutti icampionati regionali, fatta eccezione per leccellenza giovanile:

    Allenatore: terzo step, per poter diventare allenatore bisogna essere stato almeno2 anni allenatori di base, successivamente sar possibile frequentare un corsoresidenziale della durata di 15 giorni consecutivi al termine del quale verreffettuato un esame;

    Ist rut tore g iovani le: nuova figura;

    Allenator e Nazionale: quarto step, corso accessibile possedendo gli stepprecedenti e costituito da un pre-esame, il corso vero e proprio, ed un esame finale.

    Allenatore B enemeri to

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    LA FIGURA DELLALLENATORE

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    Ma cosa fa un allievo allenatore???

    Sicuramente studia la pallacanestro e deve essere: Competente tecnicamente; Autonomo nelle scelte.

    Per poter essere competente tecnicamente ed essere autonomo nelle scelte un allenatoredeve:

    Sapere; Saper Fare; Saper Fare in Campo; Saper Comunicare.

    Lallievo allenatore ha come obiettivo principale quello di essere in grado di soddisfarealmeno il punto A ed il punto B del precedente paragrafo, cio SAPERE e SAPERFARE, mentre i punti C e D fanno parte dellallenatore di base.Questo lobiettivo del corso, e del nostro Formatore, ovvero creare, istruire, formarepersone durante le lezioni apprendano il Sapere ed il Saper Fare.

    SAPEREPer sapere bisogna possedere;- conoscenza delle regole del gioco

    - una buona conoscenza della preparazione fisica;- elementi di metodologia per inter-relazionarsi con i giocatori;- elementi di base tecnica;

    Sintesi dei 3 livelli:- tecnico / tattico- fisico / atletico- mentale (emozioni, percezioni, capacit di giudizio, ragionamento, memoria, etc.)

    Totalit e parti:- autonomia - collaborazione- 1 vs 1 - 5 vs 5- giocatore - squadra

    Lequilibrio un fattore determinante nella pallacanestro, tra attacco e difesa deve esistereuna continuit.

    SAPERE FARESaper fare significa:

    - saper dimostrare ed eseguire i movimenti tecnici e gli esercizi;(molto importante soprattutto nelle categorie giovanili)

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    - saper osservare, dopo aver dimostrato, saper correggere gli atleti, segnalando loro cosanon stato recepito, cosa non sono riusciti ad eseguire, fornendo la soluzione al

    problema correzione;- trovare le soluzioni per correggere gli errori collettivamente ed individualmente;- scrivereelaboraredisegnare(in partita non esiste troppo tempo per parlareun buon disegno colpisce prima)- arbitrare(regole del gioco)

    COSA SIGNIFICA ESSERE ISTRUTTORI/ALLENATORI/COACH

    Essere allenatore /istruttore di basket vuol dire essere appassionati, significa mantenereun aggiornamento costante ,significa conoscere perfettamente il Regolamento.Essere istruttore/allenatore significa assumersi il ruolo di riferimento della squadraponendosi come guida;significa essere un costante esempio fuori o in palestra.Significa , inoltre, educare responsabilmente senza, nei casi delle giovanili, sostituirsi allafamiglia, ponendo come primo obiettivo la buona educazione civica ;dare delle regolecome il rispetto verso tutti i componenti della squadra, lordine, la puntualit, la pulizia dellapersona ecc. Nel caso di atleti senior cambia lapproccio ma non le regole, le qualipossono e devono essere gestite con dinamiche diverse.Mantenere, nella gestione di una squadra giovanile, molta attenzione allaspettoscolastico, prendendo eventuali provvedimenti nel caso di gravi insufficienze.Tecnicamente occorre essere sempre preparati e aggiornati, in quanto ogni allenatore hala responsabilit di dare le migliori possibilit ai propri allievi, giocatori.Occorre essere responsabili in situazione dinfortuni o di primo soccorso, avendo quindiconoscenze in merito.Non dobbiamo mai sottovalutare il discorso Etico, argomento di grandissima attualit neinostri giorni; mantenere quindi un comportamento eticamente integerrimo con tutte lecomponenti del gioco, arbitri, atleti, genitori , dirigenti, custodi.

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    Foglio allenamento

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    Occorre distinguere lallenamento in almeno tre fasi differenti: riscaldamento fase centrale fase finale.

    Fase di riscaldamento: preparate il gioc atore fisicam ente e mentalm ente

    1- attivazione generale: creare un giusto clima psicologico e portare anima e mente dei giocatori in palestra; utilizzo dello stretching.

    2- attivazione specifica: presentazione dellobiettivo; utilizzo.

    Fase centrale obiett ivo tecn ico / tatt ico )

    1- fase istruente: progressione didattica utilizzo metodologia corretta; movimento difesa guidatadifesa guida libera

    2- verifica: utilizzo dei parziali di gioco (1vs1; 2vs2; 3vs3; 1vs1+A; 1vs2; etc); 5vs5; gara.

    Fase finale:

    scarico (mentale e fisico); b. osservazioni varie (di allenamento e non); c. saluti

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    Lo scout

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    REGOLAMENTO

    Introduzione

    Nel 3 modulo tenuto dallarbitro si parlato del regolamento tecnico della pallacanestro.Questo perch per allenare correttamenteoccorre essere a conosc enza delle regol edel basket.Inoltre, stata una lezione propedeutica per gli allievi allenatore in quanto in futurodovranno arbitrare un certo numero di partite per soddisfare uno dei requisiti per

    lammissione al corso allenatori di base.La lezione ha trattato principalmente quattro argomenti: una breve introduzione sulregolamento tecnico e su quello esecutivo, una spiegazione molto dettagliata su come sicompila un referto di gara, una dimostrazione sul campo di come si muove la coppiadarbitri e, infine, un approfondimento sullinfrazione di passi e sul come riconoscerla.

    Obiettivi

    Conoscere il regolamento tecnico della pallacanestro.Saper compilare un referto di gara.Sapere come si muovono degli arbitri in campo.Riconoscere uninfrazione di passi.

    I regolamenti della pallacanestro

    I regolamenti su cui si basa il gioco della pallacanestro sono i seguenti:

    REGOLAMENTO ORGANICO

    Il regolamento di organico stabilisce le norme per la gestione dei diversi organi(assemblea federale , atleti , regionale , provinciale )

    Esempi:

    Come e quando convocare assemblee Quanti delegati possono essere eletti

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    Chi pu partecipare al voto Compiti delle diverse figure (presidente , vice presidente ecc..)

    REGOLAMENTO CIA

    Il regolamento CIA stabilisce le norme per la gestione e regolamentazione del comitatoitaliano arbitri.Il Comitato Italiano Arbitri un organismo federale di settore della Federazione ItalianaPallacanestro ed ha lo scopo di reclutare, formare, addestrare, organizzare, istruire e

    valutare gli Arbitri, gli Ufficiali di Campo, i Miniarbitri ed i componenti delle StruttureTecniche del Settore.

    Il Comitato Italiano Arbitri composto da: Presidente Vice Presidente Consiglio Direttivo Commissione Tecnica Consulta Nazionale

    REGOLAMENTO CNA

    Il regolamento CNA stabilisce le norme per la gestione e regolamentazione del comitatonazionale allenatori.Il Comitato Nazionale Allenatori (C.N.A.) un organismo federale di settore dellaFederazione Italiana Pallacanestro preposto dal Consiglio Federale al reclutamento,formazione, coordinamento ed organizzazione dei Formatori, degli Allenatori e deiPreparatori Fisici ed assolvere, nell'ambito delle proprie competenze, i compiti che glivengono affidati dal Consiglio Federale della F.I.P.

    Il C.N.A. composto da: Presidente; Consiglio Direttivo; Responsabile Tecnico

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    REGOLAMENTO SANITARIO

    Il regolamento sanitario disciplina le esigenze specifiche del settore sanitario federale,nonch delle normative e delle disposizioni del CIO , della FIBA e del CONI al fine ditutelare lo stato di salute dei propri tesserati.

    Il settore sanitario federale composto da: Commissione organizzativa sanitaria Commissione scientifica Medico federale Medici addetti alle squadre nazionali Medici fiduciari regionali Personale parasanitario

    Tutti i componenti del settore sanitario federale devono essere tesserati per la federazionedi appartenenza e non devono avere subito provvedimenti disciplinari a causa di doping,n essere stati espulsi o radiati dalla federazione di appartenenza.

    REGOLAMENTO DEI PROCURATORI

    Il regolamento dei procuratori norma e disciplina lattivit dei procuratori di atleti dipallacanestro che operano allinterno di tutti i Campionati senior organizzati dallaFederazione Italiana Pallacanestro e che si occupano dei rapporti tra atleti e societ, invista della stipula dei contratti o degli accordi economici.

    Presso la FIP sono istituiti: il Registro dei Procuratori di atleti di pallacanestro la Commissione Procuratori

    Solo i Procuratori iscritti nel Registro FIP e/o FIBA possono qualificarsi come: Procuratoreautorizzato FIP.Chi esercita lattivit di Procuratore di Atleti di pallacanestro pu anche rappresentare gliiscritti alla categoria degli allenatori.

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    REGOLAMENTO DEGL I IMPIANTI SPORTIVI

    Il regolamento degli impianti sportivi contiene lindicazione dei requisiti necessari agarantire gli standard ottimali di utilizzabilit e sicurezza degli impianti e a incentivare ilcontinuo sviluppo e miglioramento degli stessi, traendo elementi significativi dallanormativa FIBA adottata dallaFIP che riguarda tutte le specifiche necessarie alla realizzazione ed allesercizio di unimpianto dedicato al gioco della pallacanestro ed al conseguente uso nellattivitagonistica.Tali criteri mirano ad assicurare che la classificazione dellimpianto venga effettuata perlivello di fruizione dellevento sportivo, cio tenendo conto della possibilit di ospitare vari

    tipi di manifestazione.

    Livel lo Base livello di impianto sportivo allaperto o al coperto idoneo ad ospitaremanifestazioni a carattere locale.

    Livel lo Si lverlivello di impianto sportivo idoneo ad ospitare le manifestazioni a caratterenazionale sia maschili che femminili.

    Livel lo Goldlivello di impianto sportivo che per caratteristiche pu ospitare manifestazioni

    a carattere nazionale e internazionale, sia maschili che femminili.

    DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE ANNUALI

    Le DOA (disposizioni organizzative annuali) rappresentano le disposizioni dellafederazione per lanno sportivo in corso.In esse sono contenute, tra le altre:

    termini per laffiliazioni delle societ e il tesseramento di atleti e allenatori crediti minimi previsti per il progetto di aggiornamento obbligatorio (PAO) giorni e orari di gara per le diverse categorie regole per lomologazione dei campi di gioco disposizioni sanitarie regolamento dei play-off o play-out disposizioni particolari per i campionati under 13-14

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    REGOLAMENTO TECNICO

    Spiega le regole del gioco e viene aggiornato ogni 4 anni, in corrispondenza delquadriennio olimpico, viene aggiornato annualmente con quaderni tecnici FIP.

    REGOLAMENTO ESECUTIVOspiega il comportamento da seguire in caso di irregolarit (ferro alto, problemi con idocumenti dei giocatori, ecc)

    Interpretazioni FIBA : vengono aggiornate ogni quadriennio olimpico e trattanosituazioni tecniche particolari (palla che si incastra tra ferro e tabellone su possesso

    alternato, giocatore che perde la lente a contatto, ecc)

    IL CAMPO DI GIOCO

    Linea perimetraleLinea centrale, cerchio centrale e semicerchi di tiro liberoLinee di tiro libero, aree dei tre secondi e spazi per il rimbalzoArea di tiro da tre punti

    Aree delle panchine delle squadreLinee delle rimesse

    ATTREZZATURE DI GIOCO

    LA POSIZIONE LEGALE DI DIFESA

    Assunta dal difensore che fronteggia lavversario, coi piedi entrambi a terra, allinterno delproprio cilindro.

    Le gambe devono essere divaricate in proporzione allaltezza del giocatore e le bracciapossono essere alzate sopra la testa, ma sempre allaltezza del proprio cilindro.

    IL fallo di SFONDAMENTO

    Il regolamento recita: lo sfondamento un contatto personale illegale, con o senza palla,causato da una spinta o da un movimento contro il tronco del giocatore avversario.Perch lo sfondamento si verifichi devono verificarsi questi fattori:assunzione della posizione legale di difesamuoversi lateralmente o allindietroarrivare per primo in una posizione e subire un contatto sul tronco

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    IL BODY CHECK

    Nel rispetto dello spazio tempo possono comunque verificarsi situazioni di body check,che vengono solitamente associate alla difesa ma possono invece essere utilizzate dagliattaccanti per avere un vantaggio.Si verifica spesso nei tagli a canestro.

    LHAND CHECKING

    Viene tollerato il contatto delle mani sul corpo dellavversario, ma non in caso il contattocondizioni i movimenti dellattaccante, sempre comunque nellambito della posizionelegale di difesa

    TIPOLOGIE DI FALLI

    Personale: contatto illegale di un giocatore con un avversario, sia a palla viva che morta.

    Doppio fallo: Si verifica un doppio fallo quando due giocatori avversari commettono fallopersonale, luno contro laltro, approssimativamente nello stesso tempo.

    Antisportivo: contatto falloso di un giocatore che, secondo il giudizio dellarbitro, non un

    tentativo legittimo di giocare direttamente le palla nello spirito e nellintendimento delleregole.Molto incide lo status della palla, ad esempio un fallo compiuto a palla morta,ovvero quando questa nelle mani dellarbitro, considerato antisportivo.Ma antisportivo anche un fallo da ultimo uomo ovvero da un difensore in svantaggio sullattaccantelanciato a canestro, se il contatto deliberatamente troppo duro.

    Fallo tecnico: il regolamento lo definisce una deliberata violazione alla collaborazione edallo spirito di corretta condotta improntata sulla sportivit ed il fair play. Pu esserecomminato ai giocatori, ma anche alla panchina ( e ricade sullallenatore), allallenatorestesso.

    Larbitro pu effettuare dei richiami, prima della decretazione di un fallo tecnico, al singologiocatore o alla squadra intera, per poi comminarlo se i richiami non sono stati rispettati.

    Da espulsione: generalmente sono conseguenza di atti di violenza, che verbale o fisica,(ilregolamento dice flagrante comportamento antisportivo) da parte di giocatori, allenatori oaccompagnatori. Gli arbitri sono tenuti a segnalare questi episodi nel referto,lenteresponsabile del organizzazione delle gare deve esserne messo a conoscenza.

    Rissa: scontro fisico tra due o pi giocatori o avversari in genere. Da rimarcare il fatto che

    se durante una rissa entrano in campo persone a referto sedute in panchina queste sono

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    automaticamente espulse, discorso che non valeper lallenatore ed il suo vice che entranoin campo per aiutare gli arbitri a placare i giocatori coinvolti.

    Le sanzioni comminate sul campo (ad es. tiri liberi e palla a met campo), si annullano intutti i casi in cui si compensino con quelle comminate alla squadra avversaria.

    USO IRREGOLARE DELLE MANI:

    Si parte da un principio semplice ovvero che toccare con la mano (i) e/o con il braccio(a)lavversario non sempre necessariamente fallo in quanto larbitro che deve decidere se

    il giocatore che ha causato il contatto ha ottenuto un vantaggio. Se il contatto da ungiocatore limita in qualche modo la libert di movimento di un avversario, tale contatto un fallo.

    Luso illegale della mano(i) o di un braccio(a) esteso si ha quando un difensore inposizione difensiva e la sua mano(i) e/o braccio(a) sono posti su di un avversario, con osenza palla e ne rimangono a contatto per impedire di avanzare. Toccare ripetutamente opunzecchiare un avversario con o senza palla un fallo perch pu condurre ad unaumento del gioco sporco.

    Viene considerato fallo di un attaccante con la palla:

    Lavvinghiare o agganciare con un braccio o con un gomito il difensore nel tentativo diottenere un vantaggio indebito.

    Lo spingere il difensore per impedirgli di giocare o tentare di giocare la palla, o perottenere pi spazio per se stesso.

    Luso dellavambraccio estesoo della mano durante il palleggio per impedire allavversariodi ottenere il controllo della palla.

    Viene considerato fallo di un attaccante senza palla lo spingere per ottenere di:

    Liberarsi per ricevere palla

    Impedire al difensore di giocare o tentare di giocare la palla

    Creare pi spazio per se stesso.

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    VIOLAZIONI

    Definizione una violazione uninfrazione alle regole.

    Sanzione La palla deve essere assegnata alla squadra avversaria per una rimessa ingioco da fuori, nel punto pi vicino a quello in cui stata commessa linfrazione, tranneche direttamente dietro al tabellone, salvo diverse indicazioni delle regole .

    DOPPIO PALLEGGIO

    Definizione Un palleggio il movimento di una palla viva causato da un giocatore incontrollo di quella palla che la lanci,batta,rotoli sul terreno o deliberatamente la lancicontro il tabellone. Un palleggio inizia quando un giocatore, avendo acquisito il controllo diuna palla viva sul terreno, la lancia, la batte,la rotola, la palleggia sul terreno o la lanciadeliberatamente sul tabellone e la ritocca prima che essa venga toccata da un altrogiocatore , e termina quando il giocatore tocca la palla con entrambe le mani o trattiene lapalla con una o entrambe le mani. E quando un giocatore palleggia per una seconda voltadopo aver interrotto il suo primo palleggio, a meno che non avvenga dopo aver perso ilcontrollo della palla sul terreno di gioco a causa di:

    Un tiro a canestro su azione

    Un tocco della palla da parte di un avversario

    Un passaggio o presa difettosa che abbia toccato o sia stato toccato da un altrogiocatore

    si genera uninfrazione di doppio palleggio.

    TRE SECONDI

    Regola Un giocatore non deve rimanere nellarea dei tre secondi avversaria per pi ditre (3) secondi consecutivi, mentre la sua squadra ha il controllo di una palla viva nellazona di attacco ed il cronometro di gara in movimento.

    OTTO SECONDI

    VENTIQUATTRO SECONDI

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    Il referto di gara

    Larbitro deve presentarsi almeno 30 minuti prima dellinizio della partita per espletare laparte burocratica.

    Le 2 squadre devo presentare la lista R con lelenco dei giocatori convocati con la qualesi deve compilare il referto se non vi nessun dirigente o genitore in grado di farlo.Sul referto bisogna innanzitutto riportare i dati relativi alla gara e al campo di gioco(indirizzo, ingresso a pagamento, etc...).Le due squadre sono indicate come squadra A e squadra B, la squadra A quella di casa,quella B la squadra ospite. Per ogni squadra si indica il nome e il colore della maglia coscome riportato in lista R, indicando eventuali sponsorizzazioni.I giocatori sono elencati per cognome che va riportato per esteso mentre del nome simette solo liniziale.I numeri ammessi sono: dal 4 al 20, dal 21 al 25, dal 30 al 35, dal 40 al 45 e dal 50 al 55.Per i giocatori del quintetto iniziale si fa un cerchio attorno alla X dellentrata da inserirenellapposita casella alla destra del nome e del numero, il capitano si indica scrivendo Ktra il nome ed il cognome del giocatore.Questa procedura importante poich vi sono campionati (esordienti, u13, u14) dove le

    entrate sono regolamentate: per questo utile distinguere i quarti dispari da quelli pari con

    due colori differenti.

    I falli dovrebbero essere segnati con le lettere P (personale), U (antisportivo), D (espulso),

    T (tecnico).

    Nota bene: possibile prendere cinque tecnici ma solo due antisportivi.

    Allenatore: per lallenatore vi sono le caselle per il numero della tessera e per i falli tecnici.

    I falli tecnici sono di due tipi: i falli C (coach) sono i tecnici presi personalmente

    dallallenatore, mentre i falli B (bench) sono quelli legati al comportamento scorretto dello

    staff (che comprende anche i dirigenti accompagnatori) o di un giocatore che fuori per

    raggiunto limite di falli. Vale la pena di distinguere i termini espulso e allontanato:

    lespulsione prevede lallontanamento pi due tiri liberi per la squadra avversaria,

    lallontanamento non prevede sanzioni, se non quella delluscita dal campo del giocatore.

    Un allenatore pu essere allontanato con due C, tre B o due B e una C.

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    Accompagnatore: siede a fianco al cubo dei cambi e comunica con la panchina in maniera

    orizzontale. Non gli concesso diagitarsi e no pu avere dialogo con il direttore di gara.

    Secondo dirigente: ha gli stessi compiti dellaccompagnatore e siede in panchina. La sua

    funzione quella di aiutare laccompagnatore (se questultimo viene espulso, il secondo

    dirigente deve sostituirlo vicino al tavolo).

    Medico: richiesto dal regolamento solo dal alcune categorie in su: se tesserato pu

    stare in panchina, altrimenti vicino al campo.

    Addetto arbitri: luomo a disposizione degli arbitri

    I punti si barrano nella casella rispondente al punteggio raggiunto e in quella accanto simette il numero della maglia del giocatore che ha segnato, se viene realizzato un tiro da 3si cerchia il numero della maglia.

    Squadra vincente: nome integrale della squadra vincente. Se per un qualsiasi motivo non

    suona la sirena finale (sospensione partita, non possibile iniziarla a causa di problemiburocratici ecc..) il riquadro va lasciato in bianco.

    A fine periodo si tira una linea e si cerchia il punteggio

    A fine partita si tirano 2 righe sotto il punteggio

    Punteggi parziali: i punteggi non sono quelli progressivi, bisogna effettuare a sottrazione e

    scrivere il punteggio relativo al periodo indicato.

    Inizio/fine: orari effettivi, i quali possono scostarsi da quelli ufficiali.

    Firme: firma prima il secondo arbitro e poi il primo, poich questultimo che a leresponsabilit riguardanti la compilazione del referto

    Il referto composto da 4 copie: la copia bianca per la federazione o per il responsabiledel torneo, la copia verde per il 1 arbitro, la copia rosa per la squadra vincitrice e lacopia gialla per la squadra perdente

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    Come si arbitra

    Ogni met campo viene divisa idealmente in 6 settori.

    Se si arbitra in singolo si segue lazione sui 3 punti delle 2 met campo controllando tutti isettori, se si arbitra in coppia ci si divide le zone di competenza.La divisione non in rapporto 1:2 varia in funzione della situazione e della posizione dellapalla. Generalmente un arbitro controlla 3 coppie di giocatori e laltro le restanti, ma laregola non costante. Quando la palla si trova in post ad esempio larbitro sotto canestrosi occuper dell 1c1 mentre laltro controller gli altri 8 giocatori.L'arbitro sotto canestro detto "guida" mentre quello che posizionato fuori dall'area detto "coda". I due arbitri ad

    ogni cambio di possesso si alternano nelle posizioni di guida e coda.

    1ARBITRO 2ARBITRI

    Il criterio principale per giudicare una situazione potenzialmente fallosa o meno quellodella luce tra i due giocatori. Se larbitro vede luce tra i due giocatori generalmente non cfallo, nel caso in cui questa non ci sia bisogna valutare il tipo di contatto.

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    La regola dei passi

    Definizione

    Passi il movimento illegale di uno o entrambi i piedi in una direzione qualsiasitrattenendo una palla viva in mano.Un giro il movimento legale che si ha quando un giocatore, in possesso di una palla vivasul terreno si muove una o pi volte in una direzione qualsiasi con lo stesso piede mentrelaltro piede, chiamato piede perno viene tenuto fermo sul suo punto di contatto colterreno.

    Regola

    Come si s tabi l isce un piede perno p er un giocatore che prende un pal la viva sul

    terreno:

    Mentre ha entrambi i piedi sul terreno di gioco: entrambe i piedi sono perno.

    Mentre in movimento: Se un piede a contatto con il terreno, quel piede diventa perno Se entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed il giocatore ricade sul terreno ed il

    giocatore ricade sul terreno con entrambi i piedi simultaneamente, nel momento incui viene sollevato un piede, laltro diviene perno.

    Se entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed il giocatore ricade sul terreno su unpiede, allora quel piede diventa perno. Se poi il giocatore salta con quel piede ericade sul terreno di gioco simultaneamente con entrambi i piedi, allora nessuno deidue piedi pu essere considerato piede perno.

    Come avanzare con la palla per un giocatore, in controllo di una palla viva sul terreno, che

    ha stabilito un piede perno:

    Mentre ha entrambi i piedi sul terreno di gioco: - Per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la palla

    abbia lasciato la mano(i). - Per passare o tirare a canestro, il giocatore pu saltare con il piede perno, ma non

    pu ritoccare il terreno prima che la palla abbia lasciato la mano(i).

    Mentre in movimento:

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    - Per passare o tirare a canestro, il giocatore pu saltare con il piede perno ericadere su uno o entrambi i piedi simultaneamente. Dopodich, uno o ambedue ipiedi

    possono essere sollevati, ma non possono ritoccare il terreno prima che la pallaabbia lasciato la sua mano(i).

    - Per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la pallaabbia lasciato la mano(i).

    Mentre compie un arresto, nel caso in cui nessuno dei due piedi il piede perno: - Per iniziare un palleggio, nessuno dei due piedi pu essere sollevato prima che la

    palla abbia lasciato la mano(i). - Per passare o tirare a canestro, uno o entrambi i piedi possono essere sollevati,

    ma non possono ritoccare il terreno prima che la palla abbia lasciato la mano(i) delgiocatore.

    Giocatore caduto, sdraiato o seduto sul terreno di gioco:Lazione legale quando un giocatore cade e scivola sul terreno, mentre trattiene la palla,oppure se ottiene il controllo della palla, mentre sdraiato o seduto sul terreno di gioco.Il giocatore commette violazione se, mentre trattiene la palla, rotola o tenta di alzarsisenza palleggiare.

    PROBLEMI :Palleggio: NO staccare perno prima della pallaa)Nel caso in cui il giocatore abbia entrambi i piedi sul terreno per iniziare un palleggio, ilpiede perno non pu essere alzato prima che la palla abbia lasciato la mano;b)nel caso in cui il giocatore compia un arresto, nel caso in cui nessuno dei due piedi ilpiede perno,per iniziare un palleggio, nessuno dei due piedi pu essere sollevato primache la palla abbia lasciato la mano.

    Liberars i della palla: NO ritorno del perno a terra

    a) nel caso in cui il giocatore sia in movimento per passare o tirare a canestro, il giocatorepu saltare con il piede perno e ricadere su uno o entrambi i piedi contemporaneamente.Dopodich, uno o ambedue i piedi possono essere sollevati, ma non possono ritoccare ilterreno prima che la palla abbia lasciato la sua mano;b) Per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la palla abbialasciato la mano.

    Caduta con la palla :

    a)Se un giocatore cade e scivola sul terreno, mentre trattiene la palla, oppure se ottiene il

    controllo della palla, mentre sdraiato o seduto sul terreno di gioco linfrazione di passinon sussiste;

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    b)se il giocatore trattiene la palla, rotola o tenta di alzarsi senza palleggiare sussistelinfrazione.

    Piede perno:A)Nel caso il giocatore abbia entrambi i piedi sul terreno di gioco e solleva un piede laltroe il piede perno;b) nel caso in cui il giocatore sia in movimento il piede che viene a contatto per primo conil terreno diventa il piede perno;c)nel caso in cui entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed il giocatore ricade sul terrenocon entrambi i piedi contemporaneamente,se solleva un piede laltro e il piede perno;d) Se entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed i giocatore ricade sul terreno su un

    piede, allora quel piede diventa piede perno. Se poi il giocatore salta con quel piede ericade sul terreno di gioco contemporaneamente con entrambi i piedi, allora nessuno deidue piedi pu essere considerato piede perno.

    Arresto in uscita da tagl io

    Pivot

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    METODOLOGIADELLINSEGNAMENTOSPORTIVO

    Introduzione

    Per essere un buon allenatore bisogna essere motivati e saper motivare sempre gli altri (aldi l della vittoria o sconfitta), saper comunicare e interagire con TUTTI (soprattutto con iragazzi meno dotati), in-segnare (lasciare cio un segno sia nel basket che nella vita),comunicare in modo idoneo ed efficace utilizzando vari canali (verbale, gestuale, con losguardo,). Per fare ci un allenatore deve avere organizzazione e gestione, didattica,tecnica e tattica, empatia e psicologia.Detto questo interessante leggere questa definizione di coach:Carattere (averne uno proprio, non scimmiottare quello di un altro)OrganizzazioneAbilit nellinformarsi, conoscere, riassumere, trasmettereComunicazione (saper far giungere il messaggio)Help (non aver paura di farsi aiutare, coinvolgere pi persone per lavorare meglio)

    Partendo dalla definizione di metodologia, che si pu definire come "l'analisi deifondamenti dei metodi, delle regole e dei postulati utilizzati in una disciplina, individuiamo,nel nostro campo la metodologia come strumento fondamentale per mettere a punto lamacchina atleta. Pi precisamente utilizzare tutto ci che serve per rendere ottimale ilfunzionamento di una qualsiasi attivit, valorizzando le nostre conoscenze specifiche ela nostra esperienza. Per ottenere questo risultato, bisogna conoscere bene lametodologia ed unire la buona tecnica con i buoni metodi, ovvero esperienza applicata

    con gli strumenti corretti.La base di partenza per l allievo allenatore da individuare allinterno dellAREA DELSAPERE (che raccoglie tutte le conoscenze tecniche) e DEL SAPER FARE (che raccoglietutte le capacit organizzative).

    Col SAPEREsi parte dalla consapevolezza dei propri mezzi e qualit (il mestiere), perpassare allo studio, allaggiornamento costante e quindi al miglioramento. Il vecchioassioma io sono fatto cos o faccio sempre cos non basta pi, non funziona. Bisognaaggiungere le competenze metodologiche alla pratica comune.

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    Col SAPER FARE applico ed organizzo tutte le attivit, programmando gli interventi sianel lungo, che nel medio, che nel corto periodo basandosi sui questi concetti base:lobiettivo che si vuole raggiungere, la programmazione e la coerenza degli interventi cheporta ad una progressione didattica.

    PROFILO E COMPETENZE DELLALLIEVO ALLENATORE

    Listruttore un tecnico ed un educatore, attraverso lo sport realizza cio una funzioneeducativa che, nel nostro caso, consiste nelleffettuazione di unATTIVITA LUDICA da

    eseguire nel rispetto delle REGOLE. E attraverso il gioco e le regole, listruttore devetirare fuori le qualit dei suoi ragazzi/atleti.

    Attraverso lo sport, latleta apprende perch:

    Riesce ad esprimersi: vengono fuori solitamente la sua natura ed il suo carattere;

    Riesce ad acquisire autonomia fisica e decisionale nonch la coscienza delleproprie capacit e dei propri limiti;

    Deve impegnarsi per realizzare quegli obiettivi precedentemente concordati con lui;

    Ha lopportunit di ricevere gratificazioni sia di tipo fisico che mentale; ad esempiola volont di raggiungere un determinato obiettivo gli fa dimenticare la stanchezza;

    Si rapporta con s stesso e con gli altri allinterno di un contesto aggregativo;

    Rispetta le regole.

    Ma perch non basta sapere?

    Perch linterazione tra processi psicologici e processi di apprendimento motorio nonvanno improvvisati. Proprio per svolgere i punti elencati qui sopra, listruttore deve saperPROGRAMMAREil proprio intervento secondo un progetto metodologico consapevole.

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    Le COMPETENZEche deve possedere un allievo allenatore sono:

    Inquadrare la pratica degli atleti e la didattica attraverso le tre fasi checontraddistinguono ogni esercizio: spiegazione, dimostrazione e correzione;

    Organizzarla adeguandola alle caratteristiche dei singoli atleti, al contestoambientale in cui ci si trova (tipo di palestra e/o di attrezzature a disposizione) edalle finalit specifiche (uno stesso esercizio pu avere finalit diverse);

    Prendere decisioni rapide e pertinenti,poich i ritmi ed i tempi dellallenamento nonpermettono pause di riflessione;

    Comunicare in maniera efficace;

    Gestire i rapporti comunicazionali e relazionali allinterno del gruppo;

    METODI DIDATTICIFacilitare lapprendimento degli allievi;

    Sostenere adeguatamente la MOTIVAZIONE.

    Gli ATTEGGIAMENTIrivestono un ruolo fondamentale nel rapporto con gli atleti. Bisogna saper incoraggiare e sostenere il ragazzo senza cadere nella tentazione di

    promettere un qualcosa che potrebbe rivelarsi dannoso o ingiusto nei confronti delgruppo;

    E necessario creare empatia, cio mettersi nei panni dellinterlocutore, percomprenderne sia lo stato danimo derivante da situazioni sia interne che esterneallo spogliatoio, sia le eventuali difficolt tecniche e fisiche di fronte ad una certarichiesta prestazionale;

    Bisogna sostenere un atteggiamento positivo verso il contesto organizzativo edistituzionale in cui si opera; mai ripercuotere sui ragazzi situazioni non ottimali inambito societario bens creare sinergie con loro atte a rendere insignificanti talisituazioni.

    I METODI DIDATTICIsono legati alle competenze pedagogiche di un allenatore e sonofinalizzati a fare conseguire, a chi apprende, gli obiettivi programmati. Perci prevedono

    lutilizzo delle seguenti strategie:

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    Lutilizzo di metodologie didattico operative per scegliere il tipo di allenamento, diesercizi, etc.:

    Essere in grado di programmare situazioni di allenamento in base ad una correttaprogressione didattica

    Riuscire ad analizzare il comportamento motorio degli atleti

    Saper leggere gli atleti sia dal punto di vista tecnico che comportamentale

    Sapere verificare e valutare lefficacia dellinsegnamento

    Saper motivare gli atleti

    Come si creano le condizioni ottimali?

    Escogitando diverse soluzioni di apprendimento

    Suggerendo, caso per caso, diversi comportamenti motori e di condotta

    Pianificando gli interventi nel corso dellanno

    Scegliere i metodi opportuni

    Partenzo da qui, bisogna scegliere il metodo pi adatto tenendo presente:

    Caratteristiche del giocatore

    Tipologia dei materiali a disposizione

    Livello di competenze personali dellistruttore

    Si arriva quindi alla formulazione di due tipi intervento didattico, il METODO DEDUTTIVOe il METODO INDUTTIVO

    METODO DEDUTTIVO

    Il metodo deduttivo e principalmente incentrato sulle capacita

    dellistruttore/allenatore, di poter descrivere e dimostrare lesercizio da compiere.

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    Il concetto di metodo deduttivo si pu dividere in tre direttive:

    Metodo prescrittivo-direttivo cio descrizione verbale precisa dellesercizio dacompiere

    Metodo misto cio sintesi-analisi-sintesi; spiego lesercizio, lo dimostro, lorispiego.

    Metodo dellassegnazione dei compiti ovvero divisione in gruppi ed esecuzionecontinuata dellesercizio.

    METODO INDUTTIVO

    I metodi induttivi (da indurre = condurre fuori) sono centrati sulle risposte dellatleta che,stimolato dallallenatore, porta a termine un esercizio, un gioco.

    I metodi sono tre:

    Metodo della risoluzione dei problemi

    Metodo della scoperta guidata Metodo della libera esplorazione

    Il metodo d el la risoluzione dei problemi non prevede una dimostrazione strutturatadellesercizio o del problema, ma si lascia il ragazzo o latleta a risolvere il caso in manieraautonoma con, al pi, qualche aiuto da parte dellallenatore. La soluzione del problema ela conseguente risoluzione dellerrore verranno risolte in tempo via via calanti a secondadellesperienza che possiede latleta. Per aiutare i ragazzi bisogna proporre loro dei quesitiin modo tale che essi possano arrivarealla soluzione,quindi bisogna stimolare la scelta delgiocatore.

    Collegandoci ai punti successivi si pu dire che la scoperta pu essere fatta in due modidiversi. La scop erta guidata dove lallenatore ha il compito di guidare gli atleti allasoluzione e la scoperta solitaria, meglio chiamata di l ibera esplorazionein cui latleta, inbase alla propria esperienza, scopre lambiente e le regole che lo governano, scegliendoautonomamente, i mezzi e i contenuti pi adatti.

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    Il controllo di questi processi complesso ma possibile; ad esempio, con condizionamentidel tipo stringo il campo riproponendo lo stesso esercizio, il bambino o latleta indotto aformulare nuove soluzioni per adattarsi agli spazi nuovi.

    Principi metodologici generali di riferimento

    Individualit- il metodo deve essere pensato per tutti i bambini, senza escludernealcuno.

    Trasversalit - ogni esercizio deve essere utile anche per altro e non deve avere

    solamente un obiettivo, ma anche altri fini; ad esempio, far palleggiare in unospazio ristretto tutti i giocatori insieme, per condizionare il palleggio a testa alta ecome secondo fine raggiungere una buona visualizzazione del gioco.

    Variabilit - cambiare esercizi durante gli allenamenti, ma mantenendo sempre lostesso obiettivo che si prefissato

    Contestualizzazione- bisogna sempre programmare gli esercizi in base al luogo incui ci si trova e agli attrezzi che sono disponibili in palestra.

    Globalit - si deve partire da una situazione principale e, in seguito, arrivare alpiccolo problema.

    Regia - lallenatore deve sapere, esattamente, dove porta lesercizio, qualimiglioramenti si deve aspettare dai propri giocatori, anche in caso di utilizzo dimetodi aperti.

    Riconoscimenti dei ruoli- lallenatore deve sempre avere il proprio ruolo in campo,anche se si fanno degli esercizi a circuito in cui il giocatore sa cosa bisogna fare.Listruttore deve sempre intervenire per correggere errori e stimolare soluzioni.

    Prerequisiti dellapprendimento motorio

    Idoneit del ragazzo- deve essere predisposto fisicamente in modo naturale, senzaparticolari impedimenti.

    Disponibilit latteggiamento del ragazzo ad apprendere: positivo, aperto,disponibile o chiuso, refrattario.

    Opportunit- il ragazzo non deve essere un analfabeta sportivo ci vuol dire chedeve essere in grado di partecipare agli allenamenti.

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    In questo contesto il ruolo dellallenatore diventa quello del facil i tatoredellapprendimento motorio. Deve rispettare i parametri funzionali delgiocatore, usandoesercizi giusti e graduati per contribuire allo sviluppo funzionale e a quello motoriedellatleta, valutandone let e la sua capacit di reazione allo sforzo.Deve proporre le attivit con caratteristiche ludico-motorie, cercando di fare giochi maibanali ma vari.Deve sollecitare aspetti affettivo- relazionali e formulare adeguatamente gli obiettivi.Fare, quindi, esercizi in modo chiari, non equivocabili, raggiungibili, ma elevati, tenendopresente la capacit di adattarli al singolo atleta bel suo contesto.Gli esercizi non devono essere lontani nel tempo e comunque sempre inseriti nel contestodellintera vita dellatleta stesso, analizzati e calibrati nelle difficolt.

    REQUISITI DELLE INFORMAZIONI

    Nel momento in cui vengono date delle informazioni allatleta e questultimo le assimila perpoi trasformarle in azioni, determinante capire quali debbano essere i requisiti di taliinformazioni, per fare in modo che il processo di apprendimento sia immediato. Tali

    informazioni dovranno essere: Chiare e lineari; Separate da quelle che possono essere delle opinioni personali (per esempio la

    classica frase tira bene dopo un tiro sbagliato); Espresse in modo personale; Appropriate allet dellatleta ed al momento in cui vengono date; Inequivocabili, non devono dare adito a dubbi interpretativi.

    LA MOTIVAZIONE

    La motivazione nasce sostanzialmente dalla passione e dalla voglia di fare attivit sportivaed ha la funzione di spingere ogni atleta a soddisfare quelli che sono i suoi bisogni e cio:

    Divertirsi; Imparare; Stare con gli altri.

    La motivazione lagente psicologico, fisiologico e cognitivo che serve a fare in modo cheun individuo superi le difficolt.

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    La motivazione influisce su: Ci che faccio; Quanto tempo impiego a farlo; Come lo faccio.

    Il piacere nel fare una determinata attivit, per esempio, un forte agente motivante, elallenatore non deve fare altro che applicare delle metodologie che accentuino tali agentimotivanti per il conseguimento del successo attraverso il gioco.

    E necessario innanzi tutto individuare degli obiettivi raggiungibili; Bisogna sempre tenere nel giusto rapporto labilit dellatleta con la difficolt del

    compito assegnato; Bisogna riuscire a programmare allenamenti variabili con alternanza di esercizi mai

    troppo prolungati; Bisogna essere in grado di dare risposte coinvolgenti ad ogni atleta, mai evasive od

    incomplete; Non bisogna sempre valutare il livello prestazionale dellatleta, perch non

    sempre sotto esame ma si trova quasi sempre nella fase di apprendimento; E necessario coinvolgere latleta attraverso limpiego di attivit stimolanti.

    COME ORIENTARE GLI ATLETI?

    Il concetto fondamentale quello per cui si riesce ad arrivare al successo solamentepassando attraverso limpegno.Bisogna pertanto indirizzare latleta verso tutto ci che:

    Favorisce lattenzione Sollecita limpegno Crea degli stati emozionali positivi Migliora la comunicazione Crea autostima Crea soddisfazione personale

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    METODOLOGIA DELLALLENAMENTO

    L'elemento fondamentale per rendere un allenamento efficiente la programmazione .Una volta scelto gli obiettivi dell'allenamento bisogna procedere con unaprogrammazione che ci permetta di allenarli in modo efficace e che faciliti lacomprensione da parte degli atleti .Preparando a priori una corretta progressione didattica ci consentir di sfruttare almassimo il tempo che abbiamo a disposizione al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti.La programmazione di un allenamento deve sempre essere scritta nella maniera pidettagliata possibile usando il linguaggio della pallacanestro (simboli) e annotazioninecessarie .

    Per effettuare la programmazione di un allenamento corretto bisogna tenere inconsiderazioni alcuni elementi importanti quali:

    periodo della stagione (se sono in una fase di campionato , oppure inizio stagioneecc.)

    programmazioni precedenti (obiettivi e progressioni didattiche degli allenamentiprecedenti)

    esigenze del momento ( situazioni particolari es. partita importante)

    Dovr in oltre tener ben presente:

    chi avr davanti attrezzature che avr a disposizione l'orario e la durata dell'allenamento il numero di atleti che avr a disposizione la palestra dove si svolger lallenamento

    ma soprattutto dovr fare in modo che nel verificarsi di un imprevisto la miaprogrammazione sia facilmente modificabile . molto importante, specialmente nelle categorie giovanili, prima di iniziare l'allenamento,effettuare una piccola fase introduttiva che consenta all'atleta di prepararsi mentalmentead affrontare con la giusta concentrazione l'allenamento .(es palleggiare a tutto campoliberi di interagire tra compagni e successivamente breve riunione e spiegazionedell'allenamento).

    L' allenamento suddiviso in tre fasi principali che sono :

    ATTIVAZIONE : la fase iniziale dell'allenamento e pu essere esclusivamente

    fisica dove l'atleta comincia a riscaldarsi e attivare il proprio metabolismo ointroduttiva agli obbiettivi dell'allenamento dove si comincia a lavorare conesercizi

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    facili aumentando gradatamente la difficolt . una fase importantissima perchpredispone l'atleta alla fase pi importante dell'allenamento detta fase istruente.

    FASE ISTRUENTE: la fase pi importante dell'allenamento dove attraverso unaaccurata progressione didattica si sviluppano pienamente gli obiettividell'allenamento con tanti esercizi progressivi fino ad arrivare a situazioni vere eproprie di gioco in coerenza con gli obbiettivi stabiliti

    SCARICO: la fase finale dell'allenamento ed la fase dove si comincia a calaredi intensit dal punto di vista metabolico e si a diminuiscono le richieste mentali ma

    senza dimenticarsi che comunque una fase di allenamento .

    Gli esercizi che compongono l'allenamento possono essere definiti globali o analitici.

    GLOBALE: si intende un esercizio attuo ad allenare un contesto in maniera pigenerale senza focalizzare l'attenzione ai dettagli

    ANALITICO: si intende un esercizio atto ad allenare un dettaglio dell'obbiettivocurando tutti i particolari di quel fondamentale o movimento .

    Queste tipologie di esercizi sono caratteristici della fase istruente dove si comincia adallenare un obbiettivo in modo generico andando successivamente a curare i particolari eritornando successivamente alla fase globale per verificare che il tutto funzioni ( es. provadi uno schema di gioco)

    APPRENDIMENTO

    Per apprendimento si intende un processo dinamico dinterazione nel quale lallievo nondeve solo ricevere, ma deve portare anche il suo contributo. un processo continuo e pu essere di tre tipi:

    APPRENDIMENTO MOTORIO:cambiamento interno, relativamente permanente, cheriflette il livello di capacit individuale di prestazione. Questo apprendimento sviluppa lapersonalit dellindividuo, e pu essere:

    Spontaneo:in seguito a interazioni casuali fra lorganismo e lambiente Orientato:quando lambiente, tramite un educatore, indirizza allorganismo

    stimoli specifici che provocano cambiamenti nella personalit

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    Ogni atleta poi, recepisce gli stimoli e le informazioni in modi differenti: Visivo: deve vedere per apprendere Audi t ivo: focalizza tramite le spiegazioni vocali ricevute Cinestetico: apprende solo provando

    Lapprendimento motorio legato anche alla memoria motoria, che la capacit diriconoscere e rievocare sequenze motorie, posture, percezioni; ed a breve o alungo termine.

    Il processo di apprendimento motorio una successione di periodi NON reversibili(perch non posso fare cose complesse se prima non ho appreso le basi), maflessibili (perch i tempi variano da persona a persona), e si sviluppa su tre fasi:

    Fase 1 Coord inazione grezza: prevede una comprensione, una primarappresentazione e primi tentativi di esecuzione del movimento

    Fase 2 Coord inazione f ine: miglioramento, una fase molto lunga edelicata. Ci vuole molta motivazione perch qui che gli atleti sidemoralizzano se non vedono subito i risultati

    Fase 3 Stabil izzazione della coordinazione fine e sviluppo delle

    po ss ibi lit di variazio ne: una fase aperta che non tutti magariraggiungono

    APPRENDIMENTO COGNITIVO: un apprendimento che consiste nel progettareunazione in vista di uno scopo e rievocarla nella mente, differenziarla e adattarla inbase al contesto in cui ci si trova, e infine acquisire il controllo del nuovo programma.Durante lapprendimento, la fase cognitiva molto importante perch consente algiocatore di comprendere, controllare e modificare situazioni sulla base di scelte,permette di adattarsi tempestivamente ai cambiamenti dellambiente e del contesto.Bisogna per aspettare che lindividuo abbia i requisiti giusti e non deve mai avere unruolo eccessivo rispetto alla pratica.

    APPRENDIMENTO AFFETTIVO

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    La comunicazione

    C una grossa differenza tra sapere e sapere comunicare; spesso, anche persone dalleconoscenze tecniche fuori dal comune hanno grossissime difficolt a trasmetterle ad altriproprio a causa della loro incapacit nel comunicare.Molta di queste capacit sono innate, ma altrettante posso essere sviluppate e migliorate.Si sa che molte cose si comunicano senza dirle, con latteggiamento e via dicendo. Peressere pi precisi il 10% della nostra comunicazione sono le parole ed il loro significato, il30% la cosiddetta comunicazione para-verbale cio il tono della nostra voce (timido,insicuro, forte, deciso, ecc.) ed il restante 60% nel linguaggio del corpo, quindi tutto ciche il nostro corpo/atteggiamento comunica e che viene letto dagli occhi di chi ci parla.Ci significa che il 90% di ci che comunichiamo, non esce dalla nostra bocca.

    Come comunich iamo

    Si comunica attraverso diversi canali, che vengono compresi in maniera diversa, in base aidiversi tipi di ricevimento.Per questo si dice che importante mettersi sulla stessa frequenza. Proprio come duericetrasmittenti, per parlare con determinate fasce det, bisogna adeguare tutta una seriedi strategie comunicazionali per farsi comprendere dai propri interlocutori.E pi un allievo giovane, maggiori dovranno esser le capacit e le competenze

    comunicazionali.Ricordiamoci che lallenatore sempre visto come un modello, ma perde molto di questoruolo se non riesce a interloquire nella giusta maniera con i propri ragazzi.

    I parametr i d el la com unicazione Contesto: dove mi trovo, in che situazione mi trovo (oratorio, campetto, societ) Contenuto: cosa devo dire, il messaggio che voglio far passare, quello che devo

    trasmettere. Relazione: in che rapporto sono con il mio interlocutore. La gestione di queste

    differenze (asimmetria) uno degli aspetti pi difficili da gestire.

    La metacomunicazione

    Tutto ci che facciamo, che diciamo o che non diciamo comunicazione. Il nostro corpocomunica continuamente e non possiamo impedirgli di farlo.Banalmente restando zitto con le braccia conserte, comunico che non voglio comunicare.Comunque mando un messaggio.Come gi detto ogni gesto, atteggiamento, postura corporea, comportamento comunicaqualcosa, molto pi efficacemente delle parole.

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    Pertanto ci deve sempre essere sempre coerenza tra ci che diciamo ed il nostroatteggiamento, altrimenti si corre il rischi che il linguaggio del nostro corpo smentisca ciche la nostra bocca sta dicendo.Se non si crede in ci che si dice, spesso chi ci ascolta lo percepisce.

    CRITERI DI COMUNICAZIONE EFFICACE

    Essere consapevoli di comunicare qualcosa a qualcuno Contribuire a creare auto-stima (cercare sempre di essere costruttivi) Considerare i bisogni individuali e di gruppo Motivare gli atleti Capire le relazioni tra gli atleti

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    PREPARAZIONE FISICA

    Introduzione

    Nella lezione di preparazione fisica tenuta dal preparatore fisico abbiamo affrontato i temisalienti del modello prestativo della pallacanestro. Ci siamo resi conto di quantoimportante e incisiva sia la parte fisica in questo sport. A questo proposito sarebbe beneassimilare i concetti di base di preparazione specifica, ovvero formare degli atleti chefisicamente assomiglino , ed abbiano le caratteristiche, che pi si avvicinano a quelle di un

    giocatore di pallacanestro. Per far ci bisogna far lavorare i giocatori in una determinatamaniera. Abbiamo fatto la distinzione tra vecchio tipo di preparazione e nuovo tipo cosida renderci conto come cambiato il panorama delle varie metodologie in tal senso. Ci stato utile, inoltre conoscere le varie risposte a livello organico, durante la sollecitazionedell'organismo, sotto sforzo, a riposo, nei momenti di pausa, abbiamo quindi affrontatotemi come i sistemi energetici, le articolazioni , i muscoli, e quali siano effettivamente idistretti corporei pi a rischio per quanto concerne gli infortuni.

    Obiettivi

    Perch ad un allenatore utile avere nozioni di base sulla preparazione fisica?Innanzitutto va detto che le figure di preparatore ed allenatore sono 2 figure professionalidiverse, si distinguono sia per conoscenze che per competenze, ma un buon coach sautilizzare i fondamenti dell'allenamento nella maniera pi completa possibile a seconda delcontesto, soprattutto nel caso in cui, non si possa servire dell'aiuto quotidiano di una figuraprofessionale quale il preparatore fisico.Ci utile anche in virt del fatto che trattando con delle persone che sollecitano il proprioorganismo deve essere un buon conoscitore dei fisici stessi, come reagiscono, comerispondono, cosa si va a sollecitare, quando ed in che modo. A questo proposito un

    allenatore deve sapere che nella pallacanestro si mettono in gioco metabolismi di tipo :

    AEROBICO

    ANAEROBICO (lattacid o ed alattacido )

    Questi 2 sistemi si distinguono per svariati procedimenti.Il sistema aerobico si presenta in situazioni in cui l'esercizio fisico sia di intensit mediobassa ma si protragga per un periodo di tempo relativamente lungo, esso sfrutta per lo pigli zuccheri e i grassi.

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    Il sistema anaerobico si divide in lattacido ed alattacido, 2 vocabili che distinguono lapresenza o meno di lattato (sostanza proveniente dalla scissione del glucosio mediante laglicolisi).E' inoltre utile conoscere sia i distretti muscolari che le articolazioni maggiormentesollecitati durante l'attivit, perci abbiamo fatto la distinzione fra le due cose

    Lo scheletro una struttura rigida formata da un insieme di ossa e tessutocartilagineo che sostiene il corpo umano.Le funzioni dello scheletro sono molteplici:

    Sostegno e protezione di parti molli e delicate, come nella scatola cranica e nellagabbia toracica

    Equilibrio, insieme a muscoli e articolazioni e sotto il controllo dei nervi Movimento, essendo strettamente connesso ai muscoli Emopoietica, ovvero la produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine tramite il

    midollo osseo

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