FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un...

16
ARTURO TOSCANINI NUOVE ATMOSFERE FILARMONICA Dal 14 novembre 2015 al 29 maggio 2016 Auditorium Paganini di Parma Mercoledì 23 dicembre 2015 ore 20.30 FILARMONICA ARTURO TOSCANINI FRANCESCO LANZILLOTTA Direttore MIHAELA COSTEA Violino Decima Edizione

Transcript of FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un...

Page 1: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

1

ARTURO TOSCANINI

N U OV E AT M O S F E R E

F I L A R M O N I C A

Dal 14 novembre 2015 al 29 maggio 2016Auditorium Paganini di Parma

Mercoledì 23 dicembre 2015 ore 20.30

FILARMONICAARTURO TOSCANINIFRANCESCO LANZILLOTTADirettore

MIHAELA COSTEAViolino

Decima Edizione

Page 2: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

Partner Principale della Fondazione Arturo Toscanini Partner Istituzionale della Filarmonica Arturo Toscanini

Sponsor ufficiale

Comune di Parma Provincia di Parma

Sponsor tecnici

Amici

Page 3: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

3

Programma

Eugenio Visnoviz(Trieste, 1906 - 1931)

Hochzeitsmusik 1931 (7’)adattamento per orchestra d’archi a cura di Massimo Favento

Andante assai

Darius Milhaud (Aix-en-Provence, 1892 - Ginevra, 1974)

Le boeuf sur le toit (Ballet) pour orchestra op.58 (19’)Animé, Moins animé, Animé, Modéré,

Animé, Moins animé, Animé, Vif

John Corigliano(New York, 1938)

Concerto per violino e orchestra The Red Violin (36’) Chaconne

Pianissimo ScherzoAndante FlautandoAccelerando Finale

Mihaela Costea, violino

Page 4: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

4

Sulla scia della grande evoluzione che la musica per film ha maturato nel corso di tutto il Novecen-to, si può arrivare a ribaltare quel meccanismo che, all’origine della settima arte, vedeva sovente adottare, da parte delle pellicole, partiture nate per la sala da concerto. Nel tempo il repertorio di musiche composte appositamente per lavori cinematografici si è fortemente ampliato e conso-lidato, e oggi appare ormai abbastanza normale imbatterci in composizioni come il Concerto per violino e orchestra The Red Violin, composto nel 2003 da John Corigliano junior partendo dalla colonna sonora originale da lui steso ideata - e che gli è valso l’Oscar nel 1999 - per l’omonimo film di François Girard (1998), ampliandone l’impianto costruttivo fino ad arrivare all’articolazio-ne del concerto in quattro movimenti. Dalla pellicola alla sala da concerto, questa partitura ha guadagnato un respiro più ampio, nel quale le suggestioni e i rimandi di cui si nutre la musica del compositore americano sono stati ripresi e sviluppati in una dimensione più articolata e completa. Corigliano pesca a piene mani nella tradizione concertistica di un’Europa tra fine Ottocento e inizio del secolo successivo, facendo emergere in filigrana suggestioni plasmate attraverso una pasta musicale dalla forte e immediata valenza comunicativa: già a partire dalla Chaconne d’a-pertura, vera e propria miniera tematica di tutto il concerto, ritroviamo tratteggiate suggestioni da tardo Romanticismo. Un mondo musicale che restituisce anche rimandi personali e biografici dello stesso compositore, che si intrecciano con la vicenda narrata dal film, incentrato sulla storia di un violino drammaticamente leggendario, che passa di mano in mano con il suo carico di storia e mistero. Questo lavoro, sostiene lo stesso Corigliano, «mi ha dato l’opportunità di rileggere il mio passato e quello di mio padre, John Corigliano, che è stato un grande violinista solista e primo violino del-la Filarmonica di New York per più di un quarto di secolo. I miei anni d’infanzia sono stati caratterizzati da brani di grandi concerti suonati da mio padre.» «Non c’è da meravigliarsi - prosegue il compositore - che la forma concerto e il concerto per violino in particolare, abbia un posto nel profondo del mio cuore. Ho scritto una mezza dozzina di concerti, ma questo è il mio primo omaggio per il violino, uno strumento che ho amato fin da bambino. Si tratta di un brano dedicato all’amore per la musica che mi ha trasmesso mio padre, da lui è ispirato ed è dedicato alla sua memoria.» Sempre ancorata alla tradizione musicale tra i due secoli ma di segno espressivo e costruttivo molto differente appare una composizione quale Hochzeitsmusik di Eugenio Visnoviz, talentuoso musicista vissuto nella Trieste mitteleuropea di Italo Svevo e morto suicida a soli 25 anni nel 1931. Visnoviz fu pianista e compositore precoce, discepolo del boemo Adolfo Skolek, solista già dall’e-

Page 5: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

5

sordio nonché solido accompagnatore, incarnando per circa un decennio la figura di pianista la cui cifra musicale è maturata in quell’ambiente culturale tra il mondo della Romantik tedesca, il melos italiano e il pathos slavo. Nel quadro di una vita troppo breve, la sua musica appare come mappa privilegiata atta a ripercorrere l’originale parabola biografica di questo giovane artista, dalle cui pagine affiora una cultura musicale dotata d’una sorprendente e copiosa spontaneità. Caratteri che si possono ritrovare anche in Hochzeitsmusik, la cui partitura è priva di indicazione di organico ed è stata sviluppata per orchestra d’archi da Massimo Favento. Una musica “nuziale” che si rivela tutt’altro che serena, innervata di espressività nutrita da rimandi a certo Mahler o certo Strauss. Con la musica per balletto Le boeuf sur le toit op.58 di Darius Milhaud ritorniamo in una dimensio-ne di scambio tra la musica e le altre arti. Nelle intenzioni del compositore questo balletto avreb-be dovuto essere la colonna sonora di un film (probabilmente di Charlie Chaplin): il sottotitolo di quest’opera è infatti “Sinfonia cinematografica su motivi sudamericani”. Il soggetto di Jean Cocteau tratta di un singolare bar di Parigi dove si incontrano individui molto strani, che stanno per dare luogo a una rissa, la quale però viene infine sedata La prima esecuzione andò in scena nel febbraio 1920 presso il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, rivelando un impianto musicale costruito su temi popolari sudamericani e in particolare brasiliani, retaggio degli anni trascorsi dall’autore in quei Paesi durante la Prima guerra mondiale. Dello stesso brano esiste anche una versione per violino e orchestra (op.58b) con una cadenza scritta da Arthur Honegger - altro membro del “Gruppo dei Sei”, così come Milhaud - e una per due pianoforti (op.58a), entrambe coeve.

Alessandro Rigolli

© Cristian Grossi

Page 6: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

6

Intorno al ConcertoVisnoviz da La città musicalissima di Eugenio Visnoviz. Studi e testimonianze in occasione del centenario (1906-2006)

Eugenio Visnoviz: non scrive… compone.Non parla, risponde a monosillabi. Così narra. Non scrive. Firma pochissime volte ingentilendo la “V” del proprio cognome. Scarabocchia la chiusa del cognome senza che si capisca se si deb-ba leggere Visnovi-tz o Visnovi-z. Quando, poche volte, gli capita di scrivere in maniera distinta o in stampatello, la scelta Visnoviz appare più sicura. I giornali triestini, ai quali vengono sicuramen-te recapitate o portate brevi manu le minute con gli annunci dei concerti, si confondono in un gioco grottesco quanto equivoco. Spesso nello stesso articolo a due, tre righe di distanza, si può trovare il cognome in tutte e due le forme... “E.V.” (è meglio citarlo così) non scrive, o almeno le tracce di un suo scrivere non ci sono pervenute che in pochi frammenti. Tuttavia compone.

Come compositoreEugenio Visnoviz - ha osservato Vito Levi - fu altrettanto esigente con se stesso, ma in un modo assai diverso dal pianista. Scriveva di getto, abbondante, senza esitazione alcuna. Quando l’opera era finita, la nascondeva alla vista degli altri come una creatura nata da un amore proibito, e se non la distruggeva, si compiaceva con infantile crudeltà di lacerarne il manoscritto in due pezzi.

Poi…Alle prime luci dell’alba le composizioni erano belle che finite e lui, prima di andare a coricarsi, ne stracciava le partiture gettandole nel cestino. Giovanissimo a 25 anni, si è suicidato nel giorno delle nozze della sua amata. Se oggi abbiamo qualche testimonianza di quelle musiche la dob-biamo al fratello, il quale di nascosto origliava e, prima di gettare i rifiuti, recuperava gli spartiti archiviandoli gelosamente.

Quella rara voltaSolo in un’occasione, Visnoviz presentò le proprie composizioni in una pubblica esecuzione: il 29 dicembre 1926. L’indomani, “Il Popolo” di Trieste, così riportava: ‘Visnoviz compositore è temperamento e anima sognante; o come tale s’abbandona a quanto sente o così scrive senza

Page 7: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

7

ricercatezze, senza effetti d’impasti, senza formule ritmiche, ma tutto con semplicità, con since-rità e con castigatezza.

Morire di MusicaQuesta è forse la risposta più probabile al rebus che nasconde la precoce quanto tragica morte di Eugenio Visnoviz. In un momento di grande decadenza e di impetuosa creatività, taedium vitae e annichilimento ebbero la meglio sul giovane Visnoviz, malaticcio e sensibile. La vita somi-glia un poco alla malattia. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure... fa dire Italo Svevo a Zeno nella sua “Coscienza”. E la Musica fu forse la malattia che portò Visnoviz alla morte.

Milhaud

Perle di saggezzaLa cosa più difficile in musica è scrivere una melodia. Chiunque può raggiungere una tecnica brillante. L’elemento vitale è la melodia, quella facile a ricordarsi, che possa essere canticchiata, fischiettata per le strade…Io stimo che un compositore debba saper trattare ogni composizio-ne. Bisogna poter realizzare tutto. E ciò con amore, sempre avendo la possibilità di far fronte a non importa quale problema tecnico.

Una visioneQuando mi trovavo in campagna, in piena notte, immerso nel silenzio e nella contemplazione del firmamento, mi sembrava che improvvisamente, venissero a me, da ogni parte, da tutte le parti del cielo, dalle profondità della terra, dei raggi, dei movimenti: e che tutti questi raggi por-tassero una musica ciascuna differente, e questa infinità di musiche si intrecciassero, continuando a scintillare restando tuttavia distinte.

Ma che cos’è “Le boeuf sur le toit”?E’ il locale più esclusivo di Parigi, ideato e frequentato da Jean Cocteau, dai dadaisti e dagli artisti di Montparnasse. Nei suoi diari ci rivela quanto il “Boeuf sur le toit” sia stato importante per la cultura francese: il Boeuf non è stato né un bar, né un ristorante, né un cabaret, bensì la nostra giovinezza, una pausa, un’unione prestigiosa di forze e cose meravigliose, uno di quei saloon

Page 8: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

88

dove si riunivano i cercatori d’oro. L’oro di cui parlo era l’oro dello spirito, un oro leggero, incalcolabile…

Corigliano

“The Red Violin”, film diretto da François Girard (1998)Cremona, 1600. In attesa della nascita del suo primogenito, il maestro liutaio Nicolò Bussotti ini-zia la costruzione del suo capolavoro: il violino migliore che abbia mai visto la luce. Ma quando la moglie muore durante il parto, quello che doveva essere il suo omaggio al nuovo nato, diventa una vera ossessione che attraverserà i secoli e continenti, suscitando passione e ossessione in ogni esistenza con cui viene a contatto. Tutti i musicisti attratti dalla sua perfezione, dalla sua bel-lezza, dalla sua resistenza cercano di suonare questo violino rosso, ma sono colpiti dal terribile segreto che lo strumento nasconde. E così, lo strumento finisce per rappresentare il momento fatale nel destino di cinque uomini, cinque azioni, cinque storie.

Sulla musica: la parola a CoriglianoLa storia di “The Red Violin” è perfetta per coloro che amano lo strumento e il suo repertorio. Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio. Una storia così episodica aveva bisogno di essere tenuta insieme con una singola idea musicale. A questo scopo ho impiegato l’artificio barocco della ciaccona: una successione ripetuta di accordi su cui viene costruita la struttura musicale. Agli accordi della ciaccona ho affiancato il tema di Anna, una melodia lirica ma intensa che rappresenta la moglie del liutaio, destinata a morire. Quindi, a partire da quegli elementi, ho intessuto una serie di studi virtuosistici per violino solo che ‘hanno seguito’ lo strumento da un paese all’altro, secolo dopo secolo. Ho composto questi elementi prima delle riprese cinematografiche vere e proprie, poi-ché gli attori avrebbero poi dovuto mimare i movimenti della mano sul violino ascoltando una registrazione di quei lavori, sincronizzandoli con la musica. In seguito, durante l’estate del 1997, mentre in giro per il mondo venivano realizzate le riprese del film, rimasi a casa e scrissi il brano “The Red Violin”, “Chaconne” per violino e orchestra della durata di 17 minuti.

Consigli per letture e ascolti sul concerto li potete trovare sul sito: www.fondazionetoscanini.it

Page 9: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

9

FRANCESCO LANZILLOTTA

Considerato uno dei più promettenti direttori nel panorama musicale italiano, regolar-mente ospite di importanti teatri e di prestigiose orchestre, Francesco Lanzillotta è nato a Roma dove ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra con Bruno Aprea, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Santa Cecilia. Al Teatro dell’Opera di Varna in Bulgaria, come Direttore Principale Ospite, ha diretto Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Le nozze di Figaro, La Bohème, Tosca, La Traviata, Carmen.Nel corso della stagione 2012-13, ha debuttato sul podio dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino ed inoltre ha diretto L’histoire du soldat e La fuga in maschera al Teatro San Carlo di Napoli, Il maestro di cappella all’Opéra de Nancy, Il piccolo spazzacamino di Britten che ha segnato il suo debutto al Macerata Opera Festival dove è ritornato quest’anno per Rigoletto, mentre nel giugno scorso al Regio di Parma ha guidato l’Or-chestra Regionale dell’Emilia Romagna in Madama Butterfly. In seguito, oltre all’Orchestra Sinfonica della RAI e alla Filarmonica Toscanini, ha diretto La Bohème al Comunale di Treviso e al Teatro “Claudio Abbado” di Ferrara, La Traviata al Teatro Verdi di Sassari, L’Italiana in Algeri al Filarmonico di Verona; inoltre Don Checcho al San Carlo di Napoli, la prima mondiale di Totò e il medico dei pazzi di Giorgio Battistelli all’Opéra de Nancy, La voix humaine alla Fenice di Venezia. Dal 2014, per un triennio, è Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini. Ultimamente è ritornato sul podio dell’ Orchestra della Svizzera Italiana, dell’Orche-stra Haydn di Bolzano, dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, dell’Orchestra della Toscana, in tour in Germania, e della Verdi di Milano (Expo 2015). Ha diretto numero-se creazioni dei maggiori compositori di musica contemporanea; a questo proposito, nell’ottobre scorso, a Reggio Emilia, ha guidato Icarus Ensemble nella prima assoluta di Corpi eretici di Mauro Montalbetti dedicata a Pasolini.

Per saperne di più: Sito ufficiale: www.francescolanzillotta.com

Page 10: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

MIHAELA COSTEANata a Iasi (Romania), inizia giovanissima lo studio del violino sotto la guida di Maria Bart; si diploma con lode nella classe di Elena Pirvu e successivamente al Conservatorio “Rossini” di Pe-saro. Vince diversi concorsi tra i quali: “La Lira d’Oro”, il Concorso “Mozart”, il Concorso di Stre-sa e il II premio (primo non assegnato) al Concorso “Perosi” di Biella; si perfeziona con Vadim Brodsky, Mariana Sirbu e, presso l’Accademia “Stauffer” di Cremona, con Salvatore Accardo.Dal 2002 al 2004 è spalla dei primi violini dell’Orchestra Internazionale d’Italia, dell’Orchestra del San Carlo di Napoli, dell’Orchestra Filarmonia Veneta; in seguito ricopre il medesimo ruolo nella BBC Philarmonic Orchestra, nella Royal Philarmonic Orchestra, nell’Orchestra Stanislavsky di Mosca, nell’Orchestra del Teatro alla Scala e nella Suisse Romande; inoltre è stata spalla dei II violini della London Philarmonic Orchestra. Dal 1999, ricopre il ruolo di spalla dei primi violini nell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e nella Filarmonica Arturo Toscanini. Nel 2007, in qualità di solista, incide le due Rapsodie di Bartók con l’Orchestra della Fondazione Gulbenkian di Lisbona diretta da Lawrence Foster (ed. Pentatone). Insieme alla violoncellista Diana Cahanescu e al pianista Viktor Derevianko ha fondato il Trio Renaissance. Nel 2006-2007, su invito di Charles Dutoit, è docente presso l’Accademia C.I.S.M.A e nel 2009 al Lindenbaum Seoul Festival. Nel corso della sua carriera, ha suonato con musicisti e direttori quali: Yuri Temirkanov, Riccardo Muti, Mstislav Rostropovich, Itzhak Perlman, Lorin Maazel, Gidon Kremer, André Previn, Vladimir Jurowski, Christoph Eschenbach, Isaac Karabtchevsky, Gary Bertini, Georges Prêtre, Lawrence Forster, Daniel Oren, Eliahu Inbal, Charles Dutoit, Kurt Masur, Kazushi Ono, Martha Argerich, Yoel Levi. In questi anni sta arricchendo il suo repertorio per solista e orchestra con opere del ‘900 americano di Barber, Bernstein, Corigliano oltre a Weill e Korngold; alcune sono state già eseguite con lusinghieri successi di pubblico e di critica. Nel 2011 Mihaela Costea, che suona il violino Goffriller (1690)di proprietà della Fondazione Toscanini, ha ricevuto il premio “Bigonzi” come migliore spalla.

10

Page 11: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

11

Page 12: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

12

La Filarmonica Arturo Toscanini, che ha la sua sede a Parma, nell’Auditorium Paganini dise-gnato da Renzo Piano, è il punto d’eccellenza dell’attività produttiva della Fondazione Arturo Toscanini, maturata sul piano artistico nella più che trentennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36 e per i quarant’anni successivi ai vertici delle capacità esecutive nazionali. Oggi è una delle più im-portanti orchestre sinfoniche italiane.

Per saperne di più: www.fondazionetoscanini.it/filarmonica-ar turo-toscanini/

LA FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

Page 13: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

Filarmonica Arturo Toscanini

Violini Primi: Viktoria Borissova**, Valentina Violante, Maurizio Daffunchio, Caterina Demetz, Julia Geller, Camilla Mazzanti, Luca Talignani, Alice Costamagna, Federica Vercalli, Mario Mauro

Violini Secondi: Gianni Covezzi*, Jasenka Tomic, Cellina Codaglio, Daniele Ruzza, Claudia Piccinini, Nicola Tassoni, Sabrina Fontana, Elisa Mancini

Viole: Behrang Rassekhi*, Carmen Condur, Cathryn Murray, Sara Screpis, Diego Spagnoli, Daniele Zironi, Ilaria Negrotti

Violoncelli: Diana Cahanescu*, Vincenzo Fossanova, Donato Colaci, Filippo Zampa, Silvia Cosmo

Contrabbassi: Antonio Mercurio*, Agide Bandini, Claudio Saguatti, Antonio Bonatti

Flauti: Sandu Nagy*, Enrico Giacomin, Andrea OmanOttavini: Andrea Oman, Enrico GiacominFlauto in Sol: Andrea OmanOboi: Pietro Corna*, Massimo Parcianello Clarinetti: Daniele Titti*, Luisa Rosso Clarinetto Basso: Luisa Rosso Fagotti: Davide Fumagalli*, Fabio AlasiaControfagotto: Fabio Alasia Corni: Ettore Contavalli*, Giuseppe Affilastro, Fabrizio Villa, Simona Carrara Trombe: Matteo Beschi*, Marco Catelli Tromboni: Carlo Gelmini*, Gianmauro Prina, Antonio Martelli Tuba: Gianni Gatti Timpani e Percussioni: Francesco Migliarini*, Gianni Giangrasso, Alessandro Carobbi, Tommaso Ferrieri Caputi, Cristiano Menegazzo, Franco GiovanniArpa: Elena Meozzi*Pianoforte/Celesta: Davide Carmarino

** primo violino di spalla // * prima parte

13

Page 14: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

14

Hera Comm Partner principale

F0267_HERA SPONS TOSCANINI_AUGURI NATALE_15X15.indd 1 11/12/15 14.52

Page 15: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

15

Page 16: FILARMONICA ARTURO TOSCANINI - fondazionetoscanini.it · Essa copre tre secoli della vita di un violino magnifico - seppur maledetto - nei suoi viaggi at-traverso il tempo e lo spazio.

IMPARIAMO IL CONCERTO Gian Paolo Minardi racconta Martucci e MedtnerLunedì 11 gennaio ore 18.00 Circolo Parma Lirica

Martedì 12 gennaio Concerto in anteprima Ore 10.00 – 14.00 Auditorium Paganini

Per saperne di più www.fondazionetoscanini.it

Prossimo appuntamento di NUOVE ATMOSFERE

Venerdì 15 gennaio 2016 ore 20.30 Sabato 16 gennaio 2016 ore 20.30

FRANCESCO LANZILLOTTADirettore

YOLANDA AUYANET Soprano

PHILIPP KOPACHEVSKYPianoforte

Giuseppe MartucciLa canzone dei ricordi, op. 68b

Nikolai MedtnerConcerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 33

Giuseppe MartucciSinfonia n. 2 in fa maggiore, op. 81

© Cristian Grossi