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FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Comitato Provinciale Allenatori di Salerno CORSO ALLIEVO ALLENATORE ANGRI – 2008 Quaderno tecnico DIRETTORE DEL CORSO:Antonio Savino FORMATORE: Antonio Petillo ASSISTENTE FORMATORE: Gennaro Zagaria FORMATORE C.I.A.: Gennaro Papallo PREPARATORE FISICO: Mario Petruzzo PSICOLOGA: Tonia Bonacci

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FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO

Comitato Provinciale Allenatoridi Salerno

CORSO ALLIEVO ALLENATORE ANGRI – 2008

Quaderno tecnico

DIRETTORE DEL CORSO:Antonio Savino

FORMATORE: Antonio Petillo

ASSISTENTE FORMATORE: Gennaro Zagaria

FORMATORE C.I.A.: Gennaro Papallo

PREPARATORE FISICO: Mario Petruzzo

PSICOLOGA: Tonia Bonacci

Indice:

Modulo 1: Presentazione................................................................................................

Modulo 2: Ball-handling.................................................................................................

Modulo 3: Individuali senza palla..................................................................................

Modulo 4: Arresti e partenze...........................................................................................

Modulo 5: Tiro................................................................................................................

Modulo 6: Palleggio.......................................................................................................

Modulo 7: Passaggio......................................................................................................

Modulo 8: Individuali di difesa.......................................................................................

Modulo 9: Regolamento..................................................................................................

Modulo 10: Aspetti Biomedici........................................................................................

Modulo 11: Preparazione Fisica.....................................................................................

Modulo 12: Elementi di didattica...................................................................................

Modulo 13: Aspetti psicologici e pedagocici..................................................................

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 1: Presentazione

Obiettivi tecniciGli obiettivi tecnici che ci si prefigge di raggiungere sono in funzione all’efficacia dei metodi e sistemi utilizzati per trasmettere ai giocatori le conoscenze dei fondamentali e la loro corretta applicazione pratica.“L’allenatore è considerato un facilitatore della trasmissione di una comunicazione e i giocatori come dei ricettori”.

Area del sapereGli strumenti 1c1 situazione di gioco

Durante le fasi di insegnamento dei fondamentali l’attenzione si focalizza sulla comprensione degli strumenti da utilizzare per trasmettere le conoscenze dei fondamentali al fine di affrontare successivamente le diverse situazioni di gioco.

Area del saper fareDimostrazione corretta dei fondamentali

Dopo aver compreso ed assimilato l’aspetto teorico dei fondamentali risulta necessario per affrontare il gioco nelle varie azioni agonistiche applicare praticamente i fondamentali attraverso una dimostrazione che tende a richiamare l’attenzione sui movimenti corretti da adottare; in questa fase non bisogna preoccuparsi di “fare canestro” e quindi del risultato ultimo da raggiungere ma concentrarsi sul “mezzo” per raggiungerlo, sull’esatto movimento per... Per questo motivo è opportuno durante la dimostrazione eseguire i movimenti non velocemente al fine di concentrare il giocatore sulla correttezza del singolo gesto in equilibrio con tutto il corpo.

Concetti di pallacanestro integrataTecnica/fisica/mentale

I concetti che devono essere divulgati abbracciano contemporaneamente gli aspetti tecnici, fisici e mentali. Un insegnamento di un determinato concetto (es. tecnica) ha dei risvolti anche sugli altri aspetti (nell’es. fisici e mentali), per cui in un’ottica di integrazione dei tre aspetti cosa rilevante è migliorare e mantenere il loro equilibrio (tecnica/fisica/mentale) sia del singolo giocatore sia dell’intera squadra.

CorrezioniL’allenatore deve porre la sua attenzione principale sulla correzione dell’errore commesso sul movimento per eseguire un fondamentale.Una volta che l’allenatore ripete lentamente il movimento corretto o lo spiega nuovamente a voce è opportuno osservare come il giocatore abbia assimilato, eventualmente con varie ripetizioni per fargli acquisire la padronanza e la massima coordinazione e scioltezza nel movimento.

Obiettivi finali del giocatoreL’uso efficace degli strumenti applicativi sono orientati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

• Insegnamento dei fondamentali individuali di base: necessarie premesse per affrontare ogni situazione di gioco successiva.

• Giocatori autonomi e responsabili: non dimenticare che il “ricettore” di un insegnamento è il giocatore e pertanto bisogna inculcargli i fondamentali essenziali per renderli autonomi nei movimenti nello spazio del campo con i tempi adeguati e responsabili di fare delle scelte vantaggiose per sé e per la squadra in ordine sia al caso in cui si ha la palla e quindi decidere

per un tiro, una penetrazione, un passaggio sia al caso in cui non si ha la palla e pertanto come muoversi senza di essa.

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 2: Ball-Handling

“Ball Handling” significa letteralmente “palla maneggiata”; il concetto è legato a come toccare la palla, come prenderla e avere confidenza con la stessa.Con il Ball Handling si prefiggono diversi obiettivi, quali:

• Migliorare la capacità di padronanza della palla: migliorare e sviluppare le potenzialità di padroneggiare con la palla e di dominanza del pallone.

• Favorire lo sviluppo delle capacità coordinative: l’esecuzione di un esercizio di Ball Handling richiede lo sviluppo sia dell’area del corpo interessata per il singolo movimento sia di tutto il corpo; pertanto, bisogna eseguire un movimento curando la coordinazione completa del singolo movimento con l’intero corpo.

• Favorire l’incremento delle abilità: con opportuni, mirati e ripetuti esercizi di “Ball Handling” si favorisce la trasformazione delle potenzialità nell’esecuzione abile del movimento.

• Aumentare la sicurezza del trattamento della palla: con il “Ball Handling”si raggiunge la piena sicurezza nel trattamento, nella cura del pallone (“sentire il pallone come parte integrante dei propri movimenti”).

Lo scopo del coach è assistere ed addestrare i giocatori per incrementare e migliorare gli aspetti tecnici e tattici, le prestazioni fisiche e mentali per un maggior rendimento nel gioco. Pertanto, è necessario individuare le potenzialità dei singoli e trasformarli in abilità e competenze che possano comportare un maggior valore per sé e per la squadra.

Esercizi di Ball HandlingObiettivi specifici degli esercizi

Attraverso lo svolgimento degli esercizi di “Ball Handling” si prefiggono degli obiettivi specifici:• Presa della palla: il corretto posizionamento delle mani sul pallone;• Sensibilità delle dita: sviluppo dei polpastrelli nel trattamento della palla;• Rapidità delle mani: come muovere velocemente le mani sulla palla;• Reattività: incremento della velocità e sviluppo della prontezza delle mani sulla palla.• Propedeuticità per i movimenti tecnici: gli esercizi di “Ball Handling” sono utilizzati

frequentemente per il riscaldamento (prima di un allenamento o prima di una partita) perché la loro funzione è di essere dei “fondamentali dei fondamentali”; con questo concetto si vuole evidenziare la loro importanza come requisiti necessari per una corretta esecuzione del successivo movimento fondamentale quale il passaggio, il tiro o il palleggio.

Modalità di esecuzione

La modalità di esecuzione degli esercizi può essere:• Da fermi: si effettuano esercizi in modo progressivo intorno al corpo; avanti o indietro il

corpo, sopra la testa o sotto le gambe.• In movimento: con dei passi o correndo più o meno velocemente.• Con palleggio (1 o 2 palloni): considerando gli obiettivi sopra esposti (presa, sensibilità,

rapidità, reattività), con il palleggio si sviluppa la propedeuticità del “Ball Handling” a questo fondamentale.

• Individuale o a coppie: si introducono con tali esercizi gli elementi essenziali per l’esecuzione di corretti tiri e passaggi; quindi esercizi propedeutici allo sviluppo di questi altri due fondamentali.

Progressione didattica

Osservare la figura seguente.

Il metodo di insegnamento deve essere improntato sulla considerazione di questi concetti:• Dal facile al difficile: partire da esercizi facili per poi insegnare i più difficili;• Progressive difficoltà: le difficoltà negli esercizi devono essere affrontate progressivamente

curando l’andamento del singolo giocatore nel contesto della squadra; con questo concetto si sottolinea l’importanza di passare al livello di difficoltà successivo quando tutti i giocatori sono stati capaci e abili nell’assimilare e superare la difficoltà dell’esercizio in corso di svolgimento (anche se è necessario fare un lavoro approfondito ad un determinato giocatore per porre l’attenzione su alcuni particolari omessi o sbagliati precedentemente).

• Aumento della velocità di esecuzione: iniziando da una dimostrazione che cura non velocemente il particolare del movimento, successivamente con i vari esercizi l’obiettivo è raggiungere una buona abilità nell’eseguire il movimento del fondamentale correttamente aumentando la velocità di esecuzione per affrontare al meglio la situazione di gioco corrente (es. 1c1); questo obiettivo si raggiunge dopo aver assimilato profondamente il movimento da eseguire ed essere padrone dello stesso attraverso esercizi mirati e ripetuti.

• Combinazione di più esercizi: bisogna creare un sistema di esercizi in continuo collegamento tra loro con un trend stratificato di difficoltà crescente in modo da ottenere dei miglioramenti continui osservando l’esecuzione corretta assimilazione velocità passaggio all’esercizio successivo collegato al precedente con una difficoltà maggiore.

Postulati

I principi fondamentali della pallacanestro necessari affinché un giocatore possa effettuare delle buone scelte nelle diverse situazioni di gioco sono:

Difficoltà esercizio

T empo

Fase di riscaldamento

Fase di defat icamento

La difficoltà degli esercizi durante l’allenamento deve avere un andamento crescente con un aumento della velocità e combinazione degli stessi.

Fasi di allenamento

• Spazio/Tempo: il concetto di spazio è inerente alla possibilità e al modo più efficace ed efficiente di occupare lo spazio del campo prima, in anticipo rispetto all’avversario per guadagnare un vantaggio con o senza palla; si richiede di fare dei movimenti necessari per liberarsi dell’avversario, quindi prima che l’avversario si adegui; pertanto, è opportuno sviluppare le capacità del giocatore di anticipare il movimento dell’avversario per superarlo, ovvero se il giocatore è in possesso della palla bisogna fare un palleggio in avanti (es. penetrazione) con un movimento della gamba in avanti a superare e giungere nel nuovo spazio del campo prima dell’avversario; oppure se non si ha la palla, non vagare in campo disorientati, ma avere una visone contemporanea della palla, del canestro e dell’avversario, per creare la migliore linea di passaggio per sé o per un compagno di squadra (es. con un blocco). Il concetto di tempo è legato alla gestione e organizzazione dei movimenti in base alla tempistica di esecuzione in ordine alla necessità di svolgere un atto o un’azione più rapida dell’avversario per superarlo e in virtù del fatto che il gioco deve essere organizzato in base ad una tempistica prestabilita dal regolamento (es. 24” per concludere a canestro).

• Equilibrio: per equilibrio si intende l’equilibrio fisico e mentale del giocatore e della squadra. L’equilibrio fisico è necessario per fare dei movimenti coordinati che permettono di ottenere posizioni favorevoli rispetto all’avversario, mentre l’equilibrio mentale è importante per concentrarsi sulla comprensione dei propri movimenti, dell’intera squadra e più in generale dell’ambiente circostante affinché le forze esterne non ne modificano le condizioni di stabilità.

• Ritmo: il ritmo è necessario per la scansione dei tempi a seconda del gioco in considerazione ad una determinata azione in attacco o una particolare difesa; ogni giocatore deve essere in grado di adeguare il proprio ritmo con quello della squadra in un’ottica di sintonia e sincronia dei movimenti dei giocatori. Ad esempio: gli avversari si passano la palla, i difensori si adeguano in difesa seguendo il ritmo dei passaggi.

• Collaborazioni: in un gioco di squadra come la pallacanestro, sebbene con risultati dipendenti anche dalle individualità dei singoli giocatori, non si può prescindere dalla collaborazione e interazione tra i giocatori. Con questo concetto si introduce l’importanza della comunicazione verbale e non verbale tra i giocatori in campo affinché ognuno si adegui ai movimenti dei compagni sia in azioni di attacco sia di difesa e prenda l’iniziativa per acquisire un vantaggio non solo per sè ma anche per i compagni. Ad esempio: eseguire un taglio senza palla può significare smarcarsi ma anche liberare uno spazio per un compagno, che magari lo “invade” con una penetrazione in palleggio.

Esercizi di “Ball Handling”

• Esercizio n° 1: “maneggiare” la palla; l’esercizio consiste nello “sporcarsi” le mani sul pallone; obiettivo è prendere contatto delle mani e familiarità con il pallone.

• Esercizio n° 2: tirare la palla in alto con i polpastrelli di una mano e successivamente chiuderla; obiettivo è sviluppare la sensibilità delle dita.

• Esercizio n° 3: con le braccia in alto sopra la testa passare la palla da una mano all’altra con i polpastrelli guardando avanti; obiettivo è sviluppare la sensibilità delle dita, la coordinazione del movimento tra le due braccia e la capacità di concentrazione.

• Esercizio n° 4: stesso esercizio precedente con la variante di porre le braccia in avanti; stesso obiettivo del precedente esercizio.

• Esercizio n° 5: passare la palla su tutto il corpo, intorno al capo fino alla caviglia; obiettivo è migliorare la sensibilità delle dita e il movimento coordinato delle mani.

• Esercizio n° 6: passare la palla con i polpastrelli sotto le gambe ad otto in un senso e nell’altro; obiettivo dell’esercizio è migliorare la coordinazione, la rapidità e reattività del movimento.

• Esercizio n° 7: lancio della palla da dietro la schiena in avanti; obiettivo è migliorare la presa, la coordinazione del movimento e la concentrazione.

• Esercizio n° 8: mano sopra la palla e passaggio della stessa mano sotto la palla; obiettivo è sviluppare il contatto con la palla e la rapidità del movimento.

• Esercizio n° 9: con i polpastrelli di una mano lancio in alto della palla senza rotazione; obiettivo è la sensibilità delle dita, coordinazione del movimento ed equilibrio del corpo propedeutico al fondamentale di tiro.

• Esercizio n° 10: stesso esercizio precedente con la variante della rotazione; stesso obiettivo dell’esercizio precedente.

• Esercizio n° 11: distesi a terra, con i polpastrelli di una mano lancio in alto della palla; stesso obiettivo dell’esercizio precedente con maggiore difficoltà..

• Esercizio n° 12: corretta posizione delle mani sulla palla: presa con i polpastrelli, pollice sx e pollice dx ad una distanza di circa 6-7 cm e posizione delle dita a V non troppo aperti né troppo vicini, il palmo non tocca la palla e quindi presenza dello spazio tra palmo e pallone; obiettivo è sviluppare la corretta presa del pallone.

• Esercizio n° 13: lanciare la palla in alto e presa; obiettivo è sviluppare la presa corretta.• Esercizio n° 14: passaggio della palla contro il muro e presa; obiettivo è sviluppare la presa

corretta propedeutico al passaggio.• Esercizio n° 15: palla sotto le gambe e presa incrociata; obiettivo è sviluppare la presa

corretta migliorando la rapidità e reattività del movimento.• Esercizio n° 16: palla davanti al ginocchio in avanti e con l’altro poggiato a terra, battito

delle mani sotto la gamba e presa; obiettivo è migliorare la presa corretta, la rapidità, reattività, coordinazione del movimento ed equilibrio del corpo.

• Esercizio n° 17: lancio in alto con i polpastrelli delle mani, battito delle mani dietro la schiena e presa; stesso obiettivo del precedente esercizio.

• Esercizio n° 18: lancio molto in alto con i polpastrelli delle mani battito ripetuto delle mani e presa; stesso obiettivo del precedente esercizio.

Es. 2 Es. 3 Es. 4

Es. 6

Es. 7

Es. 9-10 con e senza rotazione.

• Esercizio n° 19: palleggio eseguendo un otto sotto le gambe; obiettivo è la sensibilità, la coordinazione, rapidità del movimento propedeutico al palleggio.

• Esercizio n° 20: palleggio in avanti e indietro con la stessa mano; stesso obiettivo del precedente esercizio.

• Esercizio n° 21: palleggio in avanti, indietro e lateralmente con la stessa mano; stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiore difficoltà.

• Esercizio n° 22: palleggio stessa mano stesso piede in avanti e indietro (step); obiettivo è la sensibilità, la rapidità, la reattività, coordinazione e l’equilibrio del corpo propedeutico al palleggio.

• Esercizio n° 23: partenza in palleggio zig zag con compagno che segue dietro e ripete i movimenti; obiettivo propedeutico al palleggio per migliorare l’equilibrio, il ritmo e la collaborazione adeguandosi al compagno.

• Esercizio n° 24: palleggio con due palloni in avanti; obiettivo propedeutico al palleggio per sviluppare la rapidità delle mani e delle braccia, la reattività, la coordinazione e l’equilibrio del corpo nel palleggio.

• Esercizio n° 25: palleggio con due palloni, con una mano in verticale e con l’altra mano in orizzontale; stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiore difficoltà.

• Esercizio n° 26: partenza in palleggio con due palloni, con una mano passaggio dietro la schiena e con l’altra passaggio in orizzontale; stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiori difficoltà.

Es. 11

Es. 13

Es. 14

Es.16

Es. 17

Es. 18

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 3: Individuali senza palla

Gli individuali senza palla sono i fondamentali per come muoversi in campo, per acquisire il senso della posizione con un’azione preventiva rispetto agli spostamenti degli avversari sia in attacco che in difesa.Gli obiettivi da raggiungere sono:

• Imparare a gestire lo spazio/tempo: come occupare lo spazio in campo in modo efficace in funzione agli spostamenti dei compagni e degli avversari è essenziale per procurarsi posizioni favorevoli per ricevere la palla smarcandosi dall’avversario oppure collaborando con i compagni portando un blocco cieco o un blocco senza palla; tali movimenti devono essere fatti in tempo utile al fine di anticipare il movimento dell’avversario e superarlo.

• Prendere e mantenere un vantaggio rispetto all’avversario: il movimento senza palla deve prefiggersi come risultato un vantaggio nei confronti dell’avversario, anticipando il suo movimento e altresì sviluppare la capacità di mantenerlo, saperlo gestire successivamente per porsi sempre nella migliore posizione per ricevere e una volta ricevuta la palla per effettuare un tiro, una penetrazione o un ulteriore passaggio.

Es. figura 1 Scopo dell’ala è di occupare uno spazio vantaggioso per la ricezione e per un facile tiro prima del suo difensore; considerare innanzitutto lo spazio che si può occupare per ricevere la palla (linea tratteggiata), vedere contemporaneamente palla – difensore – canestro e anticipare l’avversario con un cambio di velocità verso la direzione del canestro, ricezione e tiro da sotto.

Es. 19

Es. 20

Es. 21

Es.22

Es. 23

Es. 24

Uso degli individuali senza palla

L’uso può essere per ottenere:• Uno smarcamento: Con cambi di velocità, direzione, senso.• Dei tagli: ciò permette di migliorare anche la collaborazione tra i giocatori.• Mantenere un posizionamento: la posizione di prontezza è mantenuta piegandosi sulle

ginocchia, piedi – ginocchia – spalle in linea quasi alla stessa larghezza, le punte dei piedi leggermente in avanti per sviluppare la reattività dei movimenti (es. per correre, per saltare).

Tipologia dei fondamentali senza palla

La tipologia dei movimenti senza palla per ottenere un vantaggio sono:• Posizione fondamentale: posizione di prontezza per essere rapidi e reattivi.• Cambio di velocità: si esegue con un passo iniziale corto e successiva spinta in avanti con

rapidità per disorientare e anticipare l’avversario e non dargli il tempo di recuperare; Cambio di direzione: per effettuarlo bisogna correre verso una stessa direzione, piegarsi sulle ginocchia, cambio con il piede rivolto verso la nuova direzione e fare con questo piede un piccolo passo e spinta rapida e reattiva per occupare uno spazio del campo più vantaggioso per la ricezione, un taglio o un blocco.

• Cambio di senso: si esegue correndo verso una stessa direzione, piegarsi sulle ginocchia, cambio di senso imprimendo la punta del piede bene a terra, giro sulla punta verso il nuovo senso, fare un piccolo passo con l’altro piede e spinta rapida e reattiva per anticipare l’avversario e rendersi imprevedibili senza che intuisca i propri movimenti.

• Giro e giro in corsa: per occupare la posizione per la ricezione favorevole di un passaggio. Si eseguono girando la schiena al diretto avversario, dopo aver puntato uno dei piedi verso di questi, ruotando l’avampiede si indirizza l’altro piede nella nuova direzione. Questo movimento va eseguito contemporaneamente allo sguardo che deve “vedere” nella nuova direzione.

La pallacanestro è uno sport di iniziativa, in cui ogni giocatore deve assumere un atteggiamento pro-attivo e propositivo cercando un miglioramento continuo della conoscenza del gioco, anticipando, intuendo, leggendo quello che sta per accadere, in relazione alla palla, ai compagni di squadra (collaborazione tra essi), agli avversari (adeguarsi e anticipare i movimenti), allo spazio del campo e al tempo giusto dei movimenti per percepire il tutto “mentre” sta per succedere nel rispetto

Fig. 1

di un equilibrio dinamico proprio e dell’intera squadra.

Esercizi individuali senza palla

• Esercizio n° 1: posizione di prontezza; piegandosi sulle ginocchia, piedi – ginocchia – spalle in linea quasi alla stessa larghezza; obiettivo è comprendere e migliorare la posizione corretta.

• Eserzio n° 2: dalla posizione di base di prontezza, toccare con le spalle il muro; obiettivo è prendere contatto con la schiena ad una base solida (in una situazione di gioco con il proprio difensore) e migliorare la coordinazione e l’equilibrio del corpo.

• Esercizio n° 3: dalla posizione di base di prontezza, portarsi all’indietro con i talloni e in avanti con le punte; obiettivo è migliorare la prontezza dei movimenti con coordinazione ed equilibrio del corpo.

• Esercizio n° 4: dalla posizione di base di prontezza, portarsi all’indietro con i talloni e in avanti con le punte, poi scatto in avanti; obiettivo è migliorare la rapidità e la reattività dei movimenti con coordinazione ed equilibrio del corpo.

• Esercizio n° 5; dalla posizione di base di prontezza, portarsi all’indietro con i talloni e in avanti con le punte, poi scatto all’indietro; stesso obiettivo dell’esercizio precedente.

• Esercizio n° 6: dalla posizione di base di prontezza, portarsi all’indietro con i talloni e in avanti con le punte e poi correre ad una velocità media fino a centro campo, poi eseguire cambio di velocità più elevata fino in fondo; obiettivo è migliorare e sviluppare il cambio di velocità con coordinazione ed equilibrio del corpo.

• Esercizio n° 7: dalla posizione di base di prontezza, portarsi all’indietro con i talloni e in avanti con le punte e poi correre ad una velocità media fino a centro campo, toccare la mano del coach ed eseguire cambio di velocità più elevata fino in fondo; stesso obiettivo dell’esercizio precedente con cambio velocità in un determinato momento.

• Esercizio n° 8: esercizio a due, posizionarsi uno di fronte all’altro: dalla posizione di base di prontezza, portarsi all’indietro con i talloni e in avanti con le punte e poi correre ad una velocità media fino a toccare la mano del compagno, dopo cambio di velocità più elevata fino a fondo campo; stesso obiettivo dell’esercizio precedente migliorando l’intesa con il compagno eseguendo l’esercizio allo stesso ritmo sincronizzando i movimenti.

• Esercizio n° 9: esercizio a due, posizionarsi su di un lato a metà campo: uno parte in palleggio e l’altro difende, l’attaccante fa cambio di velocità improvviso e va a concludere; obiettivo è migliorare e sviluppare il cambio di velocità per superare il difensore e concludere da sotto canestro; l’importante è cambiare la velocità improvvisamente per non farlo recuperare e non eseguire un’accelerazione graduale.

Es. 1Es. 2

Es. 3Es. 4

• Esercizio n. 10: esercizio a due, un attaccante e un difensore, con appoggio, passaggio all’appoggio al lato opposto corsa e cambio di velocità improvviso verso il canestro, ricezione e tiro da sotto; stesso obiettivo dell’esercizio precedente senza palla osservando i movimenti del difensore.

• Esercizio n. 11: posizionarsi nell’angolo del fondo campo, correre fino a metà campo e cambio di direzione; obiettivo è migliorare e sviluppare il cambio di direzione con coordinazione ed equilibrio del corpo per acquisire un nuovo spazio vantaggioso nel campo.

• Esercizio n. 12: posizionarsi nell’angolo del fondo campo, correre fino a metà campo tocco della mano del coach e cambio di direzione; stesso obiettivo dell’esercizio precedente con cambio di direzione in un determinato momento.

• Esercizio n° 13: esercizio a due, un attaccante e un difensore, con appoggio, posizionarsi su di un lato a metà campo; passaggio all’appoggio al lato opposto, correre verso il prolungamento del tiro libero effettuare un cambio di direzione verso l’appoggio in avvicinamento al canestro, ricezione, tiro o penetrazione; obiettivo è migliorare e sviluppare il cambio di direzione leggendo il movimento del difensore per acquisire una nuova posizione di prontezza nel campo favorevole per un tiro, una penetrazione o un passaggio.

• Esercizio n° 14: posizionarsi dietro la linea di fondo campo correre fino a metà campo ed eseguire il cambio di senso; obiettivo è migliorare e sviluppare il cambio di senso con coordinazione ed equilibrio del corpo per acquisire un nuovo spazio vantaggioso nel campo.

• Esercizio n° 15: : esercizio a due, un attaccante e un difensore, con appoggio, posizionarsi dietro la linea di fondo campo, passaggio all’appoggio in alto, correre fino al prolungamento del tiro libero ed effettuare il cambio di senso verso canestro (back door); obiettivo è migliorare e sviluppare il cambio di senso leggendo il movimento del difensore per acquisire una posizione vantaggiosa per un tiro semplice da sotto.

Es. 9 Es. 8

Es. 6-7Es. 5

C

A B

Es. 10

A

Es. 11-12

C

A

Es. 13

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 3: Individuali senza palla

Obiettivi

Gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere sono:• Gestione dello spazio/tempo: necessaria abilità di gestione per crearsi dei vantaggi

negli spazi del campo in anticipo rispetto agli avversari.• Prendere iniziativa rispetto all’avversario: proporsi con movimenti di anticipazione.• Autonomia e responsabilità: per adottare scelte risolutive delle diverse problematiche.

Tipologie degli arresti

Le diverse tipologie di arresti sono:• Arresto ad un tempo fermando la palla: l’arresto ad un tempo si esegue poggiando

contemporaneamente i piedi a terra in modo da “planare” sul suolo, rasente ad esso con gli avampiedi che toccano terra e con le punte leggermente rivolte verso l’interno, considerando:

o il tempo di esecuzione: il più rapido possibile.o l’equilibrio: importante ottenere l’equilibrio concentrando il peso del corpo sui due

avampiedi per avere maggiore spinta e reattività.L’arresto ad un tempo si esegue poco nella ricezione, perché per non perdere l’equilibrio in avanti bisogna correre lentamente, e più frequentemente con palleggio per scegliere il piede perno nel movimento successivo.

• Arresto a due tempi fermando la palla: l’arresto a due tempi si esegue poggiando il primo piede (piede perno) con il tallone e poi l’avampiede, successivamente il secondo piede con l’avampiede; il peso del corpo ricade sul secondo piede. Si utilizza per di più nella ricezione perché consente l’arresto senza sbilanciare il corpo dopo una corsa veloce, ma si usa anche in palleggio.

• Arresto a due tempi in palleggio: si esegue quando si è in velocità ma anche per leggere i

Es. 14

A

Es. 15

movimenti del difensore e adeguarsi.• Arresto a due tempi a seguito ricezione della palla: arresto più sicuro in caso di ricezione

in corsa veloce.

Tipologia delle partenze

La scelta delle partenze sono subordinate allo spazio disponibile che si può occupare, dipendente dai movimenti del difensore, e alla tattica posseduta dal giocatore per crearsi nuovi spazi (uso delle finte).I tipi di partenze possono essere:

• Partenza incrociata: con tale partenza si pone maggiore peso sul piede perno e spinta incrociando l’altro piede, a “tagliare” il difensore per occupare il nuovo spazio in anticipo. La partenza incrociata si effettua quando il difensore si interpone tra il passatore e il ricevente come nella figura 1.

• Partenza omologa: si effettua palleggiando subito, facendo un passo corto con lo stesso piede della mano con cui si palleggia al fine di superare rapidamente il difensore e occupare uno spazio vantaggioso. La partenza omologa si esegue quando il difensore si pone al lato opposto alla linea di passaggio tra passatore e ricevente come nella figura 2.

• Uso del piede perno: il piede perno serve per cercare spazi vuoti intorno a sé ed eseguire un tiro o maggiormente per cercare corridoi liberi di passaggio della palla ad un compagno, eludendo l’ostacolo del difensore.

Fig. 1 Partenza incrociata

Fig. 2 Partenza omolog

Scelta degli arresti

Gli arresti si scelgono in base a:• Arresto ad un tempo fermando la palla: per eseguire un movimento di arresto nel caso

non si corre molto velocemente e per scegliere il piede perno.• Arresto a due tempi fermando la palla: per eseguire un movimento di arresto quando si

corre molto velocemente.• Arresto a due tempi in palleggio: per affrontare un raddoppio di marcatura.• Arresto a due tempi a seguito di ricezione della palla: per fronteggiare il canestro.

Scelta delle partenze

Le partenze si scelgono in base a:• Incrociata, se il difensore è sbilanciato in anticipo.• Diretta, se il difensore segue in ritardo

Uso del piede perno

Il piede perno si usa per migliorare gli angoli di passaggio palla, in particolare:• Giro avanti per fronteggiare il difensore.• Giro indietro per allargare gli spazi per passare e liberarsi.• Giro per proteggere la palla dal difensore.

“Le scelte di partenze o giro sono dettate dalla lettura dello spazio vantaggioso”. Esercizi per parti dell’allenamento

Attivazione1. Esercizio n° 1 Ball Handling: esercizio a due, uno di fronte all’altro, i giocatori passano la

palla ed eseguono skip in avanti e indietro; obiettivo sollecitare la reattività dei piedi propedeutico all’arresto e partenze.

2. Esercizio n° 2 Ball Handling: stesso esercizio precedente con la variante di skip laterale; stesso obiettivo precedente.

Tema della giornata3. Esercizio n° 3: palleggio e arresto a un tempo; obiettivo è sviluppare l’arresto a un tempo

con il palleggio.4. Esercizio n° 4: palleggio e arresto a due tempi; obiettivo è sviluppare l’arresto a due tempi

con il palleggio.5. Esercizio n° 5: passaggio in avanti presa e arresto a un tempo; obiettivo è sviluppare

l’arresto a un tempo con la ricezione.6. Esercizio n° 6: passaggio in avanti presa e arresto a due tempi; obiettivo è sviluppare

l’arresto a due tempi con la ricezione.Esercizi per automatizzazione della nuova abilità

7. Esercizio n° 7: dalla linea di fondo palleggio e arresto a un tempo sulle linee di tiro libero e sulla linea di centro campo con tiro finale facendo attenzione a ricadere nella stessa posizione; obiettivo è sviluppare l’arresto a un tempo in un determinato punto del campo con attenzione all’equilibrio del corpo.

8. Esercizio n° 8: stesso esercizio precedente con la variante dell’arresto a due tempi; stesso obiettivo precedente con l’arresto a due tempi

9. Esercizio n° 9: esercizio a due: uno dietro l’altro, il giocatore dietro passa la palla avanti e il

giocatore davanti esegue arresto in un tempo; obiettivo è sviluppare l’arresto a un tempo ponendo l’attenzione sull’arrivo della palla improvvisamente.

10. Esercizio n° 10: stesso esercizio precedente con la variante dell’arresto in due tempi; stesso obiettivo precedente con l’arresto a due tempi.

11. Esercizio n° 11: esercizio a due uno di fronte all’altro: un passatore e un ricevitore che arresta a due tempi spostandosi lateralmente a destra e sinistra; obiettivo è sviluppare l’arresto a due tempi con la ricezione.

12. Esercizio n° 12: una fila a centro campo con palla e un appoggio sulla lunetta; passaggio all’appoggio corsa a destra o sinistra, ricezione e arresto a due tempi rispettivamente con piede sinistro - destro e con piede destro – sinistro e partenza incrociata; obiettivo è sviluppare l’arresto a due tempi con coordinazione e la partenza incrociata.

13. Esercizio n° 13: una fila a centro campo con palla e un appoggio sulla lunetta; passaggio all’appoggio corsa a destra o sinistra, ricezione e arresto a due tempi rispettivamente con piede sinistro - destro e con piede destro – sinistro, finta e passaggio di nuovo all’appoggio, corsa all’altro lato, ricezione rispettivamente con piede destro - sinistro e con piede sinistro – destro e partenza incrociata; obiettivo è sviluppare l’arresto a due tempi con coordinazione, la finta e la partenza incrociata.

Es. 1

Es. 4

Es. 2

Es. 7-8: palleggio e arresto sui punt i con t iro finale

Es. 11

Es. 9 Es. 10

Es. 3

14. Esercizio n° 14: esercizio a due con due palloni posti sulle linee laterali: passaggio e ricezione in due tempi, il passatore corre per ricevere la palla consegnata, si gira ed esegue partenza incrociata, palleggia fino a posizionare la palla sulla linea laterale, si rigira e riceve palla dal compagno con arresto a due tempi e così via; obiettivo è sviluppo dell’arresto a due tempi, partenza incrociata con collaborazione e ritmo.

15. Esercizio n° 15: esercizio a due, un difensore e un attaccante dalla linea di fondo con un appoggio all’altezza del prolungamento del tiro libero; passaggio dell’attaccante all’appoggio, corsa di entrambi verso l’appoggio, il difensore tocca la mano destra dell’appoggio e l’attaccante esegue partenza incrociata e penetrazione a sinistra dell’appoggio; obiettivo è sviluppare la partenza incrociata in situazione di 1c1;

16. Esercizio n° 16: stesso esercizio precedente con la variante che il difensore tocca la mano sinistra dell’appoggio e l’attaccante esegue partenza omologa e penetrazione; obiettivo è sviluppare la partenza omologa in situazione di 1c1;

Verifica agonistica del lavoro svolto17. Esercizio n° 17: due coppie, due difensori e due attaccanti, in posizione di ala con

l’appoggio centrale in alto, incrocio degli attaccanti e ricezione con arresto, in base alla posizione del difensore, partenza incrociata o omologa; obiettivo è utilizzare l’arresto e la partenza in situazioni di gioco.

18. Esercizio n° 18: una coppia all’altezza del post basso, un difensore e un attaccante, e una fila al centro in alto con palla; passaggio al post e taglio, il post esegue giri in avanti, indietro per crearsi spazio usando il piede perno e passaggio al compagno che taglia.

Es. 12

Es. 15

Es. 16

A

Partenza incrociata

A

Partenza omologa

Es. 17

A

Es. 13

Es. 18

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 5: IlTiro

Fine ultimo del gioco della pallacanestro è quello di segnare più punti della squadra avversaria. Per far ciò i giocatori dovranno effettuare una serie di tiri a canestro. L'utilizzo dei fondamentali, la collaborazione tra compagni, il gioco di squadra tutto è finalizzato alla costruzione di un buon tiro. Un tiro può essere considerato un buon tiro se effettuato in situazione di equilibrio, senza la pressione degli avversari. Il tiro è il movimento più personalizzato tra i fondamentali. Ogni giocatore crescendo modifica in modo più o meno accentuata quella che è l'esecuzione classica del tiro.

Il tiro: Obbiettivi

I principali obbiettivi del fondamentale di tiro sono:

• Concretizzare un vantaggio di spazio o di tempo acquisito da se stessi o da un compagno• Finalizzare il gioco (segnare punti)

Fig.1 – Concretizzare un vantaggio acquisito attraverso un tiro

Es. 17

A

Partenza incrociata o omologa

Movimento in Post e passaggio al taglio

Nella situazione di gioco rappresentata nel diagramma rappresentato in figura 1 possiamo notare come il giocatore in possesso di palla concretizzi la situazione di vantaggio acquisito dal compagno di squadra effettuando un tiro. Il giocatore numero 2 concretizza il vantaggio acquisito dal suo compagno attraverso la penetrazione in area effettuando un tiro a canestro in situazione di equilibrio.

Il tiro: Principali fattori

I principali fattori che intervengono nell'esecuzione di tiro sono di tre ordini e più precisamente: tecnico, fisico, mentale. Possiamo infatti distinguere:

• Sensibilità delle dita ( il fattore interviene soprattutto nella fase di ricezione o raccolta della palla e nel movimento preparatorio – di sistemazione della palla sulla mano - che precede l'atto di tiro)

• Equilibrio (da intendersi sia come equilibrio di tipo fisico, sia di tipo mentale. Un buon tiro va effettuato con raziocinio e fiducia in se stessi)

• Coordinazione (nell'atto di tiro è fondamentale avere una buona coordinazione di tutto il corpo. Quindi, sia degli arti superiori sia di quelli inferiori che intervengono nella fase di spinta)

• Meccanica di tiro ( l'esecuzione tecnica e stilistica del gesto. Spesso viene subordinata all'efficacia dello stesso. Se infatti un tiro non stilisticamente ineccepibile risulta comunque efficace si tende a non correggere il gesto)

• Forza ( è data dalla risultante della spinta ricevuta dall'insieme delle leve del corpo. Bisogna tenere conto, quindi, che la forza è il risultato della spinta data sia dagli arti inferiori sia da quelli superiori)

• Mira ( essendo, il tiro, un gesto fortemente automatizzato quasi nessun giocatore è conscio di dove guarda durante l'esecuzione di un tiro. Si usa, comunque, consigliare ai giocatori di guardare sempre il ferro d'avanti quello più vicino a noi quando si esegue un tiro.)

• Autonomia e responsabilità ( Il tiro è fortemente influenzato da fattori psicologici, esso è il momento più individuale nel gioco della pallacanestro. Nel decidere di tirare un giocatore esclude la collaborazione con i compagni di squadra, assumendosi pienamente la responsabilità di finalizzare l'azione. I principali fattori emotivi che condizionano il tiro sono dunque: la determinazione del giocatore che effettua il tiro, il coraggio di assumere su di se la responsabilità di finalizzare l'azione, il giusto egoismo del giocatore che fa una scelta individuale. Un tiro per essere efficace deve tener conto di tutti questi fattori e deve perciò essere effettuato in condizioni di equilibrio psico-fisico senza tener conto di eventuali pressioni temporali. Il movimento di tiro deve essere sempre pulito e completo per essere efficace.)

Il tiro: Caratteristiche tecniche

Le caratteristiche tecniche del tiro sono:

• Presa della palla: presa della palla con i polpastrelli delle dita delle mani aperte a formare una V.

• Posizione della palla e del corpo: palla sopra la testa (vedere il canestro da sotto); mano destra sotto la palla (tale da mantenere la palla senza il sostegno dell’altra mano) e sopra l’occhio destro (per i mancini è il contrario); mano sinistra (mano destra per i mancini) a lato della palla per la mira; gomito verso il canestro; posizione equilibrata del corpo, allineamento: avampiedi leggermente verso l’interno, ginocchio, gomito, occhio, mano di

tiro; piede forte e busto leggermente in avanti. Bisogna prestare attenzione alla posizione della palla mentre si esegue un movimento, come la posizione giusta mentre si riceve, mentre ci si gira al fine di sfruttare i tempi non impiegati diversamente.

• Movimento e rilascio palla: il tiro è il risultato di una sequenza di movimenti coordinati di tutto il corpo che parte dai piedi per finire con le mani. Il rilascio del pallone avviene nella fase finale con la spinta della mano forte in alto e con torsione verso il basso del polso in modo da alzare la parabola e permettere al pallone di fare una rotazione all’indietro per creare l’effetto necessario e agevolare l’entrata nel canestro.

• Spinte: tutto il corpo spinge la palla verso canestro, non solo le gambe o le braccia; la spinta parte dagli avampiedi e termina con la mano forte con precise angolazioni delle ginocchia e dei gomiti.

L’uso delle finte è frequente per disorientare il difensore e crearsi spazi disponibili per tiri più agevoli. Bisogna ricordare che il tiro è il movimento meno naturale tra quelli che caratterizzano il gioco del basket. La meccanica di tiro è ottenuta tramite un lavoro di condizionamento organico attraverso il quale abituiamo l'organismo ad eseguire un determinato movimento. E' importante, dunque, tener presente il “concetto del mentre”. Il movimento di tiro non è formato da una catena di movimenti successivi, ma, al contrario è un insieme di movimenti quasi contemporanei (ad es. mentre ricevo la palla fronteggio il canestro, mentre fronteggio il canestro lascio scivolare la palla tra le mani per ottenere una presa corretta, mentre lascio scivolare la palla tra le mani, la porto sull'occhio destro...etc etc)

Tipi di tiro

I principali tipi di tiro sono:

• Palleggio arresto e tiro (con arresto a 1 e a 2 tempi)• Tiro piazzato (in elevazione o da tiro libero)• In uscita (fronteggiando il canestro)• Tiro in corsa ( 2° o 3° tempo)

Il palleggio arresto e tiro: Esecuzione: è la naturale prosecuzione del fondamentale di palleggio e quindi di movimento sul campo. Si esegue raccogliendo la palla dal palleggio – effettuiamo dunque un ultimo palleggio più forte in modo da portare la palla all'altezza del petto – ed effettuando un arresto ad 1 o a 2 tempi. La mano debole (ovvero quella che non tira) va tenuta di fianco al pallone con le dita rivolte verso l'alto. I pollici della mano debole e della mano forte devono formare una T. Il tiro non va effettuato con la mano intera (infatti la palla non deve toccare il palmo della mano), bensì con i polpastrelli che assicurano una giusta rotazione ed una giusta parabola. Da ricordare che il gomito del braccio forte (ovvero quello da cui parte il tiro), deve essere piegato a 90 gradi e anche il polso, a sua volta, deve avere questa angolatura (l'angolatura viene considerata corretta se levando la mano d'appoggio la palla non cade). Per garantire un maggiore equilibrio, le gambe devono essere aperte quanto la larghezza delle spalle e il gomito della mano forte deve essere allineato con la gamba dello stesso lato. Mentre le gambe si piegano, la mano forte e la mano debole iniziano a disporsi come sopra descritto, e quando il piegamento delle gambe sarà terminato si sentirà nella mano la forza necessaria per effettuare il tiro; con la frustata del polso della mano forte si sfrutta questa forza in modo tale da ottenere un tiro preciso. Dopo l'esecuzione del gesto le braccia dovranno restare alte il polso dovrà essere piegato a 90° con le dita rivolte verso il basso e i bicipiti dovranno trovarsi d'avanti alle orecchie di colui che ha effettuato il tiro.

Il tiro piazzato: Esecuzione: si esegue dalla posizione fondamentale. La meccanica è identica a quella sopra descritta per il palleggio arresto e tiro. Possiamo solo notare che generalmente quando si effettua un tiro piazzato dal campo il giocatore effettua un salto sul posto (tiro in elevazione) mentre quando si esegue un tiro libero il giocatore rimane ben piantato con i piedi al suolo per avere il massimo equilibrio.

Il tiro in uscita: Si usa: uscendo da un blocco o più semplicemente dopo aver effettuato un taglio in allontanamentoEsecuzione: si esegue dopo aver effettuato un arresto in due tempi. Importante è il concetto del mentre nell'esecuzione di questo tipo di tiro. Mentre riceviamo la palla, infatti, dobbiamo già disporci con il corpo verso il canestro (fronteggiare il canestro). L'arresto va effettuato posando prima il piede interno e poi quello esterno. Trovandosi, dunque, l'equilibrio del corpo sul secondo piede, per bilanciarci al meglio cercheremo di posizionare i piedi paralleli così da distribuire meglio il peso del corpo. Una volta assunta la posizione corretta il tiro sarà effettuato come sopra descritto.

Il tiro in corsa: Esecuzione: Il tiro in corsa o "terzo tempo" è una tecnica di tiro che permette di effettuare un tiro in avvicinamento al canestro avversario. Consiste nell'esecuzione di due passi (i primi "due tempi") e di un salto (il "terzo tempo"), durante il quale si appoggia la palla al tabellone o direttamente a canestro ed è l'unico caso in cui è ammesso compiere più di un passo senza palleggiare.Avvicinandosi al canestro provenendo dal lato destro l'esecuzione prevede che l'ultimo palleggio venga effettuato in corrispondenza dell'appoggio del piede sinistro, seguirà un passo con il piede destro e successivamente lo stacco del piede sinistro per il salto finale. Il tiro viene eseguito con la mano destra (la mano deve essere alta) mentre la sinistra è lievemente sollevata a protezione del pallone dall'intervento di eventuali avversari. Sul lato opposto il movimento è speculare ( il terzo tempo e il tiro da sotto le plancie sono gli unici due tiri speculari). Alternativa al terzo tempo è il secondo tempo. Il secondo tempo (poco usato) consiste nello staccare dopo aver effettuato solo il primo passo. Si utilizza in situazioni in cui mentre si esegue il terzo tempo si viene a frapporre tra noi e il canestro un avversario. Per evitare di commettere un fallo di sfondamento possiamo ricorrere all'utilizzo di questo tipo di tiro. Il secondo tempo non è speculare e va effettuato con la mano forte.

Progressione didattica

Nell'insegnare questo fondamentale si potrebbero effettuare esercizi di:

• Ball Handling individuale (migliora la sensibilità delle dita e la velocità delle mani o dei piedi)

• Esercizi per l'equilibrio (migliora la stabilità e l'equilibrio del corpo)• Meccanica del tiro• Esercizi propedeutici arti superiori• Esercizi la coordinazione degli arti superiori e inferiori

Metodologia

● Globale – analitico -globale (porre il giocatore di fronte ad un problema, sviluppare capacità di scelta, verificare i risultati ottenuti)

Ulteriori note ed osservazioni

Utilizzare la metodologia Globale – analitico -globale mette il ragazzo di fronte a dei problemi dinamici quali ad esempio il mantenimento dell'equilibrio corporeo. Il ragazzo analizzerà il problema cercando di trovare una soluzione questo stimolerà la sua capacità di problem-solving. In seguito andremmo a toccare l'argomento proponendo una serie di esercizi analitici. Alla fine potremmo verificare i risultati ottenuti.

Esercizi seguendo la metodologia Globale-analitico-globale

Attivazione:

• Esercizio n° 1 Ball handling: palla lanciata in alto con una mano e presa con la stessa; obiettivo è sviluppare la sensibilità delle dita propedeutico al tiro.

• Esercizio n° 2 Ball handling: palla passata da una mano all’altra sopra la testa. Stesso obiettivo dell’esercizio precedente.

• Esercizio n° 3 Ball handling: schiena a terra palla in alto con una mano con rotazione; stesso obiettivo del precedente esercizio sviluppando il rilascio della palla con rotazione all’indietro.

• Esercizio n° 4 Ball handling: autopassaggio in avanti e in alto con rotazione all’indietro della palla con passaggio del corpo sotto la palla. stesso obiettivo del precedente esercizio.

• Esercizio n° 5 Ball handling: palleggio fino alla linea del prolungamento dei tiri liberi e la linea di metà campo, arresto con il piede forte e l’altro sollevato; obiettivo è sviluppare l’equilibrio del corpo.

• Esercizio n° 6 Ball handling: palleggio fino alla linea del prolungamento dei tiri liberi e la linea di metà campo, arresto con il piede forte e l’altro sollevato con spostamento verso l’interno; obiettivo è sviluppare l’equilibrio del corpo con maggiore difficoltà di movimento.

Tema della giornata con metodo globale

• Esercizio n° 7: palleggio fino alla linea del prolungamento dei tiri liberi e la linea di metà campo, ultimo palleggio più forte per favorire la presa per la posizione di tiro, arresto con due piedi e posizione di tiro corretta; obiettivo è sviluppare l’equilibrio del corpo con la presa corretta per la posizione di tiro.

• Esercizio n° 8: stesso esercizio precedente con un’auto verifica della posizione corretta della palla sopra l’occhio destro, angoli corretti e presa della palla con la mano forte senza il sostegno dell’altra mano. Stesso obiettivo del precedente esercizio con auto verifica.

• Esercizio n° 9: stesso esercizio precedente con tiro finale rimanendo con le braccia alte e lo

Es. 4

Es. 5Es. 6

Es. 1 Es. 2 Es. 3

sguardo rivolto verso il ferro davanti del canestro. Stesso obiettivo del precedente esercizio curando il rilascio e la posizione di equilibrio dopo il tiro.

• Esercizio n° 10: autopassaggio, arresto e posizione di tiro; obiettivo è sviluppare la presa e la successiva posizione corretta di tiro.

• Esercizio n° 11: autopassaggio, arresto laterale e posizione di tiro; obiettivo è sviluppare la posizione di tiro mentre fronteggiamo il canestro con palla da portare sulla testa e mano che scivola dietro la palla.

Tema della giornata con metodo analitico:

• Esercizio n° 12: meccanica di tiro per la corretta posizione del corpo per il tiro.• Esercizio n° 13: lasciar cadere la palla in avanti, presa con la mano forte e tiro con la stessa;

obiettivo è la coordinazione del corretto movimento solo con la mano forte.

• Esercizio n° 14: tiro in corsa 3° tempo; obiettivo è il corretto movimento in questo tipo di tiro in corsa.

• Esercizio n° 15: tiro in corsa 2° tempo; obiettivo è il corretto movimento in questo tipo di tiro in corsa.

Esercizi per automatizzazione della nuova abilità con metodo analitico:

• Esercizio n° 16: dal cerchio della lunetta, autopassaggio in avanti, arresto e tiro in sospensione; obiettivo è sviluppare l’automatismo del movimento con coordinazione del corpo nel tiro in elevazione.

Es. 13

Es. 7Es. 8-9 con t iro

Es. 10

Es. 11

Es. 12 Meccanica

Es. 18

Es. 14

Es. 16-17

Es. 15

Es. 19

• Esercizio n° 17: dall’angolo stesso esercizio e obiettivo dell’esercizio precedente.• Esercizio n° 18: autopassaggio, arresto a due tempi laterale negli spazi riservati ai giocatori

per il rimbalzo durante i tiri liberi; obiettivo è sviluppare la presa corretta per il tiro con il concetto del “mentre” si esegue un movimento per fronteggiare il canestro.

• Esercizio n° 19: in palleggio da sinistra o da destra, cambio di direzione all’altezza dell’ostacolo (es. sedia) al centro, arresto e tiro; obiettivo è migliorare il tiro con la presenza di un ostacolo.

Verifica agonistica del lavoro svolto con metodo globale e progressiva intensità (spazi sempre più limitati e/o tempi sempre più brevi da gestire):

• Esercizio n° 20: due giocatori uno di fronte all’altro, passaggio, arresto e tiro; obiettivo è riproporre una situazione di gara per verificare che il movimento di tiro sia stato assimilato in considerazione dello spazio da occupare per concretizzare il vantaggio e tirare..

• Esercizio n° 21: due file, una sotto e una sopra con palla; il giocatore senza palla corre fino al prolungamento del tiro libero, ricezione, torsione in avanti per fronteggiare il canestro, tiro in elevazione. Stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiore difficoltà.

• Esercizio n° 22: due file in ala e una sotto con palla; il giocatore passa a un lato, l’altro giocatore si sposta verso il centro per ricevere e tirare ostacolato dal recupero difensivo del giocatore che all’inizio ha passato la palla. Stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiore difficoltà.

• Esercizio n° 23: due file in ala e una sotto con palla; il giocatore passa a un lato e va a difendere, il giocatore che riceve ribalta all’altro lato e cerca di smarcarsi dal difensore. Stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiore difficoltà.

• Esercizio n° 24: stesso esercizio precedente con maggiore pressione della difesa che invita l’attaccante ad attaccare nel suo lato debole. Stesso obiettivo del precedente esercizio con maggiore difficoltà.

• Esercizio n° 25: due giocatori uno accanto all’altro con un pallone a testa; tocco dei palloni con una mano e tiro, chi segna per primo vince la gara; obiettivo è sviluppare la velocità di esecuzione di movimento del tiro per effettuarlo prima che la difesa ostacoli la linea di tiro.

• Esercizio n° 26: due giocatori uno accanto all’altro con un pallone a testa; tocco dei palloni con una mano, palleggio arresto e tiro, chi segna per primo vince la gara; stesso obiettivo dell’esercizio precedente con maggiore difficoltà.

Es. 21Es.

20

Questi sono alcuni esempi di esercizi che si possono effettuare per migliorare e automatizzare questo fondamentale. Partendo, poi, da questi esercizi di base possiamo inserire varie difficoltà aggiuntive. Possiamo, ad esempio, far tirare i ragazzi da più lontano o possiamo inserire un difensore che ostacolerà il tiro.

Es. 23-24Es. 22

Es. 25-26

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico numero 7: Il passaggio

Nel gioco della pallacanestro il passaggio è da considerarsi come primo elemento di collaborazione. La progressione didattica quando si va a spiegare ai giocatori soprattutto ai ragazzi giovani questo fondamentale prevede di trattare i seguenti argomenti:

• Perché passare la palla• Come passare la palla• Quando passare la palla (situazioni e tipologie di passaggio)

Il passaggio: Obbiettivi

I principali obbiettivi del fondamentale del passaggio sono:

• Mantenere e concretizzare un vantaggio acquisito da un compagno• Collaborazione tra compagni di squadra (aspetto psicologico del passaggio)

Fig.1 – Concretizzare un vantaggio acquisito attraverso un passaggio

Nella situazione di gioco rappresentata nel diagramma rappresentato in figura 1 possiamo notare come il giocatore in possesso di palla concretizzi la situazione di vantaggio acquisito dal compagno di squadra effettuando un passaggio. Attraverso il passaggio, infatti, il giocatore numero 1 mette il suo compagno in condizione di effettuare un tiro a canestro da centro area senza marcatura

Il passaggio: Prerequisiti

I prerequisiti per effettuare un buon passaggio sono i seguenti:

• Giocare con i piedi e con gli occhi• Timing • Buone abilità di trattamento di palla

Proviamo a spiegare il perché di questi prerequisiti. Un buon giocatore deve essere in grado di

Fig. 1. T aglio verso canestro e ricezione

giocare sia con i piedi che con gli occhi. Bisogna, infatti, prima di tutto vedere in ogni situazione il compagno che ha acquisito un vantaggio. Occorre inoltre avere una visione del gioco globale in modo da poter scegliere quale giocatore ha ottenuto un vantaggio più cospicuo ai fini dell’obbiettivo globale quello cioè di andare a canestro. Inoltre, bisogna saper utilizzare i piedi al fine di creare corridoi liberi utili per effettuare un buon passaggio.

Fig. 2 – Saper scegliere il vantaggio più cospicuo

Il “Timing” o tempismo è la capacità del giocatore che effettua il passaggio di scegliere il momento giusto per effettuare il passaggio, in modo da mettere il compagno in una situazione di vantaggio reale. Perdere tempo implica perdere il vantaggio. Da, infatti, la possibilità al difensore di recuperare o alla squadra avversaria di riposizionarsi. Anche anticipare il passaggio implica il non concretizzarsi del vantaggio. Dare la palla troppo presto impedisce al compagno di squadra di prendere una posizione effettivamente vantaggiosa o di recuperare l’equilibrio del corpo dopo un taglio o un giro. Saper trattare la palla, infine, è importante in quanto sia il passatore sia il ricevente devono essere in grado di effettuare il gesto tecnico nel modo più rapido e corretto possibile onde evitare che la palla scivoli di mano il che implicherebbe una perdita di tempo per recuperare la presa e quindi una perdita di vantaggio.

Caratteristiche tecniche

Le caratteristiche tecniche del passaggio sono:

• ricezione e presa della palla: il ricevente deve andare incontro alla palla mostrando un segnale, un bersaglio, con una o due mani e prendere la palla correttamente (importanza del “ball handling”).

• Passaggi a due mani: è un passaggio non rapido quanto il passaggio ad una mano ma più sicuro.

• Passaggio a una mano: è un passaggio molto rapido e immediato ma meno sicuro rispetto al passaggio a due mani perché richiede un’ottima padronanza della palla.

• Uso delle finte: in caso di difesa che impedisce un passaggio diretto è opportuno effettuare delle finte credibili (la finta è un “fondamentale tagliato”), non troppo veloci

A

Fig. 2. Scelta di passare ad A o B che si smarcano andando incontro alla palla. Chi t iene palla, con un movimento di torsione, rivolge i piedi verso il compagno che ha scelto per il passaggio sfrut tando il corridoio libero in base all’ostacolo del difensore e esegue il passaggio.

B

né troppo lente, al fine di permettere il movimento del difensore verso la direzione in cui non si effettuerà il passaggio e anticiparlo nello spazio in cui lo si eseguirà.

Tipi di passaggio

I principali tipi di passaggio sono:

• Due mani dal petto• Due mani sopra la testa• Battuto a terra• Laterale a due mani• Dal palleggio a 1 o a 2 mani• Baseball• Laterale a 1 mano• Consegnato

Il passaggio 2 mani dal petto: Si usa: in situazioni di campo aperto o contro difese poco aggressive ( ad es. zona) per far circolare velocemente la palla.Esecuzione: si esegue dalla posizione fondamentale tenendo le mani sui lati della palla all'altezza del petto. Durante il passaggio il piede forte esegue un passo in avanti per dare equilibrio al corpo. Contemporaneamente le mani effettuano una rotazione portando l'indice e il pollice verso il petto. Il passaggio viene concluso con un colpo di frusta dei polsi che porta i pollici verso il basso. Le braccia dopo il passaggio si dovranno trovare all'altezza delle spalle.Bersaglio: Nell'eseguire il passaggio si mira sempre al petto del compagno a cui si intende passare la palla.

Il passaggio 2 mani dal capo: Si usa: in situazioni di difese aggressive soprattutto quando l'avversario sta giù sulle gambe o per passare la palla ad un post.Esecuzione: si esegue dalla posizione fondamentale tenendo le mani sui lati della palla (con i gomiti stretti) e portando la palla sopra (ma non dietro) al capo. Durante il passaggio il piede forte esegue un passo in avanti per dare equilibrio al corpo. Contemporaneamente le mani effettuano una rotazione portando l'indice e il pollice verso il basso. Il passaggio viene concluso con un colpo di frusta dei polsi che porta i pollici verso il basso. Le braccia dopo il passaggio si dovranno trovare all'altezza degli occhi.Bersaglio: Nell'eseguire il passaggio si mira sempre al capo del compagno a cui si intende passare la palla.

Il passaggio schiacciato a terra: Si usa: in situazioni di contropiede o per dare la palla ad un post.Esecuzione: si esegue dalla posizione fondamentale tenendo le mani sui lati della palla (con i gomiti stretti) e portando la palla all'altezza del bacino. Durante il passaggio il piede forte esegue un passo in avanti per dare equilibrio al corpo. Contemporaneamente le mani effettuano una rotazione portando l'indice e il pollice verso il basso. Il passaggio viene concluso con un colpo di frusta dei polsi che porta i pollici verso il basso. La palla va battuta a circa due terzi della distanza che intercorre tra colui che effettua il passaggio e colui che lo riceveBersaglio: Nell'eseguire il passaggio si mira sempre al bacino del compagno a cui si intende passare la palla.Nota bene: in caso che il passaggio schiacciato a terra sia effettuato utilizzando un passo laterale o

incrociato la spinta va effettuata sempre con due mani, ma la spinta maggiore viene data dalla mano che si trova dal lato da cui parte il passaggio

Il passaggio dal palleggio: Si usa: in situazioni di campo aperto o in contropiede.Esecuzione: si esegue dalla posizione fondamentale tenendo le mani sui lati della palla all'altezza del petto. Durante il passaggio il piede forte esegue un passo in avanti per dare equilibrio al corpo. Contemporaneamente le mani effettuano una rotazione portando l'indice e il pollice verso il petto. Il passaggio viene concluso con un colpo di frusta dei polsi che porta i pollici verso il basso. Le braccia dopo il passaggio si dovranno trovare all'altezza delle spalle. Bersaglio: Nell'eseguire il passaggio si mira sempre al petto del compagno a cui si intende passare la palla.Nota bene: dovendo raccogliere la palla è importante ricordare che l'ultimo palleggio prima di effettuare il passaggio deve essere abbastanza forte da portare la palla all'altezza del petto per velocizzare l'esecuzione del gesto tecnico.

Il passaggio baseball: Si usa: in situazioni di contropiede per velocizzare la transizione dalla difesa all'attacco.Esecuzione: si porta la palla all'altezza dell'orecchio tenendola con una mano sotto ed una sopra. Il gomito deve stare alto. Le spalle devono essere perpendicolari alla linea di fondo. Per eseguire un passaggio corretto bisogna sempre portare il piede esterno in avanti e il busto deve essere portato in avanti.Bersaglio: Nell'eseguire il passaggio si mira sempre al compagno che si trova in transizioneNota bene: il passaggio baseball può essere effettuato ad una o a due mani. Viene consigliata l'esecuzione ad una mano solo ai giocatori più esperti.

Il passaggio consegnato: Si usa: in situazioni di pressing o di ribaltamento per rendere la palla ad un compagno proteggendolo dall'attacco dell'avversario.Esecuzione: si effettua un mezzo giro, le spalle vengono dunque rivolte al canestro d'attacco. Si prende posizione ponendo il gomito verso l'avversario che arriva in modo da proteggere la palla. La mano posta dal lato in cui il compagno che riceverà il passaggio ha intenzione di andare, regge il pallone e viene posta al disotto di esso.

Progressione didattica

Una buon insegnamento dei fondamentali deve considerare sempre il mantenimento dell’equilibrio e l’integrazione degli aspetti mentali, fisici, tecnici e tattici dei giocatori e della squadra. Bisogna concentrare l’attenzione del giocatore sull’obiettivo di un fondamentale per volta1. Es. un primo esercizio o un intero allenamento basato solo sul passaggio corretto dal petto; un secondo esercizio o un intero allenamento basato sul passaggio da sopra la testa. Nell’esecuzione degli esercizi risulta necessaria una progressione graduale della difficoltà con svolgimento analitico dello stesso e con un chiaro obiettivo da raggiungere. Non è didattico ai fini di un buon apprendimento e assimilazione dei movimenti eseguire un esercizio con molti fondamentali, per di più con movimenti complessi, per perseguire molteplici obiettivi.Una corretta progressione si raggiunge con:Nell'insegnare questo fondamentale si potrebbero effettuare esercizi di:

1 Considerare che la curva di apprendimento di un individuo rispetto al tempo ha un andamento crescente ma men che proporzionale; ovvero al passare del tempo in un allenamento si apprende meno velocemente e cognizione rispetto al passato a causa della stanchezza sia fisica che mentale.

• Ball Handling individuale (migliora la sensibilità delle dita e la velocità delle mani)• Ball Handling a coppie (migliora la relazione e l'intesa tra compagni)• Esecuzione meccanica del passaggio (come si esegue un passaggio va divisa per tipo di

passaggio)• Esercizi per l'automatizzazione del gesto

Ulteriori note ed osservazioni

Ogni argomento o tipo di passaggio va trattato individualmente. Non bisogna mischiare nel corso di un allenamento più tipi di passaggio. In squadre di livello più basso si possono programmare esercizi per rendere l'allenamento più interessante e divertente pur rispettando gli obbiettivi e i prerequisiti di questo fondamentale (ad esempio 5 vs 5 senza palleggio).

Alcuni esempi di esercizi: Esercizio n° 1: ball handling integrato, “maneggiando” la palla con i polpastrelli effettuare cambi di direzione e di senso camminando o correndo in campo. Obiettivi tipici di ball handling integrati agli individuali senza palla.Esercizio n° 2: passaggio in alto e presa corretta. Obiettivo del ball handling propedeutico al passaggio.Esercizio n° 3: passaggio in alto, fare battere il pallone a terra e presa bassa, piegati molto sulle gambe. Stesso obiettivo precedente con una difficoltà maggiore.

Esercizio n° 4: a coppie, due giocatori con palla e due senza tenendosi con la mano: con palleggio toccare i giocatori senza palla; obiettivo del ball handling e di sviluppare la relazione tra i compagni.Esercizio n° 5: esercizio uguale al precedente con la variante di avere tutte le coppie il pallone.Esercizio n° 6: a coppie, spalla e spalla, passaggio laterale. Obiettivo migliorare l’intesa.Esercizio n° 7: a coppie, spalla e spalla, uno passa la palla sotto le gambe e l’altro sopra la testa. Stesso obiettivo esercizio precedente.

Cambio di senso

Cambio di direzione

Presa bassa

Es. 1 Es. 3

Esercizio n° 8: passaggio a due mani dal petto: dalla posizione fondamentale uno di fronte all’altro, un passatore che cura il corretto passaggio e un ricevitore che cura la corretta presa. Obiettivo è lo sviluppo della posizione, della presa e del rilascio del pallone.Esercizio n° 9: stesso esercizio precedente con il ricevitore che si sposta in orizzontale a destra e sinistra. Stesso obiettivo precedente con maggiore movimento.Esercizio n° 10: stesso esercizio del n° 8 con passaggio ad una mano; il passatore passa con la mano destra o sinistra e il ricevitore prende la palla con la mano sinistra o destra. Stesso obiettivo precedente con maggiore difficoltà.Esercizio n° 11: passaggio a due mani dal petto, uno di fronte all’altro; il passatore è anche ricevitore; passaggi da normali a più forti. Stesso obiettivo dell’esercizio n° 8 con difficoltà maggiore.Esercizio n° 12: passaggio a due mani dal petto, uno di fronte all’altro, passatore fermo e il ricevitore che corre fino alla linea laterale, cambio di senso, e ricezione; obiettivo è sviluppo del passaggio con un esercizio integrato a individuali senza palla;Esercizio n° 13: stesso esercizio precedente con la variante che tutti e due i giocatori dopo aver passato corrono fino alla linea laterale per un cambio di senso. Stesso obiettivo precedente con difficoltà maggiore.Esercizio n° 14: posizionarsi su due file; passaggio e corsa di fronte con cambio di velocità. Stesso obiettivo dell’esercizio n° 12 con cambio di velocità.Esercizio n° 15: posizionarsi su quattro file; passaggio di fronte, cambio di direzione e corsa in diagonale all’altra fila in alto. Stesso obiettivo precedente con difficoltà maggiore.Esercizio n° 16: posizionarsi su quattro angoli in ¼ di campo: passaggio laterale in orizzontale, corsa di fronte in verticale fino alla posizione del compagno e cambio di senso. Stesso obiettivo precedente con difficoltà maggiore.Esercizio n° 17: posizionarsi su quattro angoli in ½ campo con la difesa individuale; simulazione di attacco con movimenti continui per acquisire nuovi spazi liberi con passaggi senza palleggio. Obiettivo è sviluppare il passaggio in una situazione di gara.

Es. Es.

Esercizio n° 18: passaggio due mani sopra la testa, uno di fronte all’altro, i due giocatori sono passatori e ricevitori. Obiettivo è sviluppare questo tipo di passaggio.Esercizio n° 19: passaggio battuto a terra, uno di fronte all’altro. Obiettivo è sviluppare questo tipo di passaggio.Esercizio n° 20: passaggio laterale due mani con passo laterale. Obiettivo è sviluppare questo tipo di passaggio.Esercizio n° 21: passaggio laterale a una mano. Obiettivo è sviluppare questo tipo di passaggio.Esercizio n° 22: dal palleggio passaggio una mano; palleggio stessa mano stesso piede e passaggio ad una mano. Obiettivo è sviluppare questo tipo di passaggio.Esercizio n° 23: esercizio a tre; due attaccanti e un difensore, chi passa utilizzando la finta corre di fronte e difende. Obiettivo è sviluppare il passaggio con il difensore che ostacola.

Esercizio n° 24: dal palleggio passaggio a due mani; posizionarsi su due file negli angoli di fondo campo, una di fronte all’altra, palleggiare fino alla metà campo, poi fare il passaggio. Obiettivo è sviluppare il passaggio a due mani in corsa con palleggio.

Es. 8-9 Passatore Ricevente con mov. laterale

Es. 10

Es. 11-12

Passatore e ricevitore

Passatore e ricevitore con cambio di senso

Es. 13

Es. 14

Es. 15

Cambio di velocità

Passatore e ricevitore con cambio di senso

Passatore e ricevitore con cambio di senso

Cambio di direzione

Esercizio n° 25: passaggio baseball; posizionarsi con una fila sotto canestro e un ricevitore all’altezza di metà campo. Obiettivo è sviluppare questo tipo di passaggio.Esercizio n° 26: passaggio consegnato; posizionarsi su due file, una al centro del campo senza palla e una lateralmente a metà campo con palla; il giocatore senza palla corre all’altezza della lunetta effettua un giro e si posiziona per ricevere e per il passaggio consegnato; il giocatore con palla passa e corre fino all’altezza del prolungamento del tiro libero, poi cambia direzione e corre a prendere la palla avvicinandosi molto al compagno per evitare di far passare il difensore.

Es. 16

Cambio di senso

Cambio di senso

Es. 17

Es. 18

Es. 19

Es. 20

Es. 23

Es. 22

Es. 21

Es. 24

Es. 25

Es. 26

Da dx, gomito sx altezza pet to 90° con il braccio, mano sx sopra, mano dex sot to la palla.

Ultimo palleggio forte

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico numero 8: Individuali di difesa

Difendere il proprio canestro dagli attacchi degli avversari è uno degli obbiettivi principali del gioco della pallacanestro. Per molti è, anzi, lo scopo fondamentale del gioco. Difendere forte permette alle squadre in campo di vincere una partita pur segnando pochi punti. C'è, infatti chi ritiene che:

“Per vincere una partita basta far segnare un punto in meno agli avversari.”

e per questa ragione imposta la partita su di una difesa asfissiante. In una buona difesa gli elementi di maggior rilievo sono indubbiamente forniti dalla potenza atletica in abbinamento con la mentalità dell’atleta. La difesa è, in assoluto, il fondamentale del gioco con più implicazioni psicologiche. L'efficacia della difesa è dettata soprattutto dalle motivazioni e dalla grinta dei giocatori in campo.

La difesa: Obbiettivi

Partendo da queste premesse possiamo affermare che gli obbiettivi principali della difesa sono:

• Chiudere gli spazi utili all'attacco• Ottenere equilibrio fisico/tecnico/mentale

Un buon difensore deve, dunque, riuscire a chiudere tutti gli spazi utili all'attacco. E' importante ricordare che la scelta degli spazi utili dipende dalle caratteristiche fisiche e tecniche degli attaccanti e per questa ragione gli spazi possono essere vantaggiosi sia vicino che lontano da canestro. Immaginiamo ad esempio di lasciar solo un tiratore sull'arco del tiro da 3... . Per questa ragione l'atto difensivo deve essere sempre eseguito con la massima intensità e con il massimo equilibrio tecnico e mentale. Bisogna essere consapevoli, in ogni situazione delle caratteristiche dell'avversario e quindi del come difendere per metterlo in difficoltà.

La difesa: Requisiti principali

Per essere un buon difensore bisogna acquisire:

• Equilibrio• Rapidità dei piedi • Capacità di autonomia nel movimento di braccia e gambe• Prendere iniziativa

Un buon difensore deve essere in grado di mantenere sempre l'equilibrio del corpo e deve essere rapido per velocizzare eventuali azioni di recupero sull'attaccante . Il terzo punto è fondamentale per una difesa efficace. Il giocatore deve essere in grado di differenziare il movimento degli arti superiori ed inferiori in modo da occupare tutti gli spazi utili e tutte le traiettorie di passaggio o di tiro che l'attaccante cerca di crearsi.

La difesa: Parte tecnica

Una difesa efficace non può assolutamente prescindere dai seguenti elementi:

• Posizione• Uso delle braccia e delle gambe• Scivolamenti• Cambio di guardia• Balzo indietro

Analizziamo, ora questi elementi:

Posizione: La posizione di difesa è data dalla posizione fondamentale con il baricentro basso e il corpo in appoggio sugli avampiedi. Sempre pronti e reattivi ricercando l’utilizzo della massima carica di forza esplosiva delle gambe. I piedi saranno sempre distanti fra loro, in modo da aumentare il grado di stabilità. I piedi saranno quindi leggermente più larghi delle spalle. Le mani saranno rivolte all'avversario e poste all'altezza delle spalle. E' importante precisare che il corpo deve assumere una posizione naturale.

Uso delle braccia e delle gambe: un buon difensore deve essere in grado di muoversi in tutte le direzioni e soprattutto di scivolare muovendo sempre e prontamente le braccia. Questo ostacolerà l'attaccante nell'azione di passaggio o in quella di tiro.

Scivolamenti: gli scivolamenti consistono in movimenti laterali del giocatore che si trova in difesa. Lo scivolamento si esegue dalla posizione fondamentale di difesa. Il primo passo laterale sarà lungo per questa ragione lo scivolamento inizia con una specie di balzo laterale atto a recuperare lo spazio eventualmente guadagnato dall'attaccante. I piedi non devono mai incrociarsi. Il piede che spinge sarà quello opposto al lato dove si intende andare (ad es. se vogliamo scivolare verso destra il piede che spingerà sarà il sinistro). Il piede spinge sempre con l'interno.

Cambio di guardia: un cambio di guardia consiste nell'effettuare uno scivolamento laterale indietro (in diagonale) in modo da posizionarsi davanti alla palla quando un attaccante comincia un'azione di palleggio o di cambio di mano.

Balzo indietro: si esegue dalla posizione fondamentale di difesa o durante uno scivolamento. Consiste in un balzo indietro e serve per riprestinare lo spazio che deve intercorrere tra l'attaccante e il difensore.

Un ultima considerazione sulla tecnica di difesa va fatta proprio per quanto riguarda la distanza che deve intercorrere tra attaccante e difensore. Un buon difensore deve essere in grado di valutare la giusta distanza da lasciare all'attaccante in modo da non rischiare di essere tagliato fuori ma non deve neanche lasciare troppo spazio altrimenti si potrebbe rischiare un tiro facile (senza pressione).

Progressione didattica

Un allenamento tipo sulla difesa potrebbe seguire questi step:

• Step: migliora la rapidità dei piedi e la velocità delle gambe• Esercizi di prontezza arti superiori/inferiori• Posizione fondamentale • Scivolamento

• Cambi di guardia• Esercizi di differenziazione arti superiori/inferiori

Esercizi

Esercizio n° 1: Ball handling, spostamento laterale con palleggio; obiettivo è la sensibilità dei piedi propedeutico allo scivolamento.Esercizio n° 2: Ball handling, scivolamento in palleggio lungo le linee del campo; obiettivo è sviluppare il movimento di scivolamento mentre si esegue il palleggio per migliorare la capacità di differenziazione;Esercizio n° 3: esercizio a due tutto campo, passaggio e scivolamento laterale; stesso obiettivo precedente con passaggio.Esercizio n° 4: esercizio a due con pallone a testa, un attaccante e un difensore in palleggio; stesso obiettivo precedente con maggiore difficoltà.

Esercizo n° 5: esercizio a due con un pallone, uno attacca l’altro difende; stesso obiettivo precedente concentrandosi sui movimenti di difesa.Esercizio n° 6: esercizio a tre, due difensori e un attaccante che dopo aver toccato il ginocchio dei giocatori e scivolato lateralmente decide quando prendere la palla a terra e attaccare; obiettivo è sviluppare la difesa con raddoppio per scegliere come occupare lo spazio in poco tempo.Esercizio n° 7: posizione di scivolamento; obiettivo è sviluppare la posizione fondamentale di difesa.

Esercizio n° 8: esercizio a tre in verticale, scivolamento laterale verso sinistra e verso destra. Obiettivo è sviluppare lo scivolamento allo stesso ritmo dei compagni.

Es. 4Es. 2

Es. 3Es. 1

Es. 7

Es. 6

Es. 5

Esercizio n° 9 stesso esercizio precedente con skip iniziale; stesso obiettivo precedente.Esercizio n° 10: un giocatore palleggia nelle varie direzioni e tutti gli altri difendono in linea. Obiettivo è sviluppare lo scivolamento con movimenti in sintonia con il gruppo.Esercizio n° 11 Esercizio a due, un attaccante che procede in palleggio e un difensore che compie il balzo all’indietro quando l’attaccante si sposta in avanti. Obiettivo è migliorare lo scivolamento con il balzo all’indietro.

Esercizio n° 12 stesso esercizio precedente con cambio di guardia . Stesso obiettivo con cambio di guardia.Esercizio n° 13: stesso esercizio precedente con movimento delle braccia sopra e sotto ad ostruire l’attaccante: Stesso obiettivo precedente con maggiore difficoltà di differenziazione.Esercizio n° 14: esercizio a due, un attaccante che si sposta a destra e sinistra con due-tre palleggi con difesa laterale; obiettivo è migliorare lo scivolamento laterale.Esercizio n° 15: stesso esercizio precedente con scelta improvvisa dell’attaccante di avanzare; obiettivo è non permettere all’attaccante di occupare spazi davanti a sé.

Es. 10

Es. 8-9 con skip

Es. 11

Es. 14-15Es. 12-13

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 9: Il Regolamento

Il regolamento della pallacanestro si suddivide in regolamento tecnico e regolamento esecutivo. Far rispettare il regolamento del gioco durante lo svolgimento delle gare è compito dell’arbitro. Alle gare di tutte le categorie, da under 14 in su, ci sono due arbitri. Solo nella massima serie ne troviamo tre. Gli arbitri iscritti al C.I.A. (Comitato Italiano Arbitri) si suddividono a seconda dell’età in:

● Mini Arbitri: di età compresa tra 14 e 17 anni, possono arbitrare gare di minibasket, di basket fino alla categoria under 19 ed eccezionalmente possono prendere parte a gare di promozione.

● Arbitri: di età compresa tra 18 e 50 anni. Le classifiche di merito, le promozioni in categorie superiori o le eventuali retrocessioni sono stabilite mediante delle valutazioni federali.

Gli arbitri durante lo svolgimento delle gare vengono coadiuvati al tavolo dagli ufficiali di campo che a loro volta si suddividono in:

● Mini Ufficiali di campo

● Ufficiali di campo

L’ufficiale di campo nei campionati regionali fino alla promozione si occupa del referto e deve essere accompagnato da un cronometrista che gestirà il tempo di gioco. In promozione, inoltre, non è previsto l’addetto ai 24 secondi. Questa è una delle principali differenze tra i campionati minori e le serie superiori. Infatti fino al campionato di promozione i 24 secondi vengono resettati ogni qual volta ci troviamo in situazione di palla morta ovvero ogni qual volta un arbitro fischia. Non essendo presente il cronometro dei 24 è compito dell’arbitro tenere conto di quest’ultimi. Ulteriori tempi di cui un arbitro dovrà tenere conto durante l’azione di una delle due squadre sono:

● Gli 8 secondi che ha a disposizione una squadra per passare dalla zona di difesa alla zona di attacco.

● I 5 secondi che ha a disposizione un giocatore in controllo di palla per liberarsi della palla in situazione di pressione da parte di un avversario.

Allo scadere del tempo la squadra che ha commesso l’infrazione viene punita con la perdita del possesso e viene quindi assegnata una rimessa laterale alla squadra avversaria.

Un arbitro si deve attendere 15 minuti. Nel caso che l’arbitro non dovesse arrivare può essere sostituito da un altro arbitro presente sugli spalti o si può cominciare con un solo arbitro. Anche le squadre devono essere attese 15 minuti. Solo gli ufficiali di campo non devono essere attesi. In questo caso è compito della squadra di casa mettere a disposizione due persone competenti.

Il campo di gioco ha la dimensione di 28 metri di lunghezza e 15 m. di larghezza (in casi particolari 26 m. per 14m.). Le linee perimetrali (del fondo e laterali) sono considerate esterne al campo di gioco, mentre le altre linee (es. dei tre punti) sono interne al campo.

In caso di impraticabilità di campo ci si può cambiare palestra senza chiedere il consenso alle due squadre solo nel caso che la palestra sia locata nello stesso comune del campo designato. Nel caso che la palestra si trovi anche nel comune limitrofo è necessaria il consenso della squadra ospite.

Le procedure pre-gara sono le seguenti:

• Consegna delle liste da parte delle due società• Compilazione del referto• Riconoscimento

La partita comincia ufficialmente 20 minuti prima dell'orario fissato. Durante questi 20 minuti possono essere presi provvedimenti tecnici. Possono essere, dunque, fischiati falli tecnici od espulsioni. In caso di provvedimenti pre-gara la partita inizierà con i tiri liberi contro la squadra a cui è stato fischiato il provvedimento. Durante i 20 minuti precedenti l'inizio della gara è compito degli arbitri provvedere ad effettuare il riconoscimento dei tesserati che prenderanno parte alla gara. Il riconoscimento deve, infatti, essere effettuato da tutti gli atleti, dall'allenatore e dal suo aiuto e da tutti i membri della società che siederanno in panchina o al tavolo. Per effettuare il riconoscimento è necessario presentare un documento in corso di validità (ad es. Carta d'identità, patente o passaporto) in caso di atleti minorenni può essere presentata anche una fotografia autenticata. Non sono invece valide autocertificazioni dell'atleta o della società che attestano l'identità dell'atleta. Durante lo svolgimento di una gara solo uno tra l'allenatore e il suo vice hanno il permesso di stare in piedi nell'area antistante la panchina. Ogni squadra ha a disposizione 5 sospensioni distribuite secondo questo schema:

• 2 nel corso della prima semi-gara• 3 nel corso della seconda semi-gara

Le sospensioni non sono cumulabili se quindi non si sfruttano le due disponibili per i primi due quarti non possono essere sfruttate nella seconda parte della gara stessa. In caso di tempi supplementari, infine, ogni squadra ha a disposizione una sospensione aggiuntiva per ogni “extra time”. Non può essere chiesta più di una sospensione per ogni palla morta. Il cronometro viene fermato ogni qual volta vi è un fischio arbitrale. Su canestro realizzato il cronometro non viene fermato tranne negli ultimi due minuti del quarto quarto o di un extra-time.

Falli ed infrazioni

Durante lo svolgimento di una gara possono essere fischiate una serie di falli od infrazioni. Tra i falli personali (P) possiamo distinguere:

19. Falli in attacco (commessi dalla squadra in possesso di palla)20. Falli in difesa (Commessi dalla squadra che non ha il possesso della palla)

I falli in attacco possono a loro volta essere suddivisi in:• Fallo in attacco (commesso da un giocatore della squadra che ha possesso ma che non ha il

controllo della palla ad esempio blocco in movimento)• Fallo di sfondamento (commesso dal giocatore che ha il controllo della palla)

I principali falli in difesa, invece sono:

Fallo di colpo

Fallo di trattenuta Fallo di spinta

A questi falli di gioco possono essere aggiunti i falli tecnici e quelli antisportivi:

Fallo tecnico (T): viene fischiato nelle seguenti situazioni: se un giocatore commette un fallo di reazione oppure a gioco fermo; se un giocatore protesta, insulta l'arbitro o bestemmia; può venire fischiato anche alla panchina nel caso in cui venga chiamato time out quando non se ne possiedono o nel caso in cui si segni un auto canestro. In ogni caso la squadra che lo ha commesso viene punita con 2 tiri liberi e con la rimessa per l'avversario.

Fallo antisportivo (U): Un fallo antisportivo è un fallo personale che, a giudizio dell'arbitro, non è un tentativo legittimo di giocare direttamente la palla nello spirito e nell’intendimento delle regole.

I falli tecnici che vengono assegnati al giocatore in campo viene contato come fallo personale. I falli tecnici che vengono assegnati all'allenatore o ad un giocatore che siede in panchina (B) vengono assegnati all'allenatore. Un allenatore nel corso di una partita può ricevere al massimo 3 falli tecnici dopo di che deve abbandonare il terreno di gioco. Sia per i falli tecnici sia per gli antisportivi la sanzione è di 2 tiri liberi più rimessa da centro campo per la squadra avversaria. Un ultima sanzione che può essere assegnata ad un giocatore o ad un allenatore è l'espulsione diretta (D) questa comporta l'abbandono del campo del giocatore che l'ha ricevuta e dei provvedimenti disciplinari federali che possono andare da una semplice deplorazione fino ad una squalifica per uno o più turni.

Per quanto riguarda le infrazioni possiamo distinguere:

• Infrazione di passi• Infrazione di 3 secondi in area • Infrazione di 5 secondi nel liberarsi della palla in caso di pressing• Infrazione di 5 secondi nel liberarsi della palla nell'effettuare una rimessa• Infrazione di 8 secondi per passare dalla zona di difesa a quella d'attacco• Infrazione di 24 secondi per concludere l'azione d'attacco• Infrazione di ritorno di palla in zona di difesa

L'ultima infrazione, quella di ritorno di palla in zona di difesa per verificarsi deve soddisfare tre condizioni:

• Possesso di palla della squadra in zona d'attacco• Ultimo tocco nella zona d'attacco da parte di un giocatore della squadra in possesso di palla • Primo tocco nella zona di difesa da parte di un giocatore della squadra in possesso di palla

Ognuna di queste infrazioni viene sanzionata con una rimessa laterale per la squadra avversaria dal punto più vicino la zona in cui l'infrazione è stata commessa.

Ulteriori precisazioni sui falli e sulle infrazioni

Su azione di tiro un fallo viene punito con:

2 tiri liberi per i falli commessi su azione di tiro da 2 punti 3 tiri liberi per i falli commessi su azione di tiro da 3 punti 1 tiro libero supplementare in caso di canestro realizzato

N.B. L’atto di tiro inizia quando il giocatore comincia l’azione di movimento continuo che precede il rilascio della palla e termina quando, appunto, lascia la mano del giocatore. Il tiro in sospensione termina quando il giocatore tocca i piedi a terra.

Nel caso un giocatore in controllo di palla mantenesse la stessa con una sola mano quest'ultimo potrebbe subire un colpo sulla stessa senza che quest'azione venga sanzionata come fallo di colpo. Infatti in questo caso palla e mano formano un corpo unico e quindi il colpo non viene considerato fallo.

L'infrazione di 24 secondi viene fischiata se non vengono rispettate le seguenti condizioni:

• La palla colpisce il ferro dopo il tiro ( in questo caso i 24 secondi vengono resettati)• Il possesso di palla cambia e passa nelle mani della squadra in azione difensiva

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 10/11: Aspetti Biomedici e preparazione

fisica

Alcuni gesti tecnici a volte non riescono perché i ragazzi non sono pronti, non solo per mancanza di conoscenze tecniche, ma anche per mancanza di condizione atletica.

I 3 meccanismi energetici:

anerobico alattacido: senza acido lattico; sforzo a massima intensità per una breve durata (10-12 secondi).

anerobico lattacido: produce acido lattico, per una maggiore durata (45 secondi).

aerobico: interviene nella fase di recupero sforzi di piccola intensità ma di lunga durata.

La capacità e la potenza sono le caratteristiche fondamentali dei tre meccanismi di ricarica dell’ATP. Per capacità si intende la disponibilità totale di energia. Per potenza si intende la disponibilità di energia nell’unità di tempo. I tre sistemi possono essere schematizzati con tre serbatoi e tre rubinetti di diversa grandezza che rappresentano la capacità e la potenza. La capacità è inversamente proporzionale alla potenza.

Il basket utilizza il meccanismo aerobico-anerobico alternato.

I muscoli: le fibre consentono al muscolo di contrarsi e si dividono in diverse tipologie:

1.Fibre di tipo I: rosse, lente,resistenti.

2.Fibre di tipo II: veloci, bianche

Nel basket sono preferibili quelle di tipo II per esplosività e potenza; con l’allenamento è possibile

trasformare fibre bianche in rosse, ma è difficile il procedimento inverso.

Capacità muscolare: è la capacità di opporsi e superare una resistenza esterna.

Classificazione della forza:

• tipo di contrazione• espressioni di forza• tipo di resistenza

tipi di contrazione:

• contrazione isometrica: Pur essendoci tensione muscolare, la distanza tra i capi tendinei estremi non varia, in quanto il carico non viene vinto, né si cede si ad esso.

• contrazione concentrica: le inserzioni tendinee estreme del muscolo si avvicinano ed il carico viene spostato o sollevato.

• contrazione eccentrica: Le inserzioni tendinee estreme del muscolo si allontanano durante la contrazione, il muscolo cerca di opporsi al carico e gli cede lentamente.

• contrazione pliometrica: quando, ad una veloce azione eccentrica (inversione di movimento).Questo permette di utilizzare una ulteriore percentuale di forza espressa dalla componente elastica dei muscoli (es.: salti e lanci).

Le catene muscolari:I gruppi muscolari che partecipano ad una comune azione vengono definiti catene muscolari. Le catene muscolari sono delle sequenze definite di fasce e di muscoli, al cui interno esiste un passaggio preferenziale di tono. Queste rappresentano circuiti in continuità di direzione e di piano attraverso i quali si propagano le forze organizzatrici del corpo.

I MUSCOLI NON LAVORANO SINGOLARMENTE MA IN COORDINAZIONE AD ALTRI MUSCOLI; per questo i muscoli non vanno mai allenati singolarmente ma va allenata l’intera catena muscolare ( catene cinetiche).

Organizzazione della muscolatura:

• Muscoli posturali: Poco consumo energetico e poca affaticabilità; muscoli comandati per lo più in modo riflesso; muscoli corti-profondi e monoarticolari Un parametro preferenziale di riferimento Ruolo: mantengono la postura-appoggio e “premovimento”. Muscoli statici ( quando si deve stare fermi)

• Muscoli dinamici: Molto consumo energetico e faticabilità; Muscoli con comando volontario Muscoli poliarticolari, lunghi e poliarticolari Ruolo: movimento,con dinamicità e ampiezza Muscoli quando si crea un movimento

Squilibri muscolari:

tendenza all’indebolimento

Retto ed obliquo dell’addome Glutei Gran dorsale Vasto laterale ed intermedio Tibiale anteriore Peronei Deltoide

tendenza all’accorciamento

Tricipite Flessori dell’anca Adduttori Ischiocrurali Pettorale Quadrato dei lombi

Prevenzione degli infortuni

A causa delle ripetizioni dei movimenti ci possono essere problemi muscolari.Questi problemi si dividono in 2 categorie.

• Trauma: sono distorsioni che possono interessare caviglia, ginocchio, dita, spalla e schiena.

• Sovraccarico funzionale: a causa delle ripetizioni portano ad infiammazioni e possono interessare ginocchio, schiena, spalle e caviglie.

Quale comportamento tenere in certi casi??

R.I.C.E. dove R: riposo (rest) I: ghiaccio (ice) C: compressione (compression) E: elevazione (Elevation)

I fattori che causano questo sovraccarico sono:

estrinseci: dipendono dalle caratteristiche del gioco, pavimentazione e tipo di allenamento. Intrinseci: dipendono dall’individuo; peso resistenza tendinea ecc. del soggetto.

Allenamento funzionale, ossia allenare quello che ci richiede il gioco:

Poliarticolarità: diverse articolazioni

Più piani di lavoro

Propriocettività: allenamento dell’equilibrio; infatti i propriocettori sono i rilevatori del nostro corpo che permettono di avere equilibrio.

Equilibrio; uno dei postulati fondamentali del basket.

• Dipende più dalla capacità di recuperarlo quando si è perso, piuttosto che dall’abilità di non perderlo.

• L’insieme dei sistemi prorpiocettivi sfocia in esso.• È dato dalla contrazione e dalla decontrazione della muscolatura.

Obiettivi:

esercizi per l’equilibrio

● prevenzione: esercitazioni specifiche che permettono di prepararsi a quelle sollecitazioni o azioni che possono creare un infortunio

● rieducazione: deriva da precise indicazioni derivanti dai protocolli riabilitativi post traumatici

● allenamento: capacità motorie e coordinative;

• Motorie: coordinative (equilibrio e coordinazione); condizionali (forza, velocità, resistenza) queste due portano alle ABILITA’ MOTORIE.

• Coordinative:si dividono in generali ( apprendimento motorie, controllo motorio, adattamento e trasformazione) speciali (coordinazione oculo motorie, anticipazione e reazione motoria).

Preabilitazione: creare dei presupposti alle abilità per prevenire determinati problemi. Prevenzione: riabilitazione post traumatica per prevenire altri problemi ( evitare una recidiva).

L’APPRENDIMENTO PUO’ AVVENIRE A TUTTE LE ETA’…PER QUESTO

LA SAPIENZA E’ FIGLIA DELL’ESPERIENZA (L. DA VINCI)

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 12: Elementi di didattica

Nel gioco della pallacanestro, compito principale dell’allenatore, soprattutto di colui che ha il compito di gestire una squadra di giocatori giovani è quello di trasferire conoscenza all’allievo. La domanda essenziale a cui ogni buon allenatore deve cercare di fornire una risposta adeguata è:Come possiamo trasferire le nostre conoscenze all’allievo?

A B

Per fornire un adeguata risposta a questa domanda occorre, innanzitutto, definire cos’è l’apprendimento.L’apprendimento viene definito come la capacità di modificare dei comportamenti, eseguendo delle scelte al fine di rispondere ad alcuni problemi.Sulla base di quanto sopra riportato possiamo affermare che apprendere vuol dire RISOLVERE PROBLEMI; per contro insegnare vuol dire CREARE PROBLEMI.Compito dell’allenatore è, infatti, stimolare la capacità (dell’allievo) di scegliere le soluzioni più appropriate. Un allenatore può essere considerato, dunque, un facilitatore dell’apprendimentoI principali compiti di un allenatore sono:

• favorire nell’allievo L’AUTOMATIZZAZIONE DEL GESTO. Le “ripetizioni” consentono al nuovo gesto insegnato di essere fissato nella memoria, abituando a riconoscere problemi e ad applicare facili soluzioni.

• favorire nell'allievo L’ADATTAMENTO, inteso come la capacità di risolvere problemi “complessi” senza disperdere utili energie per la risoluzione di quelli più semplici e già acquisiti precedentemente (es. il giocatore che ha precedentemente imparato a palleggiare senza guardare la palla, non disperde utili energie per essere concentrato sul palleggio nel guardare il compagno meglio smarcato).

L’apprendimento motorio avviene per STRATI (es. se non si ha un buon equilibrio del corpo, non si potrà mai essere dei buoni tiratori).

Elementi essenziali per l’apprendimentoGli elementi essenziali per l’apprendimento sono:

• il tempo di impegno motorio: il tempo necessario di impegno motorio per assimilare un movimento attraverso un numero di ripetizioni.

• Il clima positivo: creare una buona intesa tra i giocatori per formare dei punti di condivisione e scambio di conoscenze ed esperienze.

• L’informazione frequente e di qualità: la necessità di osservare frequentemente i movimenti e i comportamenti dei giocatori per correggerli e, quindi, di informarli su ciò che è corretto.

• L’organizzazione del lavoro: la pianificazione del lavoro con esercizi collegati per

allenatore

allievo

allenatore

allievo

raggiungere gli obiettivi prefissati.• Le motivazioni: aspetto fondamentale per migliorare è la motivazione dei giocatori e del

coach.Le motivazioni sono importantissime per allenare una squadra. L’apprendimento motorio è una capacità coordinativa, che dipende dal SNC (Sistema Nervoso Centrale). Le motivazioni sono stimoli nervosi. Non c’è apprendimento senza motivazioni e l’allenatore deve essere capace di stimolare negli allievi le giuste motivazioni, che possono essere di due tipi.

Naturalmente ogni giocatore caratterialmente diverso da un altro, deve essere stimolato secondo la propria psicologia. Vi sono giocatori a cui occorre stimolare l’agone, ovvero la sfida con l’alto giocatore, con l’altra squadra, o con se stesso; ed altri a cui bisogna far leva sull’ambizione personale (es. avere maggiore prestigio in squadra, avere successo sul tabellino marcatori, ecc.)Esempi di esercizi con confronto tra giocatori (esercizi motivanti):

• “arresto e tiro” di tipo A (senza confronto) e di tipo B (con confronto)

TIPO A TIPO B

Nella tipologia di esercizio A c’è più motivazione. Si poi si aggiunge a questo esercizio, che a chi segna per primo viene assegnato il punto, le motivazioni vengono stimolate ancora in più ed oltremodo alleno anche la rapidità del gesto (utile in partita). Se poi aggiungo un difensore per parte (tipo C), aggiungo ancora più motivazioni.TIPO C

L’allenatore, pertanto, deve saper motivare per raggiungere i diversi obiettivi, e per fare questo deve saper comunicare, ovvero entrare in relazione con gli allievi e comunicare con loro in maniera efficace.

MOTIVAZIONI

AGONE

AMBIZIONE

Ma l’allenatore deve anche saper programmare (ovvero selezionare gli obiettivi dell’allenamento e costruire situazioni didattiche) e saper osservare, ovvero analizzare il comportamento della squadra al fine di saper valutare, ovvero verificare e valutare l’efficacia degli allenamenti proposti.L’allenatore deve essere al contempo CAPO (comandare il gruppo) e LEADER (coinvolgere il gruppo).

Stile di comunicazione in palestraGli stili comunicativi possono essere:

• Catechetico: orientato alle soluzioni espresse direttamente dall’allenatore, ovvero quest’ultimo pone le problematiche e successivamente espone le soluzioni per risolverle, chiarendo direttamente il percorso o l’indirizzo attraverso il quale giungere alla soluzione del problema. Tale metodo è più adatto con i gruppi senior.

• Maieutico o Socratico: orientato all’interazione tra giocatori e allenatore, quest’ultimo stimola le capacità di sviluppare le idee dei giocatori per la risoluzione dei problemi, ponendo dei quesiti e ricercando insieme la migliore risposta. Tale metodo è più adatto con i giovani.

Questi metodi sono entrambi validi anche se vengono scelti alternativamente, in “mix”, a seconda delle circostanze. Gli stessi concetti possono essere espressi e sintetizzati attraverso il seguente diagramma di flusso o flow-art:

Le parti dell’allenamentoUn allenamento tipo si compone delle seguenti fasi:

21. Attvazione22. Tema della giornata23. Esercizi per l'automatizzazione delle nuove abilità24. Verifica agonistica del lavoro svolto25. Defaticamento

L’attivazione consiste nell’attivarsi notoriamente con esercizi di tiro, di ball handling, ecc. Il tema della giornata, ovvero la parte più importante dell’allenamento, va fatto sempre ad inizio allenamento allorché la capacità neuro-motoria è massimale. Consiste nella spiegazione ed attuazione della nuova conoscenza motoria (es. arresto e tiro). Gli esercizi consistono nel verificare la conoscenza appena acquisita e la verifica agonistica consente nel verificare in partita la conoscenza acquisita (es. non si segna sugli scarichi e sui terzi tempi ma solo sull’arresto e tiro). Il defaticamento serve invece a scaricare le tensioni psicofisiche dell’allenamento.Queste fasi dell’allenamento sono valide per la preparazione dei ragazzi fino alla preparazione della finalissima NBA.Un buon allenatore passa dagli esercizi più semplici a quelli più complessi attraverso una continua progressione didattica. Posso, a tal fine, inserire una serie di fattori di difficoltà ai precedenti esercizi:

• Restrizione/aumento degli spazi;• Pressione di tempo;• Presenza dell’avversario;• Tattica.

AZIONEPROGRAMMA

VERIFICA

ok

no

Attraverso questo esercizio (inserendo la pressione di tempo, di avversario) il difensore parte defilato lateralmente fino al centro della difesa e va in pressione sull’attaccante; l’attaccante da posizione defilata arriva a centrocampo e va all’attacco.I COMPITI IN ALLENAMENTO DELL’ALLENATORE POSSONO ESSERE COSI’ SINTETIZZATI:

• Organizzazione strumenti (pallone, birilli, ecc.)• Illustrazione alla squadra del “tema del giorno”;• Dimostrazione degli esercizi;• Organizzazione degli esercizi;• Correzione degli esercizi (implica il saper valutare)• Voce (implica il far sentire la propria presenza);• Posizione in campo (l’allenatore deve ben posizionarsi al fine di guardare tutti i suoi

giocatori); Presenza (l’allenatore si deve “sentire”, ma al contempo non deve prevaricare sulle

leadership presenti all’interno della squadra.

SITUAZIONE DI GIOCO A SITUAZIONE DI GIOCO B

L’allenatore deve “saper guardare” e correggere anche le situazioni in partita, nella situazione di gioco A il difensore troppo esterno consente all’attaccante di andare in terzo tempo; nella situazione di gioco B il difensore in altro a destra staccandosi marcando il suo uomo “un po’ più largo” consente il raddoppio sull’attaccante in basso a sinistra (che non può così agevolmente penetrare in terzo tempo).Dopo la lezione teorica si è proceduto ad verificare in palestra quanto appreso. In particolare ci si è allenati sull’arresto e tiro.

Gli aspetti che sono applicabili a ogni età, importanti per l’arresto e tiro sono la presa della palla (dita, mano sotto), la posizione delle gambe e dei piedi, l’angolo retto del polso e dei gomiti e l’azione del polso. L’azione combinata di arresto-e-tiro si compone dei seguenti gesti tecnici in progressione che possono anche essere allenati singolarmente al fine di essere via via corretti:

Arresto senza tiro; Arresto e salto senza tiro (curando posizione mano e braccia sulla palla); Arresto, salto senza tiro; salto e tiro; Arresto salto e tiro (aumentandone l’ntensità ma curando la tecnica)

Al fine di motivare meglio i giocatori è possibile effettuare il tiro a squadre (anche come competizione) o coppie.

Corso Allievo Allenatore 2008 di Angri Quaderno tecnico modulo 13: Aspetti psicologici e pedagogici

Per quanto concerne la lezione odierna sugli aspetti di psicologia nella pallacanestro occorre mettere in risalto la capacità di autonomia del giocatore, che va intesa come capacità di pensare ed agire in maniera autonoma.

La capacità di collaborazione è, la capacità di “pensare insieme” dei singoli giocatori che possiedono una identità di squadra.

I livelli logici visibili nel diagramma precedente sono elencati in una scala gerarchica dove il livello più altro include i precedenti arricchendoli ed integrandoli.Il livello psicologico-relazionale attiene le relazioni interpersonali che riguardano i complessi rapporti che intercorrono tra allenatore e giocatori e tra giocatori e giocatori.Il livello tecnico-tattico esprime la capacità di tradurre gesti tecnici e tattici in una idea di gioco consapevole comune e condivisa.Il livello fisico attiene lo sviluppo delle capacità fisiche e delle attività motorie.

LIVELLO PSICOLOGICO

-

LIVELLO TECNICO-TATTICO

LIVELLO FISICO

Il livello relazionale comprende innanzitutto la relazione con se. Ognuno può essere indicato come “energia” o “struttura”. Il giocatore o l’allenatore è più “energia” quando lascia trasparire la sua emotività anche all’esterno; “struttura” invece, quando è impermeabile alle sollecitazioni esterne. Il livello relazionale comprende:

• Modi di percepire e ragionare;• Di usare fantasie e immagini;• Di provare/esprimere/gestire relazioni;• Di comunicare/ascoltare con il corpo (trasmettere messaggi con il proprio corpo).

Performance

Fuori stress Sotto stress

Naturalmente sotto stress viene fuori la parte più vera dei giocatori.Dal punto di vista dell’allenatore molto importante è il saper osservare. Ma cosa osservare?

• Cosa è davvero importante per me?• Cosa spontaneamente tengo ad osservare?• Cosa mi è difficile tenere d’occhio? (pregiudizi/preconcetti)• Idea di sport/pallacanestro

Occhiali con cui vedo il mondo

La 1° domanda è cosa è importante davvero per me osservare?Una squadra è un insieme di persone che hanno una “caratteristica che li caratterizza”.

L’allenatore deve osservare la nascita di diadi e triadi spontanee all’interno della squadra e soprattutto se sono rigide o elastiche. Con le seconde che possono anche essere positive soprattutto per quanto attiene l’intesa in campo tra giocatori.Le difficoltà più frequenti di una allenatore riguardano il binomio squadra/giocatori. Occorrerà, infatti, vedere i singoli giocatore come insieme di parti e la squadra come totalità strutturata, ovveroUn insieme di parti (atleti), che attraverso il loro modo peculiare di mettersi insieme, costituiscono quella specifica totalità che è la squadra. La squadra come corpo unico: per il bene della squadra si sacrifica il singolo.

Importante è soprattutto la consapevolezza. Maggiore consapevolezza ho di ciò che sta capitando a me e agli altri e meno possibilità ho di sbagliare.Es. allenatori che preparano una fase difensiva insistendo nel limite/capacità di un giocatore avversario di penetrare a destra. Occorre aumentare la consapevolezza di ciò che si fa spontaneamente al fine di ottenere un vantaggio rispetto a chi non possiede tale consapevolezza.

Relazione con l’altro

Cosa osservare riguardo il livello fisico?Che caratteristiche fisiche ha la squadra? Che livello di sviluppo ha l’atleta x? E’ adeguato?Cosa osservare riguardo il livello tecnico tattico? Cosa sa fare meglio l’atleta x? Cosa sa fare meglio la squadra?Cosa osservare riguardo il livello relazionale? Che atteggiamento ha x?

• G A BCon chi usa prevalentemente questo atteggiamento? Compagni/Avversari/Autorità. Ne è consapevole? Sono elastici o rigidi? A cosa servono?G sta per Genitoriale, ovvero l’atleta che possiede la capacità di costruire, accettare o rifiutare regole utili per la crescita propria e dell’altro.A sta per Adulto, ovvero l’atleta che possiede la capacità di riconoscere i problemi ed adottare regole utili per la risoluzione di questi.B sta per Bambino, ovvero l’atleta che possiede la capacità di contattare, accettare o rifiutare

squadra

A1

A2A

3A4

A5

Famigli

Pubblic

Sponsor/Stampa

F.I.P./C.O.

Dirigenza

Staff

ATLETI

bisogni propri o dell’altro ritenuti utili per la crescita propria e dell’altro.Ma la capacità di osservare influisce sul livello di performance. Quando occorre saper osservare?

• Allenamento• Partita Pre-campionato• Pre-partita• Durante la partita• Fasi di gioco Campionato• Time out/Panchine• Post partita• Fuori campo Post campionato• Spogliatoio• trasferte

Ma come osservare?● Osservazione ad occhio nudo;● Osservazione tramite video;● Osservazione con compilazione di griglie.

Comunicare vuol dire condividere un messaggio. Condividiamo contenuti, ma anche atteggiamenti, pertanto, in modo verbale e non verbale. A questo punto occorre puntualizzare che più “si dice e non si fa” e più si perde di credibilità nei confronti della squadra. Es. se comunico alla squadra che la puntualità è un valore importante, e poi, mi presento tutte le volte all’allenamento con 15 minuti di ritardo mando due messaggi contraddittori e perdo di credibilità e fiducia.

COMUNICARE• Capacità di empatia (guardare il mondo con gli occhi di chi ascolta);• Capacità di congruenza: sapersi definire con chiarezza;• Capacità percettiva: l’altro/il mondo esterno;• Capacità propriocettiva (propriocepire se stesso=introspezione);• Capacità di tolleranza: distanza giusta tra se e con gli altri; il rispetto di ciò che si

scopre di se o degli altri, specialmente quando non ci piace o ci delude; serenità che viene dalla consapevolezza che qualunque cosa possiedo se non viene usata in modo distruttivo alla fine ci renderà più forti.

Atleta

Genitore Allenatore

Il rapporto tra genitore ed allenatore può essere di tipo competitivo/distruttivo.Con i ragazzi più piccoli sarebbe sempre consigliabile una riunione ad inizio anno con i genitori ed i giocatori al fine di presentare il progetto di allenamento e gli obiettivi di crescita fisica, psicologica e tecnico-tattica.

Spesso la presenza di un genitore in palestra dà fastidio soprattutto al ragazzo per cui occorrerà chiedergli con delicatezza cosa pensa circa la presenza del genitore agli allenamenti; se desse fastidio tale presenza il ruolo dell’allenatore impone di far capire al genitore che ad es. il ragazzo sbaglia il tiro quando il papà viene agli allenamenti oppure che lo imbarazza…. e che pertanto che sarebbe meglio che non venisse!